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DEPERO Fortunato
DEPERO FUTURISTA. Edizione italiana.
Mm. 24,2 x 318, insolita rilegatura editoriale in cartonato (lievi aloni) con ai piatti due bulloni metallici; il libro è composto di 117 fogli (di cui uno doppio, inclusi quelli non impressi), per un totale di 234 pagine + 2 fogli di risguardo + 4 veline bianche (una porta a stampa: “Mucca in montagna”). Titolo al frontespizio stampato in blu e arancione; alcuni fogli sono in cartone o cartoncino colorato. Il libro è illustrato da numerosissimi disegni e bozzetti al tratto, da alcune bicromie, da riproduzioni fotografiche di cui 2 a colori; tra le foto: un ritratto dell’Autore, uno dell’editore Fedele Azari, una di Azari con Depero; e con composizioni parolibere. Copertina e grafica dell’Autore. Tiratura di 1000 esemplari. Fu realizzata anche un’edizione speciale con copertina metallica, destinata ad importanti personalità tra cui Marinetti e Mussolini. Cfr. Salaris “Storia del Futurismo”, p. 178: “Sponsorizzato dalla Dinamo-Azari di Milano nel 1927, Depero ha pubblicato il notissimo libro imbullonato, sicuramente il più bell’esempio di tipografia futurista, senz’altro uno dei più importanti libri d’avanguardia del mondo. Si tratta di una edizione autopubblicitaria, concepita dall’artista roveretano per divulgare l’attività del suo laboratorio: in queste pagine di diversi colori troviamo riproduzioni di quadri, arazzi, disegni, progetti, brani di onomalingua, maquettes, ecc.; il tutto si avvale d’una insolita rilegatura.. Dice in proposito Depero: Questo libro è: "Meccanico" imbullonato come un motore "Pericoloso" può costituire un’arma proiettile "Inclassificabile" (..) non sta bene in libreria e neppure sugli altri mobili che potrebbe scalfire. Perchè sia veramente al suo posto, deve essere adagiato sopra un coloratissimo e soffice-resistente "Cuscino Depero"”. Esemplare con piccola macchia d’inchiostro blu al frontespizio, altrimenti ben conservato. Con dedica e firma autografa al verso del frontespizio “A Cainelli / la mia simpatia / Fortunato Depero / 5.11.XV°”.
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Depero Fortunato
RICOSTRUIRE E MECCANIZZARE L'UNIVERSO.
Abscondita, 2012. In-8, brossura, pp. 293, con illustrazioni in bianco e nero. Collana Carte d'Artisti numero 143. In ottimo stato.
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Depero Fortunato; Lista G. (cur.)
Ricostruire e meccanizzare l'universo
brossura Fortunato Depero (1892-1960) è stato il protagonista dell'arte meccanica che ha caratterizzato il futurismo degli anni venti. La raccolta dei suoi scritti teorici permette di ripercorrere e analizzare le tappe più significative di un itinerario creativo che, investendo la pittura, la scultura, il teatro, l'architettura, le parole in libertà e l'arte pubblicitaria, è stato tra i maggiori contributi formulati dal futurismo per il rinnovamento dell'arte italiana. Giovanni Lista, specialista del futurismo, firma questa riedizione dei testi, procedendo inoltre ad un nuovo esame del particolare metodo di sfigurazione e stilizzazione con cui Depero rielaborava le apparenze fenomeniche della realtà per restituirle in chiave meccanica. Ne riabilita quindi la poetica qualificandola di ludica e felice parentesi di meccanicismo dal sapore illuminista all'interno della modernolatria tecnologica preconizzata dal futurismo marinettiano.
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Depero Fortunato; Pautasso G. A. (cur.)
Cucina futurista natalizia
ill., br. Il libro "Cucina futurista natalizia" propone per la prima volta un breve testo con un cocktail e le ricette futuriste ideate da Fortunato Depero per le festività del Santo Natale, accompagnate dai disegni originali apparsi sul giornale "Il Brennero" il 23 dicembre 1932. Il menu futurista dell'artista trentino è arricchito da un testo di Guido Andrea Pautasso che racconta di questo straordinario ritrovamento e della passione di Depero per la rivoluzione gastronomica propugnata dagli artisti futuristi. La plaquette, a tiratura limitata, è impreziosita dalla sovracoperta con l'opera "Verdure geometriche" (2021) appositamente realizzata per questa edizione dall'artista, fumettista e scrittore Pablo Echaurren
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Depero Fortunato; Scudiero M. (cur.)
Il pubblico e l'artista. Conversazioni e dibattiti
br. Dall'autunno del 1928 a quello del 1930 Depero, durante il primo viaggio negli USA, visse a New York una stagione irripetibile, dove verificò e sperimentò quello che i futuristi in Italia avevano solo vagheggiato: traffico automobilistico già incredibile, grattacieli, treni sotterranei e anche sopraelevati in un agglomerato urbano fuori scala rispetto alla situazione italiana. Perciò, quando tornò in Italia, in un'Italia indietro di quaranta, cinquant'anni rispetto agli Stati Uniti, si rese conto che non aveva più nulla da immaginare, non vi era più una "visione futura" nella sua mente, perché lui il Futuro lo aveva già vissuto a New York. Per questo motivo un po' alla volta si distaccò dal Futurismo. Depero durante il periodo bellico lavora incessantemente, e scrive, scrive sempre. Nell'inedito qui pubblicato utilizza l'escamotage del dibattito, perché gli forniva la possibilità di spiegare la sua arte in un modo non pedante, quasi in forma teatrale, quindi con una scrittura più scoppiettante. I temi che affronta sono i più riservati e profondi tra tutti quelli che può presentare un artista: in un passaggio dal manoscritto si lancia in una sorta di "retro marcia" dal presente al passato, innescata sul concetto di arte antica, un passo dalle venature quasi surrealiste. Come scrive il curatore del volume Maurizio Scudiero: «È un Depero a tutto campo quello che transita in questo manoscritto, un Depero che ci restituisce la storia del Futurismo e dell'arte vista attraverso la lente di chi la storia dell'arte della prima metà del XX secolo l'ha vissuta in prima persona, ricavandone tanta soddisfazione».
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Deplano V. (cur.); Pes A. (cur.)
Quel che resta dell'impero. La cultura coloniale degli italiani
ill., br. Il "posto al sole" ha tracciato solchi profondi nella mente degli italiani. L'occupazione delle colonie e la costruzione dell'impero sono stati resi possibili dalla diffusione di un mito che ha conquistato l'immaginario e la cultura di un popolo, e ne ha influenzato l'agire. "Quel che resta dell'impero" approfondisce tutti gli aspetti di questa costruzione. La propaganda, sicuramente, l'educazione scolastica, ma anche il violento contributo di una scienza asservita alla bugia dell'invenzione delle razze, dell'assurda gerarchia tra uomini, segnata dal sangue e dalla nascita. Come gli italiani, brava gente, abbiano potuto credere a tutto ciò, non è forse più un mistero così fitto. Questo libro, mettendo in evidenza come i caratteri della mentalità coloniale penetrino in profondità nella società e vi permangano nonostante la fine del colonialismo, è un contributo essenziale per dipanarlo.
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Deplano V. (cur.); Pes A. (cur.)
Quel che resta dell'impero. La cultura coloniale degli italiani
ill., br. Il "posto al sole" ha tracciato solchi profondi nella mente degli italiani. L'occupazione delle colonie e la costruzione dell'impero sono stati resi possibili dalla diffusione di un mito che ha conquistato l'immaginario e la cultura di un popolo, e ne ha influenzato l'agire. "Quel che resta dell'impero" approfondisce tutti gli aspetti di questa costruzione. La propaganda, sicuramente, l'educazione scolastica, ma anche il violento contributo di una scienza asservita alla bugia dell'invenzione delle razze, dell'assurda gerarchia tra uomini, segnata dal sangue e dalla nascita. Come gli italiani, brava gente, abbiano potuto credere a tutto ciò, non è forse più un mistero così fitto. Questo libro, mettendo in evidenza come i caratteri della mentalità coloniale penetrino in profondità nella società e vi permangano nonostante la fine del colonialismo, è un contributo essenziale per dipanarlo.
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Deplano Valeria
Per una nazione coloniale. Il progetto imperiale fascista nei periodici coloniali
br. In concomitanza con il rilancio della politica coloniale da parte del regime fascista, dalla prima metà degli anni Venti in Italia aumentò il numero delle testate periodiche che si ponevano l'obiettivo specifico di accrescere le conoscenze coloniali dei propri lettori. Pur raggiungendo un pubblico che il regime giudicò sempre insufficiente, questo genere di pubblicazioni, nate in diversi casi per iniziativa privata ma più spesso edite da enti di cultura semi-pubblici o da strutture ministeriali, contribuirono alla creazione del discorso ufficiale del fascismo attorno all'espansionismo africano. Sulle pagine delle riviste gli elementi di - spesso pretesa - scientificità si intrecciavano con quelli più marcatamente propagandistici, fornendo idee, immagini, argomenti e interpretazioni che poi sarebbero stati ripresi e rimodellati nel discorso pubblico più ampio. Basandosi su fonti archivistiche e sulle stesse riviste, il volume ripercorre la storia dell'editoria coloniale mettendola in relazione con la storia del colonialismo fascista, per ricostruire i nessi tra politica culturale, politica coloniale e progetto totalitario.
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Deputazione di storia patria per la Calabria (cur.)
Rivoluzione e antirivoluzione in Calabria nel 1799. Atti del 9° Congresso storico calabrese
brossura
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Der Kunstbrief. - Grünewald, Matthias (um 1480 - um 1530). - Grote, Ludwig:
Die Erasmus-Mauritius-Tafel.
8°. 31 (1) SS., 1 Abb., 1 Wappentaf., 16 Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten gering berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 15./16. Jahrhundert, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Manet, Edouard (1832-1883). - Martin, Kurt:
Die Erschießung Kaiser Maximilians von Mexiko von Edouard Manet.
8°. 35 (1) SS.,1 Textabb., 16 Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten gering berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 15./16. Jahrhundert, Frankreich, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Mantegna, Andrea (1431-1506). - Lauts, Jan:
Die Madonna della Vittoria von Andrea Mantegna.
8°. 31 (1) SS.,2 Textabb., 16 Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten gering berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 15.. Jahrhundert, Italien, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Marées, Hans von (1837-1887). - Grote, Ludwig:
Die Fresken in Neapel (Die Neapler Fresken) von Hans von Marées.
8°. 3S(1) SS., 16 (1 doppelblgr.) Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten minimal berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 19. Jahrhundert, Italien, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Pisanello, Antonio (1395-1455). - Hentzen, Alfred:
DieVision des Heiligen Eustachius von Antonio Pisanello.
8°. 31(1) SS. mit 5 Textabb., 16 (1 doppelblgr.) Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten gering berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 15. Jahrhundert, Italien, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Rembrandt van Rijn (1606-1669). - Von Einem, Herbert
Der Segen Jakobs von Rembrandt van Rijn.
8°. 32 SS., 16 (1 doppelblgr.) Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten minimal berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 17. Jahrhundert, Niederlande, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Steen, Jan (1626-1679). - Plietzsch, Eduard
Die Folgen der Unmässigkeit von Jan Steen.
8°. 31SS. mit 1 Textabb., 7 (1 doppelblgr.) Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten gering berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 17. Jahrhundert, Niederlande, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Der Kunstbrief. - Traini, Francesco (1321-1365). - Oertel, Robert:
Der Triumph des Todes im Campo Santo zu Pisa von Francesco Traini.
8°. 31(1) SS. mit 1Textabb., 16 (1 doppelblgr.) Abb. auf Taf. Orig.-Kart. Kanten gering berieben. Sonst sauberes Exemplar. SW: Kunst 14. Jahrhundert, Italien, Kunstwissenschaft 20. Jahrhundert, nach 1945 Bücher Deutsch
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Deraniyagala PEP. Paulus Edward Pieris 1900 73. P. E.
COLORED ATLAS OF SOME VERTEBRATES FROM CEYLON complete: Volume 1 Fishes Volume 2 Tetrapod Reptilia Volume 3 Serpentoid Reptilia A.
Columbo: Published separately by Ceylon Government Press 1952 1953 1955. Illustrated by color half-tone plates by the author b/w line drawings and some additional plates. Stated First Print and edition. Ceylon National Museums Publication. 3 volumes. Black cloth decorated gilt volume 1 with original wraps volumes 1 & 2 as issued. Signed by author in pencil rear volume 2 volume 3 signature erased accidentally from rear. Oblong 8vo. pp. xvi i bw and 34 color plates 149; xviii xi bw & 38 color plates 101; xii vii bw & 48 color plates xiii-xviii 121 . VG to NF. Light soil and tiny cover tears to volume 3 slightly bumped corners to volume 1 no flaws volume 2. Includes 6/22/75 clipping from the Ceylon Observer Magazine Section laid in Let's Learn to Identify our snakes and correction slip for volume 3. Columbo: [Published separately by] Ceylon Government Press, 1952, 1953, 1955. hardcover
Referencia librero : OWBCOL114699
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Deraniyagala P. E. P. Paulus Edward Pieris 1900 1973
Some Extinct Elephants Their Relatives and the Two Living Species
Minor wear. VG. 48pp photoplates. Zoology Government Press Colombo 1999 Reprint orig. wrappers 27x21cm 16148 pp. A reprint of the 1955 edition. Government Press unknown
Referencia librero : BOOKS031246I
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Deraniyagala P. E. P. Paulus Edward Pieris 1900 1973
The Pleistocene of Ceylon
Minor wear. A chip from one page.edge. VG. 58pp photoplates. Sri Lanka Government Press Colombo 2001 Reprint. orig. wrappers 27x21cm viii16458p A reprint of the 1958 edition. Government Press unknown
Referencia librero : BOOKS031247I
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Derisi Melissa
Il motivo lunare tra Verismo e Decadentismo
brossura La luna, un motivo caro ai poeti assume connotati differenti nei poeti del Verismo e Decadentismo. Si passa da una Selene oggettiva di Verga, ad un Pascoli che rompe con la tradizione precedente rifuggendo i chiari di luna sereni, connotandoli invece con un ricordo di morte. D'Annunzio invece la fa sua, si fonde interamente in essa compiendo la trasfigurazione totale del superuomo.
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Derisi Melissa
Il tramonto della luna in Quasimodo e Montale
brossura Il tema trattato dal saggio è sempre stato motivo di fascino ed interesse per pittori ed artisti di ogni genere forse per il suo legame alla tradizione, o forse semplicemente perché l'astro notturno è l'unico punto di riferimento nella notte buia. Il testo in particolare si propone di analizzare il motivo lunare nella poetica di Salvatore Quasimodo e di Eugenio Montale in un'ottica differente da quella della passata letteratura, m che lo vede ormai verso un inesorabile declino in un secolo in cui l'uomo ha profondamente mutato il suo rapportarsi all'astro notturno, simbolo tra l'altro anche di un'entità superiore.
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Deriu Luciano
Il piccolo principe dell'isola alle stelle
br. L'ultimo periodo della vita di Saint-Exupéry, in Africa, Sardegna e Corsica, è una storia di guerra. Ma è anche, e soprattutto, la storia di un cammino spirituale, iniziato qualche anno prima nella lontana America. Come l'albatro di Baudelaire, Saint-Exupéry aveva grandi ali per volare, ma un disagio crescente a camminare tra gli uomini del suo tempo. Nell'estate del 1944, in quelle terre di sole e di mare, assieme alla guerra globale, Antoine combatteva una sua guerra personale in una continua sfida con la morte, per salvare se stesso e l'umanità dal mondo che precipitava nel male assoluto. Fino a quando, in un'aura di mistero, il Piccolo Principe non tornò alla sua stella. Ma ancora oggi la sua favola ci invita a restare umani. E se il Piccolo principe non muore, neppure Saint-Exupéry può morire.
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Derouet, Christian
Alfred Courmes
Galerie Jean Briance, Paris, 1987/1988. In-4, plaquette agrafée sous couverture illustrée en couleurs, non paginé [8 pp.]. Cubismes et cubisteries, par Christian Derouet - Planches - Biographie.
Referencia librero : 6473
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Derouet, Christian
Domela - gouaches de la période parisienne
Editions Reflex, Utrecht, 1984. In-8 de format carré, reliure pleine toile éditeur sous jaquette illustrée en couleurs, 137 pp. Gouaches de la période parisienne, par Ch. Derouet - Parijse gouaches - Planches couleur - The Paris gouaches - Guaches aus der Parizer Zeit -Biographie - Expositions de groupe - Expositions personnelles.
Referencia librero : 1098
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Derouet, Christian
Vassily KandinskyLe Salon de Musique de 1931et ses trois maquettes originales
Musées de Strasbourg, 2006. In-12, broché sous couverture illustré, 92 pp.
Referencia librero : 8614
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Derrida Jacques
Toccare, Jean-Luc Nancy
ill., br. Testimonianza di una nobile e sincera amicizia, il libro è il generoso omaggio di un grande filosofo a un filosofo più giovane che da principio ne ha seguito le tracce per poi imporsi con un'opera originale. Derrida offre una lettura del pensiero di Nancy sotto un particolare angolazione, la questione del «tatto» in tutti i significati che la parola ha assunto nella cultura occidentale, da quello erotico a quello religioso. Il testo è accompagnato dai lavori di Simon Hantai.
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Derrida Jacques; Beardsworth Richard; Pelgreffi I. (cur.)
Nietzsche e la macchina. Intervista con Richard Beardsworth
br. L'intervista "Nietzsche e la macchina", pubblicata nel 1994, rappresenta l'ultimo testo esplicitamente dedicato a Nietzsche da parte di Derrida, che vi coglie l'occasione per tracciare le linee di una valutazione retrospettiva, per certi versi inedita, di tutto il suo lavoro sul filosofo tedesco. Ma Derrida elabora anche un significativo aggiornamento della propria immagine di Nietzsche, mettendola a confronto con i principali temi etico-politici che caratterizzano la sua riflessione di quegli anni. Ne risulta un rilancio di Nietzsche, tanto potente quanto problematico, come pensatore dell'aporia e del futuro. Come può oggi la riflessione filosofica decifrare la struttura disconnessa, "out of joint", del reale e della storia, e sperare di incidervi? Solamente, suggerisce Derrida, assumendosi il rischio di partire, ogni volta, da un pensiero come quello di Nietzsche: costitutivamente inattuale, in sé pericolosamente disarticolato ed esposto alla contraddizione. Un pensiero che lavori fra l'interno e l'esterno della macchina filosofica.
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Derrida Jacques; Berto G. (cur.)
Il tempo degli addii
br. L'avvenire ha dunque una storia? Con questa domanda si apre lo scritto "Il tempo degli addii" di Jacques Derrida, pensato come introduzione all'importante testo su Hegel di Catherine Malabou "L'a venir de Hegel", poi sviluppatosi fino ad assumere una sua autonomia. Il filosofo francese in questo testo affronta, attraverso una sorta di resa dei conti filosofica con Hegel, alcune tematiche fondamentali del pensiero contemporaneo. Nel fitto intreccio di rimandi che caratterizzano la prosa di Derrida è possibile sottolineare la sua ripresa della questione, di grande importanza filosofica, della temporalità come luogo dello scontro fra Heidegger e Hegel. Da questo nucleo di partenza si ramificano le considerazioni sull'addio, sull'abbandono, l'evento e la morte che hanno costituito il leitmotìv del pensiero del filosofo francese recentemente scomparso.
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Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)
Avances
brossura
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Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)
Avances
brossura
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Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)
Spiegare Ponge. Colloquio con Gérard Farasse
br. È il lavoro rischioso di un ripensamento, quello a cui Gerard Farasse invita Jacques Derrida in questo colloquio. "Déplier Ponge": distendere il cantiere dell'opera di Ponge, di piega in piega; spiegarne i perni che ne mettono in funzione il dispositivo ma, ad un tempo, decifrare le chiavi che ne schiudono nuove pieghe nascoste. Dopo la gravitazione di "Signéponge" intorno alla firma, Derrida replica al Ponge ingaggiato dalla legge insaziabile della cosa. Derrida replica Ponge, ma in una ripetizione che rilancia; lo ripiega e lascia emergere il suo tremore. Onora il debito procedendo obliquamente, nella trattazione della costellazione dei motivi che reggono e travagliano l'evento dell'opera di Ponge. Quando afferma: "[...] io condivido con Ponge la preoccupazione di rimarcare nel testo o nel discorso il momento del suo evento", Derrida confessa l'inevitabile responsabilità: far affiorare - in una respirazione operata dallo spiegarsi e ripiegarsi dei temi-pieghe pongiane l'evento della cosa quale domanda muta e infinita che nel ritrarsi ci mozza il respiro.
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Derrida Jacques; Coleman Ornette; Maruzzella S. (cur.)
Musica senza alfabeti. Un dialogo sul linguaggio dell'altro. (Notazioni sulla «harmolodic theory»)
br. È il giugno del 1997 quando, durante una delle tre tappe del tour di Ornette Coleman a "La villette" di Parigi, uno spettatore particolare e molto attento, si erge dal pubblico e inizia a porre domande al compositore. Quel 23 giugno sarà consacrato a un incontro vis-à-vis tra due delle personalità più singolari ed eclettiche della scena culturale contemporanea: Ornette Coleman e Jacques Derrida. L'intervista, pur nella sua brevità, tocca i temi dell'armolodia, della democrazia, della civiltà e della civilizzazione, della globalizzazione, dell'assenza di leadership, dell'evento e del suo dispiegarsi. Ricostruendo le storie personali dell'uno e dell'altro, dei soprusi subiti da bambini per il colore della propria pelle (Coleman) o per il credo religioso della propria famiglia (Derrida), i due si confrontano sul concetto di lingua materna e di se e quanto questa influenzi il modo stesso di pensare, perché del resto, si sa, "prima di essere musica, la musica era soltanto parola".
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Derrida Jacques; Dalmasso G. (cur.)
La voce e il fenomeno. Introduzione al problema del segno nella fenomenologia di Husserl
br. "Durante gli anni che seguirono, circa dal 1963 al 1968, cercai di dare forma - in particolare nei tre lavori pubblicati nel 1967 - a ciò che non doveva in alcun modo essere un sistema, ma una specie di dispositivo strategico aperto sul suo proprio abisso, un insieme non chiuso, non chiudibile e non totalmente formalizzabile di regole di lettura, d'interpretazione, di scrittura...". Così confessa Derrida; gli anni a cui egli si riferisce sono quelli dominati dallo strutturalismo e dalle indagini sulla natura del segno, sullo statuto del testo, sul rapporto tra linguaggio e potere. Con i tre volumi ricordati - La voce e il fenomeno, Della grammatologia) e La scrittura e la differenza) -, il filosofo intervenne in questo dibattito cercando di individuare, all'interno di un sistema che finisce sempre per concepirsi come chiuso e autosufficiente, le tracce di quelle contaminazioni che, più che distruggerlo, lo decostruiscono e così facendo anche lo aprono e lo sollecitano verso una scena - in verità la stessa all'interno della quale ogni esperienza umana fin da principio drammaticamente si muove - che non è mai stata e mai potrà essere concepita come una mera struttura. In queste pagine, attraverso un confronto serrato con la fenomenologia di Husserl, le ragioni di una simile sollecitazione sono individuate con un'originalità e un rigore tali da rendere ha voce e il fenomeno un classico della filosofia contemporanea. Prefazione di Carlo Sini. Postfazione di Vincenzo Costa.
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Derrida Jacques; Facioni S. (cur.); Vitale F. (cur.)
La cartolina. Da Socrate a Freud e al di là
br. "Leggevi una lettera d'amore un po' rétro, l'ultima della storia. Ma non l'hai ancora ricevuta. Sì, per mancanza o per eccesso di indirizzo, acconsente a cadere nelle mani di chiunque: una cartolina, una lettera aperta in cui il segreto appare ma indecifrabile. Puoi tenerla o farla passare, per esempio, per un messaggio di Socrate a Freud. Cosa vuole dirti una cartolina? A quali condizioni è possibile? La sua destinazione ti attraversa, tu non sai più chi sei. Nel momento stesso in cui dal suo indirizzo ti interpella, unicamente te, invece di rintracciarti ti divide o ti scarta, qualche volta ti ignora. E tu ami e non ami, fa di te quello che vuoi, ti prende, ti lascia, ti dona. Dall'altro lato della cartolina, guarda, ti è rivolta una frase, S e p, Socrate e plato. Il primo, per una volta, sembra scrivere e anche con l'altra mano cancellare. Ma Platone, con il dito teso alle sue spalle, che fa? Mentre ti industri a rivoltarla in tutte le direzioni, è l'immagine che ti mette sottosopra come una lettera, ti decifra anticipatamente, preoccupa lo spazio, ti fornisce parole e gesti, tutti i corpi che credi di inventare per accerchiarla. Ti trovi, tu, sulla sua traiettoria. Il supporto spesso della carta, un libro pesante e leggero, è anche lo spettro di questa scena, l'analisi tra Socrate e Platone, nel programma di qualcun altro. Al pari del cartomante, un "fortune-telling book" veglia e specula su quanto-deve-succedere, su cosa può voler dire accadere, dover accadere, lasciare o far accadere, destinare, indirizzare, inviare, lasciare in legato, ereditare, ecc., se questo significa ancora, tra qui e lì, il vicino e il lontano, da und fort, l'uno o l'altro. Inquadri l'argomento del libro: tra le poste e il movimento analitico, il principio di piacere e la storia delle telecomunicazioni, la cartolina e la lettera rubata, in breve il transfert da Socrate a Freud e al di là. Questa satira di letteratura epistolare doveva essere farcita: di indirizzi, di codici postali, di missive criptate, di lettere anonime, il tutto affidato a tanti modi, generi e toni. Vi abuso anche di date, firme, titoli o riferimenti, perfino della lingua." (J.D.)
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Derrida Jacques; Ferraris M. (cur.)
Ulisse grammofono. Due parole per Joyce
br. I due saggi raccolti in "Ulisse grammofono" sono l'elaborazione più articolata del confronto tra il pensiero di Derrida e l'opera di Joyce: confronto di cui si trovano tracce in diversi testi del filosofo franco-algerino e che in "Ulisse grammofono" prende la forma di un corpo a corpo linguistico, di una battaglia in cui le lingue vengono spinte al limite del dicibile, là dove risuona l'affermazione incondizionata come ospitalità donata all'altro: oui, yes, sì. Tra confessioni, brevi racconti di viaggio, analisi filosofiche, i saggi ruotano attorno ad alcuni temi privilegiati: il grammofono, il telefono e l'inesauribile sì di Molly nell'"Ulisse"; la guerra degli idiomi dichiarata da Dio in "Finnegans Wake"; l'impossibilità di definirsi un esperto di Joyce.
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Derrida Jacques; Gadamer Hans Georg; Lacoue-Labarthe Philippe; Facioni S. (cur.)
Il caso Heidegger. Una filosofia nazista?
br. Il 5 febbraio del 1988, nell'anfiteatro dell'Università di Heidelberg si svolse un dibattito intorno al pensiero politico e filosofico di Heidegger a cui parteciparono Jacques Derrida, Hans-Georg Gadamer e Philippe Lacoue-Labarthe. L'occasione prossima del dibattito era stata, qualche mese prima, la pubblicazione del libro di V. Farias, Heidegger e il nazismo (Torino 1988), nel quale venivano mostrati, anche se in maniera non sempre sorvegliata dal punto di vista critico, i legami di Heidegger con l'apparato culturale e politico della Germania nazista. Il pubblico dibattito, che non prevedeva degli interventi già preparati, non era mai stato pubblicato, così come non era mai stato pubblicato l'incontro tra i tre filosofi e una parte del pubblico presente alla serata che si svolse il giorno successivo, 6 febbraio, alla presenza di giornalisti e sempre ad Heidelberg, presso il ristorante "Sole d'Oro". Il testo rappresenta una preziosa testimonianza della posizione dei tre filosofi di fronte all'impegno politico di Heidegger, anche alla luce dei Quaderni neri (di cui, all'epoca del dibattito, non si sospettava nemmeno l'esistenza) che hanno cominciato ad essere pubblicati nel 2014... Con un intervento di Jean-Lucy Nancy.
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Derrida Jacques; Maruzzella S. (cur.)
Al di là delle apparenze. L'altro è segreto perché è altro
br. Prendendo le mosse dal concetto di iterabilità, collegandolo alle moderne tecnologie e alle questioni etiche che ci impongono, in quest'intervista del 2001, Derrida attraversa molti nodi problematici della sua filosofia - la traccia, il resto, la rimanenza, il supplemento, il fallogocentrismo e la sua necessaria decostruzione, la distinzione tra différence e différance e quella tra oralità e scritturala - e della sua biografia - il controverso rapporto con la sua ebraicità, la "difesa" di De Man e il "caso" che ne è seguito, le sue posizioni riguardo al "nazismo" di Heidegger - producendo un intreccio molto interessante tra vita e pensiero, filosofia e biografia, che troverà nella letteratura un suo grande punto di forza e una felice sintesi.
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Derrida Jacques; Maruzzella S. (cur.); Viri F. (cur.)
«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto
br. Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del "soggetto" o meglio della figura che è attribuita del nome di "soggetto", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del "soggetto" umano confrontato con quello del "soggetto" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del "cibarsi di", del mangiare "chi" o "cosa".
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Derrida Jacques; Odello L. (cur.)
Perdonare
br. Nel 1971 Jankélévitch risponde alla polemica scoppiata in Francia sulla prescrizione dei crimini hitleriani: il perdono è impossibile perché "è morto nei campi della morte". Interrogando il testo di Jankélévitch, Derrida si chiede se non sia proprio a partire da questa impossibilità che si possa e si debba pensare il perdono. Il perdono, se ce n'è, non perdona che l'imperdonabile: solo a partire da un'etica al di là dell'etica, un'etica iperbolica che interrompa ogni economia dell'espiazione, della redenzione e del pentimento, si può scorgere l'apertura di un pensiero del perdono degno di questo nome.
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Derrida Jacques; Regazzoni S. (cur.)
Incondizionalità o sovranità. L'università alle frontiere dell'Europa
br. Se c'è una questione che domina il percorso più direttamente politico della decostruzione derridiana e che, col passare degli anni, ha acquisito via via maggiore importanza e visibilità, tale questione è, precisamente, quella della sovranità. Nel corso di una conferenza pronunciata il 3 giugno 1999 presso l'Università Pantion di Atene, Derrida traccia le coordinate essenziali per una decostruzione della sovranità; si tratta di distinguere la sovranità dall'incondizionalità, per poter così decostruire un concetto attraverso l'altro: la pulsione di sovranità attraverso l'esigenza di incondizionalità. La decostruzione della sovranità attraverso l'incondizionalità passa per una sorta di radicalizzazione iperbolica della sovranità che, portate al punto più puro di incondizionalità, nella più pura astrazione da ogni condizione, perde ogni difesa e si trasforma in vulnerabilità assoluta. Il potere assoluto, assolutamente senza condizione, assolutamente e puramente reso in sé a sé, diventa resa incondizionata, im-potere - ecco il cuore del potere di cui il potere non può riappropriarsi: il proprio im-potere costituente quale forza destrutturante.
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Derrida Jacques; Vitale F. (cur.)
Le arti dello spazio. Scritti e interventi sull'architettura
br. Nel 1985 Bernard Tschumi, vincitore del concorso per il Pare de la Villette a Parigi, chiede a Jacques Derrida di collaborare con Peter Eisenman su un progetto riguardante uno dei giardini del parco. La collaborazione con Eisenman non troverà mai una effettiva realizzazione, ma darà vita a un libro come "Chora L Works". "Le arti dello spazio" riunisce tutti gli scritti di Derrida - molti dei quali ancora inediti in italiano - a proposito dell'architettura. Una raccolta di recensioni, lettere, relazioni a convegni, incontri con teorici, architetti e studenti di architettura, interviste, discussioni, testi pubblicati da autorevoli riviste specializzate come "Architectural Design", "Assemblage", "Domus". Testimonianze dell'interesse tutt'altro che marginale di Derrida per l'architettura, ma anche dell'attenzione che l'architettura ha rivolto all'opera del filosofo franco-algerino.
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Derrida Jacques; Vitale F. (cur.)
Le arti dello spazio. Scritti e interventi sull'architettura
br. Nel 1985 Bernard Tschumi, vincitore del concorso per il Pare de la Villette a Parigi, chiede a Jacques Derrida di collaborare con Peter Eisenman su un progetto riguardante uno dei giardini del parco. La collaborazione con Eisenman non troverà mai una effettiva realizzazione, ma darà vita a un libro come "Chora L Works". "Le arti dello spazio" riunisce tutti gli scritti di Derrida - molti dei quali ancora inediti in italiano - a proposito dell'architettura. Una raccolta di recensioni, lettere, relazioni a convegni, incontri con teorici, architetti e studenti di architettura, interviste, discussioni, testi pubblicati da autorevoli riviste specializzate come "Architectural Design", "Assemblage", "Domus". Testimonianze dell'interesse tutt'altro che marginale di Derrida per l'architettura, ma anche dell'attenzione che l'architettura ha rivolto all'opera del filosofo franco-algerino.
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Des Cars Jean
Elisabetta II. La regina
br. Rispettata, e spesso adulata, Elisabetta II regna attraverso il tempo. E la sovrana più conosciuta al mondo, tuttavia molto di lei rimane ancora segreto e poco noto. Dal 1952 non ha smesso di stupire i contemporanei, adeguandosi al proprio tempo, pur rimanendo sempre la stessa, per preservare la monarchia di cui è erede e garante. La sua figura incarna un universo che sarebbe inimmaginabile senza di lei, senza i suoi immancabili cappelli, il suo sorriso rigoroso e il suo modo discreto di battere il piede destro quando, durante una parata, la banda sfila davanti ai suoi occhi. All'età di novantaquattro anni, sebbene nessuno avesse mai previsto la sua ascesa al trono, Elisabetta II è ancora alla guida del regno più longevo della monarchia britannica. Avvalendosi delle migliori fonti in materia, Jean des Cars ci proietta nella vita di Elisabetta II, dalla sua infanzia all'ascesa al trono, passando per tutti gli episodi piccoli e grandi che hanno segnato la sua vita: la Seconda guerra mondiale, la perdita del padre, i gossip sul marito, la vita dissoluta della sorella, i problemi coniugali dei figli, la relazione con lo zio "maledetto", senza dimenticare la passione per i suoi corgi e i suoi cavalli.
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DES TILLEULS, A
Ce que l'on voit a la ville. Promenade d'une jeune villageoise dans le monde industriel.
Paris,Bernardin-Béchet (ca.1880). 4°. 21 nn. Bl. mit 14 tls. blattgr., schablonenkolor. Holzstichillustr. u. 1 kolor. Titelvign. v. E.Morel. Opbd. mit farb. lith. Einbdillustr. auf beiden Deckeln, Ränder, Ecken u. Kanten berieben u. bestoßen, Vors. ern., durchgeh., vor allem im weißen Rand, tls. etw. stärker fingerfl., einige wenige Bl. a.d. Rändern min. einger., trotz div. kl. Mängel gutes Expl.
Referencia librero : 0233-K
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Desanti Dominique
La storia di Marina. Romanzo verità su Marina Cvetaeva (1892-1941)
brossura Questa storia è la storia di un grande poeta e il dramma di una donna straordinaria: Marina Cvetaeva. Marina nasce a Mosca sul finire dell'Ottocento e, ancora adolescente, pubblica il primo libro di versi. La poesia sarà la grande passione della sua vita e l'amore sarà il motore della sua esistenza. Sposa giovanissima di Sergej Efron, a cui sarà legata per tutta la vita, vive altri amori importanti, amori poetici, appassionati e tormentati: per uomini come Volosin, Rodzevic, Pasternak e Rilke, ma anche per Sofija Parnok e Sofia Holliday. La Rivoluzione la trova sola, poverissima. Costretta all'esilio girerà per l'Europa, sempre più isolata e povera. Nel 1939, ritornata in Russia, rimane senza il marito, dissidente, e si uccide.
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Desbonnets, Charles
Firmin Verhevick Peintre et aquarelliste
Imprimerie Finacom, Bruxelles, s.d. [v. 1929]. In-8, plaquette agrafée, s.p. [8 pp.].
Referencia librero : 5167
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DESBORDES-VALMORE, MARCELINE
Le livre des petits enfants. Lecons du premier age.
Brüssel, Loius Hauman et Comp. 1834. Kl.-8vo. Kolor. lithograph. Frontispiz, 1 Bl., 245, (3) S. Roter Hldrbd d. Zeit m. Rückenvergoldung (berieben, Vorsätze leimschattig u. vorn m. schwacher Klebespur).
Referencia librero : 1314966
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DESCALZO Giovanni
RISACCA.
Poesie edite e postume. 1928-1951. Vallecchi, Firenze, 1952. In-16 gr., brossura originale, pp. 221,(1). Prima edizione. Ben conservato.
Referencia librero : 39698
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DESCALZO Giovanni
RISACCA. Poesie edite e postume. 1928-1951.
In-16 gr., brossura originale, pp. 221,(1). Prima edizione. Ben conservato.
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