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Di Donfrancesco Dario
La vela, la ruota, il vapore. Percorsi letterari dell'Adriatico e mezzi di trasporto
br. Nelle opere in prosa di qualunque genere o sottogenere letterario l'atto descrittivo e la struttura odeporica (relativa al viaggio) possono interagire con la presenza e l'azione dei mezzi di trasporto. Questa premessa teorica è senza dubbio applicabile all'affascinante commistione storica, socioculturale e letteraria simboleggiata dall'area adriatica e dal suo mare: in questa koinè il mezzo di trasporto si inserisce da protagonista nei meccanismi che si innescano tra viaggio, paesaggio e rappresentazione letteraria, entrando non di rado a far parte integrante della fase panoramico-descrittiva e tramutandosi di frequente in elemento paesaggistico primario. A parlare in questo libro è soprattutto la viva voce di una moltitudine di testi "a sfondo adriatico", tutte prose italiane che si concentrano su narrativa di finzione o letteratura di viaggio in senso ampio. L'arco temporale preso in esame arriva ai giorni nostri partendo dalle prime decadi del XIX secolo, quando l'invenzione del vapore cominciava a trasformare la navigazione, i trasporti, le comunicazioni e il senso del viaggio, mentre nascevano o si perfezionavano il treno, l'automobile e la bicicletta.
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Di Felice Francesco
Itinerario di una conversione. Ricerca sulla conversione di Giovanni Papini
brossura
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Di Fiore Gigi
Controstoria dell'Unità d'Italia. Fatti e misfatti del Risorgimento
br. L'unità d'Italia è un valore indiscutibile, ma come è stata raggiunta? Dei 22 anni dall'esplosione rivoluzionaria del 1848 alla breccia di Porta Pia nel 1870, molti episodi rimangono nell'ombra: il bombardamento piemontese di Genova del 1849, i plebisciti combinati per le annessioni del Centro Italia, le agitazioni manovrate da carabinieri infiltrati, la corruzione e gli appoggi mafiosi e camorristici alla marcia trionfale di Garibaldi, la guerra civile del brigantaggio, le leggi anti-cattoliche. Con il piglio narrativo del giornalista e basandosi su una ricca scelta di documenti inediti, Gigi Di Fiore sfata i miti del Risorgimento, portando alla luce fatti troppo a lungo rimossi.
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Di Fiore Gigi
Gli ultimi giorni di Gaeta. L'assedio che condannò l'Italia all'Unità
br. La sera del 6 settembre 1860, all'avvicinarsi delle truppe garibaldine, il re Francesco II di Borbone lascia Napoli con la sua corte e si stabilisce nella roccaforte di Gaeta, facendone la sua capitale. Dopo l'incontro di Teano tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II, manca solo Gaeta per completare l'annessione del Sud a quello che sta per diventare il regno d'Italia. Così il 5 novembre le truppe piemontesi, guidate dal generale Cialdini, stringono d'assedio la città. È un attacco brutale, che porta alla morte di migliaia e migliaia di militari e civili a causa delle cannonate e dell'epidemia di tifo scoppiata per le precarie condizioni igieniche. Gigi Di Fiore lo ricostruisce sulla base di documenti e testimonianze inedite, e mette in risalto le contraddizioni (e le sopraffazioni) su cui si fonda la nostra unità nazionale.
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Di Francesco Giorgio
Mansour il profeta. La leggendaria storia d'uno sceicco piemontese del '700
brossura
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Di Francesco Michele
Introduzione a Russell
brossura
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Di Francesco Michele; Marraffa Massimo; Tomasetta Alfredo
Filosofia della mente. Corpo, coscienza, pensiero
br. Il volume presenta in maniera critica i principali problemi discussi nell'ambito della filosofia della mente contemporanea, con particolare attenzione alle questioni poste dall'indagine scientifica intorno alla natura, il funzionamento e l'architettura della mente. Alcune delle questioni trattate rimandano alla tradizione filosofica e riguardano, ad esempio, le caratteristiche essenziali dei fenomeni mentali, la possibilità di darne una spiegazione di tipo scientifico e le ragioni filosofiche pro e contro l'idea che la mente appartenga al mondo fisico. Altri temi portano invece al cuore della scienza cognitiva contemporanea: dobbiamo pensare alla mente come a una serie di computazioni realizzate nel cervello o gli stati mentali vanno caratterizzati direttamente come stati cerebrali? Che ruolo ha il corpo nella realizzazione delle attività cognitive? Muovendo da una ricostruzione storico-teorica dell'affermarsi della nozione contemporanea di "mente", il libro affronta queste e altre questioni mostrando nel dettaglio la complessità della ricerca attuale, nella quale si intrecciano - e si scontrano - istanze metafisiche più tradizionali e la tendenza a una radicale naturalizzazione della filosofia della mente e del mentale stesso.
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Di Fratta Gianluca
Lovecraft e il Giappone. Letteratura, cinema, manga, anime
br.
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Di Gennaro A. (cur.); Giustiniani P. (cur.)
Dio e il nulla. La religiosità atea di Emil Cioran
br. Il presente volume prende le mosse dal convegno omonimo che si è svolto a Napoli il 15 e il 16 novembre 2017, promosso dalla sezione San Tommaso d'Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell'Italia Meridionale, nell'ambito di un progetto di ricerca cofinanziato dalla CEI. Vi si raccolgono le relazioni e gli interventi degli studiosi che hanno partecipato al simposio, discutendo su un tema affascinante e allo stesso tempo controverso e di grande attualità. Consapevole dell'inquietudine spirituale che caratterizza la vita di ogni singolo uomo e dell'impossibilità di giungere a una verità ultima e incontrovertibile circa l'Assoluto, Emil Cioran laconicamente scriveva nei Cahiers: «Una religiosità atea, questa è la Stimmung dei contemporanei». Partendo da una tale lucida considerazione, gli autori dei vari contributi analizzano, da differenti angolature interpretative o prospettive ermeneutiche, la questione religiosa all'interno del pensiero tragico di Cioran, un intellettuale nichilista che ha ingaggiato con Dio uno scontro frontale, serrato e ininterrotto (sia in Romania, sia durante l'esilio parigino). Perché a ossessionare e tormentare il filosofo di Rasinari è sempre stato un medesimo angosciante interrogativo, quel grido di preghiera conciso e disperato contenuto in Lacrimi si Sfinti (1937): «Signore, sei tu nient'altro che un errore del cuore, come il mondo è un errore della mente?».
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DI GENNARO, Domenico
Annona ossia piano economico di pubblica sussistenza. (und:) CARACCIOLI, D., Riflessioni sull'economia e l'estrazione de' frumenti della Sicilia. (und:) SCROFANI, S., Memoria sulla liberta' del commercio dei Grani della Sicilia.
Milano, Destefanis, 1805. 418 S. Moderner Halblederband.
书商的参考编号 : 3411025
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Di Genova Arianna
Giosetta Fioroni. Interno familiare
illustrazioni a colori
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Di Genova Giorgio
Aldo Borgonzoni. L'informazione: le maschere del potere
illustrazioni
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Di Genova Giorgio
Generazione anni venti
illustrazioni in nero
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Di Genova Giorgio
Storia dell'arte italiana del '900 per generazioni. Generazione maestri storici. Tomo primo, secondo, terzo
illustrazioni
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Di Genova Giorgio
Storia dell'arte italiana del '900 per generazioni. Generazione primo decennio
illustrazioni
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Di Genova Giorgio
Storia dell'arte italiana del '900 per generazioni. Generazione anni dieci
illustrazioni
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Di Genova Giorgio
Storia dell'arte italiana del '900 per generazioni. Generazione anni venti
illustrazioni
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Di Genova Giorgio
Storia dell'arte italiana del '900 per generazioni. Generazione anni trenta
illustrazioni
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Di Giacomo G. (cur.); Alfieri A. (cur.)
Prospettive su Wagner. Filosofia, musica e letteratura
br. Il volume raccoglie i contributi di un gruppo di studiosi che si sono confrontati sull'opera di Richard Wagner; si tratta del risultato di una serie di seminari, diretti da Giuseppe Di Giacomo, che hanno coinvolto filosofi, musicologi e studiosi di letteratura. I contributi interpretativi e teorici presentati da questa raccolta di saggi rappresentano una molteplicità di voci che mostrano come sia possibile avvicinarsi a un'opera tanto complessa e profonda, senza la presunzione di raggiungere alcun risultato definitivo. Da questo punto di vista, filosofia, letteratura e musicologia determinano lo spazio dell'indagine su un artista essenziale per la comprensione della modernità musicale e della cultura dell'Ottocento e del Novecento.
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Di Giacomo Giuseppe
Narrazione e testimonianza. Quattro scrittori del Novecento
brossura
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Di Giacomo Giuseppe
Una pittura filosofica. Antoni Tàpies e l'informale
ill., br. L'opera dell'artista catalano Antoni Tàpies può essere definita una "pittura filosofica": Giuseppe Di Giacomo mette in evidenza come la grandezza di quest'arte, che è insieme "rappresentazione" e "presentazione" di materie, stia nella sua capacità di fare emergere, pur nella sua totale immanenza, una dimensione trascendente e spirituale. Tale dimensione è ciò che distingue l'opera di Tàpies da quella di altri artisti informali, pur condividendo con essi la dimensione materica. In un mondo caratterizzato da una mercificazione totale dell'arte, e nel quale il valore artistico si identifica col valore economico, l'arte di Tàpies è una delle poche a sottrarsi a questa logica di mercato, proponendosi come testimonianza delle brutalità della storia del Novecento.
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Di Giacomo Roberto
Contro Schopenhauer: ovvero come si guarda l'essenza di sè
brossura Con questo piccolo saggio si vuol penetrare e dispiegare l'essenza della teoria di Schopenhauer attraverso l'analisi dell'importante differenza tra conoscenza intuitiva e astratta e la consecutiva trattazione dell'arte. Una critica che mina le basi di tutta l'impalcatura ancora troppo morale e dogmatica che il filosofo ha dato all'esistenza.
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DI GIACOMO Salvatore
OPERE. Le poesie e le novelle - Il teatro e le cronache.
In-8 p., 2 volumi, tela editoriale, titolo oro al dorso, sovracoperta editoriale illustrata, pp. LI,839; 933. Riproduzioni di manoscritti in allegato. In buono stato (good copy).
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DI GIACOMO Salvatore
POESIE. Edizione definitiva. Con aggiunte, note e glossario.
In-16 gr., bella legatura in pieno marocchino mod. con ang., dorso a cordoni con titolo oro, taglio sup. dorato, astuccio, conserv. cop. orig., pp. (6),491, con ritratto dell'A. in b.n. f.t. Firma di appartenenza privata al frontespizio, altrimenti molto ben conservato.
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Di Gianantonio Anna; Peteani Gianni
Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l'impegno sociale: una vita per la libertà
br. «È bello vivere liberi» sono le ultime parole scritte da Ondina Peteani, l'epitaffio di una vita passata dalla parte dei giusti. Ha solo quattordici anni quando viene mandata a lavorare in un cantiere a Monfalcone: per la ragazzina l'incontro con compagni più grandi è l'inizio della formazione politica e quasi subito l'impegno nelle file della Resistenza. Il pericolo e la passione civile, l'entusiasmo della giovinezza e la forza delle idee: questa è la vita di Ondina nei territori orientali dove la repressione tedesca si fa molto dura dopo l'8 settembre. Nel 1944 viene arrestata e deportata nel Lager di Auschwitz: un'esperienza che la segnerà per sempre. Nel suo racconto non fa sconti, non c'è retorica nelle sue parole, ma solo la cruda, tragica realtà della ferocia umana. Ha guardato nel baratro e il ricordo la tormenterà per sempre, indelebile come il numero tatuato sul suo braccio. Nel dopoguerra, nonostante le ferite del corpo e dell'anima lasciate dal Lager, continua il suo impegno civile e politico. La sua è la storia emblematica di una generazione di donne che la guerra, paradossalmente, ha reso libere, ma che per quella libertà hanno pagato un prezzo elevatissimo.
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Di Giorgi Franco
Il dramma dell'esistenza mancata. Dell'essere sé stessi e della falsificazione. Saggio su Ibsen
brossura Ibsen occupa un posto di rilievo nella drammaturgia, non solo norvegese. Muovendosi nello stesso solco tracciato dai maestri del sospetto (Marx, Nietzsche e Freud), i suoi drammi, dopo aver inquietato la coscienza europea di fine Ottocento e del Novecento, continuano a turbare anche quella del terzo millennio. Il drammaturgo scandinavo trascina l'individuo non soltanto dinanzi alla propria coscienza scissa, alienata o falsificata, ma anche di fronte alla coscienza altrettanto estraniata e alle contraddizioni del proprio tempo. Il rimedio per una tale falsificazione individuale e sociale è individuato da Ibsen nell'attenersi al vero, nel recupero non di una vita pur che sia, ma della propria vita, affinché l'individuo non sia più a disposizione del sistema, ma sia il sistema - come diceva già Platone - a migliorarsi, valorizzando la vocazione o la predisposizione dell'individuo. Un recupero non facile, perché il rigido attenersi al vero può peggiorare le cose. Resta allora il dialogo con l'altro, con un Tu che ci è pathicamente proprio, l'unica via per inverare sé stessi e il mondo, per correggere un'esistenza mancata.
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Di Giovanni Alberto
D'Annunzio e San Vito. Il trionfo della morte e le lettere a Barbarella
ill. Il volume è un lavoro per avvicinarsi a G.d'Annunzio e al "Trionfo della morte", per riscoprire la grande passione amorosa per Barbarella e il fascino su di lui esercitato dalla natura, dalla gente, dalle magiche atmosfere dei luoghi di S.Vito.
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Di Giovine Francesco Maurizio
L'età di re Ferdinando (1830-1859)
ill., br.
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Di Giovine Francesco Maurizio
Pagine di storia militare del Regno delle Due Sicilie
br. L'esercito borbonico nacque dall'armata di Re Carlo nel 1734, dopo il suo insediamento sul trono di Napoli, e si dissolse con la fine del Regno delle Due Sicilie nel 1861. Visse dunque 127 anni, tanto quanto la dinastia borbonica. Le istituzioni dell'antico regno vennero cancellate dal governo unitario e sull'esercito napolitano si abbatté una sistematica e reiterata campagna diffamatoria volta ora a ridicolizzarlo, ora a distruggerne la memoria o relegarlo nell'oblio. In realtà, la storia militare delle Due Sicilie, tralasciando il tradimento e l'inettitudine di alcuni generali, è piena di eventi ed episodi che testimoniarono dell'efficienza, dell'organizzazione, del valore e delle indubbie doti morali dei soldati borbonici e di quanti combatterono al servizio della Casa regnante. Alcune di queste gloriose pagine, stracciate o dimenticate dalla storiografia risorgimentalista, sono raccontate in questo libro. Dalla fedeltà verso la dinastia della famiglia Marulli di Barletta, che nel 1799 ipotecò il proprio patrimonio immobiliare per organizzare dei reparti di cavalleria che appoggiarono l'armata della Santa Fede per la liberazione del Regno, a Giuseppe, Pietro e Ludovico Quandel, ufficiali del regio esercito provenienti dalla gloriosa scuola militare della Nunziatella, che servirono la Monarchia Napolitana nel drammatico epilogo del 1860-61 e capitolarono tutti a Gaeta. Dall'eroica figura di Matteo Wade, che nel 1806 guidò trecento valorosi uomini nella difesa del forte di Civitella del Tronto assediato dai francesi, allo spirito antirivoluzionario e alla fedeltà dei Reggimenti Svizzeri che furono al fianco di Francesco II fino alle ultime ore del Regno. Poi ci furono i tanti sottufficiali che pagarono a caro prezzo la fedeltà alle istituzioni patrie napolitane. A guerra finita, molti fra loro si diedero al brigantaggio, iniziando la guerriglia di ribellione all'invasione piemontese. Costituirono i cervelli pensanti della lotta per la loro preparazione militare. È nota la vicenda del sergente Romano, ma ci furono anche il sergente Brugnola e tanti altri sottufficiali che si immolarono per l'antica patria. Questo libro è anche un doveroso omaggio alla loro memoria perché non venga cancellata.
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Di Girolamo Mauro
Vucciria. Tribute to Renato Guttuso
ill. "Un vero e proprio carnevale cromatico, rende omaggio a Palermo e Guttuso e la loro 'Vucciria'. Un'impostazione prospettica e cromatica che lascia l'astante entrare dentro l'opera e viverla direttamente." (Dino Marasà) L'opera realizzata nel 2013 da Mauro Di Girolamo, di forte impatto visivo proprio e caratteristico, è stata esposta accanto a "La Vucciria" del maestro Renato Guttuso, in un confronto artistico e generazionale, che ha mostrato, con le due tele omologhe per nome e dimensioni, l'iconografia per eccellenza del mercato palermitano, insieme a una Vucciria odierna, notturna e contemporanea. In questo catalogo, le 300 pagine illustrate a colori vi immergeranno nell'intero processo creativo di Mauro Di Girolamo, con fotografie, disegni, dipinti, e il testo "Vucciria Carne voci e sangue" scritto dallo stesso artista.
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Di Grado Antonio; Distefano Barbara
In Sicilia con Leonardo Sciascia
br. In una delle cento Sicilie, nell'isola del latifondo e delle miniere, della tracotanza mafiosa e del rovello pirandelliano, cento anni fa nasceva Leonardo Sciascia, raccontato in questo libro accanto al cuore assolato e desolato della sua terra. Quale ambiguità cela il rapporto di Sciascia e degli altri scrittori siciliani con la loro isola? Come tenere insieme la tensione che li fa aprire al mondo e quella, inversa, che li riporta sempre allo "scoglio" della Sicilia, che li richiama sempre a sé, condannandoli a ritorni sconsolati? È proprio Sciascia che definisce la sua terra "irredimibile" perché troppo l'ama e perciò se ne scora, diventando l'ultimo dei grandi scrittori siciliani a tenere in vita l'utopia di una fiera diversità antropologica, di un'isola laboratorio del pensiero critico e vigile osservatorio del "contesto". Un autore non associabile unicamente al tema della mafia, dunque, ma anche e soprattutto a un impegno costante con la verità e la memoria. Un viaggio itinerante nella biografia dello scrittore, dall'aula scolastica di Racalmuto alle carceri dello Steri, dalla zolfara di Assoro ai paesi etnei, per cercare le tracce che questi luoghi hanno lasciato nei suoi testi e cosa sono diventati oggi.
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Di Lalla Fabrizio
Sotto due bandiere. Lotta di liberazione etiopica e resistenza italiana in Africa Orientale
ill., br. I due argomenti trattati in questo libro non hanno nulla in comune se non i luoghi e i tempi in cui si svolsero. Il primo, la resistenza etiopica contro l'occupazione italiana, la prima guerra patriottica di liberazione del XX secolo, si propone di integrare quanto già scritto, approfondendo soprattutto l'aspetto sociale dello scontro e le reazioni psicologiche di protagonisti e gregari dei fronti opposti, con la descrizione dei comportamenti dettati da speranze e illusioni, paure ed eroismi, generosità e soprattutto crudeltà. I riflessi della guerriglia furono drammatici per la società nativa e per quella italiana. L'altro tema, la resistenza italiana contro gli inglesi accesasi dopo la sconfitta, nella sua ampia trattazione, è una pagina inedita della storiografia italiana. Finora, era rimasta avvolta nella nebbia che solo gli scritti autobiografici di alcuni protagonisti avevano cercato di diradare, senza, peraltro, riuscirci per l'eccessiva enfasi contenuta nelle loro memorie, l'esagerazione nella valutazione degli episodi di cui furono protagonisti e l'assenza di una visione complessiva del fenomeno.
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Di Lallo Lino
Alphabeto. Ediz. illustrata
ill., br. "È un'impresa mirabile quella realizzata da Lino Di Lallo che ricorda l'affascinato sguardo con cui Roland Barthes contemplava l'alfabeto di Massin, lettera e figurazione, geroglifico e allegoria, sostanza e simbolo." (Carlo Ossola)
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DI LAURO Francesco
IL LIBRO DELLE IRREQUIETUDINI. (L'individuo). Collana romantica a cura di Mario Gastaldi.
In-16 gr., brossura editoriale figurata (ingiallita), pp. 109,(7). Fioriture intercalate nel t., ma complessivamente discreto esemplare.
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Di Maio Davide
Espressione, movimento, poesia. Studio su Ludwig Klages
br. La "Scienza dell'espressione" rappresenta uno degli ambiti nei quali Ludwig Klages ha investito molti dei suoi sforzi teorici che meritano ancora di essere esplorati, tanto nel settore filosofico, quanto in quello letterario. Questo studio si propone di indagare i fondamenti della "Ausdruckskunde" di Klages con l'intento di isolare e analizzare i maggiori precipitati teorici in ambito estetologico e poetologico attorno ai due paradigmi centrali di "espressione" e "movimento". Tenendo altresì conto della biografia segnata dalla figura di Stefan George, si è infine proceduto a individuare l'essenza della definizione klagesiana di poesia sulla base della differenza tra "lingua espressiva" e "lingua comunicativa".
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Di Marco Chiara
Georges Bataille. Etica dell'incompiutezza
br. Ebbrezza, eros, riso, sacrificio, dono, amicizia, chance, estasi. Sono le cifre di un'esperienza "sensibile", che eccedendo la spiegazione logica e la teleologia di una conoscenza e di una storia votate al compimento, espone per un verso il sapere alla prova della nietzscheana "Unwissenheit um die Zukunft" e, per un altro verso, il soggetto alla necessità di una incompiutezza che nessun dio può colmare. Sono infatti la notte del non-sapere e la leggerezza di un io-che-muore ad innescare, per Georges Bataille, il movimento di una comunicazione comuniale tra esseri aperti; perché la comunicazione esige sempre una ferita, un'interruzione che, come l'esperienza impossibile e necessaria della morte, rompe la pienezza di un'esistenza chiusa.
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Di Marco Francesco
Davanti alla legge. Il processo tra Kafka e Orson Welles
brossura A un secolo di distanza dalla sua stesura, il Processo kafkiano è sempre di stretta attualità. Il presente lavoro si propone di inquadrare l'opera dal punto di vista del suo frammento originario, l'apologo "Davanti alla legge", l'unico che Kafka ritenne degno di essere pubblicato come racconto e che sarà inserito nel penultimo capitolo del romanzo. Orson Welles, cogliendone la portata fondamentale, farà di quel frammento il prologo del suo film ispirato all'opera kafkiana, offrendone allo spettatore una chiave di lettura contemporanea.
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Di Marino Bruno
Hard media. La pornografia nelle arti visive, nel cinema e nel web
ill., br. Che cos'è la pornografia? Un mero fenomeno sociologico o addirittura una categoria estetica? E soprattutto: com'è cambiata la rappresentazione pornografica negli ultimi anni con l'evoluzione dei media? Con un ampio saggio che abbraccia vari ambiti della realtà contemporanea - dalla fotografia alla televisione, dalle arti visive al cinema, dalle performance al web -, Bruno Di Marino indaga le molteplici sfaccettature della scrittura dell'osceno: un'approfondita disamina storico-critica dall' "Origine du monde" ci porta, attraverso gli oggetti di Duchamp, le "stagioni" di Man Ray e le performance erotico-politiche, fin dietro le quinte del porno con le fotografie di Sultan e Greenfield-Sanders; approdiamo, quindi, al grande schermo con il fortunato connubio fra cinema sperimentale e mondo "X-Rated" nelle pellicole calde di maestri come Gioli e Warhol, con il "found-footage" pornografico e le nuove frontiere della videoarte e dei videoclip; infine, il decisivo passaggio dal privé alla rete, con il dischiudersi dell'universo infinito di YouPorn e la moltiplicazione di pratiche di scambio fra reale e immateriale sempre più ardite. Negli ultimi due decenni si è dunque assistito a un processo di normalizzazione e insieme spettacolarizzazione della pornografia che ha definitivamente violato il suo tabù, anche - anzi, soprattutto - per il pubblico femminile, provocando un aumento incontrollato della produzione amatoriale e, di conseguenza, una crisi dell'hard professionale.
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Di Mario Lanfranco
Silone a Fontamara. La metapolitica del socialismo
br. "Difficoltà e incertezze spingono inevitabilmente ad una ricerca di punti di riferimento, a trovare aiuto e partecipazione che conducano alla necessaria unità di positivi sforzi comuni. La Fondazione Ignazio Silone, al di là di specifici interessi ha sempre rivolto la sua attività alla promozione della cultura, intesa come patrimonio di principi ed idee capaci che permettano di far fronte ai grandi problemi oggi presenti e che coinvolgono insieme società ed individui. Di questa cultura il libro è espressione e, in quanto tale, giustifica l'attenzione che la Fondazione gli ha dedicato nella speranza che il suo contenuto possa essere motivo per un esame di coscienza, sia civile che personale, che permetta il necessario ritorno ad una riflessione libera da pregiudizi, il risveglio di quella forza morale e critica necessaria per progettare un futuro migliore del presente. L'immaginato ritorno di Silone a Fontamara non è ispirato ad una inutile nostalgia, bensì ad un atto di umiltà, senza la quale nessun esame di coscienza è possibile." (Dalla Presentazione di Domenico Taglieri)
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Di Martino Andrea
La penombra toccata dall'allegria. L'immagine dell'infanzia nella letteratura italiana dal postunitario ad oggi
brossura
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Di Mascio Carlo
Masoch sovversivo. Cinque studi su «Venus im pelz»
br. "Venus im Pelz" non è soltanto un libro sul masochismo, ma a suo modo è anche un'opera che mira a deridere la filosofia per eccellenza, quella in particolare di Kant e Hegel, i grandi "Padri-Padroni" della filosofia, capaci con i loro sistemi di razionalizzare il tema della sottomissione volontaria, ripristinando l'ordine minacciato. In questa direzione, la stessa sovversione masochista, che con Severin aveva tentato di destituire simbolicamente il Padre, quale antecedente storico-politico-culturale della Legge e del potere, appare tuttavia destinata a ricomporsi, grazie proprio alla filosofia e alla sua storia, prodotto di speculazioni patriarcali, sempre in grado di ingabbiare ogni singolarità. E sarà questa la fine di Severin, convertito al termine di quella "crudele catastrofe della mia vita", in un nuovo Padre reazionario che adesso usa la frusta con le donne, e che addomesticato "con la morale kantiana della dignità del valore morale che si connette all'etica hegeliana della redenzione del servo mediante l'oggettivazione del lavoro" - non si accorge di essere diventato un oggetto del potere, per così un giorno riuscire serenamente a morire in modo razionale e produttivo.
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Di Mascio Carlo
Stirner giuspositivista. Rileggendo l'unico e la sua proprietà
br. La critica di Max Stirner, al pari di quella giuspositivistica, mirando alla dissoluzione di ogni valore assoluto, riconduce la costruzione dell'esperienza umana a un atto di volontà dell'individuo, il quale, irriducibile a ogni metafisica tradizionale e a ogni tipo di autorità ereditaria, crea e ricrea la propria esistenza e il mondo in maniera autonoma e incondizionata. In questo senso, la matrice non-cognitivistica comune sia al pensiero stirneriano che a quello giuspositivistico - oltre a denunciare il fondamento tipicamente universalistico e oggettivistico del giusnaturalismo, sempre volto ad annullare il punto di vista del soggetto e a determinare aprioristicamente quali valori e quali regole di vita egli è tenuto a seguire - fornisce l'occasione per una sorprendente quanto affascinante svolta vitalistica e materialistica, "all'insegna di una ontologia costruttivista, la quale, propugnando una concezione affermativa dell'essere, mira alla distruzione dei valori esistenti e alla continua creazione autonoma di nuovi valori".
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Di Matteo Danilo
L'esilio della parola. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher
br. André Neher (1914-1988), pensatore ed esegeta ebreo d'Alsazia trasferitosi poi a Gerusalemme, si è lasciato interrogare a fondo dalle tragedie del Novecento, in primo luogo dalla Shoah. E a sua volta ha interrogato la Bibbia in cerca di risposte. Il libro focalizza l'attenzione sul suo capolavoro, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1970: L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz. Non si tratta di una semplice fenomenologia del silenzio biblico, bensì dell'illustrazione di una visione filosofica e teologica del rapporto fra l'essere umano, la storia, la presenza (o la lontananza) di Dio, il mondo. Il capolavoro di Neher, attraverso questo volume, si pone in dialogo con altri autori e altre prospettive, tra le quali quelle di Franz Rosenzweig e Philippe Nemo. Come rapportarci al silenzio, dunque? Come continuare a sperare contro ogni speranza, nel fallimento, nonostante tutto, nonostante Auschwitz? Mediante il forse, la possibilità di ricominciare.
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Di Matteo Danilo
L'esilio della parola. Il tema del silenzio nel pensiero di André Neher
br. André Neher (1914-1988), pensatore ed esegeta ebreo d'Alsazia trasferitosi poi a Gerusalemme, si è lasciato interrogare a fondo dalle tragedie del Novecento, in primo luogo dalla Shoah. E a sua volta ha interrogato la Bibbia in cerca di risposte. Il libro focalizza l'attenzione sul suo capolavoro, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1970: L'esilio della parola. Dal silenzio biblico al silenzio di Auschwitz. Non si tratta di una semplice fenomenologia del silenzio biblico, bensì dell'illustrazione di una visione filosofica e teologica del rapporto fra l'essere umano, la storia, la presenza (o la lontananza) di Dio, il mondo. Il capolavoro di Neher, attraverso questo volume, si pone in dialogo con altri autori e altre prospettive, tra le quali quelle di Franz Rosenzweig e Philippe Nemo. Come rapportarci al silenzio, dunque? Come continuare a sperare contro ogni speranza, nel fallimento, nonostante tutto, nonostante Auschwitz? Mediante il forse, la possibilità di ricominciare.
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Di Matteo Giuseppe
Il 1799 in terra di Bari
br. Proclamata il 23 gennaio 1799 dai patrioti italiani con l'appoggio dell'esercito francese del generale Championnet, la Repubblica napoletana era una delle numerose entità politiche nate durante il Triennio giacobino e la campagna napoleonica in Italia. Un'esperienza brevissima, durata poco più di cinque mesi, che provocò pesanti ripercussioni nelle province del Regno napoletano e in particolare in Terra di Bari, dove, a fronte di un regime politico trapiantato ex novo, si consuma uno scontro durissimo tra chi sostiene la Repubblica e chi la avversa. Il saggio di Giuseppe Di Matteo prova a risalire all'origine di questa contrapposizione soffermandosi sulla specificità dei contesti locali. Si scopre così che sotto la patina degli ideali repubblicani (sostenuti da una minoranza intellettuale incapace di renderli appetibili alle masse contadine) spesso si nascondevano interessi personali e che molte scelte furono determinate da rancori mai sopiti, conflitti atavici tra fazioni, insperate possibilità di carriera. Né è da trascurare, come dimostrato da alcuni recenti studi, la formazione di progetti politici del tutto inediti e curiosi governi popolari che caratterizzarono i tumulti del '99, lasciando tracce nel periodo immediatamente successivo.
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Di Mauro Edoardo (a cura di)
Paola De Laurentiis
illustrazioni
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Di Mauro Paola
Morte apparente, buio, sonno profondo. Tre fiabe dei Grimm
br. A differenza delle numerose illustrazioni della morte apparente di Biancaneve nella bara di cristallo, del sonno centenario della bella addormentata, quali immagini ci vengono in mente per la scena di Cappuccetto Rosso nella pancia del lupo? Le tre fiabe grimmiane ci consegnano dapprima la presenza di due assenze - morte apparente, sonno - e poi il buio, l'assenza di un'assenza: ognuna di esse avviene come dall'interno di una immaginaria crisalide, un rifugio intimo e protetto, che consente un passaggio alla successiva fase di sviluppo. Preceduto dai luoghi preparatori della casa e del bosco, in cui liberarsi della vecchia identità e rinascere come donne nuove, è nello spazio aprospettico della fiaba, riflesso di antichi riti di passaggio, che le metamorfosi fisiche ed esistenziali si compiono nei pressi di luoghi liminali tra vita e morte, essere umano e mondo, habitus e habitat, cultura e ambiente, finitezza costitutiva dell'essere umano e il necessario ampliarsi verso spazi originari.
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Di Michele Andrea
Storia dell'Italia repubblicana (1948-2008)
br. Andrea Di Michele ricostruisce gli ultimi sessant'anni della storia italiana (a partire dal 18 aprile 1948, quando finisce la stagione della Resistenza): nella politica estera e interna, nell'economia, nella società, nel costume e nella cultura. Le tappe principali: la proclamazione della Repubblica e gli entusiasmi della ricostruzione, il proficuo grigiore democristiano degli anni Cinquanta, il boom e le tensioni sociali degli anni Sessanta, la stagione delle stragi e del terrorismo, e poi la crisi politica degli anni Ottanta, la «Milano da bere» craxiana, Tangentopoli e la caduta della prima Repubblica e gli scontri tra Prodi e Berlusconi. Un quadro unitario delle recenti vicende del nostro paese, del suo ruolo nello scenario internazionale, gli straordinari progressi e i problemi irrisolti.
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Di Miele Andrea
Antonio Banfi, Enzo Paci. Crisi, eros e prassi
brossura
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Di Mieri F. (cur.)
Emily Dickinson in immagini e parole
ill., br. "Una parola muore appena detta: dice qualcuno. Io dico che solo in quel momento comincia a vivere." (Emily Dickinson)
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