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‎Teroni S. (cur.)‎

‎Il romanzo francese del Novecento‎

‎br. Il romanzo novecentesco è il punto di incontro di molte tensioni. Oltre a confrontarsi con la pesante eredità dell'Ottocento, si fa espressione del rapporto sempre più conflittuale dello scrittore con il pubblico, l'editoria, il mercato, la crisi di valori della società novecentesca e quella della nozione stessa di soggetto. Questo manuale dipana il percorso del romanzo francese da Proust a Perec: dalla percezione della crisi a inizio Novecento, alla successiva esplorazione di nuovi orizzonti, a un recupero critico della narratività, alla sua decostruzione, fino alla rinascita del romanzo negli anni Ottanta, con particolare attenzione alle conseguenze dell'incontro del romanzo con le scienze umane - dall'antropologia alla psicoanalisi - e con il linguaggio cinematografico.‎

‎Bizzocchi Roberto‎

‎Cicisbei. Morale privata e identità nazionale in Italia‎

‎ill., br. "Cicisbeo: il cavalier servente al quale spettava di tenere compagnia alla dama, con l'assenso del marito, di seguirla e aiutarla in tutti i suoi atti." Questa la definizione tratta da uno dei principali dizionari della lingua italiana. Il temine "cicisbeo" sta dunque a indicare un uomo che, nel Settecento, viveva al fianco della moglie di un altro, in un triangolo ufficializzato dal riconoscimento pubblico della società. Se l'usanza è insolita e decisamente curiosa ai nostri occhi, abituati a considerare il matrimonio come un patto esclusivo fra due persone basato su amore e fedeltà, era però comunemente praticata nel corso della cosiddetta'età dei Lumi, tanto da essere stata rappresentata, interpretata o stigmatizzata da diversi artisti dell'epoca. Dal "giovin signore" di Parini alle commedie di Goldoni, dal diario giovanile dell'improbabile cicisbeo Vittorio Alfieri ai dipinti del Tiepolo, tutte le testimonianze - benché in disaccordo sul giudizio morale si trovano concordi nel descrivere il cicisbeo come il fedele e (soprattutto) onnipresente accompagnatore delle dame sposate della buona società italiana settecentesca.‎

‎Scribano Emanuela‎

‎Guida alla lettura dell'«Etica» di Spinoza‎

‎br. L'"Etica" di Spinoza è un testo complesso, sia per la particolare ampiezza e ricchezza tematica sia per lo stile espositivo scelto dall'autore che, sul modello di Euclide, organizza tutta la materia in definizioni, assiomi e teoremi. L'opera presenta inoltre una suggestiva commistione tra argomentazione razionale e scuola di vita, altro tratto tipico della filosofia classica. Il volume di Emanuela Scribano si presenta come un valido strumento per superare le difficoltà del testo spinoziano e giungere così alla comprensione dei principali argomenti toccati dal filosofo. Troppo spesso si tende a identificare l'"Etica" con le sue tesi più celebri, su Dio e sul rapporto di Dio con il mondo. Per penetrare il senso dell'opera occorre tenere presente che le cinque parti di cui si compone obbediscono alla logica di un disegno complessivo e si richiamano costantemente tra di loro.‎

‎Moravia Alberto; Ajello N. (cur.)‎

‎Intervista sullo scrittore scomodo‎

‎br. Chi è stato e cosa ha rappresentato per tante generazioni di lettori Alberto Moravia? Nell'intervista di Nello Ajello, Moravia definisce la sua posizione politica e la sua concezione della scrittura e del ruolo dell'intellettuale, che salda il momento artistico a quello dell'impegno civile: "Per me l'arte è la ricerca dell'assoluto, la sola degna dell'uomo. È una funzione meramente negativa, non si può strumentalizzarla". La sua testimonianza si svolge senza intervalli, dai suoi esordi come scrittore scomodo sotto il regime fascista al periodo travagliato del dopoguerra, dal Sessantotto a quel 1978 così carico di tensioni ideologiche e sconvolto dal caso Moro. Scrive Nello Ajello, nella nuova premessa al libro, che "il lettore vedrà allinearsi in capitoli portanti le idee di Moravia in merito alle cose del mondo, sulle quali - egli insisteva per precisarlo - si sentiva in dovere di intervenire in quanto cittadino più che come scrittore. Il cittadino Moravia, questa intervista ne dà la riprova, era sempre prodigo di risposte, fecondo di formule, ricco di intuizioni abili o geniali. Dal canto suo lo scrittore Moravia viveva rispetto a quella sua prima natura una vita parallela, perso dietro sogni, metafore, personaggi. Su tutto domina una consapevolezza d'artista imprescindibile dalla sua figura. "Se ho provato vere soddisfazioni" si legge al termine della chiacchierata, "è stata la letteratura a procurarmele".‎

‎Cozzo Cesare‎

‎Introduzione a Dummett‎

‎br. Nato a Londra nel 1925, fellow della British Academy, professore emerito della Oxford Universìty, Sir Michael Dummett è fra i maggiori filosofi della sua generazione. Questo volume offre un agile profilo della sua densa riflessione filosofica. II primo capitolo illustra come egli elabori, attraverso la riscoperta della logica di Gottlob Frege, un originale programma di pensiero centrato sulla questione analitica, ossia sulla comprensione del linguaggio. Il secondo e terzo capitolo ricostruiscono l'itinerario riflessivo che, alla fine degli anni Cinquanta, vede Dummett occuparsi di metafisica. Il quarto capitolo descrive l'indagine generale sulle teorie del significato articolata pienamente da Dummett negli anni Settanta, che lega indissolubilmente la riflessione sul significato a quella sulla nozione di verità. Dummett contrappone due famiglie di teorie del significato: realiste e antirealiste. Al realismo egli rivolge serie obiezioni, esposte nel quinto capitolo. L'alternativa antirealista viene approfondita nel sesto capitolo. Il settimo è dedicato al problema della realtà del tempo, che ha impegnato il filosofo per decenni conducendolo a una svolta negli anni Novanta. L'ottavo capitolo riassume le tesi di Dummett sui rapporti fra filosofia, scienza e religione.‎

‎Pietromarchi L. (cur.)‎

‎La poesia francese 1814-1914‎

‎br. Il volume è scritto in forma saggistica. L'impianto storico-cronologico, sostenuto da una costante attenzione al contesto storico e all'evoluzione di alcuni temi, è corredato da puntuali analisi stilistiche. Il primo capitolo è per Lamartine, il suo orientamento metafisico con Hugo e il suo confluire nella poetica della modernità di Baudelaire, a cui è dedicato il secondo capitolo. Segue quindi la grande avventura di una parola poetica che lancia la sua sfida all'inconscio, al sublime e all'irrazionale con Verlaine, Rimbaud e Mallarmé. Un quarto capitolo indaga gli esiti della poesia francese simbolista e decadente, fino alle invenzioni di una nuova espressione lirica di cui recano testimonianza le opere di Péguy, di Claudel e di Apollinaire: poeti di confine tra ispirazione romantica e fascinazione per la nascente modernità. Il filo rosso è la convinzione che non è possibile comprendere i linguaggi letterari, cinematografici e pittorici del Novecento senza conoscere le dinamiche che hanno governato, durante tutto l'Ottocento francese, la ricerca di una nuova lingua poetica suscettibile di dare espressione a tutto ciò che la tradizione poetica occidentale aveva relegato nell'ignoto.‎

‎Beretta Anguissola A. (cur.)‎

‎Il romanzo francese di formazione‎

‎br. Un romanzo di formazione è, per definizione, il racconto dell'evoluzione di un personaggio, inizialmente giovane e inesperto, che attraverso un percorso spesso tortuoso e denso di ostacoli arriva a comprendere e a inserirsi nella realtà. Tradizione vuole che il "Wilhelm Meister" di Goethe, pubblicato nel 1796, sia l'opera che ha inaugurato il genere e ne ha fissato i canoni. Tuttavia, se si restringe il campo alla struttura totale goethiana (ovvero: raggiungimento conclusivo dell'equilibrio inferiore del protagonista e ruolo di primo piano giocato dal contesto esterno - famiglia, società civile, nazione) forse nessuno dei più importanti romanzi francesi tra Sei e Novecento potrebbe rientrare nella categoria. Da "Manon Lescaut" a "La Nouvelle Héloise", da "Le Rouge et le Noir" a "Illusions perdues", dall'"Education sentimentale" fino alla "Recherche" proustiana, gli eroi francesi non sono mai piccoli santi o martiri, anzi, talvolta sono cinici e deboli di fronte alle tentazioni, per poi diventare, nell'Ottocento, apertamente amorali (si pensi a Stendhal). In una fase storica in cui le rivoluzioni si susseguono e un nuovo ordine tarda a stabilirsi, ai romanzieri di Francia non interessa infatti tanto la schematica contrapposizione tra bene e male quanto la ricerca di nuovi valori in base a cui orientarsi.‎

‎Banti Alberto Mario‎

‎L'età contemporanea. Dalla grande guerra a oggi‎

‎br. Articolato in quindici capitoli, il manuale tratta del periodo che va dal 1914 a oggi. Azioni e mentalità di uomini e di donne sono proiettate nel tessuto della grande storia quali oggetti d'analisi di straordinaria capacità espressiva; i mezzi di comunicazione, i consumi e la pubblicità, le arti, gli stili di vita, lo sport, il linguaggio, la scienza - ma anche temi dalle forti implicazioni simboliche e politiche, come le identità sessuali o le discriminazioni razziali - tematizzano criticamente l'analisi degli eventi. La narrazione si concentra sulle dinamiche che attraversano l'Occidente, con una particolare attenzione alla descrizione delle trasformazioni vissute al di fuori di Europa e Stati Uniti, dalla fase del colonialismo europeo ai processi di decolonizzazione, alla ridefinizione di nuove identità collettive nei decenni più recenti, alle traiettorie dei grandi paesi come Giappone, Cina, India, fino ai mutamenti nella sensibilità religiosa e politica del variegato mondo islamico.‎

‎Galasso Giuseppe‎

‎Prima lezione di storia moderna‎

‎br. Questa "Prima lezione" firmata da Giuseppe Galasso introduce alla problematicità, ai metodi e ai temi della storia moderna sviluppando tre innovativi nodi concettuali: "moderna" è tutta l'età dalla fine del Medioevo a oggi; di conseguenza la storia contemporanea è anch'essa una parte (la più recente) della storia moderna; la modernità ha segnato un salto di qualità nella condizione umana paragonabile solo a quello dell'età neolitica, ma ancora più radicale e sconvolgente sia in termini individuali che di rapporto tra l'essere umano e il mondo. La distinzione tra modernità e contemporaneità viene dunque approfondita in queste pagine a partire dall'idea che la prima comprende la seconda e che, mentre contemporaneo è un dato di fatto (il tempo attuale), moderno (il nuovo in contrapposizione all'antiquato) è un'indicazione di tempo, ma anche un giudizio di valore.‎

‎Volpi Franco‎

‎Il nichilismo‎

‎br. Crisi della ragione, perdita del centro, decadenza dei valori: il nichilismo si è presentato a volte con il proprio nome, a volte sotto altre sembianze. Ma che cos'è propriamente il nichilismo? Da dove viene quest'"ospite inquietante" - come Nietzsche lo definisce - che si aggira ormai ovunque in casa nostra e che nessuno può mettere alla porta? Attraverso un'analisi storico-concettuale, Volpi risale alle radici del fenomeno, ne illustra il manifestarsi nel pensiero del Novecento e prepara una prospettiva "oltre il nichilismo".‎

‎Willson Perry‎

‎Italiane. Biografia del Novecento‎

‎ill., br. Le contadine e le lavoranti a domicilio che faticano senza sosta, la casalinga meravigliata del suo primo bagno in casa. Le militanti cattoliche, le comuniste, le fasciste e le femministe di varie tendenze. Le donne che trasportano bombe per liberare il proprio paese, quelle disposte a commettere un omicidio per salvare l'onore della figlia, quelle che rischiano la vita ricorrendo all'aborto clandestino e quelle pronte a morire per Mussolini. Le donne all'avanguardia nel campo del lavoro, dell'istruzione e della politica e quelle impegnate in iniziative sociali, su fronti opposti, dalle cattoliche alle socialiste. Le nuore tiranneggiate nelle famiglie mezzadrili e le vedove bianche. Le studentesse, le badanti immigrate e le ministre del governo. È con tutte loro che l'Italia è arrivata al Duemila, dopo aver superato un secolo intenso e difficile, quel Novecento in cui la metà femminile della popolazione è protagonista, al pari degli uomini, di profonde trasformazioni politiche, sociali, economiche, giuridiche e culturali. In questa prima biografia collettiva del Novecento delle italiane, Perry Willson esplora come la realtà femminile sia stata condizionata e abbia a sua volta plasmato eventi storici fondamentali, tra cui l'ascesa del fascismo, le due guerre mondiali, il 'miracolo economico' e le agitazioni culturali e politiche degli anni Settanta. Un lungo periodo che ha visto grandi progressi e conquiste per le donne italiane, in un continuo intreccio di modernità e tradizione.‎

‎Mammarella Giuseppe; Cacace Paolo‎

‎La politica estera dell'Italia. Dallo Stato unitario ai giorni nostri‎

‎br. Vistosamente arretrata rispetto al resto dell'Europa occidentale, nell'arco di poco più di un secolo dall'Unità nazionale l'Italia è riuscita a raggiungere e in alcuni momenti a superare il gruppo delle nazioni leader del continente. Un successo incontestabile, ottenuto nonostante l'incerto e talvolta drammatico percorso della sua politica estera, partita da premesse inadeguate e nell'affannosa e spesso velleitaria ricerca di uno status internazionale di prestigio. La discontinuità delle scelte e dell'impegno, l'improvvisazione e la mancanza di una chiara visione dell'interesse nazionale sono fattori che hanno caratterizzato negativamente il ruolo internazionale del nostro paese dalle origini a oggi. Dopo la ricostruzione politica ed economica seguita al secondo conflitto mondiale, la politica estera italiana ha avuto fasi di equilibrio e di iniziative anche lungimiranti. Ma il quadro odierno non è confortante, con l'Italia che oscilla tra acritico consenso alle politiche della strapotenza americana e un'adesione episodica e priva di progettualità ai problemi dell'integrazione europea. Giuseppe Mammarella e Paolo Cacace delineano le ragioni storiche di una crisi di identità che impedisce all'Italia di assumere un profilo internazionale di concreto spessore.‎

‎Canfora Luciano‎

‎La natura del potere‎

‎br. "Qualcosa non ha funzionato. Il suffragio universale, alla fine conquistato, ha più e più volte deluso chi lo aveva propugnato, ha mancato i previsti effetti. Le urne sono divenute lo strumento di legittimazione di equilibri, di ceti, di personale politico quasi immutabile, non importa quanto diversificato e come diviso al proprio interno. E se il vero potere fosse altrove?" Canfora instilla più di un dubbio sui travestimenti del potere: un dominio di pochi che però non sussiste se non sa creare consenso, restando, beninteso, a tutti gli effetti dominio.‎

‎Calogero Pietro; Fumian Carlo; Sartori Michele‎

‎Terrore rosso. Dall'autonomia al partito armato‎

‎br. Caso unico in Europa, dalla fine degli anni Sessanta a metà degli anni Ottanta, l'Italia è stata attanagliata dal terrorismo che ha rappresentato una concreta quanto angosciosa sfida al sistema democratico. La violenza, gli attentati e le uccisioni hanno accompagnato per lunghi anni il nostro paese, fino a divenire un corollario assurdamente 'normale' della sua quotidianità. Padova, e il Veneto, sono stati tra i crocevia più importanti. In queste pagine viene ricostruito l'intero periodo da tre diversi, ma confluenti, punti di vista. Michele Sartori narra, sulla base delle sentenze giudiziarie e della sua lunga esperienza giornalistica, la cronaca - asciutta quanto impressionante - dell'evoluzione della violenza politica e del terrorismo in terra veneta, con uno sguardo all'intero caso nazionale. Pietro Calogero, uno dei protagonisti delle inchieste più scottanti di quegli anni contro l'eversione di destra e di sinistra, ripercorre le sue strategie di indagine, fornendo particolari mai rivelati finora sul senso e sulla metodologia delle inchieste della magistratura. Carlo Fumian, a partire da una ricostruzione storica più generale del fenomeno terroristico e delle sue implicazioni, ricostruisce gli esordi del 'partito armato' in Italia e i nessi profondi - al di là di divisioni tattiche figlie del settarismo tipico delle formazioni estremiste - che legavano i gruppi armati a un comune disegno strategico insurrezionale.‎

‎Caramitti Mario‎

‎Letteratura russa contemporanea. La scrittura come resistenza‎

‎br. Da oltre due secoli i romanzi, le novelle e le poesie di autori e autrici russi seducono lettori in tutto il mondo. Mario Caramitti prende in esame il periodo che va dalla fine degli anni Sessanta del Novecento ai giorni nostri, mostrando l'originale capacità innovativa di un mondo intellettuale spesso costretto in situazioni furtive e segrete. Negli anni della censura sovietica, ad esempio, è nato il fenomeno senza eguali nel mondo moderno del samizdat, la letteratura interamente dattiloscritta e diffusa con sforzi e rischi anche per il pubblico, coinvolto al pari degli scrittori nell'avventura della parola clandestina. In seguito, con la dissoluzione dell'Unione Sovietica, si apre una stagione completamente nuova. A tappe forzate, il processo letterario si riallinea con quello mondiale e dal nulla si creano un mercato librario ed editoriale e una letteratura ufficiale contrapposta a scrittori di nicchia. Un fenomeno in crescita è la produzione letteraria sul web che si caratterizza anche per un vero talento per la mistificazione: sono più di uno i casi letterari costruiti con la più spregiudicata regia di scandali e giudizi critici confezionati ad arte. Il volume, oltre a dare una panoramica generale del contesto storico-sociale, indaga i nuovi e diversi generi, come il saggio finzionale o il microracconto, e analizza singoli libri, di Brodskij, di Dovlatov, di Sinjavskij e di altri geniali scrittori meno conosciuti in Italia come Sokolov o Shishkin.‎

‎Vidotto V. (cur.)‎

‎Atlante del ventesimo secolo. I documenti essenziali. 1946-1968. Vol. 3‎

‎ill., br. Il terzo dei quattro volumi dell'Atlante del Ventesimo secolo abbraccia il periodo che va dal processo di Norimberga ai capi nazisti fino all'anno spartiacque nella storia delle mentalità e dei comportamenti del Novecento, il Sessantotto. Lo sguardo si allarga verso l'Africa, l'Asia e l'America Latina, protagoniste del processo di decolonizzazione e di grandi trasformazioni come la rivoluzione cinese e la rivoluzione cubana. Tra i nuovi attori della scena mondiale emergono lo Stato di Israele e la Palestina, intrecciati in un nodo di tensioni e conflitti ancora irrisolti. Sono anche gli anni della guerra fredda, dei conflitti interni al mondo comunista, dell'apertura della Chiesa alla modernità con il pontificato di Giovanni XXIII, del progetto di una 'nuova frontiera' di J.F. Kennedy e del risveglio degli afro-americani negli Stati Uniti.‎

‎Vidotto V. (cur.)‎

‎Atlante del ventesimo secolo. I documenti essenziali. 1969-2000. Vol. 4‎

‎br. Un trentennio di profondi rivolgimenti quello testimoniato nell'ultimo volume dell'Atlante del ventesimo secolo. Il colpo di Stato in Cile, la sconfitta americana in Vietnam, lo scandalo del Watergate e le dimissioni del presidente Nixon. In Europa, mentre la Spagna torna alla democrazia, l'Italia vive l'incubo del terrorismo. Dal 1978 la Chiesa cattolica guidata da Giovanni Paolo II, il polacco Karol Wojtyla, svolge un ruolo decisivo nella politica mondiale favorendo la crisi del mondo comunista. Nel 1979 la rivoluzione khomeinista in Iran cambia gli assetti in una delle regioni più conflittuali del pianeta, nel 1989 crolla il muro di Berlino, agli inizi degli anni Novanta gli scandali di Tangentopoli delegittimano la classe politica italiana e consentono l'affermarsi di Berlusconi, figura dominante della Seconda repubblica.‎

‎Bodei Remo‎

‎La vita delle cose‎

‎br. Dagli utensili preistorici in pietra, osso o legno alle prime produzioni ceramiche, dalle macchine ai computer, le cose hanno percorso una lunga strada assieme a noi. Cambiando con i tempi, i luoghi e le modalità di lavorazione, discendendo da storie e tradizioni diverse, ricoprendosi di molteplici strati di senso, hanno incorporato idee, affetti, simboli di cui spesso non siamo consapevoli. Il significato di "cosa" (contrazione dal latino "causa", quanto ci sta a cuore e per cui ci si batte) è, infatti, più ampio sia di quello di "oggetto", ciò che si manipola con indifferenza o secondo impersonali procedure tecniche, sia di quello di "merce" quale semplice valore d'uso e di scambio o espressione di status symbol. Le cose rappresentano nodi di relazioni con la vita degli altri, anelli di continuità tra le generazioni, ponti che collegano storie individuali e collettive, raccordi tra civiltà umane e natura. Il loro rapporto con noi somiglia, in tono minore, a quello dell'amore tra persone, dove il legame convive con la reciproca autonomia e nessuno è proprietà esclusiva dell'altro.‎

‎Foa Anna‎

‎Diaspora. Storia degli ebrei nel Novecento‎

‎ril. Nel corso del Novecento il mondo ebraico muta radicalmente. C'è la Shoah, certo, ma non solo. Ci sono anche Freud che reinterpreta la mente umana, Einstein che scopre nuove leggi dell'universo, Schönberg che scompone la musica, Trockij che firma la rivoluzione, e poi scrittori, artisti e poeti ebrei che segnano indelebilmente la cultura del Novecento. A partire dalla fine dell'Ottocento gli ebrei esprimono una forza simbolica del tutto inedita, vitalissima, che non è alimentata solo dallo sterminio o dalla persecuzione ma dall'essere stati capaci di straordinaria creatività e insieme del più radicale degli annullamenti. E, ancora, dall'essere stati un intreccio tra la volontà di farsi uguali agli altri, integrarsi totalmente, e una durevole percezione di sé come di un'identità sul confine. Accanto a questo potente processo di crescita, si rinnova però anche l'antisemitismo, prende radici salde nelle società di massa, contagia con il razzismo biologico la politica, la cultura e la stessa religione. Con l'avvento di Hitler, la svolta è radicale, e gli ebrei affrontano persecuzioni ed esilio.‎

‎Cammarano Fulvio‎

‎Storia dell'Italia liberale‎

‎br. 1861-1901: è il quarantennio cruciale della storia d'Italia. "Iniziava da quel momento una nuova storia, in cui lo Stato e le istituzioni, le culture e i protagonisti che li presupponevano si andavano trasformando in moltiplicatori di energie ed eventi sempre più lontani dalle tematiche risorgimentali, soprattutto dopo il completamento dell'unificazione nel 1870. In quegli anni fondativi l'Italia, coerentemente con quanto accadeva sulla scena europea, attraversò l'età del 'liberalismo classico', una fase storica in cui si mantenne viva la convinzione della classe dirigente di poter operare sul consolidato terreno del rapporto Parlamento/società civile, secondo il 'classico' mito del modello britannico. Ciò era plausibile anche perché quel Parlamento rappresentava, nel bene e nel male, l'istituzione in cui i liberali credevano di ravvisare non solo l'organo di rappresentanza, ma anche il motore 'legislativo' e 'pedagogico' dello sviluppo della società civile, tanto più fondamentale in relazione all'ostile presenza-assenza della Chiesa e dei suoi codici d'integrazione civica. Affrontando gli eventi di questo quarantennio, il lettore avrà modo di imbattersi in sorprendenti analogie con molte vicende della nostra storia più recente e della cronaca attuale. Se siano fuorvianti o meno è difficile dirlo; forse però rappresentano un'ulteriore conferma che la comprensione della storia italiana richiede una qualche conoscenza delle sue fondamenta postunitarie."‎

‎Judt Tony‎

‎Lo chalet della memoria. Tessere di un Novecento privato‎

‎br. "Tutti questi scritti si basano quasi esclusivamente sulle visite notturne al mio chalet della memoria e sul lavoro di recupero del contenuto di tali visite. Alcune sono introspettive, e cominciano da una casa, da un autobus o da un uomo; altre sono rivolte all'esterno, e abbracciano decenni di osservazione e impegno politici e continenti in cui ho viaggiato, insegnato, scritto." Questa è un'autobiografia insolita che racconta scorci di mondo appena passato. L'amore giovanile per Londra è lo spunto per Judt per parlare di educazione civica e urbanistica, a cavallo delle due guerre; i ricordi sulle rivolte dei giovani parigini nel 1968 divagano sulle differenti politiche sessuali in Europa per arrivare a concludere che quella fu una generazione di rivoluzionari che dimenticò la rivoluzione; i lunghi viaggi attraverso l'America sono un modo per acquisire piena cittadinanza di quel paese; cibi, treni, profumi conservano l'aroma nel tempo: tutto è degno di attenzione per Tony Judt. Tutto, soprattutto, è così semplicemente e meravigliosamente scritto che seguirlo nelle sue memorie diventa, per ogni lettore, un'occasione per conoscersi.‎

‎Gentile Emilio‎

‎Le origini dell'Italia contemporanea. L'età giolittiana‎

‎br. Gli anni compresi tra la fine dell'Ottocento e la prima guerra mondiale, denominati comunemente come "età giolittiana" perché dominati dalla personalità politica di Giovanni Giolitti, sono un periodo fondamentale nella storia dell'Italia contemporanea. L'Italia acquistò allora, per la prima volta, i caratteri essenziali di una nazione moderna, ma il progresso fu accompagnato da ostacoli, carenze e insidie, che esplosero dopo la prima guerra mondiale e prepararono le condizioni per la nascita e il successo del fascismo.‎

‎Mammarella Giuseppe; Cacace Paolo‎

‎Il Quirinale. Storia politica e istituzionale da De Nicola a Napolitano‎

‎br. In politica le istituzioni assumono spesso l'impronta di chi le rappresenta. Questo è tanto più vero per la Presidenza della Repubblica così come è regolata nella Costituzione italiana. Il ruolo che i costituenti assegnarono al capo dello Stato nel nuovo sistema politico non è privo nella sua indeterminatezza di qualche ambiguità, ma proprio grazie a essa chi è stato investito dell'alta carica ha potuto esercitarla secondo la sua interpretazione della necessità degli interessi talvolta mutevoli del paese. In questo volume, un'analisi approfondita delle personalità di coloro che sono stati chiamati di volta in volta a occupare la massima carica dello Stato e della loro attività nell'arco dei rispettivi mandati, ma anche un'indagine e una riflessione sulle forze e sulle istituzioni che sono state o sono al centro delle vicende politiche del paese, giudicate dall'angolo visuale del Quirinale. Attraverso documenti d'archivio spesso inediti, memoriali e testimonianze dei protagonisti si ripercorrono tutte le tappe salienti delle varie presidenze: dalle "prediche inutili" di Einaudi agli anni di Gronchi e della crisi Tambroni; dal "mandato breve" di Segni e dai retroscena del "piano Solo" alle clamorose dimissioni di Leone; dalle esternazioni irrituali di Pertini ai misteri del settennato di Cossiga; dalle aspre polemiche degli anni di Scalfaro fino al delicato e complesso settennato di Napolitano.‎

‎Riall Lucy‎

‎La rivolta. Bronte 1860‎

‎br. "Triste missione per noi venuti a combattere per la libertà!". Parla Nino Bixio, il più intransigente comandante di Garibaldi. Ha appena assistito all'esecuzione dei cinque uomini considerati colpevoli dell'efferata rivolta di Bronte: nei primi giorni dell'agosto 1860, migliaia di contadini, bande di uomini e di donne, avevano saccheggiato, distrutto, rubato. In mezzo al fumo degli incendi, i proprietari terrieri e i loro funzionari trascinati fuori dalle loro case, torturati, uccisi, gettati nel fuoco. Bixio proclama lo stato d'assedio e ordina un generale disarmo. Il suo compito è di fare in modo che i processi a carico degli insorti comincino velocemente, ricorrendo ai decreti che consentivano ai tribunali militari di applicare procedure sommarie per reati contro l'ordine pubblico. Alla rivolta feroce si risponde con una repressione brutale. Ma Garibaldi non era un liberatore? Allora, perché i plotoni di esecuzione? Perché sono proprio i garibaldini a opporsi alle speranze contadine di ottenere terra e migliore qualità di vita? La rivolta di Bronte dura non più di sei giorni ma la sua fama è sopravvissuta a lungo. Le è stato attribuito un grande valore simbolico. Eppure ancora non la si conosce veramente. "Se consideriamo quanto profondamente Bronte sia collegata ai miti e ai contromiti di Giuseppe Garibaldi e dell'ammiraglio Nelson, al Risorgimento italiano, alla questione meridionale e all'Impero britannico, stupisce che la sua storia non sia stata oggetto di analisi più approfondite."‎

‎Asquer Enrica‎

‎Storia intima dei ceti medi. Una capitale e una periferia nell'Italia del miracolo economico‎

‎br. Enrica Asquer compie un viaggio storico ed etnografico dentro le case dei ceti medi italiani anni Sessanta, alla scoperta delle memorie e dei valori, dei vezzi e dei gusti di chi ha costruito, nel bene e nel male, il volto del Paese all'ombra del miracolo economico. Una storia orale, intima e minuta, che si intreccia con la più ampia vicenda dell'Italia repubblicana, toccando una delle corde profonde della sua storia culturale. Principali beneficiari di un'Italia dai crescenti consumi privati e dalla certo più debole etica pubblica, i ceti medi urbani sono stati protagonisti ed emblemi di quel profondo rivolgimento sociale e culturale che ha segnato l'Italia contemporanea. Da Milano, capitale del miracolo, e da Cagliari, lembo estremo e imprevisto di una periferia affascinata dallo sviluppo, questo libro ricostruisce il profilo di un aggregato sociale sfuggente ma cruciale, raccogliendo le sue voci e interrogando le sue memorie. Quella che emerge è una parte d'Italia in bilico tra innovazione e conservazione, tra piccole virtù private e indifferenza al bene comune. Un'Italia che diventa più moderna nei gesti e nelle abitudini quotidiane, negli spazi e nei tempi delle sue giornate, ma che non supera alcuni suoi tabù, nella vita familiare, nella relazione tra i generi, nel rapporto con la sfera pubblica.‎

‎Emiliani Marcella‎

‎Medio Oriente. Una storia dal 1918 al 1991‎

‎br. Il Medio Oriente era un vulcano pronto a esplodere da decenni. La scossa è arrivata all'inizio del 2011 e ha, partendo dalla Tunisia, rapidamente investito l'Egitto, la Libia, lo Yemen, la Siria, il Bahrein, la Giordania, il Marocco e l'Algeria, facendo tremare dalle fondamenta tutti i regimi dell'area. Il volume ripercorre le tappe fondamentali del confronto dei paesi arabi con l'Occidente, dai tentativi riformistici dell'Impero ottomano alla fine dell'Ottocento al moltiplicarsi dei conflitti nel Novecento, dall'imporsi di ideologie secolari del riscatto alla deriva islamista radicale, uno dei risultati più negativi della costante negazione della democrazia che ha caratterizzato tutti i regimi mediorientali nel XX secolo, con le uniche eccezioni di Israele e della Turchia. Non manca, tra gli attori di questa storia contemporanea tra le più convulse del pianeta, il petrolio. Da solo il Medio Oriente vanta il 56,6% delle riserve mondiali di greggio e il 40,6% di quelle di gas: quanto basta per minare la stabilità della regione, oggetto dei desideri e delle interferenze delle potenze di ieri e di oggi, e quanto basta anche a giustificare la sopravvivenza fino al terzo millennio di regimi anacronistici e totalmente illiberali, tollerati dall'Occidente proprio perché garanti dei rifornimenti energetici. Parlando di Medio Oriente dovremo perciò tenere nel dovuto conto che è una delle regioni del pianeta più importanti negli equilibri internazionali...‎

‎Gallo Stefano‎

‎Senza attraversare le frontiere. Le migrazioni interne dall'Unità a oggi‎

‎br. In Italia i grandi movimenti di popolazione avvenuti all'interno dei confini rivestono un'eccezionale importanza per capire il nostro Paese: si pensi solo alla grande migrazione interna degli anni del boom economico del secondo dopoguerra. Stefano Gallo ricostruisce la storia delle migrazioni avvenute in Italia, entrando nel merito di ognuna. Il racconto prende in considerazione i mutamenti economici tra aree forti e aree deboli, così come l'analisi istituzionale dei soggetti e delle norme che hanno riguardato la mobilità. Emergono alcuni fili che si dipanano da questioni classiche della storiografia italiana, come il rapporto tra popolazione rurale e popolazione urbana, i caratteri dell'industrializzazione, la questione settentrionale o quella agraria, ecc. Ma si aprono anche settori nuovi o poco esplorati: l'intervento dei comuni nel limitare l'accesso alla residenza legale per mantenere un controllo sull'erogazione dei servizi assistenziali; i progetti statali per trasferire le famiglie rurali nelle colonie; gli interventi assistenziali diretti alla mobilità rurale stagionale, introdotti in periodo fascista e proseguiti sotto i governi democristiani. Sullo sfondo, una riflessione sui rapporti tra amministrazione, politica e mobilità territoriale, cercando di individuare nelle specificità di determinate epoche e nei meccanismi di fondo gli elementi in comune con i flussi migratori odierni.‎

‎Turi Gabriele‎

‎Schiavi in un mondo libero. Storia dell'emancipazione dall'età moderna a oggi‎

‎br. È una storia in gran parte ignorata in Italia quella che racconta in queste pagine Gabriele Turi. E il racconto delle dimensioni e della diffusione del commercio degli esseri umani e della schiavitù, indagate attraverso le tappe che portarono alla loro abolizione: la rivolta degli schiavi di Haiti del 1791 l'emancipazione nelle colonie inglesi (1833) e francesi (1848), negli Stati Uniti (1865) e in Brasile (1888), o nei paesi africani e asiatici ancora nel Novecento. Gabriele Turi descrive questa lunga storia "nella convinzione che il processo lungo e contrastato che portò alla loro estinzione legale prima, reale poi, serva a individuare la ratio del sistema schiavistico e le sue eredità e quindi i numerosi interessi in gioco - economici, sociali, religiosi e culturali - delle classi dominanti. Anche una semplice descrizione non può essere asettica contiene sempre in sé, per come è costruita, un giudizio storiografico. Quella che presento è percorsa da tre questioni distinte, ma per molti aspetti tra loro legate: il nesso della schiavitù con l'ordine economico e politico, il motivo o i motivi del suo abbandono, la ricomparsa di nuove forme di servitù nel periodo contemporaneo, fino ai giorni nostri nei quali il mercato mondiale mette a rischio le tutele dei lavoratori nei paesi in cui erano state faticosamente conquistate".‎

‎Rubino G. (cur.)‎

‎Il romanzo francese contemporaneo‎

‎br. Nell'ultimo trentennio sono affiorati sporadicamente nell'editoria italiana alcuni nomi di autori e titoli di testi francesi. La frammentarietà della ricezione dipende in parte anche dalla natura stessa della letteratura contemporanea, non assestata in un pantheon di personalità acquisite e di direzioni consolidate. A partire dagli anni Ottanta, nuove generazioni di scrittori d'Oltralpe hanno avuto bisogno di tempo per affermarsi e imboccare progressivamente vie che infondessero linfa più vigorosa a una narrativa condizionata dallo sperimentalismo precedente. Ne è scaturita tra fine Novecento e inizio Duemila una produzione ricca, articolata e creativa (centinaia di nuovi titoli e numerosi esordi ogni anno, con rilevanti punte di qualità) che ha contribuito a estendere le stesse valenze del romanzo, sconfinando anche in altri territori di genere, come l'autobiografia, il saggio o il reportage. Il volume offre al lettore una mappa ragionata di tendenze: dal romanzo ludico e minimalista al rapporto narrativa/storia, dalla relazione romanzo/società alle scritture di sé, autobiografia e autofinzione.‎

‎Villari Lucio‎

‎Bella e perduta. L'Italia del Risorgimento‎

‎br. Dal 1796 al 1870 vi è stato un tempo della nostra storia nel quale molti italiani non hanno avuto paura della libertà, l'hanno cercata e hanno dato la vita per realizzare il sogno della nazione divenuta patria. È stato il tempo del Risorgimento quando la libertà significava verità. Anzitutto sentirsi partecipi di una Italia comune, non dell'Italia dei sette Stati, ostili tra loro e strettamente sorvegliati da potenze straniere. La conquista della libertà "italiana" è stata la rivendicazione dell'unità culturale, storica, ideale di un popolo per secoli interdetto e separato, l'affermazione della sua indipendenza politica, la fine delle molte subalternità alla Chiesa del potere temporale, l'ingresso nell'Europa moderna delle Costituzioni, dei diritti dell'uomo e del cittadino, del senso della giustizia e del valore dell'eguaglianza ereditati dalla rivoluzione francese. Un'Italia dolente, notturna, divisa, risvegliata alla libertà. Le armi, le parole di un popolo che scopre se stesso dopo secoli di servitù. Giovani che hanno combattuto per l'unità e l'indipendenza della nazione. Questo è stato il Risorgimento. E questo resta l'orizzonte storico insormontabile della nostra identità nazionale e del nostro Stato democratico.‎

‎De Bernardi Alberto‎

‎Da mondiale a globale. Storia del XX secolo‎

‎ill., br. È troppo presto per chiedersi che cosa sia il Novecento? O possiamo già "periodizzarlo", ordinare e interpretare fenomeni ed eventi, individuarne i nessi? Per De Bernardi, il Novecento è l'epoca delle guerre assolute e dei genocidi, l'epoca che ha reso interdipendenti tutti i paesi; secolo di democrazie e totalitarismi, sviluppo tecnologico e sottosviluppo, masse e consumi di massa, incremento demografico, urbanizzazione e alfabetizzazione; è il secolo in cui le donne entrano nella storia, e si passa dal fordismo e dall'integrazione Stato-mercato alla crisi degli stati nazionali e alla creazione dell'economia globale. Ma questo non è che un elenco, e largamente incompleto: De Bernardi ci dice anche come è avvenuto tutto ciò, e perché.‎

‎Lajolo Carlo‎

‎Invito alla lettura di Franz Kafka‎

‎brossura‎

‎Penzo Giorgio‎

‎Invito al pensiero di Friedrich Nietzsche‎

‎brossura‎

‎Fortichiari Valentina‎

‎Invito a conoscere il decadentismo‎

‎brossura‎

‎Desanti Dominique‎

‎La storia di Marina. Romanzo verità su Marina Cvetaeva (1892-1941)‎

‎brossura Questa storia è la storia di un grande poeta e il dramma di una donna straordinaria: Marina Cvetaeva. Marina nasce a Mosca sul finire dell'Ottocento e, ancora adolescente, pubblica il primo libro di versi. La poesia sarà la grande passione della sua vita e l'amore sarà il motore della sua esistenza. Sposa giovanissima di Sergej Efron, a cui sarà legata per tutta la vita, vive altri amori importanti, amori poetici, appassionati e tormentati: per uomini come Volosin, Rodzevic, Pasternak e Rilke, ma anche per Sofija Parnok e Sofia Holliday. La Rivoluzione la trova sola, poverissima. Costretta all'esilio girerà per l'Europa, sempre più isolata e povera. Nel 1939, ritornata in Russia, rimane senza il marito, dissidente, e si uccide.‎

‎Pareyson Luigi; Garelli G. (cur.); Vercellone F. (cur.)‎

‎Estetica dell'idealismo tedesco. Vol. 2: Fichte e Novalis‎

‎br. Gli scritti pareysoniani di estetica raccolti in questo volume coprono l'arco di circa un ventennio (dal 1950 al 1971). In particolare, si tratta della Prefazione e del capitolo dedicato a Fichte dell'incompiuta Estetica dell'idealismo tedesco (1950), nonché dei materiali su Friedrich von Hardenberg (un corso di lezioni del 1960/61 e un articolo di dieci anni più tardo) elaborati in vista del secondo volume di quell'opera, che tuttavia non avrebbe mai visto la luce. Anticipando molti temi dell'indagine storico-filosofica dei decenni successivi, Pareyson insisteva in queste pagine sull'influenza esercitata dal pensiero di Fichte sulla prima cerchia romantica, mentre il suo interesse per Novalis riguardava la definizione del rapporto fra mito e verità, il tema della moralizzazione della natura testimone dell'enorme influenza della teleologia kantiana sul pensiero classico tedesco -, nonché, infine, la questione del nesso tra l'Io poetante e la morte. Questi studi di Pareyson avrebbero aperto la strada in Italia a una successiva fioritura degli interessi per il significato profondo, autenticamente filosofico, del primo romanticismo tedesco.‎

‎Gnola Davide‎

‎Diario di bordo del capitano Giuseppe Garibaldi‎

‎br. Della più grande delle sue imprese, la spedizione di Sicilia, Garibaldi amava ricordare che se "non avesse avuto degli uomini anfibi essa sarebbe stata impraticabile". E in effetti le sue doti strategiche e militari si fondano sulle sue radici marinare, sull'abitudine all'osservazione, alla cura del dettaglio, alla capacità di gestire equipaggi compositi e difficili. Tra il 1850 e il 1854 l'Eroe dei Due Mondi viaggia in America Latina e in Estremo Oriente, dapprima come passeggero, a bordo di piroscafi affollati dai cercatori d'oro della California sulla rotta da New York all'Istmo di Panama. Poi attraversa l'Oceano Pacifico, da Callao in Perù sino a Canton in Cina, al comando di un veliero carico di guano all'andata e di tè, stoffe e merci varie al ritorno. Infine, trasporta rame e lana dal Cile a Boston sulla rotta di Capo Horn, per poi giungere a Londra e infine a Genova. Di questi viaggi resta un diario di bordo scritto di sua mano, fitto di calcoli e di annotazioni sulla rotta, sui venti o sullo stato del mare, di nomi di porti, isole e scogli ormai lontani dalla geografia e dalla storia odierne. Il manoscritto, rimasto quasi sconosciuto agli studiosi, si rivela un documento di grande interesse per ricostruire un periodo in cui Garibaldi cercò di "riprendere la mano" al mestiere del mare, dopo anni in cui aveva impugnato più la spada che il sestante.‎

‎Di Gianantonio Anna; Peteani Gianni‎

‎Ondina Peteani. La lotta partigiana, la deportazione ad Auschwitz, l'impegno sociale: una vita per la libertà‎

‎br. «È bello vivere liberi» sono le ultime parole scritte da Ondina Peteani, l'epitaffio di una vita passata dalla parte dei giusti. Ha solo quattordici anni quando viene mandata a lavorare in un cantiere a Monfalcone: per la ragazzina l'incontro con compagni più grandi è l'inizio della formazione politica e quasi subito l'impegno nelle file della Resistenza. Il pericolo e la passione civile, l'entusiasmo della giovinezza e la forza delle idee: questa è la vita di Ondina nei territori orientali dove la repressione tedesca si fa molto dura dopo l'8 settembre. Nel 1944 viene arrestata e deportata nel Lager di Auschwitz: un'esperienza che la segnerà per sempre. Nel suo racconto non fa sconti, non c'è retorica nelle sue parole, ma solo la cruda, tragica realtà della ferocia umana. Ha guardato nel baratro e il ricordo la tormenterà per sempre, indelebile come il numero tatuato sul suo braccio. Nel dopoguerra, nonostante le ferite del corpo e dell'anima lasciate dal Lager, continua il suo impegno civile e politico. La sua è la storia emblematica di una generazione di donne che la guerra, paradossalmente, ha reso libere, ma che per quella libertà hanno pagato un prezzo elevatissimo.‎

‎Fradeani Valfredo‎

‎Storia di un primato. Dalla Coppa Schneider all'impresa di Agello‎

‎ill., br.‎

‎Cenni Alessandra‎

‎Gli occhi eroici. Sibilla Aleramo, Eleonora Duse, Cordula Poletti: una storia d'amore nell'Italia della Belle Èpoque‎

‎br. Nell'aprile del 1908, a Roma, al primo Congresso delle Donne Italiane, Sibilla Aleramo, scrittrice giunta al successo grazie al romanzo femminista Una donna, incontra Cordula (Lina) Poletti, un'originale studentessa di Ravenna. Ne nasce una travolgente passione d'amore, forse la più intensa della vita di Sibilla, che termina quando Lina conosce Eleonora Duse con cui inizia una relazione tormentata e per cui scrive drammi teatrali che avrebbero dovuto riportare l'attrice sulle scene dopo un periodo di crisi creativa. In un raro e inedito carteggio vengono raccontati le vite e i sentimenti di queste eroiche pioniere della libertà sessuale che hanno affrontato con spregiudicatezza temi dirompenti per l'epoca: le convenzioni di genere nei rapporti erotici e l'identità femminile nella società moderna. Grandi ingegni del primo Novecento, come Rilke, Hofmannsthal, D'Annunzio e Isadora Duncan, sono stati testimoni diretti della loro lotta per un amore autentico e incontenibile. In un contesto storico e culturale come quello dell'Italia prima giolittiana e poi fascista, viene sollevata per la prima volta la questione della discriminazione sessuale e omosessuale che, dopo un secolo, non si può dire ancora superata.‎

‎Severgnini Silvestro‎

‎Invito all'ascolto di Puccini‎

‎br. La collana propone a tutti coloro che intendono accostarsi alla musica di tutti i tempi un «invito» allo studio e all'analisi dei vari autori, fornendo gli strumenti necessari per penetrare nel mondo espressivo dei musicisti e coglierne i rapporti con la loro epoca. Ogni volume, dedicato a un singolo artista, è così articolato: le cronologie parallele, che danno risalto alle corrispondenze significative tra la biografia dell'artista e i fatti della storia politica, musicale e culturale; il profilo della vita del musicista e della sua personalità artistica e intellettuale; la produzione musicale, analizzata opera per opera in un panorama completo e inquadrata criticamente; gli orientamenti della critica; la bibliografia essenziale; il catalogo dell'opera dell'artista; la discografia essenziale; l'indice dei nomi; l'indice delle opere.‎

‎Szörényi Arianna; Bernardi M. (cur.)‎

‎Una bambina ad Auschwitz‎

‎br. Dopo una vita trascorsa senza mai sottrarsi al dovere morale di testimoniare, Arianna Szörényi decide di pubblicare il suo diario della deportazione, scritto dopo la liberazione dal lager di Bergen-Belsen, dove la sua voce di bambina urla la propria sofferenza con una semplicità e un'ingenuità disarmanti. In ogni riga il lettore sentirà l'eco del pianto e della disperazione dei suoi famigliari. Rivedrà le mani bianche del padre e gli occhi socchiusi della madre che la stringeva a sé cercando di proteggere la sua creatura più piccola, e i volti degli altri fratelli che cercavano un abbraccio fra tutti, senza avere tregua nell'incessante allucinazione di quel viaggio di cui non si conosceva la meta.‎

‎Sgorlon Carlo‎

‎Invito alla lettura di Elsa Morante‎

‎br. La Collana propone a quanti si accostano alla letteratura contemporanea un "invito" alla lettura critica dei testi, fornendo gli strumenti necessari per penetrare nel mondo espressivo degli scrittori e coglierne i rapporti con la cultura italiana. Ogni volume, dedicato a un singolo artista, è così articolato: le cronologie parallele, che danno risalto alle corrispondenze significative tra la biografia dello scrittore e i fatti della storia politica e culturale, il profilo della vita dello scrittore e della sua personalità artistica e intellettuale, le opere, analizzate singolarmente in un panorama completo e inquadrate criticamente, con un'essenziale esposizione degli argomenti, i temi più significativi ricorrenti nella produzione dello scrittore, gli orientamenti della critica, la bibliografia, essenziale e ragionata, l'indice dei nomi, l'indice delle opere.‎

‎Alberghini Marina‎

‎Il gatto cosmico di Paul Klee‎

‎brossura‎

‎Heidegger Martin; Caracciolo A. (cur.)‎

‎In cammino verso il linguaggio‎

‎brossura Gli scritti raccolti in In cammino verso il Linguaggio cadono in un arco di tempo che va dal 1950 al 1959 e costituiscono uno dei momenti più alti della meditazione heideggeriana posteriore a Essere e tempo (1927). L'oscillazione presente nel Nulla di Essere e tempo tra il niente oggettivistico e il Nulla religioso si è da lungo risolta con il drastico rifiuto del primo e con la decisione per il secondo. Il Nulla è apparso nella sua convertibilità con l'Essere. L'Essere è la Parola che dona senso, filtrando di eternità il tempo, instaurando il "mondo" come dimora poeticamente abitabile. È nell'acquisita consapevolezza della fondamentalità di tale Parola che si colloca e si sviluppa, in quest'opera, la riflessione sul linguaggio.‎

‎Campanello Laura‎

‎Leggerezza‎

‎br. La leggerezza serve. Ne abbiamo bisogno come dell'aria: è uno stile di vita che apre al cambiamento, alla creatività, alla possibilità di immaginare una vita migliore, nonostante tutto. È un'attitudine da ricercare e coltivare, qualcosa a cui dedicarsi come a un esercizio il cui obiettivo è arrivare a trasformare il quotidiano, saper decidere di quali tinte colorare il proprio mondo accettando i propri carichi e i propri pesi, trattenendo ciò che àncora e radica, lasciando andare ciò che vincola e soffoca. Possiamo pensarla come un modo di vedere il mondo e di stare al mondo, come una postura che si decide di prendere nella vita per vivere meglio; così intesa, a qualcuno appartiene da sempre, per carattere o per abitudine, per altri è invece un'arte da apprendere e praticare, in nome della quale esercitarsi.‎

‎Montanari Moreno‎

‎Gli equivoci dell'amore‎

‎br. L'amore non è cieco, ma veggente: scorge, riconosce e chiama a essere in tutta la sua pienezza la verità di ciò che è e di ciò che siamo. Come ha scritto Simone Weil, "invece di parlare di amore della verità, è meglio parlare di uno spirito di verità nell'amore" dal quale la filosofia e la vita hanno molto da imparare, perché l'amore sa. Ma per comprenderne l'insegnamento occorre non confonderlo con le dinamiche di coppia con le quali non coincide, ma nelle quali, piuttosto, si aliena ogni volta che cerchiamo di imprimergli il nostro modo d'essere invece che accoglierlo e aprirci alla sua forza vivificante.‎

‎D'Errico Federico‎

‎Storia e leggenda dei cosacchi‎

‎br. Dalle antiche comunità scite, unne e alane dalle quali si formò il nucleo originario fino alle imprese dei reparti nelle recenti guerre in Cecenia, Afghanistan e Ucraina, questo saggio ricostruisce la storia dei cosacchi e ne racconta le tradizioni e i valori: la nascita delle enclavi del Don e Zaporovsky, la conquista della Siberia, le rivolte contro il dominio degli zar. E ancora: le guerre fratricide durante la Rivoluzione d'Ottobre e nella Seconda guerra mondiale. Riuniti sotto il comando dei loro atamani, personaggi leggendari come Jermak, Stenka Razin, Platov, Krasnov, i cosacchi hanno combattuto in tutti i grandi conflitti. Nessun impero, né quello zarista, né quello turco, né quello comunista, è riuscito ad assimilarli e a cancellarne la cultura. Instancabili in battaglia così come nelle feste, custodi di una tradizione millenaria i cosacchi hanno cavalcato attraverso i secoli scrivendo una storia che ha il fascino di una leggenda.‎

‎De Turris Gianfranco‎

‎Julius Evola. Un filosofo in guerra 1943-1945‎

‎br. Tra l'agosto del 1943 e la fine della guerra Julius Evola, filosofo tra i più discussi dell'età contemporanea, si muove nell'Europa al collasso: da Berlino al Quartier Generale di Hitler nella Prussia orientale, poi di nuovo a Roma, come agente dietro le linee, dopo l'arrivo degli americani a Verona e poi a Vienna dove, sotto falso nome, si dedica all'esame di materiale massonico e dove viene ferito durante un bombardamento restando paralizzato. Un periodo sconosciuto della vita del filosofo ricostruito con minuzia di particolari e documenti inediti. Il risultato è un saggio in cui, attraverso le vicende biografiche, si analizzano e si rileggono le idee di Evola per un progetto politico destinato al "dopo". Le riflessioni sul fallimento del fascismo e del nazismo, la genesi del Movimento per la Rinascita dell'Italia, l'esoterismo, la visione politica e artistica si intrecciano in una trama che non ha niente da invidiare a una spy story, tra servizi segreti tedeschi, false identità, attività e viaggi misteriosi, ferite del corpo e dell'anima.‎

‎Marcheschi Daniela‎

‎Antologia di poeti contemporanei. Tradizioni e innovazione in Italia‎

‎br. Chi sono i poeti più significativi del nostro tempo? Travolti dall'iperproduzione amplificata dai nuovi media, disorientati dalla latitanza dei critici, spesso i lettori di poesia si muovono confusi tra le pagine, privati di solidi strumenti di analisi e valutazione. Questo volume, firmato da Daniela Marcheschi, uno dei critici oggi più autorevoli, propone l'opera di 21 poeti italiani, giudicati variamente rappresentativi e validi da molteplici angolazioni; di ciascuno fornisce un profilo bio-bibliografico e critico fondamentale per comprenderne genesi ed evoluzione dell'opera artistica. Il risultato è un'antologia in prima persona che, non solo, riapre il dibattito sulla poesia italiana di oggi su basi critiche rinnovate, ma fornisce al lettore le linee-guida per comprendere caratteristiche e peculiarità del "movimento" poetico italiano. Un'opera che parla al pubblico, ai poeti e al mondo della critica.‎

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