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‎Pellicciari Angela‎

‎Risorgimento da riscrivere. Liberali & massoni contro la Chiesa‎

‎br. L'unificazione d'Italia, dal 1848 al '61, si svolge contestualmente a una vera e propria guerra di religione, condotta dal Parlamento di Torino contro la Chiesa cattolica. Perché? Un quadro del Risorgimento a tinte forti quanto inaspettate.‎

‎Rezzori Gregor von; Landolfi A. (cur.)‎

‎Sulle mie tracce‎

‎br. Per la prima volta, in questo libro, Rezzori racconta in maniera completa i suoi ricordi. La sua vita coincide in maniera sorprendente con il XX secolo. Nato cittadino austroungarico nel 1914 a Czernowitz, in Bucovina, una sorta di intercapedine politica tra la Mitteleuropa e i Balcani e che sarà in seguito divisa tra la Romania e l'Unione Sovietica, è stato per lungo tempo apolide prima di diventare cittadino austriaco, benché avesse già eletto l'Italia sua patria d'adozione. Attraversando i paesi e le culture Rezzori riflette nel prisma di un'ironia ribelle gli avvenimenti che lo hanno portato in seguito a Vienna, Bucarest, Berlino, Amburgo fino a quell'angolo di Toscana dove la morte lo coglierà nel 1998. Come quello di Zweig e di Musil, lo sguardo che Rezzori porta sull'Europa nella quale ha vissuto tutti i grandi rivolgimenti lo innalza al rango di testimone del Ventesimo secolo. Spesso catapultato nelle situazioni più inverosimili, riesce a trovare il meglio in ogni circostanza, trasfigurando grazie al suo talento di scrittore un'esistenza segnata dall'esilio e dalla perdita dell'identità. Rezzori è un narratore avventuroso, che tesse i fili sparsi della sua esistenza nella trama della storia, dando ai disordini politici un tocco familiare e tragicomico, che fa comprendere in maniera migliore di qualsiasi analisi le ambiguità di un secolo che non ha mai finito di interessarci, e se il reale qualche volta ci viene sottratto è per riemergere di nuovo reso più affascinante.‎

‎Lupo Giuseppe‎

‎La letteratura al tempo di Adriano Olivetti‎

‎br. Un capitolo importante nella storia della letteratura italiana; un mondo di relazioni, influenze e suggestioni artistiche da conoscere ed esplorare; i protagonisti di una prolifica e controversa stagione letteraria a confronto con le sfide e le domande suscitate dall'esperienza olivettiana: la letteratura al tempo di Adriano Olivetti.‎

‎Agnello Hornby Simonetta‎

‎Un filo d'olio letto da Simonetta Agnello Hornby. Audiolibro. CD Audio formato MP3‎

‎brossura L'autrice racconta le lunghe estati della sua infanzia nella grande casa padronale della famiglia Agnello a Mose, in Sicilia. Siamo negli anni Cinquanta e la vita in campagna è immersa in un'atmosfera di sapori e profumi indimenticabili. Sono quelli che l'autrice descrive rievocando un mondo di personaggi, atmosfere e sensazioni, e che la sorella Chiara raccoglie in un prezioso ricettario.‎

‎Terzani Tiziano‎

‎La fine è il mio inizio letto da Edoardo Siravo. Audiolibro. 2 CD Audio formato MP3‎

‎brossura Tiziano Terzani, sapendo di essere arrivato alla fine del suo percorso, parla al figlio Folco di cos'è stata la sua vita e di cos'è la vita: "Se hai capito qualcosa la vuoi lasciare lì in un pacchetto", dice. Così racconta di tutta una vita trascorsa a viaggiare per il mondo alla ricerca della verità. E cercando il senso delle tante cose che ha fatto e delle tante persone che è stato, delinea un affresco delle grandi passioni del proprio tempo. "Se mi chiedi alla fine cosa lascio, lascio un libro che forse potrà aiutare qualcuno a vedere il mondo in modo migliore, a godere di più della propria vita, a vederla in un contesto più grande, come quello che io sento così forte." Un testo che è il suo ultimo regalo: il nuovo libro di Tiziano Terzani. Letto da Edoardo Siravo.‎

‎Ucuassapi Afonso Mário‎

‎Il pensiero politico di Gramsci. Per una rivalutazione dei concetti di egemonia e società civile‎

‎br. Se la società civile gramsciana è portatrice materiale di una visione del mondo in lotta per la direzione politica della società - secondo un'idea di transizione dello Stato come processo di una battaglia interna per l'egemonia e per il consenso tramite la società civile, secondo le premesse della guerra di posizione -, ne consegue che la categoria gramsciana di egemonia conserva tutta la sua grande capacità euristica ed ermeneutica, tanto in riferimento alla sfera nazionale, quanto nella lettura dei fenomeni legati alla mondializzazione e allo sviluppo degli intrecci internazionali. A tale scopo, Gramsci pone il problema del potere nei termini di una egemonia operaia, ovvero il problema della funzione nazionale della classe operaia: qui l'egemonia si conquista a patto che il proletariato rinunci al suo passato mitico del riformismo, basato sulla difesa degli interessi individuali, per adoperarsi finalmente per una causa d'interesse nazionale. Riguardo all'Occidente, Gramsci vede nell'egemonia una strategia irrinunciabile per ogni classe rivoluzionaria e non solo una semplice forma necessaria di esercizio del potere per la classe dominante. Prefazione di Lelio La Porta.‎

‎Russo Previtali Alberto‎

‎Zanzotto/Lacan. L'impossibile e il dire‎

‎br. La teoria psicoanalitica di Lacan occupa un posto di grande rilevanza nella poesia di Zanzotto. Questa presenza è indagabile a più livelli: dall'uso intertestuale di termini e concetti, all'assunzione di prospettive teoriche. Il saggio offre una ricostruzione rigorosa di queste dimensioni dell'opera del poeta, prestando particolare attenzione alle loro interazioni con le diverse fasi del pensiero lacaniano, da quella più strutturalista all'ultima, più orientata dal registro del reale. Partendo da questo allargamento, l'autore esplora un'ulteriore prospettiva d'indagine, quella che vede Zanzotto, al di là del proprio sapere su Lacan, impegnato nel confronto della parola poetica con l'impossibile a dire. È questa la dimensione più feconda del rapporto tra il poeta Zanzotto e lo psicoanalista Lacan. È questo il viaggio a cui il lettore audace è chiamato in questo saggio.‎

‎Gentile Benedetto‎

‎Ricordi e affetti‎

‎br. Benedetto Gentile è nato a Palermo il 10 luglio 1908, quinto dei sei figli del filosofo Giovanni e il suo nome viene scelto in omaggio a Benedetto Croce. Entra in carriera diplomatica nel 1935 e nel 1936 viene destinato ad Alessandria in Egitto come Vice Console. Dal 1937 è a Londra dove rimane fino al 1942 quando viene trasferito a Basilea come Console aggiunto. Nel 1943 rientra a Roma e dal 1945 al 1947 è al Ministero. Lascia la carriera diplomatica nel 1949 per occuparsi, col fratello Federico, della casa editrice Sansoni di cui è presidente fino al 1976. Dal 1946 in poi si è anche dedicato alla Fondazione intitolata al padre, dotata della sua biblioteca e dell'archivio, che nel 1954 viene donata all'Università "La Sapienza" di Roma. In questo libro ha voluto dare una testimonianza della sua vita e delle sue esperienze nel campo editoriale e diplomatico. Dalle pagine dei 'Ricordi' emerge in particolare la figura del padre, come in questo ricordo di bambino: «Non so se egli avesse allora una predilezione per me. Così si diceva in casa, anche perché sembra io fossi l'unico che si azzardasse ad andare a bussare alla porta del suo studio mentre lavorava. Riconosciutomi mi lasciava entrare ed io mi sedevo in un angolo, su una sediola, a sfogliare una grande edizione illustrata della Storia della Rivoluzione Francese del Thiers. Sul rapporto Gentile-Croce scrive che: «deve essere indagato anzi tutto sotto il profilo psicologico. È sotto questo segno che vanno ricercate le origini del comportamento dell'uno e dell'altro, a parer mio specialmente di Croce. Qual è stata insomma la vera radice di un distacco che è giunto ad esprimersi in forme e toni tanto violenti? [...] I temperamenti dei due uomini non potevano essere più dissimili, così come la loro estrazione e le condizioni in cui le loro vite, rispettivamente, si sono svolte». In conclusione, come lui stesso scrive: «[...] questi miei ricordi, anziché seguire una strada dritta, vanno svicolando a destra e a manca, un ricordo richiamandone un altro e mutando perciò sfondo e momento».‎

‎Cossalter Fabrizio‎

‎Frammenti dell'età di mezzo‎

‎ril. Relitti di un naufragio tutto sommato abbastanza fortunato, questi frammenti rivelano - nello stile non meno che nella sostanza - l'esperienza del loro autore, un «letterato di provincia» trapiantato in una megalopoli latino-americana. Vi troviamo varie forme, dall'aforisma gustosamente satirico al ricordo struggente, dalla nota di costume all'apologo pungente, dalla spigolatura «messicana» al raccontino «strapaesano», dalla pagina di diario al dialogo immaginario con gli amici e i maestri di tutta una vita. Sospeso tra due continenti e, forse, tra due epoche, Cossalter non rinuncia a rammemorare il passato e a osservare il presente, trasformando il proprio spaesamento in una risorsa narrativa e conoscitiva: la sua vocazione polemica e la sua attitudine malinconica fanno sì che una biografia troppo falsa per non essere vera diventi - al di là di ogni mitologia del dispatrio o dell'esilio - una potenziale critica della realtà e delle sue fatali ricadute nell'avvenire.‎

‎Athill Diana‎

‎Da qualche parte verso la fine‎

‎br. "Sono stati scritti libri su libri sulla giovinezza, e ancora di più sulle complesse e ardue esperienze legate alla procreazione, ma non c'è granché sull'invecchiamento. E visto che ho imboccato ormai da un po' quella strada, mi sono detta: Perché non provarci? E quindi ecco, ci provo." Non è una persona comune, Diana Athill. Dopo aver speso la vita tra libri e scrittori come editor di una influente casa editrice inglese, si è scoperta lei stessa autrice e a novantun'anni, con diversi best seller alle spalle, ha deciso di raccontare, senza falsi pudori, senza veli, senza paure, non tanto cosa c'è stato prima, quanto cosa succede ora. Cosa vuol dire invecchiare? Probabilmente combattere contro una serie di disfunzioni del corpo, non provare più interesse per il sesso o la narrativa, fare un uso più morigerato del rossetto. Ma anche sentirsi infine liberi di essere solo e gloriosamente se stessi, senza più volere o dover rendere conto agli altri. Spensierato, ironico, franco, questo libro affronta l'ultimo grande tabù dei nostri tempi. E ne esce splendidamente vincitore.‎

‎Artaud Antonin; Damiani R. (cur.)‎

‎Scritti di Rodez‎

‎br. Nel settembre del 1937 Antonin Artaud venne arrestato a Dublino, dov'era andato per restituire agli irlandesi il Bastone di San Patrizio. Espulso come «straniero indigente e indesiderabile», sbarcò la settimana dopo a Le Havre già in camicia di forza, pronto per marcire in manicomio a tempo indeterminato. Nel febbraio del 1943, grazie agli sforzi del poeta Robert Desnos, venne trasferito nel territorio di Vichy e assegnato all'istituto di Rodez, diretto da Gaston Ferdière - vecchio sodale dei surrealisti parigini, poeta dilettante, seguace dell'arteterapia, nonché pioniere della «terapia per convulsioni elettriche», ovvero l'elettroshock. A Rodez, dove rimase sino al maggio 1946, dopo anni di silenzio Artaud ricominciò a scrivere, soprattutto lettere: agli amici - Jean Paulhan, Roger Blin, André Gide, Arthur Adamov -, alla madre, ai medici che lo avevano in cura, in particolare il dottor Ferdière, suo salvatore e suo aguzzino. Sono pagine incandescenti, dove Artaud parla della fame, delle privazioni che è costretto a subire e degli orribili effetti di spossessamento e torpore causati dagli elettroshock, ma non solo: parla di mistiche e di santi, di teatro e di poesia, della Alice di Carroll e dei libri di Guénon, del rifiuto della sessualità in nome dell'aspirazione a un'assoluta castità e dell'«affatturamento» di cui si ritiene vittima, della famiglia mitica che si è costruito e dei demoni che lo martirizzano. E soprattutto rivendica il suo essere un poeta veggente che anela - ed è un anelito tutt'altro che delirante - a una verità metafisica.‎

‎Guénon René‎

‎Considerazioni sull'iniziazione‎

‎brossura‎

‎Curtale Laura‎

‎L'enigma d'Annunzio‎

‎ill., br. L'enigma d'Annunzio, dunque. Un titolo puntuale per indicare la storia di un personaggio dai mille volti, dalla cultura sconfinata e dalla personalità unica. [...] L'uomo e il poeta, appunto, ma anche il politico e il patriota, si intrecciano nella narrazione di Laura Curtale definendo l'immagine complessa di un Gabriele d'Annunzio anche inedito. [...] Sono innumerevoli gli aneddoti che andrete a leggere. Tutti rigorosamente e scientificamente documentati attraverso epistolari, testimonianze, atti pubblici e privati. In questa miscellanea letteraria, frutto di un intenso lavoro durato nove anni, si delinea in Gabriele d'Annunzio un letterato combattente poi emarginato in una prigione dorata, un isolamento dove potersi abbandonare alle sue droghe e ai suoi vizi. La ricerca di Curtale ci prende per mano e ci avvicina al declino di un uomo dapprima preso ad esempio di coraggioso patriota e poi reietto del regime.‎

‎Solmi Sergio‎

‎Opere. Vol. 4/2: Saggi di letteratura francese. Saggio su Rimbaud. La luna di Laforgue e altri scritti‎

‎br. "Il presente saggio riflette una storia personale, la storia di una lunga, se così posso chiamarla, avventura intellettuale, che si svolge nel flusso di una duree" scriveva nel 1974 Solmi introducendo il celebre Saggio su Rimbaud. Ma le stesse parole avrebbe potuto in realtà riferirle all'intera letteratura francese, da lui indagata con passione inesausta nel corso della sua vita di studioso e saggista. Passione che traluce più che mai negli scritti qui raccolti, in cui l'appartato itinerario di Solmi raggiunge le vette più alte, là dove lo sguardo abbraccia prospettive sconfinate: "Che cosa sarebbe scrivere d'arte, di critica, se non fosse, in pari tempo, scrivere della vita?". Il Saggio su Rimbaud, sorta di testamento spirituale di Solmi, e senza dubbio una delle prose più nitide del secondo Novecento italiano, offre un esempio indimenticabile di lettura empatica, a distanze siderali da tanta letteratura accademica: mi pare di aver capito Rimbaud dalla contemplazione del suo paesaggio più che da tutti i volumi scartabellati nella Biblioteca di Charleville". Ma non meno memorabili sono i contributi che compongono la seconda parte del volume: studi, minuziosi e appassionati, dedicati a scrittori e poeti francesi del secondo Ottocento e del primo Novecento, scrupolosamente indagati nel loro percorso artistico e spesso ritratti con efficaci cortocircuiti.‎

‎Roma nella Belle Epoque. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril.‎

‎Di Benedetto Vincenzo‎

‎Guida ai Promessi sposi‎

‎brossura Questa è l'occasione per riscoprire il capolavoro più amato e detestato della nostra letteratura. Tramite l'analisi dei personaggi, dei ruoli, dell'interazione tra protagonisti ed eventi storici e, soprattutto, dei princìpi ispiratori del lavoro del Manzoni, si compone un nuovo quadro d'insieme del romanzo. Non viene meno l'attenzione per le fonti storiche e i testi biblici presupposti dall'autore, così come il confronto sistematico con i precedenti. Ma, per interpretare e capire l'opera nella sua singolare identità, è soprattutto sui suoi tratti distintivi che questa guida si concentra, con l'individuazione di nuovi e inaspettati moduli di interpretazione e il confronto con i modelli (da Omero a Paolo di Tarso, a Schiller, a Brecht). Un ricco indice degli argomenti - senza precedenti nella letteratura manzoniana - orienta il lettore in questa complessa realtà.‎

‎Grossato A. (cur.)‎

‎La corrispondenza fra Alain Daniélou e René Guénon 1947-1950‎

‎brossura‎

‎Urraro Raffaele‎

‎«Questa maledetta vita». Il «romanzo autobiografico» di Giacomo Leopardi‎

‎brossura Giacomo Leopardi ci ha lasciato molti appunti, note e abbozzi di opere di cui si sarebbe dovuto servire per la stesura del racconto delle sue vicende biografiche. Raffaele Urraro tenta di realizzare quel "romanzo autobiografico" che il poeta recanatese non scrisse mai, per ricostruire le sue "vicende interiori" e anche i mali i malanni e le malattie che costellarono la sua vita e ne condizionarono l'attività letteraria e intellettuale.‎

‎Carotenuto Carla‎

‎Identità femminile e conflittualità nella relazione madre-figlia. Sondaggi nella letteratura italiana contemporanea. Duranti, Sanvitale, Sereni‎

‎br.‎

‎Veglia M. (cur.)‎

‎Pascoli. Vita e letteratura‎

‎brossura Volume cartonato di 420 pagine con oltre 150 immagini ed elegante sovracoperta.La ricorrenza del centenario della morte di Giovanni Pascoli, che si spense nell'aprile del 1912 nella sua casa di Bologna, è stata l'occasione che ha indotto l'Editrice Carabba a realizzare questo libro. L'auspicio che governa questo volume è quello di rendere onore al poeta ridestandone gli studi soprattutto sul versante biografico, dove, negli ultimi anni, anche grazie ai collaboratori di questo volume, si sono ottenuti cospicui risultati critici.‎

‎Paolino Francesca‎

‎Una vita. Selma Meerbaum-Eisinger (1924-1942)‎

‎br. Una vita può gettare ombre sulla luna". Così scriveva in una poesia, durante il tempo del terrore nazi-fascista, la diciassettenne Selma Meerbaum-Eisinger qualche tempo prima di essere portata via su un treno merci verso le steppe desolate dell'Ucraina, dove trovò la morte, sfinita dal lavoro coatto e dalla detenzione in un Arbeitslager. Miti e leggende da sempre associano l'immagine della luna con quella del regno dei morti. Questo mondo oscuro, del non-senso e dell'oblio, può essere messo in ombra da una luce molto più forte che è la vita dell'uomo. Basta una sola vita a condannare l'orrore, un solo sguardo luminoso sul mondo circostante a rianimare la desolazione. Non la rassegnazione del condannato, ma la sua voglia di continuare a gustare la bellezza e la libertà smaschera la barbarie travestita da giustizia propria di chi uccide. Basta la vita di un'adolescente che fino all'ultimo ha nutrito la volontà di ritrovare la casa da cui era stata strappata. Una vita. Un altro no alla violenza. Selma Meerbaum-Eisinger, poetessa nata a Czernowitz nel 1924, cugina di Paul Celan, nella sua breve esistenza, è un ulteriore esempio della forza e del coraggio della speranza.‎

‎Orage Alfred R.; Chioli D. (cur.)‎

‎Studi sull'anima e sulla coscienza‎

‎ill., br.‎

‎Bindoni Giuseppe‎

‎A spasso con I Promessi sposi‎

‎ill., br. Qual era il vero paese di Renzo e Lucia? Dov'era ubicato il castello dell'innominato? Com'era fatta la casa di Agnese? E la stradetta dei Bravi? Giuseppe Bindoni, analizza il testo manzoniano e ci svela le vie, i borghi e persino le abitazioni in cui hanno vissuto i protagonisti del celebre romanzo.‎

‎Genovesi Antonio; Pii E. (cur.)‎

‎Dialoghi e altri scritti intorno alle "Lezioni di commercio"‎

‎ril. Il libro ha un carattere composito che motiva la definizione del titolo; presenta scritti in parte inediti, in parte di difficile reperibilità, suddivisi in quattro sezioni: I. Varia; II. Dialoghi morali; III. Lingua e riforma scolastica; IV. L'affare delle Decretali con Appendice sull'Avvocato del Re. Il volume completa e conclude il progetto editoriale relativo alle opere di Antonio Genovesi.‎

‎De Chirico Giorgio‎

‎Memorie della mia vita‎

‎ill., br. Una nuova edizione aggiornata, con un apparato iconografico inedito, per il libro "assoluto" di Giorgio de Chirico: tra autobiografia, cronaca e manifesto d'artista, "Memorie della mia vita" è una straordinaria confessione letteraria, che ripercorre le intuizioni geniali, i tormenti e gli incontri decisivi di un maestro del Novecento. "Nelle Memorie della mia vita, Giorgio de Chirico racconta a volte puntigliosamente, con dovizia di particolari, la sua vita, le sue traversie, i rapporti con i familiari, le controversie con i critici e le sue conoscenze in genere, artisti e amici comuni o acquirenti delle sue opere. Le persone di cui ci parla diventano sempre e immediatamente personaggi. Poche righe, pochi aggettivi. La prosa di de Chirico è sottilmente carica di una direzione e quasi, meglio, di una meta: la perfezione che - sempre lo ribadisce - è lo scopo primario e definitivo dell'arte e di ogni vero artista nonostante egli sappia che quella meta, ovvero quella perfezione, mai sarà raggiunta." (Dall'introduzione di Franco Cordelli)‎

‎Di Paolo P. (cur.)‎

‎Alfabeto Camilleri‎

‎ril. È stato lo scrittore italiano più popolare a cavallo fra Novecento e Duemila. Non c'è casa dotata di biblioteca che non abbia un suo libro. Le sue storie, i suoi personaggi, la sua capacità di affabulare, di divertire, di animare il dibattito culturale hanno segnato tre decenni. In questo volume, alcuni lettori speciali di Andrea Camilleri - scrittori, giornalisti, figure del mondo culturale - compongono una sorta di dizionario emotivo. La "sicilitudine", il rapporto con la storia del Paese, gli odori e i sapori di Vigàta, la terra di Montalbano, il successo, il debutto tardivo come narratore, la lingua, il dialetto. Voce per voce, tassello per tassello, un ritratto corale di Camilleri e del suo mondo. Un omaggio, un atto di gratitudine per uno degli uomini più amati del nostro tempo. A cura di Paolo Di Paolo. Contributi di Lirio Abbate, Giuseppe Antonelli, Serena Dandini, Giovanni De Luna, Antonella De Santis, Paolo Di Stefano, Valentina Farinaccio, Giuliano Malatesta, Stefano Massini, Piero Melati, Salvatore Silvano Nigro, Marino Niola, Stefano Salis, Elvira Seminara, Nadia Terranova.‎

‎Boini Rita; Bondi C. (cur.)‎

‎Guardie, ladri e poveri cristi. Tredici storie vere nella Perugia dell'Ottocento‎

‎br. Tredici storie vere, i cui protagonisti principali sono in genere persone del popolo o della piccola borghesia coinvolte, loro malgrado, in fatti di cronaca, a volte minimi e che suscitano, visti con gli occhi di oggi, un sorriso, altre volte drammatici. Una galleria di personaggi, dalla bottegaia alla prostituta, dallo studente forse in bolletta, dal ciabattino fino al garzone, che si muove nello scenario di una Perugia, quella della seconda metà dell'Ottocento, di cui scrive lo storico Dino Renato Nardelli, nel suo intervento a corredo del libro: «Un periodo, questo, in cui il tessuto sociale di Perugia registra momenti di stasi e permanenze profonde». I fatti, realmente accaduti e documentati, scritti con la tecnica narrativa del racconto, portano indietro nel tempo, narrano scorci di storia minore ma anche i sentimenti di gente comune.‎

‎Galiani Ferdinando‎

‎Spaventosissima descrizione dello spaventoso spavento che ci spaventò tutti coll'eruzione del Vesuvio la sera degli otto d'agosto 1779...‎

‎ill., br. Ironico e divertente pamphlet per raccontare l'eruzione del Vesuvio del 1779. L'autore è l'abate Ferdinando Galiani che prende a pretesto l'avvenimento per intrecciare aneddoti filosofici e deliziosi ritratti della vita cittadina dell'epoca.‎

‎Strinati T. (cur.); Rossi V. (cur.)‎

‎Adolfo Coppedè. Un architetto nel secolo d'oro della borghesia. Ediz. illustrata‎

‎ill.‎

‎Lyotard J. François; Mazzini F. (cur.)‎

‎Discorso e figura‎

‎br. "Discours, figure" è considerato il testo fondamentale dell'intero percorso filosofico di Jean-Frangois Lyotard. A partire dalle posizioni di Merleau-Ponty, e in particolare dal concetto di chiasma, l'intreccio fecondo tra discorso e raffigurazione, Lyotard propone un percorso che conduce verso una decostruzione della fenomenologia a opera del desiderio radicato nell'inconscio e nell'Es. Fondamentale, per Lyotard, nella costruzione/decostruzione dei discorsi, è l'apporto delle arti contemporanee, le quali compongono lo "spazio figurale", inteso come una dinamica energetica che trasgredisce i codici abituali della lettura delle immagini, come ad esempio nei quadri di Klee, Cézanne o Pollock.‎

‎Roerich Nikolaj K.; Valerio A. K. (cur.); Vivarelli C. (cur.)‎

‎In excelsis. I valichi del cielo. Ediz. illustrata‎

‎ill.‎

‎Alberghini Marina‎

‎Louis-Ferdinand Céline. Vol. 1: Lo scandalo 1894-1944‎

‎br. Louis-Ferdinand Céline, uno dei maggiori scrittori del Novecento, fu un seduttore dalle spregiudicate abitudini sessuali, ma anche un grande medico, un animalista, un femminista ante litteram. Questo libro prende in esame la prima parte della sua vita fino alla fuga da Parigi verso la Danimarca dove le accuse di antisemitismo e collaborazionismo lo costrinsero a trovare riparo. Ricco di documenti e carteggi, di testimonianze di amici e nemici, di storici e saggisti, il racconto di una vita vissuta tutta sopra le righe di uno scrittore «maledetto» che, per il suo stile, i trascorsi ideologici e politici, e la sua lotta contro il Potere, fu amato oppure odiato senza limiti.‎

‎Centro di Documentazione «Maria Baccante» Archivio Storico Viscosa (cur.)‎

‎La storia nelle strade. Pigneto '44. Ribelli! La voce, i volti e le storie degli uomini e delle donne della Resistenza in un quartiere popolare romano‎

‎ill., br. Erano uomini e donne, lavoratori e lavoratrici del braccio e del pensiero che - una volta calata la lunga notte del fascismo - non soltanto rifiutarono di riconoscere legittimità alcuna al regime di Mussolini, ma furono pronti a mettere la loro stessa vita al servizio della giustizia sociale e della libertà. Per questa ragione, in una città come Roma, furono tanti e tante a sopportare «la galera, il confino e il bastone» e, in moltissimi casi, a cadere sotto i colpi di una spietata repressione: fucilati a Forte Bravetta, assassinati alle Fosse Ardeatine, deportati nei campi di sterminio... Partigiani e partigiane di cui La storia nelle strade ripercorre i passi, entrando nelle loro case, visitando i luoghi che conobbero la loro vita e la loro lotta e - soprattutto - riannodando i fili di una memoria in grado di declinare nel presente quella che è l'appartenenza a un'identica comunità di valori.‎

‎Bachelard Gaston; Alunni C. (cur.); Ienna G. (cur.)‎

‎Metafisica della matematica‎

‎br. Nel 1932, Gaston Bachelard partecipa a un convegno internazionale dedicato alla filosofia di Spinoza. Il testo di questa conferenza - rimasto per lungo tempo sconosciuto alla critica - permette di comprendere come gli strumenti e i dispositivi concettuali dell'epistemologia bachelardiana fossero già ben strutturati nei suoi primi anni di ricerca e di studio. Queste pagine rappresentano l'unica occasione in cui il filosofo francese misurò apertamente le sue teorie epistemologiche con il pensiero spinoziano: una scoperta di notevole rilevanza storiografica per tutti gli studiosi del pensiero bachelardiano.‎

‎Irace F. (cur.); Somaini L. (cur.); Tedeschi F. (cur.)‎

‎Somaini e Milano. Ediz. italiana e inglese‎

‎ill., br. Il volume è il catalogo della rassegna dedicata a Francesco Somaini, allestita a Milano dal 1° luglio all' 11 settembre 2022 in tre sedi: Palazzo Reale, Museo del Novecento e Fondazione Somaini. Una mostra diffusa, che ripercorre l'opera del maestro conosciuto a livello mondiale, a partire dagli anni della formazione e fino all'ultima stagione, dando conto dei vari ambiti della sua multiforme ricerca creativa, talora condotta in collaborazione con protagonisti della cultura milanese, come Lucio Fontana e Luigi Caccia Dominioni. La plurale articolazione della mostra è restituita e ulteriormente sviluppata nella pubblicazione che si propone come un'approfondita monografia, più che un tradizionale catalogo. I tre nuclei espositivi si ritrovano in tre principali affondi storico critici, a firma di Francesco Tedeschi, Fulvio Irace e Alessandro Del Puppo, a loro volta completati da una serie di approfondimenti monografici su specifiche vicende della carriera dello scultore e opere particolarmente rilevanti come il celebre Monumento ai Marinai d'Italia. Tali cammei monografici sono a firma di Paolo Campiglio, Giovanna Calvenzi, Danka Giacon, Emanuele Greco, Marco Sammicheli e Chiara Rampoldi. La pubblicazione è poi completata da una ricca sezione di apparati.‎

‎Morante D. (cur.)‎

‎L'amata. Lettere di e a Elsa Morante‎

‎ill., br. Dal segreto, passionale amore inglese degli anni giovanili alle diverse corti di devoti che si sono periodicamente rigenerate attorno alla sua carismatica presenza, Elsa Morante è stata amata o idoleggiata lungo tutto il corso della sua vita . Un fascino, il suo, che si sprigionava fortissimo a dispetto di un carattere esigente e difficile. Eppure una sete inappagata d'amore percorre come un potente leitmotiv la sua biografia, consumandola fino ai suoi esiti estremi. Da un archivio di oltre 5000 documenti e da 300 lettere di Elsa acquisite successivamente presso i destinatari, Daniele Morante ha scelto e composto con un lungo e paziente lavoro circa 600 testimonianze esemplari della corrispondenza della scrittrice con gran parte dei suoi interlocutori più simpatetici e più assidui. Grazie a questa massa di materiali emergono fasi fin qui poco note della vita di Elsa Morante, le molte sfaccettature del lungo e complesso rapporto con Moravia, l'irrequietezza delle sue passioni umane e intellettuali, le ragioni del precoce invecchiamento autoindotto, la sublimazione della propria femminilità nel ruolo di "alma mater" di ragazzini di vario talento o altri "Felici Pochi". E poi, naturalmente, la sua scrittura, le sue opere, i suoi lettori che le scrivono lettere spesso colme di ammirazione e gratitudine, anch'esse testimoniate nel volume. Un libro che restituisce l'immagine più vera della grande scrittrice, così lontana dai cliché stereotipati che ci vengono troppo spesso riproposti.‎

‎Nietzsche Friedrich‎

‎La gaia scienza e idilli di Messina‎

‎brossura Opera filosofica in prosa e versi scritta tra il 1881 e il 1887; le edizioni postume aggiunsero al volume poesie del periodo 1871-1888. Il titolo dell'opera si riferisce alla poesia dei trovatori provenzali chiamata "gaya scienza", "gai saber", come sintesi di canto, cavalleria e spirito libero. Scritta nelle pause di una dura infermità, quest'opera è pervasa dal sentimento della vittoria spirituale contro la tirannia del male, accettando la vita, senza rifiutare nemmeno il dolore. Il preludio in versi consta di 63 epigrammi simbolici. Seguono gli aforismi ordinati in cinque libri.‎

‎Cavour Camillo‎

‎Discorsi per Roma capitale‎

‎br. In tempi di celebrazioni e di anniversari, può essere utile gettare uno sguardo meno frettoloso e ideologico alle questioni che costituirono i nodi fondativi del processo di formazione dello Stato italiano. Innanzitutto per evitare di dare per scontato un percorso che si presentava, agli occhi dei suoi protagonisti, come qualcosa di molto più complesso e aperto di quanto a noi oggi non sembri. E in secondo luogo per ricordarci che il rapporto tra il nostro passato e il nostro presente, per poter produrre quelle conseguenze identitarie e civili che a ragione e autorevolmente si auspicano, deve partire da una ricognizione scrupolosa e leale dei dati di realtà degli eventi di cui si vuol fare la celebrazione. Questo piccolo libro che oggi si ripubblica vide la luce per la prima volta nel 1971. Edito senza particolari clamori, raccoglieva tre discorsi pronunciati nel 1861, nel nuovo Parlamento italiano appena costituitosi, dal primo presidente del Consiglio del Regno d'Italia. In esso il lettore troverà una testimonianza diretta del genio politico e diplomatico di Cavour; scoprirà quanto fosse variegata e divisa l'opinione degli uomini del Risorgimento attorno alla "questione romana"; troverà l'origine concettuale, se non immediatamente politica, della soluzione che nel tempo avrebbe finito per prevalere, e che Cavour seppe compendiare nella formula "libera Chiesa in libero Stato". (Con un saggio introduttivo di Pietro Scoppola)‎

‎Plath Sylvia; Fabiani M. (cur.)‎

‎Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre‎

‎br. La corrispondenza che Sylvia Plath tenne con la madre dall'inizio del college (1950) al suicidio (1963), offre il raro interesse di un epistolario famigliare che rifiuta lo sfogo intimistico per diventare un intransigente diario quotidiano. Passo per passo, seguiamo l'iter artistico ed esistenziale della poetessa: la giovinezza americana secondo il ciché medio-borghese degli anni '50, gli anni del "pragmatismo" e del maccartismo, la maturazione e l'improvviso erompere della crisi psicologca che porta al primo tentativo di suicidio; e poi l'impatto con l'austerità di Cambridge, l'estasi dell'incontro e del matrimonio con l'altrettanto giovane e promettente poeta Ted Hughes, gli anni duri della verifica e del consolidamento della carriera artistica, fino al rapido sgretolarsi della felicità coniugale e del sogno mistico del "matrimonio letterario", e il riemergere delle problematiche di distruzione e di morte.‎

‎Dunstan Simon‎

‎Il Raid di Entebbe. Luglio 1976‎

‎ill., br.‎

‎Amendola A. (cur.); Demitry F. (cur.); Vacca V. (cur.)‎

‎L'insorto del corpo. Il tono, l'azione, la poesia. Saggi su Antonin Artaud‎

‎br. L'eredità di Antonin Artaud è incommensurabile: centinaia di appunti, decine di riflessioni sull'arte e sulla pratica teatrale e alcune tra le opere più importanti del secolo scorso come "Il teatro e il suo doppio". A settantanni dalla sua scomparsa, i saggi contenuti nel volume si raccordano intorno all'atto estremo di sovversione intellettuale, fisica, gestuale dell'autore francese, indagandone le potenzialità concettuali e le pratiche - il "CsO", la follia artistica, il "suicidio sociale" - negli aspetti di virtuale attualizzazione. Sullo sfondo si coglie un vivo interesse per quanto riguarda le implicazioni politiche del pensiero artaudiano che possono sostenere in maniera crescente la soddisfazione di un desiderio sempre pieno di vita e di apertura nei territori problematici e contraddittori della contemporaneità. Prefazione di Ubaldo Fadini.‎

‎Girard. Oltre il sacrificio. Conversazione con Girard‎

‎br. Il cristianesimo è il primo e insuperato illuminismo. Il sacrificio viene smontato, abbattuto con l'ultimo della serie, quello che tutti li compendia e li assomma, quello della Croce. Non c'è alcuna compiacenza dolorista: Cristo muore perché deve morire come migliaia e migliaia di altre volte sono morti altri come lui, vittime innocenti del sacrificio, di quel meccanismo che evita che la violenza si diffonda a tal punto da precipitare il reale tutto nell'informe e nell'indifferenziato. Cristo ha preso la parola per la vittima, ha svelato il non detto della sua morte. Non un inconscio umbratile e chiaroscurale, ma la chiara affermazione del discorso della vittima: sono innocente. Il contrario del vittimismo. È riuscito il cristianesimo a garantire, nel tempo storico che ha inaugurato, questo illuminismo? Lo ha davvero reso efficace in questi duemila anni a tal punto da far arretrare la violenza sacrificale fin quasi a predisporre le condizioni per l'affermarsi in terra del Regno di Dio e a garantire la riproduzione sociale al di fuori degli schemi sacrali del capro espiatorio? No, non è riuscito. In queste conversazioni Girard ci dice anche questo...‎

‎Persico Edoardo; Pontiggia E. (cur.)‎

‎Destino e modernità. Scritti d'arte (1929-1935)‎

‎ill.‎

‎Mangone Angelo‎

‎Maria Sofia. L'eroina di Gaeta, ultima regina di Napoli‎

‎ill., br. L'incontro a Bari con Francesco; Giovinezza di Maria Sofia; Un mese a Bari; Morte di Ferdinando II; Ascesa al trono. Governo Filangieri; Da Quarto a Napoli; Sul Volturno; Da Capua a Gaeta; ecc.‎

‎De Benedetti Paolo‎

‎La memoria di Dio‎

‎br. Siamo di fronte a una sorta di testamento spirituale di questa figura di biblista, professore, traduttore, uomo di confine. Servendosi di un'ermeneutica marrana, il rabbi di Asti riflette su "La memoria di Dio", ove il genitivo è oggettivo e insieme soggettivo: è la memoria di Dio nei confronti dell'uomo e dell'uomo nei confronti di Dio. Un rapporto da leggersi in chiave bilaterale e che già è preludio del dialogo tra il Creatore e la sua creatura. Di qui il darsi della Sacra Scrittura in termini di un racconto ove gli attori sono Dio e l'uomo e insieme l'esplicazione della storia ebraica in quanto toledot.‎

‎Guardini Romano; Vinci D. (cur.)‎

‎Le età della vita. Loro significato etico e pedagogico. Ediz. integrale‎

‎br. "Le età della vita" - qui tradotto integralmente - è una delle opere più fortunate di Romano Guardini. La sua popolarità è dipesa dal felice connubio di molteplici fattori: la capacità con la quale Guardini riesce a delineare, con pochi essenziali tratti, ciascuna età della vita in un modo che consente a tutti di ritrovarsi; la maturità dello sguardo frutto di una trentennale esperienza di docente, di educatore, di pastore d'anime in costante confronto con le tappe e le crisi della vita; l'approccio insieme distaccato ed empatico con il quale vengono còlti con nettezza sia i tratti positivi presenti in ogni età, sia quelli che destano inquietudine; non da ultimo, l'affabilità dello stile espressivo che lascia trasparire una fondamentale dimensione orale, una parola rivolta e ascoltata che rende così vicino il testo. Un vademecum per la vita in cui ogni lettore può riconoscere, e accettare, se stesso.‎

‎Morton Timothy‎

‎Humankind. Solidarietà ai non umani‎

‎br. Cos'è che rende umani gli esseri umani? Nel momento in cui scienza e tecnologia sfidano i confini che separano vita e non-vita, organico e inorganico, questa antica domanda torna a essere più urgente che mai. In Humankind, il filosofo Timothy Morton - teorico degli Iperoggetti e tra i più importanti pensatori della contemporaneità - ci invita a riconsiderare il quesito da un punto di vista politico, arrivando alla conclusione che il destino dell'umanità deriva proprio dal nostro rapporto con le entità non umane. Perché solo creando una rete di armonia e solidarietà con le entità non umane possiamo aspirare a una coesistenza ecologica in grado di opporsi tanto alle multinazionali come Monsanto quanto ai piani dei multimiliardari della Silicon Valley, nel nome di una consapevolezza generale capace di includere e superare la stessa nozione di specie.‎

‎Borella Giacomo‎

‎Per un'architettura terrestre‎

‎br. Hassan Fathy sosteneva che "L'architetto moderno è diventato come un calciatore che gioca a calcio impiegando un cannone." Sul filo di questo graffiante paradosso i testi raccolti in questo libro polemizzano e criticano con acume le derive di un'architettura dello show globalizzata e autistica incapace di farsi carico delle gravi questioni che attraversano il mondo. Da qui, attraverso il riferimento a figure critiche eretiche oggi dimenticate come Ivan Illich, Colin Ward, Aldo Capitini, Giacomo Borella, sostenendo la necessità di ritrovare, pur nello spaesamento delle città, "il senso di appartenenza al creato", delinea un'idea di architettura minore, "un'architettura allegra, che riconosce la terra come dono, la manutiene e ne raccoglie i frutti".‎

‎Pianciola C. (cur.)‎

‎Il critico e il pittore. Gobetti, Casorati e la sua scuola‎

‎brossura Felice Casorati (1883-1963) ci ha lasciato di Piero Gobetti (1901- 1926) un ritratto penetrante e idealizzato dipinto per la fondazione del Centro studi a lui intitolato. La critica d'arte, nella multiforme attività di Gobetti, fu seria e impegnativa. Tra i pittori contemporanei che apprezzò (Carrà, De Chirico, Soffici...), la figura centrale è Casorati, su cui scrisse e pubblicò nelle sue edizioni una monografia nel 1923. Il pittore era legato al suo critico da una «amicizia tenace completa perfetta», come la definì alla morte del giovane antifascista. Gobetti fu anche il primo a mettere in rilievo l'importanza della scuola di Casorati ai suoi inizi, vedendovi «una cosa completamente nuova, lontana da ogni sistematicità di accademia». Piero e Ada erano intimi delle sorelle Marchesini: Maria, Dadi e Nella, che fu la prima allieva del maestro. I saggi qui raccolti esplorano diversi aspetti di una vicenda che parte da Gobetti e si dipana in un tessuto culturale da cui è possibile trarre nuovi echi.‎

‎Ottone Piero‎

‎Cavour. Storia pubblica e privata di un politico spregiudicato‎

‎ril. Molti hanno parlato del Cavour grande statista, pochi del Cavour uomo. Del "grande tessitore" dell'Unità d'Italia, artefice di un capolavoro diplomatico che solo qualche anno prima sarebbe stato inimmaginabile, Piero Ottone traccia un ritratto politico-esistenziale agile ma esaustivo (con qualche amaro confronto con la realtà odierna). Ne sonda il temperamento freddo e risoluto ma animato da grande passione, ne esplora gli affetti, il rapporto con il padre, e gli umori (era un ciclotimico sempre in bilico tra euforia e depressione). Racconta gli amori avventurosi e complicati di un uomo al tempo stesso romantico e libertino. Insieme cordiale e sgradevole, affascinante e collerico, Cavour era soprattutto un uomo d'azione che agiva secondo le circostanze. Sono gli eventi, più che gli ideali, a ispirare i politici di razza, e nella sua folgorante ascesa pubblica lui fu senz'altro un uomo che visse la politica come arte del possibile. Spirito autenticamente liberale, amava il juste milieu, il giusto mezzo. L'unificazione della penisola non fu il sogno della sua vita: divenne un obiettivo quando si presentò l'occasione per conseguirla. In verità, come afferma Ottone, egli "fece politica, in primo luogo, per trovare se stesso".‎

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