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‎Franceschelli Orlando‎

‎Darwin e l'anima. L'evoluzione dell'uomo e i suoi nemici‎

‎br. In questo volume, Orlando Franceschelli affronta uno dei nodi cruciali del pensiero darwiniano: la questione antropologica, destinata a scuotere dalle fondamenta la tradizione filosofica e religiosa occidentale. A cominciare dalla credenza nell'immortalità dell'anima e nella guida provvidenziale della storia. Le celebrazioni per il bicentenario della nascita di Darwin, infatti, rischiano di lasciare in ombra il vero nucleo teorico della sua rivoluzione antropologica: naturalizzando l'uomo e la sua mente, Darwin ne avrebbe addirittura minato la dignità. In questo saggio Franceschelli parte dalla ricostruzione del pensiero di Darwin sulla coevoluzione della natura umana: dai suoi rapporti con gli animali, fino al progresso verso la civiltà. Snodi cruciali mediante i quali Darwin ha influenzato la scienza, la filosofia e anche quella teologia che ormai parla non più di creazione ma di emergenza dell'anima. È da esse che risulta con chiarezza il carattere pretestuoso di ogni tentativo di assimilare Darwin alla volontà di potenza di Nietzsche, al darwinismo sociale e al razzismo e all'eugenetica di Hitler. "Oltre l'anima e la volontà di potenza": è a partire da questo approdo della coscienza moderna che l'autore delinea l'impegno etico-politico cui dovrebbe indurci una concezione effettivamente naturalistica dell'uomo. Interessata a raccogliere con responsabilità e costruttiva capacità di dialogo anche le attuali sfide bioetiche.‎

‎Nietzsche Friedrich; Valori F. (cur.)‎

‎Interpretazione e oltreuomo. Antologia di testi nietzschani‎

‎br.‎

‎Sabatini Silvia‎

‎Le neviere e il commercio della neve a Perugia‎

‎ill., br. Questa ricerca dimostra l'esistenza e l'uso delle neviere nel territorio perugino in un'epoca storica compresa tra il medioevo e la fine del settecento, a partire dai dati ritrovati nei principali archivi storici della città. L'attento studio dei documenti e delle carte ha permesso di far luce su un aspetto ancora poco noto della storia di Perugia, finalmente ricostruito con dovizia di particolari e corredato da una ricca appendice documentaria. Se è vero che per essere felici nella vita bisogna seguire i propri interessi, questo è ciò che ha fatto l'autrice, augurandosi che lo studio della storia locale porti i contemporanei a una comprensione della realtà più viva e veritiera.‎

‎Serge Victor‎

‎Memorie di un rivoluzionario (1901-1941)‎

‎brossura Una testimonianza appassionata, un documento sulle grandi battaglie politiche che hanno attraversato la prima metà del nostro secolo: i moti anarchici di inizio secolo, ai quali Serge aderì in gioventù; la militanza nel partito bolscevico, l'attivismo contro la prima guerra mondiale; la conoscenza di Lenin, Gorkij, Kropotkin, Majakovskij e degli altri intellettuali sovietici; la partecipazione alla Terza Internazionale a Berlino per organizzare la rivoluzione in Germania; l'appoggio all'opposizione di Trockij; la progressiva degenerazione del regime di Stalin, con i processi, gli arresti e i suicidi di tanti protagonisti della rivoluzione; la detenzione prima nelle carceri francesi e in quelle sovietiche; la fuga fino all'esilio in centro America.‎

‎Serge Victor‎

‎Memorie di un rivoluzionario (1901-1941)‎

‎br. Nel centenario della Rivoluzione d'Ottobre il racconto più avvincente di quella stagione fondamentale della storia contemporanea. Straordinario bilancio umano e politico del Ventesimo secolo, impetuoso racconto di avventure realmente accadute, sterminata galleria di personaggi memorabili, "Memorie di un rivoluzionario" è uno dei libri essenziali per capire la nostra epoca. Nell'appassionata vicenda politica e umana dell'autore si può leggere la parabola di una figura essenziale del Novecento, quella del rivoluzionario lasciato in solitudine dalle "masse" stanche e spaventate. Ma il bilancio che Serge ci consegna da questa esperienza di lotta e di solitudine non è quello cinico della separatezza della politica e della rinuncia agli ideali, bensì una lucida testimonianza di coraggio.‎

‎Cropsey Joseph; Strauss Leo; Angelino C. (cur.)‎

‎Storia della filosofia politica. Vol. 1: Da Tucidide a Marsilio da Padova‎

‎brossura‎

‎Cropsey Joseph; Strauss Leo; Angelino C. (cur.)‎

‎Storia della filosofia politica. Vol. 2: Da Machiavelli a Kant‎

‎brossura L'avventura moderna della filosofia politica inizia con la rottura radicale di una tradizione millenaria: la rivolta di Niccolò Machiavelli contro ogni indebita intrusione di pregiudizi metafisici, etici e religiosi nel dominio delle cose politiche, concepito ormai come un mondo a sé stante, con propri principi e proprie leggi. Da allora ogni filosofo ha dovuto misurarsi con le idee del "segretario fiorentino" e prendere posizione pro o contro: o per trarre da quei presupposti le conseguenze estreme e porre così le basi della contemporanea scienza avalutativa della politica o per rivendicare - è il caso di Kant - il primato dell'etica e affermare ancora una volta un universo di valori che è compito del filosofo indicare, mercé l'uso pubblico della ragione, all'umanità tutta. Da questo confronto critico il patrimonio di idee, principi e concetti della filosofia politica si è ulteriormente arricchito, e questo secondo volume della storia curata da Leo Strauss e Joseph Cropsey ci consente di impadronircene e gettare così un po' di luce in un mondo in cui l'aspra fatica del pensiero sembra sconfitta, definitivamente, dal culto dell'effimero, dalla seduzione della chiacchiera e dalla tentazione di esorcizzare ogni problema umano, in primis le questioni politiche, nella fantasmagoria di uno spettacolo ininterrotto.‎

‎Sasso Gennaro‎

‎Filosofia e idealismo. Vol. 2: Giovanni Gentile‎

‎brossura‎

‎Castronuovo Antonio‎

‎Ossa, cervelli, mummie e capelli‎

‎br. Cosa hanno in comune il cranio di Mozart e il cervello di Einstein? la mummia di Lenin e quella di Jeremy Bentham? i capelli di Beethoven e il pene di Napoleone? lo scheletro di Cartesio e il dito indice di Galileo? Semplice: sono tutte "reliquie profane", pezzi anatomici di personaggi celebri che costituiscono la controparte laica delle tante reliquie sacre. In dieci racconti veritieri, il libro tratta un tema originale per l'editoria italiana: la permanenza di questi pezzi organici, e i prodigiosi tragitti che hanno compiuto in secoli di storia, da un istituto all'altro, da un collezionista all'altro, da un ladro all'altro. Vicende reali e un po' forsennate, grottesche e curiose, che hanno trovato la loro finale magnificenza nei corpi plastinati, tecnica mediante la quale ognuno può diventare reliquia di se stesso.‎

‎Tagliacozzo Franca; Di Castro R. (cur.)‎

‎Gli ebrei romani raccontano la «propria» Shoah. Testimonianze e memorie raccolte e organizzate‎

‎br. A parlare della "propria" Shoah sono oltre 700 testimoni romani che hanno fatto richiesta di supporto nell'ambito del progetto per la distribuzione del "Fondo Svizzero per vittime della Shoah in stato di bisogno". Proprio l'obiettivo 'altro' di queste testimonianze rispetto a interviste programmate per fini espliciti di ricostruzione storica costituisce motivo di fascino. Si dà voce non solo a chi non aveva mai raccontato, ma soprattutto a chi non ha storie particolarmente significative o eroiche e si limita a includere la sua personale esperienza nel destino generale "delle difficoltà e disagi avuti da tutti gli ebrei vissuti in quel periodo". Le voci narranti si inseriscono progressivamente nella storia della presenza degli ebrei a Roma, fino a diventare preminenti e a trasformarsi in un vero e proprio coro a più voci dai toni sempre più drammatici. Ne scaturisce l'immagine di un gruppo di famiglie uscite a stento dal ghetto prima e dalle persecuzioni fasciste e naziste poi, con effetti che perdurano fino ad oggi. Le vicende degli ebrei romani, per la loro antica e ininterrotta presenza sul territorio e per le problematiche con cui si sono dovuti confrontare, acquistano un valore paradigmatico, utile a capire non solo la storia della diaspora ebraica, ma anche generali dinamiche di convivenza tra gruppi di maggioranza e di minoranza. Questo libro, nato da un progetto di ricerca ideato da Raffaella Di Castro, vuole avere il valore di un risarcimento morale a chi ha offerto di affidare ad altri la propria storia.‎

‎Rezzori Gregor von; Landolfi A. (cur.)‎

‎L'attesa è magnifica‎

‎br. Sulla soglia degli ottant'anni, convalescente, Gregor von Rezzori affronta nella quiete del suo ritiro toscano un vorticoso "viaggio nei viaggi" in cui le esperienze, gli incontri che hanno segnato un'esistenza ricchissima e singolare si aggregano e disgregano intorno ad alcuni nuclei di riflessione fondamentali: il potere e le sue manifestazioni nella storia, la responsabilità dell'artista e dell'individuo di fronte a un reale sempre più falsificato dai media, la possibilità di condividere il proprio destino con altri esseri umani, e di accettarlo. Ma non si tratta di semplici ricordi, perché per questo straordinario interprete del Novecento le molteplici realtà di cui siamo spettatori o protagonisti non trascorrono con ordine sulla linea del tempo, ma si compenetrano e coabitano in noi in una perenne simultaneità, complessa da gestire quanto appassionante. Ne nasce un'opera, come scrive Andrea Landolfi nella postfazione, "provocatoria e per nulla incline a conformarsi allo spirito del tempo".‎

‎Pistoia Giovanni‎

‎Capuana e la letteratura per l'infanzia‎

‎brossura‎

‎Ferrari Curzia‎

‎Voglio uno specchio! Interviste impossibili con Marina Cvetaeva, Anna Achmàtova e Mat' Marja Skobzova‎

‎br. Solo una fortissima passione per la poesia e una lunga esperienza maturata nella scrittura di numerose biografie hanno permesso a Curzia Ferrari di pensare e di realizzare un libro così singolare e coraggioso. Queste interviste "impossibili" alle tre poetesse russe sono condotte con il rigore della studiosa, ma al tempo stesso con la sapiente regia della narratrice, la cui curiosità guida il lettore verso la conoscenza dei versi e delle vite di queste donne. La poesia e la letteratura, l'amore (per gli uomini e anche per le donne), la maternità desiderata o sofferta, le tormentate vicende politiche della Russia della prima metà del Novecento, la ricerca della fede e il viscerale legame con la natura sono alcuni degli elementi attraverso cui lo sguardo indagatore dell'intervistatrice trova il riflesso di sé, conoscendosi proprio mentre ritrae "tre volti della "reale", speciale tragicità della condizione umana. Marina Cvetaeva - in lei l'extemporale di un occhio disarmato e la sete di vivere fino al punto di rimanerne bruciata; Anna Achmàtova - l'ostinazione di primeggiare, la coscienza del proprio valore e il culto del sé anche in vecchiaia, come la foglia bella che avvizzisce ma non vuole staccarsi dalla propria placenta; Mat' Maria Skobzova, la gioia di aver scoperto in Dio l'amante perfetto, grido dell'anima ansiosa nelle sperimentazioni giovanili, sostegno nella barbarie ultima".‎

‎El Salvador: l'assistenza medica guerrigliera. Storia di un processo di autodeterminazione popolare‎

‎br.‎

‎La Pietra Ugo‎

‎Ugo la Pietra. Le mie giornate particolari con‎

‎br. Il volume raccoglie ventuno brevi racconti, resoconti di giornate e incontri,che hanno in qualche modo condizionato la lunga e articolataattività di Ugo La Pietra, artista e architetto ma soprattutto ricercatore(come egli ama definirsi) nella grande area che abbraccia tutte lediscipline della comunicazione."Ventuno giornate memorabili senza essere esemplari": così le definisceMarco Scotini nella sua introduzione, paragonando la scritturadi La Pietra alla sua operosità grafica "ideografica, quasi da miniaturista,sempre veloce".I racconti partono dal 1963 con Lucio Fontana e le avventure con icomponenti del Gruppo del Cenobio (Agostino Ferrari, Ettore Sordini,Angelo Verga, Arturo Vermi), si snodano per tutti gli anni Sessantaattraverso gli incontri con Vittoriano Viganò, Nanda Vigo, SergioDangelo e altri artisti milanesi, Edouard Mesens, Paolo Rizzatto, MarioMerz, Gianni Pettena, e proseguono con le esperienze condivisecon Getulio Alviani e Maurizio Nannucci, Gillo Dorfles, Mila Schön,Alberto Seassaro, Achille Bonito Oliva, Franco Vaccari, Bruno Munari,Alessandro Mendini, Gaetano Pesce, Roberto Orefice, DavideMosconi, Fernando De Filippi.‎

‎Herzen Aleksandr‎

‎Garibaldi a Londra. Quando gli inglesi andavano matti per le camicie rosse‎

‎br. 11 aprile 1864, porto di Southampton. Accolto da migliaia di persone sbarca Giuseppe Garibaldi. Dopo aver attraversato in trionfo il sud dell'Inghilterra, alla sua prima apparizione pubblica a Trafalgar Square ci sono, secondo cauti calcoli, mezzo milione di londinesi a fargli festa. Un'ammirazione incondizionata rivolta al protagonista dell'impresa dei Mille, la stessa riservatagli da Herzen che all'inizio del suo libro scrive: "Il giorno consacrato a Shakespeare si è trasformato in un giorno consacrato a Garibaldi". Il 23 aprile 1864, a 300 anni dalla nascita del commediografo, l'attenzione della gente va soprattutto alla visita dell'italiano, "l'unica grande figura popolare - secondo Herzen - del nostro secolo dal 1848 in qua", un personaggio che risulta fondamentalmente scomodo per il potere costituito, ma viene idolatrato dal popolo. Un uomo che, a detta dell'intellettuale russo, è soprattutto un uomo d'azione che, rifuggendo dagli intricati giochi politici, parla e si appella direttamente al popolo, ed è oggetto di questo glorioso racconto.‎

‎D'Intino Franco‎

‎La caduta e il ritorno. Cinque movimenti dell'immaginario romantico leopardiano‎

‎br. Cosa accade se si "aprono gli occhi" sul mistero del mondo? Se il desiderio di conoscere oltrepassa i limiti del sensibile, e si spezza l'equilibrio tra mente e corpo? Il grande tema antropologico affrontato qui attraverso l'analisi di molti testi è il dramma dell'uomo, un animale "trasposto" (secondo la formula di Leroi-Gourhan) che ha scoperto l'infinito. Il pensiero romantico usa il racconto biblico della Caduta per rispondere al trauma dell'illuminismo e della modernità. Il vertiginoso sviluppo della ragione ha reso sì l'individuo più autonomo e critico ma ha annichilito la vitalità e la speranza: è quel che Leopardi, anticipando Nietzsche, chiama "strage delle illusioni". Poeti, filosofi, romanzieri cercano la via del Ritorno a un mondo pieno di senso. Con loro anche Giacomo, che nei canti pisano-recanatesi ritrova la via di casa e di se stesso. È un viandante ormai stanco, ma riesce a rigenerarsi attingendo energia vitale dall'ingenua semplicità di una fanciulla chiamata Silvia. Silvia, ovviamente, c'est lui. Questo libro vede Leopardi nell'orizzonte di poeti e pensatori post-illuministi e post-rivoluzionari. Da Coleridge a Novalis, da Sade al Goethe del Faust, fino a Henry Adams - sullo sfondo l'antesignano Rousseau - si snoda un racconto fatto di trame, motivi, immagini, idee, lemmi. Ne emerge il nucleo misterioso e inquietante dell'opera leopardiana, in cinque movimenti dell'immaginario che sono comuni a un'intera epoca: l'Inizio, il Consumo, il Vortice, l'Equilibrio, la Spirale. Ma il discorso torna poi sempre a un unico canto, A Silvia, storia dell'umanità caduta, e risorta solo in ombra.‎

‎Borghesi Angela‎

‎L'anno della «Storia» 1974-1975. Il dibattito politico e culturale sul romanzo di Elsa Morante. Cronaca e antologia della critica‎

‎br. Nel giugno del 1974 Einaudi pubblica "La storia" di Elsa Morante. In copertina, la frase «Uno scandalo che dura da diecimila anni». La discussione sul romanzo, che subito divampa per protrarsi fino all'estate dell'anno successivo, è molto più di una semplice controversia letteraria. L'inatteso, vastissimo successo di pubblico è accompagnato da un'attenzione capillare da parte della stampa: oltre agli interventi sulle pagine delle testate maggiori, destinati a moltiplicarsi nel corso dei mesi, compaiono recensioni ovunque, dai quotidiani locali ai periodici femminili alle più svariate riviste di settore, e nuovo spazio viene concesso alla corrispondenza dei lettori, in una virtuale anticipazione dei moderni blog. Ben presto la disputa assume carattere di polemica ideologico-politica, mettendo a nudo presupposti e pregiudizi della mentalità di quegli anni. La cronaca della ricezione del romanzo morantiano - qui ripercorsa con il corredo di un commento inedito attribuibile a Franco Fortini, di un'ampia appendice di documenti e di bibliografia - diventa così la cartina di tornasole di un'intera stagione politico-culturale, nella quale il dibattito su un libro che ha entusiasmato il pubblico e diviso gli addetti ai lavori è potuto diventare una pagina dell'autobiografia della nazione.‎

‎Lumachi Franco‎

‎Storia dell'Europa contemporanea. Una visione sociopolitica. Nuova ediz.‎

‎br. La storia contemporanea offre sempre nuovi spunti di ricerca e differenti chiavi di lettura. Con questo breve saggio, al di là del riassumere la cronologia dei principali avvenimenti accaduti in Europa dopo la Rivoluzione francese e fino agli anni Cinquanta del XX secolo, l'autore ha cercato di offrire una "visione" di tipo filosofico-letterario e - come dice il titolo - sociopolitica, senza tuttavia tra-lasciare qualche accenno alla storia dell'economia e del cinema; nell'ultimo capitolo si parla dell'Europa finalmente (quasi) unita. Le informazioni sono state tratte dai testi e dai siti web riportati in bibliografia, tenendo come schema base gli appunti delle lezioni di alcuni corsi seguiti presso le scuole di economia e scienze politiche e di psicologia dell'Università degli studi di Padova: in particolare quelli di storia contemporanea, storia delle relazioni internazionali, sistema politico dell'Unione europea, psicologia generale e psicologia dinamica, tenute da differenti docenti.‎

‎Taubes Jacob; Stimilli E. (cur.)‎

‎Escatologia occidentale‎

‎br. Quale senso può avere la storia dopo l'Apocallisse delle guerre mondiali, la Shoà e Hiroshima? Per rispondere a questa domanda Jacob Taubes ha scelto la prospettiva messianica giudaico-cristiana della fine della storia. Taubes passa in rassegna la storia della coscienza dell'uomo occidentale, a partire da Gesù Cristo attraverso san Paolo, sant'Agostino, Gioacchino da Fiore, Hegel, Marx e Kierkegaard fino a Nietzsche, che chiude senza alcuna possibilità di riapertura questo ciclo «apocalittico». Per questo «apocalittico della rivoluzione» (così si definiva Taubes) che sfida il pensiero del Novecento sia sul versante teologico sia su quello più propriamente filosofico, si tratta di interrogare il percorso della storia in quanto disvelamento della verità, ma usando strumenti al di fuori di essa: il tempo, l'origine, la fine, l'essere. Il destino ultimo si rivela come creazione e redenzione, in mezzo a cui sta la storia che nel suo scorrere è destinata a svelare la verità della coscienza occidentale. Questo libro del 1947 è l'unico testo scritto interamente da Taubes. In esso appaiono quei temi che accompagneranno la sua storia intellettuale e umana.‎

‎Camisasca Franco‎

‎Personaggi pericolosi. Leggendo Alessandro Manzoni‎

‎brossura Una lettura di alcuni passi significativi e discussi de I Promessi Sposi. Una serie di riflessioni conseguenti a una consuetudine pluridecennale con le vicende biografiche di Manzoni del quale viene analizzato il percorso intellettuale e spirituale nei suoi primi trent'anni di vita. Sono presi in esame temi quali giustizia/ingiustizia, male/ bene, fantasia/realtà, misericordia/perdono sia nelle vicende del romanzo sia in alcuni episodi vissuti da Manzoni. Introduzione di Massimo Camisasca.‎

‎Jesi Furio; Cavalletti A. (cur.)‎

‎Esoterismo e linguaggio mitologico. Studi su Rainer Maria Rilke‎

‎br. «... Tutto questo è per me oggi il significato della parola mito. Una macchina che serve a molte cose, o almeno il presunto motore immobile e invisibile di una macchina che serve a molte cose, nel bene e nel male. È memoria, rapporto con il passato, ritratto del passato in cui qualche minimo scarto di linea basta a dare un'impressione ineliminabile di falso; e archeologia, e pensieri che stridono sulla lavagna della scuola, e che poi, talvolta, inducono a farsi maestri per provocare anche in altri il senso di quello stridore. Ed è violenza, mito del potere; e quindi è anche sospetto mai cancellabile dinanzi alle evocazioni di miti incaricate di una precisa funzione: quella, innanzitutto, di consacrare le forme di un presente che vuol essere coincidenza con un "eterno presente"». Forse nessuno come Furio Jesi ha saputo tradurre il programma poetico di Rilke nella ricerca di una vita. Scienza mitologica e critica letteraria, scrittura saggistica e autobiografia intellettuale sono in questo libro impossibili da separare: la loro più intima tensione anima uno dei vertici dell'opera jesiana.‎

‎Sebastiano Addamo. Venti anni dopo‎

‎brossura‎

‎Tarsia Stefano‎

‎Il complesso di Medusa. La triangolazione dello sguardo‎

‎br. Il mito greco narra del giovane Perseo, figlio di Zeus, che affronta la Gorgone Medusa per decapitarla, salvando così anche la madre. La dea Atena fornisce all'eroe lo scudo riflettente che gli permette di non incrociare in modo diretto lo sguardo pietrificante del mostro. La "mitobiografia" articolata nel testo vede in questo racconto la radice di una duplice vocazione: alla riflessione filosofica e all'analisi della psiche, individuando come origine comune ad entrambe un peculiare "ampliamento dello sguardo" - quello appunto inaugurato dall'impiego dello scudo di Atena da parte di Perseo. Esso apre una terza via fra l'affrontamento diretto del sommamente perturbante, perlopiù destinato allo scacco, e l'idealizzazione di chi pretende di "guardare in alto" senza fare i conti con le proprie angosce: una via che, invece, può aprirci a una nuova dimensione, in cui la consapevolezza non è disgiunta dalla vitalità.‎

‎Gimmelli Gabriele‎

‎Una cineasta delle riserve. Gianni Celati e il cinema‎

‎ill., br. Gianni Celati è uno scrittore cinefilo. Dai primi romanzi, ispirati alle slapstick comedies di Buster Keaton e Laurel & Hardy, fino ai saggi dedicati ai registi più amati (Antonioni, Wenders, Fellini), non ha mai smesso di indicare nel cinema un ingrediente fondamentale della propria poetica. Passato dietro la macchina da presa, ha realizzato un pugno di film singolari e inclassificabili, a metà strada tra fiction e non-fiction: fra questi, Strada provinciale delle anime (1991), Case sparse. Visioni di case che crollano (2003), Diol Kadd. Vita, diari e riprese in un villaggio del Senegal (2010). Alternando documenti inediti e testimonianze di amici e collaboratori, ricostruzioni storiche e puntuali analisi dei singoli film, Gabriele Gimmelli ripercorre il rapporto fra Celati e il cinema: la genesi delle opere, i progetti non realizzati, le collaborazioni artistiche e umane con Carlo Gajani, Luigi Ghirri, Giuliano Scabia, Alberto Sironi. Sullo sfondo, costante, la scommessa di una letteratura in grado di superare se stessa, capace di trasformarsi in voce, gesto o immagine. La sfida coraggiosa di uno dei maggiori e al tempo stesso inafferrabili narratori italiani d'oggi.‎

‎Romano Valentino‎

‎Nacquero contadini, morirono briganti. Storie del Sud dopo l'Unità dimenticate negli archivi‎

‎br. Per comprendere pienamente il brigantaggio postunitario meridionale, liberandolo da ogni orpello ideologico, occorre immergersi nel mondo contadino che ne è il substrato culturale e sociale. Le storie riportate - tutte recuperate pazientemente in anni di scavi archivistici - aprono uno squarcio interessante, spesso inedito, su questo mondo nel quale convivono e si scontrano tutti insieme cafoni e galantuomini, idealisti e profittatori, ultimi eroi romantici e avventurieri di sempre, briganti e soldati, vittime e carnefici, giudici e imputati, carnefici e condannati, preti avidi e monaci intriganti: comparse che affollano il Sud, palco di speranze, di illusioni e di delusioni sul quale, malinconicamente dissoltosi il Regno delle Due Sicilie, va in scena la nuova Italia.‎

‎Visintini G. (cur.)‎

‎Giuseppe Zanardelli. Un grande statista di altri tempi e il suo legame con il territorio bresciano‎

‎br. Il presente volume è suddiviso in due parti. Nella prima gli autori hanno ripercorso i passi salienti della vita di Giuseppe Zanardelli con attenzione alle origini familiari e ne hanno descritto l'attività di giornalista, di docente, avvocato e la carriera politica. In modo dettagliato sono state analizzate le riforme epocali che portano il suo nome dal codice penale al codice di commercio, alla legislazione sul lavoro compresi i limiti imposti al lavoro femminile e minorile e l'eliminazione del reato di sciopero, ai decreti volti a realizzare una maggiore giustizia fiscale fino al progetto di introdurre in Italia il divorzio. Da questa ricostruzione appare un modello di funzione politica svolta al servizio del bene comune, un modello che si impone in tutta la sua attualità nella crisi odierna della politica italiana. Nella seconda parte l'attenzione dei coautori si è concentrata sul collegamento con il territorio bresciano e sulla forte condivisione da parte dell'imprenditoria bresciana dei valori risorgimentali di cui il liberale Zanardelli si faceva portatore. Alla fine del libro figura la descrizione della villa che Zanardelli fece costruire sulla sponda bresciana del lago di Garda per farne la sua dimora corredandola di affreschi, quadri e sculture che raffigurano momenti importanti della sua vita politica. L'auspicio dei coautori è che l'edificio venga restaurato e possa rimanere adibito a un servizio pubblico preferibilmente culturale per custodire la memoria di questo grande statista e per illustrare un pezzo importante della storia del nostro Paese che allo stato attuale appare indegnamente trascurato.‎

‎Jaspers Karl; D'Angelo D. (cur.)‎

‎Della verità. Logica filosofica. Testo tedesco a fronte‎

‎ril. "Della verità" rappresenta il compimento maturo del pensiero jaspersiano. Subito dopo il grande trattato di "Filosofia", pubblicato in tre volumi nel 1931, Jaspers inizia a concepire un'altra opera di ampio respiro, una "Logica filosofica" che doveva rappresentare il culmine della sua speculazione teoretica. Gli anni della guerra e la situazione di estrema precarietà in cui verrà a trovarsi Jaspers, soprattutto per il fatto di essere sposato a una donna ebrea, renderanno il lavoro quasi impossibile: a giungere a compimento sarà solo "Della Verità", primo di quattro volumi, uscito nel 1947. In "Della Verità" la filosofia dell'abbracciante dispiega appieno la sua potenza teoretica, andando a gettare le basi per un pensiero della verità mutevole e cangiante, secondo cui la verità si manifesta sempre e solo in una certa figura. Per l'uomo la verità è la via, è il cammino ininterrotto della ricerca della verità stessa, e non può consistere in una stabilizzazione definitiva del senso dell'esser-vero. In un dialogo continuo con la tradizione filosofica, ma anche letteraria e poetica (tra i riferimenti continui ci sono Sofocle, Shakespeare e Dostoevskij), Jaspers scrive il suo ultimo vero lavoro di filosofia teoretica, preferendo dedicarsi, negli anni di Basilea dopo la guerra e dopo l'abbandono dell'università di Heidelberg, a scritti di carattere politico e sociale.‎

‎Ceronetti Guido‎

‎Per le strade della Vergine‎

‎br. "Gray diceva che chiunque poteva scrivere un buon libro, ed era semplicemente la storia della sua vita" recita la lettera di Stendhal in epigrafe a questo libro. "Per le strade della Vergine" è proprio questo: 'semplicemente' la storia della vita di Ceronetti fra il gennaio 1988 e il luglio 1996. Uno zibaldone, "per chi sa quali futuri lettori", che raccoglie viaggi, incontri, ossessioni, amori, lutti, sogni, letture, malattie, amicizie illustri, riflessioni liriche e scene di vita quotidiana, divagazioni oniriche e cronache minuziose. Un itinerario che restituisce il ritratto di uno dei protagonisti della cultura italiana nella sua irriducibile peculiarità.‎

‎De Jaco Aldo‎

‎Il brigantaggio meridionale. Cronaca inedita dell'Unità d'Italia‎

‎ill., br. «Negli anni '60 del secolo scorso nel Mezzogiorno italiano c'era una guerra feroce, senza leggi internazionali da rispettare, senza prigionieri, senza trincee e retrovie. Dei due eserciti quello "vero", con le divise in ordine e gli ufficiali usciti dalla scuola militare di Torino, se ne stava di presidio nei paesi, isolato come fosse nel cuore dell'Africa, fra gente che aveva lingua e costumi incomprensibili e, quasi sempre, un figlio o un fratello fra le montagne a tener testa agli "invasori". Ogni tanto il presidio veniva a sapere di qualche "reazione agraria" di qualche "ribellione borbonica" e accorreva di zona in zona, sulle poche strade conosciute, a reprimere le rivolte. Dai boschi e dalle montagne scendeva allora ad affrontarlo l'esercito silenzioso dei briganti. Nei paesi intanto si rinnovavano qua e là gli incendi dei municipi e degli uffici del catasto, i saccheggi delle case dei "galantuomini", si instauravano effimere amministrazioni che rendevano obbedienza all'esiliato Borbone. Tutto finiva con la restaurazione dei simboli dei Savoia e con la fucilazione in piazza dei briganti presi prigionieri, uomini dai volti chiusi dalle grandi barbe, dai vestiti fatti di pelli. [...] Questa "guerra" durò per circa cinque anni; difficile dire il giorno in cui essa cessò del tutto giacché, naturalmente, non fu firmato alcun armistizio. Si può dire che fini quando nelle selve incendiate e semidistrutte a colpi di cannone non rimasero che poche decine di banditi mentre nelle carceri o a domicilio coatto migliaia di contadini d'Abruzzo, di Puglia, di Terra di Lavoro, di Basilicata, di Calabria, incominciavano a scontare le loro condanne. [...] Lo Stato appena sorto impegnò nella repressione dei "reazionari" metà del suo esercito, circa 120.000 uomini. Il destino del contadino meridionale si delineava ormai nell'alternativa indicata da Francesco Saverio Nitti: o brigante o emigrante». (Dall'introduzione di Aldo De Jaco)‎

‎Ferrante Elena‎

‎La frantumaglia. In appendice Carte 1991-2003. Tessere 2003-2007. Lettere 2011-2016. Ediz. ampliata‎

‎br. Questo libro ci porta nel laboratorio di Elena Ferrante, ci permette di dare uno sguardo nei cassetti da cui sono usciti i suoi primi tre romanzi e poi i quattro capitoli dell'"Amica geniale", offrendo un esempio di passione assoluta per la scrittura. La scrittrice risponde a non poche delle domande che le hanno fatto i suoi lettori. Dice, per esempio, perché chi scrive un libro farebbe bene a tenersi in disparte e lasciare che il testo faccia il suo corso. Dice i pensieri e le ansie di quando un romanzo diventa film. Dice com'è complicato trovare risposte in pillole alle domande di un'intervista. Dice delle gioie, delle fatiche, delle angosce di chi narra una storia e poi la scopre insufficiente. Dice dei suoi rapporti con la psicoanalisi, con le città in cui è vissuta, con l'infanzia come magazzino di mille suggestioni e fantasie, con la maternità, con il femminismo. Il risultato è l'autoritratto di una scrittrice al lavoro.‎

‎Boito Arrigo; Mariotti C. (cur.)‎

‎Il libro dei versi‎

‎br. Il Libro dei versi è uno dei più significativi documenti letterari della Scapigliatura milanese; ma più che abbandonarsi a crudità e asprezze al modo di altri scrittori scapigliati, Boito si volse a risolvere il tumulto vitale nel rigore letterario della forma con la sapiente ricerca di simmetrie e di parallelismi, con la miracolosa fluidità musicale, con l'intarsio delle reminiscenze letterarie, con soluzioni stilistiche tratte dai poeti della tradizione, fino a identificare nella letteratura il principale modo di fruire la vita.‎

‎Livi Antonio‎

‎Le leggi del pensiero. Come la verità viene al soggetto. Introduzione alla filosofia della logica‎

‎brossura L'autore espone nella prima parte ("Come la verità viene al soggetto") quelle che egli ritiene le vere leggi del pensiero, mentre nella seconda parte ("Come le leggi del pensiero determinano l'agire comunicativo") espone la possibilità e i limiti della comunicazione del pensiero tra soggetti diversi. Il trattato dimostra che il nucleo fondamentale della logica come prassi naturale è la logica "aletica", quella per cui ogni soggetto necessariamente: a) privilegia il "valore-verità" su tutti gli altri valori che tramite la riflessione può rilevare nel proprio pensiero e che può poi confrontare criticamente nel pensiero altrui tramite la comunicazione linguistica; e per questo b) assume come determinazione ultima del "valore-verità" il corretto e adeguato rapporto di ogni ipotesi di giudizio con tutti i suoi presupposti. Anche se l'Autore non fa uso di neologismi, nemmeno per esporre nozioni originali sue, deve comunque ricorrere a molti termini tecnici della logica classica e di quella moderna, e per questo aggiunge alla fine un "Glossario dei termini logico-epistemici" sul cui preciso significato non si è potuto soffermare nel corso dell'esposizione, in quanto si tratta di termini propri di altre discipline, come la filosofia della conoscenza, l'epistemologia, la logica formale e la filosofia del linguaggio. Sempre allo scopo di mantenere il volume nei limiti di un'opera propedeutica, viene aggiunta alla fine del volume anche una "Bibliografia complementare", nella quale i lettori troveranno testi in varie lingue che l'Autore ritiene utili all'approfondimento delle questioni, sempre ovviamente nell'ottica da lui proposta nel presente trattato.‎

‎Bakunin Michail; Rose G. (cur.)‎

‎Dio e lo Stato‎

‎br. Dio e lo Stato sono per Bakunin termini inscindibili dai quali scaturiscono tutte le alienazioni morali e intellettuali, nonché la schiavitù e lo sfruttamento degli uomini. La rivolta della libertà contro il principio di autorità è innanzitutto lotta dell'uomo contro Dio perché, in quanto tale, Dio incarna il principio di autorità concepito in termini assoluti. Lo Stato moderno, nato dalla rivoluzione industriale e dalle rivoluzioni borghesi dell'800, impersonifica il principio di autorità sulla terra e si contrappone allo sviluppo della società dei liberi e degli eguali. L'alleanza tra "la croce e la spada" è la negazione assoluta di ogni libertà ed è per questo che il potere religioso e quello statale vanno combattuti per l'affermazione della libertà integrale, cioè dell'anarchia. In un'epoca come l'attuale, dove il potere statale ed economico si intrecciano con quello religioso e in nome di un dio proclamano nuove crociate e nuove guerre, la riflessione e la critica di Bakunin sul ruolo dello Stato e della religione nella società evidenziano tutta la loro attualità.‎

‎Bruni Domenico‎

‎«Con regolata indifferenza, con attenzione costante». Potere politico e parola stampata nel Granducato di Toscana (1814-1847)‎

‎brossura I libri fanno scoppiare le rivoluzioni? È un quesito che molti storici, da Daniel Mornet a Robert Darnton, si sono posti. Di sicuro, le monarchie assolute della Restaurazione nutrirono la convinzione che dalla parola stampata potessero derivare quanto meno delle serie preoccupazioni. La censura preventiva, infatti, fu una prerogativa sovrana comunemente esercitata in quei contesti istituzionali. Nonostante ciò, il tema della vigilanza sulla produzione e sulla circolazione libraria nella prima metà dell'Ottocento non ha ricevuto fino ad ora grande attenzione specifica da parte degli studiosi. Le poche ricerche disponibili si limitano, in linea di massima, a ribadire l'uso della censura come strumento di mero controllo dell'opposizione politica, senza scendere nel dettaglio del suo concreto funzionamento. Grazie a una vasta mole di fonti primarie, questo volume cerca di far luce su questioni poco o nulla considerate, analizzando le norme, gli uomini, i princìpi e la prassi della censura preventiva e della polizia del libro in una delle realtà editoriali più dinamiche dell'Italia preunitaria.‎

‎Cambiano Giuseppe‎

‎I moderni e la politica degli antichi. Tra Machiavelli e Nietzsche‎

‎br. Lungo tutta la storia moderna molti intellettuali europei ed americani - da Machiavelli a Rousseau, da Adam Smith agli autori del «Federalist», da Herder a Hegel e a Nietzsche - hanno guardato alle esperienze della politica antica di Greci e Romani. Ne sono nate riflessioni volte a individuare somiglianze e differenze rispetto alla situazione politica del proprio tempo. Questo fecondo confronto ha consentito l'elaborazione di una serie di nozioni tuttora alla base del pensiero politico contemporaneo, che ruotano attorno alla dialettica fra libertà e eguaglianza, democrazia diretta e democrazia rappresentativa, pubblico e privato, individuo e comunità, federalismo e impero, dimensione politica e sfera della religione e della filosofia.‎

‎Amselle Jean-Loup‎

‎L'arte africana contemporanea‎

‎ill., br. Fenomeno culturale in notevole espansione, come dimostra il numero sempre crescente di riviste, esposizioni, pubblicazioni e istituzioni che ne fanno il proprio orizzonte di riferimento, l'"arte africana contemporanea" include aspetti e componenti di natura diversa: dalla somma degli stili e delle produzioni nazionali del continente africano, alle opere degli artisti cosiddetti africani, fino a una produzione in qualche modo legata all'Africa ed esclusa dai circuiti internazionali. In ogni caso, ci troviamo di fronte a una dimensione alternativa, un luogo abbandonato in cui vengono realizzate forme artistiche nuove: in una parola, quella che oggi si è soliti chiamare "friche". Ed è proprio a partire da questo modello in qualche misura paradossale (la "friche" trae la sua vitalità dalle rovine) che occorre comprendere i nostri rapporti con l'arte africana. Dato il suo carattere autoreferenziale, l'arte contemporanea occidentale si trova chiusa in un vicolo cieco: di fronte a questo processo di disgregazione, il meticciato, il riciclo, l'ibridazione delle culture potrebbero costituire una soluzione miracolosa, e all'Africa spetterebbe allora il ruolo di principale fonte di rigenerazione dell'arte occidentale. Ma - si chiede Amselle - di quale Africa parliamo? Il problema, dunque, non è tanto di avviare una riflessione sulle qualità propriamente estetiche dell'arte africana quanto di delimitare, attraverso di essa, il posto occupato dall'Africa nel nostro immaginario.‎

‎Mazzeo Marco‎

‎Le onde del linguaggio. Una guida alle «Ricerche filosofiche» di Wittgenstein‎

‎ill., br. "Le onde del linguaggio" ha due obiettivi. Il primo è didattico: proporre una guida "per principianti", un testo di base aperto a un pubblico non specialistico, per affrontare uno dei testi filosofici più importanti (e ostici) del Novecento, le "Ricerche filosofiche" di Ludwig Wittgenstein. Il secondo obiettivo è teorico: offrire l'opportunità di un corpo a corpo diretto e nuovo col testo senza dare nulla per scontato, senza concessioni a nessun cliché filosofico. Per tale ragione questa guida è rivolta sia a chi legge le "Ricerche" per la prima volta, sia a chi desidera rileggerle come fosse la prima. Il presente volume è una piccola cassetta degli attrezzi: offre percorsi di lettura, segnala punti del testo particolarmente critici, suggerisce tracce interpretative originali per mezzo di esempi tratti dalla vita e dal linguaggio quotidiani.‎

‎Novelli Massimo‎

‎Corbari, Iris e gli altri‎

‎br. Silvio Corbari, il partigiano romagnolo trucidato nel 1944. Di umori libertari, amato dai contadini e dalla povera gente, Silvio così come i suoi compagni caduti con lui - Iris Versari, Adriano Casadei, Arturo Spazzoli - portarono a termine imprese che riunivano coraggio nella lotta e spirito beffardo verso gli oppressori, nei giorni drammatici della Resistenza.‎

‎Melotti Massimo‎

‎Vicende dell'arte in Italia dal dopoguerra agli anni Duemila. Artisti, gallerie, mercato, collezionisti, musei‎

‎brossura Il volume ripercorre la storia dell'arte in Italia dal dopoguerra ai primi anni Duemila, individuando gli eventi, le mostre, le pubblicazioni, le personalità più rilevanti di quel periodo e tenendo conto delle istituzioni e delle principali dinamiche di sistema e di mercato. Alla sequenza ininterrotta di fatti ricostruiti sulla base di numerose fonti di riferimento - cataloghi di mostre, manuali di storia dell'arte, articoli, monografie -, singoli focus su mostre e artisti forniscono un compendio utile per comprendere le vicende di volta in volta trattate. Pensato come strumento per avvicinare e stimolare gli studenti universitari e dell'accademia allo studio dell'arte contemporanea, il volume risulta un compendio utile anche per tutti gli appassionati del settore.‎

‎Nouschi André‎

‎Il Mediterraneo contemporaneo. Il XX secolo‎

‎ill., br. La storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo è piuttosto complessa, tributaria com'è del peso del passato, del capitalismo delle grandi potenze, dell'incremento demografico, degli squilibri economico-sociali, dei diffusi ritardi culturali. La seconda guerra mondiale ha smantellato gli antichi stati coloniali aprendo la porta all'indipendenza dei nuovi popoli; eppure, anche se sotto forme meno vistose e più subdole, la colonizzazione, il sottosviluppo e l'imperialismo sembrano perpetuare le antiche dipendenze.‎

‎Lezza A. (cur.); Caiazzo F. (cur.); Ferrauto E. (cur.)‎

‎Antologia teatrale. Vol. 2‎

‎br. "Antologia teatrale. Atto secondo" può considerarsi la continuazione o, piuttosto, il completamento del volume precedente per la sua linea progettuale che conferma il ruolo e il valore del testo scritto, la sua tradizione e conservazione. In questa direzione si muovono i contributi di tutti gli autori che hanno partecipato al volume, in cui convergono, in un evidente equilibrio, studi di letteratura, teatro, drammaturgia, critica, antropologia, messinscena e regia. Il volume è suddiviso in quattro sezioni (Studi sul teatro; I maestri della parola; Regia/Critica; Scrivere il (di) teatro) e rappresenta per la sua struttura un valido strumento di conoscenza e di ricerca.‎

‎Baggett D. (cur.); Drumin W. A. (cur.); Cicero V. (cur.)‎

‎Hitchcock e la filosofia. La finestra sul cortile metafisico‎

‎br. La scena della doccia in Psycho; Cary Grant che cerca scampo attraverso un campo di grano; una miriade di uccelli "innocenti" minacciosamente allineati e in attesa di qualcosa: queste sequenze, indimenticabili per gli spettatori, sono ormai entrate nella storia del cinema e nel nostro immaginario. Ma che cosa le rende così affascinanti? Quali meccanismi profondi sono all'opera nei film di Hitchcock? Diciotto filosofi scoprono nei capolavori del grande regista inglese una inquietante familiarità con le dinamiche dell'inconscio freudiano e molti temi direttamente legati alla metafisica, all'etica, all'estetica e all'epistemologia: i discutibili fondamenti nietzschiani di Nodo alla gola; le ragioni del comportamento morale in una società in Delitto per delitto; la natura dell'identità personale in Intrigo internazionale; il problema del male in Psycho; i riferimenti al mito platonico della caverna in La finestra sul cortile... Un omaggio inaspettato a un leggendario maestro del cinema.‎

‎Newman Barnett‎

‎Il sublime, adesso‎

‎br. "Una tela di Newman oppone alle narrazioni la sua nudità plastica. Tutto è presente: dimensioni, colori, tratti, senza alcuna allusione. Tutto è presente a tal punto da divenire un problema per i commentatori. Che dire, che non sia già dato? La descrizione è semplice, ma piatta come una parafrasi. La miglior glossa consiste nell'interrogazione: che dire?, nell'esclamazione: ah!, nella sorpresa: allora è così! Altrettante espressioni di un sentimento che ha un nome nella tradizione estetica moderna (e nell'opera di Newman): il sublime. È il sentimento del: ecco, è così. Non c'è dunque quasi nulla - o un non-so-che - da "consumare". Non si può consumare l'occorrenza, ma solo il suo senso. Sentire l'istante è istantaneo". (Dallo scritto di Jean-Francois Lyotard)‎

‎Di Benedetto Almerinda‎

‎Artisti della decorazione. Pittura e scultura dell'eclettismo nei palazzi napoletani fin de siècle. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Alla fine del XIX secolo, in una stagione di progresso tecnico rapidissimo e imprevisto, l'arte e l'architettura cercano sicurezza negli stili del passato, con risultati che, a distanza di oltre un secolo, meritano la rivalutazione storica e critica più convinta: valgano, tra tante prove, i dipinti e le sculture commissionati dall'aristocrazia e dalla grande borghesia napoletana per i propri palazzi.‎

‎Malini Dario‎

‎La Grande Guerra di Italo Svevo. La scoperta di una fonte letteraria ignota de «La coscienza di Zeno»‎

‎brossura Un progetto dell'associazione culturale ArteGrandeGuerra. Il rinvenimento, a opera di Dario Malini, di una rimarchevole fonte letteraria ignota de "La coscienza di Zeno", mai dichiarata da Italo Svevo né rilevata da alcuno studioso, innesca un profondo ripensamento sui significati del romanzo, anzitutto in merito ai profondi legami, spesso misconosciuti, che il testo intrattiene con gli eventi della Grande Guerra. Si tratta della commedia "Pace in tempo di guerra" di Alfredo Testoni, la cui prima si tenne il 26 ottobre 1918, premiata da un discreto successo di pubblico all'uscita per poi essere rapidamente dimenticata. E la circostanza che questa «gaia e lieve commedia [...] condita di lepidezze, ravvivata di macchiette» abbia rappresentato un motivo d'ispirazione significativo all'interno della rivoluzionaria narrazione del terzo romanzo di Svevo (dato stringente e indubitabile, come il lettore avrà modo di appurare), delinea un quesito di notevole pregnanza critica, la cui trattazione permette d'entrare davvero nel laboratorio creativo dello scrittore, d'accostarsi al suo pulto (in dialetto triestino, il tavolo da lavoro), e osservarne quasi in presa diretta il segreto modus operandi.‎

‎Gentile Giovanni‎

‎Giordano Bruno nella storia della cultura‎

‎br. Originariamente letto a una conferenza nel marzo 1907, questo breve saggio non è né una biografia di Giordano Bruno né un'esposizione del suo pensiero, ma un'analisi del ruolo da lui ricoperto nella cultura del tempo e delle ragioni del suo scontro con le autorità ecclesiastiche. Rifiutando le semplificazioni di un Giordano Bruno ateo o anticlericale, Giovanni Gentile espone una sua personale interpretazione della vita del pensatore nolano, considerandolo non già un "martire del libero pensiero", quanto piuttosto, al pari di Socrate, un "martire della filosofia". Ne scaturisce il ritratto di un Bruno avverso non alla religione in sé ma alla superstizione, e fautore, in anticipo sui tempi, della separazione tra fede e scienza.‎

‎Shteyngart Gary‎

‎Mi chiamavano piccolo fallimento‎

‎ill., br. Il piccolo ebreo russo Igor Shteyngart, ribattezzato con ruvido affetto paterno "Moccioso" per via dei continui attacchi d'asma, si trasforma, pochi anni dopo essere sbarcato a New York, in Gary, fan adolescente di Ronald Reagan, convinto oppositore del welfare e pervaso di un razzismo profondo quanto infondato. Nel frattempo è stato bollato dagli insegnanti come Fetido Orso Russo per via del suo immancabile cappotto con il collo di pelliccia, ha contrastato il disprezzo dei compagni vestendo i panni di Gnu, autore della Gnorah (un'irriverente parodia della Torah), e si è guadagnato l'appellativo di "Piccolo Fallimento". Un'invenzione amorevole (più o meno) della madre, la prima ad abbandonare l'illusione che quel figlio potesse riscattare con una laurea in legge o in medicina i decennali sacrifici di Papa e Mama, le loro giacche di pelle polacca e il loro pessimo inglese. Ma per smentire le fosche previsioni materne, mettere ordine nella selva delle proprie identità e assicurarsi tutto ciò che desidera - il formaggio della nonna Galja, l'amore di una ragazza, il sospirato contratto editoriale... - Gary ha a disposizione uno strumento formidabile: la scrittura. È scrivendo, infatti, che trova la propria voce, divertente, inventiva e provocatoria, una fonte inesauribile che sgorga da un'esperienza contraddittoria, vissuta a cavallo di due paesi non solo diversi tra loro, ma acerrimi nemici, eppure capace di garantirgli, finalmente, un posto nel mondo.‎

‎Bonhoeffer Dietrich‎

‎Resistenza e resa. Lettere e scritti dal carcere‎

‎br. "Resistenza e resa raccoglie le lettere e altri testi scritti da Dietrich Bonhoeffer dal 1943 al 1945 nel carcere berlinese di Tegel. Questa edizione pressoché integrale ricostruisce in modo completo lo scambio epistolare, giacché la corrispondenza in uscita è alternata agli scritti inviati al prigioniero da parenti e amici: in primo luogo Eberhard Bethge, cha ha corredato il testo di puntuali note esplicative. In appendice è riportato un prezioso saggio della fidanzata con estratti delle lettere a lei destinate e un lungo inedito di Bethge sulla storia della conservazione di questo singolare epistolario. I documenti qui raccolti testimoniano il confronto col "mondo diventato adulto" che un cristiano e teologo impegnato in prima linea nella lotta contro il nazismo ha condotto all'insegna dell'onestà intellettuale. Ne emerge il quadro di un cristianesimo "non religioso", definito dal recupero dei contenuti originari delle Scritture, che bandisce ogni fuga nell'aldilà e coniuga la fede nel Dio di Gesù Cristo con una piena fedeltà alla terra e alla vita. Torna sugli scaffali il testo più importante di Dietrich Bonhoeffer, in una edizione completamente rivista, arricchita con nuove note e commenti.‎

‎Grilli Giorgia‎

‎Libri nella giungla. Orientarsi nell'editoria per ragazzi‎

‎br. Sempre più soggetta alle pressioni del mercato e alle dinamiche dell'industria culturale, negli ultimi anni l'editoria per ragazzi si è notevolmente trasformata. L'iperproduzione di libri, presenti nelle librerie per pochi mesi e poi sostituiti, è diventata la sua caratteristica più evidente, in un processo che non consente né ai lettori né ai critici di soffermarsi su ciò che accade di veramente interessante, al di là del frastuono delle novità. Il volume offre un punto di riferimento utile a chi voglia ragionare - anche sulla base di un confronto con i classici e le loro caratteristiche - sui criteri per giudicare i libri per l'infanzia e l'adolescenza e per selezionare, tra le nuove proposte, quelle che sarebbe importante conoscere.‎

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