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Siena Primo
La spada di Perseo. Itinerari metapolitici
br. Perseo, figlio di Zeus e di Danae, è raffigurato nella celebre scultura di Benvenuto Cellini con la mano sinistra che sostiene la testa mozza della gorgona Medusa, mentre la mano destra impugna la spada con la quale la decapitò. Va rilevato che la capigliatura della Medusa è composta da un groviglio di serpenti e che ella è di una tale bruttezza da pietrificare, per il terrore, chiunque la guarda in viso. Il significato pristino di Perseo come ha commentato il filosofo metapolitico argentino Alberto Buela - è "il Distruttore" che , dissidente nato, con la sua spada taglia il groviglio della cripotopolitica; e propone un "senso diverso" all'ordine delle idee, per combattere la corruzione della politica che ne adultera l'essenza trascendente per ridurla, nel migliore dei casi, a pura amministrazione di conflitti. Primo Siena - secondo Alberto Buela - ha dimostrato una solvenza intellettuale invidiabile eleggendo Perseo come l'immagine della metapolitica che riscatta il valore classico della "politeia"; mentre la Medusa rappresenta il simbolo delle forze oscure che corrompono la politica affossandola nel livello infero della criptopolitica.
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Severini M. (cur.)
Memoria, memorie. 150 anni di storia nelle Marche
brossura
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Scardicchio Andrea
Sovraccarica di epistolari obbligazioni. Giannina Milli e i corrispondenti di terra d'Otranto
ril.
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Sartre Jean-Paul; Cambria F. (cur.)
L'intelligibilità della storia. Critica della ragione dialettica. Vol. 2
br. Quest'opera, redatta tra gli anni 1958-1962 e rimasta incompiuta, costituisce il secondo tomo della Critica della Ragione dialettica. Il testo, interamente dedicato alla intelligibilità della Storia, teatro delle relazioni conflittuali intersoggettive e luogo del divenire dell'uomo, si rivela come uno tra i libri più suggestivi della filosofia di fine Millennio. Le analisi sartriane offrono l'occasione di riflettere sulla condizione del vivere e sul progressivo cammino dell'esperienza critica, indispensabile alla costituzione di una società libera ed autonoma. Sartre pone sul tappeto un nodo cruciale dei nostri tempi: il "sociale" non è e non può essere sottoposto al "politico" e la Storia è il terreno su cui si gioca questo conflitto. È nella lotta ed a causa di essa che gli uomini vivono la penuria, nel movimento stesso che tende ad oltrepassarla. L'esperienza critica, cui Sartre si appella, potrebbe essere la via per rintracciare l'intelligibilità diacronica delle trasformazioni storiche e il difficile rapporto tra la singolarità della praxis e la oggettività della Storia. Infine, e non meno importante nel giudizio complessivo di questo testo, è soprattutto l'immagine di se stesso che Sartre dona al lettore; l'immagine di un uomo drammaticamente coinvolto in prima persona in tutti gli avvenimenti della storia concreta, o delle infinite storie che contraddistinguono l'avventura umana; l'immagine di un Sartre che cerca di comprenderlo, ma che sa benissimo di non riuscire nell'intento.
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Sacco Leonardo
L'orologio della Repubblica. Carlo Levi e il caso Italia. Con 37 disegni politici di Carlo Levi
ill.
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Gazzola Carlo
Oswaldo Bot. Aereo pittore futurista. La collezione Carlo Gazzola
ill. Catalogo della mostra del poliedrico artista futurista BOT (acronimo di Barbieri Oswaldo Terribile) alla IntArt Gallery di Silvano Lodi e Michele Sesta a Lugano (aprile 2017). Le opere provengono dalla collezione di Carlo Gazzola, il maggior conoscitore dell'artista in Italia e suo principale collezionista. Il volume compone un'antologia in grado di mostrare il complesso tragitto artistico di questo inesausto sperimentatore apprezzato da Marinetti.
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Gerardo Dottori. Aeropittore futurista umbro
ill., br.
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Woolf Virginia
Sono una snob? e altri saggi
br. Sono una snob? è una selezione di saggi in cui l'intellettuale londinese abbandona l'artificio romanzesco e ci lascia scrutare tra le pieghe della sua vita e della sua scrittura. Dai saggi brevi di "Sono una snob?" emerge la voglia di vivere e di testare l'esistenza con le sue armi più affilate: l'umorismo, la curiosità, l'intelligenza e la sensibilità. Una ricerca nel vissuto e nella scrittura per riuscire a fissare e a catturare sulla carta la fluidità e l'instabilità della vita, degli esseri umani e dei loro pensieri: un affronto al realismo da cui emerge chiara la personalità e l'originalità di una grande scrittrice. In "Sono una snob?" la scrittura procede vivida e vivace, contorna gli eventi e le situazioni che l'hanno ispirata per trattare gli argomenti che più le stanno a cuore: egocentrismo e riservatezza in "Sono una snob?", diventano il pretesto per un'ironica critica della società coeva; Londra, la sua amata metropoli, si materializza dalla suggestione di un pomeriggio d'inverno in "A zonzo per le vie di Londra"; la scrittura e l'ispirazione creativa sono alla base de "Il committente e il croco"; in "La macchia sul muro", un'incomprensibile macchia conduce a imprevedibili riflessioni; in "Pensieri di pace durante un bombardamento aereo" si confronta la terribile amarezza provocata dal maschilismo e dal senso di impotenza di fronte alla guerra; la vita, e la battaglia per resistere alla morte sono i temi di "La morte della falena".
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Bianchi Sergio
Le Kinderszenen di Robert Schumann
brossura
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Gargiulo Filomena
Ventotene una comunità per decreto. Storia dell'isola 1771-1861
ill., br. Il 28 luglio 1771 il re Ferdinando IV di Borbone dispose che, per rendere sicuri e coltivati i terreni di Ventotene, a quanti volessero stabilire la propria dimora sull'isola fossero assegnati appezzamenti di terreno, strumenti agricoli, casa e vitto. Da quel giorno cominciarono a giungere famiglie provenienti da Torre del Greco e Ischia, ed ebbe così inizio la comunità ventotenese. Attraverso un'accurata analisi del materiale archivistico, in queste pagine scorre la storia dell'isola, dalla metà del Settecento fino all'Unità d'Italia. Ma soprattutto si delineano quadri di vita e vicende personali dei coloni. La rivoluzione partenopea, gli attacchi dei pirati, l'occupazione francese e inglese: sono molti gli episodi che hanno segnato la storia del Regno borbonico e che hanno coinvolto, e a volte travolto, la comunità ventotenese. Attraverso lo spaccato temporale di un secolo, questa indagine di Filomena Gargiulo, accompagnata dagli acquerelli di Pasquale Mattej, consente di ripercorrere le trasformazioni avvenute nella comunità ventotenese, per la lenta acquisizione di una sua specifica identità.
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Segre C. (cur.); Ossola C. (cur.)
Antologia della poesia italiana. Vol. 1: Novecento
brossura Tomo primo: Gozzano, i Crepuscolari, Lucini, Palazzeschi, Marinetti e il Futurismo, Rebora, Boine, Jahier, Campana, Sbarbaro, Onofri, Cardarelli, Saba, Ungaretti, Montale, Quasimodo, Penna, Pavese, Gatto, Sinisgalli, Betocchi, Bertolucci, Sereni, A. Pozzi, Caproni, Parronchi, Bigongiari. Tomo secondo: Luzi, Poesia in dialetto, Fortini, P. Levi, Pasolini, Orelli, Sinigaglia, Erba, A. Rosselli, Pagliarani, Sanguineti, Zanzotto, Giudici. Note filologiche e bio-bibliografiche, indice alfabetico degli autori, indice alfabetico delle opere, dei titoli e degli incipit.
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Jamis Rauda
Frida Kahlo
ill., br. Selvaggia e passionale come il suo Paese d'origine, il Messico, violenta e dolcissima come l'attaccamento alla vita che la caratterizzò, visionaria e realistica come i suoi quadri, Frida Kahlo (1907-1954) è sicuramente una delle più grandi pittrici contemporanee, a lungo misconosciuta ma recentemente riscoperta dalla critica e dal grande pubblico. Immobilizzata sin dall'età di diciassette anni, in seguito alla poliomielite e a un grave incidente automobilistico, Frida partecipò attivamente alle vicende rivoluzionarie del suo Paese, trovando infine nella pittura lo strumento più versatile per esprimere la sua disperata vitalità. Allieva, moglie e musa di Diego Rivera, ebbe contatti fecondi, e a volte burrascosi, con molti protagonisti dell'arte europea tra le due guerre - Duchamp, Breton, Picasso, Kandinskij, tra gli altri - lasciando a tutti il ricordo di un'artista tormentata e inconfondibile, di una personalità straziata e indimenticabile. Biografa commossa e partecipe, Rauda Jamis ci rivela con questo libro i multiformi aspetti di una pittrice straordinaria e seducente, dotata - come afferma il poeta Octavio Paz - «di fantasia, maniera precisa e preziosa, humour crudele, ferite e fiori». Con quattordici fotografie fuori testo.
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Pulli Gabriele
Severino e Matte Blanco
br. "Pagine, queste di Gabriele Pulli, di grande spessore filosofico-culturale. E sostanziosamente originali. Intendono approfondire la relazione tra la psicoanalisi e il pensiero di Parmenide attraverso la comprensione del rapporto tra i miei scritti e quelli di Ignacio Matte Blanco. Il più celebre dei quali, "L'inconscio come insiemi infiniti. Saggio sulla bi-logica" (1975; trad. it. Einaudi, 1981), è anche il primo dove nel modo più consapevole egli mette a tema il rapporto tra la psicoanalisi e Parmenide. «È singolare - scrive - che sia stata proprio la psicoanalisi ad aver contribuito a una rivalutazione delle concezioni apparentemente fantastiche ed altamente metafisiche di Parmenide». Il tratto che rende possibile questa "rivalutazione" è la tesi di Freud dell'"atemporalità" dell'inconscio: stando al di fuori del tempo, l'inconscio è eterno, come l'Essere di Parmenide. E se Matte Blanco trova nella matematica di Cantor un alleato, va aggiunto che nella fisica moderna (Einstein in testa) egli avrebbe potuto trovare altri grandi "alleati". Ma il problema decisivo è il senso e la consistenza della "rivalutazione". Problema che Pulli ha ben presente anche in questo suo libro, dove egli intende approfondire l'indagine da lui avviata nello scritto "Freud e Severino" (Moretti&Vitali, 2009)." (Dalla Prefazione di Emanuele Severino)
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Fontana Roberto; Ghibaudo Mauro
Essecenta. I nomi della Terra di Mezzo. Nuova ediz.
br. Il titolo Quenya di questo libro, Essecenta, significa "indagine sui nomi": gli autori hanno infatti indagato sull'etimologia dei nomi Quenya attestati nelle opere di Tolkien, per poterne specificare il significato. Non si sono però limitati a questo: infatti, dopo aver analizzato le etimologie di più di un migliaio di nomi italiani, sia classici che moderni, hanno cercato di tradurli nei loro corrispettivi Quenya, ideando, quando non già esistenti, dei nuovi nomi in questo idioma; il tutto seguendo le stesse regole flologiche ideate da Tolkien per le sue lingue elfiche, così come estrapolate dagli studi del materiale lasciatoci dal Professore. L'opera è quindi divisa in due sezioni, una sui nomi in italiano e l'altra su quelli in Quenya. In entrambe le sezioni i nomi sono raggruppati in base alla derivazione di una forma base comune; per ognuno di questi raggruppamenti vengono fornite le etimologie più accreditate e vengono infine proposte le possibili traduzioni nell'altro linguaggio.
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Duchamp-Villon Raymond; Zaganelli G. (cur.); Martore P. (cur.)
Muovere l'immoto. Scritti di uno scultore cubista
br. Raymond Duchamp-Villon, fratello di Marcel Duchamp e Jacques Villon, è stato un pioniere della scultura moderna e una figura chiave nello sviluppo del movimento cubista. Nella sua pur breve carriera artistica - troncata da morte prematura, all'età di 41 anni -Duchamp-Villon ha infatti contribuito al rinnovamento dell'arte statuaria, evolvendo dallo stile figurativo di Rodin verso un'originale sintesi di forme e spazio. A partire dal 1912 la sua ricerca si è orientata alla resa plastica del movimento, con il proposito di imprimere effetti di dinamismo a una struttura statica. Riscoprendo e presentando per la prima volta in italiano i testi di Raymond Duchamp-Villon, Castelvecchi celebra oggi l'artista nel centenario della sua scomparsa, avvenuta il 9 ottobre del 1918, attraverso un raro e prezioso documento letterario dell'avanguardia modernista.
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Mussapi Roberto
Compassione e mistero. Heaney, Luzi, Bonnefoy
br.
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Polito Pietro
La forza della coscienza. Storia di una persuasione: Claudio Baglietto e Aldo Capitini
br. Filosofi della nonviolenza e uomini dotati di una forte coscienza individuale e di una grande consapevolezza del proprio obbligo morale, di intonazione kantiana, Claudio Baglietto (1908-1940) e Aldo Capitini (1899-1968) appartengono alla esigua schiera dei "persuasi", di coloro che hanno saputo «dire "sì" al bene e dire "no" al male». L'intensificarsi del sodalizio culturale e spirituale tra i due, nato nel contesto della Scuola Normale Superiore di Pisa durante l'"era Gentile" e sviluppatosi in un legame di amicizia personale mai reciso, viene ricostruito attraverso le voci e le lettere dei protagonisti, con un'attenzione storico-politica e, al contempo, etica, finalizzata a cogliere le motivazioni profonde sottese al loro rifiuto. Un rifiuto messo in atto per rispondere a un'urgenza e a un imperativo morale e religioso, prima ancora che politico.
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Orecchioni Gianni
Dietro il sipario. Maria Eisenstein e l'invenzione del diario
br.
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Caltagirone Calogero
Dal «cogito» al «cogitor». Il definirsi della soggettività dal «Dio pensato» al «Dio pensante». Per una «inversione» della metafisica cartesiana
br. Uno dei molteplici esiti particolarmente problematici che la modernità filosofica ha generato e consegnato alla posterità è stata la separazione della triade metafisica Dio-uomo-mondo. Essa ha originato fratture epistemologiche, ontologiche, antropologiche, etiche e sociali, determinando la comprensione dell'uomo come soggetto, che si esprime nell'autoaffermazione di sé, come unicità normativa e come unico punto di riferimento della realtà tutta, compresa la pensabilità di Dio. Il presente lavoro, partendo dalla consapevolezza che il pensare cartesiano costituisce una "necessaria inizialità" e una "singolarità senza analoghi", per la compresenza nel suo pensiero di tante virtualità, che si sarebbero sviluppate nell'evolversi delle varie fasi del moderno, fino ad arrivare all'attualità storico-culturale, intende rivisitare la proposta cartesiana, sia per i suoi punti di forza sia per quelli di debolezza, ai fini della definizione di ogni possibile "teoria" del soggetto. Questo perché l'attenzione all'ermeneutica della condizione umana intrapresa da Cartesio può diventare particolarmente significativa per riguadagnare l'affermabilità del soggetto, all'interno di un contesto che ne proclama la sua fine, proponendone una diversa definibilità che lo coglie come soggetto di relazioni in relazione.
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Tassinari Magda; Olcese Beppe
Guerra, pace, nonviolenza. Attualità di Claudio Baglietto
br. Il fuoco pulsante di un'intelligenza rara e di una coscienza lucida e integerrima, che rifiuta di piegarsi alla volontà dello Stato nel momento in cui gli impone l'obbligo di uccidere: questo il tratto fondamentale della personalità di Claudio Baglietto (Varazze, 4 dicembre 1908 - Basilea, 28 giugno 1940), giovane studioso formatosi alla Scuola Normale Superiore di Pisa, uomo semplice, metodico, coerente e amante della verità, che nel 1932, da poco laureato, mentre si trova a Friburgo con una borsa di studio per seguire le lezioni di Heidegger, rifiuta di tornare in Italia per sottrarsi al servizio militare obbligatorio; un rifiuto le cui radici affondano non tanto in motivi politici, quanto piuttosto in ragioni esclusivamente religiose e morali, quali soprattutto l'incapacità di accettare il male e la violenza in qualsiasi forma; un atto "eroico", che costringe Baglietto, filosofo della nonviolenza, a rinunciare a una brillante carriera accademica e a condurre una vita in esilio, fino alla morte in solitudine, lontano da amici e familiari.
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Fraccacreta Alberto
Italo Svevo. Una comunicazione interrotta. Lettura di «Senilità»
br. Emilio e Amalia Brentani, Angiolina Zarri, Stefano Balli: sono i quattro protagonisti di Senilità di Italo Svevo. In tutto l'arco del romanzo, essi tacciono, non si dicono, i loro dialoghi restano proposizioni mute e infrangibili. Non c'è ekstasis, uscita da sé. Ognuno volge verso i propri fini e solo in rari momenti - durante la malattia di Amalia, ad esempio - il pathos conduce al mathos, vi è sympatheia, il patire coincide con il comprendersi. Per il resto, sono ineffabili: non effabiles, impossibili a dirsi, impossibili a dire di sé. Se c'è quindi un aspetto immediatamente rilevante in questo postremo prodotto dell'Ottocento, è non soltanto la presenza dell'inetto (sarebbe più corretto far riferimento allo Schlemihl di origine ebraica), ma l'ipotesi di una polifonia mancata, di un concerto di voci straziato da stridii che non si accordano. Di una comunicazione interrotta. Vi è un momento centrale dell'opera in cui Emilio ama Angiolina che è attratta dal Balli che, a sua volta, è amato da Amalia: nella catena di sentimenti non corrisposti nemmeno per un istante è possibile la reciprocità. Ciò che ognuno comunica all'altro è perciò dall'altro deriso e incompreso. Senilità, in tal senso, potrebbe essere il romanzo dell'incomunicabilità, dell'isolamento, della pena di volontà. E di conseguenza, in via negationis, lungo una linea carsica che apparenta i personaggi sveviani alla Violaine di Claudel e alla Sylvie di Nerval: il romanzo della lotta e della malattia, del desiderio di comunione, del mistero dell'alterità, dell'infinita portata del desiderio dell'altro.
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Tomassini Stefano
Roma, il Papa, il Re. L'unità d'Italia e il crollo dello Stato Pontificio
ill., br. Roma, 11 luglio 1855. Antonio De Felici, cappellaio, reo di avere attentato alla vita del segretario di Stato cardinale Giacomo Antonelli, viene giustiziato. Roma, 21 settembre 1861. Cesare Lucatelli, facchino, accusato dell'omicidio di un gendarme durante gli scontri fra i pontifici e la folla il 29 giugno, festa di San Pietro e Paolo, viene giustiziato. Fra le due esecuzioni, fra un popolo e un governo che non ha più autorità su questa terra, il disfacimento dello Stato Pontificio, la fine del potere temporale del papa, l'Unità d'Italia e una città che attende di conoscere il suo destino. Messa troppo spesso in ombra da vicende che già allora occuparono le prime pagine dei giornali italiani ed europei - una su tutte, l'impresa dei Mille di Garibaldi - la storia romana, della città e dello Stato Romano, alla metà dell'Ottocento, dopo la gloriosa quanto breve avventura della Repubblica mazziniana, è poco conosciuta dal grande pubblico. "Roma, il papa, il re" è la cronaca dettagliata, quasi accanita di tutto quel che accadde dentro e attorno a Roma negli anni che portarono alla proclamazione del Regno d'Italia. Ancora una volta, come già in "Storia avventurosa della Rivoluzione romana", Stefano Tomassini incrocia i pensieri e le azioni di Vittorio Emanuele II e Pio IX, Cavour e Napoleone III, Garibaldi e Mazzini, le osservazioni dei forestieri più o meno affezionati, i pregiudizi o le intuizioni dei diplomatici, i vizi e le virtù del clero, gli entusiasmi, le accidie e le ire del popolo.
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Derrida Jacques; Bordoni G. (cur.)
Avances
brossura
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Bataille Georges; Mati S. (cur.)
Lascaux. La nascita dell'arte
br. Georges Bataille fa sfilare davanti agli occhi del lettore le prime figure create dall'uomo non per perseguire uno scopo utile, bensì al solo fine di corrispondere alla sua essenza spiritualmente libera: la caverna dipinta di Lascaux rappresenta la nascita assoluta dell'arte. Questo "miracolo" coincide però con l'apparizione nel mondo dell'uomo stesso e con il congedo dal suo passato animale; arte, umanità ed espressione del sacro compaiono insieme all'origine, concentrate in questa eccezionale testimonianza figurativa. Attraverso una sapiente considerazione delle manifestazioni di queste prime origini (la festa, il gioco, il sacrificio, il divieto e la trasgressione), Bataille ci avvicina a quegli uomini che, come viene affermato nel testo, furono nella storia coloro che cominciarono.
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Dorso Guido
La rivoluzione meridionale. Saggio storico-politico sulla lotta politica in Italia. Nuova ediz.
br. Critico come Gobetti del conservatorismo liberale italiano, Guido Dorso intese contribuire con "La rivoluzione meridionale" alla formazione di una élite democratica e autonomista che avrebbe dovuto guidare un grande movimento di emancipazione del Mezzogiorno. In contrasto con il sistema di potere giolittiano e in linea con la tradizione democratico-risorgimentale di Mazzini e di Cattaneo, Dorso riteneva necessario «completare la rivoluzione liberale del Risorgimento». E le masse contadine meridionali - una grande riserva umana oppressa e perciò potenzialmente rivoluzionaria - avrebbero potuto distruggere «il trasformismo, le dittature personali ed il prepotere della burocrazia».
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Palmeri Giuseppe
Lampedusa dai Borbone al Regno d'Italia nei manoscritti di Antonino Conti Dini
br. Il volume è un ricco intrecciarsi e alternarsi dei manoscritti ad opera di Antonino Conti Dini - impiegato, prima, nell'Amministrazione di Lampedusa quando essa era colonia del Regno di Sicilia e, poi, primo segretario comunale - con gli interventi dell'autore Giuseppe Palmeri, venuto in possesso di codesti documenti. Il Conti Dini, essendosi trasferito a Lampedusa nel 1850, racconta la storia per cui quest'Isola, da feudo dei Caro divenne, poi, dei Tomasi, investiti quindi del titolo di Principi di Lampedusa, e come sia divenuto successivamente territorio demaniale del Regno delle Due Sicilie. Il manoscritto descrive, inoltre, con particolari suggestivi, il lavoro di Ferdinando II di Borbone per la colonizzazione dell'Isola, descrivendo gli interventi (giuridici e materiali) cui il Conti Dini è stato testimone, fino all'acquisizione dell'Isola al Regno d'Italia. L'opera è valorizzata da un apparato iconografico che include immagini del periodo in cui visse il nostro Conti Dini.
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Capasso Angelo
Naturans. Il paesaggio nell'arte contemporanea
ill., br. Il "paesaggio" è il genere nella storia dell'arte che meglio ci aiuta a comprendere lo sguardo dell'artista. Nasce liberamente dal desiderio di dare forma al mondo e di coglierne l'essenza che si sostanzia nella Natura. "Naturans. Il paesaggio nell'arte contemporanea" analizza questo sguardo in uno scorcio storico - dalla seconda metà dell'Ottocento al Novecento, fino ai giorni nostri - durante il quale, attraverso la creazione artistica, il paesaggio si trasforma in un modello per verificare la complessità del fare arte: a partire dalla pittura, passando per gli interventi sul territorio, fino alla riproduzione fotografica, in video e cinematografica. L'arte contemporanea ha articolato attorno al "paesaggio" un discorso appassionato che ha superato ogni confine, attraversato culture diverse, avvicinando Oriente e Occidente, ed è giunta a proporre una possibile risposta all'interrogativo più antico, "che cosa è l'arte?".
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Michelstaedter Carlo; Campailla S. (cur.)
La persuasione e la retorica
br.
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Calasso Roberto
La Folie Baudelaire. Ediz. italiana
ill. Al centro di questo libro si trova un sogno, l'unico che Baudelaire abbia raccontato. Entrare in quel sogno è immediato, uscirne difficile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo Baudelaire ma ciò che lo circonda. Dove spiccano due pittori di cui Baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: Ingres e Delacroix; e due altri che solo attraverso Baudelaire possono svelarsi: Degas e Manet. Secondo Sainte-Beuve, perfido e illuminato, Baudelaire si era costruito un "chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso", che chiamò "la Folie Baudelaire" (folies era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all'ozio e al piacere), situandolo sulla "punta estrema del Kamcatka romantico". Ma in quel luogo desolato, in una terra ritenuta dai più inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. Anche i più opposti, da Rimbaud a Proust. Anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per ciò che apparve da allora sotto il nome di letteratura. Qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come "la Folie Baudelaire" venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. Un storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi, e per alcuni decenni ebbero come sfondo le stesse strade di Parigi.
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Spirito Gianpaola
Forme del vuoto. Cavità, concavità e fori nell'architettura contemporanea
ill., br.
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Baudrillard Jean
L'illusione dell'immortalità
br. In un mondo di copie e di cloni dove tutto può essere creato all'istante dalla tecnologia, tempo e spazio sembrano annullati e l'umanità proiettata in un futuro virtuale dove l'uomo non lascerà traccia di sé. Immortalità, omologazione e clonazione: questi sono, secondo Baudrillard, i valori fondanti del terzo millennio, il cui passaggio ha rappresentato un'occasione mancata, gettandoci verso un regresso storico, spirituale e culturale. Reso vivace dalle intuizioni, dalle visioni profetiche e dal sarcasmo che contraddistinguono lo stile di Baudrillard, L'illusione dell'immortalità esprime le contraddizioni che guidano la cultura contemporanea e regolano le nostre vite.
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Murelli M. (cur.)
Saint-Exupéry. Metafore e citazioni
br. Un libro pensato soprattutto per chi non conosce (o conosce poco) l'autore de "Il Piccolo Principe". Attraverso l'estrapolazione di alcune citazioni e metafore dei suoi scritti, in primis "Cittadella", e con il supporto di alcune note del curatore, l'obiettivo è quello di fornire al lettore una sorta di "introduzione complessiva a Saint-Exupéry". Questo libro esce in contemporanea con "Saint-Exupéry. L'Impero dell'Anima" che, invece, attraverso altre citazioni e brevi saggi, è dedicato a chi ha già dimestichezza con il pensiero filosofico saint-exupéryano ed intende prendere visione di alcune letture e prospettive.
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Togni F. (cur.)
Giovanni Gentile e l'umanesimo del lavoro
br. Scritta nell'estate del 1943, ma pubblicata postuma nel 1946, dopo il suo assassinio, Genesi e struttura della società è l'opera-testamento di giovanni gentile. essa porta a compimento, con una linearità e continuità di esiti, il pensiero non soltanto filosofico del principale esponente del neoidealismo italiano. Un posto centrale, in questo compimento, occupa il tema del lavoro, in particolare del senso del lavoro manuale e intellettuale, letto nella relazione inevitabile con lo Spirito Assoluto. Il volume ordina studi e ricerche dei principali studiosi del tema, ne vuole indagare la natura, l'origine e gli effetti, chiarendo il legame inscindibile tra riflessione filosofica e prospettiva pedagogica. L'umanesimo del lavoro gentiliano è sottoposto ad analisi come categoria che ha avuto un ruolo fondamentale nella costruzione dei "corpi intermedi" del secolo scorso e può continuare ad avere un valore metodologico e critico per ricomprendere l'inevitabile valore formativo dell'agire lavorativo anche e soprattutto oggi, quando, su questo fondamentale snodo antropologico, sociale e filosofico, sembrano prevalere altre logiche e, purtroppo, altre "leggerezze" di pensiero.
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Bianchi Giulia
Russia e Italia nella diplomazia della Belle Époque
brossura Nel corso della storia i rapporti tra Italia e mondo russo hanno costituito un reciproco terreno di interessi culturali e di fascinazioni artistiche e letterarie. Una sintonia che sul piano politico ha seguito un percorso meno intenso, contrassegnato a lungo da una relativa indifferenza. Geograficamente distanti e membri di alleanze opposte, all'inizio del Novecento Italia e Russia furono nondimeno protagoniste di un primo, lento avvicinamento, che le avrebbe viste alleate nella prima guerra mondiale. Basato su documenti d'archivio russi, questo volume ripercorre la dinamica delle relazioni italo-russe nei convulsi anni che condussero l'Europa allo scoppio della prima guerra mondiale, indagando le ragioni e la portata di un'intesa ancora fragile, incentrata sul comune ma concorrente interesse per lo spazio dei Balcani e, dunque, del Mediterraneo.
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Nicolucci Roberto
Un occhio di riguardo. Racconti di arte moderna 1401-1784. Nuova ediz.
br. «Esiste la storia dell'arte?». Con questa domanda provocatoria ma necessaria, Roberto Nicolucci, professore di storia dell'arte moderna presso l'Università degli Studi Guglielmo Marconi, dà inizio a un viaggio nel mondo dell'arte moderna tra il 1400 e il tardo 1700. Un viaggio non solo metaforico ma quanto mai fisico, reale, perché «da qualunque parte la si affronti, [...] la storia dell'arte è soprattutto geografia dell'arte». Si tratta di un percorso - atlante alla mano - alla scoperta dei più grandi artisti dell'epoca moderna, dentro e fuori i confini italiani; si tratta di seguirne i passi, di osservarne influenze e commistioni. Si tratta, soprattutto, di gettare le basi per ottenere quella fondamentale capacità di saper vedere le opere, indispensabile per uno storico d'arte. È dunque necessario, oggi più che mai, chiedersi in che modo sia possibile intraprendere un percorso di studi volto all'arte e soprattutto, se sia lecito avvicinarsi a questo mestiere nell'era del digitale, in cui: «sommersi fino ad affogare in un flusso ininterrotto, uno stream di fotografie, siamo avvezzi a tutto guardare senza nulla vedere». Così, al ritmo di sezioni, da lui definite medaglioni monografici, Nicolucci si muove agevolmente su un terreno a dir poco tortuoso, che tenta di offrire al lettore gli strumenti per affrontare lo studio della storia dell'arte da una prospettiva completa e innovativa, annoverando al tempo stesso metodi e insegnamenti più convenzionali. Partendo dalla data simbolica del 1401 - anno del concorso per la decorazione bronzea della seconda porta del battistero di Firenze, che vide vincitore Ghiberti - Nicolucci attraversa il primo quattrocento, muovendosi tra l'Italia e le Fiandre; racconta le opere dei grandi artisti classici, dei talenti del primo Rinascimento fino ai cosiddetti neoclassici; approfondisce la cultura prospettica, il Manierismo, lo sperimentalismo anticlassico fino ad affrontare, con una scrittura immediata e un'essenziale chiarezza narrativa, i grandi artisti: da Tiziano e Caravaggio fino a Canova, ricoprendo un arco temporale di circa quattro secoli.
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Julius Evola. Aedo dell'Uomo differenziato
br. Questo agile libretto ti consente di conoscere Julius Evola e di farti un'idea degli argomenti da lui trattati. Sai che Evola è stato tra i massimi esponenti delle avanguardie artistiche del Novecento, filosofo, esoterista e tradizionalista? Questo libretto riporta un'intervista rilasciata a "Playmen" nel 1970 dedicata ad un vasto "pubblico generico" che può aiutarti a farti un'idea del pensiero di Evola. Seguono schede esplicative dei suoi testi principali e appropriate testimonianze sulla vita e l'opera del filosofo romano. Questo libretto è concepito per offrirti una prima elementare guida alle sue opere con le quali - tra l'altro - l'autore definisce la figura "dell'Uomo differenziato", per eccellenza il soggetto più attrezzato per resistere e combattere i nefasti veleni della modernità in nome degli eterni principi della tradizione.
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Mondzain Marie-José
L'immagine che uccide. La violenza come spettacolo dalle Torri gemelle all'Isis
br. Un'immagine può uccidere? Può rendere assassini? Può essere considerata responsabile di crimini e di delitti?Dall'attacco alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001 alle stragi dell'Isis il terrorismo si è impossessato dello spazio mediatico. La morte distribuita ciecamente e l'esibizione dei gesti più selvaggi vengono proposti, come in una performance, non solo ai governi e ai vertici militari, ma anche al pubblico inorridito e affascinato che guarda la televisione e naviga su YouTube. Le battaglie che si svolgono sugli schermi orientano i cittadini a pensare il visibile e l'invisibile come legami determinanti nell'analisi politica. Per questo è necessario prendere sul serio la formazione degli sguardi, comprendere che cos'è un'immagine, quali rapporti intrattiene con la violenza e quali possibilità le restano di offrire libertà a una comunità non criminale.
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Paino M. (cur.); Tomasello D. (cur.)
Sublime e antisublime nella modernità
br. Dal secondo Settecento, il tema del sublime è ben presente nella cultura letteraria e figurativa. Una tragedia, sia reale sia finzionale, infligge di massima tormenti e lacrime. Tuttavia può procurare pure "godimenti" (Vergnügens). Non sempre rubricati come tali, la cultura antica da Aristotele a Lucrezio non li ignorò. Del tutto anomali, sono i godimenti del dolore: secondo i moderni, frutti dell'Erhabene, del "sublime". La "Philosophical Enquiry into the Origin of our Ideas of the Sublime and the Beautiful" di Burke, uscita nel 1757, fu tradotta anche in italiano fin dal 1804. Di quella Enquiry si individua qualche traccia nella "Kritik der Urteilskraft" di Kant e nell'estetica di Croce. Sono queste, le radici filosofiche del tema che gli atti del presente convegno hanno articolato: com'è ovvio in chiave prevalentemente letteraria e in ambito prevalentemente italiano, ma senza escludere escursioni extra moenia.
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Frangipane Ettore
Bolzano scomparsa. La città e i dintorni nelle vecchie cronache. Vol. 2
br. Questa è la riedizione aggiornata del secondo volume della serie "Bolzano Scomparsa", uscito nel novembre 2010 ed andato esaurito. La serie è dovuta alla felice intuizione del giornalista Ettore Frangipane che, in pensione dopo 40 anni trascorsi alla RAI, aveva iniziato a scrivere per la stampa locale (prima "Corriere dell'Alto Adige" e poi "Alto Adige") articoli settimanali su temi desunti dai giornali bolzanini del periodo 1850-1950, tutti interessanti Bolzano e dintorni. Gli articoli hanno avuto successo, le lontane cronache hanno interessato un numero via via crescente di lettori, tanto da indurre l'autore a raccoglierle di anno in anno in volumi, che hanno riscosso a loro volta un interesse crescente. I primi due volumi sono andati così esauriti. I successivi cinque sono stati pubblicati dalla Curcu & Genovese, che si è assunta ora il compito di ristampare - viste le numerose richieste - anche i primi due.
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Vanzetti Adriano
Piccolo memoriale partigiano 1936-1945
ill., br. La guerra partigiana vissuta e partecipata da un ragazzo di 14 anni. Una storia avvincente e ricca di eventi, dalla guerra in montagna e in città, al carcere, alla liberazione. Il libro, pur dopo tanti anni, è in presa diretta, con gli eroismi e gli errori, le generosità e le debolezze, i sacrifici e i tradimenti, gli entusiasmi e le paure. Una narrazione " di parte" ma non convenzionale né celebrativa, priva di retorica e di ideologia. E anche un libro " contro" le facili denigrazioni a posteriori di una pagina gloriosa della storia nazionale.
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Sessa Giovanni
Julius Evola e l'utopia della tradizione
br. L'Evola che emerge da queste pagine è un intellettuale aperto al proprio tempo e alle sue suggestioni non solo negli anni in cui fu il maggior rappresentante del dadaismo in Italia e nel periodo dell'idealismo magico. Il lettore viene condotto nella fucina evoliana, nell'atanòr in cui il filosofo realizzò il solve et coagula del pensiero otto-novecentesco, nonché delle esperienze maturate nel milieu occultistico all'inizio del secolo XX, e discute le interpretazioni evoliane di Michelstaedter, Gentile, Scaligero e, soprattutto, del pensiero tedesco. Per quest'ultimo l'autore si avvale della categoria, presente in George e Kantorowicz, della 'Germania segreta'. La tradizione di Evola è dinamica. In quanto origine, essa non è posta alle nostre spalle, non è semplicemente il passato, ma qualcosa che continua a vigere, che è presente, perfino nell'età ultima. Prefazione di Massimo Donà e con un contributo in appendice di Julius Evola.
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Agnoloni G. (cur.)
Tolkien. Light and Shadow-La luce e l'ombra. Ediz. bilingue
br.
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Fofi Goffredo
Le cento città. L'apporto delle regioni alla storia della nostra letteratura dall'Unità a oggi
br. Con l'espressione "le cento città d'Italia" Carlo Cattaneo constatava l'eterogeneità e le differenze fisiche, storiche e sociali del nostro Paese. Ancora oggi, colpisce chi si muove lungo la penisola quanto possano essere diverse antropologicamente e culturalmente città peraltro vicinissime tra loro, appartenenti a uno stesso territorio e a una simile storia. In questo saggio Goffredo Fofi indaga le originalità del nostro territorio e le sue mutazioni, come scrittori e registi lo hanno raccontato e quali siano i dialoghi tra centri e periferie.
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Cristin Renato
Quadrante Occidentale
br. Il libro individua una crisi di legittimità e di legalità dell'Occidente come crisi di valori causata dall'abbandono dell'identità; teorizza la necessità dell'unione fra liberalismo e conservatorismo per invertire il declino causato dal politicamente corretto. Valorizza i concetti di libertà e verità come cardini della rinascita dello spirito occidentale e mostra elementi di liberalismo in alcuni pensatori classici; interpreta la crisi sociale prodotta dalla pandemia come arbitraria limitazione della libertà e della dignità della persona, e come crisi di legittimità dello Stato causata dalla burocrazia e dallo scientismo positivistico. Vede l'orientamento dominante nella leadership occidentale come nihilismo del XXI secolo; individua nello Stato di Israele un modello di nazione per l'intero Occidente; sostiene la necessità di affrontare questo caos con il recupero della tradizione ebraico-cristiana, dei valori morali e dei princìpi filosofici occidentali, proponendo un ritorno a Platone inteso come punto originario della nostra civiltà. Per superare questa profonda crisi di senso, che è connessa anche alla tecnificazione del pensiero e della cultura, e alla burocratizzazione della politica e della scienza, occorre riarmonizzare il nome Occidente con la cosa Occidente, oggi scissi da un pragmatismo nihilista che ha stravolto la cosa sequestrandone il nome.
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Cortenova Giorgio
Modigliani
ill., br. La presente pubblicazione è dedicata a Amedeo Modigliani, con la sua vita breve e tormentata, un pugno di capolavori e il mito di ''Modì'' nella bohème parigina del primo Novecento.
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Bachelard Gaston
L'intuizione dell'istante-La psicoanalisi del fuoco
br. I due saggi raccolti in questo volume sono accomunati da una valorizzazione della poesia, intesa come forma più elevata di conoscenza, che ci consente di superare i limiti del pensiero scientifico e di quello filosofico. "La poesia è metafisica istantanea; in un breve componimento deve trasmettere una visione del mondo e il segreto di un animo, di un essere e degli oggetti". Il primo saggio, sul tempo, la durata e l'intuizione che ne abbiamo, pone le basi della "filosofia aperta" e discute Bergson, Roupnel, Einstein. Il secondo saggio approfondisce un tema in cui l'atteggiamento oggettivo non ha mai potuto realizzarsi. Bachelard ritiene che il problema posto dalle nostre convinzioni sul fuoco debba essere affrontato sul piano psicologico. A suo parere, esso costituisce il primo fenomeno in cui lo spirito umano è riflesso: solo il fuoco rappresenta, per l'uomo preistorico, il desiderio di conoscere. In termini junghiani, il fuoco è responsabile di un complesso arcaico fecondo, perciò "una specifica psicoanalisi deve distruggerne le dolorose ambiguità".
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Bossina Luciano
Lo scrittoio di Guido Gozzano. Da Omero a Nietzsche
brossura Perlustrando lo scrittoio di Guido Gozzano, tra allusioni depistanti e manoscritti inesplorati, questo libro indica fonti e percorsi di lettura ignoti. Documenta la riscoperta, tortuosa ma pervasiva, del mondo greco e latino (Omero, Orazio, e la decisiva immedesimazione in Socrate), individua nuove influenze francesi, da José-Maria de Heredia a Jean Lorrain a Pierre Loti, riconosce la centralità del pensiero di Nietzsche e ne disvela finalmente le letture. Un modo diverso di guardare a Gozzano, senza 'gozzanismo'.
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Lawson Lucas Ann
Emilio Salgari. Una mitologia moderna tra letteratura, politica, società. Vol. 2: Fascismo (1916-1943). Lo sfruttamento personale e politico
ill. Quest'opera, in quattro volumi illustrati, racconta la fortuna di Emilio Salgari, cercando di demitologizzare un fenomeno culturale straordinario (1883-2012). Nel secondo volume viene esaminato il «caso Salgari», la campagna velenosa e antisemita in cui alcuni scrittori volevano ribattezzare come «prefascista» l'autore di avventure. Si diffusero inoltre molti romanzi fasulli, creati da scrittori fantasma ma firmati da Salgari. In compenso ci fu l'affetto sincero di giovani intellettuali quali Gramsci e Pavese.
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Calasso Roberto
La Folie Baudelaire. Ediz. italiana
ill., br. Al centro di questo libro si trova un sogno, l'unico che Baudelaire abbia raccontato. Entrare in quel sogno è immediato, uscirne difficile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo Baudelaire ma ciò che lo circonda. Dove spiccano due pittori di cui Baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: Ingres e Delacroix; e due altri che solo attraverso Baudelaire possono svelarsi: Degas e Manet. Secondo Sainte-Beuve, perfido e illuminato, Baudelaire si era costruito un "chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso", che chiamò "la Folie Baudelaire" (folies era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all'ozio e al piacere), situandolo sulla "punta estrema del Kamcatka romantico". Ma in quel luogo desolato, in una terra ritenuta dai più inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. Anche i più opposti, da Rimbaud a Proust. Anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per ciò che apparve da allora sotto il nome di letteratura. Qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come "la Folie Baudelaire" venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. Un storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi, e per alcuni decenni ebbero come sfondo le stesse strade di Parigi.
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Fast Howard
L'ultima frontiera. La lunga marcia dei Cheyenne
ill., br. Nel 1879, da una riserva dell'Oklahoma dove erano stati confinati dal governo federale, 300 Cheyenne si misero in marcia verso un obiettivo impossibile: i pascoli dei Padri, lontani più di 1000 miglia dal luogo inospitale e gelido del confino. Questo libro è la storia della loro lunga marcia e della ferocia con cui il governo americano vi si oppose, fino a decidere lo sterminio piuttosto che consentire alla tribù di raggiungere il suo scopo. Dapprima in sordina, poi con un massiccio dispiegamento di forze, il governo si adoperò con ogni mezzo per far recedere gli indiani dal loro proposito. In un clima sempre sospeso tra la leggenda eroica e il sanguinoso squallore delle operazioni repressive si svolge il duello fra l'esercito federale degli Stati Uniti d'America e il popolo di Piccolo Lupo, il capo dei Cheyenne. E mentre gli indiani decimati, braccati, affamati si inoltrano sempre più nel territorio americano, lo scoramento, la ripugnanza e la vergogna si insinuano nelle truppe regolari, poste a confronto con l'irrealtà dei miti lusinghieri della democrazia americana. In una sorta di ballo in maschera si incontrano i personaggi leggendari del West: da Wyatt Earp a Buffalo Bill e al generale Crook. Intorno a loro i caratteristi dell'epopea: il vecchio magistrato, i saloon, gli scout dell'esercito, i ministri evasivi, i giornalisti addomesticati e gli scandali politicamente soffocati.
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