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‎Sylos Calò Carlotta‎

‎Corpo a corpo. Estetica e politica nell'arte italiana degli anni Sessanta‎

‎ill., br. "Corpo a corpo. Estetica e politica nell'arte italiana degli anni Sessanta" affronta le vicende dell'arte in Italia dal 1959 al 1969 - dallo "scandalo" dei Sacchi di Alberto Burri allo scioglimento del gruppo dell'Arte povera - ricostruendo le diverse ipotesi, spesso in competizione, attraverso le quali è stata interpretata la modernità in un decennio cruciale nella vicenda del Paese e il fitto scambio che vi ebbe luogo tra creazione artistica, riflessione teorica, militanza critica e sfera politica in senso ampio. La produzione artistica e critica del decennio viene infatti riletta alla luce della storia culturale del periodo, analizzando alcuni dei nodi - opere, inchieste, dibattiti, mostre - in cui appaiono temi estetici e politici quali la società di massa, il sistema, il mercato, la militanza, restituendo quella pluralità di sguardi che costituisce ancor oggi la ricchezza maggiore, e forse mai più raggiunta, degli anni Sessanta, il decennio decisivo per il superamento della concezione tradizionale dell'opera in cui per molti l'immaginazione è stata effettivamente al potere.‎

‎Nicoletti Luca Pietro‎

‎Argan e l'Einaudi. La storia dell'arte in casa editrice‎

‎br. L'esperienza di Giulio Carlo Argan come consulente per la casa editrice di Giulio Einaudi negli anni Cinquanta costituisce un caso di studio esemplare. Argan, infatti, si ritagliò nell'azienda quasi un ruolo di "storico dell'arte-editore", riversando la sua attività di storico e intellettuale militante in un'organica e lungimirante programmazione dei titoli da pubblicare o da far tradurre. Optando inoltre per la scissione, quanto meno in casa Einaudi, del collaudato binomio storiografia artistica/editoria d'arte, contribuì a ricollocare definitivamente la propria disciplina nell'ambito dell'editoria di cultura, dando così vita a un'operazione di svecchiamento che si rivelò decisiva per il panorama italiano. Il libro ricostruisce nel dettaglio tutta questa vicenda, chiamando in causa, come termini di confronto, le esperienze di studiosi del calibro di Carlo Ludovico Ragghianti, Bruno Zevi, Federico Zeri, Lamberto Vitali e Enrico Castelnuovo, che negli stessi anni gravitavano anch'essi intorno alla redazione di via Biancamano. Analizzando gli autori più significativi (da Francastel a Worringer) per il percorso intellettuale di Argan, nonché i suoi principali campi di interesse, fra cui spicca il ruolo riservato all'architettura e all'urbanistica, il testo ripercorre la carriera einaudiana del "consulente" fino alla fine degli anni Cinquanta, chiudendosi su un progetto mancato, sebbene inseguito per un decennio: una grande "Storia dell'arte" in più volumi.‎

‎Madìa Aldo‎

‎Frammenti di una storia. Dalla rivolta delle pietre al terrorismo‎

‎brossura Questo testo è una finestra su di una parte di storia contemporanea. Non è, purtroppo, un romanzo o un racconto di fantasia, ma la storia di un conflitto narrato da chi lo ha vissuto in prima persona, non al cinema ma nella realtà.‎

‎Pistoletto Michelangelo‎

‎Il terzo paradiso‎

‎ill., br. Che cos'è il terzo paradiso? "È la fusione tra il primo ed il secondo paradiso. Il primo è il paradiso in cui la vita sulla terra è totalmente regolatadalla natura. Il secondo è il paradiso artificiale, sviluppato dall'intelligenza umana attraverso un processo che ha raggiunto oggi proporzioni globalizzanti. Il progetto del terzo paradiso consiste nel condurre l'artificio, cioè la scienza, la tecnologia, l'arte, la cultura e la politicaa restituire vita alla Terra. Il terzo paradiso è il nuovo mito che porta ognuno ad assumere una personale responsabilità in questo frangente epocale. Con il nuovo segno d'infinito si disegnano tre cerchi:quello centrale rappresenta il grembo generativo del terzo paradiso". (M. Pistoletto)‎

‎Berlin Isaiah; Hardy H. (cur.)‎

‎Impressioni personali‎

‎ill.‎

‎Cardarelli Vincenzo; Bacchelli Riccardo; Morgani S. (cur.)‎

‎L'epistolario Cardarelli-Bacchelli (1910-1925). L'archivio privato di un'amicizia poetica‎

‎br. Queste inedite lettere di Vincenzo Cardarelli a Riccardo Bacchelli, da tempo mancanti nel panorama epistolare del poeta tarquinese, si presentano come un importante documento, umano e letterario, per indagare più a fondo il poliedrico rapporto tra i due corrispondenti. Il corpus offre una nuova prospettiva di lettura sia in merito alle reciproche influenze poetiche nella fase dei rispettivi esordi, sia rispetto alla posizione di Cardarelli nel binomio intellettuale che lo legava allo scrittore bolognese. Vi si impone infatti il ruolo chiave che il poeta svolse come promotore, editore e critico delle opere di Bacchelli, con conseguenze piuttosto rilevanti sulla pubblicazione e diffusione dei testi di quest'ultimo. Lettera dopo lettera, dai primi confronti epistolari sui Poemi lirici e sui Prologhi fino all'esperienza della "Ronda", si ha la sensazione che nel quindicennio epistolare con Bacchelli ci sia tutto l'uomo e il poeta Cardarelli, che svela attraverso la dimensione privata l'"autobiografismo metafisico" (Contini) delle sue future prose.‎

‎Papini Matteo‎

‎La consultazione dell'anima. Consulenza filosofica e direzione spirituale‎

‎br. La consultazione dell'anima propone un confronto fra la consulenza filosofica e la direzione spirituale nella convinzione che la recente pratica filosofica debba disimpegnarsi dal confronto con le psicoterapie e che possa farlo soprattutto riconoscendo la sua parentela con l'antico istituto della direzione spirituale.‎

‎Aprile Pino‎

‎Carnefici‎

‎br. "Io so. So tutti i nomi e so tutti i fatti di cui si sono resi colpevoli. Io so. Ma non ho le prove". È il cuore di un celeberrimo atto d'accusa di Pier Paolo Pasolini pubblicato sul "Corriere della Sera". Anche Pino Aprile sa. Sa tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero "meridionali". Lo ha appreso con stupore e sgomento, e lo ha raccontato in un libro spartiacque, "Terroni", che ha aperto una breccia irreparabile sulla facciata del trionfalismo nazionalistico. Se mancavano ancora prove, ora le ha trovate tutte, al termine di un'incalzante e drammatica ricerca durata cinque anni. E sono le prove di un genocidio. Perché è questo l'ordine di grandezza che emerge dall'incrocio dei risultati dei censimenti disposti dai Savoia (nel 1861 e nel 1871) e dei dati delle anagrafi borboniche: un genocidio. Centinaia di migliaia di persone scomparse è la cifra della strage di italiani del Sud compiuta per unificare l'Italia. Si scopre, così, di come venivano rasi al suolo paesi interi, saccheggiate le case, bruciati vivi i superstiti. Si apprende come avvenivano i rastrellamenti degli abitanti di interi villaggi, e li si sottoponeva a marce forzate di decine di chilometri, e a torture. Ci si imbatte in fucilazioni a tappeto di centinaia di persone. L'Italia "liberata" è stata nella realtà dei fatti un immenso Arcipelago Gulag, di cui ora si può ricostruire la mappa e l'organizzazione: deportazioni, campi di concentramento, epidemie.‎

‎Emcke Carolin‎

‎Come desideriamo‎

‎br. Può il desiderio, un animale cangiante che si agita dentro di noi, essere definito una volta e per sempre? Con un'autobiografia che attraversa la sua adolescenza per farsi cronaca intima e insieme storia di tutti, Carolin Emcke descrive i giochi e i rituali, le dinamiche di inclusione ed esclusione, le bugie e le bramosie della giovinezza, toccandone con mano i confini mutevoli e rivendicando il diritto alla contraddizione. Narrando di chi si conforma alle regole tanto da non vederne più l'esistenza e di chi, come il giovane Daniel, sottovoce se ne discosta fino a sanzionarsi col più estremo dei gesti. Indagando se stessa e il proprio passato, la fibra del suo erotismo e della sua identità. Tracciando infine il tropico dell'omosessualità in tempi e a latitudini diversi, dagli anni Quaranta a oggi, da Gaza alla Germania Ovest, rivelandone la coltre di pregiudizio che ancora la permea.‎

‎Fadini U. (cur.)‎

‎Theodor W. Adorno. Attualità di un'impresa teorica‎

‎br. A poco più di cinquant'anni dalla scomparsa, l'opera complessiva di Adorno colpisce per quella sua eccentricità di fondo che non consente di considerarlo semplicemente, a volte con punte di perfidia ai limiti dell'arroganza e della superficialità intellettuale, come un pensatore da collocare unicamente nelle pagine di qualche manuale di storia della filosofia. I contributi raccolti in questo volume (di Luca Baldassarre, Fabio Bazzani, Simone Cavallini, Filippo Domenicali, Ubaldo Fadini) intendono appunto illuminare il carattere radicalmente critico, "scomodo" per tanti, di un'impresa teorica che ha sempre cercato di cogliere nelle crepe del presente la possibilità di ritrovare un po' di luce.‎

‎Bergson Henri‎

‎Il riso. Saggio sul significato del comico‎

‎br.‎

‎Vita Saverio‎

‎«Un fulgorato scoscendere». L'opera narrativa di Giuseppe Berto‎

‎br. Soldato, eterno debuttante, nevrotico all'ultimo stadio, eremita in una casupola di fronte dallo Stretto di Messina: la figura di Giuseppe Berto è stata considerata da molti come una meteora nel panorama letterario nazionale, spesso per motivi che con la letteratura avevano poco a che fare. Nella convinzione che si tratti di un errore di prospettiva, Saverio Vita ne rilegge l'opera da una diversa angolazione, in modo da metterne in luce i numerosi aspetti ancora poco studiati. Dotato di uno stile metamorfico, facilmente in grado di adattarsi al proprio tempo, l'obiettivo di Berto è sempre stato quello di parlare al pubblico coevo tracciando un discorso non solo narrativo, ma soprattutto etico, lungo quei trent'anni di dopoguerra che hanno disegnato la contemporaneità. Dai primi racconti ai romanzi maggiori, la sua opera è costruita su un vero e proprio "sistema autobiografico" che si fonda sul ricorrere costante di episodi e temi, ma soprattutto su una complessa dinamica psicologica che dà forma a ogni espressione della sua scrittura. La pagina di Berto è viva, perché la sua tessitura è complicata da un groviglio emozionale di vergogna e senso di colpa che, se ben letto, restituisce ai lettori la pienezza di un vero, dimenticato protagonista del Novecento.‎

‎Menna Filiberto‎

‎La linea analitica dell'arte moderna. Le figure e le icone‎

‎brossura‎

‎Venturi Riccardo‎

‎Black paintings. Eclissi sul modernismo. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Una lettura filosofica ed emotiva di questo "genere" del Novecento. Il monocromo è un'immagine senza rappresentazione che ha subito, in Frank Stella e Ad Reinhardt, per esempio, un processo estremo di negazione: senza contenuto che l'oggetto stesso, senza disegno né composizione o relazioni interne, senza profondità né rapporto drammatico tra figura e sfondo, senza plasticità né decorazione. Un viaggio nel grado zero della pittura, colore e materia in sé e per sé, di estrema densità fisica e concettuale, tra simbolo, spiritualismo e utopia.‎

‎Bachmann Ingeborg; Müller H. (cur.)‎

‎Diario di guerra‎

‎br. "È l'estate più bella della mia vita, e anche se vivessi cent'anni, queste per me rimarranno la primavera e l'estate più belle. Di pace non se ne vede ancora granché, dicono tutti. Ma per me è pace, pace!". Così scrive una Ingeborg Bachmann diciottenne, alla capitolazione del Terzo Reich, nel suo diario del 1945, fortunatamente salvato dall'oblio. Un diario di stupefacente intensità, che testimonia la profonda ripugnanza etico-estetica nei confronti del nazismo, l'euforia per la caduta della tirannide. E che racconta un grande amore, di cui ci rendono partecipi anche le lettere che al monologo della Bachmann fanno qui da contrappunto, scritte dal misterioso Jack Hamesh, giovane soldato britannico ma in realtà ebreo viennese, fuggito nel 1938 in Inghilterra e tornato nell'ex patria da liberatore. Lui le bacia la mano, lei corre ad arrampicarsi in cima a un melo e decide di non lavarsela mai più. Poi ci saranno gli incontri assidui, l'amicizia impetuosa, le conversazioni sugli scrittori amati da entrambi - Mann, Zweig, Hofmannsthal -, le attese, la lontananza, i lunghi silenzi. E le lettere appassionate e dolenti di Jack che dall'età di diciotto anni vaga per il mondo, e solo nella divisa di un esercito straniero ha trovato, fugacemente, un simulacro d'identità - a colei che lo ha lasciato andare via, che non ha voluto chiedergli di restarle accanto. Che cosa gli è rimasto di quel breve ritorno a casa, di quella ragazza affascinante? A noi, di certo, molto...‎

‎Richler Mordecai; Richler Noah; Codignola Matteo‎

‎Mordecai‎

‎br. Richler nei suoi panni più irascibili, quelli di piazzista di se stesso; nel ricordo di suo figlio durante una visita sul set della "Versione di Barney"; e al centro del tornado scatenato dieci anni fa, e che a intervalli regolari si riaccende. Un omaggio al ragazzo irresistibile che gli italiani continuano a considerare uno di loro.‎

‎Jaspers Karl‎

‎Origine e senso della storia‎

‎br. Oggi c'è bisogno di sapere da dove veniamo, ma anche di sapere dove stiamo andando e se questa strada è un ritorno. Da qui l'indagine sull'origine e il senso della storia umana. Karl Jaspers, uno dei pensatori tedeschi più importanti del '900, espone qui il fondamentale concetto di età assiale. Tra l'800 e il 200 a. C. sono nate le cinque più grandi civiltà che nutrono ancora, culturalmente e spiritualmente, il nostro tempo. Se siamo stati uniti nel più lontano passato, se le diverse civiltà sono nate ad uno stesso parto, pur seguendo strade storiche diverse e dando vita a forme diverse di modernità, possono oggi tornare a capirsi. Siamo alle soglie di una seconda svolta assiale della storia umana? Sarà possibile una civiltà del mondo? Un libro importante che ambisce a diventare un classico. Un libro che offre un'occasione per varcare i confini disciplinari e interrogarsi a tutto campo sul destino umano nell'era globale. Introduzione di Raniero Regni.‎

‎Sanguineti Poggi Nenne‎

‎Di che colore dipingersi? Vita a colori di un'artista del Novecento attraverso segni, disegni, dipinti e parole‎

‎ill., br. "Un libro? Ma se ha dipinto per una vita intera, oggi di anni 97! Vita 'chiaroscurata' la definisce, come si parlasse di un disegno o di un quadro! 'Si è scritto da solo!' asserisce. Sono stati contatti umani su continenti diversi, con diverse etnie, classi sociali da "minima sopravvivenza" a nomi di massima risonanza. E possono suggerire a voi un qualcosa di vario e anche gustoso a volte, comunque scorrevole. Un dipingere parlando, un parlare dipingendo? ... ma di qual colore dipingersi anche noi, ogni mattino della nostra vita? Vogliamo chiedercelo?" (L'autrice)‎

‎Borea Marianna‎

‎L'Italia che non si fece. Genesi di una nazione: storia d'Italia dal 1815 al 1870‎

‎brossura Questo libro è un viaggio nel tempo e nella memoria, un racconto che accompagna il lettore verso quei sedici mesi, cruciali per la Penisola, che videro l' Unità geopolitica italiana. L'intento è di scoprire, oggi, cosa vuol dire Italia ed essere italiani; l'eredità nel bene e nel male di questa unificazione e lo straordinario divenire che apre a noi e alle future generazioni prospettive inimmaginabili. Un saggio che è una sintesi lineare e chiara e per questo rivolta anche ad un pubblico giovane che si accosta per la prima volta a tematiche storico-politiche.‎

‎Lévinas Emmanuel; Nemo Philippe; Riva F. (cur.)‎

‎Etica e infinito. Dialoghi con Philippe Nemo‎

‎br. Per conoscere Emmanuel Lévinas e imparare ad amarlo, niente è più utile di queste interviste radiofoniche con Philippe Nemo, attraverso cui il pensiero di uno dei maggiori filosofi francesi dell'era contemporanea, uno dei pochi ad aver cercato la formulazione di una morale strutturata per il tempo presente, ci viene rivelato nella massima chiarezza. Lévinas, senza cedere al compromesso del mezzo radiofonico, si è impegnato qui a semplificare la forma espressiva dei suoi argomenti per raggiungere un pubblico più vasto che non quello della stretta cerchia di addetti ai lavori. Il corpo teorico di "Etica e Infinito" è in certo modo rivoluzionario, ci rivela un autore che, nonostante una reputazione di ermetico, è ansioso di farsi capire. I temi toccati da Lévinas sono i più disparati, la Bibbia, Heidegger, il compito della filosofia, i doveri dei filosofi. Le "digressioni controllate", le provocazioni, i paradossi che ci costringe a considerare rappresentano uno dei più stimolanti luoghi del pensiero che il Novecento abbia saputo produrre. Nelle ultime righe di questo testo il filosofo evoca "l'amore del prossimo". Esso equivale a una "vita veramente umana", che "non può rimanere soddisfatta nella sua uguaglianza all'essere, vita priva di inquietudine", senza che "si risvegli all'altro", senza "disubriacarsi", perché per l'umano "l'essere non è mai - contrariamente a quanto affermano tante tradizioni rassicuranti - la sua propria ragion d'essere".‎

‎De Cecco Emanuela; Romano Gianni‎

‎Contemporanee. Percorsi e poetiche delle artiste dagli anni Ottanta ad oggi‎

‎ill. In questo libro vengono presentati documenti e immagini di artiste quali Cindy Sherman, Francesca Woodman, Ana Mendieta, Marina Abramovic, Annette Messager, Sherrie Levine, Jenny Holzer, Barbara Kruger, Guerrilla Girls, Rebecca Horn, Yayoi Kusama, Kiki Smith, Sophie Calle, Nan Goldin, Marlene Dumas, Rosemarie Trockel, Mona Hatoum, Doris Salcedo, Zoe Leonard, Sue Williams, Karen Kilimnik, Andrea Zittel, Eva Marisaldi, Sam Taylor-Wood, Pipilotti Rist, Grazia Toderi, Tacita Dean, Shirin Neshat, Gillian Wearing, Vanessa Beecroft, Rineke Dijkstra, Elke Krystufek, Margherita Manzelli, Tracey Moffatt, Luisa Lambri, Eija-Liisa Ahtila, Kara Walker, Ghada Amer, Lucy Orta, Soo-Ja Kim.‎

‎Iannone Luigi‎

‎Il profumo del nichilismo. Viaggio non-moralista nello stile del nostro tempo‎

‎br. La civilizzazione si fregia di alcune parole simbolo come libertà, globalizzazione, emancipazione, uguaglianza e di un codice di regole il cui valore supremo è il diritto alla felicità. Nessun intellettuale o filosofo riesce ad immaginare un mondo che non si fondi su queste fondamenta e nessun economista a concepire un modello di sviluppo radicalmente diverso. Tutto sembra già dato. Eppure, ad una lettura attenta, la realtà appare ben diversa perché la società si muove su una invisibile linea di demarcazione tra civiltà e barbarie che la rende allo stesso tempo progredita e spietata, tecnologicamente avanzata e disumana, capace di fornire opportunità e di ampliare a dismisura obblighi, limiti e divieti. E allora cosa si cela veramente dietro il termine civilizzazione? Lo spiega questo saggio che è una sorta di guida tra stili di vita, miti e modelli del nostro tempo. Una critica ironica e tagliente alla superficialità e al narcisismo, ad una prospettiva legata sempre e solo al presente, all'estetica del nulla ed all'etica del vuoto.‎

‎Gusti Lidia; Perotti Paola‎

‎La luna e i falò di Cesare Pavese. Guida alla lettura‎

‎brossura‎

‎Acidini C. (cur.); Bertone V. (cur.)‎

‎I macchiaioli. Arte italiana verso la modernità. Catalogo della mostra (Torino, 26 ottobre 2018-24 marzo 2019). Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. "Presso la GAM - Galleria Civica d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino, per la prima volta una mostra presenta al pubblico un confronto ravvicinato e puntuale fra artisti dell'Ottocento che hanno contribuito per strade diverse - ma spesso intersecate e talvolta confluenti - al rinnovamento della pittura italiana nel segno della ricerca sul "vero": i macchiaioli, toscani per nascita o per appartenenza professionale, e i piemontesi e liguri corrispondenti per età, motivazioni e percorsi pittorici. Si è scelto di individuare e documentare questo rapporto artistico - finora mai esplorato a fondo - proprio nella stagione iniziale e più felice di questa pittura improntata a un naturalismo anticonformistico, ossia il periodo che va dalla sperimentazione degli anni cinquanta dell'Ottocento ai capolavori degli anni sessanta, concludendo il percorso espositivo con il 1870." (Cristina Acidini Luchinat e Virginia Bertone)‎

‎Bonacci V. (cur.)‎

‎Giorgio Agamben. Ontologia e politica‎

‎br. Gli studi raccolti in questo volume, tutti inediti in italiano, testimoniano come, a partire dai primi anni Novanta, Giorgio Agamben occupi un ruolo centrale nello scenario filosofico contemporaneo. La ricezione della sua opera, già amplissima, è in costante crescita, e il suo pensiero è tra i più studiati e discussi in ambito internazionale. Se l'avvio del dibattito sulle sue tesi è stato innescato dal carattere espressamente politico dei primi scritti della serie "Homo sacer", l'attenzione si è poi gradualmente orientata verso uno studio strutturale dell'intera opera dell'autore, analizzando il nesso costitutivo tra le sue ricerche politiche e il suo tentativo di ripensare le categorie centrali dell'ontologia occidentale. In questo ambito, vengono qui individuate alcune tracce di ricerca, che articolano il libro in tre sezioni: «Potenza e linguaggio», «Stato di eccezione e dispositivi di governo», «Forma-di-vita, inoperosità e uso». In un'intervista rilasciata in Francia nel 2010, pubblicata in questo volume, Agamben invita a non considerare la sua indagine come un percorso o un procedere lineare: «Il termine - afferma - non è adatto, si dovrebbe parlare piuttosto di un va e vieni, O di una serie di digressioni e di détours». La presente raccolta tenta di descrivere questo «va e vieni» come un'oscillazione continua che verte tuttavia su temi ostinatamente ricorrenti, tesi ogni volta tra i poli dell'ontologia e della politica.‎

‎Rosso Guido‎

‎Terra (Terrae). Riflessioni sul mondo contadino in Cesare Pavese, John Steinbeck e altri autori‎

‎br. La civiltà contadina di cui mi accingo a parlare non ha perciò necessariamente caratteri reali, ma è un mondo in cui molti possono trovare qualcosa di proprio grazie al messaggio universale degli scrittori che verranno citati; si cercherà così di conciliare, o quanto meno di confrontare, luoghi anche molto diversi tra loro, separati da montagne, da pianure o addirittura dall'Oceano, ma che presentano alcuni tratti in comune che permettono di ritrovare situazioni complementari tra collina e mare, tra montagne, pianure e fiumi [...] Ritengo inoltre che il testo che segue possa essere anche un invito a leggere Pavese in modo nuovo, diversamente critico, in un ambito di più ampio respiro e possa essere utilizzato anche didatticamente. A questo fine, nell'ultima parte di questo scritto è stato ricavato uno schema dei personaggi e un "suggerimento pratico" che possono essere d'aiuto in una lettura approfondita effettuata nell'ambito di un curriculum scolastico. (Dalla Prefazione dell'Autore)‎

‎Fofi G. (cur.)‎

‎Cara Elsa. Storia di un'amicizia‎

‎br. Storia dell'amicizia tra la scrittrice Elsa Morante e il critico Goffredo Fofi, testimoniata dalle numerose lettere che si scambiarono tra il 1968 e il 1985. Lettere che raccontano non solo l'intensa e inquieta amicizia tra Elsa e Goffredo ma anche il clima culturale di quegli anni. Sullo sfondo l'isola di Arturo, cui entrambi sono molto legati. "Arturo e Procida, sono diventati allora un binomio quasi inconfondibile, e Procida è diventata forse in eterno "l'isola di Arturo". Elsa Morante chiese all'amico più vicino di tutti, Carlo Cecchi, di essere cremata, dopo la morte, e che le ceneri venissero disperse in mare, nel mare di Procida (dall'introduzione di G. Fofi).‎

‎Figes Orlando‎

‎La tragedia di un popolo. La rivoluzione russa 1891-1924‎

‎ill., br. La rivoluzione russa è stata, per i suoi effetti, una delle vicende più sconvolgenti della storia mondiale: in una sola generazione dall'instaurazione del potere sovietico almeno un terzo dell'umanità viveva in regimi che l'avevano presa a modello. Il costo in vite umane degli eventi rivoluzionari del 1917 e degli anni immediatamente successivi fu immenso: milioni di morti per le bombe e le pallottole dei rivoluzionari e per la repressione diretta del regime, per il terrore rosso e i pogrom antiebraici, ancora di più per la fame, il freddo, le malattie. In questo libro, considerate l'opera più completa e attendibile sul periodo, per la prima volta si è racchiusa in un unico volume l'intera parabola rivoluzionaria: dal 1891, quando per la prima volta la carestia e la fame spinsero la popolazione a ribellarsi all'autocrazia zarista, fino al 1924, quando alla morte di Lenin si erano ormai instaurate e consolidate le istituzioni del regime sovietico. Orlando Figes descrive la rivoluzione come una tragedia, tanto per il popolo russo nel suo insieme quanto per i singoli individui, dimostrando che il fallimento della democrazia nel 1917 aveva le sue radici nella cultura e nella storia sociale della Russia e che quella che era nata come rivoluzione del popolo conteneva già i semi della futura degenerazione in violenza e dittatura.‎

‎Amodeo Fabio; Cereghino Mario José‎

‎Lawrence d'Arabia e l'invenzione del Medio Oriente‎

‎br. Il Cairo, autunno 1914: l'archeologo Thomas Edward Lawrence entra a lavorare nei servizi d'intelligence britannici. In breve, i comandi militari di stanza in Egitto si accorgono delle sue eccezionali capacità. È l'inizio di una saga che nel giro di qualche anno trasformerà il giovane e sconosciuto sottotenente gallese nell'epica figura di Lawrence d'Arabia. La sua è una missione ai limiti dell'impossibile: avvicinare i capi arabi e convincerli a scatenare la guerra per bande contro i turchi nella penisola arabica e nella Mezzaluna fertile. Tra il 1916 e il 1918 la "rivolta nel deserto" si estende a macchia d'olio in tutta l'area, la svolta decisiva che provoca la sconfitta dell'Impero ottomano nel corso del primo conflitto mondiale. Ma Gran Bretagna e Francia, gli imperi coloniali più potenti dell'epoca, usciti vittoriosi dalla Grande guerra, non puntano affatto all'indipendenza degli arabi. Al contrario, il patto Sykes-Picot (1916) e le conferenze di Sanremo (1920) e del Cairo (1921) assicureranno a Londra e a Parigi nuove forme di dominio politico, militare ed economico su quegli immensi territori... Grazie ai molti fascicoli raccolti e analizzati negli archivi britannici di Kew Gardens, Amodeo e Cereghino affrontano con stile giornalistico le complesse vicende mediorientali degli anni tra il 1914 e il 1921, e il ruolo svolto da Lawrence d'Arabia in quel difficile contesto. Oltre ogni mito e leggenda.‎

‎Battaglia R. (cur.); Caminiti L. (cur.); D'Angelo M. (cur.)‎

‎Messina 1860 e dintorni. Uomini, idee e società tra Risorgimento e unità‎

‎br. Il volume propone più percorsi di "lettura" su alcuni aspetti della realtà meridionale nella transizione dal regno delle Due Sicilie al regno d'Italia con l'obiettivo di offrire spunti concreti alla riflessione storiografica. In particolare in questo lavoro convergono tre linee di ricerca, di riflessione e di analisi, che tendono a mettere in luce in una visione d'insieme, anche se variegata e variamente composita, prima di tutto il contributo della Sicilia e dei siciliani al dibattito politico sull'idea federalista nell'800; a "leggere", poi, la complessa transizione dai Borboni ai Savoia attraverso le concrete riforme del sistema giuridico e amministrativo; a descrivere, infine, il passaggio tra Risorgimento e Unità in un grande centro urbano, sia pure assumendo come punto di osservazione una città come Messina, che per molti aspetti rappresenta una realtà anomala nel contesto dell'isola grazie anche alla presenza di un'attiva borghesia mercantile legata al commercio marittimo.‎

‎Mazziotti Arnaldo‎

‎Introduzione alla lettura de' «I Promessi Sposi» di A. Manzoni‎

‎br.‎

‎Kristeva Julia‎

‎Colette. Il genio femminile. Nuova ediz.‎

‎br. «Amo la scrittura di questa donna: ti rapisce all'istante e senza un perché. Ma una spiegazione c'è: Colette ha inventato il linguaggio per definire la strana osmosi tra i piaceri che alla leggera chiamiamo fisici e l'infinito del mondo». Questo linguaggio nuovo è l'oggetto primo dell'attenzione di Julia Kristeva, che ci offre un'avvincente e sofisticata rilettura critica della scrittrice francese, andando a scavare nelle parole con cui Colette «dice l'indicibile e nomina l'innominabile». Colette (1873-1954), la scandalosa autrice di meravigliose pagine di letteratura erotica, l'amante insofferente e anticonformista di donne e di uomini, resta tuttora un'icona dell'immaginario libertario femminile. Sposata tre volte, ballerina spregiudicata nei teatri della Francia fin de siècle, fu anche la prima donna nella storia della Repubblica francese a cui furono tributati funerali di Stato. Pagina dopo pagina, la tumultuosa vicenda biografica di Colette si mescola all'analisi del suo genio, facendo di questa biografia un punto d'arrivo nella comprensione di una delle menti più creative del XX secolo.‎

‎Ricoeur Paul‎

‎Pensiero contemporaneo e analisi linguistica‎

‎brossura Un testo dedicato alla fenomenologia del linguaggio che ha l'obiettivo di determinare il compito che assume nella società attuale. Partendo da questo assunto, il celebre filosofo francese ha voluto confrontare la fenomenologia con le correnti operanti nel pensiero contemporaneo e definire una serie di problemi che emergono da questo contatto. Attenzione particolare viene data al rapporto tra fenomenologia e analisi linguistica anglosassone, in quanto è proprio attraverso l'analisi linguistica che si è in grado di comprendere le radici del principio di fenomenologia.‎

‎Grazioli E. (cur.)‎

‎Francis Picabia‎

‎ill., br. La fama di Picabia è legata al dadaismo, all'invenzione del "macchinismo": meno conosciuti sono il resto della sua carriera artistica, la sua importanza storica. Ostinandosi ad evadere dalle etichette, ha messo in crisi categorie radicate fin dentro l'avanguardia di cui è stato uno dei campioni più provocatori, fino a scardinare quella stessa idea di avanguardia quando si fossilizza in una pigra stasi. Compagno di strada e di scandali di Duchamp e Apollinaire prima, di Tzara e Breton poi, non si limita a dipingere, ma promuove e realizza riviste dall'impianto inedito, interviene in manifestazioni, fa teatro e cinema, ma soprattutto scrive poesie all'apparenza assurde, che gli guadagnano un posto di riguardo anche in campo letterario.‎

‎Cozzens Peter‎

‎La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana‎

‎ill., br. All'alba del 29 novembre 1864 le truppe al comando del colonnello John Chivington attaccarono di sorpresa il pacifico villaggio di Pentola Nera, trucidarono e mutilarono duecento Cheyenne, due terzi dei quali erano donne e bambini. Il massacro di Sand Creek fu il primo degli scontri che incendiarono le Grandi Pianure per circa un trentennio, portando all'esodo forzato degli indiani all'interno delle riserve. Non fu un genocidio, ma una spirale di violenza volta a cancellare una società guerriera e intimamente mistica che mal si conciliava con una nazione in ascesa. Il progresso americano era fatto di ferrovie da costruire, oro da trovare, immense distese da convertire in terreni agricoli. La danza del sole fu soppiantata dal cristianesimo, la caccia al bisonte dall'allevamento dei bovini, il nomadismo dalla stanzialità. Questa, però, è una visione parziale della conquista dell'Ovest americano. Secondo Peter Cozzens, studioso di storia militare ed esperto di guerre indiane, occorre invece andare più in profondità e far affiorare le ambiguità di tutti i protagonisti, per evitare di cedere all'emozione compassionevole tipica delle narrazioni degli ultimi cinquant'anni sulla resa di capi tribù quali Cochise, Cavallo Pazzo, Nuvola Rossa, Gambe di Legno e Toro Seduto. I pellerossa erano una costellazione di clan, spesso in lotta fra loro, non di rado scesi a patti con il «Grande Padre» di Washington per procurarsi sostegno contro i nemici. Le istituzioni furono tutt'altro che monocordi ma, anzi, vacillanti, indecise, deboli e incapaci di tenere a bada i delegati del governo federale sul territorio. L'esercito - mal equipaggiato, stremato dalla guerra civile, corrotto, incline all'alcol e alla diserzione - era composto di uomini arruolatisi per le ragioni più disparate, ognuno con le proprie ambizioni e debolezze. Così l'efferatezza di George Armstrong Custer, il pugno di ferro di William Sherman e la presunzione di Philip Sheridan si mescolarono alla fame di gloria di molte Giacche Blu, ma anche al turbamento di ufficiali come George Crook e Henry Carrington di fronte agli abusi brutali. Le vittorie indiane nel «massacro Fetterman» e al Little Bighorn, e i successi dei bianchi a Sand Creek e Wounded Knee, diventano quindi tasselli sanguinosi di una scena multiforme, in grado di sfumare i confini tra oppressori e vittime, colpevoli e innocenti. Basato in larga parte su fonti ancora inesplorate, "La terra sta piangendo" offre non una, ma tante storie della lunga conquista dell'Ovest, per farci comprendere quanto il dibattito su una delle pagine più violente e complesse della storia americana sia ancora ben lontano da una conclusione.‎

‎Ungaretti Giuseppe; Zoppi Garampi S. (cur.)‎

‎L'allegria è il mio elemento. Trecento lettere con Leone Piccioni‎

‎ill., br. "Quando si potranno consultare e pubblicare le lettere di Ungaretti, tante cose si metteranno meglio a fuoco, ed impressioni, e dispute e nascite d'idee, ed affetti." Così scriveva Leone Piccioni, suo allievo all'università di Roma e poi curatore delle opere, nella biografia del poeta. Interprete privilegiato di un mondo lirico che è patrimonio dell'umanità intera, Piccioni ha avuto con il Maestro una lunga e approfondita familiarità e, nonostante la frequentazione quotidiana, ha sempre intrattenuto con lui un intenso carteggio, quello che qui si pubblica, dando modo ai lettori di "mettere a fuoco" davvero uno dei maggiori poeti del Novecento europeo. Passano in queste lettere, scritte tra il 1946 e il 1969, oltre vent'anni non solo di vicende personali, di dispute accademiche e letterarie, di riflessioni sulla poesia e sul suo farsi, ma anche di storia culturale italiana; il tutto riletto attraverso gli occhi di Ungaretti, che a Piccioni si racconta e con lui spesso si sfoga, con toni talora impetuosi ma sempre limpidi e vibranti di personale ironia.‎

‎Vespa Bruno‎

‎Italiani voltagabbana. Dalla prima guerra mondiale alla Terza Repubblica sempre sul carro dei vincitori‎

‎br. Fino all'autunno del 2013 Matteo Renzi era solo, attaccato più all'interno che all'esterno del suo partito. Nel giro di pochi mesi, molti dei suoi avversari hanno voltato gabbana, sono diventati renziani, e alcuni fanno parte della squadra di governo. Dopo la clamorosa vittoria del Pd alle elezioni europee del maggio 2014, un folto gruppo della classe dirigente del paese si è messo a disposizione del giovane presidente del Consiglio, sperando di conquistare un ruolo di primo piano. "Ma visto che da noi non cambiava niente, l'ondata di renzismo è improvvisamente cessata" racconta il premier nel lungo colloquio accordato a Bruno Vespa per questo libro. I voltagabbana sono una costante della storia nazionale. Dal Risorgimento, quando venivamo accusati di vincere le guerre con i soldati degli altri, alla prima guerra mondiale, di cui ricorre il centenario, quando in nome del "sacro egoismo" a un certo punto ci trovammo a combattere a fianco delle due fazioni opposte, per scegliere infine quella vincente, rivolgendo le armi anche contro i tedeschi, nostri alleati da trent'anni. Mussolini, che voltò gabbana come interventista prima della Grande Guerra, si alleò con Hitler nella seconda anche perché gli era rimasto il complesso del "tradimento" del 1915. Alla caduta del fascismo, i voltagabbana furono milioni, e Vespa narra con divertito stupore la storia di prestigiosi intellettuali e artisti diventati all'improvviso antifascisti dopo aver orgogliosamente inneggiato al Duce fino al 25 luglio...‎

‎Donaggio E. (cur.)‎

‎La Scuola di Francoforte. La storia e i testi‎

‎br. I testi raccolti in questo volume consentono di accostarsi per la prima volta o di tornare a rileggere gli autori della Scuola di Francoforte. Dalla politica alla sociologia e alla psicoanalisi, dall'economia, all'arte e alla cultura di massa, questo gruppo di intellettuali attraversò i momenti che segnarono il pensiero e la storia del Novecento. In un intreccio di speranza e pessimismo, rigore e passione, la loro critica della società lancia un messaggio in bottiglia a un destinatario che un giorno forse lo raccoglierà.‎

‎Frida Kahlo. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Barovier M. (cur.); Sonego C. (cur.)‎

‎Paolo Venini e la sua fornace. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. Protagonista del vetro muranese del Novecento, Paolo Venini (1895-1959) con la sua appassionata attività, svolta nell'arco di quasi un quarantennio, ha contribuito in modo determinante alla vitalità dell'arte del fuoco, conseguendo risultati straordinari riconosciuti anche in ambito internazionale. Milanese, già socio della Cappellin Venini, nel 1925 fondò la vetreria V.S.M. Venini & C. avendo soci come Napoleone Martinuzzi e Francesco Zecchin, dai quali si separò nel 1932. Divenuto presidente della società, egli operò instancabilmente come grande regista e direttore della Venini fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1959. Nella definizione del catalogo della vetreria, egli intervenne anche come ideatore di nuove serie di vetri a metà degli anni trenta, ma in particolare nel corso degli anni cinquanta. Il volume, frutto di un'approfondita ricerca basata in prevalenza su materiale inedito proveniente dall'archivio storico Venini, illustra soprattutto quest'aspetto della sua attività attraverso la successione di circa trecento modelli. Per la maggior parte di essi Paolo Venini ricorse alle tecniche tradizionali muranesi di cui diede una raffinata e innovativa interpretazione grazie alla quale nacquero le serie Zanfirico reticello, Mosaico zanfirico, Mosaico multicolore ecc. e i coloratissimi vetri a murrine. Significativa fu inoltre l'influenza del design nordico che venne rivisitato in chiave muranese. Il volume documenta inoltre l'intervento degli autori che collaborarono con lui in maniera episodica tra gli anni trenta e gli anni cinquanta, chiamati dallo stesso Venini o giunti in maniera autonoma perché interessati al vetro e/o alla qualità del lavoro della fornace.‎

‎Morelli Gabriele‎

‎García Lorca‎

‎br. La sua persona "irradiava felicità", ricorda Neruda. È "la creatura" che ci mette in contatto con la Creazione, scrive Jorge Guillén. "Il capolavoro era lui", afferma Luis Buñuel. Sulla spinta di un'ingenua mitografia popolaresca, si è diffusa l'immagine del poeta bello, simpatico, allegro, animatore instancabile di serate mondane e letterarie, relegando in secondo piano lo stato di profondo drammatismo che invece ha caratterizzato la sua esperienza umana e reso straordinariamente moderno il suo messaggio poetico. Gabriele Morelli restituisce la giusta dimensione a uno degli autori più popolari del Novecento e alla sua complessa produzione (poesia, teatro, conferenze, disegni). Raccoglie una ricca e inedita documentazione grazie alla conoscenza dei familiari del poeta e alle dichiarazioni di testimoni, e con scrittura agile e fluida ricostruisce una puntuale biografia. Ampio spazio è dedicato alla formazione avvenuta in una Spagna viva e vivace, attenta ai valori della tradizione, ma anche aperta alle moderne estetiche delle avanguardie europee, tra ironia e divertimento insieme agli amici fraterni Salvador Dalì, Luis Buñuel e Pepin Bello. Pagine interessanti sono riservate alla tragica morte del poeta: si discute sul giorno dell'esecuzione (17,18 o 19 agosto 1936), si indicano i mandanti, si esaminano varie ipotesi sul luogo della sepoltura. Con garbo e discrezione si accenna alla sua sfortunata vicenda sentimentale, fino all'ultimo amore segreto venuto alla luce.‎

‎Scarpa Riccardo‎

‎Nordici e sudici. Molto ci unisce... Troppo ci divide‎

‎br. Nell'ultimo decennio, complice anche la grave crisi finanziaria, si è acutizzato l'annoso divario tra il Nord e il Sud del nostro Paese, fomentando sempre più esasperanti spinte separatiste al Nord e nostalgie neoborboniche al Sud. La questione meridionale nasce e vive con l'Unità d'Italia, minandone cronicamente le fondamenta. "Nordici e Sudici" è una ricerca controcorrente che ripercorre le tappe storiche e le ragioni politiche di una unificazione incompiuta. Dalle rapine dei Savoia al clientelismo democristiano, dalla Cassa del Mezzogiorno allo scandalo dei rifiuti. Il revisionismo di Riccardo Scarpa denuncia le storture e gli abusi di politiche unitarie sostanzialmente nordiste e perpetrate a danno del Sud, senza però sottoscrivere tutte le tesi assolutorie di un meridionalismo fazioso oggi di moda, come sottolinea Stefano Folli nella prefazione al testo. Per l'autore la salvezza dell'Italia passa per la rimozione di vecchie tare e mentalità radicate. Al Nord il compito di abbandonare i pregiudizi e ammettere i propri errori. Ad un certo Sud l'impegno di emanciparsi dalla logica dell'assistenzialismo con la quale è stato allevato da una politica malata cresciuta all'ombra del grande debito di stato. Prefazione di Stefano Folli. Introduzione di Matteo Salvini.‎

‎Schama Simon‎

‎Cittadini. Cronaca della rivoluzione francese‎

‎ill., br. La foltissima "cronaca" di Simon Schama ruota intorno al mutamento sociale che alla fine del Settecento altera drasticamente il corso della storia europea: quello che trasforma i "sudditi" di un monarca in "cittadini" di uno Stato. Ma invece del prevedibile quadro di un Ancien Régime bolso e decrepito, Schama ci mostra una società vivacissima e amante del nuovo, dove le vecchie distinzioni tra nobili e borghesi stanno velocemente morendo di morte naturale. L'Ancien Régime non è dunque vittima di una stagnazione, ma di un troppo rapido movimento verso la modernizzazione. E la folla dei "cittadini" rivoluzionari non è la manifestazione di una nuova classe sociale, bensì una temporanea confluenza di uomini - avvocati, professionisti, preti, nobili - avvicinati dall'appassionata convinzione di poter costruire insieme una nuova Francia. La loro visione euforica di libertà e felicità universali darà luogo però a un tragico scenario di fame, terrore, morte. Nella sua monumentale storia della rivoluzione francese Simon Schama capovolge uno a uno i luoghi comuni sul 1789 e nella sua narrazione i conflitti della storia si riflettono nell'esperienza quotidiana degli uomini e delle donne di cui narra le vicende, offrendo al lettore un senso vivissimo della realtà umana della rivoluzione francese.‎

‎Ferguson Niall‎

‎Impero. Come la Gran Bretagna ha fatto il mondo moderno‎

‎ill., br. Si parla molto negli ultimi anni di impero americano, e il libro precedente di Ferguson era un'analisi della sua potenza e della sua fragilità, ma il mondo di oggi è stato molto più profondamente determinato, nelle sue divisioni e nella disposizione interna dei poteri e delle forze in campo, da un altro impero: quello britannico. Niall Ferguson, storico inglese, ricostruisce l'ascesa e il declino della potenza d'oltremanica, dal XVII all'inizio del XX secolo, illustrando passo passo tutti gli aspetti che hanno caratterizzato e fatto grande la corona britannica nel mondo. Dal commercio alla forza militare, dal sistema di colonizzazione religiosa delle terre d'oltremare al ruolo fondamentale dei grandi esploratori, dalla capillare presenza di figure politiche sussidiarie, come il viceré, all'alleanza stabile con i poteri locali.‎

‎Belpoliti Marco‎

‎Settanta‎

‎br. Uscito quasi dieci anni fa, "Settanta" si è imposto nel corso del tempo come un contributo originale e importante per la comprensione delle vicende della letteratura italiana di quel decennio. Costruito come un racconto, attraverso sette storie di scrittori e di libri, racconta di Pasolini e Parise, di Manganelli e Calvino, del "carnevale bolognese" del Settantasette con Celati, Camporesi e Carlo Ginzburg, delle vicende di una rivista mai nata, "Ali Babà", capitanata da Calvino, delle reazioni degli scrittori al sequestro di Aldo Moro, da Sciascia ad Arbasino, da Eco a Fortini, del nesso sacrificio-letteratura in Furio Jesi, Pavese e Calvino, e spiega perché Pasolini si sia trasformato da poeta e scrittore in regista e poi in corsaro e luterano. Storie di un periodo in cui giunge al culmine la figura dell'intellettuale-scrittore che interviene nelle vicende della società italiana, partecipa alla vita politica, milita in un movimento o in un partito, unisce l'attività letteraria al progetto di una società più giusta. In "Settanta" gli avvenimenti politici e sociali riemergono attraverso le vicende letterarie, si leggono negli scambi polemici tra scrittori, appaiono attraverso lettere, documenti inediti, opere secondarie e laterali, fino a costruire una diversa storia dei libri e degli scrittori che hanno chiuso in anticipo di vent'anni il XX secolo.‎

‎Le Goff Jacques‎

‎Con Hanka‎

‎br. "Questo libro è dedicato a una donna, a mia moglie. È un libro d'amore e un atto di memoria. Ma è soprattutto il tentativo di far rivivere, nell'individualità della persona e della sua esistenza, una donna. Storico di mestiere, voglio sforzarmi di scrivere una sorta di biografia che racconti nella sua singolarità una donna anche se non ha fatto nulla di notevole dal punto di vista della 'grande storia'. Sarà quindi anche la storia di una coppia; l'eroina sarà la sposa, una polacca, medico, che lascia il suo paese e il suo mestiere per sposarsi con uno storico universitario francese, senza rinunciare né alla propria cultura d'origine, né alla propria personalità, insieme forte e discreta, né alla sua indipendenza di fronte a un marito amato e a due figli adorati. Non posso scrivere questo libro con l'oggettività dello storico. Qui c'è di più. Vorrei mostrare come i sentimenti e la vita quotidiana di una famiglia si sviluppano con l'ambiente e la storia che hanno vissuto - vita privata e vita pubblica - in un periodo in cui si intravede un'Europa più unita". (J. Le Goff)‎

‎Fonti Alessandro‎

‎Paul Klee. «Angeli» 1913-1940‎

‎ill., br. Vengono qui raccolte, riprodotte e commentate le 56 opere a tema angelico realizzate da Klee tra il 1913 e il 1940. Una di esse - l'Angelus Novus - fu acquistato da Walter Benjamin che ne fece la figura protagonista della sua "IX tesi di filosofia della storia" e in seguito un suo vero e proprio alter ego. L'"Angelus" è forse da considerarsi una delle maggiori icone del XX secolo e una delle immagini più diffuse e fortunate.‎

‎Sioli M. (cur.); Battistini M. (cur.)‎

‎L'età di Thomas Paine. Dal senso comune alle libertà civili americane‎

‎br. Paine parlò e scrisse nella sua epoca come un rivoluzionario planetario. Egli affermò l'aspirazione a una società più eguale per tutti, visse per il calore delle azioni umane e si mobilitò in prima persona contro le fredde gerarchie del potere degli Stati. Fu uno scienziato delle idee impegnato a determinare il significato del senso comune e definire i principi alla base dei diritti dell'uomo, ma anche un migrante sempre alla ricerca di un paese che gli garantisse il rispetto dell'uguaglianza e della libertà. Un gruppo di autori americani ed europei si interroga da un lato sul percorso intellettuale di Thomas Paine nella sua epoca, dall'altro si confronta con l'attualità del suo pensiero politico. Dai saggi emerge una vita complessa e avventurosa che terminò in povertà nella città di New Rochelle, a nord di New York, in una piccola casa dove rimase solo e abbandonato. Egli morì dunque dimenticato nella nuova nazione. Tuttavia, i suoi scritti continuarono a parlare alla gente comune così come alle leadership americane. Le sue parole sono state riprese da intellettuali e artisti, da un presidente repubblicano come Ronald Reagan e da uno democratico come Barack Obama. Ma Paine non è stato soltanto un patriota americano, bensì un cittadino del mondo: un sostenitore dei principi democratici, critico delle differenze di potere e denaro, un difensore delle libertà civili.‎

‎Soverina Francesco‎

‎Il «caso Bracco». Una ferita non sanata‎

‎brossura‎

‎Mari Enzo; Casavecchia B. (cur.)‎

‎25 modi per piantare un chiodo. Sessant'anni di idee e progetti per difendere un sogno‎

‎br. Con lo spirito curioso e concreto del bambino che imparando a sperimentare e a muoversi nel mondo acquisisce conoscenza, Enzo Mari si racconta in prima persona, dal periodo di autoformazione dell'infanzia e della prima giovinezza, tra gli anni Trenta e Quaranta, attento ai molti stimoli di una realtà difficile ma in pieno fermento, agli studi all'Accademia di Brera, alla fase di più intensa attività artistica che ha fatto di lui uno dei designer più geniali e innovativi del Novecento. Mari è sempre stato mosso dalla convinzione che progettare corrisponda a una pulsione profonda insita in ogni essere umano. Una convinzione che lo ha portato, negli anni Sessanta, a rivoluzionare il concetto di design, realizzando, con coerenza, un'«utopia democratica»: disegnare e produrre oggetti belli e utili per la gente comune. Sono nate così creazioni che non sentono l'usura del tempo: dai giochi concepiti per stimolare i bambini a «produrre intelligenza», ai progetti realizzati in tutto il mondo per i più importanti marchi (Olivetti, Driade, Zanotta, Artemide, Alessi). Con la fine degli anni Settanta, Mari considera conclusa l'utopia del design. Orgoglioso di essere un «ingenuo cronico», non esita a gridare che oggi il design è nudo ma non cessa di essere ottimista.‎

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