|
D'Avila, Elèmo [Alessandro Finocchi]
Errori e benemerenze dei futuristi imperialisti. (ristampa II migliaio)
Prima edizione, secondo migliaio Copertina in ottimo stato. Gore alle carte lontano dal testo. Contiene due brevi scritti dell’autore e il ‘Manifesto dell'Impero Italiano’ a firma Marinetti, Carli e Settimelli. Le Edizioni della Lupa erano dirette proprio da Elèmo D’Avila. Cammarota, Futurismo, 143.3
|
|
Goretti, Maria (due disegni originali di Tullio Crali)
Poesia della macchina. Saggio di filosofia del futurismo [ESEMPLARE CON DISEGNI AUTOGRAFI DI TULLIO CRALI]
Edizione originale. CON DEDICA Ottimo esmplare pregiato da due aero-disegni a matita, autografi firmati, di Tullio Crali: in occhietto l’aeropittore disegna il titolo dell’opera circondato da prospettive di palazzi colti dall’alto, nel noto stile ‘in picchiata’ d’aeroplano; a p. 5 (conclusione dello scritto prefatorio), verga il nome di F.T. Marinetti in caratteri cubitali disposti secondo linee geometriche intersecantesi. Saggio con prefazione di Marinetti («Splendore geometrico e estetica della macchina»). Cammarota, Futurismo, 246.4 e 3
|
|
Buzzi, Paolo
Aeroplani. Canti Alati di Paolo Buzzi col II° Proclama Futurista di F.T. Marinetti
Edizione originale. Splendido esemplare, copertina senza macchie e segni del tempo, mancante della prima carta bianca probabilmente rimossa a causa di una dedica. Non comune raccolta di poesie 1906-9, la prima pubblicata sotto l’egida del futurismo. Come prefazione, il «Secondo proclama» — ovvero il testo tra il mitopoietico e il programmatico con cui Marinetti traccia il bilancio della reazione alla fondazione del futurismo nel febbraio dello stesso anno. Il proclama appare qui in seconda edizione; nel 1911 verrà ripubblicato con qualche modifica e il titolo definitivo “Uccidiamo il chiaro di luna!”. Cammarota, Futurismo, 68.2
|
|
[Paladini, Vinicio (copertina)] Dino Terra
Ioni. Qualche tempo di due umani e d’un demone - Storia con avvenimenti rari normali curiosi e straordinari - Più delle considerazioni e altre cose interessanti
Edizione originale. Ottimo esemplare (minimi segni del tempo perimetrali alla copertina, che rimane molto ben conservata); internamente fresco e pulito. Conserva la rara scheda editoriale. Raro romanzo sperimentale di proto-fantascienza, abbellito da una notevole copertina disegnata in fotomontaggio da Vinicio Paladini, giustamente celebre e riprodotta in tutti i repertori dedicati alla grafica futurista, a cominciare dallo storico «Le Livre futuriste» di Giovanni Lista. Cammarota, Futurismo, 462.3; Lista, Le Livre futuriste, n. 220
|
|
[Paladini] Pietro Maria Bardi (design di Vinicio Paladini)
Un fascista al paese dei soviet
Prima edizione. Ottimo esemplare, parzialmente a fogli chiusi. Non comune prima edizione nell’interessante collezione «Documenti» delle Edizioni d’Italia dirette dal giovane e brillante Armando Ghelardini, con grafica editoriale di Vinicio Paladini. Reportage del viaggio in Russia compiuto da Pietro Maria Bardi quale membro di una commissione di urbanisti, arricchito da prezioso materiale iconografico: «Le fotografie e gli schizzi di questa inchiesta sono stati riprodotti dalla collezione fotografica e dagli album realizzati dall’autore durante il suo viaggio in Russia, nel settembre dell’anno XI». L’ottica di Bardi (co-fondatore e direttore di «Belvedere» e «Quadrante») è quella di un intellettuale moderno, vicino al gusto e alle teoriche del razionalismo; nel dopoguerra, già collezionista d’arte, Bardi fondò e presiedette il Museu de arte de São Paulo.
|
|
Aa. vv. (a cura e con grafica di Max Bill)
Futurismo & Pittura Metafisica.
Edizione originale. Straordinario esemplare con la firma autografa in quarta di copertina del grande collezionista Riccardo Jucker. Catalogo della storica mostra tenutasi nel novembre-dicembre 1950 alla Kunsthaus di Zurigo, curata dal grande grafico e connoisseur Max Bill. Una delle prime retrospettive significative del dopoguerra. Introduzione di R. Wherli, segue uno scritto di Max Bill a cui sono intercalati — tradotti in tedesco — il manifesto di fondazione del futurismo, di Marinetti; il «Manifesto tecnico dei pittori futuristi», di Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini; il «Manifesto tecnico della scultura futurista», di Boccioni; il «Manifesto dell’architettura futurista», di Sant’Elia; l’articolo di Carrà apparso sul primo numero di «Valori plastici» (15 nov. 1918), che commenta il quadro «Ovale delle apparizioni».
|
|
Cavalli, Armando (a cura di Antonio Castronuovo; postfazione di Pablo Echaurren)
il giallo e l’Azzurro. Edizione anastatica a cura di Antonio Castronuovo. Postfazione di Pablo Echaurren
Edizione anastatica. Perfette condizioni, libro nuovo. Edizione anastatica de «il giallo e l’Azzurro», la rarissima opera prima futurista parolibera di Armando Cavalli, pubblicata in originale a Faenza nel 1915. Tiratura di soli 130 esemplari numerati, con introduzione storico-critica di Antonio Castronuovo e postfazione di Pablo Echaurren.
|
|
Marinetti, Filippo Tommaso
8 [otto] anime in una bomba. Romanzo esplosivo
Edizione originale. CON DEDICA Più che buon esemplare (restauri perimetrali alla copertina, particolarmente al dorso; normale lieve brunitura interna), impreziosito dalla dedica autografa dell’autore «all’amico Cavalli con una forte stretta di mano. Cavalli dovrebbe essere il faentino Armando Cavalli, che ebbe un momento futurista nel periodo della prima guerra mondiale. Menzione di «6° migliaio» in copertina. Libro d’artista, notevole raccolta di prose e parolibere (detto «romanzo parolibero») con soluzioni davvero interessanti (brevi frasi articolate su più pagine con un sintagma per pagina) e un disegno parolibero finale (riprodotto anche in copertina). Cammarota, Marinetti, 69; Caffeina dell’Europa, 110 (per il mese di edizione); Fanelli e Godoli, Il futurismo e la grafica, primo inserto a col., p. I img 3
|
|
Jannelli, Guglielmo
Scala 1 : ∞ [uno a infinito]. Tavola parolibera di Guglielmo Jannelli Futurista (1917) [variante del titolo: VIOLENZA cariata dei 3 Monti in passione] [variante del titolo: La zona degli eroi]
Tavola parolibera originale. CON DEDICA Leggeri e sparsi punti di foxing; per il resto ottimo stato di conservazione. La tavola parolibera è ispirata alle vicende belliche che videro coinvolti i futuristi Marinetti, Jannelli e Formoso durante l’assalto al Monte Kuk, nel corso della decima battaglia dell’Isonzo. L’attacco cominciò il 12 maggio, e due giorni dopo, il 14, Marinetti rimase ferito all’inguine; dovette abbandonare il campo di battaglia. La ferita gli valse la prima di una serie di medaglie di bronzo al valore militare. -- Una nota al piede della grande tavola indica al «Declamatore» di seguire le frecce numerate, chiarendo così il percorso utile all’interpretazione della composizione. La freccia numero uno indica l’onda composta dalla frase «VIOLENZA cariata dei 3 Monti in passione», che sarà dunque da intendersi quale incipit. I «tre monti» sono poi richiamati alla freccia numero tre, in alto a destra, e si tratta della catena montuosa formata dai monti Kuk (o Cucco di Plava), Vodice e Santo, sui quali si era disposta la linea difensiva nemica. La presa di quelle posizioni, nel corso del mese di maggio, fu molto impegnativa per le armate coinvolte. Siamo peraltro alle soglie della disfatta di Caporetto, avvenuta di lì a cinque mesi. -- Il collage tratto esplicitamente dall’«Italia futurista», sul centro-destra della composizione, proviene precisamente dal fascicolo II,17 del 10 giugno; abbiamo una probabile data di composizione, suffragata, peraltro, da una lettera inviata da Marinetti a Jannelli che potrebbe avere come oggetto proprio questa tavola: «Perché non mandi all’Italia Futurista delle parole in libertà (di facile esecuzione tipografica) sulla battaglia, indicando che combattevamo davanti e sulla montagna tu coi cannoni io colle bombarde e Nino Formoso parolibero giovanissimo a 100 metri da me, pure ferito, fante?». «L’invito fu accolto», scrive Miligi, editore della lettera, e Jannelli compose la grande tavola parolibera. -- Il primo a pubblicare la tavola è stato Giovanni Lista, nello storico repertorio dedicato al libro futurista: lo studioso tuttavia — tra altre imperfezioni — sbaglia grossolanamente nell’indicare le misure dell’opera, e utilizza come titolo una parte del testo in alto a sinistra, che completo legge « qui poi s’estende la zona degli eroi », e dopo uno spazio abbondante continua: « nell’ossigeno | Forte | d’italiA ». Il testo è contrassegnato dalla freccia numero undici, dunque è poco credibile come titolo della composizione. Qualche anno dopo, Claudia Salaris corregge il tiro: riproducendo la grande tavola nel suo volume dedicato a «Filippo Tommaso Marinetti», prende a titolo l’incipit della composizione. L’anno appena successivo all’uscita del libro di Salaris, Giuseppe Miligi sta ultimando il suo volume dedicato ai futuristi siciliani, nel quale pubblica oltre cinquanta lettere inedite inviate da Marinetti a Guglielmo Jannelli: lo studioso dichiara in una nota di aver visto la tavola pubblicata da Salaris mentre correggeva le bozze, appena in tempo per ricondurla alla missiva marinettiana succitata. La tavola è poi censita, riprodotta (malissimo, in bianco e nero) e rapidamente commentata nel libro di Anna Maria Ruta sul «Futurismo in Sicilia». Infine, la tavola è stata esposta alla mostra goriziana per il centenario, nella sezione prima, dedicata al «Futurismo e la guerra»: opportunamente impaginata in catalogo a lato del passaggio in cui Giordano Bruno Guerri racconta di Marinetti ferito il 14 maggio sul Kuk, la tavola non è purtroppo stata dotata di una scheda, nemmeno minimale. G. Lista, Le Livre futuriste (Modena 198 4), p. 52 n. 103, riprodotta (misure errate); C. Salaris, Filippo Tomaso Marinetti (Firenze 1988), p. 159, n. 240; G. Miligi, Prefuturismo e primo futurismo in Sicilia (Messina 1989), pp. 317-318; A.M. Ruta, Il futurismo in Sicilia (Marina di Patti 1991), p. 121; Futurismo: Filippo Tommaso Marinetti, l’avanguardia giuliana e i rapporti internazionali, Gorizia 2009, p. 25
|
|
Mazza, Armando
Al fronte
Edizione originale. Più che buon esemplare (alcune fioriture). Una delle rarissime cartoline pubblicate negli anni del primo conflitto mondiale, prima della famosa busta con le «10 Liriche d’amore» (Milano 1919). Salaris, Futurismo postale, p. 136-138, n. 2; Scudiero, Futurismi postali, p. 57 n. 95
|
|
Mazza, Armando
[Dalle «10 [dieci] liriche d’amore»:] Occhi
Edizione originale. Ottimo esemplare (uniforme lieve brunitura) stampato in blu. È una delle rarissime «10 Liriche d’amore», cartoline che raccolgono al recto versi liberi e parole in libertà (verso vuoto ad eccezione del modulo «Cartolina postale»), messe in vendita dall’editore Facchi nel 1919: «certamente il primo esempio di un uso poeticamente finalizzato del mezzo postale» (Scudiero, p. 56a). Salaris, Futurismo postale, p. 136-138, n. 9; Cammarota, Futurismo, 319.3; Scudiero, Futurismi postali, 95 (p. 57)
|
|
Martini, Arturo, e Primo Conti
Mostra personale dello scultore Arturo Martini e del pittore Primo Conti
Edizione originale. Leggero restauro conservativo che non tocca il testo a una delle piegature dell’astuccio, per il resto fragile ed affascinante esempio di arte postale, in ottime condizioni. Rarissimo catalogo concepito come busta-contenitore di cartoline. Cartoline intonse divise in due serie di cinque per autore unite a leporello.
|
|
Aa. vv. (Cascella, Bucci, Chetoffi / Ketoff, Di Bosso, Crali, Verossì e Ambrosi)
L’Aeronautica alla XXIII [23; ventitreesima] Biennale di Venezia
Catalogo originale. Esemplare in ottime condizioni di conservazione: rimossa la carta corrispondente alle pagine 29/30, contenente due tavole con opere di Ambrosi e Di Bosso. Prezioso album/catalogo, molto raro (manca al completissimo repertorio dei Nuovi archivi del futurismo e i repertori istituzionali online registrano meno di dieci copie in tutto il modo, la maggior parte delle quali in biblioteche romane). Stampato con grande cura dall’Ufficio editoriale dell’Aeronautica diretto da quel Federigo Valli che animerà l’editoria romana nel dopoguerra con le memorabili Edizioni di «Documento». Dalla prefazione, firmata dal «Tenente Colonnello Enrico Castello | luglio 1942»: «Per la prima volta, alla Biennale di Venezia, un intero padiglione è dedicato all’Aeronautica [...]. La guerra si fa sentire [...]. Solo i futuristi, bisogna riconoscerlo, hanno tentato la nuova espressione di vita [...]». Nel 1942 la Confederazione fascista Professionisti e Artisti in collaborazione con l’Aeronautica italiana organizza una vera e propria residenza per artisti negli spazi militari dell’arma aerea italiana, con lo scopo di produrre opere sul soggetto: «Nonostante il tempo limitatissimo, una cinquantina di artisti ha risposto all’invito [...], hanno osservato i musi delle macchine e le sagome degli uomini; parecchi hanno preso parte a voli di guerra, disegnando in volo; uno ha persino dipinto nel vuoto della carlinga sospesa sul mare. [...] Il numero delle opere [...] ci ha costretti a limitare la scelta a 185 fra quadri e sculture». Tra gli artisti esposti, i fratelli Cascella (Michele, Tommaso e Pietro, «eccellenti»), Anselmo Bucci («fenomeno»), gli aeropittori Chetoffi (alias Ketoff, al secolo Ivan Ketov), Di Bosso, Crali, Verossì e Ambrosi (sorprendente l’assenza di Tato). In mostra anche xilografie e sculture. Tra l’ampia sezione delle tavole, accuratamente riprodotte in scala di grigi ed esaltate dal grande formato, si segnalano le opere di Ambrosi (Uomini e macchine di guerra; Allarme a bordo; Bombardamento di Malta), Verossì (Profughi nell’S. 81), Di Bosso (Paracadutista lanciato), Crali (Luci di guerra sul Mediterraneo), Chetoffi (Caccia tuttofare; Attaccano i paracadutisti).
|
|
Sakheim, Arthur
Expressionismus Futurismus Aktivismus. Drei Vorträge
Prima edizione. Esemplare in ottimo stato. Non comune saggio del letterato tedesco. Falqui, Bibliografia e iconografia del futurismo, p. 104
|
|
Hevesy, Iván Irta
A Futurizmus, expresszionizmus és kubizmus művészete [muvészete] [L’Arte del futurismo, espressionismo e cubismo]
Edizione originale. Ottimo esemplare, fresco e pulito (minimo segno d’urto in testa e una piccola frattura ricomposta professionalmente al dorso muto). Importante saggio critico dell’intellettuale ungherese, membro del movimento attivista di Laios Kassák che ruotava attorno alla rivista «Ma». Riprende, rielabora e ampia le riflessioni accennate in rivista e nella plaquette in tiratura limitata «Futurista, expresszionista és kubista festészet» (1919 per le edizioni di «Ma»). Belle riproduzioni di opere dei maggiori artisti europei dell’avanguardia storica, tra cui Severini (La danseuse obsédante), Russolo (Ricordi di una notte), Boccioni (Le forze di una strada; La risata), Carrà (Funerale dell’anarchico Galli). «Le illustrazioni [...] sono le stesse pitture che sono state esposte a Budapest nel 1913 [Mostra itinerante di H. Walden], con un catalogo che contiene lunghe descrizioni di ogni opera» (Diz. Fut.). «Iván Hevesy (1893-1966) [...] analizzava l’apporto del futurismo all’elaborazione delle nuove forme estetiche, ponendolo al vertice delle tendenze moderne [...]» (Salaris, p. 1161-s). Diz. Fut., p. 1194c-1195a (con illustrazione); Salaris, Furturismi nel mondo, pp. 1164-5 (con illustrazione); Handbook of International Futurism (2019), p. 548
|
|
Paladini, Vinicio
Arte d’avanguardia e futurismo
Prima edizione autonoma. Ottimo esemplare (normale lieve scoloritura al dorso; minime fioriture alle carte interne). Sole quattro copie in Iccu (manca ad Apice), 6 copie in importanti istituzioni per OCLC. Estratto autonomo dell’articolo pubblicato sulla «Bilancia» del luglio 1923, qui in raffinata plaquette corredata da sei belle tavole bianco/nero (una a colori), opere di artisti futuristi e dell’avanguardia europea (Carrà, Severini, Gleizes, Pannaggi, Idelson, van Doesburg, Boccioni, Prampolini). Rappresenta l’inizio della riflessione paladiniana sui vari -ismi, preludio di quello che sarà di lì a qualche anno la fondazione dell’Immaginismo. Cammarota, Futurismo, 354.1; Lista, Dal futurismo all’immaginismo, p. 30
|
|
Calcagno, Diego (con illustrazioni di Peirce)
Bordate del capriccio
Edizione originale. CON DEDICA Piccola mancanza al piede della cop. anteriore, nel complesso ottimo esemplare pregiato da invio autografo dell’autore in copertina. Proveniente dalla collezione Giampiero Mughini. Rara raccolta di poesie ornata dalle notevoli incisioni di Peirce. Cammarota, Futurismo, 73
|
|
Buraggi, Dionisio
Vigilia
Edizione originale. Lievi fioriture e imperfezioni alle prime e alle ultime carte, nel complesso un ottimo esemplare pregiato da una dedica manoscritta firmata «Alberto Buraggi». Rara opera d’esordio del ventenne Dionisio Buraggi, che poi pubblicherà con «La Voce» (Zodiaco, 1914) e — nell’immediato dopoguerra — un volume nella collana d’avanguardia diretta dalla futurista Maria Ginanni (Feritoie, 1919). Poco o nulla si sa di questo poeta che smise di pubblicare versi dopo il 1919. Cammarota, Futurismo, n. 64.1; D’Ambrosio, Nuove verità crudeli, p. 558, nota 17
|
|
[Marinetti, Filippo Tommaso]
O Oriente. Anno III. 15–III–908. LE ROI BOMBANCE
Prima edizione. Più che buon esemplare (marginali e poco influenti segni del tempo). Rarissimo estratto dalla rivista portoghese «O Oriente», pubblica la recensione di Nascimento Mendoza al «Roi bombance» di Marinetti, seguita da un bel fotoritratto dall’autore opera di Paul Souza: una stampa fotografica originale ai sali d’argento è direttamente applicata in terza pagina. Raffinata impaginazione Liberty. Curiosa l’insistenza di Mendoza sul «festim futuro», ribadito anche in grassetto a p. [2], e sul «revolucionario» protagonista della piéce, elementi che prefigurano decisamente la rivoluzione futurista in preparazione per il principio dell’anno seguente. Salaris, Filippo Tommaso Marinetti (Firenze 1988), p. 71 n. 59
|
|
Urba, Josef (copertina di Josef Skupa)
Avion. Básně
Edizione originale. Eccellente esemplare a fogli ancora chiusi. Raccolta di poesie pubblicata in proprio in elegante confezione editoriale. Il poeta Josef Urba, non altrimenti segnalatosi per ispirazione avanguardista, sceglie qui di rifarsi precisamente al futurismo per rendere i suoi versi più congruenti alle tematiche strettamente contemporanee («una sorta di volo aereo intorno al mondo», nelle parole di Salaris): dalla copertina di Josef Skupa che risente delle ricerche meccanico-costruttiviste di quegli anni (in Italia il riferimento sarebbe a Vinicio Paladini e alla sua copertina per «Inferno», 1929) fino a «S.o.s.», ultima poesia della raccolta, in stile parolibero. Salaris, Futurismi nel mondo, pp. 202-3
|
|
Palazzeschi, Aldo [A. Giurlani]
L’incendiario. Col rapporto sulla vittoria futurista di Trieste
Edizione originale. CON DEDICA Più che buon esemplare in brossura (segni del tempo perimetrali, particolarmente al dorso, interno lievemente brunito): la copia di Carlo Medici, il misterioso autore del romanzo horror «Gomoria», pregiata dalla dedica autografa dell’autore firmata «Milano, 10 marzo 1910». Importante raccolta di poesie, in parte inedite; compare qui, tra le altre, la famosa «E lasciatemi divertire». Apre il libro l’ampia prosa narrativa di Marinetti «Rapporto sulla vittoria futurista di Trieste», seguita dalla raccolta «Le fanfare della stampa. Il Futurismo e i Futuristi difesi da: Silvio Benco, Eda Gianelli, A. Bellotti, Paolo Arcari, A. Scocchi, V. Cuttin, Augusto Datta, G. Giacomelli, A. Tamanini», rassegna stampa ricca di interessanti contenuti. Pare che il libro sia stato messo al bando dalla censura austriaca nelle zone del triveneto, a causa del tono anti-austriaco dello scritto prefatorio marinettiano. È il primo volume a uscire con l’aggiornata sigla delle Edizioni futuriste di “Poesia”, e non più semplicemente «Edizioni di “Poesia”». Tirato in mille copie stando al carteggio Marinetti-Palazzeschi, con l’autore che sostenne le spese di stampa, l’editore quelle di diffusione; il 27 marzo ne esce un’interessante recensione sulla «Tavola rotonda» di Napoli (XX.10-12), puntualmente registrata in D’Ambrosio (Nuove verità crudeli p. 134-s, nota 38), elemento che fornisce un ‘terminus ante quem’ per localizzare il mese di stampa. Cammarota, Futurismo, 356.8; Salaris, Marinetti editore, pp. 95-ss
|
|
Cangiullo, Francesco - Marinetti, Filippo Tommaso (et alii)
Le Futurisme. Revue synthétiqua illustrée N. 2: Le Theatre de la surprise. (Théâtre synthétique - Music-hall futuriste - [...]). Manifeste
Manifesto di cm 23x29, pp. [4]. Versione francese integrale del corrispettivo italiano, «Surprises theatrales» comprese. In calce al testo la citazione di D. Braga da Le Crapouillot del 15 apr. 1921: «Les hommes et les écols dites d'avant-garde [...]. Il faudrait le proclamer violemment». In intestazione di p. [1]: «Le futurisme. Revue synthétique illustrée», 11 janvier 1922 - N. 2.
|
|
Bruno, Antonio
Come amò e non fu riamato Giacomo Leopardi. Studio letto all’Università di Roma il 7 maggio 1912
Edizione originale Esemplare proveniente dalla collezione futurista di Giampiero Mughini, pregiato dalla dedica autografa dell’autore «al poeta Renato Simoni»; in ottime condizioni (copertina un po’ brunita). Opera prima molto rara, precede di pochissimo l’esordio poetico «More di macchia», plaquette impressa a Roma non oltre il giugno dello stesso anno; annuncia infatti al contro-frontespizio le «More» come «di prossima pubblicazione». Umberto Cantone, in un intervento su «La Repubblica» dell’11 gennaio 2015, ha definito Antonio Bruno «il Leopardi di Sicilia»: «con il poeta di Recanati Bruno condivideva il rachitismo e l’irrefrenabile, doloroso desiderio di Assoluto». -- Che questo suo esordio leopardiano nulla abbia del banale scritto d’occasione, del resto, lo conferma la ristampa procurata dallo stesso Bruno nell’ambito dei «messaggi della Gnosi d’Albavilla», pubblicati nei tardi anni ’20: «Una conferenza [...] su un tema che avrebbe fatto da canovaccio e dannazione della vita di nostro fratello Bruno, l’amare senza essere riamato, la dissimmetria nel gioco dei sentimenti tra uomo e donna» (Mughini, La collezione, Torino 2009, p. 32). -- «Io sento con l’infallibilità dell’istinto che i miei antenati letterari si chiamano Giacomo Leopardi, Edgar Poe e Charles Baudelaire» (Antonio Bruno, 26 aprile 1924). Cammarota, Futurismo, 61.1
|
|
(Bruno, Antonio, traduce) Edgar Allan Poe
Il corvo. Traduz. di Antonio Bruno. A cura di Salvo Tomaselli
Edizione originale. CON DEDICA Più che buon esemplare pregiato dalla dedica autografa del curatore, Salvo Tomaselli (minimi segni del tempo marginali alla copertina, che presenta inoltre un timbro di proprietà di avvocato catanese; timbro ribadito al frontespizio; angolo superiore della copertina posteriore integrato tramite restauro senza mancanze di testo; una lievissima gora nello stesso punto delle ultime due carte). Rarissima edizione della traduzione di Antonio Bruno (manca del tutto a ICCU e anche alla bibliografa di Domenico Cammarota, che pure registra puntualmente ogni altro suo scritto — non necessariamente futurista), stampata a cura dell’amico Tomaselli pochi mesi dopo il suicidio dell’autore. Pagina dedicatoria a Bruno Corra, «mio maestro ed amico».
|
|
Bruno, Antonio
More di macchia. Liriche
Edizione originale. CON DEDICA Ottimo esemplare pregiato dalla dedica autografa dell’autore: «Alla Signora Duchessa di Palazzo - gentilissima - in omaggio | Antonio Bruno || Roma Giugno 1913». Rarissimo esordio poetico pubblicato in Roma appena a seguito del discorso su Giacomo Leopardi (citato nel contro-frontespizio assieme a un previsto romanzo «Baronella», poi mai pubblicato). Raccolta di liriche nel solco del simbolismo decadentista. -- «Ancora simbolista e crepuscolare in “More di macchia”, gli anni del suo intenso, anche se marginale, sperimentalismo, sono quelli dal 1915 al 1917 […]. Nel 1915 [Bruno] è il vero animatore di “Pickwick”, la sola rivista degna di considerazione uscita in Italia negli ultimi tempi, a detta de “La Voce”, che si modellò nella struttura e nello spirito sulla fiorentina “Lacerba” e svolse un’energica azione di svecchiamento culturale favorendo la più tarda stagione futurista catanese. Il suo nome figura in tutti i cinque numeri con un giornale di bordo, alla maniera di Ardengo Soffici, dal titolo ”Balocchi”, in cui con la firma di Pierrot dà vita a considerazioni letterarie, pensieri, riflessioni estetiche e sociali, con composizioni sue in versi e in prosa e con le traduzioni da Baudelaire, Laforgue e Mallarmé» (Anna Maria Ruta, voce del «Dizionario del futurismo»). Cammarota, Futurismo, 61.2
|
|
Gambini, Ivanhoe
Piatto in ceramica decorato a mano con motivo futurista
Firmato e databile anni ‘80; diametro cm 28. Esemplare in ottime condizioni. Gambini [Busto Arsizio,1904- 1992] é stato pittore e ceramista; aderì al Movimento futurista verso il 1928. Con Andreoni, Merli, Duse, Strada e Munari, fonda il Gruppo Radiofuturista Lombardo e nel 1929 con il gruppo, tiene la prima Mostra futurista a Varese, cui seguiranno molte altre esposizioni. E’ autore fra l’altro della copertina dell’opuscolo “Almanacco dell’Italia Veloce”, Milano 1930. A partire dagli anni 60 partecipa a concorsi e mostre di ceramica. Cfr. Scudiero Gambini Aeropittore futurista.
|
|
Farfa [Vittorio Osvaldo Tommasini]
Noi miliardario della fantasia. Presentazione di S.E. Marinetti accademico d’Italia
Prima edizione. Più che buon esemplare (normali minimi difetti alla copertina; interno uniformemente brunito). Il libro poetico di Farfa per eccellenza, raccoglie 266 componimenti avanguardisti e paroliberi. Frontespizio e layout dell’autore. Al frontespizio e in copertina si legge: «Farfa poeta record nazionale vincitore del primo circuito di poesia futurista infrontato col casco lirico d’alluminio a 1000 metri in idrocorsa». Cammarota, Futurismo, 195.2
|
|
Govoni, Corrado (copertina di Adolfo De Carolis)
Le Fiale
Edizione originale. Ottimo esemplare interamente genuino, senza restauri; lieve scoloritura al piatto superiore e segno dei fascicoli al dorso. Conserva distaccata ma in ottimo stato la pecetta marinettiana «“Poesia” organo del futurismo». Rarissima opera prima e notevole esordio, che pose Govoni tra i punti di riferimento per i giovani poeti del primo Novecento italiano, tra crepuscolarismo e modernismo liberty. Edizione a spese dell’autore, tirata in soli quattrocento esemplari non numerati su carta di pregio in barbe, con testo stampato in tre colori e lussureggiante apparato decorativo disegnato in xilografia da Adolfo De Carolis: la grande incisione di copertina, ripetuta in nero al frontespizio, e undici fregi nel testo. -- Poco meno di sei anni dopo, alle soglie del 1909, contemporaneamente alla nascita del futurismo, Govoni sceglieva Marinetti come suo editore di riferimento, e gli consegnava anche le rese della produzione precedente (come presto fece anche Aldo Palazzeschi). È così che «la copertina di “Fiale” di Corrado Govoni (1903) con l’elaborata xilografia “dannunziana” di Adolfo De Carolis “sfregiata” dall’etichetta di Marinetti “Poesia - Organo del Futurismo” è un’immagine metafora di alcuni concetti chiave del futurismo: sfregio al passato, appropriazione e risemantizzazione. La copertina etichettata risulta, inoltre, particolarmente adatta a significare quanto la principale casa editrice del movimento, ovvero le Edizioni Futuriste di “Poesia”, sia per intrinseca natura lontanissima dal concetto elitario di libro illustrato, di edizione di pregio, che aveva contraddistinto in qualche modo la stagione dannunziana modellata sugli esempi internazionali del “Revival of printing”» (Coronelli, “L’incisione nell’editoria futurista”, in: Il segno dell’avanguardia, 2018, p. 88a). -- Nel 1948, per la garzantiana «Opera prima» diretta da Enrico Falqui, Govoni ripubblicava «Le fiale» con diverse (piccole ma non banali) modifiche, e in cauda poneva un’interessante memoria: «Non ricordo più bene chi mi consigliò, nel 1903 (avevo diciott’anni), per la pubblicazione del mio primo libro di poesia “Le Fiale”, l’editore fiorentino Francesco Lumachi; se cioè fu Giovanni Papini o Adolfo De Karolis. Quello che ricordo con esattezza è che l’edizione di 400 copie in formato grande, di bellissima carta a mano, come oggi non se ne trova l’uguale, mi costò insieme alle belle incisioni in legno del De Karolis, l’intera eredità lasciatami dalla tremula indimenticabile nonna: 800 lire». Nella nota inoltre per la prima volta l’autore rivelava l’esistenza di un’originaria sezione di sonetti erotici («Vas luxuriae») sostituita a stampa già ultimata da «Giallo crisantemo e violetto pasquale» («circolarono con quei sonetti scandalosi non più di quattro o cinque copie»). Nel 1975 Lanfranco Caretti si imbatté in un esemplare ancora provvisto dei «Vas luxuriae» e ne diede un’edizione anastatica. «Delle “Fiale” esistono oggi tre edizioni: la princeps, in cui (tranne nella manciata di copie che conservano il “Vas”) la seconda sezione è la sostitutiva “Giallo crisantemo e violetto pasquale”; l’edizione Garzanti del 1948, sempre senza il “Vas” e con le varianti d’autore; un’edizione anastatica della princeps scovata da Caretti (Imola, Galeati, 1983), cioè con il “Vas luxuriae” e senza “Giallo crisantemo” […]. Non esiste pertanto nessuna edizione che raggruppi “Vas” e “Giallo crisantemo” assieme, e che restituisca al lettore d’oggi tanto “Le Fiale” nella loro veste originaria, quanto la vulgata che è circolata fino agli anni settanta. Lo scomodo lavoro di collage che ancora oggi si è costretti a fare per avere uno sguardo d’insieme sulla raccolta è, mi pare, un’illuminante testimonianza della sua indomabilità» (F. Targhetta, Corrado Govoni 1903-1907, tesi di dottorato 2008 Uni Padova, p. 13 nota 8). Cammarota, Futurismo, 249.1 e 249.5
|
|
[Fillia (Luigi Colombo) ed Enrico Prampolini (curatori)] Aa. vv.
Les futuristes italiens [seguito da:] Prima mostra nazionale di plastica murale per l’edilizia fascista
Edizioni originali. Ottimo esemplari (minime e fisiologici segni del tempo; lieve arricciamento delle pagine dovuto anche al naturale restingersi della sovracoperta in acetato; in ogni caso, una copia non circolata). Rarissima emissione cumulativa dei due cataloghi, procurata in occasione della stessa esposizione dell’aprile 1935 alla galleria parigina Bernheim Jeune — ultima grande collettiva futurista in Francia prima della morte di Fillia e del conseguente declino di tutto il movimento artistico futurista, che prelude alla tragedia della seconda guerra mondiale: «Una nuova ampia esposizione futurista a Parigi contribuisce all’ulteriore fortuna internazionale del movimento, attorno alle personali di Prampolini, attivissimo leader, Depero, Rosso, Fillia e Tullio d’Albisola, proponendo tutta la gamma dell’operatività futurista: dall’aeropittura cosmica alla plastica murale, dall’arte sacra alle arti decorative e alle aeroceramiche» («Nuovi archivi del futurismo»). In realtà, a prescindere dalla scarna scheda dei «Nuovi archivi» — che suona assolutamente decontestualizzata; e stante il ruolo di punto di riferimento artistico assoluto che incarna Enrico Prampolini, superstar di livello europeo — il leader operativo del movimento nella fase rinascente che va dal 1929 al 1935 è proprio Fillia, come dimostra ulteriormente questa emissione cumulativa dei due cataloghi, la scarna plaquette per la Bernheim Jeune e il corposo fascicolo per la «Prima mostra nazionale di plastica murale per l’edilizia» («uno dei maggiori eventi propositivi del Futurismo negli anni trenta», secondo i «Nuovi archivi»): entrambi caratterizzati dalla modernissima grafica «Stile futurista», perfettamente allineata al gusto razionale e costruttivista che domina l’avanguardia internazionale dell’epoca, rappresentano il trionfo del progetto filliano, destinato a infrangersi con la prematura morte dell’artista torinese nel febbraio del 1936. Nuovi archivi del futurismo, I, 1934/15 e 1935/5b.
|
|
Cenni, Lorenzo
Cardi selvaggi. Brani di vita vissuta - Quadri sociali - Gli scritti da Parigi di “Fanny Bruniori” [RICOPERTINATURA]
Edizione originale, seconda emissione. Esemplare con menzione di «2a Edizione» al taglio alto della copertina originale; brossura leggermente sporca, con una contenuta lacerazione ricomposta senza perdite alla cerniera anteriore alta; per il resto ottimo, a fogli chiusi. Data aggiunta in inchiostro al frontespizio (in elegante mano coeva): 1908. Rarissimo libro, censito in sole tre copie in ICCU. Fu pubblicato in una prima emissione con la copertina recante gli stessi dati tipografici del frontespizio: in seguito alla pubblicazione de «L’Aristocrazia operaia», nel 1913, fu procurata anche questa seconda emissione di «Cardi Selvaggi», con ricopertinatura «a cura dei “Liberi” aderenti all’Aristocrazia Operaia». Entrambe le emissioni, testualmente identiche, sono senza data. Su alcuni repertori viene indicato «[1908]»: eppure la quarta di copertina della prima emissione, che già reclamizza «L’Aristocrazia operaia» come «di prossima pubblicazione», farebbe propendere per una data più alta, piuttosto contigua al 1913. Pautasso (p. XXV), che pure riporta «[1908]», segnala un’unica recensione apparsa su un piccolo foglio fiorentino nel marzo del 1912. -- «Cardi selvaggi» è la prima opera letteraria di Lorenzo Cenni, operaio che si era fatto le ossa lavorando nella tipografia del duo Leda Rafanelli - Ugo Polli, proprietari e animatori dell’omonima libreria-editrice specializzata in testi anarchici e irregolari. Prima di mettersi in in proprio fondando il movimento dell’«Aristocrazia operaia», dal 1906 al 1910 Cenni aveva diretto la rivista politico-letteraria «La Blouse», pubblicando alcuni pamphlet politici e promuovendo anche una piccola attività d’editore. La réclame di «Cardi selvaggi» apparve su «Lacerba» nel corso del 1914 (appena sotto lo «Zang tum tuuum» marinettiano!): il personalissimo anarchismo ribelle del Cenni, quasi spontaneo e di certo più letterario che non filosofico o politico, presenta in effetti non pochi punti di aderenza con la prima temperie futurista, e confluì invariabilmente nel movimento interventista proto-fascista. Pautasso, Cenni: Aristocrazia operaia (Milano 2019)
|
|
Soffici, Ardengo
Giornale di bordo [SECONDA EDIZIONE]
Seconda edizione. Ottimo esemplare. La brossura conserva ampia unghiatura con normale sfrangiatura, marginali note a penna e a matita ai piatti, carte normalmente brunite. Firma di possesso al frontespizio. Raccolta in volume dei pezzi usciti sulla rubrica omonima in «Lacerba», brillante resoconto quindicinale di piccoli ma saporosi fatti di quotidiana vita letteraria e artistica, «modello esemplare dello stile di Soffici» (Corsetti, voce DBI, 2018). Cammarota, Futurismo, 449.5
|
|
Farfa [Vittorio Osvaldo Tommasini]
Tuberie. Edizione di un manoscritto
Prima edizione. Nuovo. Edizione stampata in ottanta esemplari numerati.
|
|
Nazariantz, Hrand (su F.T. Marinetti)
F.T. Marinetti ei apagajapaštoitiine [traslitterazione dall’armeno]
Prima edizione in armeno. Ottimo esemplare a fogli ancora chiusi (dorso normalmente scolorito con piccoli restauri). Rarissimo saggio di presentazione di Marinetti e del futurismo al pubblico armeno, favorito dall’amico Enrico Cardile. Cammarota, Marinetti, Marinettiana II, 11 (lacunoso); Salaris, Bibliografia p. 111b-112a; Tonini, La dimensione internazionale di Filippo Tommaso Marinetti (in: Futurismo ... avanguardia giuliana, 2009, pp. 125-140), fig. 2-3
|
|
Dessy, Mario
Vostro marito non va?... Cambiatelo!!
Prima edizione. Copertina scurita, per il resto ottimo esemplare, pulito. Raccolta di sintesi teatrali precedute dal manifesto del «Teatro futurista sintetico» (Marinetti, Settimelli, Corra). Cammarota, Futurismo, 174.2
|
|
Sanzin, Bruno Giordano (cur.)
Pittura Aeropittura Futurista. Arazzi architettura giocattoli. Prima mostra triestina organizzata da Bruno G. Sanzin sotto gli auspici del Circolo Artistico
Catalogo originale. Ottimo stato di conservazione. Raro catalogo della collettiva 6–20 marzo 1931 al Circolo artistico di Trieste. Parteciparono Ballelica, Benedetta, Cocchia, Crali, Dalla Baratta, D’Anna, Depero, De Giorgio, Diulgheroff, Dormàl (il più rappresentato con 12 opere), Dottori, Fillia, Lepore, Lupieri, Müller Denes, Oriani, Peri, Pozzo, Prampolini, Sgaravatti, Tato, Voltolina. Sanzin è l’organizzatore e il curatore dell’apprezzabile veste grafica del catalogo. Contiene la parolibera di Sanzin «Programma di vita», il «Manifesto dell’aeropittura» (firmato dal solo Marinetti), 12 belle tavole b.n. (Tato, Lancio paracadute, Aeroplani; Dormàl, Acqua mossa, Solitudine mistica, Casa in costruzione; Dalla Baratta, Danza-Sensazione, Ritratto del pittore Dormàl; D’Anna, Salto in alto; Voltolina, Tram; De Giorgio, Garage con ascensori esterni, Studio per una villa; Sgaravatti, Guardia svizzera). «[...] l’iniziativa costituisce un importante momento d’incontro fra artisti del triveneto (significativa la presenza del gruppo padovano di Dormal) e nazionali (Tato, Dottori, U. Pozzo, Prampolini, Benedetta, Fillia, Diulgheroff)» (Diz. Fut.). Nuovi archivi del futurismo, I, 1931/6; Salaris, Storia, p. 244 (con ripr.); Diz. Fut., p. 1034a
|
|
D’Alba, Auro [Umberto Bottone]
Baionette. Versi liberi e parole in libertà
Prima edizione. Esemplare fresco e pulito, con qualche difetto marginale alla copertina (piccola mancanza agli angoli del piatto anteriore, che è leggermente fiorito; dorso lievemente scurito con lieve gora al piede). Raccolta di poesie con diverse soluzioni parolibere di notevole impatto grafico. È l’unico libro futurista dell’autore, poeta della primissima generazione (il gruppo storico di «Poesia: rassegna internazionale») poi perduto alla causa avanguardista nel primo dopoguerra. Memorabile la copertina, progettata dall’autore e dall’editore (Marinetti), che lo rende uno dei libri più immediatamente iconici della prima stagione futurista. Presso le “F.T. Marinetti Papers” della Beincke Library (Yale Uni) è conservata la lettera con cui l’editore scrive al tipografo romano i dettagli dell’edizione: «Milano ... 19-3-15 | Egregio Sig. Armani, siamo rimasti definitivamente d’accordo col sig. Auro d’Alba che il prezzp totale definitivo del volume “Baionette” (compresa la copertina) 1.500 copie sarà di L. 575.– ...». Cammarota, Futurismo, 133.1 e ripr. p. II n. 4
|
|
Munari, Bruno, e Gian Franco Merli
Mostra d’arte futurista. Gruppo · Radiofuturista · Lombardo
Catalogo originale. Ottimo esemplare proveniente dall’archivio di Ivanohe Gambini — artista milanese di cui questo evento espositivo costituisce l’esordio futurista. Catalogo della mostra tenutasi nel giugno 1929 alla biblioteca civica di Varese. Uno dei pochissimi reperti dell’effimera attività radiofuturista, tutta incentrata sulla misteriosa e sfuggente figura di Gian Franco Merli e sull’opera di Munari. Interessante testo introduttivo originale, firmato Merli-Munari, ed elenco delle opere: Munari (34 opere), Duse (15), Strada (7), Gambini (2). Rarissimo: manca del tutto a Iccu e Oclc (dato comprensibile se si guarda alla natura effimera dello stampato e al carattere strettamente locale e giovanile dell’inziativa). Nuovi archivi del futurismo I, 1929/12; Negri et al., Anni ’30: Arti in Italia oltre il fascismo, p. 240b
|
|
Balla, Giacomo
[Cartolina autografa firmata, disegnata dall’artista:] «CARISSIMO DE NARDIS, AI [HAI] SENTITO CHE BATTUTA? LAVORANO ANCORA LE RAZZE PASSATISTE...!»
Cartolina autografa firmata, disegnata dall’artista. Cartolina viaggiata, inviata al «FUTURISTA | - [Luciano] DE NARDIS | Via Garibaldi | FORLì». Ottime condizioni di conservazione. Giacomo Balla — massimo tra i futuristi — praticò con esiti eccezionali la cosiddetta arte postale. Quasi tutte le cartoline da lui inviate a partire dalla metà degli anni dieci fino a tutti gli anni ’30 presentano più di un elemento artistico, mentre alcune di queste sono delle vere e proprie opere d’arte in miniatura. Numerose sono le cartoline indirizzate a Luciano De Nardis, a secolo Livio Carloni, forlivese che, su magistero di Balla, ebbe una breve carriera artistica fino ai primi anni ’20. In questo esemplare l’artista lavora su dei fogli ‘di recupero’, su cui erano già stati tracciati schizzi pittorici e scritte a pastello nero: ritaglia una porzione formato cartolina e lavora al recto e al verso con pennello e tempera di colore rosa: «CARISSIMO DE NARDIS, | AI SENTITO CHE BATTUTA? | LAVORANO ANCORA LE RAZZE | PASSATISTE...! PREPARO | LAVORI PER ESPOSIZIONE FAREMO | INSIEME - CERTAMENTE INAUGU= | RAZIONE PRESIDEREMO - AVANTI | BUON LAVORO SALUTI A TUO FRATELLO | A MAFARKA FAMILIA TANTI A PRATELLA | A TUTTE LE FUTURISTE | TUO BALLA». Sul lato dell’indirizzo, con la stessa tempera rosa Balla aggiunge, in verticale «RIGUARDO TEU [sic] PROMESSE | MI RACCOMANDO DI NON | INCOMODARTI TROPPO | SONO TEMPI DELICATULI». La cartolina, proveniente dalla collezione Conforti di Firenze, è stata pubblicata da Piero Pacini nel 1970 (nel quaderno monografico della «Critica d’arte» di Ragghianti che funge da supplemento agli «Archivi del futurismo»). Pacini data con sicurezza «5 - 11 - 1917», mentre a oggi il timbro postale sembra molto difficilmente leggibile. La mostra cui si riferisce Balla, inoltre, non sembra poter essere «quella del 4-31 ottobre 1918 alla Casa d’arte Bragaglia», visto che si trattò di una personale. De Nardis espone per la prima volta alla mostra nazionale futurista del marzo 1919 a Palazzo Cova di Milano; quindi alla «64a esposizione Giovani futuristi presentati da F.T. Marinetti» nel marzo 1921 sempre presso Bragaglia, dove sono radunati i giovani afferenti al magistero di Balla (NAF I 1921/2). Pacini, “Lettere e documenti” (Critica d’arte 17:11, mag-giu 1970: 8-56), pp. 49-50
|
|
Balla, Giacomo (con le figlie Luce ed Elica)
Cartolina autografa firmata, inviata a Emma Calabria: «LUCELICA PENSANPARLANDO GITALMAAARE»
Documento autografo originale. Ottime condizioni di conservazione, viaggiata (angoli leggermente smussati e leggera ondulatura; francobollo rimosso). La cartolina ritrae al recto, in stampa seppiata, il bel quadro oggi noto come «Parlano». La data, scritta a mano verso «2.7.32», contraddice l’odierna datazione dell’opera al 1934 (anche se il timbro postale è illeggibile e potrebbe trattarsi di un lapsus dello scrivente). A mo’ di didascalia, nella sua calligrafia estremamente pittorica, l’artista aggiunte al recto alcune linee curve di sapore futurista e «LUCELICA PENSANPARLANDO GITALMAAARE». Al verso gran parte del testo è vergato da Luce Balla. Due righe di nota in mano di Balla, e firma autografa «Ballelica» di Elica Balla.
|
|
Ballelica (i.e. Elica Balla), con il padre Giacomo e la sorella Luce
[Dipinto a tempera su cartolina postale:] «DALLA MIA FINESTRA»
Dipinto a tempera su cartolina. Ottime condizioni di conservazione, viaggiata (minime abrasioni al disegno, con due fori di puntina appena percettibili alrecto; francobollo conservato). Bello scorcio di Roma vista nella cornice della finestra. Firmato e titolato ai bordi della composizione, in inchiostro blu: «BallElica». La cartolina è inviata al «Signor Mario Battistella» e reca al verso le firme autografe di Luce, Elica, e del padre Giacomo Balla, che scrive: «PIACEVOLPITTOR | SALUTBALLA».
|
|
Pratella, Francesco Balilla
Rosellina dei Vergoni (La Sina d’ Vargöun). Scene della Romagna bassa per la musica
Edizione originale. Dorso muto parzialmente lacunoso ed etichetta di biblioteca privata al frontespizio: per il resto esemplare in più che buone condizioni (qualche arrossatura alle carte interne). Rarissima opera seconda. «Edizione ricercata» (Tampieri). Pubblica il libretto in lingua italiana dell’opera 22, che «ottenne nel 1909 il I Premio al Concorso «Cicinnato Baruzzi» per il Teatro Comunale di Bologna» (Tampieri) e fu eseguita in detto teatro il 4 dicembre 1909. La vittoria pose l’autore all’attenzione degli addetti ai lavori, tra i quali Marinetti. Risolta da pochi mesi la questione dei pittori futuristi (inizio 1910) il capo del futurismo cercava con urgenza qualcuno da arruolare alla voce «musica», e la scelta cadde con determinazione su Pratella, presentato in pompa magna come il giovane-prodigio autore della «Sina d' Vargöun». Tampieri, Pratella, p. 394-s n. 32; Diz. Fut., p. 923a
|
|
Marinetti, Filippo Tommaso, e Aldo Giuntini
GLI EROI MUSICALI DELLA NOSTRA GUERRA. Sintesi musicali futuriste ... L’Ecc. F.T. Marinetti presenta Aldo Giuntini
Edizione originale. Ottimo esemplare ben completo della busta originale. Il carrarese Aldo Giuntini (1896-1969), formazione musicale al pianoforte, studi irregolari e prime prove caratterizzate da uno «scolorito linguaggio espressionista» (Saracino, p. 545b), trova infine ispirazione nel Futurismo: a partire dalle prime interessanti prove, i Brani sintetici e le Sintesi musicali per pianoforte (Carrara 1928), fino alla conoscenza diretta con Marinetti, nel 1933. Giuntini diventa il campione dell’«aeromusica» (manifesto pubblicato su «Stile futurista» I,2, agosto 1934) e accompagna il capo del Futurismo in varie serate tra declamazione e musica. -- Il primo disco che vede riuniti Marinetti alla voce e Giuntini al pianoforte è quello delle «Sintesi musicali futuriste», pubblicato nel 1938 ma che raccoglie anche i materiali 1933-34. Marinetti così lo presentava, nell’occasione: «Il Movimento futurista italiano attira l’attenzione del mondo sul grande musicista futurista Aldo Giuntini, creatore della sintesi brevità nella musica. Le sue sintesi musicali futuriste di un minuto ciascuna escludono qualsiasi sviluppo tematico per captare l’essenza pura della musica» — sottolineando la cifra stilistica di Giuntini, abile nel comporre «brevissimi [...] pezzi pianistici (1 minuto di durata) costruiti su aggregati esatonali, percussivamente scanditi e ritmicamente variati con effetti dinamici ripetitivi» (Saracino, p. 545c). -- «Gli eroi musicali della nostra guerra» è il secondo e ultimo disco pubblicato dal duo: le «sintesi musicali» traggono questa volta ispirazione dall’«aeropoema simultaneo» di Marinetti «Canto eroi e macchine della guerra mussoliniana» (Milano 1942), dedicato ai caduti d’Etiopia: Giuntini mette in musica: -Gli eroi Borsini e Ciaravolo affondano col cacciatorpediniere Nullo nel Mar Rosso; -Il mare; -La festa dei motori di guerra; -Accerchiati vincemmo a Passo Uarieu; -Battaglia simultanea di terra, mare, cielo. -- La calda e baritonale voce di Marinetti introduce i brani e, in alcuni pezzi, si inserisce mimando scambi di battute o parti in discorso diretto: memorabile la resa di Vincenzo Ciaravolo che, con appropriato accento di Torre del Greco, urla «Comandante comandante sono l’attendeeente Ciàraaaavolo vengo pure io» (così stampato in Canto eroi e macchine, p. 66). -- Come comprensibile, data la natura effimera del prodotto, i dischi cosiddetti “futuristi” sono rarissimi sul mercato antiquario: non abbiamo notizia di lotti offerti in cataloghi antiquari negli ultimi trent’anni, né di apparizioni in asta. Il disco qui presentato manca dal catalogo online del sistema bibliotecario nazionale, altrimenti detto Iccu, e sia Lombardi che Cammarota concordano nel definirlo, rispettivamente, «raro» e «rarissimo». -- Curioso il macroscopico errore di datazione «1931» nell’enciclopedia di Lombardi. Gli eroi musicali della nostra guerra è da datare al 1942 sia per il riferimento al poema marinettiano, sia per la sigla identificativa «Columbia DQ 3661»; alcuni esemplari, inoltre, recano stampigliato sulla busta un timbretto con data «FEB. 1942». L’errore rimarca tuttavia la condizione ancora provvisoria degli studi sul Futurismo musicale, e in particolare la mancanza di qualsivoglia approfondimento specifico sull’opera di Aldo Giuntini. E. Saracino, Giuntini, Aldo (voce del Dizionario del Futurismo, Firenze 2001, p. 545); D. Cammarota, Filippo Tommaso Marinetti: bibliografia (Milano 2002), n. V.244; D. Cammarota, Futurismo: bibliografia di 500 scrittori italiani (Milano 2006), n. V.241.12; D. Lombardi, Nuova enciclopedia del Futurismo musicale (Milano 2009), p. 131; C. Salaris, Pentagramma elettrico (Pistoia 2009), n. 61; A. Latanza & D. Lombardi, Musica futurista 6: Filippo Tommaso Marinetti declama (compact disc Milano 2010, MM006 Mudima), n. 14
|
|
Carli, Mario
Codice della vita fascista [in copertina: « 2ª [seconda] edizione»]
Seconda edizione. Ottimo esemplare. Ristampa, nello stesso anno della prima, del provocatorio scritto già apparso ne «L’Impero» del 5 ottobre 1927. Ottimo esemplare. Raro.
|
|
Aa. vv. (a cura di Antonio Marasco e Ernesto Thayaht; prefazione di F.T. Marinetti; con Bellonzi, Acquaviva et alii)
Gruppo futurista toscano. Mostra futurista. Pittura scultura aeropittura arti decorative architettura. Organizzata da Marasco e Thayaht
Edizione originale. Esemplare proveniente dalla biblioteca di Luce Marinetti, come da timbro ex libris in frontespizio; in più che buone condizioni (lievi fioriture perimetrali; tracce di ruggine alla pinzatura). Raro catalogo dell’importante collettiva tenutasi nel febbraio 1931, con i futurist torinesi, i toscani (personali di Marasco e Thayaht) e — portato dal pisano Bellonzi — il futurista savonese Giovanni Acquaviva, che dopo questa specie di esordio nel movimento diverrà uno dei più vitali e creativi artisti dell’ultima stagione. Marinetti scrive la «Prefazione» e le presentazioni di Marasco e di Thayaht. Fondamentale apparato iconografico, con 27 illustrazioni tra le quali alcune cose molto rare e solo qui riprodotte, come i disegni di Acquaviva, le ceramiche di Farfa e Tullio D’Albisola, le opere di Bellonzi, Casini e RAM.
|
|
Carrà, Carlo
La mia vita
Edizione originale. Ottimo esemplare. Libro estremamente raro: «[...] quasi l'intera tiratura andò bruciata durante un bombardamento» (Cammarota). Fondamentale raccolta di memorie di Carrà, piena di notizie sull’ambiente artistico italiano del primo Novecento — che l’artista aveva attraversato in quasi la sua totale estensione, dal liberty al novecentismo, passando per il futurismo. Cammarota, Futurismo, 88.4 (collazione con imprecisioni)
|
|
Marinetti, Filippo Tommaso
Come si seducono le donne. Con prefazione di Bruno Corra e Settimelli
Edizione originale. Più che buon esemplare (normale usura marginale alla copertina, mancanze al piede del dorso, angoli arricciati; più che buono l’interno). Molto raro. Saggio brillante in tono autobiografico/narrativo che ebbe notevole successo e l’onore di svariate edizioni italiane e almeno due all’estero (Buenos Aires). Inaugura di fatto un genere — quello della novella piccante — poi molto frequentato da Marinetti. Fotoritratto all’antiporta: «F.T. Marinetti sottotenente bombardiere» e dedicatoria parolibera «Alla granata austriaca», elementi che segnalano come il romanzo sia stato scritto proprio in tempo di guerra. In tutte le copie le pp. 131-6 (chiusa del cap. 8) uscirono in bianco per intervento della censura. Il libro è all’origine della feconda polemica femminista sfociata sulle pagine di «Lacerba» e capeggiata da Enif Angiolini Robert, che ebbe bollare il libro di Marinetti come «... un dilagare di calunnie spaventevoli»; con la Robert poi Marinetti firmerà a due mani «Un ventre di donna», romanzo assai sperimentale. Cammarota, Marinetti, 62
|
|
Sant’Elia, Antonio
Mostra delle opere dell'architetto futurista Sant'Elia [...] discorso inaugurale di F.T. Marinetti dell'Accademia d'Italia
Catalogo originale. Ottimo esemplare. Raro catalogo della tappa romana della prima importante retrospettiva su Sant’Elia, che aveva inaugurato a settembre 1930 a Como, poi era passata alla Galleria Pesaro di Milano in ottobre (assieme a una collettiva di «22 pittori futuristi» e in dicembre approda a Roma. Catalogo della mostra del dicembre 1930. Contiene il testo di Marinetti «Sant'Elia e la nuova architettura», il manifesto «L'Architettura futurista», un ritratto fotografico di Sant’Elia soldato e 9 riproduzioni dei progetti del visionario architetto futurista, martire della prima guerra mondiale.
|
|
Cangiullo, Francesco, e Pasqualino (Casa d’arte Bragaglia)
Invito. Casa d’arte Bragaglia [...]. La prima esposizione dell’Alfabeto a sorpresa creazione dei futuristi Cangiullo e Pasqualino
Catalogo originale. Ottimo esemplare, fresco e pulito. Catalogo molto raro e molto ricco della seconda mostra allestita alla neonata Casa d'Arte in via Condotti 21: nel novembre 1918 Bragaglia ospita dunque le tavole parolibere dell’«Alfabeto a sorpresa» di Cangiullo e Pasqualino (la mostra inaugurale era stata la personale di Balla in ottobre). In catalogo i testi «L’alfabeto a sorpresa. Manifesto futurista» di Marinetti e l’elenco delle opere, impaginati alternativamente a 5 tavole parolibere originali dei fratelli Cangiullo (Il prestigiatore dell’alfabeto, Il giocoliere dell’alfabeto, Le balie, Marinetti ferito, Golfo di Napoli); chiude un estratto dalla poesia di Paolo Buzzi dedicata a Cangiullo, già uscita sulla rivista «Vela latina» (n. II,41, 14-20 ottobre 1915) e raccolta infine nel «Poema dei quarant’anni» (1922). Cammarota, Futurismo, 364.1; Lista, Le Livre futuriste, p. 124-5; Nuovi archivi del futurismo I, 1918/6
|
|
Bragaglia, Anton Giulio
I tedeschi e le canzoni di guerra. 1813-1870-1915
Prima edizione. Gora che tocca il margine esterno della copertina anteriore e lambisce alcune delle prime pagine; nel complesso discreto esemplare, intonso. Poderoso e ben documentato saggio sulle canzoni popolari in lingua tedesca dall’antichità ai prodromi della guerra europea. Bragaglia aveva un’ottima conoscenza del mondo germanico, dimostrata in questo saggio e nell’ugualmente poderoso «Territori tedeschi di Roma» (Firenze 1918). Nella prima metà del decennio 1910-1920 collaborò assiduamente con la rivista/editrice «Humanitas» di Bari.
|
|
(Boccioni e Carrà, copertine) Aa. vv. (Marinetti, Settimelli, Corra, et alii)
Teatro futurista sintetico ... Supplemento al N. 114 de “Gli Avvenimenti” [- ... unito al N. 15 de “Gli Avvenimenti”]
Collezione completa in edizione originale. CON DEDICA Trascurabili minimi difetti al piatto posteriore del primo fascicolo; secondo fascicolo con firma e data autografe, sempre al posteriore: «Benedetta Marinetti -– 24». Eccezionale insieme. I due volumetti uscirono come allegati alla rivista settimanale di Umberto Notari «Gli Avvenimenti», rispettivamente con il numero 114 (28 nov. - 5 dic. 1915) e con il numero II,15 (2-9 aprile 1916): stampati su carta povera, contengono i primi exploit teatrali dei futuristi, preceduti dal «Manifesto del teatro futurista sintetico» stampato al primo fascicolo. Gli stessi contenuti si ritrovano nei due volumetti dedicati al «Teatro futurista sintetico» della collana «Biblioteca teatrale» dell’Istituto Editoriale Italiano. Claudia Salaris parla di «ristampe in edizione economica», mentre in realtà non sembra poter essere chiarito chi precede cosa, nella confusione tipica delle edizioni Notari: di certo è più probabile una quasi contemporaneità, tra fascicoli/allegati e volumetti, se non addirittura una precedenza della presente edizione allegata al settimanale. -- Il vero pregio dei due fascicoli, tuttavia, risiede nelle meravigliose copertine d’artista, affidate ai due pesi massimi della pittura futurista: Carlo Carrà e Umberto Boccioni, che concedono i clichés di due opere assolutamente coeve; molto felice, quindi, la scelta di stampare a due colori, nei toni dell’azzurro-violetto per Carrà e azzurro-grigio per Boccioni. -- Al primo volume le sintesi teatrali di Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Arnaldo Corradini, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Corrado Govoni, Luciano Folgore, Decio Cinti, sono precedute dal «Manifesto del teatro futurista sintetico». Più ampio il “parterre” di autori nel secondo volume, dove sono pubblicati Marinetti, Settimelli, Bruno Corra, Remo Chiti, Balilla Pratella, Paolo Buzzi, Francesco Cangiullo, Boccioni, Luciano Folgore, Mario Carli, Giacomo Balla, Guglielmo Jannelli, Mario De Leone, Ulric Quinterio, Armando Cavalli, Oscar Mara, Depero, Auro D'Alba, Trilluci, Cantarelli, Rebecchi, Diobelli, Nannetti. Salaris, Riviste futuriste, pp. 662-7 2 voll.
|
|
|