Cicatello Angelo
Ontologia critica metafisica. Studio su Kant
brossura
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Cecchi Delfo
Cibo, corpo, narrazione. Sondaggi estetici
brossura
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Le Moli Andrea
Heidegger: soggettività e differenza. Questione dell'uomo e impegno ontologico
brossura
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Furlanetto C. (cur.); Villata E. (cur.)
Animali, uomini e oltre. A partire da «La bestia e il sovrano» di Jacques Derrida
brossura
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Marianelli Massimiliano
Primato delle passioni. Alain interprete di Descartes
brossura
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Corrado Gianluca
Silenzio all'opera. Roland Barthes e Maurice Blanchot
brossura
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Lyotard J. François; Fidomanzo V. (cur.)
Istruzioni pagane
br. Un dialogo letterario e tutto politico, dalla penna di uno dei massimi filosofi contemporanei. Jean-François Lyotard mette in scena il confronto tra un anonimo parigino e un dissidente sovietico (siamo alla metà degli anni Settanta). La Francia si prepara alle elezioni amministrative e l'appuntamento con le urne è occasione per un confronto senza tempo con il valore della rappresentanza. Quale rapporto c'è tra i cittadini e i detentori del potere? Quali possibilità ha in Francia l'azione dei progressisti e in Urss quella dei dissidenti? Queste domande sono spunto per una riflessione sul mondo classico. La storia delle origini della democrazia, le narrazioni mitologiche, aiutano a chiarire la posta sempre in gioco nel campo politico e le tesi quanto mai attuali del grande teorico della postmodernità. In questo libro si affaccia la posizione politica di Lyotard: un'azione meno apertamente conflittuale può produrre più vantaggi e risultati più duraturi nel continuo e necessario confronto tra governanti e governati. Questo libro dà finalmente l'occasione al lettore italiano di confrontarsi con un testo che viene da un preciso momento storico, ma senza date di scadenza e denso di una comprensione profonda dei meccanismi del potere politico.
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Pecchioli Cecilia; Pietrabissa Giada
EDS psicologia. Manuale per la preparazione dell'esame di Stato per psicologi
br. Questo libro costituisce una guida utile alla preparazione dell'Esame di Stato per l'iscrizione alla Sezione A dell'Ordine Professionale degli Psicologi. Il candidato troverà non solo tutti i contenuti indispensabili e gli approfondimenti per l'esame, ma anche una precisa suddivisione in sezioni che prepara allo svolgimento pratico della prova. Ciascuna sezione è stata organizzata in modo ragionato e funzionale, al fine di agevolare il candidato nella scrematura degli argomenti da sapere, nella modalità di studio e nell'organizzazione pratico-applicativa delle prove. Alle classiche nozioni teoriche, sono stati aggiunti suggerimenti, consigli, idee su come sviluppare al meglio le tematiche richieste in sede d'esame. Il testo, insomma, aiuta anche a sciogliere certi dubbi che si trasmettono, costantemente, di sessione in sessione. Un testo pratico, operativo, funzionale e di facile lettura, che permetterà al candidato di prepararsi al meglio per affrontare l'ultimo ostacolo che lo separa dall'avvio della professione.
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Vitale Francesco
Mitografie. Jacques Derrida e la scrittura dello spazio
ill., br. Ci sono state, ci sono e ci saranno ancora altre scritture. Diverse dalla nostra, quella che pratichiamo da tremila anni o giù di lì. Scritture in cui figurazione e astrazione, simboli e suoni partecipano alla produzione del senso seguendo un'organizzazione spaziale diversa da quella semplicemente lineare alla quale siamo abituati. Altre scritture che attestano diversi modi di interagire con l'ambiente, di interpretarlo e condividerlo. Abitarlo. André Leroi-Gourhan le ha definite "Mitografie". Attraverso le "mitografie" sarà possibile comprendere genesi e struttura di un'altra scrittura, la scrittura della decostruzione; sarà possibile comprendere che questa scrittura non può essere altro che "scrittura dello spazio". Questa è l'ipotesi che muove i testi che compongono questo "libro".
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Terrosi Roberto
Filosofia e antropologia del ritratto
brossura
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Benjamin Walter
Tesi di filosofia della storia
ill., br. Quando l'affermazione del nazi-fascimo generava, per le coscienze progressiste di tutta Europa, il crollo di ogni speranza, nella sua Tesi di filosofia della storia Walter Benjamin ha provato a indicare una dimensione temporale di libertà davvero rivoluzionaria, in rottura con l'ottimismo lineare e progressivo tipico della modernità, cioè con la storia scritta dai vincitori. Ma se la contemporaneità ha abbandonato ogni grande narrazione, ancora più valido resta il monito di Benjamin a una tensione messianica in cui ogni "secondo è la piccola porta da cui può entrare il Messia".
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Corsi Riccardo
Incroci simbolici
brossura
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Philosophical news (2012). Vol. 3: Giudizio e autorità
brossura
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Lacchin Giancarlo
Ludwig Klages. Coscienza e immagine. Studio di storia dell'estetica
brossura
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Guerri M. (cur.)
Mobilitazione globale. Tecnica violenza libertà in Ernst Junger
brossura
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Jünger Ernst; Jünger Friedrich G.; Guerri M. (cur.)
Guerra e guerrieri. Discorso di Verdun
br. "La guerra è l'evento che ha dato la fisionomia al volto del nostro tempo". Così scriveva Friedrich Georg Jünger nel 1930 nello scritto "Guerra e guerrieri", un breve saggio che è diventato fondamentale nel dibattito filosofico e politico novecentesco. In questo scritto l'autore tedesco tenta di mettere a fuoco il senso della guerra senza confini che era esplosa nel corso della Primo conflitto mondiale, ma che avrebbe sempre più dato forma alla esistenza degli uomini anche nei decenni a venire. Ancora oggi "Guerra e guerrieri", oltre che una eccezionale testimonianza della mutazione dello natura della guerra avvenuta nel corso della Prima guerra mondiale, ci pone dinanzi all'immagine della violenza senza forma che caratterizza la vita contemporanea. A "Guerra e guerrieri" segue il discorso che Ernst Jünger pronunciò nel 1979 nella città di Verdun per sancire una nuova amicizia tra la Francia e la Germania: il grande scrittore e filosofo, nonché eroe della Prima guerra mondiale, in poche righe ripensa alla sua vita in guerra e alla pace planetaria a cui oggi l'uomo deve aspirare come sua unica salvezza.
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Freud Sigmund; Sciacchitano A. (cur.); Radice D. (cur.)
La questione dell'analisi laica. Conversazione con un imparziale
br. Questo testo di Freud costituisce il suo più rilevante e autentico tentativo di definire e proteggere uno spazio di autonomia per la psicanalisi, la "giovane scienza" da lui fondata. La presente traduzione cerca di riproporre in italiano la ricchezza metaforica, la vis polemica, la profondità della prosa freudiana. A questo scopo propone anche diverse note linguistiche che tentano di colmare l'inevitabile scarto fra le due lingue e dare un fondamento alla sostanziale innovazione interpretativa dei passaggi più complessi e di quelli eticamente più sensibili. Il commento in nota cerca invece, fra l'altro, di spiegare teoreticamente ed epistemológicamente il fallimento dello sforzo freudiano di difendere la psicanalisi dalle pretese esclusive della medicina; un fallimento ricondotto in una certa misura anche da Freud stesso, 'nachtràglich', all'incapacità di distinguere la psicanalisi dalla sua applicazione medica.
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?i?ek Slavoj; Sciacchitano A. (cur.)
L'isterico sublime. Psicanalisi e filosofia
br. Le origini filosofiche della psicanalisi sono in Kant, riletto con gli occhiali di De Sade, mentre il godimento diventa l'equivalente generale di una teoria economica del plusvalore. La psicanalisi, da Freud a Lacan, viene utilizzata come grimaldello per mettere a nudo il non detto della filosofia classica tedesca. Un esercizio che conduce le figure della dialettica hegeliana a reincarnarsi nella trama di un discorso sull'isteria. Nel frattempo i paradossi di Zenone diventano la metafora di un godimento sempre rinviato... I rapporti tra psicanalisi e filosofia sono l'argomento centrale di quest'opera di Zizek, un autore che sta conoscendo anche in Italia la fama di pensatore di primo piano della modernità.
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Danto Arthur C.
Nietzsche come filosofo
br. Arthur Danto è uno dei primi americani ad affrontare il pensiero di Nietzsche nella sua totalità e con una nuova ottica, molto in voga negli Usa. Libero dai pregiudizi della cultura europea, Danto scopre in Nietzsche la potenza del puro pensiero filosofico. Guardato come un provocatore privo di un pensiero organico, Nietzsche in Europa è stato per lungo tempo sottovalutato dalla cultura alta. Con gli strumenti della filosofia analitica, Danto scopre un Nietzsche complesso e completo. Fa luce su un pensiero che si snoda in modo raffinato. Non l'invettiva di un eccentrico provocatore, ma la meditata costruzione letteraria di un grande che si confronta e viene confrontato con i grandi del suo tempo e con quelli che lo hanno seguito (Wittgenstein, Austin, Strawson). Numerosi sono i libri di Danto tradotti recentemente in Italia da grandi editori. Mancava questo, il libro che gli ha fatto guadagnare la fama internazionale. Lo stile di Danto è vivace, senza nulla togliere al rigore e alla grande capacità del filosofo americano di mettere in luce le difficoltà e le questioni irrisolte che alcune teorie di Nietzsche comportano.
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Gavazzi Iris
Il vampiresco. Percorsi nel brutto
br. Eroe capovolto, mostro seduttore, mellifluo incantatore, oscuro e perturbante, il vampiro si offre allo sguardo estetico coprendosi il volto e scoprendosi soggetto artistico. Il saggio evidenzia la posizione occupata dalla categoria del vampiresco nei territori avvincenti del negativo artistico, seguendo le linee tracciate dal brutto nella sua secolare esistenza. Fra le pieghe dei materiali estetici e attraverso il rimosso che, in epoche diverse e in linguaggi alternativi, ha parlato all'uomo senziente, si scoprono inedite potenzialità e inesplorate soluzioni nel tentativo di fissare il camaleontico brutto in una definizione conclusiva. Filo conduttore, fatalmente rosso, è il sangue del vampiro. Lo stesso sangue che simbolicamente si annida nell'estetica della paura, che seduce attraverso un cadavere esposto nella necrocultura, che mistifica e si nasconde nel kitsch, che, esibito e ostentato nel pulp, scorre, ultimo baluardo di umanità, nelle vene dei cyborg. Il sangue del vampiro ci guida tra queste manifestazioni artistiche che, dinamiche, si muovono tra le polarità del positivo e del negativo, della vita e della morte, tra un sentire organico e un'estetica inorganica, indirizzandoci verso i territori incerti e sfumati di cui il vampiro è signore.
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Nussbaum Martha C.; Greblo C. (cur.)
Giustizia poetica. Immaginazione letteraria e vita civile
br. Ma è proprio vero che gli esseri umani agiscono soltanto per soddisfare i loro interessi più o meno egoistici? In questo libro, Martha Nussbaum sostiene che alle emozioni vada affidato il compito di ridare vitalità a esperienze atrofizzate di sensibilità per delle relazioni interpersonali regolate in termini morali. Non è solo da considerazioni razionali rispetto allo scopo che è possibile dedurre le norme e le istituzioni in grado di offrire alle persone l'opportunità di condurre vite soddisfacenti e dignitose. E anzi, è proprio valorizzando il ruolo delle emozioni nel giudizio pubblico, e soprattutto nelle questioni di giustizia, che è possibile presentare gli esseri umani come fini in sé, dotati di dignità e individualità, piuttosto che quali unità astratte indistinguibili o come meri mezzi per i fini altrui.
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Novara Daniele; Calvi Silvia
L'essenziale per crescere. Educare senza il superfluo
br. I nostri figli soffocano di superfluo. Il marketing li ha adottati cullandoli dentro bisogni sempre più fasulli, e i genitori finiscono tiranneggiati senza più riuscire a fare scelte veramente educative. In un dialogo serrato fra una mamma-giornalista (Silvia Calvi) e un noto pedagogista (Daniele Novara) emerge l'importanza di educare all'essenziale scoprendo che i figli necessitano anzitutto di genitori che sappiano offrire risposte ai loro bisogni di crescita senza inutili fronzoli. Questo libro offre una mappa per diventare genitori sobri ma efficaci, capaci di fare squadra e di costruire un progetto educativo con coraggio e organizzazione. E restituisce ai genitori le priorità per crescere figli autonomi e liberi.
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Chimirri Giovanni
Teologia del nichilismo. I vuoti dell'uomo e la fondazione metafisica dei valori
br. Secondo F. Nietzsche, il nichilismo è lo "smarrimento dei valori tradizionali - Dio, Verità, Bene - e lo scivolamento verso il trivellante sentimento del proprio nulla". In un mondo frutto del caso, l'uomo si ritrova senz'anima, destinato al niente della morte e senza un fine soprannaturale. Contro questo modo di concepire l'esistenza, si espongono a livello multidisciplinare (teologia, filosofia, psicologia, morale) non solo le contraddizioni interne del nichilismo, ma anche quelle dei suoi precursori (agnosticismo, materialismo, ateismo, scientismo, laicismo). Particolare attenzione viene data alla fondazione religiosa della libertà, della morale e dell'amore (contro il relativismo) e alla critica delle concezioni di Dio come Nulla e Ineffabile (misticismo, teologia negativa). Guidano lo studio il realismo e il pensiero cristiano, due prospettive che offrono risposte per superare le precarietà della vita (divenire, vuoto, male, angoscia) e intravedere la presenza dell'Assoluto. In Appendice, le classiche "dimostrazioni dell'esistenza di Dio" esemplificano la perenne validità di una "metafisica dell'essere" profondamente anti-nichilista.
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Martirano M. (cur.)
Le filosofie del Risorgimento
br. Il Convegno "Le Filosofie del Risorgimento", di cui si propongono gli Atti in questo volume, ha rappresentato, per la scelta dei temi affrontati e l'autorevolezza degli interventi, uno degli eventi di maggior rilievo tra quelli programmati in Basilicata nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia. I lavori delle due giornate (con le relazioni sul pensiero di Francesco De Sanctis, sui nazionalismi e sui cosmopolitismi scientifici che hanno contrassegnato il dibattito italiano prima del '48, sul risorgimento cattolico e sensista-materialista, sulle origini del processo risorgimentale negli avvenimenti del 1799 e sulle problematiche filosofico-politiche affrontate da autori come Pellico, Romagnosi, Ferrari, Spaventa, Labriola e Amari) hanno messo in luce la ricchezza delle motivazioni ideali e del fermento culturale della stagione risorgimentale, spesso a torto rappresentata come un prodotto esclusivo di negoziati diplomatici o di conquiste militari. Le pagine del volume propongono una rilettura, libera da pregiudizi e scevra da troppo rigidi schemi classificatori, in grado di restituire ai protagonisti del dibattito delle idee nel Risorgimento tutto il loro spessore, contribuendo a farli apparire in una luce diversa.
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Calabrese Alessandro
Il paradigma accogliente. La filosofia interculturale in Raimon Panikkar
br. La provocazione che Raimon Panikkar ha mosso alla filosofia occidentale consiste nell'essere stato egli stesso un interlocutore ironico del pensiero oggettivante, capace di rispondere con il silenzio alla ricerca autoreferenziale di oggettività e di indicare una via esperienziale per la comprensione della realtà. La sua lettura critica del genio classificatore della modernità ha tratto ispirazione sia dalle forme di pensiero premoderne sia dalle visioni del mondo orientali, specialmente indica e buddhista, aprendo un percorso piuttosto inedito fra le prospettive della filosofia contemporanea. Il punto di partenza della riflessione filosofica di Panikkar è l'esame critico del processo di identificazione fra essere e pensiero. Il problema epistemologico sul quale essa si è concentrata è il superamento della frammentazione della conoscenza. L'esito cui è giunta è la descrizione di un approccio aperto nel quale la comprensione della realtà non derivi dalla separazione fra le parti e dalla loro definizione, ma dall'accoglienza della molteplicità in un orizzonte costitutivamente relazionale e unitario.
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Ciancio Claudio
Percorsi della libertà
br. Alcune dei temi filosoficamente, e non solo filosoficamente, più urgenti, quali la questione della verità, la laicità e la democrazia, il pluralismo religioso e i nuovi ateismi, le condizioni e i limiti della libertà umana, vengono qui affrontati con un metodo ermeneutico dotato di una forte impronta speculativa. Il libro è perciò anche una difesa di un modello molto distante dalla vulgata ermeneutica: esso mostra come il pensiero ermeneutico si debba radicare in una concezione non relativistica della verità e nell'affermazione di un originario pensato come libertà. A questo pensiero dell'originario viene qui tentato un nuovo approccio attraverso l'idea kierkegaardiana della coscienza come rapporto che si rapporta a se stesso.
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Jacoviello Stefano
La rivincita di Orfeo. Esperienza estetica e semiosi del discorso musicale
brossura
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De Conciliis Eleonora
Il potere della comparazione. Un gioco sociologico
brossura
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Giordanetti Piero
Etica, genio e sublime in Kant
brossura
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Coratti Antonio
Karl Löwith e il discorso del cristianesimo
brossura "Karl Löwith e il discorso del cristianesimo" è un testo che analizza le opere del filosofo tedesco individuando il filo conduttore nel problema del cristianesimo che, da scelta di campo, si rivelò spunto speculativo fondamentale per le più importanti teorie presentate in "Da Hegel a Nietzsche" e in "Significato e fine della storia". L'opera introduce, inoltre, il concetto di metodo auto-critico per cercare di definire l'approccio adottato da Löwith in tutte le sue ricerche, ponendolo in relazione con un altro grande pensatore del '900, Michel Foucault, e, in particolare, con la sua teoria del discorso.
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Mazzucconi V. (cur.)
Arte e psiche
brossura
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Candiotto Laura
Vie della confutazione. I dialoghi socratici di Platone
brossura
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Bellini M. (cur.)
Corpo e rivoluzione. Sulla filosofia di Luciano Parinetto
brossura
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Valagussa Francesco
L'arte del genio. Note sulla terza critica
brossura
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Crupano Silvia
La nascita dell'epoca moderna
brossura
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Bonvecchio C. (cur.)
Il mito dell'università
br. L'università è un mito, la sua madre spirituale è la borghesia. Per lunghi secoli i templi del sapere hanno avuto un ruolo di opposizione alla cultura aristocratica. Ma se l'Università moderna aveva avuto lo scopo di celebrare nel culto di un sapere polivalente e cosmopolita - il volano di una nuova "aristocrazia" dello spirito e della cultura, questa spinta si è da tempo fermata per ridursi alla burocratizzazione del sapere. Questo libro raccoglie grande voci del passato che hanno incarnato il mito moderno dell'Università, per aprire una riflessione sulla sua situazione attuale. Dopo le contestazioni e i sessantotto di tutto il mondo, dopo le mille riforme annunciate e fallite, il declino si è trasformato in débàcle. Sino a fare - nell'epoca post-moderna o post-borghese - dell'Università, nel migliore dei casi un "rande liceo", nel peggiore e più comune dei casi una modesta e populistica alternativa al bar, all'Oratorio, a un'inesistente famiglia o, peggio ancora, alla disoccupazione. Riascoltare le voci autorevoli del passato rende più lucida la consapevolezza del presente.
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Parovel Giulia
Le qualità espressive. Fenomenologia sperimentale e percezione visiva
ill., br. Oltre alla forma, al movimento e al colore degli oggetti, le cosiddette qualità 'primarie' e 'secondarie', percepiamo anche qualità più sottili di natura sovrasensoriale o psicologico-emozionale, di carattere paradossale: l'arancione di un tulipano è 'gioioso', una voce 'ruvida', e un semplice quadratino sullo schermo può saltellare animato come un essere vivente. Questo saggio è una sintesi delle principali teorie e esperimenti realizzati in psicologia della percezione sulle 'qualità espressive', dette anche 'qualità terziarie' o 'qualità fisiognomiche'. Per quanto eterogenee, le ricerche descritte condividono l'obiettivo di esplorare sperimentalmente i parametri percettivi degli oggetti espressivi.
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Mormino Gianfranco
Spazio corpo e moto nella filosofia naturale del Seicento
br. Gli studi contenuti in questo volume hanno come oggetto la ridefinizione dei concetti fondamentali della filosofia naturale che ha luogo nei decenni centrali del '600 e che vede tra i suoi massimi protagonisti Galileo, Descartes, Huygens, Leibniz e Newton. In tale periodo si assiste al pieno dispiegamento delle conseguenze in ambito fisico dell'avvento della cosmologia copernicana, in particolare con il definitivo abbandono della nozione scolastica di movimento e l'assunzione del principio di relatività cinematica. Parallelamente a questo processo avviene una profonda modificazione nella concezione del corpo fisico; in essa gioca un ruolo decisivo la ripresa dell'antica nozione atomistica di antitypia (impenetrabilità), interpretata come differenza essenziale tra corpo e spazio. Uno dei principali obiettivi della raccolta è mostrare la centralità, in questa fase di rifondazione della meccanica, del problema dell'urto. Proprio nella corretta riformulazione huygensiana delle leggi della comunicazione del movimento si assiste al confluire delle nuove nozioni di corpo, moto e spazio, grazie alle quali il modello meccanicistico assume la sua delineazione più rigorosa. Oltre agli aspetti più specificatamente scientifici, gli studi affrontano anche le implicazioni filosofiche e teologiche del dibattito.
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Contini Annamaria
Estetica della biologia. Scienza e morfologie del presente
brossura
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Palese Emma
Benvenuti a Gattaca. Corpo liquido, pedicopolitica, genetocrazia
ill., br. L'erosione dello Stato-nazione, il capitalismo globale, l'esasperata privatizzazione di ogni aspetto della vita umana sono solo alcuni fenomeni che costituiscono le sfaccettature di un mondo caleidoscopico come quello del XXI secolo: era in cui le dinamiche economiche sembrano aver sostituito quelle politiche e sociali, e la richiesta consumistica sembra aver oltrepassato l'acquisto di "oggetti globali", per gettarsi sull'acquisto di un "corpo globale" che, oramai, assiste al transito dall'automanipolazione della propria fisicità, alla vera e propria scelta diretta e autonoma del corpo che desideriamo per i nostri figli. Si tratta di una dimensione simile alla realtà distopica di "Gattaca", dove la manipolazione genetica, sintomo di una nuova forma di potere e di controllo sull'individuo e sulla società, diviene, da un lato, strumento privilegiato attraverso cui l'uomo tecnologico raggiunge i suoi successi, i suoi traguardi, dall'altro, dimostra la sua impotenza dinanzi alla potenza del corpo della quale non si può mai giungere a completa conoscenza.
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Feyerabend Paul K.; Sparzani A. (cur.)
Contro l'autonomia. Il cammino comune delle scienze e delle arti
br. Una riflessione maturata negli accesi dibattiti degli anni '60 sul tema dell'autonomia delle discipline, contro la quale Feyerabend argomenta appoggiando le proprie posizioni su esempi e casi storici provenienti dai contesti disciplinari più disparati e sorprendenti: da una valutazione critica dell'empirismo, alla disputa tra cattolici e protestanti; da problematiche riguardanti il teatro al conflitto fra le teorie dei colori di Newton e Goethe. L'intervista rilasciata da Feyerabend nel 1985 a Grazia Borrini, permette poi di valutare, in qualche misura, l'evoluzione del suo pensiero, scorgendo già nello scritto degli anni '60 i germi di una riflessione sviluppatasi pienamente in seguito.
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Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)
Pólemos. Con CD Audio formato MP3
br. Eraclito diceva che pòlemos è padre di ogni cosa. In queste intense lezioni, Emanuele Severino rovescia l'affermazione eraclitea e mostra che è la "cosa" (il senso greco dell'esser cosa) ad essere la madre di ogni guerra. Severino analizza il rapporto tra pòlemos e mito attraverso i concetti di "smembramento" e "sacrificio"; quindi considera il rapporto tra pòlemos e filosofia analizzando il frammento di Anassimandro e alcuni passi del I libro della "Metafisica" di Aristotele; infine riflette sul rapporto tra pòlemos e civiltà della tecnica. Emerge che all'interno del cammino che affonda le proprie radici nel senso greco dell'esser cosa non solo era inevitabile il tramonto dell'epistéme, ma ogni tentativo di pensare l'identità dell'essente era ed è necessariamente destinato a fallire. All'interno della fede nel "diventare altro" l'identità dell'essente è qualcosa di impossibile. Solo se ci si porta fuori da quella fede, solo se si pensa lo stare del destino della verità, l'identità dell'essente può essere pensata incontraddittoriamente.
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Esposito Roberto; Saidel M. (cur.); Arias G. V. (cur.)
Dall'impolitico all'impersonale: conversazioni filosofiche
br. Roberto Esposito è uno dei pensatori che negli ultimi anni ha portato la filosofia italiana al centro dell'interesse internazionale. Questo libro, introdotto da un saggio ricostruttivo di Matias Saidel, riunisce quattordici conversazioni con l'autore tenute in otto Paesi diversi. In esse il filosofo percorre le differenti fasi della propria opera, in un dialogo serrato con l'attualità. A partire dalla prospettiva dell'impolitico, rivolta a decostruire le categorie politiche moderne, Esposito è pervenuto alla elaborazione di un pensiero sempre più originale. Inizialmente articolato nella dialettica tra comunità ed immunità, esso ha dato luogo ad una interpretazione della biopolitica particolarmente innovativa. Nella sua fase più recente l'autore ha avviato una ricerca, ancora in corso, sul concetto di 'impersonale'. Contro la tendenza immunitaria del Moderno, egli lavora alla costruzione di un lessico filosofico e politico capace di sfuggire alla piega teologico-politica in cui da tempo siamo presi per rendere pensabile una politica della vita.
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Di Giacomo G. (cur.)
Volti della memoria
brossura Sono raccolti in questo volume i risultati di una Ricerca di Ateneo dell'Università degli studi di Roma "La Sapienza" incentrata sul rapporto tra memoria e testimonianza nella riflessione filosofica e artistica. Ne emerge la connessione tra la memoria, dimensione originaria e fondante del nostro pensiero, e l'oblio, limite interno di ogni nostra rammemorazione, ma anche condizione che la rende possibile. Non solo: nella sua valenza etica ed estetica, la memoria implica quella nozione di testimonianza che definisce il tentativo - sempre coraggioso, a volte doloroso - di rammemorare l'"immemoriale", qualcosa che non può essere né totalmente ricordato né totalmente dimenticato. Nati da un lavoro seminariale che per diversi anni ha coinvolto studiosi di discipline differenti (filosofi, storici dell'arte, antropologi, archeologi e architetti), i saggi sono divisi in quattro sezioni: 1) Prospettive teorico-filosofiche: dai classici alle neuroscienze; 2) Ripensare la memoria nell'arte moderna; 3) Monumento, identità, memoria; 4) Memoria, oblio, testimonianza.
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Bruni Domenica
Politici sfigurati. Comunicazione politica e scienza cognitiva
brossura
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Mariani Emanuele Enrico
Risonanze impolitiche. Riflessioni filosofiche tra ragioni e fedi
brossura Si può approdare ad un tipo di società che non abbia in sé le patologie del potere, della sopraffazione e dell'emarginazione, una società trasparente del confronto non concorrenziale, del rispetto e dell'amore condivisibile da tutti coloro che ne fanno parte? È questa la domanda che pone l'autore. Solo l'uomo con l'uomo è persona, solo tutti i lui-lei in relazione creativa possono formare una comunità che esprima rispetto e al contempo confronto nonché valorizzazione delle differenze. Necessita che i nostri aggregati sociali siano redenti dalla competizione e dalla sopraffazione, figlie dell'ambizione e di uno smodato anelito al successo. Essere veri, pochi lo possono, e chi può non lo vuole ancora, sosteneva Nietzsche; la Polis, quella con la P maiuscola, piuttosto che cercare il consenso al fine di usare e asservire l'altro alle proprie ambizioni si senta chiamata, in verità, al servizio che libera e non lega, che dà a fede e ragione un motivo in più pur nelle diversità delle idee, delle culture e di genere.
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Bruno Angelo
L'ermeneutica della testimonianza in Paul Ricoeur
brossura Nella pluralità di tematiche che si intersecano nella filosofia di Ricoeur, l'ermeneutica della testimonianza consente di cogliere la continuità di pensiero da "La metafora viva" fino a "Percorsi del riconoscimento". Essa costituisce, da un lato, il momento più alto della fenomenologia dell'uomo capace, in cui la dimensione etica si pone a fondamento della costruzione dell'identità e del riconoscersi, dall'altro è la risposta che il pensatore dà al sapere assoluto. Da qui l'alternativa: o l'hegeliano sapere assoluto o l'ermeneutica della testimonianza. Questa va posta in una rete linguistica di cui fanno parte la promessa, l'attestazione, la credenza, dove il riferimento ad un termine comporta il richiamo degli altri, in una prospettiva epistemica e veritativa per molti aspetti alternativa al cogito cartesiano. L'ermeneutica della testimonianza e la credenza consentono inoltre al filosofo di stabilire un legame tra la filosofia riflessiva francese, la fenomenologia, l'ermeneutica ed il pensiero "non continentale".
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Turri M. Grazia
Biologicamente sociali, culturalmente individualisti
brossura
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Caputo J. D. (cur.); Scanlon M. J. (cur.)
Dio, il dono e il postmoderno. Fenomenologia e religione
br. Il testo riunisce gli atti di un convegno tenutosi all'Università di Villanova (USA) nel settembre 1997 sul tema del rapporto tra "Religione e postmoderno". Il colloquio è di importanza rilevante per quanto riguarda le questioni fenomenologiche relative al dono, l'evento, il possibile (Derrida, Marion, Caputo) e per ciò che concerne la discussione sulla religione nel mondo contemporaneo e del suo rapporto con le nuove teorie filosofiche (Dodaro, Kearney, Scanlon, Taylor).
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Rella Franco; Mati Susanna
Thomas Mann: mito e pensiero
br. Perché Thomas Mann, oggi? Una figura complessa e inquietante, insieme composta e lacerata, rimasta spesso confinata nei limiti della critica letteraria, e dunque per molti versi una figura ancora non indagata e sicuramente inattuale. Questo libro tenta una ricognizione estetica e filosofica del romanziere tedesco, articolata dagli autori (come già nei due precedenti libri su G. Bataille e F. Nietzsche) attraverso un reale dialogo che lascia emergere, all'interno dell'opera manniana, sia le sfaccettature mitologiche sia le numerose connessioni col pensiero filosofico. Partito dalla classica triade del 'pessimismo' tedesco Schopenhauer-Wagner-Nietzsche, col sempre presente e pressante modello goethiano alle spalle, Mann si avventura nella vastità dei territori dello spirito attraverso la necessità della narrazione, presagendo però consapevolmente di essere un 'ultimo', uno che chiude e conclude un intero periodo dell'Occidente. La crisi della coscienza di un'epoca avviata verso la notte e l'oblio; il problema del male e della malattia in relazione all'esistenza stessa dell'arte; la possibilità di un nuovo, difficile umanesimo per poter uscire dalla 'decadenza'; infine, il rapporto col mito come emblema di ciò che è universalmente umano: perciò questo libro è anche uno studio sull'ermetico, ovvero quel peculiare e segreto elemento mitologico che accompagna il 'mago' Mann lungo tutto l'arco della sua opera.
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