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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2015). Vol. 1
br. "Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.
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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2015). Vol. 2
br. "Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.
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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2015). Vol. 3
br. "Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.
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Graziosi Lauro
La qualità del «sentire» ovvero critica della «ragion» musicale
br. Questo saggio ha come scopo primario quello di interagire con la razionalità scientifica in genere dal punto di vista umanistico-artistico e soprattutto estetico-ricettivo, poiché la musica, fin dal mondo filosofico greco, è stata utilizzata indebitamente per gli scopi pseudoscientifici condizionandone in negativo tutto l'arco evolutivo fino ai nostri giorni, anziché utilizzare le teorie a sostegno della pratica e della realtà sonora vera e propria. Dunque si cercherà di fare chiarezza sulle specificità professionali e disciplinari, evitando gli sconfinamenti indebiti e/o confusivi cui molto spesso oggi - vista la relativizzazione della realtà alla quale siamo soggetti - si rischia di incorrere da ambo le parti, limitando non solo il riduzionismo (a cui molto spesso la scienza mostra di rimanere attaccata, rischiando addirittura di scientificizzare la musica e l'arte in genere, altre volte invece analizzando persino la scienza) ma anche la complessità compilativa fine a se stessa riguardante il mondo umanistico-culturale (poco incline invece ad interagire con la scienza), per una maggiore comprensione della realtà estetico-musicale come fenomeno ricettivo integrale all'interno del mondo sodale-globale per un continuo accrescimento della sensibilità interiore individuale e collettiva.
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Meroi F. (cur.); Pozzi L. (cur.); Vanini P. (cur.)
Cioran e l'Occidente. Utopia, esilio, caduta
ill., br. È una peculiarità della civiltà occidentale l'interrogazione incessante sul proprio passato, presente e futuro; sui propri fondamenti culturali e politici; sui singoli momenti del proprio processo storico, tutt'altro che lineare e caratterizzato anche da passi falsi e clamorose incertezze; sulla propria capacità - o incapacità - di reggere l'urto di sfide sempre più pressanti e impegnative. In uno scenario come questo, connotato da una crescente urgenza di senso, più che mai attuale appare l'opera di un pensatore come Cioran, qui indagata nelle sue categorie fondamentali - elaborate in rapporto alla tradizione filosofica e religiosa di tutto un continente - e nei suoi esiti sia storici che metafisici. I saggi contenuti nel volume restituiscono così il suo sguardo altro, lucido e radicale a un tempo, che dell'Occidente ha saputo cogliere pieghe e recessi, decadenza e splendori, contraddizioni e miserie, nonché la profonda ironia del suo destino.
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Marrone P. (cur.)
Soggetto, identità, alterità
br. Sei seminari per analizzare ancora una volta le risorse inesauribili dei concetti di soggetto, identità, alterità.
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Goisis P. R. (cur.); Malaguti D. (cur.)
Una mente aperta. Scritti di e per Gherardo Amadei
br. Una mente aperta, quella di Gherardo Amadei, psichiatra, psicoterapeuta, psicoanalista IARPP, professore universitario e studioso di valore internazionale, oltre che generoso e appassionato relatore e formatore. In questo libro, sono raccolti sia suoi contributi sia scritti che di lui parlano, in un dialogo continuo. Nella prima parte, "La sua voce", troviamo suoi testi curati da diversi autori. Si tratta in alcuni casi di veri propri inediti, in altri ancora di materiale tratto da registrazioni dirette di interventi. In essi il lettore può cogliere tutta la ricchezza e novità del suo pensiero e gli sviluppi dal punto di vista teorico, clinico e applicativo. La seconda parte, "La voce degli altri", raccoglie i lavori di autori che riflettono sugli sviluppi del suo lavoro mettendolo anche in relazione con il proprio, a testimoniare l'importanza e ricchezza del suo pensiero che anche oggi continua e si sviluppa nell'opera di colleghi e allievi.
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Longo Anna
Ogni cosa ha il suo tempo. Il «nodo dialettico» kierkegaardiano tra 'edificante' e 'ripresa'
br. «'Nodo dialettico' è espressione utilizzata di frequente da Soren Kierkegaard nel corso della sua frenetica attività di scrittore. La sentenza qoheletica d'apertura - in danese: «Alt har sin Tid» - funge da trait d'union tra i concetti qui proposti quali i due fili costituenti questo enigmatico nodo: l'edificante e la ripresa come cifra della miniera filosofica kierkegaardiana, che nel biennio 1843/1844 deposita l'atto di nascita di ambedue le dialettiche. Ogni cosa ha il suo tempo ed un suo senso, e leggendo questa monografia si fa luce tutto intorno: come se il lascito del Qohelet sia stato per Kierkegaard quello di aver nominato - proprio nel terzo capitoletto sull'alternarsi dei tempi - il posto dell'avere luogo, l'inaggirabile che non si piega all'incalcolabile quantità di vanità del tutto: la morte stessa come antidoto, l'effettività ineludibile di cui ne va il pensiero, l'esserci immessa nel cuore dell'uomo - in qualità di 'eternità'." (dalla presentazione di Eugenio Mazzarella). Con scritti inediti di Soren Kierkegaard.
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Fleres Daniele
L'ontologia relazionale di J. G. Fichte
br. Con l'espressione ontologia relazionale si vuole riprendere e condensare la svolta ermeneutica nell'interpretazione della filosofia di Fichte avvenuta nella seconda metà del novecento. Il significato di ontologia relazionale in rapporto alla filosofia di Fichte è che in essa il principio trascendentale della realtà non è un Io assoluto, bensì la relazione, nell'essere la perenne modalità in cui l'esistenza si manifesta a noi come vita. Nella relazione, Fichte rinviene la struttura ontologico-trascendentale della coscienza, nel suo essere a fondamento del sentire, del volere e del pensare. La relazione rappresenta l'Assoluto limite in cui siamo determinati e a cui siamo eticamente chiamati: tramite il suo essere vi è genesi della realtà e del sapere di essa, che è la filosofia. Il volume saggia l'interpretazione trascendentale della filosofia di Fichte presentandone la prospettiva essenziale nei tre momenti di sviluppo della filosofia fichtiana (critica, dottrina della scienza, scienze filosofiche), proponendo in particolare un commentario della "Dottrina della scienza" 1804-II e della "Dottrina morale" 1812.
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Heidegger Martin; Herrmann F. V. (cur.); Strummiello G. (cur.)
L'evento
br. Dei sette trattati inediti - compresi nella terza sezione dell'edizione tedesca delle opere di Martin Heidegger - "L'evento" è il testo che, dopo i "Contributi alla filosofia" (2007) con cui è stata inaugurata la pubblicazione dei trattati, introduce nel cuore pulsante della riflessione heideggeriana. In questo scritto, composto tra il 1941 e il 1942 attorno alla parola-guida Ereignis ("evento"), Heidegger ripercorre e approfondisce, attraverso un percorso vertiginoso, non lineare ma potentemente evocativo, temi, questioni e figure che sono al centro della sua filosofia a partire dalla metà degli anni Trenta: il pensiero della storia dell'essere, il primo e l'altro inizio del pensiero, la questione della verità, la differenza tra essere ed ente, la critica della metafisica e della modernità, il destino dell'Occidente e dell'Europa, il ruolo e il compito dell'uomo, e, infine, il rapporto tra la filosofia e il pensiero e tra il pensiero e la poesia.
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Desikachar T. K.; Krusche Hellfried; Vogler S. (cur.)
Tra Freud e Patanjali. La conoscenza segreta dello yoga e della psicoanalisi
br. Yoga e psicoanalisi, due scuole nate in perìodi e in contesti profondamente differenti, eppure tutt'al-tro che prive di connessioni. Desikachar, figlio del grande maestro yogi Krishnamacharya, fondò nel 1976 la Krishnamacharya Yoga Mandiram di Madras, ed è riconosciuto a livello mondiale come uno dei principali ambasciatori del viniyoga, lo yoga che si adatta ai bisogni dell'individuo. Hellfried Krusche è un rinomato psicoterapeuta che pratica yoga da oltre trent'anni. A partire dall'interpretazione degli Yogasùtra di Patarìjali, uno dei classici più importanti dello yoga, Desikachar e Krusche dialogano in queste pagine sui temi al centro dell'interesse della tradizione psicoanalitica e yoga - dai percorsi di guarigione al ruolo della relazione, dal modo di affrontare il dolore ai presupposti per il cambiamento e la trasformazione-con la precisa finalità di rintracciare le verità eterne e universali dell'esistenza che trascendono da epoca e ambito culturale. In quale territorio possono incontrarsi yoga e psicoanalisi? La risposta ce la suggerisce lo stesso Krusche: "Nei vecchi testi classici di yoga si potranno scoprire sorprendenti analogie con la psicoanalisi contemporanea. Sia nello yoga, così come nella psicoanalisi si tratta di essere in grado di vivere una relazione stabile e affidabile, perché questo è dal punto di vista dello yoga tradizionale, la base di ogni sviluppo mentale e spirituale."
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Jullien François; Marsciani F. (cur.)
Vivere di paesaggio o l'impensato della ragione
br. In oltre trent'anni di carriera, François Jullien ha esplorato le latitudini del pensiero cinese attraverso l'utilizzo di categorie necessariamente al di fuori dagli abituali percorsi analitici occidentali. In "Vivere di paesaggio", Jullien affronta la nozione "cinese" di paesaggio, un concetto che cessa qui il suo legame esclusivo con vista e spazio per aprirsi a un'estetica dello sguardo che si riconcilia con le sue proiezioni. Il paesaggio smette dunque di essere qualcosa da contemplare e si tramuta in uno scenario da vivere attivamente come composizione di opposti, come intreccio di correlazioni. Proprio i cinesi furono i primi a pensare il paesaggio, presentandolo come un campo costituito da tensioni tra ciò che è alto e ciò che è basso, ciò che è mobile e ciò che è immobile, ciò che si vede e ciò che si ascolta. L'opera di Jullien invita a calarsi in questo affascinante scenario dove dimensione percettiva e dimensione affettiva si confondono in un unico spirito.
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Walzer Michael
Le conseguenze della guerra. Riflessioni sullo «Jus post bellum»
br. Il filosofo Michael Walzer e la sua "teoria delle guerre giuste e delle guerre ingiuste" acquisiscono in questo momento storico un significato particolare. Afghanistan, Iraq, Libia, Siria. Di fronte al caos geopolitico internazionale e alle odierne tragedie umanitarie, la questione dello jus post bellum - la giustizia dopo la guerra - fino a che punto mette in crisi, oggi, l'efficacia della teoria nel suo complesso, il cui scopo era innanzitutto quello di limitare le ingiustizie? Come sottolineato nel saggio critico di Giona Mattei, contestualizzare le pagine di Walzer nell'attuale scenario politico globale solleva interrogativi sulla nozione di "guerra giusta" e su quanto l'intellettuale americano abbia involontariamente contribuito alla legittimazione filosofica delle politiche di egemonia imperialista.
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Badiou Alain; Haéri Gilles; Losito M. (cur.)
Elogio delle matematiche
br. "Elogio delle matematiche" rappresenta una succinta ma chiara introduzione al complesso e articolato pensiero di Alain Badiou riguardo l'ontologia matematica. Nello scarno panorama in lingua italiana su tale argomento, costituisce anche un'irriverente ma stimolante lettura in aperta critica a un accademismo filosofico oramai negligente verso le nobili origini della propria disciplina.
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Garofalo P. (cur.); Quante M. (cur.)
Lo spettro è tornato! Attualità della filosofia di Marx
br. La globalizzazione, la crisi dello stato nazionale, le politiche neoliberiste e, soprattutto, le ripercussioni di questi fenomeni sulla vita quotidiana delle persone rappresentano delle sfide alle quali il pensiero filosofico non può sottrarsi. Alla luce di ciò Marx e la sua critica al capitalismo rappresentano, ancora oggi, un fondamentale strumento teorico per chiunque voglia tentare di analizzare la contemporaneità. Questo volume offre al lettore un percorso per addentrarsi all'interno della complessa trama del pensiero marxiano a partire da un confronto tra studiosi italiani e tedeschi su cinque tematiche fondamentali: l'alienazione, l'antropologia, il materialismo, la reificazione e il valore. I vari saggi contenuti all'interno di questo volume tentano, ciascuno a partire da una prospettiva differente, di mettere in luce il potenziale teorico e pratico della filosofia di Marx, il cui principale merito è stato quello di svelare le strutture che hanno inciso in modo decisivo nello sviluppo della "gabbia d'acciaio" del sistema capitalistico odierno.
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Baldassarro A. (cur.)
Perché il male. La psicoanalisi e i processi distruttivi
br. L'esistenza del male è una questione solo teologico-filosofica? Certamente essa pervade tutta la nostra cultura, che nella dicotomia bene-male ha forse trovato un suo fondamento, dando un ordine e un senso alle cose, ma alla domanda "Perché il male?" non si potrà mai dare una risposta certa, in quanto rinvia alla presenza di un fondo inesplicabile e perturbante dell'essere umano con il suo correlato di distruttività inestirpabile. La psicoanalisi ha a volte cercato di dare una risposta a questo interrogativo, non facendo ricorso a una supposta natura umana "buona" o "cattiva", ma cercando di individuare quelle categorie psichiche che potessero dare ragione di condizioni abitate da una sorta di forza "maligna" e refrattarie a ogni cambiamento, o dell'impossibilità di dare forma a qualcosa che non si lascia imbrigliare dal pensiero. Potremmo allora dire che il male ha a che fare con un'impossibilità a esercitare il pensiero, come assenza di pensiero o della capacità - squisitamente umana - di usare il pensiero per limitare l'esercizio della propria volontà di sopraffazione dell'altro. Oggi la questione torna più che mai attuale, con scenari collettivi sempre più sconvolti da guerre a volte neppure dichiarate o dall'odio verso l'altro. Gli psicoanalisti si interrogano allora sulla natura del male cercando di comprendere le sue fonti, le sue manifestazioni e i suoi "destini", interrogazione resa ancora più necessaria dal rinnovato dispiegarsi del "male" negli scenari geopolitici della contemporaneità. In questo volume si cercherà di evidenziare come alcune tematiche - la guerra, la violenza, il sacrificio, l'ideale di purezza, la cancellazione delle tracce dell'altro, l'imprescrittibilità del male, il disumano, l'eterno ritorno dell'oggetto cattivo - ci interrogano ancora una volta sul "perché il male è senza perché".
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Facchi Giuseppe; Gislon Maria Clotilde; Villa Maria
Adozione oggi. Percorsi di resilienza
br. Questo libro è il risultato di una ricerca longitudinale sul tema dell'adozione internazionale durata oltre quindici anni. Attraverso l'approfondimento dei casi seguiti nella pratica clinica - che includono situazioni di diversa gravità - e il confronto con la teoria e la ricerca sull'argomento, cerca di fornire elementi per meglio comprendere il rapporto tra genitori adottivi e figlio adottato. In particolare l'obiettivo è stato quello di evidenziare le modalità utili per sviluppare in entrambi un atteggiamento che favorisca la resilienza, ai fini di un adeguato percorso di crescita emotiva e di emancipazione.
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Mandelli Elisa
In treatment. La serialità in analisi
br. Tutti i giorni, da lunedì a venerdì, In Treatment. L'appuntamento mostra le sedute dello psicoterapeuta Giovanni Mari con i suoi pazienti, portando lo spettatore fin dentro la stanza dell'analista. Rifacimento del fortunato originale israeliano BeTipul, la versione italiana della serie oscilla tra identità e variazione, lasciando emergere le specificità del contesto socio-culturale nel quale è stata realizzata. Il volume ne percorre le vicende produttive e ne indaga l'assetto narrativo, lo stile e la caratterizzazione dei personaggi. Infine, l'analisi si sofferma sulla ricezione della serie da parte degli psicoterapeuti e sulle forme discorsive in cui si è tradotto il loro interesse per la figura del "collega" Giovanni Mari.
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Cusano N. (cur.)
La filosofia futura (2016). Vol. 7: Sull'infinito
br. In questo numero contributi di: Giorgio Brianese, Antonino Postorino, Emaanuele Severino, Fabio Vander.
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Aristotele; Cicoli F. (cur.); Moretti F. (cur.)
Sull'Impero. Lettera ad Alessandro
br. E se invece di essere soltanto "attribuita ad Aristotele", come viene fatto di solito, la Lettera sull'Impero fosse davvero stata scritta da Aristotele? Un'accurata rilettura del testo ci permette di riportare alla luce l'interessante dibattito sull'impero contenuto in queste dense pagine, riflettendo sul complesso rapporto tra sapere e potere e tentando di capire se quest'ultimo possa o debba orientare il primo. In conclusione, un'analisi delle forti analogie riscontrate con la Politica, l'Etica a Nicomaco e la Metafisica di Aristotele dimostra quanto sia plausibile ritenere che la mano da cui uscì questo breve testo fosse proprio quella dello Stagirita.
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Bergamaschi
Adolescenti migranti e nuovo mondo. Geografie dell'inconscio
br. Il fenomeno migratorio, agente fondamentale delle trasformazioni sociali contemporanee, pone il problema dell'incontro tra individui appartenenti a culture differenti. Che cosa significa incontrare l'altro, lo straniero? Quali prospettive è chiamato a promuovere un discorso psicoanalitico in questo ambito? A partire dall'esperienza clinica con adolescenti migranti, potremmo pensare lo strumento psicoanalitico come una possibilità per l'essere umano, al di là della cultura d'appartenenza, di reperire una parola che aiuti a soggettivare la propria storia, a recuperare la differenza che caratterizza l'unicità della sua esistenza, perché la vita sia possibile, proprio a partire da quell'essere stranieri che ci accomuna.
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De Boni Matteo
Le ragioni dell'esistenza. Esistenzialismo e ragione in Luigi Stefanini
br. Si può oggi aggiungere una goccia nel mare della conoscenza filosofica? È già stato detto tutto ciò che poteva esser detto? Domande provocatorie, che trovano la risposta in un inedito del filosofo Stefanini e in testi dimenticati del filosofo Rigobello. Questa pubblicazione propone degli strumenti per il ricercatore attento, che non vuole fermarsi a metà strada, ma desidera scendere in profondità dando testimonianza, con la propria vita, di ciò in cui crede. Un maestro, Luigi Stefanini. Un discepolo, Armando Rigobello, divenuto a sua volta maestro di molti filosofi italiani del nostro tempo. Un lavoro che, trasmettendo passione, desidera contagiare i lettori e persuaderli nella comune ricerca della verità, affrontando la vita con la propria testimonianza autentica, in un continuo movimento, che come l'inspirazione e l'espirazione, portano al respiro, così "theorìa" e "praxis", si possano alternare in un'infinita catena di eventi nella quale l'uomo possa agire per costituire la sua autentica esistenza.
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Diana R. (cur.)
Percorsi possibili per una riflessione contemporanea
br. I saggi raccolti in questo volume tentano di rispondere alla domanda generale sulla funzione che la filosofia può avere nel nostro mondo attuale. A cimentarsi con la complessa questione sono Giuseppe Cacciatore, Manuela Sanna, Roberto Evangelista, Chiara de Luzenberger, Dario Giugliano e Rosario Diana: studiosi che praticano professionalmente la ricerca filosofica, e perciò vivono direttamente sulla loro pelle il problema affrontato nelle pagine del libro. Le diverse prospettive dei vari contributi hanno in comune una cifra di fondo: quella che guarda alla riflessione filosofica e agli studi umanistici (opportunamente concepiti e declinati) come a uno strumento versatile e funzionale per ogni progetto di società che punti a privilegiare le relazioni sociali su quelle economiche, l'esercizio del pensiero libero e critico piuttosto che l'assunzione di habitus conformistici inconsapevoli, l'acquisizione di una cittadinanza piena e partecipativa per tutti come possibile antidoto contro manifestazioni di deriva populistica, oggigiorno pericolosamente in ascesa. Naturalmente né i singoli saggi né il libro nel suo insieme hanno la pretesa di fornire soluzioni definitive. Bisogna pensarli come sassi gettati in uno stagno, con la speranza che altri ricercatori ne possano lanciare altri ancora.
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Schapp Wilhelm; Nuccilli D. (cur.)
Reti di storie. L'essere dell'uomo e della cosa
br. In "Reti di storie" Wilhelm Schapp, allievo di Husserl, espone per la prima volta al grande pubblico il pensiero portante della sua "filosofia delle storie". Nell'impianto teoretico del pensatore, le storie rappresentano il fenomeno originario, gli elementi ultimi oltre i quali l'indagine filosofica non può procedere. Ogni uomo, questa la tesi, si trova fin dalla nascita avvolto in un fascio di storie. Questa condizione d'involgimento essenziale viene felicemente espressa dalla frase più celebre dell'opera: "La storia sta per l'uomo". Con essa, l'autore ci vuole dire che l'unica chiave d'accesso all'essere dell'uomo è la comprensione del contesto dinamico di storie in cui egli è costantemente irretito. Nella condizione strutturale e ineliminabile dell'irretimento, cose e persone ci si fanno incontro come centri irradianti storie. Il nostro prendere parte a una storia anziché a un'altra determina quindi, di volta in volta, chi o cosa siamo.
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Tomba Massimiliano
Attraverso la piccola porta. Quattro studi su Walter Benjamin
br. Osservando la distruzione dell'aura dell'opera d'arte, l'esperienza metropolitana e lo sguardo distratto del passante dal punto di vista dell'individuo borghese si scorgerà solo crisi e decadenza, che susciteranno una reazione aristocratica verso il deserto del presente. Se si guarda invece quello stesso processo dal punto di vista del collettivo, allora la distruzione dell'individuo borghese e del soggetto trascendentale si mostreranno come la miscela in grado di liberare una nuova esperienza politica. In Benjamin non c'è amore per l'irrazionale, ma insofferenza rispetto al modo in cui la ragione moderna ha espunto una molteplicità di saperi bollandoli come irrazionali. Guardare ad essi non è regressione, ma liberazione del novum che non sta nell'attimo successivo, come invece accade in quella proiezione del presente a cui diamo il nome di novità, ma in un'altra storia, il cui accesso può darsi attraverso la "piccola porta" del mutamento dell'esperienza collettiva. I quattro saggi raccolti in questo volume intendono indicare direzioni possibili verso quella "piccola porta".
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Bochicchio Vincenzo
Costruttivismo e psicopatologia tra epistemologia e clinica
br. Il disturbo psichico può essere considerato una sorta di cosa in sé, una essenza che si collochi in un luogo o in un processo della mente umana? Le nosografie psichiatrico-psicologiche periodicamente mutano, si arricchiscono e si impoveriscono, così come mutano i criteri e le parole per individuare e descrivere un certo disturbo. Cosa definisce allora un disturbo psichico, la sua natura, la sua forma? Il volume ricostruisce il contributo che l'epistemologia costruttivista può ancora offrire alla clinica contemporanea, proponendo l'idea che in ambito psichiatrico e psicologico la diagnosi esprima un carattere liminare, si collochi cioè al confine tra le forme e i vissuti personali e le forme e i costrutti impersonali, ovvero sociali e culturali.
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Gamba G. (cur.); Molinari G. (cur.); Settura M. (cur.)
Transizioni e censure di una modernità incompiuta. Tracce di senso in tempo di crisi. Studi su Badiou, Florenskij, Hegel, Italian Theory, Laclau, Marx, Nietzsche, Sloterdijk
br. "Transizioni e cesure di una modernità incompiuta. Tracce di senso in tempo di crisi" è un tentativo di disegnare un «mappamondo» del pensiero critico contemporaneo, raccogliendo e confrontando tradizioni geograficamente distanti e teoreticamente differenti. Il volume rappresenta la sintesi del lavoro svolto a partire dal 2013 dall'Associazione Culturale Odradek XXI di Brescia - dopo Disseminazioni riflessive. Saperi, professioni, cittadinanze (Mimesis, 2009), L'abitare e lo scambio (Mimesis, 2013) e Pensare il presente, riaprire il futuro (Mimesis, 2014) - e raccoglie saggi di alcuni importanti filosofi e storici della filosofia che sono intervenuti nei "Percorsi di pensiero critico" organizzati da Odradek XXI nel corso di questi anni. Il testo si suddivide in due parti. La prima, Tradizioni di pensiero a confronto, è un esercizio di pensiero «senza ringhiera» che da un lato, ricostruisce, rispettandone le specificità e i tratti salienti, il pensiero "populista" latino-americano e il russo "ritagliato", dall'altro, propone un singolare incontro-scontro concettuale con alcuni dei principali protagonisti del pensiero critico contemporaneo europeo, con particolare attenzione all'"italian Theory", ad Alain Badiou e a Peter Sloterdijk. La seconda, Europa. Modernità incompiute, riprende e amplia i lavori presentati al convegno A lezione da Marx. A partire da Nietzsche (Brescia, 5 aprile 2014), con l'intento di gettare uno «scandaglio» nei terreni che hanno dato luogo alla «teoria critica» contemporanea. Marx-Nietzsche: due pensieri lontanissimi, per molti versi contrapposti, ma che rivelano entrambi, scuotendone i fondamenti e i presupposti impensati, il carattere persistente, plurale e "inattuale" della modernità occidentale.
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Muscolino Salvatore
Libertà e mercato. Riflessioni su capitalismo, società e cristianesimo
br. L'Europa e l'Occidente sono oggi chiamati a interrogarsi sul proprio passato e sul proprio futuro per comprendere come uscire da una crisi che è innanzitutto di tipo culturale. Per avviare una seria riflessione in questa direzione, ritengo che sia innanzitutto necessario mostrare la debolezza delle "immagini" riguardanti il capitalismo, la modernità e il liberalismo che sono oggi dominanti nel dibattito filosofico-politico e in senso lato culturale. Contestualmente, mostrerò come la religione cristiana sia il "fattore" che permette di comprendere la particolare traiettoria evolutiva compiuta dall'Occidente verso la modernità e come un elemento cruciale della "crisi culturale" dell'Occidente derivi proprio dalla rimozione di questo debito. Pertanto, il mio intento finale sarà quello di mostrare come una prospettiva filosofica personalista di ispirazione cristiana possa dare un contributo importante per combattere le derive nichilistiche e tecnocratiche del paradigma neoliberista responsabili della crisi culturale del nostro tempo.
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Mortari Luigina
La materia vivente e il pensare sensibile. Per una filosofia ecologica dell'educazione
brossura La crisi ecologica è ormai un fenomeno ampiamente riconosciuto che si profila come problema politico, economico, sociale ed educativo. Da qui la necessità di coltivare una nuova cultura che sia nella sua essenza profondamente ecologica, a partire dalla quale l'essere umano sappia tracciare il disegno di una buona qualità della vita sulla terra. Il pensiero fenomenologico, e in particolare la filosofia di Merleau-Ponty, consente di porre le basi di un paradigma di pensiero che riformula il concetto di materia secondo una visione vitalistica. Solo recuperando le potenzialità percettive del corpo, come materia vivente, e le potenzialità di un pensiero sensibile, incarnato nella materia, si può ristabilire un rapporto fecondo e vitale con la natura. Verso una coscienza ecologica che si fa impegno politico.
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Bonvegna Giuseppe
Un volto nuovo per l'uomo? Percorsi filosofici contemporanei tra pluralismo, relativismo e metafisica
br. È possibile una convivenza tra identità diverse nella società post-moderna? Su cosa si regge il pluralismo? Cosa vuol dire essere liberi di scegliere? Esiste un'esperienza del significato ultimo? Identità, appartenenza, estraneità, ospitalità, libertà sono le questioni più urgenti che la coscienza dell'uomo di oggi si trova ad affrontare e alle quali la posizione della domanda dell'antropologia filosofica indica una strada verso la risposta. Il volume enuclea gli interrogativi di partenza e, in un dialogo con alcune importanti stagioni della filosofia moderna e contemporanea, sviluppa la domanda filosofica sull'uomo come metodo per una soluzione.
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Zhok Andrea
Libertà e natura. Fenomenologia e ontologia dell'azione
br. In un mondo naturale governato da leggi fisiche e cause efficienti, quale spazio può esserci per azioni libere? Tale interrogativo viene oggi prevalentemente affrontato in una cornice che conduce ad una posizione aporetica, dove l'incoercibile pretesa della coscienza di essere autonoma sembra collidere con le premesse dell'ontologia naturalistica, e con i risultati delle scienze della natura. Una disamina critica dei maggiori argomenti antilibertari consente però di uscire da questa posizione di stallo. Viene progressivamente alla luce l'inderogabilità di un'ontologia qualitativa, un'ontologia che ospita proprietà emergenti, e dove la causalità efficiente dev'essere subordinata sul piano esplicativo alla causalità formale. Tale ontologia si configura in ultima istanza come un idealismo trascendentale naturalizzato, in grado di evitare una riduzione della mente alla materia, senza ricadere nel dualismo cartesiano. In questa nuova cornice ontologica, e solo in essa, possono trovare legittimazione tanto i risultati delle scienze della natura, quanto quelle stesse operazioni di coscienza senza di cui nessuna scienza potrebbe esistere. Sotto queste nuove premesse, intenzionalità, possibilità, e libertà non appaiono più come enigmi e aporie, ma come tratti fondativi del reale.
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Postorino Francesco
Croce e l'ansia di un'altra città
br. In questo lavoro si vuol giustificare la tesi secondo cui lo storicismo assoluto di Croce e gli indirizzi speculativi di Calogero, Bobbio, de Ruggiero, Calamandrei e Capitini condizionano le rispettive scelte etico-politiche. Il quadro (circolare) dello spiritualismo crociano influenza, infatti, la direzione idealistica del suo liberalismo politico e trascura in parte il problema sociale, relegandolo nell'alveare dello «pseudoconcetto»; mentre la variegata filosofia degli azionisti, che si sviluppa al confine ermeneutico tra lo storicismo puro (Tutto) e il pensiero nichilista (Nulla), propone di socializzare il liberalismo e di liberalizzare il socialismo interpretando la persona - e non l'«opera» o la storia - come centro assoluto di valori.
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Versace Stefano
Leopardi e l'analogia. Una nuova lettura dello «Zibaldone»
brossura Di cosa tratta lo Zibaldone? Questo libro propone una nuova lettura del pensiero di Giacomo Leopardi fondata sull'idea che il suo testo principale tratti di analogie tra le cose, e lo faccia per mezzo di analogie. Questa nuova lettura prende come punto di partenza l'analisi di alcune occorrenze esplicite del termine analogia nel testo, e di qui arriva a mostrare come la struttura di molti altri pensieri di Leopardi presupponga, a diversi livelli, proprio l'analogia. Essa compare infatti nello Zibaldone sia esplicitamente che, soprattutto, implicitamente: una sua definizione analitica consente di distinguerne due aspetti principali, uno retorico e uno logico, e di comprendere quanto entrambi gli aspetti siano cruciali per lo sviluppo dei pensieri di Leopardi. Qui si mostra infine come sia la forma retorica che quella logica dell'analogia abbiano un ruolo fondamentale nei meccanismi più interni del suo stile filosofico, per esempio determinando la fine o l'inizio di un pensiero. Seguire questo percorso significa così non solo comprendere meglio aspetti specifici dello Zibaldone, ma anche avvicinarsi alla mente del suo autore e aprire un discorso sugli usi possibili dell'analogia, condotto con e attraverso le parole di Giacomo Leopardi.
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Lanzieri Alfonso
Pensiero e realtà. Un'introduzione al «realismo critico» di Bernard Lonergan
br. Per il 'realismo critico' di Lonergan, raggiungere la conoscenza «oggettiva» non vuol dire guadagnarsi il giusto accesso al mondo 'di fuori'. In forza del suo dinamismo intenzionale, il soggetto è già da sempre in un certo senso fuori-di-sé, presso l'essere. Soggetto e oggetto, allora, non sono termini di una mera giustapposizione che poi il processo conoscitivo si incaricherebbe di ricongiungere faticosamente, ma estremi di una intrinseca relazionalità ontologica, rispetto alla quale la conoscenza vera rappresenta la modalizzazione compiuta. La verità, allora, è frutto di un cammino nel quale il soggetto è chiamato meno ad una estroversione ontica (dalla mia coscienza verso gli enti "là fuori") che ad uno sviluppo della propria coscienza (di portata ontologica), con un profondo coinvolgimento del piano esistenziale: l'oggettività, sostiene Lonergan, è un frutto che cresce sull'albero della soggettività autentica.
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Porceddu Cilione Michele
La terra e il fuoco. Antinomie della cultura
br. Che cos'è, esattamente, la «cultura»! Il termine cultura ha conosciuto, negli ultimi anni, una diffusione esponenziale, uscendo dall'ambito accademico e contagiando il dibattito pubblico, che proprio sulle questioni relative ai temi delle identità collettive e delle presunte frizioni tra «culture» si infiamma. Più che una ricognizione storica del termine, si tratta di ripensare la legittimità del suo uso, considerando che eminenti filosofi del Novecento (Heidegger, Adorno e Derrida, per citarne alcuni) hanno criticato la sua tenuta semantica. Al centro del lavoro sta la figura di Hölderlin, che più di tutti ha pensato la questione del rapporto tra cultura, terra e spirito. In un'epoca nella quale le decostruzioni delle identità e le pressioni di culture «altre» ne mettono in crisi ogni declinazione monolitica, il primo passo da compiere è quello di chiedersi che cosa questo termine significhi. È probabile che il primo gesto pienamente «culturale» sia quello di chiedersi che cosa sia la cultura.
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Parente Lucia
Rosa Chacel lettrice di Ortega y Gasset
br. Dopo un panorama biografico su Rosa Chacel l'intento di queste lavoro è di bagnarsi nella linfa filosofica che scorre tra le righe di alcuni suoi saggi scelti, dedicati al suo mentore per eccellenza, Ortega y Gasset, anche per poter meglio intendere gli stimoli culturali presenti duranti gli anni difficili del primo Novecento spagnolo. Un percorso, questo, arricchito nella sezione finale del libro da alcune testimonianze importanti di figure presenti nella vita della scrittrice: il figlio Carlos Perez Chacel e l'amica Clara Janés. La sintesi di queste lavoro, appena intrapreso in Italia, desidera avvicinarsi alla lettura chaceliana con la stessa tensione gioiosa verso la scoperta di un tesoro nascosto. Se ci si accosta alla riflessione filosofica contemporanea e la si frequenta nei suoi meandri più propriamente letterari, certamente non deluderà né i cultori delle discipline della letteratura, alle quali la nostra scrittrice appartiene a pieno titolo, né quelli dell'universo metafisico, a cui ella stessa rivolge il suo sguardo meditativo. Anzi, dopo avere incuriosito e attratto per profondità e ricchezza di contenuti osmotici tra i due mondi, il lettore stesso potrà comporre il puzzle del mosaico artistico-letterario-filosofico non soltanto dell'autrice, ma anche del suo maestro Ortega. Naturalmente, lo spunto riflessivo qui presentato non può essere utilizzato se non come semplice strumento liminare, propedeutico all'attività di ricerca che dovrà pazientemente e necessariamente farsi spazio tra le nebbie dell'"ancora trascurato" perché sfuggente al panorama e ai paradigmi della tradizione.
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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2016). Vol. 1
br. "Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.
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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2016). Vol. 2
br. "Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.
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Rivista internazionale di filosofia e psicologia (2016). Vol. 3
br. "Rivista Internazionale di Filosofia e Psicologia" è un periodico peer review che pubblica i propri contenuti in full open access, senza richiedere contributi di natura economica a lettori e autori. RiFP si propone come luogo di riflessione critica sui nessi che legano reciprocamente la ricerca filosofica e quella psicologica (maggiori dettagli sotto la voce Info). Manoscritti originali, articoli di rassegna, discussioni e proposte di recensione su temi e volumi ritenuti di interesse per la rivista possono essere inviati in lingua italiana, inglese, tedesca e francese.
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Pinzolo Luca
Relazione e ontologia. Verso la transindividualità a partire da Emmanuel Lévinas e Gilbert Simondon
br. Il concetto di transindividualità forgiato da Gilbert Simondon rappresenta il nucleo di una teoria esplicativa dei fenomeni collettivi fondata su un'ontologia dei processi di individuazione, che supera in un solo gesto paradigmi della relazione sociale di tipo olistico o individualistico e mette fuori gioco ogni concezione dell'incontro con l'altro in termini di riconoscimento dell'after ego e di empatia, altra figura dell'introspezione. Attraverso una lettura congiunta di Simondon e Lévinas, che coinvolge anche momenti della riflessione di Heidegger e di Henry, questo libro si propone di delineare i contorni di un'ontologia materialistica per la relazione, attenta alle dimensioni dell'immaginazione, della sensibilità e degli affetti che, da stati soggettivi di una coscienza o di un ego, diventano luogo di individuazione multipla e plurale. La dissociazione tra il soggetto e l'esperienza, la riconduzione dei dati dell'esperienza all'elemento inumano e a-soggettivo dell'essere permette di tracciare su un piano ontologico un comune che non è universale né collettivo, ma continuo e inappropriabile processo di costituzione e confluenza di soggetti e significati.
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Colangelo C. (cur.); Papparo F. C. (cur.); Cuomo V. (cur.)
L'invenzione etica. Per Bruno Moroncini
br. Ogni indagine autenticamente filosofica tende a indirizzare il pensiero fino al suo limite, all'impensabile: all'empiria radicale, a una esteriorità non manipolabile che però riguarda intrinsecamente il pensiero. È stata la convinzione di Bruno Moroncini, sia quando si è impegnato a identificare i compiti della filosofia nell'epoca dell'iperlegittimazione dei saperi speciali, sia quando ha proposto le sue letture di Benjamin, Bataille, Derrida, sia, ancora, quando ha interrogato i rapporti tra filosofia e prassi discorsiva psicanalitica. I saggi raccolti in questo volume intendono rendere omaggio al suo percorso di ricerca: a una riflessione rigorosa, libera e irrequieta, continuamente intesa all'invenzione di una prospettiva etica che, grazie all'abbandono delle rassicurazioni offerte dalle morali codificate, fondate sulla tradizione, resti capace di far fronte all'enigma del presente.
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Corvi Roberta
Ritorno al pragmatismo. L'alternativa Rorty-Putnam
br. Che cosa significa essere pragmatisti oggi? La risposta a questa domanda non è univoca, molto dipende dalla personalità dei filosofi che si ispirano al pragmatismo classico, che a sua volta offre diverse varianti. A tal proposito sono emblematiche le figure di Rorty e Putnam, i quali presentano profili assai complessi, perché si sono trovati al centro di un crocicchio in cui si incontrano tre grandi tradizioni filosofiche - la filosofia analitica, il pragmatismo e il pensiero continentale - che i due filosofi americani interpretano in modi differenti. Rorty assume come bersaglio principale l'epistemologia, Putnam avverte come problema ineludibile quello del realismo, chiedendosi quale sia il nostro "aggancio al mondo" per evitare il relativismo, che rappresenta il nodo su cui verte principalmente il contrasto fra i due pragmatisti contemporanei, impegnati a fronteggiarsi sui problemi relativi alla verità, alla razionalità e al ruolo della filosofia stessa.
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Canullo Carla
Il chiasmo della traduzione. Metafora e verità
br. Due questioni guidano questo libro che affronta la traduzione dal punto di vista della filosofia: la prima questione, se sia possibile dire come accade la traduzione al di là delle numerose formulazioni che di questa sono state proposte in filosofia e nelle diverse teorie che la riguardano. La seconda questione: senza ignorare mai che tradurre non è soltanto motivo filosofico e che è innanzitutto questione di linguisti, traduttori, interpreti, che cosa accade per la traduzione stessa quando è affrontata anche in filosofia? E che cosa, reciprocamente, essa aggiunge e dà alla filosofia? A queste domande il libro risponde attraverso il chiasmo della traduzione, ossia quell'incrocio di metafora e verità che, restando distinte, in essa convergono. Ipotesi verificata per comprendere perché, quando si traduce, dei cambiamenti accadono e degli ampliamenti delle lingue e delle culture diventano attestabili.
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Cosentino Maurizio
La «phronesis» dei moderni. Neoaristotelismo, post-hegelismo e la filosofia di Rüdiger Bubner
br. In Socrate la "phronesis" è disposizione a fare il bene, derivante dalla preliminare conoscenza che si ha di esso; per Platone è invece virtù vera e propria, gnoseologica e pratica, ma specialmente politica: la devono assolutamente possedere i reggitori dello Stato. Aristotele definisce la phronesis: disposizione pratica, accompagnata da ragione verace, intorno a ciò che è bene e male per l'uomo. Essa non è insegnabile, i suoi principi non possono teorizzarsi al di fuori, prima o al di là della prassi, bensì durante. Non sono ancora esistite scuole che rilasciano diplomi in prassi e per quanto riguarda la sua verificabilità, la prassi è interamente affidata a se stessa. Questa virtù, scoperta dagli antichi, corrisponde a ciò che i moderni hanno definito: prudenza o anche astuzia, il sapere bene usare la bestia e lo uomo, soprattutto in senso machiavelliano. Le pagine del XVIII capitolo del "Principe", mai definite in modo più autentico: sconvolgenti, sono l'atto di nascita della "phronesis" dei moderni. Agli inizi degli anni '70 del Novecento, la "phronesis" è stata, in Germania, al centro del dibattito sulla cosiddetta riabilitazione o rinascita della filosofia pratica, trovando forti sostenitori in Gadamer e in Bubner. Tale esperienza ha rappresentato - soprattutto nel caso di Bubner - non solo il riconoscimento dell'assoluta superiorità di Aristotele nell'aver compreso il principio filosofico dell'agire e la struttura della prassi, ma la fondazione di una corrente neoaristotelica, della quale Bubner fu strenuo e inflessibile capofila. Ragione pratica e storia, teoria e prassi culminano in Hegel e divengono il contenuto di un'astrazione post-hegeliana, destinata a conquistare e liberare il mondo nelle forme di una rivoluzione. La critica post-hegeliana ha poi condotto se stessa al compimento pratico della filosofia che dimostra, a sua volta, l'inconfutabilità dell'idealismo tedesco e, soprattutto, di quello hegeliano. Il significato della phronesis degli antichi si riafferma ogni volta che sorge il bisogno della filosofia, che si identifica col bisogno di libertà e che nella libertà trova il suo appagamento. È un atto storicamente concreto che alimenta la politica e il diritto, rinnova e rafforza lo Stato. In questa prospettiva, filosofare non significa solo imparare a morire, bensì imparare, ogni giorno, a vivere più liberi.
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Cusano Nicoletta
Sintesi e separazione
br. L'indagine si rivolge inizialmente alla filosofia di Martin Heidegger e porta alla luce la profonda contraddittorietà della sua base teoretica. Si interroga allora sul fondamento del successo di tale pensiero, che benché gravato dalla contraddizione è tra i più studiati e seguiti del novecento. Da qui l'ampliamento della ricerca e il suo rivolgersi alla direzione fondamentale della filosofia contemporanea, alla sua essenza e alle sue radici, che affondano nel modo in cui la filosofia da Platone in poi ha concepito l'ente quale sintesi tra la determinazione (ciò che) e il suo essere (è). Rilevando che la concezione dell'ente come diveniente presuppone da ultimo che la determinazione (ciò-che) in sintesi con l'essere consista in una struttura o unità relazionale dinamica di momenti, l'indagine mette a nudo la logica che pensa l'ente come essenzialmente diveniente - in questo libro definita "separante" - e risponde a questioni di grande rilievo teoretico: come mai la determinazione separata dall'essere non è riconosciuta come nulla e perciò come autocontraddizione di essente-niente? E come mai il problema del nulla assoluto viene sostanzialmente accantonato fino a Hegel incluso per ripresentarsi potentemente all'interno del pensiero (filosofico e non) contemporaneo?
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Butler Judith; Malabou Catherine; Tusa G. (cur.)
Che tu sia il mio corpo. Una lettura contemporanea della signoria e della servitù in Hegel
br. Scritta a quattro mani da Judith Butler e Catherine Malabou, quest'opera prende le mosse da una rilettura della dialettica servo-padrone formulata originariamente da Hegel in "Fenomenologia dello spirito". "Che tu sia il mio corpo" è il comando che il padrone impone allo schiavo. Malabou e Butler, da sempre attente studiose del corpo delle minoranze, sottolineano come questa ingiunzione sia di fatto impossibile, in quanto soggettività e corporeità non possono essere mai completamente disgiunte. Il distacco non può compiersi se non nella forma di un "attaccamento ostinato al distacco", un attaccamento sempre più ostinato e addirittura disperato.
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Laclau Ernesto; Tabacchini M. (cur.)
Le fondamenta retoriche della società
br. Attraverso un serrato confronto con la filosofia strutturalista e la tradizione marxista, Ernesto Laclau indaga le produzioni retoriche e discorsive di cui la società è innervata, nella convinzione che esse non costituiscano soltanto i fondamenti dell'ordine sociale, bensì i dispositivi che articolano il campo entro cui ogni vita si trova da sempre messa in gioco. La scommessa che anima l'intero volume è che solo un'attenta disamina dell'intensità e della labilità di simili composizioni possa dischiudere un'inedita prospettiva di intervento politico.
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Benjamin Walter; Cangini N. P. (cur.)
Il concetto di critica d'arte nel romanticismo tedesco
br. Con la presente traduzione, condotta sulla recente edizione critica tedesca delle opere di Walter Benjamin, "Il concetto di critica d'arte nel romanticismo tedesco" appare in veste monografica. Nel 1919, il filosofo tedesco concluse la sua carriera da studente universitario con questa dissertazione. Per il suo rigore, la profondità delle intuizioni e la sua struttura sistematica, quest'opera è diventata un costante riferimento negli studi sul romanticismo tedesco. Il suo testo è tuttavia altrettanto importante poiché vi si trovano, ancora in germe, alcuni tra i motivi fondamentali del pensiero maturo di Walter Benjamin.
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Chomsky Noam; Mehmedovic M. (cur.)
Linguistica cartesiana. Un capitolo nella storia del pensiero razionalista
br. Il presente saggio, circolato nella forma di semplice manoscritto quando Chomsky aveva 35 anni ed era ancora ricercatore del "American Council of Learned Societies", venne pubblicato per la prima volta nel 1966. Il testo presenta una serie di ricerche storico-filosofiche e linguistiche e traccia un percorso di un filone di pensiero che viene solitamente riconosciuto come razionalista. L'opera, suddivisa in più parti, riconosce in Descartes il primo pensatore ad aver messo - sebbene in pochi passaggi - in evidenza la natura controversa del linguaggio umano, nonché le differenze che questa caratteristica umana presenta rispetto alle forme di comunicazione non umane. L'idea fondamentale è nota come il "problema di Descartes", la quale riconosce nella creatività linguistica il tratto fondamentale del linguaggio, inteso come un organo del pensiero, dotato di caratteristiche per molto tempo ignorate.
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Marcato Leonardo
Le radici del dialogo. Filosofia e teologia di Raimon Panikkar
br. La figura di Raimon Panikkar (Barcellona 1918 - Tavertet 2010) è stata da sempre oggetto di studio e di interesse. Profondo studioso di filosofia, teologia e cultura orientale, Raimon Panikkar ha spaziato la sua indagine intellettuale in ogni aspetto della vita e della cultura dell'umano. Col suo lavoro e il suo insegnamento in università e centri di ricerca in tutto il mondo, egli ha sempre perseguito la spinta ad aprirsi a quello che ha chiamato più volte il "Ritmo dell'Essere": l'interrelazione dinamica e armonica tra ogni elemento del Reale. La sua è stata una filosofia radicata nella necessità di un dialogo interculturale e interreligioso spiegato con rigore nei suoi oltre sessanta libri e centinaia di articoli. Questo volume, frutto di uno studio pluriennale sui testi e conclusosi con una ricerca filologica presso la biblioteca personale di Panikkar, si propone di analizzare con rigore accademico le radici della proposta di dialogo dialogale del filosofo e teologo indo-catalano a partire da quel particolare dialogo che egli ha voluto intessere tanto con i pensieri occidentali che ha studiato quanto con i suoi lettori. Filosofia, teologia e rapporto con il mondo contemporaneo sono quindi sia le direttive di uno studio scientifico e accademico sull'autore sia i sentieri che possono guidare alla comprensione del modo con il quale questa proposta utopica di dialogo è in grado di concretizzarsi nelle criticità del contemporaneo. Prefazione di Luigi Vero Tarca.
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