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Capuana Ada
Università, Romanzo.
19x12,5 cm; 268, (4) pp. Brossura editoriale illustrata. Alcuni strappi e strofinature in 4 pagine ma per il resto nel complesso BUON ESEMPLARE. Prima edizione con lunga dedica autografa alla prima carta bianca. Ada Capuana, nipote del grande catanese Luigi, fu autrice di diversi romanzi di notevole successo. RARO.
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MELI GIOVANNI
LE POESIE SICILIANE ANACREONTICHE dell’ABATE Giovanni Meli, colla prima traduzione italiana in versi a fronte
In 12° (16,4x10 cm); 173, (1) pp. Bella ed elegante legatura coeva in mezza pelle scura con titolo, autore e filettatura in oro al dorso. Dorso a 4 nervi. Piatti foderati con carta marmorizzata. Alcune strofinture alla legatura ma nel complesso in bunono stato. Prima ed ultima carta leggermente brunite. Leggerissimo alone al margine superiroe delle prime due carte (non fastidioso o intenso). Piccolo difetto della carta, dovuta alla qualità della stessa, a pagina 6 dove una piccola mancanza di 3 mm sfiora una lettera. Alcuni leggeri foxing in poche pagine dovuti alla qualità della carta, ma nel complesso esemplare più che BUONO. Prima rarissima edizione delle poesie anacreontiche di Meli tradotte in italiano con testo in dialetto siciliano a fronte. Opera dalla bellissima e curatissima veste grafica, dove la prefazione dell’editore e i titoli di tutti i componimenti, si presentano in elegante carattere corsivo. Opera stampata su carta di buona qualità. Giovanni Meli (Palermo, 6 marzo 1740 – Palermo, 20 dicembre 1815) è stato il più importante drammaturgo e poeta dialettale siciliano della sua epoca. Già conosciuto in giovane età per i suoi componimenti nei circoli letterari palermitani raggiunge a 22 anni la fama con il poemetto “La Fata Galante”. Ma la fama non porta le richezze e laureatosi in medicina, per mantenersi si ritira nel paesino di Cinisi dove per il suo bizzaro modo di vestire (porta abiti da prete anche senza essere mai stato ordinato) viene chiamato l’abate Meli. E’ qui che il maggior tempo libero permette al Meli di dedicarsi quasi totalmente alla letteratura. Vengono così alla luce le Elegie e la Bucolica oltre ad un certo numero di scritti scientifici. Richiamato a Palermo dall’aristocrazia cittadina, dove Meli è richiestissimo per intrattenere le dame dei salotti, in questa atmosfera di amori e corteggiamenti scrive una notevole serie di Odi e Canzonette dallo stile personalissimo e ispirate dal gentilsesso. Proprio questa forma di componimento gli diede la definitiva consacrazione letteraria tanto che proprio a questo tipo di composizione si deve l’ispirazione di alcune opere di Goethe, Foscolo e Leopardi. Nell’1787 pubblica le sue Poesie Siciliane, che sono ritenute, ancora oggi, esempio del livello eccelso che può raggiungere la poesia dialettale. La fama non gli diede mai la ricchezza e, nonostante i numerosi anni di insegnamento universitario, sfortunate vicende famigliari lo portarono, in tarda età , a sopravvivere grazie agli aiuti di amici e potenti come il Parini. Questa collezione delle poesie Anacreontiche contiene anche le due celebri composizioni dedicate al Vino ed ai Baccanti. PRIMA EDIZIONE RARISSIMA, un solo esemplare censito in ICCU. BUONO stato di conservazione.
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VERGA GIOVANNI
La caccia al Lupo. La caccia alla Volpe. Bozzetti scenici.
19,2x12,5 cm; (4), 101, (15) pp. Brossura editoriale con dorso anticamente e abilmente rifatto. titolo al piatto anteriore stamapto in rosso e nero. Antica timbretto con firma d'appartenenza privata al margine bianco del frontespizio. Prima edizione di queste due opere, ispirate alla caccia, scritte dal grande letterato siciliano nato a Vizzini (Catania) il 2 settembre 1840 e morto a Catania il 27 gennaio 1922. Le ultime pagine contengono la pubblicità editoriale Treves. Leggerissime macchioline di foxing ai piatti ma all'interno in buone-ottime condizioni di conservazione e completa dei piatti originali.
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FORTUNATO PASQUALINO
MIO PADRE ADAMO
20,5x12,8 cm; 149, (3) pp. Sopraccoperta editoriale illustrata (piccolo strappetto al margine superiore del dorso, senza perdita di carta, e altri minimi difetti al margine superiore della sopraccoperta. Brossura rigida editoriale rosa. Conservato all'interno la brossura pubblicitaria della Cappelli. Prima edizione di questo celebre romanzo, il primo, del grande scrittore siciliano, originario di Butaria (CL), Fortunato Pasqualino. Gambetti - Vezzosi, Rarità Bibliografiche del Novecento Italiano, 1997, p. 347
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BONTEMPO BASILIO
Fra Siepi e Rosai, Versi
18x11 cm; (72) pp. Brossura editoriale con titolo impresso entro cornice al piatto anteriore, con pivvola immagine di pescatore (piccooe macchie di foxing non fastidiose). Bellissima ed elegante veste grafica con finalini e testatine ornati. Bella dedica autografa dell'autore alla prima carta bianca. Debutto letterario di questo conosciuto scrittore siciliano di di Alcara li Fusi in provincia di Messina, autore, fra l'altro di una celebre opera ispirata dal suo paese natale "Ricordi e visioni del mio paese". Buona copia di questa PRIMA EDIZIONE arricchita dalla dedica autografa.
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Scudery, Luca
Ricerche intorno agli effetti prodotti dalla canfora sulla economia animale del dottor Luca Scudery di Messina
20x14,3 cm; 60, (2) pp. Brossura azzurra coeva. Prima, rara edizione, un solo esemplare censito in ICCU, di questo studio del noto medico messinese, Luca Scudery, sugli effetti della canfora in medicina ed in veterinaria. L'opera è indirizzata, sotto forma di lettera, al dott. Leonardo Franchini di Sarzana di cui Sudery era grande amico. Sia il Mira che il Fera-Morlicchio non riportano l'opera pur citando altri alvori dell'autore. Scudery, membro della Società Economica Modenese, fu un'importante figura di riferimento sceintifico della Sicilia degli inizi del XIX secolo, pubblicando numerosi saggi di pratico utilizzo legati all'economia agircola e ad interventi di disifestazione di diversi insetti che flagellavalo le campagne siciliane. Quest'opera ripercorre la storia dell'utilizzo medico della canfora e gli esperimenti pratici del dottore Scudery. Esemplare ancora in barbe ed in buone-ottime condizioni di conservazione.
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Istituto superiore di guerra - 68° corso - 3°anno 1940 - 41 - XIX
Tecnica dei comandi di grandi unità IV gruppo do esercitazioni, Studio di un caso concreto di trasporto oltremare di grandi unità in periodo di ostilità, Segreto copia n. 93.
In 8° (32x21); (1), 7, 5, (1), 24, pp. e 15 grandi carte più volte ripiegate. Brossura editoriale con titolo in nero al piatto anteriore. Copia dattiloscritta. Annotazioni a matita coeve in alcune carte. Lievi bruniture ai piatti. Ex-libris privato applicato in antiporta e precetta con collocazione al piatto anteriore e posteriore. Prima rarissima edizione, nessun esemplare censito in ICCU, di questo importantissimo testo, basilare per la comprensione della strategia bellica italiana nel periodo post Prima Guerra Mondiale. Questa pubblicazione era riservata, stampata in pochissime copie e distribuita solo agli ufficiali e allievi più alti dell'esercito italiano e della milizia Fascista. L'opera, dattiloscritta, contiene descrizioni dettagliate delle città e porti di Messina, Palermo, Catania, Napoli (9 pagine), Tripoli. L'opera è di grande importanza perchè contiene rarissime e dettagliatissime carte nautiche di alcuni dei più importanti porti italiani e del porto di Tripoli oltre a tavole più volte ripiegate con la costituzione del corpo d'armata speciale (2 carte). Le grandi carte più volte ripiegate sono: porto di Napoli (2 carte), mari d'Italia, porto di Catania, porto di Messina, porto di Tripoli, porto di Palermo. Esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione, rarissimo.
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BELLINI VINCENZO, FELICE ROMANI
NORMA, TRAGEDIA LIRICA IN DUE ATI DI FELICE ROMANI, POSTA IN MUSICA E DEDICATA AL SIGNOR NICOLò ZINGARELLI DAL SUO ALLIEVO VINCENZO BELLINI, RAPPREENTATA PER LA PRIMA VOLTA AL TEATRO LA SCALA DI MILANO IL 26 DICEMBRE 1831. RIDUZIONE PER CANTO E PIANOFORTE DI LUIGI TRUZZI. SECONDA EDIZIONE CORRETTA SECONDO LE ULTIME MODIFFICAZIONI PRATICATE DALL'AUTORE. n° j 30986
In oblungo; 24 pp. N° 6 Scena e dueto "Va crudele, e al Dio spietato" eseguito da Giulietta Grisi e da Donzelli. Antico timbro del rivenditore genovese. Qualche strappetto e segno del tempo al frontespizio e poi per il resto in buone condizioni di conservazione. Interessante edizione riveduta secondo i desideri del grande compositore catanese, Vincenzo Bellini, di questa scena e duetto tratto dall'opera "Norma". Non comune.
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Nino Falcone e Nino Cannistraci
Fra Filici 85' Almanaccu Sicilianu
24x11 cm; 292, (8) pp. Brossura editoriale. Testo di Falcone e disegni di Cannistraci. Contiene: superstizioni, usanze, indovinelli, ricette di cucina, filastrocche, proverbi, poesie, ninnenanne, dizionario degli uccelli tutti rigorosamente in dialetto siciliano. BUONO STATO DI CONSERVAZIONE.
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GIUSEPPE PUGLISI
TRE OPERE IN UN VOLUME: ELEMENTI DI ARITMETICA...; Compendio di Aritmetica e sistema metrico-decimale secondo il programma legislativo per la Terza Classe Elementare...; Compendio per la quarta classe elementare...
TRE OPERE DI GIUSEPPE PUGLISI rilegate in bella legatura coeva in piena tela viola con titolo e fregi in oro al dorso e bello stemma (probabilmente di Casa Savoia, scudo crociato sormontato da corona e sorretto da due grifoni) impresso a secco al piatto anteriore. Trattasi probabilmente di un volume di presentazione realizzato come dono per qualche personalità importante. Tutte e tre le opere sono seconde edizioni. 16,7x10,4 cm. All’interno in ottimo stato di conservazione. Opere non comuni.<BR><BR>1. ELEMENTI DI ARITMETICA secondo il programma legislativo per le classi elementari inferiori esposti da Giuseppe Puglisi, Premiato con 22 medaglie da varie università ed altri Corpi Scientifici d’Italia; Socio onorario dell’Accademia dei Ragionieri di Bologna e Socio corrispondente della R. Accademia dei Filomati di Lucca. Opera approvata da parecchi Consigli Scolastici e adottata per le scuole comunali di Palermo. Seconda edizione, Palermo, Tip. Di A. Lugaro, 1868. 54, (2) pp. e una c. di tav. fuori testo.Giuseppe Puglisi fu un celebre matematico e avvocato, nato a Palermo nel 1823 e morto nel 1910. Dotato di prodigiose capacità logico-mnemoniche, fu un fanciullo prodigio ed a soli sette anni venne decorato della croce di cavaliere dal Papa Gregorio XVI. Da patriota partecipò alla rivoluzione del '48 e fu costretto all'esilio in Francia e a Malta, dove insegnò matematica ed esercitò la professione di avvocato. Fondò e diresse i giornali “La forbice” e “La Settimana commerciale e industriale”; scrisse numerosi libri divulgativi di matematica e manifestò idee di convinto regionalista.<BR><BR>2. Compendio di Aritmetica e sistema metrico-decimale secondo il programma legislativo per la Terza Classe Elementare esposti da Giuseppe Puglisi…., Palermo, Tipografia di Antonio Lugaro, Vicolo S. Giuseppe n. 4, 1868. 78, (2) pp.<BR><BR>3. Compendio per la quarta classe elementare esposto secondo il programma legislativo ded arricchito di oltre 200 problemi per Giuseppe Puglisi…, Palermo, Tip. Di A. Lugano, 1868. 85, (3) pp.
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Li Calsi Castiglia, Francesco Paolo
Discarico e Reddeconto per propria soddisfazione emesso dal Parroco di Mezzomorreale dal di 13 Luglio 1837 a tutto Gennaro 1858.
In 8° (17x12,7 cm); 12 pp. Senza brossura ma non slegato. Piccolo numero scritto a penna al margine alto bianco del frontespizio e per il resto esemplare in buone condizioni di conservazione. Curioso rendiconto completo delle spese (compresi restauri dell’organo e dei magazzini, acquisti e paghe) del Parroco della diocesi di Mezzomorreale situata nella zona sud-occidentale della città, al confine con il comune di Monreale,che con questo scritto volle rispondere a dicerie e voci su una sua condotta non morale nella gestione dell’economia della parrocchia. Sembra che il parroco fu allontanato da questa parrocchia proprio per queste voci nel 1857. Prima edizione in buone condizioni di conservazione. Raro.
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Errante Vincenzo
Poesie di Vincenzo Errante
In 8° (17,3x11,5 cm); 93, (3) pp. Senza brossura ma non slegato. Un piccolo difetto all’angolo inferiore esterno bianco delle ultime tre carte e per il resto nel complesso in buone condizioni di conservazione. Prima edizione di questa raccolta di poesie del noto scrittore e politico di Palermo, figura di spicco del Risorgimento italiano, che fu autore di novelle in versi, tragedie, libretti musicali. Prese parte ai moti del '48 e dopo l'Unità fu consigliere di stato, deputato e senatore. L’opera porta la dedica “All’eroica Città di Messina che offertasi in olocausto per l’Indipendenza e Libertà Siciliana alla eternità dell’infamia consacrò il nome di Ferdinando Borbone”. Fra i componimenti la celebre “Una sera di Està a Palermo”. L’autore già nel 1846 pubblicò una serie di poesia a Firenze. Prima edizione stampata a Palermo da Clamis e Roberti assai rara, due soli esemplari censiti in ICCU.
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Castiglia Benedetto
Arnaldo di Brescia o L’Eresia de’ Papi Monografia Storica di Benedetto Castiglia, nuova edizione riveduta dall’Autore.
In 8° (17,2x12,5 cm); 48 pp. Senza brossura. Seconda edizione riveduta rispetto alla prima dello stesso anno di questo raro scritto del noto avvocato, empirista avverso a Rosmini, deputato, giornalista, letterato palermitano morto a Montichiari (BS), Benedetto Castiglia. L’autore nutrì una particolare ammirazione per Vico, per cui si recò a studiare a Napoli per poter conoscere anche i luoghi in cui era vissuto. Fu deputato al parlamento del 1848. Scrisse allora, in difesa della Sicilia e per un migliore assetto dell'Italia, vari opuscoli politici al fine di persuadere il governo di Napoli a rispettare i diritti costituzionali dell'isola. L’opera qui presentata è assai rara sia nella prima che nella seconda edizione, tre soli esemplari censiti in ICCU della seconda. L’opera ricostruisce in forma romanzata la storia della vita di Arnoldo da Brescia che fu un riformatore religioso caratterizzato da notevole eloquenza e forte avversione per l'istituzione tradizionale ecclesiastica. I punti fondamentali del suo radicale programma di riforma, da collegarsi alle idee del movimento milanese dei Patarini, erano: la rinuncia della Chiesa alla ricchezza e il suo ritorno alla povertà evangelica, l'abbandono del potere temporale, la predicazione estesa ai laici, la non validità dei sacramenti amministrati da un clero non degno, la confessione praticata tra fedeli e non ai sacerdoti. Buono stato di conservazione di questa opera rara.
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De Gregorio Andrea
Il Capodanno del 1862 pel Parroco Andrea De Gregorio
In 8° (17,1x12,6 cm); 12 pp. Senza legatura. Prima rarissima edizione di questa placchetta del parroco palermitano Andrea de Gregorio stampata a Palermo da Barravecchia. Il parroco Andrea de Gregorio fu autore di diversi scritti. Qui è presente un augurio per il 1862 di ispirazione fortemente antirisorgimentale nel quale il parroco descrive in forma apocalittica gli avvenimenti degli ultimi anni della guerra d’Indipendenza italiana nel territorio siciliano augurandosi che i colpevoli di aver portato tale orrore di ravvedano. Prima edizione in buono stato di conservazione. Raro.
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CASERTANO ANTONIO
UN OSCURO DRAMMA POLITICO DEL SECOLO XIII (PIETRO DELLA VIGNA)
21,3x14,5 cm; (2), 98, (4) pp. Legatura editoriale in carta con titolo in rosso e riproduzione dello stemma dell'imperatore Federico II in oro. Dedica autografa dell'autore al foglio di sguardia. Pietro della Vigna fu una figura politica di spicco al servizio dell'imperatore Federico II. È citato da Dante nel XIII canto della Divina Commedia, collocato tra i suicidi in quanto, in seguito all'arresto con l'accusa di lesa maestà, fu ritrovato morto in circostanze misteriose. Stato di conservazione molto buono.
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Anonimo
Esempi dedotti dal libretto stampato, che s'intitola: Stanza dell'Anima nelle Piaghe di Gesù, per la pomposa festa del SS. Crocifisso da celebrarsi a dì 10. Agosto 1741. nella publica strada nominata delli Librara.
19,2x13,7 cm; (4) pp. 7 piccolissimi tarli alla seconda carta che toccano alcune lettere ma non fastidiosi. Alcune leggere bruniture dovute alla qualità della carta ma per il resto buono stato di conservazione di questa RARISSIMA PLACCHETTA che contiene la descrizione di alcuni miracoli attribuiti al crocifisso. La festa del santissimo crocifisso di cui si parla si riferisce probabilmente a qualche città o paese siciliano dove tale festa è molto sentita (l'unica festa del SS. Crocifisso che si tiene il 10 agosto oggi è quella a Giadinello in provincia di Palermo). Fra i miracoli descritti uno è relativo a Napoli e uno a Trapani. RARISSIMA, nessuna copia in ICCU.
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ZANARDINI EMILIO
A tempo perso. Versi.
21,5x14 cm; (2 b.), 1 tav. rit., 163, (3 b.) pp. Brossura editoriale con titolo e autore impressi in due colori al piatto anteriore, minime fioriture nin fastidiose ed inifluenti. Oltre a componimenti vari l'opera contiene anche 13 belle "Canzoncine per bambini": in dialetto veneto (pp. 1-68), milanese (pp. 71-76, "Scapusc", "Il fallo") e siciliano (pag. 77-78 "Tudda"). Esempalre intonso stampato su carta forte ed in ottimo stato di conservazione.
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LAVORE VIRGILIO, MARISA CARABELLESE
I VORTICI DI SICILIA POETI DELLA GRECIA ANTICA
In folio; 62, (2) pp. Brossura editoriale. Prima edizione di questa raccolta di traduzioni di poesie di poeti della magna grecia illustrate da tavole della nota artista di Molfetta, Marisa Carabellese. Leggera ingiallitura al piatto anteriore e per il resto buon esemplare. Prima edizione.
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Alfredo Micali Maurigi (Frealdo)
Luci ed Ombre (Voci Intime) II edizione (ma unica censita)
In 8° (19,3x13,3 cm); 90, 21, (5) pp. Brossura editoriale in carta pergamenata con titlo impresso in nero e oro al piatto anteriore. Seconda edizione, ma unica censita e conosciuta, di questa raccolta di poesia del palermitano Alfredo Micali Maurigi conosciuto anche con lo pseudonimo, Frealdo. Esemplare ancora in barbe e a fogli chiusi e in buone-ottime condizioni di conservazione.
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ROMAGNOLI ETTORE
IL TRITTICO DELL'AMORE E DELL'IRONIA. COMMEDIE
19x12,2 cm; 245, (3) pp. Brossura editoriale con titolo in rosso e nero al piatto anteriore e al dorso. Piccole imperfezioni al dorso. Firma di precendente proprietario al frontespizio. Il libro comprende tre commedie: Compensazioni d'amore, La parabola del desiderio, Il labirinto. L'autore è il noto grecista e letterato romano Ettore Romagnoli. Prima edizione, in barbe. Buone-ottime stato di conservazione.
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BONAVIRI GIUSEPPE
IL RE BAMBINO
20x13 cm; 84, (12) pp. Brossura editoriale con sopraccoperta con illustrazione e titolo in rosso e nero. Nell'ultimo risvolto di copertina è presente una breve biografia dell'autore nato a Moneo, in Sicilia. Stato di conservazione molto buono, quasi come nuovo. Prima edizione.
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SALVADORE GIUSEPPE
RRAUSTINA
21x12 cm; 100, (4) pp. Brossura editoriale. Prima edizione di quest'opera del conosciuto poeta originario di S. Teresa di Riva che si trasferì a Taormina nel 1963. Vincitore del premio "Inèstri" nel 1980, secondo classificato al premio "Rraustìna" nel 1979 e nel "Figghiu" nel 1981. Opera IN BUONO STATO DI CONSERVAZIONE.
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Martinez Giovanni
Un sugnu io ca parru è a me terra
24x15,7 cm; 60, (4) pp. Brossura editoriale. Dedica autografa di Martinez. L'autore, nato a Palermo il 6 novembre 1938, vinse diversi concorsi poetici di poesia dialettale. Debutto letterario.. BUONO STATO DI CONSERVAZIONE
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Lando Alfredo
Le mie sole monete liriche di Alfredo Lando
21x11,6 cm; 87, (1) pp. Brossura editoriale. Interessante raccolta di liriche di questo poeta originario di Ucria in provincia di Messina. BUONO STATO DI CONSERVAZIONE, come nuovo. NON COMUNE.
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WOLFF ANGELO
ECO DI PIANTO
22,8x14,8 cm; 5, (1) pp. Brossura editoriale, qualche segno del tempo e uno strappetto al margine interno, ininflunete, ma nel complesso buon esemplare. L'opera ucì nel volume "In memoria di Oddone da Ravenna". PRIMA EDIZIONE con dedica autografa dell'autore. Prima edizione in volume singolo. Angelo Wolff, noto pubblicista padovano di idee liberali progressiste, fu apprezzato grecista e latinista oltre che autore di vari componimenti poetici. Fu insegnante del grande economista Umberto Meoli. Questo componimento nacque durante un soggiorno di Wolff a Noto di Siracusa. Due soli esemplari censiti in ICCU. PRIMA EDIZIONE.
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WOLFF ANGELO
SELINUNTE
In folio (34,5x23 cm); (8) pp. Brossura editoriale con titolo in rossa al piattio anteriore. esempalre con qualche leggero segno del tempo ma nel complesso in buone condizioni di conservazione e ancora in barbe. Stampato su carta di ottima qualità. Prima edizione con dedica autografa dell'autore alla prima carta bianca. Angelo Wolff, noto pubblicista padovano di idee liberali progressiste, fu apprezzato grecista e latinista oltre che autore di vari componimenti poetici. Fu insegnante del grande economista Umberto Meoli. Questo componimento nacque durante un soggiorno di Wolff a Selinunte (all'ultima pagina è presente una breve storia della colonia). PRIMA EDIZIONE ASSAI RARA, un solo esemplare censito in ICCU.
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REGNO D'ITALIA
REGIO DECRETO CHE APPROVA L'ELENCO DEGLI ENTI CHIAMATI A CONTRIBUIRE NELLE SPESE PER IL PORTO DI LICATA, COL RIPARTO DELLE QUOTE DI CONCORSO AD ESSI RISPETTANTI 9 lugio 1905, N° 438
21x15 cm; 6 pp. Privo di brossura ma legato da graffette. Le leggi e i decreti del Regno d'Italia venivano pubblicati oltre che nella Gazzetta Ufficale del Regno anche in questo formato singolo stampate dalla Stamperia Reale su carta filigranta con il simbolo della corona d'Italia e la scritta "Leggi e decreti del Regno d'Italia". Buono stato di conservazione.
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REGNO D'ITALIA
REGIO DECRETO CHE APPROVA IL REGOLAMENTO PER L'ESECUZIONE DELLA LEGGE 14 LUGLIO 1907, N.527, PER GL'INFORTUN I DEL LAVORO NELLE SOLFARE DELLA SICILIA 14 giugno 1908, N°462
21x15 cm; 14 pp. Privo di brossura ma legato da graffette. Le leggi e i decreti del Regno d'Italia venivano pubblicati oltre che nella Gazzetta Ufficale del Regno anche in questo formato singolo stampate dalla Stamperia Reale su carta filigranta con il simbolo della corona d'Italia e la scritta "Leggi e decreti del Regno d'Italia". Buono stato di conservazione.
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REGNO D'ITALIA
LEGGE CHE ISTITUISCE UNA CAMERA AGRUMARIA CON SEDE IN MESSINA 5 luglio 1908, N° 404
21x15 cm; 8 pp. Privo di brossura ma legato da graffette. Le leggi e i decreti del Regno d'Italia venivano pubblicati oltre che nella Gazzetta Ufficale del Regno anche in questo formato singolo stampate dalla Stamperia Reale su carta filigranta con il simbolo della corona d'Italia e la scritta "Leggi e decreti del Regno d'Italia". Buono stato di conservazione.
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REGNO D'ITALIA
REGIO DECRETO CHE DICHIARA ZONE MALARICHE PORZIONI DI TERITORIO DELLA PROVINCIA DI MESSINA 22 giugno 1905, N° 445
21x15 cm; 8 pp. Privo di brossura ma legato da graffette. Le leggi e i decreti del Regno d'Italia venivano pubblicati oltre che nella Gazzetta Ufficale del Regno anche in questo formato singolo stampate dalla Stamperia Reale su carta filigranta con il simbolo della corona d'Italia e la scritta "Leggi e decreti del Regno d'Italia". Decreto che dichiara le zone malariche in provincia di Messina delimitandole con precisione comune per comune. Si parla dei comuni di: Capizzi, Castel di Lucio, Militello Rosmarino, Mistretta, Reitano, S. Stefano Camastra. Buono stato di conservazione.
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(DUMAS ALEXANDRE)
Pascal Bruno a sicilian story edited by Theodore Hook, Esq.
17x10,5 cm; VIII, 206, (2) pp. Bella legatura ceova in mezza pelle scura con titolo e bei fregi in oro impressi al dorso. Piatti foderati con carta marmorizzata coeva. Ottimo stato di conservazione. Seconda edizione della versione inglese di questo celebre scritto di Dumas. Second edition, good copy in contemporary fine binding. L'opera venne pubblicata per la prima volta in inglese nel 1837 per poi essere edita in francese solo a partire dell'anno seguente. Pasquale Bruno fu un brigante vissuto tra Bauso e Calvaruso tra la fine del Settecento e l’agosto del 1803, data della sua impiccagione nella Marina di Palermo. Fu proprio questo racconto di Dumas a renderlo famoso oltre i confini siciliani. Alessandro Dumas nel 1837, scrisse appunto il “Pascal Bruno”, quasi la prova generale de “I tre moschettieri” pubblicato sei anni dopo. In Italia il romanzo “storico” di Dumas fu tradotto e pubblicato nel 1841 per i tipi dello “Stabilimento Poligrafico Empedocle di Palermo ma dopo un successo iniziale venne presto dimenticato schiacciato dai grandi successi dei seguenti romanzi di Dumas. Questa seconda edizione, assai più rara della prima (stampata per la prima volta in forma di volume nel 1837 in lingua inglese sulla traduzione da un romanzo d'appendice francese uscito nello stesso anno, in forma di volume in francia uscì solo nel 1838) curiosamente non porta il nome di Dumas ma solo quello del suo celebre editore Theodore Hook. Lo scrittore francese conobbe le vicende di Bruno dall'amico Vincenzo Bellini, il musicista catanese e così racconta: "Ascoltate, mi disse Vincenzo "Bellini, non dimenticate di fare una cosa, quando andrete da Palermo a Messina per mare o per terra. Fermatevi al piccolo paese di Bauso, vicino alla punta di Capo "Bianco. Di fronte ad un albergo troverete una strada in salita che termina a destra con un piccolo castello a forma di cittadella. Alle mura di quel castello si trovano appese due gabbie: una è vuota, nell’altra biancheggia da venti anni la testa di un morto. Domandate al primo viandante che incontrerete la storia dell’uomo a cui appartenne quella testa e avrete uno di quei racconti completi che dipingono tutta una società, dalla montagna alla città, dal contadino al gran signore". Dumas ne rimase così coinvolto che volle venire a Bauso per conoscere i luoghi che avevano visto il bandito, protagonista di una vita alquanto avventurosa. Lo scrittore, giunto a Bauso, si diresse verso il Castello, nelle cui mura vi erano le gabbie di ferro: una era vuota, l'altra, invece, custodiva il teschio di una persona uccisa venti anni prima: era il teschio di Pasquale Bruno. Dumas raccolse tutte le informazioni sulla triste storia e, di ritorno a Parigi, scrisse due romanzi, “Pascal Bruno” appunto e “Pauline. Pascal Bruno. La salle d'armes”. La vicenda inizia molti anni prima e vede primo protagonista e causa di tutte le tragedie il padre di Pasquale, Antonio, detto “Zuzza”. Questi per vendicare l'onore della propria moglie aveva tentato di uccidere il Conte di Castelnuovo che aveva rapito e violentato la donna, Antonio fu condannato a morte e la sua testa fu messa in una gabbia sulle mura del Castello, a monito per tutti gli altri bausoti. La moglie e il figlio, ancora ragazzo, preferirono lasciare Bauso e si rifugiarono sulle montagne di Barcellona Pozzo di Gotto. Alla morte della madre Pasquale torno a Bauso e, secondo la leggenda, durante una gara di tiro a bersaglio colpì la testa del padre, facendola rotolare giù dalla gabbia e mettendo fine a quel triste spettacolo. Iniziarono così le sue disavventure leggendarie e il suo mito varcò i confini del suo paese. Questa seconda edizione è considerata molto rara. Second edition, rare. Good copy.
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Giovanni Meli
Idyllion epigrammata et ecloga piscatoria Sicula latine redditaù
In 4° (19,6x13,5 cm); 47, (1) pp. Elegante legatura moderna in mezza pelle rossa con titolo in oro al dorso e piatti foderati con carta a motivi rossi. Contiene a pagina 33 il frontespizio vero e proprio dell’opera che presenta le note editoriali “Ecloga piscatoria Sicula d. Joannis Meli ... latine reddita a Vincentio Raymundi ... Editio Secunda”. Alla prima carta è presente solo il titolo ma privo delle note editoriali. Rarissima traduzione in dialetto siculo ad opera del noto intellettuale siculo Vincenzo Raimondi di uno dei più celebri carmi del grande poeta siciliano Giovanni Melli che è annoverato tra le cosiddette "quattro coroncine", con Carlo Porta, Carlo Goldoni, Giuseppe Gioachino Belli (da affiancare alle "tre corone" di Dante, Petrarca e Boccaccio). Giovanni Meli nacque in Sicilia nel Settecento, da Antonio di professione orefice e da Vincenza Torriquas, durante la monarchia riformista di Carlo III di Borbone. Raggiunse notorietà in tutt'Italia aderendo ai modi e allo stile dell'Arcadia con una dimensione tutta sua e con l'uso del vernacolo siciliano. Seconda edizione (una prima edizione con la sola traduzione della sola Piscatoria uscì nel 1797 in un libretto di 14 pagine) ma prima edizione completa della traduzione dell’Idyllion (anch’esso tradotto in vernacolo siciliano), con la traduzione in vernacolo di questa importante opera legata alla storia del pensiero letterario siciliano. Edizione assai rara, un solo esemplare censito in ICCU, stampata a Palermo da Solli in bella e curata veste grafica che presenta carte uniformemente brunite (una leggera brunitura più intensa nella metà inferiore delle prime carte, non fastidiosa) in buone-ottime condizioni di conservazione.
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GUERRIERI CROCETTI CAMILLO
LA MAGNA CURIA (LA SCUOLA POETICA SICILIANA)
21,5x14 cm; (2), 560, (6) pp. 36 c. di tav. Legatura editoriale in mezza tela con carta marmorizzatta applicata ai piatti. Titolo e decori in oro, al dorso, leggermente sbiaditi. Qualche minima imperfezione. Storia della letteratura e della poesia siciliana attraverso autori importanti come Federico II, Giacomo da Lentini, Giacomino Pugliese, Pier della Vigna, Ruggerone da Palermo, Tommaso di Sasso da Messina, Mazzeo di Rico. Stato di conservazione molto buono.
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Daita Gaetano
La Luce Ode di Gaetano Daita
In 8° (16,8x12,3 cm); 10 pp. Senza legatura. Prima rarissima edizione in volume singolo, nessun esemplare censito in ICCU, con numerose note manoscritte, probabilmente dallo stesso Dita, di questo componimento apparso per la prima volta sul giornale “La Favorita” Anno III, N. 11. Gaetano Dita fu un celebre letterato, poeta e patriota originario di Trapani che fu anche Ministro dell’Interno sotto Garibaldi. Le note al margine di alcuni versi del testo sono probabilmente dello stesso Dita dato che si tratta di aggiunte o rielaborazioni di vari versi chiosati da chiara e leggibile grafia coeva. Prima rarissima edizione in buone condizioni di conservazione.
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Cordaro Carmelo
Il poema Sicano, (Seconda edizione con note)
17x12 cm; 328 pp. Brossura editoriale su supporto rigido in tela. Cordaro siciliano trapiantato a Faenza insegnò più di 10 anni nel celebre Liceo Torricelli di Faenza. Opera in buono stato di conservazione.
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SPARACIO SANTI
LA VERITà ETERNA: La certezza della: Esistenza di Dio. La Certezza della: Divinità di Gesù Cristo. La certezza de: La Vita Avvenire.Unito a: J'Accuse il più diretto colpevole del conflitto mondiale e di tutte le infelicità che ne seguirono, ossiavero La Truce istoria di un brigante coronato invettiva di Santi Sparacio scrittore de "La Verità". Palermo, Corselli, 1918.
21x14,7 cm; 391, (1), 12 pp. brossura editoriale. Prima rara edizione di questo scritto del palermitano Santi Sparacio. Buon-ottimo esemplare.
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Borgese Giuseppe Antonio
Tempesta nel nulla
19x12,5 cm; 144, (10) pp. Sovracoperta editoriale con piccolissima mancanza alla parte superiore del dorso. Alcune piccolissime fioritura dovute alla qualità della carta in alcune pagine ma per il resto buon esemplare. Prima edizione di questo romanzo del celebre scrittore siciliano nato a Polizzi Generosa, in provincia di Palermo, nel 1882. Esemplare numerato 2561.
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Bianchini Lodovico
Della Scienza del Ben Vivere Sociale e della Economia degli Stati di Lodovico Bianchini parte storica e di preliminari dottrine, Seconda edizione, riveduta e corretta.
In 4° (27×18 cm); VII, (1), 547, (1) pp. Brossura editoriale, un piccolo strappetto chiuso con pecetta al margine alto del piatto anteriore uno al margine basso del piatto posteriore (senza perdite di carta), una piccola mancanza all’angolo superiore del piatto anteriore. All’interno esemplare in ottime condizioni di conservazione ancora a fogli chiusi. Seconda edizione riveduta e corretta sulla prima originale di del celebre economista, storico, politico e avvocato napoletano, Lodovico Bianchini (Napoli, 11 agosto 1803 – Napoli, 10 giugno 1871). Fu uno dei più grandi conoscitori del sistema economico del Regno delle Due Sicilie e nel dibattito degli anni venti dell’ottocento, se lo sviluppo economico del territorio del Regno dovesse orientarsi completamente verso l’industrializzazione o “anche” verso l’industrializzazione si fece portatore dell’istanza della creazione di un moderato protezionismo che potesse dare, al nascente sistema industriale, il tempo di crescere e svilupparsi. Intorno agli anni 30 venne chiamato da ministro delle Finanze del Regno delle Due Sicilie, Giovanni d’Andrea, per aiutarlo a raggiungere il pareggio del bilancio pubblico. Fu professore di Commercio ed Economia Pubblica a Napoli, sulla cattedra che già fu di Antonio Genovesi. Dal 1854 ricoprì la carica di direttore ad interim del Ministero degli Interni. Nonostante il suo desiderio di modernizzare le Due Sicilie, le sue aspettative si scontrarono con resistenze e difficoltà insormontabili che gli impedirono di realizzare la grande maggioranze delle riforme che si era professato. Bianchini fu tra i primi un sostenitore della necessità di un forte legame fra bene sociale ed uno sviluppo industriale moderno e solidale supportato da un’adeguata amministrazione pubblica. Nell’opera qui presentata, seppur Bianchini ricostruisce in modo adeguato e preciso la storia del pensiero economico, sembra però dare troppa fiducia alla possibilità di una “buona amministrazione” di risolvere le storture di un sistema capitalistico completamente liberale e così esaltando Genovesi, Verri e Galiani, l’autore guardava e restava fermo al passato e non suggeriva nessuna valida prospettiva di rinnovamento per il Mezzogiorno. Esemplare molto raro a trovarsi completo della sua brossura editoriale ed ancora a fogli chiusi. Rif. Bibl.: cfr. Einaudi 882, Ricca – Salerno storia dele dottrine finanziarie in Italia pag. 389; Cossa pag. 60. Kress Italia n°1129.
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Vittorini Elio
Il garofano rosso
19×11,5 cm; 226, (2) pp. Brossura editoriale. Volume XIV° della celebre collana Mondadori “La Medusa degli Italiani”. “Il conteso “garofano rosso”, dono di Giovanna, bella allieva della seconda liceo, interessa e coinvolge, oltre all’autore-protagonista, la folla di compagni di scuola furiosamente vitali. Percio’ l’io-io-io di Vittorini si trasforma nel noi-noi-noi della scolaresca scalpitante. “Il garofano rosso” e’ apparso a puntate nella rivista “Solaria” (1933 – 1935); e, dopo il sequestro della terza puntata, la pubblicazione poté continuare sacrificata dai tagli preventivi della censura fascista. Ora la “Medusa degli Italiani” presenta per la prima volta “Il garofano rosso” nella sua edizione integrale” (dal risguardo di copertina). PRIMA EDIZIONE di questo celebre romanzo del famoso scrittore siciliano nato a Siracusa il 23 luglio 1908. Raro a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione. Gambetti – Vezzosi “Rarità Bibliografiche del Novecento Italiano”, Bonnard, 2007, pag. 977.
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Vittorini Elio
Le donne di Messina
In 8°; 494, (2) pp. Brosssura editoriale con sopraccoperta editoriale illustrata da un disegno di Marino. All'interno conservata anche la fascetta editoriale e un foglio volante pubblicitario di Bompiani. Vecchia ed elegante firma d’appartenenza privata alla prima carta datata 1955. Un piccolissimo difetto al margine alto della sopraccoperta e nel complesso esemplare in ottime condizioni di conservazione. Prima edizione rarissima da trovarsi completa della sopraccoperta, di quest’opera già apparsa in parte a puntate sulla rivista “La Rassegna d’Italia dal febbraio del 1947 al luglio del 1948, con il titolo “Lo zio Agrippa”. Lo stesso Vittorini scrive riguardo alle differenze notevoli fra le due stesure “Di una prima stesura di questo romanzo, molto più lunga e in sostanza diversa dalla presente, è stata pubblicata una serie di stralci sulla Rassegna d'Italia dal febbraio 1947 fino a luglio del 1948. Ma rare sono le pagine del libro com'è ora che coincidano esattamente con pagine del libro come era (intitolato Lo zio Agrippa passa in treno) nella prima stesura”. Importante opera del grande scrittore, traduttore e critico letterario siciliano, Elio Vittorini (Siracusa, 23 luglio 1908 – Milano, 12 febbraio 1966). Dopo una fanciullezza tribolata alla continua ricerca di libertà e dopo aver fatto umili lavori, nel 1926, grazie a Curzio Malaparte iniziò a collaborare con la rivista la "Conquista dello Stato". Nel 1927 inviò a La Fiera Letteraria il suo primo importante scritto narrativo, Ritratto di re Gianpiero, che gli venne pubblicato. Nello stesso periodo di tempo sposa Rosa Quasimodo, sorella di Salvatore Quasimodo. L’anno seguente collabora con “Solaria” e con “L’Italia letteraria”. Nel 1931 esce il suo primo romanzo “Scarico di coscienza”. Tra il 1933 ed il 1934 su Solaria compare a puntate uno dei suoi capolavori, “Il Garofano Rosso” che a causa della censura fascista non fu mai pubblicato in forma di romanzo, prima del 1948. Ottimo conoscitore della lingua inglese le sue traduzioni di Faulkner, Poe e Lawrence sono ancora oggi, molto apprezzate. Vicino alla corrente del fascismo di sinistra, nel 1936 venne espulso dal partito a causa di un articolo che parlando della guerra civile spagnola, spronava gli italiani a schierarsi contro Franco. Nel 1939 è a Milano dove Bompiani gli assegna la cura della collana editoriale “La Corona”. Controversa è la sua posizione politica fino al 1942 quando entra nel Partito Comunista Italiano (solo il 7 ottobre del 1942 partecipa al convegno degli intellettuali nazisti di Weimar, promosso dal ministro della propaganda Joseph Goebbels) e da questo momento i poi partecipa attivamente alla Resistenza. Uscì poi dal Partito Comunista nel dopoguerra per protesta contro la mancanza di libertà del regime comuista sovietico e per le posizioni non critiche di Togliatti. "Nel 1951 Giulio Einaudi lo chiamò per dirigere la collana "I Gettoni" e Vittorini condusse il suo incarico facendo scelte molto precise riguardo agli autori da inserire nella collana, accogliendo soprattutto le opere di giovani scrittori come Calvino e Fenoglio, ma rifiutando Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Vittorini successivamente rifiuterà la pubblicazione de Il dottor Živago di Pasternak e Il tamburo di latta di Grass". Vittorini fu uno scirttore molto impegnato politicamente per tutta la sua vita ma caratterizzato da un impegno che andando ben al di là dalle posizioni ideologiche dei singoli partiti, ricercava nei partiti stessi un mezzo per sviluppare le libertà dell’individuo. Fu per questo che senza grandi problemi abbandò via via tutti i partiti politici nei quali si trovò coinvolto una volta che questi tradivano le sue finalità ideali. Prima rarissima edizione da reprirsi completa della sopraccoperta, in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Gambetti – Vezzosi, Rarità Bibliografiche del Novecento Italiano, 2009, pag. 977.
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Vittorini Elio
Diario in pubblico
In 8°; 385, (3) pp. Brossura editoriale con sovraccoperta figurata a colori con composizione di Léger. Conservata la fascetta pubblicitaria e due fogli volanti pubblicitari di Bompiani. Ottimo stato di conservazione. Prima edizione di questo noto scritto del grande scrittore, traduttore e critico letterario siciliano, Elio Vittorini (Siracusa, 23 luglio 1908 – Milano, 12 febbraio 1966). Dopo una fanciullezza tribolata alla continua ricerca di libertà e dopo aver fatto umili lavori, nel 1926, grazie a Curzio Malaparte iniziò a collaborare con la rivista la "Conquista dello Stato". Nel 1927 inviò a La Fiera Letteraria il suo primo importante scritto narrativo, Ritratto di re Gianpiero, che gli venne pubblicato. Nello stesso periodo di tempo sposa Rosa Quasimodo, sorella di Salvatore Quasimodo. L’anno seguente collabora con “Solaria” e con “L’Italia letteraria”. Nel 1931 esce il suo primo romanzo “Scarico di coscienza”. Tra il 1933 ed il 1934 su Solaria compare a puntate uno dei suoi capolavori, “Il Garofano Rosso” che a causa della censura fascista non fu mai pubblicato in forma di romanzo, prima del 1948. Ottimo conoscitore della lingua inglese le sue traduzioni di Faulkner, Poe e Lawrence sono ancora oggi, molto apprezzate. Vicino alla corrente del fascismo di sinistra, nel 1936 venne espulso dal partito a causa di un articolo che parlando della guerra civile spagnola, spronava gli italiani a schierarsi contro Franco. Nel 1939 è a Milano dove Bompiani gli assegna la cura della collana editoriale “La Corona”. Controversa è la sua posizione politica fino al 1942 quando entra nel Partito Comunista Italiano (solo il 7 ottobre del 1942 partecipa al convegno degli intellettuali nazisti di Weimar, promosso dal ministro della propaganda Joseph Goebbels) e da questo momento i poi partecipa attivamente alla Resistenza. Uscì poi dal Partito Comunista nel dopoguerra per protesta contro la mancanza di libertà del regime comuista sovietico e per le posizioni non critiche di Togliatti. "Nel 1951 Giulio Einaudi lo chiamò per dirigere la collana "I Gettoni" e Vittorini condusse il suo incarico facendo scelte molto precise riguardo agli autori da inserire nella collana, accogliendo soprattutto le opere di giovani scrittori come Calvino e Fenoglio, ma rifiutando Il Gattopardo di Tomasi di Lampedusa. Vittorini successivamente rifiuterà la pubblicazione de Il dottor Živago di Pasternak e Il tamburo di latta di Grass". Vittorini fu uno scirttore molto impegnato politicamente per tutta la sua vita ma caratterizzato da un impegno che andando ben al di là dalle posizioni ideologiche dei singoli partiti, ricercava nei partiti stessi un mezzo per sviluppare le libertà dell’individuo. Fu per questo che senza grandi problemi abbandò via via tutti i partiti politici nei quali si trovò coinvolto una volta che questi tradivano le sue finalità ideali. "Diario in pubblico” raccoglie i suoi interventi militanti, politico-culturali del periodo che va dal 1929 al 1956 ed in essi si può vedere chiaramente tutta la coerenza del pensiero di Vittorini e se ne comprende pienamente anche i suoi cambiamenti di simpatie politiche. Per lui i partiti non sono un fine ma sempre e solo un mezzo per raggiunger sempre lo stesso ideale di libertà. Prima edizione in ottime condizioni di conservazione. Rif. Bibl.: Spaducci, p. 305. Gambetti – Vezzosi, Rarità Bibliografiche del Novecento Italiano, 2009 pag. 977.
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Vittorini Elio
Erica e i suoi fratelli. La garibaldina.
In 8°; 287, (1) pp. Brossura editoriale con sopraccoperta editoriale. Vecchia nota di possesso privata al frontespizio. Conservato anche il foglietto di pubblicità editoriale. Prima edizione in ottime condizioni di conservazione di questo scritto del celebre scrittore, traduttore e critico leterario, Elio Vittorini (Siracusa, 23 luglio 1908 – Milano, 12 febbraio 1966).
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Petrarca Francesco, Paolo Emiliani Giudici
Il secreto e le rime di Francesco Petrarca ; con prefazione di Paolo Emiliani-Giudici
In 8° (17,5x12 cm); (6), L, 456 pp. Elegante legatura coeva dei primi del novecento in mezza pergamena rigida con autore, titolo e fregi in oro ai tasselli. Leggero difetto alla cernirera interna interiore, con fessurazione ma del resto, ben salda, e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Dorso a 4 nervi. Prima non comune edizione delle Rime e del Secreto petrarchesco con la lunga prefazione del noto scrittore, storico, storiografoe critico letterario Paolo Emiliani Giudici (Mussomeli in porvincia di Caltanisetta, 13 giugno 1812 – Tonbridge, 8 settembre 1872). Paolo "Entrato nell'ordine domenicano, a Palermo contro il suo volere, ne uscì nel 1841. Esule dalla Sicilia per motivi politici nel 1843, riparò dapprima a Livorno e poi a Firenze dove divenne professore di estetica all'Accademia di Belle Arti. Nel 1867 fu eletto deputato; dopo le dimissioni di Rattazzi (27 ottobre 1867) militò nell'opposizione. Si dedicò soprattutto agli studi letterari. La sua opera più importante è La Storia delle Belle Lettere in Italia (1844). Uscì in seconda edizione nel 1855 con il titolo Storia della Letteratura italiana. Fu il primo autore a scriverne una che riassumesse le idee sul problema storiografico del primo ottocento. L'opera subordinava la letteratura all'elemento politico. Per Emiliani Giudici, il "periodo della letteratura originale" italiana andava dagli inizi del volgare fino a Lorenzo de Medici; seguiva l'"età di decadenza" (XVI e XVII secolo); la letteratura italiana rifioriva un po' con l'Alfieri, ma questo risorgimento veniva soffocato sul nascere dal romanticismo, importato dalla Francia. Nella città di Palermo e di Caltanissetta gli è stata dedicata una via, Via Paolo Emiliani Giudici". Non comune.
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Josephus Camaratensis (Taverna Giuseppe)
Viaggio doloroso del calvario, e breve raccolta de' patimenti di Christo, in tutto il corso della sua passione; cavata dal sacro evangelio, da' s. padri, e da gravi autori. Opera non mne divota, che utile à leggerla à tutti fedeli Christiani. Data in luce dal P. F. Giuseppe Taverna da Camerata, Sacerdote Capuccino. Terza Impressione.
In 12° (15x8 cm); (36), 529, (3 b) pp. Legatura coeva in piena pergamena con titolo manoscritto da mano coeva al dorso. Qualche difetto e segno del tempo. Antica nota di possesso privata alla prima carta ed al margine bianco del frontespizio. All'interno esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione. Terza non comune edizione (esistono alcune varianti di questa edizione), dopo le due rarissime edizioni del 1667 e la seconda del 1692, di questa celeberrima opera di devozione scritta dal noto frate cappuccino siciliano, Josephus Camaratensis, al secolo Giusppe Taverna di nobile famiglia siciliana (Cammarata in provincia di Agrigento 1599 – 1677). Personaggio amatissimo alla sua epoca, morì in odore di santità. Autore prolifico a lui si devono diverse opere di devozione o dedicate ai fanciulli come "Symphonia sacrae lectionis, et libellus de recta, sacrarum dictionum prolatione", "Vocabolario et ortografia volgare toscana, assai gioueuoli a' secretari", "Collana di cento, e diece rose, che alla gran signora Maria del padre figlia. del figlio madre, dello Spirito santo", "Le prime letture de' fanciulli", "Pietoso, et abondante soccorso per l'anime tribolate", "Acuti sproni, e pungentissime spine, che svegliano, e pungono i peccatori", opere che ebbero enorme successo e vennero ristampate fino alla fine del XIX° secolo. L'opera qui presentata, resta però la sua opera principale. Opera non comune. Rif. Bibl.: IT\ICCU\PALE\002203.
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Di Natale Emilio
Nuove armonie poetiche di Emilio di Natale Professore del R. Ginnasio di Siracusa
In 12°; 127, (1) pp. Senza brossura ma non slegato. Prima rara edizione di questa raccolta di componimenti poetici del poeta ed insegnante siracusano, Emilio di Natale, stampato a Siracusa da Andrea Norcia. A parte l'assenza della brossura l'opera si presenta in buone condizioni di conservazione.
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Agostino Invidiato, Antonino de Luna Marchese, Porrivecchi Ignazio
Del diritto di procedure in giudizio, Il falso incidente civile, trattato; Unito a: Di questo pensamento di Antonino de Luna, coll'aggiunta di due contrarie sentenze e di un discorso filosofico-legale che porta per epigrafe Il prestigio de' Libri Unito a: Sul civile incidente di attacco di falso o di negarsi o non si si riconoscere il carattere d'una scrittura presso i giudici di circondario; Unito a: Repliche alla confuta del giudice D. Mich. Ungaro sull'incidente civile d'attacco di falso.
In 4° ed in 8°; XI, (1), 196 pp., 60 pp., 19, (1) pp., 27, (1) pp. Brossura editoriale coeva marmorizzata. Esemplari in buone-ottime condizioni di conservazione. Quattro rarissime prime edizioni di interesse giuridico siciliano dedicato al processo civile inerente al falso incidente civile, scritti da alcuni dei più importanti e noti giuristi e giudici siciliani come il Marchese Antonino Luna, il giudice Porrivecchi Ignazio e l'avvocato Agostino Invidato. Importanti studi giuridici legati alla legislazione siciliana e del Regno delle due Sicilie. Rif. Bibl.: Per la prima opera ICCU IT\ICCU\UBO\2524940 due soli esemplari censiti; Per la seconda opera nessun esemplare censito in ICCU; Per la terza opera ICCU IT\ICCU\PAL\0052157, un solo esemplare censito; Per la quarta opera ICCU IT\ICCU\PAL\0052583, due soli esemplari censiti.
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Capuana Luigi
Il Nemico è in noi
In 8°; VIII, 206 pp. e una c. di tav. fuori testo. Brossura editoriale illustrata con titolo impresso in rosso e nero al piatto anteriore. Prima edizione, a fogli chiusi ed in ottime condizioni di conservazione di quest'opera del noto scrittore, critico letterario, giornalista italiano, teorico del verismo, Luigi Capuana (Mineo in provincia di Catania, 28 maggio 1839 – Catania, 29 novembre 1915) .
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Migneco Giuseppe
Manuale di Medicina Omeopatica per i padri di famiglia del D.r Giuseppe Migneco
In 8° piccolo; (2 b.), (2), 73, (136 b.) pp. Legatura coeva in mezza-tela marrone con piatti foderati da bella carta marmorizzata coeva. Esemplare in ottime condizioni di conservazione. Copia manoscritta coeva all'edizione a stampa, del rarissimo e celebre trattato omeopatico del dottore, magnetista animale e ipnotista siciliano, Giuseppe Migneco (Augusta 25 marzo 1820 - Catania 1 febbraio 1884), uno dei più celebri medici omeopatici del suo tempo oltre che studioso di magnetismo animale, conosciuto anche con il soprannome di “Il Cagliostro Piccolo”. Laureatosi in medicina a Catania nel 1842, perfeziona i suoi studi a Napoli. Qui assume la carica prestigiosa di chirurgo della Real Marina. Tornato a Catania segue i corsi di chirurgia ottenendo la laurea in Chirurgia. E' proprio negli ambienti napoletani che Migneco entra in contatto con le nascenti tecniche omeopatiche, portate nelle Due Sicilie, dai medici al seguito delle truppe austriache chiamate da Ferdinando I. Migneco, da sempre interessato alla medicina alternativa e già studioso del magnetismo animale, è tra i primissimi in Italia ad approfondire e divulgare le teorie omeopatiche che vedono il loro massimo sviluppo in Italia, proprio in meridione e fra il 1821 ed il 1870 periodo in cui diverse epidemie di colera affliggono il territorio borbonico. Nel 1854 è a Parigi dove entra in contatto con i circoli omeopatici e mesmerici parigini facendo la conoscenza del Marchese Giorgio Campana che diviene suo sodale amico e ne pagherà la pubblicazione delle opere. Gli inizi letterari di Migneco non sono però facili. L'ostracismo verso la medicina alternativa è moto forte e le autorità napoletane, su segnalazione di un parroco, Vizzini che accusa Migneco di “esercitare arte diabolica” condannano, il 10 agosto 1858, la sua monumentale opera in sette libri, “Fisiologia igienica e patologica”, al rogo. Sono proprio le epidemie di colera, però, a segnare una svolta nella vita di Migneco. Persa ogni speranza di fermare il colera, alcuni municipi, si rivolgono a Migneco che contro ogni previsione, probabilmente degli stessi committenti, ottiene risultati sorprendenti, ben superiore a quella degli altri medici chiamati a contrapporsi al male. L'estensore del manoscritto è anonimo ma la scrittura è sempre ben chiara e leggibile. L'opera a stampa, uscita nel 1855 a Roma, è rarissima, in quanto venne stampata in pochissime copie ed in conseguenza delle vicende biografiche dell'autore, tanto che nessun esemplare è oggi censito in ICCU. Il testo è così suddiviso: Il testo è articolato in 264 punti che descrivono, minuziosamente, le ricette omeopatiche, suddivisi in capitoli: Cap.I: "Disordini del dinamismo generale: Emozioni morali, Sonno e sogni, Febbri". Cap.II: "Affezioni diverse: Malattie del capo, Malattie degli organi della respirazione, Malattie degli organi genitali dell'uomo e della donna, Mestruazione, Incomodi della gravidanza, Conseguenze del Vajuolo, Malattie della pelle". Rif. Bibl.: Antonio e Francesco Negro, Bibliografia Omeopatica Italiana, Franco Angeli, 2007, pagina 53 per l'opera a stampa.
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Cavacchioli Enrico
L’incubo Velato
In 8° (18,8×14 cm); (9), 12-154, (6 con indice del catalogo editoriale) pp. Brossura editoriale illustrata con immagine in sanguigna al piatto anteriore opera di Romolo Romani. Una piccolissima integrazione di carta al margine alto bianco del dorso, ininfluente e nel complesso esemplare in buone-ottime condizioni di conservazione, all’interno con carte bianche e forti ed ancora in barbe. Prima edizione della seconda opera del celebre commediografo, giornalista e poeta futurista siciliano, Enrico Cavacchioli (Pozzallo in provincia di Ragusa, 15 marzo 1885 – Milano, 4 gennaio 1954). Dichiarazione fittizia, come tipica della produzione futurista, di 2° migliaio, in realtà prima ed unica edizione Cavacchioli si formò a Milano. Inizialmente influenzato dalla poetica dannunziana (che in parte non abbandonò mai), passò ben presto a quella crepuscolare. Tra i firmatari del manifesto del movimento futurista pubblicato a Parigi nel 1909, la sua produzione poetica e letteraria si prefiggeva di analizzare le tematiche della vita borghese ma trascurando gli aspetti banali e superficiali dell’esistenza umana, si concentrò sull’elemento irrazionale, illusorio, bizzarro, simbolista e assurdo della cronaca quotidiana. Nel secondo manifesto futurista “Uccidiamo il chiaro di luna!” il suo nome compare fra i poeti “incendiari” e prese parte, anche, alle tumultuose serate futuriste partecipando alle risse e tafferugli con le quali solitamente, di concludevano. Fu presente anche durante il rpocesso per oltraggio al pudore contro il romanzo marinettiano di Mafarka il futurista. Autore di romanzi, simbolisti e grotteschi dal sapore dannunziano, come “Vamp” del 1920 e “Serenata celeste” del 1932, è nella commedie come “La campana d’argento (del 1913), L’uccello del Paradiso (1919) che la sua verve creativa e assurda si sviluppa ai massimi livelli. Con la raccolta di poesie qui presentata, Cavacchioli vinse la seconda edizione del premio di poesia, ideato da Marinetti. Scrive di lui Stefano Giornetti, nella voce dedicata a Cavacchioli nel Dizionario Biografico degli Italiano, Volume 22 (1979): “Nato a Pozzallo (Ragusa), da Vincenzo e da Silvia Federici il 15 marzo 1885, giovanissimo si stabilì a Milano, prendendo parte attiva alla vita culturale come giornalista e poeta. Le sue prime esperienze poetiche echeggiarono i modi dannunziani allora in voga, per passare in un secondo tempo a toni crepuscolari. Aderì subito al movimento futurista, attirato soprattutto dal potenziale di concreta rivolta contro la tradizione e l’accademia, e fu uno dei militanti più in vista di questa corrente d’avanguardia, con una prepotente immediatezza di sentimenti e un fascino quasi barbaro, pure muovendosi per certi aspetti ancora nel solco della tradizione”. Opera non comune da reperirsi completa della brossura editoriale (piatti e dorso). Rif. Bibl.: Salaris, p. 24.
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AMARI MICHELE.
I Musulmani in Sicilia.
Cm. 18, tela edit., pag. 239 (5). Buon esemplare. Collana Corona curata da Elio Vittorini.
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