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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Trapani. Vue d'une partie des Ruines du grand Temple de Selinunte. Vue prise dans les Carriéres de Campo bello prés de Selinunte.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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Sonia Natale
Roma, IT
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€60.00 Buy

‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Trapani. Vue prise sur le sommet du Mont-Erix. Château gothique, bàti par les Sarrazins sur le sommet du Mont-Erix‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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Sonia Natale
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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Trapani. Vue du Mont Erix & d'une partie des Montagnes qui terminent la Sicile, & forment le Cap Boco. Vue des Salines & du Port de Trapani, avec une partie des Iles situées prés du Cap Boco.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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Sonia Natale
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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Trapani. Vue latèrale du Temple de Segeste. Vue intérieure du Temple de Segeste.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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Sonia Natale
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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Catania. Ruines de l'Amphithéatre de Catane. Rétablisement de l'Amphithéatre de Catane tel qu'il éxiste sous terre.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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Sonia Natale
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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Agrigento. Ruines & Monumens antiques, dans les environs d'Agrigente.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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Sonia Natale
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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Agrigento. Port ou Mole de Girgenti. Vue de Palma en Sicile.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Messina. Montagnes & Salines d'Alimena. Village de Calata Veturo situé dans les Monts Nebrodes.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Palermo. Place pubblique de Carini, à 18 Milles de Palerme. Rochers de la Favarotta, prés de l'ancienne Ville d'Hyccara Patrie de la Courtisanne Lays.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Catania. Ruines d'une ancienne Citerne prés de Catane. Ruines du Temple de Mars à Aderno.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza).‎

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‎Abbè Richard de Saint-Non‎

‎Agrigento. Environs de Girgenti l'Agrigentum des anciens dessinés sur les bords du fleuve, Agragas, aujourd'hui, Fiume Drago.‎

‎Veduta pubblicata nel “Voyage Pittoresque a Naples et en Sicile". Incisione in rame, ottimo stato di conservazione. Sicile. Dimensioni: 50 cm (lunghezza) x 33,5 (larghezza) cm. Dessinée par Chatelet.‎

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Sonia Natale
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‎TOLOMEO, Claudio.‎

‎Tabu. Moder. Sicili. e Sardi.‎

‎Incisione in legno, mm 480x530. Bella carta raffigurante la Sicilia, la Sardegna, la Corsica e tutto il Tirreno meridionale. Titolo entro nastro in alto. Bellissima e rara carta geografica tratta da "Geographicae enarrationes libri octo", opera curata da Servetus e stampata da Treschel. Claudio Tolomeo pubblicò la sua "Geografia" nel 150 d.C. ca. in greco; portata in Italia da Costantinopoli nel XIII secolo e tradotta in latino, assunse un'enorme importanza tanto da divenire base per tutta la cartografia medievale e rinascimentale. Dal 1477, anno dell'editio princeps, l'opera venne pubblicata in più edizioni, ogni volta con migliorie e aumenti dell'apparato iconografico. Bell'esemplare con piccoli difetti restaurati lungo la piega centrale; qualche piccolo restauro a minime mende marginali. Laurent Fries (Laurentius Frisius), viaggiò moltissimo, studiò fisica e matematica a Vienna, Padova, Montpellier e Colmar, prima di stabilirsi a Strasburgo. Qui, per la prima volta, si hanno sue notizie come disegnatore del mappamondo di Peter Apian, pubblicato nel 1520. La mappa di Apian si basava su quella di Waldseemuller del 1507 che, senza dubbio, stuzzicò l'interesse che Fries aveva relativamente agli "atlanti tolameici" del 1513 e 1520, e lo portò ad entrare in contatto con l'editore Johannes Gruninger. Dufour/Lagumina 54. Chiose coeve nei margini laterali.. Manca a Piloni..‎

‎Lanfranchi, Giuseppe‎

‎Mandibola di animale marino‎

‎Incisione in rame (mm 234x289) con margini, tratta da "Viaggio alle due Sicilie e in alcune parti dell'Appennino" di Lazzaro Spallanzani, opera in sei volumi (Pavia, 1792-1797). Mandibola di animale marino, probabilmente squalo. Tav. XI. Restauro al verso lungo linea di piegatura della tavola, con carta.. .‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Fiat voluntas Dei" Manifesto cinematografico (49b/56b).‎

‎In manifesto‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo Fotobusta cinematografica. Tratto dalla commedia omonima di Luigi Capuana con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo Fotobusta cinematografica. Tratto dalla commedia omonima di Luigi Capuana con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo Fotobusta cinematografica. Tratto dalla commedia omonima di Luigi Capuana con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo Fotobusta cinematografica. Tratto dalla commedia omonima di Luigi Capuana con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo Tratto dalla commedia omonima di Luigi Capuana con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In Locandina‎

‎Gennaro Righelli (regista) Angelo Musco - Rosina Anselmi in "... Gatta ci Cova" ICAR - CAPITANI FILM Con Elli Pardo, Silvano Jachino (49b/56b).‎

‎In Manifesto‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo" Fotobusta cinematografica. Con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Fiat voluntas Dei" Fotobusta cinematografica (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Fiat voluntas Dei" Fotobusta cinematografica (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Fiat voluntas Dei" Fotobusta cinematografica (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎Amleto Palermi (regista) Angelo Musco in "Il Paraninfo" Fotobusta cinematografica. Con Camillo Pilotto e Rosina Anselmi (49b/56b).‎

‎In fotobusta‎

‎DE SANCTIS Gabriello‎

‎Pianta della Provincia di Catania‎

‎Carta geografica tratta dal raro "Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie tratto dalla Gran Carta d' Italia dedicato ad Adriano Balbi alla scala di 1/5 e corretto nella divisione amministrativa Civile Giudiziaria e Diocesana e nella indicazione delle strade rotabili di ultima costruzione" edito a Napoli nel 1856. Incisione in rame con coloritura coeva dei contorni, in ottimo stato di conservazione. Map taken from the rare "Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie tratto dalla Gran Carta d' Italia dedicato ad Adriano Balbi alla scala di 1/5 e corretto nella divisione amministrativa Civile Giudiziaria e Diocesana e nella indicazione delle strade rotabili di ultima costruzione" published in Naples in 1856.‎

‎DE SANCTIS Gabriello‎

‎Pianta della Provincia di Catania‎

‎Carta geografica della Provincia di Catania, divisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie, tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856.L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 350.‎

‎Officio Topografico dello Stato‎

‎Carta del Regno di Sicilia Ricavata dall'Originale Carta del Barone di Schmettau..‎

‎Acquaforte e bulino, 1809-10. Grande carta murale in 4 fogli, da unire. Piccoli restauri e abrasioni al foglio 1 (in alto a sinistra), per il resto in ottimo sttao di conservazione.Si tratta della prima carta ufficiale della Sicilia, ovvero prodotta da un ente di Stato: l’Officio Topografico dello Stato Maggiore, che si legge nel cartiglio. L’ente, istituito nel 1807, era preposto al rilevamento e alla realizzazione di carte topografiche e militari. Nel 1808 fu approvata la proposta di realizzazione di una carta topografica basata su un nuovo rilievo, sotto la guida dell’astronomo Piazzi, direttore dell’Osservatorio astronomico di Palermo. Contrasti tra i civili e i militari anche sulle finalità della carta portarono ad abbandonare l’idea di una nuova carta rilevata sul terreno, e si preferì una “riconoscenza militare del regno” appoggiandosi alla cartografia già esistente, cioè alla carta di Schmettau del 1719-21. Così, nel giro di un paio di anni fu possibile allestire una carta dell’isola in quattro fogli, a una scala leggermente maggiore di quella delle carte a stampa di Schmetteau. Di queste riprende anche il sistema di coordinate, che viene solo marginalmente corretto da una indicazione che compare sul primo foglio, ove in alto al centro è indicato un segmento del meridiano 31, spostato verso oriente di circa 5 primi, con la scritta “Merdiano corretto”.La carta fu incisa sotto la guida di Tommaso Lomastro, capo incisore dell’Officio, da Pietro Weingher, Ferdinando Morghen e da Raffaele Lombardo per i caratteri. Il grande cartiglio con il titolo del primo foglio è una copia fedele di quello utilizzato da Paolo Santini per la carta dell’Inghilterra inserita nel suo Atlas Universel del 1776. È curioso notare come il carattere scelto dai responsabili dell’Officio sia stato tratto dalla tavola che rappresentava la potenza straniera sulle quali erano fondate le sorti del regno di Sicilia.Una lunga legenda di “segni e abbreviature”, incisa su una lapide marmorea posta tra i ruderi di una improbabile antichità siciliana, descrive con mola cura le città nelle varie dimensioni e forme, porti mercantili, mulini, strade. Scheda tratta da: Valerio-Spagnolo, Sicilia 1477-1861 la collezione Spagnolo-Patermo, p. 582, n. 292 Acquaforte e bulino, 1809-10. Grande carta murale in 4 fogli, da unire. Piccoli restauri e abrasioni al foglio 1 (in alto a sinistra), per il resto in ottimo sttao di conservazione.Si tratta della prima carta ufficiale della Sicilia, ovvero prodotta da un ente di Stato: l’Officio Topografico dello Stato Maggiore, che si legge nel cartiglio. L’ente, istituito nel 1807, era preposto al rilevamento e alla realizzazione di carte topografiche e militari. Nel 1808 fu approvata la proposta di realizzazione di una carta topografica basata su un nuovo rilievo, sotto la guida dell’astronomo Piazzi, direttore dell’Osservatorio astronomico di Palermo. Contrasti tra i civili e i militari anche sulle finalità della carta portarono ad abbandonare l’idea di una nuova carta rilevata sul terreno, e si preferì una “riconoscenza militare del regno” appoggiandosi alla cartografia già esistente, cioè alla carta di Schmettau del 1719-21. Così, nel giro di un paio di anni fu possibile allestire una carta dell’isola in quattro fogli, a una scala leggermente maggiore di quella delle carte a stampa di Schmetteau. Di queste riprende anche il sistema di coordinate, che viene solo marginalmente corretto da una indicazione che compare sul primo foglio, ove in alto al centro è indicato un segmento del meridiano 31, spostato verso oriente di circa 5 primi, con la scritta “Merdiano corretto”.La carta fu incisa sotto la guida di Tommaso Lomastro, capo incisore dell’Officio, da Pietro Weingher, Ferdinando Morghen e da Raffaele Lombardo per i caratteri. Il grande cartiglio con il titolo del primo foglio è una copia fedele di quello utilizzato da Paolo Santini per la carta dell’Inghilterra inserita nel suo Atlas Universel del 1776. È curioso notare come il carattere scelto dai responsabili dell’Officio sia stato tratto dalla tavola che rappresentava la potenza straniera sulle quali erano fondate le sorti del regno di Sicilia.Una lunga legenda di “segni e abbreviature”, incisa su una lapide marmorea posta tra i ruderi di una improbabile antichità siciliana, descrive con mola cura le città nelle varie dimensioni e forme, porti mercantili, mulini, strade. Scheda tratta da: Valerio-Spagnolo, Sicilia 1477-1861 la collezione Spagnolo-Patermo, p. 582, n. 292 Dufour/La Gumina p. 253, 316; La collezione Spagnolo-Patermo, p. 582, 292.‎

‎Dépôt des cartes et plans de la Marine‎

‎Plan du Port de Syracuse…‎

‎Carta nautica del porto e golfo di Siracusa, pubblicata dal Depote de la Marine, nel 1827.La carta si basa sull'analoga opera del Capitano di vascello della Marina Reale inglese, William Smith.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Carta nautica del porto e golfo di Siracusa, pubblicata dal Depote de la Marine, nel 1827.La carta si basa sull'analoga opera del Capitano di vascello della Marina Reale inglese, William Smith.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione.‎

‎GOTZE Frederich‎

‎Charte von Sicilien und Malta Nach den bewährtesien Hülfsmitteln neu entworfen und gezeichnet. von F. Götze nach Bacler D‎

‎RARA EDIZIONE CON DATA 1820 - non elencata nei repertoriQuesta carta della Sicilia è una ristampa della carta di Götze-Bertuch, pubblicata per la prima volta nel 1801. La presente edizione, sconosciuta alle bibliografie - ripropone l'edizione della carta del 1810, rispetto alla quale è modificato solo il cartiglio con il titolo, dove compareRiportiamo la descrizione di La Gumina, relativa all'edizione del 1804 (1801) della carta: "Prendendo spunto da un esemplare analogo pubblicato nel 1801 a cura del Landes Industrie Comptoir, la carta presente differisce per la specifica dell'intestazione che tiene conto della mutata denominazione della casa editrice. Il disegno della Sicilia (con graduazioni latitudinali, longitudinali e reticolo) è in larga misura riconducibile ai moduli Schmettau, con mutazioni grafi- che riconoscibili nel tratto peninsulare di C. di Gallo e nel tratto ionico tra Cap Passaro e Agosta. La nomenclatura geografica è tradotta in lingua tedesca e si riconoscono varianti toponomastiche nei casi C. Felo per Capo Ferro, Salerni per Salemi, Buscuni per Buscemi, Resultana per Resuttano e altri ancora; notevole la coesistenza di Stella Ara gona, Pelpossa e Malepasso, toponimi che testimoniano le varie vicissitudini del centro urbano di Belpasso a seguito del terremoto che aveva colpito la Sicilia nel gennaio 1693; nei sobborghi di Palermo, Virgine Maria è una località solitamente trascurata dalla pro- duzione cartografica della Sicilia; Bagaria si riferisce a un centro abitato, piuttosto che a un vasto territorio dai limiti indefiniti. Segnalate le Eolie con Volcanello tra Lipari e Vulcano. Il tracciato della rete viaria segue itinerari anche inediti per la cartografia pre cedente. I Valli si distinguono per tratti acquerellati che segnalano le loro estremità. In un inserto sono rappresentate Die inseln Malta, Gozzo und Cumino. Nel 1811 è presentata una ristampa di Allgemeiner Hand Atlas, con una riedizione della mappa ri prodotta."Incisione su rame, coloritura tipografica, in ottimo stato di conservazione. RARA EDIZIONE CON DATA 1820 - non elencata nei repertoriQuesta carta della Sicilia è una ristampa della carta di Götze-Bertuch, pubblicata per la prima volta nel 1801. La presente edizione, sconosciuta alle bibliografie - ripropone l'edizione della carta del 1810, rispetto alla quale è modificato solo il cartiglio con il titolo, dove compareRiportiamo la descrizione di La Gumina, relativa all'edizione del 1804 (1801) della carta: "Prendendo spunto da un esemplare analogo pubblicato nel 1801 a cura del Landes Industrie Comptoir, la carta presente differisce per la specifica dell'intestazione che tiene conto della mutata denominazione della casa editrice. Il disegno della Sicilia (con graduazioni latitudinali, longitudinali e reticolo) è in larga misura riconducibile ai moduli Schmettau, con mutazioni grafi- che riconoscibili nel tratto peninsulare di C. di Gallo e nel tratto ionico tra Cap Passaro e Agosta. La nomenclatura geografica è tradotta in lingua tedesca e si riconoscono varianti toponomastiche nei casi C. Felo per Capo Ferro, Salerni per Salemi, Buscuni per Buscemi, Resultana per Resuttano e altri ancora; notevole la coesistenza di Stella Ara gona, Pelpossa e Malepasso, toponimi che testimoniano le varie vicissitudini del centro urbano di Belpasso a seguito del terremoto che aveva colpito la Sicilia nel gennaio 1693; nei sobborghi di Palermo, Virgine Maria è una località solitamente trascurata dalla pro- duzione cartografica della Sicilia; Bagaria si riferisce a un centro abitato, piuttosto che a un vasto territorio dai limiti indefiniti. Segnalate le Eolie con Volcanello tra Lipari e Vulcano. Il tracciato della rete viaria segue itinerari anche inediti per la cartografia pre cedente. I Valli si distinguono per tratti acquerellati che segnalano le loro estremità. In un inserto sono rappresentate Die inseln Malta, Gozzo und Cumino. Nel 1811 è presentata una ristampa di Allgemeiner Hand Atlas, con una riedizione della mappa ri prodotta."Incisione su rame, coloritura tipografica, in ottimo stato di conservazione.‎

‎MONTECALERIO Johannes (1578 - 1654)‎

‎Provincia Messanensis Vel Mamertina Cum Confinjis‎

‎Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. L'atlante delle province cappuccine era stato iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632 e doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera. Gli incisori delle lastre furono appunto Massimino da Guechen, Bernardino Burdigalensis e Ludovico Monteregali. L'atlante ebbe una prima edizione nel 1643 a Roma con un totale di 46 mappe (23 per l'Italia, 5 per la Spagna, 11 sulla Francia e 7 per la Germania), quindi ristampata nel 1646 ancora nella Città Eterna (Romae, et Taurini) con un numero di tavole accresciuto alle 51 definitive, compresa la grande carta geografica più volte ripiegata dell'Europa.Venne ristampata a Torino nel 1649, sumptibus Alexandri Federici Cauallerij sempre con le 51 carte geografiche definitive (l'Europa, 24 carte per l'Italia, 6 per la Spagna, 12 per la Francia e 8 per i territori dell'Impero). Infine si replicò a Torino per i torchi di Alessandro Federico Cavalleri un'ultima volta nel 1654 con le medesime carte presenti nella precedente pubblicazione. L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Incisione in rame in ottimo stato di conservazione. Rara. Taken from the “Chorographica Descriptio Provinciaru & Conventum F. F. Minorum S. Francisci Capucinorum...”.The atlas of the Capuchin provinces was initiated in manuscript form by the minister general of the order, Father Silvestro from Panicale in 1632 and was to serve as an aid for geographic General visits. At his death, the successor Father Giovanni from Montecaliero, which is often mistakenly attributed the authorship of maps, commissioned by his father Massimino Guechen to continue the work. The engravers of the plates were executed by Massimino from Guechen, Bernardino Burdigalensis and Ludovico Monteregali. The first edition was printed in Rome in 1643, the second in Turin in 1649 and then in 1654 and finally released in 1712, another convention attribute maps to Montecalerio. The work showed visually the spread of the order, in fact the different maps of the atlas, which represent nations and provinces, to offer each of them the full statistical convents.Copperplate, very good condition. Rare.‎

‎SENEX John (Londra, 1678 – 1740)‎

‎A Map of the Island and Kingdom of Sicily From the latest Observations by Iohn Senex‎

‎Mappa molto dettagliata della Sicilia, con un grande riquadro dedicato a Malta.Sia la mappa che la vignetta accanto al cartiglio mostrano l'Etna in eruzione. Questa mappa altamente dettagliata include città, strade, fiumi, montagne, baie, isole e una serie di altre caratteristiche identificate nel box in basso a destra. Si tratta di una delle più belle e interessanti mappe inglesi di grande formato della Sicilia pubblicate nel XVIII secolo, ed è pubblicata nel "A New General Atlas", della quale rappresenta la carta n. 18. Dal punto di vista cartografico segue il modello dell'inizio del secolo di G. de L'Isle (1717).Acquaforte, bella coloritura coeva, in buono stato di conservazione. Striking and highly detailed map of Sicily, with a large inset of Malta.Both the map and vignette next to the cartouche show Mt. Aetna erupting. This highly detailed map includes towns, roads, rivers, mountains, bays, islands and a number of other features identified in the key in the lower right side of the image. One of the most decorative and interesting large format English maps of Sicily published in the 18th century.Etching, with original colour, good condition. Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 197.‎

‎CASSINI Giovanni Maria (1745 - 1824)‎

‎L'Isola di Sicilia divisa nelle sue valli‎

‎EDIZIONE ORIGINALE, COLORITURA COEVA -Importante e decorativa mappa tratta dal "Nuovo Atlante Geografico Universale delineato sulle ultime osservazioni", edito a Roma dal 1792 fino al 1801, opera che la Calcografia Camerale commissionò al Cassini al fine di sostituire l’ormai obsoleto "Mercurio Geografico".Giovanni Maria Cassini, Chierico Regolare Somasco fu geografo e cartografo, ma anche intagliatore di architetture e prospettive - uno dei migliori discepoli di Giovanni Battista Piranesi - Cassini fu uno degli ultimi sferografi italiani del Settecento ed i suoi globi ebbero una notevole diffusione, come pure questo "Nuovo Atlante Geografico".Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, leggere bruniture, per il resto in ottimo stato di conservazione.L'Atlante del Cassini fu ristampato dalla Calcografia Camerale nel primo quarto del XIX secolo, prima del 1839. Solo gli esemplari di prima edizione come questo sono stampati su carta vergata coeva e sono colorati a mano in epoca. Le tirature del XIX secolo sono già su carta meccanica, priva di vergelle, e generalmente in bianco e nero. EDIZIONE ORIGINALE, COLORITURA COEVA -Importante e decorativa mappa tratta dal "Nuovo Atlante Geografico Universale delineato sulle ultime osservazioni", edito a Roma dal 1792 fino al 1801, opera che la Calcografia Camerale commissionò al Cassini al fine di sostituire l’ormai obsoleto "Mercurio Geografico".Giovanni Maria Cassini, Chierico Regolare Somasco fu geografo e cartografo, ma anche intagliatore di architetture e prospettive - uno dei migliori discepoli di Giovanni Battista Piranesi - Cassini fu uno degli ultimi sferografi italiani del Settecento ed i suoi globi ebbero una notevole diffusione, come pure questo "Nuovo Atlante Geografico".Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, leggere bruniture, per il resto in ottimo stato di conservazione.L'Atlante del Cassini fu ristampato dalla Calcografia Camerale nel primo quarto del XIX secolo, prima del 1839. Solo gli esemplari di prima edizione come questo sono stampati su carta vergata coeva e sono colorati a mano in epoca. Le tirature del XIX secolo sono già su carta meccanica, priva di vergelle, e generalmente in bianco e nero. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 239; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 268‎

‎MERCATOR (Kremer) Gerard (1512 - 1594)‎

‎Siciliae Regnum‎

‎La carta viene preparata da Gerard Mercator per il suo Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae (Duisburg, 1589) che comprende un frontespizio allegorico e 22 carte geografiche della penisola, dei Balcani e della Grecia. Successivamente le carte sono ristampate nell’Atlantis Pars Altera (1595) pubblicato postumo alla morte del Mercatore, dallo stampatore di Duisburg Albert Buys, sotto la supervisione del figlio Rumold Mercator. Composto da sei parti – pubblicate separatamente tra il 1589 e il 1594 – comprende 107 mappe, tutte tranne la carta del mondo di Rumold, firmate da Gerard Mercator. Le lastre vennero poi acquistate da Jodocus Hondius, che tra il 1606 e il 1630 le utilizzò per il suo Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrandole ed aggiornandole con proprie “nuove” carte. Delle mappe di Mercator sono note anche ristampe curate da Johannes Janssonius. Le edizioni Hondius e Janssonius ebbero un grande successo commerciale e furono stampate in più lingue, con il testo al verso della carta in latino, francese, tedesco e olandese. La carta è incisa con i connotati tipici dell'opera mercatoriana. Le montagne sono allineate in un concetto di area montuosa, non per indicare vere catene o valli, ed hanno una struttura con qualche differenza nella dimensione, ma simile per quanto riguarda la forma, con pendici verticali e cime piatte. Le città sono mostrate attraverso castelli più o meno grandi caratterizzati da tetti slanciati ed aguzzi, simili a cappelli di mago.  RARO secondo stato edito da Jannsonius nel Descriptio Maris Mediterranei del 1654. Questo esemplare, di secondo stato con la modifica del cartiglio e l'aggiunta di elementi decorativi quali mostri marini e vascelli, è di paternità di Jan Jannsonius che modificò la lastra e la inserì nel suo raro atlante nautico.  Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia cfr. Koeman II Me 11 e Koeman II Me 13A, 1595); Van der Krogt 1:002; J. Keuning, The History of an Atlas, in “Imago Mundi” IV (1947) pp. 37-43; World Encompassed p. 134; L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 115. The map is prepared by Gerard Mercator for his Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae (Duisburg, 1589), which includes an allegorical frontispiece and 22 maps of Italy, the Balkans and Greece. Later, the maps are reprinted in the Atlantis Pars Altera (1595) published posthumously after the death of Mercator, by the Duisburg printer Albert Buys, under the supervision of his son Rumold Mercator. Composed of six parts - published separately between 1589 and 1594 - it includes 107 maps, all except Rumold's map of the world, made by Gerard Mercator. The plates were then purchased by Jodocus Hondius, who between 1606 and 1630 used them for his Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrating and updating them with his own "new" maps. Of Mercator's maps are also known reprints edited by Johannes Janssonius. The Hondius and Janssonius editions had a great commercial success and were printed in several languages, with the text on the back of the map in Latin, French, German and Dutch. The map is engraved with the typical connotations of Mercatorian work. The mountains are aligned in a mountainous area concept, not to indicate true chains or valleys, and have a structure with some differences in size, but similar in shape, with vertical slopes and flat tops. The cities are shown through more or less large castles characterized by slender and pointed roofs, similar to wizard hats. Rare Janssonius' edition from his nautical Atlas of 1636. The cartouche is different and the map reworkod. Copper engraving, in good condition. Bibliografia cfr. Koeman II Me 11 e Koeman II Me 13A, 1595); Van der Krogt 1:002; J. Keuning, The History of an Atlas, in “Imago Mundi” IV (1947) pp. 37-43; World Encompassed p. 134‎

‎OTTENS Joachim (1663 - 1719)‎

‎Insulae et Regni Siciliae Novissima Tabula…‎

‎Carta della Sicilia edita ad Amsterdam da Joachim Ottens.Nell'angolo in basso a destra, entro semplice riquadro, è riportata la legenda e le scale grafiche.All'angolo opposto, in riquadro con margini graduati, viene raffigurata l'Isola di Malta.Incisione in rame, bella coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Nice map of Sicily by Joachim Ottens. In the bottom right corner, into a box, are shown the legend and the scales. In the bottom left corner a box dedicated to island of Malta.Copperpalte with fine original colour, very good condition.‎

‎Argaria Gaspare‎

‎LA NOBILE CITTA DI MESSINA‎

‎Seconda edizione, ma sempre del 1567, della celebre pianta prospettica della città di Gaspare Argaria edita a Roma da Antonio Lafreri. La prima edizione è con testo topografico, mentre qui è inciso in lastra.Descrizione tratta da Bifolco-Ronca, "Cartografia e topografia italiana del XVI secolo. Catalogo ragionato delle opere a stampa" (pubblicazione prevista per febbraio 2018).Titolo & iscrizioni In alto al centro il titolo LA NOBILE CITTA DI MESSINA. In basso a destra in un cartiglio All.’Illustr.mo & Eccellentissimo S. Duca di Bibona Unico padron mio. Essendo la Citta di Messina in Sicilia fra tutte le Citta d’Europa bellissi.ma dà occasionè à molti laudar’ il bel Sito, i superbi Castelli, & il miracoloso Porto, che molti che mai vi furno no[n] vogliono credere che il braccio di S.ta Rainieri dalla Natura fosse si fatto, e però hò preso ardire per sotisfation di molti difar questa Descrittione, mostrando qua[n]do più ho possuto per i numeri tutti i Castelli, Forti, Fonte, Strade, Piazze, Chiese, Conventi, Monasteri, & altri lochi, & à V. E. Come dignissimo Principe in quella Isola, & Protettor di essa Città, per la bo[n]ta degl’infiniti meriti Suoi: ardisco consacrarle questa mia poca fatica, spera[n]do con il tempo di offrirle cosa più grata, cosi humile la suplico à riceverla benignamente. Di Roma a di 24 Maggio 1567. Di V. E. servo devotissimo Gasparo Argaria. Sotto l’inprinting editoriale In Roma per Antonj Lafrerj. Al centro nel mare una rosa dei venti con il nord a destra. Nella striscia di terra che delimita il porto raffigurato l’arsenale e la didascalia Arsenal novo fatto lanno 1565. Lungo il margine inferiore, stampata con caratteri tipografici legenda numerica di 167 rimandi a luoghi e monumenti notabili, distribuita su quattordici colonne. Carta priva di scala grafica. Acquaforte e bulino mm 405x550.Notizie storico criticheLa pianta prospettica di Gaspare Argaria, costituisce la prima immagine complessiva della città. È anche la prima a riportare l’Arsenale Nuovo, costruito sul braccio di San Ranieri nel 1565 - Arcenal Novo fato L anno 1565. Il disegno è molto accurato e particolareggiato: oltre agli edifici restituiti in maniera molto realistica, si notano le numerose tipologie di imbarcazioni dell’epoca presenti nel porto e nello Stretto, di cui, tra l’altro, è anche mostrata la costa della Calabria entro il margine inferiore dell’immagine. Nella parte inferiore del foglio è presente una dettagliata legenda, con 167 richiami ai luoghi rappresentati nella pianta, come precisato nella dedicatoria: … mostrando di quā[n]to più ho possuto per’ i numeri tutti i Castelli, Forti, Fonte, Strade, Piazze, Chiese, Conuenti, Monasteri, & altri lochi ... La pianta è dedicata dall’autore al nobile siciliano Pietro de Luna e Salviati (1520-1575), primo Duca di Bivona, a cui, anche in virtù del suo propizio matrimonio con la figlia del viceré di Sicilia, Giovanni de Vega, era stato recentemente conferito questo titolo da Carlo V, Re di Spagna, Re d’Italia, Arciduca d’Austria e Imperatore del S.R.I. Germanico. La carta è presente nell’inventario della tipografia Lafreri (n. 147) indicata semplicemente come “Messina”; non risulta, invece, nell’inventario di Stefano Duchetti ed è quindi plausibile che la lastra fu in possesso di Claudio Duchetti. Sono note anche le tirature di Orlandi e Van Schoel; quest’ultima reca l’immagine della Vergine aggiunta in alto a destra e solo 166 rimandi nella legenda.Stati & edizioni: 1°: come descritto, con indirizzo In Roma per Antonj Lafrerj. Legenda in basso stampata con caratteri tipografici.2°: sempre con indirizzo In Roma per Antonj Lafrerj. Legenda in basso incisa sulla lastra.3°: aggiunto l’indirizzo Ioannes Orladi formis romae 1602.4°: il nome di Orlandi sostituito da Henricus va Schoel formis romae. Rappresentazione della Vergine in alto a destra.Bibliografia: a) Alberti (2010): n... Second state, published in the same year of the first one,1567 and by the same publisher, Antonio Lafreri. In this edition, the text is also engraved (first edition with typographic text).Etching and engraving. This perspective plan is the first overall image of Messina. It's also the first one to shows the New Arsenals, built on the arm of St. Ranieri in 1565 - Arcenale Novo fate L anno 1565. The design is very accurate and detailed: besides the rendering of the buildings that's very realistic, there are many kind of ships. At the bottom of the image, is also shown the coast of Calabria.Decorative cartouche containing descriptive text. Compass rose. North oriented toward right of sheet. Shows topography, vegetation, buildings, roads.At the bottom, a key of 167 notable places or buildings. At bottom right the dedication to Pietro de Luna e Salviati (1520-1575), first Duke of Bivona.Literature: Benevolo (1969): pp. 70-71, tav. XI; Mostra Bergamo (2016): n. 74; Rubach (2016): n. 232; Tooley (1939): n. 388; Tooley (1983): n. 388d;Known examples: 1°: Parigi, Bibliothèque Nationale; Roma, Biblioteca Nazionale; Roma, Istituto Centrale per la Grafica. 2°: Atlante Stevens-Beans-Nebenzahl; Chicago, Newberry Library; Firenze, Biblioteca Nazionale (3); Londra, British Library; Londra, Royal Geographical Society; Madrid, Real Biblioteca; Milano, Raccolta Bertarelli; Parigi, Bibliothèque Nationale; Roma, Biblioteca Nazionale (2); Roma, Casanatense; Sint-Niklaas, Kowk; Stanford, University Library; Stoccarda, Württembergische Landesbibliothek; Torino, Archivio di Stato; Washington, Library of Congress; Yale, University Library. 3°: Fano, Federiciana; Parigi, Bibliothèque Nationale. 4°: Malta, National Library; Roma, Istituto Centrale per la Grafica.‎

‎BLAEU Johannes (Alkmaar 1596 circa - Amsterdam 1663)‎

‎Messina‎

‎Opera tratta dalla rara prima edizione del Theatrum Civitatum et Admirandorum Italiae ad aevi veteris & praesentis temporis faciem expressum à Ioanne Blaeu G. F., stampata ad Amsterdam nel 1663. Si tratta del primo, monumentale, libro interamente dedicato alla cartografia urbana della sola penisola, preceduto dal “tascabile” Italia Hodierna di Jodocus Hondius del 1627 e realizzato in probabile concorrenza con Johannes Janssonius che, nel 1657, aveva pubblicato il Theatrum praecipuarum urbium, contenente un volume dedicato all’Italia. Johannes Blaeu, durante la sua lunga attività editoriale pubblica tre volumi sulle città italiane. Nel 1663 i primi tre, suddivisi in Stato della Chiesa, Roma e Regno di Napoli e Sicilia. Alla sua morte i suoi eredi danno alla luce altri due volumi datati 1682 incentrati sulle città del Piemonte e della Savoia, poi ristampati da altri editori nel 1693 e 1697. Il francese Pierre Mortier pubblica una ristampa nel 1704/5, intitolata Nouveau Theatre de l’Italie. L’opera è in quattro volumi e comprende le lastre del Blaeu, ritoccate e modificate in piccola parte, integrate dall’aggiunta di numerose nuove mappe di proprio disegno, raffiguranti le città della parte settentrionale della penisola, racchiuse nel primo volume dell’opera. L’atlante del Mortier venne pubblicato con testo latino, francese ed olandese. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Alberts ed edita nel 1724/5. Esemplare con testo descrittivo la verso, della prima edizione del 1663. Bibliografia Koeman, Atlas Neerlandici, pp. 332/338; Cremonini pp. 49-52, 39. Map taken form the rare first edition of Theatrum Civitatum et Admirandorum Italiae ad aevi veteris & praesentis temporis faciem expressum à Ioanne Blaeu G. F., printed by Johannes Blaeu, Amsterdam, 1663. This is the first monumental town book entirely covering Italy, preceded by the "pocket-size" Italia Hodierna by Jodocus Hondius jr. (1627) and realized in likely competition with Johannes Janssonius who, in 1657, published the Theatrum praecipuarum urbium, containing a volume dedicated to Italy. Johannes Blaeu, during his long editorial activity published three volumes on Italian cities. In 1663 the first three, divided into the State of the Church, Rome and the Kingdom of Naples and Sicily. At his death his heirs gave birth to two more volumes dated 1682 focused on the cities of Piedmont and Savoy, then reprinted by other publishers in 1693 and 1697. Pierre Mortier publishes a reprint in 1704/5, entitled Nouveau Theatre de l'Italie. The work is in four volumes and includes the plates of Blaeu, retouched and modified in small part, supplemented by the addition of several new maps of his own design, depicting the cities of the northern part of the peninsula, enclosed in the first volume of the work. Mortier's atlas was published with Latin, French and Dutch texts. The great success of the work gave rise to a further reprint, virtually identical, edited by R. Alberts and published in 1724/5. Example of the first edition, showing descriptive text on the back of the map. Literature Koeman, Atlas Neerlandici, pp. 332/338; Cremonini pp. 49-52, 39.‎

‎WIT Frederick de (1630 - 1706)‎

‎Insula sive Regnum Siciliae..‎

‎Carta geografica per la prima volta inserita nel'operal Atlas Major, circa 1680. Adornata da cartigli contenenti le vedute e piante di Messina, Palermo, Catania e Trapani, oltre ad una pianta di Messina indicata per errore come Milazzo. Dato il successo che riscosse, la carta fu ristampata nei primi decenni del secolo successivo dagli editori Covens e Mortier e dagli Ottens. Per qualità della coloritura e tipologia della carta assegnamo questa lastra alla tipografia Ottens, datando la tiratura intorno al 1730. Incisione in rame, bellissima coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Map published for the first time in the Atlas Major, 1680 circa. It is decorated with cartouches depicting views and plans of Messina, Palermo, Catania and Trapani, and a plan of Messina erroneously called Milazzo. Due to the great outcome, the map was reissued in the first years of 1700 by Covens and Mortier and by the Ottens. The quality of the colour and the paper make us presume it was published by Ottens, around 1730. Copper engraving, in excellent codnition. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 142; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 131‎

‎VANDER AA Pieter (1659 - 1733)‎

‎Palermo‎

‎Pianta della città normalmente inclusa nella Galerie agreable du monde.. del Vander Aa, edita nel 1729 a Leida. Questo esemplare reca nel titolo la scritta “se vend à Leide chez Pierre Vander Aa avec privilege”; il che significa che era venduto separatamente all’opera. Incisione in rame, in eccellente stato di conservazione. Molto rara. City plan, published in Vander Aa's Galerie agreable du monde..published in 1729 in Leyden. This example bears in the title the inscription “se vend à Leide chez Pierre Vander Aa avec privilege”; it meand that the engraving was sold separately from the entire work. Copper engraving, in excellent condition. Very rare. C. Barbera Azzarello, "Raffigurazioni ricostruzioni vedute e piante di Palermo", sch. e tav. 109.‎

‎Cassine Giovanni Battista da‎

‎Provincia Panormitana‎

‎Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. Si tratta della nuova edizione dell'atlante delle province cappuccine, iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632, e che doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera, edita per la prima volta a Roma nel 1643.A commissionare a Giovanni Battista da Cassine la Chorographica descriptio Provinciarum, et Conventuum FF. Min. S. Francisci Capucinorum fu Agostino da Latisana, 34° Ministro Generale dei cappuccini dal 1702 fino al 1709. Nell'estate di nove anni dopo, l'attento lavoro di rettifica ed aggiornamento era concluso e, retrodatando l'atlante al 1712, lo si poté stampare nel 1713 a Milano.L'opera conta 62 carte geografiche incise in rame. Vi sono raffigurate un'Europa, tra le poche mappe che rechi una data -il 1710- essendoci il 1711 per le altre datate, la Spagna con 7 carte, la Francia con 13, l'Italia con 26 carte geografiche, l'Impero con 15 fogli.L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Questa edizione definitiva del 1712 presenta le carte totalmente differenti, aggiornate ed arricchite. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. Si tratta della nuova edizione dell'atlante delle province cappuccine, iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632, e che doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera, edita per la prima volta a Roma nel 1643.A commissionare a Giovanni Battista da Cassine la Chorographica descriptio Provinciarum, et Conventuum FF. Min. S. Francisci Capucinorum fu Agostino da Latisana, 34° Ministro Generale dei cappuccini dal 1702 fino al 1709. Nell'estate di nove anni dopo, l'attento lavoro di rettifica ed aggiornamento era concluso e, retrodatando l'atlante al 1712, lo si poté stampare nel 1713 a Milano.L'opera conta 62 carte geografiche incise in rame. Vi sono raffigurate un'Europa, tra le poche mappe che rechi una data -il 1710- essendoci il 1711 per le altre datate, la Spagna con 7 carte, la Francia con 13, l'Italia con 26 carte geografiche, l'Impero con 15 fogli.L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Questa edizione definitiva del 1712 presenta le carte totalmente differenti, aggiornate ed arricchite. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 174‎

‎Cassine Giovanni Battista da‎

‎Provincia Messanensis Cum Confinjs‎

‎Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. Si tratta della nuova edizione dell'atlante delle province cappuccine, iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632, e che doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera, edita per la prima volta a Roma nel 1643.A commissionare a Giovanni Battista da Cassine la Chorographica descriptio Provinciarum, et Conventuum FF. Min. S. Francisci Capucinorum fu Agostino da Latisana, 34° Ministro Generale dei cappuccini dal 1702 fino al 1709. Nell'estate di nove anni dopo, l'attento lavoro di rettifica ed aggiornamento era concluso e, retrodatando l'atlante al 1712, lo si poté stampare nel 1713 a Milano.L'opera conta 62 carte geografiche incise in rame. Vi sono raffigurate un'Europa, tra le poche mappe che rechi una data -il 1710- essendoci il 1711 per le altre datate, la Spagna con 7 carte, la Francia con 13, l'Italia con 26 carte geografiche, l'Impero con 15 fogli.L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Questa edizione definitiva del 1712 presenta le carte totalmente differenti, aggiornate ed arricchite. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. Si tratta della nuova edizione dell'atlante delle province cappuccine, iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632, e che doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera, edita per la prima volta a Roma nel 1643.A commissionare a Giovanni Battista da Cassine la Chorographica descriptio Provinciarum, et Conventuum FF. Min. S. Francisci Capucinorum fu Agostino da Latisana, 34° Ministro Generale dei cappuccini dal 1702 fino al 1709. Nell'estate di nove anni dopo, l'attento lavoro di rettifica ed aggiornamento era concluso e, retrodatando l'atlante al 1712, lo si poté stampare nel 1713 a Milano.L'opera conta 62 carte geografiche incise in rame. Vi sono raffigurate un'Europa, tra le poche mappe che rechi una data -il 1710- essendoci il 1711 per le altre datate, la Spagna con 7 carte, la Francia con 13, l'Italia con 26 carte geografiche, l'Impero con 15 fogli.L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Questa edizione definitiva del 1712 presenta le carte totalmente differenti, aggiornate ed arricchite. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 176; ; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 178‎

‎VANDER AA Pieter (1659 - 1733)‎

‎l'Ile de Sicile Suivant les Nouvelles Observations…‎

‎La carta è racchiusa in una cornice decorativa. Era parte della Galerie Agreable du Monde, il famoso atlante di Vander Aa, completato nel 1729 e consistente in più di 3000 mappe. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Rara. Decorative example of Vander Aa's map of Sicily.This decorative map of Sicily shows the island divided into three valleys, with great detail of mountains, rivers and towns. The title cartouche features vignettes of two erupting volcanoes. Nice example, with the picture frame border, which appeared in Vander Aa's Nouvelle Theatre Du Monde, published in 1713‎

‎MERCATOR (Kremer) Gerard (1512 - 1594)‎

‎Siciliae Regnum‎

‎La carta viene preparata da Gerard Mercator per il suo Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae (Duisburg, 1589) che comprende un frontespizio allegorico e 22 carte geografiche della penisola, dei Balcani e della Grecia. Successivamente le carte sono ristampate nell’Atlantis Pars Altera (1595) pubblicato postumo alla morte del Mercatore, dallo stampatore di Duisburg Albert Buys, sotto la supervisione del figlio Rumold Mercator. Composto da sei parti – pubblicate separatamente tra il 1589 e il 1594 – comprende 107 mappe, tutte tranne la carta del mondo di Rumold, firmate da Gerard Mercator. Le lastre vennero poi acquistate da Jodocus Hondius, che tra il 1606 e il 1630 le utilizzò per il suo Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrandole ed aggiornandole con proprie “nuove” carte. Delle mappe di Mercator sono note anche ristampe curate da Johannes Janssonius. Le edizioni Hondius e Janssonius ebbero un grande successo commerciale e furono stampate in più lingue, con il testo al verso della carta in latino, francese, tedesco e olandese. La carta è incisa con i connotati tipici dell'opera mercatoriana. Le montagne sono allineate in un concetto di area montuosa, non per indicare vere catene o valli, ed hanno una struttura con qualche differenza nella dimensione, ma simile per quanto riguarda la forma, con pendici verticali e cime piatte. Le città sono mostrate attraverso castelli più o meno grandi caratterizzati da tetti slanciati ed aguzzi, simili a cappelli di mago.  Esemplare tratto da Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi di Jodocus Hondius. Incisione in rame, coloritura coeva, leggere abrasioni alla piega centrale, per il resto in buono stato di conservazione. Bibliografia cfr. Koeman II Me 11 e Koeman II Me 13A, 1595); Van der Krogt 1:002; J. Keuning, The History of an Atlas, in “Imago Mundi” IV (1947) pp. 37-43; World Encompassed p. 134; L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 94; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 54. The map is prepared by Gerard Mercator for his Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae (Duisburg, 1589), which includes an allegorical frontispiece and 22 maps of Italy, the Balkans and Greece. Later, the maps are reprinted in the Atlantis Pars Altera (1595) published posthumously after the death of Mercator, by the Duisburg printer Albert Buys, under the supervision of his son Rumold Mercator. Composed of six parts - published separately between 1589 and 1594 - it includes 107 maps, all except Rumold's map of the world, made by Gerard Mercator. The plates were then purchased by Jodocus Hondius, who between 1606 and 1630 used them for his Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrating and updating them with his own "new" maps. Of Mercator's maps are also known reprints edited by Johannes Janssonius. The Hondius and Janssonius editions had a great commercial success and were printed in several languages, with the text on the back of the map in Latin, French, German and Dutch. The map is engraved with the typical connotations of Mercatorian work. The mountains are aligned in a mountainous area concept, not to indicate true chains or valleys, and have a structure with some differences in size, but similar in shape, with vertical slopes and flat tops. The cities are shown through more or less large castles characterized by slender and pointed roofs, similar to wizard hats. Example taken from the Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi by Hondius. Copper engraving, in good condition. Bibliografia cfr. Koeman II Me 11 e Koeman II Me 13A, 1595); Van der Krogt 1:002; J. Keuning, The History of an Atlas, in “Imago Mundi” IV (1947) pp. 37-43; World Encompassed p. 134.‎

‎AYROUARD Jacques (Attivo tra il 1730 e il 1750)‎

‎(Stretto di Messina)‎

‎Carta nautica tratta dal raro atlante nautico "Recueil de plusieurs Plans des Ports et Rades et de quelques Cartes particulières de la Mer Méditerranée, avec les figures des Terres remarquables pour les reconnoissances des Atterrages", edito tra il 1732 ed ll 1746.Jacques Ayrouard, idrografo francese, risulta attivo tra il 1730 ed il 1750; il raro atlante dei porti del Mediterraneo rimane la sua unica opera. Il lavoro di Ayrouard costituisce uno strumento fondamentale per la navigazione costiera, registrando suoni, ancoraggi e note di pilotaggio su rocce e scogliere e include una serie di profili costieri come ulteriore aiuto alla navigazione. Questo atlante nautico sarebbe stato successivamente disegnato da numerosi idrografi, in particolare William Heather che cita Ayrouard nel suo “New Mediterranean Pilot” del 1802. Ayrouard dedica il lavoro a Jean Frédérick Phélypeaux, conte di Maurepas, segretario della casa reale e ministro della marina in la corte di Luigi XV, che fu prominente nel tentativo di introdurre un approccio più scientifico agli affari navali fino a quando fu esiliato nel 1749 per aver scritto dispregiativi epigrammi sull'amante del re, Madame de Pompadour. Il Conseil de la Marine, per il quale questa opera sembra essere stata prodotta, era stato fondato nel 1720 come depositario centrale di mappe, piani, diari e memorie relative alla navigazione. Dell'idrografo Ayrouard, poco si sa oltre i brevi dettagli che dà sul titolo in cui si definisce "Royal pilot of the King's Galleys" e spiega che questi grafici sono stati preparati da lui in viaggi che ha intrapreso sulla costa, conducendo aggiungere ulteriori note di pilotaggio per l'ingresso sicuro in alcuni porti e strade ("avec les Remarques necessaires qu'il faut observer pour l'entrée à Certains Ports et autres Endroits"). Allo stesso modo, l'incisore di questi grafici superbamente dettagliati, Louis Corne, è noto a Tooley esclusivamente da questo lavoro. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Sea chart from the rare Atlas Recueil de Plusiers Plans des Ports et rades de la Mer Mediterranée, printed in between 1732 and 1746. Jacques Ayrouard, a French hydrographer, worked between 1730 and 1750; the rare Mediterranean harbours atlas is his sole work. Ayrouard's work forms a working "waggoner" for the coast, recording soundings, anchorages, and pilotage notes on rocks and reefs, and includes a series of coastal profiles as a further aid to navigation. This pilot would subsequently be drawn on by numerous hydrographers, most notably William Heather who cites Ayrouard in his New Mediterranean Pilot of 1802. Ayrouard dedicates the work to Jean Frédérick Phélypeaux, comte de Maurepas, secretary to the royal household and minister of the navy in the court of Louis XV, who was prominent in attempts to introduce a more scientific approach to naval affairs until he was exiled in 1749 for writing derogatory epigrams about the king's mistress, Madame de Pompadour. The Conseil de la Marine, for whom this work appears to have been produced, had been founded in 1720 as a central depository for maps, plans, journals, and memoirs relating to navigation. Of the hydrographer Ayrouard, little is known beyond the brief details he gives on the title where he describes himself as "Royal pilot of the King's Galleys," and explains that these charts were prepared by him on voyages that he undertook on the coast, leading him to add further pilotage notes for the safe entry into certain of the harbours and roads ("avec les Remarques necessaires qu'il faut observer pour l'entrée á Certains Ports et autres Endroits"). Similarly, the engraver of these superbly-detailed charts, Louis Corne, was known to Tooley solely from this work. It is possible that this was a local production, perhaps produced in Marseille, hydrographer and engraver brought together under the aegis of the Conseil de la Marine to produce this pilot for the benefit of visitinCopperplate, in excellent condition. NMM 206; Shirley, British Library, M.AYR-1a.; LC 7862. The Map Collector, Issue 24, p.49.‎

‎DE SANCTIS Gabriello‎

‎Carta generale della Sicilia divisa in Provincie Distretti e Circondati‎

‎Carta geografica della Sicilia tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856.L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La Gumina (2015), n. 279; La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 347.‎

‎WEIMAR Istituito Geografico‎

‎Charte von Sicilien und Malta‎

‎Carta geografica dell'isola di Sicilia, tratta dalla rara edizione di Praga (1821) dell'atlante pubblicato agli inizi del diciannovesimo secolo dall'Istituto Geografico di Weimar. Nel cartoglio in basso a sinistra è raffigurato l'arcipelago maltese.Incisione in rame, stampata su carta azzurra, coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Rare early 19th Century map of Sicily and large inset map of Malta.From the atlas printed in Prag (1821).Shows excellent detail in the interior of the Islands, including political subdivisions, topography and the location of Volcanoes on Sicily. Sicilia 1477- 1861 La Collezione Spagnolo - Patermo, n. 293‎

‎LEVANTO Francesco Maria (Attivo intorno al 1664)‎

‎Costa Maritima della parte Orientale di Sicilia et Italia da Cap. Passaro sin'al Golfo di Venetia‎

‎Carta nautica raffigurante le coste calabre e pugliesi, con parte di Sicilia e Grecia. Fa parte di "Prima parte dello specchio del mare, nel quale si descriuono tutti li porti, spiaggie, baye, isole, scogli, e seccagni del Mediterraneo, con le dimostrationi de' terreni, cambiamenti di corse, e distanze, & il facilissimo modo d'adoperare il balestriglio, & astrolabio ... dato in luce dal capitan Francesco Maria Levanto ... ", atlante nautico edito a Genova nel 1664. Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Rara. Sea chart depicting the coasts of Calabria and Puglia, with part of Sicily and GreeceThe map is part , "Prima parte dello specchio del mare, nel quale si descriuono tutti li porti, spiaggie, baye, isole, scogli, e seccagni del Mediterraneo, con le dimostrationi de' terreni, cambiamenti di corse, e distanze, & il facilissimo modo d'adoperare il balestriglio, & astrolabio ... dato in luce dal capitan Francesco Maria Levanto ... ", printed in Genua in 1664. Copper engraving, in excellent condition.‎

‎ORTELIUS Abraham (1528 - 1598)‎

‎Insularum Aliquot Maris Mediterranei Descriptio‎

‎Carta geografica raffigurante Sicilia, Sardegna, Malta, Elba, Corfù e Djerba. I disegni delle isole, inseriti in una cornice molto semplice, con i nomi latini dei punti cardinali sui lati, desunti da altri autori o elaborati ex novo dallo stesso Ortelio, hanno misure, scale e semiologia assai diverse tra loro. Nella carta della Sicilia, "descripta a iacobo castaldo pedemontano cosmographo", il Monte Pellegrino è indicato da un tronco di cono e i vulcani con fiammelle; i fiumi con un tratto forte; le coste sono ricche di piccole insenature; il mare, solcato da un veliero, è a puntini. L'isola di Corfù è abbastanza precisa, con la città di Kerkyra in grande evidenza, in cui si notano il porto e l'istmo che collega l'antico forte all'isola. Nel disegno di Zerbi i monti sono segnati con mucchi di talpa e guglie, i banchi di sabbia con puntini, il canale con una doppia linea; il mare con file di triangoli. Anche nell'isola d'Elba i monti sono a mucchi di talpa, il mare è disegnato con strisce bianche e nere a zig zag. Porto Ferraio, enorme rispetto all'isola, è dotato di mura, porte, torri e castello. Nella piccola immagine di Malta i fiumi sono ottenuti con una doppia linea e il mare con linee ondulate. È presente anche un veliero che sta affondando. Carta tratta dal Theatrum Orbis Terrarum e che è considerato il primo vero “atlante” moderno. L’opera fu pubblicata in 7 lingue e 36 edizioni, per il quale – nel 1570 - Ortelius ottenne il privilegio, ovvero una sorta di diritto d'autore che impediva ad altri cartografi di pubblicare i propri lavori. Il Theatrum rappresentava il lavoro più avanzato del lavoro della descrizione cartografica. L’Ortelius vi raccolse il sapere geografico e cartografico del suo tempo, proponendo in 147 spettacolari tavole incise l’immagine più fedele del mondo allora conosciuto e, in alcune straordinarie “carte storiche”, regioni e itinerari tratti dalla letteratura, dalla mitologia, dalla tradizione. Ortelius fu anche il primo a citare le fonti, menzionando i nomi dei cartografi nel “catalogus auctorum”. Dal 1598 al 1612 le edizioni postume del Theatrum furono realizzate dal suo collaboratore Johannes Baptiste Vrients. Incisione in rame, eccellente coloritura coeva, in ottimo stato di conservazione. Detailed maps of the islands of Sicily, Malta, Sardinia, Corfu, Elba and Zerbia, from the 1587 French edition of Ortelius' Theatrum Orbis Terrarum, the first modern Atlas of the World.Includes a number of sailing ships, including a sinking vessel off Malta's coast, which is a reference to St. Paul's ship. Based upon maps by Lafreri and Jean Quintin. A gorgeous full color example, with wide margins. Map taken from the Theatrum Orbis Terrarum, which is considered the first true modern "Atlas". The work was published in 7 languages and 36 editions, for which - in 1570 - Ortelius obtained the privilege, a kind of copyright that prevented other cartographers from publishing his works. The Theatrum represented the most advanced work of cartographic description. Ortelius collected in it the geographical and cartographic knowledge of his time, proposing in 147 spectacular engraved plates the most faithful image of the world then known and, in some extraordinary "historical maps", regions and routes taken from literature, mythology, tradition. Ortelius was also the first to cite sources, mentioning the names of cartographers in the "catalogus auctorum". From 1598 to 1612 the posthumous editions of the Theatrum were made by his collaborator Johannes Baptiste Vrients. Copper engraving, contemporary coloring, in good condition. La Collezione Spagnolo-Patermo, p. 158, 37; Imago Siciliae p. 79.‎

‎VAN KEULEN Gerard (1678 - 1726)‎

‎Niewe Afteekening van het Eyland en Koninkryk Sicilia…‎

‎Carta geografica e nautica dell’isola tratta dal “De Groote Nieuwe veermerdeen Zee-Atlas…”, atlante nautico edito ad Amsterdam circa nel 1718. Figlio del cartografo Johannes van Keulen, Gerard fu incisore e matematico, cartografo ed idrografo della Compagnia delle Indie Orientali. Curò la ristampa delle opere paterne con alcune correzioni ed aggiunte. Incerta è la data di pubblicazione del suo atlante, che comunque, consta di ben 34 edizioni tra il 1680 ed il 1734. Questa carta della Sicilia è stata sicuramente realizzata dopo il 1718, perché è rappresentata la battaglia di Capo Passero tra inglesi e spagnoli, avvenuta proprio in quell'anno. La rappresentazione della Sicilia presenta analogie con quella del Cantelli pubblicata nel 1682, mentre non tiene conto delle correzioni di Delisle. Da idrografo, van Keulen riporta molte informazioni necessarie ai naviganti, segnalando i possibili punti di sbarco. Incisione in rame, bellissima coloritura coeva. Molto rara. Beautiful and rare nautical chart of Sicily taken from "De Nieuwe Groote Zee-Atlas veermerdeen ..." nautical atlas, published in Amsterdam in about 1718. Son of the cartographer Johannes van Keulen, Gerard was an engraver and mathematician, cartographer and hydrographer of the East India Company. Oversaw the reissue of his father's works with some corrections and additions. Uncertain is the date of publication of his atlas, which, however, consists of at least 34 editions between 1680 and 1734. This map of Sicily was certainly engraved after 1718, because it represented the battle of Capo Passero between English and Spanish, which took place in that year. The representation of Sicily has similarities with that by Cantelli published in 1682, while it does consider the corrections of Delisle. As Hydrographer, van Keulen reports much needed information to mariners, signaling the possible landing sites. Copper engraving, beautiful original coloring, perfect condition. Very rare. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 182; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 192‎

‎MERCATOR (Kremer) Gerard (1512 - 1594)‎

‎Siciliae Regnum‎

‎La carta viene preparata da Gerard Mercator per il suo Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae (Duisburg, 1589) che comprende un frontespizio allegorico e 22 carte geografiche della penisola, dei Balcani e della Grecia. Successivamente le carte sono ristampate nell’Atlantis Pars Altera (1595) pubblicato postumo alla morte del Mercatore, dallo stampatore di Duisburg Albert Buys, sotto la supervisione del figlio Rumold Mercator. Composto da sei parti – pubblicate separatamente tra il 1589 e il 1594 – comprende 107 mappe, tutte tranne la carta del mondo di Rumold, firmate da Gerard Mercator. Le lastre vennero poi acquistate da Jodocus Hondius, che tra il 1606 e il 1630 le utilizzò per il suo Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrandole ed aggiornandole con proprie “nuove” carte. Delle mappe di Mercator sono note anche ristampe curate da Johannes Janssonius. Le edizioni Hondius e Janssonius ebbero un grande successo commerciale e furono stampate in più lingue, con il testo al verso della carta in latino, francese, tedesco e olandese. La carta è incisa con i connotati tipici dell'opera mercatoriana. Le montagne sono allineate in un concetto di area montuosa, non per indicare vere catene o valli, ed hanno una struttura con qualche differenza nella dimensione, ma simile per quanto riguarda la forma, con pendici verticali e cime piatte. Le città sono mostrate attraverso castelli più o meno grandi caratterizzati da tetti slanciati ed aguzzi, simili a cappelli di mago.  ESEMPLARE DALLA PRIMA EDIZIONE DI ATLANTIS PARS ALTERA.  Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia cfr. Koeman II Me 11 e Koeman II Me 13A, 1595); Van der Krogt 1:002; J. Keuning, The History of an Atlas, in “Imago Mundi” IV (1947) pp. 37-43; World Encompassed p. 134; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 54. The map is prepared by Gerard Mercator for his Italia, Sclavoniae et Graeciae tabula geographicae (Duisburg, 1589), which includes an allegorical frontispiece and 22 maps of Italy, the Balkans and Greece. Later, the maps are reprinted in the Atlantis Pars Altera (1595) published posthumously after the death of Mercator, by the Duisburg printer Albert Buys, under the supervision of his son Rumold Mercator. Composed of six parts - published separately between 1589 and 1594 - it includes 107 maps, all except Rumold's map of the world, made by Gerard Mercator. The plates were then purchased by Jodocus Hondius, who between 1606 and 1630 used them for his Atlas Sive Cosmographicae Meditationes de Fabrica Mundi, integrating and updating them with his own "new" maps. Of Mercator's maps are also known reprints edited by Johannes Janssonius. The Hondius and Janssonius editions had a great commercial success and were printed in several languages, with the text on the back of the map in Latin, French, German and Dutch. The map is engraved with the typical connotations of Mercatorian work. The mountains are aligned in a mountainous area concept, not to indicate true chains or valleys, and have a structure with some differences in size, but similar in shape, with vertical slopes and flat tops. The cities are shown through more or less large castles characterized by slender and pointed roofs, similar to wizard hats. Copper engraving, in good condition. Bibliografia cfr. Koeman II Me 11 e Koeman II Me 13A, 1595); Van der Krogt 1:002; J. Keuning, The History of an Atlas, in “Imago Mundi” IV (1947) pp. 37-43; World Encompassed p. 134‎

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