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ORTELIUS - GALLE (Haarlem, 1537; Anversa, 12 o 29 Marzo 1612)
Siciliae desciptio
Mappa tratta dalla seconda edizione in lingua francese de Le Miroir du Monde.Le Mirour du Monde è l’edizione in lingua francese in prosa dello Spieghel der Werelt, il primo atlante tascabile pubblicato nel 1577, in lingua olandese, da Philip Galle, con testo in rima curato da Peeter Heyns, e stampato dalla tipografia Plantin.Lo Spieghel der Werelt era una versione ridotta del Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius.Le lastre, quasi tutte derivate dal Theatrum, furono disegnate e incise da Philip Galle. Due anni dopo, nel 1579, fu data alle stampe l’edizione in lingua francese in prosa, perché Heyns non aveva avuto il tempo necessario per la resa in versi, col titolo Le Miroir du Monde. Il successo di questa edizione francese, è provato proprio dalla seconda edizione pubblicata a soli 4 anni di distanza, nel 1583.Dal 1577 al 1598, Galle & Heyns pubblicarono ben 11 edizione, di cui l’ultima – edita nell’anno della morte di Ortelius – conteneva ben 123 mappe.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Miniature map published taken from the second French edition of Le Miroir du Monde, published by Galle & Heyns in 1583, printed by Plantin and first publsihed in 1577 under the title Spieghel der werelt.Le Miror du Monde is the French transaltion of the Duch poems Spieghel der Werelt, the first modern pocket-atlas, published by Philip Galle with text by Peeter Heyns in 1577, based on Abraham Ortelius’ Theatrum Orbis Terrarum. The maps were drawn and engraved by Galle. Between 1577 & 1598 Galle issued 11 editions, all printed by Christopher Plantin.Copperplate, very good condition. G. King, Miniature Antique Maps, pp. 60-61.
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DE SANCTIS Gabriello
Pianta della Valle Minore di Trapani
Carta geografica della Valle Minore di Trapani, tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856. L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione (probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 354.
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DE SANCTIS Gabriello
Pianta della Provincia di Girgenti
Carta geografica della Provincia di Girgenti, divisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie, tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856.L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 353.
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DE SANCTIS Gabriello
Pianta della Provincia di Caltanisetta
Carta geografica della Provincia di Caltanisetta, divisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie, tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856.L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 352.
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DE SANCTIS Gabriello
Pianta della Provincia di Messina
Carta geografica della Provincia di Messina, divisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie, tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856.L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 349.
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DE SANCTIS Gabriello
Provincia di Palermo
Carta geografica della Provincia di Palermo, divisione amministrativa del Regno delle Due Sicilie, tratta da “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” edito a Napoli in tre ristampe dal 1840 al 1856. L’Atlante Corografico, come consuetudine all’epoca, uscì a dispense. Venne anche stampato un Manifesto di Associazione, probabilmente nel 1843) allo scopo di raccogliere sottoscrizioni per l’opera, nel quale era descritto il contenuto dell’opera, le carte già realizzate e il relativo costo. Nel prospetto erano previste anche due tavole con la “Posizione astronomica, topografica e geodesia, popolazione e divisione amministrativa…” che non furono mai realizzate. Il materiale che utilizzò per la compilazione, era costituito dai due atlanti, anteriori solo di un decennio, realizzati dal Marzolla e da De Salvatori. Di fatto, De Sanctis non era né geografo né topografo, e il suo atlante è anzitutto un’opera di compilazione. Le tavole, prive di reticolo geografico, sono veri e proprio esercizi di grafica e calligrafica, che fanno dell’opera uno dei più raffinati atlanti del secolo. Inoltre, riflettono il suo interesse per i dati statistici. Ogni tavola è adornata con lo stemma della provincia rappresentata. Incisione in rame, coloritura coeva dei contorni, in ottime condizioni. Map taken from “Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie” published in Naples, three editions from 1840 to 1856. The Atlante Corografico, as usual at the time, came out in a single parts. It was also printed a poster of Association, (probably in 1843) in order to collect subscriptions for the work, in which he had described the content of the work, the cards have already been completed and the relevant cost. Copper engraving, contemporary coloring of the edges, in good condition. La collezione Spagnolo Patermo, p. 663, 348.
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Dépôt des cartes et plans de la Marine
Plan de L'Ile de Panaria (Iles de Lipari) Levé en 1857
Grande carta nautica del'Isola di Panarea edita a Parigi dal Depot della Marine, il celebre istituto idrografico Francese. La carta, da un rilievo del 1857, viene stampata nel 1860.Bellissimo esemplare, in perfetto stato di conservazione. Rara. A rare nautical chart of the island of Panara (Lipari Islands). Published by the Depote de la Marine in 1860.Very good condition.
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MONTECALERIO Johannes (1578 - 1654)
Provincia Syracusana cum confinijs
Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. L'atlante delle province cappuccine era stato iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632 e doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera. Gli incisori delle lastre furono appunto Massimino da Guechen, Bernardino Burdigalensis e Ludovico Monteregali. L'atlante ebbe una prima edizione nel 1643 a Roma con un totale di 46 mappe (23 per l'Italia, 5 per la Spagna, 11 sulla Francia e 7 per la Germania), quindi ristampata nel 1646 ancora nella Città Eterna (Romae, et Taurini) con un numero di tavole accresciuto alle 51 definitive, compresa la grande carta geografica più volte ripiegata dell'Europa.Venne ristampata a Torino nel 1649, sumptibus Alexandri Federici Cauallerij sempre con le 51 carte geografiche definitive (l'Europa, 24 carte per l'Italia, 6 per la Spagna, 12 per la Francia e 8 per i territori dell'Impero). Infine si replicò a Torino per i torchi di Alessandro Federico Cavalleri un'ultima volta nel 1654 con le medesime carte presenti nella precedente pubblicazione. L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Incisione in rame in ottimo stato di conservazione. Rara. Taken from the “Chorographica Descriptio Provinciaru & Conventum F. F. Minorum S. Francisci Capucinorum...”.The atlas of the Capuchin provinces was initiated in manuscript form by the minister general of the order, Father Silvestro from Panicale in 1632 and was to serve as an aid for geographic General visits. At his death, the successor Father Giovanni from Montecaliero, which is often mistakenly attributed the authorship of maps, commissioned by his father Massimino Guechen to continue the work. The engravers of the plates were executed by Massimino from Guechen, Bernardino Burdigalensis and Ludovico Monteregali. The first edition was printed in Rome in 1643, the second in Turin in 1649 and then in 1654 and finally released in 1712, another convention attribute maps to Montecalerio. The work showed visually the spread of the order, in fact the different maps of the atlas, which represent nations and provinces, to offer each of them the full statistical convents.Copperplate, very good condition. Rare.
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MONTECALERIO Johannes (1578 - 1654)
Provincia Panormitana cum confinijs
Carta geografica tratta dalla “Chorographica Descriptio Provinciarum et Conventum....”, atlante dell'ordine dei frati cappucini. L'atlante delle province cappuccine era stato iniziato in forma manoscritta dal ministro generale dell'ordine, padre Silvestro da Panicale nel 1632 e doveva servire da sussidio geografico per le visite generali. Alla sua morte il successore Padre Giovanni di Montecaliero, al quale spesso viene erroneamente attribuita la paternità delle carte, incaricò padre Massimino da Guechen di proseguire l'opera. Gli incisori delle lastre furono appunto Massimino da Guechen, Bernardino Burdigalensis e Ludovico Monteregali. L'atlante ebbe una prima edizione nel 1643 a Roma con un totale di 46 mappe (23 per l'Italia, 5 per la Spagna, 11 sulla Francia e 7 per la Germania), quindi ristampata nel 1646 ancora nella Città Eterna (Romae, et Taurini) con un numero di tavole accresciuto alle 51 definitive, compresa la grande carta geografica più volte ripiegata dell'Europa.Venne ristampata a Torino nel 1649, sumptibus Alexandri Federici Cauallerij sempre con le 51 carte geografiche definitive (l'Europa, 24 carte per l'Italia, 6 per la Spagna, 12 per la Francia e 8 per i territori dell'Impero). Infine si replicò a Torino per i torchi di Alessandro Federico Cavalleri un'ultima volta nel 1654 con le medesime carte presenti nella precedente pubblicazione. L'opera mostrava visivamente la diffusione dell'ordine, infatti le diverse carte dell'atlante, che rappresentano nazioni e province, offrono per ognuna di esse la statistica completa dei conventi. Incisione in rame in ottimo stato di conservazione. Rara. Taken from the “Chorographica Descriptio Provinciaru & Conventum F. F. Minorum S. Francisci Capucinorum...”.The atlas of the Capuchin provinces was initiated in manuscript form by the minister general of the order, Father Silvestro from Panicale in 1632 and was to serve as an aid for geographic General visits. At his death, the successor Father Giovanni from Montecaliero, which is often mistakenly attributed the authorship of maps, commissioned by his father Massimino Guechen to continue the work. The engravers of the plates were executed by Massimino from Guechen, Bernardino Burdigalensis and Ludovico Monteregali. The first edition was printed in Rome in 1643, the second in Turin in 1649 and then in 1654 and finally released in 1712, another convention attribute maps to Montecalerio. The work showed visually the spread of the order, in fact the different maps of the atlas, which represent nations and provinces, to offer each of them the full statistical convents.Copperplate, very good condition. Rare.
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DE FER Nicolas (1646-1720 circa)
Siracuse ou Siracous Ville Fameuse de l'Antiquité, Située sur … una Langue de Terre, de la Vallée di Notto, dans l'Isle
Pianta della città di Siracusa e delle sue fortificazioni vista dall'alto. Include un cartiglio decorativo con titolo e figure e una rosa dei venti.Incisione in rame in buono stato di conservazione. Engraved plan of fortified city of Syracuse. Includes decorative title cartouche and compass rose.Copper engraving in good condition.
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Anonimo
Messina
Veduta della città vista dal mare di autore sconosciuto. In acqua varie imbarcazioni a remi e a vela.In alto al centro il titolo MESSINA.Opera pubblicata a Lipsia nel 1816, non descritta dai repertori. Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Rarissima. Veduta della città vista dal mare di autore sconosciuto. In acqua varie imbarcazioni a remi e a vela.In alto al centro il titolo MESSINA.Opera pubblicata a Lipsia nel 1816, non descritta dai repertori. Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Rarissima.
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QUAD Mattheus (Deventer 1557 - Colonia 1613)
Sicilia
Carta decorativa della Sicilia, con ritratto del re Filippo di Spagna e stemma.Matthaus Quad era un cartografo tedesco con sede a Colonia, città che, all’epoca, era il punto nevralgico della cartografia tedesca. Questa carta, presa da dal suo "Fascilus Geographicus", è stata incisa da Johannes Bussemacher.La carta appare per la prima volta nel 1594, ma sono note ristampe fino al 1608.Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottimo sttao di conservazione. Decorative map of Sicily, with a portrait of King Philip of Spain and coat of arms. Matthaus Quad was a German cartographer based in Cologne, The map was engraved by Johannes Bussemacher and appeared in several Geographical works published by Quad and Bussemacher at the end of the 16th and beginning of the 17th century.Etching with fine later hand colour, very good condition. Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 56.; La Gumina, L'isola a tre punte, n.63
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CHIQUET Jacques (1673 - 1721)
Palerme
Veduta prospettiva della città di Palermo, con in basso una legenda dei luoghi principali. Tratta dal "Le nouveau et curieux atlas geographique et historique…" edito a Parigi nel 1719.L'opera si basa sul modello inaugurato del francese Pierre Aveline. Incisione in rame, coloritura editoriale coeva, in perfette condizioni. Rara. Veduta prospettiva della città di Palermo, con in basso una legenda dei luoghi principali. Tratta dal "Le nouveau et curieux atlas geographique et historique…" edito a Parigi nel 1719.L'opera si basa sul modello inaugurato del francese Pierre Aveline. Incisione in rame, coloritura editoriale coeva, in perfette condizioni. Rara. Barbera, Raffigurazioni Ricostruzioni Vedute e Piante di Palermo, p. 113, tav. 84.
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MICHELOT & Laurent BREMOND Henry
Partie de la Ville et Port de Messine
Carta nautica tratta dal raro Recueil de Plusiereurs Plans des Ports et Rades de la Mer Mediterranée Dediée A Monseigneur le Grand Prieur de France, General des Galeres Levé et Dessigné sur les Lieux par les Srs. Michelot Hydrographe et Pilote Real des Galeres du Roy et Bremond Hydrographe du Roy et de la Ville, avec Pri.ge Du Roy (1727), atlante nautico di 37 tavole, stampato a Marsiglia. I piani nautici sono incisi da Pieter Starckman, uno dei più attivi intagliatori dell’epoca, collaboratore di molti cartografi ed editori. Secondo Shirley [cfr. Maps in the Atlases of the British Library, p. 1234] la prima edizione dell’opera contiene 21 tavole, mentre la ristampa, senza data, contiene 37 tavole delle quali alcune datate 1730. La terza, e ultima, contiene 38 tavole e reca la data 1732. Henry Michelot, dopo il successo riscosso con la pubblicazione della sua guida nautica Le Portulan de Partie de la Mer Méditerranée, ou Le vray Guide des Pilotes Costiers (1703), si unì a Laurent Bremond. All’inizio del XVIII secolo Henry Michelot e Laurens Bremond pubblicarono due importanti atlanti nautici del Mediterraneo e piani nautici ampiamente utilizzati dai naviganti costieri. Le carte sono interessanti e importanti per l’attendibilità derivata dall’esperienza di Michelot che, a differenza dei successivi “geografi del Dépôt des cartes et plans de la Marine” come Jacques-Nicolas Bellin, ha avuto una lunga esperienza in mare. Il primo atlante prodotto contiene 16 carte, su piccola scala, del Mediterraneo e della costa atlantica in prossimità dello stretto di Gibilterra, integrate da una o più profili costieri. Le date delle carte sono comprese tra il 1715 e il 1726; in questo periodo Michelot si firmava come Hydrographe et Pilote Real des Galères du Roy (idrografo e pilota della cambusa reale per il corpo della galea dei re). Poco si sa del co-creatore dell’opera Laurent Bremond. Nella raccolta nautica il suo nome succede sempre a quello di Michelot, e viene qualificato come Hydrographe du Roy et de la Ville (idrografo del re e della città). Bremond sembrerebbe essere stato l’editore e il venditore della raccolta nautica, la forza commerciale della società; titolare di una sorta di negozio vicino al porto. Tutte le carte sono chiaramente contrassegnate: Ce vendent a Marseille chez Laurens Bremond sur le Port au coin de Reboul (venduto a Marsiglia da Laurens Bremond nel porto all’angolo di Reboul). Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia S. Bifolco, Mare Nostrum (2019), pp. 270-271, tav. 122; Palau, 168325. Tooley, 438,80. Nautical chart taken from the rare Recueil de Plusiereurs Plans des Ports et Rades de la Mer Mediterranée Dediée A Monseigneur le Grand Prieur de France, General des Galeres Levé et Dessigné sur les Lieux par les Srs. Michelot Hydrographe et Pilote Real des Galeres du Roy et Bremond Hydrographe du Roy et de la Ville, avec Pri.ge Du Roy (1727), nautical atlas of 37 plates, printed in Marseilles. The nautical plans are engraved by Pieter Starckman, one of the most active engravers of the time, collaborator of many cartographers and publishers. According to Shirley [see Maps in the Atlases of the British Library, p. 1234] the first edition of the work contains 21 plates, while the reprint, undated, contains 37 plates, some of which are dated 1730. The third and last edition contains 38 plates and is dated 1732. Henry Michelot, after the success achieved with the publication of his nautical guide Le Portulan de Partie de la Mer Méditerranée, ou Le vray Guide des Pilotes Costiers (1703), joined Laurent Bremond. In the early 18th century Henry Michelot and Laurens Bremond published two important nautical atlases of the Mediterranean and nautical plans widely used by coastal mariners. The charts are interesting and important for the reliability derived from the experience of Michelot who, unlike later "geographers of the Dépôt des cartes et plans de la Marine" such as Jacques-Nicolas Bellin, had long experience at sea. The first atlas produced contains 16 maps, on a small scale, of the Mediterranean and the Atlantic coast near the Strait of Gibraltar, supplemented by one or more coastal profiles. The dates of the charts are between 1715 and 1726; at this time Michelot signed himself as Hydrographe et Pilote Real des Galères du Roy (hydrographer and pilot of the royal galley for the kings' galley corps). Little is known about the co-creator of the work Laurent Bremond. In the nautical collection his name always succeeds that of Michelot, and he is qualified as Hydrographe du Roy et de la Ville (hydrographer of the king and the city). Bremond would seem to have been the publisher and seller of the nautical collection, the commercial force of the company; owner of a sort of store near the port. All charts are clearly marked: Ce vendent a Marseille chez Laurens Bremond sur le Port au coin de Reboul (sold in Marseille by Laurens Bremond in the port at the corner of Reboul). Copper engraving, in excellent condition. Literature S. Bifolco, Mare Nostrum (2019), pp. 270-271, tav. 122; Palau, 168325. Tooley, 438.80.
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MICHELOT & Laurent BREMOND Henry
Plan de la Ville, Port et Rades de Palerme
Carta nautica tratta dal raro Recueil de Plusiereurs Plans des Ports et Rades de la Mer Mediterranée Dediée A Monseigneur le Grand Prieur de France, General des Galeres Levé et Dessigné sur les Lieux par les Srs. Michelot Hydrographe et Pilote Real des Galeres du Roy et Bremond Hydrographe du Roy et de la Ville, avec Pri.ge Du Roy (1727), atlante nautico di 37 tavole, stampato a Marsiglia. I piani nautici sono incisi da Pieter Starckman, uno dei più attivi intagliatori dell’epoca, collaboratore di molti cartografi ed editori. Secondo Shirley [cfr. Maps in the Atlases of the British Library, p. 1234] la prima edizione dell’opera contiene 21 tavole, mentre la ristampa, senza data, contiene 37 tavole delle quali alcune datate 1730. La terza, e ultima, contiene 38 tavole e reca la data 1732. Henry Michelot, dopo il successo riscosso con la pubblicazione della sua guida nautica Le Portulan de Partie de la Mer Méditerranée, ou Le vray Guide des Pilotes Costiers (1703), si unì a Laurent Bremond. All’inizio del XVIII secolo Henry Michelot e Laurens Bremond pubblicarono due importanti atlanti nautici del Mediterraneo e piani nautici ampiamente utilizzati dai naviganti costieri. Le carte sono interessanti e importanti per l’attendibilità derivata dall’esperienza di Michelot che, a differenza dei successivi “geografi del Dépôt des cartes et plans de la Marine” come Jacques-Nicolas Bellin, ha avuto una lunga esperienza in mare. Il primo atlante prodotto contiene 16 carte, su piccola scala, del Mediterraneo e della costa atlantica in prossimità dello stretto di Gibilterra, integrate da una o più profili costieri. Le date delle carte sono comprese tra il 1715 e il 1726; in questo periodo Michelot si firmava come Hydrographe et Pilote Real des Galères du Roy (idrografo e pilota della cambusa reale per il corpo della galea dei re). Poco si sa del co-creatore dell’opera Laurent Bremond. Nella raccolta nautica il suo nome succede sempre a quello di Michelot, e viene qualificato come Hydrographe du Roy et de la Ville (idrografo del re e della città). Bremond sembrerebbe essere stato l’editore e il venditore della raccolta nautica, la forza commerciale della società; titolare di una sorta di negozio vicino al porto. Tutte le carte sono chiaramente contrassegnate: Ce vendent a Marseille chez Laurens Bremond sur le Port au coin de Reboul (venduto a Marsiglia da Laurens Bremond nel porto all’angolo di Reboul). Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia S. Bifolco, Mare Nostrum (2019), pp. 270-271, tav. 122; Palau, 168325. Tooley, 438,80. Nautical chart taken from the rare Recueil de Plusiereurs Plans des Ports et Rades de la Mer Mediterranée Dediée A Monseigneur le Grand Prieur de France, General des Galeres Levé et Dessigné sur les Lieux par les Srs. Michelot Hydrographe et Pilote Real des Galeres du Roy et Bremond Hydrographe du Roy et de la Ville, avec Pri.ge Du Roy (1727), nautical atlas of 37 plates, printed in Marseilles. The nautical plans are engraved by Pieter Starckman, one of the most active engravers of the time, collaborator of many cartographers and publishers. According to Shirley [see Maps in the Atlases of the British Library, p. 1234] the first edition of the work contains 21 plates, while the reprint, undated, contains 37 plates, some of which are dated 1730. The third and last edition contains 38 plates and is dated 1732. Henry Michelot, after the success achieved with the publication of his nautical guide Le Portulan de Partie de la Mer Méditerranée, ou Le vray Guide des Pilotes Costiers (1703), joined Laurent Bremond. In the early 18th century Henry Michelot and Laurens Bremond published two important nautical atlases of the Mediterranean and nautical plans widely used by coastal mariners. The charts are interesting and important for the reliability derived from the experience of Michelot who, unlike later "geographers of the Dépôt des cartes et plans de la Marine" such as Jacques-Nicolas Bellin, had long experience at sea. The first atlas produced contains 16 maps, on a small scale, of the Mediterranean and the Atlantic coast near the Strait of Gibraltar, supplemented by one or more coastal profiles. The dates of the charts are between 1715 and 1726; at this time Michelot signed himself as Hydrographe et Pilote Real des Galères du Roy (hydrographer and pilot of the royal galley for the kings' galley corps). Little is known about the co-creator of the work Laurent Bremond. In the nautical collection his name always succeeds that of Michelot, and he is qualified as Hydrographe du Roy et de la Ville (hydrographer of the king and the city). Bremond would seem to have been the publisher and seller of the nautical collection, the commercial force of the company; owner of a sort of store near the port. All charts are clearly marked: Ce vendent a Marseille chez Laurens Bremond sur le Port au coin de Reboul (sold in Marseille by Laurens Bremond in the port at the corner of Reboul). Copper engraving, in excellent condition. Literature S. Bifolco, Mare Nostrum (2019), pp. 270-271, tav. 122; Palau, 168325. Tooley, 438.80. C. Barbera Azzarello, "Raffigurazioni ricostruzioni vedute e piante di Palermo", sch. e tav. 105
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MICHELOT & Laurent BREMOND Henry
Plan du Port de Trapano et des Isles Favoüillane
Carta nautica tratta dal raro Recueil de Plusiereurs Plans des Ports et Rades de la Mer Mediterranée Dediée A Monseigneur le Grand Prieur de France, General des Galeres Levé et Dessigné sur les Lieux par les Srs. Michelot Hydrographe et Pilote Real des Galeres du Roy et Bremond Hydrographe du Roy et de la Ville, avec Pri.ge Du Roy (1727), atlante nautico di 37 tavole, stampato a Marsiglia. I piani nautici sono incisi da Pieter Starckman, uno dei più attivi intagliatori dell’epoca, collaboratore di molti cartografi ed editori. Secondo Shirley [cfr. Maps in the Atlases of the British Library, p. 1234] la prima edizione dell’opera contiene 21 tavole, mentre la ristampa, senza data, contiene 37 tavole delle quali alcune datate 1730. La terza, e ultima, contiene 38 tavole e reca la data 1732. Henry Michelot, dopo il successo riscosso con la pubblicazione della sua guida nautica Le Portulan de Partie de la Mer Méditerranée, ou Le vray Guide des Pilotes Costiers (1703), si unì a Laurent Bremond. All’inizio del XVIII secolo Henry Michelot e Laurens Bremond pubblicarono due importanti atlanti nautici del Mediterraneo e piani nautici ampiamente utilizzati dai naviganti costieri. Le carte sono interessanti e importanti per l’attendibilità derivata dall’esperienza di Michelot che, a differenza dei successivi “geografi del Dépôt des cartes et plans de la Marine” come Jacques-Nicolas Bellin, ha avuto una lunga esperienza in mare. Il primo atlante prodotto contiene 16 carte, su piccola scala, del Mediterraneo e della costa atlantica in prossimità dello stretto di Gibilterra, integrate da una o più profili costieri. Le date delle carte sono comprese tra il 1715 e il 1726; in questo periodo Michelot si firmava come Hydrographe et Pilote Real des Galères du Roy (idrografo e pilota della cambusa reale per il corpo della galea dei re). Poco si sa del co-creatore dell’opera Laurent Bremond. Nella raccolta nautica il suo nome succede sempre a quello di Michelot, e viene qualificato come Hydrographe du Roy et de la Ville (idrografo del re e della città). Bremond sembrerebbe essere stato l’editore e il venditore della raccolta nautica, la forza commerciale della società; titolare di una sorta di negozio vicino al porto. Tutte le carte sono chiaramente contrassegnate: Ce vendent a Marseille chez Laurens Bremond sur le Port au coin de Reboul (venduto a Marsiglia da Laurens Bremond nel porto all’angolo di Reboul). Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Bibliografia S. Bifolco, Mare Nostrum (2019), pp. 270-271, tav. 122; Palau, 168325. Tooley, 438,80. Nautical chart taken from the rare Recueil de Plusiereurs Plans des Ports et Rades de la Mer Mediterranée Dediée A Monseigneur le Grand Prieur de France, General des Galeres Levé et Dessigné sur les Lieux par les Srs. Michelot Hydrographe et Pilote Real des Galeres du Roy et Bremond Hydrographe du Roy et de la Ville, avec Pri.ge Du Roy (1727), nautical atlas of 37 plates, printed in Marseilles. The nautical plans are engraved by Pieter Starckman, one of the most active engravers of the time, collaborator of many cartographers and publishers. According to Shirley [see Maps in the Atlases of the British Library, p. 1234] the first edition of the work contains 21 plates, while the reprint, undated, contains 37 plates, some of which are dated 1730. The third and last edition contains 38 plates and is dated 1732. Henry Michelot, after the success achieved with the publication of his nautical guide Le Portulan de Partie de la Mer Méditerranée, ou Le vray Guide des Pilotes Costiers (1703), joined Laurent Bremond. In the early 18th century Henry Michelot and Laurens Bremond published two important nautical atlases of the Mediterranean and nautical plans widely used by coastal mariners. The charts are interesting and important for the reliability derived from the experience of Michelot who, unlike later "geographers of the Dépôt des cartes et plans de la Marine" such as Jacques-Nicolas Bellin, had long experience at sea. The first atlas produced contains 16 maps, on a small scale, of the Mediterranean and the Atlantic coast near the Strait of Gibraltar, supplemented by one or more coastal profiles. The dates of the charts are between 1715 and 1726; at this time Michelot signed himself as Hydrographe et Pilote Real des Galères du Roy (hydrographer and pilot of the royal galley for the kings' galley corps). Little is known about the co-creator of the work Laurent Bremond. In the nautical collection his name always succeeds that of Michelot, and he is qualified as Hydrographe du Roy et de la Ville (hydrographer of the king and the city). Bremond would seem to have been the publisher and seller of the nautical collection, the commercial force of the company; owner of a sort of store near the port. All charts are clearly marked: Ce vendent a Marseille chez Laurens Bremond sur le Port au coin de Reboul (sold in Marseille by Laurens Bremond in the port at the corner of Reboul). Copper engraving, in excellent condition. Literature S. Bifolco, Mare Nostrum (2019), pp. 270-271, tav. 122; Palau, 168325. Tooley, 438.80.
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GIGAULT de la Salle Achille Etienne (1772 - 1855)
Vue du Mont Eryx
Opera tratta da Voyage pittoresque en Sicile, dedié a son allesse royale M.me la Duchesse de Berry di Achille Etienne Gigault de la Salle, stampato a Parigi, Ostervald, 1822-1826. L’opera consta di 2 volumi in folio grande e rappresenta il maggiore corpus iconografico sulla Sicilia, legato all’espressione pittoresca del vedutismo di ispirazione neoclassica. Achille Etienne Gigault de la Salle (1772-1855), fu consigliere referendario della Corte dei Conti, censore della Biblioteca di Parigi, prefetto dell’Alta Marna. La Salle fece una breve escursione in Sicilia nel 1820; non poté ricavarne che superficiali cognizioni e, per la stesura del suo testo, si affidò soprattutto alle informazioni tratte da letture sulla storia e sui monumenti dell’isola, alla sua matura sensibilità, alle impressioni che gli suggerivano le vivide immagini che era deputato a commentare. Per questo, come giustamente venne osservato, il testo di Gigault de La Salle, introdotto da un sommario storico delle vicende della Sicilia sostanzialmente corretto, più che come espressione di esperienza originale, si segnala per il fedele commento alle illustrazioni e per averne accentuato il valore documentario. L’ideatore del progetto fu l’editore svizzero Jean Fréderic D’Ostervald (1773-1850), che selezionò scrupolosamente molti disegni del conte di Forbin, che in numero di 42 vennero a costituire il nerbo dell’opera, 15 disegni di L. F. Cassas, ed altri di Huber, di Michalon, Frommel, Cockerell ed altri ancora. Dai disegni trasse splendide acquetinte, fatte eseguire da alcuni incisori inglesi e svizzeri (Hégui, Bentley, Himely, Legrand, Salathé, Fielding, Egerton, Bennet, Réeve), chiamati successivamente a Parigi. Acquatinta, buono stato di conservazione. View taken form Achille Etienne Gigault de la Salle’s Voyage pittoresque en Sicile, dedié a son allesse royale M.me la Duchesse de Berry, printed in Paris, Ostervald, 1822-1826. The work consists of two big in folio volumes and represents the main iconographic work on Sicily, very closely connected with the picturesque, neoclassical vedutism. Achille Etienne Gigault de la Salle (1772-1855) was referendary council member of the Corte dei Conti, censor of the Paris Library, prefect of Alta Marna. La Salle made a short trip to Sicily in 1820; he could not bring back home but superficial information, but he then used all the details he could get from his readings to write his own text: he read about the history and the monuments of the island and then used his aesthetic sense and the evocative power of the images he wad due to comment. For that reason, as it has been duly noted, his text, introduced by a summary of historical events in Sicily, is not the expression of a direct experience, but it is more a faithful commentary to the pictures. The author of the whole project was the Swiss publisher Jean Fréderic D’Ostervald (1773-1850), who personally selected 42 drawings of the Count Forbin, which can be considered the core of the work; 15 drawings of L. F. Cassas, and others by Huber, Michalon, Frommel, Cockerell and many others. From these drawings he realized beautiful etchings, carved by some Swiss and English engravers (Hégui, Bentley, Himely, Legrand, Salathé, Fielding, Egerton, Bennet, Réeve). C.F. Abbey Travel I 262 p.38; CF Brunet v, 1379; Cremonini pp. 164/166,96.
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GIGAULT de la Salle Achille Etienne (1772 - 1855)
Vue du convent de St. Martin pres Palerme
Opera tratta da Voyage pittoresque en Sicile, dedié a son allesse royale M.me la Duchesse de Berry di Achille Etienne Gigault de la Salle, stampato a Parigi, Ostervald, 1822-1826. L’opera consta di 2 volumi in folio grande e rappresenta il maggiore corpus iconografico sulla Sicilia, legato all’espressione pittoresca del vedutismo di ispirazione neoclassica. Achille Etienne Gigault de la Salle (1772-1855), fu consigliere referendario della Corte dei Conti, censore della Biblioteca di Parigi, prefetto dell’Alta Marna. La Salle fece una breve escursione in Sicilia nel 1820; non poté ricavarne che superficiali cognizioni e, per la stesura del suo testo, si affidò soprattutto alle informazioni tratte da letture sulla storia e sui monumenti dell’isola, alla sua matura sensibilità, alle impressioni che gli suggerivano le vivide immagini che era deputato a commentare. Per questo, come giustamente venne osservato, il testo di Gigault de La Salle, introdotto da un sommario storico delle vicende della Sicilia sostanzialmente corretto, più che come espressione di esperienza originale, si segnala per il fedele commento alle illustrazioni e per averne accentuato il valore documentario. L’ideatore del progetto fu l’editore svizzero Jean Fréderic D’Ostervald (1773-1850), che selezionò scrupolosamente molti disegni del conte di Forbin, che in numero di 42 vennero a costituire il nerbo dell’opera, 15 disegni di L. F. Cassas, ed altri di Huber, di Michalon, Frommel, Cockerell ed altri ancora. Dai disegni trasse splendide acquetinte, fatte eseguire da alcuni incisori inglesi e svizzeri (Hégui, Bentley, Himely, Legrand, Salathé, Fielding, Egerton, Bennet, Réeve), chiamati successivamente a Parigi. Acquatinta, buono stato di conservazione. View taken form Achille Etienne Gigault de la Salle’s Voyage pittoresque en Sicile, dedié a son allesse royale M.me la Duchesse de Berry, printed in Paris, Ostervald, 1822-1826. The work consists of two big in folio volumes and represents the main iconographic work on Sicily, very closely connected with the picturesque, neoclassical vedutism. Achille Etienne Gigault de la Salle (1772-1855) was referendary council member of the Corte dei Conti, censor of the Paris Library, prefect of Alta Marna. La Salle made a short trip to Sicily in 1820; he could not bring back home but superficial information, but he then used all the details he could get from his readings to write his own text: he read about the history and the monuments of the island and then used his aesthetic sense and the evocative power of the images he wad due to comment. For that reason, as it has been duly noted, his text, introduced by a summary of historical events in Sicily, is not the expression of a direct experience, but it is more a faithful commentary to the pictures. The author of the whole project was the Swiss publisher Jean Fréderic D’Ostervald (1773-1850), who personally selected 42 drawings of the Count Forbin, which can be considered the core of the work; 15 drawings of L. F. Cassas, and others by Huber, Michalon, Frommel, Cockerell and many others. From these drawings he realized beautiful etchings, carved by some Swiss and English engravers (Hégui, Bentley, Himely, Legrand, Salathé, Fielding, Egerton, Bennet, Réeve). C.F. Abbey Travel I 262 p.38; CF Brunet v, 1379; Cremonini pp. 164/166,96.
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MEISNER Daniel (Attivo nella prima metà del XVII sec.)
Labore et Pertinacia. Palermo in Sicilia
Veduta tratta dall'edizione del 1678 della celebre Sciagraphia Cosmica nota anche con il titolo Das ist Newes Emblematisches Buechlei, dainen in acht Centurijs die vornembste Stat, Vestung, Schlosser der ganzen Welt... stampata a Norinberga. La Sciagraphia Cosmica, venne ampliata sotto la supervisione di Kieser dopo la morte di Meisner nel 1625, arrivando quindi ad una composizione di 800 magnifiche incisioni. Ogni opera è caratterizzata da un motto sopra l'immagine, e da versi emblematici (in latino o tedesco). L'opera è la combinazione di due generi allora popolari, il libro degli stemmi e il "Teatro delle città". Tra i maestri incisori e miniatori che contribuirono a questa serie ci sono Matthäus Merian, Sebastian Furck, Christian Stimmer e forse anche Meisner stesso, che concepì l'opera e contribuì a buona parte della prosa. Incisione in rame, con margini, in perfetto stato di conservazione. View taken from the 1678 edition of the famous Sciagraphia Cosmica also known with the full title Sciagraphia Cosmica: Das ist Newes Emblematisches Buechlei, dainen in acht Centurijs die vornembste Stat, Vestung, Schlosser der ganzen Welt... printed in Nuremberg. The Sciagraphia Cosmica, was expanded under the supervision of Kieser after the death of Meisner in 1625, thus arriving at a composition of 800 magnificent engravings. Each engraving is characterized by a motto above the image, and by emblematic verses (in Latin or German). The work is a combination of two then-popular genres, the book of coats of arms and the "Town Book". Among the master engravers and illuminators who contributed to this series are Matthäus Merian, Sebastian Furck, Christian Stimmer, and perhaps Meisner himself, who conceived the work and contributed much of the prose. Copperplate engraving, with margins, in perfect condition. Cremonini pagg. 57/58, 45a.
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MEISNER Daniel (Attivo nella prima metà del XVII sec.)
Alius Peccat Alius Plectitur.Messina
Veduta tratta dall'edizione del 1678 della celebre Sciagraphia Cosmica nota anche con il titolo Das ist Newes Emblematisches Buechlei, dainen in acht Centurijs die vornembste Stat, Vestung, Schlosser der ganzen Welt... stampata a Norinberga. La Sciagraphia Cosmica, venne ampliata sotto la supervisione di Kieser dopo la morte di Meisner nel 1625, arrivando quindi ad una composizione di 800 magnifiche incisioni. Ogni opera è caratterizzata da un motto sopra l'immagine, e da versi emblematici (in latino o tedesco). L'opera è la combinazione di due generi allora popolari, il libro degli stemmi e il "Teatro delle città". Tra i maestri incisori e miniatori che contribuirono a questa serie ci sono Matthäus Merian, Sebastian Furck, Christian Stimmer e forse anche Meisner stesso, che concepì l'opera e contribuì a buona parte della prosa. Incisione in rame, con margini, in perfetto stato di conservazione. View taken from the 1678 edition of the famous Sciagraphia Cosmica also known with the full title Sciagraphia Cosmica: Das ist Newes Emblematisches Buechlei, dainen in acht Centurijs die vornembste Stat, Vestung, Schlosser der ganzen Welt... printed in Nuremberg. The Sciagraphia Cosmica, was expanded under the supervision of Kieser after the death of Meisner in 1625, thus arriving at a composition of 800 magnificent engravings. Each engraving is characterized by a motto above the image, and by emblematic verses (in Latin or German). The work is a combination of two then-popular genres, the book of coats of arms and the "Town Book". Among the master engravers and illuminators who contributed to this series are Matthäus Merian, Sebastian Furck, Christian Stimmer, and perhaps Meisner himself, who conceived the work and contributed much of the prose. Copperplate engraving, with margins, in perfect condition. Cremonini pagg. 57/58, 45a.
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MEISNER Daniel (Attivo nella prima metà del XVII sec.)
In re Gravi Mutuo Auxilio opus est - Drepanum in Sicilien
Veduta tratta dall'edizione del 1678 della celebre Sciagraphia Cosmica nota anche con il titolo Das ist Newes Emblematisches Buechlei, dainen in acht Centurijs die vornembste Stat, Vestung, Schlosser der ganzen Welt... stampata a Norinberga. La Sciagraphia Cosmica, venne ampliata sotto la supervisione di Kieser dopo la morte di Meisner nel 1625, arrivando quindi ad una composizione di 800 magnifiche incisioni. Ogni opera è caratterizzata da un motto sopra l'immagine, e da versi emblematici (in latino o tedesco). L'opera è la combinazione di due generi allora popolari, il libro degli stemmi e il "Teatro delle città". Tra i maestri incisori e miniatori che contribuirono a questa serie ci sono Matthäus Merian, Sebastian Furck, Christian Stimmer e forse anche Meisner stesso, che concepì l'opera e contribuì a buona parte della prosa. Incisione in rame, con margini, in perfetto stato di conservazione. View taken from the 1678 edition of the famous Sciagraphia Cosmica also known with the full title Sciagraphia Cosmica: Das ist Newes Emblematisches Buechlei, dainen in acht Centurijs die vornembste Stat, Vestung, Schlosser der ganzen Welt... printed in Nuremberg. The Sciagraphia Cosmica, was expanded under the supervision of Kieser after the death of Meisner in 1625, thus arriving at a composition of 800 magnificent engravings. Each engraving is characterized by a motto above the image, and by emblematic verses (in Latin or German). The work is a combination of two then-popular genres, the book of coats of arms and the "Town Book". Among the master engravers and illuminators who contributed to this series are Matthäus Merian, Sebastian Furck, Christian Stimmer, and perhaps Meisner himself, who conceived the work and contributed much of the prose. Copperplate engraving, with margins, in perfect condition.
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BODENEHR Gabriel (1664-1758)
Trapano in Sicilien
Tratta da "Atlas Curieux oder Neuer und Compendieuser Atlas : in welchem ausser den General-Land-Charten von America, Africa, Asia und Europa, und der in letzterem gelegenen Reichen und Landern, sehr viele Speciale von besondern Provincien und Territorien, sonderlich deren, die in letzteren Kriegen renommiert worden, enthalten sind. Herausgegeben und verlegt von Gabriel Bodenehr, Kupfferstecher in Augspurg"del Bodenher. SI tratta dell'opera principale di Gabriel Bodenehr, icartografo tedesco di una famosa famiglia di incisori e editori ad Augusta. Include 101 mappe incisei, con 4 carte del mondo rappresentato con emisfero doppio, la mappa idrografica, le mappe dei continenti, le prime quattro mappe relative all'America, e mappe dettagliate dell'Europa e dei paesi europei. Alcune mappe, recano il solo titolo in latino.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Taken from the "Atlas Curieux oder Neuer und Compendieuser Atlas : in welchem ausser den General-Land-Charten von America, Africa, Asia und Europa, und der in letzterem gelegenen Reichen und Landern, sehr viele Speciale von besondern Provincien und Territorien, sonderlich deren, die in letzteren Kriegen renommiert worden, enthalten sind. Herausgegeben und verlegt von Gabriel Bodenehr, Kupfferstecher in Augspurg" by Bodenher.This atlas is the main work of Gabriel Bodenehr a German cartographer from a renowned engraver and publisher family in Augsburg. Includes 101 engraved folded plates listed in contents, with 4 double hemisphere world maps, hydrographic map, maps of continents, the first four maps relate to America, detailed maps of Europe and European countries. Many maps with decorative title cartouche. Some maps are in Latin.Copper engraving, in excellent condition.
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DE SANCTIS Gabriello
Pianta della Provincia di Caltanissetta
Carta geografica tratta dal raro "Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie tratto dalla Gran Carta d' Italia dedicato ad Adriano Balbi alla scala di 1/5 e corretto nella divisione amministrativa Civile Giudiziaria e Diocesana e nella indicazione delle strade rotabili di ultima costruzione" edito a Napoli nel 1856. Incisione in rame con coloritura coeva dei contorni, leggere ossidazioni della carta, per il resto in ottimo stato di conservazione. Map taken from the rare "Atlante Corografico del Regno delle Due Sicilie tratto dalla Gran Carta d' Italia dedicato ad Adriano Balbi alla scala di 1/5 e corretto nella divisione amministrativa Civile Giudiziaria e Diocesana e nella indicazione delle strade rotabili di ultima costruzione" published in Naples in 1856.
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ROUX Joseph (Attivo nella seconda metà del XVIII sec.)
Pt. Porri
Piano nautico tratto dal " Recueil des principaux plans des ports & rades de la Méditerranée" di Josepgh Roux, pubblicato per la prima volta a Marsiglia nel 1764 e successivamente ristampato - ampliato - a Genova da Yves Gravier con il titolo "Recueil de 163 principaux plans des ports et rades de la Mediterranée" (1804).Ulteriore edizione dell'opera, con il titolo "Plans des ports ed des rades de la Mer Méditerranée.." è stampata a Livorno da Carlo Tesi nel 1858. Incisione in rame, finemente acquarellata a mano, in ottimo stato di conservazione. First published in the "Recueil des principaux plans des ports et rades de la Mer Mediterranee", 1764, this nice nautical chart is taken from the rare "Plans des ports ed des rades de la Mer Méditerranée.." published in Leghorn by Carlo Tesi, 1858. Copperplate with fine colouring, in very good condition.
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ROUX Joseph (Attivo nella seconda metà del XVIII sec.)
Golfe of Palerme
Piano nautico tratto dal " Recueil des principaux plans des ports & rades de la Méditerranée" di Josepgh Roux, pubblicato per la prima volta a Marsiglia nel 1764 e successivamente ristampato - ampliato - a Genova da Yves Gravier con il titolo "Recueil de 163 principaux plans des ports et rades de la Mediterranée" (1804).Ulteriore edizione dell'opera, con il titolo "Plans des ports ed des rades de la Mer Méditerranée.." è stampata a Livorno da Carlo Tesi nel 1858. Incisione in rame, finemente acquarellata a mano, in ottimo stato di conservazione. First published in the "Recueil des principaux plans des ports et rades de la Mer Mediterranee", 1764, this nice nautical chart is taken from the rare "Plans des ports ed des rades de la Mer Méditerranée.." published in Leghorn by Carlo Tesi, 1858. Copperplate with fine colouring, in very good condition.
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ROUX Joseph (Attivo nella seconda metà del XVIII sec.)
Gergenty
Piano nautico tratto dal " Recueil des principaux plans des ports & rades de la Méditerranée" di Josepgh Roux, pubblicato per la prima volta a Marsiglia nel 1764 e successivamente ristampato - ampliato - a Genova da Yves Gravier con il titolo "Recueil de 163 principaux plans des ports et rades de la Mediterranée" (1804).Ulteriore edizione dell'opera, con il titolo "Plans des ports ed des rades de la Mer Méditerranée.." è stampata a Livorno da Carlo Tesi nel 1858. Incisione in rame, finemente acquarellata a mano, in ottimo stato di conservazione. First published in the "Recueil des principaux plans des ports et rades de la Mer Mediterranee", 1764, this nice nautical chart is taken from the rare "Plans des ports ed des rades de la Mer Méditerranée.." published in Leghorn by Carlo Tesi, 1858. Copperplate with fine colouring, in very good condition.
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Light William (Kuala Kedah, 7 aprile 1786 – Adelaide, 6 ottobre 1839)
View from the Melazzo Finmara
Veduta tratta dal celebre Sicilian Scenery from Drawings by P. De Wint, pubblicato a Londra presso Rodwell & Martin, 1823. Si tratta di «uno dei più bei figurati ottocenteschi specificatamente dedicato alla Sicilia» (Moncada Lo Giudice 1274), illustrato dalle belle tavole incise da Cooke, Wallis, Heath ed altri su disegni di De Wint su schizzi del maggiore Light. Incisione in rame, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. View taken from the famous Sicilian Scenery from Drawings by P. De Wint, published in London at Rodwell & Martin, 1823. It is "one of the most beautiful nineteenth-century figures specifically dedicated to Sicily" (Moncada Lo Giudice 1274), illustrated by the beautiful plates engraved by Cooke, Wallis, Heath and others on drawings by De Wint on sketches by the elder Light. Copperplate, finely coloured by hand, in excellent condition. Cfr. Lowndes VI, 2199; Mira I, 515; Pine-Coffin, 823.6.
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RIEGEL Carl
Palermo
Pianta della città tratta dal "Ausfuerliche und Grundriehtige Beschreibung des gantzen Italiens oder Welschlandes" opera edita a Francoforte e Lipsia nel 1692. Incisione in rame, rifilata ed applicata su antico supporto cartaceo, in ottime condizioni. Rara. Pianta della città tratta dal "Ausfuerliche und Grundriehtige Beschreibung des gantzen Italiens oder Welschlandes" opera edita a Francoforte e Lipsia nel 1692. Incisione in rame, rifilata ed applicata su antico supporto cartaceo, in ottime condizioni. Rara.
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RIEGEL Carl
Messina
Pianta della città tratta dal "Ausfuerliche und Grundriehtige Beschreibung des gantzen Italiens oder Welschlandes" opera edita a Francoforte e Lipsia nel 1692. Incisione in rame, rifilata ed applicata su antico supporto cartaceo, in ottime condizioni. Rara. Pianta della città tratta dal "Ausfuerliche und Grundriehtige Beschreibung des gantzen Italiens oder Welschlandes" opera edita a Francoforte e Lipsia nel 1692. Incisione in rame, rifilata ed applicata su antico supporto cartaceo, in ottime condizioni. Rara.
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REILLY Franz Johann von (Vienna 1766 - 1820)
Die Sicilianische Landschaft Val di Mazzara
Carta geografica tratta dal celebre "Schauplatz der funf Theile der Welt nach und zu Anton Friedrich Buschings grosser Erdebeschreibung" pubblicato a Vienna tra il 1789 e il 1806. La monumentale opera comprende 830 mappe, stampate su carta azzurra, incise in rame e colorate in epoca. Taken from the Schauplatz der funf Theile der Welt nach und zu Anton Friedrich Buschings grosser Erdebeschreibung" printed in Wien from 1789 to 1806. This atlas include 830 maps, printed on blue paper and coloured by hand.
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Münster Sebastian (1488 - 1552)
(Sicilia)
Carta geografica pubblicata nella Cosmographia Universalis (Cosmographey Oder beschreibung Aller Länder) di Sebastian Muenster, a partire dal 1564 circa. La Gumina: "Il disegno della Sicilia si associa con-cettualmente alle produzioni tolemaiche che privilegiano l'aspetto artistico alla pura divulgazione geografica. Il profilo dell'Isola è assimilable a un triangolo equilatero che pone la costa meridionale sul fianco basso del foglio in parallelo alle coste africane, con proporzioni del tutto falsate. La rimodulazione sulla carta Münster 1550 è manifesta sia nel comparto grafico (ripresi i riferimenti a Graecia magna Calabria e Africa Barbarie), sia nella semiologia dell'entroterra e dei litorali, riprodotti con le tipiche rientranze semicircolari delle carte nautiche; la dislocazione e il disegno delle isole minori, l'idrografia fluviale e l'orografia sono anch'esse nuove interpretazioni della Münster 1550. Scarsa la toponomastica, con la citazione Saragozza (Siracusa) tipica delle carte nautiche e varianti riconoscibili in Lustegua per Ustica e Maretamo per Ma- rettimo, discostandosi in parte dal modello Münster anche nella resa di Capo passaro per Pachynus, Trapani per Drepanum Stromboli per Stringoli. Malgrado il ridotto numero di toponimi è segnalato, sullo stretto di Messina, Raso culmo (già nella Gastaldi-Maurolico pubblicata nel 1545) a sostituire Pharus della Münster. Animali marini e velieri arricchiscono l'apparato decorativo". Tavola tratta dalla Cosmographiae Universalis, edizione in tedesco, Basilea, seconda metà del XVI secolo. La Cosmographiae Universalis di Sebastian Münster (1488-1552), stampata per la prima volta Basilea nel 1544 dall’editore Heinrich Petri, venne più volte aggiornata e aumentata di nuove carte geografiche e rappresentazioni urbane nelle sue numerose edizioni che arrivano all’inizio del secolo successivo. Münster aveva lavorato a raccogliere informazioni al fine di ottenere un'opera che non deludesse le aspettative e, dopo un'ulteriore pubblicazione in tedesco abbellita da 910 stampe su legno, giunse nel 1550 all'edizione definitiva in latino, illustrata da 970 silografie. Vi furono poi numerose edizioni in diverse lingue, fra cui latino, francese, italiano, inglese e ceco. Dopo la sua morte di Münster (1552), Heinrich Petri prima, e il figlio Sebastian poi, continuarono la pubblicazione dell’opera. La Cosmographia universalis fu uno dei libri più popolari e di successo del XVI secolo, e vide ben 24 edizioni in 100 anni: l'ultima edizione tedesca venne pubblicata nel 1628, molto tempo dopo la morte dell'autore. La Cosmographia conteneva non solo le ultime mappe e vedute di tutte le città più famose, ma anche una serie di notizie enciclopediche di dettagli relative al mondo conosciuto, e sconosciuto. Il particolare successo anche commerciale di quest'opera fu dovuto in parte alle belle incisioni (tra i cui autori si possono citate Hans Holbein il Giovane, Urs Graf, Hans Rudolph Manuel Deutsch, David Kandel). Silografia, bella coloritura a mano, in buone condizioni. Plate taken from the Cosmographiae Universalis, German edition, Basel, second half of the 16th Century. The Cosmographiae Universalis of Sebastian Münster (1488-1552), printed for the first time in Basel in 1544 by the publisher Heinrich Petri, was updated several times and increased with new maps and urban representations in its many editions until the beginning of the next century. Münster had worked to collect information in order to obtain a work that did not disappoint expectations and, after a further publication in German embellished with 910 woodblock prints, arrived in 1550 to the final edition in Latin, illustrated by 970 woodcuts. There were then numerous editions in different languages, including Latin, French, Italian, English and Czech. After his death in Münster (1552), Heinrich Petri first, and then his son Sebastian, continued the publication of the work. The Cosmographia universalis was one of the most popular and successful books of the 16th century, and saw as many as 24 editions in 100 years: the last German edition was published in 1628, long after the author's death. The Cosmographia contained not only the latest maps and views of all the most famous cities, but also a series of encyclopedic details related to the known, and unknown, world. The particular commercial success of this work was due in part to the beautiful engravings (among whose authors can be mentioned Hans Holbein the Younger, Urs Graf, Hans Rudolph Manuel Deutsch, David Kandel). Woodcut, beautiful hand-coloring, in good condition. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 71; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 22.
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VAN KEULEN Johannes (1654 - 1715)
De Kusten van Italien en Siciliëe
Xilografia raffigurante il porto di Palermo tratta dall'opera "De Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel", ovvero un portolano dei mari del mondo pubblicato tra il 1681 e il 1684 in cinque volumi in folio, ai quali - nel 1753 - se ne aggiunse un sesto per la navigazione lungo le coste asiatiche. Xilografia raffigurante il porto di Palermo tratta dall'opera "De Nieuwe Groote Lichtende Zee-Fakkel", ovvero un portolano dei mari del mondo pubblicato tra il 1681 e il 1684 in cinque volumi in folio, ai quali - nel 1753 - se ne aggiunse un sesto per la navigazione lungo le coste asiatiche.
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GOLTZ Hubert (Venlo 1526 - 1583)
Sicilia
Carta geografica per la prima volta pubblicata nel "Sicilia e Magna Greaecia sive Histriae Urbium.." del 1576.Il rame venne poi succesivamente utilizzato per altre opere tra il1681 ed il 1708. Esemplare tratto dal "Rara Magna Graecia Numismata, oblata A.1592 a Prospero Parisio…" edito da Volckamer a Norimberga nel 1683. Il Volckamer, medico tedesco, curò la riedizione dell'opera cinquecentesca di Prospero Parisio sulla numismatica della Magna Grecia, opera per la prima volta edita nel 1592. Incisione in rame, in perfette condizioni. Rara. Carta geografica per la prima volta pubblicata nel "Sicilia e Magna Greaecia sive Histriae Urbium.." del 1576.Il rame venne poi succesivamente utilizzato per altre opere tra il1681 ed il 1708. Esemplare tratto dal "Rara Magna Graecia Numismata, oblata A.1592 a Prospero Parisio…" edito da Volckamer a Norimberga nel 1683. Il Volckamer, medico tedesco, curò la riedizione dell'opera cinquecentesca di Prospero Parisio sulla numismatica della Magna Grecia, opera per la prima volta edita nel 1592. Incisione in rame, in perfette condizioni. Rara. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 144; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 44.
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GAUTTIER Pierre Henri (1772 – 1850)
Syracuse Les Chiffres de Sondes sont en brasses Anglaises
Piano nautico tratto dal raro portolano "Recueil des Plans des Ports & Rades de la Mer Méditerranée de la Mer Noire & de la Mer d'Azof" edito a Marsiglia da Joseph Maistre nel 1862 e basato sulle carte nautiche dle Depote de la Marine francese. Litografia, in buono stato di conservazione. Nautical chart taken from the rare pilot "Recueil des Plans des Ports & Rades de la Mer Méditerranée de la Mer Noire & de la Mer d'Azof" published in Marseille by Joseph Maistre in 1862 and based on the nautical charts of the French Depote de la Marine.Lithograph, very good condition.
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GAUTTIER Pierre Henri (1772 – 1850)
Plan Du Golfe de Palerme
Piano nautico tratto dal raro portolano "Recueil des Plans des Ports & Rades de la Mer Méditerranée de la Mer Noire & de la Mer d'Azof" edito a Marsiglia da Joseph Maistre nel 1862 e basato sulle carte nautiche dle Depote de la Marine francese. Litografia, in buono stato di conservazione. Nautical chart taken from the rare pilot "Recueil des Plans des Ports & Rades de la Mer Méditerranée de la Mer Noire & de la Mer d'Azof" published in Marseille by Joseph Maistre in 1862 and based on the nautical charts of the French Depote de la Marine.Lithograph, very good condition.
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COULIER Philippe J.
Plan de la Baie de Taormina
Tratta dal "Atlas General des Phares et Fanaux a l'usage des navigateurs", edito a Parigi nel 1844. Litografia, colorata a mano, in ottime condizioni. Taken from "Atlas General des Phares et Fanaux a l'usage des navigateurs", published in Paris in 1844. Lithograph with fine hand colouring, very good conditions.
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MORDEN Robert (circa 1650-1703)
Of Sicily
Carta geografica della Sicilia tratta da "Geography Rectified: or a Description of the World..." di Robert Morden. Questo esemplare proviene dalla terza edizione dell'opera, edita nel 1693. L'opera, che ebbe ben quattro ristampe dal 1680, anno della prima edizione, al 1700, comprende oltre 70 mappe incise.Incisione su rame, contorni colorati a mano, in ottime condizioni. Carta geografica della Sicilia tratta da "Geography Rectified: or a Description of the World..." di Robert Morden. Questo esemplare proviene dalla terza edizione dell'opera, edita nel 1693. L'opera, che ebbe ben quattro ristampe dal 1680, anno della prima edizione, al 1700, comprende oltre 70 mappe incise.Incisione su rame, contorni colorati a mano, in ottime condizioni. Valerio - Spagnolo, Sicilia 1477-1861 La collezione Spagnolo-Patermo, p. 298,n. 130.
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GAUTTIER Pierre Henri (1772 – 1850)
Plan du Port de Trapani
Piano nautico tratto dal raro portolano "Recueil des Plans des Ports & Rades de la Mer Méditerranée de la Mer Noire & de la Mer d'Azof" edito a Marsiglia da Joseph Maistre nel 1862 e basato sulle carte nautiche dle Depote de la Marine francese. Litografia, in buono stato di conservazione. Nautical chart taken from the rare pilot "Recueil des Plans des Ports & Rades de la Mer Méditerranée de la Mer Noire & de la Mer d'Azof" published in Marseille by Joseph Maistre in 1862 and based on the nautical charts of the French Depote de la Marine.Lithograph, very good condition.
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PORCACCHI Tommaso (1530 - 1585
Descrittione dell'Isola di Sicilia
Carta geografica dell'isola, per la prima volta pubblicata nel volume “L’isole Piu Famose Del Mondo Descritte Da Thomaso Porcacchi Da Castiglione Aretino E Intagliate Da Girolamo Porro Padovan” di Tommaso Porcacchi (ca. 1532-1576), umanista e letterato originario di Castiglion Fiorentino.Gli interessi geografici coltivati sin dal Pomponio Mela del 1557 diedero vita nel 1572 al trattato, pubblicato dalla società tra il libraio Simone Galignani e l’incisore padovano Girolamo Porro, che si servirono della tipografia di Giorgio Angelieri (con privilegio di 10 anni concesso il 16 luglio 1572). Secondo Valerio (cfr. Valerio-Spagnolo, Sicilia 1477-1861, La Collezione Spagnolo-Patermo in quattro secoli di Cartografia, 2014, p. 163) il volume sarebbe stampato nell’officina di Domenico e Giovan Battista Guerra. Il volume, in formato in quarto, con dedica di Galignani a don Giovanni d’Austria, presenta le magnifiche tavole calcografiche di Porro (una seconda edizione, cospicuamente accresciuta di testo e tavole, usci nel 1576, poi ancora, postume, nel 1590, 1604, 1605, 1620 e 1686). Nella lettera dedicatoria Porro narra di essere stato il promotore dell’operazione e di aver incaricato Porcacchi di scrivere un libro sulle isole, riservandosene l’illustrazione. Il modello e quello degli “isolari”, sul quale però Porcacchi innesta lo spirito delle corografie antiche, aggiungendo per ciascuna isola una descrizione fisica, storica e culturale. La concezione e molto ampia (sono comprese penisole, grandi isole come l’Inghilterra o interi continenti: l’America Settentrionale), ma nel “Prohemio” Porcacchi fornisce un glossario di termini geografici che testimonia lo sforzo di impiegare in maniera corretta la terminologia della disciplina (cfr. Franco Pignatti, Porcacchi Tommaso, in "Dizionario Biografico degli Italiani" - Volume 85, 2016). Nel testo vi sono mappe di isole incise su mezza pagina, compreso il planisfero – riduzione della carta murale di Camocio del 1567 e la “carta da navigare con le rotte e i venti, di derivazione gastaldina. Incisione in rame posta nella parte superiore del foglio che contiene anche la parte descrittiva, in ottimo stato di conservazione. Map taken form “L’isole Piu Famose Del Mondo Descritte Da Thomaso Porcacchi Da Castiglione Aretino E Intagliate Da Girolamo Porro Padovan” by Tommaso Porcacchi (ca. 1532-1576), humanist and scholar from Castiglion Fiorentino. The geographical interests cultivated since Pomponio Mela in 1557 gave life to the treatise published in 1572 by the company between the bookseller Simone Galignani and the Paduan engraver Girolamo Porro, who used the typography of Giorgio Angelieri (with the privilege of 10 years July 1572). The volume, with a dedication by Galignani to Don Giovanni d'Austria, presents the magnificent calcographic plates by Porro (a second edition, conspicuously augmented with text and tables, came out in 1576, then again, posthumously, in 1590, 1604, 1605, 1620 and 1686). In the dedicatory letter Porro tells of having been the promoter of the operation and of having entrusted Porcacchi with writing a book on the islands, reserving the illustration. The model is that of the "isolari", on which however Porcacchi inserts the spirit of ancient chorographies, adding a physical, historical and cultural description for each island. The concept is very broad (including peninsulas, large islands such as England or entire continents: North America), but in the "Prohemio" Porcacchi provides a glossary of geographical terms that testifies to the effort to correctly use the terminology of the discipline (see Franco Pignatti, Porcacchi Tommaso, in "Dizionario Biografico degli Italiani" - Volume 85, 2016). In the text there are maps of islands engraved on half a page, including the planisphere - reduction of the wall map of Camocio of 1567 and the "carta marina”.Copperplate placed at the top of the sheet also including a descriptive part, in very good condition. L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 82; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 39
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BLAEU Johannes (Alkmaar 1596 circa - Amsterdam 1663)
Melazzo
Opera tratta dalla rara prima edizione del Theatrum Civitatum et Admirandorum Italiae ad aevi veteris & praesentis temporis faciem expressum à Ioanne Blaeu G. F., stampata ad Amsterdam nel 1663. Si tratta del primo, monumentale, libro interamente dedicato alla cartografia urbana della sola penisola, preceduto dal “tascabile” Italia Hodierna di Jodocus Hondius del 1627 e realizzato in probabile concorrenza con Johannes Janssonius che, nel 1657, aveva pubblicato il Theatrum praecipuarum urbium, contenente un volume dedicato all’Italia. Johannes Blaeu, durante la sua lunga attività editoriale pubblica tre volumi sulle città italiane. Nel 1663 i primi tre, suddivisi in Stato della Chiesa, Roma e Regno di Napoli e Sicilia. Alla sua morte i suoi eredi danno alla luce altri due volumi datati 1682 incentrati sulle città del Piemonte e della Savoia, poi ristampati da altri editori nel 1693 e 1697. Il francese Pierre Mortier pubblica una ristampa nel 1704/5, intitolata Nouveau Theatre de l’Italie. L’opera è in quattro volumi e comprende le lastre del Blaeu, ritoccate e modificate in piccola parte, integrate dall’aggiunta di numerose nuove mappe di proprio disegno, raffiguranti le città della parte settentrionale della penisola, racchiuse nel primo volume dell’opera. L’atlante del Mortier venne pubblicato con testo latino, francese ed olandese. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da Alberts ed edita nel 1724/5. Esemplare con testo descrittivo la verso, della prima edizione del 1663. Bibliografia Koeman, Atlas Neerlandici, pp. 332/338; Cremonini pp. 49-52, 39. Map taken form the rare first edition of Theatrum Civitatum et Admirandorum Italiae ad aevi veteris & praesentis temporis faciem expressum à Ioanne Blaeu G. F., printed by Johannes Blaeu, Amsterdam, 1663. This is the first monumental town book entirely covering Italy, preceded by the "pocket-size" Italia Hodierna by Jodocus Hondius jr. (1627) and realized in likely competition with Johannes Janssonius who, in 1657, published the Theatrum praecipuarum urbium, containing a volume dedicated to Italy. Johannes Blaeu, during his long editorial activity published three volumes on Italian cities. In 1663 the first three, divided into the State of the Church, Rome and the Kingdom of Naples and Sicily. At his death his heirs gave birth to two more volumes dated 1682 focused on the cities of Piedmont and Savoy, then reprinted by other publishers in 1693 and 1697. Pierre Mortier publishes a reprint in 1704/5, entitled Nouveau Theatre de l'Italie. The work is in four volumes and includes the plates of Blaeu, retouched and modified in small part, supplemented by the addition of several new maps of his own design, depicting the cities of the northern part of the peninsula, enclosed in the first volume of the work. Mortier's atlas was published with Latin, French and Dutch texts. The great success of the work gave rise to a further reprint, virtually identical, edited by R. Alberts and published in 1724/5. Example of the first edition, showing descriptive text on the back of the map. Literature Koeman, Atlas Neerlandici, pp. 332/338; Cremonini pp. 49-52, 39.
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HOMANN Johann Baptist (1663 - 1724)
Regnorum Siciliae et Sardiniae nova & accurata tabula…
Carta geografica della Sicilia di Johann Baptist Homann, stampata a Norimberga.La carta, che reca nell'angolo superiore sinistro un cartiglio contenente una piccola carta della Sardegna dal titolo "Sardinia Insula & Regnum", è tratta dal Neur Atlas […] von Johann Baptista Homann Nurnerg In verleguguns des Auctoris".La carta di Homann è stampata dallo stesso rame che David Funck aveva pubblicato nel 1693 in occasione del terremoto del gennaio dello stesso anno (cfr. Valerio-Spagnolo, p. 368). Johann Baptist Homann è stato un geografo e cartografo tedesco; nel 1702 fondò la sua casa editrice. Homann acquisì fama come uno dei principali cartografi tedeschi, e nel 1715 fu nominato geografo imperiale dall'imperatore Carlo VI. Nello stesso anno fu anche nominato membro dell'Accademia Prussiana delle Scienze a Berlino. Nel 1716 Homann pubblicò il suo capolavoro Grosser Atlas ueber die ganze Welt. Numerose mappe furono redatte in collaborazione con l'incisore Christoph Weigel. Homann morì a Norimberga nel 1724. Gli successe suo figlio Johann Christoph (1703-1730). L'azienda continuò dopo la sua morte come azienda degli eredi Homann, gestita da Johann Michael Franz e Johann Georg Ebersberger. Dopo successivi cambiamenti nella gestione, l'azienda si sciolse nel 1852. Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. Carta geografica della Sicilia di Johann Baptist Homann, stampata a Norimberga.La carta, che reca nell'angolo superiore sinistro un cartiglio contenente una piccola carta della Sardegna dal titolo "Sardinia Insula & Regnum", è tratta dal Neur Atlas […] von Johann Baptista Homann Nurnerg In verleguguns des Auctoris".La carta di Homann è stampata dallo stesso rame che David Funck aveva pubblicato nel 1693 in occasion del terremoto del gennaio dello stesso anno (cfr. Valerio-Spagnolo, p. 368). Johann Baptist Homann was a German geographer and cartographer; in 1702 he founded his own publishing house. Homann acquired renown as a leading German cartographer, and in 1715 was appointed Imperial Geographer by Emperor Charles VI. In the same year he was also named a member of the Prussian Academy of Sciences in Berlin. In 1716 Homann published his masterpiece Grosser Atlas ueber die ganze Welt; numerous maps were drawn up in cooperation with the engraver Christoph Weigel the Elder. Homann died in Nuremberg in 1724 and was succeeded by his son Johann Christoph (1703-1730). The company carried on upon his death as Homann heirs company, managed by Johann Michael Franz and Johann Georg Ebersberger. After subsequent changes in management the company folded in 1852. Acquaforte, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. Valerio-Spagnolo, Sicilia 1477-1861, pp. 366-368, n. 174.
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JANSSONIUS Johannes (1588-1664)
Drepanum Siciliae
Pianta della città tratta dal "Theatrum praecipuarum urbium" celebre teatro delle città del Janssonius, sullo stile del "Civitates Orbis Terrarum" di Braun & Hogenberg. L'opera, pubblicata nel 1657, contiene 500 tavole raffiguranti città di ogni parte del mondo.Contrariamente al lavoro degli acerrimi rivali Blaeu, Janssonius si servì per la realizzazione dell'opera delle lastre di precedenti cartografi ed editori. In particolare nel 1653 egli acquisto da Abraham Hogenberg le lastre del "Civitates orbis Terrarum" che incorporò nella sua opera, ristampandole. Per le piante delle città olandesi, ordinò delle nuove lastre basate sull'atalnte che Johannes Blaeu diede alla luce nel 1649. Per molte delle opere contenute nel 5° volume, quello dedicato all'Italia e denominato "Theatrum celebriorum urbium Italiae..", si servì delle lastre realizzate da Jodocus Hondius per l'opera "Italia Hodierna.." del 1627.A differenza di queste ultime il formato è in-folio, con testo sia nel recto che nel verso. Incisioni in rame, in ottimo stato di conservazione. Rarissima. Pianta della città tratta dal "Theatrum praecipuarum urbium" celebre teatro delle città del Janssonius, sullo stile del "Civitates Orbis Terrarum" di Braun & Hogenberg. L'opera, pubblicata nel 1657, contiene 500 tavole raffiguranti città di ogni parte del mondo.Contrariamente al lavoro degli acerrimi rivali Blaeu, Janssonius si servì per la realizzazione dell'opera delle lastre di precedenti cartografi ed editori. In particolare nel 1653 egli acquisto da Abraham Hogenberg le lastre del "Civitates orbis Terrarum" che incorporò nella sua opera, ristampandole. Per le piante delle città olandesi, ordinò delle nuove lastre basate sull'atalnte che Johannes Blaeu diede alla luce nel 1649. Per molte delle opere contenute nel 5° volume, quello dedicato all'Italia e denominato "Theatrum celebriorum urbium Italiae..", si servì delle lastre realizzate da Jodocus Hondius per l'opera "Italia Hodierna.." del 1627.A differenza di queste ultime il formato è in-folio, con testo sia nel recto che nel verso. Incisioni in rame, in ottimo stato di conservazione. Rarissima.
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SAINT NON Richard de (Parigi 1727 - ivi, 1791)
Carte de la Sicile et des Iles adjacentes
Carta pubblicata nel “Voyage Pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile", opera in 5 volumi pubblicati, per la prima volta, dal 1781 al 1786.Vastissima impresa tipografica, i libri dell'opera raccolgono appunti di un diario di viaggio (abilmente assemblati e rimontati, ma non sempre scritti di suo pugno da Saint-Non), corredati da un totale di 542 tavole all’acquaforte.Esemplare tratto dal “Voyage Pittoresque” seconda edizione del 1795/98, priva dell'indicazione del privilegio reale.Acquaforte e bulino, coloritura coeva dei contorni, in ottimo stato di conservazione. Carta pubblicata nel “Voyage Pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile", opera in 5 volumi pubblicati, per la prima volta, dal 1781 al 1786.Vastissima impresa tipografica, i libri dell'opera raccolgono appunti di un diario di viaggio (abilmente assemblati e rimontati, ma non sempre scritti di suo pugno da Saint-Non), corredati da un totale di 542 tavole all’acquaforte.Esemplare tratto dal “Voyage Pittoresque” seconda edizione del 1795/98, priva dell'indicazione del privilegio reale.Acquaforte e bulino, coloritura coeva dei contorni, in ottimo stato di conservazione.
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Raleigh Walter 1552-1618
Sicilia
Bella carta della Sicilia antica, basata su fonti Orteliane, tratta dal celebre The Histoire of the World in five books di Sir Walter Raleigh, pubblicato per la prima volta a Londra nel 1614. “Sir Walter Raleigh (1552-1618), poeta, uomo d’armi, esploratore, scrittore è stato una prominente figura dell’era elisabettiana. Famose rimasero le sue spedizioni alla ricerca della città dell'oro nel 1594, e il conseguente fantastico racconto dal titolo The Discovery of Guaiana (1596) contribuì alla nascita del mito di El Dorado. La carta della Sicilia fu inserita nel volume di storia universale scritto durante un lungo periodo di prigionia nella torre di Londra (1603-1616), ove fu imprigionato con l'accusa di avere complottato contro Giacomo I. La prima edizione vide la luce nel 1614. Nel 1616 fu liberato per effettuare una seconda esplorazione lungo le coste della Guayana e del Venezuela. Durante questa missione i suoi uomini misero a ferro e fuoco un avamposto spagnolo sull'Orinoco, avvenimento che costrinse gli inglesi ad arrestarlo e decapitarlo al suo rientro in Inghilterra, nel 1618, per placare la dura reazione della corte spagnola. Il volume fu ritirato alcuni mesi dopo la sua pubblica-zione perché il re aveva ritenuto che alcuni commenti `storici' fossero riferimenti critici ad avvenimenti con-temporanei della corte inglese. La complessa personalità dell'autore si manifesta già nel frontespizio figurato, composto da varie figure allegoriche, il cui senso è spiegato in un brano in rima dal titolo "The Minde of the Front", che lo precede. La carta della Sicilia presenta un inserto con la città di Siracusa durante l'attacco navale sferrato dagli Ateniesi, sotto il comando di Nicia (470-413) al termine della Guerra del Peloponneso. In basso al centro è raffigurato il porto di Cartagine. Entrambi i soggetti non sembrano ripresi da alcuna carta a stampa nota. Nella Sicilia antica di Ortelius, a cui sembra rifarsi per il profilo costiero e per il contenuto geografico, compare l'inserto di Siracusa e del suo territorio, ma non l'episodio della battaglia navale. Nell'inserto di Raleigh è raffigurato il momento antecedente la battaglia finale, quando le due squadre navali si fronteggiano, descritto da Tucidide in VII 69.4: "Demostene, Menandro ed Eutidemo, che erano gli strateghi della flotta ateniese, salpati dal loro campo navigarono subito verso lo sbarramento del porto e il passaggio lasciatovi, con l'intenzione di forzarlo e uscire" e nell'inizio del passo successivo (VII 70.1): "Ma essendo già usciti incontro a loro i Siracusani e gli alleati con un nu-mero di navi quasi eguale a quello di prima", cui fa seguito lo sviluppo della battaglia (VII 71 e VII 72). Poco prima lo storico greco aveva parlato del proposito dei siracusani di non dare scampo agli ateniesi né per terra né per mare, e aveva descritto il blocco dell’imboccatura del porto: "Perciò cominciarono a chiudere subito il porto grande, la cui imboccatura era di circa otto stadi, ormeggiando con ancore triremi, battelli e zattere messi di traverso" (VII 59.3). Anche questo parti-colare è registrato nella mappa con una sorta di ponte di barche che blocca l'ingresso al porto. Il racconto di Tucidide deve avere colpito Raleigh per la sua crudezza e per la lucidità di esposizione, tanto da portarlo a indicare anche nella mappa dell'isola, con apposita simbologia, la cattura di Nicia ("The owerthrow of Nicias") vicino al fiume Assinarus (VII 84, VII 85). Il rame ritoccato e con la paginazione "f. 549" è pubblicato nuovamente nell'edizione del 1687” (cfr. V. Valerio, Sicilia 1477-1861, La Collezione Spagnolo- Patermo in quattro secoli di cartografia, pp. 219-221, n. 77). “Giacché il nome dell'incisore Renold Elstrack compare nel frontespizio di The History Of The World già nella prima edizione, è possibile attribuire alla sua mano un intervento più o me-no incisivo anche nella stesura della carta della Sicilia. Il tipografo-editore William... Bella carta della Sicilia antica, basata su fonti Orteliane, tratta dal celebre The Histoire of the World in five books di Sir Walter Raleigh, pubblicato per la prima volta a Londra nel 1614. “Sir Walter Raleigh (1552-1618), poeta, uomo d’armi, esploratore, scrittore è stato una prominente figura dell’era elisabettiana. Famose rimasero le sue spedizioni alla ricerca della città dell'oro nel 1594, e il conseguente fantastico racconto dal titolo The Discovery of Guaiana (1596) contribuì alla nascita del mito di El Dorado. La carta della Sicilia fu inserita nel volume di storia universale scritto durante un lungo periodo di prigionia nella torre di Londra (1603-1616), ove fu imprigionato con l'accusa di avere complottato contro Giacomo I. La prima edizione vide la luce nel 1614. Nel 1616 fu liberato per effettuare una seconda esplorazione lungo le coste della Guayana e del Venezuela. Durante questa missione i suoi uomini misero a ferro e fuoco un avamposto spagnolo sull'Orinoco, avvenimento che costrinse gli inglesi ad arrestarlo e decapitarlo al suo rientro in Inghilterra, nel 1618, per placare la dura reazione della corte spagnola. Il volume fu ritirato alcuni mesi dopo la sua pubblica-zione perché il re aveva ritenuto che alcuni commenti `storici' fossero riferimenti critici ad avvenimenti con-temporanei della corte inglese. La complessa personalità dell'autore si manifesta già nel frontespizio figurato, composto da varie figure allegoriche, il cui senso è spiegato in un brano in rima dal titolo "The Minde of the Front", che lo precede. La carta della Sicilia presenta un inserto con la città di Siracusa durante l'attacco navale sferrato dagli Ateniesi, sotto il comando di Nicia (470-413) al termine della Guerra del Peloponneso. In basso al centro è raffigurato il porto di Cartagine. Entrambi i soggetti non sembrano ripresi da alcuna carta a stampa nota. Nella Sicilia antica di Ortelius, a cui sembra rifarsi per il profilo costiero e per il contenuto geografico, compare l'inserto di Siracusa e del suo territorio, ma non l'episodio della battaglia navale. Nell'inserto di Raleigh è raffigurato il momento antecedente la battaglia finale, quando le due squadre navali si fronteggiano, descritto da Tucidide in VII 69.4: "Demostene, Menandro ed Eutidemo, che erano gli strateghi della flotta ateniese, salpati dal loro campo navigarono subito verso lo sbarramento del porto e il passaggio lasciatovi, con l'intenzione di forzarlo e uscire" e nell'inizio del passo successivo (VII 70.1): "Ma essendo già usciti incontro a loro i Siracusani e gli alleati con un nu-mero di navi quasi eguale a quello di prima", cui fa seguito lo sviluppo della battaglia (VII 71 e VII 72). Poco prima lo storico greco aveva parlato del proposito dei siracusani di non dare scampo agli ateniesi né per terra né per mare, e aveva descritto il blocco dell’imboccatura del porto: "Perciò cominciarono a chiudere subito il porto grande, la cui imboccatura era di circa otto stadi, ormeggiando con ancore triremi, battelli e zattere messi di traverso" (VII 59.3). Anche questo parti-colare è registrato nella mappa con una sorta di ponte di barche che blocca l'ingresso al porto. Il racconto di Tucidide deve avere colpito Raleigh per la sua crudezza e per la lucidità di esposizione, tanto da portarlo a indicare anche nella mappa dell'isola, con apposita simbologia, la cattura di Nicia ("The owerthrow of Nicias") vicino al fiume Assinarus (VII 84, VII 85). Il rame ritoccato e con la paginazione "f. 549" è pubblicato nuovamente nell'edizione del 1687” (cfr. V. Valerio, Sicilia 1477-1861, La Collezione Spagnolo- Patermo in quattro secoli di cartografia, pp. 219-221, n. 77). “Giacché il nome dell'incisore Renold Elstrack compare nel frontespizio di The History Of The World già nella prima edizione, è possibile attribuire alla sua mano un intervento più o me-no incisivo anche nella stesura della carta della Sicilia. Il tipografo-editore Wi...
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ORTELIUS Abraham (1528 - 1598)
Siciliae Veteris Typus
Carta storica dell’isola che rappresenta il primo tentativo di raffronto tra le fonti scritte e la cartografia moderna. La carta viene pubblicata nel Parergon, supplemento storico del Theatrum Orbis Terrarum, avendo immediatamente un notevole successo di pubblico, tanto da venire ripubblicata in varie versioni fino al ‘700. Incisione in rame, finemente colorata in epoca, in ottimo stato di conservazione. Carta storica dell’isola che rappresenta il primo tentativo di raffronto tra le fonti scritte e la cartografia moderna. La carta viene pubblicata nel Parergon, supplemento storico del Theatrum Orbis Terrarum, avendo immediatamente un notevole successo di pubblico, tanto da venire ripubblicata in varie versioni fino al ‘700. Incisione in rame, finemente colorata in epoca, in ottimo stato di conservazione. M. Van den Broecke "Ortelius Atlas Maps" (2011), n. 211; L. Dufour - A. La Gumina, "Imago Siciliae", p. 90; Sicilia 1477-1861 - La collezione Spagnolo- Patermo, n. 50
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BLAEU Johannes (Alkmaar 1596 circa - Amsterdam 1663)
Milazzo
Opera per la prima volta pubblicata nel Theatrum Civitatum et admirandorum Italiae, stampato da Johannes Blaeu ad Amsterdam nel 1663. Esemplare tratto dal Nouveau Theatre de l'Italie pubblicato ad Amsterdam nel 1704/5 da Pierre Mortier e ristampato da R. Alberts nel 1724. Johannes Blaeu, durante la sua lunga attività editoriale pubblica tre volumi sulle città italiane. Nel 1663 i primi tre, suddivisi in Stato della Chiesa, Roma e Regno di Napoli e Sicilia. Alla sua morte i suoi eredi danno alla luce altri due volumi datati 1682 incentrati sulle città del Piemonte e della Savoia, poi ristampati da altri editori nel 1693 e 1697. Il francese Pierre Mortier pubblica una ristampa nel 1704/5, intitolata Nouveau Theatre de l’Italie. L’opera è in quattro volumi e comprende le lastre del Blaeu, ritoccate e modificate in piccola parte, integrate dall’aggiunta di numerose nuove mappe di proprio disegno, raffiguranti le città della parte settentrionale della penisola, racchiuse nel primo volume dell’opera. L’atlante del Mortier venne pubblicato con testo latino, francese ed olandese. La particolarità che differenzia le due edizioni di Blaeu e Mortier è rappresentata dal fatto che il testo non è al verso della singola mappa (che quindi è bianca nel retro), ma si trova all’inizio di ogni singolo volume. Il grande successo dell’opera diede origine ad un’ulteriore ristampa, praticamente identica, curata da R. Alberts ed edita nel 1724/5. Le opere tratte dalla prima edizione del Blaeu, 1663, sono caratterizzate dalla presenza del testo al verso, qui assente. Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia Koeman pp. 332/338, Cremonini pp. 83-90. Work first included in Theatrum Civitatum et Admirandorum Italiae ad aevi veteris & praesentis temporis faciem expressum à Ioanne Blaeu G. F., printed by Johannes Blaeu, Amsterdam, 1663. Example taken from Nouveau Theatre de l'Italie - Amsterdam nel 1704/5 - by Pierre Mortier or from the da R. Alberts issue (1724). Without descriptive text on the back. The Theatrum Civitatum et Admirandorum Italiae is the first monumental town book entirely covering Italy, preceded by the "pocket-size" Italia Hodierna by Jodocus Hondius jr. (1627) and realized in likely competition with Johannes Janssonius who, in 1657, published the Theatrum praecipuarum urbium, containing a volume dedicated to Italy. Johannes Blaeu, during his long editorial activity published three volumes on Italian cities. In 1663 the first three, divided into the State of the Church, Rome and the Kingdom of Naples and Sicily. At his death his heirs gave birth to two more volumes dated 1682 focused on the cities of Piedmont and Savoy, then reprinted by other publishers in 1693 and 1697. Pierre Mortier publishes a reprint in 1704/5, entitled Nouveau Theatre de l'Italie. The work is in four volumes and includes the plates of Blaeu, retouched and modified in small part, supplemented by the addition of several new maps of his own design, depicting the cities of the northern part of the peninsula, enclosed in the first volume of the work. Mortier's atlas was published with Latin, French and Dutch texts. The great success of the work gave rise to a further reprint, virtually identical, edited by R. Alberts and published in 1724/5. Literature Koeman, Atlas Neerlandici, pp. 332/338; Cremonini pp. 49-52, 39.
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Di Blasi Pietro
Panarea, casa di pescatori
Bella foto in buono stato di dimensioni 18x24 in cui si vede la facciata della casa con piccole finestre e il pergolato
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Fotografo anonimo
Agrigento, rovine archeologiche
Foto in buono stato di dimensioni 18x24. Toni marroni
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Fotografo anonimo
Le reti di Mondello
Foto in buono stato di dimensioni 18x24
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Consoli
Teatro Bellini a Catania
Foto in buono stato di dimensioni 18x24
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