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Silvestri Mario
La vittoria disperata. La seconda guerra punica e la nascita dell'impero di Roma
br. Quel lontano, eppur vicinissimo, 202 a.C. fece emergere Roma come prima potenza del bacino mediterraneo. Fu, quella con i cartaginesi e con il loro grandissimo duce Annibale, una lotta all'ultimo sangue. Fu, da parte di Roma, una guerra totale: anzi, l'unica guerra totale dell'antichità." Conflitto decisivo nel determinare il futuro dell'impero romano - e con esso dell'intera Europa - la seconda guerra punica rappresenta ancora oggi uno degli episodi più avvincenti della storia umana. Mario Silvestri, tra i massimi divulgatori di storia italiani, ricostruisce gli eventi e i retroscena dello scontro tra Roma e Cartagine: le tensioni per il controllo del Mediterraneo, lo scoppio delle ostilità, l'ascesa di Annibale e la mitica traversata delle Alpi con gli elefanti, la battaglia di Canne, la comparsa sulla scena di Scipione e la sua inarrestabile serie di vittorie, fino agli scontri decisivi in Africa. Episodi, strategie e protagonisti rivivono nella prosa vivida di Silvestri, restituendoci la grandiosità di "una lotta ai limiti della vertigine" che aprì a Roma il dominio del mondo antico.
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Gibbon Edward
Declino e caduta dell'impero romano. Ediz. integrale. Vol. 2
br. Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l'intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. "Declino e caduta dell'Impero romano" ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l'osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un'opera imprescindibile ancora oggi.
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Basilico Gabriele; Piranesi Giovanni Battista
Piranesi Roma Basilico. Ediz. illustrata
ill., ril. Questo catalogo, che presenta una selezione di 67 fotografie di Gabriele Basilico, affiancate da altrettante vedute di Piranesi della collezione Fondazione Cini.
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Angius Andrea
Le rivolte degli schiavi in Sicilia. La narrazione di Diodoro tra razionalismo e storia esemplare
br. Nel II secolo a.C. la Repubblica romana fu scossa da due ribellioni di schiavi di inaudita gravità, scoppiate nella provincia più sicura del suo impero. Il racconto di Diodoro ci dà l'opportunità di cogliere il significato storico e umano di vicende che hanno pochi confronti nella storia occidentale ed è fondamentale per comprendere la natura e i limiti dell'imperialismo romano. Allo stesso tempo, esso lascia trasparire la sensibilità, le aspirazioni e le inquietudini dell'élite grecofona a cui il suo autore apparteneva. Il commento al testo diodoreo, che Le rivolte degli schiavi in Sicilia propone, dà spazio a queste molteplici valenze e le raccorda in un disegno più ampio: la chiave di lettura adottata mette infatti al centro dell'analisi la prospettiva dell'autore e il suo originale metodo storiografico, in equilibrio tra le finalità didascaliche dell'opera e un approccio razionale alla ricostruzione del passato.
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Balsdon J. P. (cur.)
I Romani. Cultura e vita quotidiana nell'antica Roma
ill., br. L'Impero romano, unico al mondo ad aver prodotto una tale concentrazione di opere architettoniche e ingegneristiche, artistiche e culturali, rivive in un'opera di grande respiro storico attraverso un viaggio alla scoperta delle radici della nostra cultura. Un libro che ci guida nel cuore dei fasti dell'Impero romano: dalla vittoria di Scipione l'Africano fino alle incursioni dei Vandali che saccheggiarono le terre dell'Impero. Una trattazione rigorosa che non disdegna, tuttavia, di riflettere anche sulle principali leggende "storiche" di Roma (dal mito della sua fondazione con i gemelli Romolo e Remo allo stretto legame con la città di Troia tramite Enea). Quali erano le divinità in onore delle quali i Romani organizzavano sontuosi banchetti? Come conducevano la loro vita familiare e come educavano i propri figli? Come erano considerati gli schiavi nell'ambiente domestico? Come si trascorreva il tempo libero? Quanto erano duri i regimi d'allenamento dei gladiatori? Come era concepito lo spazio urbano? Quali sono i fondamenti della retorica dei grandi oratori? La risposta a tali domande - e a molte altre - ci viene fornita attraverso una narrazione chiara e scorrevole, la cui prosa ricca di dettagli è sempre sostenuta da un'ampia varietà di fonti. Il diritto e l'amministrazione, l'architettura e l'urbanistica, l'organizzazione del lavoro, la religione, la poesia, la satira, la vita quotidiana: aspetti più o meno noti della civiltà romana.
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Cotruvo Giuseppe
Concorso Comune di Roma. 1512 posti. Prova preselettiva per tutti i profili
brossura Il volume è uno strumento innovativo e di sicura utilità per la preparazione della prova preselettiva unica per tutti i profili del concorso per 1512 posti presso il Comune di Roma. Il testo presenta una selezione di prove ufficiali assegnate nei concorsi gestiti dal Ripam Formez degli ultimi 2 anni. Le prove raccolgono quiz delle seguenti tipologie: ragionamento astratto; comprensione verbale; ragionamento verbale; ragionamento critico verbale; logica deduttiva; problem solving; ragionamento numerico; ragionamento numerico deduttivo; ragionamento critico numerico. All'interno delle prove ufficiali sono presenti anche quiz di altre materie di cui sono fornite le risposte esatte. Ad ogni quiz di logica di tutte le prove è collegata una video-lezione di Giuseppe Cotruvo con la spiegazione della giusta tecnica di risoluzione.
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Feliciani G. (cur.); Gabrielli C. (cur.); Peg G. (cur.)
La cultura brucia. Anna e la libreria uscita nella Roma degli anni '70
br.
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Barbero Alessandro
Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano
br. "Un mondo che si considera prospero e civile, segnato da disuguaglianze e squilibri al suo interno, ma forte di un'amministrazione stabile e di un'economia integrata; all'esterno, popoli costretti a sopravvivere con risorse insufficienti, minacciati dalla fame e dalla guerra, e che sempre più spesso chiedono di entrare; una frontiera militarizzata per filtrare profughi e immigrati; e autorità di governo che debbono decidere volta per volta il comportamento da tenere verso queste emergenze, con una gamma di opzioni che va dall'allontanamento forzato all'accoglienza in massa, dalla fissazione di quote d'ingresso all'offerta di aiuti umanitari e posti di lavoro. Potrebbe sembrare una descrizione del nostro mondo, e invece è la situazione in cui si trovò per secoli l'impero romano di fronte ai barbari." Per molto tempo la gestione di questo flusso di popoli attraverso i confini dell'Impero produce un equilibrio instabile ma funzionale, che garantisce ai Romani l'approvvigionamento di nuove leve per l'esercito e per la coltivazione dei campi, in cambio dell'assimilazione nei più grande "Stato" del pianeta.
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Fields Nic
Tattiche di battaglia di Roma 390-110 a.C.
ill., br. Al tempo di Brenno e del sacco di Roma ad opera dei galli l'esercito romano era poco più che un insieme piuttosto raffazzonato e provvisorio, organizzato per saccheggiare o difendersi dalle incursioni di nemici organizzati in modo assai simile. Nel tempo però i romani svilupparono le loro forze sul modello della falange greca, affinandone le tattiche. La legione manipolare fu una vitale innovazione che elevò Roma al di sopra dei nemici, grazie alle possibilità offerte da una formazione unica per flessibilità e versatilità. Con forza di volontà e resilienza, l'organizzazione tattica e sociale dei romani li condusse prima a misurarsi vittoriosamente contro l'Impero cartaginese, e poi con le forze ellenistiche dei sovrani del Mediterraneo orientale. Piani di battaglia illustrati, immagini a colori delle formazioni e degli scenari tattici completano la ricchezza del testo e consentono al lettore di seguire l'eccezionale sviluppo dell'apparato bellico che condusse Roma al dominio dell'intero Mediterraneo.
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Spinosa Antonio
La grande storia di Roma
br. Con questa "Storia di Roma", Antonio Spinosa, il noto biografo, ricostruisce in un racconto appassionato le vicende che hanno segnato la nascita, l'ascesa e il declino della città fondata da Romolo. Un libro di grande leggibilità che restituisce un volto e un'anima alle schiere di re, imperatori, consoli, condottieri, donne, avvocati e sacerdoti che hanno reso immortale nel mondo il ricordo dell'Urbe eterna.
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Ferrero Guglielmo; Ciglioni L. (cur.); Mecella L. (cur.)
Grandezza e decadenza di Roma
br. Opera importante della cultura italiana tra Otto e Novecento, "Grandezza e decadenza di Roma" affronta uno dei periodi più affascinanti e controversi della storia antica: i decenni che portarono alla crisi e alla fine della repubblica romana e alla nascita del principato di Augusto. Nella penna di Guglielmo Ferrero la storia antica rivive attraverso una narrazione appassionante che ricostruisce scontri politici, lotte economiche e campagne militari, restituendo un ritratto vivido e intensamente psicologico dei protagonisti di quel periodo, da Silla a Cesare, da Marco Antonio a Ottaviano Augusto. Pubblicata in cinque volumi tra 1902 e 1907, l'opera di Ferrero ha rappresentato un momento di riflessione fondamentale nel panorama culturale dell'epoca, suscitando un ampio dibattito e forti contrasti soprattutto nel mondo accademico italiano; accolta con vivo entusiasmo dal grande pubblico, "Grandezza e decadenza di Roma" consacrò la fama del suo autore soprattutto in Francia e negli Stati Uniti, dove fu particolarmente amata e più volte ristampata. In Italia, la figura di Ferrero è certamente da riscoprire. È in questo quadro che Castelvecchi ripubblica, a settant'anni dall'ultima edizione, "Grandezza e decadenza di Roma", con l'aggiunta della prima traduzione italiana delle quattro appendici che Ferrero inserì nell'edizione francese.
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Breccia Gastone
I figli di Marte. L'arte della guerra nell'antica Roma
brossura
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Wells Peter S.
La battaglia che fermò l'impero romano. La disfatta di Quintilio Varo nella selva di Teutoburgo
ill. In una manciata di secoli, da piccola città stato sulle rive del Tevere, Roma si trasforma nella sovrana del mondo conosciuto: il suo dominio si estende dalla Gallia all'Africa del Nord, dalla Spagna all'Asia Minore, e la sua capacità di espansione sembra illimitata. Nelle regioni a est del Reno, tuttavia, le tribù germaniche sono irrequiete e minacciano i confini. E così nel 9 d.C. il generale Publio Quintilio Varo parte con tre legioni per sedare le rivolte nei territori settentrionali. Né lui né i suoi soldati faranno mai ritorno a Roma: nella selva di Teutoburgo un'orda di guerrieri capeggiati da Arminio tende un'imboscata alle truppe imperiali; i romani, stanchi e impreparati, vengono colti alla sprovvista e trucidati uno a uno. Dopo aver perso tutti gli uomini e le insegne, Varo e i suoi ufficiali, per il disonore, si tolgono la vita. È il momento in cui Roma si rende conto di non essere invincibile; ed è la spaventosa sconfitta che segna definitivamente l'arresto dell'espansione romana nell'Europa centrale. Peter S. Wells, con sicuro dominio delle fonti antiche - letterarie e archeologiche - e accattivante piglio affabulatorio, conduce il lettore sulle orme dei legionari romani e fa rivivere i loro ultimi istanti di vita, il panico e il dolore della disfatta. Ma racconta anche la prospettiva degli aggressori, di quei popoli sempre ritenuti barbari che, in definitiva, non hanno fatto altro che difendere la propria libertà e autonomia. Con "La battaglia che fermò l'Impero" - narrazione e documentato saggio storico - il Saggiatore invita a riscoprire la cronaca di un punto di svolta epocale, che spiega come da quel giorno sia cambiata la storia d'Europa e dell'umanità intera.
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Mommsen Theodor
Storia di Roma antica. Vol. 5/2: La fondazione della monarchia militare: Giulio Cesare dal Rubicone alla monarchia
br. Quando Theodor Mommsen scrisse questa "Storia di Roma antica", l'archeologia d'Italia era quasi inesistente, nulla si sapeva della preistoria e poco degli Etruschi e dell'età repubblicana. Ciononostante a oggi la sua grandiosa opera resta insuperata, la sua interpretazione della civiltà romana non solo è ancora valida, ma ha anche stabilito un canone, da cui è pressoché impossibile distaccarsi. "Storia di Roma antica", che viene qui proposta in sei volumi, ha avuto un numero di edizioni incalcolabile, sia nella lingua originaria, sia in quella di molti altri Paesi.
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Carandini Andrea; Carafa Paolo
Dal mostro al principe. Alle origini di Roma
br. I misteri delle origini di Roma si annidano nei 31 ettari del Palatino che si affacciano sul Tevere, lì dove un tempo si ergeva il monte Germalus: prima villaggio dei Velienses, poi centro 'proto-urbano' del Septimontium e infine urbs Roma. Tre abitati forse tutti fondati tra il 1050 e il 750 a.C., nel giorno di un capodanno pastorale anteriore alla città fissato al 21 aprile. Metà di questo monte è rimasta un luogo di culti e di memorie, l'unico risparmiato dai palazzi dei principi; l'altra metà è stata occupata dal primo palazzo di Augusto, che ha rifondato la città nella casa-santuario da cui governava l'impero come principe e pontefice massimo. "Dal mostro al principe. Alle origini di Roma" indaga l'essenza mitica e storico-archeologica del monte Germalus, con una ricerca nuova e sistematica: dal ritrovamento dell'altare e del penetrale di Pales ai nuovi studi sui templi di altri culti femminili e sulle capanne prima dei capi locali, poi del primo re; dal riesame del palazzo di Augusto, che ne propone una ricostruzione nuova sotto numerosi aspetti, alla riconsiderazione delle diverse fondazioni dell'abitato sul Tevere. Un racconto mitico, sacrale, rituale e storico che svela il significato più profondo del luogo dove Roma è stata fondata.
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Canfora Luciano
Il tesoro degli ebrei. Roma e Gerusalemme
ril. Questo libro racconta come finì, in antico, l'indipendenza dello Stato ebraico. Ciò avvenne, nel più generale contesto della conquista del Medio Oriente e in particolare dell'area siro-palestinese, ad opera delle legioni romane (63 a.C.). La figura dominante dell'aggressione e della spoliazione del 'tesoro di Stato' degli Ebrei fu Gneo Pompeo Magno, in quell'anno (l'anno terribile della congiura di Catilina) potente personaggio pubblico della repubblica imperiale romana. Una fonte ebraica coeva dei fatti, i cosiddetti Salmi di Salomone, fornisce un quadro veridico della vicenda. E svela il ruolo decisivo della voracità dell'aggressore. Voracità che si appagò finalmente, dopo oltre un secolo di violenze e apparente riconciliazione, nell'anno 70 d.C. Allora l'imperatore Tito, «delizia del genere umano» secondo la vulgata adulatrice, distrusse il Tempio di Gerusalemme e lasciò depredare il tesoro lì conservato, frutto del contributo corale di tutte le comunità ebraiche. Il movente economico e l'odio per un popolo atavicamente considerato con avversione furono, allora, alla base del primo genocidio degli Ebrei. È una storia che ci riguarda ancora. Il revisionismo storiografico riuscì a prevalere e la tradizione si prestò a fare da sponda alla menzogna di Stato, voluta dai vincitori e avallata dai loro clienti.
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Gibbon Edward
Declino e caduta dell'impero romano. Ediz. integrale. Vol. 3
br. Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l'intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. "Declino e caduta dell'Impero romano" ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l'osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un'opera imprescindibile ancora oggi.
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Castagnoli Ferdinando
Roma antica. Profilo urbanistico. Nuova ediz.
ill., br. Questo agile manuale ci sollecita, attraverso la storia dello sviluppo urbanistico della città dalle origini alla fine dell'Impero, a ricercare quanto ci resta dell'antica Roma. Non solo per trarne godimento artistico, ma anche per coglierne il valore di storico documento e giungere così a una migliore comprensione del tessuto urbanistico della città di oggi. Una precisa presa di coscienza dei modi con cui Roma si è formata e incessantemente trasformata, infatti, è da considerarsi come una via privilegiata e indispensabile per iniziare uno studio storico dell'Urbe.
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Nossov Konstantin
Gladiatori
ill., br. La lotta fra gladiatori - sabbia sporca di sangue, folle esaltate, destino sospeso del gladiatore sconfitto - è una ben nota espressione della Roma antica. Recenti ricerche, tuttavia, dimostrano che l'immaginario popolare secondo cui i gladiatori erano schiavi sventurati condannati a combattere fino alla morte da una società crudele e assetata di sangue corrisponde a una versione quanto meno limitata della realtà. Sebbene sia vero che i criminali mandati a morire nell'arena venivano massacrati, è anche vero che, all'epoca di massimo splendore degli spettacoli gladiatori, i protagonisti erano troppo preziosi e troppo considerati per essere sprecati in una lotta bruta all'ultimo sangue. Non necessariamente i gladiatori erano schiavi, spesso erano volontari che cercavano fama e ricchezza. Nella sua opera Konstantin Nossov raccoglie i risultati delle ricerche più recenti riguardanti i gladiatori, nell'intento di offrire un quadro più completo della loro storia. Illustra l'evoluzione della gladiatura, anche attraverso un ricco apparato iconografico nel quale spiccano i disegni originali di Vladimir Golubev, e descrive diversi tipi di gladiatori, il loro armamento, le loro diverse forme di combattimento, il loro stile di vita e la posizione che occupavano nella società.
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Gibbon Edward
Declino e caduta dell'impero romano. Ediz. integrale. Vol. 4
br. Lo sguardo posteriore, ma profondo di uno storico che sa fare i conti con l'intera epopea della romanità. Fatti, economia, diritto e cultura, questo monumentale lavoro di ricostruzione e racconto si confronta con la civiltà della grande Roma, per scoprire punti di vista nuovi, pragmatici e fecondi. "Declino e caduta dell'Impero romano" ci offre un metodo storico ricco di insegnamenti e un nuovo senso critico per l'osservazione della nostra stessa realtà. Questo lavoro rappresenta la summa degli studi di Gibbon e un autentico autoritratto della mentalità settecentesca che lo rendono un'opera imprescindibile ancora oggi.
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Golvin Jean-Claude; Reddé Michel
Viaggio nel Mediterraneo romano
ill., br. Mai nella storia il Mediterraneo e le terre che su esso si affacciano si trovarono a costituire un'unità politica, se non sotto l'autorità di Roma, durante i primi quattro secoli dopo Cristo. Il mare è una fonte di profitti infiniti per colui che sa dominarlo e mettersi in relazione con mondi stranieri: il Mediterraneo era così il centro dell'impero più grande e duraturo dell'Occidente, il collegamento tra Paesi più differenti allora di quanto forse non siano oggi. Questo libro ci porta in un lungo viaggio tra le sponde di un mare interno che unisce Oriente e Occidente, l'Europa e l'Africa. Alessandria, Rodi, Pozzuoli, Roma, Arles, Cartagine, Leptis Magna: sono tutte le fermate a cui attraccare, esplorando un mondo perduto ma in parte restituito, grazie alle magnifiche illustrazioni realizzate alla luce degli studi archeologici e storico-artistici. La lettura sarà dunque guidata dalla scia delle migliaia di barche che solcarono costantemente vaste distese d'acqua per il trasporto di grano, olio, vino con cui rifornire le principali città del mondo romano, mentre le flotte militari assicuravano la pace sul Mediterraneo, il mare che consentì ai romani di regnare sul mondo. Mare nostrum, "è il nostro mare", dissero.
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Lindsay Powell
Augusto in guerra. La lotta per la «pax romana»
ill., br. L'espressione pax romana (o pax augusta) evoca un periodo di pace ininterrotta nei vasti domini sottoposti all'autorità romana: Lindsay Powell decostruisce questa immagine non congruente con la realtà storica, ripercorrendo il lasso di tempo dal 31 a.C. al 12 d.C., durante il quale quasi ogni anno vide l'esercito romano in azione da qualche parte, si trattasse di combattere nemici oltre le frontiere per raid punitivi o di vere e proprie conquiste, oppure di contrastare banditi o sopprimere rivolte interne. E nello stesso tempo Augusto riuscì quasi a raddoppiare le dimensioni dello Stato, pur essendo un comandante di seconda categoria, noto per la salute precaria che lo accompagnò anche nel corso delle campagne cui prese personalmente parte. Come fu possibile? Aveva davvero una grande strategia? L'autore mette in luce mirabilmente proprio le capacità di Augusto come stratega e comandante in capo, in grado di cambiare le istituzioni militari per implementarne l'efficacia e concentrare il potere nelle sue stesse mani, anche attraverso una cerchia di collaboratori devoti e abilissimi, capaci di conseguire importanti obiettivi e disponibili a lasciarne il merito all'imperatore. Prefazione Karl Galinsky.
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Arnaldi Valeria
Leonardo da Vinci a Roma. Alla ricerca del segreto della Gioconda
ill., br. «Laus Deo 1500, 20 marzo». È un breve appunto custodito nel Codice Atlantico, insieme a note concrete sul cambio di denaro, a documentare il soggiorno di Leonardo da Vinci a Tivoli e Roma, il primo secondo gli studi attuali. Vi tornerà, infatti, dieci anni dopo. Roma, agli occhi di Leonardo, è terra dell'antico, scrigno della storia ma non solo. La città vive un periodo di grande fermento. Qui lavorano i talenti del momento, come Michelangelo. Qui, poi, trionferà anche Raffaello. Al secondo periodo romano di Leonardo, secondo alcuni studiosi, sarebbe legato anche un segreto della sua opera più nota, Monna Lisa. Seguendo le tappe del soggiorno di Leonardo nell'Urbe, dai luoghi nei quali ha vissuto alle opere che ha avuto modo di ammirare e che potrebbero averne influenzato visione e stile, un'indagine sugli "effetti" del soggiorno romano sulla produzione e le ricerche di Leonardo.
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Gabba Emilio
Italia romana
br.
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Nuti Massimiliano
Roma sull'orlo del caos. Romani, visigoti e vandali nell'ultimo secolo dell'impero (376-476 d.C.)
ill., br. L'impero romano visse l'ultimo secolo della sua storia sull'orlo del caos, in una zona di confine tra una possibile convivenza pacifica e uno stato di costante conflitto con le diverse popolazioni barbare (...) è la complessità dello scenario a spingere il sistema sull'orlo del caos e, come accade per tutti i sistemi complessi, non era affatto prevedibile l'esito finale tra ordine e catastrofe.
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Mommsen Theodor; Quattrini A. G. (cur.)
Storia di Roma. L'età imperiale. La difesa dei confini dell'impero da Augusto a Diocleziano
br. Questo volume analizza il periodo imperiale della storia Romana secondo una trattazione che segue criteri geografici invece che cronologici. Partendo dall'età Augustea, Mommsen narra la sottomissione dei popoli ancora non assoggettati delle Alpi, fino ad arrivare alla conquista della Britagna da parte di Claudio. L'autore indaga poi il lungo processo storico che porta al consolidamento della linea del limes Reno-Danubio in seguito alla guerra contro i Marcomanni e a quella contro i Goti. L'età imperiale analizza infine il rapporto tra cultura ellenica e romana che si sviluppa, oltre che a Roma, all'interno delle città dell'Asia minore e le leghe delle polis elleniche
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Carandini Andrea
Sindrome occidentale. Conversazioni fra un archeologo e uno storico sull'origine a Roma del diritto, della politica e dello Stato
br. Il testo si presenta nella forma di un dialogo tra un archeologo e uno storico sul problema dell'origine di Roma dal punto di vista del diritto, della politica e dello Stato. Carandini discute di istituzioni e ordinamenti dell'età di Romolo sullo sfondo del paesaggio e dei monumenti pubblici di Roma usati come pietre di paragone per saggiare la validità delle notizie tramandate da Catone, Cicerone, Livio sulla "cosa pubblica" della prima Roma.
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Ravegnani Giorgio
Ezio
br. "La storia spesso trascura di raccontare in modo adeguato la vita di uomini illustri che restano singolarmente sullo sfondo degli avvenimenti, e questo è il caso di Ezio, l'ultimo grande generale di Roma, la cui biografia può essere si ricostruita ma con forti lacune che ne lasciano spesso intravvedere soltanto un'arida successione di avvenimenti. Non esistono infatti per la sua epoca opere di ampio respiro, come ci saranno per il secolo successivo, e la maggior parte delle notizie è affidata a scarne cronache, che non ci consentono di conoscere più di tanto il personaggio. Ezio fu il generale più eminente della sua epoca travagliata e può sicuramente essere definito l'ultimo dei Romani, un «antico romano», come comunemente si dice, vissuto quando l'impero era ormai ridotto a una pallida ombra di ciò che era stato. Edward Gibbon scrisse di lui che era 'l'uomo celebrato universalmente come terrore dei barbari e baluardo della repubblica di Roma' e gli stessi giudizi elogiativi si colgono negli storici dell'antichità..." (Dalla prefazione)
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Bramerini Fabrizio
Atlante letterario di Villa Borghese. Ambientazioni della narrativa a Roma
ill., br. Il Parco Storico più famoso di Roma e forse d'Italia è un luogo reale e bellissimo. Ma è anche il set di tante scene immaginarie descritte da grandi autori in libri famosi e meno noti: da Moravia ad Ammaniti, da D'Annunzio a Moccia, da Pasolini e Pirandello a García Márquez e Veltroni... Questo libro è una mappa di luoghi letterari, articolata nei 14 luoghi più noti della Villa e dei suoi dintorni (Piazza di Siena, lo Zoo, il Pincio...), costruita attraverso la raccolta ragionata di circa 300 tra le più belle citazioni tratte da oltre 200 romanzi o racconti di 130 autori, classificate in 8 diversi temi (amore, follia, svago, natura...). Prefazioni di Alberta Campitelli e Valter Fabietti.
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Chaillet Gilles; Sylvain D. (cur.)
Nella Roma dei Cesari. Ediz. a colori
ill., ril. Chaillet inizia da giovane a realizzare a mano una gigantesca pianta topografica della Roma antica (3,25m x 2m), da lì l'idea di corredare i disegni a matita con testi di commento a ogni luogo e monumento. Attraverso lo sguardo stupito di Flaviano, un visitatore immaginario che giunge nella Roma del IV secolo prende corpo un vero e proprio viaggio nello spazio e nel tempo, che consente al lettore di immaginare con incredibile realismo come appariva la Roma dei Cesari in tutta la sua grandiosa magnificenza. Introduzione di Bertrand Laçon.
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Agizza Rosa
Miti e leggende dell'antica Roma
br. Dalle mitiche origini alla divinizzazione degli imperatori, il complesso mondo mistico dei conquistatori del mondo antico. Le leggende e i miti di Roma antica ci restituiscono l'immagine di un mondo perduto, con altissimi valori etici e civili. Fin dalla fondazione, con il legame che viene stabilito tra l'Urbe e la città di Troia, è evidente la continuità con i modelli greci. Ma la straordinaria fluidità culturale di Roma, in grado di dimostrarsi permeabile alle suggestioni di popoli vicini e lontani, ha fatto sì che al ristretto pantheon originario andassero ad aggiungersi modelli nuovi, testimonianza di scambi continui con il resto del mondo noto. In questa raccolta delle figure mitiche più celebri si passa da Giano, il potente dio bifronte, in grado di posare contemporaneamente lo sguardo sul regno dei vivi e su quello dei morti, a eroi oggetto di venerazione, come i gemelli Castore e Polluce, per finire ai personaggi a cavallo tra storia e leggenda, come i sette re di Roma. Al di là di una spiccata tendenza al sincretismo, il patrimonio mitico dei Romani coincide con la loro stessa storia e partecipa pertanto a quell'idea di Roma che si è andata sviluppando nel corso dei secoli. La storia di Roma antica attraverso i suoi dèi: un viaggio alla scoperta di un mondo perduto e affascinante Giano: dio degli dèi Minerva: la mente Apollo: il soccorritore Diana: la signora della fecondità Venere: l'aurichiomata Quirino: protettore dei campi e della guerra Flora: gioiosa forza fecondante Mercurio: il mercante messaggero Esculapio: il potente dio straniero Fortuna: la volubile dea del destino...e tanti altri
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Giardina A. (cur.)
Roma antica
ill., br. "Il carattere della Roma antica è tutto in un inevitabile equivoco, racchiuso nell'espressione 'storia di Roma'. Non ci sono incertezze né ambiguità se diciamo 'storia di Parigi', o di Londra, o di qualunque altra città del mondo. Ma se diciamo 'storia di Roma', non sappiamo bene di quale storia esattamente si tratti: se della città intesa in senso stretto, o anche di quella parte cospicua della superficie e della popolazione terrestre che per molti secoli fu sottoposta al suo dominio. Anche un gioco di parole facile e un po' stucchevole come quello che accosta urbs (la città) e orbis (il mondo), può cogliere una verità profonda". Come già riconoscevano gli antichi, è impossibile scrivere una cronaca della storia della città di Roma. È possibile invece recuperare alcune immagini essenziali, fatte di spazi fisici e sociali, di cose e di uomini, che ne segnarono il carattere e la resero unica al mondo. Dalla fondazione all'età gotica, Andrea Giardina racconta, con firme di grande prestigio, oltre tredici secoli che hanno depositato in Roma un numero incalcolabile di edifici e di storie.
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Prossomariti Sara
Il secolo d'oro dell'antica Roma. Da Augusto a Marco Aurelio: quando l'impero raggiunge il massimo splendore
ill., br. Come si fa a stabilire qual è il secolo d'oro dell'antica Roma? Ci fu davvero un secolo d'oro? Quello che è certo è che si può parlare di un'epoca di oltre un secolo e mezzo piena di eventi che hanno portato Roma all'acme della sua potenza per poi dare inizio a un fisiologico e inesorabile declino. Questo libro si propone di analizzare il periodo che va dal principato di Augusto fino alla morte di Marco Aurelio per capire come è cambiata Roma in quegli anni e perché. Ogni imperatore ha contribuito a plasmare l'impero romano ma anche a favorirne il crepuscolo, ecco perché non bisogna accontentarsi di un elenco di dati biografici ma è necessario procedere con un'analisi dell'operato di ognuno da un punto di vista militare e legislativo. Solo considerando questi aspetti in quell'arco di tempo, infatti, sarà possibile farsi un'idea della grandezza di una civiltà che ha saputo influenzare in modo così incisivo le sorti della storia.
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Franzoni Luciano
Donna romana. Pia pudica casta domiseda lanifica
ill., br. Pia, pudica, casta, domiseda - cioè addetta alla casa - e lanifica - che lavora la lana, questa l'immagine della donna romana che ci viene trasmessa dalle fonti antiche - soprattutto epigrafiche -, che riflettono una condizione femminile di assoluta inferiorità rispetto a quella maschile, ad ogni livello della scala sociale. Ma se è vero che la donna - matrona, schiava, concubina - nei secoli più antichi della storia di Roma era completamente sottomessa alla volontà del poter familias, del marito o del suo tutore, a partire dal Il secolo a.C. e soprattutto dall'epoca imperiale, essa conosce una serie di cambiamenti che la portarono ad una emancipazione sempre più accentuata dalla tutela dell'uomo, conoscendo una libertà prima impensabile che la porta a superare lo stereotipo della donna tutta casa e telaio. Questo non toglie che per l'uomo romano le donne restino esseri inferiori che devono rimanere sottomesse, anche in virtù del carattere capriccioso e volubile con cui molti scrittori latini (tutti uomini!) le dipingono (primo tra tutti il misogino Giovenale). Il libro intende esporre, in maniera sintetica, alcuni aspetti storici, sociali, di costume legati alla condizione femminile nei quasi mille anni di storia della civiltà romana, basandosi sugli studi più recenti e sulla lettura delle fonti scritte e archeologiche.
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Corrias G. Matteo
Esoterismo e culti misterici nell'antica Roma
br. Il volume illustra in modo chiaro e dettagliato il fenomeno dell'esoterismo romano nelle sue espressioni dottrinali e cultuali specifiche. Partendo da una definizione preliminare della fenomenologia, caratteri e obiettivi propri dell'esoterismo antico, l'autore propone una attenta indagine delle fonti, per descrivere con rigore scientifico l'origine, la diffusione e le caratteristiche dei culti di tipo misterico che si propagarono a Roma fin dagli albori dell'età repubblicana, in continuità con un preesistente sostrato esoterico autenticamente romano.
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Longo Nicola
Roma negli scrittori italiani. Da Dante a Palazzeschi
br. Il libro raccoglie studi dedicati, in tempi diversi, alla presenza della città di Roma nella scrittura di alcuni autori della letteratura italiana. La ricerca mira a constatare come la città narrata assuma differenti forme e valori nelle varie scritture che sono sempre l'esito di altrettanto diverse organizzazioni retoriche del discorso e diverse visioni del mondo.Talvolta la stessa piazza sembra molto dissimile se descritta da Pirandello o da D'Annunzio. Il saggio di apertura è la voce Roma composta per il Dizionario dei temi letterari, in cui si ripercorrono alcuni scritti italiani e stranieri, dedicati alla città. Lo studio su Dante è molto legato al saggio Roma i papi e Dante. Quello dedicato a Petrarca richiama lo studio Petrarca da Arezzo ad Arquà passando per Roma. Il discorso su Tasso prende spunto da un racconto di F. R. de' Angelis dedicato agli ultimi giorni del poeta. Il saggio sul danese Georg Zoëga ricostruisce le varie residenze degli Arcadi, fino al Bosco Parrasio. Le schede leopardiane, i saggi su Alfieri, Brancati e Palazzaschi hanno offerto la possibilità di attraversare Roma, di contemplarne gli edifici, in parte non più riconoscibili, in parte ancora identici ma pure trasformati dall'ornamento letterario. Così si è tentato di mettere insieme la bellezza della letteratura e quella della meravigliosa Roma.
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Kneale Matthew
Storia di Roma in sette saccheggi
ill., ril. Nessuna città sulla terra ha conservato il suo passato come Roma. Dopo due millenni e mezzo di inondazioni, terremoti, incendi, pestilenze, assedi e pianificazioni urbane, sono giunti sino a noi inestimabili tesori sopravvissuti alle alterne fortune della Storia. Nei Musei Capitolini è ancora possibile osservare le fondamenta del Tempio di Giove Ottimo Massimo, che dominava il profilo della città quando Brenno e i suoi galli la attaccarono nel 387 a.C.; è ancora visibile la maggior parte di quelle Mura Aureliane che non riuscirono a tenere lontani Alarico e i suoi visigoti nel 410; si può attraversare Ponte Cestio presso l'Isola Tiberina, costruito all'epoca di Cicerone, quando la Repubblica romana lottava per la sopravvivenza. E ancora, si possono osservare i templi classici, i resti delle grandi terme cittadine - quelle di Caracalla, di Diocleziano e di Traiano - oltre alle rovine del Palazzo di Domiziano sul Palatino, al Mausoleo di Augusto e alla sua stupenda Ara Pacis. E naturalmente sopravvive il tempio pagano più grande di tutti: il Pantheon, non molto diverso da quando fu costruito quasi diciannove secoli fa. L'elenco delle meraviglie romane potrebbe essere infinito - Castel Sant'Angelo, le facciate rinascimentali e barocche, la Cappella Sistina, i grandi parchi, e naturalmente San Pietro e la sua piazza, circondata dall'ampio colonnato di Bernini - e ancora oggi turisti, pellegrini e cittadini di Roma possono esplorare e visitare i luoghi eretti dagli imperatori romani ed entrare in chiese in poco o nulla cambiate da quando i papi vi celebravano la messa sedici secoli fa. Tutte queste meraviglie architettoniche sono ancora più notevoli considerando i numerosi disastri che hanno colpito la città. Roma è stata flagellata da terremoti, inondazioni e soprattutto è stata ripetutamente devastata dagli eserciti itineranti: galli, visigoti, normanni, mercenari al soldo del Sacro Romano Impero, «liberatori» francesi e occupanti tedeschi. Matthew Kneale, storico inglese che da quindici anni vive con la famiglia nella Città eterna, ha scelto di raccontare le storie dietro i sette più importanti assedi di Roma e rivela, con affascinanti intuizioni, come hanno trasformato la città - e non sempre in peggio. Usando questo approccio completamente nuovo al passato, Roma ci apparirà svelata in una prospettiva rinnovata: una realtà complessa e stratificata, un vero e proprio museo a cielo aperto in cui le contraddizioni e le storture del presente sembrano quasi eclissarsi a paragone delle avversità che la città, e i suoi abitanti, hanno dovuto fronteggiare nel corso dei millenni. Ricostruzione felicemente misurata a metà tra appassionato diario di viaggio, divertita storia sociale e resoconto culturale, "Storia di Roma in sette saccheggi" è una celebrazione del feroce coraggio, brio e vitalità del popolo romano. Soprattutto, è una lettera d'amore appassionata per questa città unica al mondo.
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Bevilacqua Franco; Sanna Emanuela
Roma dal fiume. Lungo il fiume Tevere alla scoperta dei ponti di Roma. Ediz. illustrata
ill., br. I 37 ponti sul Tevere che attraversano la Capitale descritti dal magistrale pennello di Franco Bevilacqua che, dopo "Roma Barocca", "Roma dal vero" e "Roma dal tram", ci porta con i suoi acquerelli alla scoperta di Roma vista dal suo fiume. Un viaggio da monte a valle al quale fanno da cornice i testi, ampiamenti riassunti, del libro di Emanuela Sanna "C'è un fiume che passa" edito sempre da ponte Sisto. Un felice connubio di immagini insolite e di curiosità destinato non solo ai turisti in visita nella Capitale, ma soprattutto a chi a Roma ci vive e ci è nato, ma non sa nulla del Tevere e dei suoi ponti.
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Blasi Massimo
Il grande romanzo di Roma antica. La straordinaria ed eterna storia del più grande impero di tutti i tempi
br. La storia di Roma antica affascina da sempre. La sua ricchezza e complessità rischiano però di scoraggiare lettori non specialisti. Massimo Blasi ha scritto questo libro con l'intento di renderla finalmente accessibile, grazie a una prosa accattivante, adatta a tutti i tipi di lettori. Il racconto è suddiviso in dieci parti: dalla fondazione alla nascita della repubblica romana; l'espansione nel Mediterraneo e oltre; l'impero dei primi due secoli; la crisi dell'impero; la caduta. Tutta la storia di Roma antica attraverso secoli di viaggi e conquiste, incontri e scontri, vittorie e sconfitte. Le vicende sono raccontate, mantenendo un assoluto rigore storico, con un piglio narrativo affine a quello del romanzo, per restituire intensità a oltre otto secoli di vicende emozionanti, incredibili, sorprendenti. In una parola sola, uniche. Un viaggio nel tempo: dalla fondazione di Roma alla caduta dell'impero d'Occidente Re, senatori, imperatori e donne straordinarie; nemici che hanno cercato di offuscarne lo splendore ed eroi che hanno dato la vita per la gloria dell'Urbe. Una storia unica che attraversa i secoli e sopravvive fino a oggi «Lo stato romano non sarebbe giunto a tale grado di potenza, se non avesse avuto un'origine divina» (Plutarco).
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Flaviano Claudio
La Roma anno per anno
ill., br. Un'opera sintetica e completa, una sorta di guida per ripercorrere il cammino della Roma dalla fondazione, nel 1927, a oggi. Con una formula grafica originale vengono riportati per ogni stagione presenze e reti in campionato, la formazione ideale, la classifica e l'elenco dei risultati. A seguire, una sezione dedicata alle coppe nazionali ed europee, per chiudere con l'elenco alfabetico di tutti i giocatori della Roma con almeno una presenza in campionato.
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Petraccia Maria Federica
In rebus agere. Il mestiere di spia nell'antica Roma
br.
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Gabriele Galanti
Aureliano e Zenobia. L'Imperatore e la Regina
La crisi dell'Impero Romano nel III secolo d.C. venne risolta con drastiche riforme e strategie adatte alla situazione del momento. Si susseguirono molti imperatori, e tra questi Aureliano, noto soprattutto per le mura di Roma che portano il suo nome. Ebbe per pochi anni la responsabilità dell'Impero, ma riuscì a ricomporne l'unità, contro forze disgregatrici soprattutto interne. Sulla sua strada incontrò una della straordinarie figure di donne di potere dell'antichità, Zenobia, regina del Regno di Palmira, che aveva grandissime ambizioni e sembrava avere, prima che Aureliano la fermasse, i mezzi per perseguirle. Un imperatore di Roma e una regina d'Oriente... Figure affascinanti, ma per raccontarne la storia mancano le fonti su questioni non secondarie, sicché gli interrogativi restano aperti in alcune parti. Come quelli sul destino personale di Zenobia, dei suoi rapporti personali con Aureliano, della villa di Tivoli, dei suoi figli... Autori: Gabriele Galanti.
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CARTA DELL’ITALIA CENTRALE. Fa parte di: Carta Corografica dell’Italia Superiore e Centrale. Scala 1:600.000.
Cm. 66x54, Carta litografica raffigurante l’Italia Centrale da Arezzo a Napoli, telata, divisa in 15 riquadri. In buono stato (good copy).
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NUOVA PIANTA DI ROMA MODERNA. Estratta dalla grande del Nolli, corretta ed accresciuta de' nomi delle contrade indicati al loro rispettivo sito.
Bellissima pianta topografica di Roma (cm. 62,8 x 84,2) litografata a colori, suddivisa in 20 riquadri e montata su tela. La stampa della città, divisa in XIV Rioni (elencati in un riquadro in basso a destra), riporta anche 4 piante di edifici: in alto a destra, la pianta della Chiesa di S. Lorenzo fuori le mura; sul lato sinistro quelle del Mausoleo di S. Costanza, della Basilica di S. Paolo e del Pantheon (con gli avanzi delle Terme di Agrippa, e de’ ruderi scoperti recentemente). Leggermente rifilata ai bordi super. e infer. ma ben conservata. E’ contenuta in un astuccio in cartonato coevo (cm. 22x13,5).
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CARTA TOPOGRAFICA DEL TERRITORIO COMPRESO TRA FIANO E ROMA, IL LAGO DI BRACCIANO E TIVOLI.
Carta di cm. 47 x 71, incisa e montata su tela, suddivisa in 8 riquadri. Scala 1:86.400. Fa parte della: “Carta topografica dello Stato Pontificio e del Gran-Ducato di Toscana. Costrutta sopra misure astronomico trigonometriche ed incisa sopra pietra a Vienna”. Lievi fiorit. marginali, altrimenti ben conservata.
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CARTA TOPOGRAFICA DEL LITORALE DI CIVITAVECCHIA E DELL’ENTROTERRA FINO AL LAGO DI BRACCIANO.
Carta di cm. 47 x 71, incisa e montata su tela, suddivisa in 8 riquadri. Scala 1:86.400. Fa parte della: “Carta Topografica dello Stato Pontificio e del Gran-Ducato di Toscana. Costrutta sopra misure astronomico trigonometriche ed incisa sopra pietra a Vienna”. Con lievi fioriture, altrimenti ben conservata.
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ROSSINI Luigi
VEDUTA GENERALE DEI GRAN COLOSSI SUL MONTE QUIRINALE. Dal volgo Monte Cavallo.
Bella veduta di Roma (mm. 360x460), disegnata e incisa in rame da Luigi Rossini. In basso è riportato anche: A. Gran Tazza di un sol pezzo di Granito Egizio di pal. 28. di diametro - Questa bella fontana è stata costruita da Pio VII. Regnante. Cfr. Petrucci “Cat. Gen. Stampe Calcografia Nazionale” (1953), p. 312. Esemplare ben conservato, sotto passepartout.
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Anonimo
Piazza Navona
Veduta generale di piazza Navona in color seppia, applicata su cartoncino rigido coevo che ha uno strappo restaurato al margine inferiore. Al retro, delle stesse dimensioni, vi è applicata editorialmente una veduta del Colosseo
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Alinari
Roma - Rovine del Castello Gaetani sulla Via Appia
Raffigurazione dei resti della Chiesa Di San Nicola
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Alinari
Roma - Chiesa dei SS. Giov. e Paolo del Celio: L'Abside (XII secolo)
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