|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Piazza di Spagna
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the second edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
CLOCHAR Pierre
Vue de Trois Colonnes du Temple de Jupiter Stator, au Campo Vaccino, à Rome
Veduta della città tratta dalla prima edizione del "Palais, Maison et Vues d'Italie, mesurès et dessinés par. P. Clochar, Architecte", opera pubblicata a Parigi nel 1809 e contenente vedute incise da Bence e Clochar.Incisione al tratto impressa su carta vergata, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. Veduta della città tratta dalla prima edizione del "Palais, Maison et Vues d'Italie, mesurès et dessinés par. P. Clochar, Architecte", opera pubblicata a Parigi nel 1809 e contenente vedute incise da Bence e Clochar.Incisione al tratto impressa su carta vergata, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione.
|
|
ROGISSART Alexandre de
Rome
Veduta tratta dal "Les delices de l'Italie, contenant une description exacte du Païs, des principales villes, de toutesa les Antiquitez" edito, per la prima volta, a Leida nel 1706 da Pieter Vander Aa e successivamente ristampato a Parigi da Guillaume Cavelier.La maggior parte delle copie della seconda edizione reca nel frontespizio l'indicazione Compagnie des libraires, associazione di librai stampatori la cui composizione è variata negli anni ma di cui Guillaume Cavelier faceva parte.La guida, che sappiamo da Barbier I, 872 essere opera di Rogissart e dell'abate Havard, è impreziosita da 152 tavole,Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia Marigliani (2007): p. 259, n. 169. Panorama of Rome taken from "Les delices de l'Italie, contenant une description exacte du Païs, des principales villes, de toutesa les Antiquitez"published for the first time in Leiden in 1706 by Pieter Vander Aa and later reprinted in Paris by Guillaume Cavelier. Most of the copies of the second edition have on the title page the indication Compagnie des libraires, an association of booksellers and printers whose composition has varied over the years but to which Guillaume Cavelier belonged. The guide, which we know from Barbier I, 872 to be the work of Rogissart and Abbot Havard, is embellished with 152 plates Copper engraving, in good condition. Literature Marigliani (2007): p. 259, n. 169.
|
|
DEROY Isidor Laurent (Parigi 1797 - 1886)
Rome. Restes du Temple de Jupiter Stator. / Roma. Avanzi del Tempio di Giove Statore
Tavola tratta dalla serie di vedute dal titolo "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Disegnata e litografata da Isidor L. Deroy per l'editore Jeannin di Parigi.Litografia, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. View taken from "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Designed and lithographed by Deroy for the publisher Jeannin of Paris.Litograph with fine hand colouring, excellent condition.
|
|
DEROY Isidor Laurent (Parigi 1797 - 1886)
Rome. Restes du Forum de Nerva. / Roma. Avanzi del Foro di Nerva.
Tavola tratta dalla serie di vedute dal titolo "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Disegnata e litografata da Isidor L. Deroy per l'editore Jeannin di Parigi.Litografia, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. View taken from "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Designed and lithographed by Deroy for the publisher Jeannin of Paris.Litograph with fine hand colouring, excellent condition.
|
|
DEROY Isidor Laurent (Parigi 1797 - 1886)
Rome. Vue du Temple de la Paix prise du jardin Farnèse / Roma. Veduta del Tempio della Pace presa dagli orti Farnesiani.
Tavola tratta dalla serie di vedute dal titolo "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Disegnata e litografata da Isidor L. Deroy per l'editore Jeannin di Parigi.Litografia, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. View taken from "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Designed and lithographed by Deroy for the publisher Jeannin of Paris.Litograph with fine hand colouring, excellent condition.
|
|
DEROY Isidor Laurent (Parigi 1797 - 1886)
Rome. Arc de Septime Sévère / Roma. Arco di Settimio Severo
Tavola tratta dalla serie di vedute dal titolo "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Disegnata e litografata da Isidor L. Deroy per l'editore Jeannin di Parigi.Litografia, finemente colorata a mano, in ottimo stato di conservazione. View taken from "L'Italie, collection des sites les plus renommés et des Monumens les plus remarquables de ce pays".Designed and lithographed by Deroy for the publisher Jeannin of Paris.Litograph with fine hand colouring, excellent condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Piazza Palestrini o Barberini
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. In didascalia sono elencati: 1) Palazzo Barberini; 2) Obelisco che giace nell'ingresso di detto Palazzo; 3) Fontana; 4) Piedistallo della Croce dirimpetto alla Chiesa de PP. Cappuccini Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the second edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. The view is taken from the green dot in the map below. In the description below the plate Vasi made reference to: 1) Palazzo Barberini; 2) The Obelisk; 3) Fontana del Tritone; 4) The pedestal of the cross in front of Convento dei Padri Cappuccini. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni 107
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Piazza di Colonna Trajana
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the second edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni 111
|
|
MARCUCCI Giacomo (Attivo a Roma tra il 1620 e il 1640 circa)
Roma
Opera per la prima volta pubblicata nel rarissimo "Giardino del Mondo dove si vede sculpite le citta principale ditalia con le eccelse fabriche antiche e chiese palazzi guglie colonne giardini e fonatene et archi trionfali di Roma" stampato a Roma [s.d. ma circa 1625-30].Si tratta di di un volume "di piccolo formato e privo di indice, è dedicato a Federico Cesi, dondatore dell'Accademia dei Lincei, morto nel 1630. Nella dedica, che compare dopoil titolo figurato, l'autore descrive i motivi che lo hanno spinto ad allestire l'opera" (cfr. Bellucci-Valerio, Piante e vedute di Napoli dal 1600 al 1699, p. 76).Le opere, di piccolo formato, sono una derivazione di quelle di Francesco Valegio contenute in "Descrizione La Raccolta di le piu illustri et famose citta di tutto il mondo" della fine del '500.I rami del Marcucci confluirono nella più celebre tipografia De Rossi, e ristampate nella "Raccolta delle principali città d’Italia intagliate con tutte le contrade, e palazzi di esse" edita a Roma nel 1643 da Giovambattista de Rossi. Una successiva ristampa della stessa è nota a cura di Carlo Losi nel 1773. La pianta, molto rara, viene per la prima volta descritta da Scaccia Scarafoni, che erroneamente ne fornisce l'errata datazione del 1547. Marigliani, nel datarla erroneamente al 1595 circa, ne fornisce la prima accurata descrizione: "è una copia della pianta di Valegio realizzata nell'ultimo decennio del '500 con lievissime differenze solo nella raffigurazione di San Pietro, di cui si vedono le cupole laterali, Santa Maria Maggiore ed il Colosseo più correttamente raffigurato con una parte dell'emiciclo esterno mancante"(cfr. Marigliani p. 164).Incisione in rame, in perfette condizioni. Rarissima. Bibliografia Scaccia Scarafoni (1939): n. 132; Frutaz (1960) n. 139 (nota); Marigliani (2007): p. 164, n. 65. A small and very rare map of Rome, for the first time published in the very rare "Giardino del Mondo dove si vede sculpite le citta principale ditalia con le eccelse fabriche antiche e chiese palazzi guglie colonne giardini e fonatene et archi trionfali di Roma" printed in Rome [s.d. but about 1625-30]. It is a volume of small format and without index, dedicated to Federico Cesi, founder of the Accademia dei Lincei, who died in 1630. In the dedication, which appears after the illustrated title, the author describes the reasons that pushed to prepare the work (see Bellucci-Valerio, Piante e vedute di Napoli dal 1600 al 1699, p. 76). The small-sized works are a derivation of those by Francesco Valegio contained in "Descrizione La Raccolta di le piu illustri et famose citta di tutto il mondo" from the end of the 16th century. Marcucci's platess flowed into the most famous De Rossi typography, and reprinted in the "Raccolta delle principali città d’Italia intagliate con tutte le contrade, e palazzi di esse" published in Rome in 1643 by Giovambattista de Rossi. A subsequent reprint of the same is known by Carlo Losi in 1773. The very rare map is described for the first time by Scaccia Scarafoni, who erroneously gives the wrong date of 1547. Marigliani, erroneously dating it to about 1595, provides the first accurate description: "it is a copy of the map of Valegio built in the last decade of the 16th century with very slight differences only in the depiction of St. Peter, of which you can see the side domes, Santa Maria Maggiore and the Colosseum more correctly depicted with a part of the external hemicycle missing "(see Marigliani p . 164). Copper engraving, in perfect condition. Extremely rare. Bibliografia Scaccia Scarafoni (1939): n. 132; Frutaz (1960) n. 139 (nota); Marigliani (2007): p. 164, n. 65.
|
|
SCOTO Francesco (1548 - 1622)
Roma
Pianta a proiezione obliqua della città tratta da "Itinerario, overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia […] di Francesco Scoto" edito a Venezia da Pietro Brigonci nel 1665. "Piazza Navona è posta in bella evidenza con l'obelisco trovata nel Circo di Massenzio e fatto innalzare durante il pontificato di Innocenzo X al centro della fontana dei Fiumi del Bernini, inaugurata nel 1651, ma evidentemente già in corso di realizzazione nel 1650. Manca invece la chiesa di Sant'Agnese in Agone (1652/57) e il colonnato di San Pietro (1656/57)" [cfr. Marigliani p. 209]. Le tavole pubblicate da Brigonci sono riconoscibili dal formato quadrato delle stampe.La sua prima edizione dell'Itinerario d'Italia fu nel 1665 ed aveva il testo ripreso dalla pubblicazione del Cadorin del 1659 la quale ampliava il racconto al Friuli, alla Sicilia, a Malta, al Lazio e alla Terrasanta, quindi nello stesso anno in una ristampa inseriva anche delle tavole su questi territori.Nel 1670, 1673, 1676 e 1679 si collocano le altre edizioni del Brigonci, tutte veneziane, tutte col titolo immutato "Itinerario, overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia […] di Francesco Scoto", tutte arricchite da poco meno di quaranta stampe antiche con vedute di città.Incisione in rame, in buono stato di conservazione. Bibliografia Marigliani (2007) p. 209, n. 115. An oblique projection map of the city taken from "Itinerario, overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia [...] di Francesco Scoto" published in Venice by Pietro Brigonci in 1665. "Piazza Navona is prominently displayed with the obelisk found in the Circus of Maxentius and erected during the pontificate of Innocent X at the centre of Bernini's Fountain of the Rivers, inaugurated in 1651, but evidently already under construction in 1650. The church of Sant'Agnese in Agone (1652/57) and the colonnade of St. Peter's (1656/57) are instead missing'. [cf. Marigliani p. 209]. The plates published by Brigonci can be recognised by the square format of the prints. His first edition of the Itinerary of Italy was in 1665 and had the text taken from Cadorin's publication of 1659, which extended the story to Friuli, Sicily, Malta, Latium and the Holy Land, and in the same year a reprint also included plates on these territories. In 1670, 1673, 1676 and 1679 there were other editions by Brigonci, all Venetian, all with the unchanged title "Itinerario, overo nova descrittione de' viaggi principali d'Italia [...] di Francesco Scoto", all enriched with just under forty antique prints with views of cities. Copper engraving, in good condition. Literature Marigliani (2007) p. 209, n. 115.
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Chiesa Consagrata alla Madonna Demonti
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi. Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Matteo Gregorio De Rossi è esponente di uno dei rami della celebre tipografia romana. Verso la fine del XVI secolo inizia l’attività editoriale di Antonio De Rossi, il quale con i figli Giuseppe (il “vecchio”) e Giulio, fonda la stamperia che, nel corso dei due secoli successivi e attraverso quattro generazioni, detenne il monopolio della produzione calcografica della città. La bottega era con insegna De Rossi alla Pace. La storia della famiglia De Rossi è caratterizzata da litigi e contrasti interni che portano all’apertura di singole tipografie in concorrenza tra loro. I figli di Giulio De Rossi, Giuseppe il Giovane e Giovanni Battista, nipoti di Giuseppe De Rossi il Vecchio, avevano fondato nel 1628 una propria bottega sempre nelle vicinanze - All'angolo di via di Parione e via della Pace vicino nei pressi della chiesa S. Biagio della Fossa - ma nel 1635 Giovanni Battista si separò a sua volta dal fratello e aprì una bottega in piazza Navona, la terza quindi della famiglia che venne chiamata a piazza Navona. Nel 1644 dopo la morte di Giuseppe il Giovane suo fratello Giovanni Battista diventò il concorrente più diretto della bottega dello zio, la De Rossi alla Pace, ormai gestita dalla vedova di lui insieme ai figli che allora erano in parte ancora minorenni. Il figlio di Giovanni Battista, Matteo Gregorio De Rossi, proseguì l’attività editoriale paterna, dedicandosi con successo anche all’attività di incisore. Principale collaboratore della tipografia di Giovanni Battista e Matteo Gregorio fu un grande artista del calibro di Lievin Cruyl, che si avvalse della tipografia per la traduzione a stampa di molti suoi disegni su Roma. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Plate taken from Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, the year 1686 [-1688], published in 3 volumes between 1686-1688, by Matteo Gregorio de Rossi. After the incredible success of Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) a work in 3 volumes, with engravings by Giovanni Battista Falda, published by Gian Giacomo de Rossi of the Tipografia alla Pace, between 1665 and 1669, the De Rossi printing house in Piazza Navona, directed at the time by Matteo Gregorio, attempted a commercial operation that was then widespread: to publish a similar work that could compete with that of Falda. Thus were born the 3 volumes of Il nuovo splendore, published between 1686 and 1688, with engravings made by Giuseppe Tiburzio Vergelli copying those of Falda, or imitating the style in those of his original creation. The work is dedicated to Urbano Barberini, prince of Palestrina; the title openly declares the source of the plates: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. A fourth volume containing the fountains of Rome, again copied by Falda, came out in 1690 with the title Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Matteo Gregorio De Rossi is an exponent of one of the branches of the famous Roman printing house. Towards the end of the sixteenth century began the editorial activity of Antonio De Rossi, who with his sons Giuseppe the Elder and Giulio, founded the printing house that, over the next two centuries and through four generations, held the monopoly of chalcographic production in the city. The workshop had the sign “De Rossi alla Pace”. The history of the De Rossi family is characterized by internal disputes and contrasts that lead to the opening of individual printing houses in competition with each other. Giulio De Rossi's sons, Giuseppe the Younger and Giovanni Battista, nephews of Giuseppe De Rossi the Elder, had founded in 1628 their own workshop in the vicinity - at the corner of Via di Parione and Via della Pace near the church of S. Biagio della Fossa - but in 1635 Giovanni Battista in turn separated from his brother and opened a workshop in Piazza Navona, the third of the family. In 1644, after the death of Giuseppe the Younger, his brother Giovanni Battista became the most direct competitor of his uncle's workshop, the De Rossi alla Pace, now run by his widow along with their children who were then partly still minors. Giovanni Battista's son, Matteo Gregorio De Rossi, continued his father's publishing activity, dedicating himself with success also to the activity of engraver. The main collaborator of the typography of Giovanni Battista and Matteo Gregorio was a great artist of the caliber of Lievin Cruyl, who used the typography for the translation into print of many of his drawings on Rome. Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Rossetti 11301. Kissner 454.
|
|
LEAR Edward (Holloway, Londra, 1812 - Sanremo, 1888)
Isola Farnese
Veduta della città tratta da Illustrated Excursion in Italy, pubblicato a Londra da Thomas M'Lean nel 1843-46. Lear fu infaticabile e coraggioso viaggiatore, eseguì schizzi prima in Europa nel Mediterraneo poi in Egitto e nel Medio Oriente. Egli voleva, come si espresse, “topographise all the journeyngs of my life”. Per citare sommariamente, pubblicò Views of Rome and its Environs nel 1841, due serie di Illustrated Excursions in Italy, Journal of a Landscape Painter in Southern Calabria, Views in seven Ionian Islands e Journal of Landscape Painter in Corsica nel 1870. Litografia tinta, in ottimo stato di conservazione. View of the city, taken from Illustrated Excursion in Italy, published to London by Thomas M’Lean between 1843 and 1846. Lear was an indefatigable and courageous traveller and sketched first in Europe in the Mediterranean and then in Egypt and the Middle East. He wanted to, as he put it, “topographise all the journeyngs of my life”. To mention only a few, he published Views of Rome and its Environs in 1841, two series of Illustrated Excursions in Italy, Journal of a Landscape Painter in Southern Calabria, Views in seven Ionian Islands and finally Journal of Landscape Painter in Corsica in 1870. Lithograph, very good condition.
|
|
FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)
Altra veduta di dentro di S. Maria della Pace, restaurata et adornata da N.S. Papa Alessandro VII
Splendida veduta dell'interno della chiesa di S. Maria della Pace, dopo i lavori di restauro promossi dal papa Alessandro VII. Il primo progetto di restauro di papa Alessandro VII fu quello delle cappelle della famiglia Chigi, una in S. Maria del Popolo e l'altra a S. Maria della Pace, celebre per le Sibille di Raffaello. Pietro da Cortona ornò e modificò anche esteriormente la facciata della chiesa, creando un atrio a semicerchio con otto colonne accoppiate, in modo che anche l'aspetto della piazza risultasse più armonioso. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Beautiful view that shows the interior of the church of S. Maria della Pace finished in 1656 by Pietro da Cortona. The first churches that pope Alexander VII had restored were S. Maria del Popolo and S. Maria della Pace, with Chigi chapels. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture. The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.) Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729). Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition. TIB, 4725.114
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Prospetto verso Mezzo giorno del Collegio di Propaganda Fide, e fianco verso ponente, architettura del Borromini
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione del 1772. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from the second edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna (first edition, in X books, published between 1747-61), edited in 1772. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni 265
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Chiesa di S. Onofrio, e Convento dei Frati Eremiti Gerolimini
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nel 1772. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from the second edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna , edited in 1772. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition.
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Chiesa di S. Maria del Rosario sul Monte Mario
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. Esemplare ante litteram, con il titolo manoscritto nel margine inferiore, tratto dalla prima edizione. Rara. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the first edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Title hanwritten in lower margin.Example unlettered, from the first edition. Rare. Scalabroni 224
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Chiesa e Monastero di S. Chiara delle Suore del Terz' Ordine di S. Francesco
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nel 1772. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. View taken from the second edition of the Vasi’s Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna , edited in 1772. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni 256
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Chiesa di Santa Maria della Scala dei PP. Carmelitani Scalzi nella Regione di Trastevere
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi. Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. View of the series Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, the year 1686 [-1688], published in 3 volumes between 1686-1688, by Matteo Gregorio de Rossi. After the incredible success of Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) a work in 3 volumes, with engravings by Giovanni Battista Falda, published by Gian Giacomo de Rossi of the Tipografia alla Pace, between 1665 and 1669, the De Rossi printing house in Piazza Navona, directed at the time by Matteo Gregorio, attempted a commercial operation that was then widespread: to publish a similar work that could compete with that of Falda. Thus were born the 3 volumes of Il nuovo splendore, published between 1686 and 1688, with engravings made by Giuseppe Tiburzio Vergelli copying those of Falda, or imitating the style in those of his original creation. The work is dedicated to Urbano Barberini, prince of Palestrina; the title openly declares the source of the plates: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. A fourth volume containing the fountains of Rome, again copied by Falda, came out in 1690 with the title Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Rossetti 11301. Kissner 454.
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Chiesa di S. Maria Traspontina de PP. Carmelitani nella Regione di Borgo nuovo
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi. Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. View of the series Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, the year 1686 [-1688], published in 3 volumes between 1686-1688, by Matteo Gregorio de Rossi. After the incredible success of Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) a work in 3 volumes, with engravings by Giovanni Battista Falda, published by Gian Giacomo de Rossi of the Tipografia alla Pace, between 1665 and 1669, the De Rossi printing house in Piazza Navona, directed at the time by Matteo Gregorio, attempted a commercial operation that was then widespread: to publish a similar work that could compete with that of Falda. Thus were born the 3 volumes of Il nuovo splendore, published between 1686 and 1688, with engravings made by Giuseppe Tiburzio Vergelli copying those of Falda, or imitating the style in those of his original creation. The work is dedicated to Urbano Barberini, prince of Palestrina; the title openly declares the source of the plates: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. A fourth volume containing the fountains of Rome, again copied by Falda, came out in 1690 with the title Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Rossetti 11301. Kissner 454.
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Prospetto della Chiesa di S.a M.a del Suffraggio in Strada Giulia
Della serie "Il Nuovo Splendore di Roma Moderna...", edita in 3 volumi, tra 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi.Dopo l'incredibile successo de "Il Nuovo Teatro...", l'opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi "alla Pace", tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi "in piazza Navona", all'epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un'opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de "Il Nuovo Splendore di Roma Moderna", editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale.Acquaforte, in ottimo stato di conservazione. Plate from "Il Nuovo Splendore di Roma di Roma Moderna…", 3 vv. published between 1686-1688 by Matteo Gregorio de Rossi.Etching, in very good condition.
|
|
FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)
Porta e Portico Interiore che conducono alla Cappella Pontificia nel Vaticano fatti da N. S. Papa Alesandro VII.
Magnifica incisione che raffigura la porta e il portico che conducono alla Scala Regia, visibile sullo sfondo. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII.Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Beatiful engraving schowing the formal entrance to the Vatican and to Scala Regia, on the background. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture. The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.) Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729). Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition. TIB, 4725.090
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Chiesa e Convento di S. Francesco à Ripa Grande de Padri reformati
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi. Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. View of the series Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, the year 1686 [-1688], published in 3 volumes between 1686-1688, by Matteo Gregorio de Rossi. After the incredible success of Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) a work in 3 volumes, with engravings by Giovanni Battista Falda, published by Gian Giacomo de Rossi of the Tipografia alla Pace, between 1665 and 1669, the De Rossi printing house in Piazza Navona, directed at the time by Matteo Gregorio, attempted a commercial operation that was then widespread: to publish a similar work that could compete with that of Falda. Thus were born the 3 volumes of Il nuovo splendore, published between 1686 and 1688, with engravings made by Giuseppe Tiburzio Vergelli copying those of Falda, or imitating the style in those of his original creation. The work is dedicated to Urbano Barberini, prince of Palestrina; the title openly declares the source of the plates: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. A fourth volume containing the fountains of Rome, again copied by Falda, came out in 1690 with the title Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Rossetti 11301. Kissner 454.
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Facciata della Chiesa di S. Maria in via officiata da Padri de Servi di M.a Vergine Architettura…
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi. Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. View of the series Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, the year 1686 [-1688], published in 3 volumes between 1686-1688, by Matteo Gregorio de Rossi. After the incredible success of Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) a work in 3 volumes, with engravings by Giovanni Battista Falda, published by Gian Giacomo de Rossi of the Tipografia alla Pace, between 1665 and 1669, the De Rossi printing house in Piazza Navona, directed at the time by Matteo Gregorio, attempted a commercial operation that was then widespread: to publish a similar work that could compete with that of Falda. Thus were born the 3 volumes of Il nuovo splendore, published between 1686 and 1688, with engravings made by Giuseppe Tiburzio Vergelli copying those of Falda, or imitating the style in those of his original creation. The work is dedicated to Urbano Barberini, prince of Palestrina; the title openly declares the source of the plates: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. A fourth volume containing the fountains of Rome, again copied by Falda, came out in 1690 with the title Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Rossetti 11301. Kissner 454.
|
|
PIRANESI Giovan Battista (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Palazzo Barberini
Acquaforte, 1745 circa, firmata in lastra. Magnifica prova, con pieni margini, in perfetto stato di conservazione.Opera tratta dalle “Varie Vedute di Roma Antica, e Moderna. Disegnate e Intagliate da Celebri Autori” stampata in Roma “a spese di Fausto Amidei”, 1748.La raccolta, in 4° oblungo, viene pubblicata da Fausto Amidei in varie edizioni dal 1745 al 1750, e da Giovanni Bouchard nel 1752. Conteneva frontespizio inciso e 93/96 tavole, delle quali 47 firmate Piranesi in lastra ed altre da Giraud, Carloni, Nicole, Mogalli, Bellicard, Le Geay, ed Anesi.Opere giovanili del Piranesi, appena giunto a Roma dove fu allievo della bottega di Giuseppe Vasi. Vasi lavora alle sue vedute, che presentate come raccolta, prenderanno dal 1747 il nome delle 'Magnificenze di Roma'; agli inizi dell’opera Piranesi lo affianca, ma, almeno dal 1744, produce sue proprie vedutine, che nel 1745 formano il nucleo più importante delle 'Varie Vedute di Roma antica e moderna disegnate e intagliate da celebri autori' per il libraio ed editore Amidei. Etching, around 1745, signed in plate. A very good impression with full margins, in perfect condition.Taken from the “Varie Vedute di Roma Antica, e Moderna. Disegnate e Intagliate da Celebri Autori” printe in Rome by Fausto Amidei, 1748.The collection, in 4th oblong, is published by Fausto Amidei in various editions from 1745 to 1750, and by Giovanni Bouchard in 1752. It contained an engraved frontispiece and 93/96 plates, of which 47 signed by Piranesi and others by Giraud, Carloni, Nicole, Mogalli, Bellicard, Le Geay, and Anesi.Early works by Piranesi, who had just arrived in Rome where he was a student of the workshop of Giuseppe Vasi. Vasi’s works will take the name of the 'Magnificenze di Roma'; from 1747; at the beginning of the work Piranesi joined him, but, at least since 1744, he produced his own views, which in 1745 formed the most important nucleus of the 'Varie Vedute di Roma antica e moderna disegnate e intagliate da celebri autori' for the bookseller and editor Amidei.
|
|
Corduba Francesco (Bitonto 1594 circa - ?)
Giardino De Gl'Ill.mi Sig.ri Mattei
La veduta è parte di una serie di otto incisioni sui giardini di Roma che sono incise da Mattheus Greuter e Francesco Corduba e pubblicate per la prima volta dalla stesso Greuter e dal genero, il fiammingo Goffredo de Scacchi (Gottfried van Schayck) intonro al 1623.Le lastre furono poi acquistate da Giovanni Giacomo de Rossi, che le ristampa intorno al 1650.La serie include:Villa Borghesia / Gio. Iacomo Rossi formis Romae alla pace alla insegna di ParigiGiardino del ill.mo Card. Montalto / M. Greuter fe[cit] co[n] privileggio [earlier imprint obscured]Disegno et sito del sontuoso giardino et palazzo del ser.mo gran duca di Toscana in Roma / Giovan. Domenico Rossi, le stampa in Roma alla paceVilla de l'ecc.mo s.re principe Panfilio fuora de la Porta di S. Pancratio / si stampano per Gio. Iacomo Rossi formis Romae all' insegna di Parigi all pace[R]itratto nel quale si representa il vero sito dell' horti et fontane che con ingeniosissimi adornamenti et maraviglie si vedono nella villa in Tivoli ... D. Hippolito Da Este, Card. di Ferrara / Franciscus Corduba fecitIl palazzo papale à Monte Cavallo incominciato da Sisto V et da N.S. Papa Paolo V, finito, amplificato et in meglior forma redotto con la sala reggia et cappella papale fatta di nuouo da fondamenti / [without imprint]Giardino de gl' ill.mi sig.ri Mattei / Giovan. Domenico Rossi, stampa in Roma alla paceGiardino di Belvedere col palazzo del papa in Vaticano / In Roma f. Gio. Domenico Rossi alla pace.Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.Rara. It's part of a collection of eight engravings of Roman gardens and palaces engraved by Mattheus Greuter and Francesco Corduba and first published by Greuter and his brother in law Gottfried van Schayck, and later reprinted (around 1650) by Giovanni Giacomo de Rossi.The set iclude:Villa Borghesia / Gio. Iacomo Rossi formis Romae alla pace alla insegna di ParigiGiardino del ill.mo Card. Montalto / M. Greuter fe[cit] co[n] privileggio [earlier imprint obscured]Disegno et sito del sontuoso giardino et palazzo del ser.mo gran duca di Toscana in Roma / Giovan. Domenico Rossi, le stampa in Roma alla paceVilla de l'ecc.mo s.re principe Panfilio fuora de la Porta di S. Pancratio / si stampano per Gio. Iacomo Rossi formis Romae all' insegna di Parigi all pace[R]itratto nel quale si representa il vero sito dell' horti et fontane che con ingeniosissimi adornamenti et maraviglie si vedono nella villa in Tivoli ... D. Hippolito Da Este, Card. di Ferrara / Franciscus Corduba fecitIl palazzo papale à Monte Cavallo incominciato da Sisto V et da N.S. Papa Paolo V, finito, amplificato et in meglior forma redotto con la sala reggia et cappella papale fatta di nuouo da fondamenti / [without imprint]Giardino de gl' ill.mi sig.ri Mattei / Giovan. Domenico Rossi, stampa in Roma alla paceGiardino di Belvedere col palazzo del papa in Vaticano / In Roma f. Gio. Domenico Rossi alla pace.Copperplate, with margins, very good condition. Very rare.
|
|
FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)
Scala interiore che conduce alla Cappella Pontificia nel Vaticano fatta da N. Sig. Papa Alessandro VII
Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII.Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Beautiful engraving showing the Scala Regia, in Vatican. This flight of steps is part of the formal entrance to the Vatican and connects St Peter's Basilica to the Vatican Palace.The Scala Regia was built by Antonio da Sangallo the Younger in the early 16th century and was restored by Gian Lorenzo Bernini from 1663 to 1666. The site for the stairs, a comparatively narrow sliver of land between church and palace, is awkwardly shaped with irregular converging walls. Bernini used a number of typically theatrical, baroque effects in order to exalt this entry point into the Vatican. The staircase proper takes the form of a barrel-vaulted colonnade that necessarily becomes narrower at the end of the vista, exaggerating the distance. Above the arch at the beginning of this vista is the coat of arms of Alexander VII, flanked by two sculpted angels. At the base of the stairs, Bernini placed his equestrian statue of the Roman emperor Constantine the Great. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture. The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.) Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729). Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition. TIB, 4725.091
|
|
FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)
Veduta di dentro di S. Maria del' Popolo reastaurata et adornata da N. S. Papa Alessandro VII
Splendida veduta dell'interno della chiesa di S. Maria del Popolo dopo la ristrutturazione promossa da papa Alessandro VII. In una delle cappelle della chiesa, progettata da Raffaello, era sepolto Agostino Chigi, ma la cappella, come del resto tutta chiesa, era caduta in abbandono. I lavori, avviati nel giugno del 1655, si conclusero nell'estate del 1657. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture. The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.) Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729). Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition. TIB, 4725.094
|
|
FALDA Giovanni Battista (Valduggia, Novara, 1643; Rome, 1678)
Veduta di dentro di S. Maria della Pace, restaurata et adornata da N.S. Papa Alessandro VII
Splendida veduta dell'interno della chiesa di S. Maria della Pace, dopo i lavori di restauro promossi dal papa Alessandro VII. Il primo progetto di restauro di papa Alessandro VII fu quello delle cappelle della famiglia Chigi, una in S. Maria del Popolo e l'altra a S. Maria della Pace, celebre per le Sibille di Raffaello. Pietro da Cortona ornò e modificò anche esteriormente la facciata della chiesa, creando un atrio a semicerchio con otto colonne accoppiate, in modo che anche l'aspetto della piazza risultasse più armonioso. Esemplare di primo stato, avanti la numerazione, tratto da Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. Opera in tre volumi, edita da Giovanni Giacomo de Rossi tra il 1665 e il 1669, illustra le fabbriche realizzate o ampliate durante il pontificato di Alessandro VII Chigi, mentre il III si riferisce alle chiese restaurate dal pontefice Clemente IX. L'opera aveva lo scopo di divulgare la nuova immagine di Roma, con i suoi palazzi, chiese e giardini, secondo un progetto unitario di espansione urbana, in sintonia con i criteri del colto e raffinato Fabio Chigi: il papa, infatti, decise di aprire nuove strade, di abbellire con fontane e monumenti la città, anche a dimostrazione della potenza finanziaria e culturale della sua famiglia. Prima di allora l'incisione di veduta a Roma, che pure aveva prodotto numerose serie dì stampe da Etienne Dupérac a Giacomo Lauro, si era interessata principalmente alla ripresa della città antica. Bisognerà attendere proprio il completamento dei rinnovamenti urbanistici e delle realizzazioni architettoniche dei papi seicenteschi, per assistere alla diffusione di raccolte dedicate alla città moderna. Giovan Battista Falda ha contribuito, con la vasta serie di incisioni di vedute, a divulgare un'immagine della città di Roma legata alla magnificenza e munificenza dei Papi seicenteschi: città ricca di chiese, palazzi, giardini che si affiancavano ai resti del glorioso passato. L'incisore dedicò tutta la sua pur breve vita a creare, attraverso precise ed attente vedute prospettiche, piante e stampe su avvenimenti cittadini, canonizzazioni, ingressi di pontefici e reali stranieri, un grosso affresco unitario che celebrasse nel suo insieme la nuova grandezza raggiunta dalla Roma moderna, grazie soprattutto alla geniale e lungimirante opera di papa Alessandro VII Chigi (1655 - 1667). Dopo la morte del Falda, verrà pubblicato, sempre dalla tipografia De Rossi, Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, di Alessandro Specchi, edito nel 1699 e naturale prosecuzione della raccolta. Acquaforte, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Beautiful view that shows the interior of the church of S. Maria della Pace finished in 1656 by Pietro da Cortona. The first churches that pope Alexander VII had restored were S. Maria del Popolo and S. Maria della Pace, with Chigi chapels. Example in the first state, before the number, taken from Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna, sotto il felice pontificato di N. S. papa Alessandro VII. One of the most important architectural projects of the seventeenth century was the urban renovation of Rome. Under the brilliant leadership of Pope Alessandro VII (1655-1667), Rome dramatically emerged as one of the most modern and beautiful cities of the new Baroque age. Within several decades spacious roadways were constructed, monumental buildings arose, and many public squares appeared with elaborate fountains and monuments. To be sure, this massive undertaking was meant to underline the absolute power of the Papacy but it also brought forth a new flowering of Italian art and architecture. The Nuovo Teatro was initiated in 1665 to depict the new Rome in a series of etchings. What it gave to future generations was a magnificent historical record of views etched by two of Italy's greatest architectural artists. The printing and publishing of these important etchings was entrusted to Giacomo de Rossi (1626-1691), the head of the most dominant Roman publishing house. ( Sons and nephews of de Rossi, in fact, continued the publishing house until 1738 when the business was sold to Pope Clement XII to form the basis of the Regia Calcografia.) Altogether, four sets of Nuovo Teatro were created during the seventeenth century. Volumes one and two were both published in the year of 1665 and dealt mainly in views of the new piazzas, gardens, terraces and their surrounding buildings. Volume 3 was published in 1669 and concentrated upon the newly constructed churches of Rome. Every plate from the first three sets was both designed and etched by the influential architectural artist, Giovanni Battista Falda (1643-1678). For reasons unknown the fourth and final volume Il quarto libro del nuovo teatro delli palazzi in prospettiva di Roma moderna dato in luce sotto il felice pontificato di nostro signore papa Innocenzo XII, (52 etchings) did not appear until 1699. It was published by Giacomo's successor, Domenico de Rossi, and featured views of the palaces and stately homes of Rome. Each plate was designed and etched by the famous architect and etcher, Alessandro Specchi (1668-1729). Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in good condition. TIB, 4725.114
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Piazza di Pietra
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the second edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni 91
|
|
VASI Giuseppe (Corleone, 27 Agosto 1710 - Roma, 16 Aprile 1782)
Porta S. Giovanni olim Coelimontana
Veduta tratta dalla monumentale opera Delle magnificenze di Roma antica e moderna.Pubblicata in 10 volumi dal 1747 al 1761, l’opera presenta 238 incisioni in rame, ciascuna incisione con testo narrativo che fornisce informazioni storiche e documentarie. Conosciuto dai più semplicemente come il "maestro" di Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi rivela in quest'opera monumentale la pienezza della sua creatività grafica. I 10 libri che la compongono hanno ognuno un frontespizio con titolo e data diversi: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. Le Magnificenze forniscono un panorama completo e al tempo stesso anticonvenzionale dell'Urbe: così, insieme alle consuete, celeberrime inquadrature desunte dalla migliore tradizione vedutistica, si trova anche una Roma insolita, quella che, talvolta, non esiste più. A quest'opera, di centrale importanza nell'editoria romana di metà Settecento, l'Autore aveva lavorato per quasi un ventennio realizzando una monumentale guida dell'Urbe dove accanto alle consuete e celeberrime inquadrature tratte dalla migliore tradizione vedutistica, immortala anche scorci insoliti che sono poi scomparsi con il cambiare della città. Il testo che accompagna le vedute nel primo volume è opera di Giuseppe Bianchini, nel secondo di Orazio Orlandi e nei restanti del Vasi stesso. A partire dall'edizione del 1786, l'opera del Vasi, fu aggiornata dal figlio Mariano, che la pubblicò col titolo Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, mostrando solo il nome del padre come autore. Questa nuova edizione presentava molte tavole della prima edizione, ed alcune nuove. Anche la pubblicazione di Mariano Vasi fu stampata più volte, sempre con l’aggiunta di nuove tavole. Esemplare tratto dalla seconda edizione dell'opera, edita nella seconda metà del '700. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, completa dei margini, in ottimo stato di conservazione. View taken from the monumental work Delle magnificenze di Roma antica e moderna. Published in 10 volumes from 1747 to 1761, the work features 238 copper engravings, each engraving with a narrative text that provides historical and documentary information. Known by most simply as the "master" of Giovanni Battista Piranesi, Giuseppe Vasi reveals in this monumental work the fullness of his graphic creativity. The 10 books that compose it each have a title page with a different title and date: Libro primo che contiene le porte e mura; Libro secondo, che contiene le piazze principali di Roma con obelischi, colonne, ed altri ornamenti; Libro terzo, che contiene le basiliche e chiese antiche di Roma; Libro quarto che contiene i palazzi e le vie più celebri; Libro quinto che contiene i ponti e gli edifizj sul Libro sesto che contiene la chiese parrocchiali; Libro settimo che contiene i conventi e case dei chierici regolari; Libro ottavo che contiene i monasteri e conservatorj di donne; Libro nono che contiene i collegj, spedali, e luoghi pii; decimo che contiene le ville e giardini più rimarchevoli. The Magnificences provide a complete and at the same time unconventional panorama of the City: thus, together with the usual, celebrated shots taken from the best tradition of vedutistica, one also finds an unusual Rome, one that, at times, no longer exists. The author had worked on this work, of central importance in Roman publishing in the middle of the eighteenth century, for almost twenty years, producing a monumental guide to the “Urbe” where, alongside the usual and famous shots taken from the best tradition of vedutistica, he also immortalized unusual views that have since disappeared with the change of the city. The text that accompanies the views in the first volume is by Giuseppe Bianchini, in the second by Orazio Orlandi and in the remaining ones by Vasi himself. Starting from the edition of 1786, the work of Vasi, was updated by his son Mariano, who published it under the title Raccolta delle più belle vedute antiche, e moderne di Roma, showing only the name of his father as author. This new edition presented many plates of the first edition, and some new ones. The publication of Mariano Vasi was also printed several times, always with the addition of new plates. From the second edition of Vasi's Delle Magnificenze di Roma Antica e Moderna. Etching, printed on contemporary laid paper, in very good condition. Scalabroni 72
|
|
REMONDINI Giuseppe Antonio (1745 - 1811)
Veduta della Piazza di Spagna in Roma
Fascinosa veduta di Piazza di Spagna, con la fontana della Barcaccia in primo piano e la Scalinata di Trinità dei Monti sulla destra. L'opera deriva dalla veduta di Giovanni Battista Piranesi del 1748 circa.Le vedute edite dai Remondini rappresentano a pieno merito la stampa popolare italiana: semplici nel tratto, spesso colorate con poche tinte in maniera rapida e decisa, affascinano per la loro immediatezza e sono state oggetto di numerose mostre, raccolte e studi negli ultimi anni. Le vedute erano preparate per essere inserite nel Mondo Nuovo, dove i popolani potevano vederle illuminate e conoscere così le città del mondo.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Rara. Fascinosa veduta di Piazza di Spagna, con la fontana della Barcaccia in primo piano e la Scalinata di Trinità dei Monti sulla destra. L'opera deriva dalla veduta di Giovanni Battista Piranesi del 1748 circa.Le vedute edite dai Remondini rappresentano a pieno merito la stampa popolare italiana: semplici nel tratto, spesso colorate con poche tinte in maniera rapida e decisa, affascinano per la loro immediatezza e sono state oggetto di numerose mostre, raccolte e studi negli ultimi anni. Le vedute erano preparate per essere inserite nel Mondo Nuovo, dove i popolani potevano vederle illuminate e conoscere così le città del mondo.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Rara.
|
|
BARBAULT Jean (Viarmes, presso Chantilly, 1 Agosto 1718; Roma, 28 Maggio 1762).
Piramide di Caius Cestius
Veduta tratta da "Les Plus Beaux Monuments de Rome ancienne" pubbliicata a Roma da Bouchard & Gravier - Komarek, nel 1761.Ricca ed elegante raccolta testuale e iconografica delle bellezze artistiche e architettoniche di Roma antica e moderna. Le grandi tavole ad ampi margini sono realizzate principalmente da Barbault; altri incisori delle tavole furono Montagu, Bouchard, Freicenet. Barbault si differenziò dal suo rivale artistico Giambattista Piranesi, scegliendo di rappresentare edfici ed antichi monumenti che Piranesi aveva raffigurato da angolazioni e punti di vista differenti, cosicché potesse colmare i vuoti iconografici che potevano trovarsi nei lavori dell'architetto.Incisione in rame, in ottimo stato di conservazione. Taken from « Les Plus Beaux Monuments de Rome ancienne », printed in Rome by Bouchard & Gravier - Komarek, 1761. The work is a rich and elegant textual and iconographic collection of the artistic and architectural beauties of ancient and modern Rome. The plates - often with wide margins - are mainly made by Barbault; other engravers on the plates were Montagu, Bouchard, Freicenet. Barbault differentiated himself from his artistic rival Giambattista Piranesi, choosing to represent buildings and ancient monuments that Piranesi had portrayed from different angles and points of view, so that he could fill the iconographic gaps that could be found in the architect's works. Rossetti 755; Berlin Katalog 1897; Cicognara 3593.
|
|
GREUTER Mattheus (Roma 1564 - 1638)
Giardino del Ill.mo Card. Montalto
La veduta è parte di una serie di otto incisioni sui giardini di Roma che sono incise da Mattheus Greuter e Francesco Corduba e pubblicate per la prima volta dalla stesso Greuter e dal genero, il fiammingo Goffredo de Scacchi (Gottfried van Schayck) intonro al 1623.Le lastre furono poi acquistate da Giovanni Giacomo de Rossi, che le ristampa intorno al 1650.La serie include:Villa Borghesia / Gio. Iacomo Rossi formis Romae alla pace alla insegna di ParigiGiardino del ill.mo Card. Montalto / M. Greuter fe[cit] co[n] privileggio [earlier imprint obscured]Disegno et sito del sontuoso giardino et palazzo del ser.mo gran duca di Toscana in Roma / Giovan. Domenico Rossi, le stampa in Roma alla paceVilla de l'ecc.mo s.re principe Panfilio fuora de la Porta di S. Pancratio / si stampano per Gio. Iacomo Rossi formis Romae all' insegna di Parigi all pace[R]itratto nel quale si representa il vero sito dell' horti et fontane che con ingeniosissimi adornamenti et maraviglie si vedono nella villa in Tivoli ... D. Hippolito Da Este, Card. di Ferrara / Franciscus Corduba fecitIl palazzo papale à Monte Cavallo incominciato da Sisto V et da N.S. Papa Paolo V, finito, amplificato et in meglior forma redotto con la sala reggia et cappella papale fatta di nuouo da fondamenti / [without imprint]Giardino de gl' ill.mi sig.ri Mattei / Giovan. Domenico Rossi, stampa in Roma alla paceGiardino di Belvedere col palazzo del papa in Vaticano / In Roma f. Gio. Domenico Rossi alla pace.Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.Rara. Bird's eye view of Villa Montalto (also known as Villa Peretti) and its lavish formal gardens; with the main gate visible in the upper right section, at centre a building with adjoining enclosed garden, and at upper left an oval basin surrounded by statues. Villa Montalto (or Villa Peretti and later known as Villa Negroni) no longer exists.Lettered with title, explanatory captions within the image, three lines of text alongside the bottom: 'Questo é quel bellissino giardino fatto da Papa Sisto V...', and production detail: 'M. Greuter fe. co. Privileggio'. A publication address in the bottom right corner has been burnished off the plate; it should have read : 'Gottifredo de Scaichi exc.'.It's part of a collection of eight engravings of Roman gardens and palaces engraved by Mattheus Greuter and Francesco Corduba and first published by Greuter and his brother in law Gottfried van Schayck, and later reprinted (around 1650) by Giovanni Giacomo de Rossi.The set iclude:Villa Borghesia / Gio. Iacomo Rossi formis Romae alla pace alla insegna di ParigiGiardino del ill.mo Card. Montalto / M. Greuter fe[cit] co[n] privileggio [earlier imprint obscured]Disegno et sito del sontuoso giardino et palazzo del ser.mo gran duca di Toscana in Roma / Giovan. Domenico Rossi, le stampa in Roma alla paceVilla de l'ecc.mo s.re principe Panfilio fuora de la Porta di S. Pancratio / si stampano per Gio. Iacomo Rossi formis Romae all' insegna di Parigi all pace[R]itratto nel quale si representa il vero sito dell' horti et fontane che con ingeniosissimi adornamenti et maraviglie si vedono nella villa in Tivoli ... D. Hippolito Da Este, Card. di Ferrara / Franciscus Corduba fecitIl palazzo papale à Monte Cavallo incominciato da Sisto V et da N.S. Papa Paolo V, finito, amplificato et in meglior forma redotto con la sala reggia et cappella papale fatta di nuouo da fondamenti / [without imprint]Giardino de gl' ill.mi sig.ri Mattei / Giovan. Domenico Rossi, stampa in Roma alla paceGiardino di Belvedere col palazzo del papa in Vaticano / In Roma f. Gio. Domenico Rossi alla pace.Copperplate, with margins, very good condition. Very rare. The New Hollstein (German) 241.II; Fuhring 2004 8003
|
|
Vergelli Giuseppe Tiburzio (Recanati, 1629 – 1700 circa)
Strada che ascende al Quirinale detta Monte Magnanpoli Spianata et Abbellita da N. S. Papa Alesandro VII
Veduta della serie Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, l'anno 1686 [-1688], edita in 3 volumi tra il 1686-1688, da Matteo Gregorio de Rossi. Dopo l'incredibile successo de del Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) opera in 3 volumi, con le incisioni di Giovanni Battista Falda, edita da Gian Giacomo de Rossi della tipografia alla Pace, tra il 1665 e il 1669, la tipografia dei De Rossi con sede in piazza Navona, all’epoca diretta da Matteo Gregorio, tentò un'operazione commerciale allora ben diffusa: pubblicare un’opera analoga che potesse concorrere con quella del Falda. Nascono così i 3 volumi de Il nuovo splendore, editi tra il 1686 e il 1688, con incisioni realizzate da Giuseppe Tiburzio Vergelli copiando quelle del Falda, o imitandone lo stile in quelle di sua creazione originale. L’opera viene dedicata a Urbano Barberini, principe di Palestrina; nel titolo si dichiara apertamente la fonte delle tavole: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. Un quarto volume contenente le fontane di Roma, sempre copiate da Falda, esce nel 1690 con il titolo Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Acquaforte, stampata su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. View of the series Il nuovo splendore delle fabriche in prospettiva di Roma moderna : fatte restaurare dalla fel. mem. di Papa Alessandro VII : nuouamente intagliato sotto il felice pontificato di N.S. Papa Innocentio XI copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia; da Matteo Gregorio Rossi, Romano ... [Matteo Gregorio Rossi] in Piazza Nauona all' insegna della Stampa, the year 1686 [-1688], published in 3 volumes between 1686-1688, by Matteo Gregorio de Rossi. After the incredible success of Il nuovo teatro delle fabriche, et edificii, in prospettiva di Roma moderna. Libro primo (secondo, terzo) a work in 3 volumes, with engravings by Giovanni Battista Falda, published by Gian Giacomo de Rossi of the Tipografia alla Pace, between 1665 and 1669, the De Rossi printing house in Piazza Navona, directed at the time by Matteo Gregorio, attempted a commercial operation that was then widespread: to publish a similar work that could compete with that of Falda. Thus were born the 3 volumes of Il nuovo splendore, published between 1686 and 1688, with engravings made by Giuseppe Tiburzio Vergelli copying those of Falda, or imitating the style in those of his original creation. The work is dedicated to Urbano Barberini, prince of Palestrina; the title openly declares the source of the plates: copiate dalle stampe di gia intagliate da Gio. Batt. Falda da Valdugia. A fourth volume containing the fountains of Rome, again copied by Falda, came out in 1690 with the title Le fontane pubbliche delle piazze di Roma disegnate da Gioseppe Triburno Vergelli relanatese intagliate da Pietro Paolo Girelli Romano. Etching, printed on contemporary laid paper, with margins, in excellent condition. Rossetti 11301. Kissner 454.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
L'Arc de Constantin a Rome
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
La Veuë de l'Arc de Septmius Severe et du Capitole a Rome
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
Vestige du Septizone de l'Empereur Severe a Rome
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
L'Entrée de la Vigne du Prince Pamphile hors la porte de St. Pancrace a Rome
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
Veue de l'Amphiteatre de la Vigne Pamphile
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
La Fonteine de Venus de la Vigne Pamphile
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PERELLE Gabriel (Vernon-sur-Seine 1604 – Parigi 1677)
Le Nouveau Capitole
Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione. Veduta tratta dalla rara opera di Gabriel Perelle "Veües de Rome et des environs", pubblicata per la prima volta con imprint Paris: chez Mariette e contenente 20 tavole, non tuttte dedicate a Roma e dintorni.Gabriel Perelle era allievo di Daniel Rabel e collaboratore del pittore Simon Vouet."Il s'inspira dans ses compositions de Claude Lorrain, de Francisque Millet, mais il conserva une facture personnelle, qui fait reconnaître ses estampes à première vue" (Bénézit).Incisione in rame, con margini, in ottimo stato di conservazione.
|
|
PIRANESI Giovan Battista (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Tempio antico volgarmente detto della Salute su la Via d'Albano, cinque miglia lontan0 da Roma…
Secondo stato di quattro.Acquaforte e bulino, 1763, firmata in lastra in basso a sinistra. Magnifica prova, impressa su carta vergata con filigrana "Bracciano" (Robison 59), con ampli margini, in perfetto stato di conservazione. Della serie Vedute di Roma. L’opera consiste in 135 lastre prodotte individualmente dal Piranesi per almeno 30 anni, da circa il 1745, fino alla data della sua morte. All’opera sono aggiunte poi due vedute realizzate dal figlio Francesco. Per la prima volta furono edite dall’editore Giovanni Bouchard nel 1751 (34 lastre), successivamente dallo stesso Piranesi editore a Strada Felice prima e Palazzo Tomati poi (indirizzi che appaiono su molte tavole), fino alla stesura definitiva composta da 137 lastre. Successivamente alla morte dell’autore le matrici furono ereditate dal figlio Francesco, che ne curò la pubblicazione prima nella capitale - le cosiddette tirature “postume romane” - e successivamente a Parigi, dove furono stampate tre edizioni – la cosiddetta “prima di Parigi”, una intermedia (entrambe su carta vergata) e quella curata dall’editore Firmin Didot, la prima su carta senza vergelle, dove le tavole presentano l’aggiunta di un numero arabo ordinale. Tutte le tirature parigine sono piuttosto modeste in qualità, lontane da come il Piranesi le aveva pensate e concepite. Le lastre furono poi acquisite dalla Calcografia Camerale, poi Calcografia Nazionale, oggi Istituto Centrale per la Grafica, dove sono tuttora conservate. - THE SECOND STATE OF FOUR-Etching with engraving, 1763, signed on plate at lower right. From the Roman Edition. A very good impression,of he second state of four, on laid paper, with "Bracciano" watermark (Robison 59), with wide margins, in perfect condition. Taken from Vedute di Roma. The whole work consists of 135 plates which have been individually produced by Piranesi along 30 years, from 1745 circa until his death. Two more works have been subsequently added, two plates by his son Francesco. They have been printed for the first time in 1751 (34 plates) by the editor Giovanni Bouchard, afterwards by Piranesi himself, publisher first in Strada Felice an the in Palazzo Tomati, imprint that can be found in mostly of the plates), until the final edition of 137 plates. After Piranesi's death, his son Francesco inherited the plates, editing them first in Rome and then in Paris, where three editions were printed - the so-called "first Paris edition", an intermediate one (both on laid paper) and the one edited by the publisher Firmin Didot, the first on wowe paper, where the plates have an Arabic ordinal number added. All Parisi issues are rather modest in quality, far from how Piranesi had thought and conceived them. The plates were then acquired by the Calcografia Camerale, then Calcografia Nazionale, today Istituto Centrale per la Grafica, where they are still kept. W.E. 204, Focillon 776, Hind 71 II/IV
|
|
PIRANESI Giovan Battista (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Veduta interna dell’Atrio del Portico di Ottavia
- RARISSIMO PRIMO STATO DI SEI -Acquaforte e bulino, 1760, firmata in lastra in basso a destra. Esemplare nel rarissimo primo stato di sei, prima dell’indirizzo dell’editore Bouchard e Gravier e dei ritocchi a bulino, della contemporanea edizione romana. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con pieni margini, in perfetto stato di conservazione. Della serie Vedute di Roma. L’opera consiste in 135 lastre prodotte individualmente dal Piranesi per almeno 30 anni, da circa il 1745, fino alla data della sua morte. All’opera sono aggiunte poi due vedute realizzate dal figlio Francesco. Per la prima volta furono edite dall’editore Giovanni Bouchard nel 1751 (34 lastre), successivamente dallo stesso Piranesi editore a Strada Felice prima e Palazzo Tomati poi (indirizzi che appaiono su molte tavole), fino alla stesura definitiva composta da 137 lastre. Successivamente alla morte dell’autore le matrici furono ereditate dal figlio Francesco, che ne curò la pubblicazione prima nella capitale - le cosiddette tirature “postume romane” - e successivamente a Parigi, dove furono stampate tre edizioni – la cosiddetta “prima di Parigi”, una intermedia (entrambe su carta vergata) e quella curata dall’editore Firmin Didot, la prima su carta senza vergelle, dove le tavole presentano l’aggiunta di un numero arabo ordinale. Tutte le tirature parigine sono piuttosto modeste in qualità, lontane da come il Piranesi le aveva pensate e concepite. Le lastre furono poi acquisite dalla Calcografia Camerale, poi Calcografia Nazionale, oggi Istituto Centrale per la Grafica, dove sono tuttora conservate. - THE VERY RARE FIRST STATE OF SIX -Etching with engraving, 1760, signed on plate. Example belonging to the extremely rare first state out of six, before the address of the editor Bouchard & Gravier and finishing touches (engravings) were added. From the contemporary Roman Edition. A very good impression, printed on contemporary laid paper, with margins, very good condition. Taken from Vedute di Roma. The whole work consists of 135 plates which have been individually produced by Piranesi along 30 years, from 1745 circa until his death. Two more works have been subsequently added, two plates by his son Francesco. They have been printed for the first time in 1751 (34 plates) by the editor Giovanni Bouchard, afterwards by Piranesi himself, publisher first in Strada Felice an the in Palazzo Tomati, imprint that can be found in mostly of the plates), until the final edition of 137 plates. After Piranesi's death, his son Francesco inherited the plates, editing them first in Rome and then in Paris, where three editions were printed - the so-called "first Paris edition", an intermediate one (both on laid paper) and the one edited by the publisher Firmin Didot, the first on wowe paper, where the plates have an Arabic ordinal number added. All Parisi issues are rather modest in quality, far from how Piranesi had thought and conceived them. The plates were then acquired by the Calcografia Camerale, then Calcografia Nazionale, today Istituto Centrale per la Grafica, where they are still kept. Hind 59 I/VI, Focillon 816.
|
|
AQUILA Francesco (Palermo 1676 circa – Roma 1740 circa)
Monumento funebre a Innocenzo XIII
Acquaforte, 1724, firmata in lastra. Magnifica prova di questa rara incisione, impressa su carta vergata coeva, rifilata alla linea marginale, tracce di pieghe di carta visibili al verso, per il resto in ottimo stato di conservazione. L’opera raffigura il catafalco eretto a San Pietro nel marzo 1724, in occasione della morte di papa Innocenzo XIII. Dimensioni 350x560. Etching, 1724, signed on plate. Magnificent work, printed on contemporary laid paper, trimmed to platemark, signs of folds on verso, otherwise in good condition. The work depicts the coffin built in St. Peter on March 1724, when Pope Innocenzo XIII died.
|
|
SANDBY Paul (Nottingham, 1731 - Londra,1809)
Carnevale romano
Acquatinte stampate ad inchiostro bistro, 1781, firmate in lastra in basso a destra e datate in basso al centro. Magnifiche prove, impresse su carta vergata coeva con filigrana, sottili margini, leggere abrasioni al verso, nel complesso in eccellente stato di conservazione. Serie completa delle quattro famose vedute del carnevale romane incise dal Sandby su disegno di David Allan (Alloa 1744 - Edimburgo 1796). Alla grande maggioranza di pitture, incisioni, acquerelli e disegni che illustrano le feste del carnevale romano con un eccesso di "colore", si contrappone questa serie, che descrive quei medesimi festosi eventi con un asciutto e spiritoso sguardo pur rilevandone la nascosta eleganza e sontuosità. Le acquetinte di Sandby sono tratte da una serie di dieci disegni di Allan eseguiti durante i suoi soggiorni romani e ora conservati nella Collezione Reale del Castello di Windsor.La tecnica dell’acquatinta, conferisce all’opera quel particolare tono simile all’acquarello rendendo le opere molto affascinanti. Raro set completo in straordinario stato di conservazione. Dimensioni 550x370 circa ognuna. Paul Sandby was a landscape painter and printmaker. David Allan was one of the first painters in Scotland to record the everyday life of ordinary people. He was based in Rome from around 1767 to 1777 where he painted historical subjects, portraits and the everyday life around him in a series of watercolours. In Scotland he enjoyed a successful career as both an artist and a teacher of art. Some of David Allan's watercolours of Rome were copied by Paul Sandby in London, as prints. The technique of aquatint (used here) allowed the engraver to create the effect of colour washes with the addition of etched lines for detail. This is a technique that provides an additional layer of meaning to the scene. The aquatint allows tonal variation and contrast which in turn creates atmosphere. There is a tremendous amount of detail in the print, and any British observer at the time would have received a good impression of what Rome was like from this print. Sandby's re-creation of Allan's watercolour would have made the image much more accessible through multiple copies. Only the most popular or marketable images would be copied as prints. The composition is quite complex. The background of the street and buildings is rendered with single point perspective, where the landscape appears to recede away to a single point in the distance. The viewpoint Allan chose was a low one. This means that the buildings appear to loom over the scene and a lot of sky is shown. In contrast, the action on the ground occupies only the lower third of the composition; Allan did not "zoom in" on any one aspect but created a general view of the scene. In this view, two British travellers on horseback are confronted by the extravagant costumes and masked figures from the entertainers at a Roman carnival. Despite their politeness these grotesque figures are slightly disturbing. Perhaps this scene demonstrates the alien and disorientating feeling of visiting a new city and discovering bizarre customs which the traveller has never experienced before.
|
|
ANESI Paolo (Roma, 9 Luglio 1697 - 1773)
Paesaggio romano
Acquaforte, circa 1740, firmata in lastra in basso a destra. Magnifica prova, ricca di toni, impressa su carta vergata coeva priva di filigrana, con sottili margini, in eccellente stato di conservazione. Molto rara. Etching, circa 1740, signed at lower right. A fine impression, on contemporary paper, tirmmed to the platemark, in very good condition.Very rare work.
|
|
Anonimo
Trasporto Funebre del Corteo di N. S. Papa Clemente XIV
Acquaforte e bulino, 1774, datata in lastra in alto al centro. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in eccellente stato di conservazione. Impressa dalla tipografia di Benedetto Lavizzario. Molto rara. Ex collezione Laetitia Pecci Blunt. Dimensioni 400x287. Etching and engraving, 1774, dated on upper centre plate. Magnificent work printed on contemporary laid paper with margins, in excellent condition. It was printed by the typography of Benedetto Lavizzario. Very rare. Ex collezione Laetitia Pecci Blunt.
|
|
PIRANESI Giovan Battista (Mogliano Veneto 1720 - Roma 1778)
Veduta del Palazzo Farnese
Acquaforte e bulino, 1773, firmata in lastra in basso a sinistra. Esemplare del primo stato di tre. Magnifica prova, impressa su carta vergata coeva, con margini, in ottimo stato di conservazione. Della serie Vedute di Roma. L’opera consiste in 135 lastre prodotte individualmente dal Piranesi per almeno 30 anni, da circa il 1745, fino alla data della sua morte. All’opera sono aggiunte poi due vedute realizzate dal figlio Francesco. Per la prima volta furono edite dall’editore Giovanni Bouchard nel 1751 (34 lastre), successivamente dallo stesso Piranesi editore a Strada Felice prima e Palazzo Tomati poi (indirizzi che appaiono su molte tavole), fino alla stesura definitiva composta da 137 lastre. Successivamente alla morte dell’autore le matrici furono ereditate dal figlio Francesco, che ne curò la pubblicazione prima nella capitale - le cosiddette tirature “postume romane” - e successivamente a Parigi, dove furono stampate tre edizioni – la cosiddetta “prima di Parigi”, una intermedia (entrambe su carta vergata) e quella curata dall’editore Firmin Didot, la prima su carta senza vergelle, dove le tavole presentano l’aggiunta di un numero arabo ordinale. Tutte le tirature parigine sono piuttosto modeste in qualità, lontane da come il Piranesi le aveva pensate e concepite. Le lastre furono poi acquisite dalla Calcografia Camerale, poi Calcografia Nazionale, oggi Istituto Centrale per la Grafica, dove sono tuttora conservate. Etching and engraving, signed at lower left. Example of the first state of three described by Hind. A fine impression, printed on contemporary laid paper, with margins, very good condition. Taken from Vedute di Roma. The whole work consists of 135 plates which have been individually produced by Piranesi along 30 years, from 1745 circa until his death. Two more works have been subsequently added, two plates by his son Francesco. They have been printed for the first time in 1751 (34 plates) by the editor Giovanni Bouchard, afterwards by Piranesi himself, publisher first in Strada Felice an the in Palazzo Tomati, imprint that can be found in mostly of the plates), until the final edition of 137 plates. After Piranesi's death, his son Francesco inherited the plates, editing them first in Rome and then in Paris, where three editions were printed - the so-called "first Paris edition", an intermediate one (both on laid paper) and the one edited by the publisher Firmin Didot, the first on wowe paper, where the plates have an Arabic ordinal number added. All Parisi issues are rather modest in quality, far from how Piranesi had thought and conceived them. The plates were then acquired by the Calcografia Camerale, then Calcografia Nazionale, today Istituto Centrale per la Grafica, where they are still kept. Wilton Ely 240; Focillon 828; Hind 107 I/III.
|
|
BARBAZZA Francesco (Attivo a Roma 1771 – 1789)
Obelisco e piazza di Montecitorio
Acquaforte e bulino, 1789 circa, firmata in lastra in basso a destra. Bellissima prova, impressa su carta vergata coeva con filigrana “Fabriano”, con margini, piccolo strappo sul lato destro perfettamente restaurato, per il resto in ottimo stato di conservazione. L’opera viene stampata in occasione della sistemazione definitiva della piazza di Montecitorio, opera dell’architetto Giovanni Antinori. Nel 1789, infatti, Pio VI conferì, all'architetto Antinori l’incarico di innalzare al centro della piazza l'obelisco che l'Imperatore Augusto, dopo la conquista dell'Egitto, aveva portato a Roma. La stele - trovata nel 1748 nei pressi di piazza San Lorenzo in Lucina - proveniva da Eliopoli dove era stata innalzata in onore di Psammetico II, fra il 594 e il 589 a.C., per commemorare la vittoria sugli Etiopi. Sulla cima, Pio VI volle fosse posto un globo di bronzo con una fessura centrale attraverso la quale, a mezzogiorno, passa il sole, disegnando così un punto luminoso nell'ombra che l'obelisco proietta sul pavimento della Piazza, in ricordo dell'antica funzione di gnomone, il cui quadrante era stato già disegnato sul pavimento di una piazza presso San Lorenzo in Lucina, alla quale l'imperatore Augusto l'aveva destinato. Opera di grandissima rarità.Dimensioni 515x725. Etching with engraving, about 1789, signed in plate lower right. Beautiful proof, printed on contemporary laid paper with watermark "Fabriano", with margins, small tear on the right side perfectly restored, otherwise in excellent condition. The work is printed at the final settlement of the square of the House, designed by architect Giovanni Antinori. In 1789, in fact, Pius VI gave Antinori to task the center of the square with the obelisk which the Emperor Augustus had brought to Rome. The stele - found in 1748 near Piazza San Lorenzo in Lucina - came from Heliopolis where he was raised in honor of Psammetichus II, between 594 and 589 BC, to commemorate the victory over the Ethiopians. On top, Pius VI took place was a globe of bronze with a central slot through which, at noon, the sun passes, drawing a bright spot in the shade so that the obelisk casts on the floor of the square, in memory of function gnomon, the dial of which had already been drawn on the floor of a plaza at San Lorenzo in Lucina, to which the Emperor Augustus had intended. Work of great rarity. Size 515x725.
|
|
|