James Clifford
I frutti puri impazziscono. Etnografia, letteratura e arte nel secolo XX
Traduzione di: Mario Marchetti Bollati Boringhieri 1993 428 PP. FONDO DI MAGAZZINO: SEGNI DEL TEMPO FRONTE RETRO ALLA COPERTINA, COME DA FOTO, TRACCE DI POLVERE AI TAGLI, PER IL RESTO INTONSO, MAI SFOGLIATO. Il verso di Williams che dà il titolo al libro introduce al nodo della questione: ci troviamo in una condizione di "modernità etnografica". Ci troviamo spiazzati in mezzo a tradizioni frammentate, lo sradicamento e la instabilità che ne risulta è sempre più un destino comune. Siamo presi insomma tra disgregazione culturale locale e un futuro collettivo che Clifford non vede come una catastrofe da deprecare, però lamenta la perdita di una passata autenticità e purezza. La novità del libro consiste nel fatto che l'attività degli "scienziati" è vista come parte della generale storia intellettuale della modernità e soprattutto come produzione letteraria attraverso la quale si ristruttura la coscienza dell'Occidente. Rispetto alla letteratura antropologica corrente, centrata sul concetto di cultura, I frutti puri impazziscono costituisce un punto di svolta: per la prima volta, infatti, l'attività degli etnografi, degli scienziati, è vista, con piena consapevolezza teorica, come parte della generale storia intellettuale della modernità, e soprattutto come produzione letteraria, attraverso la quale si ristruttura la coscienza dell'Occidente. Una storia in cui rientrano la fondazione del Musée de l'Homme e la spedizione transafricana Dakar-Gibuti, ma anche una suggestiva esplorazione dei rapporti tra surrealismo ed etnografia, la lettura parallela di Conrad e Malinowski, oltre che saggi su Segalen, Leiris, Césaire e la discussione di Orientalismo di Edward W. Said. Clifford muove da una constatazione: ci troviamo tutti in una condizione di "modernità etnografica", spiazzati in mezzo a tradizioni culturali disgregate, vittime di un'instabilità e di uno sradicamento che sono ormai un destino comune. E tuttavia, proprio da quella che potrebbe apparire una catastrofica perdita di autenticità e purezza, emerge la possibilità di una indefinita ricomponibilità degli antichi oggetti culturali in strutture dotate di nuovo senso. James Clifford (1945) ha insegnato Storia della coscienza all'Università della California, Santa Cruz. Con lui l'antropologia entra nella sua fase postmoderna, ponendo al centro del proprio discorso non più il concetto di cultura, intesa ormai come testo, ma l'antropologo stesso, o meglio il suo io narrante. Di Clifford nelle nostre edizioni è apparso Strade. Viaggio e traduzione alla fine del secolo XX (1999, nuova ed. 2008). Soggetti: Antropologia culturale, Letteratura, Etnografia, Arte moderna, XX secolo, Studi culturali, Scienze sociali, Sociologia, Identità culturale, Potere, Tradizione, Modernità, Studi etnografici, Storia della cultura, Istituzioni, Malaise dans la culture: l'ethnographie, la littérature et l'art au XXe siècle, Saggi, Ethnologie, Kultur, Kunst, Civiltà, Viaggio, Etnologia, Tradizioni culturali, Genealogia, Mitologia, Simboli, Archetipi, Narrativa, Iconografia, Identità, Appartenenza, Coscienza collettiva, Conoscenza, Filosofia, Postmodernismo, Popoli, Negri, Neri, Negritudine, Cina, India, Transfert, Art nègre, Intelletuali, Scienziati, Scienza, Autenticità, Purezza, Autorità, Marcel Griaule, Victor Segalen, Aimé Césaire, Jardin des Plantes, Politica, Poetica, Neologismi, Storie, Tribale, Tribù, Totem, Indiani, America, Borghesia, Individualismo, Indigeni, Schiavitù, Canti, Poemi, Canzoni, Poesie, William Carlos Williams, Collezionare, Collezionismo, Antichità, Reperti, Collezioni, Mercato, Masphee, Africa, Asia, Orientalismo, Libri illustrati, Libri Vintage Fuori catalogo, Bibliografia, Riferimento, Critica, Testi, Note critiche, Anni Settanta, Anni Ottanta, Saggistica, Potere, Dialogo, Crisi, Danze tribali, Musica, Maschere, Leiris, Nuova Guinea, Margaret Mead, Madame Loeb, MOMA, Primitivismo, Pablo Picasso, Dipinti, Pittori, Pittura, Expo, Filippine, The Pure Products Go Crazy, Discourses, Displacements, Musei, Esposizioni, Rappresentazione, Immaginario, Visioni, Artefatti, Oggetti, Nuova Zelanda, Australia, Imperialismo, Colonialismo, Cuore di tenebra, Linguaggio, Dialetti locali, Estetica, Eschimesi, Malinesiani, Franz Boas, André Breton, Nativi, Durkheim, Donne, Pequot, Esotismo, Irochesi, Germaine Dieterlen, Dialogica, Geertz, Michel Foucault, Flaubert, Maurice Leenhardt, Francis Hutchins, Bronislaw Malinowski, George Lukacs, Lucien Lévy-Bruhl, Claude Lévy-Strauss, Marcel Mauss, Earl Mills, Nietzsche, Radcliffe-Brown, Paul Rivet, Rimbaud, Schaeffner, Tasmania, Marshall Sahlins, Storia, Fotografia, Ritratti, Cultural anthropology, Literature, Ethnography, Modern art, 20th century, Cultural studies, Social sciences, Sociology, Cultural identity, Power, Tradition, Modernity, Ethnographic studies, History of culture, Institutions, Essays, Civilization, Travel, Ethnology, Cultural traditions, Genealogy, Mythology, Symbols, Archetypes, Fiction, Iconography, Identity, Belonging, Collective consciousness, Knowledge, Philosophy, Postmodernism, Peoples, Negroes, Blacks, Negritude, China, Intellectuals, Scientists, Science, Authenticity, Purity, Authority, Politics, Poetics, Neologisms, Stories, Tribal, Tribe, Indians, Bourgeoisie, Individualism, Indigenous, Slavery, Poems, Songs, Poems, Collecting, Collecting, Antiquities, Artifacts, Collections, Market, Orientalism, Illustrated books, Out of print books, Bibliography, Reference, Criticism, Texts, Critical notes, Seventies, Eighties, Nonfiction, Power, Dialogue, Crisis, Tribal dances, Music, Masks, New Guinea, Primitivism, Paintings, Painters, Painting, Philippines, Museums, Exhibitions, Representation, Imaginary, Visions, Artifacts, Objects, New Zealand, Imperialism, Colonialism, Heart of Darkness, Language, Local dialects, Aesthetics, Eskimo, Malynesian, Native, Women, Exoticism, Iroquois, Dialogic, History, Photography, Portraits
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