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‎Anthropologie‎

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‎Gallini Clara‎

‎Incidenti di percorso. Antropologia di una malattia‎

‎br. Che cosa accade quando una donna che ha viaggiato tutta la vita per raccogliere testimonianze e studiare comportamenti di persone e popoli, si trova costretta a un letto d'ospedale? La donna, una grande antropologa, scopre che l'abitudine al viaggio e allo studio è più forte del dolore, degli impedimenti fisici, delle cure amorevoli dei parenti e degli amici, dell'ossessione dei sani per l'igiene dei malati... cosi che la geografia da esplorare è proprio il corpo con le sue nuove abitudini, le lacune della memoria, gli intoppi del futuro e, non ultimo, l'orizzonte della dipendenza. Dopo aver indagato madonne e veggenti, apocalissi, miracoli e sonnambule, in "Incidenti di percorso" utilizzando gli strumenti dell'antropologia Clara Gallini viaggia, accompagnata dalla fida badante Abdia, nel proprio corpo malato, riportando aneddoti, oggetti sacri e profani e soprattutto ipotesi, con la curiosità e l'allegria che sempre si accompagnano alle scoperte. Un libro potente, esatto e scanzonato sulla malattia del nostro tempo: la paura di invecchiare.‎

‎Imbriani Eugenio‎

‎La sarta di Proust. Antropologia e confezioni‎

‎br. Come il passato, la memoria, i patrimoni culturali vengono "confezionati" per essere consegnati a un pubblico di fruitori? Questo libro non ha niente a che fare con la moda, malgrado il titolo possa trarre in inganno, ma si occupa con lo studio di alcuni casi esplicativi (tra Africa, Sudamerica, una ben strana Patagonia italiana) dei meccanismi attraverso cui il passato, la memoria, la tradizione, le biografie, i patrimoni culturali vengono "confezionati", costruiti e consegnati a un pubblico di fruitori. Esso cerca, altresì, di cogliere il ruolo che di volta in volta ricoprono politici e intellettuali (gli antropologi, in particolare) nella attivazione di processi del genere. Françoise, racconta Proust, assemblava le parti dei vestiti avendo procurato il filo, i bottoni, gli strumenti necessari, come fanno gli scrittori con le parole: la metafora aiuta a leggere, dietro nozioni e concetti acquisiti e diffusi (la continuità del tempo, per esempio, la permanenza delle tradizioni, l'elogio della vita contadina, le identità), gli interventi, i conflitti, le scelte, gli investimenti, le politiche culturali, l'esercizio della istituzionalizzazione.‎

‎Cofano Domenico‎

‎Il crocevia occulto. Lucini, Nazariantz e la cultura del primo Novecento‎

‎brossura‎

‎Steiner Rudolf‎

‎Antichi e moderni metodi di iniziazione‎

‎br.‎

‎Goldkorn Wlodek; Livi Bacci Massimo; Martini Mauro; Sofri G. (cur.)‎

‎Civiltà dell'Europa orientale e del Mediterraneo‎

‎brossura‎

‎Del Parigi Angelo; Demetrio Rosalba‎

‎Antropologia di un labirinto urbano. I Sassi di Matera‎

‎brossura‎

‎Morris Desmond‎

‎Linguaggio muto. L'uomo e gli altri animali‎

‎br. "Linguaggio muto" è il testo ideale per chi desidera avere una visione generale delle opere di Desmond Morris, il celebre zoologo inglese che ha stravolto la visione comune sul comportamento animale e umano. In questo dialogo l'autore ci racconta il lungo percorso che, attraverso lo studio degli animali, lo ha condotto a studiare l'uomo, con particolare attenzione ai nostri gesti abituali, alle nostre espressioni artistiche, al nostro modo di vivere, di giocare e di divertirci. Dall'abbigliamento al tifo sportivo, fino al nostro atteggiamento nei confronti degli altri animali e dei nostri simili, Morris osserva l'animale "uomo" alla ricerca di somiglianze e differenze con i nostri parenti più prossimi.‎

‎Sighinolfi Christian‎

‎I guerrieri-lupo nell'Europa arcaica. Aspetti della funzione guerriera e metamorfosi rituali presso gli indoeuropei‎

‎ill.‎

‎Cozzi Donatella; Nigris Daniele‎

‎Gesti di cura. Elementi di metodologia della ricerca etnografica e di analisi socioantropologica per il nursing‎

‎brossura‎

‎Coppo Piero‎

‎Passaggi. Elementi di critica dell'antropologia occidentale‎

‎ill.‎

‎Coppo Piero; Consigliere Stefania; Paravagna Simona‎

‎Il disagio dell'inciviltà. Forme contemporanee del dominio‎

‎brossura‎

‎Sabahi S. Farian‎

‎La pecora e il tappeto. I nomadi shahsevan nell'Azerbaigian iraniano‎

‎ill.‎

‎Dal Lago A. (cur.); Molinari A. (cur.)‎

‎Giovani senza tempo. Il mito della giovinezza nella società globale‎

‎brossura‎

‎Needham Rodney; Guidieri R. (cur.)‎

‎Casi esemplari‎

‎ill.‎

‎Rinaldi Niccolò‎

‎L'invenzione dell'Africa. Un viaggio, un dizionario‎

‎brossura Questo libro racconta l'Africa. Mostra i tanti aspetti del suo volto, mette in luce una parte della sua anima. Non seguendo un percorso geografico, non ripercorrendo le date o i fatti uno dietro l'altro, così come si sono succeduti, ma disegnando un alfabeto di storie e di persone, di dolore ma anche di speranza. Perché l'Africa è povertà, è fame, malattie, guerre, regimi corrotti; ma è anche un continente straordinario, ricco di cultura e di un'umanità per molti versi unica, di potenzialità e di energie, con processi democratici che sono avviati e che chiedono di essere sostenuti. Il mondo è uno e uno solo. Ed è solo insieme, con l'integrazione e la cooperazione, che troveremo le risposte. (dalla Prefazione di Walter Veltroni)‎

‎Bianchi Aldo‎

‎Santeros. Santeria e sistemi religiosi afro-cubani. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Un libro di immagini in bianco e nero ed ampia documentazione raccolta dal fotografo Aldo Bianchi e prefazione curata dalla nota antropologa Yohanka Alfonso Contreras rappresentano un viaggio intenso che rendono questo libro molto interessante soprattutto per quanto riguarda la descrizione di usanze e riti, ben dettagliati e documentati.‎

‎Esposito Michela‎

‎Ivan Illich, l'implicito pedagogico. La filosofia del limite come modello di educazione ambientale‎

‎br. La tesi argomenta le principali tesi di Ivan Illich in tema di mobilità, scuola e relazioni sociali. Contiene documenti inediti in Italia: il manifesto dei descolarizzatori, le lettere di John Holt, alcuni brani commentati al CIDOC (centro di documentazione gestito dal filosofo); periodici italiani e spagnoli degli anni Settanta e bollettini delle scuole di quartiere autogestite. Si argomenta in particolare la tesi secondo la quale la scuola è una struttura storicamente determinata, appoggiata dalla borghesia e più tardi dalla classe proletaria per legittimare la 'emancipazione', ovvero la scalata sociale dei più adatti in una società consumistica. Parole come 'democrazia', 'emancipazione', 'sostenibilità' e 'risorse' in coerenza con la prospettiva epistemica dell'autore, risultano ribaltate rispetto al significato comunemente diffuso, dimostrando la loro implicazione nelle ingiustizie sociali e nell'autodistruzione dell'uomo attraverso le guerre, la competizione e il degrado sociale e naturalistico. Nelle conclusioni si accenna a scuola 'altre' nate pensando ad un mondo 'altro' dal modello consumistico-occidentale.‎

‎Pavanello Mariano‎

‎Il segreto degli antenati. Un etnografo nel cuore del Ghana‎

‎br. Il segreto degli antenati è il risultato di una lunga esperienza di vita e di ricerche etnologiche in Ghana dove, tra il 1989 e il 2006, Mariano Pavanello ha trascorso oltre ventisette mesi sul terreno tra gli Nzema, una popolazione akan stanziata nell'estremo lembo sud occidentale del Ghana, in una piccola regione che si affaccia sul golfo di Guinea al confine con la Costa d'Avorio. Un percorso che propone al lettore le questioni fondamentali dell'etnografia akan, ricostruendo in uno scenario unitario le problematiche sociopolitiche dell'area, il sistema di parentela e le tattiche matrimoniali, la percezione interna della storia e le forme di organizzazione produttiva, senza tralasciare alcuni aspetti inquietanti connessi ai piani della magia e della stregoneria.‎

‎Napolitano G. Gaspare‎

‎Una missione fra i seris‎

‎ill. In occasione della Mostra "I colori della Magia di Gian Gaspare Napolitano" che il Museo Nazionale Preistorico Etnografico "Luigi Pigorini" inaugurerà il prossimo 18 aprile 2009 (fino al 18 maggio), la casa editrice Edizioni Sabinae ha deciso di ripubblicare parte del volume "Magia rossa" uscito per Mondadori nel 1968. Gian Gaspare Napolitano, giornalista e scrittore, inviato in tutto il mondo per le maggiori testate giornalistiche nazionali, partecipò giovanissimo ad una missione etnografica nel nord del Messico dove ebbe modo di avvicinare e raccontare la popolazione indigena dei Seris. Lo stile asciutto e lontano da narcisismi, sobrio e partecipato come un grande novelliere, fanno di Napolitano una voce importante nella letteratura di viaggio e nella comprensione della diversità geografica. Il volume riproduce alcune immagini della missione nel nord del Messico nel 1933.‎

‎Paoletti Patrizio; Vinci V. (cur.)‎

‎La bussola‎

‎brossura‎

‎Basili Andrea‎

‎Antropologia medica. Forme e movimento nel corpo umano‎

‎ill., ril. Parlare del corpo, del nostro corpo umano significa, oggi, tratteggiare un meraviglioso meccanismo. Il compito dei ricercatori è quello di imparare a muoversi in esso. Il corpo diviene il teatro di ogni avvenimento. Ogni avvenimento viene costretto nella logica di causa ed effetto propria della meccanica. In tal modo e, sempre più velocemente, il corpo è divenuto l'unica dimensione dell'esistenza. Il corpo diviene quindi nelle nostre mani uno strumento. Tale strumento ha perso, in tale modo, la partitura con cui fu composto e di conseguenza anche la musica che avrebbe dovuto o potuto suonare. La scienza spirituale, rinnovata in forme moderne, può indicare, a chi lo vuole vedere, che invece la partitura è lì, disegnata sui rapporti tra forme e movimenti delle forme. Ogni movimento genera una forma e le forme originano da movimenti giunti allo stato di quiete. I movimenti a loro volta sono espressione di esseri, alcuni sono conosciuti dalla Scienza dello spirito, come operanti da un dimensione dove la materia non ha accesso. Esseri quindi spirituali a cui la nostra vita è intessuta e la nostra origine è comune alla loro. Tutta questa conoscenza può da noi essere compresa.‎

‎Baldacci A. (cur.)‎

‎Dal nemico alla coralità. Saggi critici‎

‎ill., br. Questo libro intende costituire un'occasione di dialogo internazionale fra studiosi che riconoscono nella guerra una questione inevitabilmente comparatistica, fornendo una vasta panoramica delle possibili declinazioni e rappresentazioni dell'altro, inteso tanto come der Andere che come das Andere, all'interno delle diverse narrazioni della guerra degli ultimi cento anni. Si spazia così dalla figura del nemico (interno ed esterno, hostis e inimicus, fratello, doppio e assassino) alla dimensione collettiva e corale del "noi", dalla rappresentazione del corpo e della donna al trauma individuale e allo choc tecnologico, sino al "grande altro" della morte, al fine di avvicinare e interrogare la perturbante socialità ed enigmaticità dell'evento bellico. L'esperienza dell'altro, per dirla con Merleau-Ponty, determina tanto una "specificazione del problema dell'io" quanto una elaborazione del "problema del mondo". Concetti che qui si è cercato di indagare allo scopo di penetrare più a fondo la dimensione culturale, simbolica, antropologica e ideologica della guerra, nonché i rapporti fra guerra, individuo e società.‎

‎La Cecla Franco; Zanini Piero‎

‎Una morale per la vita di tutti i giorni‎

‎br. Che regole ci si dà quando si vive in uno stesso luogo? Osservando la vita quotidiana in Sicilia come in Nuova Guinea, nei villaggi tribali come tra chi usa il telefonino, ci si accorge che esistono forme di accordo non scritte su cui si costituisce una reciprocità. Una forma di morale, elastica, che sfuma in un'arte del vivere. Se questa morale manca, o si perde, come accade nelle società in crisi, allora l'idea di legge, di etica, di diritti umani, rimane senza presa. Le società sanno produrre le proprie regole di convivenza e sono capaci di cambiarle e adeguarle alle trasformazioni che le investono. Una conoscenza antropologica e una visione non umiliante della vita quotidiana - una visione che non crede all'individuo isolato e nemmeno al potere supremo delle istituzioni - ci apre un affresco colorato e vivo di come la gente se la cava nel convivere e nel costruire i propri giorni insieme.‎

‎Avalle Ugo; Maranzana Michele; Sacchi Paola‎

‎Antropologia. Per la preparazione alle prove metodologico-didattiche e alle prove concorsuali. Ediz. Mylab. Con Contenuto digitale per download e accesso on line‎

‎br. Per accedere alla piattaforma: registrati sul sito pearson.it/place con il tuo indirizzo mail, inserisci nell'apposito campo il codice che trovi in copertina, entra nella sezione International MyLab e scegli se studiare in modo autonomo o seguire il corso creato dal docente.‎

‎Baronti Giancarlo‎

‎Riparare i viventi. La scampanata e i riti di controllo della vita sessuale nella cultura popolare umbra‎

‎br. "La scampanata... se pijavano l'imbuti, pù le campane... le cose pe fà casino! E pù se urlava n giro quello ch'era successo... però è na legge che doppo l'hanno levata... sennò atè troppe scampanate toccava fà" (Cristoforo B., 1917, Torri, Guando Cattaneo, operaio)‎

‎Tassan Roberto; Gazzola Monica‎

‎Oltre l'antropocentrismo. Contributo a un logos sull'animalismo‎

‎br. Di cosa parla questo libro? Nella prima parte, del rapporto tra animali umani e animali non umani. La rigida demarcazione del confine tra "uomo" e "animale" costituisce il fondamento ontologico della nostra cultura antropocentrica, che giustifica ogni forma di sfruttamento, sopraffazione e prevaricazione su tutti gli esseri viventi. Perché si è affermato questo modello? Esiste la possibilità di un rapporto diverso? Il testo prende in esame le radici e l'evoluzione del modello antropocentrico nei diversi ambiti - religioso, filosofico, scientifico, linguistico - mettendo in evidenza le criticità e le contraddizioni, per poi offrire prospettive di pensiero e di azione che se ne distaccano, in un diverso modo di pensare se stessi, il nostro mondo e gli altri animali. Nella seconda parte, il testo esamina alcuni fenomeni propri del regno animale, soffermandosi sulle straordinarie facoltà intellettive di alcune specie animali e sulla loro capacità di provare sentimenti ed emozioni superiori. Infine, uno sguardo sull'alimentazione vegetariana, con un confronto tra le caratteristiche organolettiche delle proteine animali e vegetali.‎

‎Serino Vinicio‎

‎Cupole nel tempo e nello spazio. Un percorso antropologico tra simboli e architetture‎

‎ill., br. Questo libro è un viaggio antropologico condotto attraverso una delle forme che più hanno ispirato - e coinvolto - gli architetti di tutte le latitudini e di tutti i tempi, la cupola. Un viaggio che si avvale dei contributi offerti dai numerosi studiosi, giunti da ogni angolo del mondo che, nel marzo del 2012, parteciparono al convegno Domes in the world, analizzando i tanti significati di questa forma perfetta in un'ottica di identità culturale, di significati simbolici, di tecnologia e di arte. Ed osservando scrupolosamente il mai tramontato insegnamento impartito da Marco Vitruvio Pollione che, appunto, raccomandava, nella realizzazione di ogni edificio, di osservare gli aurei principi della firmitas, della utilitas e della venustas. E stabilità, utilità e bellezza si ritrovano in queste forme perenni che, appunto, sono le cupole, dove scienza, arte e cultura si compenetrano armoniosamente, imprigionando nella pietra l'anima del mondo.‎

‎Bertuletti Shilpa‎

‎La danza odissi. L'identità culturale femminile nell'India contemporanea‎

‎br. Dal suo ruolo identificativo di pratica religiosa e rituale alla moderna incarnazione di spettacolo nazionale, la danza classica indiana odissi ha riservato sin dalle origini un posto d'onore alla figura femminile, la cui storia è incisa tanto nelle opere scultoree quanto nei documenti letterari. Pur conservando ancora l'impronta religiosa e spirituale delle origini, l'o?issi è oggi una forma d'arte e di intrattenimento che calca i palcoscenici dei teatri, dei festival e delle manifestazioni culturali indiane. È proprio in questo contesto contemporaneo che le danzatrici agiscono nella costruzione di un'identità precisa, frutto dell'esperienza quotidiana della pratica, in un particolare contesto estetico ed emozionale. La politica della danza in relazione al nazionalismo, alla globalizzazione, alla localizzazione e alle questioni di genere mostra come le donne abbraccino l'o?issi come una forma d'arte propria, trasferendo la danza dal contesto della "cultura alta" a una zona di mediazione culturale.‎

‎Toscano Cinzia‎

‎Il teatro dei robot. La meccanica delle emozioni nel Robot-Human Theatre di Hirata Oriza‎

‎br. La robotica riveste nella contemporaneità giapponese un ruolo sempre più significativo e negli ultimi decenni si è inserita in maniera quasi naturale in ambiti sociali e lavorativi. Lo studio proposto, attraverso l'analisi del Robot-Human Theatre Project, nato dalla collaborazione tra il drammaturgo e regista teatrale Hirata Oriza e l'ingegnere dell'automazione Ishiguro Hiroshi, cerca di delineare i tratti distintivi della robotica giapponese e delle ricadute a livello sociale e antropologico del suo costante e inarrestabile sviluppo. Focus della ricerca è l'analisi teatrologica dei cinque spettacoli nati in seno al progetto e che vedono in scena attori in carne ed ossa e robot umanoidi e androidi. "I, worker" (2008), "In the heart of the forest" (2010), "Sayonara" (2010/2012), "Three sisters android version" (2012) e "La Métamorphose version androïde" (2014), oltre a rappresentare uno dei molteplici volti del connubio tra arte e tecnologia, hanno permesso di compiere un affondo nell'odierna società nipponica.‎

‎Lombardi Satriani Luigi Maria‎

‎Vaghe stelle dell'orsa. Il passato è il futuro‎

‎br.‎

‎Bonifacio Antonio‎

‎L'uomo rosso e la tradizione. Il regno della quantità entra nel nuovo mondo‎

‎brossura‎

‎Dumont Louis‎

‎Homo aequalis. Vol. 1-2: Genesi e trionfo dell'ideologia economica-L'ideologia tedesca‎

‎br. Ci sono alcune idee portanti della civiltà occidentale che ci appaiono del tutto ovvie e naturali. Ma, se le osserviamo da vicino e nel contesto delle altre civiltà, scopriamo che esse hanno addirittura un carattere eccezionale ed eccentrico. Due fra queste idee sono indicate dai termini individuo ed eguaglianza. Louis Dumont si è proposto di mostrare appunto la peculiarità di tali idee, il loro formarsi, le loro implicazioni. Questo ampio disegno comprende «Homo hierarchicus» (1966) e i due volumi di «Homo aequalis». Nel pensiero di Dumont la polarità gerarchia/eguaglianza ha una funzione fondatrice, ma dietro di essa se ne distingue un'altra: olismo/individualismo. Tra le società che conosciamo, l'individualismo moderno si presenta come un caso unico, articolato però in forme diverse. Dapprima Dumont fi ssa l'attenzione sul nostro rapporto con le cose e su quella disciplina dove esso diventa tematico, l'economia politica. E ci mostra come l'emanciparsi della categoria dell'economico coincida con il sorgere e il trionfare dell'«ideologia moderna». Nel secondo volume si concentra sulla comparazione fra le varianti nazionali di tale ideologia, e in particolare su quella tedesca - e, a mano a mano che se ne delineano i tratti specifici, sugli «aspetti francesi più o meno corrispondenti». Da grande antropologo quale è, Dumont non si distacca mai dalla precisione del dettaglio: «Più è ambiziosa la prospettiva, più deve essere meticolosa la cura del particolare, più umile l'artigiano».‎

‎Azzaroni Giovanni‎

‎Sguardi sul corpo tra Oriente e Occidente. Studi di antropologia filosofica‎

‎brossura Il movimento del corpo e la decisione volontaria di agirlo sostanziano il punto zero di orientamento. Il corpo è dotato di sensazioni, sensibilità, controllo e capacità di riflettere su se stesso, non è un contenitore passivo e le sue azioni non rappresentano esclusivamente segni che richiamino l'attenzione su forme astratte, distinte dalla vita reale, ma è soggetto alla nascita e alla decadenza e acquisisce sia specifiche abilità e capacità sia manchevolezze e debolezze. Corpo e mente non sono separati nella descrizione dello stesso oggetto, ma si interrelano scambiandosi informazioni e suggerendo soluzioni. L'antropologia filosofica si propone di definire questo incontro nelle molteplici tipologie suggerite nei variegati percorsi di studi, in epoche diverse e nelle differenti culture. In questo saggio la struttura corpo-mente è stata indagata sia nella cultura occidentale che in quella orientale.‎

‎Giunta A. (cur.)‎

‎L'eredità di Lamberto Loria (1855-1913). Per un museo nazionale di etnografia. Atti del Convegno (23-25 ottobre 2014)‎

‎ill., br. L'ICDe nella sua attività di tutela è istituto specializzato, come nelle intenzioni dei padri fondatori, quale centro di documentazione, informazione e collaborazione scientifica per lo studio e l'analisi demoetnoantropologica su territorio italiano del patrimonio materiale e immateriale. Missione strettamente legata all'iniziale ricerca sul campo intrapresa da Loria, in vista della Mostra Etnogafica del 1911, perseguita e mantenuta fino agli anni più recenti attraverso la creazione di una rete di rapporti con esperti e studiosi locali su gran parte del territorio italiano.‎

‎Koensler Alexander; Meloni Pietro‎

‎Antropologia dell'alimentazione. Produzione, consumo, movimenti sociali‎

‎br. Quale rapporto intratteniamo con ciò che mangiamo? Perché in alcuni contesti culturali certi alimenti sono considerati sacri mentre in altri vengono disprezzati? Che cosa c'è dietro il crescente interesse per i cibi biologici e le forme di consumo alternativo come i gruppi di acquisto solidale? In che modo il capitale finanziario condiziona il mondo dell'alimentazione? Come cambia l'alimentazione con l'uso delle nuove tecnologie? Se uno degli obiettivi principali dell'antropologia è decostruire il senso comune, il compito dell'antropologia dell'alimentazione è quello di stimolare l'immaginario individuale e collettivo ad ampliare l'orizzonte sui modi in cui pensiamo il cibo. Facendo dialogare etnografia e teoria, gli autori si occupano di tabu alimentari, dispositivi tecnologici, intrecci fra attivismo alimentare e altermondialista, "utopie concrete" della neoruralità.‎

‎Sbardella F. (cur.)‎

‎Etnologia del sacro. Religione e modernità nella riflessione francese‎

‎br. Il volume propone alcuni dei testi classici della scuola francese sulla questione metodologica della partecipazione sul campo ponendo l'accento sul coinvolgimento a livello teorico scientifico dello studioso. Tutti gli articoli rileggono la problematica di metodo all'interno del fenomeno magico-religioso, al di là del fattore religioso propriamente detto, pratica di partecipazione emotivamente condivisa o, come dice splendidamente Daniel Fabre all'interno di questa stessa raccolta, «momento di alta intensità collettiva». Si sollevano questioni soggettive, legate alla percezione e al ricordo. La difficoltà interpretativa del fatto religioso è emersa soprattutto nel momento di 'ritorno' dell'antropologia in Europa, quando lo studioso ha dovuto confrontarsi con l'estraneità all'interno del suo stesso contesto di appartenenza.‎

‎Pontificia commissione biblica‎

‎Che cosa è l'uomo? Un itinerario di antropologia biblica‎

‎brossura Il presente Documento affronta la complessità della divina Rivelazione riguardante l'uomo e la figura umana. Un vero e proprio sussidio pensato i docenti delle Facoltà teologiche, per i catechisti, gli studenti di materie sacre capace di favorire una visione globale del progetto divino che ha avuto inizio con l'atto della Creazione e si è completato in Cristo.‎

‎Miller Daniel; Sassatelli R. (cur.)‎

‎Cose che parlano di noi. Un antropologo a casa nostra‎

‎brossura Arredi e decorazioni, dischi e ricordini, fotografie e giocattoli raccontano di noi, danno corpo alla nostra memoria, senso e contesto alle nostre relazioni con gli altri. Con gli oggetti, acquistati o ereditati, ricevuti o trovati, allestiamo il teatro intimo della nostra esistenza. Refrattario a banalizzare le merci come puri contenitori di alienazione e omaggi al consumismo, l'autore entra in dodici appartamenti nella stessa strada di una grande città, osserva con sguardo di entomologo, registra parole e gesti, risalendo, per questa via, alla vita più riposta delle persone che vi dimorano. Piccole cosmologie in cui protagonista è la silenziosa ma eloquente collezione di oggetti quotidiani che abitano insieme a noi le nostre case.‎

‎Le Guérer Annick‎

‎I poteri dell'odore‎

‎br. Non è vero che l'uomo, allontanandosi dall'animalità, avrebbe abbandonato l'uso dell'olfatto, atrofizzatosi rispetto a quello dei nostri antenati, ma piuttosto è mutato lo status attribuito al senso dell'odorato, nonché ai poteri riconosciuti agli odori nelle società antiche. Ricostruendo dall'antichità fino ai nostri giorni la storia degli odori e basandosi sulle più recenti ricerche scientifiche, Annick Le Guérer mostra in particolare il loro stretto rapporto con la sessualità, il loro potere simbolico nei miti e nelle religioni, gli immensi poteri di vita e di morte che agli odori furono attribuiti dalla medicina.‎

‎Cangiotti Marco‎

‎Antropologia politica. Umano, biopolitica, giustizia‎

‎br. La crisi attuale non può essere ricondotta soltanto alle sue manifestazioni destabilizzazione sociale ed economica, sradicamento identitario e odio diffuso...) ma deve essere riconosciuta come un passaggio epocale, all'interno del quale emerge un problema assai più ampio: la deformazione dell'autocoscienza dell'uomo contemporaneo, vale a dire il problema di come l'umanità stia edificando il proprio mondo. Se la radice del disorientamento è di natura antropologica, con l'allontanamento da Dio del mondo contemporaneo (etsi Deus non daretur), l'alternativa non potrà che essere di ordine teologico e filosofico, con il recupero della prospettiva personalistica, che si richiama al legame storico tra cristianesimo, civiltà razionale e umanistica e democrazia (si Deus daretur).‎

‎Mattalucci Claudia‎

‎Un'etnografia per la conversione. I Missionari d'Africa e l'evangelizzazione del Buhaya (Tanzania nord-occidentale)‎

‎br. Un'indagine sul difficile rapporto tra etnografia missionaria e antropologia, a partire dall'analisi dei testi redatti dai Padri bianchi giunti in Tanzania nord-occidentale per evangelizzare le popolazioni locali, fino agli studi sul campo.‎

‎Profeta Giuseppe‎

‎L'acqua e il vaso nella vascolarità universale‎

‎br. L'autore dopo volumi di ricerca sulle tradizioni popolari abruzzesi, elabora una riflessione sul grande sistema idrovascolare che vivifica le contrade del globo terracqueo e ne influenza la vita fisica e culturale, per mezzo di miriadi di sotto-sistemi idro-vascolari attraverso la sequenza continua e perenne "Empire gli spazi vuoti e vuotare gli spazi pieni". Lo studio è rivolto anche agli aspetti sovrastrutturali di carattere estetico, iconico e tecnico. Prefazione Prof. Pietro Clemente. Appendice Elisabetta Gulli Grigioni.‎

‎Aime Marco‎

‎Pensare altrimenti. Antropologia in 10 parole‎

‎br. Un viaggio nel mondo dell'antropologia attraverso dieci parole - essere, convivere, comunicare, dove e quando, crescere, specchiarsi, rappresentarsi, donare, credere, nutrirsi -, per avvicinarsi a una disciplina che può aiutarci a interpretare il rimescolamento sempre più rapido della realtà cui stiamo assistendo e comprendere meglio ciò che accade nelle nostre città, strade e vite. L'antropologia culturale, nata come studio delle culture dei popoli lontani dall'Occidente, oggi ha allargato il suo campo di azione fino a occuparsi del qui e ora: al centro del suo sguardo c'è l'essere umano, al contempo fenomeno biologico, comportamentale, psicologico, sociale ed economico, osservato come individuo nella comunità. Raccontandoci diverse concezioni del mondo Marco Aime ci mostra che il nostro modo di vivere è uno dei molti possibili, né migliore né peggiore di altri.‎

‎Fanon Frantz; Beneduce R. (cur.)‎

‎Decolonizzare la follia. Scritti sulla psichiatria coloniale. Nuova ediz.‎

‎br. Nell'opera di Frantz Fanon, racchiusa in un periodo di pochi anni (1951-1961), prendono voce temi decisivi che non smettono d'interrogare il dibattito sulla condizione postcoloniale: le contraddizioni delle borghesie nazionali negli anni dell'indipendenza, lo spettro del razzismo e la sua oscura riproduzione nello Stato moderno, la costruzione della soggettività africana. Con l'ostinazione di chi aveva scritto "Ci sono troppi imbecilli su questa terra, e poiché lo dico, si tratta di provarlo", nei lavori qui raccolti, per buona parte mai tradotti in italiano, Fanon ripercorre con altrettanta sistematicità le teorie psichiatriche e psicanalitiche dell'epoca. La sua è urìar-cheologia sovversiva che, di quelle teorie, rivela limiti e paradossi: un'etnologia critica dell'Occidente. Con toni a tratti profetici, i suoi scritti disegnano una fenomenologia politica del corpo coloniale nella quale affiorano molti dei problemi con i quali si misurano oggi l'etnopsichiatria e l'antropologia mèdica critica: la violenza quotidiana e invisibile che secerne la sofferenza dei dominati, il difficile incontro fra il clinico occidentale e il corpo inquieto dell'immigrato, Yeconomia morale delle sue menzogne. La psichiatria, chiamata da Fanon a riconoscere che è "impossibile guarire" in un contesto di oppressione e di arbitrio, è invitata in queste pagine a interrogare conflitti e omissioni, e a confrontarsi con l'enigma politico della differenza, della malattia e della cura.‎

‎Antropologia museale. Ediz. multilingue. Vol. 43: Oggetti fuori posto, oggetti che parlano‎

‎br. Questo incontro tra arte, antropologia e scienze sociali propone una riflessione sugli oggetti "fuori posto" che possono diventare supporti di creazione basati sull'accumulazione, la derisione, l'appropriazione indebita o la sovversione. Gli artisti e i ricercatori che analizzano, creano, fanno prendere la parola a degli oggetti, ricorrono a volte a nuove strategie narrative. Deteriorabili, esposti all'usura del tempo, gli oggetti diventano tracce o frammenti, interrogano la memoria - la vita, la morte e la rinascita - e sollecitano l'immaginazione. Se gli oggetti industriali - dettati da mode effimere e destinati a un'obsolescenza programmata - sarebbero destinati ad essere distrutti, i manufatti delle società tradizionali esposti nei musei subiscono una morte simbolica e in alcuni casi una rinascita che provoca malintesi, disturba... Non possiamo descrivere le società senza preoccuparci degli oggetti con i quali viviamo. Spostarli implica rimodellarli, trapiantarli, caricarli di nuovi significati. Gli oggetti intrattengono un dialogo con chi li possiede. Secondo alcune religioni e tradizioni terapeutiche, certuni esercitano un potere di vita e di morte sui loro proprietari.‎

‎Magnante Patrizia; Pietropaolo Michela‎

‎Demoetnoantropologia per le professioni sanitarie‎

‎br. Il sapere antropologico fornisce un importante contributo al processo contemporaneo di umanizzazione delle cure. I suoi strumenti concettuali aiutano a capire l'essere umano da diverse prospettive (non solo biologica). Per i professionisti sanitari è importante comprendere i processi di costruzione socio-culturale dei concetti di salute e malattia e delle dinamiche che di conseguenza si sviluppano. Inoltre, fondamentale è anche la riflessione sul tema della corporeità, in quanto essa è centrale nel processo di cura. Differenti culture e visioni del mondo pongono anche il problema della reale comprensione del punto di vista dell'Altro.‎

‎Fabian Johannes‎

‎Il tempo e gli altri. La politica del tempo in antropologia‎

‎brossura "Il tempo e gli altri" è una critica serrata a come noi occidentali costruiamo le "nostre" rappresentazioni degli "Altri", riducendoli spesso a ricettacoli di immobilità in uno Spazio e in un Tempo diversi e separati dai nostri. Anticipatore di tendenze e di teorie affermatesi solo in seguito, Johannes Fabian ricolloca noi e gli Altri nello stesso Spazio e nello stesso Tempo, promuovendo un dialogo in cui tutti sono protagonisti e portatori di una propria, unica e significativa storia, perché ognuno di noi rappresenta una cultura fluida e mutevole. In un ampio affresco che attraversa la filosofia e la teologia, la storia e la linguistica, la pedagogia e la politica, Fabian indaga gli usi e gli abusi del Tempo quale essenziale marcatore di differenze, restituendo un'opera che ha cambiato il modo in cui gli antropologi pensano e costruiscono i loro oggetti di studio: le persone.‎

‎Licci Giorgio‎

‎Antropologia giuridica e criminologica‎

‎br.‎

‎Staid Andrea‎

‎La casa vivente. Riparare gli spazi, imparare a costruire‎

‎br. Abitare è una delle principali caratteristiche dell'essere umano e la casa è il luogo umano per eccellenza. Domandare a qualcuno «dove vivi?» vuol dire chiedere notizie sul posto in cui si svolge la sua attività quotidiana, ma soprattutto su quello che dà senso alla sua vita. Servendosi anche di un suggestivo giro del mondo tra le architetture vernacolari, il libro va in cerca del senso profondo dell'abitare. Dalle Ande peruviane alle montagne indiane, passando per il Vietnam e la Mongolia, Andrea Staid ci racconta che una palafitta sul lago Inle in Myanmar si regge su pali di bambù che vanno controllati e spesso cambiati, oppure che le travi del pavimento di una casa nelle montagne del Laos invecchiano, respirano e vanno revisionate. Ci racconta quindi che le case sono vive. In questo libro non ci sono solo esperienze lontane, perché dai viaggi c'è sempre un ritorno e ovunque sta nascendo la consapevolezza di quanto sia importante vivere (dunque abitare) in un modo più sostenibile ed ecologico. Da questa necessità nascono le esperienze di autocostruzione che stanno crescendo in tutta Italia e la scelta dell'autore di abitare in un rapporto diretto con la natura, in una casa che di natura si nutre e che è stata costruita assecondandone i ritmi e gli spazi. La casa vivente unisce antropologia ed esperienza personale, viaggio ed etnografia e ci invita a ripensare il nostro modo di immaginarci nello spazio.‎

‎Alliegro Enzo Vinicio‎

‎Le dimenticate carte di Ernesto de Martino. Etnografia delle fonti documentarie‎

‎brossura Ernesto de Martino (Napoli 1908 - Roma 1965) è uno degli studiosi italiani di discipline antropologiche e storico-religiose più noti e discussi in Italia e all'estero. L'originalità della sua produzione scientifica, unitamente alla singolarità della sua biografia politica e culturale, ha dato vita a un laboratorio storiografico senza precedenti, sulle cui modalità di anamnesi, tuttavia, non si è ancora svolto un auspicabile bilancio critico. Puntando la lente d'ingrandimento sulla letteratura specialistica e su importanti apparati documentari rimasti per molti decenni pressoché intonsi, in questo volume si configura un de Martino inedito. A emergere è una proposta metodologica incentrata sull'"etnografia delle fonti" indirizzata verso una storia dell'antropologia che normalizzi la ricerca archivistica intesa come irrinunciabile strumento conoscitivo per una storia della scienza riflessiva e matura.‎

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