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EINAUDI Luigi.
Prediche inutili.
In-8°, legatura in tutta tela e sovracoperta editoriale, pp. VIII-423. Firma di appartenenza all'occhietto.
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PASCAL Blaise.
Pensieri. Traduzione, intoduzione e note di Paolo Serini.
In-8°, legatura editoriale in tutta telacon titoli al dorso, pp. XLVI-478(4). Acetato protettivo, schedina editoriale; nel cofanetto editoriale.
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LUZI FIORENTINO Lorenzo.
L'amico delle donne, opera morale tradotta dall'idioma francese nel Toscano. Dedicata al merito singolare di sua Eccellenza il Signore Marchese Cavalier Giovanni Corsi Patrizio Fiorentino.
In-4° antico, cm. 22,5x16, legatura in cartonato alla rustica, pp. 223. (Contiene:-Stato delle donne nella società - Degli studi convenevoli alle donne - Delle occupazioni delle donne - Dei piaceri - Del lusso delle donne - dell'Affetto delle donne - Del carattere e dell'umor delle donne - Dell'Amore e della galanteria - Del Matrimonio - Dell'educazione dei figliuoli - Virtù delle donne - Conclusione). Alcune pagine leggermente brunite ma esemplare in barbe.
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KORNIG G.
L'Igiene della castità. Traduzione di Gino Tamburini.
In-8°, legatura in brossura editoriale, pp. 160.
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CAVALCA Fr. Domenico.
Disciplina degli spirituali col Trattato delle trenta stoltizie.
In-8°, legatura coeva in piena pergamena con tit. in oro al dorso, pp. XXXI(1)-299(1). Al frontespizio l'insegna della Crusca; testatine e finalini xilografici. Nota di possesso settecentesca al contropiatto. Piccolo foro alla pergamena del piatto anteriore; buon esemplare di una delle opere volgari maggiori dello scrittore. Edizione curata da Giovanni Bottari, secondo l'edizione cinquecentesca stampata da Sermartelli. Domenico CAVALCA (Vicopisano, 1270 circa - Pisa, 1342) è stato uno scrittore italiano, appartenente all'Ordine dei Frati Predicatori Domenicani. Uomo di santi costumi, scrisse opere di argomento religioso o ascetico; fu inoltre docente di teologia a Pisa.
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CAVALCA Fr. Domenico.
Medicina del Cuore, ovvero Trattato della Pazienza (...) ridotto alla sua vera lezione.
In-8° (cm 19,5 x 13), legatura coeva in piena pergamena con tit. in oro al dorso, pp. XV(1)-326(4bb.). Frontespizio con l'insegna dell'Accademia della Crusca (Il Frullone) con il motto 'Il più bel fior ne coglie'; testatine e finalini xilografici. A cura di Giovanni Gaetano Bottari, erudito, filologo, antiquario (Firenze 1689 - Roma 1775). L'opera è composta di due libri, dedicati il primo all'Ira e l'altro alla Pazienza; in fine un Trattato di quattro capitoli: i dieci comandamenti, la speranza e la disperazione, la gloria di vita eterna. Buon esemplare.
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(BONNOT DE MABLY Etienne)
DIALOGHI DI FOCIONE.
In 8°, legatura Mz. pelle coeva con titolo e fregi oro al dorso, pp. 200. Trad. dal francese. Nella pref. l'autore dice che ha tradotto un manoscritto trovato nella biblioteca dell'Abbazia di iMontecassino, di autore greco. Usuali fioriture diffuse.
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DESCURET G.B.F.
La teoria morale del gusto, considerato nei suoi rapporti colla natura, colle belle arti, colle belle lettere e coi buoni costumi. Traduzione con note ed appendici del dottore Cesare Vittori Garimberti.
In 16°, legatura primo '900 in mz. tela con titolo impresso al dorso, segnalibro in seta, conservata cop. originale in bross.; pp. VIII, 370(2). In fine Tavola biografica degli scrittori e degli artisti citati. Buon esemplare.
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PANDOLFINI, Agnolo.
Trattato del governo della famiglia.
In 24°, mz. tl. post., tit. impr. al d., pp. 120. Infine, glossario.
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ROSSI Ernesto.
Settimo: non rubare.
In 8°, br. edit., pp. XXVIII-393(3). Indice dei nomi. Ediz. orig. in volume degli scritti su "Il Mondo".
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SAVONAROLA Girolamo
Fratris Hieronymi Savonarolae Ferrariensis Ordinis predicatorum De simplicitate vitae christianae, aureus liber, noviter recognitus.
In 8° (cm. 14,8), legatura fine '700 in Mz. pelle, titolo oro al dorso; cc. 63 numerate solo al recto. bella vignetta xilografica al frontis.; cinque capilettera figurati in xilografia, testo in elegante carattere rotondo. Poche carte brunite, margini leggermente corti, piccole abrasioni alla legatura, altrimenti esemplare ben conservato. Edizione molto rara. Olschki Choix nr. 5278; Adams, vol. II , 479; BM STC Italian pag. 612. Solo cinque copie nelle biblioteche italiane (ICCU, CNCE 38549).
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Friedrich Nietzsche
Genealogia della morale Uno scritto polemico
Piccola Biblioteca 167 <BR>
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Demetrio Neri
Filosofia morale Manuale introduttivo
ISBN 8878029866
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Roberta De Monticelli
La questione morale
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BARRAU Th. H. -
Livre de morale pratique ou choix de preceptes et de braux exemples destiné a la lecture courante dans les écoles et les familles.
Paris, Librairie de L. Hachette, 1849, 8vo mezza tela (mancanze al dorso), traccie d'usura in copertina e gore all'interno tali da non compromettere la leggibilità del testo che risulta comunque ottima.
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TROBISCH Walter A. -
Ho amato una ragazza. Epistolario. Traduzione di Maria Bellincioni.
Brescia, Paideia, 1967, 8vo brossura editoriale con copertina illustrata, pp. 126 (piccoli strappi e fioriture alla copertina e al dorso) .
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CANOVA Francesco -
La simpatia e il suo linguaggio.
Milano, Paoline, 1990. 8vo brossura editoriale con copertina illustrata a colori, pp. 73 (sottolineature a matita nel testo) .
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PEDERZINI Novello -
Impariamo ad amarci. Spunti di riflessione sulla Carità.
Bologna, Nigrizia, 1967, 16mo brossura editoriale, pp. 121 con 4 tavole fotografiche a colori fuori testo.
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MONTEMARANO Armando -
Diritti dell'uomo e proposta cristiana. Prefazione di Giulio Andreotti.
Roma, Ianua, 1983, 8vo brossura, pp. VI-193
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VERTUA GENTILE Anna -
La Potenza della Bontà. Libro per le signorine. Seconda edizione.
Milano, Hoepli, 1912, 16mo rilegato in mezza tela con copertina posticcia muta, pp. VIII-301 (alcune fioriture nel testo, alcuni strappi riparati all'occhiello) .
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VENE' Gian Franco -
Cronache del peccato.
Milano, Mondadori, 1968, 16mo brossura con copertina illustrata, pp. 186 (Oscar) .
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GENTILINI Bernardo -
El libro del hombre varonil.
Santiago de Chile, Apostolado de la Prensa, 1918, 16mo rilegato in tutta teal, pp. XII-260.
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GATTI Angelo -
Le massime e i caratteri.
Milano, Mondadori, 1934, 16mo copertina in cartone, pp. 313. Timbro di possesso.
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BIAGI Enzo -
Buoni. Cattivi.
Milano, Rizzoli, 1991, 16mo brossura con copertina illustrata a colori, pp. 243 (BUR, SG49).
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CUPIA Luciano -
Noi due per la vita.
Alba, Paoline, 1971, 8vo cartonato con copertina illustrata a colori, pp. 188 con numerose illustrazioni e tavole illustrate in nero e a colori nel testo e fuori testo.
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MARINI Niccolò -
Il valore scientifico delle moderne teorie intorno alla donna.
Roma, Tipografia Vaticana, 1887, 8vo (cm. 23 x 15,5) brossura originale, pp. VI-201.
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(GOFFI Tullo) -
Enciclopedia del matrimonio.
Brescia, Queriniana, 1968, 8vo (cm. 24 x 17) legatura tutta tela, pp. 1175 con otto tavole a colori fuori testo.
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COSTA Alberto -
I farabutti (nuovo libro in difesa della morale).
Milano, Libreria d’Azeglio, 1891, due volumi rilegati in uno, in-16mo (cm. 18 x 12) riletao in mezza pelle coeva con titolo dorato al dorso, pp. 252-(4) + 227-(12) con acune opagine di pubblicità editoriale in fine a ciascun volume. raccolta di fatti di cronaca nera con saggi di morale sociale, dall’indice: Le rinnegate dell’onore, le mezzane e la libbidine, gli Alphonses, le rinnegate della fede, i satiri, gli assassini dell’onore, le belve umane, i seduttori, i ciarlatani, gli ebrei, i critici, i gioralisti, i deputati, gli editori, i vampiri, ecc.)
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GHEYLOVEN Arnold -
Arnoldi Gheyloven Roterodami Gnotosolitos parvus e codice Seminarii Leodiensis & F 18 editus. Cura et studio Anton G. Weiler.
Turnhout, Brepols, 2008, 8vo (cm. 25 x 16) legatura editoriale in tutta tela con titoli in oro al piatto anteriore e al dorso, pp. CLXXVII-641-(2). Testo in latino. Introduzione e parte dell’apparato in inglese (Corpus Christianorum, Continuatio mediaevalis, 212). Due timbri di biblioteca: uno al frontespizio, uno all’ultima pagina (patrimonio alienato). Stato di nuovo.
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Hartmann, Heinz:
Psychoanalyse und moralische Werte. Aus d. Engl. übers. von Marianne von Eckardt-Jaffé. Die vorliegende Fassung wurde von Dora Hartmann u. Lotte M. Newman revidiert. Konzepte der Humanwissenschaften.
Einband leicht berieben. - Freud und die moralischen Werte -- Praktische Anwendung der Psychoanalyse -- Die Ontogenese der Sittlichkeit -- Die Erkenntnis der eigenen moralischen Werte als Teil der psychoanalytischen Einsicht -- Werte, Wertung, Wertprüfung -- "Gesundheitsethik" und verwandte Probleme -- "Selbst-Interesse" und "Rationalität" -- Grade der Allgemeingültigkeit moralischer Forderungen -- Die Auswirkungen der Psychoanalyse auf Moralsysteme und auf die moralische Beurteilung anderer. ISBN 9783129033708
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Nelson, Leonard:
Wie Vernunft praktisch werden kann. Zur Aktualität des philosophischen Werkes von Leonard Nelson. Ausstellungskatalog. Nora Walter u.a.
Gutes Ex.; der illustr. Einband stw. gering berieben. - Deutlicher als je im letzten Jahrhundert wird uns gegenwärtig bewußt, daß wir ohne tragfähige moralische Orientierungen im Verhältnis der Menschen untereinander und im Verhältnis der Menschen zur Natur weder ein sinnerfülltes Leben gewinnen noch die Zukunft der Menschheit sichern können. Von hoher Aktualität ist daher die Besinnung auf Theorien, die der Politik ethische Grundlagen und Maßstäbe anzubieten haben. In der Erarbeitung solch einer Theorie bestand das wissenschaftliche Lebenswerk des Göttinger Philosophen LEONARD NELSON. Was seine Biographie auszeichnet, ist sein unablässiges Bemühen, philosophische Erkenntnisse in praktisches Handeln umzusetzen, um die Voraussetzungen für die menschenwürdige Gestaltung von Staat und Gesellschaft zu schaffen. Von der beispielhaften Verknüpfung von Gedanken und Tat in Leonard Nelsons Persönlichkeit und Leben und vom Wirken der von ihm geschaffenen Gemeinschaften soll diese Ausstellung einen Eindruck geben. (Vorwort) // Leonard Nelson (* 11. Juli 1882 in Berlin; † 29. Oktober 1927 in Göttingen) war ein pädagogisch und politisch engagierter deutscher Sozialist, kritischer Philosoph und Mathematiker mit den Arbeitsschwerpunkten Logik und Ethik. Er gehörte zur neofriesischen Schule (benannt nach dem nachkantischen Philosophen Jakob Friedrich Fries) des Neokantianismus und war ein Freund des Mathematikers David Hilbert. Zusammen mit Kurt Grelling entwickelte er 1908 das Grelling-Nelson-Paradoxon. … (wiki)
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Spaemann, Robert:
Moralische Grundbegriffe. Beck'sche schwarze Reihe; Bd. 256.
Guter Zustand. -- Das Moralische versteht sich von selbst, so heißt es. Wenn es so ist, dann ist jedes Wort darüber zuviel. Was sich von selbst versteht, kann man nicht durch etwas anderes erklären, was noch besser verständlich wäre, auch nicht durch Analogien aus dem Tierreich. Schließlich verstehen wir Graugänse nur, weil wir uns selbst kennen und nicht umgekehrt. -- Auf das Selbstverständliche kann man nur hinweisen, man kann es nicht eigentlich sagen. Darum schrieb Ludwig Wittgenstein: "Es ist klar, daß sich die Ethik nicht aussprechen läßt." Platon schon wußte, daß man "mit schulmäßigen Worten" nicht sagen kann, was das Wort "gut" bedeutet. "Nur nach häufiger familiärer Unterredung gerade über diesen Gegenstand sowie aus innigem Zusammenleben entspringt plötzlich jene Idee in der Seele wie aus einem Feuerfunken das angezündete Licht und bricht sich dann selbst weiter seine Bahn." (7. Brief) -- Wenn dennoch vom Selbstverständlichen immer wieder die Rede sein muß, so nur deshalb, weil es immer wieder bestritten wird. Tatsächlich tritt es ja nie in Reinform auf. Alles reale, in einer Gesellschaft geltende Ethos ist nicht schlechthin selbstverständlich. Es trägt Spuren von Unwissenheit, Verdrängung, Unterdrückung. Und so gibt es auch gegenüber jedem herrschenden Ethos die Möglichkeit, es nur für das Ethos der Herrschenden auszugeben, den Mißbrauch des Wortes "gut" für seinen eigentlichen und einzigen Gebrauch, das Selbstverständliche für ein Selbstmißverständnis. Daß das falsch ist, kann man leicht zeigen. Aber um es zu zeigen, muß man nun eben doch über das Selbstverständliche sprechen. -- Rousseau hat das Dilemma begriffen: "Ich würde mir nicht anmaßen, die Leute zu belehren, wenn andere sie nicht irreführten." Die Belehrung kann auf verschiedenen Ebenen erfolgen. Auf der grundsätzlichsten Ebene kann man versuchen, das, was wir als sittliche Verpflichtungen, als Tugenden, Normen oder Werte kennen, auf eine gemeinsame Wurzel zurückzuführen und in der Herleitung von dieser Wurzel in einen systematischen Zusammenhang zu bringen - das traditionelle Geschäft philosophischer Ethik. Auf der Ebene der Anwendung kann man Einzelfragen erörtern: Lüge, Sterbehilfe, Abtreibung, Kriegsdienst, Fragen der Sexualität und des Umgangs mit der Natur usw. Bis zu Kant haben es Philosophen und Theologen nicht für unter ihrer Würde gehalten, auch solche kasuistischen Fragen zu erörtern. Ethik ist nicht so interessant, daß es sich lohnen würde, sich mit ihr auch dann zu befassen, wenn man über Leerformeln doch nicht hinauskäme und für sein Handeln unbelehrt bliebe. -- Die acht Kapitel dieses Büchleins tun weder das eine noch das andere. Sie bewegen sich - zwischen Grundlegungsfragen und Kasuistik - auf einer mittleren Ebene der Abstraktion. Sie erörtern einige jener Grundbegriffe, die wir alle täglich verwenden, wenn wir mit uns selbst oder mit anderen über den moralischen Aspekt unserer Handlungen zu Rate gehen. Ohne terminologischen Aufwand und ohne gelehrte Voraussetzungen wird versucht, das Nachdenken über diese Begriffe anzuleiten. -- Es handelte sich ursprünglich um eine Sendereihe des Bayerischen Rundfunks im Januar und Februar 1981. Ich habe den improvisierten Charakter der Sendungen nicht verändert. Mein Wunsch war es, mich ein wenig jener "häufigen familiären Unterredung" anzunähern, von der Platon spricht. Die Wirkung, die er davon erhoffte, kann nur eine indirekte sein. Man kann sie nicht absichtlich herbeiführen wollen. (Vorwort) ISBN 9783406084560
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Stern, Joseph Peter:
Nietzsche: Die Moralität der äußersten Anstrengung. Edition Maschke.
Einband leicht berieben und bestoßen, insgesamt stärker vergilbt, sonst guter Zustand. - Das Buch des bekannten englischen Germanisten bietet eine neue, sorgfältige, immer den Texten folgende Deutung und Kritik des Werkes von Nietzsche. Ausgangspunkt ist dabei dessen Verhältnis zur Sprache und zur Form des eigenen Werks. Der Sprachartist Nietzsche ist mißtrauisch gegenüber der Sprache: Grammatik und Syntax fingieren einen Zusammenhang und eine Festigkeit der Welt, die nach Nietzsches Überzeugung nicht bestehen. Der Philosoph will seine Utopie — die Einheit von Denken und Leben — durch Annäherung seiner Sprache an das »Gesetz der Welt« erreichen: launisch, verworren, widersprüchlich, quecksilberig wie »die Welt« und »das Leben« selbst. Die Methode der Fragmentierung und Multiperspektivität sowie die Aura der Unruhe begründen die Modernität seines Werkes. So entsteht die uns so vertraute »Landschaft aus Kratern und Gerüsten«. Es ist die These des Buches, daß Nietzsche in seinem Votum für das einzelne, Einzigartige, Besondere gleichwohl eine soziale Bötschaft verkündet: die Erschaffung und Erziehung des Übermenschen. Ohne die Widersprüche in Nietzsches Denken zu verdecken oder überzubewerten, trägt Stern Bausteine zu dessen System zusammen: das neue Geschichtskonzept der Ewigen Wiederkehr, das den Fortschrittsglauben zerstört. Die Welt ist zwar sinnlos, ziellos, hoffnungslos — soll aber emphatisch bejaht werden. Die Moralität der äußersten Anstrengung schafft neue Verbindlichkeiten nach dem Tode Gottes. Nietzsche verwirft den christlichen Opfergedanken — doch sein Denken mündet in den Satz: »Ich kenne keinen höheren Lebenszweck, als am Großen und Unmöglichen unterzugehen.« ISBN 9783814700182
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Tugendhat, Ernst:
Dialog in Leticia. Suhrkamp-Taschenbuch Wissenschaft ; 1302.
Gutes Exemplar. - Vorwort -- Dieser Text, in der zweiten Hälfte 1995 in Santiago de Chile geschrieben, hat in einem Kolloquium im Sommersemester 1996 an der Universität Konstanz nicht viel Zustimmung gefunden. Offenbar ist manches falsch (wenn ich nur genau wußte, was), anderes zu kurz gesagt oder unklar aufgebaut. Ich lasse trotzdem die ursprüngliche Fassung stehen. Nachdem ich mich in den letzten Jahren schon zu oft revidiert habe, soll das jetzt nicht immer so weitergehen. Die Frage, was an dem Text brauchbar ist und was nicht, mögen die Leser selbst entscheiden. Es hat ohnehin nie einen philosophischen Autor gegeben, dessen Aussagen von seinen Lesern nicht anders beurteilt worden wären als von ihm. -- Dank schulde ich meinen geduldigen und scharfsinnigen Gesprächsprächspartnern in Konstanz und auch dem Institut für die Wissenschaften vom Menschen in Wien, das mich wählend der Zeit, in der die Umarbeitung vorgesehen war, mit viel Freundlichkeit und Nachsicht beherbergt hat. -- Im November 1996 -- E.T. ISBN 9783518289020
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PARETO VILFREDO.
Il Mito Virtuista e la letteratura immorale. Seconda edizione aumentata dall'Autore.
Cm. 18,2, tela verde con tit. al dorso, pag. (8) 269 (1 c.b.).Scritto mordace e satirico sul fenomeno Virtuista, una campagna portata avanti da diverse associazioni "moralizzatrici" e censorie, nel quale l'autore demitizza in maniera irriverente tutte le razionalizzazioni degli uomini bigotti e ipocriti del suo tempo. Interessante e piacevole. Ottimo esemplare.
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TOMMASEO NICCOLO'.
Studi morali.
Cm. 19, tela rigida con tit. al dorso, pag. 480. Piacevole. Lieve foxing ma ottimo esemplare in barbe ed in solida legatura. Ex-libris.
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GIOBERTI VINCENZO.
Del primato morale e civile degli italiani. Seconda edizione, corretta e accresciuta dall'Autore coll'aggiunta di una nuova avvertenza.
Cm. 24, pergamena rigida con tassello in pelle al dorso (conservata la brossura editoriale), pag. (4) CDLII, 621 (1 carta bianca). Le prime 428 pagine sono la Avvertenza alla seconda edizione. Ottimo esemplare in solida legatura. Ex libris.
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BEETHOVEN Ludwig.
FIDELIO. Teatro Comunale di Bologna., Libretto: Joseph Sonnleithner, Stephan von Breuning e Georg Friedrich Treitschke.
pagg. 169, con immagini.
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Pascucci Riccardo
A Spiritu Fornicationis. Poemetto con prefazione di Giuseppe Ellero
In-16°, pp. 93, (3), brossura editoriale azzurra con titolo e piccola figura di croce entro doppio filetto. Una firma del tempo. Ottimo stato. Unica edizione, non comune, di questo poemetto moraleggiante volto a condannare la fornicazione e l'eccessiva libertà nei costumi sessuali. CUBI, 442736. BNI 1920, 4506. Italiano
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Negri Gaetano
Il pensiero di Gaetano Negri su uomini e fatti del Risorgimento e sui problemi più ardui e più vivi di politica di religione di morale. A cura di Teresa Scherillo Negri
In-8°, pp. (2), II, 552, brossura editoriale illustrata da Francesco Gamba con una fiamma in oro che si leva da un libro su uno sfondo blu. Ritratto del Negri all'antiporta. Ottimo esemplare intonso. Prima edizione in raccolta. Scritti storici, letterari, politici e morali del celebre statista, letterato e storico (Cassinetta di Lugagnano, 1838–Varazze, 1902) relativi, fra l'altro a: lo Statuto e l'Unità d'Italia, Francesco Arese, Carlo Tenca, Carlo D'Adda, Giuseppe Giusti, Magenta, Napoleone III e l'Italia, Manzoni, Quintino Sella, Renan, Taine, Nerone e il Cristianesimo, religione e morale nell'insegnamento, il socialismo, la battaglia di Abba Garima, ecc. "I libri di Gaetano Negri si leggono assai volentieri, e hanno giovato, e giovano, alla cultura italiana", scrisse Croce nel suo saggio sul Negri nella "Letteratura della nuova Italia". Italiano
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Cantù Ignazio
Il trionfo del lavoro o l'operajo di Val Monterone. Racconto pel popolo e per le scuole. Seconda edizione
In-16°, pp. 174, (2), legatura del tempo t. tela verde con cornici ornamentali plurime in oro e a freddo al piatto. Titolo e fregi dorati al dorso, filetti e fregi ornamentali a secco al piatto di tergo. Fregi tipografici e vignette xilografiche n.t. Un timbro della casa editrice al titolo. Una firma ottocentesca. Fioriture usuali. Perfetto stato. Seconda edizione (la prima è del 1868) di questo racconto educativo del noto poligrafo lombado. Ignazio Cantù (Brivio, Como, 1810 - Monza, 1877), storico, fu fratello del più noto Cesare. Professore di storia e geografia prima a Como e poi al Conservatorio di Milano, fondatore dell'"Educatore Italiano" e prioritariamente interessato a problemi pedagoici, si firmò spesso con lo pseudonimo "Giovanni Antonio Zunca" e dette in luce anche, sull'esempio del fratello, un romanzo storico, "Il marchese Annibale Porrone". Numerose e pregiate sono le sue opere di illustrazione storico-geografica del territorio insubre. Vismara, Bibliografia degli scritti di Ignazio Cantù, Milano, 1875, passim; Cunegatti, Ignazio Cantù nella cultura lombarda, n. 157. Cfr. Luigi Ambrosoli in D.B.I., XVIII, 1975. Italiano
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Cicerone Marco Tullio
Opera. Cum delectu commentariorum, in usum Serenissimi Delphini. Editio secunda emendatissima
9 volumi in-4° (260x197mm), pp. 657, (1); 674; 689, (1); 683, (1); 387, (1); 677, (1); 656, (4); 666, (2); 303, (4); legatura coeva p. pergamena rigida con titolo e fregi in oro su tassello ai dorsi. Tgali policromi a spruzzo. Frontespizi in rosso e nero con fregi xilografici. Testatine e capilettera istoriati incisi in xilografia. Ampli indici. Sparse quanto fisiologiche bruniture. Mancanza al margine inferiore delle pp. 491-492 del primo vol.; mancanza all'angolo inferiore delle pp. 283-284 del secondo vol.; al terzo vol., mancanza all'angolo inferiore delle pp. 391-392 e forellino di bruciatura alle pp. 421-422; minima mancanza al margine inferiore del frontespizio del settimo vol. Un forellino al frontespizio dell'ottavo vol. Gore ad alcune cc. d'indice del nono vol. Antichi timbri privati ai frontespizi. Ottimo esemplare. Seconda edizione curata da Pierre Joseph d'Olivet (Salins les Bains, 1682-Parigi, 1768), interamente emendata rispetto alla prima di Parigi del 1740-1742, dell'opera omnia ciceroniana. Amplissime note in calce al testo ciceroniano e apparati filologici in fine dei volumi. Scrisse Voltaire ne Le siècle de Louis XIV a proposito dell'Olivet e della sua famosa edizione di Cicerone: "Célèbre dans la littérature par son Histoire de l’Académie, lorsqu’on désespérait d’en avoir jamais une qui égalât celle de Pellisson. Nous lui devons les traductions les plus élégantes et les plus fidèles des ouvrages philosophiques de Cicéron, enrichies de remarques judicieuses. Toutes les oeuvres de Cicéron imprimées par ses soins et ornées de ses remarques, sont un beau monument qui prouve que la lecture des anciens n’est point abandonnée dans ce siècle. Il a parlé sa langue avec la même pureté que Cicéron parlait la sienne, et il a rendu service à la grammaire française par les observations les plus fines et les plus exactes.". Latino
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[La Rochefoucauld Francois]
Les Pensées, Maximes, et Reflexions Morales de M. le Duc***. Onzième édition, augmentée de Remarques Critiques, Morales & Historiques, sur chacune des Réfléxions. Par M. l'Abbé de la Roche
In-12°, pp. XX, (4), 300, brossura marmorizzata ottocentesca. Stemma del Re di Francia con panoplie inciso su legno al titolo. Fioruture. Buona copia in barbe. Undicesima edizione, priva del nome dell'autore. Le graffianti massime di La Rochefoucauld, capolavoro della letteratura moralistica francese, furono edite per la prima volta nel 1665, conoscendo immensa fortuna (singolare l'apprezzamento dello stesso Schopenhauer per la misantropia del grande autore francese). "Ognuna delle sue massime - scriveva il Lanson - è come una puntura di spillo che sgonfia l'ideale enfatico o le aspirazioni sovrumane dell'età che finisce... Le Massime sono come il testamento morale dell'età preziosa". Francese
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Bartoli Daniello
La Povertà Contenta descritta, e dedicata a' ricchi non mai contenti. Seconda impressione ad instanza di Gio. Alberto Tarino
In-12° (142x75mm), pp. (12), 451, (5), legatura coeva p. pergamena con titolo manoscritto in antico alla cuffia superiore e al taglio di testa. Antiporta calcografica da invenzione di Jan Miel (italianizzato in Giovanni Miele). Antica firma cassata. Buon esemplare. Seconda edizione, contemporanea alla prima di Roma, di questo trattato sul valore della povertà alla luce dell'etica cristiana, teso all'obiurgazione di ogni forma di cupidigia. Per la trattazione del tema del pauperismo l'opera è registrata anche in alcuni repertori di economia. Daniello Bartoli (Ferrara, 1608-Roma, 1685) entrò quindicenne nella Compagnia di Gesù, di cui poi fu nominato storiografo; fu anche Rettore del Collegio Romano. Storico e scrittore fecondissimo, dalla prosa immaginificamente barocca e sontuosa, lessicalmente copiosissima, - ammirata da Giordani, Leopardi, Tommaseo - compose anche opere morali, apologetiche, scientifiche (coraggiosa la sua ammirazione per Galileo anche dopo la condanna ecclesiastica), linguistiche, tutte di sterminata dottrina. "Daniello Bartoli - scrisse Maria Corti riscattando il gesuita ferrarese da certi ingenerosi giudizi precedenti- e' uno scrittore che non tutti sanno quanto sia grande. Certo lo seppero il Leopardi, il Tommaseo, il Carducci, Giorgio Manganelli tra i contemporanei ". Vinciana, 3335. Einaudi, I, 307. Boffito, Frontespizi, p. 107. Cfr. Sommervogel, I, 965 e sgg.; Mazzucchelli, II, parte 1, 435 e sgg.; A. Asor-Rosa in Dizionario biografico degli italiani, VI, Roma, 1964; Benedetto Croce, Storia dell'età barocca, Bari, 1929, pp. 65 e sgg. Italiano
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Accetto Torquato
Della dissimulazione onesta. A cura di Goffredo Bellonci
In-16°, pp. 161, (3), brossura editoriale con titolo entro bordura. Ottimo stato. Riedizione nella "Collezione in ventiquattresimo diretta da Pietro Pancrazi" di questo classico trattato dell'età barocca sull'arte della dissimulazione e sulla sua opportunità morale e pratica in talune circostanze, a lungo dimenticato e poi riscoperto dal Croce all'inizio del XX secolo. "Di più matura età e di più raffinata esperienza di vita dev'essere l'altra sua opera, il trattato Della dissimulazione onesta, apparso anch'esso a Napoli, nel 1641: con questo trattato l'A. si inseriva, con una sincera esigenza etica, senza i soliti avvolgimenti casistici, nella polemica sulla ragion di stato e precisamente in quel settore di essa che concerneva la liceità del fingere, ammesso questo dall'A. come "arte di pazienza" e mai come "arte di menzogna", che contrasti la verità assoluta." (Carlo De Frede in D.B.I., I, 1960). Italiano
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[Bourguignon d'Herbigny Pierre François Xavier]
Nouvelles Lettres Provinciales, ou Lettres écrites par un Provincial a un de ses amis, sur les affaires du temps, par l'Auteur de la Revue Politique de l'Europe en 1825
In-8°, pp. (6), 215, brossura editoriale verde con titolo entro filettature plurime. In barbe, con sparse fioriture. Firma del tempo al titolo. Edizione originale, pubblicata anonima, ma dovuta alla penna del Bourguignon d'Herbigny, di queste lettere politico-morali sulle questioni salienti della Francia e dell'Europa del tempo. L'opera costò all'autore, per le opinioni politiche che vi erano contenute, un periodo di prigionia di tre mesi. Il titolo richiama palesemente quello del grande libro di Pascal, ma l'autore precisa come "le titre du livre de Pascal n'obligeait pas l'auteur à traiter la même matière. Il suffit, pour que ce titre soit applicable, que les lettres soient écrites à un provincial". Il Bourguignon d'Herbigny (Laon, 1772-Loos, 1846), pubblicista già noto per la Revue Politique de l'Europe en 1825, grazie alla protezione di Condorcet divenne segretario del Consiglio di Istruzione Pubblica. Rettore dell'Accademia di Greboble e poi di quella di Rouen, si mantenne politicamente sempre fedele a posizioni monarchiche, pur mostrandosi ostile, dopo la Rivoluzione del 1830, al nuovo governo francese. Delecourt, Dictionnaire des anonymes et pseudonymes, 881. Hoefer, Nouvelle Biogr. Générale, passim.
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Pibrac Guy du Faur de
Les Quatrains des Sieurs Pybrac, Faure, et Mathieu. Ensemble les Plaisirs de la Vie Rustique
In-16° (168x105mm), pp. (6), 106, 16, (1), legatura p. pergamena coeva. Bella antiporta allegorica incisa in rame con titolo entro cornice bodata da putti, festoni, figure fantastiche. Fregio tipografico al titolo. Testatine, iniziali e cul-de-lampe ornati su rame. Quattro tavole allegoriche incise in rame "en taille douce" f.t. ad illustrazione del testo poetico. Antiche annotazioni manoscritte ai contropiatti. Alcuni aloni marginali. Riedizione secentesca, dedicata dal Loyson al Delfino di Francia, di questa raccolta collettiva di quartine del secondo Cinquecento, ancora molte volte stampata nei secoli successivi col titolo "La Belle vieillesse, ou les anciens quatrains...sur la mort et sur la conduite des choses humaines" con il commento dell'abate di Saint-Melaine de Rennes e predicatore regio Jean Baptiste Louis de La Roche (? - Parigi, 1780), fecondo anche se modesto scrittore di materia letteraria (voce "Roche" di W. S. in Michaud, "Biogr. universelle", XXXVIII. 290-291). Questa impressione è accresciuta delle quartine di Faure e di Mathieu, concepite con intenti didascalico-moraleggianti analoghi a quelle del Pibrac. L'opera consiste in un inanellarsi di riflessioni di ordine filosofico o sapienziale sulla vita, la morte e la vanità del mondo esposte in quartine poetiche. Seguono "Les Quatrains de la Vanité du Monde", le "Tablettes ou Quatrains de la Vie et de la Mort", "Les Plaisirs de la vie rustique" e un'ode sullo stesso argomento di Philippe Des Portes. Cinquanta dei "Quatrains" del Pibrac erano stati editi nel 1574, seguiti da altri cinquanta nel '75, mentre la prima edizione della raccolta definitiva, di 126 componimenti, è del 1576. I "Plaisirs de la vie rustique" apparvero primamente attorno al 1573 dedicati a Ronsard - forse a Parigi, presso Mamert Patisson - e furono ristampati a Lione l'anno seguente e di nuovo a Parigi, da Frédéric Morel, nel 1576. Essi sono strettamente connessi con la Court de Nèrac, ove Pibrac fu per 17 mesi Cancelliere di Margherita di Navarra, e costituiscono uno sferzante attacco indiretto alla vita di corte attraverso la narrazione della vita di una coppia di campagna e l'ospitalità da loro data ad alcuni amici. All'interno di questa cornice, l'attacco di Pibrac si dispiega enumerando tutte le cattive pratiche ignorate dalla coppia e che, si arguisce, la corte pratica comunemente. Particolarmente riuscito il ritratto di Marion come semplice ragazza di campagna, cui automaticamente il lettore associa il comportamento opposto delle dame di corte (cfr. P. M. Smith, The Anti-courtier Trend in Sixteenth Century French Literature, Genève, 1966, pp. 161-62). Pibrac fu, ai suoi tempi, signore incontrastato del foro parigino, su cui a più riprese indugia Montaigne negli "Essais". Nato a Pibrac, in Guascogna, nel 1530 (e dunque coetaneo ed amico di Etienne Pasquier), morto a Parigi nel 1586, dopo una formazione umanistica, studiò giurisprudenza con maestri come Cujas, Alciati, Bunel, entrando in magistratura ventenne come Consigliere al Parlamente della propria città. Nel 1562 rappresentò Caterina de'Medici al Concilio di Trento; avvocato generale del Parlamento di Parigi, seguì in Polonia il Duca d'Angiò, di cui era cancelliere. Sostenne in seguito la necessità della strage di san Bartolomeo, di cui compose un'apologia apparsa nel 1573. I "Quatrains" godettero di straordinaria fortuna sino a tutto il Seicento, conoscendo traduzioni in nuemrose lingue, tra cui persino il persiano, l'arabo e il turco, venendo imparati a memoria da generazioni di studenti per i loro contenuti moraleggianti. Huguet, 654. Brunet, IV, p. 628. Graesse, V, 279. Cfr. A. Cabos, Guy du Faur de Pibrac, Paris, 1922 e H. Guy, Les Quatrains de Pibrac in Annales du Midi, XV, 1903, pp. 449-469 e XVI, 1904, pp. 65-80 e 208-222. Barbier, 1659 e 15119.
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Rosmini Serbati Antonio
Storia dell'amore cavata dalle Divine Scritture. Libri tre
In-16° grande, pp. 360, brossura editoriale con titolo riquadrato da bordura incisa a ricchi motivi fitomorfi e floreali. Dedicatoria a stampa al Vescovo di Cremona, Carlo Emmanuele Sardagna De Hohenstein. In barbe, con fioriture lievi, in ottimo stato. Prima edizione. Opera devozionale stesa attorno al 1820 del più grande filosofo e teologo italiano dell'Ottocento. Manca al Parenti. Italiano
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Roussel Pierre
Système Physique et Moral de la Femme, suivi du Systême Physique et Moral de l'Homme, et d'un fragment sur la Sensibilité. Précédé de l'Éloge historique de l'Auteur, par J. L. Alibert, Médecin de l'Hôpital Saint - Louis et du Lycée Napoléon
In-8° (203x128mm), pp. LX, 410, bella legatura coeva in p. pelle marrone marmorizzata con dorso liscio adorno di titolo in oro su tassello, filetti e ricchi decori ornamentali e floreali in oro. Tagli e risguardi marmorizzati, segnacolo. 3 tavv. f.t. (di cui una all'antiporta, con ritratto dell'autore coronato da serti da due figure allegoriche muliebri) incise su rame da Lacour in fina coloritura acquerellata coeva; le restanti due tavole raffigurano rispettivamente una donna ed un uomo nudi su uno sfondo naturale. Ex-libris moderno. Usuali fioriture. Ottimo esemplare. Sesta edizione (la prima è del 1775) di quest'opera che per prima inaugurò un approccio organico ed unitario allo studio della donna dal punto di vista medico e morale (essa volle porsi come la "base d'une anthropologie féminine"), da un lato volta a sottolineare la differenza tra i sessi, dall'altro riconfermante il ruolo sia riproduttore che domestico della donna. Assai bizzarre le tesi del Roussel sulle mestruazioni, le cui cause sarebbero più sociali che biologiche. In appendice sono presenti una "Notice sur madame Helvétius", dei "Doutes historiques sur Sapho" e una "Note sur les Sympathies". Annota Weiss in Michaud, Biogr. Universelle, XXXIX, pp. 158-160: "Ouvrage non moins remarquable par l'élégance et la chaleur du style que par la profondeur des recherches et la finesse des aperçus.. Cet ouvrage est le principal titre de Roussel à la célébrité. Il y a rassemblé des faits curieux, qui tendent ò constater la réalité de l'influence de l'imagination des femmes enceintes.. ". Il Roussel (Dax, odierna Ax les Thermes, 1742- Châteaudun, 1802), illustre medico discepolo di Bordeau, è oggi ricordato precipuamente per la presente opera, originalmente situata allo spartiacque tra medicina e filosofia. L'autore dell'elogio preliminare del Roussel è Il barone Alibert (Villefranche-de-l'Aveyron, 1766-Parigi, 1837), il massimo dermatologo francese del secolo decimonono, medico all'Hôpital Saint-Louis e medico personale di Luigi XVIII. Welcomme, IV, 566. Gay, III,1166. Blake, 389. Quérard, VIII, p. 237. Hahn / Dumaitre, Histoire de la médecine et du livre médicale, 329. Laehr, II, 723.
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Roy Just Jean Étienne
Drames moraux propres a être représentés dans les maisons d'éducation de jeunes personnes par M. l'Abbé... Nouvelle édition
In-16°, pp. (4), 185, (3), bel cartonnage romantico policromo con inserto centrale al piatto anteriore con scena di paesaggio. Tutt'attorno a tale inserto, ricchissime decorazioni ornamentali a rilievo (motivi vegetali, floreali e geometrici) in bianco, in rosso e in oro, ripetute anche al dorso e al piatto di tergo. Antiporta xilografica. Alcune firme di appartenenza. Fioriture interne, piccoli restauri al cartonnage. Raccolta di quattro pièces teatrali dagli intenti scopertamente morali ed educativi, non firmate ma dovute all'abate Roy, ecclesiastico e letterato nato a Marnay nel 1794 e morto a Pontlevoy nel 1871. Bibliothèque des écoles chrètiennes approuvée par S. Em. Mgr. le Cardinal Archevêque de Paris, 2e série. Francese
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