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‎Riemschneider Margarete‎

‎Dal castello del Graal. Mito antico e saga arturiana‎

‎br. In questo saggio l'autrice ci guida in un viaggio affascinante nelle radici storiche ed antropologiche della saga di Re Artù e della Tavola Rotonda, che affondano nel mito ben oltre il Medioevo, con simboli e significati tradizionali derivati dall'antichità greco-romana, medio-orientale e germanica. Ne emerge uno sguardo sempre innovativo e provocatorio, non solo del nostro Medioevo, da delle stesse radici dell'Europa contemporanea.‎

‎Briante Cesarina‎

‎La magia fra tradizione e territorio‎

‎ill., br. Il libro si suddivide in due parti: una pratica, che presenta un confronto con gli interrogativi della vita moderna, e una più arcaica in cui la cultura e il folklore svelano la quotidianità, i sentimenti e la "magia" dei nostri avi. Una magia che è tradizione, cura e storia tramandata. Ognuno potrà soffermarsi su quei punti che più sente in sintonia con la fase in cui si colloca, in quel momento, nel suo cammino. Alcuni tratti di questo Percorso sono scritti in modo diretto, altri sono poetici, sfumati, arricchiti di termini arcaici, fantasiosi e ancestrali, quasi a ripercorrere lo stile romantico tipico dell'800. Questo altalenare di stili ed espressioni ha un suo perché: se tanto è importante giungere al fulcro di un discorso in maniera pratica, in un libro che è il riassunto dell'esperienza, non possono e non devono mancare, stimoli atti a suscitare emozioni. La natura non è solamente concreta materia, ma è pura essenza e sono ancora salde, nella profondità dell'Anima, le antiche radici.‎

‎Avondo Gian Vittorio; Porta Carlo‎

‎Scapa travaj che mi i rivo. Detti e proverbi della civiltà contadina piemontese‎

‎ill., br. Da dove vengono espressioni antiche, ma ancora vive nelle parlate piemontesi, come Avèj n'aptit da sonador, Avèj él nodar al cussin, Busiard come un gavadent, lj preive a l'han set man pér pijé e un-a pér dé, Él mércant ch'a sà nen dì 'd busìe, ch'a sara botega, Plandron come co' l'aso ch'a sudava mach a védde bast? O ancora: qual è l'origine, quale il significato di perle di saggezza come A la prima, tut lòn ch'a buta fòra testa a va bin pér fé dé mnestra, S'a pieuv a l'Assension pro 'd paja e pòch id baron, Chi ch'ambotija 'd lun-a neuva, lòn ch'a treuva a treuva? Saggi, a volte malinconici, a volte ironici e spietati: i proverbi e i modi di dire provenienti dall'antico e in gran parte scomparso mondo del lavoro delle campagne piemontesi costituiscono un'inesauribile miniera di sapere tradizionale che ancora oggi popola e rende unica la nostra lingua. Questo libro ne raccoglie alcune centinaia, li traduce e ne svela significati e origini. Ne emerge un mondo fatto di sudore e di pelandroni, di furbi e di onesti, un formicaio di persone e situazioni che anche oggi sanno darci un quadro delle differenze delle società passate, presenti e future. Un libro straordinario, divertente ma serio, popolare ma colto. Uno strumento originale per andare alla scoperta della nostra identità popolare. E ricordate: A val é d pì na fètta 'd polenta mangia an tranquilità che un bon disné da anrabià...‎

‎Zanolli S. (cur.)‎

‎Il venerdì ultimo di Carnovale. Cenni storici su l'origine e celebrazione dell'annua festività ricorrente in Verona‎

‎ill., br. Il Carnevale Veronese è uno dei più antichi d'Italia: la tradizione orale riporta che, in seguito ad una carestia, nel 1530 ci fu un eccezionale aumento dei prezzi delle farine e i fornai o "pistori" si rifiutarono di vendere il pane. Ne conseguì una rivolta, iniziata nel quartiere di San Zeno, e il conseguente assalto ai panifici. Per sedare gli animi, un gruppo di facoltosi veronesi, tra cui il medico Tommaso da Vico, decise di provvedere alla distribuzione gratuita alla popolazione di burro, farina, formaggio e vino, proprio l'ultimo Venerdì di Carnevale. E così fu ogni anno a seguire, come da volontà testamentaria del nobile da Vico. All'inizio la manifestazione si chiamava Venerdì casolar, ossia giorno del burro e del formaggio: due alimenti considerati, nel passato, simbolo di abbondanza e di benessere. Più tardi, quando dalle Americhe giunsero in Europa nuovi prodotti, vennero aggiunte all'impasto degli gnocchi (i veronesi pronunciano "i gnocchi") anche le patate, che completarono la ricetta tramandata fino ai nostri giorni. Introduzioni di Silvana Zanolli e Mario Allegri.‎

‎Baldini Eraldo‎

‎Fantasmi e luoghi «stregati» di Romagna. Tra mito, leggenda e cronaca. Ediz. ampliata‎

‎ril. Questa seconda edizione conta ben 64 pagine in più della precedente, dense di nuove storie e notizie su un tema dei più affascinanti. Ma nel terzo millennio ha ancora senso parlare e scrivere di fantasmi? Certamente sì, perché gli enigmi su cosa ci sia dopo la morte, sull'esistenza di un mondo sfuggente e sul mistero di esistenze immateriali non hanno di certo, con la modernità, smesso di interessare l'uomo. Anzi, a giudicare dal numero di articoli, saggi, fiction e trasmissioni televisive che riguardano l'argomento si può dire che nel nostro mondo tecnologico e «razionale» questo resti attuale e si arricchisca continuamente di nuove storie e suggestioni, oltre che di nuovi strumenti tesi a indagare e a cercare risposte. Anche la Romagna ha ovviamente le sue storie di spettri e apparizioni, la sua geografia di luoghi «stregati» e «infestati», la sua galleria di personaggi noti o sconosciuti che dall'aldilà tornerebbero a manifestarsi e a inquietare i vivi. Eraldo Baldini in questo libro raccoglie e analizza testimonianze, leggende, dicerie, i frutti - vecchi o recenti - dell'immaginario o di livelli inusuali di esperienza. Un viaggio che spazia tra storia e leggenda, tra folklore e cronaca, tra antichità e attualità, tra mito millenario e fantasia recente, e che riguarda ogni angolo della Romagna: dalle città maggiori ai paesi più piccoli, dai ruderi dei castelli ai moderni edifici, dai boschi collinari alle campagne della pianura, dalla costa alle cime appenniniche. Una lunga, sorprendente e imperdibile carrellata sul «lato oscuro» di una terra che non è, dunque, sempre e solo «solatia».‎

‎Prati G. M. (cur.); Coscia A. (cur.)‎

‎Il racconto del Graal. Un mito universale fra storia, cultura e simboli‎

‎br. Dal Conte del Graal di Chrétien de Troyes al Parsifal di Wagner, fino ad arrivare al Pendolo di Foucault di Eco, il tema del Graal non ha mai smesso di ispirare poeti, scrittori e musicisti. Da sempre infatti il celebre calice ha affascinato l'uomo fino a diventare una vera e propria leggenda. Realizzare un libro con contributi di storici, esperti di letteratura, antropologi, filosofi, storici dell'arte e delle religioni, archeologi, da un punto di vista scientifico e rigoroso, è l'ambizione di questa raccolta di scritti multidisciplinari che fa del Graal il proprio fil rouge. Accurati nelle fonti e nella ricostruzione, i saggi si rivolgono non solo a un pubblico di studiosi specializzati, ma anche a curiosi e appassionati che vedono nella ricerca del Graal la ricerca perenne di Dio, dei suoi segreti misteriosi e impenetrabili e, chissà, forse anche un modo per conquistare la felicità in cielo e in terra...‎

‎Cappelli P. (cur.); Nuzzaco F. (cur.)‎

‎Fiabe e novelle di Cassano delle Murge da una raccolta di Piero Cappelli, Clelia e Francesco Nuzzaco. Con Contenuto digitale per download e accesso on line‎

‎br. Il volume raccoglie 124 racconti tradizionali rilevati a Cassano delle Murge (BA) negli anni Ottanta dalla voce di 29 narratori parlanti nel dialetto locale. Essi costituiscono una silloge da un più ampio repertorio rilevato sul campo a partire dal 1984 sino al 2002, il cosiddetto Fondo Cappelli-Nuzzaco, ora acquisito dal Museo del Territorio di Cassano e dalla Puglia Digital Library, e liberamente consultabile online. Scopo di questa antologia è far conoscere la varietà e la ricchezza di un patrimonio narrativo di tradizione orale davvero sorprendente, per quantità e qualità, considerando che le registrazioni sono state fatte in tempi relativamente recenti: segno di una persistenza e vitalità della cultura popolare anche in anni di profondi cambiamenti socio-economici e culturali. I racconti sono dati nella sola traduzione italiana, benché letterale e aderente alle modalità espressive originali, mentre la possibilità di accedere ai documenti sonori di ciascuna testimonianza è garantita dalla piattaforma Puglia Digital Library (al link: https://bit.ly/39srYyJ).‎

‎Pantaleoni Luciano‎

‎Arsan. Testi Quedri. Square Heads. I reggiani narrati attraverso i proverbi, i modi di dire, le storie, le canzoni e le filastrocche della cultura popolare‎

‎br. Perché i reggiani, intesi come abitanti della provincia di Reggio Emilia... sono chiamati "teste quadre"? In dialetto: "Testi quedri". Se lo chiede Luciano Pantaleoni in questo libro, Arsan, che indaga i reggiani attraverso i proverbi, modi di dire, storie, canzoni e filastrocche...‎

‎Giani Gian Luca‎

‎Dracula, vampiro sanguinario‎

‎br. Il mito del vampiro non è affatto una sciocchezza. È strettamente collegato al passaggio fondamentale dell'esistenza umana, quello tra la vita e la morte, che l'esperienza mostra essere inequivocabilmente a senso unico. Nella letteratura il vampiro è entrato quasi per caso, in un gioco per sfuggire alla noia di giovani aristocratici inglesi, in una villa sul lago di Ginevra di un'estate piovosa, all'inizio dell'Ottocento e, alla fine dello stesso secolo, ha trovato un'identità precisa nel personaggio storico del conte Vlad Dracula, vissuto in Valacchia e in Transilvania nel 1400. Per sopravvivere Dracula ha, però, dovuto reinventarsi in ruoli diversi: dall'orrore più nero all'umorismo più macabro e sgangherato, ma sempre con il fine sottinteso di esorcizzare la paura della morte, insita da sempre nell'animo umano. Ancora oggi la nostra cultura popolare è invasa dallo stereotipo di Dracula il vampiro, nei libri, nel cinema, nella televisione, nei cartoni animati e persino nei giochi dei bambini. Ma chi era davvero Dracula e quali radici ha il mito che tutti conosciamo?‎

‎Visconti Federica‎

‎Il Cucchiaio d'Argento. Galateo della tavola. Arte del ricevere, mise en place, menu‎

‎ill., ril. Un volume che affronta in modo contemporaneo l'arte del ricevere, delineando la nuova grammatica dell'ospitalità e dell'educazione che ruota intorno alla tavola. Le 10 mise en place, accompagnate da un ricco corredo di fotografie, seguono il ritmo delle stagioni e presentano infiniti dettagli a cui ispirarsi. Dalla scelta della tovaglia ai piatti della composizione del menu alla selezione dei vini e delle bevande, nulla è lasciato al caso: i tanti consigli di stile, le soluzioni decorative e le scelte cromatiche potranno fornire utili spunti per portare un po' di bellezza anche sulla tavola di tutti i giorni.‎

‎Motterle Elisa‎

‎Bon ton pop. Manuale di galateo contemporaneo per migliorare se stessi e vivere bene con gli altri‎

‎br. Definita "il volto del galateo del terzo millennio" dal Corriere della Sera, Elisa Motterle trasforma le regole tradizionali dell'etichetta in strumenti pratici, che servono ad acquisire maggiore fiducia in se stessi, a migliorare le relazioni e a promuovere un clima di rispetto. Dopo aver spopolato su Instagram (@elisa_ motterle) con le sue "pillole di galateo" e dopo aver organizzato workshop per privati e per aziende, Elisa ha raccolto in questo prezioso manuale ogni consiglio pratico adatto al lifestyle contemporaneo: dagli elementi chiave per un'ottima prima impressione (come la cura dell'aspetto, la postura, il tone of voice e il body language) al galateo dei gruppi WhatsApp che imperversano nelle nostre giornate; da come ci si comporta sui siti di dating online a come ci si rivolge a un client service per lamentarsi di qualcosa; dalla logica della mise en place adatta alle diverse occasioni a cosa regalare nei momenti importanti della vita di una persona, terminando con la business etiquette, che spazia dal colloquio di lavoro alla gestione delle video call ormai entrate di prepotenza nella vita lavorativa di tutti. Questi e tantissimi altri aspetti quotidiani vengono spiegati con grande competenza e una nota ironica dall'autrice di Bon Ton Pop. Perché, come ama dire Elisa Motterle, "le buone maniere salveranno il mondo".‎

‎Elia Flaminia‎

‎Il senso della natura nella religione tradizionale africana. Uno sguardo antropologico‎

‎br. «Per i popoli dell'Africa subsahariana, la natura è qualcosa di più di ciò che si offre alla vista. È la prima manifestazione simbolica di Dio, il suo riflesso. Il sole e le stelle, i fiumi, i boschi, le alte vette, un bufalo maestoso che percorre la savana o un piccolo camaleonte che si arrampica su un ramo, rappresentano legami con la realtà invisibile che ne decreta e ne determina anche la sacralità. Ciascuno di essi, al fianco di un'umanità intesa come il centro di un mondo creato a suo beneficio, è considerato parte di un insieme dinamico e solidale» (dall'Introduzione).‎

‎Càlzia Fabrizio‎

‎Genova che nessuno conosce. I luoghi, i personaggi e le storie più nascoste del capoluogo ligure‎

‎br. Tutti conoscono Genova e la sua storia: dai tempi del dominio sul Mediterraneo fino alle poesie in musica di Fabrizio De André, sono molti gli aspetti e le attrattive del capoluogo ligure noti ai più. Ma ciò che Genova può offrire ai curiosi non si limita certo a questo. Sapete che nelle case di via Veilino sono conficcate delle palle di cannone austriache? Avete mai sentito parlare di Tiler, l'artista on the road? E che dire della villa degli spiriti a Marassi, di Villa Gruber, del dipinto di Pellegro Piola in via degli Orefici, della storia di Megollo Lercari e della casa del boia? Fabrizio Càlzia, genovese DOC, ci conduce attraverso i vicoli di questa Genova misteriosa e segreta, a caccia dei piccoli tesori nascosti che un visitatore poco attento rischierebbe di tralasciare. Un compendio di curiosità storiche e artistiche, per tutti coloro che non si accontentano delle attrazioni più famose. La guida definitiva alle curiosità nascoste di Genova Tra le storie narrate: L'abbazia di San Nicolò del Boschetto, con le tombe nobili; Le case prese a cannonate in faccia; La casa degli spiriti a Marassi; L'antico borgo di Sant'Agata, con il ponte distrutto sul Bisagno; Nascita di un frigideiro; La scuola Diaz e "Fiume Sand Creek"; Un'abbazia in salita; Un oratorio con vista vino; Il destino tragico di piazza Santa Brigida; Il Santuario dei Marinai che guarda Genova dall'alto; Le mura della marina che non sono più sul mare; Un palazzo "navigante"; Le cariatidi senza orecchie né naso di via Garibaldi; Una creuza per il diavolo; Dino Campana fra realtà e poesia; Jean Gabin in manette a San Silvestro; L'antica farinata di Sottoripa.‎

‎Notte L. (cur.)‎

‎Bologna. Dicono di lei. La città nella letteratura. Nuova ediz.‎

‎ill., br. Le più belle citazioni (romanzi, diari, poesie, saggi) dedicate a Bologna. Dall'impero romano al web. Con disegni e mappe per ritrovare i luoghi letterari.‎

‎De Rose Aurelio‎

‎Li antichi ditti napoletani e campani‎

‎ill., br. La letteratura Napoletana sin dal Seicento è una fonte inesauribile di apprendimenti. In questo volume, rifacendosi a quella, l'autore ha voluto inserire e riportare gli "Antichi ditti Napoletani e Campani". Gli amanti della Lingua Napoletana e delle sue tradizioni, troveranno una serie di scritti in vernacolo anche di folclore popolaresco che, purtroppo, nel tempo vanno scomparendo. Sarà così che i lettori più attempati e quelli più giovani avranno modo, i primi di ritrovare e i secondi di conoscere, oltre ai più noti proverbi e locuzioni, tutta una serie di metafore, indovinelli, ninne nanne, giuochi, filastrocche, voci di venditori ambulanti d'un tempo ed infine, alcuni racconti che, un tempo, le nonne narravano ai nipoti.‎

‎Bernoni D. G. (cur.)‎

‎Proverbi che hanno riguardo all'alimentazione raccolte in varie parti d'Italia‎

‎br. Il ritrovamento di un piccolo volume del 1872 di Proverbi italiani delle varie regioni d'Italia inerenti al cibo e all'alimentazione. Un esempio: L'inverno pan, l'estate gabban. Gennaio e febbrajo, tienti al pollajo, marzo ed aprile, capretto gentile, maggio e giugno, erbette col grugno, luglio ed agosto, piccioni arrosto, novembre e dicembre, buon vetel sempre. Quando il Sole è in leone, buon pollastro col piccione, e buon vino col popone. Luglio dal gran caldo, bevi ben e batti saldo. Giugno, luglio e agosto, né acqua, né donna, né mosto. Anonimo‎

‎D'Ajello Roberto‎

‎L'ammore dint' 'a mille pruverbie. Con copiosi indici e glossario napoletano-italiano‎

‎ill., br. 1000 antichi detti napoletani dedicati all'amore. Con un corposo Glossario napoletano-italiano e Indici copiosi per facilitare la ricerca. Elegante volume con 10 antiche stampe popolari. Edizione su carta pregiata e astuccio rigido telato.‎

‎Lucchetti Marco‎

‎I grandi eroi tra storia e leggenda. Da Achille a re Artù, da Ulisse a Gilgamesh, da Orlando a san Giorgio‎

‎br. Da Achille a re Artù, da Ulisse a Gilgamesh, da Orlando a san Giorgio. Da sempre, i racconti mitici rappresentano il tentativo dell'umanità di dare una risposta a domande insolubili. Non esiste cultura, antica o moderna, arcaica o civilizzata, che non possieda i suoi miti. E molti si assomigliano, pur appartenendo a popoli vissuti in epoche diverse e in luoghi lontani tra loro. Non è difficile tracciare dei parallelismi tra le grandi figure che popolano la tradizione mitologica mondiale. Eroi le cui gesta vengono narrate ai poli opposti della Terra presentano spesso sorprendenti similitudini, rafforzando l'idea che i grandi temi alla base di questi racconti siano gli stessi per tutte le culture del pianeta. Marco Lucchetti ci conduce in uno straordinario viaggio alla scoperta dei personaggi eroici più importanti e famosi della storia mondiale, descrivendone la genesi e le somiglianze con figure simili. Un libro per chiunque sia affascinato dalle grandi narrazioni senza tempo. La vita e le gesta dei più grandi eroi: tra mito, leggenda e verità storica. Tra le figure trattate: Tomiride, Zarathustra, Davide e Saul, Salomone e la Regina di Saba, Ercole, Gli Argonauti, Medea, Achille ed Ettore, Le Amazzoni della Giungla, Ulisse, I Vichinghi: Ragnarr Sigurdsson e i suoi figli, Erik il Rosso, Napoleone Bonaparte, Re Artù.‎

‎Zazzera Sergio‎

‎Vommero sulitario. Ancora fatti, figure e luoghi della collina vomerese‎

‎brossura La possibilità di accesso a una ricca messe di documenti, quasi tutti inediti, ha consentito la ricostruzione di una serie di "storie", più che di una storia organica del Vomero, il famoso "Quartiere dei broccoli", che spaziano dal secolo XVI fino al XIX. A questi episodi se ne affiancano altri, documentati da scritti per lo più introvabili e da vecchi articoli di giornale, sconosciuti o dimenticati, che spostano la narrazione, sia all'indietro, che in avanti, dall'età romana, fin quasi al giorno d'oggi. Si tratta di vicende che hanno per protagonisti nobili, ecclesiastici, artisti, letterati, ma anche gente comune, e finanche criminali, e per teatro località, edifici, angoli della collina; vicende che, lette nel loro insieme, consentono di formarsi un'idea dei mutamenti subìti nel tempo dal quartiere e dalla sua popolazione e, nello stesso tempo, tentano di correggere inesattezze divenute, purtroppo, tralaticie.‎

‎Brotzu Renato‎

‎Sardegna. 20 fotografi di riti e feste‎

‎ill., ril.‎

‎Betti Marco‎

‎Firenze misteriosa e occulta. Il volto esoterico della culla del Rinascimento‎

‎ill., br. Firenze è una delle città più famose del mondo, ogni anno attrae milioni di turisti in virtù del celeberrimo patrimonio storico - artistico locale. Grazie ai musei, alle mostre, ai film e agli sceneggiati, i fatti, le opere e le persone che hanno segnato il destino del capoluogo toscano sono universalmente noti. C'è però un altro aspetto, sempre più indagato nel corso degli ultimi anni, che resta spesso occulto e che invece rappresenta una parte fondamentale del tessuto urbano: l'esoterismo. I riti misterici, i culti esotici, l'eredità del paganesimo dell'antica Roma, le pratiche iniziatiche e gli esperimenti alchemici: tutto questo costituisce il contenuto del presente saggio, un viaggio alla ricerca degli elementi nascosti fra i monumenti fiorentini. Basti pensare, per esempio, alla straordinaria ricchezza dei simboli presenti nella decorazione lapidea e pittorica della basilica di San Miniato al Monte, o alla numerologia e ai riferimenti astrologici nel Battistero, o ancora al grande impulso dato dalla famiglia Medici agli studi ermetici e cabalistici o, infine, alla nascita della Massoneria italiana, avvenuta proprio a Firenze intorno al 1731.‎

‎Del Tufo Vittorio; Siano Sergio‎

‎Napoli, Babilonia. Il magico viaggio de «L'Uovo di Virgilio»‎

‎ill., br. «Napoli è la più misteriosa città d'Europa, è la sola città del mondo antico che non sia perita come Ilio, come Ninive, come Babilonia. È la sola che non è affondata nell'immane naufragio della civiltà antica. Napoli è una Pompei che non è stata mai sepolta. Non è una città: è un mondo». Napoli città-mondo, così descritta da Curzio Malaparte, è un paesaggio dell'anima che non smette di riservare sorprese. Lo sanno bene Vittorio Del Tufo e Sergio Siano, i due popolarissimi giornalisti napoletani - autori della pagina domenicale "L'Uovo di Virgilio" sul Mattino - che da anni battono la città palmo a palmo a caccia del suo cuore esoterico e misterioso. Napoli Babilonia è il nuovo entusiasmante viaggio della coppia Del Tufo-Siano: dopo "L'Uovo di Virgilio" e Napoli pietra e lava, un nuovo straordinario documento giornalistico nel quale sono condensati anni di ricerche e di reportage in una delle città più antiche e stratificate del mondo. Un labirinto di volti, di voci, di storie, di memorie, di pietre e di ombre, nel quale i due autori si muovono da anni con l'acribia dei cacciatori di gemme, e di misteri. Napoli ha una storia ultramillenaria, ma è come se sotto questa storia si muovessero tanti percorsi e tunnel segreti, nei quali è conservato molto più di quanto non viene esposto: sicuramente è conservato molto più di quello che a un livello superiore è stato cancellato dalla storia, dal cemento o dal degrado. "Vogliamo portare i Napoletani in giro tra le proprie ombre, a spasso tra i ricordi e le visioni di vite passate", dicono Vittorio e Sergio. Ai lettori non resta che affidarsi a questa coppia di instancabili 'esploratori' urbani per viaggiare nello spazio e nel tempo, tra i misteri dell'archeologia, dell'esoterismo, della storia, dell'arte, dei culti perduti, della musica. Per superare le barriere del folklore e penetrare nel cuore incandescente della città-mondo.‎

‎Porta Carlo; Avondo Gian Vittorio‎

‎L'amor a l'e nen polenta. Detti e proverbi sulla vita quotidiana nella tradizione popolare piemontese‎

‎br. Con ij barbis a-i na nass gnun, Dòp dél brut temp a-i ven él bel, Quand a nasso tuti bej, quand a meuiro tuti brav, Se ij giovo a sa-vèjsso e ij vej a podèjsso...: quasi sempre ironici e sentenziosi, a volte ovvi al limite della desolazione, ma veri, spietati e amari, i detti, i modi di dire, gli epiteti della tradizione piemontese aprono scorci su un mondo perduto. È un mondo pieno di sapere e di saperi, di storia, di perle di umorismo al limite del nonsense, (Mòrtuus est, mai pì birbotavit), spesso scorretto (Et ses pì fòl che la guèra 'd Libia) e in più direzioni (Tre fije e na mare, quatr diav per un pare). Questo mondo vive ancora in noi, è un bagaglio che - volenti o nolenti - ci segue: ecco perché è utile e soprattutto divertente aprirlo, esplorarlo, scoprire l'origine degli oggetti che contiene e anche, in un certo senso, con questi oggetti farci i conti. D'altronde, A-i é gnun autar sensa cros. Dopo il fortunato Scapa travaj che mi i rivo, Gian Vittorio Avon-do e Carlo «Carlin» Porta ci guidano alla scoperta dei detti e modi di dire piemontesi dedicati alla vita quotidiana. Lo fanno con la competenza degli storici e la leggerezza di chi parla a un amico di una cosa loro, e con il sentimento di chi ti risponderebbe, dopo le tue scuse, perché per sbadataggine o per fretta gli hai dato la mano guantata: «L'amor a passa N guant...».‎

‎Cucchetti Gino; Mathlouthi P. (cur.)‎

‎Transilvania‎

‎br. Esperto del mondo magiaro, l'Autore ricostruisce le intricate questioni internazionali che videro Ungheria e Romania rivendicare la leggendaria patria di Dracula.‎

‎Centini Massimo‎

‎Streghe, religione e giustizia‎

‎br. Le streghe sono state oggetto di rispetto, ammirazione e venerazione, ma anche di sospetto, invidie, calunnie, persecuzioni.‎

‎Baraldi Mario Celso‎

‎Ma tu, sei da uova o da latte? Detti sul cibo di ieri, accadimenti di oggi, filosofia per domani‎

‎ill., br.‎

‎Epifani Salvatore‎

‎L'aquila, il maiale, il pane‎

‎br. La presente opera si articola in sette capitoli, i primi tre dei quali danno il titolo al libro, gli altri il sottotitolo. Tutti, comunque, hanno come comune denominatore aspetti della religiosità novolese, vista nel quadro delle vicende culturali e spirituali nazionali ed europee. Attraverso l'analisi simbolica di due animali - l'aquila e il maiale - ed attraverso una rigorosa ricostruzione storica dell'evento avvenuto a Novoli nel 1707, nel quale il pane, donato dalla Madre celeste, avrebbe avuto un ruolo fondamentale, l'autore ci offre una sua originale interpretazione di fatti e fenomeni visti sempre col conforto di adeguata documentazione archivistica e bibliografica.‎

‎Rainer Chiap Luisa‎

‎Krampus. Diavoli custodi‎

‎ill., br. Creature antiche e misteriose, la cui storia millenaria si perde tra le ombre del tempo e della tradizione alpina, carica di leggende e magia... Questo libro cerca di raccontare chi sono e soprattutto chi sono stati i Krampus, cercando di far luce sull'importanza della loro presenza, della loro funzione e sui motivi profondi della loro esistenza. Può essere letto come la spiegazione di una leggenda, tra aneddoti sulle loro origini storiche, caratteristiche, peculiarità simboliche e i racconti più emblematici legati all'incantevole Valcanale, loro dimora.‎

‎Te lo dico con un libro‎

‎brossura Questo libro nasce dal concorso "Te lo dico con un libro", edizione 2021. Il concorso, aperto a tutti i bambini e ragazzi che sentivano il desiderio di condividere con il mondo la propria esperienza, ha come fine ultimo proprio questo: far conoscere le difficoltà e i traguardi quotidiani di questi bambini. Neurodiversità, Adhd, Dop, Dsa, Asperger.‎

‎Farris G. Antonio‎

‎Pani tipici della tradizione algherese. Una cultura da troppo tempo dimenticata‎

‎br.‎

‎Tortorelli Chiara‎

‎Storia pettegola di Napoli. Chiacchiere, voci e dicerie, dalle passeggiate di Sartre e de Beauvoir alle seduzioni del cinema‎

‎br. Napoli è una città intrisa di vitalità e di passione, un luogo in cui, nel tempo, i personaggi più illustri e i popolani più umili hanno contribuito insieme alla nascita di un'infinità di storie, voci e pettegolezzi. Dal Caffè Gambrinus, in cui si rifugiava Benedetto Croce, alle sfrenate serate di Marinetti; da Lenuccia, eroina della Resistenza napoletana, a Totò e Maradona: una strepitosa galleria di luoghi, persone e incontri che hanno colorito la vita di Napoli, una serie di avvenimenti difficili da trovare nei libri di storia, ma che più di molti altri hanno contribuito a formare la cultura popolare partenopea come la conosciamo oggi. Chiara Tortorelli ci conduce in questo viaggio attraverso le storie più strane, piccanti ed emozionanti del Novecento napoletano, trasformando voci e pettegolezzi in preziose testimonianze di storia e di cultura. Non è pettegolezzo: è storia, da raccontare sottovoce! Tra gli argomenti trattati: Matilde Serao, Eduardo Scarfoglio, Gabrielle Bessard: un triangolo d'amore Salvatore Di Giacomo e Ferdinando Russo: la poesia che sfocia in rissa I giorni della resistenza. Storia di una combattente: Maddalena Cerasuolo Anna Maria Ortese e Adriana Capocci Belmonte: due donne allo specchio Il principe de Curtis e Liliana Gli amori di Eduardo: Luisella e Isabella Le donne secondo Massimo Troisi. Ricomincio da un sogno Sophia Loren, la seduttrice contesa tra Ponti e Cary Grant Diego Armando Maradona: l'ultimo scugnizzo Renato Caccioppoli e la follia Straniamento. Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir a Napoli Luciano De Crescenzo e Diotima. L'esperienza dell'amore napoletano.‎

‎Polito Vittorio‎

‎Storie curiosità e proverbi‎

‎ill., ril. La storia della tradizione dei proverbi nella lingua italiana risale al comune fondo culturale greco, latino, poi cristiano, medievale e rinascimentale. Già alla cultura greca si deve la preparazione di raccolte proverbiali, perché i proverbi, come gli indovinelli e gli enigmi, erano considerati una componente importante dell'arte oratoria e del bello stile. Inoltre, la ricchezza del panorama dialettale italiano si riflette in un'ampia varietà di proverbi in tutti i settori della vita, e il presente saggio trova il giusto collegamento con la precedente produzione letteraria dell'autore, studioso della cultura riguardante i dialetti in generale e, in particolare, della Baresità.‎

‎Nuccio Aldo‎

‎Abbanniate! Voci dal cuore di Palermo‎

‎ill., br. In questo libro illustrato. L'autore fa memoria degli antichi mestieri le cui tracce ormai sono sempre più smarrite e perdute nel tempo. Protagonista della rassegna è la città di Palermo che, con i suoi vicoli e remoti angoli, ha ospitato, e raramente ancora ospita, i classici venditori di frutta, verdura, carne, pesce e delizie varie, che affidavano unicamente alla propria inconfondibile voce il buon esito della proposta e della vendita di ogni genere alimentare e non solo. Ecco che nelle intonazioni e nelle cantilene degli "abbanniatori", i banditori appunto, risiede la più remota essenza della tradizione orale, indispensabile elemento delle nostre radici storiche, legate, esclusivamente, alle relazioni ed al contatto umano. Nel testo, a fianco del messaggio originale, il commento e la spiegazione di ogni singolo dettaglio; a chiusura un'utile glossario dei termini in vernacolo.‎

‎Scrosati Luisella‎

‎Il vero presepe. Tutte le statuine raccontate una per una‎

‎brossura‎

‎Giacomin Joan‎

‎The little book of makeup in Venice‎

‎ill., ril.‎

‎Giacomin Joan‎

‎Le petit livre du maquillage à Venise‎

‎ill., ril.‎

‎Costantino Giovanni‎

‎Cunti e raccunti de lu paise miu. Parte seconda‎

‎ill.‎

‎Alloggio Felice‎

‎Quando gli Dei dell'Olimpo passarono per Bari Vecchia‎

‎ril. Perché i baresi consumano molto i frutti di mare? "u crute de mare?"; Perché talune massaie baresi nella teglia di patate riso e cozze "la tièdde de patane ris'è ccozze" aggiungono la zucchina, mentre altre no?; Perché la società barese ha prodotto tanti scrittori e poeti vernacolari?; Lo sapevate che il primo fermo biologico marino avvenne a Bari vecchia oltre duemila anni fa? A queste e a tante altre domande l'autore propone una risposta, ipotizzando, in modo ironico e con una carica notevole di satira, che molte delle tradizioni, usi e costumi dei baresi siano nate ai tempi del paganesimo, quando anche a Bari vecchia si adoravano gli dei dell'Olimpo.‎

‎Fezia Laura‎

‎Misteri, crimini e storie insolite di Torino. Gli enigmi insoluti, i misteri oscuri e i delitti irrisolti della capitale italiana dell'esoterismo‎

‎br. Torino è una città densa di contraddizioni. Nelle sue strade all'apparenza piane e tranquille, il bianco e il nero, il bene e il male, la luce e l'ombra si mescolano fino a confondersi. Gli elementi segreti che la caratterizzano si nascondono agli occhi di chi non la conosce a fondo. L'aura magica che da sempre la pervade si perde nel silenzio dettato dalle regole d'oro degli antichi libri di magia. Questa unicità energetica unita all'elemento della segretezza che, come recitano i grimoires , i manoscritti esoterici medievali, deve contraddistinguere il lavoro di coloro che operano in senso cosmico, ha fatto sì che, nei secoli, Torino si sia affermata come Capitale dell'esoterismo italiano. Parallelamente si è consolidata una gran quantità di luoghi comuni che confondono la figura del mago con quella del ciarlatano, sedute spiritiche e una preoccupante diffusione di "sette sataniche" con la ricerca di una comunione cosmica. Laura Fezia ci accompagna in una escursione tra sacro e profano, alchimia e spiritismo, cronaca gialla e nera, nei luoghi più insoliti ed enigmatici della città piemontese, dove i crimini assumono connotazioni magiche e le storie parlano quasi sempre il linguaggio dell'arcano... Crocevia simbolico tra magia bianca e magia nera, a Torino tutto può accadere... Tra gli argomenti insoliti e misteriosi: Il portale dello zodiaco; Le signore dell'occulto; Luigia Sola e la misoginia di Lombroso; Una "liaison dangereuse" nella Torino degli anni Trenta; Il diavolo in via Gradisca; Serial killer a Torino; Tutti in fila al freddo per vedere lei; Un re dai modi poco regali; Un capo indiano a spasso per il centro; Il Buddha a Porta Pila.‎

‎Ferracin Francesco‎

‎Storie segrete della storia di Venezia. Il fascino di Venezia nelle vicende meno note della sua storia millenaria‎

‎br. Il mito di Venezia nacque nelle nebbie dell'ampia laguna, sulla costa orientale delle terre dei Veneti, durante l'ultimo secolo di vita dell'impero romano d'occidente. La leggenda racconta che i pacifici abitanti delle campagne, vista l'impossibilità di difendersi dalla piaga degli Unni, andarono a rifarsi una vita sugli inospitali isolotti della laguna, riparati da paludi e canneti e protetti da una miriade di canali. La città che prese lentamente forma in quel paesaggio salmastro era destinata a diventare la capitale di uno Stato che attraversò le tempeste della storia medievale e moderna indenne e pressoché immutato nella sua forma istituzionale, fino ad autodissolversi all'alba dell'epoca contemporanea. Le vicende narrate in questo libro svelano l'anima autentica di Venezia, una città unica al mondo che, invece di combattere l'elemento naturale ostile, il mare, è riuscita ad adattarvisi in un rapporto simbiotico, e addirittura a fondarvi la propria fortuna. Queste storie segrete possono aiutarci a capire quello che Venezia è stata e quello che potrebbe, forse, tornare a essere. Il mito della città sull'acqua tra arte, leggende e curiosità Tra gli argomenti trattati: la difficile nascita della Serenissima, figlia (illegittima) di due imperi; fortuna e disgrazie di Romano Mairano, mercante veneziano; Enrico Dandolo e la calda estate del 1203; il duca dell'arcipelago; il colpo di stato di Bajamonte Tiepolo; vite parallele di viaggiatori veneziani; la corte veneta della regina di Cipro; vita quotidiana a Venezia ai tempi del viaggio in Italia di Goethe; la sortita di Forte Marghera.‎

‎Baraldi Barbara‎

‎Misteri, crimini e storie insolite di Bologna. Alla scoperta dell'anima oscura, nascosta, sotterranea, esoterica e criminale della città‎

‎br. È antico il fascino di Bologna. Come un'ombra, percorre da secoli i vicoli del centro storico, i sotterranei e i portici che hanno reso celebre nel mondo la città. Tutti conoscono la Bologna "dotta", "grassa" e "turrita", ma solo in pochi conoscono i segreti, gli enigmi e i gialli del capoluogo emiliano. Come la necropoli dei vampiri emersa dalle viscere della terra durante i recenti scavi per l'alta velocità, o il codice mai decifrato inciso sulla Pietra di Bologna. Nella storia locale ci sono stati anche personaggi controversi come Girolamo Menghi, il più grande esorcista del Cinquecento, i cui libri furono inseriti nella lista dei testi proibiti dal Vaticano. Mentre le pagine della cronaca recente hanno portato alla ribalta figure ambigue come i poliziotti-criminali della banda della Uno bianca. E sempre nella storia contemporanea troviamo i delitti irrisolti del DAMS o l'ormai storica strage del due agosto, tra terrorismo e segreti di Stato. Barbara Baraldi, autrice definita dalla stampa «la regina del thriller gotico italiano», torna a raccontare la sua città, cogliendone l'anima oscura, il volto misterico, gli aspetti insoliti che ogni amante di Bologna dovrebbe conoscere. Una città misteriosa e ricca di segreti tutti da svelare. Tra gli argomenti insoliti e misteriosi: La città dei vampiri; I misteri della Bologna sacra; I predatori di tesori templari; 666 archi per la Madonna nera; Esoterismo e alchimia; Bologna tra magia e scienza; Il giudice che scomparve nel nulla; Delitti di gente perbene; Strage del 2 agosto 1980, segreti di Stato; Finestre che ridono: le case infestate.‎

‎Pisano Dario‎

‎La Firenze segreta di Dante. Alla scoperta della città accompagnati dal sommo poeta‎

‎br. Una giornata tra i monumenti sulle tracce di Dante Alighieri Nelle prime terzine del XXV canto del Paradiso , Dante rivela il suo doloroso sogno: ritornare a Firenze ed essere incoronato poeta, nel luogo stesso (il Battistero fiorentino) dove era stato battezzato. Questo libro è un'esplorazione narrativa dei luoghi che custodiscono la memoria dell'avventura umana e poetica di Dante Alighieri, segnata dall'esilio. Attraverso un itinerario percorribile in un giorno, La Firenze segreta di Dante ci guida in un percorso suggestivo, fortemente ancorato ai versi danteschi. Il primo biografo del sommo poeta, Giovanni Boccaccio, ha infatti più volte posto l'accento sul rapporto fra «Firenze madre e matrigna» e il suo più illustre figlio, amato e respinto. In questo libro si intende recuperare i momenti più intensi e concitati della riflessione boccacciana (e di altri biografi) per dare maggior profondità e prospettiva storica alle memorie dantesche di Firenze, invitando il lettore a soffermarsi su ognuna delle tappe proposte con il giusto riferimento poetico. Una giornata tra i monumenti sulle tracce di Dante Alighieri Firenze come Itaca. Il battistero; Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui; Guida poetica per il dantista itinerante; Il fiore di Roma; Giovanni Boccaccio e la favola di Dante e Beatrice bambini; Calendimaggio 1274; Le lapidi commemorative; Il sasso di Dante; La Descriptio Dantis; Dante e gli amici; I viaggi di Dante; Dante e la lussuria Dante mago.‎

‎Falconi Fabrizio‎

‎I fantasmi di Roma. La storia della città eterna attraverso i suoi misteri, le sue inquietanti presenze, le sue figure spettrali‎

‎ril. Lo spirito di Messalina, le ombre che frequentano le catacombe cristiane, i celebri spettri di Beatrice Cenci e Lucrezia Borgia; altri meno conosciuti come la bella Costanza De Cupis, il fantasma dalle mani mozze o l'infelice Emmeline che abitò la splendida Villa Stuart, e poi i fantasmi di Shelley e Keats fino alle ossessioni di Dario Argento: questo libro ripercorre la storia millenaria della città dei papi e degli imperatori da un punto di vista insolito, attraverso i racconti dei suoi fantasmi e delle sue presenze occulte. Ne emerge una Roma dai tratti magici, legata alle religioni e ai riti misterici del passato, alla tradizione etrusca, ai culti orientali, ai primi riti cristiani. Si parte dai fantasmi che si dice infestino i teatri della città antica e imperiale, per passare a quelli creati dai roghi e dai processi della Santa Inquisizione, e arrivare infine ad alcune presenze più vicine a noi: una finestra su una Roma esoterica misteriosa, inquietante e dal fascino sorprendente. Spettri, spiriti e inquietanti presenze in una storia parallela della città eterna Tra i fantasmi di Roma: Storia infelice di Berenice, l'amante dell'imperatore Tito, e del suo fantasma; Il Pantheon, monumento esoterico per eccellenza, e i suoi abitanti misteriosi; La notte delle streghe e il fantasma di Salomè al Laterano; Le geometrie di Athanasius Kircher e il suo spaventoso museo del Collegio Romano; Il fantasma di Donna Olimpia Maidalchini, la Pimpaccia, la donna più temuta di Roma; Piazza Vittorio e la porta magica degli alchimisti; Il terribile fantasma di Lorenza, moglie del Conte di Cagliostro; I fantasmi del Museo delle Anime del Purgatorio; Beatrice Cenci, il più famoso fantasma di Roma; I Borgia a Roma, una storia di fantasmi Costanza de Cupis, la nobildonna dalle mani mozze; Il fantasma della chiesa dei Cappuccini e il racconto gotico di Hawthorne; Shelley e Keats, fantasmi a Roma; I fantasmi di Emmeline e di Lord Allen e Villa Stuart; Il Quartiere Coppedè, set per Dario Argento.‎

‎Cacciari Patrizio‎

‎A Roma oggi se dice così. Dizionario e modi di dire del nuovo romanesco‎

‎br. Da "Ahò" a "bella pe' te", da "sto a rota" a "zagajà" ecco a voi il libro per scoprire, attraverso la sua lingua, qualcosa in più sulla Città Eterna. Il romanesco è una "lingua" in evoluzione, non un dialetto "in via d'estinzione" come lamentano i più pessimisti. Ci sono parole e modi di dire che ancora conserviamo dai tempi di Nerone, accanto ad altri che prendono in prestito lo slang della più moderna tecnologia, sconosciuti ai romani di qualche decennio fa. Il tutto si amalgama in un mix linguistico di straordinaria concretezza, che rispecchia il carattere dei romani, sbruffoni e bonaccioni, dissacranti e ironici, mai contenti. Questo dizionario non è un manuale linguistico, ma un modo diverso e divertente di raccontare Roma, i suoi abitanti, il loro modo di fare e di comunicare nella vita di tutti i giorni. Ogni parola è "tradotta" in italiano e poi commentata con aneddoti e piccole storie tratte dal mondo di oggi o dai ricordi di un passato che rivive nei racconti dei più anziani. Nel frasario finale, si illustrano le espressioni, insulti feroci o semplici sfottò, che risuonano nei vicoli e nelle strade congestionate della città. Insomma, si spazia dai sonetti del Belli alle battute dei personaggi dei film di Sordi e Verdone, dai versi di Califano alle dichiarazioni d'amore di Venditti, fino al "neo-romanesco" contemporaneo di Johnny Palomba e Diego Bianchi, in arte Zoro. A Roma oggi se dice così: Appiccicà; Cojonà; Inquartasse; Intuzzà; Monticiano; Piotta; Svortà; Stacce; Fattela pijà bene; Sto a schiumà; Vai cercanno Maria pe' Roma; A chi tocca nun se 'ngrugna; Magnatela 'na cosetta.‎

‎Cattabiani Alfredo‎

‎Simboli, miti e misteri di Roma. Un viaggio attraverso tremila anni di storia alla ricerca del significato nascosto di personaggi, opere d'arte e monumenti emblematici‎

‎br. Cupole, obelischi, archi trionfali, ma anche piante e animali, dal mitico fico ruminale, sotto il quale approdò la cesta con Romolo e Remo, alle salamandre sulla facciata di San Luigi dei Francesi. Tutta Roma è una costellazione di simboli che attraversano tre millenni di storia, spesso celati in monumenti che sembrerebbero pure decorazioni: come la fontana delle Tartarughe che idealmente raffigura il motto coniato da Augusto, «Festina lente» ovvero «Affrettati lentamente». Alfredo Cattabiani, studioso di simbolismo e di tradizioni popolari, ricostruisce in questo libro la mappa dei simboli fondamentali di Roma rivisitando anche i miti ad essi collegati, da quelli della fondazione della città fino alle leggende medievali. Ma non vi è mito senza mistero: come ad esempio quello della Lupa che allattò i gemelli o l'altro del nome segreto di Roma, mai svelato nonostante l'illusione di chi, come Giovanni Pascoli, credeva fosse Amore. Sfilano così sulla scena personaggi antichi e moderni, divinità e santi, elefanti sapienti accanto a gatti enigmatici, una Befana che assume le sembianze della lunare Anna Perenna, l'arcangelo Michele dagli attributi eguali a quelli di Toth e di Mithra, e infine cardinali e gesuiti attenti ai fiumi carsici delle tradizioni romane. La città eterna è una costellazione di simboli che attraversano tre millenni di storia. Il mistero della lupa; Le metamorfosi di Anna Perenna; Le piante simboliche di Roma; L'obelisco Bestiario di Mithra Ocno e l'asino; L'Ara della Vittoria; Le guide di Roma antica nel Medioevo; Il cardinale di San Pietro in Vincoli; La salamandra di San Luigi dei Francesi; «Festina lente»; Athanasius Kircher Elephas sapiens; San Michele protettore di Roma.‎

‎Di Liello Salvatore‎

‎Procida sacra‎

‎ill., br.‎

‎Ferrari Anna‎

‎Dormire, sognare. Sonno e sogni nella mitologia classica‎

‎ill., br. Nella mitologia classica i sogni costituiscono parte dell'armamentario del dio Sonno (Hypnos) e sono inviati talora direttamente dalle divinità maggiori dell'Olimpo per preannunciare agli uomini avvenimenti futuri, per metterli in guardia da eventuali pericoli, per far loro comprendere quale sia il volere divino. Ma esiste anche un dio Sogno personificato, Oneiros, diverso e indipendente da Hypnos, il Sonno, identificato spesso dai latini con Morfeo. Ed esiste una casa del sogno, che molti poeti, da Omero a Ovidio, hanno provato a descrivere in pagine di altissima poesia. La mitologia classica è ricca di riferimenti al sogno e di proposte di interpretazione del mondo misterioso che esso dischiude agli uomini. Non solo i poeti, ma anche gli storici lasciano ampio spazio, nei loro resoconti dei fatti del passato, all'irrompere dell'altrove rappresentato dal sogno. Vale dunque la pena di indagare, nella prospettiva del mito, quale ruolo gli antichi attribuivano a quella dimensione che non ha mai cessato di affascinare gli uomini di ogni tempo e che secondo qualcuno non è altro che un essere svegli da qualche altra parte.‎

‎Meyer Matthew‎

‎Kitsune. Le nozze della volpe e altre storie di yokai giapponesi. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. Dopo Hakutaku, Yeikai e Mononoke, la raccolta illustrata di yokai dell'antico Giappone si arricchisce di 113 nuove creature, tra le quali primeggiano le più potenti, insidiose e seducenti di tutte: gli spiriti volpe kitsune.‎

‎Fusco Amerigo‎

‎Gli antichi mestieri lombardi‎

‎brossura Lombardia, terra di lavoro. Un viaggio attraverso gli antichi mestieri di questa meravigliosa regione, dove l'avanguardia è fatta delle conquiste che hanno raggiunto grandi obiettivi partendo dalle piccole cose.‎

‎Roncoroni F. (cur.)‎

‎Proverbi erotici lombardi. Raccolti da Piero Chiara‎

‎br. "Quarantacinque «proverbi erotici lombardi» selezionati e annotati da Piero Chiara, con ironia e maliziosa arguzia. Il mondo che essi sottendono e rispecchiano è lo stesso dei personaggi «di paese» del 'Piatto piange' e di altri romanzi e racconti dello scrittore luinese: un mondo di persone semplici, la cui semplice saggezza si esercita su problemi come il sesso e la sessualità, i rapporti tra uomo e donna e tra moglie e marito, le funzioni fisiologiche, la morale comune e il contrasto tra essere e apparire. Il dialetto, che Chiara trascrive direttamente dal parlato badando più alla carica espressiva delle parole che alla filologia, accentua la forza del realismo e del pragmatismo di quella gente tanto acuta quanto sferzante, con le sue affermazioni sempre nette e con le sue dolorose certezze. Annunciata più volte agli amici, anticipata su riviste, promessa a vari editori e a lungo creduta perduta, questa «raccoltina» di 'Proverbi erotici lombardi' è stata ritrovata, per caso, tra le carte dello scrittore luinese." (Federico Roncoroni)‎

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