|
I racconti più brevi del Cile
br. Sono brevissimi questi racconti che salgono su dalla Terra del Fuoco, nella terra dell'epopea Araucana e della resistenza Mapuche; fulminei, con una clausola finale che riverbera verso l'attacco. In questa antologia sono stati raccolti da Inés Valenzuela e Franklin Quevedo racconti di 26 autori (dalla fine dell'800 ai giorni nostri) con una grande varietà tematica e formale che denuncia la continua ricerca di nuove tecniche e di nuove fonti di ispirazione.
|
|
Anonimo
Stregati. Leggende della tradizione bresciana
brossura
|
|
Poli Giuliana
L'antro della sibilla e le sue sette sorelle
br.
|
|
Clot Suzanne
Storie e leggende della Gran Bretagna
br. Da Re Artù a Robin Hood, dal folklore gallese alla Foresta di Sherwood, ecco una raccolta delle leggende più antiche dell'Isola di Britannia scritte per un pubblico di lettori e non di studiosi.
|
|
Cossu Nando
Al tempo del maiale. Comunità, lavoro e tradizioni nel villaggio Sardegna
br.
|
|
Quattranni Antonio
Viaggio nella civiltà contadina. I buoi e il carro
ill., br. I buoi aggiogati hanno caratterizzato per secoli l'attività agricola e con essa l'insieme della realtà rurale, dividendo l'esistenza quotidiana con i contadini che li "governavano", li chiamavano con un nome proprio e li reputavano risorsa di grande valore. Buoi da lavoro e carri agricoli sono ormai scomparsi e oggi è quasi impossibile vedere arare una pariglia aggiogata. E tuttavia questi animali sono ancora presenti nella nostra quotidianità; basti considerare le numerose espressioni linguistiche cui hanno dato origine. Il libro si compone di due parti: nella prima si rintracciano gli aspetti caratterizzanti e identificativi della presenza dei bovini nelle civiltà del Mediterraneo e dei buoi nel mondo contadino; nella seconda si ricostruisce l'evoluzione della trazione animale dalla preistoria al carro agricolo, che viene quindi descritto nei dettagli costruttivi. Di particolare interesse è la permanenza di conoscenze e pratiche relative al lavoro e al rapporto con i buoi, una cultura materiale che i contadini hanno tramandato per millenni pressoché intatta e che fino a circa cinquant'anni fa era ancora ben presente nel vissuto quotidiano.
|
|
Gasperini Brunella
Il galateo
br. Più che un libro di galateo, questo si può dire un libro di controgalateo. Il galateo tradizionale è oggi un anacronismo: una sovrastruttura corrosa, che non regge più alle spinte del nostro tempo svelto e concreto. Già la parola galateo, fa pensare a una sorta di stereotipata coreografia, frasi fatte e gesti di rito, oggi svuotato d'ogni vitalità e d'ogni autentico significato. Il ritmo, lo spirito, le situazioni del tempo in cui viviamo richiedono ben altre cose: cose come elasticità, immediatezza, buonsenso, spirito critico, ironia. Se il galateo inteso tradizionalmente vuol dire "guida al modo di apparire", il controgalateo, vuol dire "guida al modo di essere" e quindi vivere il più sensatamente possibile in questo tempo per molti versi insensato.
|
|
Martinis Mario
Usanze del lunario friulano. Itinerario mensile delle tradizioni regionali
ill., br. Un avvincente viaggio nel tempo rotante dell'anno friulano attraverso la riscoperta delle tradizioni legate a ogni mese e del lessico collegato a riti, credenze, feste, santi, costumi e superstizioni. Un percorso culturale e antropologico che tocca folklore, meteorologia, religione, mito, esoterismo, sapienza rurale, intrapreso nella consapevolezza che questo patrimonio di saggezza tradizionale si va perdendo sotto la spinta dei modelli culturali della società globale. Mario Martinis ha ricostruito sapientemente le parole del lunario rurale nel suo più esaustivo sistema circolare di rituali, pratiche e tradizioni, in un libro che rappresenta un'esaustiva enciclopedia demo-etno-antropologica dei mesi, un sistematico repertorio etnografico scritto con perizia e metodo enciclopedico, da consultare mese dopo mese, da conservare in ogni casa come testimonianza del ricchissimo patrimonio culturale del Friuli.
|
|
Busato Soprana Tiziana
Fork in Paris. Il Galateo per gli sbadati
ill., br. Torna più scoppiettante che mai Mrs Fork, la splendida donna custode di un antico privilegio che le permette di trasformarsi in forchetta. Parigi e la Francia saranno l'affascinante, e a volte difficile, palcoscenico di questa nuova avventura. Nel viaggio alla scoperta della Francia si accompagnerà a una famosa diva francese: da Cannes alla Borgogna, dalla Costa Azzurra ai fari della Bretagna, passando per una mitica cena di gala al Ritz di Place Vendome, parlando di moda, cibo, abitudini, senza risparmiare commenti e battute, proprio come è nel suo stile. Fra un viaggio e l'altro, Mrs Fork ci porterà ad assistere a una laurea al Palazzo del Bo di Padova, ci sorprenderà una nevicata a Venezia e conosceremo Arsenio Lupin, un dolce bassotto nano. Ma una domanda resterà fino alla fine: riusciranno Mrs Fork e Pierre a fare pace? Il racconto è un brillante pretesto per chiarire usanze, tradizioni e cliché francesi, spesso diversi dal resto del mondo, e per spiegare in modo divertente ma approfondito le regole del galateo contemporaneo e del cerimoniale internazionale.
|
|
Cattabiani Alfredo
Volario. Simboli, miti e misteri degli esseri alati: uccelli, insetti, creature fantastiche
br. "Volario" è un viaggio fantasmagorico, attraverso il tempo e lo spazio, alla scoperta di miti, simboli, leggende, proverbi, feste, opere letterarie e figurative ispirate dagli esseri alati; un viaggio in cui, uno dopo l'altro, si aprono davanti agli occhi del lettore scenari fantastici di uomini, dei e creature immaginarie, e in cui si intrecciano osservazioni naturalistiche e rievocazioni storiche, tradizioni popolari e considerazioni filosofiche. Tra colibrì, farfalle, ippogrifi e vampiri, Alfredo Cattabiani situa così ogni simbolo nel contesto suo proprio offrendo, grazie ai numerosi esempi tratti dalle arti figurative, la possibilità di interpretare correttamente quadri, sculture, emblemi, rappresentazioni religiose e raffigurazioni architettoniche. E ci offre un'opera unica, improntata a un amore «religioso» per l'universo animale, che è anche una straordinaria miniera di fiabe e leggende che hanno per protagonista il mondo alato.
|
|
Francobandiera Claudio
Origine e significato dei simboli natalizi
ill., br. Scoprire l'origine ed il significato più profodo che ci ha tramandato la tradizione secolare di alcuni simboli del periodo più magico dell'anno, il Natale, per riscoprire il senso spirituale e metafisico di questo periodo per viverlo in tutta la sua pienezza. Approfondire il significato del simbolo, visto nelle varie rappresentazioni, in quanto messaggero di valori e sensazioni difficilmente trasmissibili nella loro interezza con un linguaggio logico-discorsivo. Coltivare la memoria storica e rivivere i ricordi personali legati a tradizioni familiari può essere uno dei tanti argini al diffondersi del Cancel-culture o Big-reset oggi tanto di moda.
|
|
Pica Giuseppe
Napoli, voci antiche di strada
br. Un libro che descrive le voci di una Napoli del tempo che fu. Voci scomparse, ancora vive nella memoria nella memoria di pochi, rappresentano una splendida tavolozza di colori qual'è la città di Napoli. I venditori ambulanti avevano una voce tenorile o baritonale? Ognuno aveva la sua ed il timbro e l'intonazione di ciascuno, identificava anche il prodotto commercializzato. Strade antiche, vicoli, artigiani, guagliune, figliole, guappi con i loro vestiti e le loro note, insomma un teatro a cielo aperto che in questo libro trovano la loro rappresentazione migliore.
|
|
Bellussi Alberta
La biondina in gondoleta. Leggende, modi di dire, ricette, canzoni venete
br. Leggende, modi di dire, ricette, canzoni pongono la lente d'ingrandimento su una regione, il Veneto, ricca di tradizioni e di folklore che ha saputo coniugare i capisaldi della sua storia passata con gli spunti e le opportunità dei tempi moderni. Su tutta la narrazione si staglia il fascino eterno della città di Venezia, la perla dell'Adriatico
|
|
Calamai Giovanni Affortunato
Il letto della Baciocca e altre storie. Una girata in Toscana
ill., br. Un viaggio in Toscana alla ricerca di aneddoti, leggende, fatti tragici, racconti, storie, vicende piacevoli e modi di dire collegati a varie città e località di questa terra che meritano essere ricordati e valorizzati. Giovanni Affortunato Calamai accompagna il lettore in un itinerario spazio-temporale insolito, divertente, ricco di sorprese: i palombari di Viareggio, l'isola di Zanara, l'Albero d'oro, il sacrificio di Prato sono solo alcune delle tappe che contraddistinguono questo percorso, costruito pensando a quanto di una regione si debba non perdere, quanto piuttosto scoprire, conoscere e amare.
|
|
Schwamenthal Riccardo; Straniero Michele L.
Dizionario dei proverbi italiani con alcune varianti dialettali
brossura
|
|
Lapucci Carlo; Antoni Anna Maria
La simbologia delle piante. Magia, leggende, araldica e curiosistà del mondo vegetale
ill., br. Anello tra la vita minerale e quella animale, tra la materia e l'anima, tra la terra e il cielo, il regno vegetale sembra racchiudere in sé il mistero della vita. Per questo ad alberi, piante, fiori e frutti sono stati attribuiti nei secoli diversi significati a seconda dei popoli e delle culture, delle credenze religiose e delle latitudini geografiche. In questo dizionario, preceduto da un approfondito saggio introduttivo, gli autori raccolgono e analizzano i connotati simbolici delle più importanti piante conosciute, ricordandoci le loro proprietà e la loro importanza nella storia dell'uomo, e arricchendo ogni voce con curiosità e riferimenti alla letteratura e al folklore.
|
|
Maschio Claudia; Saccalani L. (cur.)
Storia e magia del Natale. Alla scoperta di origini, tradizioni, fiabe e leggende
ill., br. Un percorso a ritroso nel tempo per scoprire le origini delle festività più amate tra tradizioni millenarie e fiabe divertenti, nuove o antiche, classiche o moderne. Un minuzioso lavoro di ricerca e di analisi delle fonti storiche, scientifiche e religiose attribuisce al testo un carattere "enciclopedico", sostenuto da un esauriente indice analitico che consente di trovare agevolmente le voci e i temi desiderati. Ogni sezione è arricchita da una serie di incantevoli fiabe, ora recuperate da tradizioni lontane, ora scaturite dalla fantasia dell'autrice. Le illustrazioni sostengono il percorso della narrazione fiabesca legando tra loro, con un sottile filo di inchiostro nero, storia, tradizione, leggenda.
|
|
Antiche leggende celtiche
ill., br.
|
|
Eco Umberto
Storia delle terre e dei luoghi leggendari
br. La nostra immaginazione è popolata da terre e luoghi mai esistiti, dalla capanna dei sette nani alle isole visitate da Gulliver, dal tempio dei Thugs di Salgari all'appartamento di Sherlock Holmes. Ma in genere si sa che questi luoghi sono nati solo dalla fantasia di un narratore o di un poeta. Al contrario, e sin dai tempi più antichi, l'umanità ha fantasticato su luoghi ritenuti reali, come Atlantide, Mu, Lemuria, le terre della regina di Saba, il regno del Prete Gianni, le Isole Fortunate, l'Eldorado, l'Ultima Thule, Iperborea e il paese delle Esperidi, il luogo dove si conserva il santo Graal, la rocca degli assassini del Veglio della Montagna, il paese di Cuccagna, le isole dell'utopia, l'isola di Salomone e la terra australe, l'interno di una terra cava e il misterioso regno sotterraneo di Agarttha. Alcuni di questi luoghi hanno soltanto animato affascinanti leggende e ispirato alcune delle splendide rappresentazioni visive che appaiono in questo volume, altri hanno ossessionato la fantasia alterata di cacciatori di misteri, altri ancora hanno stimolato viaggi ed esplorazioni così che, inseguendo una illusione, viaggiatori di ogni paese hanno scoperto altre terre.
|
|
Lammel Annamaria; Nagy Ilona; Alessandrini R. (cur.)
La Bibbia contadina. Storie e leggende
br. Nel corso di varie indagini sui racconti di tradizione orale nelle campagne di Ungheria, Austria, Slovacchia, Romania e Paesi della ex Jugoslavia, due etnologhe hanno scoperto l'esistenza di una Bibbia di origine contadina. E hanno salvato dall'oblio centinaia di narrazioni che appartengono a una tradizione europea millenaria. Racconti lirici e magici, divertenti e osceni, ispirati alle vicende bibliche e alla storia del cristianesimo, restituiscono la struggente riflessione del mondo che li ha conservati e trasmessi oralmente durante le veglie. I grandi episodi e i personaggi della storia santa si intrecciano così alle narrazioni apocrife e leggendarie e alla saggezza popolare dei racconti e dei proverbi.
|
|
Alajmo Roberto
L'arte di annacarsi. Un viaggio in Sicilia. Ediz. illustrata
ill., br. Annacare/annacarsi è in dialetto siciliano un verbo insidioso, difficilmente traducibile in italiano. Quel che più si avvicina è cullare/cullarsi, ma non è proprio la stessa cosa. L'arte di annacarsi prevede il muoversi il massimo per spostarsi il minimo. Una immagine che descrive bene lo spirito dell'isola e più ancora la disposizione d'animo dei siciliani tessuta di diffidenza. Ogni viaggio in Sicilia, anche quello intrapreso in questo libro, diventa una specie di danza immobile attorno alla geografia e alla filosofia, alla storia, al folklore e alla gastronomia, scoprendo che fra le diverse discipline esistono continui rimandi a una trama inestricabile. "Pur restando immobile, l'Isola si muove. Non è uno di quei posti dove si va a cercare la conferma delle proprie conoscenze. È invece un teatro dove le cose succedono da un momento all'altro. È un susseguirsi di scatti prolungati, pause per rifiatare e ancora fughe in avanti". Come l'Isola, Alajmo procede a zig-zag in un itinerario non lineare, senza vincoli di percorso né di tempo, da un capo all'altro, sulla base di pure suggestioni, guidato dalla bellezza, accompagnato da un lucido pessimismo. Come un atto d'amore che non si nasconde nessuna vergogna dell'oggetto amato: capita di innamorarsi di una canaglia. E anche se lo sai, che puoi farci?
|
|
Magni Emilio
A Milan i morön fan l'üga
brossura "Fa minga la figüra del cicculatée", "Lasal in dal so broeud", "El dorma da la quarta", "Tutt a 'n bott": ormai non capita quasi più neanche in campagna di sentire queste belle espressioni dialettali. Poche parole e una grande efficacia comunicativa: "Sun mezz in gèsa" per dire che uno non stava tanto bene, mentre a mettere pace quando moglie e marito avevano avuto da discutere tutto il giorno arrivava "l'avucatt Cuerta". L'autore, che per il dialetto prova infinite emozioni, ci accompagna in un nuovo viaggio fra i pensionati del "canton di ball" che ci raccontano storie, aneddoti e tradizioni popolari della cultura meneghina che si vanno perdendo.
|
|
Calasso Roberto
Le nozze di Cadmo e Armonia
br. Come Zeus, sotto forma di toro bianco, rapì la principessa Europa; come Teseo abbandonò Arianna; come Dioniso violò Aura; come Apollo fu servo di Admeto, per amore; come il simulacro di Elena si ritrovò, insieme a quello di Achille, nell'isola di Leukè; come Erigone si impiccò; come Coronis, incinta di Apollo, lo tradì con un mortale; come le Danaidi tagliarono la testa ai loro sposi; come Achille uccise Pentesilea e si congiunse con lei; come Oreste lottò con la follia; come Demetra vagò alla ricerca della figlia Core; come Core guardò Ade e si vide riflessa negli occhi di lui; come Giasone morì, colpito da una trave della nave Argo; come Fedra smaniò invano per Ippolito; come gli Olimpi scesero a Tebe per partecipare alle nozze di Cadmo e Armonia...
|
|
Di Francia Letterio; Lazzaro B. (cur.)
Re Pepe e il vento magico. Fiabe e novelle calabresi
ill., ril. C'era una volta la punta dello stivale, l'estremo lembo della penisola che come un forziere ha custodito gelosamente per quasi un secolo sessantuno fiabe venute da lontano a mettere radici in mezzo agli aranceti, tra le cicale e le zagare, e all'ombra di monti ombrosi stretti tra due mari pescosi di storie. Raccolte e trascritte in dialetto calabrese da un fine intellettuale come Letterio Di Francia, studioso della novella italiana e di fiabe popolari, queste storie, passate di bocca in bocca e narrate principalmente da donne, ci vengono restituite oggi in italiano per poterne apprezzare tutta la vivacità e la freschezza. La loro ricchezza non era sfuggita a Italo Calvino, che per la sua raccolta di Fiabe italiane ne aveva scelte cinque, in cui trovava "motivi originali e rari". Fiabe preziose, dunque, che sanno di zucchero e farina, dove nei boschi di ulivi agitati dal vento s'incontrano reucci impastati a mano, dalla bocca piccante come un peperoncino, e reginotte dalla pelle di ricotta... Accanto a questi e ad altri personaggi dai nomi suggestivi, si muovono i protagonisti già noti del nostro immaginario fiabesco, da Raperonzolo nei panni insoliti di Prezzemolina a Biancaneve qui nelle vesti di Chioccia d'oro.
|
|
Canova G. (cur.)
Fiabe e leggende yemenite
brossura Lo Yemen, l'antica Arabia Felix, possiede un ricco patrimonio di fiabe, miti e leggende, le cui radici affondano nella sua storia millenaria. Ancora ben vivo è il ricordo delle antiche stirpi yemenite, delle vicende dei loro sovrani quali la regina di Saba, della famosa diga di Marib, la cui distruzione ha comportato un inarrestabile declino della civiltà sudarabica. Eco di questi avvenimenti si trova nelle fonti storiche e letterarie in lingua araba, come pure nelle fiabe e leggende ancor oggi diffuse per tradizione orale in Yemen. Questo volume si suddivide in due parti: la prima è dedicata a miti e leggende yemenite, con traduzioni da fonti storiche arabe; la seconda presenta una scelta di fiabe della tradizione popolare.
|
|
Tassi Fulvio
Il Rinascimento del tatuaggio. Il significato psicologico di un'arte millenaria
ill., br. Il tatuaggio s'impone oggi come un'autentica moda che esprime il desiderio di affermare la propria personalità, a fronte di una realtà spesso oscura e depressiva. Ma, diversamente da tante semplici tendenze, l'arte del tattoo presenta una notevole stabilità nel tempo e numerosi aspetti riguardanti sia le forme che i contenuti. Ricco d'immagini e di riferimenti al mondo della musica, della letteratura gotica, dei mass media, il volume si rivolge a tutti coloro che vogliono orientarsi nell'intricato universo del tatuaggio contemporaneo, tanto come osservatori di un fenomeno così diffuso, quanto come soggetti alle prese con la decisione se farsi o no un tatuaggio, cosa e dove tatuarsi. Assumendo una prospettiva psicologica, in primo luogo s'indagano le ragioni profonde che portano a voler scrivere se stessi sulla pelle indelebilmente. Si analizza poi l'estetica del tatuaggio: come esso modifica l'immagine corporea e come le qualità formali del disegno incidono sulla comprensione o meno di ciò che s'intende rappresentare. Il terzo tema affrontato concerne l'area del significato, cioè il modo in cui il tatuaggio può veicolare contenuti interiori e vissuti soggettivi.
|
|
Maresca Paola
Erbe e piante delle dee, regine, alchimiste e maghe
ill., br. L'indissolubile legame tra donne e natura è testimoniato dal fatto che la conoscenza delle piante e delle loro proprietà è sempre stata legata a figure femminili. L'intreccio semantico tra donne e piante, tra divinità femminili e vegetazione sembra trovare conferma fin dall'antichità. Infatti la Grande Dea venerata in tutto il bacino del Mediterraneo, divinità della terra e della fertilità, è anche la signora delle piante, sempre associata ad un simbolo vegetale. Alla figura di questa Grande Dea, madre degli dei e degli uomini, che appare continuamente nelle mitologie primitive associata ai cicli rigenerativi, erano consacrati luoghi e templi.
|
|
Perucchietti Enrica; Battistel Paolo
I figli di Lucifero. Il segreto perduto della stirpe dei Cagots
br. Lungo i Pirenei ha abitato per secoli un misterioso gruppo di persone, spesso colpite da terribili persecuzioni. Conosciute come Cagots, la loro origine resta tuttora ignota. Le fonti medievali ne parlano come di «costruttori», carpentieri, tagliatori di pietre e fabbri. È certo che si tendeva a isolarle e a trattarle come degli «intoccabili», rendendole oggetto di disprezzo e intolleranza. Ma costituirono anche materia di studio per i medici di corte del re Enrico IV di Navarra. Come segno d'infamia dovevano portare cucita sul petto, o sulla spalla destra, una zampa d'oca dipinta in rosso e in testa un berretto tipico delle confraternite e degli iniziati. I piedi dovevano essere ben avvolti in calzature che ne nascondessero la presunta deformità: si raccontava infatti che avessero gli arti inferiori palmati, una caratteristica che li faceva identificare nella religione basca come i figli delle Lamie. Quale segreto nasconde questa «razza maledetta»? La loro vicenda misteriosa e tragica è una ferita ancora aperta nella storia dell'Europa, come dimostra l'enorme fascino che i Cagots ebbero sui nazisti, attratti dalla presunta esistenza di «razze» dotate di un DNA «diverso», quel codice genetico che legherebbe alcune minoranze europee fra di loro, frutto di una leggendaria discendenza da Lucifero.
|
|
Bertone Enrico
Viaggio nelle tradizioni del vecchio Piemonte. Tra sacro e profano
ill., br. Il sacro e il profano, considerate due dimensioni opposte, non erano poi così lontane per l'uomo del passato, si accostavano quotidianamente e coloro che credevano in un essere supremo non potevano certo vivere di solo spirito. Così nel tempo nacquero gesti, rituali, consuetudini, credenze, proverbi, che formarono quell'immenso bagaglio culturale che caratterizzava il mondo contadino del passato. Oggi la civiltà contadina ha inesorabilmente varcato la soglia del declino e la società moderna ha cancellato gran parte delle antiche tradizioni, ma le contraddizioni dell'esistenza umana restano come nel passato.
|
|
Di Grado Antonio
Catania: due o tre cose che so di lei
br. Micio Tempio e sant'Agata, la torre Alessi e il mare occultato, la "Milano del Sud" e la "Seattle italiana", la città-carcere di De Roberto e la città-salotto di Brancati, il monastero dei Benedettini e le penombre di villa Bellini, i poeti estinti e le operaie del sesso, le risate di Franco Battiato e le sgroppate del "Papu" Gomez, la "primavera" di Bianco e il porto franco dei valdesi, e tant'altro e altri ancora, giocano a rimpiattino e di tanto in tanto si mandano un fischio in questa rievocazione che a un tentativo di analisi critica, a un brusco "à nous deux" con una città multanime, inevitabilmente e inestricabilmente mescola il canto di sirene della memoria.
|
|
Toso Fei Alberto; Gullino Beppe
Veneziana. Personaggi e leggende che hanno fatto la storia della Serenissima
ill., br. La storia di Venezia è stata creata soprattutto dai suoi abitanti, persone straordinarie che ebbero la capacità di leggere gli avvenimenti e governarli sapientemente, che alimentarono il mito della città reinventandone le origini e finendo per piantare radici profonde nelle leggende, le stesse che ancora oggi definiscono imprevedibilmente la toponomastica dei suoi luoghi. In questo libro si viaggia tra i nomi e i racconti della laguna, fili che si intrecciano a formare il tessuto urbano di quella che fu la più moderna tra le città antiche, con leggi, consuetudini e costumi fuori da ogni norma, che la resero (e la rendono) non solo unica, ma avanguardistica e strabiliante.
|
|
Centini Massimo
Il sapere dei nostri vecchi. Saggezza medicina superstizione e credenze nella tradizione del Piemonte
ill., ril. Oggi che le voci dei nostri vecchi sono sempre più flebili - e in tanti casi ormai mute - abbiamo il dovere di non dimenticare il ruolo della cultura popolare; dobbiamo cercare di salvaguardarla, senza enfasi e con il necessario equilibrio, per non perdere di vista la nostra identità, le nostre radici, il nostro modo di essere nella storia. Un modo di essere connaturato, che talvolta ci ha fatti crescere con la consapevolezza che in alcuni luoghi masche o forse faje, poco importa, si ritrovino per ballare e adescare i meno attenti, trascinandoli così nel loro vortice colmo di mistero. Un modo di essere che ci ha anche insegnato ad ascoltare gli spiriti e i folletti: figure senza nome di un mondo rimasto inscritto nel nostro Dna. Per sempre. Le pagine di questo volume ci indicano il modo per guardare al nostro passato con orgoglio, con soddisfazione, in qualche caso con rimpianto. Oggi più che mai l'uomo ha bisogno di un punto di riferimento: corre troppo, medita pochissimo, si proietta nel futuro perdendo di vista ciò che effettivamente è e ciò che è stato. Consapevoli che la tradizione popolare non è espressione di una sola regione, o di un solo paese, gli uomini devono contribuire alla riscoperta e alla conservazione della cultura popolare degli antenati. Questa memoria va rinnovata, quando è fattibile e nella giusta misura, per poi affidarla ai figli. In questo modo sarà possibile educarli ad amare un passato forse più semplice, ma certamente provvisto di una propria forza e di una tradizione...
|
|
Dalla Zorza Csaba
Buone maniere. Guida contemporanea allo stile, per distinguersi in ogni occasione
ill., ril. "Viviamo in un mondo che va molto in fretta, tanto da non avere spesso più il tempo di osservare le cose e di vedere, nella semplice quotidianità, la vera bellezza. In questo rincorrersi di impegni e scadenze, i più si dimenticano una parola gentile. Una risposta cortese. Quelle attenzioni piccole ma importanti, che trasformano la vita da un semplice susseguirsi di momenti in un racconto che vale la pena leggere, o ascoltare. Dove andiamo, così in fretta, da non aver più il tempo di usare un tovagliolo vero, anziché uno di carta? Di apparecchiarci la tavola per la colazione? Di essere cortesi con il prossimo, galanti con una donna, altruisti con chi divide con noi lo spazio di una scrivania o lo scompartimento del treno? Non andiamo da nessuna parte, in realtà. Viviamo una vita che, senza buone maniere, resta senza bellezza. Trovo dunque che partire per cercare il bello, in quello che facciamo ogni giorno, possa essere un modo per salvarci dall'apatia di un'esistenza arida, senza cortesia, senza amore. Non mi riferisco alla semplice regola, ma a quelle buone maniere che ciascuno dovrebbe far proprie, ed esercitare nel giusto modo, con il solo scopo di contribuire a rendere maggiormente vivibile l'oggi. Platone disse: "La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito". Con lo stesso criterio, ritengo che il riuscire ad avere buone maniere sia mescolare in giuste proporzioni la regola e il buon senso..." (Csaba Dalla Zorza)
|
|
Ciampoli Domenico
Fiabe abruzzesi
br. La raccolta include storie raccolte dal Ciampoli nel corso dei suoi peregrinaggi in lungo e in largo per l'Abruzzo a cavallo tra la fine dell'800 e l'inizio del '900. Fiabe abruzzesi getta luce sulle tradizioni e sul folklore di una tra le regioni più suggestive d'Italia.
|
|
Cavallo Giorgio Enrico
A la manera 'd Gianduja
ill., br. Uno, nessuno e centomila Gianduja. La storia del burattino simbolo del Piemonte è talmente vasta e variegata da meritare un libro che la affronti analizzandola sotto tutti i punti di vista. Il lettore potrà scoprire chi furono gli inventori di Gianduja - dei quali si forniscono forse per la prima volta degli spunti biografici precisi e documentati - e si sorprenderà della complessità degli spettacoli che lo videro protagonista. Immagini d'epoca delle Giandujeidi e dei carnevali ottocenteschi permetteranno di "immergersi" in una Torino molto, molto diversa da quella odierna. Ed oggi? Gianduja vive ancora nell'arte di marionettisti e burattinai che, intervistati dall'autore, narreranno il loro particolarissimo mondo. Per concludere con la realtà delle associazioni, la Famija Turinèisa e l'Associassion Piemontèisa che mantengono viva l'immagine del Gianduja simbolo di Torino; in modo particolare, questo volume ha il pregio di contenere l'autobiografia di Andrea Flamini, per oltre mezzo secolo il Gianduja dell'Associassion, dettata all'autore con il desiderio di vederla, prima o poi, pubblicata.
|
|
Campbell Joseph
Miti per vivere
br. Qual è il ruolo contemporaneo della mitologia? Possiamo utilizzare i miti per sollevarci dall'ansia che pervade la vita moderna oppure questa ne viene nutrita? In questo libro Joseph Campbell esplora il potere senza fine dei miti universali che influenzano le nostre vite quotidiane ed esamina il processo di creazione della mitologia dal passato più arcaico e primitivo al presente, facendo sempre riferimento alla fonte da cui deriva tutta la mitologia: l'immaginazione creativa. L'autore sottolinea come i confini che dividono la terra siano stati distrutti: i miti e le religioni in tutto il mondo hanno sempre seguito archetipi di base che non sono esclusivi a un popolo, una regione o una religione. Egli indica come dobbiamo ricercare e saper riconoscere i loro denominatori comuni per consentire a questa conoscenza di essere utilizzata. Lo scopo è risvegliare gli individui dai labirinti della psiche all'autoconoscenza e compiere il potenziale umano in tutto il pianeta.
|
|
Padovano Aldo
Alla scoperta dei segreti perduti di Genova. Curiosità, misteri e aneddoti di una città che non smette mai di stupire
br. Genova è una città ricca di misteri e di racconti affascinanti. Aldo Padovano offre al lettore una panoramica a trecentosessanta gradi su fatti inediti e personaggi eccellenti che hanno contrassegnato la storia di Genova nell'arco di diversi secoli. Dalla Genova del Trecento raccontata dal novelliere toscano Franco Sacchetti, alle ascensioni dei palloni aerostatici nella spianata del Bisagno e ai primi voli all'aerodromo del Lido D'Albaro, dalla "dolce vita" a Genova del principe Edward, fratello di re Giorgio III d'Inghilterra, al caso del raggiro ai danni dello scrittore francese Honoré de Balzac. E poi storie ancora più sorprendenti, come quella sull'arrivo degli animali esotici a Genova o sul circolo dove ai primi del Novecento si tenevano famose sedute spiritiche. Un modo originale e unico per conoscere una delle città più belle e visitate d'Italia. Dal fantasma del teatro Carlo Felice alla truffa a Honoré de Balzac: Genova è un mistero da scoprire Tra le curiosità: Honoré de Balzac vittima a Genova di un odioso raggiro; Genova, la patria del cicisbeismo; la dolce vita del duca di York a Genova; la "maledizione" del teatro Carlo Felice; l'inventore del bombardamento aereo; la Genova del trecento che non ti aspetti; animali esotici a Genova: dai caravanserragli ai giardini zoologici; il circolo scientifico Minerva, dedicato allo studio dei fenomeni paranormali.
|
|
Ferrante David
Il dolore della luce. Racconti di streghe, fantasmi e di me
ill., br. Il passato ha ombre lunghe e radici profonde che possono abbracciarci o, al contrario, avvolgerci così strettamente da ucciderci. La ricerca della luce si fa esigenza vitale, ma è accompagnata dalla sofferenza - la stessa del neonato che spinge per uscire dal grembo materno, e del morente proteso verso la luce che è liberazione da ogni suo male. In quella terra di mezzo tra la vita e la non-vita, anche le visioni assumono una corporeità a volte consolatoria, a volte angosciante. È lo spaesamento dell'uomo solo davanti all'inconoscibile: inerme, confuso, inadeguato, per quanto si sforzi di lottare, non ha modo di opporsi alla ferocia di un destino ineluttabile. In questi cinque racconti David Ferrante fa rivivere la memoria dell'antica sapienza abruzzese intrisa di rituali, superstizioni, rimedi magici e credenze sopravvissute alla polvere del tempo. Animano le sue pagine leggendarie figure mostruose, personaggi ambigui, maestri d'inganni e donne affascinati nella loro inafferrabile unicità. È un viaggio tra passato e presente, tra fantasia e verità, che si traduce in un sofferto, emozionante amalgama di crudeltà e amore.
|
|
Morazzoni Giuseppe
Il presepe napoletano. Ediz. italiana e inglese
ill., br. La tradizione del presepe ha creato a Napoli un'arte popolare e caratteristica unica al mondo. Dalle prime riproduzioni della Natività nelle chiese, al presepe "borghese" allestito in casa dei ricchi napoletani, fino ad arrivare al Settecento, "secolo d'oro" delle rappresentazioni presepiali - divertissement dei nobili e persino della Corte Borbonica - questo libro ripercorre la storia di uno straordinario fenomeno, che non smette di regalare emozioni. Lo spettacolo del presepe continua infatti a rinnovarsi nella creatività di formidabili artigiani, come il napoletano Fabio Paolella, le cui figure accompagnano il documentato itinerario tracciato da Morazzoni, ricco di aneddoti e di curiosità, per la prima volta tradotto anche in lingua inglese, a cura di Phil Sands.
|
|
Carnino Andrea
L'attesa e la memoria. Almanacco delle feste popolari e delle antiche tradizioni. In Italia e in Europa
br. Con questo libro ho voluto raccontare le antiche tradizioni legate a Santi, venerati dalla Chiesa cattolica, e le festività religiose in Italia e in Europa, mettendo al centro della mia narrazione la figura del contadino, indispensabile nella nostra società. Tralasciando volutamente le feste più importanti come il Natale, che tutti noi conosciamo, ho concentrato la mia attenzione su altri giorni, non festivi in tutta Italia, ma molto importanti per la collettività, in quanto intrisi di usanze secolari. Il volume è frutto di un lavoro pluriennale ed è nato grazie alla mia grande passione per le antiche tradizioni. Le nozioni inserite le ho apprese leggendo moltissimi libri, alcuni antichi, e ascoltando il telegiornale delle ore 13 di TF1, presentato dal grande giornalista Jean-Pierre Pernaut, deceduto il 2 marzo 2022. Egli, con la sua passione nell'illustrare al pubblico le diverse usanze delle regioni francesi, ha saputo coinvolgermi accrescendo ancor di più il mio interesse per questi argomenti. Un libro da leggere e rileggere durante il corso dell'anno, in modo da comprendere ed amare ancor di più le nostre belle usanze e perpetuarle per le generazioni future.
|
|
Libera Roberto
Storie di streghe, fantasmi e lupi mannari nei castelli romani. Viaggio nel folklore di Albano Laziale e dintorni in compagnia dei ricordi di Aldo Onorati
br. Il mondo soprannaturale delle culture contadine e gli esseri che lo popolavano sono solo il frutto della fantasia o, forse, è possibile trovare altre chiavi di lettura che svelano significati simbolici profondi e fatti tanto incredibili quanto reali. Fantasmi che testimoniano sopravvivenze di antichi culti della tradizione italica precristiana; donne che esprimono tutta la voglia di ritagliarsi un ruolo attivo nella società rurale, perseguitate nei secoli come streghe; guerrieri lupo e bambini allevati dai lupi, sono realtà che stanno dietro il fenomeno dei lupi mannari. Questo libro sul folklore dei Castelli Romani ha preso in esame alcune delle tradizioni che appartengo alla ricchezza della cultura popolare dell'area a sud di Roma. Le storie locali, raccolte dall'autore, sono approfondite e analizzate attraverso la comparazione con le culture del passato e con le tradizioni di altri paesi. Grazie al lavoro sul campo e allo studio delle fonti, in queste pagine è raccolto parte di quanto rimane delle tradizioni millenarie di una comunità ormai del tutto trasformata e dimentica delle proprie radici.
|
|
Centini Massimo
Spiriti di pietra. Culti e divinità delle Alpi italiane e svizzere. Dalla Liguria al Trentino Alto Adige
ill., ril.
|
|
Dalla Vecchia Isabella; Succu Sergio
Luoghi misteriosi Chiavari. Giro della città in 38 segreti
brossura Già a partire dal suo stesso nome che significa «chiave», Chiavari si presenta come una città ricca di sorprese e di misteri. Chi la visita viene inevitabilmente assorbito dai suoi lunghissimi portici che, come gallerie ultradimensionali, aprono le porte a una città parallela, un mondo «sottosopra», in cui tutto non è come sembra. Molti sono i segreti e le curiosità da scoprire: le sfere di luce e le apparizioni mariane, le chiome fiammeggianti della dimora filosofale, il Cristo nero, la misteriosa necropoli tutta al femminile, l'enigma dei dischi astronomici, gli animali nell'aldilà, il piccolo Eden nascosto, la strada dell'eterna giovinezza, la colonia fascista e tanto altro, da percorrere e vivere in 38 tappe lungo le vie di Chiavari. Questo libro non è una classica guida turistica, ma un testo un po' particolare, in esso non troverete la descrizione storica e archeologica di ogni singolo palazzo, chiesa o museo della città, che potete reperire nelle guide ufficiali, ma leggerete solo dei suoi misteri, curiosità e leggende. Un testo indicato a chi vuole visitare Chiavari in modo alternativo, focalizzandosi solo sul suo lato nascosto, quello oscuro e sconosciuto.
|
|
Sarcone Italo
Il sogno di Benino. Alchimia del presepe popolare napoletano
br. «"Terra di miti è Napoli", scrive Sarcone e dalle pagine della sua opera emergono le trame di storie antiche che si fondono in un processo alchemico di cui il presepe è la quintessenza. Benino (dal quale il volume trae il nome) è il pastorello addormentato, che va posto in alto a sinistra in ogni presepe. La posizione ha un significato ben preciso: da lui, dal suo sorriso, prende forma un sogno fatto di antichi miti. Il pastorello sogna il viaggio verso la grotta dove Dio nasce. E in questo viaggio, "sulle tracce di una trama celata", è come se l'osservatore passasse in rassegna tutti i personaggi, scoprendoli custodi di simboli eterni, eternamente ritornanti sotto altre forme...»
|
|
Serroni Giuseppe; Casillo G. (cur.); Piccinno G. (cur.); Cirillo A. (cur.)
Te piace 'o presepio?! Viaggio nel fantastico mondo del presepio napoletano
brossura Il piccolo libro presenta in sintesi - l'origine del presepio napoletano;alcuni elementi, luoghi e personaggi Del presepio. Di ognuno di essi viene data una breve descrizione e motivazione della presenza nel presepio napoletano. Sono presenti immagini riproducenti opere degli artisti d'arte presepiale napoletana, tutt'ora operanti lungo la famosa via di san Gregorio Armeno in Napoli.
|
|
Pittaluga Patrizia
Gocce di sole. Dalla terra filosofie di vita...
brossura Qui si narra di tradizione contadina, di tecniche, di attrezzi usati in passato ma ancora utilizzabili, di un mondo con un proprio equilibrio e una propria saggezza dal quale attingere conoscenza. Saperi che vengono illustrati con semplicitá e chiarezza in modo che non cadano nell'oblío ma vengano riscoperti e riutilizzati. Viene descritta una parte di valle alle spalle di Genova in cui frammenti di tecnologie passate (strafíe, teleferiche, briglie...) svelano un cosmo in cui l'uomo e l'ambiente erano il centro, in mutua simbiosi. Da qui lo spunto per riflessioni e approfondimenti sul mondo attuale, sul mondo dei giovani, sulla conoscenza dell'io, il tutto permeato di luce e positivitá.
|
|
Panizza Paolo
Il fiorentino raccontato ai forestieri
br. Si può insegnare il fiorentino come se fosse una lingua straniera? Partendo da questa ipotesi semiseria il libro accompagna il lettore in un gustoso percorso linguistico alla scoperta della parlata di Firenze. Scritto con semplicità ma aggiornato su studi recenti, non un elenco di modi di dire ma neanche un saggio accademico: è questo un testo da leggere per divertirsi, togliersi qualche curiosità, approfondire cose solo intuite; infine per capire come si esprimono questi benedetti fiorentini o per ritrovare, in quanto fiorentini, un senso di comunità nella ricostruzione della propria cornice linguistica. Il libro è corredato da note grammaticali e un vocabolario essenziale.
|
|
Arnold Martin
Storia dei draghi. Dai Nibelunghi a Game of Thrones
ill., br. I draghi sono un fenomeno globale. Troviamo tracce di questi mostri alati a diverse latitudini e in varie epoche: animali mitologici che hanno turbato l'umanità per migliaia di anni. Dalle bestie sputafuoco del mito e delle leggende nordeuropee al Grande Drago Rosso del libro dell'Apocalisse, dal ruolo soprannaturale nell'antica Cina a quello delle donne-drago che hanno rappresentato una minaccia all'autorità maschile. Ma c'è una cosa che tutti i draghi hanno in comune: la paura suscitata dal loro formidabile potere e, di conseguenza, il nostro bisogno di sopprimerlo, di placarlo o, in qualche modo, di assumerlo come "nostro". Come spiegare questa esigenza? È il nostro bisogno di imporre l'ordine sul caos, incarnato in un cavaliere, un eroe in grado di uccidere i draghi? È il nostro terrore della natura scatenata nella sua forma più distruttiva? O il drago non è altro che l'espressione di quel mistero più grande e inquietante di tutti: la nostra mortalità? Martin Arnold ripercorre la storia dei draghi, le concezioni leggendarie e storiche su queste figure, la loro rappresentazione e i significati metaforici, religiosi, mitologici, dall'Età Antica a II trono di spade, e risponde all'interrogativo su cosa abbia spinto l'uomo a creare nel suo immaginario queste creature magnifiche. Postfazione di Licia Troisi.
|
|
Bolognini Stefano
Balletti verdi. Uno scandalo omosessuale
br.
|
|
Di Francia Letterio; Lazzaro B. (cur.)
Fiabe e novelle calabresi
ill., ril. "A Palmi di Calabria, Letterio Di Francia ha trascritto una raccolta di fiabe che ha i riscontr ipiù ricchi e precisi che si siano mai fatti in Italia". Così Italo Calvino annunciava, nella Introduzione alle sue Fiabe italiane (1956), la scoperta di uno dei repertori più significativi della nostra tradizione fiabesca, mettendone in rilievo "l'immaginazione carica e colorata", tanto da poterlo comparare a pieno titolo con gli altri grandi contenitori "regionali" di fiabe. Pubblicata per la prima volta nel 1929, l'opera di Di Francia comprende 61 fiabe, raccolte per lo più "dalla viva voce di fanciulle e di donne del popolo, analfabete la maggior parte, e trascritte in dialetto calabrese". Di Francia non esitava ad attribuire a quelle raccontatrici "compiutezza e garbo di esposizione, delicatezza di sentimenti, finezza di osservazioni psicologiche, vivacità ed arguzia". Si tratta di fiabe di estremo interesse, tanto per i rimandi alla secolare tradizione orale e letteraria, quanto per l'originalità dei temi in esse rappresentati.
|
|
|