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‎History‎
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‎Gandolfo Salvatore‎

‎Carlo Maria Carafa. Ambasciatore e legislatore‎

‎brossura Volume ricco di documentazione dedicato a due aspetti della vita del principe Carlo Maria Carafa, a cui non è stata prestata sufficiente attenzione dagli autori moderni: l'attività legislativa e quella politica, quale ambasciatore. In ambedue il Carafa si conferma come tipico rappresentante della grandiosità della nobiltà siculo-spagnola e, nello stesso tempo, della severità della controriforma del Seicento, quest'ultima mitigata dalla sua visione religiosa e paternalistica nel governare. Il volume comprende, quindi, la ristampa anastatica della rarissima opera "Ordini, pandette e costituzioni" (1686) per le aree siciliane del suo "Stato", con relativa trascrizione e numerose note esplicative, ma comprende anche le trascrizioni delle sole due descrizioni conosciute della festa della cavalcata e della consegna della Chinea fatte nell'anno santo 1675 (appendice 1) e nel 1684 (appendice II). Nella seconda l'ambasciatore del re di Napoli era il Carafa e tutto l'evento fu preparato ed eseguito in modo talmente minuzioso, sfarzoso e grandioso da stupire i contemporanei, e non solo. Dopo il volume "Da Occhiolà a Grammichele, fasti e nefasti" (2014), il presente saggio di Salvatore Gandolfo costituisce un contributo non solo per la conoscenza della storia locale di Grammichele, ma sopratutto per la conoscenza della struttura culturale, sociale e legislativa della Sicilia feudale del Seicento.‎

‎Visintini G. (cur.)‎

‎Giuseppe Zanardelli. Un grande statista di altri tempi e il suo legame con il territorio bresciano‎

‎br. Il presente volume è suddiviso in due parti. Nella prima gli autori hanno ripercorso i passi salienti della vita di Giuseppe Zanardelli con attenzione alle origini familiari e ne hanno descritto l'attività di giornalista, di docente, avvocato e la carriera politica. In modo dettagliato sono state analizzate le riforme epocali che portano il suo nome dal codice penale al codice di commercio, alla legislazione sul lavoro compresi i limiti imposti al lavoro femminile e minorile e l'eliminazione del reato di sciopero, ai decreti volti a realizzare una maggiore giustizia fiscale fino al progetto di introdurre in Italia il divorzio. Da questa ricostruzione appare un modello di funzione politica svolta al servizio del bene comune, un modello che si impone in tutta la sua attualità nella crisi odierna della politica italiana. Nella seconda parte l'attenzione dei coautori si è concentrata sul collegamento con il territorio bresciano e sulla forte condivisione da parte dell'imprenditoria bresciana dei valori risorgimentali di cui il liberale Zanardelli si faceva portatore. Alla fine del libro figura la descrizione della villa che Zanardelli fece costruire sulla sponda bresciana del lago di Garda per farne la sua dimora corredandola di affreschi, quadri e sculture che raffigurano momenti importanti della sua vita politica. L'auspicio dei coautori è che l'edificio venga restaurato e possa rimanere adibito a un servizio pubblico preferibilmente culturale per custodire la memoria di questo grande statista e per illustrare un pezzo importante della storia del nostro Paese che allo stato attuale appare indegnamente trascurato.‎

‎Celi Lia; Santangelo Andrea‎

‎Caterina la Magnifica. Vita straordinaria di una geniale innovatrice‎

‎br. Nome: Caterina. Cognome: de' Medici. Nazionalità: italiana. Parentela: nipote di Lorenzo il Magnifico. Stato civile: vedova. Professione: regina di Francia. Segni particolari: veste sempre di nero, adora i gioielli, i carciofi, gli oroscopi e certi golosissimi dolcetti antenati dei nostri macarons. Indagata dagli storici per una lunga serie di crimini: corruzione, stregoneria, avvelenamento, strage. Attivamente ricercata da romanzieri e registi per fiction storiche a base di sangue e sesso. Latitante, soprattutto nella memoria degli italiani, che di lei non sanno praticamente nulla. Ha lasciato le sue impronte ovunque: nella cucina, nella moda, nell'arte, nella cultura. I gelati, le forchette, perfino le mutande e la moderna profumeria sono invenzioni che dobbiamo a lei. Eppure in quasi cinque secoli nessuno è ancora riuscito a catturarla: Caterina de' Medici riesce a sfuggire a ogni facile incasellamento e non si lascia imprigionare negli stereotipi. Ma i misteri di una grande protagonista del Rinascimento italiano ed europeo, nelle sue presunte efferatezze e raffinatezze estreme, hanno le ore contate. Due storici curiosi si sono messi sulle sue tracce e hanno ricostruito le peripezie di Caterina nel contesto di un secolo straordinario e terribile, il Cinquecento. E con questa biografia, tanto dotta quanto divertente, la consegnano al giudizio dei contemporanei.‎

‎Winkelhofer Martina‎

‎Sissi. La vera storia. Il cammino della giovane imperatrice‎

‎ril. Il mito di Sissi ha resistito al tempo e alle mode, ovunque nel mondo, ma in Italia con una forza particolare. Ogni volta che il ricordo di Elisabetta d'Austria affiora, l'interesse generale si accende e un vasto pubblico si raccoglie per ascoltarne ancora la storia. Sembrava che tutto fosse stato detto e scritto su di lei, ma non è così. Attingendo ad archivi privati in tutto il vecchio continente e a fonti inedite, grazie a un enorme lavoro di ricerca e a un trasporto unico nei confronti della vicenda, la storica austriaca Martina Winkelhofer dà vita a una nuova biografia in cui emergono una Sissi sconosciuta e un percorso esistenziale unico, per umanità e universalità. In queste pagine prende corpo la storia della giovane Sissi, dagli anni della sua formazione a quelli del suo arrivo a Vienna: il matrimonio, le maternità, i viaggi, fino al momento in cui, dopo un periodo di difficile adattamento alla vita di corte, in maniera inaudita, Elisabetta pretende e ottiene dal marito il diritto di prendere decisioni per sé e per i suoi figli, senza chiedere permesso, e definisce così un traguardo straordinario per il suo tempo, il suo status e il suo genere. Martina Winkelhofer delinea una figura di donna eccezionalmente moderna per l'epoca, che usa il rango e la posizione in seno alla monarchia per rivendicare un'inedita autonomia, sia in senso politico, come imperatrice, che personale e familiare, come moglie e madre.‎

‎Cardini Franco‎

‎Giovanna d'Arco. La vergine guerriera‎

‎br. Figlia di poveri contadini, analfabeta, Giovanna (1412-31) all'età di tredici anni si sentì chiamata da Dio a salvare la Francia dalle armate inglesi. Divenuta in poco tempo e quasi miracolosamente comandante militare dell'esercito di Carlo VII, condusse i francesi alla vittoria, prima di essere tradita e venduta al nemico, che la arse viva sulla piazza del Mercato di Rouen. Quella di Giovanna, guerriera e santa al tempo stesso, è una delle storie femminili più straordinarie (e misteriose) di tutti i tempi, in cui si mescolano fede e fanatismo, eroismo e solitudine.‎

‎Begum Golbadan; Vanzan A. (cur.)‎

‎La storia di Humâyun raccontata da Golbadan Begum, principessa dell'harem Moghul‎

‎ill.‎

‎Insogna Angelo‎

‎Francesco II re di Napoli. Storia del reame delle Due Sicilie 1859-1896‎

‎ill., br. Ristampa della rara edizione del 1898 con 26 tavole di ritratti e vedute.‎

‎Plescia I. (cur.)‎

‎Lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena‎

‎br. Scritte negli anni Venti del sedicesimo secolo e riapparse dopo quasi due secoli in un'edizione a stampa del 1714, le lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena mostrano il lato seduttivo di un sovrano e rappresentano l'aspetto intimo di una crisi politica che sconvolse l'Europa del Cinquecento. Convintosi ormai che la legittima moglie, Caterina d'Aragona, non poteva offrirgli eredi maschi, Enrico Tudor comincia a corteggiare la damigella della moglie e parimenti a pretendere che la Chiesa di Roma annulli il matrimonio con Caterina. Il conflitto con Roma si concluderà come si sa, con il ripudio di Caterina, lo Scisma anglicano, il matrimonio con Anna. Le vicende che seguiranno poi - il fallimento del secondo matrimonio, le accuse di adulterio e stregoneria, il processo farsa e l'esecuzione della regina - appartengono anch'esse alla storia politica e disegnano un'ombra cupissima su queste missive che, al contrario, mostrano un uomo innamorato e determinato nella passione e un'interlocutrice muta - nessuna lettera d'amore di Anna è sopravvissuta al tempo - ma che appare sapiente nel dosare concessioni e ritrosie, vicinanze e separazioni. Scritte dapprima in francese, la lingua della seduzione, e poi in inglese, un inglese diretto ed essenziale, così come diretto ed essenziale è il sentimento del re. Con un saggio di Nadia Fusini‎

‎Gotti Giuseppe‎

‎I Gotti da Montelopio a Lari e a Siena. Una storia di dodici generazioni in 400 anni‎

‎br. «Ho quattro figli e quattro nipoti. Talvolta mi chiedono notizie di un nonno, oppure del paese dove io sono nato e quale e come fosse la casa di famiglia. Do loro alcune risposte, ma noto che se mi dilungo in spiegazioni perdo la loro attenzione. Eppure ne avrei di cose da raccontare! Tradizioni orali di storie riferitemi da mia madre o da mio padre ed anche dalla nonna paterna. Ho trovato poi in casa fasci di fogli antichi, che talvolta ho sfogliato in tempi addietro e che ora, avendo più tempo a disposizione, ho cercato di leggere e di classificare quanto meno in ordine cronologico. Ecco che per questi motivi mi sono deciso a mettere per scritto questi miei ricordi e questi miei ritrovamenti sotto forma di una cronistoria della famiglia Gotti prima di Montelopio e poi di Lari, che riguarda dodici generazioni in 400 anni». Dalla prefazione‎

‎Vacanti Claudio‎

‎Lucio Elio Seiano. Il potere all'ombra dell'imperatore Tiberio‎

‎br. Nella vita di Seiano - il prefetto del pretorio dell'imperatore Tiberio - ci sono tutti gli elementi per un noir. Ben Jonson - il drammaturgo amico e rivale di Shakespeare e autore della tragedia Sejanus: His Fall - se ne era accorto già nel Seicento. L'ascesa da origini equestri al consolato, ricoperto addirittura insieme al principe stesso. Le calunnie per aumentare il proprio potere a scapito di membri della famiglia imperiale. L'uso di "agenti provocatori" per accusare gli avversari. L'adulterio con la nuora dell'imperatore. I processi a intellettuali e aristocratici. La crescita esponenziale della sua influenza a Roma dopo l'allontanamento di Tiberio a Capri. Fino al colpo di scena finale: un'improvvisa lettera del principe al senato che, invece di consacrare Seiano coreggente di fatto, condanna a morte l'ignaro praefectus. A chiosa di una carriera maledetta da molti c'è anche l'accanimento del popolo sul suo cadavere, poi gettato nel Tevere. Ma chi è stato davvero questo cavaliere odiato dalle fonti aristocratiche antiche? Un "mostro" che congiurava per diventare imperatore? Un docile strumento del tiranno Tiberio? Un arrivista disposto a tutto? Di certo, un personaggio controverso che ha segnato l'età tiberiana e suscitato, negli antichi e nei moderni, interrogativi sull'ascesa al potere e i suoi pericoli.‎

‎Cremisi T. (cur.)‎

‎Il processo di condanna di Giovanna d'Arco‎

‎br. Tutti abbiamo un'idea di Giovanna d'Arco. Probabilmente, come accade alle icone, tutti abbiamo una nostra Giovanna d'Arco. Un volto cinematografico, un simbolo, un modo di portare i capelli o vestire, un'idea di rivoluzione, giovinezza e martirio. Attraverso gli atti del processo e grazie a cronache, lettere e dichiarazioni coeve, in questo testo assistiamo alle intemperanze, ai racconti e alle parole - sempre semplici, sempre dirette - di una donna molto giovane che suscita ammirazione e, talvolta, soggezione in uomini più grandi e più importanti di lei, cavalieri e titolati che hanno un piede già impigliato in quella corda della Storia che va sotto il nome di guerra dei Cent'anni. Questa Giovanna d'Arco non è ipotesi, è persona; il libro non contiene una attualizzazione, ma documenti d'archivio tradotti dal francese e dal latino, e tuttavia la sua struttura è analogica e non cronologica: ciò autorizza chi legge a pensare e seguire Giovanna d'Arco anche come una ragazza di oggi, sola contro un sistema di uomini che la valuta, la imbecca o tenta di intimorirla. E questo, oltre alla bellezza e alla forza sorprendente dei testi, è il motivo per cui oggi ripubblichiamo, in una versione completamente rivista e aggiornata, Il processo di condanna di Giovanna d'Arco - perché non bisogna chiedere il permesso a nessuno per intraprendere una battaglia.‎

‎Penco Cristina‎

‎I Windsor. La dinastia di Elisabetta II‎

‎br. "Sopravvivere, a qualunque costo". È passato più di un secolo da quando, nel 1917, Giorgio V dovette attuare una vera e propria operazione di rebranding della monarchia britannica: nell'anno più buio della Prima guerra mondiale, il nome della dinastia Sassonia Coburgo Gotha Wettin, di origine tedesca e dunque legato al nemico militare, fu cambiato radicalmente. E così, con un vincente richiamo al castello simbolo della Corona e al glorioso passato di eroici condottieri, nacquero i Windsor. Allo stesso modo, ai nostri giorni, durante il Giubileo di Platino di Elisabetta II, la casata ha dovuto affrontare profondi mutamenti fuori e dentro il Palazzo. Oggi gli eredi di Sua Maestà, Carlo e William, si ritrovano a fare i conti con una pesante eredità. E con un'istituzione che deve mostrare di essere al passo coi tempi innovandosi, pur mantenendosi solida. In mezzo a scandali che rimbalzano su tabloid e social, con principi come Andrea ed Harry che - per motivi differenti - perdono titoli, gradi militari e privilegi. E mentre Kate appare sempre più matura e consapevole del proprio ruolo, pronta di tutto punto a diventare, un giorno, regina consorte d'Inghilterra, la combattiva Meghan potrebbe lanciarsi in un'ambiziosa scalata politica in America. Che futuro attende, dunque, i Windsor dopo la morte della più longeva monarca del Regno Unito, la più grande del Novecento? Quali sono le nuove sfide a cui oggi è chiamata la Royal Family, tra passaggi generazionali e Brexit, postpandemia e guerra in Ucraina? Il libro, che riparte dalla precedente Saga dei Windsor in una nuova versione aggiornata e arricchita dagli ultimi avvenimenti internazionali, riprende eventi e protagonisti che hanno caratterizzato i fulgidi settant'anni sul trono di Elisabetta II. Tra le tante luci e qualche ombra di una Corona che, come un'araba fenice, finora ha saputo reggere ai contraccolpi delle varie crisi e reinventarsi ciclicamente, rimanendo avvolta per decenni in un alone di regalità e mistero che continua ad affascinare milioni di persone in tutto il mondo.‎

‎Orefici Lavinia‎

‎Elisabetta II dalla A alla Z. Nuova ediz.‎

‎ril. A come Amore, Anna (la figlia), Ascot (con gli adorati cavalli). B come Balmoral (il castello preferito), Breakfast (un rito), Buckingham Palace. C come Carlo & Camilla, naturalmente, ma anche come Cappelli (leggendari e di tutte le fogge, un feticcio, per la regina), Commonwealth e Corona. Forse non bastano le lettere dell'alfabeto per raccontare la vita pubblica e privata della regina più longeva del mondo. Classe 1926, Elisabetta II ha battuto molti record, con i suoi 68 anni sul trono (più della regina Vittoria!), durante i quali ha visto passare 7 papi e 14 primi ministri: da Winston Churchill, vincitore della seconda guerra mondiale, a Boris Johnson, falco della Brexit, passando per la Lady di Ferro Margaret Thatcher. Ha conosciuto l'adorazione dei sudditi e vissuto periodi di assoluta impopolarità, dopo la tragica morte di Diana. Ha superato le gaffe del marito Filippo e gli scandali che hanno coinvolto la Royal Family: dall'amore impossibile fra la sorella Margaret e il colonnello Townsend ai tradimenti vicendevoli fra Andrea e Sarah Ferguson, dal triangolo Carlo-Diana-Camilla alle clamorose scelte di Harry e Meghan, che oggi tengono banco sui tabloid. Anche grazie a lei, il futuro della Corona è saldo nelle mani di William e Kate. Elisabetta, Lilibet per gli affetti più cari, non ha mai smesso di tenere le redini della famiglia e della monarchia inglese, sempre fedele ai suoi valori e alle sue tradizioni. Impone a tutta la corte una rigida e anacronistica etichetta eppure è un'icona mondiale, amata in ogni angolo del pianeta. In questo libro Lavinia Orefici raccoglie tutto, ma proprio tutto quel che si sa sull'ultima vera sovrana.‎

‎Corni Gustavo‎

‎Guglielmo II. L'ultimo Kaiser di Germania tra autocrazia, guerra ed esilio‎

‎ril. Guglielmo II Hohenzollern fu imperatore di Germania e re di Prussia dal 1888 al 1918, quando di fronte alla sconfitta militare e ai sussulti rivoluzionari fu costretto ad abdicare. Durante il suo lungo regno cercò di esercitare un potere assoluto: nominava e sfiduciava cancellieri (ben sette), imponeva l'agenda politica, era il protagonista indiscusso della politica estera del Reich. L'imperatore agiva facendosi forte di una legittimazione divina del suo potere, e aveva in spregio il parlamento e i partiti politici. Durante il suo regno fu osannato e celebrato come un sovrano moderno, perfino "socialista", capace di risolvere i grandi problemi del Reich: l'industrializzazione accelerata e i conseguenti radicali mutamenti sociali. Fu abile nel servirsi dei nuovi mezzi di comunicazione di massa, in particolare la stampa e la fotografia. Ma fu anche vituperato e messo in caricatura, soprattutto all'estero. Nel corso della guerra fu oggetto di durissime critiche da parte dell'Intesa, che lo considerava l'incarnazione del militarismo e autoritarismo prussiano. Critiche che si accentuarono nel dopoguerra, quando gli fu attribuita la responsabilità dello scatenamento del conflitto. Visse per quasi ventitré anni in un grigio esilio nei Paesi Bassi, messo ai margini della storia, incapace di fare i conti con le proprie responsabilità, tenacemente abbarbicato al sogno di sovvertire le istituzioni repubblicane e di essere riportato sul trono da Hitler. Il libro ripercorre tutte le fasi della sua vita, parallela a uno dei momenti più critici della civiltà occidentale: dai trionfi del colonialismo e dell'industria, all'abisso della Grande guerra. Dall'infanzia, contrassegnata da problemi fisici e da un conflitto mai risolto con i genitori, al lungo e scintillante regno, alla repentina scomparsa dalla scena proprio negli anni di guerra, al lungo e malinconico tramonto nell'esilio. Le vicende private e individuali dell'uomo, segnato da un carattere scostante e arrogante, all'apparenza brillante ma umanamente arido, sono analizzati in stretto intreccio con i contesti in cui si snoda la sua lunga vita: l'ascesa della Prussia, l'unificazione del Reich, la guerra mondiale, la svolta repubblicana e infine l'irresistibile trionfo del nazionalsocialismo.‎

‎Fanfani Pietro‎

‎Plutarco femminile. Cinquanta grandi donne raccontate da allieve pistoiesi nel 1840‎

‎br. Plutarco con "Vite parallele" ci ha fatto conoscere le biografie di 50 tra i più importanti personaggi dell'antichità. Nel 1840, ad opera della direttrice e di Pietro Fanfani, 25 allieve di un collegio femminile di Pistoia narrano a turno, ogni domenica le vite di 50 donne illustri nella storia, nell'arte, nella scienza e nella letteratura italiane, da Amalasunta a Maria Anna Carolina granduchessa di Toscana emendate e corrette dall'attento maestro e dalla direttrice. Il risultato della narrazione è una presa di coscienza del valore delle donne anche se, all'epoca, si riteneva che non bisognava imitarle, "se no chi faceva poi quello che dovevano fare le donne?" Plutarco femminile, a quasi due secoli dalla composizione, è il racconto di 50 donne su 50 donne. Un esperimento singolare per l'epoca che ci fa riflettere sulla condizione della donna e dei cambiamenti culturali.‎

‎Martelli Matthias‎

‎Il naso del Duca‎

‎br. Chi era davvero Federico da Montefeltro? Figura iconica del Rinascimento italiano, è celebrato come sovrano esemplare, uomo di cultura appassionato, grande mecenate e condottiero imbattibile. Tuttavia c'è un altro lato di Federico, meno conosciuto e più oscuro, un profilo che i pittori non ci mostrano e che getta una luce diversa sul grande sovrano. Aprendo questo libro vi troverete davanti a un personaggio sorprendente, multiforme e contraddittorio: geniale e spietato, vincitore di battaglie impossibili, politico scaltro e abilissimo; accusato di aver conquistato il potere uccidendo il fratellastro, fu capace di trasformare una piccola cittadina, Urbino, in una perla del Rinascimento e in un perno della politica italiana. Fra il profilo glorioso e quello oscuro, c'è il suo naso, il più famoso d'Italia, rotto in un clamoroso incidente giovanile: ecco il simbolo fulgido del Montefeltro, della sua vita e dell'intero Rinascimento. Un naso che ancora ha molto da dirci.‎

‎Nelson Janet L.‎

‎Carlo Magno. Il ritratto del re e dell'imperatore‎

‎br. Carlo I, noto con l'appellativo di «Magno», è stato senz'altro una delle figure più straordinarie che abbiano mai governato un vasto impero europeo. Proclamatosi consapevolmente non solo «re dei Franchi», ma nuovo «imperatore» del Sacro Romano Impero, fu un uomo capace di imprese eccezionali. Per i successori e posteri non è stato facile raccoglierne l'eredità, nel corso dei secoli più volte reinterpretata, copiata, sovvertita. La sua figura è stata celebrata anche in tempi moderni da sovrani e ideologi, come il Kaiser Guglielmo II e Adolf Hitler, e dopo la seconda guerra mondiale è stata reinventata come icona dell'attuale Europa. Ma dietro al mito c'è una vita e un uomo, che oggi Janet L. Nelson, studiosa dell'età medievale, dopo un attento lavoro sulle fonti riporta alla luce. Accostandosi a questo personaggio da angolature inconsuete e seguendone l'intero percorso di vita fin dalla prima infanzia, l'autrice lascia che a parlare siano i documenti coevi - testimonianze di contemporanei che ci consentono di avanzare ipotesi sulle sue opinioni e motivazioni - e gli stessi diplomi reali, fonti insospettabili di simboli e metafore che possono essere decifrati. L'accuratezza delle ricerche, che non tralascia la vasta produzione storiografica esistente, svela il ritratto di un governante spinto da un'energia fisica fuori dal comune e da una formidabile curiosità intellettuale, una personalità complessa, «un signore della guerra, un uomo di pace e un giudice» che promise «per ciascuno la legge e la giustizia», un difensore della Chiesa romana, ma soprattutto un uomo in carne e ossa, che ebbe numerose mogli e concubine, e generò almeno diciannove figli, uno dei quali complottò persino per ucciderlo. Il libro di Janet L. Nelson raccoglie tutto ciò che sappiamo su Carlo Magno e riesce in modo incomparabile a creare un senso di affinità e vicinanza con un personaggio storico le cui gesta non saranno mai dimenticate.‎

‎Kalika Lucy; Fogarollo E. (cur.)‎

‎Memorie di Lucy Kalika. Odessa Vicolo Avchinnikovsky 7‎

‎br. 820 giorni nel grembo della terra. Sembra impossibile, ma proprio nascondendosi in una cantina segreta situata sotto il pavimento della cucina di un piccolo appartamento, nel cuore della città di Odessa, Lucy Kalika, una giovane ragazza ucraina, è riuscita a sopravvivere alla tragedia della Shoah insieme alla madre, alla sorella e ad altre persone. Un'importante e inedita testimonianza che rende la nostra conoscenza dell'Olocausto ancora più completa e specifica, portandoci con la voce di una delle sue vittime nell'abisso di un'epoca e di una politica scellerata e disumana che non deve assolutamente ripetersi. Una storia che tocca il cuore e che non lascia indifferenti.‎

‎Lownie Andrew‎

‎Il re traditore‎

‎br. L'11 dicembre 1936, con il voto di ratifica dell'abdicazione da parte del parlamento inglese, Edoardo viii decade da monarca dopo 326 giorni di regno. David, cosí lo chiamano in famiglia, avvera in tal modo la premonizione del padre, secondo cui il figlio si sarebbe «rovinato» entro dodici mesi dalla sua morte. Il neoduca di Windsor, però, non ha alcuna percezione della rovina. Dopo aver trascorso il pomeriggio nella casa di campagna di Fort Belvedere, un capriccio reale finto-gotico con batterie di cannoni, merlature e torrette, in cui è sbocciata la sua storia d'amore con Wally Simpson, la donna per la quale ha rinunciato al trono, ritorna al Royal Lodge, bacia e saluta suo fratello - «alla maniera dei massoni» ricorderà Giorgio vi - e si allontana raggiante. Legioni di detrattori hanno gridato allo scandalo per la sua relazione con la commoner americana divorziata, ma ora, dopo l'accettazione della sua rinuncia alla corona, non resta loro che tacere. David e Wally Simpson potranno finalmente vivere, come si suole dire, felici e contenti. Ma sono stati davvero felici e contenti? Per la maggior parte degli storici l'abdicazione di Edoardo viii costituisce l'epilogo del caso che sconvolse la monarchia, la società e il governo inglesi (Winston Churchill lasciò Fort Belvedere in lacrime, dopo aver pranzato con Edoardo viii). Per Andrew Lownie ne è soltanto l'inizio. È lo scandaloso esilio del duca di Windsor e di Wally Simpson a gettare, infatti, luce sulla reale personalità dei due amanti, sulla natura della loro relazione e sugli oscuri rapportiche i due intrattennero nel corso dei loro soggiorni in Europa e alle Bahamas. Celebrati come gli esuli glam per eccellenza dalla stampa dell'epoca, i Windsor si svelano, in queste pagine, come capricciosi «pen - dolari» tra suntuose dimore provenzali e residenze di lusso, adulterini incalliti ossessionati dalla propria immagine al punto da manipolare i media perché li ritraessero come vittime, attori consapevoli di pagine buie della Storia, dalla faida interna alla famiglia reale inglese al tentativo dei nazisti di fare di Edoardo un Pétain inglese, fino all'insabbiamento da parte del duca, in qualità di governatore delle Bahamas, dell'indagine sulla morte di Sir Harry Oakes, il padrone del British Colonial Hotel, suo caro amico. Dopo aver attinto ad archivi finora inesplorati, Lownie illumina la zona d'ombra dietro lo scintillante, fragile mondo del «re traditore» e della commoner americana che, stando a una giornalista dell'American Mercury, «teneva appesa sopra il tavolo da toeletta... una fotografia autografata di von Ribbentrop».‎

‎Frieda Leonie‎

‎Caterina de' Medici‎

‎ril. Consegnata giovanissima in sposa al futuro re di Francia, senza dote e inizialmente incapace di concepire, Caterina de' Medici comprende da subito che per sopravvivere potrà contare solo sulla propria scaltrezza e determinazione. Ed è affidandosi all'intelletto e a un insolito entourage che riuscirà a mantenere saldo il matrimonio, a resistere alla vita di corte e a gestire la lotta per il potere, governando sorprendentemente la Francia per cinquant'anni. Chi è stata quindi Caterina? "Il verme nato dalla tomba d'Italia", "la Regina Nera", "la Dama Serpente"? La figura spregiudicata, cinica e sanguinaria che tanta storiografia ci ha trasmesso oppure l'intraprendente orfana che ha saputo reggere un complesso gioco di alleanze, matrimoni, cessioni di territori e trame di palazzo? O ancora una donna ferita nei propri sentimenti, la cui intera esistenza in realtà aveva come unico scopo quello di proteggere i figli? La narrazione di Leonie Frieda restituisce il vortice di accadimenti che ruotano intorno alla regina consorte. Sul palcoscenico di questa rappresentazione si alternano una miriade di coprotagonisti, dai Valois ai membri di casa Medici, uomini d'arme e di chiesa, concubine e indovini, cortigiani e gente comune, che animano uno dei periodi più grandiosi della storia del nostro continente.‎

‎Melissi Paolo‎

‎Eroi, santi e tiranni di Milano. I ritratti dei personaggi che hanno plasmato la grande storia milanese‎

‎br. La storia millenaria della città di Milano è costellata da un'infinità di personaggi che, nel bene e nel male, hanno contribuito a plasmarla. Che si tratti di uomini di chiesa dediti alla carità e alla cura dei loro concittadini più bisognosi, di valorosi condottieri che hanno protetto la città da invasioni e guerre o di statisti che hanno raccolto nelle loro mani un potere immenso, è indubbio che la grandezza del capoluogo lombardo sia legata a doppio filo a quella dei suoi figli più illustri... o famigerati. Paolo Melissi raccoglie in questo libro una galleria di ritratti di questi personaggi straordinari, da quelli ricordati con affetto dai loro contemporanei a quelli più odiati e osteggiati. Tra queste pagine, il lettore potrà ripercorrere la storia della città di Milano attraverso le gesta di coloro che l'hanno resa famosa in tutto il mondo. La storia della città attraverso le storie dei suoi figli più famosi... sia nel bene che nel male. Tra i personaggi: Gli eroi delle cinque giornate, Luchino Visconti, Sant'Ambrogio, Galeazzo Maria Sforza, Santa Tecla, Alberto da Giussano, Anna Kuliscioff, San Carlo Borromeo, Josef Radetzky.‎

‎Haldane Charlotte‎

‎Regina di cuori. Vita della sublime e infame Margherita di Valois‎

‎ill., br. Mai personaggio fu tanto lodato per l'avvenenza della figura, la soavità dei lineamenti, l'intelligente spregiudicatezza della mente, la vastità della cultura. Mai donna fu altrettanto ferocemente attaccata dai contemporanei e accusata di innumerevoli turpitudini e inaudite crudeltà. Figlia di Enrico II di Francia e di Caterina de' Medici, fu unita in matrimonio al protestante Enrico III di Navarra (futuro Enrico IV di Francia). Ma a quelle nozze, che dovevano essere simbolo di riconciliazione tra cattolici e ugonotti, fece seguito dopo appena cinque giorni il massacro di San Bartolomeo, in cui morirono migliaia di protestanti. Ultima discendente dei Valois, accettò l'annullamento del matrimonio con Enrico IV a seguito di generose ricompense, per poi adoperarsi a rafforzare la sua posizione di moglie ripudiata. Generosa mecenate di scrittori e poeti, filosofi e musicisti, sia in vita che dopo la morte venne screditata da numerosi libelli per il suo temperamento passionale di cui non fece mai mistero. Tutt'oggi viene ricordata con una connotazione caricaturale e leggendaria sotto il soprannome di regina Margot, affibbiatole nel XIX secolo.‎

‎Man John‎

‎Saladino. Il condottiero che sconfisse i crociati‎

‎ill., ril. Una figura magnetica, il sultano d'Egitto Saladino, considerato un eroe su entrambe le sponde del Mediterraneo. Il suo mito ha attraversato senza ombre il trascorrere dei secoli, arricchendosi di sfumature fantastiche. Questo libro separa la storia dalla fantasia e restituisce Saladino alla sua dimensione di uomo, fiero combattente e difensore dell'Islam. Una vicenda antica di guerre di religione e crociate, raccontata alla luce della straordinaria attualità delle divisioni interne al mondo islamico e dello scontro, ancora acceso, fra civiltà millenarie.‎

‎Bracalini Romano‎

‎La regina Margherita. La prima donna sul trono d'Italia‎

‎ill., ril. Considerato uno dei personaggi più popolari dell'Italia Unita, Margherita di Savoia si mostra, sin dalla sua prima apparizione sulla scena politica a fianco di Vittorio Emanuele III, una donna di estrema eleganza e abilità. A lei Giosué Carducci dedica un'ode che altro non risulta che una consacrazione pubblica dei suoi meriti di donna e sovrana. Sposata ad un uomo per cui non nutre né amore né stima, riesce tuttavia ad influenzarlo considerevolmente fino a spingerlo alla conquista africana e all'alleanza con le potenze europee più reazionarie del suo tempo, Austria e Germania. Regna da grande sovrana su un'Italia che reputa alla pari degli stati più forti sullo scenario politico e forse, per tale ragione, raccoglie entusiastici consensi tra il popolo. Ma il paese non è pronto per il programma da lei realizzato e, tra speranze e delusioni, giunge a un tragico epilogo.‎

‎Consolo Angelo‎

‎Stupor Mundi Federico II. La Magna Curia, i matrimoni, il concubinato e la hýbris‎

‎br. 1194. Nella piazza principale della cittadina di Jesi, in provincia di Ancona, sotto una tenda, nasce Federico II, un personaggio che sarà stimato come uno tra i più carismatici della storia. Il lettore si ritrova immediatamente immerso in un medioevo che ruota attorno alla figura dello Stupor Mundi, che attraverso il suo incredibile carisma si è fatto innovatore del suo tempo. In una trattazione in cui storia e leggenda si intrecciano, sorgono domande a cui soltanto il lettore, attraverso l'immaginazione, può rispondere.‎

‎Vetsera Elena; Giovanella C. (cur.); Sabatti P. (cur.)‎

‎Mayerling. Il memoriale‎

‎br. Libri, articoli, film e lavori teatrali si occupano ancora oggi, a distanza di oltre 130 anni, della fine misteriosa dell'erede al trono d'Austria-Ungheria Rodolfo d'Asburgo-Lorena e della sua ultima amante Mary Vetsera, trovati morti nel castello di caccia di Mayerling all'alba del 30 gennaio 1889. Poco tempo dopo Elena Vetsera, madre di Mary, per difendersi da accuse infamanti, sospetti e malignità su di lei e sulla sua famiglia, scrive un memoriale di 92 pagine per raccontare la sua verità e anche per salvaguardare la reputazione della figlia e riabilitare se stessa. Una ragazza fortunata Mary, ricca, affascinante - un'enfant très sérieuse et bien educable come scrivono le suore salesiane - destinata a una vita di privilegi; ma si innamora del figlio dell'imperatore Francesco Giuseppe e dell'imperatrice Elisabetta con l'entusiasmo irrefrenabile di un'adolescente, persa a tal punto da mentire anche alla madre pur di coronare quel suo sogno che si rivelerà infine un terribile incubo. Il personaggio chiave della vicenda è la contessa Maria Luisa Larisch-Wallersee che Elena mette sotto accusa. È la nipote preferita di Sissi, ma suo padre l'ha avuta da una borghese, l'attrice Henriette Mendel, quindi Maria può accedere alle stanze e ai segreti della famiglia imperiale, ma non può farne parte e si presta così ai maneggi più esecrabili che le costeranno la cacciata dalla Corte. Sia lei, sia Mary sono come le falene che volano troppo vicine alla luce; la fanciulla morirà, la contessa farà una vita raminga da avventuriera. Le versioni su quanto accaduto a Mayerling si sono moltiplicate negli anni: avvelenamento, colpo apoplettico del principe, omicidio-suicidio, duplice omicidio politico, duplice omicidio per mano di un marito tradito... La fine di Rodolfo e Mary rimane ancora oggi sconosciuta e una frase di Francesco Giuseppe non fa che aumentarne il mistero: "Qualsiasi cosa è meglio della verità".‎

‎Rossi Gianni Scipione‎

‎L'America di Margherita Sarfatti. L'ultima illusione‎

‎br. Nella primavera del 1934 Margherita Sarfatti (1880-1961) compie un lungo viaggio nel Nord America. Vuole immergersi nella nazione «più grande del vero», farsene un'idea personale al di là degli stereotipi, Accolta come una "regina senza corona" tiene conferenze, parla alla radio, cerca di spiegare il fascismo agli americani e, soprattutto, al presidente Roosevelt, che la riceve alla Casa Bianca. Al ritorno si illude di convincere Mussolini della necessità di stringere rapporti con Washington, nel nome di una comune civiltà, piuttosto che con la Berlino di Hitler. Ma per il dittatore l'America «non conta niente», Alla raffinata intellettuale veneziana non resta che un'ultima carta: affidare nel 1937 il suo testamento politico e culturale a "L'America, ricerca della felicità", un saggio in cui luci e ombre si alternano, nel quadro di un complessivo innamoramento per gli Stati Uniti. Pochi mesi dopo - in piena campagna antisemita - il libro viene ritirato dal commercio. La donna che aveva creato il mito del Dux sceglie l'esilio.‎

‎Floriani Luigi‎

‎Dall'Ucraina al Don. L'ultimo viaggio di Bepi bersagliere 1942‎

‎ill., br. Il volto della guerra appare in tutta la sua quotidiana drammaticità nella storia del trentenne Bepi, padre e bersagliere nella campagna di Russia del 1941-42. L'Ucraina, il Donbass, come oggi, furono in quegli anni un sanguinoso teatro di guerra. Nel 1942 si aggiunsero più ad oriente i territori sul Don e sul Volga dove avvenne l'epica e decisiva battaglia di Stalingrado.‎

‎De Rienzo Eugenio‎

‎Napoleone III‎

‎ril. Eugenio Di Rienzo indaga, anche attraverso una ricca rassegna di documenti mai pubblicati in edizioni italiane, la delicata e ancora molto dibattuta questione dei rapporti tra Napoleone III e l'Italia. Napoleone III esercitò una formidabile influenza in tutta Europa: la sua azione diplomatica in politica estera condizionò e favorì un nuovo equilibrio tra le varie potenze nazionali, che si sarebbe mantenuto sostanzialmente immutato fino al primo conflitto mondiale.‎

‎Womack John‎

‎Morire per gli indios. Storia di Emiliano Zapata‎

‎br. Nel Messico del 1910 un popolo di contadini si solleva perché non vuole essere scacciato dalla terra su cui è nato e cresciuto. A dar fuoco alle polveri sono i contadini del Morelos, ma l'esplosione coinvolge ben presto l'intero paese. È l'epopea degli Indios e dei Peones, ma è soprattutto il tempo di Emiliano Zapata, il contadino chiamato prima dal suo "pueblo" e poi da tutti i villaggi messicani a guidare la lotta. Emiliano Zapata si distingue da tutti gli altri capi rivoluzionari per capacità militari e per singolare intuito politico. Il leader si appropria dell'arte dell'insurrezione, impara e perfeziona la tattica e la strategia della guerriglia e, soprattutto, si sforza sempre di far coincidere l'azione rivoluzionaria con le attese dei contadini e con le istanze democratiche delle città. Costretto a una lunga lotta, violentissima e senza esclusione di colpi, Zapata crea un vero e proprio esercito popolare di liberazione che, attraverso durissime prove - dal fallimento di Madero al tradimento di Carranza - riesce a condurre la politica messicana a importanti riforme nelle campagne. Prefazione di Valerio Evangelisti.‎

‎Cordero Lanza di Montezemolo Andrea; Pompili Antonio‎

‎Manuale di araldica ecclesiastica nella Chiesa cattolica. Nuova ediz.‎

‎brossura Il presente manuale presenta in modo semplice, pratico e sintetico i concetti fondamentali e le principali regole che devono essere note a tutti coloro che vogliono addentrarsi nel linguaggio araldico ecclesiastico, particolarmente in quello della Chiesa Cattolica latina. In particolare il volume, dopo una breve capitolo dedicato alla storia dell'araldica nella Chiesa, entra nel vivo della trattazione con due capitoli focalizzati sull'araldica intesa come linguaggio, prendendo in esame prima la "grammatica" e poi la "sintassi". Segue infine, come naturale completamento del lavoro, il "glossario" che raccoglie i principali termini del linguaggio del blasone e degli stemmi, con particolare attenzione ai simboli cristiani. Lo scopo dagli autori non è stato dunque quello di proporre un testo sul tema dell'araldica eccelsiastica, completo di informazioni storiche, tecniche ed artistiche; il loro fine è stato piuttosto quello di aiutare chi desidera approfondire ed usare tale linguaggio per capire, leggere ed interpretare gli stemmi ecclesiastici, oppure per comporre nuovi blasoni in modo corretto.‎

‎Laudi Luciana‎

‎Venezia-Fossoli: direzione Auschwitz. Lettere di Cesare Carmi: 1943-1944‎

‎ill. Il 15 febbraio 1944 Cesare Carmi, zio dell'Autrice, compiva 21 anni. Festeggiò, prigioniero nel campo di concentramento di Fossoli, il suo ultimo compleanno. Era nato nella ridente Liguria e morì nell'inverno del 1945 in un luogo imprecisato della desolata terra polacca. Dopo la guerra, per lungo tempo, Cesare rimane una figura evanescente. La sua immagine acquisisce una vera concretezza solo nel 2013, quando la famiglia viene in possesso di un pacchetto di lettere scritte nella quasi totalità dal campo di Fossoli e indirizzate principalmente a una ragazza di Chioggia, Flavia Silvestri, che le custodirà amorevolmente tutta la vita. L'analisi di queste lettere e di quelle del suo amico veneziano Luciano Mariani, compagno di prigionia sopravvissuto ad Auschwitz, ha permesso di conoscere Cesare nella sua completezza, il suo modo di affrontare la realtà e l'evolversi della sua personalità‎

‎Tucker Robert‎

‎Il giovane Stalin. 1879-1929 gli anni di formazione‎

‎br. Questa biografia di Stalin non racconta la storia della sua vita, bensì illumina il suo rapporto con la storia. Rientra a pieno titolo in quel modo di scrivere biografie che Erik Erikson ha definito psicostoria e che approfondisce i legami e le interazioni tra personalità, ambiente sociale e situazione politica. L'ascesa al potere e la successiva autocrazia trovano una spiegazione non solo nel carattere di Stalin, ma anche nella natura del bolscevismo e della situazione storica del regime sovietico negli anni Venti, nonché nella natura della Russia in quanto paese con una tradizione di governo autocratica che godeva di consenso popolare. Ma è solo chiarendo l'articolazione di questi fattori che possiamo scoprire come si è formata la complessa personalità di Stalin negli anni decisivi per la sua formazione.‎

‎Netanyahu Yonathan‎

‎Lettere‎

‎ril.‎

‎Borghini Millo‎

‎Sei gigli macchiati di sangue. Pierluigi Farnese e la sua famiglia. Una storia italiana‎

‎ill., br. Nato con l'intento d' illustrare la vita di Pierluigi Farnese, figlio di Paolo III e vittima di una congiura ordita a Piacenza da Ferrante Gonzaga, governatore di Milano e "longa manus" di Carlo V, questo libro si è presto trasformato nella storia di un'intera stirpe. Non poteva infatti essere altrimenti, data l'importanza conseguita da questa famiglia "rampante" con le figure di Paolo III, dei nipoti Alessandro e Ottavio, di Margherita d'Austria e del pronipote Alessandro: attori di primo piano nei decisivi eventi del XVI secolo. Le grandi vicende storiche, fortunatamente, non sono fatte solo di trattati, battaglie e congiure. Sono anche impastate di umori, d'imprevisti, di passioni, di smemoratezze e di casuali fortune o sfortune che, nella loro umana carnalità, ce le rendono più vive e comprensibili, togliendo ai personaggi quel piedistallo ove, nel bene e nel male, la storiografia ufficiale li aveva collocati.‎

‎Sergi G. (cur.)‎

‎Arduino fra storia e mito‎

‎br. Arduino, marchese di Ivrea e poi re d'Italia intorno all'anno 1000, è una figura presente nella cultura diffusa (scolastica e non solo) sul medioevo. Eppure le conoscenze su questo personaggio erano basate su studi ormai superati, condizionati da enfasi e distorsioni ideologiche. Negli ultimi vent'anni c'è stata un'inversione di tendenza e le ricerche storiche hanno approfondito la personalità di Arduino e le dinamiche sociali e politiche del territorio in cui egli era maggiormente radicato. I saggi contenuti in questo volume danno conto di tali progressi e si propongono come tappe verso una riconsiderazione complessiva. Alle linee essenziali della sua vicenda - la carriera, l'attività prima di funzionario e poi di re, il contrastato esercizio di potere, il declino - seguono pagine che ne affrontano decisivi risvolti problematici: dalla costruzione di un apparato di consenso in Ivrea e nel Canavese, attraverso legami con famiglie locali che, nel tempo, presero le distanze da un re sconfitto e condannato dalla chiesa, oppure inventarono rapporti parentali con un personaggio entrato nel mito; al rapporto col mondo ecclesiastico, che si rivela molto più complesso e meno scontato rispetto all'immagine negativa che per anni è stata tramandata; per giungere ai chiaroscuri del mito, ora eluso ora esaltato dall'erudizione di antico regime e coltivato dalla storiografia ottocentesca, con il protagonismo dei Savoia, arricchito di ascendenze con potenzialità legittimanti ma anche depurato da zone d'ombra, alla ricerca di «preparazioni» dell'unità italiana.‎

‎Venditti Carlo‎

‎Ho solo la mia volontà che non si piega. Americo Sbardella, tra campagna di Grecia e Montenegro, da I.M.I. a Generale‎

‎ill., br. "Nato e cresciuto in un laborioso paese di antiche origini, in fase di crescita legata alla presenza del Regio Polverificio, formatosi in una (numerosa) famiglia e nella scuola di un tempo andato che gli hanno dato solide basi, coinvolto nella sciagurata campagna di Grecia, Americo Sbardella ha saputo tenere alto lo spirito nella terribile "non vita" del lager. Si colgono la grande sensibilità e la forza d'animo di Americo da due frasi (e non solo) nelle lettere dal lager: una è quella che dà il titolo a questo lavoro; l'altra, "Perdonatemi il dolore che arreco (lui, che pativa nel lager!) con tali notizie", ci dà la misura della persona! Tornato a casa, con senso di responsabilità derivato dall'essere il figlio maschio maggiore e conscio di tale ruolo, con innato altruismo, in un tempo di ristrettezze, mette a disposizione, della famiglia e delle sorelle in difficoltà, le risorse economiche derivate dallo stipendio di Ufficiale non fruito a causa della prigionia. Cui aggiunge, con la propria presenza, anche il sostegno morale! Servendo con rigore morale e salda lealtà, nel tempo di pace, in molti àmbiti ha dato ogni energia all'Istituzione di cui era parte: a suo merito, inoltre, l'aver saputo dire un NO fermo e chiaro a chi intendeva trascinarlo in oscuri disegni, a scapito della carriera ma a guadagno e conferma della dignità e dell'onore. Il Gen. Sbardella possedeva le migliori qualità e caratteristiche per un Ufficiale: spirito d'iniziativa, senso dell'organizzazione, attento impiego delle risorse economiche, serenità ed equilibrio. Soprattutto, conoscenza e attenzione ai problemi del personale, del cui benessere "si è preoccupato molto", scrivono i suoi comandanti, che ne descrivono inoltre come molto umana ed un po' indulgente l'azione disciplinare. Una visione e un'azione a 360°. La sua poliedrica personalità inoltre, sapeva andare oltre gli schemi, perché dotata di fantasia e qualità artistiche di pregio, come scrivono figli e superiori. La sua magnifica figura di Soldato poi, si traspone e si completa nell'altro ambito a lui congeniale e per lui imprescindibile/vitale: la famiglia. Ne sono testimonianza e conferma gli scritti, le fotografie, la vivida testimonianza dei figli, per i quali è ancora un sicuro riferimento. Dalla sua vita discendono insegnamenti di alto contenuto etico: lealtà verso le Istituzioni, senso del dovere e spirito di servizio, rispetto e solidarietà, fermezza d'animo nelle avversità."‎

‎Levick Barbara‎

‎Catilina‎

‎br. Eversore dell'ordine repubblicano o campione della libertà? Lucio Sergio Catilina (108-62 a.C.) tentò di conquistare il potere a Roma con mezzi tradizionali, ma gli mancarono il danaro e il sostegno necessari. Sconfitto per tre volte alle elezioni per il consolato, scelse la via della rivoluzione avendo al suo banco una schiera di contadini indigenti, proprietari terrieri impoveriti, genti italiche scontente di Roma e debitori di ogni risma. Non riuscì a vincere contro l'esercito, trovò uno strenuo oppositore in Cicerone e la congiura da lui capeggiata fallì. Il libro restituisce la vicenda del senatore romano nella sua tragica grandezza.‎

‎Geronimo; Morgante D. (cur.)‎

‎La mia storia. Autobiografia di un guerriero apache‎

‎ill., br. Nel 1906 Stephen Barrett, sovrintendente scolastico in Arizona, incontrò il vecchio capo indiano Geronimo, confinato nella riserva indiana di Fort Sill. Mosso dalle migliori intenzioni, Barrett chiese a Geronimo di raccontargli la sua vita, allo scopo di far conoscere al mondo la storia delle guerre indiane dal punto di vista dei nativi americani. Geronimo, l'uomo che aveva tenuto in scacco per decenni gli eserciti combinati del Messico e degli Stati Uniti, adottando una tecnica di guerriglia che ispirò nel Novecento rivoluzionari di tutte le latitudini, il capo indiano Apache la cui fischio "i cavalli accorrevano come posseduti", narra qui la sua giovinezza in una terra fertile e generosa; la sua maturità mentre le guerre indiane si profilavano all'orizzonte in tutta la loro durezza; e la sua vecchiaia, da prigioniero di guerra, ostaggio di uomini bianchi incapaci di comprendere il grande dolore della sconfitta di un popolo. Eccezionale documento storico e al tempo stesso anche avvincente testimonianza in presa diretta di un mondo che non cessa mai di affascinare, Geronimo. La mia storia non mancherà di interrogare il lettore sulle sue certezza da viso pallido.‎

‎Sarzi Amadé Luca‎

‎Francesco e Isabella. L'età d'oro dei Gonzaga‎

‎br. Nel passaggio tra Quattro e Cinquecento i Gonzaga e Mantova raggiunsero la loro età dell'oro. Di questo periodo, in cui la città virgiliana si trasformò in una delle capitali d'Europa, furono protagonisti incontrastati Francesco II e la moglie Isabella d'Este. I due sposi non potevano essere più diversi: Francesco uomo d'armi e d'azione; Isabella raffinata, elegante e colta. Eppure le differenze si integrarono in una complementarità fondata sull'ambizione di accrescere il prestigio del marchesato e di vedere confermata la sua indipendenza nelle turbinose lotte tra principati e interventi delle grandi nazioni. Nell'intreccio di vicende strettamente umane (romanzesche, tuttavia mai romanzate) sfilano Leonardo, Perugino, Raffaello e Mantegna. E poi il Castiglione, Pico della Mirandola, Boiardo, Ludovico Ariosto, Poliziano e altri volti oggi dimenticati. Protagonisti diventano anche gli animali: uccelli, cani e cavalli che hanno contribuito a scrivere la storia della Dinastia. Come in un affresco, è restituita l'anima a volti, personaggi e luoghi oggi irriconoscibili, ridestandoli dal sonno delle carte e dei troppo spesso astratti libri.‎

‎Bonaguro Angelo; Dell'Asta Marta; Parravicini Giovanna‎

‎Insieme. Storie d'amore nel comunismo‎

‎br. Otto storie d'amore vissute in epoca sovietica testimoniano, nell'intensità di legami che sfidano i drammi della storia, la potenza finale del bene.‎

‎Dell'Osa Pablo‎

‎Il principe esploratore. Luigi Amedeo di Savoia, duca degli Abruzzi‎

‎ill., br. Un pioniere dell'età eroica delle esplorazioni, le cui imprese sfumano nella leggenda: questo, ma molto altro ancora, è stato il duca degli Abruzzi. Nato nel 1873, crebbe con la divisa della Marina italiana pur preferendo la montagna. Schivo, spartano, indipendente, un po' malinconico, decisamente impavido, rifuggì la mondanità e gli agi da principe per dedicarsi alla costante ricerca di azioni ardite e di un successo da regalare all'Italia. Non esitò a farsi amputare due dita congelate pur di raggiungere il Polo Nord, quando a quelle latitudini ci si spingeva in giacca di fustagno e cravatta; a trascinarsi dietro una carovana di portatori per svelare la leggenda dei Monti della Luna in Uganda; ad andare contro le cannonate austriache quando comandava la flotta navale nella Grande Guerra; a sfidare la malattia che lo stava consumando per risalire il misterioso corso dell'Uebi Scebeli; a scrivere l'unica pagina positiva del colonialismo italiano con la fondazione di un villaggio in Somalia dove trascorse gli ultimi tredici anni della sua vita. Il tutto tenendo per sé i particolari privati di un'esistenza fuori dal comune, come la love story con Kate, l'ereditiera Americana che non poté sposare per sottostare alla ragion di Stato. Un personaggio davvero da romanzo, che ispirò Emilio Salgari nello scrivere una delle sue avventure.‎

‎Piedimonte Antonio Emanuele‎

‎Raimondo di Sangro principe di Sansevero. La vita, le invenzioni, le opere, i libri, le leggende, i misteri, la Cappella‎

‎brossura A trecento anni dalla nascita del Principe di Sansevero, un volume che ne ripercorre la vita, le opere, le leggende e i misteri tutt'oggi irrisolti. Raimondo Di Sangro, per l'alone di esoterismo che lo circonda, è sempre al centro dell'attenzione generale: documentari televisivi e radiofonici, saggi, romanzi, dipinti, fumetti, spettacoli, mostre, convegni e dibattiti si susseguono senza soluzione di continuità a Napoli come altrove per provare a far luce su tutti gli aspetti della vita del nobiluomo che nacque in Puglia, studiò a Roma e crebbe, visse e morì all'ombra del Vesuvio. Saggi di Massimo Marra e Sigfrido Hobel.‎

‎Salvemini Gaetano; Bucchi S. (cur.)‎

‎Il ministro della mala vita‎

‎br. Gaetano Salvemini (1873-1957), intellettuale originale, storico di valore, politico impegnato e antifascista della prim'ora, è uno di quei «padri della patria» che troppo presto abbiamo dimenticato. Mai come ora, invece, le sue parole risuonano chiare, pur a distanza di cent'anni, in un contesto certamente mutato, ma che richiama impressionanti echi di un passato terribile. Socialista meridionalista, amico e rivale di Turati, divenne rapidamente, ancora giovane, un punto di riferimento della storiografia italiana. All'avvento del fascismo si schierò immediatamente tra gli oppositori del regime, legando particolarmente il suo pensiero con quello dei fratelli Rosselli e di Ernesto Rossi e fondando con loro Giustizia e Libertà. Incarcerato nel 1925 per la pubblicazione del foglio clandestino «Non mollare», riparò in Francia, poi in Inghilterra e infine negli Stati Uniti, dove divenne docente alla Harvard University per due decenni. Dobbiamo a lui una delle più lucide analisi sulle origini del fascismo. I due libri che Bollati Boringhieri ripropone ora in tascabile, proprio per rendere il pensiero di questo intellettuale il più possibile visibile al pubblico contemporaneo, appartengono a due stagioni molto distanti della vita di Salvemini.‎

‎Pouchard Ennio‎

‎Rolando e... una vita dall'Istria al mondo. Con Meta Liber©‎

‎br. Nell'autobiografia Rolando e... l'autore racconta i suoi primi ricordi di Pola, la città natia, dove ha vissuto un'infanzia serena nell'atmosfera familiare. Si addentra poi nell'incalzare di eventi drammatici che lo coinvolgono - il fascismo, la guerra, l'internamento in un lager, l'esodo post bellico - che non sempre le note del suo violino riescono a rendere sopportabili. Da esule, narra della decisione di entrare all'Accademia Navale di Livorno, cui seguono gli anni di servizio su unità della Marina Militare e i corsi per conseguire il brevetto di pilota di portaerei negli Stati Uniti. Assolta la ferma decennale, passa all'Alitalia come pilota. Matura intanto la passione per l'arte e sul finire degli anni Settanta si dedica alla critica quale professione.‎

‎Riva Costanza‎

‎Bianca Cappello e Francesco I de' Medici. Amore eterno e segrete alchimie‎

‎brossura La storia non è stata affatto benevola nei confronti di Bianca Cappello e di Francesco I de' Medici e per secoli la loro vicenda si è intessuta di una fitta rete di misteri e di oscure congetture. Spesso si è preferito basare il racconto della loro vicenda d'amore su notizie vetuste e sottilmente manipolate, piuttosto che andare a ricercare quella letteratura, già presente dalla prima metà dell'Ottocento, che avrebbe potuto portare una "nuova luce" sulla vicenda d'amore che ha strettamente unito Bianca a Francesco. Francesco I conobbe Bianca due anni prima che il padre Cosimo lo costringesse a legare il nome della casata de' Medici a quella degli Asburgo: un suo diniego l'avrebbe esposto "ai più terribili risentimenti del padre, del re di Spagna e dell'imperatore d'Austria" compromettendo "la tranquillità" della Toscana. Dal momento in cui il principe reggente vide la nobile veneziana, uno "strale d'amore, che tutto tempra e spezza gli ostacoli", entrò nel suo petto e niente avrebbe potuto spegnere quel fuoco che gli bruciava dentro.‎

‎Dal Monte Carlo‎

‎Gli Sforza. Il cotogno il biscione e la rosa. Dai mitici Attendoli di Cotignola, agli Sforza di Milano, ai Riario-Sforza di Imola e Forlì‎

‎ill. "Dopo i saggi della sua prima stagione con «Il Ponte Vecchio» - Guerre e condottieri nella Romagna medievale (2007) e Il Papato alla conquista della Romagna (2014) - e dopo averci donato nel 2021 I ghibellini del Montefeltro (vastissima ricostruzione del tempo delle signorie montefeltrane e delle appassionate vicende che videro protagonisti signori e condottieri di parte ghibellina, e le loro signore, nella Romagna di tempi memorabili), Carlo del Monte propone in questo sontuoso volume la storia straordinaria degli Sforza, raccolta sotto i simboli del cotogno, del biscione e della rosa. In pagine appassionate, ricchissime di notizie e di rimandi, popolate da una folla di signori e cavalieri, di opportunisti e avventurieri, di signore fascinose e cortigiani maestri di tradimenti ed insidie, il libro muove dal leggendare delle origini degli Sforza, nelle campagne di Cotignola, in un cammino che li condurrà a farsi fondatori della potente signoria milanese, alle origini di molti destini: i Riario; la splendida Caterina leonessa di Romagna e signora di Imola e Forlì; i protagonisti e padroni delle signorie romagnole e italiane, nel moltiplicarsi ininterrotto di congiure e città saccheggiate e distrutte; e poi, tra gli altri, le figure di Carlo VIII, di Cesare Borgia e del suo padre vicario di Cristo, di Niccolò Machiavelli e dei capitani di ventura, campioni di battaglie affidate per sempre alle grandi pagine della storia, fino a Giovanni dalle Bande Nere: un arazzo raro e potente nel tempo per sé magnifico del nostro Umanesimo-Rinascimento" (Marzio Casalini).‎

‎Sabadin Vittorio‎

‎Carlo III. La lunga attesa di un re‎

‎ril. «London Bridge is down.» Questa la frase in codice che l'8 settembre 2022 ha annunciato la morte della regina Elisabetta II, la monarca più longeva della storia del Regno Unito. E lunghissima è stata l'attesa del principe Carlo, diventato re a settantatré anni dopo aver battuto il record di erede al trono più anziano di sempre. Se la Regina era ancora giovanissima e inesperta quando ha indossato la corona, lo stesso non si può dire di Carlo, che ha dedicato tutta la vita a prepararsi per questo momento. Non basta un'incoronazione per guadagnarsi il titolo e la stima del popolo: il primogenito di Elisabetta è cresciuto fin da piccolo con il peso delle aspettative che prima i suoi genitori e poi i sudditi hanno riposto sulle sue spalle, forse non sempre abbastanza grandi da sopportare il frequente disappunto del padre Filippo e la derisione che per anni gli ha riservato la stampa britannica ed estera. Eppure, l'opinione pubblica pare già pronta a riconoscergli un'autorevolezza - e tributargli un affetto - impensabile anche solo pochi anni fa. Dopo i decenni difficili della tragica vicenda di Diana, Carlo si è impegnato con zelo a ricostruire la propria immagine per rivestire degnamente il ruolo di sovrano: filantropo e amante della natura, nel corso degli anni ha sostenuto numerose battaglie sociali e ambientali, e si è attivamente messo all'ascolto dei problemi della gente comune. Ma la battaglia più difficile Carlo l'ha vinta facendo accettare alla famiglia reale e a tutto il Regno Unito quello che, tra mille difficoltà, è stato l'amore della sua vita: Camilla Shand, oggi al suo fianco nel ruolo di Regina Consorte. Vittorio Sabadin, tra i massimi esperti della famiglia reale inglese, ripercorre luci e ombre dell'eterno erede al trono, che ora si appresta a regnare in un periodo di transizione epocale, denso di sfide: riuscirà a ricucire i difficili rapporti tra i due eredi William e Harry e a gestire le rispettive, incompatibili consorti? E saprà smarcarsi dalla lunga ombra di Elisabetta, confermando la centralità della monarchia nel cuore degli inglesi? Comunque vada, Carlo III si occuperà degli affari di Stato come solo un re sa fare, poiché come disse in un'intervista: «Non c'è niente di strano. Si chiama dovere».‎

‎Il mio albero genealogico‎

‎ril. Un libro da completare per scoprire le radici della famiglia. Qual è la storia della tua famiglia? Chi erano i tuoi antenati e da dove vengono? Con questo libro è facile ricostruire la genealogia di famiglia. Una volta completato, il libro acquisterà un valore inestimabile per le future generazioni e sarà un tesoro ricco di memorie da condividere con figli e nipoti. Perfetto per principianti ed esperti di genealogia, "Il mio albero genealogico" consente di raccogliere in un unico luogo prezioso tutte le informazioni necessarie a ripercorrere il passato della propria dinastia. All'interno tante schede da compilare per completare il proprio albero genealogico: pagine da completare dedicate alle ricerche, schede singole per ogni familiare, pagine dedicate al tuo albero genealogico. Scopri la storia dei tuoi antenati!‎

‎Longerich Peter‎

‎Goebbels. Una biografia‎

‎brossura Nella vita e nell'orribile modalità della sua morte, Joseph Goebbels è stato uno dei più fedeli accoliti di Hitler. Alla fine, nessuno, nel bunker di Berlino fu più vicino al Führer del suo devoto ministro del Reich per l'Educazione popolare e la Propaganda. Ma come ha potuto il figlio zoppo di un modesto operaio tedesco uscire dall'oscurità fino a diventare il più zelante luogotenente di Hitler e infine il suo successore, da lui personalmente consacrato? In questa pionieristica biografia Peter Longerich ha passato al setaccio tutta la documentazione storica - e le trentamila pagine che costituiscono i diari di Goebbels - per dare una risposta a questa domanda. Primo studioso a utilizzare i diari in un lavoro biografico, Longerich si misura con l'autoritratto che il capo della propaganda nazista ha dato di sé. Coprendo l'arco di trent'anni, i diari delineano il profilo agghiacciante di un uomo che, spinto da un desiderio narcisistico di riconoscimento, ha perseguito con ogni mezzo l'affermazione personale che cercava all'interno del movimento nazionalsocialista, facendosi fautore del suo razzismo virulento. In questo libro Peter Longerich ci mostra come l'affannosa ricerca da parte di Goebbels di una figura paterna carismatica l'abbia condotto inesorabilmente a Hitler, al quale attribuiva poteri quasi divini.‎

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