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Pohl Walter
Le origini etniche dell'Europa. Barbari e romani tra antichità e Medioevo
brossura Dopo la caduta dell'impero romano, iniziò il processo di formazione dell'Europa dei popoli. In età contemporanea, le ideologie nazionali hanno cercato le proprie radici attraverso una lettura molto parziale della storia alto-medievale. È opportuno, quindi, proseguire nelle indagini sui processi etnici che sono all'origine dei nuovi popoli dell'Occidente, per ricostruire una realtà che fu, senza dubbio, assai composita e contraddittoria, ma che presenta anche, alla luce degli studi più recenti, alcuni aspetti di sorprendente novità. Questa raccolta di saggi propone un'analisi delle fonti tardoantiche e altomedievali alla ricerca delle tracce delle genti che, insieme al sostrato romanizzato, costruirono l'Europa medievale: alamanni e franchi, unni e goti, angli e sassoni, avari e magiari, e soprattutto i longobardi, il cui ruolo fu determinante nella trasformazione dell'Italia. Ne risulta un panorama affascinante sulla ricerca delle identità, sui conflitti, sulle integrazioni sociali e sugli scambi culturali, tutti elementi fondamentali per le origini della nostra civiltà occidentale.
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Petrucci Stefano
Roma signora. La marea giallorossa sul mondo del calcio
brossura E' qui, adesso, l'isola che non c'è. Anzi, l'isola che c'è, la realtà che rifugge l'utopia e l'astrazione, tra i clacson che suonano per una volta non insopportabili ad ogni semaforo, su ogni strada, in ogni piazza. E' nell'allegria di chi esce di casa per settimane con la sciarpa giallorossa al collo, nei ragazzini che scoprono che è bello diventare tifosi della squadra della propria città, nel contagio dei turisti che cercano la maglia di Batistuta più delle riproduzioni del Colosseo, nella concretezza dei numeri che accompagnano quella che un giorno chiamavano "Rometta": una squadra capace di battere qualsiasi record in campo ma anche fuori, con i miliardi di valore consolidato e gli introiti legati al merchandising. Ecco l'isola del tesoro.
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Cantilena Renata; Carbone Federico
Poseidonia-Paestum e la sua moneta
ril.
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Pighi G. Battista
La religione romana
br.
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Foti Claudio
I sette talismani di Roma antica
ill., br. Nell'antica Roma ai tempi in cui il Tevere era ancora giovane si mormorava dell'esistenza di sette oggetti: i Pignora Imperii. Oggetti totemici che la proteggevano e la difendevano da sempre, che da sempre vegliavano sulla sua superiorità che andava espandendosi in tutto il mondo conosciuto. Pignora Imperii dunque, ma cosa si cela dietro questo bizzarro nome? Roma aveva veramente sette talismani che la proteggevano o si tratta solo di leggende arcaiche? Come erano fatti e quale era la storia di questi oggetti magici? Da dove venivano e come e quando sono arrivati nella Città Eterna? In questo libro scoprirete le risposte che sembrano così difficili da trovare e conoscerete la storia poco nota, ma tremendamente importante di questi oggetti fatali che avevano il compito di proteggere la città di Remo e Romolo. Le leggendarie gesta di Numa Pompilio e dell'Ancile, l'invincibile Quadriga dei Veienti, il regale Scettro di Priamo, il famoso Ago di Cibele, le preziose Ceneri di Oreste, la Veste di Iliona e il misterioso Palladio torneranno alla vita.
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Landeschi Dimitri
Sesso e poetere nella Roma imperiale. Quattro vite scandalose
br. Dimitri Landeschi ricostruisce in questo suo lavoro le vicende biografiche di quattro figure femminili appartenute alla famiglia Giulio-Claudia e vissute a Roma circa duemila anni fa. Sempre e ovunque condannate per i vizi di cui tanta storiografia offrì generosamente i dettagli, le protagoniste sono Giulia Maggiore, Messalina, Agrippina Minore e Poppea. L'intento dell'autore consiste nel reinterpretare i dati forniti dalla storiografia ufficiale in relazione a studi storici più attuali, con una buona dose di arguzia e senza pedanteria accademica. Quel che ne risulta è un saggio snello, ma incisivo, dal carattere divulgativo, destinato a chi voglia interrogarsi sull'attendibilità delle fonti, nella convinzione che la Storia sia "costituita da tanti tasselli da ricomporre pazientemente, soppesandone con mente sgombra da pregiudizi le infinite sfumature. Ciascuna figura femminile è descritta anche alla luce della situazione politica in cui visse e dell'ambiente familiare che la circondò, con rimandi a consuetudini individuali e usi sociali.
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Proietti Mancini M. (cur.)
Romani per sempre. Splendori e miserie della città più bella del mondo
ill., br. C'è ancora qualcosa che si può raccontare di Roma? Si può ancora scrivere di Roma? Alcuni tra i migliori scrittori romani, ognuno con il proprio stile e la propria letteratura, in questo libro rappresentano il loro punto di vista sulla Città Eterna. I racconti e le storie, i particolari geografici e le piazze: e ancora, la vita frenetica, la folla, i colori sgargianti, i profumi densi. Poi la via della fantasia che a Roma diventa più reale della storia vera o quella del saggio breve che racconta episodi autentici, ma tanto belli da sembrare inventati. Il Tevere che è la prima strada che attraversa Roma, le donne e i quartieri antichi e quelli moderni, le borgate, l'amore a Roma, i preti e le Chiese, il bene e il male che si confondono tra loro, tutto a comporre un arazzo intessuto di parole.
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Cecconi Giovanni A.
Governo imperiale e élites dirigenti nell'Italia tardoantica. Problemi di storia politico-amministrativa (270-476 d. C.)
br.
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Stabile Adriano
Roma story. Emozioni giallorosse dal 1927 a oggi
ill., ril. La squadra che porta il nome della Capitale, nata nel 1927, rappresenta una realtà straordinaria nel panorama calcistico italiano. Questo libro vuole raccontarne la storia attraverso episodi noti, ma narrati svelando retroscena meno conosciuti, e attraverso racconti nuovi, che fanno luce finalmente su alcune verità storiche: dal dilemma sulla data della fondazione, al totale riconoscimento della Coppa delle Fiere come trofeo ufficiale, dalle feste per gli scudetti del 1983 e del 2001 ai giocatori che hanno vestito la maglia giallorossa ma non figurano negli elenchi ufficiali. Il lavoro è frutto di un'accurata ricerca, che ha permesso di ritrovare testimonianze e documenti d'epoca, e di alcune interviste condotte dall'autore a personaggi e calciatori che conoscono bene la Roma. Una raccolta di istantanee sulla Roma giallorossa: un viaggio tra i sentimenti di chi questa maglia ce l'ha cucita addosso.
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Latini Matteo
I brasiliani della Roma
ill., ril. C'è un lungo filo verdeoro che unisce Roma e il Brasile, legando idealmente il Colosseo e il Cristo di Rio, il Circo Massimo e le chilometriche spiagge di Bahia. È un legame forte, tra tanti alti e molti bassi, tra piroscafi e aerei che nel corso della quasi novantenne storia giallorossa hanno portato nella Capitale una vera e propria colonia di calciatori carioca. 'I brasiliani della Roma' vuole raggrupparli tutti insieme, in un'ideale rosa senza distinzioni tra meteore e stelle, fra campioni o presunti tali. Un dizionario dalla A di Adriano alla Z di Zago, passando per le C di Cafu e Cerezo, ma anche per la F di Fabio Junior e la V di Vagner. Storie diverse tra loro, ma accomunate da due fondamentali elementi: l'essere partite dalla patria del Futbol e l'aver, almeno per una volta, transitato per i vicoli di una città sempre a metà tra l'esaltazione e il dover contare i sogni infranti. Un alternarsi di campioni e bidoni, promesse mai sbocciate ed eroi indimenticati, in un tourbillon di emozioni non sempre positive.
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Cesa Maria
Impero tardoantico e barbari. La crisi militare da Adrianpoli al 418
br.
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Di Giacomo Vittorio
Roma dei misteri
ill., br. I Romani fecero propri i Mysteria - detti così alla greca, in senso religioso istituzionale - dopo avere a lungo frequentato l'ignoto, gestito severamente dall'autorità civile. Lo fecero quando il tedio di un mondo ridotto a sterile prassi legale: un mondo di armi e di armati, di moniti e di pene severe aveva spinto l'individuo, vagante tra sotterranee superstizioni, in braccio al Grande Mistero inteso come interrogativo non più eludibile e ad una religione priva di evidenti schemi di compensazione, ma più intimamente necessaria. In tale prospettiva vantano un diritto di presenza nel libro tutti i movimenti e tutti i sistemi in cui e per cui i Romani vennero in qualche modo a fare l'esperienza diretta dell'inconoscibile: i segni e i prodigi, le ierofanie e le teofanie, i misteri come sondaggio e decifrazione dell'ignoto. Ossia, i fenomeni di divinazione, augurazione, oracolistica, aruspicina, astrologia; e i misteri come provocazione, sfida o difesa - sul piano dell'azione e dei poteri - contro la Potenza. Vale a dire la magia, l'alchimia, la stregoneria, il satanismo, con i relativi corteggi.
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Liguori Pasquale
Borgate. Ediz. italiana e inglese
ill., ril. Pasquale "Pas" Liguori presenta il suo viaggio fotografico nelle borgate storiche romane di Acilia, Gordiani, Pietralata, Primavalle, Prenestino, Quarticciolo, San Basilio, Tiburtino III, Tor Marancia, Trullo, Tufello, Val Melaina attraverso i loro spazi densi di criticità e opportunità. Esiste, e si è avvertita, un'identità ancora salda, confluente in una somma di esperienze tale da proteggere persino dalle tentazioni fagocitarie della gentrification che ha snaturato altre, vicine periferie. Le fotografie qui raccolte sono tratte da una più ampia ricerca che continua a essere effettuata sul territorio. Esse costituiscono un tributo a chi vive i luoghi ritratti e, al tempo stesso, un invito a non dimenticare e una proposta alla cura di un valore comune.
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Pandolfi Claudia
Garum. «Si può dire che non ci sia alcun liquido, all'infuori dei profumi, che abbia preso a costare di più»
br. "Che cosa era il 'garum'? Sicuramente, una salsa di pesce, molto pregiata, presente sulle tavole dei ricchi e dei buongustai dell'antica Roma. Petronio, nella coreografica 'Cena di Trimalchione', descrive il trionfo di pietanze varie, ai cui angoli quattro statuette facevano colare da piccoli otri 'garum' al pepe sopra dei pesci, che sembravano così nuotare in una sorta di canale. Su come il 'garum' fosse preparato le fonti non sono univoche, e spesso tendono a confonderlo o ad assimilarlo con condimenti analoghi, denominati 'liquamen' e 'muria'. Attraverso un'analisi dei testi letterari, dei trattati medici e dei manuali di cucina tramandati dall'antichità, il libro ricostruisce la complessa storia di questa misteriosa salsa, che, nelle sue varianti - non ultima la colatura di alici di Cetara - sembra godere oggi di una rinnovata fortuna in diversi contesti gastronomici".
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Hopkins Keith; Beard Mary
Il Colosseo. La storia e il mito
ill., br. Il Colosseo, con il suo profilo immediatamente riconoscibile, è il più celebre monumento del mondo classico che si sia conservato. Ma cosa ne sappiamo veramente? Qual era il suo scopo originario? A cosa deve la sua fama? Keith Hopkins e Mary Beard guidano il lettore tra i segreti dell'Anfiteatro Flavio svelando l'enigma del suo fascino. Narrano la Storia e le storie - ma anche le leggende - di un luogo unico al mondo che ha vissuto infinite metamorfosi: teatro dei giochi gladiatorii e ricovero per animali e barche, testimone della morte violenta dei martiri protocristiani e immenso orto botanico. Una grandiosa architettura, simbolo stesso dell'Antichità, che in queste pagine si trasforma in un racconto avvincente, dalla posa della prima pietra fino ai "centurioni" del Ventunesimo secolo.
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Montecchio Luca
Terroristi nella storia antica. Atti di terrorismo nell'antichità romana
br. La parola terrorismo ha origine dal termine latino terror che significa alicui terrorem ferre, propriamente «portare terrore a qualcuno» ma anche «terrorizzare qualcuno». Per parlare di terrorismo servono alcuni presupposti: manifestazioni in atti violenti di distruzione destinate a intimidire e terrorizzare la popolazione, provocando perdite umane e danni materiali; chi agisce - singoli o organizzazioni - non lo fa per interesse personale (vendetta, arricchimento o follia); i membri di un'organizzazione criminale cercano di commettere atti violenti senza essere identificati; l'atto terrorista è, seppur sui generis, di carattere politico dal momento che l'organizzazione pretende di distruggere l'ordine sociale e politico esistente o obbligare il potere a cambiare una decisione presa. È possibile supporre l'esistenza di forme e/o atti di terrorismo in epoca antica? Sì, senza dubbio. Tuttavia si deve evitare di confondere le epoche e di cadere nell'errore di applicare aspetti e caratteri di questioni contemporanee alla storia antica. Nel corso della storia romana annoveriamo vari episodi che possono essere considerati come «atti terroristici». La storiografia, fino a ora, li ha valutati meri «atti di guerra», ma una rilettura è necessaria.
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Mommsen Theodor; Quattrini A. G. (cur.)
Storia di Roma. Dalla distruzione di Cartagine alla morte di Silla
br. Dalla distruzione di Cartagine alla morte di Silla si apre con una data importante, il 146 a.C., anno in cui la città principe della potenza punica e delle reti commerciali del Mediterraneo occidentale viene rasa al suolo dal valoroso generale romano Scipione l'Emiliano. Dopo l'abbattimento della principale minaccia esterna, Roma si concentra sulla propria politica interna, mentre nella regione del Ponto sulle rive del Mar Nero si afferma il regno di Mitridate. Per concludere si narra del colpo di stato operato da Silla per passare poi alla descrizione della sua morte e alle conseguenze della sua dittatura.
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Mommsen Theodor
Storia di Roma antica. Vol. 5/1: La fondazione della monarchia militare: dalla morte di Silla al passaggio del Rubicone
br. Quando Theodor Mommsen scrisse questa "Storia di Roma antica", l'archeologia d'Italia era quasi inesistente, nulla si sapeva della preistoria e poco degli Etruschi e dell'età repubblicana. Ciononostante a oggi la sua grandiosa opera resta insuperata, la sua interpretazione della civiltà romana non solo è ancora valida, ma ha anche stabilito un canone, da cui è pressoché impossibile distaccarsi. "Storia di Roma antica", che viene qui proposta in sei volumi, ha avuto un numero di edizioni incalcolabile, sia nella lingua originaria, sia in quella di molti altri Paesi.
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Fabbri Lorenzo
Mater florum. Flora e il suo culto a Roma
br. La presente monografia analizza tutti gli aspetti concernenti Flora e i riti a lei dedicati, estendendo la trattazione anche alle testimonianze provenienti dai territori italici e all'iconografia, che spazia da quella antica a una selezione di opere moderne. Oggi la dea viene comunemente associata ai fiori e al mirabile ritratto che di lei ha saputo fare Botticelli nella celeberrima Primavera, ma per gli antichi Romani ella era una divinità ben più complessa di quanto si possa pensare.
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Centini Massimo
Sulle orme di Annibale. Un'indagine sul territorio
br. Scritto come relazione finale al termine della spedizione "Annibale '85". Il libro, che qui è riproposto nella versione originale, con l'integrazione di due ampie appendici, analizza la discesa in Italia dell'esercito cartaginese, dalla Spagna fino alla morte di Annibale, dedicando ampio spazio alla questione relativa al superamento delle Alpi. Nelle pagine di questa avvincente ricostruzione sono infatti analizzati tutti i colli alpini che potrebbero aver consentito, nel 218 a.C., il transito delle truppe guidate dal grande condottiero di Cartagine. Comparando le fonti antiche che forniscono indicazioni sulla vicenda e provando a riportare le notizie giunte dagli storici del passato direttamente sul territorio, l'autore fornisce un quadro globale, che ci riporta indietro nel tempo, offrendoci anche un frammento importate della storia del Piemonte, attraverso un angolo di lettura che illustra luoghi e popolazioni antiche, realtà e leggenda.
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Chaniotis Angelos
Età di conquiste. Il mondo greco da Alessandro ad Adriano
ril. Il mondo antico plasmato da Alessandro Magno durante la sua vita fu trasformato di nuovo dalla sua precoce morte. Il periodo ellenistico che seguì fu un'epoca di frammentazione, antagonismo violento tra gli Stati maggiori e lotte tra le realtà politiche minori per mantenere un'illusione di indipendenza; e tuttavia fu anche un periodo di crescita, prosperità e conquiste intellettuali. Angelos Chaniotis delinea la vasta rete di traffici commerciali, influenze e contatti culturali, che si estese dal Mediterraneo all'Asia centrale e dalle steppe euro-asiatiche al corno d'Africa, arricchendo e vivacizzando i centri di ricchezza, potere e fermento intellettuale in tutto il mondo. Dai primi giorni della costruzione di un impero da parte di Alessandro Magno, attraverso guerre con Roma, pirati scatenati, il suicidio di Cleopatra e la diaspora ebraica, fino alla morte di Adriano, l'autore esamina istituzioni, strutture sociali, tendenze economiche, rivolgimenti politici e progressi intellettuali di un'epoca durata cinque secoli e nella quale, forse, ebbe inizio la modernità.
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Bocchiola Massimo; Sartori Marco
La congiura di Catilina
br. La congiura di Catilina, la rivolta che nell'autunno del 63 a.C. avrebbe dovuto decapitare i vertici della Repubblica romana, si è imposta nei secoli come «la madre di tutte le congiure». Raccontato e studiato, quell'episodio pone ancora molte domande. Bocchiola e Sartori tentano di rispondere, individuando una chiave di lettura - la crisi delle istituzioni repubblicane - che riunisce tutti i protagonisti dell'epoca, tra i più grandi uomini di Roma: Cicerone, Cesare, Pompeo, Crasso, Catone. Ma soprattutto lui, Catilina, che la storiografia ha dipinto come un «cattivo» di proporzioni shakespeariane. Nel fosco crepuscolo della Roma repubblicana, in cui tutti hanno scheletri nell'armadio e le alleanze sono spesso effimere e strumentali, la sua vicenda rivela il volto più oscuro di un passaggio epocale che ha portato alla nascita dell'impero e cambiato la storia dell'Occidente.
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Nicolet Claude
Il mestiere di cittadino nell'antica Roma
br. La storia della repubblica romana è stata a lungo una storia della sua classe dirigente; Claude Nicolet, in quest'opera ormai classica, la affronta con un taglio diverso e innovativo. Il tema avvincente della partecipazione del comune cittadino romano alla politica è qui affrontato attraverso un'indagine condotta su testi storici, letterari, epigrafici, giuridici, sui monumenti archeologici e sulla documentazione topografica. Nicolet cerca di far rivivere il contenuto quotidiano della cittadinanza romana e i modi in cui si esplicava la partecipazione politica (quella militare, quella fiscale e finanziaria, quella elettorale e deliberativa) calandosi nel vivo della dinamica storica dell'età repubblicana, che culmina con Augusto nella disgregazione del vecchio Stato e nella costruzione delle basi di un nuovo ordinamento.
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Giuliano l'Apostata
Epistole pontificali
br. L'ellenismo significò per l'imperatore Giuliano una vera e propria controrivoluzione alla rivoluzione cristiana: condotta in nome del moderno Dio migrato dalla Galilea, la rivoluzione; proclamata in nome degli antichi dei olimpico-capitolini, la controrivoluzione. Persuaso della propria investitura divina e del suo mandato a riconvertire la storia, smentendone ogni interpretazione cristiana, il pius-theosebés Giuliano non si mise al passo coi tempi, ma impose al tempo di mettersi al passo con la sua volontà di restaurazione, anzi di rigenerazione dell'ellenismo.
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Ferrero Guglielmo; Ferrero Leo; Petrosillo L. (cur.)
La palingenesi di Roma Antica (da Livio a Machiavelli)
br. Guglielmo Ferrero fu autore di numerosi libri, veri gioielli di bellezza letteraria e di intuizione etico-politica, molti dei quali oggi ingiustamente dimenticati. Uno di questi è senz'altro "Palingenesi di Roma", pubblicato nel 1924 con la collaborazione del giovane figlio Leo, mai più ristampato da allora. Si tratta di un sintetico, intelligente e affascinante affresco della letteratura storiografica latina, ma anche uno studio sul suo periodico rinnovamento (la "palingenesi", appunto) nei secoli della tarda antichità, del Rinascimento e della modernità, sino a lambire la Rivoluzione Francese e l'età contemporanea. Il messaggio umanistico di "Palingenesi di Roma" è al tempo stesso speranza e mònito a non abbassare la guardia di fronte all'onnipotenza dello Stato e del potere a-morali. Completano il testo due brevi e dense appendici, interessanti testimonianze dei dibattiti - anche aspri - che vivacizzavano il mondo culturale italiano agli inizi degli anni Venti. I saggi introduttivi di Lorenzo Petrosillo propongono un'ipotesi interpretativa del testo e illustrano le forti tensioni dialettiche vissute da Guglielmo Ferrero nell'elaborazione delle sue concezioni storiografiche.
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Giorcelli Bersani Silvia
L'impero in quota. I romani e le Alpi
ril. Le Alpi sono state un territorio, per molti aspetti esemplare, di radicali trasformazioni politiche, sociali e culturali nei secoli in cui si è dispiegata la civiltà romana. Prioritario a qualunque discorso storico è comprendere la visione che gli antichi Romani avevano delle Alpi e dei popoli che le abitavano: luoghi marginali, difficili e inospitali; barriere a difesa di Roma e della penisola; cerniere di comunicazione con la realtà transalpina; spazi estremi ove il sacro e il sacrilego si incontravano; attraversamenti imperiali carichi di implicazioni geopolitiche; vettori di comunicazioni, di commerci, di idee; luoghi di resistenza a difesa del territorio. Questo volume non ha una sequenza cronologica. Esso segue l'indispensabile snodarsi storico degli eventi importanti con approfondimenti sulla vita materiale, sulle mentalità, sulle strutture sociali, economiche e religiose entro cui si sono formati e hanno operato uomini e donne vissuti nel territorio alpino. I Romani hanno scritto un capitolo importante nella storia delle Alpi. Anche se a loro non piacevano affatto: troppo alte, troppo fredde, troppo lontane dal mare Mediterraneo e da Roma. Per ragioni politiche e strategiche essi decisero di occuparle, abbastanza tardi nella loro storia, per riuscire a valicarle in sicurezza e completare la costruzione del loro grande impero. Il baluardo inaccessibile che, in origine, costituiva il confine netto e la presunta naturale protezione dell'Italia diventò progressivamente un luogo di passaggio frequentato. La conquista non si tradusse nella mera occupazione militare di un territorio sottratto con le armi ai popoli che lo abitavano. Ben presto i Romani compresero che le Terre Alte, in apparenza «naturalmente» svantaggiate, potevano essere utili non solo dal punto di vista del controllo territoriale ma anche come serbatoio di materie prime e come potenziali incubatori di sviluppo economico. In tale prospettiva, la montagna, all'inizio soltanto episodicamente attraversata, diventò più appetibile e i rari spazi di abitabilità furono progressivamente sottoposti a un'opera capillare e sistematica di addomesticamento. Nei secoli della conquista le Alpi diventarono il teatro di avventure umane quasi in stile Far West rappresentando un'opportunità concreta per uomini spregiudicati alla ricerca di fortuna, per coloni italici trapiantati nelle città alpine, per imprenditori che fondarono le loro attività nelle valli e nelle aree collinari prealpine.
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Liberati A. M. (cur.)
Da Roma all'Oriente. Riflessioni sulle campagne traianee
ill., br.
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Rohr Vio Francesca
Le custodi del potere. Donne e politica alla fine della Repubblica romana
br. Nell'antica Roma le donne non ebbero mai accesso alla carriera politica. Il modello di comportamento proposto alle matrone dal periodo arcaico fino all'età imperiale le escludeva da qualsiasi partecipazione alla vita della comunità, identificando nella casa la sede appropriata delle attività femminili. Nondimeno, tra la fine del II e il I secolo a.C., periodo segnato da lunghe guerre civili, gli uomini disertarono le sedi tradizionali della vita istituzionale, e sempre più di frequente le residenze private divennero il luogo delle decisioni e le matrone si sostituirono ai loro uomini, intervenendo in questioni di stato. In circostanze eccezionali portarono le proprie istanze anche all'esterno, nei luoghi tradizionali della politica e pressoché esclusivamente maschili: le strade di Roma, il foro, gli accampamenti militari. Diversi i contesti e le modalità della loro azione: la stipula o lo scioglimento di accordi matrimoniali, gravidi di ripercussioni politiche; l'educazione dei figli ai valori familiari e collettivi; la custodia della memoria gentilizia; il consiglio ai propri uomini su questioni di interesse comune; le incursioni nella vita militare. Esito di un periodo connotato da tratti di emergenza, tali iniziative non segnarono una svolta nella prassi politica romana; tuttavia l'intervento normalizzatore di Augusto, sedate le guerre civili e instaurato un nuovo modello di governo, tenne conto di queste esperienze, che influenzarono la condizione e l'azione delle donne della famiglia imperiale.
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Guidi Federica
Morte nell'arena. Storia e leggenda dei gladiatori
brossura Chi erano i gladiatori? Quali e quanti ruoli ricoprivano nell'arena? Come erano organizzati i "ludi", le scuole per l'addestramento dei combattenti? Quanti settori contribuivano all'organizzazione, alla preparazione, alla messa in scena, al programma di eventi che duravano giorni, richiedevano vittime e carnefici, cacciatori e fiere, musici e duellanti, maestri d'armi e maestri di cerimonia e, primi fra tutti, loro, i gladiatori, le grandi star dell'epoca? Federica Guidi descrive la scena e i retroscena di un costume che ha attraversato i secoli e che ancora ci riguarda, se è vero che i rituali di violenza e di morte non sono mai del tutto scomparsi.
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Strauss Barry
Imperatori. I 10 uomini che hanno fatto grande Roma
ill., ril. I palazzi che costellavano il colle Palatino a Roma erano una delle meraviglie del mondo antico. Decorati con il giallo della Numidia, il viola frigio, il grigio greco, il granito egizio, il bianco marmo italiano, non potevano che affascinare e meravigliare i loro visitatori per la ricchezza e la bellezza unica. Da queste stanze, per secoli, gli imperatori governarono quello che chiamavano il mondo, un enorme regno che nel momento della sua massima espansione si estendeva dalla Britannia all'Iraq. Fu una sfida imponente per tutti coloro che furono a capo dell'impero e che si trovarono ad affrontare invasioni e rivolte, guerre, congiure di palazzo, relazioni con popoli lontani e sconosciuti, nuove religioni rivoluzionarie, disastri naturali ed epidemie. Essere l'imperatore di Roma fu un compito così gravoso che soltanto in pochissimi si rivelarono all'altezza. In queste pagine Barry Strauss racconta i dieci imperatori che si rivelarono i migliori e i più abili: dal fondatore, Augusto, fino a Costantino. Un percorso che guiderà il lettore a conoscere i più importanti uomini che hanno prodotto, guidato o subito le alterne fortune di Roma per oltre quattro secoli.
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Gatti M. (cur.)
Trastevere, le 100 meraviglie (+1). Ediz. illustrata
ill., br. Un libro fotografico che accompagna il lettore alla scoperta di uno dei quartieri più celebri di Roma,conosciuto in tutto il mondo. Attraverso 100 (+1) splendidi scatti d'autore, il libro rivolge a Trastevere uno sguardo inedito, attento ai dettagli solitamente nascosti dal caos urbano. 100 (+1) splendide immagini che immortalano l'essenza del quartiere che meglio rappresenta la Città Eterna. Qui si trovano il più antico ponte di Roma, il Ponte Sublicio, e si estende lungo la riva destra del fiume, le bellissime chiese di Santa Cecilia e Santa Maria in Trastevere, musei ricchi di tesori artistici, come la Galleria Corsini e Villa Farnesina. Qui hanno lavorato gli artisti più celebri, tra cui Raffaello, e vissuto poeti simbolo della romanità, come Giuseppe Gioacchino Belli e Trilussa. Qui le testimonianze archeologiche della Roma antica convivono con opere d'arte contemporanea, come lo splendido fregio di William Kentridge lungo il fiume. Trastevere è da sempre il luogo simbolo della romanità più verace e autentica, custode di una tradizione popolare che racchiude tra i suoi vicoli la grandezza della storia e la bellezza dell'arte.
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Farinella Vincenzo
The Domus Aurea Book
ill., br. "La storia della Domus Aurea è la storia della creazione, in una manciata di anni, di uno dei più grandi e fantastici sogni architettonici della storia e poi, dopo la condanna, la distruzione e l'oblio calati su questo sogno imperiale, della romanzesca riscoperta di un mondo dimenticato". (Vincenzo Farinella). La reggia di Nerone è un monumento visionario, decorato con mostri, animali fantastici e scene mitiche tratte dai poemi omerici che compongo un immaginario coloratissimo e seducente. La parte di questa sontuosa ostentazione del potere sopravvissuta alla damnatio memoriae che seguì la morte dell'imperatore, è quella costituita dal padiglione sul Colle Oppio, su cui si sono impostate le fondamenta delle nuove Terme di Traiano. Il volume si apre con un ritratto di Nerone, una figura di principe-artista la cui complessità si può solo intuire tra le righe di una tradizione biografica violentemente ostile. Seguono, nell'ordine, le vicende dell'edificio, tra riscoperte (nel Quattrocento) e nuove condanne (post concilio di Trento), un'indagine il filone dello stile "delle grottesche" da Raffaello fino ai giorni nostri e un capitolo finale, sui legami con l'immaginario dell'arte contemporanea. Le immagini che accompagnano i testi, come in tutti i volumi di questa collana, spaziano dai dipinti ottocenteschi alle mappe ai reperti archeologici, e, insieme alle citazioni, e restituiscono al lettore un'immagine non convenzionale e al tempo stesso rigorosa della storia di questo monumento grandioso.
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Rey Sarah
Le lacrime di Roma. Il potere del pianto nel mondo antico
brossura Tesi di fondo di questo libro è che nell'antica Roma il pianto è alquanto diffuso e accompagna gli avvenimenti della vita pubblica e privata. Si tratta di esercitare un potere politico e simbolico: per aumentare la loro autorità, senatori, imperatori e brillanti condottieri non esitano a versare lacrime. Esse vengono usate nelle più svariate situazioni: per esprimere la sofferenza del lutto, la volontà di espiazione quando oscuri presagi appaiono minacciosi, la paura di un'esclusione sociale per cui si invoca la tradizione della propria famiglia; per manifestare la propria grandezza d'animo davanti agli sconfitti. L'autrice si sofferma poi sul messaggio politico che le lacrime diffondono, sul momento calibrato in cui compaiono. Esamina con cura testi e tradizioni, sconfessando l'immagine monolitica dei romani come un popolo duro e crudele. Il tema del libro ha un interesse generale, in un momento in cui si recupera lo studio delle emozioni, la loro spontaneità o la loro calcolata esternazione, il loro ruolo nelle traiettorie individuali nelle relazioni interpersonali. Nel gennaio 2016 il presidente degli Stati Uniti Barack Obama ha pianto in pubblico. Sottolineando l'intreccio di forza e debolezza, la stampa si è interrogata: «Obama ha reso accettabile il fatto di piangere in pubblico?» In realtà la novità è meno importante di ciò che lascia intravedere: un'attenzione collettiva verso le lacrime. Il dato che forse colpisce di più è che tale attenzione nasce da una dimenticanza. Le lacrime un tempo erano frequenti, tanto in pubblico quanto in privato. Nella Roma antica fornivano un ausilio imprescindibile al politico, erano l'arma preferita degli oratori e il mezzo con cui distinguersi dal volgo. Contribuivano anche a veicolare i presagi riguardanti la città. Le lacrime, insomma, scorrevano abbondanti tra i romani. Gli imperatori, il popolo, i senatori, i soldati piangono. I dibattiti pubblici, i processi, le ambasciate, tutto è pretesto per riversare emozioni. Più dei greci, che già piangevano abbastanza, i romani hanno la lacrima facile. Essi vengono spesso dipinti come conquistatori spietati (e lo erano). Ma se ne mostrano troppo poco i momenti di fragilità. Così la (cattiva) reputazione dei romani ha scoraggiato finora qualunque ricerca generale sulle lacrime, mentre i lamenti degli eroi greci hanno fatto versare fiumi d'inchiostro. In questa storia della forza romana al rovescio bisogna accettare di non riconoscersi, di rimanere spaesati. I comportamenti sociali dei romani, tanto spesso punteggiati di lacrime, ci disorientano. Ma fare un passo di lato permette di vedere più chiaro.
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Roberto Umberto
Il nemico indomabile. Roma contro i Germani
br. Tutto ha inizio con la conquista romana, alla fine del primo secolo avanti Cristo. L'assoggettamento delle popolazioni indigene, lo sfruttamento delle risorse, la costruzione di insediamenti nelle remote regioni del Nord. Ma i Germani non si arresero alla sottomissione. Un'improvvisa insurrezione capeggiata da Arminio sbaraglia i Romani nella foresta di Teutoburgo, costringendoli a una precipitosa fuga oltre il Reno. La vendetta romana, a opera di Germanico, ebbe una dimensione epica: agguati, tradimenti, flotte lanciate ai limiti del mondo conosciuto, fino alla completa vittoria celebrata in un trionfo sui barbari in catene. Poi, inaspettata, giunge la decisione di Tiberio. Il principe abbandona i Germani al loro destino e riporta il confine sulle rive del Reno. Queste vicende hanno dato vita a un mito potente: quello dei Germani ribelli e indomabili, tenaci custodi della loro libertà, capaci di umiliare uno degli imperi più potenti della storia, ostili a una piena integrazione nella civiltà latina. Un mito che evoca una frattura nel cuore dell'Europa, un dissidio che attraversa tutta la nostra storia fino a oggi.
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Papitto Massimo
Per La Roma. Storie di calcio tra giornalismo e passione
br. Massimo Papitto ha scritto questi racconti di partite in diversi momenti della sua vita di tifoso e giornalista della Roma. Momenti di euforia, di depressione, di riflessione, di sconforto e di esaltazione e poi li ha abbandonati in un file molto nascosto del suo computer in attesa di poterli tirare fuori magari un giorno. Di certo in questi racconti ha rivisto e rivede se stesso e la sua grande passione per questi colori. I colori della AS Roma.
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Marqués Néstor F.
Fake news dell'antica Roma. 2000 anni di propaganda, inganni e bugie
ill., br. La storia di Roma viene portata alla luce grazie ad un saggio che unisce il rigore storico ad una narrazione semplice ed immediata. È possibile che Nerone non abbia dato Roma alle fiamme? Che Livia non abbia pianificato gli omicidi di tutti gli eredi al trono? Che i Romani non vomitassero durante i pasti? La storia cambia costantemente prospettiva grazie a tutti coloro che, viaggiando nel tempo e cambiando il passato, modificano gli eventi in base al loro punto di vista. Così, spesso, la storia che ci è stata raccontata non corrisponde alla realtà. In questo libro, sveleremo gli inganni, le menzogne e le distorsioni del mondo romano: da quelle che ci sono state tramandate dalla storiografia ufficiale, spesso inconsapevolmente, dovute all'impenetrabile velo che accompagna i fatti del passato, a quelle narrate nei film, nelle serie TV e nei romanzi.
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Gandolfi Gabriele
Tredicesima. Sulle orme della leggendaria legione romana. Vol. 1
ill., br. «La Tredicesima fu la legione con cui Cesare assalì il mondo». Così lo storico Orosio descrive la legione fondata da Giulio Cesare. Arruolati nel 58 a.C. i legionari della Tredicesima vengono ricordati per le loro imprese durante la conquista della Gallia e per il fatidico passaggio del Rubicone che segnò l'inizio della Guerra Civile tra Giulio Cesare e Pompeo Magno. La prima leva della Tredicesima fu così già leggenda. E lo fu davvero, le sue imprese vennero narrate per secoli dagli storici del tempo. Generazione dopo generazione, le insegne della Tredicesima combatterono per cinque secoli in quasi tutto il mondo allora conosciuto. Ricostruendo le avventure di questi uomini è possibile ripercorrere gran parte dello sviluppo dell'intera storia romana. Proprio ciò che in questo volume fa Gabriele Gandolfi: unendo le fonti classiche e quelle epigrafiche, l'autore ricostruisce passo dopo passo il percorso di queste generazioni di eroi su una mappa in continua evoluzione. Un testo che fa luce sulla storia di Roma: la narrazione del suo sviluppo attraverso gli occhi dei legionari della Tredicesima e delle orme che essi hanno lasciato, fino agli estremi confini dell'Impero.
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De Luca Riccardo
Trieste-Salario lockdown. Le immagini dei due mesi che hanno cambiato il mondo. Ediz. illustrata
ill., br. Typimedia edita un volume originale e prezioso: è il racconto di un quartiere della Capitale nei giorni del Coronavirus. Le immagini in bianco e nero del fotografo professionista Riccardo De Luca catturano i momenti salienti della quarantena di una comunità che non sarà più come prima.
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Traina Giusto
La storia speciale. Perché non possiamo fare a meno degli antichi romani
ill., br. Secondo il Talmud, nella città di Roma vi sono 365 piazze, in ognuna delle quali vi sono 365 palazzi, e ognuno di essi ha 365 piani, di cui ognuno contiene di che nutrire il mondo intero. Andiamo allora alla scoperta di questa storia speciale, quella dei nostri antenati, gli antichi romani. Sui banchi di scuola, tutti abbiamo imparato a memoria i nomi dei 7 re di Roma. E li abbiamo immediatamente dimenticati. Tutti quanti abbiamo studiato a grandi linee la storia della lupa e dei due gemelli, Romolo e Remo; delle epiche battaglie contro Annibale, delle conquiste imperiali e delle invasioni barbariche. Ma ci siamo mai chiesti a cosa serve davvero conoscere la storia dei nostri antenati, gli antichi romani? Il libro vuole rispondere a questa domanda e lo fa rivendicando con orgoglio la connotazione di 'speciale' per la storia romana. Vedremo allora come Romolo fondò la Città Eterna accogliendo i migranti. Come Cesare sterminò più di 400.000 germani per scoraggiare i passaggi di frontiera. Come calpestare i tombini di Roma con la scritta SPQR equivalga a commettere un delitto di lesa maestà. Come il concetto di ius soli sia un'elaborazione dei giuristi medievali. E, infine, come siano state ipotizzate ben 210 cause diverse della caduta dell'impero.
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Ferri Flavio
I tribuni della plebe. Origine e storia della lotta di classe nell'antica Roma
br. Anche se il loro ricordo è spesso ridotto a poco più di un aneddoto imparato ai tempi della scuola, i tribuni della plebe, la loro istituzione e il ruolo che svolsero nell'antica Roma hanno un'importanza epocale, non solo rispetto a vicende le cui origini si perdono nella notte dei tempi ma anche nell'ambito di ogni tentativo di comprensione dello sviluppo della lotta di classe e del conflitto sociale: oggi come allora, inevitabile in qualunque contesto diviso tra una minoranza di privilegiati e una massa di esclusi dai diritti più elementari. D'altro canto, come ricordano Marx e Engels, «la storia di ogni società esistita fino a questo momento, è storia di lotte di classi». E nel caso della Roma repubblicana, la contesa abbracciò patrizi e plebei sfociando in avvenimenti memorabili, come le diverse secessioni della plebe, destinate a cambiare per sempre la geografia politica della Città Eterna. Flavio Ferri, muovendosi tra le antiche fonti latine e le interpretazioni dei contemporanei, ricostruisce quella che fu l'origine della lotta di classe nell'antica Roma e, tratteggiandone la storia, riconsegna al patrimonio del movimento operaio importanti spunti di analisi e riflessione.
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Musti Domenico
Il simposio nel suo sviluppo storico
br. Il simposio, che alla lettera vuol dire 'bevuta in comune', è la forma del banchetto dell'antica Grecia. I commensali vi partecipano secondo una sequenza che prevede prima il mangiare, poi il bere e, in ultimo, il piacere. Il piacere che si condivide può essere il godimento erotico, accompagnato da canti, danze, schermaglie o giochi di abilità a sfondo amoroso, oppure il piacere intellettuale, sublimato nell'alta conversazione, centrale nella tradizione platonica e filosofica in genere. Anche la posizione dei commensali nel simposio ha un grande ruolo: c'è infatti il banchetto 'seduto'di Omero e il banchetto 'sdraiato su letti', che viene dall'Oriente. E c'è il banchetto a Roma, dove prevalgono le grandiose cene, da quella di Nasidieno a quella di Trimalcione, con autentiche grandi abbuffate. Mangiare, bere, gioire insieme: il banchetto antico tra edonismo e spiritualità.
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Fabrizi S. (cur.)
La storia del Coronavirus a Roma e nel Lazio
br. "La storia del Coronavirus a Roma e nel Lazio" è la cronaca in presa diretta di un evento imprevisto, di dimensioni planetarie, che certamente ha avuto un impatto straordinario nella comunità internazionale e nel nostro Paese, con esiti differenti per le comunità locali. A Roma, e nelle altre province della regione, la storia della pandemia ha visto momenti drammatici e momenti di forte tensione, ma anche di grande coesione sociale. Alcune immagini hanno fatto il giro del mondo e sono destinate a incidersi per sempre nella memoria collettiva, basti pensare a Papa Francesco da solo in piazza San Pietro e al presidente Mattarella con la mascherina all'Altare della Patria per il 25 Aprile.
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O'Flynn John Michael
I generalissimi dell'Impero romano d'Occidente
br. Nell'Impero romano d'occidente, a causa del prolungato distacco degli imperatori da un esercito in cui l'elemento germanico diventava sempre più imponente, e della graduale crescita del potere dei barbari entro le frontiere, grande rilievo assunse una serie di generali che furono in grado di conquistarsi la lealtà delle truppe. La presente ricerca circoscrive il fenomeno del trasferimento di potere dall'imperatore al suo comandante in capo, spesso d'origine germanica, che divenne il detentore dell'autorità effettuale. Questi Signori della guerra - Stilicone, Ezio, Ricimero -, dominarono sulla base del loro potere effettivo e non per una norma giuridica.
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Dando-Collins Stephen
La legione di Cesare. Le imprese e la storia della decima legione dell'esercito romano
br. La storia di Roma e dell'esercito romano emergono da questo affresco della decima legione, la legione scelta di Giulio Cesare. L'autore svela dettagli inediti e particolari interessanti: dai capolavori strategici di Cesare alle sue relazioni con i legionari e gli ufficiali, dal suo comportamento di comandante, alle routine della vita militare. Un viaggio nei segreti della mitica legione, nella storia millenaria di Roma e nella mente di uno dei suoi più grandi generali.
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Malacrino Carmelo; Cannatà Maurizio
Abemus in cena. A tavola con i Romani
brossura
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Braccesi Lorenzo
Agrippina, la sposa di un mito
br. Figlia di Agrippa, il trionfatore di Azio, e di Giulia, l'unica figlia di Augusto, lei sola, Agrippina, si salva dalla tragedia domestica che si abbatte sulla discendenza diretta di Augusto. Eredita i tratti fondamentali della sua stirpe: dalla madre il carattere passionale e l'arroganza di casta non disgiunta dalla capacità di sedurre anche i ceti subalterni; dal padre la disinvoltura a convivere con le truppe; di certo dal nonno, Augusto, il senso dell'autorità e il rispetto per la tradizione dei valori romani.
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Rutelli Francesco
Tutte le strade partono da Roma
br. Su cosa camminiamo quando percorriamo le strade di Roma? «Sul tetto di case antiche» avrebbe risposto Montaigne, perché è l'unico luogo dove i resti sono «profondi fino agli antipodi». Costruzioni, distruzioni, ricostruzioni, sovrapposizioni, riutilizzi. Strutture edificate e dissolte, mai scomparse seppure incendiate, ridotte a calce, annichilite o trafugate, perché trasformate, riemerse casualmente o reinventate. Se vogliamo conoscere Roma, la città dalle infinite stratificazioni, dobbiamo avvicinare la complessità. A chi vuole polarizzare e dividere, Roma ricorda che sono pluralità e diversità a fare la bellezza, la fierezza, la forza dell'esperienza umana.
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Pelosi L. (cur.)
Tifosi romanisti per sempre. Il grande racconto della passione giallorossa
br. Per l'emozione della prima volta allo stadio, per la profezia di una mamma o la mano di un papà che ti accompagna. Romanisti si nasce e si diventa, per una partita, per amore. Che torna, prepotente, nei modi e nelle partite più inattese. Ognuno ha la "sua" Roma e la "sua" partita del cuore. E ognuno in questi racconti può ritrovare un pezzo di se stesso e di questo straordinario mosaico che è e sarà sempre la Roma. L'identificazione con la città, l'attaccamento dei romanisti fuori sede, un destino comune col Bayern Monaco, coppe ed eroi come Manfredini, Prati e Voeller. Momenti in cui il mondo si ferma e guarda la Roma, momenti che resteranno scolpiti per sempre nei cuori di tutti.
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Bovaio Franco
Il presidente gentiluomo. Storie, personaggi e valori della Roma di Anzalone
ill., br. La figura di Gaetano Anzalone e i suoi otto anni al timone della Roma (1971-79), in un volume ricco di foto e testimonianze dei giocatori dell'epoca. Quella Roma merita di essere vista oggi da una prospettiva diversa rispetto al racconto che spesso si è fatto di quel periodo. Anzalone, tifoso giallorosso dalla nascita, ereditò la presidenza dopo due decenni caratterizzati da improbabili sogni di grandezza e drammatiche crisi di bilancio. Non ottenne sul campo risultati memorabili ma, a differenza di chi lo aveva preceduto, lavorò in prospettiva, dotando il club di risorse e idee che in seguito si sarebbero rivelate sensazionali: un vivaio fonte continua di grandi talenti, la "scoperta" del merchandising (primo fra tutti, nel calcio italiano), la costruzione del centro di Trigoria. Emblema della sua "rivoluzione", il celebre Lupetto realizzato da Piero Gratton, da allora uno dei simboli più amati dai tifosi giallorossi. Parallela al suo impegno sportivo, ma gestita con grande discrezione, l'azione continua e convinta in favore di ragazzi emarginati, tolti dalla strada e restituiti alla società con un titolo di studio e un mestiere.
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Nini Alessandro
La Roma che conosco
br. «"La Roma che conosco" è la Roma raccontata ai miei figli, una passeggiata mano nella mano con il sentimento in sottofondo e con l'apologia della passione da rivendicare in ogni circostanza. È la consapevolezza di anni passati che di certo non torneranno, l'amore che resta, il brivido che ci guida fino al traguardo, il tempo con le lancette che determina gli anni ma non sfuma i contorni. "La Roma che conosco" è ciò che porto dentro, esperienze di stadio e emozioni di vita, amici e errori, adrenalina e orgoglio. Gli anni del calcio coi calzettoni calati e i treni speciali, le sconfitte cocenti e le poche ma radiose e lucenti vittorie. Gli anni del calcio poco televisivo e molto vissuto, dove padri e figli, nonni e nipoti sapevano ancora tenersi stretti e abbracciarsi dopo un gol. In queste pagine troverete entusiasmo e mai pentimento, consapevolezza e neppure un rimpianto, ci troverete ricordi condivisi. E, forse, la parte migliore della generazione che non si è arresa.» (dalla introduzione al volume dell'autore)
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