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Miosi Marco
Tholoi d'Italia. Trulli e capanne in pietra a secco con copertura a tholos
ill., br. Le costruzioni in pietra a secco con copertura a "tholos" sono un patrimonio culturale comune a varie parti dell'Europa e del Mediterraneo. Per la prima volta un libro come questo riesce ad operare un'esaustiva descrizione e classificazione di questa particolare tipologia di edifici all'interno della penisola e delle isole italiane. Frutto di lunghe ricerche bibliografiche, grazie alle quali è stato possibile sintetizzare in un'ottica chiara e onnicomprensiva i dati attualmente noti su questo argomento, e al contempo di una ricerca sul campo in Puglia dal 2006 al 2010, si presenta ricco di fotografie e di disegni tecnici (piante e sezioni) che permettono un miglior studio e confronto tra le varie tipologie pugliesi ed europee. Per ogni regione, inoltre, l'autore ha cercato di raccogliere quanti più dati possibili sulle diverse iniziative intraprese negli ultimi anni per valorizzare e salvaguardare queste opere di architettura "vernacolare" a livello locale. Questa nuova edizione corregge e aggiorna alcune parti della I ed. (2012).
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Ballacchino K. (cur.); Bindi L. (cur.); Broccolini A. (cur.)
Ri-tornare. Pratiche etnografiche tra comunità e patrimoni culturali
br. "Ri-tornare" come ringraziamento e domanda che rilancia e rinvia a nuove interlocuzioni. C'è nella circolarità delle etnografie un patto che si rinnova sempre e che permette la realizzazione di quella intimità etnografica necessaria al dischiudersi nell'incontro e alla mutua comprensione. Ma ad un ritornare come "restituzione", come dono e confronto, oggi nel lavoro etnografico si affianca un ritornare diverso, che non presuppone più una iniziale separazione che si può ricomporre nell'unità (o circolarità) del confronto, ma nasce da una "condivisione", di prospettive, di progetto. Un guardare (e un agire) "insieme", un processo che è ancor più visibile nel campo dei patrimoni culturali dove assistiamo ad un nuovo protagonismo di territori e soggetti locali. I saggi raccolti nel volume partono da questo mutamento di prospettiva che caratterizza l'antropologia dei patrimoni culturali, materiali e immateriali, dalla restituzione alla condivisione; essi partono da campi, approcci e metodologie talora diversi, ma tutti si interrogano in merito alla circolarità del lavoro etnografico, pensando alla interpretazione e alla scrittura dei dati individuati sul campo come risultato pubblico atteso del mestiere di antropologo, come dono circolare dell'incontro tra mondi, ma anche come impegno, engagement con comunità e istituzioni locali frutto di investimenti professionali o di natura etica. Dinamica e ambivalente è la relazione che sempre si tesse nei campi etnografici e che rappresenta oggi sia un'occasione di sguardo auto-riflessivo per gli studi demoetnoantropologici, che un banco di prova per l'antropologia applicata, la deontologia e la postura del ricercatore, la pertinenza e l'incidenza del ruolo dell'antropologia nei territori e presso le comunità impegnate nella relazione etnografica.
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Padovan Gianluca
Il mito europeo. Le culture che ci hanno preceduto
ill., br. Il mito europeo è il potente sussurro di una cultura stabile, poliedrica e versatile. L'essere umano si è mosso nel tempo, al di là del proprio luogo di nascita, molto più di quello che noi si possa immaginare guardandolo dall'alto in basso a cavallo dei motori a scoppio. In questo "quaderno degli appunti" si esprime un pensiero sull'irradiamento delle genti europee negli altri continenti, fin dagli albori della storia. Il popolo europeo deve ritrovare la consapevolezza della propria divinità spirituale, innanzitutto riconoscendo il percorso culturale attraverso il tempo terrestre. Il triplice triangolo, qui rappresentato, è il cosiddetto Cuore di Odino. Indica una direzione, o meglio il triplice intento nella medesima direzione. È un simbolo di stabilità, di potenza e di vittoria, nonché uno scudo a difesa delle energie negative. Potrebbe anche essere inteso come la tripartizione delle potenze divine ed umane e i continenti europeo, asiatico e africano, identificando la cosiddetta "età di mezzo". Età che deve concludersi con la vittoria delle energie positive, passando attraverso la conoscenza di chi noi siamo stati.
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Archivio di etnografia (2018). Vol. 1-2
ill., br. «Archivio di etnografia», al tredicesimo anno di pubblicazione nella nuova serie, è una rivista del Dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo: architettura, ambiente, patrimoni culturali (DiCEM) dell'Università della Basilicata diretta da Ferdinando Mirizzi. Il numero doppio 1-2/2018 dell'"Archivio di etnografia" è dedicato al tema degli archivi di interesse demoetnoantropologico e all'impiego del loro contenuto in chiave artistica e/o performativa. Aprono il fascicolo l'editoriale di Ferdinando Mirizzi e l'introduzione a cura di Pietro Clemente. Seguono quattro sezioni tematiche. La prima, "Antropologia e archivi", propone i saggi di: Francesco Faeta, il quale riflette sulla connessione tra memoria contemporanea e configurazione degli archivi, soffermandosi sugli archivi fotografici; Mario Turci, che si interroga sugli aspetti relativi alle sfide dell'esporre etnografico come pratica museale e di scrittura patrimoniale; Francesco Marano, il quale descrive le poetiche d'archivio, presenti nell'arte contemporanea, che confinano con interessi e obiettivi dell'etnografia; Nicola Scaldaferri, che delinea due esperienze di pratica artistica e ricerca etnografica, a cura di Steven Feld e Yuval Avital, realizzate a Matera nel 2019. La sezione "Istituzione e archivi" presenta i contributi di Piero Cavallari e Camillo Brezzi: il primo riporta la storia, le ragioni istitutive e le attività dell'ex Discoteca di Stato, ora Istituto Centrale per i Beni Sonori e Audiovisivi (Roma); il secondo descrive il percorso storico dell'Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano (Arezzo). In "Etica e archivi" vi sono il saggio di Véronique Ginouvès, riguardante questioni giuridiche ed etiche e la necessità di realizzare strumenti di ricerca archivistica completi riguardo alle ricerche sul campo, e i due articoli di Jean-François Bert e Mélanie Dulong de Rosnay, incentrati, rispettivamente, intorno a questioni etiche e di accessibilità relative all'uso degli archivi e sulle linee guida pratiche a supporto delle attività degli archivi online legate al diritto d'autore. Chiude il fascicolo la sezione "il Progetto I-DEA", contenente due scritti: Chiara Siravo presenta un report su obiettivi, attività e sviluppo del Progetto I-DEA, un progetto del programma culturale di Matera Capitale Europea della Cultura 2019; mentre Vita Santoro riporta il contributo di attività fornito allo sviluppo di tale progetto da parte degli antropologi del DiCEM dell'Università della Basilicata.
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Miceli Silvana
Il demiurgo trasgressivo. Studio sul trickster
brossura
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Mead Margaret
Maschio e femmina
br. L'uomo mundugumor ha un'unica moglie ma la tratta come se ne avesse molte altre. L'uomo arapesh ha più mogli ma tratta ognuna come se fosse l'unica. I manus, monogami puritani circondati da poligami, credono che nel mondo ci sia carenza di donne; perciò non soltanto fidanzano i figli il più presto possibile, ma parlano di una lotta tremenda sostenuta dallo spirito del mondo per guadagnarsi l'anima di ogni donna appena morta. Margaret Mead esplora gli usi e i costumi sessuali di sette popoli indigeni del Pacifico, con cui ha vissuto e che ha lungamente studiato, e di ciascuno racconta la scoperta dell'identità sessuale da parte di bambini e bambine, la trasformazione delle prime esperienze infantili nel simbolismo disciplinato della vita adulta, il temperamento sessuale in adolescenza e in età prematrimoniale, il ruolo della donna e dell'uomo nella riproduzione della specie, comparando queste tradizioni con quelle della società occidentale contemporanea. Ne emerge sia l'irriducibile molteplicità delle culture sia l'incidenza dei costumi sull'organizzazione della psiche e del consesso umano, soprattutto nell'ambito della differenziazione di genere. Ma se ogni società è unica e diversa da tutte le altre, e se il carattere dell'individuo, il suo comportamento, persino i suoi desideri sono sovradeterminati dall'ambiente in cui si forma, c'è un'unica conclusione possibile: quasi tutto è cultura, quasi nulla è biologicamente innato e universale...
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Piasere Leonardo
L'etnografo imperfetto. Esperienza e cognizione in antropologia
brossura
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Giliberti Luca
Abitare la frontiera. Lotte neorurali e solidarietà ai migranti sul confine franco-italiano
br. La Val Roja, piccola valle francese al confine con l'Italia, a partire dal 2015, con la chiusura di diverse frontiere interne all'Europa, si ritrova al centro di una inedita rotta migratoria che va verso il nord Europa. Migliaia di migranti restano bloccati a Ventimiglia e, nel tentativo di varcare la frontiera, finiscono per attraversare territori rurali e alpini, nonostante la capillare militarizzazione. Una parte importante della popolazione della valle si mobilita nella solidarietà, offrendo ospitalità, cura e supporto ai migranti in transito. Si tratta di quella parte della popolazione - i cosiddetti "neorurali" - che, dalla fine degli anni Settanta a oggi, alla ricerca di uno stile di vita alternativo all'insegna della decrescita, della sostenibilità rurale e di valori solidali, sceglie la Val Roja come luogo per abitare. Un'altra parte della popolazione, legata alle famiglie native tendenzialmente conservatrici, si oppone all'azione solidale, dando origine a conflitti che rafforzano le frontiere sociali preesistenti nella valle. Confini politico-territoriali che irrompono in Europa e confini sociali entrano in collisione: i neorurali della valle, oltre ad abitare la frontiera tra due Stati, si ritrovano ad abitare la frontiera sociale che li divide da un universo culturale opposto. Frutto di una lunga e intensa ricerca etnografica, il presente volume racconta l'Europa della crisi dell'accoglienza, con le sue frizioni, i movimenti solidali dal basso e i processi di trasformazione sociale che ne derivano. Prefazione di Luca Queirolo Palmas.
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Fabietti Ugo
L'identità etnica. Storia e critica di un concetto equivoco
br. Giunto alla terza edizione, il libro ripropone - arricchite da nuove prospettive teoriche e da nuovi casi etnografici - le questioni fondamentali legate alla dimensione dell'identità e dell'etnicità: che cos'è l'identità etnica? È un "dato naturale", che accomuna individui con la stessa origine, lingua, religione? È una dimensione propria di tutte le società e di tutte le epoche oppure è un aspetto peculiare delle forme di esistenza pre-moderna? O, invece, un fenomeno recente nella storia dell'umanità e il prodotto di circostanze contingenti? Attraverso la presentazione di alcuni casi etnografici esemplari il testo risponde a queste domande, analizzando il concetto di "identità etnica" e i fenomeni a essa collegati. Un libro per chiunque voglia interrogarsi criticamente su uno dei temi chiave del nostro tempo.
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Griaule Marcel; Fiore B. (cur.)
Dio d'acqua. Incontri con Ogotemmêli
ill. Il singolare incontro di un etnologo con il vecchio saggio Ogotemmeli, che in una serie di colloqui svoltisi nel 1946 rivela tutto il sistema di pensiero del popolo dogon dotato di una cosmogonia, di una metafisica e di una religione tutt'altro che primitive. Il libro, pubblicato in Italia per la prima volta nel 1968, è qui riproposto in una nuova edizione curata da Barbara Fiore.
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Lévy-Bruhl Lucien
L'anima primitiva
br. Cosa sappiamo quando parliamo di popoli primitivi? Quali nozioni posseggono relativamente alla loro vita, alla loro anima e alla loro persona? Oggetto di quest'opera, un classico dell'etnologia, è proprio quello di studiare in che modo gli uomini "primitivi" rappresentano se stessi e la loro propria individualità. "L'anima primitiva", pubblicato per la prima volta nel 1927, rimane uno studio stimolante e illuminato, una delle grandi opere che hanno aperto nuovi orizzonti al sapere umano.
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Tabet Paola
Le dita tagliate
br. "Un pensiero vivo può nascere dalle relazioni tra donne e uomini di ogni origine, quando pratiche, conoscenze e arti li fanno mutualmente riconoscere nella diversità, per ricreare, ogni volta, la cultura. E questa possibilità che abbiamo ritrovato auspicata nel campo delle scienze umane - che ci ha spinto a indagare su quei fatti antropologici e storici che l'hanno violentemente avversata e resa impraticabile. E questa possibilità che ci ha spinto a curare con passione femminista una collana dal titolo significativo sessismoerazzismo, indirizzandoci a ricercare una collaborazione con il mondo sindacale della casa editrice Ediesse Cgil e con il mondo intellettuale, giuridico e politico dell'Associazione Crs, che ospitano la collana stessa. L'invenzione delle razze per stabilire gerarchie sociali e di potere, imponendole e/o insinuandole come se fossero gerarchie naturali, è andata di pari passo con il dominio maschile sulle donne, con il sessismo che del razzismo è la matrice. L'attribuzione di identità stereotipate ha imprigionato donne e 'culture altre' nel ruolo loro assegnato, a baluardo delle identità nazionali e al centro dello scontro tra Occidente e Oriente, escludendo soggettività individuali, relazioni, conflitti, mutamenti. Ma queste soggettività sono vive, si esprimono intorno a noi e lontano da noi; con loro faremo questa collana." (Lea Melandri, Isabella Peretti, Ambra Pirri, Stefania Vulterini)
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Hess Rémi; Palese F. F. (cur.)
La pratica del diario. Autobiografia, ricerca e formazione
br. Tenere un diario è una pratica antica, una forma di raccolta dati utilizzata da chi cerca di riunire, giorno per giorno, gli appunti e le riflessioni sul proprio vissuto, le idee, gli incontri, le osservazioni. Annotare le proprie osservazioni, imparare a rileggere se stessi e a classificare le descrizioni prodotte è un modo per comprendere meglio il proprio vissuto e capitalizzare le esperienze. Molti studi sono stati riservati al diario intimo, ma nessuno si è dato come obiettivo il diario etnosociologico, quello che cerca di ordinare un contenuto predeterminato. Nel presente volume, Hess propone la tecnica del diario non come forma letteraria, ma come strumento di esplorazione del quotidiano per gli etnologi, i sociologi, i ricercatori, ma anche gli insegnanti, gli educatori e i genitori.
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Severi Carlo
L'oggetto-persona. Rito, memoria, immagine
ill., br. A quali condizioni un oggetto inanimato può - nello spazio della memoria sociale - pensare, parlare o rispondere a uno sguardo? In apparenza, l'oggetto sembra agire come l'immagine speculare dell'essere umano che sostituisce. Proseguendo le ricerche sul rito e sulla memoria sociale avviate con "Il percorso e la voce", questo libro dimostra che, quando viene stabilito un legame di credenza, l'oggetto-persona agisce in realtà in modi molto più complessi. Sia esso un giocattolo, una statuetta rituale, un monumento funebre o un'opera d'arte, questo «essere animato dal pensiero» è più simile a un cristallo che a uno specchio. Carlo Severi considera, in primo luogo, la produzione di immagini come un «fatto di specie» inseparabile dall'esercizio del pensiero (e quindi universale) e, in secondo luogo, «il gioco dell'arte europeo» solo come uno dei tanti fra quelli che è possibile rischiare con l'immagine, non certo l'unico. Per sviluppare questa ipotesi, l'autore studia tre tipi di spazio: astratto, chimerico e governato dalle leggi della prospettiva. Nell'ambito della stessa cultura, e in ogni cultura, coesistono diversi livelli ontologici legati all'esercizio del pensiero attraverso l'immagine. L'antropologia della memoria così come viene costruita da Severi conduce verso un'antropologia generale delle forme di esercizio del pensiero.
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Fabietti Ugo; Matera Vincenzo
Etnografia. Scritture e rappresentazioni dell'antropologia
ill.
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Quattrocchi Patrizia
Corpo, riproduzione e salute tra le donne Maya dello Yucatan (Messico)
ill., br. Il libro presenta una ricerca antropologica sulle pratiche e i saperi legati alla gravidanza e al parto in una comunità maya dello Yucatàn. In particolare, si indaga il massaggio pre e post-natale detto sobada e i molteplici significati che esprime, nel contesto di crescente medicalizzazione del processo riproduttivo e del rapporto non facile tra saperi terapeutici locali e biomedicina.
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Prizzi Federico
Cultural Intelligence ed etnografia di guerra
br. Lo scopo di questo libro è triplice. Ovvero, quello di presentare un nuovo metodo di analisi antropologica sul campo di battaglia a supporto dell'intelligence militare al fine di studiare gruppi sovversivi, terroristici e insorgenti: il Cultural Intelligence. Si è voluto, inoltre, definire una nuova figura professionale nell'ambito degli staff e delle unità militari: l'Etnografo di Guerra. Infine, si è voluto adattare questa metodologia di analisi alla comprensione dell'Information Warfare di Al Shabaab. Il noto gruppo jihadista somalo. Un caso studio ritenuto importante perché incentrato su come, nel XXI secolo, un gruppo insorgente possa manipolare la comunicazione mediatica durante un conflitto al fine di mantenere l'iniziativa a livello tattico e strategico. Un libro che ha, di conseguenza, l'ambizione di dare un contributo ai tecnici del settore con la consapevolezza che per affrontare le guerre del futuro ci sarà sempre più bisogno di uno sguardo antropologico.
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Lévi-Strauss Claude
La via delle maschere
ill., br. Narrano gli indiani della Columbia Britannica: c'era una volta un ragazzo colpito da una specie di lebbra, il suo corpo emanava un odore disgustoso e anche i suoi cari lo fuggivano. L'infelice decise di uccidersi gettandosi in un lago; scese in fondo all'acqua fino a posarsi sul tetto di una capanna, i cui abitanti soffrivano di un male misterioso. In cambio della propria guarigione, guarì i malati; così ottenne in sposa una fanciulla e in dono costumi, sistri e maschere. È, questo, uno dei racconti eziologici delle maschere cerimoniali nordamericane: opere plastiche, artistiche, a cui Claude Lévi-Strauss applica il metodo strutturalista elaborato per i miti. Trova così che se le maschere swaihwé, attraverso gli accessori e i costumi che le accompagnano, palesano un'affinità col bianco, sono ornate di penne e hanno occhi sporgenti e bocca spalancata con la lingua pendula, le maschere dzonokwa sono invece dominate dai colori scuri e guarnite di peli, hanno occhi forati o semichiusi, mammelle pendenti fino a terra e bocca contratta in una smorfia: quella cui costringe il grido caratteristico del mostro che rappresentano, un essere ora maschile ora femminile che vive nel fondo dei boschi e rapisce i bambini per divorarli. Lévi-Strauss intreccia gli elementi estetici e materici delle maschere con le varianti mitiche e i rituali, esaminando tanto i campi semantici quanto i codici sociologici e cosmologici. La lezione è unica: nulla esiste o ha senso di per sé, tutto si definisce in base a rapporti dialettici.
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Servadio Emilio; Puma B. (cur.)
In viaggio con De Martino nella Lucania rurale tra magia e medicina popolare
ill., br. "Questo libro di Biancamaria Puma è un contributo molto importante alla storia culturale e politica del nostro Paese. Esso può avere sugli studiosi il medesimo effetto che ebbe, nell'ultimo anno del secolo scorso, la pubblicazione degli inediti gramsciani. Penso alle celebri Lettere dal carcere di Antonio Gramsci che furono pubblicate, come Lettere 1926-1935 includendo le risposte della cognata Tatiana Schucht, solo nel 1999. Questo libro costituisce un passaggio importante per chi voglia praticare una nuova via di consilienza tra antropologia culturale e religiosa, biomedicina e psicoanalisi. Tale percorso è reso piu agile dal fatto che la psicoanalisi in questione a sua volta mette in atto una propria peculiare forma di ricerca sul campo, se non una vera e propria etnografia autonoma, manifestandosi come una scienza attenta alle persone nella pratica. Quei mondi disciplinari, seppure diversi, condivisero una comune sensibilità conoscitiva nel cogliere l'indole delle pratiche magico-religiose nella dimensione umana, esistenziale, culturale, talora nei rapporti di forza tra istituzioni visibili ed esperienze invisibili, tra materialità e spirito, tra istituzione e persona. E anche grazie a loro che le psico-antropologie odierne possono offrirsi come strumenti utili per comprendere le attuali forme di (ir)razionalismo e di (neo)oscurita, nonché i complessi magismi delle istituzioni e le stregonerie degli Stati nazionali contemporanei.In un percorso di studio e di ricerca di sicuro valore, destinato a sollevare nuovi interessi filologici e storici sulla vicenda peculiare della ricerca psico-antropologica dedicata agli aspetti magico-religiosi del Sud d'Italia, Puma ci mette a disposizione un materiale di grande importanza e lo fa con toni di incisività e chiarezza, con parole di amorevolezza e fiera rivendicazione del ruolo del Maestro. Sentimenti che traspaiono da una scrittura attenta alla documentazione e nondimeno appassionata e partecipe, che possono essere valorizzati alla lettura e che ci consentono di ricostruire, con maggiore dovizia documentale, una fase strategicamente importante della storia politico-culturale del nostro Paese." (dalla Prefazione di G. Pizza)
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Ribeiro Corossacz Valeria
Bianchezza e mascolinità in Brasile. Etnografia di un soggetto dominante
br. Basato sui racconti biografici di un gruppo di uomini bianchi di classe medio-alta di Rio de Janeiro, il volume indaga cosa significa essere classificati come bianchi e come uomini in una società strutturata sul razzismo e sulla diseguaglianza tra i sessi e le classi. Esaminando i silenzi, i non-detti, ma anche la capacità di questi uomini di descrivere con precisione rapporti di potere e episodi di violenza, l'autrice ci porta ad osservare la condizione di privilegio come perno della riproduzione delle discriminazioni sociali. In particolare, le esperienze di "iniziazione sessuale" sono esaminate come momento di formazione di un certo modello di mascolinità eterosessuale, bianca e di classe medio-alta. Il volume rappresenta un contributo originale per l'analisi femminista dell'intersezione delle relazioni sociali tra sessi, classi e "razze" e per un'antropologia dei gruppi dominanti.
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Augé Marc
Straniero a me stesso. Tutte le mie vite di etnologo
br. Badate, non è un'autobiografia, avverte Marc Augé in apertura del libro. Almeno non nel senso tradizionale. In effetti, queste pagine gremite di immagini che riaffiorano, di incontri decisivi, di paesaggi perduti, di eventi della Grande Storia spesso colti di scorcio, affidano il loro ritmo sottotraccia a una incalzante variazione sull'idea di luogo. Quello dell'etnologo Augé, innanzi tutto, che si identifica con lo sradicamento, col non essere mai al proprio posto. La sua itineranza si consuma perlopiù in Africa, nella regione lagunare della Costa d'Avorio e nel Togo del Sud, e in America Latina, là dove i luoghi forniscono la materia prima allo studio sul terreno. "Luoghi" significano relazioni sociali, forme simboliche di un'esistenza condotta sotto gli occhi altrui, persistere del legame tra vivi e morti. Solo dopo aver decifrato per decenni il senso dei luoghi, Augé ha potuto, con uguale penetrazione, interpretare come "nonluoghi" gli spazi collettivi a bassa intensità che caratterizzano il nostro presente globalizzato. Ancora un esercizio di migrazione, il suo, dall'etnologia a un'antropologia che allarga lo sguardo al mondo e non smette di interrogarsi anche sulle parole con cui raccontare ciò che vede. Così il viaggiatore dei luoghi e dei nonluoghi è anche colui che attraversa, in compagnia dei suoi doppi, il territorio della narrazione, verificando quanto memoria, scrittura e viaggio siano indissociabili.
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Amselle J. (cur.); M'Bokolo E. (cur.)
L'invenzione dell'etnia
br. Troppo disinvoltamente richiamata dal mondo della comunicazione, utilizzata impropriamente nel lessico dell'emergenza e dell'umanitario, la nozione di etnia, già presente nel discorso coloniale, è stata ambiguamente riconvocata nel campo politico e nel dibattito pubblico del nostro paese solo dall'inizio degli anni Novanta, quando i processi di transizione dell'Est europeo e il lungo conflitto nella ex Iugoslavia ne hanno drammaticamente evidenziato il potere di mobilitazione. Questo volume è frutto di un lungo lavoro collettivo che ha preso le mosse proprio dal rifiuto dell'abuso di espressioni come "etnia", "conflitto etnico" o "lotta tribale" e dall'esigenza di riaffrontare criticamente i termini del discorso identitario, a partire dall'analisi delle contraddizioni della realtà africana contemporanea. Partendo da casi emblematici come il Mali, la Costa d'Avorio, il Ruanda e il Congo, i saggi di Jean-Loup Amselle, Jean Bazin, Jean-Pierre Dozon, Jean-Pierre Chrétien, Claudine Vidal ed Elikia M'Bokolo criticano una visione "primordialista" e falsamente oggettiva della nozione di identità etno-culturale, proponendo un completo ribaltamento di prospettiva, per analizzare la costruzione degli spazi politici africani e delle categorie identitarie alla luce della loro storicità, in quanto elementi che maturano già nel quadro della "situazione coloniale" e poi nella realtà postcoloniale. Gli autori contribuiscono ad animare il dibattito intorno alla costruzione di una scienza sociale africanista, in cui il canone di identità è ridefinito come genere al tempo stesso plurale e singolare, postulando una vera creolità di ogni gruppo etnico e linguistico.
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Colliard Arianna
Fotografia come antropologia. Pionieri in Valle d'Aosta tra Ottocento e Novecento. Ediz. illustrata
ill., br. Se i primi fotografi raccolsero involontariamente materiale d'interesse etnografico, adoperando lo strumento fotografico per documentare diverse situazioni locali (come vita quotidiana, persone, moti risorgimentali, delinquenza e prostituzione), i primi antropologi si avvalsero invece consapevolmente del nuovo mezzo, che iniziò a diventare un corredo indispensabile nel bagaglio di coloro che, soprattutto nell'ultimo ventennio del XIX secolo, si recavano "sul campo" in missioni di studio. Anche in una realtà isolata come la Valle d'Aosta, la fotografia fece il suo ingresso a fine Ottocento e fu subito adottata da alpinisti, studiosi o semplici curiosi, come fedele e immediato mezzo di riproduzione del reale. Ogni autore ci appare oggi come un organismo autonomo - venuto a contatto a volte casualmente con questo strumento - e testimone del proprio tempo in modo sempre personale e differente, per formazione, cultura e sensibilità. Ciascuno di loro, quindi, ci fornisce un prezioso documento: sovente scaturito da un uso amatoriale o commerciale dell'apparecchio, altre volte frutto di una più esplicita consapevolezza. Oggi è l'Antropologia Visiva - disciplina solo recentemente sistematizzata e promossa - a teorizzare la fotografia come parte integrante di un processo di ricerca, senza trascurare il valore di un'indagine etnografica elaborata a partire da immagini del passato.
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BERNARDI BERNARDO
CARTOLINA AUTOGRAFA
BERNARDI BERARDO, Medicina 1916-Roma 2007. Nel 1946 si laurea in etnologia all'Università La Sapienza di Roma, consegue il dottorato di ricerca in studi africani all'Università di Città del Capo e il post-graduate certificate in Education all'Università di Londra. Tra il 1970 e il 1982 insegna antropologia culturale all'Università di Bologna e dal 1982 al 1992 etnologia all'Università La Sapienza di Roma. È visiting professor di numerose università in Europa, America e Africa, tra le quali l'Università di Cambridge, l'Università di Manchester e l'Università di Addis Abeba; è stato onorary fellow del Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland e socio onorario dell'Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente. Tra il 1996 e il 2000 è presidente dell'European Council on African studies. 1961 cartolina AUTOGRAFA spedita da Nairobi (Kenia).
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Wirth, Albrecht
Geschichte der Türken.
Stuttgart, Franckh, 1912. Orig.-Broschur, Gr.-8°, 110 S. mit zahlreichen Abb. auf Tafeln und im Text, sowie 3 Übersichtskarten.
Bookseller reference : 6179
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Harmening, Dieter - Wimmer, Erich (Hrsg.)
Volkskultur und Heimat. Festschrift für Josef Dünninger zum 80. Geburtstag.
Würzburg, Königshausen & Neumann 1986. Orig.-Pappband, Gr.-8°, 449 S. (Quellen u. Forschungen zur Europ. Ethnologie, Bd. III).
Bookseller reference : 7831
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Etymologisches Wörterbuch des Deutschen.
München, Deutscher Taschenbuch Verlag, 2004. 7. Aufl. der Taschenbuchausg, ungek., durchges. Ausg. 20 cm. XXVII, 1665 Seiten. brosch. Rücken verblaßt, leicht bestossen, Rücken mit kleine Knicken, Textbräunung. dtv, 32511. 7
Bookseller reference : 37221BB
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Singer, H. (Herausgeber)
Globus. Illustrierte Zeitschrift für Länder- und Völkerkunde. Band 98, Heft 14. 1910. 1. Aufsatz: Halbfaß: Der Kurdenstamm Manggur. 2. S. Pasasarge: Die Kalkpfannen des östlichen Damaralandes.
Braunschweig, Vieweg, 1910. 4°. Mit Fotos etc. 213 - 228 Seiten. Original-Broschur, geklammert.
Bookseller reference : 31667
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Iyer, Raghavan (Hg.)
Der gläserne Vorhang zwischen Asien und Europa. Ein ost-westlicher Dialog. Mit einem Vorwort d. Dalai Lama.
München, Callwey, 1968. 8°. 399 S. Original Ganzleinen mit Original Schutzumschlag. Fast neuwertiges Exemplar.
Bookseller reference : 2598
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Reinhard, Kurt
Türkische Musik. Herausgegeben vom Museum für Völkerkunde.
Berlin, Museum für Völkerkunde, 1962. Gr. 8°. Mit einer Karte, einer Abb.-Tafel und Notenbeispielen. 94 S. Illustrierte Original-Kartonage. In gutem Zustand. Nur rückseitig leicht berieben.
Bookseller reference : 18804
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Laubin, Reginald and Gladys
Indian Dances of North America. Their Importance to Indian Life. Foreword by Louis R. Bruce.
Norman, University of Oklahoma Press, 1989. Gr.-8 Zahlreiche Abbildungen, teils farbig. XXXVIII, 538 S. Illustr. Original-Kartonage. First paperback printing. Guter Zustand, nur leichte Gebrauchsspuren. In good condition, only little traces of usage.
Bookseller reference : 26546
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Freybe, Albert (Oberlehrer am Friedrich-Franz-Gymnasium zu Parchim)
Christoforus. Blätter für Kenntnis und Pflege von deutscher Art und Sitte, deutschem Glauben und Recht.
Leipzig, Dörffling & Franke, 1882. Gross-8°. XVI, 442 S. Halbleinenband der Zeit mit Rückentitel. Stempel auf Vortitel ("Dr. phil. Eugen Labes, Rostock" [1834-1915]). Blätter teils leicht, Rücken stärker fleckig, hinteres Gelenk gelockert. Einbandkanten u. Ecken teils stark bestoßen bzw. beschabt.
Bookseller reference : 4991AB
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Spörri, Hans
Schätze aus Alt-Nigeria - Erbe von 2000 Jahren, Katalog zur Sonderausstellung Staatliche Museen zu Berlin, Hauptstadt der DDR, Pergamonmuseum, Ostasiatische Sammlung, April bis Mai 1985,
Berlin, Henschelverlag Kunst und Gesellschaft,, 1985. 4°, 160 S. mit zahlreichen Farb- und s/w-Abbildungen, original Leineneinband (Hardcover), original Schutzumschlag, erste Auflage dieser Ausgabe Schutzumschlag mit ein paar winzigen Schabspuren, sonst ein schönes, sauberes Exemplar.
Bookseller reference : 17764BB
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Wirz, Paul
Dämonen und Wilde in Neuguinea.
Stuttgart, Strecker und Schröder Verlag, 1928. Groß-8°. 25 x 17 cm. XI, 385 Seiten. Illustrierter Original-Leinenband mit grünem Kopfschnitt.
Bookseller reference : 4678FB
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Istorija zarubynich slov'jans'kich narodow.
L'viv, 1980. 148 S. (Problemi slov'janoznavstva 22).
Bookseller reference : 241898
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Jonas, F
Papenburg - die Entwicklung und Besiedlung einer nordwestdeutschen Landschaft seit dem Ende der letzten Eiszeit bis zur Gegenwart.
Berlin, Verlag des Repertoriums, 1941. M. 40 Taf. 72 S. OBr. Unaufgeschn. Ex. Umschl.. m. Randläsuren.
Bookseller reference : 105347
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Franklin, John Hope
From Slavery to Freedom : a History of Negro Americans.
New York : Knopf, 1971. XXII, 686, XLIII pp. : ill. Gr. 8°. 3rd ed. - 10th pr. Orig. cloth with silver-lettering, and DJ.
Bookseller reference : 38625
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Hanzelka, Jirí, und Miroslav Zikmund
Afrika, Traum und Wirklichkeit : Ausw. in 1 Band / Dt. [aus d. Tschech.] von Adolf Langer...
Berlin : Verl. Volk u. Welt, 1961. 418 S. : zahlr. Ill. Gr. 8°. 3. Aufl. OLwd mit Schwarzpräg. ohne SU.
Bookseller reference : 8916
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Weyer, Helfried
Kilimanjaro : Urwald, Eis u. Steppentiere.
Karlsruhe : Badenia-Verlag, c 1981. 143, [2] S. : zahlr. Ill. (z.T. farb.) Gr. 8° quer. Bibl.- Einbd.
Bookseller reference : 39628
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Dossenbach, Hans
Safari 1 und 2 : kreuz und quer durch Ostafrika.
Spreitenbach : Gloria-Verlag, 1969. 2 Bde Bd 1 - 2. 112, 111 S. Mit zahlr. farb. Sammelbildern (kpl.). Gr. 8°. Geb. in ill. OPpbd.
Bookseller reference : 28612
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Hillerman, Tony
The Fallen Man.
New York, NY : Harper Collins, 1996. 294 pp. Gr. 8°. 1st ed. Orig. cardboard covers (cloth structure) with silver-lettering on spine, and DJ.
Bookseller reference : 9577 ISBN : 6017773
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Mexiko - Leuenberger, Hans
Mexiko, Land links vom Kolibri.
Zürich : Buchclub Ex Libris, 1962. 315 S. : mit Abb. Gr. 8°. OLwd mit Schwarz- u. Buntpräg. u. SU.
Bookseller reference : 7243
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Disselhoff, Hans Dietrich, und Otto Zerries
Die Erben des Inkareiches und die Indianer [Indios] der Wälder.
Berlin : Safari-Verlag, 1974. 404 S. : Ill. (z. T. farb.), 1 Kt. Gr. 8°. OLwd mit SU. (Völkerkunde der Gegenwart : die Naturvölker Südamerikas)
Bookseller reference : 8861
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Seitz, Georg
Hinter dem grünen Vorhang : Fahrt zu den nackten Indianern an d. Grenze Brasiliens.
Wiesbaden : Brockhaus, 1960. 310 S. Mit 68 farb. u. einfarb. Abb. auf Kunstdrucktafeln u. 1 Kt. Gr. 8°. OLwd mit Goldpräg. ohne SU.
Bookseller reference : 10338
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Hofmann, Corinne
Wiedersehen in Barsaloi / Corinne Hofmann [d. weiße Massai].
München : A-1-Verlag, 2005. 225 S. : Ill. 8°. 5. Aufl. Bibl.- Einbd.
Bookseller reference : 40026 ISBN : 392774378
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Guidoni, Enrico, und Roberto Magni
Inka / Vorw. von Pablo Neruda. Text von Enrico Guidoni u. Roberto Magni. Dt. Übers.: Karin Monte.
Erlangen : K. Müller, 1987. 190 S. : zahlr. Ill. Gr. 4°. Dt. Ausg. OLwd mit Rückengoldpräg. ohne SU. (Monumente großer Kulturen)
Bookseller reference : 8439
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Siebert, Erna, und Werner Forman
Indianerkunst : d. amerikan. Nordwestküste / aus d. Russ. übers. von Gustav Solar. Photogr. von Werner Forman.
Hanau / M. : Dausien, 1967. 47 S., 107 Taf. Zahlr. Ill. 4°. OLwd mit Schwarz-, Weiß- u. Buntpräg. ohne SU.
Bookseller reference : 6334
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Bilder aus aller Welt / hg. von d. Reemtsma-Abtlg. Bilderdienst.
Altona-Bahrenfeld : Reemtsma Cigarettenfabriken GmbH, [1933]. 34 S. : mit 200 farb., montierten Klebe-Sammelbildern. 2° quer. [Zigarettenbilderalbum]. OPpbd. mit Goldpräg. u. flexiblen Einbanddeckeln.
Bookseller reference : 8332
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Hofmann, Corinne
Zurück aus Afrika.
München : Knaur-Taschenbuch-Verl., 2004. 233 S. : Ill. 8°. Vollständ. Taschenbuchausg. OKt. (Tb). (Knaur ; 77717)
Bookseller reference : 33028
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Hottinger, Arnold
Die Araber : Werden, Wesen, Wandel u. Krise d. Arabertums.
Zürich : Atlantis-Verl., 1960. [407] S. : mit Abb. Kt. in d. Innenspiegeln. Gr. 8°. [EA]. OLwd ohne SU
Bookseller reference : 4555
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