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‎Literature ‎
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‎Bacco Tiziana‎

‎La camera dello zodiaco. Palazzo ducale di Mantova‎

‎ill. Dopo molti anni dalla visita a Mantova al fine di redarre la mia tesi di laurea dal titolo 'Lorenzo Costa il Giovane alla Corte di Guglielmo Gonzaga: la camera dello Zodiaco nel Palazzo Ducale di Mantova', ho avuto occasione di rileggerla ed al di la della parte storiografica globale, ritengo che quella dedicata all'interpretazione della Volta della camera dello Zodiaco attraverso una lettura iconologica densa di riferimenti e simboli, non sia da tenere in un cassetto. Presente negli archivi di Palazzo, in quanto da me fornita in copia nel 1988 in forma integrale come di prassi, è stata realizzata con il sostegno del chiarissimo Dottor Bazzotti a Mantova e discussa nel dipartimento di Storia dell'arte dell'Università di Roma 'La Sapienza', sotto la guida della Professoressa Claudia Cieri Via e della correlatrice Professoressa Stefania Macioce.‎

‎Dei Enrico‎

‎Lorenzo Viani. Tra la Senna e le Apuane: l'apocalisse del segno. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. A Dresda nel 1905 viene stilato il manifesto programmatico del gruppo Die Brüche (Il Ponte). Nello stesso anno Lorenzo Viani (1882-1936), espone al Regio Casinò di Viareggio, sua città natale, i primi lavori di timbro fattoriano e altri prevalentemente grafici, di atmosfera simbolista. Il suo personale espressionismo "intensivo", pur avendo l'aggressività primitiva e l'estrema convinzione anti-accademica, è ancora nella fase embrionale. L'artista si formerà come espressionista sulle rive della Senna, con uno stile contraddistinto dalla propria emotività anarcoide. Importanti, anzi determinanti, saranno gli incontri con le opere di Vincent van Gogh e la pittura dei Fauves. Al rientro in Italia il suo percorso si pone nei binari dell'avanguardia: la sua produzione entra di diritto tra le più significative del primo Novecento non solo italiano ma europeo.‎

‎Lancisi Mario‎

‎Processo all'obbedienza. La vera storia di don Milani‎

‎br. Il 15 febbraio del 1966 si concluse a Roma un processo destinato a segnare la storia politica e culturale del nostro paese. In quel giorno, infatti, don Lorenzo Milani venne processato per il reato di apologia e incitamento alla diserzione e alla disobbedienza civile. La colpa del priore di Barbiana era quella di aver scritto la "Lettera ai cappellani militari" in cui aveva difeso l'obiezione di coscienza al servizio militare e il dovere della disobbedienza a ordini sbagliati. Nel pieno della guerra fredda, questa provocazione doveva essere punita in modo esemplare. Don Lorenzo, già gravemente malato, si difese con una "Lettera ai giudici" poi pubblicata in "L'obbedienza non è più una virtù", uno dei testi antesignani del '68 italiano. Assolto in primo grado, il priore di Barbiana fu condannato nel processo di appello, tenutosi nell'ottobre del 1967, ma la pena fu estinta per la morte del 'reo' avvenuta il 26 giugno dello stesso anno. Seguendo il filo della vicenda processuale, il libro ricostruisce il clima di quegli anni cruciali, i dibattiti e le polemiche intorno al Concilio Vaticano II, il ruolo e il peso di personalità straordinarie come il teologo del dissenso Ernesto Balducci, il 'sindaco-santo' Giorgio La Pira e il cardinale di Firenze Ermenegildo Florit. E soprattutto ricorda a tutti noi la grande lezione di don Milani: non esiste obbedienza vera, profonda, non formale, senza disobbedienza come processo critico di assunzione di responsabilità.‎

‎Regoliosi M. (cur.)‎

‎Pubblicare il Valla‎

‎ril.‎

‎Vitello G. (cur.)‎

‎Don Milani tra noi. Testimonianze e riflessioni di amici, educatori, visitatori e lettori‎

‎br. Questa antologia di scritti su don Milani mette a disposizione dei lettori di "Esperienze pastorali" e "Lettera a una professoressa" le testimonianze e le riflessioni che la figura e l'opera del prete di Barbiana hanno sollecitato nel tempo tra gli intellettuali e tra qualche prete e politico, e si presenta come un utile complemento ai suoi scritti e una risposta ai suoi detrattori, alle "professoresse" di ieri e di sempre. Il loro ambito è quello di una sinistra - cattolica, laica, socialista - ieri ancora vivace e attenta alle trasformazioni sociali e culturali del paese, provocate dall'incombente "miracolo economico", aperta al dialogo con quanto di nuovo e di buono poteva accadere, anche ai margini, nelle scuole, nelle parrocchie, nelle "case del popolo", quando vi agivano persone con una visione chiara della realtà e dei propri doveri nei confronti dei proletari e dei loro figli. Nel volume sono raccolte le testimonianze e le riflessioni di Gaetano Arfé, Ernesto Balducci, Luciano Bianciardi, Bruno Borghi, Aldo Capitini, Adele Corradi, Oreste Del Buono, Tullio De Mauro, Elvio Fachinelli, Goffredo Fofi, Franco Fortini, Pietro Ingrao, Giovanni Jervis, Vittorio Giacopini, Giovanni Giudici, Alexander Langer, Lucio Lombardo Radice, Franco Lorenzoni, Gian Paolo Meucci, Anna Maria Ortese, Giorgio Pecorini, Pier Paolo Pasolini, Michele Ranchetti, Antonio Santoni Rugiu, Ignazio Silone e David Maria Turoldo. In chiusura il discorso di papa Francesco a Barbiana a cinquant'anni dalla morte di don Milani.‎

‎Contò A. (cur.)‎

‎Lorenzo Montano e il Novecento europeo. Atti della Giornata di studio (Verona, 6 dicembre 2008)‎

‎ril. Lorenzo Montano è lo pseudonimo dello scrittore Danilo Lebrecht (Verona 1893 Glion-sur-Montreux 1958). Grande amico di Lionello Fiumi, e condivise con lui i primi anni di attività letteraria. Collaborò con le maggiori riviste letterarie italiane del primo Novecento ("Lacerba", "La Voce", "La Ronda"). Il suo romanzo "Viaggio attraverso la gioventù" (1923) resta documento del gusto per una prosa fra narrativa e critico-lirica. Scrisse alcune raccolte di poesie (Discordanze, 1915; Per piffero, 1916) e si interessò alla prosa del Seicento e del Settecento italiano, in particolare di L. Magalotti (1924). Rifugiatosi, in seguito alle discriminazioni razziali, in Inghilterra, diresse a Londra (1943-46) "Il mese", rassegna della stampa internazionale, che ebbe larga diffusione, dopo la liberazione, anche in Italia. Tornato in patria, raccolse in volume (Carte nel vento. Scritti dispersi, 1956; A passo d'uomo e altri ritagli, 1957; Pagine inedite, 1960) numerosi suoi scritti in prosa e in versi, di varia data. A lui è intitolato il premio di poesia bandito dall'associazione Anterem e dall'omonima rivista, giunto ormai alla sua XXIII edizione.‎

‎Coliva A. (cur.)‎

‎Bernini scultore. La tecnica esecutiva‎

‎ill.‎

‎Camporeale Salvatore‎

‎Lorenzo Valla. Umanesimo, Riforma e Controriforma. Studi e testi‎

‎brossura‎

‎Toschi Massimo‎

‎Don Lorenzo Milani e la sua Chiesa. Documenti e studi‎

‎br.‎

‎Di Gioia E. B. (cur.)‎

‎La Medusa di Gianlorenzo Bernini. Studi e restauri. Ediz. illustrata‎

‎ill., br.‎

‎Cappellini Claudia‎

‎Un viaggio lungo un mondo. Racconto sulla vita e sulle opere di don Lorenzo Milani‎

‎brossura Don Milani fondò tutto il suo lavoro sull'importanza del possesso della parola, perché possedere le parole avrebbe voluto dire conquistare l'autonomia intellettuale, la libertà dalla schiavitù dell'ignoranza. Prima che il tempo inghiotta le parole, è necessario dare la voce e prestare l'orecchio a coloro che hanno potuto conoscere un'esperienza unica in Italia. Questo racconto si ispira alle testimonianze di Mario Rosi, Giovanni Bellini, Maresco Ballini, Clemente Romualdi, Teopisto Bonari, Ezio Palombo. I loro ricordi ci narrano di giustizia, di libertà, di responsabilità, di studio, di conoscenza, in un pezzo di Toscana che, uscito dalla guerra, si preparava ad un'avventura industriale e sociale magnifica e pericolosa. Oggi finita. La parabola luminosa di don Milani contrasta con i limiti oscuri del nostro tempo e le voci del passato forse possono servirci, attraverso la testimonianza, ad immaginare un futuro possibile che, in realtà, era stato scritto e pensato più di mezzo secolo fa. Una rivoluzione disattesa, ma non per questo fallita. Diciamo "rimandata".‎

‎Di Stasio Fernando‎

‎Lo spinse l'amore di Cristo. San Lorenzo, diacono e martire‎

‎br. Il libro narra di san Lorenzo, nato in Spagna ad Huesca nel 225, fu uno dei sette diaconi di Roma dove venne martirizzato il 10 agosto del 258 durante la persecuzione voluta dall'imperatore romano Valeriano nel 257. Il Papa Sisto II affidò a Lorenzo il compito di arcidiacono, cioè responsabile delle attività caritative nella Chiesa di Roma. Aveva 33 anni quando per amore di Cristo fu bruciato su una graticola messa sul fuoco ardente.‎

‎Dal Pozzolo Enrico Maria; Casarin Chiara‎

‎Il San Girolamo di Lorenzo Lotto. Storia di una riattribuzione ai Musei di Bassano del Grappa‎

‎ill., ril.‎

‎Metamorfosi di una dea. La Venere adornata dalla Grazie di Lorenzo Lotto restaurata‎

‎ill.‎

‎Baldi Valdemaro‎

‎Affinità e convergenze. Francesco d'Assisi, don Lorenzo Milani, papa Francesco‎

‎brossura Cosa c'entra la santità penitente di Francesco e il suo ruvido amore per madonna povertà, la santità violentata dalla Chiesa che don Milani porta con sé nel suo amore incendiario per la parola con papa Francesco, il cristiano che viene dal sud del mondo per dire che la forma del santo Evangelo non diventerà mai la forma della santa chiesa romana, ma può abitarne il centro? È questa la domanda che nasce e viene da queste pagine che Valdemaro Baldi scrive, ponendosi dal punto di vista di un non credente. Perché queste figure così diverse catturano l'interesse di chi vede non tanto un fare, ma un lasciarsi fare dal Vangelo, che diventa eloquente. Il Vangelo non è trasmissione di nozioni religiose o sapienziali e tantomeno di "valori": è "cosa" che agisce e la cui efficacia lega indissolubilmente tre dimensioni: la sua propria forza, la credibilità di chi parla e la condizione di chi ascolta. Il percorso dei temi trattati dai tre Personaggi invita a riflettere, ieri come oggi.‎

‎Dal Pozzolo Enrico Maria‎

‎Lorenzo Lotto e il dattiloscritto dal cielo‎

‎ill., br.‎

‎Reggio Piergiorgio‎

‎Lo schiaffo di don Milani. Il mito educativo di Barbiana‎

‎brossura Cosa è accaduto dopo Barbiana? È tutto finito con la chiusura, poco dopo la morte del Priore, della scuola? A questa domanda - che può sembrare per certi versi cinica - Piergiorgio Reggio tenta di rispondere con questo testo. Non una biografia del sacerdote e dell'educatore ma una rilettura della sua eredità, avendo in mente educatori ed educatrici, operatori sociali, insegnanti ma anche genitori e giovani incontrati in decenni di attività sociale, educativa e formativa. Non sono pagine rivolte a professionisti dell'istruzione e dell'educazione, ma a tutti coloro che intendono vivere relazioni significative di apprendimento. Lo schiaffo di don Milani, sferzante e irato, è rivolto al conformismo delle mode assunte acriticamente, di un'educazione senza interrogativi, imposta e accettata, di adeguamento alla mentalità corrente. Oggi, come cinquanta anni fa, il mito di Barbiana consiste nel concepire l'educazione come elemento concreto della quotidianità. C'è ancora bisogno di reinventare l'esperienza di don Milani in forme adeguate alle circostanze attuali, perché è proprio vero, come lasciò scritto lo stesso don Lorenzo, che "essere fedeli ad un morto è la peggiore infedeltà". Don Milani divide ancora oggi, come cinquant'anni fa. Andando alla radice delle contraddizioni, egli obbliga a schierarsi. Anche se sono cambiati (e cambieranno ancora) le forme, i modi, i nomi dell'esclusione, resta sempre la necessità di prendere parte e di fare la propria parte per esprimere la propria umanità nel mondo.‎

‎Battaglia Roberto‎

‎La cattedra berniniana di San Pietro‎

‎ill., br.‎

‎Zilio Paolino‎

‎San Lorenzo da Brindisi‎

‎ill., br. G.C. Russo (1559-1619) viene accolto tra i frati cappuccini nel 1575, prendendo il nuovo nome di fr. Lorenzo da Brindisi. Ricoprirà vari incarichi di responsabilità e di governo, diventando anche Superiore generale di tutto l'Ordine cappuccino. Guiderà una nuova comunità a Praga e sarà chiamato spesso a svolgere importanti missioni diplomatiche, in particolare a Monaco di Baviera, in Spagna e in Portogallo.‎

‎Morrissey Jake‎

‎Geni rivali. Bernini, Borromini e la creazione di Roma barocca‎

‎ill., br. Se qualcuno ha inventato la Roma che oggi ci affascina, questi sono Bernini e Borromini. È stata la loro passione, il loro modo di vedere a consegnarci la Roma esuberante di chiese di travertino e le ampie piazze di granito. La Roma dalle cupole imponenti che si protendono verso Dio e gli alti palazzi che esaltano la forza dell'uomo. La storia di questi due uomini - le loro eccezionali carriere e la grande rivalità che si sviluppò tra loro - e una storia di ambizione e di desiderio. di antagonismo e di speranza. È il racconto contraddittorio di come un artista fioriva abbracciando il mondo, mentre l'altro appassiva allontanandosene. È la storia del loro antagonismo e della superba architettura che ne nacque e che, quasi quattro secoli dopo essere stata costruita, ha ancora il potere di stupire.‎

‎Buttazzoni Ivan‎

‎Il ritrattista di Dio. Lorenzo Vale, il corpo pensante la filosofia dell'Io‎

‎br. Lorenzo Vale, pittore della natura e degli animali è l'autentico eletto, il Ritrattista di Dio. Questo studio estetico e filosofico analizza l'arte di Vale da un punto di vista fenomenologico e conoscitivo, che ci fa immergere nella pittura come se essa fosse un corpo vivo. Lorenzo Vale è Santo, Commediante e Martire in una società cieca di fronte alle meraviglie del creato. Vale è filosofo in pittura, come solo i più grandi artisti seppero essere. Noi contempliamo i suoi sacri animali che ci rappresentano, ci chiamano ci invocano e chiedono pietà, auspicando l'avvento di un'era di autentica misericordia filosofica.‎

‎Negro Angela‎

‎Bernini e il «bel composto». La Cappella De Sylva in Sant'Isidoro‎

‎ill., br.‎

‎Galli Aldo‎

‎Ghiberti‎

‎ill., br. Nella febbrile attività creativa della Firenze del primo Rinascimento, in quel Quattrocento straordinario che la rende presto capitale dell'arte europea, Lorenzo Ghiberti (Pelago 1378 - Firenze 1455) contribuisce col suo lavoro di orafo e scultore al clima generale di innovazione e fermento. Il suo capolavoro, la Porta del Paradiso del Battistero, manifesta le sue grandi doti di equilibrio ed eleganza, la sua padronanza tecnica e la sua capacità di adeguare lo studio dell'Antico al gusto tardogotico in trasformazione.‎

‎Roghi Vanessa‎

‎La lettera sovversiva. Da don Milani a De Mauro, il potere delle parole‎

‎br. È il maggio 1967 quando esce, per una piccola casa editrice fiorentina, un libro dal titolo "Lettera a una professoressa". L'hanno scritto don Lorenzo Milani e gli alunni della scuola di Barbiana, una canonica del Mugello a pochi chilometri da Firenze. Il libro viene subito accolto dai linguisti come un manuale di pedagogia democratica, dai professori come un prontuario per una scuola alternativa, dagli studenti come il libretto rosso per la rivoluzione. "Lettera a una professoressa" è stato un autentico livre de chevet di una generazione, vademecum di ogni insegnante democratico per lunghi, lunghissimi anni. Visto, ancora oggi, come anello centrale se non vero e proprio punto di partenza di ogni riflessione sulla necessità di riformare la scuola. Ma anche come inizio della crisi della scuola. Un libro-manifesto, suo malgrado. Ma com'è stato possibile che l'esperimento pedagogico di una scuoletta di montagna e la pubblicazione di poche pagine siano diventati la scintilla di una rivoluzione? Perché ancora oggi questa "Lettera" mobilita il ricordo, innesca passioni, divide e fa litigare? Perché si è fissato nella memoria collettiva come un punto di passaggio epocale non solo quando si parla di scuola ma anche di giovani, generazioni, movimenti?‎

‎Valtorta and Ferri. Ediz. italiana, inglese, francese, tedesca, spagnola e portoghese‎

‎ill., br. Pittore e scultore con studio in Roma, Lorenzo Ferri (1902-1975) produceva opere soprattutto d'arte sacra ed era studioso della Sindone. Grazie al P. Corrado M. Berti, dell'Ordine dei Servi di Maria, conobbe Maria Valtorta nel 1949 e insieme decisero di realizzare le illustrazioni per l'Opera. Alcune di queste furono eseguite dall'artista a Viareggio, accanto al letto della scrittrice e seguendo le sue istruzioni, altre a Roma, attraverso contatti epistolari. Furono così eseguiti ritratti di personaggi e varie scene di cronaca evangelica. Non è sicuro che Maria Valtorta abbia visto e approvato tutti i lavori di Lorenzo Ferri che illustrano l'opera scritta da lei. Per questo motivo essi vengono ora presentati in una pubblicazione a se stante, dopo vari tentativi di inserirli nell'Opera.‎

‎Lancisi Mario‎

‎La mia patria sono i poveri. «L'obbedienza non è più una virtù» di don Lorenzo Milani‎

‎br.‎

‎Busi Giulio‎

‎Lorenzo de' Medici. Una vita da Magnifico‎

‎ill., br. Lorenzo de' Medici, detto il Magnifico (1449-92), è uno dei personaggi più rappresentativi della storia italiana. Nessun intellettuale, infatti, ebbe nelle proprie mani altrettanto potere e nessun uomo di governo fu così consapevole della propria cultura. Buon politico e mediocre banchiere, ottimo poeta e scadente stratega, Lorenzo diede prova in più occasioni di coraggio fisico e destrezza, ma ebbe anche un raffinato gusto per l'arte, e fu padrone di Firenze senza mai mostrarlo apertamente. Ricco, elegante, colto, sciupafemmine e ambiguo, capace di slanci generosi e, se necessario, di una buona dose di crudeltà, egli impersona pregi e difetti di un'età irripetibile. In questo libro, Giulio Busi segue Lorenzo nella sfera privata, negli amori e nelle amicizie, e lo accompagna nella sua ascesa alla ribalta della politica italiana e internazionale: la Firenze di Leonardo e del giovane Michelangelo, la Milano opulenta degli Sforza, la Roma degli intrighi pontifici, la Napoli florida di Ferrante d'Aragona, la Venezia dei traffici e dei sospetti. Attorno a Lorenzo, intanto, si muove la scena concitata del Quattrocento italiano. Tutti lo ammirano, alcuni lo odiano, qualcuno cerca di ucciderlo. Nel duomo di Firenze, nell'aprile 1478, i pugnali dei congiurati massacrano suo fratello Giuliano. Lui sfugge d'un soffio alla morte, e subito si abbandona a una vendetta implacabile. Uscirà dalla tormenta più forte, più solo, più Magnifico che mai.‎

‎Lanapoppi Aleramo‎

‎Lorenzo Da Ponte. Arte, amori e avventure di un grande viaggiatore‎

‎brossura La biografia del poeta e libertino Lorenzo Da Ponte, amico di Casanova, collaboratore di Mozart, per il quale scrisse libretti. Il libro fa rivivere il clima di un secolo affascinante sullo sfondo di varie città d'Europa e del nuovo mondo e rivela dettagli di una vita segreta e autentica, ricca di poesia e di pathos.‎

‎Tartuferi A. (cur.); Parenti D. (cur.)‎

‎Lorenzo Monaco. Dalla tradizione giottesca al Rinascimento. Firenze Galleria dell'Accademia 9 maggio-24 settembre 2006‎

‎ill. Catalogo ufficiale della mostra che si tiene a Firenze, presso la Galleria dell'Accademia, dal 9 maggio al 24 settembre 2006.‎

‎Dal Bello Mario‎

‎Lorenzo Lotto. Un incontro. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Questo volume, che si inserisce nella collana della L.E.V. dedicata al rapporto tra arte e religione, prende in esame la figura di Lorenzo Lotto, uno dei più grandi pittori italiani del Cinquecento. In particolare l'autore ripercorre cronologicamente le tappe fondamentali della vita del pittore cinquecentesco attraverso la sua produzione artistica, dalla formazione veneziana al cantiere vaticano per papa Giulio II, dai lavori per le parrocchie lombarde e marchigiane al suo ritiro presso la Santa Casa di Loreto. Il testo è inoltre preceduto dalla Prefazione del Direttore dei Musei Vaticani, Antonio Paolucci, e arricchito da più di 30 riproduzioni a colori delle opere lottesche.‎

‎Villa G. F. (cur.)‎

‎Lorenzo Lotto. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Nel 1509 giunge a Roma, chiamato da papa Giulio II, il talentuoso ma schivo trentenne Lorenzo Lotto (Venezia, 1480 - Loreto, 1556), che aveva lasciato la tranquilla provincia veneta e marchigiana per il grande cantiere del classicismo rinascimentale in cui erano allora attivi, tra gli altri, Bramante, Bramantino, Cesare da Sesto, Michelangelo e soprattutto Raffaello con i suoi allievi, a fianco del quale il veneziano avrebbe dovuto lavorare. Ma dopo neppure un anno, colui che si racconterà sessantaduenne "solo, senza fedel governo e molto inquieto nella mente", abbandona ogni incarico riprendendo quel vagabondare che lo condurrà all'emarginazione, provocata quanto subita, tanto da spegnersi, oblato, nella Santa Casa di Loreto. Questo catalogo monografico, edito in occasione della mostra dedicata al pittore presentata alle Scuderie del Quirinale, traccia il profilo di questo artista magnifico e solitario, che è riuscito, in modo del tutto originale e autonomo, a conciliare gli elementi tradizionali della grande pittura della sua epoca con elementi che già anticipano l'età barocca. L'ampio apparato illustrativo ripropone la produzione dell'artista, dalle opere devozionali alle grandi pale d'altare fino ai superbi ritratti, non di imperatori e papi ma di gente della piccola nobiltà o della buona borghesia, nei quali ancora oggi emerge la modernità di un approccio psicologico di cui Lotto fu uno dei primi grandi interpreti.‎

‎Lastrucci Emilio; Digilio Rocco‎

‎Don Milani e noi. L'eredità e le sfide d'oggi‎

‎ill., br. Questo volume costituisce un approfondimento aggiornato del pensiero, dell'opera e dell'esperienza educativa e pastorale di don Lorenzo Milani a un cinquantennio dalla sua morte, conseguito attraverso la raccolta di contributi originali forniti dai massimi studiosi impegnati nell'indagine e nell'esegesi riguardanti questo grandissimo esponente della cultura italiana fra gli anni Cinquanta e Sessanta, una delle massime coscienze critiche e innovatrici di uno dei periodi più fecondi e controversi della vicenda storica e della vita intellettuale nazionale. L'opera fornisce un quadro organico e completo dell'eredità consegnataci da don Milani, ponendone in risalto l'estrema attualità e svelandone altresì aspetti rimasti fino a questo momento più in ombra nel difficile lavoro di ricostruzione e interpretazione critica della sua biografia intellettuale e del corpus complessivo dei suoi scritti.‎

‎Fiorani Liana; Argiropoulos D. (cur.)‎

‎Don Gnocchi e Don Milani maestri di vita. Traiettorie di somiglianza‎

‎br. Il libro esamina la vita e l'opera di don Carlo Gnocchi e don Lorenzo Milani, diversi e distanti, accomunati nel dedicarsi agli ultimi, vittime del disagio fisico, culturale e sociale, simili nella fede umana e cristiana e nell'apertura alla giustizia. Due educatori che hanno ardentemente amato Dio e l'uomo, maestri dei dimenticati che con fede, amore e ragione si sono dedicati al loro apostolato e all'educazione, che con la loro dedizione e i molteplici impegni messi in atto hanno svolto un ruolo di fratellanza mancante nella società. Don Gnocchi, prete per vocazione fin da ragazzo, diventa catechista,insegnante, cappellano e, per voto di carità fatto a Dio sui campi di battaglia, si farà educatore e padre dei mutilatini. Don Milani, prete per scelta povero tra i poveri, lasciando tutto, diventerà maestro per dare la parola agli ultimi, per portare i sudditi a divenire cittadini sovrani, e solo dopo cristiani. Sarà detestato, castigato, esiliato per la sua inquietudine spirituale, sempre alimentata dall'amore per Cristo.‎

‎Ortolani Antonella‎

‎La parola disarmonica. Lorenzo Viani tra realismo grottesco e deformazione espressionista‎

‎ril. Nella sua ostinata ricerca del vero, (ossia della traduzione dei valori umani più "autentici" nelle strutture essenziali di una forma di per sé significante) e nell'incessante e inesausto tentativo di dare voce all'unica realtà che gli sta a cuore, quella dei suoi diseredati, della sua turba rincorsa dalla sventura", Viani percorre una strada irta di ostacoli, di imperfezioni, di rapinose appropriazioni: gergo, dialetto, lingua letteraria. Tutto concorre a elaborare la sua cifra stilistica, quella lingua giocata sul registro di una visionarietà, di una distorsione grottesca del reale, che vira decisamente nella direzione di una visione espressionista.‎

‎Turoldo David Maria‎

‎Il mio amico Don Milani‎

‎br. "Quando qualche volta mi è capitato di confessarlo, allora veramente ho sentito, per merito di lui, quanto grande e misterioso è questo sacramento della fraternità e del perdono. Cose troppo delicate per dirle in un qualsiasi articolo. Anzi, è questa una delle ragioni per cui io su don Milani ho preferito piuttosto tacere. E però questa volta, davanti a certe manipolazioni e storpiature, il silenzio poteva essere anche una colpa".‎

‎Fillarini Clemente; Lazzarin Piero‎

‎Lorenzo. Il mio nome‎

‎brossura Il significato del nome, i patroni più noti e importanti con quel nome e una preghiera al santo.‎

‎Gavazzeni G. (cur.)‎

‎Lorenzo Ferrero, Risorgimento. Luigi Dallapiccola, Il prigioniero‎

‎brossura Risorgimento: opera in un atto, soggetto di Lorenzo Ferrero, libretto di Dario Olivieri, musica di Lorenzo Ferrero. Prima esecuzione assoluta commissione del Teatro Comunale di Bologna (5 aprile 2011). Il Prigioniero: un prologo e un atto, libretto e musica di Luigi Dallapiccola. Prima rappresentazione Firenze, Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, 20 maggio 1950.‎

‎Vecchio Sebastiano‎

‎Perché Lorenzo. Spunti su Don Milani‎

‎br. Ammirato e osteggiato, esaltato e denigrato, don Lorenzo Milani continua a scuotere le coscienze dei singoli e la vita civile. Ancora oggi, a cinquant'anni dalla morte, è una figura controversa e tuttavia poco conosciuta nelle sue reali dimensioni. Gli interventi raccolti in questo libro, apparsi con cadenza quinquennale dal 1987 al 2012, guardano alla sua personalità complessa da angolazioni che ne fanno vedere meglio alcuni aspetti. Nel loro insieme, possono offrire utili spunti di conoscenza che vadano al di là degli stereotipi e permettano nuove riflessioni.‎

‎Banti Anna‎

‎Rivelazione di Lorenzo Lotto‎

‎ill., br. «Non diremo che l'età nostra sia proprio fatta per Lorenzo Lotto, non ancor riconosciuto, come dovrebbe, uno dei massimi fra i pittori» scrive Anna Banti in questo saggio del 1953, una delle pietre miliari nella conoscenza del gran genio veneziano, e una delle più felici prove di critica d'arte della scrittrice che, in quanto ad acutezza di analisi e soprattutto a qualità letteraria, regge il confronto con il suo grande compagno Roberto Longhi. Così Anna Banti scrive, ad esempio, del «tenero e avvampato segreto del pennello del Lotto», di «personaggi di fiamma e di latte, teneri, leggeri, esaltati di compunzione e d'innocenza», coniando espressioni che risuonano, colpiscono, affascinano il lettore, mentre scavano l'opera e l'animo dell'artista, rendendolo vivo, presente, e delineandolo secondo modi critici lontanissimi dalla scrittura anonima dei saggi, e infinitamente più proficui in termini di comprensione.‎

‎Ferrari Oreste‎

‎Bernini‎

‎ill., br. La presente pubblicazione è dedicata a Gianlorenzo Bernini (1589-1680) che dominò con la sua arte quasi un secolo intero: otto papi lo videro all'opera, re e principi furono suoi assidui committenti. Dell'opera di Bernini sono affrontati i nodi più importanti: il rapporto con la statuaria antica e il riferimento alla pittura del tempo; le grandi committenze che ne decretarono il potere culturale e artistico; l'organizzazione di una bottega che riuscì ad affrontare le più ardite imprese; i criteri compositivi che gli permisero di realizzare opere in cui la scultura, l'architettura e la decorazione pittorica si fondono in ''teatrali'' complessi che rappresentano la massima espressione di quel ''metodo della persuasione'' che caratterizzò l'estetica del suo tempo.‎

‎Gesualdi Michele‎

‎Don Lorenzo Milani. L'esilio di Barbiana‎

‎brossura Su don Lorenzo Milani è stato scritto molto. La sua figura, infatti, ha scosso in profondità le coscienze e diviso gli animi. Ma chi è stato davvero don Milani? A tale interrogativo vuole rispondere questo libro di Michele Gesualdi, uno dei primi sei "ragazzi- di Barbiana. Dando voce alle vive testimonianze di quanti lo hanno conosciuto direttamente, basandosi anche sulle sue lettere, alcune delle quali inedite, Gesualdi ricostruisce il percorso che ha portato don Milani all'"esilio" di Barbiana. La sua narrazione prende il via dagli anni del Seminario, ma si sofferma diffusamente e opportunamente sul periodo in cui don Lorenzo è stato cappellano a San Donato di Calenzano, perché se Barbiana è stato il "capolavoro- di don Milani, Calenzano ne è stata l'officina. È però nel niente di Barbiana, di cui don Lorenzo diviene Priore nel 1954, che si compie il "miracolo" del Milani, quel niente che egli ha fatto fiorire e fruttificare, prendendosi cura degli esclusi e degli emarginati. Un libro straordinario e commovente in cui Gesualdi, che ha vissuto in casa con don Lorenzo tutto il periodo di Barbiana, apre il suo cuore e ci svela il vero volto di don Milani: un prete, un maestro, un uomo, un "padre" che ha fatto del suo sacerdozio un dono ai poveri più poveri.‎

‎Sessi Frediano‎

‎Il segreto di Barbiana. La storia di don Lorenzo Milani, sacerdote e maestro‎

‎brossura Barbiana è ancora oggi com'era nel 1954 quando don Milani fu nominato parroco: una chiesa, una casa colonica, la canonica, il cimitero e poi a distanza e isolate nei boschi le ventitré case delle famiglie contadine. Da quel luogo sperduto tra i boschi e le montagne del Mugello la sua fama e il suo modo di essere sacerdote e maestro raggiunse molti angoli della terra e incuriosì i più raffinati intellettuali. Eppure la sua "Ditta" (cosi don Lorenzo chiamava la Chiesa come gerarchla e come comunità) non seppe capirlo e fece di tutto per isolarlo e mantenerlo nel più stretto esilio. Come nacque e si sviluppò nel giovane Lorenzo la vocazione per il sacerdozio? E come arrivò il giovane parroco, destinato alla chiesa di San Donato di Calenzano a privilegiare la scuola serale popolare come mezzo per evangelizzare il suo popolo di operai e contadini? Questo libro vuole essere di aiuto a superare i molti ostacoli che si frappongono ancora oggi tra il sacerdozio di don Milani, la sua testimonianza e la sua pratica di vita.‎

‎Ventura Leandro‎

‎Lorenzo Leonbruno. Un pittore a corte nella Mantova di primo Cinquecento‎

‎ill.‎

‎Lancisi Mario‎

‎Il libro proibito. Le «Esperienze pastorali» di don Lorenzo Milani (1958-2018)‎

‎ill., br. Il 25 marzo 1958 viene pubblicato «Esperienze pastorali», il primo libro scritto da don Lorenzo Milani e l'unico a portare la sua firma. Pochi mesi dopo l'opera viene ritirata dal commercio per volere del Sant'Uffizio: soltanto in tempi recenti, con l'interessamento di papa Francesco, è uscita dal cassetto dei testi proibiti. Mario Lancisi ci offre in queste pagine una guida alla lettura acuta e approfondita, dove i brani del testo originale sono affiancati ad una trattazione che ripercorre i punti salienti della vita e del pensiero di don Milani. Il periodo trascorso come parroco di San Donato in Calenzano, che è al centro di «Esperienze pastoriali», ci avvicina alla figura di un sacerdote che s'interroga sulla vita dei fedeli, sulla loro condizione sociale e sul loro rapporto con la religione. Un pastore di anime determinato, come si vedrà anche in seguito nella scuola di Barbiana, a sanare tramite l'istruzione l'inferiorità e culturale del popolo che lo circonda, perché solo chi ha piena coscienza di sé e della realtà circostante potrà vivere la fede cattolica nel pieno della sua sostanza, anziché un obbligo dettato da conformismi sociali.‎

‎Lancisi Mario‎

‎La scuola di don Lorenzo Milani. Una lezione per i genitori, gli insegnanti e gli studenti‎

‎ill., br. Rielaborazione sintetica di un testo edito da Polistampa nel luglio del 1997, dà conto di cosa sia stata la scuola di Barbiana, ricostruendone la vicenda e riportando le lettere del priore a Gian Paolo Meucci e a Mario Gozzini. L'autore racconta, attraverso un viaggio a Barbiana, che cosa di quella scuola è rimasto. Prendono la parola anche i ragazzi di Barbiana, la professoressa cui era indirizzata la lettera, e alcuni amici: Erenesto Balducci, Giorgio Falossi, Gian Paolo Meucci, Luca Pavolini.‎

‎Mattotti Lorenzo‎

‎Mattotti works. Ediz. italiana e inglese. Vol. 2: Moda-Fashion‎

‎ill., ril. Dopo il primo volume dedicato ai suoi pastelli, questo secondo volume è la raccolta delle illustrazioni e degli schizzi realizzati dall'artista per il mondo della moda. Sono inclusi i lavori realizzati per testate come Vanity di Condé Nast Italia, The New Yorker, Cosmopolitan, Playboy e Max, oltre alle campagne pubblicitarie per il GFT. Ma soprattutto la donna vista nel mondo della moda.‎

‎Dei E. (cur.)‎

‎La grande guerra di Lorenzo Viani. Viareggio, Parigi, il Carso. Pittura e fotografia della grande guerra in Lorenzo Viani e Guido Zeppini. Catalogo della mostra. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Grande è un aggettivo che in questo contesto ha una valenza tragica: grande follia grande violenza, ma, al contempo, grande emozione. Questo è il primo messaggio trasmesso dalla mostra che si tiene dal 6 dicembre 2014 al 1° marzo 2015 a Villa Argentina, Viareggio; l'impatto immediato, quello che resta dentro e permette di percorrere, sala dopo sala, tutto l'orrore della guerra, con un crescendo esponenziale che attraversa le opere di Lorenzo Viani e arriva agli scatti fotografici del medico e compagno di fronte Guido Zeppini, in un dialogo silente ma unisono tra le evocazioni dei quadri e la realtà della guerra registrata dai documenti fotografici. La morte è la protagonista assoluta di questa mostra, ma non nella sua simbolica raffigurazione dello scheletro che sorregge trionfalmente la falce. La morte protagonista è quella che si legge sulla facce dei soldati, tra i cippi dei cimiteri, nei mucchi di cadaveri ammassati, gli uni sugli altri, e nello straziante dolore di una madre che piange stringendo a sé il proprio figlio morto.‎

‎Zanchi Mauro‎

‎Lotto. I simboli‎

‎ill., br. La presente pubblicazione è dedicata a Lorenzo Lotto (Venezia 1480 - Loreto 1557) e i simboli. In sommario: Riprodurre variando; Sense of humour; Simboli, luce-soffio vagante e moti dell'animo; Il coro della memoria. Come tutte le monografie della collana Dossier d'art, una pubblicazione ricca di riproduzioni a colori, completa di un quadro cronologico e di una bibliografia.‎

‎Giusti Annamaria; Radke Gary M.‎

‎La porta del paradiso. Dalla bottega di Ghiberti al cantiere del restauro. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Dopo un restauro durato più di vent'anni torna visibile al pubblico la porta dorata che Lorenzo Ghiberti realizzò tra 1425 e 1452 per il Battistero fiorentino: la Porta del Paradiso, come fu ribattezzata da Michelangelo. Il 23 giugno 2012 il capolavoro dell'oreficeria quattrocentesca prenderà posto in un'apposita enorme teca nel Museo dell'Opera del Duomo di Firenze. Messa a dura prova da tempo e alluvioni, ma anche da guerre e interventi sbagliati, la porta presenta ora tutta la magnificenza delle sue formelle d'oro con storie del Vecchio Testamento. Nell'occasione, questo volume - curato da uno dei maggiori esperti mondiali di scultura fiorentina del Quattrocento, Gary Radke e dalla storica dell'arte che ha diretto i restauri, Annamaria Giusti - ripropone anzitutto e per la prima volta le immagini dopo il restauro, ma rievoca anche la storia dell'opera, le sue vicissitudini e rilegge con attenzione le storie bibliche incise nelle sue formelle. Presentazione di Simonetta Brandolini d'Adda e Cristina Acidini.‎

‎Meneguzzo Marco‎

‎Puglisi. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. La stretta relazione tra antico e contemporaneo, che caratterizza tutta l'opera di Lorenzo Puglisi (1971), costituisce un viatico importante per installazioni site specific in luoghi usualmente destinati alla sola fruizione museale, come le Gallerie degli Uffizi, la cappella Rucellai e Santo Spirito a Firenze, la sagrestia di Santa Maria delle Grazie a Milano, l'isola di San Servolo a Venezia, la cripta della chiesa di Saint Pancras a Londra. Elaborate, filtrate, scarnificate sino a raggiungerne l'essenza, le opere da cui trae spunto, immerse nel nero del tempo e della memoria, non sono tanto una colta citazione del passato o la testimonianza di una nostalgia per la grande tradizione dei maestri, quanto una riflessione sulla pittura stessa, sui suoi aspetti ineliminabili e sulla simultanea necessità di un rinnovamento del linguaggio. Questo volume di Marco Meneguzzo raccoglie gli ultimi vent'anni di attività dell'artista, completamente dedicati alla ricerca di questo difficile equilibrio tra memoria e futuro della pittura.‎

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