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Sloterdijk Peter
Il quinto «vangelo» di Nietzsche. Del miglioramento della buona novella
br. Come molte delle opere di Sloterdijk, "Il quinto 'Vangelo' di Nietzsche" ha fatto discutere per la sua tesi centrale, forte e quanto mai attuale. È il saggio in cui il filosofo fa i conti con Nietzsche, misurando la potenza della rivoluzione innescata da "Così parlò Zarathustra" nella filosofia e nella cultura europea. Lo "Zarathustra" è per noi il "quinto Vangelo". Il suo linguaggio marca in modo definitivo il passaggio a una nuova umanità. L'opera di Nietzsche fa deflagrare l'ultima sfera delle certezze dell'uomo moderno, proiettandolo in una nuova dimensione. In questo libro di rara bellezza, Sloterdijk mette al centro due domande abissali. La rivoluzione di Nietzsche riesce davvero a liberare l'uomo, a proiettarlo in una dimensione di apertura alla vita? E ancora, con pungente semplicità: Nietzsche è stato un uomo felice? Nelle risposte, l'emozionante confronto tra due personalità di statura enorme, ma diversa. Quella sempre politica di Sloterdijk e quella di Nietzsche, calata nell'individualità del genio. Postfazione di Gianluca Bonaiuti.
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Dal Bon Bruno
La gioia sovrana. Nietzsche e la musica come filosofia
br. È la musica che occupa i centri vitali del pensiero e dell'agire filosofico di Nietzsche, l'unica esperienza sensibile nella quale il filosofo ritrova un sapere ancestrale dove, a credere all'emozione musicale, tutto sembra già scritto: "Ora sono musicista solo quel tanto che mi basta per l'uso quotidiano nella mia filosofia" (EP II, 242). Tra le molte musiche che attraversano la sua esistenza l'operetta è quella che cadenza i suoi momenti di piena adesione alla vita, dalle prime scorribande studentesche a Lipsia fino alla beffarda irruzione nella follia. Lontana dai grandi sentimenti ed estranea all'arte realista, l'operetta è l'arte del quotidiano, del provvisorio che deforma e incide con ironia e sarcasmo ed è lì che Nietzsche si cala senza timori, smarrendosi in un fluire musicale che lo allontana dalla gravità e lo salva. Prefazione di Michel Onfray.
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Papi Fulvio
Il cerchio di Nietzsche
br. Il libro, che si apre con una lettura ravvicinata dei testi giovanili, prende in considerazione la riflessione di Nietzsche dalla "Nascita della tragedia" ai primi approcci di una filosofia della volontà. Il percorso di analisi, punteggiato da momenti interpretativi originali, mira a mostrare come il lavoro di Nietzsche entri in un cerchio che chiude la prospettiva aperta della vita in una nuova forma di metafisica. Saranno questi due aspetti contraddittori ad aprire le più ampie prospettive della filosofia del Novecento.
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Adesso Gemma Bianca
La rappresentazione concomitante. Nietzsche a Basilea
br. Friedrich Nietzsche non sembra essere stato particolarmente attratto dalle opere figurative, ma ha dedicato alla Trasfigurazione di Raffaello uno spazio importante all'interno del suo unico libro sui Greci e per tutta la vita non ha smesso di riflettere sul concetto di rappresentazione. Al professore universitario di filologia classica fu negata, a causa della miopia, la più basilare delle pratiche: il leggere e lo scrivere in autonomia. Aveva un udito finissimo, ma non fu mai un musicista. Fu uno dei più importanti filosofi dell'Ottocento, ma non riuscì mai a insegnare filosofia. Di Nietzsche, Nietzsche stesso ha detto tutto quello che c'è da sapere: soprattutto quello che non è stato, quello con cui non può essere scambiato. In questo stato mancante che riguarda il pensiero e l'uomo, le abitudini del corpo e il corpus dei suoi scritti, si colloca la sua rappresentazione concomitante tra antichi e moderni, il suo essere nato postumo e morto prematuro.
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Valentini Antonio
La saggezza dionisiaca come sapere della superficie. Un percorso nietzscheano
brossura Obiettivo del libro è mostrare come la figura concettuale del "tragico", in quanto espressione di un autentico "sapere della superficie", possa essere fruttuosamente ricompresa mettendola in relazione con la riflessione che il giovane Nietzsche sviluppa, nella Nascita della tragedia, intorno all'antico Coro dei Satiri. Agli occhi del Satiro, infatti, l'apparenza diventa l'orizzonte di manifestatività di una verità che esige di essere pensata non già come pieno svelamento del nascosto, ma piuttosto come transito infinito del senso: come indefinita apertura al significare. Da questo punto di vista, la saggezza incarnata dal Satiro consiste nella capacità di ravvisare in ogni dato fenomenico un vero e proprio enigma, e per ciò stesso una soglia: l'accadere di una distanza che occorre imparare ad abitare con la "sperimentante prodezza dello sguardo più acuto".
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Badiou Alain; D'Aurizio C. (cur.)
Nietzsche. L'antifilosofia. Seminario 1992-1993. Ediz. critica. Vol. 1
br. Questa edizione critica completa la traduzione italiana del ciclo seminariale tenuto da Alain Badiou presso l'École Normale Supérieure fra il 1992 e il 1996, dedicato al tema dell'antifilosofia e articolato attraverso l'indagine delle figure di Nietzsche, Wittgenstein, San Paolo e Lacan. Ogni lezione del seminario è incentrata sul dispiegamento e sulla costruzione di alcuni problemi che abitano il cuore dell'opera e dell'esistenza di Nietzsche. Le argomentazioni di Badiou s'impegnano a dipanare e sviluppare progressivamente l'intreccio di filosofia e antifilosofia tessuto dai testi nietzscheani per mezzo di un'interrogazione che concerne l'essenza filosofica («in che senso Nietzsche è filosofo? E lo è? [...] Se Nietzsche è un filosofo, quali conseguenze ne derivano per la filosofia?»), la topica («da quale luogo procede, da dove s'enuncia il testo nietzscheano?») e la storia («c'è stato qualcosa di essenzialmente nietzscheano nel XX secolo?») del suo pensiero.
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Capodivacca Silvia
What we should learn from artists. Nietzsche's metaphysics of illusion
br.
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A cura di C. Gentili, V. Gerhardt, A. Venturelli.
Nietzsche. Illuminismo. Modernit?.
cm. 17 x 24, xii-378 pp. con 30 figg. n.t. Villa Vigoni - Studi italo-tedeschi Il volume raccoglie attorno ai grandi temi della filosofia di Nietzsche (Illuminismo, critica della morale e della religione, definizione della modernit?, verit? e interpretazione) i contributi delle tre grandi tradizioni dell?esegesi nietzscheana: quella tedesca, quella italiana, quella francese, riprendendo l?impostazione critica avviata da Giorgio Colli e Mazzino Montinari. Dialogando con i grandi interpreti di Nietzsche ? Baeumler, L?with, Heidegger, Adorno ecc. ? gli autori esplicitano le ragioni dell?attualit? del filosofo nell?epoca presente. The contributions of the three great traditions of the exegesis of Nietzsche ? German, Italian and French ? are gathered around his principal philosophical themes (Enlightenment, religious and moral criticism, definition of modernity, truth and interpretation) drawing on the critical layout started by Giorgio Colli and Mazzino Montinari. Conversing with great interpreters of Nietzsche ? Baeumler, L?with, Heidegger, Adorno etc. ? the authors account for the relevance of the philosopher to the present day. 701 gr. xii-378 p.
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Saviane, Renato
Il bello, il dionisiaco (Schiller - Nietzsche).
cm. 17 x 24, 123 pp. Opuscoli accademici 249 gr. 123 p.
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Sossio Giametta
Colli, Montinari e Nietzsche
Giorgio Colli e Mazzino Montinari, i due editori di Nietzsche famosi nel mondo, vengono mostrati in questo libro dedicato alla loro memoria dal loro collaboratore, discepolo e amico Sossio Giametta, unico sopravvissuto, con la collega Maria Ludovica Pampaloni, dei membri titolari e non titolari dell’équipe artefice della rivoluzionaria edizione delle opere del grande pensatore tedesco, nella loro diversità per formazione, vocazione, carattere e perfino per la loro concezione fondamentale di Nietzsche (entelechia astorica per Colli, critico della società borghese per Montinari), ma soprattutto nella loro stretta unione, superiore a ogni contrasto, cementata da una grande amicizia e dedizione e dal comune ideale di rendere giustizia, con un’edizione puntuale e cronologica delle sue opere, al grande pensatore tedesco, nodo obbligato del pensiero e dello spirito europeo dell’Ottocento. Due grandi ritratti, che gettano la loro ombra su quella di Nietzsche, arricchiti da spunti biografici, ad opera di colui che è ormai il loro solo testimone e che di Nietzsche ha tradotto tutte le opere. Una lunga passeggiata nel giardino incantato dell’edizione Nietzsche tra Firenze e Weimar nei primi anni Sessanta, in un’atmosfera unica e irripetibile, conducente a una profonda e innovativa interpretazione di Nietzsche. Autori: Sossio Giametta.
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Francesco Cattaneo
La presenza degli dèi. Filosofia e mito in Friedrich Nietzsche e Walter F. Otto tra verità e bellezza
È anzitutto con la voce dei suoi miti – miti di dèi ed eroi – che la civiltà greca antica parla a Friedrich Nietzsche e a Walter F. Otto; ed è per mezzo dell’ampiezza del domandare filosofico che entrambi i filologi intendono guadagnare una consona via d’accesso all’esperienza ellenica, cogliendola al di fuori di strutture teorico-concettuali che non le appartengono. Lungi dall’essere confinato nell’ambito letterario e retorico, il mito viene incontrato – insieme al culto – in tutta la sua forza creativa, secondo un’indagine ove, in vari modi e momenti, filosofia, filologia, scienza della religione, antropologia culturale ed etnologia si intrecciano in un complesso ordito. Un retaggio romantico persiste nel discorso di ambedue gli autori: se da una parte Nietzsche lo porta al collasso facendo emergere il fondamento dionisiaco dell’esistere nei termini di un’affermazione incondizionata del divenire e della volontà, dall’altra Otto ne riabilita la centralità assegnata alla religione quale momento chiave dell’esistenza e della storia, ma marginalizzando la dimensione «mistico-misterica». Autori: Francesco Cattaneo.
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Roberto Dionigi
Scritti «filosofici» di Roberto Dionigi. Vol. 5: Saggi e conferenze
Autori: Roberto Dionigi. Curatori: R. Brigati.
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Roberto Dionigi
Scritti filosofici di Roberto Dionigi. Vol. 1: Gaston Bachelard. La «filosofia» come ostacolo epistemolico
Autori: Roberto Dionigi. Curatori: A. Gualandi.
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Roberto Dionigi
Scritti filosofici di Roberto Dionigi. Vol. 2: Il doppio cervello di Nietzsche
Autori: Roberto Dionigi.
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Roberto Dionigi
Scritti «filosofici» di Roberto Dionigi. Vol. 3: Nomi forme cose. Intorno al Cratilo di Platone
Autori: Roberto Dionigi.
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Vivetta Vivarelli
Literarische Bilder und Vorbilder der Ewigen Wiederkunft
Autori: Vivetta Vivarelli.
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Diego Gabutti
Superuomo, ammosciati. Da Nietzsche a Tarzan, da Napoleone agli Avengers: la fabbrica dell'Übermensch
"Ecce homo", annuncia Nietzsche, invitandoci a essere quel che siamo, ed ecco rispondere al suo appello l'Übermensch, il superuomo, che dell'uomo non è solo il potenziamento, come poi si pretenderà, ma anche la parodia, la contraffazione. Col tempo, fuori e dentro l'immaginario, il superuomo assumerà molte identità: il post umano della fantascienza, l'uomo nuovo delle ideologie salvifiche, il metaumano dei fumetti, l'assassino compassionevole dei risvegli religiosi, il mutante, il mostro morale, l'artista d'avanguardia, il leader carismatico, il «delinquente pallido» che indica a mano armata la via d'uscita dai labirinti della metafisica, il cicisbeo dannunziano che prende d'assalto le città irredente, il divo del cinema, lo squadrista, l'ayatollah, il cyborg e il ninja, la Guardia rossa, la rock star. "Superuomo, ammosciati" è la sua storia. Autori: Diego Gabutti.
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Ernst Behler
Friedrich Nietzsche
Autori: Ernst Behler, Aldo Venturelli.
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Crudi Luca
Dell'aristofanesca irrisione del mondo. Nietzsche, al secolo XIX
brossura Il testo monografico sulla vita e l'opera di Friedrich Nietzsche comprende un'analisi sintetica dei documenti relativi allo sviluppo delle riflessioni più controverse e problematiche della modernità senza esaurirne il significato nelle interpretazioni consolidate che riducono la filosofia di Nietzsche alla topica d'ispirazione heideggeriana cioè alla volontà di potenza, ai miti del superuomo, dell'eterno ritorno e dell'amor fati. È anzi possibile dedurre una dimostrazione convincente del progressivo distacco dal platonismo, della derivazione presocratica e del carattere satirico di queste caricature dell'uomo moderno. L'aristofanesca irrisione del mondo è l'espressione utilizzata da Nietzsche per definire la propria esistenza.
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Valenti Davide
La scoperta di Nietzsche. D'Annunzio e l'uso «politico» degli antigrafi
brossura Quando i corsivi dannunziani fecero la loro comparsa, non si fece attenzione che alla loro fabula accattivante, sgangherata. Ora che la trama torna allo scoperto, se ne può ravvisare il metatesto, la strategia "politica" sottesa al progetto d'una vita: l'inaugurazione d'una "comunità stilistica" che passasse per una gestione esclusiva degli apparati mediatici statu nascenti, per una "schiavitù semiologica" presaga dello Stato integrale di là da venire.
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Orlandi Davide
Interpretazioni di interpretazioni. Indagine sul prospettivismo nietzschiano
brossura L'obiettivo complessivo del saggio è quello, anzitutto, di esporre in linea di massima cosa Nietzsche ci abbia voluto dire col suo prospettivismo (che è già questo un obiettivo tutt'altro che scontato), e in secondo luogo c'è uno sforzo nel cercare di provare a dimostrare la sua non contraddittorietà e la sua sostenibilità su di un piano razionale, sollevando di volta in volta delle possibili criticità e affrontandole alla luce dei tanti frammenti che in questo ambito sono stati scritti da Nietzsche nel corso della sua produzione filosofica.
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Franchella Miriam
La logica del gregge. Brouwer e Nietzsche a confronto
br. Le riflessioni che Nietzsche ha espresso a proposito della logica sono state poco indagate nella letteratura e sono state semplicemente archiviate sotto una generica formula di svalutazione da parte dell'autore per una disciplina che riteneva una pubblica menzogna. Il presente volume si propone, invece, di andare più a fondo nell'analisi delle osservazioni di Nietzsche attraverso un confronto con L. E. J. Brouwer, matematico olandese del primo Novecento, che, come lui, era insofferente verso l'appartenenza ad un gregge, criticava la logica e organizzava il suo pensiero attorno alla concezione della vita come volontà di potenza. Ne risulta quanto, direttamente o indirettamente, i due giganti hanno contribuito ad introdurre una visione pluralistica della logica.
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Vattimo Gianni
Introduzione a Nietzsche
br. Gianni Vattimo guida il lettore e lo studente alla comprensione del pensiero di Friedrich Nietzsche, offrendo gli strumenti critici essenziali per intendere l'opera del filosofo alla luce delle molteplici prospettive storiografiche.
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Ferraris M. (cur.)
Guida a Nietzsche. Etica, politica, filologia, musica, teoria dell'interpretazione, ontologia
br. I maggiori studiosi di Nietzsche evidenziano i temi peculiari della sua filosofia, ne esaminano le opere collocandole nel loro contesto storico-teorico e ne sottolineano gli influssi sulla riflessione filosofica successiva.
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Penzo Giorgio
Invito al pensiero di Friedrich Nietzsche
brossura
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Piazzesi Chiara
Nietzsche
br. "Voler vedere diversamente è una non piccola disciplina e propedeutica dell'intelletto alla sua futura "obiettività" [...] cosicché si sa utilizzare, per la conoscenza, proprio la diversità delle prospettive e delle interpretazioni affettive."
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Heidegger Martin; Volpi F. (cur.)
Nietzsche. Nuova ediz.
br. «Come Nietzsche aveva riconosciuto in Wagner il suo unico antagonista esistente e con ciò gli aveva tributato il più grande onore, così Heidegger ha dedicato a Nietzsche il suo scritto più articolato che tratti di un pensatore moderno, anche se in questo caso cronicamente inattuale, dandogli il supremo onore di definirlo "l'ultimo metafisico dell'Occidente". E come Nietzsche si distacca in tutto dagli oppositori di Wagner, così Heidegger non ha molto a che fare con tutte le generazioni di critici e biasimatori di Nietzsche - è molto di più, è l'unico che risponda a Nietzsche.» (Roberto Galasso)
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Cazzullo Anna
Nietzsche e i greci
brossura
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Cazzullo Anna
Nietzsche e il nichilismo
brossura
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Zavatta Laura
Nietzsche nello sviluppo della filosofia giuridica e morale
br. L'autrice esamina la questione della centralità del diritto nelle relazioni umane attribuendo una posizione primaria al pensiero di Nietzsche. Questi determina una spaccatura nelle dottrine tradizionali e segna il punto di non ritorno delineato da un nuovo tipo di meditazione in sintonia con il cambiamento di una realtà che si presenta sempre più vasta, molteplice e refrattaria ai comuni strumenti di interpretazione. L'antagonismo tra Apollo e Dioniso, messo in evidenza da Nietzsche, e analizzato dall'autrice, rivela lo spessore "irrazionale" della vita e le dicotomie insuperabili di ordine e caos, logica e mistero, corpo e anima, socialità e individualità, mostrando l'imprescindibilità di un dato fondamentale: la nostra definitiva caducità. L'umanità, dal momento in cui ha fatto la sua apparizione sulla terra, ha cercato di porre argini alla minaccia costante della dissoluzione e della morte, e alle sfide dell'insicurezza esistenziale che le proviene da più parti risponde con il suo fare, con arti e tecniche che tentano la riconduzione, a livello scientifico e sociale, dell'ignoto al noto, regolando ciò che, lasciato allo stato di natura, comporterebbe guerra e distruzione.
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Onfray Michel
Nietzsche e la costruzione del superuomo. Controstoria della filosofia. Vol. 7
br. Il XIX è stato il secolo delle Masse e degli Individui: del movimento operaio e dei capitani d'industria, dei rivoluzionari e dei dandy, di Bakunin e Oscar Wilde, di Marx e Baudelaire. Ma è stato anche il secolo di Friedrich Nietzsche: l'epoca della morte di Dio e della nascita del Superuomo. Dopo "Politiche della felicità" e "Le radicalità esistenziali", in quest'ultimo fra i volumi dedicati al XIX secolo, Michel Onfray ripercorre la vicenda di due pensatori che hanno rivolto tutte le energie del loro corpo sofferente al conseguimento di una esistenza sublime e di una morale post-cristiana: Jean-Marie Guyau e soprattutto il suo più grande maestro, Friedrich Nietzsche. Una lettura vitalistica del mondo dirige il "dinamitardo di Röcken" nell'ostinata ricerca dell'espansione dell'essere, del puro piacere di esistere e di sperimentare la potenza dell'esistere. Da vitalista tragico, però, egli crede che la natura sia un caos di forze, un vortice di energie, in cui trionfa la guerra di tutti contro tutti. Per questo al padre del superuomo è stata spesso imputata l'apologia dell'assolutismo feudale, la difesa dell'imperialismo, nonché (a causa delle falsificazioni della sorella) la genesi del nazismo. Sotto la penna di Onfray, scopriamo invece un prosecutore della tradizione epicurea, un libertario che promuove una saggezza esistenziale personale, ma praticabile da tutti, senza distinzioni: abolire i dietromondi, dire di sì al proprio destino, fare della vita un'opera d'arte.
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Massaro Domenico
Leggere Nietzsche. Le pagine più belle del filosofo di Zarathustra e un confronto con Munch e Jung
br. Questo libro è una brevissima introduzione a Nietzsche, un vero "archeologo" dello spirito, che con un linguaggio immaginifico, tagliente e sincero ha messo a nudo miti e ideologie dell'uomo moderno. Si compone di due sezioni. La prima contiene una sintesi documentata di tutta la produzione del filosofo e getta uno sguardo sulla fortuna di Nietzsche nel Novecento, con particolare riguardo alla psicanalisi di Carl Gustav Jung e all'arte visionaria di Edvard Munch. La seconda presenta una selezione dei brani più belli delle sue opere, senza tralasciare le poesie più significative dei Ditirambi di Dioniso.
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Bracco Michele
Nietzsche e la solitudine. Il destino di un inattuale
br. Prendendo in considerazione gli scritti e le lettere del filosofo tedesco, nonché alcune suggestive testimonianze - soprattutto femminili - fornite da coloro che ebbero modo di frequentarlo, l'autore mostra come la solitudine costituì per Nietzsche la condizione e la conseguenza del suo essere un pensatore inattuale, al punto che egli finì col tempo per assumere un'aria misteriosa e inquietante. Il volume si apre con la prefazione di Giuliano Campioni (già ordinario di Storia della filosofi a all'Università di Pisa e curatore dell'edizione italiana Colli-Montinari delle Opere e dell'Epistolario di Nietzsche) e si conclude con un dialogo con il pittore Valerio Adami, uno degli esponenti più prestigiosi del panorama artistico contemporaneo.
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Righetti Stefano
Foucault interprete di Nietzsche. Dall'assenza d'opera all'estetica dell'esistenza
br. Il presente lavoro intende approfondire un aspetto del pensiero di Foucault ancora poco indagato, per quanto ben noto e indicato da diversi studiosi come un aspetto essenziale del suo lavoro e, più in generale, del pensiero francese contemporaneo. Se i rapporti di Foucault con il pensiero nietzschiano sono infatti al centro di alcuni studi specifici, e se il pensiero di Nietzsche è ormai unanimemente indicato come uno dei riferimenti principali di Foucault, in realtà, le implicazioni di questo rapporto, e il modo in cui Foucault utilizza gli strumenti del pensiero nietzschiano, rimangono avvolti da una certa oscurità e risentono spesso di un'impostazione letteraria generalizzante. Al contrario, in modo approfondito e con risvolti originali, lo studio intende restituire all'interpretazione nietzschiana di Foucault una complessità per molti aspetti inedita. I temi che Foucault assume da Nietzsche e che costituiscono lo sfondo concettuale delle sue opere, dando forma al suo metodo critico, non sono infatti univoci, ma mostrano differenze specifiche a seconda dei diversi momenti del suo pensiero.
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Canevari Matteo
Leggere la «Genealogia della morale» di Nietzsche
br. "Le tre dissertazioni che compongono questa genealogia sono forse per espressione, intenzione e arte del sorprendere quanto di più inquietante sia stato scritto fino". Così, in "Ecce homo", Nietzsche definiva la potenza di pensiero messa in opera nelle tre parti che compongono la sua "Genealogia della morale", uno dei suoi ultimi scritti prima della discesa nel silenzio della pazzia che lo colse nel 1889. Libro inquietante, libro disturbante, libro che sovverte tutto il campo dei valori e delle credenze morali, è il lavoro più sistematico dell'opera nietzschiana, che dispiega tutta la grandezza e la novità dell'indagine genealogica, quel modo di interrogare le cose introdotto da Nietzsche che, alla vecchia domanda metafìsica "che cos'è?" applicata al campo dei valori, sostituisce la questione "che cosa significano i valori?", aprendo il pensiero al problema del senso dei valori relativamente alla loro origine. Accostarci alla lettura di questo testo, allora, per noi significa tenere saldo il filo dell'analisi nietzschiana nel pieno dello sconcerto prodotto da alcune sue tesi e orientarci alla scoperta di un pensiero critico lucido e appassionato capace ili guardare a fondo nel problema epocale del nichilismo.
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Vivarelli V. (cur.)
Nietzsche e gli ebrei
br. Il libro presenta, dopo due importanti saggi introduttivi di tipo filosofico e storico di Jacob Golomb e Andrea Orsucci, un'ampia selezione di passi tratti dalle principali opere, dai frammenti postumi e dalle lettere di Nietzsche sugli ebrei suoi contemporanei, gli antichi ebrei e gli antisemiti, e brani sull'ebraismo tratti dalle conversazioni di Nietzsche col medico viennese Joseph Paneth, amico di Freud. Viene così affrontata nel modo più diretto una questione cruciale, tuttora molto dibattuta e al centro di accese discussioni all'interno della ricerca internazionale su Nietzsche. Per quanto gli studiosi siano sostanzialmente d'accordo sul fatto che Nietzsche sia anti-antisemita, tuttavia la sua valutazione degli ebrei e dell'ebraismo appare molto controversa. In questa raccolta si è cercato di far parlare i testi stessi che molte volte hanno una forza e un'evidenza incontestabile, ma si è cercato anche di bilanciare per quanto possibile i giudizi più elogiativi con quelli più critici. I brani proposti sono accompagnati da introduzioni alle varie fasi e da una rete di note per ricostruirne il contesto; in particolare quelli più problematici (come quelli della "Genealogia della morale" e dell'"Anticristo") vengono ricondotti alle numerose letture di Nietzsche sui rapporti tra ebraismo e cristianesimo.
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Morra Gianfranco
Il cane di Zarathustra. Tutto Nietzsche per tutti. Con un antologia delle opere
br. La figura del "cane" che nel profondo silenzio della notte ulula e trema suscitando pietà esprime, in "Così parlò Zarathustra", il "dolore" di Nietzsche e anche, secondo Romano Guardini, l'orrore che promana dalla dottrina dell'eterno ritorno, il messaggio che non esiste nulla se non il mondo finito. Nietzsche, sostiene Gianfranco Morra in questo saggio, è acuto nel descrivere l'uomo decadente della modernità, ma si rivela incapace di un progetto positivo di recupero: distrugge ogni fondamento della civiltà europea e cristiana, trovandosi poi del tutto privo di ogni criterio di ricostruzione che non sia quello soggettivo del gioco e dell'arte o, peggio, quello oggettivo della selezione e dell'allevamento. Morra sostiene la necessità di "andare 'oltre' Nietzsche, nel senso che dobbiamo riflettere a fondo sulla perentorietà della sua critica, ma in nessun modo 'con' Nietzsche, nel senso che nulla del suo progetto di recupero appare sensato o realizzabile". Il volume è arricchito da un'ampia antologia dalle opere del filosofo tedesco, la cui scrittura aforistica, allusiva e spesso enigmatica mantiene una forte carica suggestiva. In appendice è illustrata l'enorme influenza che la filosofia di Nietzsche ha esercitato ed esercita sulla cultura contemporanea, nella letteratura, nell'arte, nella musica, nel cinema.
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Farulli Luca
Burckhardt e Nietzsche
br.
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Pajak Frédéric
L'immensa solitudine con Friedrich Nietzsche e Cesare Pavese
ill., br.
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Stiegler Barbara; Leoni F. (cur.)
Nietzsche e la biologia
brossura Nietzsche parte dal corpo e dalla fisiologia per ottenere "la rappresentazione esatta della nostra unità soggettiva". Dobbiamo concluderne che il corpo nietzscheano non è che una nuova maschera della soggettività moderna? Questo libro ricostruisce, anche da un punto di vista storico, il contesto biologico in cui si situa la corporeizzazione del soggetto promossa da Nietzsche (nei suoi rapporti con Darwin, Roux, Haeckel, Virchow), ma tenta di mostrare come in realtà essa inauguri un'epoca del tutto nuova. Il soggetto, divenuto corpo vivente, non si costituirà d'ora in poi se non nella prova, che è sempre anche una ferita, infertagli da un'alterità che gli resiste. Solo a partire da questa dimensione diventa possibile comprendere il progetto nietzscheano di selezione e interrogare i suoi rapporti, veri o presunti, con il biologismo e l'eugenetica. Quale deve essere la politica del vivente di fronte alle proprie ferite? Deve sanarle intervenendo con energiche misure terapeutiche, oppure lasciarle a se stesse sfidando l'infezione? Interrogarsi oggi sul destino della sofferenza, della malattia e della morte, alla luce di tutte le pratiche di manipolazione del vivente sviluppate da quel vivente che è l'uomo, significa ritrovare una domanda che Nietzsche ha saputo porre per primo.
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Girard René; Fornari Giuseppe
Il caso Nietzsche. La ribellione fallita dell'Anticristo. Nuova ediz.
br. Questo libro nasce dalla constatazione che Friedrich Nietzsche, uno dei più fieri nemici del cristianesimo, ne è, a ben guardare, la più sorprendente conferma. Non si tratta semplicemente di un'opposizione speculare al cristianesimo che ne tradisce la nascosta influenza, come sostiene Heidegger: l'influenza nascosta esiste, ma il rifiuto nietzchiano ad ammetterla si basa su un'opposizione reale, su una scandalosa differenza cristiana che il nostro mondo sistematicamente respinge, proprio perché vi è estremamente vicino. Nietzsche reagisce alla rivelazione evangelica del desiderio e della violenza presenti dentro di lui come dentro di noi, ma il suo rifiuto diventa la rivelazione ultima, «escatologica» di questa violenza, la dimostrazione della verità della croce.
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Langone Laura
Nietzsche: filosofo della libertà
br. Tra il 1883 e il 1885 Nietzsche compone "Così parlò Zarathustra", un'opera da lui stesso definita «per tutti e per nessuno», difficile da decifrare. Questo libro svela l'enigma di Zarathustra: la formula della suprema affermazione della libertà umana. A tal fine, Zarathustra indica un sentiero da percorrere che condurrà ad una radicale trasformazione del sé. Benché si tratti di un sentiero irto di ostacoli, l'uomo che avrà il coraggio di attraversarlo - provando a «vivere pericolosamente» - potrà ottenere una profonda consapevolezza di se stesso. Pur conscio della provvisorietà di tale percorso, l'io potrà dare piena espressione alla propria personalità, traendo il massimo di ricchezza dalla complessità dell'esperienza.
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Klossowski Pierre
Nietzsche, il politeismo e la parodia
br. Nella sterminata serie di esegeti di Nietzsche che si sono susseguiti, Klossowski ha qualcosa di unico: per l'irriducibile libertà, per la capacità rabdomantica con cui si inoltra negli ingannevoli meandri degli scritti di Nietzsche. Qui con gesto risoluto sgombera subito il campo da banalizzanti interpretazioni tanto diffuse quanto fuorvianti - come quella «erronea del "superuomo" deliberatamente separata dal suo corollario della dottrina dell'eterno ritorno» -, perché occorre innanzitutto «liberare l'esperienza che porta il nome di Nietzsche sia dal suo contesto storico sia dalle malversazioni di cui è stata fatalmente oggetto presso la posterità», l'inevitabile prezzo che doveva pagare «un'anima condotta all'incandescenza». E incandescenti sono anche queste pagine di Klossowski, in una lettura di Nietzsche dove s'intrecciano il recupero della dimensione mitica, il legame di reversibilità tra verità e finzione, la tensione tra il poeta, il filosofo e il profeta. Una lettura contrassegnata dalla complicità e dalla piena identificazione con un aforisma della Gaia scienza: «Noi senza patria siamo per razza e provenienza troppo multiformi e ibridi» - vale a dire, precisa Klossowski, «troppo legati a tutto ciò che da sempre è stato vissuto e provato in diversi luoghi; insomma troppo ricchi e quindi troppo liberi per poter rinunciare a questa ricchezza e a questa libertà in favore di un'appartenenza concretamente determinata dal tempo e dallo spazio».
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Pagani Paolo
Nietzsche on the road
brossura É la mattina del 3 gennaio 1889, un giovedì freddo. Friedrich Nietzsche esce di casa in piazza Carlo Alberto a Torino. Ha 45 anni. Da dieci ha lasciato l'insegnamento a Basilea. È ormai un fugitivus errans, un filosofo errabondo e apolide. Lo slargo è affollato di ronzini e carrozze: d'un colpo lui lo traversa di corsa, poi si stringe al collo di un cavallo mogio malmenato da un vetturino, infine si accascia al suolo in lacrime. La follia gli ha sbriciolato la mente. Si spegne a Weimar, in Turingia, undici anni dopo, a mezzogiorno del 25 agosto 1900. Demente. Senza mai avere ripreso coscienza. Ma prima? Quella di Nietzsche è stata, assieme forse al cervello eversivo di Marx, la mente più pericolosa dell'Ottocento. Nato da un padre pastore a Röcken, nella profonda e letargica Sassonia luterana e bigotta, Fritz, come lo chiamano in famiglia, è venuto al mondo con un parto prematuro di almeno un secolo: è un precursore, il termometro di una crisi febbrile che surriscalda un cambio d'epoca, il piccone speculativo maneggiato controcorrente che sgretola millenni di cristianità e scardina la logica socratica. Da Naumburg fino alle geometrie militaresche di Torino, passando per l'incanto alpino di Sils Maria, che gli propizierà l'incontro con Zarathustra, e per «l'azzurra solitudine» del Sud dell'Italia, che gli donerà anni fertili di pensiero, Nietzsche sarà sempre morbosamente tormentato dalla malattia. E, tuttavia, educherà se stesso e quindi tutti gli uomini alla grandezza, alla libertà di spirito, alla esaltazione della vita («Costruite le vostre città sul Vesuvio!») come antidoto alla tragedia dell'esistere. Con un drammatico montaggio a flashback diviso in tre parti (tutta la Germania di Nietzsche, tutta la Svizzera di Nietzsche, tutta la sua brama di meridione con la scoperta dell'Italia e della Costa Azzurra) Paolo Pagani compone un romanzo d'avventura, non una semplice biografia, inseguendo ogni stagione intellettuale del più dinamitardo dei pensatori, il distruttore di mondi, lì dove il suo genio si forma in virtù di una geografia.
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Galimberti Katja
Nietzsche. Una guida
br. È molto diffusa l'idea che identifica Nietzsche come il grande demolitore della metafisica occidentale, e delle abitudini di pensiero da essa derivate. Ma questo ritratto del filosofo è, nella migliore delle ipotesi, incompleto: la sua opera di decostruzione è infatti funzionale alla liberazione di nuovi sensi e significati, che non avrebbero potuto esprimersi sotto il giogo metafisico; di qui l'esigenza di spezzarlo "filosofando con il martello". Tuttavia l'etichetta affibbiata a Nietzsche ha avuto un'ampia fortuna, e questo spiega perché la sua filosofia continui a essere accolta con un certo sospetto, amplificato dallo stile appassionato e non imparziale, spesso violento, e dalla forma frammentaria di molte delle sue opere. Nietzsche. Una guida tenta la ricostruzione organica e sistematica di un pensiero che, sparso in aforismi, è spesso stato utilizzato in maniera enfatica e oracolare oppure ridotto a un generico nichilismo senza prospettive. Analizzata l'idea di volontà e le sue espressioni nella conoscenza, nella natura, nella società, nel singolo individuo e nell'arte, Katja Galimberti affronta il perno della filosofia nietzscheana, il concetto di eterno ritorno, strettamente connesso al tema del nichilismo. In questa ricostruzione il nichilismo di Nietzsche si rivela non tanto nella parziale accezione passiva e decadente, ma soprattutto in quella attiva, condizione necessaria per inaugurare un tipo d'uomo nuovo che scavalca le definizioni della filosofia occidentale. Un saggio accurato e agile, utile a comprendere e apprezzare un pensatore che ha avuto il coraggio di "guardare in volto il negativo e raccontare agli uomini come effettivamente appare il mondo, proponendo loro di smettere di negarlo e provare ad affrontarlo e a sostenerlo".
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Lasca Gabriella
Nietzsche. La morte di Dio e il superuomo
br. "Il libro è infatti un originale colpo di sonda sul significato profondo di uno scrittore proteiforme: filologo rinnegato e coniatore felicissimo di aforismi intriganti, critico acerrimo del Socrate platonico, logorroico, logocentrico e, nello stesso tempo, polemico veggente dell'Oltreuomo. È un pensatore che ama la maschera, ma l'Autrice non gli dà tregua, comprende e fissa l'intento radicale di chi dice, in un momento di disarmata schiettezza: Mein Stil ist ein Tanz ("Il mio stile è una danza"). Non solo. Gabriella Lasca svela e in questo libro documenta persuasivamente la sua scoperta: l'ateismo di Nietzsche altro non è che un'acuta, dolorosa nostalgia di Dio - una nostalgia che finisce per essere e riassumersi in una affermazione sublimante di se stesso, forse troppo precisa ed esibita per non essere percorsa da un fremito di incertezza". Dall'introduzione di Franco Ferrarotti.
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Badiou Alain; D'Aurizio C. (cur.)
Nietzsche. L'antifilosofia. Seminario 1992-1993. Ediz. critica. Vol. 1
br. Questa edizione critica completa la traduzione italiana del ciclo seminariale tenuto da Alain Badiou presso l'École Normale Supérieure fra il 1992 e il 1996, dedicato al tema dell'antifilosofia e articolato attraverso l'indagine delle figure di Nietzsche, Wittgenstein, San Paolo e Lacan. Ogni lezione del seminario è incentrata sul dispiegamento e sulla costruzione di alcuni problemi che abitano il cuore dell'opera e dell'esistenza di Nietzsche. Le argomentazioni di Badiou s'impegnano a dipanare e sviluppare progressivamente l'intreccio di filosofia e antifilosofia tessuto dai testi nietzscheani per mezzo di un'interrogazione che concerne l'essenza filosofica («in che senso Nietzsche è filosofo? E lo è? [...] Se Nietzsche è un filosofo, quali conseguenze ne derivano per la filosofia?»), la topica («da quale luogo procede, da dove s'enuncia il testo nietzscheano?») e la storia («c'è stato qualcosa di essenzialmente nietzscheano nel XX secolo?») del suo pensiero.
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Reininger Robert; Fusco S. (cur.)
Nietzsche e il senso della vita
br. Un saggio (tradotto da Evola e pubblicato una sola volta, nel 1971, dall'editore Giovanni Volpe grazie all'intervento di Gianfranco de Turris) che si distingue nella vasta letteratura riguardante Nietzsche per due punti. Anzitutto perché considera il contenuto "etico" dell'opera del filosofo. Poi perché sottolinea il contributo che egli ha dato per la conquista di un senso della vita e per la condotta personale dell'uomo odierno. Un uomo che si trova di fronte alla crisi di tutti i valori, che ritiene irreversibili i processi che hanno provocato tale crisi e che, allontanatosi ormai dal sacro e dalla tradizione, è da solo, in una pericolosa libertà.
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Scolari Paolo
Nietzsche. Fenomenologo del quotidiano
br. Tanto inattuale quanto figlio del proprio tempo, Nietzsche è uno spettatore acuto dell'ethos moderno nello stesso momento in cui emette sentenze lapidarie. I famosi e sagaci aforismi che le fanno risuonare non sono in realtà che il deposito di sguardi comunque attenti, ravvicinati e ripetuti, di una ricchezza osservativa e tematica, di un lavoro fenomenologico, per così dire, di cui Nietzsche stesso lascia traccia, e che va restituito - testi alla mano - per non perderne senso, logiche e itinerari. Il suo rapporto con il quotidiano è la sfida ermeneutica di una ricerca che, mentre ricalibra orizzonti interpretativi, nel dialogo con le tesi più note recupera e toglie dalle periferie molti frammenti e passaggi. Ne esce un Nietzsche insolito, a tratti inedito, che traffica con la città e i suoi abitanti, le loro vite e il loro convivere: con le loro domande di ogni giorno, che sono forse un po' anche le nostre.
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Pourtalès Guy De
Nietzsche in Italia
brossura Quello che scorre lungo le pagine di questo intenso racconto dedicato da Guy de Pourtalès a Nietzsche che visita, vive, ama, soffre e per non perdersi ritorna in Italia, è un vero e proprio gesto d'amore letterario: l'autore ci presenta gli incontri, i luoghi, i sogni e le frustrazioni del genio della filosofia moderna attraverso gli incontri, le vie e i palazzi delle città italiane da lui amate, Genova, Roma, Venezia, Torino, ultima tappa e definitivo barlume di coscienza prima del buio. In questi luoghi Nietzsche cercò di trovare un po' di pace dai tormenti della sua mente, dal dolore della quotidianità, dall'incapacità di vivere il presente perché proiettato in quella dimensione per noi quasi sconosciuta che è la definizione del pensiero assoluto. Leggiamo uno stralcio tratto dal testo qui presentato e dedicato al soggiorno veneziano del filosofo, che ci illumina su come de Pourtalès ha inteso scrivere delle peregrinazioni del filosofo in Italia: «Questa fu la Venezia senza mandolini di Nietzsche. Certo non ebbe una giovinezza molto brillante, questo filosofo votato a diventare un Cristo laico, allorché se ne andava verso il suo calvario spirituale. Come unico amore, l'umanità futura. Come solo discepolo, un musicista indigente. Siamo lontani da quegli antichi veneziani di rango: il Byron gaudente e veramente troppo fortunato, lo snob Chateaubriand, il patetico Mickiewicz, il simpatico Musset con la sua barba da parrucchiere. Tutto questo pittoresco letterario si è stinto mentre diventavamo adulti. Oggi, queste ombre così grandiloquenti sono impallidite; queste ambizioni forsennate ci fanno un poco sorridere, e il modesto Nietzsche, così riservato, ci commuove di più nella sua discrezione, nella sua chiaroveggenza ironica. La sua Venezia personale non ha per niente l'aspetto di un piedistallo dove ci si arrampica per posare. Non ha l'aspetto di un albergo dove si gode qualche giorno di piacere. Per lui non fu che una melodia dell'anima, il preludio alle sue opere più autentiche. Più tardi scrisse in Ecce Homo: "Quando cerco una parola per sostituire quella di musica, non trovo altro che la parola Venezia"».
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