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[Chiacchiera]
La Chiacchiera. Amici cari! Borsa del pari!
Collezione completa del settimo anno. Più che buon esemplare (alcune pagine uniformemente brunite; legatura con qualche segno del tempo, ma solida). Tutto il pubblicato del settimo anno in 153 fascicoli, dal 4 Gennaio al 27 Dicembre 1866. Famoso giornale comico, satirico, critico e letterario fondato il 27 gennaio 1860, con Carlo Nannini quale Gerente Responsabile. Illustrato da numerose caricature. Interruppe le pubblicazioni l’11 febbraio 1868.
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[CHINA JOURNAL] - ARTHUR DE SOWERBY
The China Journal
North-China Daily News and Herald Ltd, September 1935, Vol XXIII, No 3., 1935. 1 volume in-8, A1-A32+(131-190)+A33-A52 pp., illustrated cover with back cover lost and spine damaged, with many b.&w. photographs and advertisements.
Bookseller reference : 2762
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[Città di Riga]
La città di Riga
Tutto il pubblicato, entrambi i numeri. Ottimi esemplari (dorsi leggermente bruniti e lieve fioritura alla brossura del primo volume). Scrive Maffei che la redazione mista, composta da critici affermati e artisti che si muovevano sul fronte avanguardistico coevo, «cerca di annullare ogni discrimine disciplinare». Vi si trovano rappresentati artisti come Giovanni Anselmo, Luciano Fabro, Jannis Kounellis, Mario Merz, Giulio Paolini e Michelangelo Pistoletto. G. Maffei, Libri e documenti. Arte povera 1966-1980, Corraini, 2007, p. 277. 2 voll.
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[Civiltà delle macchine] (direttore Leonardo Sinisgalli; poi: Francesco Flores d’Arcais)
Civiltà delle macchine [1956 - 1957 - 1970 - 1971 - 1972 - 1976 - 1977 - 1979]
Edizione originale. Tutto il pubblicato degli anni 1956 - 1957 - 1970 - 1971 - 1972 - 1976 - 1977 e 1979. Esemplari in ottime condizioni (da segnalare solo nel numero doppio 3 - 4 del del 1971 il parziale distacco del piatto anteriore della brossura), con occasionali e rare abrasioni al dorso dei fascicoli. Rivista bimestrale fondata nel 1953 dal poeta Leonardo Sinisgalli – che l’avrebbe diretta nei suoi primi cinque anni di vita - per conto di Finmeccanica. Ispirata al «Politecnico – Repertorio di studi applicati alla prosperità e coltura sociale» di Cattaneo, esattamente come il periodico milanese nato nel 1839 «Civiltà delle macchine» si proponeva di riunire cultura scientifica e tecnologica e cultura umanistica, così da favorire uno sviluppo pieno – e armoniosamente organizzato – dei lettori. Numerosi furono gli esponenti di rilievo del mondo letterario, artistico, filosofico e, ovviamente, scientifico ed economico che collaborarono alla rivista nei suoi 26 anni di vita: basterebbe qui ricordare Ungaretti (presente nel numero inaugurale), Moravia, Gadda, Dorfles, Paci, Levi-Montalcini, e poi ancora l’economista Oskar Morgenstern che, da Princeton, scriveva nel 1964 al nuovo direttore Francesco Flores d’Arcais: «Da un po’ di tempo a questa parte ricevo “Civiltà delle macchine” […]. Non conosco nessun’altra rivista che unisca così bene arte e scienza. Continui l’ottimo lavoro». E in effetti comune e importante fu lo sforzo dei suoi ideatori e dei contributori affinché si riunissero ambiti del pensiero e della conoscenza umane ormai fatalmente separati in un tempo che guardava – e che ancora guarda – con sospetto non sempre ragionevole al progresso tecnico-scientifico. Da segnalare infine le bellissime copertine – spesso realizzate con disegni originali da artisti diversi (tra i tanti: Severini, Vedova, Tamburi, Zadkine) – e la grafica curatissima che caratterizzarono l’intera storia di «Civiltà delle macchine». Cfr. D. Germanese, «Civiltà delle macchine (1953 - 1979)» in Parolechiave 1/2014, Carocci, pp. 145 - 152.
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[Civiltà; Valentino Bompiani, Emilio Cecchi e Cipriano Efisio Oppo]
CIVILTÀ. Rivista bimestrale [poi: trimestrale] della Esposizione Universale di Roma
Collezione completa. Tutto il pubblicato (11 numeri) in ottimo stato di conservazione, con leggere abrasioni e mancanze al dorso della brossura di alcuni numeri (in particolare 8 e 9). Raro a trovarsi così. Dell’Esposizione universale 1942, che avrebbe dovuto tenersi a Roma ma fu cancellata a causa della guerra, rimane oggi il celebre quartiere dell’EUR, con i suoi monumentali edifici razional-fascisti, traccia di un grandioso piano che avrebbe dovuto celebrare internazionalmente al massimo grado il ventennale del fascismo. Il progetto nacque ben sette anni prima per iniziativa del governatore di Roma Giuseppe Bottai. Contemporaneamente all’elaborazione urbanistico-costruttiva, affidata ad alcuni tra i più interessanti architetti del periodo (Piacentini, Pagano, Moretti, Libera), fin da subito si mise in moto anche la macchina culturale, che vide l’editore Valentino Bompiani tra i protagonisti principali: «[…] ancor prima dell’ottobre 1936, quando Mussolini aveva annunciato per la prima volta la futura Esposizione universale di Roma, l’editore Valentino Bompiani aveva presentato a Bottai, che nel 1935 ricopriva la carica di governatore di Roma, il progetto di una “Mostra della civiltà italica dai tempi di Augusto ai tempi di Mussolini che avrebbe dovuto essere realizzata in un edificio appositamente costruito […]. Bottai fin dall’inizio aveva molto apprezzato il progetto della mostra» caldeggiandolo a Vittorio Cini, commissario generale dell’expo. «Tra la fine del ’36 e i primi mesi del ’37 tale progetto continuò a essere oggetto di uno scambio di corrispondenza tra Bompiani, Cini e Oppo» (E 42, I, pp. 118b). La «lussuosissima rivista “Civiltà” accompagnò, commentò, discusse, appunto la Mostra della civiltà italiana, seguendo le strutture fisiche del palazzo e, insieme, il definirsi dei contenuti» (ivi, p. 8a), rimanendo oggi, al pari del Palazzo della Civiltà, imponente ‘Colosseo moderno’, unico monumento dell’impresa. Il primo numero esce nell’aprile del 1940, nel formato tipico della rivista/album in 4° su carta patinata. Nasce come bimestrale ma subito dal terzo fascicolo passa a trimestrale con quattro uscite l’anno. Nel comitato di direzione oltre a Bompiani figurano Emilio Cecchi, responsabile della parte storico-letteraria, e Cipriano Efisio Oppo, fondatore e direttore della Quadriennale e direttore artistico di E42; ruolo onorario ebbe il senatore Luigi Federzoni dell’Accademia d’Italia, nelle vesti di presidente del comitato. Grande attenzione è posta a coniugare alta qualità dei materiali e grandi tirature: carta a doppia patinatura Binda; compositori tipografici Grafitalia, Raffaello Bertieri, Arti Grafiche Bergamo e Stabilimento Giani; incisioni Alfieri e Lacroix e De Pedrini. Da questo punto di vista, «Civiltà» è da considerarsi come il capolavoro del Bompiani editore ai tempi del fascismo, e una delle vette della ‘via italica’ al rotocalco di qualità, quel tipo di pubblicazione d’aspetto lussuoso e curato ma a destinazione popolare inventato dal newyorkese Condé Nast con «Vanity Fair» e il rilancio di «Vogue» nei primi anni dieci del Novecento. -- Le copertine sono per lo più opere originali di artisti importanti — per «spezzare — come scrive Bompiani a Oppo nel settembre del ’40 — il cerchio dell’aulica classicità» (Cristallini, p. 271a). Impaginate al vivo e passanti lungo il dorso dal piatto anteriore al posteriore, presentano una qualità di riproduzione fotostatica elevatissima nella resa dei colori e del dettaglio: l’olio di Campigli sulla copertina del n. 1 è percepibile in tutta la sua tridimensionalità materica, così come il Morandi del n. 7, che si vede fin nella grana della tela, o il Fausto Pirandello del n. 9. Gli altri artisti ad apparire sulle copertine di «Civiltà» sono Funi, De Chirico e Boldini. L’impaginato interno è svolto secondo precise linee di classicità razionale, riconducibili al magistero di Edoardo Persico e dell’editoriale Domus: fotografie e grandi tavole a colori impaginate al vivo, veline di cellophane parlanti. I contenuti sono riservati al recupero storico e antropologico della «civiltà italiana»; grande spazio è riservato ai reperti della romanità e ai grandi artisti rinascimentali, senza dimenticare la serie dedicata al rapporto tra grandi scrittori stranieri e l’Italia, particolarmente nel corso dell’Ottocento. Gli scrittori sono scelti tra gli accademici, i professionisti e gli specialisti degli argomenti trattati, che spaziano dalla musica al design passando per la letteratura, l’arte, la storia e le scienze; spiccano i nomi di Piacentini, Alvaro, Gentile, Pasquali, D’Amico, Baldini, Bontempelli, Radius, Dettore, Praz, Manzini, Tecchi, Bacchelli, De Robertis, Vergani, Apollonio, Marpicati, Piovene. -- Il dato fotografico rimane sempre eccezionale, e a tutt’oggi di grande interesse, soprattutto quando si stacca dalla documentazione storica per ritrarre la contemporaneità: spaccati di razionalismo fascista o momenti di vita di sapore neorealista (feste popolari, lavoro nei campi, lavoro nelle grandi industrie), «tagli nuovi, audaci ingrandimenti, anche di particolari a piena o a doppia pagina, che si offrono come incisivo richiamo emotivo e spettacolare» (ivi, p. 268-s). Collaborano all’iconografia tra gli altri i fotografi Alinari, Faraglia, Guidotti, Comencini, Fiorentini, Pozzi Bellini, Parisio, Massani, Omegna e gli architetti Pagano, Peressutti, Bardi. Una menzione meritano anche le tavole pubblicitarie ordinatamente impaginate nelle prime trentadue pagine di ciascun fascicolo, e stampate a colori: si ravvisano le firme di Ricas, Derrico, Cancelli, Riccobaldi, Carboni, Menzio, Delfino, Gino Kraier, Giammusso, Gallesi, Casa, Piffero; notevole la serie per Fiat che appare sempre a rispecchio dell’occhiello, proponendo opere di Bartoli, Sironi, Paolucci, Guzzi, Casorati, Bucci. -- La rivista continua le sue uscite ininterrottamente nel corso della prima fase della guerra, quella che vede la Germania vittoriosa; segue ‘a distanza’ — per così dire — l’evolversi degli eventi bellici, registrando per esempio l’entrata in guerra del Giappone con una serie di articoli sui guerrieri Ronin. Pubblicato non senza difficoltà, come denunciano le tavole pubblicitarie per la prima volta in bianco e nero, l’ultimo numero 11 esce con data ottobre 1942, cioè alla vigilia delle disfatte di Stalingrado ed El-Alamein, le due battaglie che segnarono il cambio di rotta nelle sorti del devastante conflitto mondiale. E 42: utopia e scenario del regime (Venezia 1987); Cristallini, La rivista dell’Esposizione universale di Roma: Civiltà (ivi, II, 266-273) 11 volumi
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[Classe operaia] [Mario Tronti]
Classe operaia. Mensile politico degli operai in lotta
Edizione originale. Esemplari in buone condizioni. Disponiamo di: anno I (1964), nn. 2, 3, 6, 7, 10-12; anno II (1965), nn. 1, 4-5. Mensile poi trimestrale, direttore responsabile Mario Tronti, responsabile F. Tolin. IL PREZZO SI INTENDE A FASCICOLO.
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[CLAVEL Jean]:
Archives genevoises, ou Journal politique, littéraire et statistique du Canton de Genève. Tome I: du 9 mai au 5 septembre 1827.
Genève, J. J. Luc Sestié, 1827. 2 tomes en un volume in-8 de [4]-447; [4]-163 pages, demi-veau brun, dos lisse orné de fleurons, filets, roulettes et titre dorés, plats imitant le veau marbré. Les dernières pages de la première partie (table alphabétique et errata) ont été reliées en début du texte. Ex-libris du syndic Masbou.
Bookseller reference : 13985
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[CLÉRY ]
La Famille Royale Au Temple.. Journal De La Captivite
Paris, Modern Collection, Arthème Fayard, petit in-4, [4]-142-[1] pp., portrait-frontispice, nombreuses ill. in-t., toile bordeaux, impressions à froid sur les plats, couverture conservée (reliure de l'éditeur).
Bookseller reference : 223605
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[Codes annotés - Journal du Palais]
CODE DE PROCÉDURE CIVILE annoté par Albert TISSIER, Alcide DARRAS et LOUICHE-DESFONTAINES, avec la collaboration des Rédacteurs du Recueil Général des Lois et des Arrêts et du Journal du Palais, Codes annotés contenant sous chaque article l’analyse de la doctrine et de la jurisprudence, RGLA et du JP
, Paris, Libr. de la Société du Recueil général des Lois et des Arrêts 1901/ 1904, 2 vol. in-8, demi-basane brune, tit. & tom. dorés encadrés d’un double filet doré sur dos lisse, impression en 2 colonnes, (coiffes lég. émoussées, dos et mors lég. frottés avec qq. épidermures, coupes et coins émoussés avec des mq.), intérieur frais, 1090/ 1198p.
Bookseller reference : 44830
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[Collectif]
Paris illustré. Juillet 1884 - décembre 1886.
1883 A. Lahure, Paris, 1883-1886. Deux volumes in-f° demi chagrin marine à coins, dos à nerfs ornés de filets dorés, pièces de titre de maroquin noir, plats décorés de dentelle dorée, réunissant les fascicules de juillet 1883 à décembre 1886, de 1 à 57, manquent les n° 24 et 40 de janvier 1885 et de janvier 1886, nombreuses illustrations N&B et couleurs. Bel ensemble, malgré rousseurs d'usage.
Bookseller reference : 7398
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[COLLECTIF]
Vingtieme siecle, revue d'histoire n°40 - Octobre-Décembre 1993.
Au sommaire: entretien avec Pierre-Andre TAGUIEFF: "Origines et métamorphoses de la nouvelle droite", "Multiculturalisme et marginalisation à Los Angeles. De Watts (1965) à South Central (1992)" par Cynthia GHORRA-GOBIN, "Mises en scène du corps à la Belle Époque" par André RAUCH, "La collection "Signe de piste". Pour une histoire culturelle du scoutisme en France" par Christian GUERIN, "Les obsessions d'Henri Béraud" par Frédéric MONIER, ""Caliban", une revue de vulgarisation intellectuelle ?" par Corinne RENOU, ""Combat" et la guerre d'Algérie" par Anne-Marie DURANTON-CRABOL; rubrique "Enjeux" "Un état des recherches sur l'histoire du Vietnam" par Hugues TERTRAIS; et divers. Français
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[COLLECTIF]
Vingtieme siecle, revue d'histoire n°40 - Octobre-Décembre 1993.
Paris, Presses de la Fondation nationale des sciences politiques, 1993 1 volume 17 x 24cm Broché sous couverture au 1er plat orné d'une vignette. 152p. Bon état (dos légèrement jauni).
Bookseller reference : 13546
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[Collectif] [Journal]
Mon Journal. Années 1893-1894. Recueil Hebdomadaire pour les enfants de huit à 12 ans.
Paris, Hachette, 1900. Un volume in-8 demi basane empire, plats illustrés, du 30 septembre 1899 au 29 septembre 1900, [2ff.], 835 pp., [1f.], nombreuses illustrations en n&b et couleurs. Deux feuillets détachés, épidermures, plats légèrement roussis, néanmoins bon état.
Bookseller reference : 5089
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[Collectif] [Le Petit Parisien]
Le Petit Parisien. Supplément littéraire illustré. Année 1896.
1896 1896 Le Petit Parisien, Paris, 1896.Ensemble des numéros du supplément littéraire illustré pour l'année 1896, 1 volume in-folio relié demi-toile brune, dos sobre, 416 pages.Exemplaire très frais.
Bookseller reference : 3186
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[Collectif], Parant (Jean-Luc)
Le bout des Bordes n°5/6
1980 Obliques, Borderie, 1980. 1 volume fort in-4 relié pleine toile bleue de l'éditeur, 420 pages, nombreuses illustrations en n&b. Bel état.
Bookseller reference : 1123
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[Commerce; Valéry, Larbaud, Fargue, Paulhan, Perse, Caetani, Elliot, Ungaretti et al.]
Commerce. Cahiers trimestriels publiés par les soins de Paul Valéry, Léon-Paul Fargue, Valery Larbaud
Collezione completa. Straordinaria collezione in ottime condizioni di conservazione; la maggior parte dei fascicoli (25 su 29 usciti in totale) nella tiratura di testa (I: uno dei 1400 su Alpha; — II-IV: uno dei 150 su Lafuma; — V-XXIV: n. 73/100 su Hollande van Gelder; — XXV-XXVIII: n. 72/100 su Hollande van Gelder; — XXIX: n. 22/100 su Hollande van Gelder), nelle loro brossure originali, in barbe, spesso a fogli chiusi. Conservati inoltre: una ventina di schede bibliografiche editoriali originali, diverse tra loro, contenenti le informazioni di abbonamento e gli indici degli ultimi quattro fascicoli usciti; una lettera circolare per abbonamento; un bifolio di réclame di altre riviste letterarie; il fascicolo di «Index des années 1924-1928». Marguerite Chapin arriva a Parigi all’inizio del Novecento, per studiare canto. Lì conosce e sposa Roffredo Caetani, Principe di Bassiano, rampollo di una delle più antiche famiglie dell’aristocrazia romana e talentuoso musicista. Nella loro villa a Versailles (Villa Romaine) prende a riunirsi un circolo di intellettuali e poeti tra i quali spiccano Jean Paulhan, Saint-John Perse e Paul Valéry. Quest’ultimo una domenica propone: «Porquoi ne continuerons-nous pas nos réunions en publiant, en revue, nos dialogues? Comme titre, je suggère “Commerce”, commerce des idées» (cit. in J.L. Brown in «Books Abroad» 47:2, 1973: 307). Valéry viene affiancato da Léon-Paul Fargue e Valery Larbaud; Paulhan, che lavorava nella redazione della «N.R.F.», fornirà un ampio bacino di opere a cui attingere, mentre Saint-John Perse sarà il principale consulente per la poesia. -- La rivista si pubblicò in uno splendido formato quaderno, su carte di pregio in barbe, con impaginazione aurea ed elegantissima, in tiratura numerata in tre serie varianti secondo il più raffinato gusto francese. I primi quattro volumi, che coprono il periodo 1924-1925, impostano subito il tono della rivista, che pubblicò principalmente opere originali, accanto a brillanti ripescaggi e raffinate traduzioni d’autore che introdussero per la prima volta in francese testi precedentemente non disponibili. Nel primo volume la scena è dominata dall’anteprima assoluta di alcuni «Fragments» della mitica traduzione Larbaud / Morel dell’«Ulysses», la prima mai realizzata in qualsiasi lingua. Nel secondo volume si trovano le poesie di Rainer Maria Rilke — scelto come referente della rivista per l’area germanofona fino alla prematura morte alla fine del 1926 — e «Une vague de rêve» di Louis Aragon, primo dei surrealisti a comparire sulle pagine di una rivista che, seppure di diversa area, non mancò mai di offrire adeguato spazio alla qualità delle varie correnti dell’intellettualità contemporanea europea. -- Il terzo volume è destinato all’esordio di T.S. Eliot sulle pagine della rivista, alla quale il maggiore poeta anglofono del Novecento riserverà l’edizione originale di alcune delle sue migliori creazioni del periodo 1929-1930: qui la prima parte del celebre «The Hollow Men» (Gallup Cl58, apparirà in libro in forma completa l’anno successivo); nei volumi 15 (primavera 1928) e 21 (autunno 1929) è la volta delle edizioni originali di «Ash Wednesday» parte I (Perch’io non spero…, Gallup C253) e parte III (Som de l’Escalina, Gallup C294), pubblicate in libro nel marzo 1930; infine nel volume 29 e ultimo (inverno 1929) appare per la prima volta a stampa «Difficulties of a Stateman» (Gallup C327), raccolto in libro solo nel 1936. Oltre a Eliot, sulle pagine di «Commerce» si trovano le poesie originali di Archibald MacLeish (vol. 5, autunno 1925, «Train-Stop», «Night» e «Pastoral»; vol. 12, estate 1927, «Return» e «Gobi»), «Felling a Tree» di Thomas Hardy nel volume 14, inverno 1927 (poi pubblicata come «Throwing a Tree» nel postumo «Winter Words», 1928: lo scrittore sarebbe morto nel gennaio ’28), Roy Campbell nel numero 18, inverno 1928 («The Gum Tree» e «The Palm»), e in traduzione francese un’anteprima del tutto inedita di «To the Lighthouse» di Virginia Woolf («Time Passes», volume 10, inverno 1926, tradotto da Charles Mauron: è la prima volta di Woolf in francese) e uno dei più bei racconti di William Faulkner, «A Rose for Emily», appena uscito nella raccolta «These Thirteen», settembre 1931, e tradotto nell’ultimo numero di «Commerce» da Maurice-Edgar Coindreau. -- Stupisce nel quarto volume l’apertura dedicata alla poesia visuale di Paul Claudel «Vieillard sur le Mont Omi», impaginata su un foglio 345 x 500 mm più volte ripiegato, «dont la mise en page est tout à fait originale dans l’histoire des formes du texte visuel des années 20 et du XXe siècle en général. Entre poème et recueil, entre affiche et codex, mais aussi entre avant-garde et influence extrême-orientale, le “Vieillard sur le Mont Omi” est un object aux contours changeants qui, certainement de ce fait, a été ignoré par les spécialistes du texte spatialisé français» (S. Lesiewicz in Bulletin de la Société Paul Claudel no. 219, 2016: 11). Ma il quarto volume è consacrato soprattutto a una corposa anteprima di quello che sarà il secondo libro di versi di Giuseppe Ungaretti, «Sentimento del tempo»: «Appunti per una poesia», sezione poetica poi continuata nel volume 12 (estate 1927). E ancora Ungaretti tradurrà per «Commerce» i «Pensieri» di Leopardi (vol. 14) mentre Crémieux aveva tradotto tre liriche leopardiane proprio nel volume quarto (L’infinito; Sabato del villaggio; A se stesso), a suggerire una stretta parentela tra il più grande poeta italiano dell’Ottocento e uno dei maggiori poeti novecenteschi. -- I 29 volumi di «Commerce» ospitano numerose altre primizie, quali la prima edizione francese delle conferenze “greche” di Nietzsche, in tedesco (Das griechische Musikdrama, vol. 10; Sokrates und die Tragödie, vol. 12) con traduzione a specchio di Jean Paulhan; poesie di Osip Mandelstam e Boris Pasternak (e sono le prime traduzioni in altra lingua tout court); l’esordio di Jean Giono «Colline»; l’«Œdipe» di André Gide; «Erstes Leid» di Franz Kafka; i «Poèmes de Morven le Gaëlique» di Max Jacob, unica edizione in vita; i «Fragments d’un journal d’enfer» di Antonin Artaud; «Le Jeune européen» di Pierre Drieu La Rochelle; i numerosi capolavori di Paul Valéry (tra cui le sue traduzioni dei «Marginalia» di Edgar Poe), Saint-John Perse, Jean Paulhan e Valery Larbaud. Levie, La rivista “Commerce” (Roma 1985); Ead. et al. (curr.), La rivista “Commerce” e Marguerite Caetani, I-V(Roma 2012-2016); Fiorani e Tortora (curr.), Il Novecento di Marguerite Caetani (Roma 2017) 29 voll.
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[Compagni]
Compagni. Giornale politico mensile
Edizione originale. Ingialliture e fioriture alle copertine, ma esemplari in buone condizioni. Collezione completa dei due fascicoli, nn. 1 e 2-3 dall’aprile al maggio-giugno 1970. Giornale politico mensile, ne uscirono tre numeri in due fascicoli nel 1970. Direttore responsabile Nanni Balestrini, redattore Bruno Crimi, menabò e grafica G. Trevisani. È il giornale di Balestrini dopo la chiusura di «Quindici», dalla cui esperienza si porta dietro anche il bravo layout designer Trevisani. Dopo la sezione di notizie, articoli di: Balestrini, E. Grossman, T. Negri, A. Malatesta, B. Bezza, G. Gambineri, R. Gregori, G. Moech, G.G. Feltrinelli, C. Costa, M. Rak, L. Nono, G. Neri, P. Gambazzi, E. Collotti-Pischel, B. Crimi, L. Berti, O. Scalzone, A. Magnaghi, S. Serafini, L. Ferrari Bravo, S. Vassalli, G. Daghini, S. Bologna, S. Vilar, M. Cabral, V. Vassilikos. Nelle ultime pagine vignette di A. Chiàppori (Up il sovversivo) e di Bus, e disegni di C. Costa.
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[Comunione e Liberazione]
Comunione e Liberazione. Bollettino. Gruppi di comunità cristiana all’interno delle Università
Edizione originale. Qualche lieve fioritura alla prima pagina, buchi di catalogazione, ma bell’esemplare. Timbro Archivio C.L.U. Numero unico. «Porre il problema del rapporto Chiesa-mondo alla ricerca di una mediazione fra i due è un discorso opportunistico che è il godimento dello schiavo».
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[Conciliatore]
Il Conciliatore. Foglio Scientifico-Letterario
Collezione completa. Qualche fioritura, nel complesso un ottimo esemplare, a margini quasi pieni (375 x 255 mm), in legatura coeva (restauri con rinforzi in pelle alla cerniera superiore; la cerniera inferiore risulta parzialmente fessurata). Timbretto di antica provenienza «Raccolta Levino Robecchi» alla seconda carta. -- Allegato al volume il rarissimo bifoglio che annunciava la prossima uscita del periodico: stampato su carta bianca l’1 luglio 1818, conteneva il «Programma» e i «Patti dell’associazione». Il «Programma» qui non è firmato, ma nella ristampa approntata su carta azzurra in occasione dell’uscita del primo numero (con il differente titolo di «Introduzione») compare in fine la sigla P. B. (Pietro Borsieri). I «Patti dell’Associazione», invece, recano la firma di Vincenzo Ferrario, e risultano di grandissimo interesse, esplicitando, con oltre due mesi di anticipo rispetto all’uscita del primo numero, quale sarebbe stato l’aspetto assunto dal giornale: «I. Il primo numero del Conciliatore comparirà il giorno 3 di settembre prossimo venturo. Questo foglio uscirà due volte per settimana, ne’ giorni di Giovedì e Domenica precisamente a mezzodì. II. Esso sarà composto di quattro pagine di due colonne ciascuna, nella forma e nel carattere di questo Programma [...]. III. La carta sarà della dimensione e qualità della presente, ma di colore alquanto ceruleo [...]». Rarissima raccolta completa in 118 fascicoli compresi gli ultimi due, mai distribuiti. Il «Foglio azzurro», così detto dall’inconfondibile colore della carta utilizzata per la stampa, si pubblicò due volte la settimana dal 3 settembre 1818 al 17 ottobre 1819, per cura della Società del Conciliatore, un organismo che vedeva Luigi Porro Lambertenghi e Federico Confalonieri in qualità di soci finanziatori, Ludovico Di Breme, compilatore, Pietro Borsieri «sottocompilatore», Giovanni Berchet «sottocompilatore», Silvio Pellico, compilatore e Vincenzo Ferrario, tipografo stampatore. Tra gli altri collaboratori, Giovanni Arrivabene, Giovan Battista De Cristoforis, Giannantonio Llorente, Giuseppe Longhi, Giuseppe Montani, Fabrizio Mossotti, Giuseppe Nicolini, Giuseppe Pecchio, Giovanni Rasori, Adeodato Ressi, Gian Domenico Romagnosi, Pellegrino Rossi, Sismonde de Sismondi, Rodolfo Vantini, Ermes Visconti. Tutti firmavano con le sole iniziali. Fino al fascicolo 112 (pp. 1-454), il foglio mantenne la medesima testata, estremamente spoglia, caratterizzata dal titolo centrale in corpo grosso, sormontato in piccolo da numero (in arabi) e data, e seguito sempre in piccolo dal famoso motto «... Rerum concordia discors»; a partire dal numero 113 e fino alla fine, nella maggioranza degli esemplari il titolo viene sostituito da una piccola incisione centrata, raffigurante un albero piegato dalla tempesta, cui segue semplicemente, in corpo grosso maiuscolo, l’indicazione del numero in romani. -- Sulla falsariga del «Caffè» di Verri e Beccaria, il Foglio azzurro si occupò di moltissimi argomenti, dalle lettere alle scienze, passando per l’economia, il diritto, la filosofia morale, le questioni politico-amministrative: «Silvio Pellico si incaricava della preparazione dei singoli numeri e si preoccupava, nonostante le sue opinioni allora politicamente molto avanzate, di contrastare gli atteggiamenti anticristiani del Rasori, designato fin dall'inizio fra i collaboratori del Conciliatore. [Al periodico] collaborarono fin dal principio i giuristi Romagnosi e Ressi, mentre l’abate di Breme, Pietro Borsieri, Giovanni Berchet ed Ermes Visconti vi sostenevano con cultura e con brio la lotta contro i classicisti. Il Pecchio si occupò soprattutto di materie economiche, per le quali furono corrispondenti da Ginevra il Sismondi e Pellegrino Rossi» (Treccani 1931, s.v.). -- Del «Conciliatore» sono noti i momenti di polemica letteraria e politica, che videro i romantici, di idee liberali, attaccare a viso aperto i classicisti, vicini alla Restaurazione austriaca. Più recentemente, si è posta attenzione anche all’importante dibattito economico sviluppato nel foglio: «due sono i filoni principali d’intervento: il dibattito sull’industrializzazione e quello sulla forma di proprietà più adatta ad un corretto ed equilibrato sviluppo economico. In relazione al primo punto, la discussione sullo sviluppo industriale si amplia e arricchisce il dibattito in favore o contro il protezionismo doganale. Accanto ad autori come Pellico, convinti assertori di uno sviluppo agricolo e commerciale fondato soprattutto sulla capacità degli aristocratici illuminati della Lombardia di promuovere il benessere e l’incivilimento regionale […], Giuseppe Pecchio si dichiara a favore di una politica di diretto intervento governativo, con il compito di promuovere lo sviluppo e di garantire, mediando gli interventi delle varie classi. Esemplari in questo senso sono gli articoli tratti dall’opera di Jean Antoine Chaptal sull’industria francese […]. Pecchio allarga poi la sua analisi allo sviluppo dell’economia lombarda del periodo, esaminando i riflessi e l’importanza avuta per il Lombardo-Veneto dal blocco continentale, e dalla formazione di un più vasto mercato in seguito alla creazione di un grande stato dell’Italia settentrionale. […]. Pellico […] mostra la sua netta predilezione per il modello inglese della concentrazione terriera e nel presentare la seconda edizione dell’Inquiry di James Maitland Lauderdale scrive che benché in Gran Bretagna vi siano “parecchie enormi fortune sembra che per esse non diminuisca essenzialmente il bene della maggior parte. I contadini proprietarj, i massaj e i manifattori, se si paragonano a quello del continente, si distinguono in Inghilterra per l’agio e persino l’opulenza in cui vivono” (2 maggio 1819, p. 284) […]» (Bibliografia dei periodici economici lombardi). -- Dopo un primo periodo di relativa tranquillità, «Il Conciliatore» divenne bersaglio della censura austriaca, complici le posizioni sempre più moderne che andava abbracciando: in un crescendo di malsopportazione e ammonimenti, il foglio fu costretto a chiudere. Vittore Branca scrive che col n. 116 terminava la parte del Conciliatore distribuita agli associati; anzi lo stesso n. 116 ebbe pochissima diffusione («… come si rileva dalle numerose raccolte in cui manca») causa il sequestro quasi immediato. I numeri 117 e 118 non vennero neppure distribuiti, anche se già pronti per la stampa; le poche copie che ebbero modo di circolare furono soltanto quelle destinate ai redattori. Branca, rist. anast. del Conciliatore (3 voll. Firenze, 1953-54); Clerici, Il Conciliatore (Pisa 1903); Bibliografia dei periodici economici lombardi (Milano 2005), s.v.
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[CONDE (Prince de)] - RIBES (Comte de).-
Documents pour servir à l'histoire de la Maison de Condé. JOURNAL d'EMIGRATION du Prince de CONDE, 1789-1795. Publié par Le Comte de Ribes.
1924 Paris, Servant, 1924, fort volume in 4° broché, V-546 pages ; 2 portraits hors-texte ; couverture rempliée (petits défauts).
Bookseller reference : 32927
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[Consiglione]
Il consiglione. Bollettino dei Delegati della Mirafiori
Edizione originale. Ottimo esemplare. N. 8. Periodico a cura del Consiglio di Fabbrica della FIAT MIRAFIORI. Supplemento a «Esperienze sindacali».
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[CONSTANT (Benjamin)]
Journal intime de Benjamin Constant. et Lettres à sa famille et à ses amis précédés d'une introduction par D. Melegari
Paris, Albin Michel, 1928 in-8, [2]-LXXXI-518 pp., bibliographies, broché, couverture illustrée.
Bookseller reference : 210731
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[Contro la guerra]
Contro la guerra e l’installazione della base missilistica a Comiso
Edizione originale. Ottimo esemplare. Numero unico. Obiettivo della lotta: «ribaltare la decisione governativa di installare missili a testata nucleare in Sicilia [...]. Questo numero i giornale è esso stesso un atto di opposizione». Raro, 5 copie in Iccu.
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[Controinformazione]
Controinformazione - Numeri vari
Edizione originale. 90 € CADAUNO N 9-10 Novembre 1977 N. 13-14, anno 6, marzo 1979, con il supplemento speciale «Carceri»; il supplemento speciale «Carcere» al n. 17, maggio 1980; il n. 19, dicembre 1980; il supplemento speciale «Centralità operaia, lotta armata, composizione di classe e altro. Cronaca di un dibattito». Celebre rivista milanese, vide la sua prima uscita nel 1973 per interrompere le pubblicazioni 11 anni dopo, con 27 numeri editi e 9 supplementi. Non si presentò mai come portavoce di un gruppo, ma divenne un luogo di dibattito sulle lotte autonome e sulla lotta armata, offrendo ampio spazio a materiale e comunicati delle principali organizzazioni, dalle Brigate Rosse a Prima linea fino ai Nuclei Armati Proletari. Curatissima nella veste grafica: di grande formato, vedeva la stampa di un centinaio di pagine per ogni numero, con molte fotografie e disegni.
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[Controinformazione]
Controinformazione. N. 1-2, febbraio-marzo 1974 (numero doppio)
Edizione originale. Ottimo esemplare. Celebre rivista milanese, vide la sua prima uscita nel 1973 per interrompere le pubblicazioni 11 anni dopo, con 27 numeri editi e 9 supplementi. Non si presentò mai come portavoce di un gruppo, ma divenne un luogo di dibattito sulle lotte autonome e sulla lotta armata, offrendo ampio spazio a materiale e comunicati delle principali organizzazioni, dalle Brigate Rosse a Prima linea fino ai Nuclei Armati Proletari. Curatissima nella veste grafica: di grande formato, vedeva la stampa di un centinaio di pagine per ogni numero, con molte fotografie e disegni.
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[Controinformazione]
Controinformazione. Numero unico in attesa di autorizzazione
Edizione originale. Ottimo esemplare. Celebre rivista milanese, vide la sua prima uscita nel 1973 per interrompere le pubblicazioni 11 anni dopo, con 27 numeri editi e 9 supplementi. Non si presentò mai come portavoce di un gruppo, ma divenne un luogo di dibattito sulle lotte autonome e sulla lotta armata, offrendo ampio spazio a materiale e comunicati delle principali organizzazioni, dalle Brigate Rosse a Prima linea fino ai Nuclei Armati Proletari. Curatissima nella veste grafica: di grande formato, vedeva la stampa di un centinaio di pagine per ogni numero, con molte fotografie e disegni.
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[CRECHY].
Petites bourbonnaises. Journal bimensuel des écolières de Créchy. 15 octobre 1929 - 25 juillet 1930.
Petit volume in-8 (19,5 x 14 cm) de 14 fascicules réunis par un système de languette métallique et deux écrous. Un premier feuillet de couverture porte le nom manuscrit de Marie-Louise Montat ; sur le second se lit le titre : "Notre livre de vie, 1929-1930. Créchy". Chaque fascicule est précédé d'une couverture de papier coloré (vert, mauve ou beige) illustrée d'une composition d'enfant en linogravure. D'autres illustrations du même type parsèment le volume. La numérotation des pages ou des histoires est "fantaisiste" mais il manque le fascicule 14 de début juillet 1930 et certainement quelques pages.
Bookseller reference : 13923
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[Critica]
La Critica
Fondata e diretta da B. Croce per tutto l'arco di tempo in cui vide la luce, tantochè Renato Serra parlerà della Critica come di una «rivista persona, che esprime solo e sempre un uomo». Uscì per 42 anni consecutivi (1903-1944) al ritmo di sei fascicoli all'anno (formato in 8°) senza subire mai alcuna interruzione. Editore Vecchi fino al 1906, e in seguito per i tipi Laterza. Secondo il programma i campi di intervento della rivista dovevano essere la ricostruzione della produzione storica, filosofica e letteraria degli ultimi decenni e l'analisi critica della produzione libraria contemporanea, da perseguire secondo le direttive di metodo della filosofia idealista. Sulle sue pagine apparvero la maggior parte dei saggi di Croce che vennero poi raccolti in vari volumi dallo stesso autore. Per molti anni collaboratore assiduo fu G. Gentile, ma il sodalizio cessò con l'adesione di quest'ultimo al fascismo. Altri collaboratori furono A. Omodeo, G. De Ruggiero, F. Nicolini, L. Russo, K. Vossler. Disponiamo delle seguenti annate complete a fascicoli sciolti: 1912-1914-1917-1920-1923-1925-1927-1928-1930-1933-1934-1935-1937-1939-1940. Il prezzo s'intende ad annata.
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[Cronaca Turchina] (direttore Augusto Tironi)
Cronaca Turchina
Diretta da A. Tironi con Angelo Zambelli redattore -responsabile, la Cronaca Turchina, settimanale, appare nel 1868 e si ha notizia di pubblicazione fino ad una data imprecisata del 1870. La Cronaca Turchina si presenta come giornale di libero pensiero e fortemente critico nei confronti dell’Amministrazione Veneziana e del Governo centrale, con feroci attacchi alla Magistratura più volte impegnata a condannare gli articoli pubblicati. Offriamo tutto il pubblicato dell’anno II, 1869, con il supplemento al n 44, con le seguenti lacune: nn 1 3 10 27 40 41 42 43. Molto rara.
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[Cronache letterarie]
Cronache letterarie. Per una alternativa culturale marxista-leninista
Edizione originale. Bell’esemplare. Disponiamo del n. 10, dicembre 1971. All’interno: R. Del Carria «I centri effettivi di potere politico», S. Burattin «Tra ‘metaestetica’ e rivoluzione», M. Giustinian «Per una metodologia critica», A. Iacono «Alcune osservazioni su Lukács e Habermas», poesie «Pubblironiche» di P. Emanuele, e infine una relazione del Seminario di studi sulla Cina tenutosi a Bergamo, con scritti di S. Spazzali, E. Reyneri e Wen Khiun (trad. C. Pecis).
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[Cultura]
La Cultura
Fondata a Roma nel 1882 da R. Bonghi. Nel 1907 subentrò nella direzione C. De Lollis che indirizzò la rivista su un binario in cui dovevano conciliarsi rigore, ricerca e gusto letterario. Nel 1913 si unì nella direzione G. A. Borgese e tarsformò il nome in Nuova Cultura. Seguì una crisi redazionale in seguito alla quale tutto rimase in mano al Borgese che la trasfomò anche nel nome (Il Conciliatore). Nel 1921 la rivista riprese l'antica denominazione e nuovo slancio con la direzione di De Lollis e oltre che per l'altezza dei contributi e la varietà d'interessi, La Cultura si distinse per indipendenza critica e coraggiose riserve verso opere di autori protetti dal regime, e alcuni dei collaboratori rishiarono il carcere. Nel 1935 venne soppressa dal governo fascista. In questa nuova fase collaboratori furono fra gli altri G. Calogero, L. Ginzburg, C. Pavese, B. Migliorini. Disponibile l'annata completa 1921 in un volume in 8° rilegato in brossura editoriale.
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[DADA; Tristan Tzara, Marcel Janco, Francis Picabia, Hans Arp]
Dada 4-5 [in copertina: Anthologie Dada. Paruit sous la direction de Tristan Tzara]
Edizione originale, emissione in francese. Esemplare integro e pulito in più che buone condizioni di conservazione (piccola lieve gora all’angolo interno alto, appena visibile sulla copertina superiore e su un paio di pagine interne; poche fioriture al taglio alto di alcune carte [1/2, 5/6, 13/14, 19/20, 27/28, 31/32], che sono anche un po’ brunite; minima lacerazione senza perdite al piede interno dell’ultima carta). Ultima uscita zurighese della rivista «Dada», fondata e diretta da Tristan Tzara a partire dal 1917 (nn. 1-2, seguiti dal n. 3 nel 1918). Sarà continuata a Parigi per altre due uscite fino al marzo 1920, per poi chiudere definitivamente. Straordinario numero doppio, ricchissimo di contenuti impaginati assai creativamente — su falsariga futurista — su carte di vario colore e con ampio uso di tipografia sperimentale e parolibera, non a caso chiamato «Anthologie Dada» in copertina. Come il precedente numero della rivista, anche «Dada» 4/5 fu pubblicato in una versione tedesca e in una francese, che differiscono per sole nove pagine. L’emissione francese non presenta alcuni dei testi in tedesco, ma ha in più tre xilografie di Arp non presenti nell’emissione tedesca, per un totale di sette incisioni (sei a mezza pagina e una testatina) stampate su carta colorata. Completano il notevolissimo apparato iconografico di questo numero tre litografie a piena pagina da disegni di Francis Picabia (tra i quali il «Réveil matin» al frontespizio), due litografie astrattiste a piena pagina di Viking Eggeling, una xilografia a mezza pagina di Hans Richter e due xilografie a mezza pagina di Raul Hausmann (per tacere delle tavole patinate applicate che riproducono opere di Augusto Giacometti, A. van Rees, Hans Richter, Vassilij Kandinskij, Arp e Paul Klee). Sul versante dei contenuti, alcune poesie e un «Autre petit manifeste» di Picabia sono seguiti da Tristan Tzara (Note 14 sur la poésie; Proclamation sans prétention DADA 1919; Aa 24 IX; Bilan), Jean Cocteau (3 pièces facile pour petites mains), Pierre Reverdy (Globe; 199 Cs), Philippe Soupault (Servitudes), Louis Aragon (Statue; Le délire du fantassin – dedicata a De Chirico), André Breton (Pour Lafcadio), Raymond Rediguet (A plusieures voix), Pierre Albert-Birot (Catastrophe; Extrait de «Poèmes à la chair»), Georges Ribemont Dessaignes (Le coq fou; Trombone à coulisse), Gabrielle Buffet (Gambit de la reine), J. Perez Jorba (Elle a deux têtes). Dada Zürich 1916-1920 (Berlin 2016), n. 25; Ilk, Janco graphische Werk, n. 37; Arntz, Graphischen Arbeiten von Hans Arp, pp. 40-44
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[Dalle lotte il potere]
Dalle lotte il potere
Edizione originale. Piccoli strappetti marginali e una lieve mancanza, ma esemplare in condizioni più che buone. Dir. Mario Giovana, suppl. al n. 3 marzo 1970 de «Il Partito e le lotte».
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[DE GUERIN]. COLLEVILLE (Comte de).
Un Cahier inedit du ''Journal'' d'Eugenie de Guerin.
in-18 (80x125), 196 pages, reliure demi-veau à coins, dos à 5 nerfs, titre dore Bel exemplaire. [FP-1]
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[DE GUERIN]. COLLEVILLE (Comte de).
Un Cahier inedit du ''Journal'' d'Eugenie de Guerin.
Paris, Mercure de France, 1911. in-18 (80x125), 196 pages, reliure demi-veau à coins, dos à 5 nerfs, titre dore
Bookseller reference : 19950
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[Delfini, Antonio, et alii]
Mutina: Rivista Mensile - Anno II - N. 7-8 e N. 11-12
Edizione originale di due racconti di Delfini. Usuali segni del tempo, nel complesso fascicoli integri e ben conservati. In questi due fascicoli appaiono per la prima volta due racconti di Antonio Delfini: rispettivamente «Passeggiata ossia divagazione» e «Fumo nei bagni». Tra le altre collaborazioni: Guandalini, Moscardelli, Beltramelli e Cavicchioli. Importante rivista culturale di carattere locale, caratterizzata da uno squisito disegno déco e da sapiente eleganza nella composizione degli interni. 2 voll.
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[Democrazia Operaia]
Bollettino di Democrazia Operaia
Edizione originale. Qualche segno del tempo, ma esemplari in condizioni più che buone. 20 € A FASCICOLO. Disponiamo dei nn. 3, 5, senza numero. A cura della Organizzazione comunista Avanguardia Operaia sezione di Torino. Primo anno di pubblicazione 1975, ciclostilato, supplemento al «Quotidiano dei Lavoratori».
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[Depero, Fortunato (copertina)]
Il Secolo XX. Rivista mensile diretta da Enrico Cavacchioli. 6 [a. XXVIII - N. 1]
Minime lacerazioni marginali, senza perdite. Nel complesso un più che buon esemplare di questo fragile documento d’epoca. Straordinaria grafica di copertina firmata Depero, un bel disegno a quattro colori basato sulla prospettiva geometrica offerta dalla doppia ‘X’. Il Secolo XX adotta questa copertina a partire dall’ottobre 1928, e la mantiene - con varianti - almeno fino all’ottobre 1930. In copertina: Edwin Cerio, Capri; “Quarantaquattro pagine dedicate al mare e ai monti”. In chiusura di numero il racconto “Addio New York!” di Paul Morand con gradevoli illustrazioni di Francesco Chiappelli. Più che buone condizioni. Fanelli - Godoli, Il Futurismo e la grafica, p. VI nr. 19; Salaris, Il Futurismo e la pubblicità, p. 57
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[Dinamo futurista] Fortunato Depero (su Umberto Boccioni)
Dinamo futurista. Anno I° - N. 3-4-5 [Numero speciale ... per le Onoranze a Umberto Boccioni] Mensile diretto da Depero sotto l’alto patronato di S.E. Marinetti
Edizione originale. Esemplare completo del rarissimo pergamino originale semitrasparente a proteggere la copertina. Brunito alla copertina e alle pagine interne, per il resto in condizioni più che buone quando non ottime. Numero 3-4-5 (giugno) del mensile diretto e curato graficamente da Depero, di cui è l’ultima uscita. Di formato e grafica diversa dai precedenti, tirato in un maggior numero di copie in occasione delle Onoranze nazionali a Umberto Boccioni organizzate dal Comune di Milano nelle giornate del 14-16 giugno 1933. Di elevatissima qualità grafica, contiene interventi originali di Marinetti (Il grido di Marinetti), Buzzi (la parolibera: Canzone di Boccioni e il testo Gloria a UB), Russolo, Notari, oltre a ripescaggi segnalati dalla stampa e scelte citazioni boccioniane. Due diagrammi disegnati da Depero, «La storia dell’arte suddivisa da Boccioni o nei seguenti periodi» e «Dall’impressionismo al futurismo», e una scelta iconografia di opere del maestro. Cammarota, Futurismo, Giornali fut., 118; Diz. Fut., pp. 385b-387b; Millefiorini, La pubblicistica futurista nei primi anni Trenta, ad indicem; Salaris, Riviste, pp. 198ss
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[Domenica letteraria]
La Domenica letteraria
Fu fondata a Roma nel febbraio 1882 da F. Martini. Formato in folio, nasce nel contesto della Roma umbertina, trasormista e bizantina. Surclassata dalla Cronaca Bizantina di A. Sommaruga, si fuse con essa nel marzo1885. Collaborarono fra gli altri G. Carducci, L. Capuana, O. Guerrini. Tutto il pubblicato rilegato in un unico volume mezza tela.
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[Don Basilio] (Comitato direttivo: R. Maccari, M. Majorana, M. Pescatore, F. Scarpelli]
Don Basilio. Settimanale satirico contro le parrocchie di ogni colore
Edizione originale. Gran parte del pubblicato dal numero 1 del 12 settembre 1946 al numero 85 del 25 aprile 1948. Mancano i numeri: 16 - 17 - 34 - 49. Esemplari bruniti e con occasionali lacerazioni, ma nel complesso in stato più che buono se non ottimo per alcuni fascicoli. Fondata nel 1946 a Roma e diretta da un comitato formato da Maccari, Majorana, Pescatore e Scarpelli, «Don Basilio» si proponeva - sulla scia di precedenti e importanti esperienze di satira politica e anticlericale, a cominciare da «L’asino» di Gabriele Galantara e Guido Podrecca - di combattere con l’ironia e l’umorismo «contro le parrocchie di ogni colore», come recita il sottotitolo. Nel clima socialmente e politicamente teso dell’Italia dell’immediato dopo guerra, la redazione del settimanale rese chiarissime la propria posizione e la propria vocazione ferocemente avversa al Vaticano e alla Democrazia Cristiana. E basterebbe del resto guardare al grande titolo che domina il numero di apertura del 12 settembre 1946 per comprenderlo: «De Gasperi è un fantoccio manovrato dalla Compagnia di Gesù» accompagnato da una vignetta in cui Don Sturzo - ritornato in Italia da pochi giorni dopo l’esilio americano - viene accolto proprio da De Gasperi, dal Papa e da un gruppo di inquietanti prelati e guardie svizzere. L’esperienza di «Don Basilio» nel formato originario si concluse nel 1948 dopo 120 uscite, benché una “nuova serie” continuò le pubblicazioni dal gennaio 1949 all’aprile 1950.
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[Don Pirlone]
Il Don Pirlone. Giornale di caricature politiche
Collezione completa. Tutto il pubblicato, dal n. 1 del 4 settembre 1848 al n. 233 (erroneamente segnato 234) del 2 luglio 1849. Pubblicato durante la rivoluzione romana, il Don Pirlone, quotidiano di taglio satirico, ebbe un enorme successo. In copertina, il motto “Intendami chi può, ch’i m’intend’io” è una dichiarazione d’intenti contro l’ipocrisia, così come la caricatura del benpensante disegnata da Gigli a Siena nel 1711. Le 234 belle tavole litografiche (anche a piena pagina) sono anonime, per evitare di esporre i disegnatori ad inchieste e persecuzioni. Nonostante l’opposizione dell’allora ministro dell’Interno del Governo pontificio, il Don Pirlone non cessò le pubblicazioni, e anzi, con la proclamazione della Repubblica Romana nel febbraio del 1849, seguì da vicino lo sviluppo delle turbolente vicende politiche del periodo, sempre con una vena satirica e irriverente. Il 2 luglio 1849 si stampò l’ultimo numero, e il giorno successivo le truppe francesi entrarono a Roma.
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[Droit - Journal du Palais. 1672]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 1re & 2e partie
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1672 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 192-511 pp., liste alphabétique des noms de personnes, table des matières. Exemplaire en bon état. Manque page de titre de la 1re partie.
Bookseller reference : 112019
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[Droit - Journal du Palais. 1676]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 4e partie
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1676 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 501-[27] pp., table des matières, liste alphabétique des noms de personnes. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111827
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[Droit - Journal du Palais. 1678]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 5e partie
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1678 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 553-[10] pp., table des matières, liste alphabétique des noms de personnes. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111826
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[Droit - Journal du Palais. 1679]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 6e partie
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1679 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 513-[14] pp., table des matières, liste alphabétique des noms de personnes. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111829
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[Droit - Journal du Palais. 1681]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 7e partie. [Par C. Blondeau et G. Guéret.]
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1681 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 524 pp., table des matières, liste alphabétique des noms de personnes. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111822
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[Droit - Journal du Palais. 1684]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 9e partie. [Par C. Blondeau et G. Guéret.]
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1684 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 525 pp., table des matières, liste alphabétique des noms de personnes. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111823
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[Droit - Journal du Palais. 1686]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 10e partie
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1686 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 553 pp., table des matières, liste alphabétique des noms de personnes. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111824
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[Droit - Journal du Palais. 1689]
Journal du Palais, ou Recueil des principales décisions de tous les parlemens et cours souveraines de France. 11e partie
Paris, chez Denys Thierry & Jean Guignard 1689 In-4 25 x 18,5 cm. Reliure de l’époque veau havane, dos à nerfs encadrés de fers dorés, 540 pp., liste alphabétique des noms de personnes, table des matières. Exemplaire en bon état.
Bookseller reference : 111830
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