|
Malamud Bernard
Tutti i racconti
br. Dal "Barile magico", pubblicato nel 1958, un anno dopo "Il commesso", e insignito del National Book Award, la produzione di racconti e la loro pubblicazione in raccolte ha accompagnato l'intera carriera di Bernard Malamud. E se il successo di pubblico e la fama di questo autentico faro della narrativa ebraico-americana restano profondamente legati a romanzi potenti e originali come "L'uomo di Kiev" e "Le vite di Dubin", la critica e la storiografia letteraria non hanno mai avuto dubbi nel considerare Malamud un maestro del racconto, vicino per sensibilità, raffinatezza e penetrazione psicologica a C?echov, e al tempo stesso caposaldo di una grande tradizione americana che, da Poe a Hemingway, da Cheever a Carver, ha portato la narrazione breve a vertici insuperati. In questo volume sono raccolti tutti i 55 racconti che Malamud ha scritto tra il 1940 e il 1982, precedentemente assemblati, oltre che nel Barile magico, in raccolte magnifiche come Ritratti di Fiedelman e "Il cappello di Rembrandt" o pubblicati postumi nel Popolo. Un opus impressionante, un susseguirsi di piccoli gioielli che, letti assieme o gustati uno a uno, offrono il ritratto a tutto tondo di una delle più grandi voci del Novecento americano.
|
|
Malamud Bernard; Simonetti P. (cur.)
Romanzi e racconti. 1952-1966. Vol. 1
ril. II Meridiano, primo di due che offrono l'opera omnia di Malamud con molte nuove traduzioni, propone i romanzi e le raccolte di racconti pubblicati tra il 1952 e il 1966. A "The Natural" (1952) e "The Assistant" (1957), presentati con i titoli "Il fuoridasse" e "II giovane di bottega", si affiancano "Una nuova vita" (1961) e "L'uomo di Kiev" (1966), e i racconti di "II barile magico" (1958) e "Prima gli idioti" (1963). Autore peculiare per lo stile e la lingua ingannevolmente semplici e a tratti sorprendenti ottenuti trasferendo nell'americano le cadenze e l'ironia dello yiddish, Malamud affronta spesso nella sua narrativa il tema del "doppio" e quello dell'identità ebraica, offerta, ripudiata e amata, dando vita a personaggi attraverso i quali però offre un ritratto dell'umanità tutta. Il suo sguardo introspettivo e spietato eppure così indulgente e partecipe dà spessore ai protagonisti delle sue storie, li rende commoventi irritanti, umani. Il saggio introduttivo è firmato dal critico inglese Tony Tanner. La cronologia e le dettagliate notizie sui testi si devono a Paolo Simonetti.
|
|
Malamud Bernard; Simonetti P. (cur.)
Romanzi e racconti. 1967-1986. Vol. 2
ril. Negli ultimi anni della sua vita Bernard Malamud indicava spesso all'amico e collega Claude Fredericks il ripiano superiore della libreria nel suo studio, dove a occupare il posto d'onore erano i primi volumi della "Library of America", la storica collana che il "New York Times Book Review" ha definito "il canone semiufficiale della letteratura americana". "Un giorno le mie opere saranno lassù" ripeteva l'anziano scrittore con un pizzico d'orgoglio, quasi a esorcizzare il suo timore ricorrente, quello di essere dimenticato. Nel 2014, in occasione del centenario della sua nascita, le opere di Malamud sono state finalmente inserite in due volumi della prestigiosa collana (a cui se ne aggiungerà un terzo), contemporaneamente alla pubblicazione in Italia del primo dei due Meridiani a lui dedicati.
|
|
Malanca Michele
Storia di Andrea Pagani e altri racconti
ill. Questo libro è per persone che si fanno domande e che cercano risposte. Persone che non si accontentano di scontate situazioni o di facili ottimismi. Il pensiero dell'autore è chiaro: chi legge ti dedica del tempo, viene a casa tua, viene a trovarti. Michele Malanca considera l'attenzione di un lettore come un privilegio. Sentire che qualcuno prova gratitudine per quello che hai scritto è il massimo delle soddisfazioni, niente ti ripaga più di un: "Grazie per avermi fatto compagnia, grazie per avermi raccontato la storia di Andrea o Arnoldo, grazie per avermeli fatti conoscere". La raccolta si compone di cinque racconti, scritti di getto, meditati per anni.
|
|
Malanima Nada
Il mio cuore umano
ill., br. "Il mio cuore umano" è la storia di una famiglia molto particolare e della nascita inaspettata di una bambina speciale nella Toscana degli anni Cinquanta. Lirico, misterioso, toccante, e un po' magico, questo romanzo è basato sulla storia personale dell'autrice e della sua famiglia.
|
|
Malaparte Curzio
Maledetti toscani
br. Perché, di fronte a un toscano, tutti si sentono a disagio? Risposta ovvia, per Malaparte: di gran lunga più intelligente degli altri italiani, e libero - la libertà dipende dall'intelligenza-, il toscano è spregioso, disprezza tutti gli esseri umani per la loro stupidità. Per di più è sboccato, insolente, crudele, fazioso, cinico e ironico. Possiede in compenso una greca virtù: il senso della misura, il sentimento della meravigliosa armonia che regge i rapporti fra le cose terrene e le divine (basti pensare alla Divina Commedia, dove il Paradiso sembra un angolo di Toscana). E il più toscano dei toscani, un toscano - diciamo così - allo stato di grazia, è il pratese: becero, certo, visto che non ha paura di parlare come pensa, e rabbioso, rissoso, riottoso, nemico d'ogni autorità, d'ogni titolo e d'ogni prosopopea. È a Prato, del resto, che in mucchi di cenci polverosi «tutto viene a finire: la gloria, l'onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo». Concepito come un arioso, amoroso, sfrontato Baedeker, sorretto da una lingua di scintillante nitore, "Maledetti toscani" ci guida attraverso i paesaggi, i popoli, le città, la letteratura della Toscana, mimetizzando sapientemente la violenza del pamphlet: giacché a ben vedere è anche un ritratto 'en creux' degli italiani, che, vili, pavidi e cortigiani, della verità hanno paura, sognano privilegi e invidiano abusi e prepotenze, non sanno essere liberi e giusti ma solo servi o padroni. E dovrebbero imparare dai toscani a «sputare in bocca ai potenti».
|
|
Malaparte Curzio
Opere scelte
brossura Il volume raccoglie opere storico-saggistiche quali "La rivolta dei santi maledetti" e "Tecnica di un colpo di Stato", alcuni racconti come esempio della narrativa memorialistica, i due romanzi "Kaput" e "La pelle" e il lungo monologo "Maledetti toscani".
|
|
Malaparte Curzio
Sangue
br. «Ho orrore del sangue. Un orrore che nasce da un'esperienza che non è soltanto mia propria, ma quella di tutta la mia generazione e perciò solo ha valore. Di questa esperienza son frutto i racconti qui raccolti in volume: e son la storia delle mie prime intuizioni, scoperte e rivelazioni delle leggi misteriose del sangue... E se alcune di queste pagine potranno apparir crudeli, si pensi che non le ho raccolte per morboso compiacimento di crudeli immagini, ma per mostrare come si possa, attraverso le più dolorose esperienze, giungere a una suprema, e libera, coscienza di sé, del proprio popolo, e del proprio tempo». Pubblicato per la prima volta nel 1937 presso l'editore Vallecchi, il volume raccoglie i racconti scritti da Malaparte dopo il rientro dal confino di Lipari, dove era stato inviato dopo l'arresto voluto da Italo Balbo. "Sangue" rappresenta una tappa importante nel percorso umano e narrativo di Malaparte. È infatti in queste pagine che per la prima volta si rivela la straordinaria capacità di Malaparte di cogliere il lato morboso e inquietante dell'esistenza umana, visto nel suo aspetto più appariscente e impressionante: il sangue, appunto, elemento sacrificale e oscuro richiamo alla linfa vitale, simbolo di una passione esistenziale in cui convivono amore e morte.
|
|
Malaparte Curzio; Bricchi M. (cur.)
Il buonuomo Lenin
br. «Spero di mostrare un Lenin del tutto diverso da come appare agli occhi dell'opinione pubblica europea» confida Malaparte all'amico Halévy nel settembre del 1931. Il suo intento era, in realtà, ancora più audace: mostrare Lenin come appare agli occhi dei «Russi intelligenti». O, se vogliamo, analizzare un fenomeno entro la sua stessa logica, come già aveva fatto nell'"Intelligenza di Lenin" per spiegare il bolscevismo. E il nuovo libro, uscito a Parigi nel 1932, avrà l'effetto di una scossa elettrica. Perché in questo romanzo-ritratto Lenin non è affatto il Gengis Khan proletario sbucato dal fondo dell'Asia per conquistare l'Europa, raffigurazione ideale per chi voglia ricacciarlo al di là dei confini dello «spirito borghese»: semmai, un piccolo borghese egli stesso. Di più: freddo e riflessivo, sedentario e burocratico, animato da un'immaginazione meticolosa e da una «crudeltà platonica», ostile a ogni romanticismo terrorista e incapace di agire all'infuori della teoria, a suo agio più nelle discussioni politiche e nelle faide personali che non nel confronto con la realtà, Lenin non è che un europeo medio, un buonuomo violento e timido, un «funzionario puntuale e zelante del disordine», un fanatico e un opportunista, per il quale la rivoluzione è una questione interna di partito, il risultato di ossessivi calcoli. Non a caso quando, giunto al potere, non potrà più attendere gli eventi e osservarli da lontano, e - proprio lui, dotato di un vivo «senso dell'irrealtà» - dovrà fare i conti con la realtà, si risolverà a inventarla, a crearla, imponendola «a se stesso, ai suoi collaboratori, al popolo di Russia, alla rivoluzione proletaria, all'avvenire dell'Europa».
|
|
Malaparte Curzio; Guagni C. (cur.); Pinotti G. (cur.)
La pelle
br. Una terribile peste dilaga a Napoli dal giorno in cui, nell'ottobre del 1943, gli eserciti alleati vi sono entrati come liberatori: una peste che corrompe non il corpo ma l'anima, spingendo le donne a vendersi e gli uomini a calpestare il rispetto di sé. Trasformata in un inferno di abiezione, la città offre visioni di un osceno, straziante orrore: la peste - è questa l'indicibile verità - è nella mano pietosa e fraterna dei liberatori, nella loro incapacità di scorgere le forze misteriose e oscure che a Napoli governano gli uomini e i fatti della vita, nella loro convinzione che un popolo vinto non possa che essere un popolo di colpevoli. Null'altro rimane allora se non la lotta per salvare la pelle: non l'anima, come un tempo, o l'onore, la libertà, la giustizia, ma la "schifosa pelle". Come ha scritto Milan Kundera, nella "Pelle" Malaparte "con le sue parole fa male a se stesso e agli altri; chi parla è un uomo che soffre. Non uno scrittore impegnato. Un poeta".
|
|
Malaparte Curzio; Pinotti G. (cur.)
Kaputt
br. A Stoccolma Malaparte incontra il principe Eugenio, fratello del re di Svezia. E nella villa di Waldemarsudden non può trattenersi dal raccontare ciò che ha visto nella foresta di Oranienbaum: prigionieri russi conficcati nella neve fino al ventre, uccisi con un colpo alla tempia e lasciati congelare. È solo la prima di una fosca suite di storie che, come un novellatore itinerante, Malaparte racconterà ad altri spettri di un'Europa morente: ad Hans Frank, Generalgouverneur di Polonia, a diplomatici come Westmann e de Foxà, a Louise, nipote del kaiser Guglielmo II. Storie che si annidano nella memoria per non lasciarla mai più: il Ladoga, simile a "un'immensa lastra di marmo bianco", dove sono posate centinaia e centinaia di teste di cavallo, recise da una mannaia; il console d'Italia a Jassy, sepolto dal freddo peso dei centosettantanove cadaveri di ebrei che sembrano precipitarsi fuori dal treno che li deportava a Podul Iloaiei, in Romania; le mute di cani muniti di cariche esplosive che, in Ucraina, i russi addestrano ad andare a cercare il cibo sotto il ventre dei panzer tedeschi. Storie, anche, malinconiche e gentili: quella dei bambini napoletani convinti dai genitori che gli aviatori inglesi sorvolano la città per gettar loro bambole, cavallucci di legno e dolci; o, ancora, quella delle ragazze ebree destinate al bordello militare di Soroca. Storie che trascinano in un viaggio lungo e crudele, al termine del quale si vedrà l'Europa ridotta a un mucchio di rottami.
|
|
Malaquais Jean
Pianeta senza visto
br. È un anno difficile, il 1942. Nella città di Marsiglia arrivano da mezzo mondo. Ci sono gli ebrei dell'Europa dell'est, tantissimi, poi ci sono i rifugiati di guerra. E un repubblicano spagnolo. Ma soprattutto c'è un rivoluzionario bolscevico della prima ora, che aspetta di poter salpare verso la libertà. Pubblicato per la prima volta con scarso successo di pubblico nel 1947 (i francesi volevano dimenticare presto gli orrori dell'occupazione e del collaborazionismo), Pianeta senza visto è considerato un monumento della letteratura occidentale del secondo dopoguerra. Presentato qui per la prima volta in traduzione italiana integrale, con la prefazione di Norman Mailer, il romanzo di Malaquais è uno di quei libri che a ragion veduta può essere considerato l'opera di tutta una vita. Con uno stile di rara intensità, l'autore muove migliaia di personaggi, di idee, di vite e di destini come un demiurgo che plasma il magma letterario con un sapiente senso di equilibrio fra i numerosi registri narrativi e linguistici a disposizione.
|
|
Malatesta S. (cur.)
Quel treno per Baghdad
br. Irresistibilmente attratta dalle circostanze della vita in cui gli esseri umani si mescolano insieme, la letteratura non poteva sottrarsi al fascino dei treni, mezzi di trasporto in cui l'immaginazione, e non di rado la realtà, hanno generato da sempre mirabolanti avventure. Non stupisce perciò che, dopo aver curato una raccolta di racconti di suspense ambientati in treno, Stefano Malatesta abbia deciso di mettere insieme delle storie che ruotano questa volta attorno al récit de voyage in treno, vale a dire quel genere letterario in cui il viaggio si fa racconto di una vicenda realmente vissuta o di un accadimento reale, con il suo corollario di incontri, emozioni ed esperienze fuori dell'ordinario. Abbiamo così, in questa raccolta, il principe Alliata che ricorda un viaggio su una ferrovia a scartamento ridotto in Sicilia per raggiungere le miniere di zolfo di proprietà della famiglia, quando lui era appena un ragazzo; Boris Biancheri, il segretario generale della Farnesina scomparso di recente, che narra del libro più bello del mondo: l'orario ferroviario; Giuseppe Cederna che racconta del viaggio, su un Settebello lanciato a tutta velocità, verso le terre incognite dell'arte comica; Mario Fales, professore di Assiriologia all'università di Udine, che con ironia e precisione ci parla del treno per Baghdad, il sogno di fine Ottocento di collegare l'Europa con l'Oriente; Stefano Malatesta che narra di Norman Douglas e del Train Bleu...
|
|
Malatesta Stefano
Il cane che andava per mare e altri eccentrici siciliani
brossura Gli italiani non sono mai stati considerati eccentrici. Gli unici eccentrici, dice l'autore, sono i siciliani. E gli eccentrici amano raccontarsi. Chiunque sia andato in Sicilia si è accorto della naturale propensione al racconto divertente e curioso. Storie di personaggi irripetibili, di figure di dissennati. Vicende esilaranti, ma anche complicate, riferite in innumerevoli e contradditorie versioni. Solo un non siciliano, come Malatesta, ma che conosce perfettamente la Sicilia, poteva avere la presunzione di estrarre queste storie dalle leggende metropolitane o paesane, di definirle e di raccontarle.
|
|
Malatesta Stefano
Il cane che andava per mare e altri eccentrici siciliani
ill., br. Gli italiani, nel corso dei secoli, sono stati definiti attraverso una moltitudine di luoghi comuni: geniali, cinici, estroversi, superstiziosi e così via. A nessuno è mai venuto in mente di definirli eccentrici. Gli unici eccentrici italiani, sostiene Stefano Malatesta, sono i siciliani. Le storie narrate in questo libro toccano, appunto, la "corda pazza", come diceva Luigi Pirandello, dei siciliani. Sono ventinove storie di varia natura e lunghezza che riguardano gli umani, tutti siciliani, con le eccezioni di tre forestieri: uno psicologo-mulattiere tedesco, un famoso scrittore inglese dell'Ottocento e un arciduca d'Asburgo, che si sono meritati la corda pazza ad honorem.
|
|
Malatesta Stefano
Quando Roma era un paradiso
brossura
|
|
Malavasi Maurizio
Sognando Paolo Rossi
br. Uscendo mestamente dallo stadio di Bordeaux dopo l'estenuante sequela di rigori del quarto di finale degli Europei 2016, i tre amici inseparabili Riccardo, Alessandro e Lorenzo tornano indietro con la mente a più di trent'anni prima, quando ancora ventenni erano partiti per la Spagna lasciandosi la vita alle spalle, ognuno per un motivo diverso: il primo era appena stato mollato sull'altare, il secondo era fresco di licenziamento, il terzo era sulle tracce del ragionier Tarallo, l'amministratore del suo condominio sparito con tutti i soldi della cassa. Ma era l'estate dello storico Mundial '82 e l'euforia aveva contagiato anche loro, coinvolgendoli in un turbine di equivoci, imprevisti, situazioni comiche, amori spassionati ed emozioni indimenticabili. Tra le inaspettate vittorie degli azzurri, gli epici festeggiamenti sulle ramblas, i ritiri con le squadre e una serie infinita di peripezie, i tre amici riusciranno infine a celebrare il loro eroe, il mitico Pablito, mantenendo fede a uno strano patto che avevano stretto fra loro. Un romanzo coinvolgente e divertente, per ricordare con un sorriso una delle più grandi icone del nostro calcio. Con un'intervista esclusiva a Paolo Rossi e i contributi di Fulvio Collovati, Francesco Graziani e Marco Tardelli.
|
|
MALBIN LYDIA WINSTON
Sotheby's May 16 1990 The Collection of Lydia Winston Malbin
New York: Sotheby's. 1990. First edition. Hardcover. Very Good/very good. 4to. Original cloth d/w. 93 works of modern mostly Italian Futurist art from the collection. All items including sculpture illustrated in full colour with documentation. Sotheby's. hardcover
书商的参考编号 : 018565
|
|
Malbuch
O
O.u.J. (ca. 1950). Quer-fol. 6 Bl. Farbiger Or.-Umschlag (Junge mit Teddybär); leichte Gebrauchsspuren.
书商的参考编号 : 56570
|
|
Malbuch
O.O.u.J. (ca. 1930
o.J. ). Quer-8vo. 7 farb. Malvorlagen, gegenüber dasselbe Motiv in s/w. 8 Bl. (inkl. Umschlag). Or.-Umschlag (Hund mit Ball). [3 Warenabbildungen]
书商的参考编号 : 27970
|
|
Malbuch
O.O.u.J. (Nürnberg, Schwager & Steinlein, ca. 1955
o.J. ). Quer-fol (ca. 37 : 26 cm). 8 Bl. Farbiger Or.-Kart. (Junge in Künstlermontur mit überdimensionierten Pinseln marschiert über auf der Wiese ausgelegte frische Wäsche); minimal berieben. [5 Warenabbildungen]
书商的参考编号 : 105366
|
|
Malbuch mit holländischen Motiven
O
O.u.J. ("Fabrication suisse", ca. 1930). Quer-8vo. 6 farbige Motive, gegenüber dasselbe Motive in s/w Umrissen zum Ausmalen. Or.-Umschlag mit farbigem Deckelbild; etw. fleckig. [3 Warenabbildungen]
书商的参考编号 : 129537
|
|
Malcom X.
AUTOBIOGRAFIA DI MALCOLM X con la collaborazione di A.Haley.
(Codice MD/1549) In 8° 514 pp. Cartone editoriale, sovraccoperta. Come nuovo. ~~~ SPEDIZIONE IN ITALIA SEMPRE TRACCIATA
|
|
Maldera Antonio
Qualcuno che ti aspetta
brossura Milano, fine anni Settanta. È una splendida domenica di maggio. Una di quelle in cui la primavera comincia a tingersi dei colori dell'estate. Nei grandi condomini di periferia, un'Italia in miniatura, si spargono i profumi invitanti del pranzo festivo. Nonostante la calma apparente, la collettività è scossa da avvenimenti tragici che lasciano in ognuno un sapore amaro, diverso, una sottile paura. In questo sfondo si muovono i quattro protagonisti: Damiano, un bambino che vive nell'impaziente attesa del domani e inizia a porsi le prime domande "da grande"; Roberto, uno studente di filosofia romantico e idealista, con una ragazza nel cuore e un amico dalla battuta sempre pronta al suo fianco; Marco, un impiegato che affronta un lungo viaggio in treno con il pesante bagaglio dei sogni traditi e il dono inatteso di un incontro; Daniele, star emergente di una tv locale, trasformato da una donna che gli ha tolto la maschera goliardica per insegnargli ad amare e soffrire. La loro storia è anche la nostra, fatta di giorni felici e giorni drammatici, vissuti con il coraggio di non arrendersi. In un Paese "popolato di ombre" che si annidano dietro le facciate ipocrite del potere.
|
|
Maldini Sergio
La casa a Nord-Est
br. «Può una casa diventare protagonista di un romanzo d'amore? Non ci avrei mai creduto, ma questo romanzo di Sergio Maldini racconta la storia di un uomo e di una casa, racconta di un'insofferenza torbida e malinconica che genera un ansioso desiderio di fuga, un pungente bisogno d'amore. Marco - il protagonista del libro -, giunto all'età in cui non si sa più se sentirsi giovani o vecchi, non ne può più del suo lavoro, della vita assillante del giornalista romano, del rumore che assorda, della fretta avvilente, del disagio in cui affoga annaspando. Lo trascina un sogno che potrebbe diventare un progetto: trovarsi una casa a Nord-Est, lontana da Roma, nella desolata Bassa friulana. Marco potrebbe davvero restaurare un rustico nel paesaggio spalancato e biancastro di un universo tanto reale quanto immaginario, potrebbe disegnarne la pianta, descriverne con precisione l'arredo, definirne il decoro, ma potrebbe anche "inventare la vita" e raccontare tutto questo come il fragile intreccio di un sogno. In fondo le parole sono i ferri del suo mestiere, in fondo non ha ancora deciso di tagliare i ponti con la propria quotidiana esistenza, non ha neppure deciso di riconquistare intera l'intima solitudine nella quale il suo desiderio cresce e divampa. C'è all'origine della sua ribellione un bisogno di pace e tranquillità che esclude qualsiasi slancio affrettato, qualsiasi affannosa rincorsa: il sogno si dipana con calma lentezza, pigramente godendo la quiete di una beata sonnolenza che dura nella penombra del primo mattino. Eppure lo scenario di questo Friuli ideale, semplice ma ostinato, saldamente ancorato ai valori della tradizione patriarcale, si anima delle figure della storia e dei gesti dell'amore, si ravviva con i colori delle stagioni e con i riti dell'amicizia, si accalora persino per i palpiti di nuove e antiche passioni, sino a rapirci in una straordinaria e struggente avventura dalla quale mai più vorremmo separarci per tornare alla greve realtà di ogni giorno. Così la casa a Nord-Est colma quel vuoto al quale speriamo invano di sfuggire, riempiendolo di una sobria pienezza di vita, di un generoso slancio d'amore che non possiamo rinunciare a sperare tornino un giorno a essere definitivamente nostri.» (Cesare De Michelis)
|
|
Maldini Sergio
La stazione di Varmo
brossura
|
|
Malerba Francesca
Salento rock. Andati via senza salutare
br. Alla fine degli anni '80, Galatina non è davvero un paese per giovani. Ben prima del boom che ne farà una cartolina patinata per turisti, il Salento è tutto preso dallo sforzo di darsi una lucidata di rispettabilità, rinnegando a ogni costo uno scomodo passato contadino. Così si finisce per perdere la propria anima; o così la pensa Antonio, insofferente al giudizio conformista della gente, con l'idea vaga che la vita sia altrove. È fra i ragazzi come lui che l'eroina s'insinua seducente, e prende potere e presto imperversa e miete vittime, come una piaga biblica. A tessere le fila del racconto è Cristina, narratore tutt'altro che onnisciente, che nella Galatina di quegli anni vive il suo tragico delicatissimo romanzo di formazione, fra i sogni di una liceale di provincia e la distanza siderale dal mondo dei grandi', da un'educazione impartita a divieti e interdizioni. "Non è la droga la protagonista di questo romanzo. Sono i giovani di vent'anni fa. Gli stessi disagi, reazioni e destini diversi. Il punk rock e il grunge. La passione e il disimpegno. Le regole e la trasgressione. La siringa e la chitarra, o tutte e due. Un passato troppo recente per essere dimenticato".
|
|
Malerba Luigi
Avventure
br. In questo libro cinque coppie di celebri personaggi letterari si incontrano per dare vita a storie impossibili: Sancio Panza e Anna Karenina, Frankenstein e Don Abbondio, Bertoldo e Turandot, l'Innominato e l'Uomo Invisibile, infine l'Otello di Verdi e l'Othello di Shakespeare.
|
|
Malerba Luigi
Consigli inutili-Biografie immaginarie
br. La miglior vena comico-fantasiosa di Malerba. Dagli anni Novanta fino al 2008 Luigi Malerba ha coltivato questo genere che chiamava "consigli inutili". Sono brevi e molto divertenti storielle su come produrre il fango, su come riuscire a stare in piedi, su come perdere involontariamente una lettera sgradita, su come avere un'ombra, sulla difficile arte di non far niente, e così via. Si tratta di scritti inediti, tranne alcuni usciti in rivista. A seguire otto biografie di personaggi immaginari, mediamente strambe e paradossali, dall'antichità classica al Settecento. Le due raccolte sono state preparate e ordinate da Malerba nell'aprile 2008.
|
|
Malerba Luigi
Il fuoco greco
brossura Se la flotta bizantina riesce a mantenere il dominio del Mediterraneo per più di cinque secoli, prima e dopo il Mille, lo deve soprattutto al "fuoco greco", proiettili che non si spengono a contatto con l'acqua e inceneriscono le navi nemiche. La sua formula segreta, e l'immenso potere che ne deriva a chi la possiede, è la protagonista indiretta di questo romanzo che si addentra nelle trame della Corte di Bisanzio sulla fine del X secolo. Usando come arma la segretezza della formula, la Reggente Teofane imbastisce una serie di intrighi e di delitti con i quali riesce a liberarsi di ogni rivale, ma non riuscirà a sottrarsi a quella logica del potere in cui ha creduto negli anni del suo dominio.
|
|
Malerba Luigi
Il pataffio
br. Il "pataffio" di Malerba è un buffo romanzo che si muove in un medioevo pieno di fame e carestia. I nomi dei personaggi sono già un eloquente programma, il marconte Cagalanza, la marcontessa Bernarda, grassa e scontenta, la corte tutta disgraziata e approssimativa, con i soldati arrugginiti e affamati, i contadini più affamati ancora, raramente qualcuno trova un pollastro o un somaro cotto, più spesso lo sogna. Alla fame non c' è mai fine, e questa è la trama fondamentale che accomuna contadini e sgangherati signori. Si parla un bellissimo maccheronico semi romanesco, semi latino, o semi qualcosa d'altro. Parente prossimo della "Armata Brancaleone" di Mario Monicelli.
|
|
Malerba Luigi
Il pianeta azzurro
br. "Il pianeta azzurro", uscito nel 1986, è stato definito il primo romanzo postmoderno di Malerba. In queste pagine si snodano, nella forma di un giallo paradossale, le trame occulte della P2 e le ramificazioni di un potere perverso e mafioso che si estende ancora oggi nei sotterranei della politica italiana. Al centro della narrazione la storia di un attentato con precisi riferimenti alla realtà storica del Novecento dalla quale emerge un personaggio politico di primo piano che il lettore non tarderà a riconoscere.
|
|
Malerba Luigi
Il protagonista
brossura Il protagonista, uscito nel 1973, fece scandalo e rumore: il "protagonista", nonché narratore, è infatti il fallo di un non meglio determinato "Capoccia". E tutto passa attraverso la sua "sensibilità": fantasie più o meno erotiche, desideri, soddisfazioni e disappunti, quel poco di mondo esterno che egli intravede da dietro la patta dei pantaloni.
|
|
Malerba Luigi
Il serpente
brossura «Un mitomane finge di avere un'amante con la quale finge di avere rapporti stretti, dalla quale viene abbandonato e forse tradito e la quale infine uccide per punirla di averlo fatto soffrire. Questa potrebbe essere la trama. Ma la trama del Serpente non sono i fatti che vengono raccontati. Il plot non è altro che la struttura del romanzo stesso, che coincide con una funzione del protagonista, la funzione del pensare, cioè il meccanismo del cervello umano. Il serpente è una proposta di libertà, è una sfida alla razionalità, è una beffa giocata al romanzo naturalista, di cui accetta le regole del gioco per poi colpirlo, distruggerlo, abolirlo dal di dentro.» Angelo Guglielmi
|
|
Malerba Luigi
Itaca per sempre
br. Tornato a Itaca sotto mentite spoglie, Ulisse si rivela a Eumeo e a Telemaco, organizza la vendetta, la esegue. Ma come è possibile che Penelope non riconosca mai, neppure nel bagliore di un sospetto, lo sposo? A questa domanda risponde la Penelope di Luigi Malerba, che, pur avendo riconosciuto subito l'eroe, tace. E nel silenzio si macera, chiedendosi: perché Ulisse si svela a tutti e non a me? non ha più fiducia in me? non l'ha mai avuta? Il risentimento di Penelope, in Omero appena abbozzato nell'interrogatorio sul mistero del letto coniugale, innesca così un dramma intimo che attira nel suo vortice anche Ulisse, il quale giungerà a dubitare di se stesso, della propria celebrata astuzia, della propria incrollabile personalità.
|
|
Malerba Luigi
La scoperta dell'alfabeto-Le parole abbandonate
br. I racconti della "Scoperta dell'alfabeto" (1963) sono ambientati nelle terre dell'Appennino parmense che hanno dato i natali a Malerba: la culla di una cultura contadina arcaica rimasta immune per secoli a ogni sorta di rinnovamento e infine toccata, e distrutta, dalla società dei consumi. Malerba ne rievoca l'aspra lotta contro fame e fatica, la violenza di rapporti umani basati sulla necessità di sopravvivere, una pena dell'esistere di lontanissima memoria. Tanto forte è l'interesse per questa civiltà contadina che Malerba vi ritorna anche dal punto di vista saggistico con "Le parole abbandonate" (1977), «repertorio dialettale emiliano» che rappresenta il versante linguistico e antropologico della sua originale indagine narrativa. Introduzione di Paolo Mauri.
|
|
Malerba Luigi
Le galline pensierose
br. Un libro dove le galline pensano, parlano, progettano e si danno da fare, sempre ad imitazione e in concorrenza con gli esseri umani, moltiplicandone la comica stupidità e il sempre fallimentare anelito filosofico. Sono 146 brevissime storielle, più 9 inedite composte da Malerba nel 2008 da aggiungere alla precedente edizione Mondadori 1994 (la prima è Einaudi 1980). Italo Calvino ha scritto che queste storielle sulle galline stanno tra il leggero umorismo del nonsense e la vertigine metafisica degli apologhi zen.
|
|
Malerba Luigi
Salto mortale
brossura Camminando in un prato, un Giuseppe detto Giuseppe si imbatte nel cadavere di un uomo. Potrebbe essere l'avvio del più classico libro giallo la cui logica, fatta di indizi via via più stringenti, sembra presiedere la trama di questo romanzo, intessuto in realtà di temi inediti e sorretto da un'invenzione letteraria fitta di paradossi e ironia. A poco a poco infatti il lettore si rende conto che ogni dato apparentemente acquisito viene smentito, ogni scoperta si rivela fallace, ogni supposizione viene contraddetta. Fino a che la realtà non apparirà nella sua essenza di vortice di coincidenze e possibilità che, come in un salto mortale, torna sempre al punto di partenza.
|
|
Malerba Luigi
Storiette e storiette tascabili
br. Brevi storielle semplici, come esempi dell'inverosimile e acuta stupidità umana. Piene della migliore comicità di Malerba. I personaggi pensano molto ma pensano solo coglionerie, e spesso coglionerie ingegnose: Agrippone che cerca di produrre maiali a sei zampe; il bambino Tonino che fa l'anarchico per raggiungere all'inferno lo zio; Cesarino che non sopporta il passato remoto ma vive bene lo stesso; e poi il dirottatore di treni, il pittore che dipinge i rumori, e così via. Ma è una comicità piena di benevolenza verso questi stupidi eccentrici e la loro superiore stupidità.
|
|
Malerba Luigi; Ronchini G. (cur.)
Romanzi e racconti
ril. Il Meridiano propone una significativa selezione delle opere narrative: "La scoperta dell'alfabeto" (1963), "Il serpente" (1968), "Salto mortale" (1968), "Il pataffio" (1968), "Testa d'argento" (1988), "Il fuoco greco" (1990), "Le pietre volanti" (1992), "Fantasmi romani" (2006). Il saggio introduttivo è di Walter Pedullà, un critico che ha sempre accompagnato l'attività letteraria di Malerba, di cui sottolinea il carattere umoristico e dirompente e la capacità di smascherare i paradossi del reale.
|
|
Malerba Luigi; Ruozzi G. (cur.)
Tutti i racconti
ril. Luigi Malerba ha dedicato alla narrativa breve un'attenzione costante e duratura: raccolta di racconti è il suo libro d'esordio, "La scoperta dell'alfabeto" (1963), così come lo è "Sull'orlo del cratere", progetto incompiuto pubblicato postumo. Nel mezzo, intercalati ai romanzi, altri quattro libri di storie, uno a decennio. «Il tragitto è logico e conseguente» scrive Gino Ruozzi «sempre nell'ottica di un essenziale disorientamento, di una "pulce" che non lascia mai tranquilli. In quarant'anni di narrativa e di racconti Malerba conduce con caparbietà la propria indagine sulla natura sociale degli umani. Li osserva e descrive negli Appennini, nelle metropoli, nelle corti cinesi, vaticane e bizantine, nella civiltà agricola e in quella industriale, burocratica e tecnologica, nel presente e nel passato, ogni volta teso a scoprire "l'anello che non tiene" e che però, per assurdo, continua a tenere, riprodursi e moltiplicarsi.» Ma questo volume complessivo non attesta solo il lavoro sistematico di sperimentazione della forma breve compiuto da Malerba nell'analisi dell'uomo e della società: allo stesso tempo documenta anche un originale e lucido percorso di autoanalisi: «dietro i racconti» ha dichiarato lo scrittore «c'è sempre una prima persona».
|
|
Malgaroli Francesco
Passo
brossura Luce. Stroke. Buio. Passo. Queste quattro brevi parole rendono a pieno il prima e il dopo della vita di Francesco Malgaroli. Quarantacinque anni, una brillante carriera da giornalista, si trova improvvisamente a dover combattere una battaglia impari. Un ictus lo priva della sua indipendenza, della memoria, ma soprattutto della parola, detta e scritta, che è lo strumento del suo mestiere. Francesco non si arrende e, grazie anche ai suoi affetti più cari, trova dentro di sé la forza di ricominciare. E di raccontarsi in questo libro, spontaneo e sincero, che è un viaggio a ritroso, un ritorno a quel punto zero, che ha segnato la fine, ma anche un nuovo inizio.
|
|
MALHERBE HENRY
Le Jugement Dernier
Paris: �ditions de la Sir�ne. 1920. First edition. Paperback. Very Good. First Edition. Printed Wrapper 8vo - over 7� - 9� tall. Ill.: Marchand Jean. No.440/1000 copies on Lafuma. Woodcut designs by Marchand. Uncut and partly unopened. Covers thumbed and spotted. �ditions de la Sir�ne. paperback
书商的参考编号 : 015562
|
|
MALHERBE Henry
Aux Etats-Unis, printemps du monde.
Broch?. 121 pages.
|
|
Malineau Jean-Hugues
petits haikus des saisons
EDL 1996 32 pages 20x0 8x28 2cm. 1996. Relié. 32 pages.
书商的参考编号 : 500194715
|
|
Malinverni Laura
Il ramo di biancospino. Storie di donne del Quattrocento
br. Le vicende di Ippolita Sforza che da Milano si reca alla corte del Re di Napoli, sposa del figlio Alfonso d'Aragona. Un romanzo tutto al femminile che coinvolge le altre donne che regnavano accanto ai potenti dell'epoca. Una vicenda basata su una ricostruzione storica che racconta le donne di corte del Quattrocento.
|
|
Malinverno Annalisa
Segui sempre il tuo cuore
br. Gaia è una giovane donna dell'Italia del nord e la vita sembra sorriderle: ha un buon lavoro, una casa vicino al centro della città, cari e vecchi amici... e fascino da vendere; ma ha anche la convinzione che non sta vivendo la vita che avrebbe desiderato. Qualcosa cambia quando dopo la separazione con il suo compagno sceglie di fare un viaggio da sola. Al quale ne segue immediatamente un altro e un altro ancora. Decide di affrontare la profondità del mare lasciandosi coinvolgere al punto di innamorarsene intensamente. Quel mare che un giorno della sua vita, anni prima invece iniziò a odiare, a rifiutare nel tentativo di scappare dal male che le aveva fatto... Ricevendone in cambio questa volta dei doni inaspettati. Fra questi l'incontro con Youssef. La loro attrazione è forte. In poco tempo lui riesce a conquistarla; i due si avvicinano, fino a rendersi conto di non poter fare a meno l'uno dell'altra e di quel mare che li ha uniti. La vita di Gaia subisce una piacevole svolta. In quel luogo, dove non avrebbe mai immaginato di trasferirsi, diventa mamma e s'imbarca con Youssef e il loro bambino in una nuova avventura. Un giorno, però, accade l'inevitabile intorno a lei. Turbata e tormentata dai dubbi, per settimane continua a domandarsi: fino a che punto si deve combattere per rincorrere i propri sogni?
|
|
Malinverno Marco
Ciao (...è tutto un gioco...)
br. Patrizia Molinari è una giovane donna passata dalle stelle alle stalle. Un giorno, in un social network, incontra l'ingegner Francesco Nava, un uomo razionale ma con una grande voglia di trasgressione. Nasce una storia, inizialmente impostata sulla via del "sesso estremo"; ma la forte personalità di Patrizia si ribella a questa "amicizia particolare" e, per mezzo di un incredibile e diabolico piano, riesce ad incunearsi nella vita dell'uomo fino a diventarne la sconosciuta confidente dei più segreti ed inconfessabili desideri. Inizia così il cammino di Francesco sulla strada del "processo di consapevolezza", animato e sostenuto da Zia Carmen, la donna che gli parla virtualmente dalle sconosciute distanze di una chat e che egli crede essere la moglie di un personaggio famoso. I due si daranno appuntamento, dopo un estenuante gioco a distanza durato otto mesi, a Bruny Island in Australia, dove entrambi scopriranno sé stessi oltre ogni aspettativa.
|
|
Mall Sepp
I margini della ferita
brossura Sono gli anni Sessanta e in Alto Adige si cresce divisi, a seconda che si parli la lingua della libertà, il tedesco, o quella dei condomini di Harlem, l'italiano. Sono gli anni in cui due ragazzini immaginano di andare a Milano e sedersi a fianco di Mazzola sull'autobus, ma anche e soprattutto di essere in campo nella partita della domenica. Sono le prime sigarette e i baci rubati nel buio del cinema, sperando che nessuno venga a sapere che quella ragazza, insomma, è una "italiana". Nel frattempo il padre di uno di loro è prelevato improvvisamente di notte dai carabinieri, la madre piange lacrime nel grembiule e la sorella s'innamora di un soldato italiano. Nella stessa città ci sono anche Alex e la sorella che si prende cura anima e corpo di lui. Lei da sempre riempie le frasi tartaglianti di lui, gli fa da interprete e lo protegge. Eppure ora lo guarda impotente fare strane amicizie che lo portano lontano...
|
|
Mall Sepp
Stanze berlinesi
br. Alla morte del padre, Johannes realizza di non sapere molto dell'uomo che l'ha cresciuto. Ha vissuto con lui una parte della vita, gli è stato accanto nel corso della malattia, ma non ha mai potuto conoscerlo veramente. Ora che forse è troppo tardi per farlo, ora che non può più porre domande dirette, non resta che seguire le fuggevoli tracce che passo dopo passo lo portano a Berlino, dove il padre era stato giovane soldato negli anni bui del Novecento e dove aveva conosciuto Klara, segretamente custodita nel cuore fino alla fine. È l'incontro con questa donna che svela a Johannes un passato inatteso e pieno di significato e un'immagine del padre con cui finalmente confrontarsi. Delicato e profondamente umano, Sepp Mali racconta di come l'amore possa vincere la morte. «Stanze berlinesi» conduce il lettore in un viaggio nella Berlino di allora e di oggi e svela il mondo interiore di un personaggio che rifiuta in ogni modo di accettare che la morte di una persona significhi anche la sua scomparsa.
|
|
|