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‎Guerre 39/45‎

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‎Cavina Cristiano‎

‎Romagna mia!‎

‎br. Non avrei mai potuto scrivere questo racconto della mia Romagna senza gli anni di studio forsennato ai tavolini del Bar di Sopra, a Casola Valsenio (Paese dei Matti, di Alfredo Oriani, delle Erbe Aromatiche e dei Frutti Dimenticati). Mi sono ammollato nell'avventura di questo libro anche per dare un po' di pace alla folla di voci che mi fanno compagnia da una vita intera, e che non stanno mai zitte. In una terra di chiacchieroni come la nostra, popolata da gente che bacaglia da mattina a sera, il passato e il presente si mischiano in continuazione e niente ha mai davvero un principio e una fine. E come unità di misura, ho usato la mia dolcissima e sgangheratissima famiglia. Mi è stata donata una infanzia selvatica e ingavagnata, dignitosamente povera e felice, trascorsa in un minuscolo appartamento delle Case Popolari insieme a mia mamma e i miei nonni materni, gli unici nonni che abbia mai avuto; non avevo nemmeno bisogno di andare al cinema per godere di un qualche spettacolo, mi bastava aspettare l'ora di pranzo, e qualcosa di mirabolante sarebbe sicuramente accaduto. Sono uno degli ultimi della mia generazione a essere nato in dialetto, tra persone che parlavano solo quello, e sono cresciuto in una lingua meticcia italiano romagnola in cui le cose accadevano diversamente.‎

‎Pincio Tommaso‎

‎L'Hotel a zero stelle. Inferni e paradisi di uno scrittore senza fissa dimora‎

‎br. Ho immaginato il mio albergo ideale. Un hotel a zero stelle i cui ospiti tipo dovrebbero essere i vagabondi dell'anima, coloro che ancora gironzolano alla ricerca di sé, senza troppa arte né parte. In questo albergo non poco scalcinato si può stare fin quando si desidera, perlomeno fintanto che non si è diventati ciò che si è. L'ospite può starsene chiuso in camera, leggendo o riflettendo sul proprio passato o su cosa intende fare del proprio futuro. Se ne ha voglia, può scendere dabbasso e scambiare quattro chiacchiere con il portiere tuttofare dell'albergo, che ha sempre qualcosa da dire, qualche lezione di vita da impartire. Inoltre, diversamente dai normali alberghi, l'ospite può esplorare l'edificio dal piano terra sino al tetto, dal quale è possibile ammirare un magnifico cielo stellato nelle serene notti di luna nuova. Si può persino bussare alla stanze degli altri ospiti, i quali, essendo vagabondi dell'anima anch'essi, saranno più che felici di accogliervi e scandagliare in vostra compagnia il senso dell'esistere e tutte le questioni a questo senso legate, che sono poi la chiave per orientarsi nel mondo all'esterno, spesso assai meno inospitale del vostro albergo. Solitamente, un buon albergo a zero stelle si compone di quattro piani perché così vuole il mito della conquista di sé, articolato, come noto, in quattro fasi. Alla maniera del viaggio dantesco per i regni ultramondani, il viandante in cerca di sé passa dallo smarrimento in qualche selva oscura a tre fasi successive.‎

‎Favetto Gian Luca‎

‎Se dico radici dico storie‎

‎br. Ognuno di noi è la somma delle esperienze che ha fatto, delle persone che ha incontrato e dei luoghi dove è stato, dei libri che ha letto e dei film che ha visto, delle storie che ha ascoltato. Per questo "le radici sono sempre plurali" e sono sempre in movimento, in continuo divenire: "rispetto all'identità, le radici sono il cammino, sono le strade, più lievi da percorrere e da portare come bagaglio, perché camminano insieme con noi". Seguendo la fitta rete dei loro incroci e delle loro divaricazioni, Gian Luca Favetto racconta radici che, come per ognuno di noi, si diramano nello spazio e nel tempo: radici che nascono da un torrente, da un campo di calcio, da una pagina scritta, da uno schermo cinematografico. Parte dal Vietnam, dove ha radici il suo albero genealogico, e ci porta nella campagna piemontese, a Venezia, a Benares, a Madrid, in Giappone, per farci conoscere le persone che, anche con un solo sguardo, hanno cambiato il corso della sua vita. Perché "se insegui radici trovi persone"; perché è il racconto che incatena e incanta, incastonando ogni momento nelle nostre vite. "Le vite sono fatte di storie più che di atomi e ciascuno ha le sue, ciascuno è le sue storie. Diventano sue anche quelle degli altri, se ascoltate, poiché l'ascolto le fa rivivere. E nelle storie affondano le radici".‎

‎Kuruvilla Gabriella‎

‎Milano, fin qui tutto bene‎

‎ill., br. Fruttivendoli e internet point cingalesi, ristoranti e alimentari sudamericani, macellerie e kebab arabi, centri-massaggi e incasinatissimi bazar di cinesi multitasking dove tra cellulari e computer trovi anche delle parrucche, se il taglio a 8 euro del negozio accanto non è proprio un capolavoro: siamo in via Padova, in viale Monza, in via Sarpi, in piazzale Corvetto, all'Isola e in Porta Venezia. Siamo a Milano, città del nuovo millennio, che non è "Parigi, dove paghi di più ma puoi fermarti al tavolino quanto vuoi. Siamo a Milano, dove tutto se fa de pressa: velocemente". Siamo in giro con Anita, Samir, Stefania, Tony, Gioia, Pietro, Laura e Lejla, tra panchine e bar dove anche gli incontri e gli amori vanno di corsa.‎

‎Milani Mino‎

‎La guerra sia con me. Vita immaginaria di san Rocco‎

‎brossura‎

‎Seneca Lucio Anneo; Marziano N. (cur.)‎

‎Dialogorum libri-I dialoghi. Vol. 3‎

‎brossura‎

‎Conrad Joseph‎

‎Lo specchio del mare‎

‎brossura‎

‎Quacquarelli Mario; Tavernese Teseo‎

‎Il corsaro di Napoleone. Capitan Bavastro‎

‎brossura Capitan Bavastro è stato il corsaro più famoso d'Italia. È realmente esistito, ma le sue imprese lo hanno reso una leggenda. Genovese di nascita, abile mercante e avventuriero di gran classe, è stato corsaro al soldo di Napoleone contro la Marina inglese, ha aiutato i profughi francesi durante il Terrore, ha combattuto al fianco di Simon Bolivar in America Latina, si è scontrato con i pirati barbareschi nelle acque del Mediterraneo. Generoso e appassionato, quando Genova subì il blocco navale inglese si schierò con Napoleone e cedette alla città tutte le sue ricchezze per organizzare la difesa. Il romanzo della vita spregiudicata e romantica di Capitan Bavastro è una straordinaria storia di mare che si intreccia con gli eventi che hanno sconvolto l'Italia e l'Europa tra Settecento e Ottocento.‎

‎Cunningham Walter; Caprara G. (cur.)‎

‎I ragazzi della luna‎

‎ill., br. La storia del successo americano nella corsa verso la Luna degli anni Sessanta, e l'autobiografia - a tratti ironica - di un ex marine e pilota militare che, nell'ottobre del 1968, volò sull'Apollo 7, la prima missione umana del programma. Ma anche una riflessione sulle regole non scritte dell'astropolitica che governava "l'ufficio astronauti" negli anni d'oro della corsa allo spazio, e lo spaccato di una realtà mitizzata che ne evidenzia luci e ombre. Cunningham prende spunto dal disastro dell'Apollo 1, nel gennaio del 1967, prova a terra con incendio e morte dei tre astronauti, che l'ha toccato da vicino, come membro dell'equipaggio di riserva prima e della commissione d'inchiesta subito dopo. Da una parte critica Armstrong e Scott per la maldestra gestione della missione Gemini 8 e per la sua troppo frettolosa conclusione (marzo 1966), dall'altra sostiene che nessun altro avrebbe saputo fare meglio di Armstrong nell'allunaggio dell'Apollo 11 (luglio 1969) e che la missione di Scott sulla Luna, Apollo 15 (luglio 1971), rappresentò la migliore esplorazione scientifica di tutto il programma Apollo. Un libro che aiuta a capire cosa ha reso grande il programma Apollo e suggerisce cosa fare per recuperare lo spirito di allora e ripartire per i nuovi e più avvincenti orizzonti che ci aspettano.‎

‎Fusco Gian Carlo‎

‎Viaggio in Versilia. L'estate del «boom»‎

‎br. Anni Sessanta. La guerra è ormai un ricordo, il "boom" economico una realtà. Gli italiani in vacanza si godono gli agi e il lusso delle ferie prolungate fra concorsi di bellezza, file di sedie a sdraio, ombrelloni e piste da ballo. Gian Carlo Fusco racconta vizi, tic e manie della nuova borghesia del dopoguerra, alternando effervescenza espressiva, tono affabulatore e gusto del dettaglio umoristico.‎

‎Milani Mino‎

‎Piccolo destino‎

‎br. Un piccolo destino che l'arte di grande scrittore ha trasformato nel romanzo di una vita dove s'intrecciano storie collettive e individuali, uomini illustri e ragazzotti di campagne, le grandi città e i paesi della Bassa, i personaggi dei romanzi e le persone reali. Ci sono in queste pagine gli anni duri del Secondo conflitto mondiale, l'Italia povera ma bella del dopoguerra, il mondo degli giornali e delle case editrici degli Sessanta e Settanta, le passioni politiche, le emozioni letterarie e le riflessioni su una "vita semplice" vissuta pienamente. Mino Milani, classe 1928, dopo aver regalato romanzi indimenticabili a tre generazioni di lettori, si concede il divertimento di passare la pagina e di diventare come uno dei suoi personaggi. Come Tommy River, Efrem, Martin Cooper che in epoche e in mondi diversi vivono avventure straordinarie senza mai smettere di essere antieroi, così Milani ha attraversato otto decenni di vita italiana, viene da credere, solo per il piacere di poterli raccontare con il suo stile inconfondibile, leggero e impeccabile.‎

‎Cavaliere Alberto‎

‎H2O. Chimica in versi‎

‎br. Da quando Alberto Cavaliere, giovane studente di chimica, scrisse questo libro come reazione a una solenne bocciatura all'esame, imparare i fondamenti completi della chimica organica e inorganica, dall'idrogeno ad acidi e basi, è diventato facile e divertente anche per gli studenti più ostinati. Questo libro, che al suo apparire conquistò subito il pubblico, è un classico della letteratura, per studenti ma anche per lettori curiosi che non devono sostenere esami e concorsi: è insieme una lettura fresca e arguta e un prontuario mnemonico completo e impeccabile dal punto di vista scientifico.‎

‎Stevenson Robert Louis‎

‎Viaggi con un somaro nelle Cevenne‎

‎br. Amante dell'avventura e della natura nelle sue opere, Stevenson fu un grande viaggiatore nella vita. Negli anni Settanta dell'Ottocento percorse la regione montuosa delle Cevenne, nel Sud della Francia, a dorso di un'asina, con un bagaglio leggero e un rudimentale sacco a pelo di sua ideazione, di cui era molto fiero. Questo racconto, scritto nel 1879, è il resoconto del viaggio in cui, sullo sfondo di villaggi animati da personaggi pittoreschi e di sentieri che serpeggiano fra boschi e montagne, l'autore si abbandona a riflessioni storiche sulle sanguinose lotte di religione che hanno interessato la regione e che gli ricordano quelle del suo Paese di origine. Ma la vera protagonista è l'asina Modestine, con la sua andatura lenta ma costante e il suo carattere mite, che stabilisce un affettuoso rapporto di vicinanza con il suo compagno di viaggio, dai primi e faticosi passi al triste momento del distacco. Un'affascinante avventura nella Francia di fine Ottocento e un'appassionante storia di amicizia tra un uomo e un'asina.‎

‎Pastacaldi Paola‎

‎L'Africa non è nera‎

‎br. Dietro le spalle la miseria, davanti il sogno di un posto al sole che il Duce ha promesso agli italiani. Terra, denaro, lavoro, benessere e donne, le belle africane: questo immagina Francesco, mentre si fa largo a spintoni sulla scaletta del Cesare Battisti, dove si accalcano decine di viaggiatori, commercianti, imprenditori e militari, diretti in Eritrea. L'Africa sarà da quel momento il suo destino e la bella città di Asmara la sua piccola patria. Quello di Francesco è il romanzo degli italiani che hanno investito tutto nell'epopea coloniale, ma che alla fine hanno conosciuto la sconfitta e la prigionia sotto gli inglesi o la fuga sulle navi bianche. Ma, anche quando il tutto è svanito da tempo, Francesco resta in Eritrea e ne segue il destino: il declino economico della colonia e poi l'amministrazione militare britannica. La sua vita e quella della figlia Lidia restano irreversibilmente intrecciate alla storia di un popolo che volevano conquistare e da cui sono stati invece conquistati. Un romanzo eroico e amaro, denso di personaggi straordinari che incarnano tutte le contraddizioni di quelli che sono stati chiamati gli italiani d'Africa.‎

‎Cecchi Doretta‎

‎Il gatto Celeste e il segreto di Picasso‎

‎br. Un intrigo con i baffi, per amanti dei gatti e dell'arte. Un critico d'arte studioso di Picasso, una banda di animali capitanata dal gatto quasi siamese Celeste e un mistero attorno al celebre affresco di Picasso Les Clefs d'Antibes del Castello Grimaldi. Intralciati dalla sgradevole segretaria del Museo, il critico e i suoi felini finiranno per dimostrare una rivoluzionaria teoria sulla vera origine dell'opera d'arte. E confermare che dietro a ogni capolavoro c'è sempre un gatto.‎

‎Magni Emilio‎

‎Richén il principe della zolla‎

‎br. Nella vita di Enrico Conti, detto Richén, intraprendente contadino in quel di Erba, si specchia quasi un secolo di storia: nasce nel 1868, muore negli anni Cinquanta. Sono anni cruciali, dai giorni della magica comparsa della ferrovia attraverso due guerre, sino al periodo della trionfante urbanizzazione e della speculazione edilizia. Oscillando fra il lirismo dell'ormai tramontata vita dei campi, gli amori, i drammi personali (un figlio di Richén caduto nella Grande Guerra, un altro rovinato dalle febbri) e le grandi vicende collettive, Magni ci restituisce un vivido ritratto di come eravamo, attento ai minimi particolari della vita quotidiana: un'emozione che si fa analisi critica di come, alla fine, le terre dei contadini sono state utilizzate e quindi di come è nato il nostro presente.‎

‎Serino Francesco‎

‎La vera storia della Repubblica delle banane. 1954: la CIA in Guatemala‎

‎br. «Se ci fosse stata scelta, sarebbe stato meglio per il Guatemala vivere sotto il dominio comunista che convivere per 50 anni con la United Fruit.» Jacobo Árbenz, presidente del Guatemala Sotto l'amministrazione repubblicana di Dwight D. Eisenhower, nel 1953 la CIA e il Dipartimento di Stato USA progettarono un secondo colpo di stato in Guatemala (il primo, poi fallito, fu approvato l'anno prima da Harry Truman). L'obiettivo era quello di ristabilire un governo più vicino agli interessi della United Fruit Company, multinazionale produttrice di banane - conosciuta oggi come Chiquita - nonché gestore dell'intero sistema dei trasporti e delle comunicazioni del Paese, la quale con la Rivoluzione democratica del 1944 aveva visto enormemente ridotto il proprio potere. Dopo le dimissioni del presidente Árbenz, accusato di «comunismo» e costretto a un interminabile esilio, una lunghissima serie di governi fantoccio ha finito per decapitare ogni movimento d'opposizione. Nasce così nel sangue, dominata dalla corruzione e dalla violenza, la classica Repubblica delle banane, ancor oggi un luogo nel quale si perpetuano «stragi a riflettori spenti».‎

‎Preti Marco‎

‎Il corno del vento‎

‎br. «La vetta del Corno del Vento luccicava altissima, ancora nel sole. Un pennacchio di neve rosa si alzava dalla cupola di granito del bunker austriaco stagliandosi nell'aria trasparente. Sembrava il fuoco di una fiaccola olimpica.» Adamello estate 1917. A un gruppo di alpini viene affidata la missione di impossessarsi del bunker costruito dagli austroungarici in cima al Corno del Vento. L'impresa è disperata e grande, ma ancor più grande è la loro audacia. È infatti da quella postazione fortificata, a 3440 metri di quota, che i Kaiserjäger tengono sotto scacco l'avanzata delle truppe italiane sul Pian di Neve. A condurre la cordata di alpini è Brando dei Rambaldi, un ventiseienne sottotenente del Gruppo Skiatori dell'Ortler che già conosce la parete. Rimasto solo, asserragliato nel bunker sottratto al nemico, il giovane ufficiale terrà sotto controllo l'intero versante orientale dell'Adamello. La sua storia e il suo coraggio attireranno verso il Corno del Vento persino lo scrittore inglese Rudyard Kipling, accompagnato da una giornalista americana.‎

‎Cecchi Doretta‎

‎Il gatto Celeste e il segreto di Leonardo‎

‎br. Una nuova avventura del professor Leo Santini, famoso esperto di Picasso, e Celeste, il suo gatto quasi siamese, costretto a seguire il suo padrone a Milano dove curerà l'allestimento di una prestigiosa mostra fotografica dedicata agli abiti dei grandi artisti degli anni d'oro della Costa Azzurra, durante la Fashion Week di gennaio al Castello Sforzesco. Verranno esposti anche famosi disegni del grande Leonardo. Celeste dovrà salvare l'amatissimo Leo, trascinato suo malgrado nel vortice del mondo della moda, da ingombranti presenze del passato, e lo farà con l'aiuto di due splendidi bassotti, una materna cameriera, l'amico e factotum Lulù, la cavia Nocetta, e la colonia felina del Castello Sforzesco. Un nuovo intrigo coi baffi che, inaspettatamente, svelerà a Milano uno sconosciuto capolavoro di Leonardo da Vinci.‎

‎Zanello Donatella‎

‎Tutti i colori del mare‎

‎br. «La nave bianca divenne la mia casa e tutta la mia vita mise radici nel mare.» Sulle sponde del Golfo dei Poeti si snodano i racconti di tre generazioni, tutte, in un modo o nell'altro, legate dal mare. Sul filo dei ricordi si naviga lungo un secolo di storia, tra marittimi con il cuore a terra e i piedi saldati sul ponte delle navi commerciali che all'inizio del Novecento facevano la spola con l'America. Si attraversano le onde burrascose della Prima e della Seconda guerra mondiale e poi gli anni del Dopoguerra e del benessere che fanno sprofondare i valori del mare antico. Il mare che cambia ed è sempre uguale, su cui uomini e donne navigano in un lungo viaggio tra passato e futuro.‎

‎Forrest David‎

‎E a mio nipote Albert lascio l'isola che ho vinto a Fatty Hagan in una partita a poker‎

‎br. Gran Bretagna, primi anni settanta. Un'isoletta nella Manica, al di fuori delle acque territoriali inglesi: pochi metri di rocce e scogli, nessun albero e una nutrita popolazione di gabbiani. Agli occhi del giovane Albert - ne è appena diventato il proprietario grazie all'eredità dello zio Alt, che l'ha vinta in una leggendaria partita a poker - l'isola ha un'unica attrattiva: la bellissima Victoria, figlia di un avvocato, che vi si reca ogni giorno a prendere il sole. Una sera i due rimangono soli avvolti in una fitta nebbia e, mentre Albert si accinge a sedurre la ragazza, un peschereccio della marina sovietica si incaglia sugli scogli. Più che dall'invasione della sua proprietà, Albert è sconvolto dallo scoprire che il peschereccio è in realtà una sofisticata nave spia. Il padre di Victoria consiglia al protagonista di affittare ai russi parte dell'isola per una cifra altissima, in attesa di disincagliare la nave. L'Unione Sovietica accetta con entusiasmo, conquistando una postazione radar nel cuore delle acque inglesi. La risposta degli Stati Uniti non si fa attendere: in poco più di un'ora affittano l'altra metà dell'isola e vi sbarcano un reparto di marines. Gli occhi del mondo sono puntati sull'isola di Albert, che riproduce in miniatura le tensioni della Guerra fredda: le due superpotenze si affrontano armate, separate da una barriera di filo spinato sorvegliata da un mastino asmatico e da una striscia di rocce, dove sono piantate le tende inglesi.‎

‎Pispisa Guglielmo‎

‎Voi non siete qui‎

‎br. Walter Chiari, avvocato messinese, non è parente di Walter Chiari, attore di origini pugliesi. Non gli assomiglia neppure; d'altronde, dovrebbe? Walter Chiari - l'avvocato, s'intende - aveva una passione per la letteratura, ma ha ciso di studiare giurisprudenza perché, bravo figlio degli anni ottanta, è stato allevato nel culto del denaro. Oggi Walter Chiari ha un impiego noioso una moglie frustrata, un figlio incline ai silenzi risentiti: una vita piatta. Un giorno, però, tutto cambia. Walter torna dalle vacanze, perde il lavoro, conosce una donna sensuale e misteriosa, erede di una famiglia altolocata, e la sua esistenza si trasforma; o meglio si deforma, e Walter si trova invischiato prima in un'irrequieta relazione extraconiugale - nata letteralmente ai bordi di una strada - e poi in un piano losco e intricatissimo in cui, fra polticanti corrotti e compiacenti frammassoni, rischia di essere l'unico con una coscienza. Che è subito pronto a mettere a tacere. Eppure qualcosa non quadra. Chi è il criptico seccatore che mette in guardia Walter atttraverso Facebook? E che cosa c'entrano i massoni con un delicato sistema di comunicazioni satellitari messo a punto dall'esercito americano? le date si confondono, si aggrovigliano, si scambiano e nella Russia degli oligarchi, degli alberghi di lusso, delle prostitute in limousine Walter Chiari si trova a camminare sull'orlo dell'abisso.‎

‎Fuentes Carlos‎

‎Il gringo vecchio‎

‎br. Nel 1913 Ambrose Bierce, scrittore e giornalista statunitense ormai settantenne, noto per un pessimismo tanto radicale e beffardo da valergli il soprannome di Bitter, "l'amaro", scrisse agli amici parole d'addio, entrò in Messico attraversando il Rio Grande e - si dice - si unì alle truppe rivoluzionarie di Pancho Villa, per poi svanire nel nulla. Il mistero della sua scomparsa ha affascinato generazioni di scrittori, e il suo mito rivive nell'abbagliante immaginazione di Carlos Fuentes. Una morte gloriosa, anche se per una causa in cui non crede: a questo aspira Bierce, gringo vecchio e tormentato, montando una cavalla bianca sotto il sole arrabbiato e il vento crudo del deserto di Chihuahua. Terre abbandonate, fangaie, saline, vecchie miniere. Terre di indios non sottomessi, spagnoli rinnegati e disgraziati ladri di bestiame. Lo assillano i ricordi della guerra civile - Nono Reggimento dei Volontari dell'Indiana -, e la frivola civiltà nordamericana continua a solleticare il suo glaciale cinismo, già spinto al parossismo dalla tragica perdita di due figli. Meglio dunque morire per mano d'altri che di vecchiaia o di suicidio. Meglio la rivoluzione. In Messico il gringo vecchio entra in contatto con Tomás Arroyo, giovane generale di Villa, arrogante e passionale, e con Miss Harriet Winslow, compatriota ingenua e testarda che si ostina a non abbandonare l'hacienda dove è stata chiamata come insegnante, persino dopo la fuga dei proprietari.‎

‎Tuena Filippo‎

‎Memoriali sul caso Schumann‎

‎br. Il 27 febbraio 1854, in piena crisi artistica ed esistenziale, Robert Schumann esce dalla propria abitazione di Dusseldorf e si butta nelle fredde, nere acque del Reno. Salvo per miracolo, viene affidato alle cure del dottor Richarz e internato nel manicomio di Endenich, dove rimarrà fino alla morte, perseguitato da voci incorporee che lo accusano di non essere l'autore della sua musica e solo occasionalmente visitato da allievi e protetti, fra cui il prodigioso Johannes Brahms. Non rivedrà mai più l'amata moglie Clara e i figli. Intorno a questa follia - e alle enigmatiche Variazioni del fantasma, che Schumann sosteneva gli fossero state dettate dallo spettro di Franz Schubert - Filippo Tuena costruisce un romanzo a incastro, un congegno narrativo che dissimula la finzione e sfrutta sei punti di vista diversi - da un'anziana amica di Robert e Clara a Ludwig Schumann, affetto dallo stesso male del padre - per sondare il mistero che ancora circonda gli ultimi anni di Schumann e i suoi rapporti con la moglie e con Brahms, l'allievo dal volto angelico arrivato nella vita della coppia sei mesi prima del tentato suicidio e destinato a giocare un ruolo centrale non solo nella vita del Maestro, ma anche nella storia della musica. L'autore utilizza lettere, stralci di diari, partiture per raccontare una storia di arte e pazzia che ha i toni foschi di un romanzo gotico.‎

‎Permunian Francesco‎

‎Costellazioni del crepuscolo‎

‎br. Ogni scrittura nasce da un fantasma primordiale. Quello di Francesco Permunian ha le movenze ossequiose di un servo mefistofelico, maledetto, oscuramente felice, uno spettro incarnato che trama nell'ombra, si muove con grazia ruffiana, e camuffa nei panni carnevaleschi da vassallo di una vecchia signora un dolore inestirpabile. Perché ogni fantasma per esistere ha bisogno di una maschera: fuori dalla sua vituperabile scena è solo una sagoma, un sibilo notturno. È solo un uomo. "Costellazioni del crepuscolo" è la cronaca di una stagione all'inferno, una discesa negli inferi letterari di uno scrittore che ha fatto dell'incubo e dell'ossessione non soltanto la sua riconoscibile cifra stilistica, ma un minuzioso pantheon, tenebroso e ancestrale, di assoluto valore. È anche, e soprattutto, la tormentata ricerca di una tortuosa risalita purgatoriale, durante la quale i personaggi delle storie e il loro autore sembrano ostacolarsi a vicenda per la conquista della luce. Nell'opposta attrazione di due cariche elettriche - quella subdola e diabolica e quella anelante alla purificazione - "Costellazioni del crepuscolo" unisce, per trascenderli, i due romanzi più emblematici di Permunian, "Cronaca di un servo felice" e "Camminando nell'aria della sera", introdotti dalla prefazione di Salvatore Silvano Nigro e accordati da testi inediti che frangono il confine tra prosa e poesia, portando alla luce figure grottesche in agguato da anni, sfuggite alle storie principali e in ultimo tornate per vendicarsi. Sono loro ad accompagnare il lettore in un viaggio minaccioso e spettrale, dalle stanze arcadiche ed erotomani del servo felice alle luci crepuscolari di una provincia italiana allucinata e perversa, spiata dal grande occhio di un vecchio medico che assiste dalla finestra del suo studio a tutte le follie, tutti gli avvelenati turpiloqui di un paese che ricorda, nella sua caustica tragedia, l'intera Terra.‎

‎Schwarzenbach Annemarie‎

‎Fuga verso l'alto‎

‎br. Declivi bianchi, oceani di neve, cime frastagliate, impassibili e mute; spazi immensi. Vuoti. La fatica della salita, la vertigine della discesa: sugli sci, il vento in faccia, vicino al cielo e lontano da tutto. Dopo otto anni passati in Sudamerica, Francis von Ruthern - figlio di uno Junker prussiano - si rifugia in una vacanza infinita, senza ieri e senza domani, solo un corpo da sfinire e giornate sempre uguali. La sera, tra alberghi di lusso e sale da ballo, incrocia chi come lui, estraneo a se stesso, non vuole più lasciare quella neve che ferma il tempo, dona il silenzio, promette l'oblio. Durante la sua assenza, il mondo aristocratico a cui apparteneva è sparito, spazzato via dalla crisi: la madre che amava è morta, la tenuta di famiglia perduta per sempre; Francis non ha più radici, identità, appartenenza. La Storia, intanto, avanza e travolge: il nazismo è agli albori, mai nominato eppure onnipresente; e allora meglio la fuga, meglio sciare e dimenticare, meglio bere e incontrare donne belle e tristi che non possono consolare, meglio non tornare laggiù, dove suonano i tamburi di guerra. "Fuga verso l'alto" è uno degli ultimi romanzi scritti da Annemarie Schwarzenbach, composto nel 1933 quando Hitler saliva al potere. Prodotto di un tempo violento e terminale, immerso in un milieu mitteleuropeo evidente nella ripresa degli spazi rarefatti e nel senso soffocante di attesa che richiamano "La montagna incantata" di Thomas Mann...‎

‎Tuena Filippo‎

‎Com'è trascorsa la notte. Il sogno‎

‎br. Una notte trepida e incantata, interminabile, una notte animata da fate e folletti, da innamorati resi ciechi dai volubili capricci della passione, da attori che sfuggono al loro copione. È il "Sogno di una notte di mezza estate", che Filippo Tuena rievoca esplorandone le profondità più nascoste, impadronendosi del testo shakespeariano e lasciandosene possedere, per dare vita a un romanzo che è, insieme, un atto d'amore nei confronti della letteratura. E di una donna misteriosa, sfuggente come una "princesse lointaine" della tradizione cortese, a cui uno scrittore senza nome rivolge un lungo canto, convocando i personaggi di William Shakespeare - Ermia e Lisandro, Teseo e Ippolita, Titania e Oberon, Bottom con la sua testa d'asino e il beffardo Puck - perché intessano una volta di più le loro trame e, così facendo, lo aiutino a riconquistare l'amata. Paradigmi di una fenomenologia dell'amore sensuale, effimero, gioioso o incomunicabile, destinato alla sconfitta eppure irreprimibile, questi personaggi diventano - in Com'è trascorsa la notte - emblemi di una condizione universale, trasfigurata, nelle ultime pagine, in visioni del cosmo in cui corpi celesti e corpi umani sembrano soggetti alle stesse forze di attrazione e ripulsa. L'esito è una sinfonia di riprese, contrappunti e variazioni, il cui inestricabile fil rouge è il magico distillato di viola del pensiero che, versato sulle palpebre degli addormentati dal folletto Puck, fa cadere chiunque nell'incantesimo d'amore, o funge da narcotico per lenire l'amarezza che sorge insostenibile quando ci si rende conto che il domani sarà doloroso e l'amato perduto per sempre. Seguendo la scia di questo distillato portentoso, Filippo Tuena compone un romanzo immaginifico in cui saggio e narrazione si fondono in un'armonia gioiosa e perturbante, intima e fiabesca. E trascina il lettore, pagina dopo pagina, a un finale inatteso e spiazzante, in cui amore e morte giungono a coincidere in un ultimo atto, in un ultimo attimo di sogno.‎

‎Cuzzi M. (cur.)‎

‎Naufragi. Storia d'Italia sul fondo del mare‎

‎br. Inabissati, sommersi, trascinati nei fondali marini, nei gorghi segreti degli oceani. Dispersi da un'onda feroce, da un'onda dolce condotti in salvo su spiagge remote. L'acqua e le sirene, i vapori e l'acciaio: i sogni degli italiani hanno da più di un secolo la forma di navi ciclopiche, transatlantici, vaporetti, motoscafi, petroliere che solcano tempeste e maree in cerca di fortuna o di un destino. "Naufragi" è il libro delle più famose sventure marittime italiane. Quella di Sebastiano e Agnese, due innamorati partiti per l'America sul Titanic e separati per sempre in quella notte che risuonava di violini e crepitio di ghiaccio; del comandante Paul Winter e dei passeggeri del Baron Gautsch, affondato da una mina; del Principessa Mafalda, colato a picco poco prima di arrivare al Nuovo Mondo; dell'Andrea Boria, sfiancata dallo scontro con una nave mercantile; della Luisa, divorata dalle fiamme nel porto di Bandar Mashur; della London Valour trafitta e affossata dagli scogli; dell'Acnil 130 travolto da un tornado; dell'Angel rovesciato dai colpi dei marosi; della Tito Campanella scomparsa nella furia di un mare forza otto; della Moby Prince inondata di greggio dopo lo scontro con una petroliera; della Costa Concordia, e della sua tragica storia ancora oggi non del tutto risolta. "Naufragi" è un registro degli scomparsi e dei sopravvissuti, dei sognatori e delle vittime sacrificate dal destino; una narrazione corale delle disgrazie marittime e dei miracoli italiani che riscopre cronache indimenticabili della nostra storia, riportandone alla luce i momenti più drammatici, emozionanti, leggendari, e unendo le voci dei naufraghi a quelle dei loro parenti, amici, colleghi, vedove, bambini, e a quelle degli sfortunati che ancora oggi reclamano una fine ufficiale, una morte accertata, e lanciano strazianti grida dal fondo del nostro mare.‎

‎Moster Andreas‎

‎Siamo vissuti qui dal giorno in cui siamo nati‎

‎ril. Villaggio di montagna che vive di estrazione di calcare. Arriva uno straniero. In silenzio, lo straniero volta le pietre che stanno in cima al muro della piazza. In silenzio, lo straniero innesca la rivolta. È stato incaricato dal proprietario della cava di verificarne la produttività. Ma la cava è esaurita, il villaggio è condannato. L'orologio della stazione ticchetta. Un incidente, poi scompare una ragazza. La ritrovano nel bosco, cadavere stuprato. Sguardi sospettosi, sguardi minacciosi, lo straniero diventa il capro che deve espiare tutte le colpe di tutte le generazioni: quella dei padri padroni violenti; quella delle nonne e delle madri che l'hanno sempre accettato; quella delle figlie che madri ancora non sono ma inesorabilmente lo diventeranno. A meno che il treno non scenda finalmente verso valle, verso le città del mondo, verso un altro destino. Siamo vissuti qui dal giorno in cui siamo nati è la fiaba nera di una storia eterna, la storia della ferinità umana che si dà un ordine e poi è ferinità lo stesso, mascherata da società civile, col suo teatrino delle apparenze da salvare e le regole che fanno bene solo a chi comanda. È la storia dell'asfissiante brutalità fisica e psicologica del villaggio in cui tutti viviamo, resa da una polifonia di voci di ragazze, uomini e animali che si intrecciano e creano un rarefatto e doloroso canto universale. È la storia di uno spaziotempo indivisibile, infrangibile, monolitico, contro cui l'essere può solo schiantarsi - o da cui, al più, fuggire per esplorare l'alterità, assecondare la voglia di conoscenza, la speranza che non cessa.‎

‎Orecchio Davide‎

‎Città distrutte. Sei biografie infedeli‎

‎ril. In Città distrutte, fascismo, comunismo, guerra fredda offrono lo sfondo tutt'altro che inerte a sconfitte e atti mancati di questi personaggi in cui scorre sangue umano. Inanità e sopraffazione segnano le tappe di formazioni impossibili, di un puntuale «disavvenire»: una giovane desaparecida regala la propria identità a una compagna di cella; un anziano bracciante molisano non trova riscatto come deputato del Pci dopo una vita di fallimenti; una poetessa muore senza aver pubblicato neppure una riga. Il secolo breve si è lasciato alle spalle un paesaggio di macerie. Davide Orecchio vi si aggira come un archeologo, chiedendosi che fine abbiano fatto le vite finite: tenta di rintracciare il fantasma di due spalle e un sorriso, i risvegli, le domeniche al parco, i sopori di un uomo. Non racconta la Storia ma la storia di un desiderio. Tra camposanti e bombe inesplose, ritrova suppliche che scivolano tra i denti come infissi in rovina, labbra stinte come intonaci, ricostruisce con i cocci la forma di ciò che non è stato mai. Perché, se la vita è un reperto e il passato è solo carta, scrivere una città distrutta - una biografia - è costruire un'ipotesi attorno a un'assenza. Ecco allora che lo stile dischiude il suo compito: dare forma al vuoto. Ecco la letteratura come ribellione velleitaria all'oblio, riscatto di una materia di calcinacci, frantumi e vestigia quando tutto è ormai compromesso e disgregato. Ecco sei vite che avrebbero potuto essere ma non sono state, come quelle di ognuno di noi. Postfazione di Goffredo Fofi.‎

‎Atkinson Kate‎

‎Vita dopo vita‎

‎ril. In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, e nessuno riesce a salvarla. In una gelida notte di febbraio del 1910, a Londra nasce una bambina. Il cordone ombelicale è stretto intorno al suo collo, ma il medico di famiglia, giunto proprio all'ultimo istante, lo taglia e permette alla piccola di respirare. Inizia così la vita straordinaria di Ursula Todd, una vita che, nel corso degli anni, verrà spezzata più e più volte, mentre l'umanità si avvia inesorabilmente verso la tragedia della guerra. Vita dopo vita, Ursula troverà la forza di cambiare il proprio destino, quello delle persone che incrocerà e quello del mondo intero?‎

‎Van Dyken Rachel‎

‎Ricordati di amare‎

‎ril. Da quattro anni, Gabe Hyde vive in una menzogna. I suoi amici lo conoscono come un ragazzo allegro, sfacciato, che ama divertirsi e tornare a casa ogni sera con una conquista diversa. Nessuno sa che quella è una maschera che Gabe si è cucito addosso per nascondere la verità al mondo, lo stesso mondo che un tempo lo adorava come un idolo e che adesso, se scoprisse il suo segreto, lo trascinerebbe nel fango. E tutto per un unico, terribile errore che ha distrutto ciò che aveva di più caro. Dilaniato dal rimpianto e dal senso di colpa, Gabe è convinto di non avere più diritto di essere felice. Almeno finché non incontra Saylor. Sorriso innocente e luminosi occhi azzurri, Saylor è la classica brava ragazza cui di solito basta un'occhiata per capire che Gabe è un poco di buono dal quale è meglio stare alla larga. Invece lei è la sola in grado di leggere nel suo cuore. E a credere che meriti una seconda occasione. Ma l'amore che li lega darà a Gabe la forza necessaria per ricominciare o trascinerà anche Saylor nell'abisso?‎

‎Pirotte Emmanuelle‎

‎Oggi siamo vivi‎

‎ril. Dicembre 1944. I tedeschi stanno arrivando. Il prete di Stoumont, nelle Ardenne, ha un'unica preoccupazione: mettere in salvo Renée, un'orfana ebrea nascosta nella canonica. E, d'un tratto, il miracolo: una camionetta con due soldati americani si ferma davanti alla chiesa e lui, di slancio, affida a loro la piccola. Ma quei due soldati hanno solo le divise americane: infatti si chiamano Hans e Mathias e sono spie tedesche. Arrivati in una radura, Hans prende la pistola e spinge la bambina in avanti, in mezzo alla neve. Renée sa che sta per morire, ma non ha paura. Il suo sguardo va oltre Hans e si appunta su Mathias. È uno sguardo profondo, coraggioso. Lo sguardo di chi ha visto tutto e non teme più nulla. Mathias alza la pistola. E spara. Ma è Hans a morire nella neve, con un lampo d'incredulità negli occhi. Davanti a Mathias e Renée c'è solo la guerra, una guerra in cui ormai è impossibile per loro distinguere amici e nemici. E i due cammineranno insieme dentro quella guerra, verso una salvezza che sembra di giorno in giorno più inafferrabile. Incontreranno persone generose e feroci, amorevoli e crudeli. Ma, soprattutto, scopriranno che il loro legame - il legame tra un soldato del Reich e una bambina ebrea - è l'unica cosa che può dar loro la speranza di rimanere vivi...‎

‎Hughes Kathryn‎

‎Il mio segreto‎

‎ril. Quando si deve smettere di sperare? Beth se lo chiede ogni giorno, guardando suo figlio jake in un letto di ospedale. Jake avrebbe bisogno di un trapianto, ma né lei né Michael, il marito, sono compatibili. Ma ecco che accade il miracolo: frugando tra alcune vecchie carte, Beth scopre di essere stata adottata. E, oltre lo sconcerto e la tristezza, Beth intravede una possibilità: da qualche parte, vicino a lei, potrebbero esserci parenti biologici compatibili con Jake. Inseguire quella speranza diventa per Beth un'ancora di salvezza in un oceano di dubbi. Armata solo del proprio coraggio e di pochissime informazioni, Beth inizia a combattere contro un muro di silenzi, reticenze e segreti. Ma non si arrende. Perché sa che l'amore è una luce impossibile da spegnere, e sarà quella luce a mostrarle la via. Perché questa è una battaglia che deve vincere a ogni costo. Perché solo ritrovando il proprio passato potrà salvare il futuro di suo figlio.‎

‎Santopolo Jill‎

‎Il giorno che aspettiamo‎

‎ril. Una luminosa mattina di fine estate, un ragazzo e una ragazza s'incontrano all'università, a New York, e s'innamorano. Sembra l'inizio di una storia come tante, ma quel giorno è l'11 settembre 2001 e, mentre la città viene avvolta da un sudario di polvere e detriti, Gabe e Lucy si baciano e si scambiano una promessa. E due vite si fondono in un unico destino. Tredici anni dopo, Lucy è a un bivio. E sente la necessità di ripercorrere con Gabe le tappe fondamentali della loro relazione, segnata da scelte che li hanno condotti lungo strade diverse, lungo vite diverse. Scelte che tuttavia non hanno mai reciso il legame profondo che li ha uniti per tutti quegli anni. Così Lucy gli parla dei loro primi mesi insieme. Del loro amore intenso, passionale, unico. In una parola: puro. E poi di come Gabe avesse infranto quella purezza, decidendo di partire, di andarsene da New York per accettare l'incarico di fotografo di guerra in Iraq. Perché lui sentiva di doverlo fare, perché ciò che accadeva nel mondo era più importante del loro amore. Una scelta che aveva aperto nel cuore di Lucy una ferita che lei pensava non sarebbe guarita mai. E che, invece, era stata curata da Darren, l'uomo che lei avrebbe scelto di sposare. Eppure quella ferita si riapriva ogni volta che Lucy riceveva un messaggio o una telefonata da Gabe, e ogni singola volta che lo aveva rivisto nel corso degli anni. Poi era arrivata quella volta, era arrivato quel giorno... Lucy custodisce un ultimo segreto, ed è giunto il momento di rivelarlo a Gabe. Sono state tutte le loro scelte a condurli fin lì. Adesso un'altra, ultima scelta deciderà il loro futuro.‎

‎Zevin Gabrielle‎

‎La vita in un istante‎

‎ril. Aviva Grossman ha ventun anni e un'unica colpa: essersi innamorata di un importante uomo politico. Ma, quando quella relazione diventa di dominio pubblico, i media non hanno pietà: travolta da una valanga di accuse, illazioni e (falsi) moralismi, Aviva non trova comprensione neppure nella famiglia ed è costretta ad allontanarsi dalla Florida e a cambiare nome, nella speranza che il tempo cancelli le tracce del suo errore. Se non il perdono, almeno l'oblio... Tredici anni dopo, Jane Young abita in un paesino del Maine con la figlia Ruby. Ha una bella casa, un buon lavoro, una vita tranquilla. Ma tutto cambia quando Ruby inizia a fare ricerche sul padre, che lei non ha mai conosciuto. Nell'era di Internet, nulla si cancella e, ben presto, Ruby si trova di fronte a una verità sconcertante. Possibile che sua madre abbia mentito a tutti sulla propria identità e sul proprio passato? Ruby deve sapere. Perciò scappa a Miami, alla scoperta delle sue origini. E così anche Jane sarà costretta ad affrontare il fantasma di Aviva... Col suo stile delicato, ironico e sorprendente, Gabrielle Zevin ci racconta cosa significa essere donna nel mondo di oggi, un mondo in cui agli uomini è concesso tutto, mentre le donne sono ancora giudicate a ogni passo. Un mondo in cui basta un istante per stravolgere una vita. Ma anche un mondo che si può - che si deve - affrontare a testa alta, con coraggio e determinazione, per affermare il proprio diritto alla felicità.‎

‎Zanatta Loris‎

‎Il peronismo‎

‎br. II peronismo emerge in Argentina tra l'espansione della civiltà liberale, borghese e capitalista e le reazioni a essa, nella delicata fase di passaggio dal liberalismo alla democrazia. In questo incrocio, si fa veicolo d'una peculiare via d'ingresso nella modernità, antiliberale e antiborghese. Il richiamo a un immaginario antico, plasmato da secoli di cattolicità, che postulava l'armonia sociale e l'unanimismo politico, dà forma a un singolare impasto d'integrazione sociale e autoritarismo, consenso e pulsione totalitaria, nazionalismo e socialismo. Pur con le sue caratteristiche singolari, Perón e il suo movimento trovano posto così nell'album di famiglia delle reazioni antiliberali che spazzarono con tanta forza il mondo latino e cattolico, d'Europa e d'America, a cavallo tra le due guerre.‎

‎Vercelli Claudio‎

‎Breve storia dello Stato di Israele (1948-2008)‎

‎ill., br. La comprensione delle dinamiche politiche, sociali, economiche e culturali che sono parte attiva nell'evoluzione del Medio Oriente contemporaneo richiede lo studio della storia di quanti ne sono protagonisti. Lo Stato d'Israele ha costituito, fin dalle sua nascita, un soggetto di primaria rilevanza nella definizione dei mutevoli equilibri del quadro regionale. Tuttavia, scarsa è la conoscenza che si ha delle vicende che sono alla sua origine, nel 1948, e dei successivi sviluppi, fino ai giorni nostri. La fisionomia culturale propria del paese, la sua mutevole composizione sociale, la storia politica ma anche l'evoluzione dell'economia nazionale sono frequentemente omesse nella formulazione di un giudizio sul suo ruolo, soprattutto in rapporto al perdurante confronto con i palestinesi. Intenzione di queste pagine è quindi quella di focalizzare l'attenzione dei lettori sulle peculiarità dello Stato e sulle specificità della società israeliana, offrendo alcune sintetiche chiavi di lettura a beneficio di quanti vogliano meglio coglierne il suo ruolo partendo dalla definizione della sua natura storica.‎

‎Barbagallo Francesco‎

‎L'Italia repubblicana. Dallo sviluppo alle riforme mancate (1945-2008)‎

‎br. All'indomani della guerra e della dissoluzione dello stato monarchico-fascista,la nuova classe dirigente democratica e il mondo del lavoro, pur tra profondi contrasti politici e sociali, riuscirono a trasformare una nazione disfatta in un grande paese avanzato. Poi, dagli anni sessanta, i forti conflitti interni e i pesanti condizionamenti internazionali, in un clima avvelenato dal terrorismo e dalle stragi, frenarono quell'impulso, facendo prevalere le resistenze alle riforme sociali e al governo dello sviluppo. Con la fine del mondo bipolare, un sistema politico estenuato dalla corruzione è crollato insieme ai partiti democratici fondati con la repubblica. Ma neanche la fine di quella che è stata chiamata impropriamente la "prima repubblica" ha portato ad una vera rigenerazione del sistema, lasciando il campo, invece, a una sempre più pronunciata personalizzazione e spettacolarizzazione della politica. Con il risultato che l'identità della nostra democrazia repubblicana, pur avendo ormai un'età superiore all'Italia liberale e una durata tre volte più lunga del regime fascista, rimane ancora incerta. E non sembra fuori luogo oggi, all'alba di una crisi di dimensioni mondiali, riconsiderare la storia più recente del nostro paese al fine di individuare le questioni tuttora irrisolte, alla ricerca di soluzioni che ci portino ad affrontare il futuro con spirito costruttivo.‎

‎Pirandello Luigi; Menetti A. (cur.)‎

‎Novelle per un anno. Selezione‎

‎brossura‎

‎Pirandello Luigi; Menetti A. (cur.)‎

‎Il fu Mattia Pascal e altri romanzi‎

‎brossura Il romanzo, pubblicato nel 1904, narra la storia di un timido provinciale, Mattia Pascal, che si allontana di casa dopo una delle solite liti con la moglie Romilda e la suocera, e, arrivato a Montecarlo, vince, giocando a caso, diverse decine di migliaia di lire. Il possesso di una grossa somma e la lettura di una notizia di cronaca che annuncia la sua morte (si tratta di un'erronea identificazione del cadavere di un disperato che si è ucciso gettandosi nel pozzo di casa Pascal), lo inducono a simulare davvero la morte e a tentare di cominciare una nuova vita. Mattia Pascal diventa così il signor Adriano Meis, e va a stabilirsi a Roma...‎

‎Dumas Alexandre‎

‎I tre moschettieri‎

‎br. "I tre moschettieri" del titolo sono guardie scelte del re, a cui si unisce il giovane D'Artagnan, arrivato dalla provincia per cercare fortuna a Parigi. Nella Francia del '600, i quattro protagonisti si trovano coinvolti negli intrighi della corte di Luigi XIII, e riescono a vincere nemici e difficoltà grazie al coraggio e alla forza della loro amicizia. Introduzione di Roberta Pederzoli.‎

‎Ben Jelloun Tahar‎

‎L'ultimo amore è sempre il primo?‎

‎br. Le storie che si trovano in questo libro raccontano il disequilibrio e i malintesi tra l'uomo e la donna arabi. Come scrive l'autore "il primo amore è sempre l'ultimo. Nel mio paese c'è qualcosa di spezzato nelle relazioni tra l'uomo e la donna." Ben Jelloun è nato a Fès (Marocco) nel 1944 ma da molti anni vive in Francia, a Parigi. In Italia è conosciuto da tempo per il suo forte impegno personale, sociale e politico che si esprime anche nell'opera narrativa.‎

‎Zavattini Cesare‎

‎Totò il buono‎

‎ill., br. Un bambino nato sotto un cavolo, una vecchietta, il pezzente drappello dei "baracchesi", una cricca di miliardari, due angeli custodi: sono i protagonisti di questo "romanzo per ragazzi, che possono leggere anche i grandi", e nella loro storia Zavattini ha saputo riversare la sua inconfondibile capacità di fondere realtà, simbolo e racconto, di far scaturire la fiaba dalla più ordinaria quotidianità. Da "Totò il Buono" Zavattini trasse lo spunto per la sceneggiatura di "Miracolo a Milano" diretto da De Sica, uno dei film più amati della storia del cinema italiano.‎

‎Bene Carmelo‎

‎Nostra signora dei Turchi‎

‎br. "Simulacro della voce narrante, nostra Signora dei Turchi si ricongiunge all'orale come corpo minerale della lingua e come edificio vocale della scrittura. Le molte voci del romanzo sono, d'altro canto, le voci ritornanti di chi è in grado di ascoltare ancora sia il minerale sia i residui filamentosi dell'organico: voci di storie barbare e di sangue antico; voci della interiorità di un morto, sopravvissute nelle reliquie di 'lettere non spedite', favoleggianti portentosi incontri di cavalieri bianco-piumati con ancelle, misericordiose 'infermiere per amor dell'arte'. Voci, sempre e comunque voci, che narrano la risonanza interiore della scrittura da esse impregnata e sequestrata. Voci come minerali preziosi dell'orale-barocco, di una infinita piegatura dell'essere fra l'ascolto e il narrato." (Dall'introduzione di Maurizio Grande)‎

‎Tomizza Fulvio‎

‎I rapporti colpevoli‎

‎br. Chi è quella figura che dall'alto della sua casetta-finestra di Materada guarda e trascrive le mille Istrie che prolificano tra mare, costiera e colli dell'interno? E chi è colui che staccatosi dall'osservatorio non cessa poi di chinarsi a lavorare la terra? E dove si nasconde veramente l'identità, con il suo profumo? Tomizza mostra che essa può salvarsi nell'altrove, pur che sopravviva un "qualcuno" - una madre - capace di evocare i sapori, gli odori, i gesti, le parole: i segni piziaci del Luogo, la sua ultima essenza.‎

‎Nin Anaïs‎

‎Henry e June‎

‎brossura‎

‎Jong Erica‎

‎Come salvarsi la vita‎

‎brossura Che cosa è successo a Isadora una volta uscita dalla vasca? Ha imparato finalmente a volare? Tre anni dopo le vicende di "Paura di volare", l'autrice riprende in questo libro la storia. Con due matrimoni e un romanzo di successo alle spalle, isadora è ora più matura, più saggia e in un certo senso più infelice. A uno a uno vengono esplorati e distrutti i miti della fama letteraria, di Hollywood, delle "soluzioni" del lesbismo e dell'amore di gruppo, per arrivare infine alla conclusione che è possibile e doveroso salvarsi la vita. Isadora scopre come fare e ci risce.‎

‎Moravia Alberto‎

‎La ciociara‎

‎brossura‎

‎Moravia Alberto‎

‎Racconti romani‎

‎brossura‎

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