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‎Kochnitzky Léon‎

‎La quinta stagione o i centauri di fiume‎

‎br. La Quinta stagione o i centauri di Fiume viene ripubblicata a un secolo di distanza, corredata da un saggio critico che indaga i retroscena di questo racconto, inquadrandolo nella vita dell'autore e in un'innovativa indagine storiografica sulla sua esperienza a Fiume. Nel 1919 il giovane scrittore cosmopolita Léon Kochnitzky raggiunge la città adriatica di Fiume, occupata dai ribelli irredentisti guidati da Gabriele d'Annunzio. Al fianco del poeta al Comando, Kochnitzky promuove il sogno di trasformare quella rivolta patriottica in una rivoluzione mondiale. Quando il sogno si dissolve, gli resta una grande storia da raccontare: La Quinta stagione o i centauri di Fiume, composta in presa diretta tra il 1919 e il 1921, diventerà una delle più celebri opere di memorialistica sull'Impresa fiumana.‎

‎Lightman Alan‎

‎I sogni di Einstein‎

‎br. La mattina del 29 luglio 1905, dopo un'altra notte insonne, un giovane impiegato dell'Ufficio brevetti di Berna stringe fra le mani un fascio di fogli, sottile e sgualcito. Si chiama Albert Einstein e sente di aver messo a punto la più coerente e convincente teoria del tempo che sia mai stata formulata. La comunità scientifica internazionale, presto, lo confermerà. Nessuno però, nemmeno Besso, il fedele amico che accompagna Einstein a pesca e tenta di condividerne le preoccupazioni, può immaginare da quale profondità, da quale groviglio di ipotesi, tutte a loro modo plausibili, sia emersa la risposta. È nel sogno che Einstein ha tutto prefigurato. Il sogno genera visioni di mondi possibili, di universi alternativi, di dimensioni temporali in cui la vita procede all'inverso, dalla morte alla nascita, in cui gli uomini corrono per invecchiare più lentamente, in cui esiste un luogo dove gli amanti possono restare abbracciati per l'eternità. Questo ha sognato Einstein mentre si stava avvicinando al segreto del tempo, questo ha intuito Alan Lightman, un fisico americano, consapevole che la grande scoperta scientifica è la traccia confusa fra gli incubi e le speranze di un genio che si interroga. È nato così, nella forma di un diario di sogni, un romanzo che perfettamente fonde invenzione narrativa, riflessione filosofica, interesse scientifico.  ‎

‎Misasi Nicola; Fimiani G. (cur.)‎

‎Storie di uomini e di briganti dalla Sila‎

‎br. «Per conoscere un paese nella sua indole e nelle sue tendenze, fa d'uopo studiar non le classi colte ed educate, ma quelle in cui la natura è mantenuta affatto primitiva ed affatto vergine; e perciò i protagonisti dei miei racconti saran poveri contadini, e spesso servi di contadini, che son come il basso fondo della società calabrese» così scrive Misasi in Pria d'incominciare. Protagonista di questi racconti è una Calabria popolata da contadini, pastori e briganti descritti minuziosamente nei costumi e nelle tradizioni. Natura e paesaggio calabrese sono protagonisti nelle vicende narrate, sopratutto la Sila, proscenio prediletto dove ambientare le vicende raccontate con molti riferimenti romantici in cui agiscono non solo brutali briganti e ignoranti contadini ma anche ingenue e innocenti fanciulle da conquistare o da difenderne l'onore con un pathos da commedia greca.‎

‎Pirandello Luigi; Messina R. (cur.)‎

‎La notte nuda. Le novelle dello scandalo‎

‎br. La raccolta, corredata di saggio introduttivo del curatore, comprende diciassette novelle di Luigi Pirandello poco note al grande pubblico, pur essendo di alta qualità letteraria e di straordinaria attualità. Novelle che per il lettore odierno in molti casi costituiranno una 'scoperta', essendo state a lungo rimosse dalla produzione editoriale destinata al grande pubblico a causa della natura scandalosa dei temi affrontati: la piaga dei preti pedofili e altre miserie degli uomini di Dio; la difficile conquista dell'autodeterminazione della donna, tra aborti negati, uteri in affitto e stupri di gruppo. Poi, ancora, la condizione dei figli dei genitori separati e altre storie d'infanzia o di adolescenza rubate, e i tanti volti del Risorgimento tradito, dell'affarismo politico e del taglieggiamento mafioso, fino alla parodia del regime fascista.‎

‎Scipioni Angela; Scipioni Julie‎

‎Iris & Lily. Due sorelle. L'età dei sogni. Vol. 1‎

‎br. Questa è la storia di due sorelle, scritta da due sorelle. "L'età dei sogni" è il primo volume della trilogia "Iris & Lily. Due sorelle". Il passato è come lo ricordiamo, o come lo vogliamo ricordare? Iris e Lily sono le femmine più giovani in casa Capotosti, una famiglia americana di origini italo-irlandesi con dodici figli. La vita quotidiana delle due ragazze è una lotta per la sopravvivenza, l'ambiente che dovrebbe proteggerle un campo minato di emozioni, tra la rabbia esplosiva di un padre sanguigno, la frustrazione di una madre sottomessa e sopraffatta, le costrizioni di un'educazione cattolica. Nel bene e nel male Iris e Lily fanno fronte comune per difendersi dai soprusi dei fratelli maschi, e per farsi rivelare dalle sorelle maggiori i segreti dell'amore. Poco considerate dagli altri membri della famiglia, si regalano quello che nessun altro dà loro: la lealtà di una sorella, l'amore assoluto, e la tenace speranza nel futuro. Ma quando superano a fatica la pubertà per piombare in un'adolescenza ancora più turbolenta, alcune forze esterne si intromettono come un cuneo tra le due sorelle finora inseparabili. Discriminazioni spudorate e abusi impuniti vengono spazzati sotto il tappeto di casa, mentre le assenze della madre, coinvolta nel movimento femminista degli anni Settanta, danno un colpo destabilizzante alla convulsa vita famigliare. Alla ricerca disperata di amore, attenzione e sicurezza, Iris e Lily prendono decisioni affrettate quanto ingenue che le catapultano in mondi diversi, alterando drammaticamente il loro rapporto. Raccontata a capitoli alterni dalle voci delle due protagoniste, ricca di episodi comici e tragici che fanno ridere e piangere, questa è la storia di ogni donna che si ricorda cosa significhi essere prima una bambina e poi una giovane donna affacciata alla vita adulta, piena di speranze e aspettative. Introduzione di Andrea De Carlo.‎

‎Culicchia Giuseppe‎

‎Un'estate al mare‎

‎br. Estate 2006. Luca, quarantenne ipocondriaco convinto che l'umanità non abbia futuro, e Benedetta, trentenne milanese in carriera, sono in viaggio di nozze in Sicilia. Lei vuole un figlio a tutti i costi, lui è molto meno convinto. Soprattutto quando si imbatte in Katja, una turista tedesca che è stata il suo primo amore adolescenziale, ora in vacanza con la figlia Andrea, diciassettenne disinibita tutta piercing e windsurf, e quando ritrova il vecchio generale Rallo, superiore di quel padre morto in circostanze che a Luca non sono mai state chiarite. Mentre l'Italia vince i Mondiali, l'uomo è costretto a fare i conti con il passato. Ma c'è anche da progettare il futuro...‎

‎Chisari Anna‎

‎Il vento dell'Etna. La saga dei Baruneddu di Belpasso‎

‎br. 1838. L'Etna nella sua immensità protegge e spaventa, come una madre magnifica ed esigente che forgia vite e destini. Lo sa bene chi vive a Belpasso, il piccolo paese alle sue pendici. È lì che il giovane Puddu apre la sua bottega di calzolaio. La sua firma sulle scarpe è una farfalla, perché con le sue creazioni ai piedi più che camminare si vola. Per questo Puddu non riesce a capire come mai gli affari vadano così male. Tutto cambia quando le sue calzature finiscono tra le mani della Baronessa di Bridport in visita alle sue terre a Bronte. La nobildonna non ha mai calzato nulla di tanto soffice ed elegante, perciò decide di fare un regalo a Puddu: lo nomina Baronetto. Nasce così la dinastia dei Baruneddu, come si faranno chiamare. Il negozio con gli anni diventa un grande calzaturificio che esporta in tutta Europa. Ma se i soldi non sono più un problema, il cuore comincia a diventarlo. Perché alla male - dizione della vecchia Gnu Ranna nessuno può sfuggire. Sicuramente non Peppino, abbagliato dal sogno americano dopo aver conosciuto il dolore di un cuore infranto; né Ajtina, prima donna della famiglia decisa a far sentire la propria voce. Tantomeno Janu, che di scarpe non ne vuole sapere e fa carte false per sfuggire al laccio della famiglia e dei sentimenti. Tutto è cominciato con un sogno a cui i discendenti di Puddu guardano con riverenza, ma anche con sospetto. Le radici dicono da dove si viene, ma a volte vogliono decidere dove si deve andare. Sarebbe bello, forse, sentirsi leggeri come il vento che racconta del passato ma porta là dove non si sarebbe mai immaginato. Una saga familiare sullo sfondo di una Sicilia vera e autentica fatta di tradizioni e sapori. L'epopea di una dinastia che incrocia i grandi eventi della Storia. Speranze, paure, dilemmi, gioie, errori e desideri di uomini e donne che con il cuore parlano al cuore.‎

‎Lee Jung-myung‎

‎Buio in sala‎

‎br. Davanti all'università di Seul si affrontano gli studenti e le forze di polizia. Gli scontri sono cariche violente e lanci di lacrimogeni, molotov e pietre, bastoni e manganelli. Una squadra speciale sorveglia la scena cercando un uomo in particolare, considerato il leader delle rivolte che si oppongono alla dittatura militare, il cervello che organizza la strategia della ribellione. Nessuno sa che volto abbia, ma sul suo ruolo e le sue capacità non ci sono dubbi. Nel momento storico raccontato dallo scrittore coreano Jung-myung Lee, il conflitto ideologico che frantuma la società giunge fino alla repressione dell'avversario, attraverso la manipolazione, la reclusione, la tortura. Al tempo stesso le arti, e soprattutto il teatro, diventano luogo privilegiato delle idee nuove, del sogno e dei desideri di una generazione di giovani che invoca il cambiamento. Tra di loro c'è un drammaturgo che debutta con una rivisitazione moderna del Giulio Cesare di Shakespeare, tragedia dell'ordine e del capovolgimento dei valori costituiti, e per questo sotto stretta verifica della censura di Stato. C'è un'attrice che dopo un lungo apprendistato, quasi un sognante racconto nel racconto, arriva a recitare in commedie erotiche che sembrano di puro intrattenimento ma che lei interpreta con singolare autenticità. I due si incontrano e le loro traiettorie solitarie si aprono a un percorso condiviso, quello della messa in scena ancora di un classico, l'Elettra di Euripide, da cui scaturiranno conseguenze inattese e drammatiche. In controcampo c'è l'antagonista, un uomo dei servizi segreti che non smette di cercare colui che tutti ritengono il capo della rivoluzione. Ambientato lungo un arco di tempo che dagli anni Ottanta arriva fino ai nostri giorni, il romanzo si immerge nella tensione crescente di un enigma ricco di sfaccettature, sempre attento al dettaglio e all'analisi psicologica dei personaggi. Emerge così il ritratto emotivo di una nazione, dei suoi lati oscuri e della sua capacità di rigenerarsi.‎

‎Sardar Gian‎

‎Papaveri di fuoco‎

‎br. Delan ha ciglia nere sulle guance pallide, capelli scuri, selvaggi, lunghi, con qualche precoce striatura di grigio che gli conferisce una certa raffinatezza, una cicatrice sull'occhio a forma di antica penna d'oca. Delan è come la terra in cui è nato, indomito e rumoroso come il Kurdistan. Quando lo ha conosciuto, Olivia sedeva alla scrivania di un giornale in cui, benché corrano gli anni Settanta, anni di rivolte e ribellioni, le donne sono ancora «mogli prestate all'ufficio», impiegate per ordinare fiori e spedire regali. Il destino le avrebbe certamente riservato il triste «privilegio» di diventare anche lei la segretaria di qualcuno, la moglie di qualcuno, la madre di qualcuno se non avesse incontrato Delan in una casa malandata nel cuore di Hollywood, un luogo di feste per artisti e attori che, come Delan, si pagano i conti lavorando per la televisione, la pubblicità e in piccole parti di film. Olivia cercava l'amore, quello che ti divora, che ti porta con la mente altrove, e le è bastato un solo sguardo di quell'uomo per capire di averlo trovato. Cercava anche qualcuno che potesse comprendere il sogno che coltiva con ostinazione: diventare una fotoreporter capace di scattare fotografie importanti, diverse da quelle del paesaggio appena fuori dalla porta dell'ufficio. E anche in questo Delan si è rivelato come l'uomo del destino. L'inaspettato invito al matrimonio del cugino Ferhad, eccellente suonatore di flauto e fedele compagno d'infanzia, è l'occasione giusta per scattare foto da mozzare il fiato, nel cuore selvaggio del Kurdistan iracheno. Olivia immaginava di trascorrere notti sotto un cappello scuro pieno di stelle, di addentare fichi ancora tiepidi sugli alberi e percorrere i sentieri affollati di un bazar. Una volta nel Kurdistan, scopre un paese splendido, fatto di visioni e profumi inebrianti, di innocenza non ancora compromessa, di piccoli e inattesi atti di gentilezza, ma anche un mondo violento, dilaniato dalla guerra, dove un singolo gesto di un giorno qualunque può fare la differenza tra la vita e la morte. Un mondo in cui ogni cosa prende un significato più vero e profondo: il coraggio, la gentilezza e l'amore, ma anche la paura, il tradimento, il dolore. Un mondo, infine, in cui catturerà l'immagine di un evento tragico e sconvolgente che segnerà la sua vita per sempre.‎

‎Ciancitto Giorgio Gaetano; Cunsolo Mario‎

‎Paternò arcana. I racconti‎

‎br. Far rivivere le storie e le leggende di un territorio, i suoi miti, i suoi fantasmi, può essere un modo originale e divertente per stimolarne la riscoperta, facendo leva sul fascino che da sempre il mistero ha esercitato sull'essere umano. La città di Paternò è una terra impregnata di narrazioni che travalicano i confini della realtà, rendendo inquietanti i luoghi quotidiani: case e castelli si animano di spiriti vaganti di donne e uomini di altre epoche, vittime di soprusi spesso legati a fatti di sangue, protagonisti di storie intrise anche di profonda umanità. I due scrittori del Circolo Letterario Pennagramma, Mario Cunsolo e Giorgio Ciancitto, ci guideranno nei meandri di questi oscuri mondi nascosti, alla ricerca di inquietanti verità, dubbi e riflessioni sulla natura dell'uomo, in correlazione a energie sconosciute che permeano la realtà.‎

‎Zamponi Andrea‎

‎Anime in viaggio‎

‎brossura Ti risvegli in un mondo di tua conoscenza ma al quale sai di non appartenere più. Mentre il tempo scorre surreale, tutto sembra avere un senso, senza percepire in realtà l'accaduto. In verità ci si abitua a tutto perché l'essere umano, senza accorgersene, si adegua ad ogni situazione. Sopravvivenza? Ma, mentre ti stai adattando, succede che... Jennifer è una ragazza semplice, solare, sportiva che ha una vita normale come tutte le ragazze della sua età. Ma un giorno la sua vita cambia, all'improvviso, senza capire, senza avere scelta. Ma la sua determinazione nel capire cosa le stia accadendo non la fa abbattere. La sua curiosità e la sua voglia di vivere la faranno proseguire nel suo cammino. Il tempo scorre e troverà nuovi amici, nuove sensazioni, nuove emozioni. Ma, quando crede di essersi ambientata di nuovo e si sta abituando.... inizia a capire tutto, tutto quello che non comprendeva all'inizio.‎

‎Burzagli Fabio‎

‎Sestra‎

‎br.‎

‎Yehoshua Abraham B.‎

‎L'amante‎

‎brossura Sullo sfondo di una Haifa scossa dalla guerra del 1973, si dipana lo scenario de L'amante, il più sinceramente israeliano dei romanzi di Yehoshua. L'autore si affida alle voci dei suoi personaggi, ai loro sogni, ai ricordi, ai desideri, alle aspettative: sono le parole di Adam, agiato proprietario di una grande officina meccanica; le riflessioni della figlia Dafi, quindicenne insonne e ribelle; i sogni della moglie Asya, intellettuale precocemente ingrigita; gli stupori di Na'im, giovane operaio arabo; i vaneggiamenti della novantenne Vaduccia; e infine il resoconto stupefatto di Gabriel, l'amante scomparso. Mondi lontani, a dispetto dell'amore; voci tanto vicine quanto diverse siglano l'impossibilità di conoscere veramente chi ci vive accanto.‎

‎Amerighi Marco‎

‎Randagi‎

‎br. A Pisa, in un appartamento zeppo di quadri e strumenti musicali affacciato sulla Torre pendente, Pietro Benati aspetta di scomparire. A quanto dice sua madre, sulla loro famiglia grava una maledizione: prima o poi tutti i Benati maschi tagliano la corda e Pietro - ultimogenito fifone e senza qualità - non farà eccezione. Il primo era stato il nonno, disperso durante la guerra in Etiopia e rimpatriato l'anno dopo con disonore. Il secondo, nel 1988, quello scommettitore incallito del padre, Berto, tornato a casa dopo un mese senza il mignolo della mano destra. Quando uno scandalo travolge la famiglia, Pietro si convince che il suo turno è alle porte. Invece a svanire nel nulla è suo fratello maggiore Tommaso, promessa del calcio, genio della matematica e unico punto di riferimento di Pietro; a cui invece, ancora una volta, non accade un bel niente. Per quanto impegno metta nella carriera musicale, nell'università o con le ragazze, per quanto cambi città e nazione, per quanto cerchi di tagliare i ponti con quel truffatore del padre o quella ipocondriaca della madre, la sua vita resta un indecifrabile susseguirsi di fallimenti e delusioni. Almeno finché non incontra due creature raminghe e confuse come lui: Laurent, un gigolò con il pallino delle nuotate notturne e l'alcol, e Dora, un'appassionata di film horror con un dolore opposto al suo. E, accanto a loro, finalmente Pietro si accende. Con una trama ricca di personaggi sgangherati e commoventi, e una voce in grado di rinnovare linguaggi e stili senza rinunciare al calore della tradizione, "Randagi" è un romanzo sulla giovinezza e su quei fragilissimi legami nati per caso che nascondono il potere di cambiare le nostre vite. Un affresco che restituisce tutta la complessità di una generazione: ferita, delusa e sradicata dal mondo, ma non ancora disposta a darsi per vinta.‎

‎Gandini Gianni‎

‎Mozart e la febbre del sabato sera‎

‎br. Carlo è un musicista e un musicoterapista. In realtà non sa bene se è più l'uno o l'altro. È sposato con Lisa, ma dopo un aborto i due tristemente si lasciano. Il dolore è troppo grande, Carlo si ammala e rimane per mesi in una clinica in una località isolata per curare i suoi polmoni. Si fa degli amici, soprattutto uno che chiama Schik (Schikaneder), mentre lui si fa chiamare Moz, come il suo musicista preferito, Mozart. Nella noia dell'ospedale emergono discussioni di largo respiro sulla vita e sulla morte e sulla dubbia paternità di alcune opere attribuite a Mozart. Carlo sta scrivendo una commedia sul suo eroe. Commedia che collima spesso con la sua vita. Dopo i mesi di isolamento Carlo matura e si rende conto di chi è, trova dentro sé una musica che ha sempre posseduto e che pensava di aver irrimediabilmente perso. Concepito come un valzer, in tre tempi diversi che si incrociano, questo romanzo svela la tragedia e la commedia del quotidiano, si interseca con il Requiem mozartiano lasciandoci la percezione che, comunque vada la nostra vita, nessuno può toglierci la musica che abbiamo suonato insieme agli altri e che da sempre ci portiamo dentro.‎

‎Kocjubinskyj Mychajlo; Perri G. (cur.)‎

‎Le ombre degli avi dimenticati‎

‎br.‎

‎Lacquaniti Luce‎

‎I muri di Tunisi. Segni di rivolta‎

‎brossura‎

‎Nivola Costantino‎

‎Memorie di Orani‎

‎ill., ril. Un apprezzato artista si rivela sorprendente scrittore, a tratti graffiarne e impietoso oppure poetico, tenero, arguto. Costantino Nivola non lasciò mai, col pensiero, la Sardegna. E se di questo legame le sue opere figurative danno una testimonianza sintetica nel ricorso ai simboli, rispetto ad esse egli sentì il bisogno di non rinunciare a nulla del racconto dettagliato, ricco di tanti personaggi, sfumature, luoghi, colori, sentimenti nostalgicamente e drammaticamente lontani, perduti. Orani, tra i diversi centri che polarizzarono la sua memoria, è certamente il primo e il più importante: il legame con la terra d'origine e familiare, con sua madre, la donna-pane, protagonista assoluta dell'intera sua vicenda umana e artistica.‎

‎Corti Elisa‎

‎Conchiglie‎

‎br. «...tenerci così tanto alle cose mi strema» scrive Elisa, e non fatichiamo a pensare che ci sia anche lei dentro questa frase, perché questo piccolo libro è frenetico: nelle domande, nei dubbi, nelle sensazioni, nelle risposte - persino - a volte. È a suo modo incessante e deve essere letto per molti motivi, dal ritmo delle parole alla capacità di dosare gli argomenti e i sentimenti, ma più di ogni altra cosa deve essere letto perché "aiuta" a non sedersi, a non essere pigri.‎

‎Colacicco Antonio‎

‎Raccontamelo soltanto se piove‎

‎brossura Se su un autobus incontraste qualcuno che volesse raccontarvi una storia, voi come reagireste? Roberto, Rebecca e Libero decidono di farlo e, in questo modo, scoprono quanta magia può nascondersi nella volontà di ascoltare una storia. Roberto è un ragazzo impacciato e insicuro, alle prese con l'ennesima paranoia che gli rende la vita insopportabile. Rebecca, invece, studia filosofia ma è chiusa in un loop infinito di ricordi e timori che non le fanno vivere a pieno il presente. E Libero è un uomo solo. Abbandonato dalla famiglia, alle prese con un lavoro che odia e con un forte risentimento verso il prossimo. In una Roma spazzata dal temporale, è l'incontro con un personaggio sciatto e stravagante, perso nel suo mondo fantastico, a metterli di fronte alle loro debolezze e a renderli consapevoli che tutti hanno la possibilità di credere e sperare in una vita migliore.‎

‎Funari Augusto M.‎

‎Il concerto sarà meraviglioso. La storia del pianoforte di Andeby‎

‎br. Per affrontare la realtà di tutti i giorni l'essere umano ha bisogno di credere anche nell'incredibile, talvolta. Fa parte della sua natura. Ecco perché in ognuno di noi esistono luoghi magici, luoghi che, pur non avendo mai visto, ci par di conoscere alla perfezione. Sono gli spazi del cuore e della mente, quelli che frequentiamo senza esserci fisicamente perché sono i giardini del nostro intelletto, oasi segrete che conosciamo solo noi e dove crescono le nostre intuizioni migliori, forse la più straordinaria magia che l'essere umano possa realizzare. Protagonista di questo viaggio nel mondo dell'"irreale" è un pianoforte particolare, assolutamente inutilizzabile dalle dita di molti, ribelle a qualsiasi tentativo di accordatura, ma capace di regalare melodie celestiali se a sfiorarlo è un'anima illuminata da affinità elettiva. Proprio come quella del pianista della storia qui raccontata.‎

‎Savinio Alberto‎

‎Introduzione a una vita di Mercurio‎

‎br. Preziosa plaquette di appena quaranta pagine, Introduzione a una vita di Mercurio, opera ibrida fra il récit e l'essai, apparve in francese nel 1945, a cura di Henri Parisot, presso le edizioni Fontaine. Da allora non più ristampata, né in Francia né nel nostro Paese, ha oggi la rarità numerica (se non il valore venale) della Bibbia di Gutenberg e viene qui proposta in traduzione italiana a cura di Maurizio Grasso. Mercurio-Ermete non poteva non essere la figura centrale nella mitologia personale di Savinio, il corrispettivo celeste della sua terrena poligrafia. È il postino dell'Olimpo, il patrono dei commerci, dei ladri e delle strade, il cicerone delle anime e dei sogni, la meteora e l'icona del viaggio, l'inafferrabile, il transeunte, il marginale. È insomma per lo scrittore - genio mercuriale - il simbolo stesso della libertà interiore e il nume tutelare del suo universo poetico. Il libro, tanto breve quanto straordinario, anche in virtù del cumulo di riferimenti simbolici che vi si concentrano, risulta essere l'ultimo dei suoi testi narrativi, essendo gli anni dal 1945 alla morte dedicati soprattutto al teatro e alla regia musicale. Ritroviamo qui, nell'artefice della stagione protosurrealista degli anni Venti, l'intero capitolo di un immaginario testamento spirituale. Lo scrittore ha accarezzato a lungo il proposito di raccontare il desiderio segreto del «suo» Mercurio. Questo dio obbligato a volare un palmo sopra la humanitas, su cui non gli è concesso soltanto posarsi, questo dio che un cliché plurimillenario costringe nel ghetto di un'intelligenza aerea, lo rende «altro» rispetto alla categoria-uomo. E così, non pago del suo aureo isolamento, Savinio/Mercurio transita dallo stato di immortale a quello di eterno. E non cessa di stupirci.‎

‎Nicosia Giovanni Giuseppe‎

‎Dèi, mostri ed eroi della mia Sicilia. Cronache elementari‎

‎br. Opera di narrativa, è scritta da un matematico che vive nel nord ed è strettamente legato alle memorie della Sicilia per ragioni familiari. Non è però un libro di memorie. La Sicilia orientale è presentata attraverso personaggi reali e, parallelamente, del tutto d'invenzione, perché l'obiettivo del narratore è narrare l'anima siciliana, il particolarissimo modo di accostarsi ai fatti della vita. Lo stile dell'autore è estremamente personale, ironico e spesso irriverente, pur nel garbo di una scrittura che mira a coinvolgere emotivamente il lettore.‎

‎Piersanti Claudio‎

‎La forza di gravità‎

‎br. Serena ha diciott'anni, vive con una zia melomane e scontrosa. Il mondo fuori dal suo condominio di periferia, nei pressi di un grande ospedale, la impaurisce, ma la timidezza non la rende meno tenace nel perseguire i suoi sogni: superato l'esame di maturità, si prepara ad affrontare il test di ammissione alla facoltà di Medicina. A guidarla ci sono i consigli e i libri del Professore, un pensionato senza pensione, suo vicino di casa, che conta le stelle cadenti. L'anziano maestro ha da tempo tagliato i ponti con l'esterno e la volonterosa allieva è l'unica persona che accoglie nel suo appartamento. Nel tempo libero, mentre il Professore viene risucchiato da un misterioso progetto, Serena porta a passeggio Fox, il suo vecchio setter, insieme ad altri tre cani del palazzo. Nel buio attraversa spazi abbandonati che brulicano di presenze ostili, ma sfiora anche il lunare Ottavio Celeste - smemorato e intenso - che le si imprime nello sguardo e nel cuore. Grazie al Professore, Serena scopre la gioiosa fatica dell'apprendimento, si impossessa di un metodo di studio. Ma i suoi sogni si incrinano quando lui - per difenderla - si mette nei guai. L'equilibrio è spezzato, i ruoli si rovesciano: è l'allieva, adesso, a prendere per mano il maestro. Finché il Professore, dopo aver compiuto senza rumore un gesto inaudito, sembra sparire nel nulla, trascinato dall'inarrestabile forza di gravità che governa le nostre vite. E che ha però in serbo altre sorprese, per lui e per Serena. Con uno stile misurato e allusivo, Piersanti costruisce un romanzo ricco di suggestioni surreali e poetiche: un'originalissima rappresentazione della caducità della vita e della forza delle relazioni.‎

‎Turgenev Ivan; Gori F. (cur.)‎

‎Il canto dell'amor trionfante e altri racconti‎

‎br. Il volume raccoglie alcuni degli esempi della tarda produzione novellistica del grande maestro del realismo russo. "L'orologio" e "Punin e Baburin" tracciano poeticamente il volto di una società russa in turbolenta trasformazione attraverso il prisma della memoria artistica. Il tema della morte e della dimensione soprannaturale della vita caratterizza, in diversa misura e approfondimento filosofico, le novelle "Il canto dell'amor trionfante" e "Klara Milic", dove si sente l'influenza di Flaubert. C'è poi "Il racconto di padre Aleksej" che fornisce un quadro pregnante della spiritualità propria della provincia russa, tra cristiana rassegnazione e impulsi iconoclastici, dove Turgenev si avvicina alle tematiche dei suoi contemporanei Dostoevskij, Leskov e Tolstoj.‎

‎Stevenson Robert Louis; Carlotti G. (cur.)‎

‎La freccia nera‎

‎br. Apparso nel 1886, "La freccia nera" è un romanzo ambientato nella Guerra delle Due rose, il conflitto tra le fazioni degli York e dei Lancaster che dilaniò l'Inghilterra nella seconda metà del Quattrocento. Protagonisti della vicenda sono il giovane Dick Shelton, allevato dal bieco Daniel Brackley - il classico signorotto di campagna che per amore dei soldi schiaccia tutti gli altri in miseria -, e Joanna Sedley. I due si incontrano casualmente nella foresta: Dick soccorre un altro ragazzo, che in realtà è Joanna travestita, e insieme assistono, non visti, a un incontro segreto dei banditi della Freccia nera, nemici giurati di Brackley, i quali, per vendicare i torti subiti, colpiscono i cattivi di turno con le loro precisissime frecce nere: la loro firma. Quando Dick scopre che il mandante dell'assassinio di suo padre è proprio il padrino Brackley, decide di schierarsi a fianco dei banditi, sino allieto fine conclusivo. Tradotto sul piccolo schermo alla fine degli anni sessanta, con una imberbe e tentatrice Loretta Goggi, Aldo Reggiani e un cattivissimo Arnoldo Foà nei panni di sir Brackley, lo sceneggiato in sette puntate fece guadagnare al romanzo un posto importante nell'immaginario della cultura pop del nostro paese.‎

‎Manganelli Giorgio; Nigro S. S. (cur.)‎

‎La notte‎

‎brossura‎

‎Malaparte Curzio‎

‎Maledetti toscani‎

‎br. Perché, di fronte a un toscano, tutti si sentono a disagio? Risposta ovvia, per Malaparte: di gran lunga più intelligente degli altri italiani, e libero - la libertà dipende dall'intelligenza-, il toscano è spregioso, disprezza tutti gli esseri umani per la loro stupidità. Per di più è sboccato, insolente, crudele, fazioso, cinico e ironico. Possiede in compenso una greca virtù: il senso della misura, il sentimento della meravigliosa armonia che regge i rapporti fra le cose terrene e le divine (basti pensare alla Divina Commedia, dove il Paradiso sembra un angolo di Toscana). E il più toscano dei toscani, un toscano - diciamo così - allo stato di grazia, è il pratese: becero, certo, visto che non ha paura di parlare come pensa, e rabbioso, rissoso, riottoso, nemico d'ogni autorità, d'ogni titolo e d'ogni prosopopea. È a Prato, del resto, che in mucchi di cenci polverosi «tutto viene a finire: la gloria, l'onore, la pietà, la superbia, la vanità del mondo». Concepito come un arioso, amoroso, sfrontato Baedeker, sorretto da una lingua di scintillante nitore, "Maledetti toscani" ci guida attraverso i paesaggi, i popoli, le città, la letteratura della Toscana, mimetizzando sapientemente la violenza del pamphlet: giacché a ben vedere è anche un ritratto 'en creux' degli italiani, che, vili, pavidi e cortigiani, della verità hanno paura, sognano privilegi e invidiano abusi e prepotenze, non sanno essere liberi e giusti ma solo servi o padroni. E dovrebbero imparare dai toscani a «sputare in bocca ai potenti».‎

‎Dostoevskij Fëdor; Vitale S. (cur.)‎

‎La mite. Racconto fantastico‎

‎br. «Immaginate un uomo la cui moglie, suicidatasi alcune ore prima gettandosi dalla finestra, sia stesa davanti a lui su un tavolo» scrive Dostoevskij nel presentare ai lettori questo racconto perfetto, che di quell'uomo restituisce, con stenografica precisione, il soliloquio delirante e sconnesso, tutto esitazioni, ripetizioni, contraddizioni, pause, balbettii, ripensamenti. Di lui sentiamo i gemiti, e perfino l'eco dei passi che tornano in continuazione al cadavere steso sul tavolo. L'uomo, quarantuno anni, ex capitano cacciato da un illustre reggimento con l'accusa di viltà e ora titolare di un banco dei pegni, non è un giusto, ma nemmeno un inveterato criminale. È semmai parente stretto dell'Uomo del sottosuolo, con cui ha in comune la rabbia dell'individuo rifiutato dalla società, l'istinto dell'animale braccato. Sragionando ad alta voce, cerca di capire e ricostruire le cause della catastrofe. Ha amato la Mite, ma torturandola con le parole e ancor più con il silenzio, con il perverso «sistema» ideato per vendicarsi di un'antica offesa e ritrovare la dignità perduta. E ora continua a chiedersi: «Perché questa donna è morta?». Genio guastatore, maestro nel far saltare i ponti dei legami causali, Dostoevskij gli nega - e lo nega ai lettori - il sollievo di una spiegazione univoca, definitiva. E il monologo si sgretola in un dialogo con immaginari interlocutori: giudici? avvocati d'ufficio? fantasmi?‎

‎Amadei Novita‎

‎Dentro c'è una strada per Parigi‎

‎br. Adele passeggia per le strade del suo quartiere a Parigi, e sembra fragilissima nel suo cappotto sbilenco di lana beige. Ha ottant'anni, e la città si schiude davanti ai suoi occhi come un paesaggio lontano ed estraneo: gallerie d'arte al posto di calzolai, corniciai e botteghe passate per secoli di padre in figlio; corridoi di supermercati anziché la lunga e rassicurante fila di negozietti di un tempo. Sébastien, suo figlio, vive a Londra, dove continua a trascurarla e a non condividere con lei pensieri e affetti. Il giorno in cui, dopo il secondo ictus, suo marito se n'è andato, Adele ha pianto, ma soltanto perché si è sentita colpevolmente sollevata. Era diventato irriconoscibile, come "una statua con gli occhi strabuzzati", ha osato confessare a Martha, la giovane donna che vive con la figlia di tre anni nell'appartamento affianco al suo. Fino a qualche tempo fa Martha era sposata e, da agente immobiliare, aveva la testa piena di nozioni di estimo, norme di diritto, leggi fiscali, regolamenti edilizi. Poi divorzio e disoccupazione hanno vinto per lei ogni altra combinazione di problemi. Adele, Martha, Eline: tre donne sole e inquiete, alla ricerca di un posto del mondo dove stare e ritrovarsi o, come dice la più piccola delle tre, di una strada che le riporti a casa. La solitudine sembrerebbe irrimediabile, se l'amore non facesse nuovamente irruzione nella loro vita a indicare che è nel cuore che c'è una strada per Parigi.‎

‎Wilson Katherine‎

‎La moglie americana‎

‎ril. Napoli è un po' come New York, una città di estremi, o la ami o la odi. Ma se la ami, la ami spassionatamente. Quando Katherine, giovane americana fresca di laurea a Princeton, sbarca a Napoli per uno stage presso il consolato americano, si innamora perdutamente della città, della sua bellezza sconcertante. L'energia caotica che sprigiona è lontanissima dalla sua esperienza di brava ragazza ligia alle regole di famiglia. L'amore per la vita e per il cibo degli italiani, e più ancora dei partenopei, sono all'opposto del suo stile di vita, della sua dieta disordinata e di una certa incapacità ad accettarsi. Nonostante tutto, però, non le ci vuole molto per sentirsi a casa. Merito di Salvatore, studente di giurisprudenza di cui inaspettatamente si innamora, e della famiglia di lui, soprattutto della madre Raffaella, che la accoglie in un caldo abbraccio. A contatto con Raffaella, cuoca sublime e gran donna, Katherine impara i segreti della cucina e del vivere bene. Impara a lasciarsi andare senza paura alla bellezza, alla bontà e alla carnalità. Una storia vera che è un percorso di formazione e apprendimento della felicità, e una dichiarazione d'amore a Napoli e al gusto della vita.‎

‎Wilde Oscar; Alessandra S. (cur.)‎

‎Il ritratto di Dorian Gray‎

‎br.‎

‎Tokarczuk Olga‎

‎I vagabondi‎

‎br. La narratrice che ci accoglie all'inizio di questo romanzo confida che fin da piccola, quando osservava lo scorrere dell'Oder, desiderava una cosa sola: essere una barca su quel fiume, essere eterno movimento. È questo spirito-guida che ci conduce attraverso le esistenze fluide di uomini e donne fuori dell'ordinario, come la sorella di Chopin, che porta il cuore del musicista da Parigi a Varsavia, per seppellirlo a casa; come l'anatomista olandese scopritore del tendine di Achille che usa il proprio corpo come terreno di ricerca; come Soliman, rapito bambino dalla Nigeria e portato alla corte d'Austria come mascotte, infine, alla morte, impagliato e messo in mostra; e un popolo di nomadi slavi, i bieguni, i vagabondi del titolo, che conducono una vita itinerante, contando sulla gentilezza altrui. Come tanti affluenti, queste esistenze si raccolgono in una corrente, una prosa che procede secondo un andamento talvolta guizzante, come le rapide, talvolta più lento, come se attraversasse le vaste pianure dell'est, per raccontarci chi siamo stati, chi siamo e forse chi saremo: individui capaci di raccogliere il richiamo al nomadismo che fa parte di noi, ci rende vivi e ci trasforma, perché "il cambiamento è sempre più nobile della stabilità".‎

‎Aciman André‎

‎Harvard Square‎

‎br. È l'estate del 1977 e Cambridge è quasi deserta. Gli studenti di Harvard vanno in vacanza o a fare esperienze di lavoro all'estero, e sono pochi quelli che rimangono nella città oppressa dal gran caldo di luglio. Tra questi c'è un dottorando che si sta preparando per gli esami. È un ebreo di origini egiziane, un outsider nel mondo accademico di una delle università più antiche e prestigiose degli Stati Uniti. Nella suggestiva Harvard Square, punto di riferimento della vita studentesca, c'è un locale dal sapore mediterraneo, il Café Algiers, completamente estraneo all'ambiente pretenzioso che lo circonda. È qui che lo studente fa l'incontro che potrebbe cambiare il corso di tutta la sua vita. Qui conosce Kalashnikov, un tassista tunisino, così soprannominato per la sua parlantina caustica e chiassosa, che non risparmia nessuno: uomini, donne, bianchi, neri, capitalisti, liberali, conservatori... I due, uniti da una lingua comune, il francese, dal profondo senso di sradicamento e dalla nostalgia per le atmosfere dei loro paesi d'origine, diventano inseparabili. Rinviata ogni decisione sul futuro, riempiono le afose giornate di chiacchiere, cibo, vino, caffé, gite al lago e belle donne. Fino a quando non ricomincia il semestre invernale ed entrambi vengono risucchiati dalle loro "vite di sempre", inconciliabilmente diverse. Un Aciman inedito, ironico e divertente, che attraverso il racconto di un'estate indimenticabile e di un'amicizia intensa e impossibile esplora i temi della ricerca dell'identità e del bisogno di appartenenza.‎

‎Femminis Doris‎

‎Fuori per sempre‎

‎br. Un litigio risveglia pensieri insopportabili e Giulia salta in macchina, guida giù per la valle, ingoia pastiglie. Si sveglia all'ospedale psichiatrico, e diventa una furia: vuole uscire subito, tenta in tutti i modi di fuggire, rifiuta le cure e i camici bianchi. La dottoressa Sortelli ci mette tanto a conquistare la sua fiducia. La spinge a raccontare la storia della sorella Annalisa, che per Giulia è un macigno da superare. Una volta aperto il cuore, tutto si capovolge: da prigione, l'ospedale diventa una culla, e Giulia non vorrebbe più rinunciare alla sua tiepida protezione. Non si sente pronta ad affrontare la propria fragilità, e il rischio della vita vera. Nel pieno di questa resistenza, irrompe in reparto Alex Sanders, tutta fuoco e tempeste. Porta il fascino della fuga irresponsabile, e Giulia non resiste.‎

‎Levin Meyer‎

‎Compulsion‎

‎br. Oggi ricostruire fatti di sangue è diventato un intrattenimento di massa - più o meno l'unico, si direbbe. Ma c'è stata un'epoca non lontana, e peraltro abbastanza sanguinaria, in cui l'assassinio gratuito di un ragazzo da parte di due suoi coetanei veniva presentato, sulle prime pagine di tutti i giornali, come «Il delitto del secolo». Accadde a Chicago, negli anni Venti. Due ricchi studenti ebrei, Na-than Leopold e Richard Loeb (che qui si chiamano Judd Steiner e Artie Straus), avevano progettato un delitto perfetto, ma come chiunque indulga a questo genere di fantasticheria finirono per commettere un imprevedibile errore, che li mise rapidamente al centro di un clamoroso processo. Fu un caso che affascinò per decenni i migliori appassionati del crimine, ispirando a Hitchcock "Nodo alla gola", e a Meyer Levin questa travolgente indagine, che diventa via via una superba costruzione romanzesca, dove, come in un grande film classico, protagonisti e comprimari - avvocati, reporter, psicoanalisti - fanno fino in fondo, come meglio non si potrebbe, la loro parte.‎

‎Vilas Manuel‎

‎In tutto c'è stata bellezza‎

‎br. «Ci farebbe bene scrivere delle nostre famiglie, senza nessuna finzione, senza romanzare. Solo raccontando ciò che è successo, o ciò che crediamo sia successo.» Animato da questa convinzione, Manuel Vilas intreccia con una voce coraggiosa, disincantata, a tratti poetica, il racconto intimo di una vita sullo sfondo degli ultimi decenni di storia spagnola. Allo stesso tempo figlio e padre, Vilas celebra la presenza costante e sotterranea di chi non c'è più, il passato che riemerge a fatica dai ricordi, la lotta per la sopravvivenza che lega indissolubilmente le generazioni. Una narrazione che sottolinea l'umana fragilità, le inevitabili sconfitte, ma anche la nostra forza unica, l'inesauribile capacità di rialzarci e andare avanti, persino quando tutto sembra essere crollato. Perché i legami con la famiglia, con chi ci ha amato, continuano a sostenerci e a definirci, anche quando sono apparentemente allentati o interrotti. E proprio quei legami ci permettono di vedere, a distanza di tempo, che in tutto c'è stata bellezza: in molti gesti quotidiani e anche nelle parole non dette, nell'affetto trattenuto, inconfessato, a cui non possiamo fare a meno di credere e di aggrapparci.‎

‎Chenneviere Louise‎

‎Cagna‎

‎br. Una donna parla. Accusa. Racconta. Si appropria delle voci di più donne. Ogni voce è un istante strappato all'intimità, salvato dal silenzio, quel silenzio che è la storia delle donne. Questo testo è un tentativo di impadronirsi del diritto di espressione da parte di chi ne è sempre stato escluso, vittima di immensa violenza e indicibile dolore. E come quest'intimità, il corpo e la vergogna fanno già parte del mondo, sotto forma di fantasmi, di discorsi e di tutte le violenze che li hanno plasmati e che ora li infestano. Questo libro è un esorcismo. Per Louise Chennevière, «è un'esplorazione di queste terre dell'immaginario collettivo che modellano la nostra individualità, è un tentativo di comprendere come ci si ritrova a diventare donne un bel giorno, e perché, quando ci si credeva ormai al riparo da quel futuro prestabilito, da quel destino femminile, questo, all'improvviso, ci sbatte in faccia la sua presenza». Si tratta di sogni, di deliri della stessa donna? Di più donne? Ci sono le private, quelle donne che allietano la propria esistenza con la loro stessa immagine, con un uomo o con la maternità, e ci sono le possedute, quelle donne-mostro che si riappropriano violentemente dei loro corpi facendosi carico di quell'infamia che hanno sempre subito. La storia delle donne è dalla parte di questa "leggenda nera" di uomini infami che è, secondo Foucault, la leggenda di quelle "vite che è come se non fossero mai esistite".‎

‎Abbott Edwin A.‎

‎Flatlandia‎

‎br. Se si considera la personalità dell'autore e l'estroso argomento, Flatlandia potrebbe apparire come un capriccio letterario, rampollato semmai nell'otium accademico di un bonario erudito ottocentesco. Potrebbe essere definito un compiaciuto paignion, un esercizio virtuosistico animato dal "gusto minuto, miope, paziente dello svolgimento di un teorema".‎

‎Canton Giulia‎

‎Celeste amore‎

‎br. Celeste è una giovane donna alle prese con la sua vita da studentessa e lavoratrice. Vive di piccole cose che scandiscono una quotidianità che sa di caffè e di luoghi in cui rifugiarsi. Ama scrivere e ama Pietro, un ragazzo che condivide con lei il giorno di nascita e il Filo Rosso del Destino. Un amore ossessivo e venale che si trasformerà per Celeste nell'occasione più grande della sua vita: esplorare il fondo della Voragine per rinascere e per conoscere l'amore vero, quello che ricorda che prima di essere due, si è uno soltanto. Celeste Amore è più cose: un racconto, un diario, l'urgenza di fare ordine, quasi una confessione. Uno scrigno che racchiude i momenti di una vita. Celeste Amore è un libro a tratti caotico, ma è anche un dettaglio, una virgola, lo spazio aperto, due parentesi e un po' di malinconia.‎

‎Baratto Paola‎

‎Una luce differente‎

‎br. La città di provincia dell'infanzia, il borgo saraceno affacciato sul mare, la casa-museo d'un poeta. Tre luoghi, tre giovani donne. E tre modi diversi di fare i conti con l'ombra non ancora dissolta del patriarcato. Un piccolo mistero, seguito alla morte improvvisa del padre, sospinge Vittoria sulla soglia dei ricordi e d'una struggente verità insospettata. Nella purezza appartata d'un orizzonte marino Lidia è sorpresa da una tentazione irresistibile: affrancarsi da una mortificante condizione ancillare. Tra i "fantasmi" della dimora d'un letterato risorgimentale, l'insicura custode Gemma scopre la complicità di alleate reali ed immaginarie. Per tutte, la necessità di essere davvero una luce differente.‎

‎Molaro E. (cur.); Borrelli G. (cur.)‎

‎Ranuras. Storie di violenza‎

‎br. Violenza fisica, sessuale, psicologica, assistita, stalking: una stessa realtà che si manifesta con volti diversi. Ranuras racconta la quotidianità di molte donne oppresse dalla condizione di abbandono che si ritrovano a sperimentare, situazioni dalle quali sembra impossibile una via di fuga. Venti voci diverse sono protagoniste di storie strazianti, in un viaggio nell'animo tormentato di personaggi impauriti, soli, incompresi. Donne che raccontano dell'impeto di mariti, compagni e padri colpevoli di averle umiliate, picchiate e devastate quando invece avrebbero dovuto soltanto amarle. I carnefici di questi racconti sono uomini comuni che scambiano il possesso per amore e finiscono per rendere le proprie vittime estremamente fragili. Qualche volta però i ruoli si invertono: le donne stesse da vittime diventano carnefici, prevaricando sui i loro tradizionali aguzzini.‎

‎Rigoni Stern Mario‎

‎Stagioni‎

‎ill., br. Questo libro è il percorso di una vita. Nato da un profondo rispetto della natura, del suo equilibrio e della sua grazia, rievoca grandi avvenimenti della storia e piccole vicende personali, in un flusso scandito dall'alternarsi delle stagioni. Nella memoria dell'autore ogni cosa ha lo stesso spazio, la stessa dignità; ogni frammento trova la giusta collocazione all'interno di un quadro che Rigoni Stern, "uomo di montagna", dipinge dei colori più vivi. Accanto alla campagna di Russia e alla drammatica esperienza del Lager riemergono così episodi apparentemente marginali, che tuttavia danno il senso di una vita: dai suoi giochi di ragazzo alle prime battute di caccia, da una visita alla Reggia di Versailles al "bel gallo" regalato all'amico Vittorini, che però, a mangiarlo, si rivela "selvatico e coriaceo". E poi ancora antichi riti e vecchie tradizioni, uomini e affetti di altre epoche, alberi e animali destinati ad annunciare il nuovo clima e la nuova stagione, luoghi e paesaggi forse dimenticati ma sempre carichi di storia e di ricordi: su tutto lo sguardo, a volte divertito a volte malinconico, dell'autore, testimone del suo tempo e di un passato che continua a riaffiorare.‎

‎Rascelli Giorgio‎

‎I nonni di Amatrice‎

‎br. Attraverso il recupero della memoria, il romanzo vuole fissare un ritratto della "vecchia" Amatrice, quella che non ci sarà più. Si narra nei dettagli un'estate d'infanzia in paese, alla fattoria dei nonni. Emergono i tratti amatriciani salienti: la freschezza montana, la folla dei villeggianti, i panorami mozzafiato, la genuinità dei prodotti, le fiere, le feste, le sagre, quella degli spaghetti su tutte. Quindi il racconto acquista velocità, facendo una carrellata sulla vita successiva della famiglia protagonista e del paese. Amatrice è vista nel suo sforzo moderno e continuo di porsi, con la civetteria del luogo turistico, al passo con i tempi che cambiano. Lo sviluppo delle vicende familiari si intreccia con la crescita dei personaggi, tutti ruotanti attorno alla figura centrale dei nonni. Fino ad arrivare, parecchi decenni dopo, al momento in cui Amatrice, la sua comunità, tutto ciò che è legato alla sua storia in termini di affetto e di ricordi di chi l'ha conosciuta, si incrocia drammaticamente con il terremoto, con la sua distruzione.‎

‎Nagira Yuu‎

‎Luna nomade‎

‎br. Sarasa ha nove anni e trascorre spensierata una vita felice con gli eccentrici genitori. La sua tranquillità però si infrange all'improvviso quando, rimasta sola, viene affidata alle cure degli zii, persone rigide e poco inclini ad accettare la sua originalità. La permanenza a casa degli zii è resa ancora più difficile dall'insopportabile cugino Takahiro, che tormenta Sarasa in ogni modo. Disperata, la bambina cerca una via di fuga da quella casa dove si sente estranea, e trova inaspettata solidarietà in Fumi, un ragazzo di diciannove anni che, vedendola sola al parco, la invita a trasferirsi da lui. Sarasa trascorre due mesi felici a casa di Fumi, sperando di non doversene mai andare. Ma nel frattempo la polizia la sta cercando, ritenendo che sia vittima di un rapimento da parte di un pedofilo. Scoperta infine dalla polizia, la bambina viene affidata ad una casafamiglia dove cresce in solitudine, mentre Fumi viene accusato di rapimento e arrestato. Passano quindici anni, Sarasa è adesso una giovane donna che trascorre le giornate tra il lavoro part-time e le attenzioni per il possessivo fidanzato Ry?. La sua vita sembra andare avanti senza scossoni, ma la ragazza pensa ancora a Fumi, l'unico ad averla aiutata mentre era completamente sola, e che per colpa sua è finito in prigione. Fumi si ricorda ancora di lei? La odia per quello che è accaduto?‎

‎Saramago José; Collo P. (cur.); Desti R. (cur.)‎

‎Il racconto dell'isola sconosciuta‎

‎ill., br. Un uomo ottiene dal re una caravella per partire alla ricerca di un'isola sconosciuta, che ancora non compare sulle carte geografiche. Alla ricerca si unisce la donna delle pulizie del palazzo del re. Una favola d'amore, sospesa tra realtà e sogno.‎

‎Sereni Clara‎

‎Casalinghitudine‎

‎br. È il 1987 quando in libreria appare "Casalinghitudine" e le ricette di cucina entrano a pieno titolo nella nostra letteratura. Allora non si poteva immaginare che quel libriccino sarebbe diventato un piccolo classico e che quel titolo sghembo avrebbe conquistato il proprio posto nei dizionari. A distanza di quasi trent'anni dalla sua prima edizione, questo manuale-manifesto viene riproposto per la prima volta con una nota dell'autrice che, con affetto e ironia, ne ripercorre le tappe di ideazione e stesura. "Casalinghitudine" è un ritratto del nostro Paese, che Clara Sereni ha potuto tratteggiare raccontando di sé e della sua generazione attraverso il cibo. Ogni piatto ha un ricordo da portare alla luce: la minestra dei Sette Grani evoca la maternità, la pasta e fagioli rappresenta il Sessantotto, un polpettone scandisce il consolidarsi di un'amicizia e una frittata di zucchine può diventare l'immagine di una frattura storica, quella di suo padre, Emilio Sereni, intento a discutere con Pietro Nenni sulla spiaggia di Formia. Il cibo diventa così un vero e proprio linguaggio extra-verbale, capace di creare legami e di esprimere sia affetti, sia disamori. Romanzo di ricordi, di ricette, di riflessioni, scandito dal trascorrere dei decenni, dagli anni Sessanta agli anni Ottanta, "Casalinghitudine" è anche una sorta di antiepica collettiva nella quale ogni donna potrà riconoscere un guizzo, un sapore, una memoria della propria vita.‎

‎Mann Thomas‎

‎I Buddenbrook‎

‎br. Romanzo pubblicato nel 1901, "I Buddenbrook" narrano l'ascesa e il declino attraverso quattro generazioni di una famiglia della borghesia mercantile di Lubecca. Titolari di una ditta di cereali fondata nel 1768, i Buddenbrook hanno costruito la propria fortuna economica sull'etica del profitto e la disciplina del lavoro e fondato il proprio prestigio sociale sulla rettitudine e il decoro. Ma nella serena compostezza di quel mondo si insinuano a poco a poco i segni del disfacimento finanziario e morale, di quell'insolubile antinomia tra «la volontà del contegno», che argina la dissoluzione ma soffoca la vita, e la resa al caos degli impulsi irrazionali che rompono i ceppi ma frantumano ogni valore sfociando nell'autodistruzione. L'ultimo discendente, Hanno, che eredita dalla madre la passione per la musica e muore di tifo in giovane età, incarna nella sua fine precoce di borghese sviato dall'arte l'esito tragico della lunga saga familiare. La decadenza dei Buddenbrook, in cui Mann ha tratteggiato l'essenza dello spirito borghese europeo, diventa così specchio della crisi dell'umanesimo occidentale, dal cui tramonto nasceranno i mostri della barbarie.‎

‎Tozzi Federigo; Nicoletti G. (cur.)‎

‎Tre croci‎

‎br. Ambientato a Siena, il romanzo narra il tragico epilogo di una catastrofe finanziaria. I tre fratelli Gambi, proprietari di una bottega antiquaria di libri e oggetti, hanno abdicato ai loro doveri e alle loro responsabilità di mercanti ponendosi fatalmente sul piano inclinato di un edonismo autodistruttivo. Minacciati dall'incombente bancarotta, ossessionati dalle cambiali, vivono alla giornata, in una condizione di continua rimozione. Incapaci di reagire costruttivamente all'annunciato dissesto, tagliano i ponti con l'opprimente società urbana e ripiegano verso uno stile di vita infantile e regressivo: un cammino a ritroso comune a tutti i personaggi tozziani che, come i Gambi, hanno orrore della vita e chiudono gli occhi di fronte a essa. Alla fine il fallimento economico li travolge inesorabilmente. Scritto di getto nell'autunno del 1918,Tre croci adotta un crudo registro naturalistico che scolpisce con forza i caratteri e una castigatezza espressiva che rende potentemente la pena delle anime. Introduzione e note di Giuseppe Nicoletti.‎

‎Avati Pupi‎

‎Una sconfinata giovinezza‎

‎ril. Sono passati molti anni dal momento in cui si sono innamorati, ma Lino Settembre e sua moglie Chicca continuano ad amarsi. Anche se in apparenza sono persone molto diverse: lei insegna Filologia medievale all'università, lui è un popolare giornalista sportivo che parla spesso di calcio in televisione. Non hanno avuto figli, ma proprio questa mancanza ha finito per rendere ancora più solido e sereno il loro legame. Finché un'ombra non inizia a offuscare la mente di Lino. All'inizio solo momentanei cali d'attenzione, poi vuoti di memoria sempre più ampi e preoccupanti. E a quel punto che comincia la seconda vita di Chicca e Lino, un nuovo amore. Con le sue storie e i suoi personaggi, Pupi Avati sta tracciando uno straordinario autoritratto del nostro paese e del nostro tempo, rivelatore e commovente, tra costume e sentimenti, tra attualità e memoria. Il protagonista di Una sconfinata giovinezza, Lino, perde il contatto con il mondo che lo circonda ma trova rifugio nel ricordo dell'infanzia, nelle sue emozioni e nei suoi profumi. E Pupi Avati, nel raccontare una vicenda che affronta temi di drammatica urgenza, ci sa emozionare e sorprendere.‎

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