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‎Guerre 39/45‎

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‎Piccione Leonardo‎

‎Il libro dei vulcani d'Islanda. Storie di uomini, fuoco e caducità‎

‎ill., br. «Qui da noi ogni dieci anni in media compare una nuova montagna o un nuovo campo di lava a cui tocca trovare un nome. È il Paese stesso a renderci creativi.» Così lo scrittore Hallgrímur Helgason ha spiegato quella ricchezza letteraria e quel gusto del narrare che accompagnano l'intera storia d'Islanda, e che sono all'origine di questo libro. Una raccolta di 47 storie legate in vario modo ad altrettanti vulcani, che spaziano dalle avventure dei primi colonizzatori dell'isola alle imprese di esploratori estremi, dalle antiche saghe norrene alle missioni della NASA nei canyon «lunari» degli altipiani interni, alternando scienza, poesia, cronaca e leggenda. Il viaggio di William Morris nella mitica Snæfellsnes, il «match del secolo» tra Bobby Fischer e Boris Spassky nella Reykjavik del '72, il mistero che avvolge la spedizione Von Knebel nel cratere di Askja si affiancano all'epopea dello schiavo caraibico che divenne il primo islandese nero della storia, alle attuali sfide dei vulcanologi per prevedere le eruzioni, allo studio dei tunnel di lava che potrebbero aprirci una strada verso Marte. "Il libro dei vulcani d'Islanda" è un viaggio curioso intorno all'unicità geologica di un'isola che conta trenta diversi sistemi vulcanici attivi, di tutte le tipologie conosciute. È il ritratto di un Paese che è «un esperimento, prima naturale e poi umano», e che per questo ha attirato attraverso i secoli studiosi, avventurieri e poeti, diventando un bacino inesauribile di storie. Grandiosi protagonisti o impassibili spettatori delle vicende narrate, signori di una terra in cui il creato si crea, si distrugge e si trasforma ogni giorno, i vulcani ci ricordano che il suolo su cui camminiamo non è eterno, che non c'è eternità negli sforzi umani, nell'arte e nella scienza. Ma al tempo stesso ci offrono un contatto vivido con la «creazione», con l'imprescindibile guerra tra gli elementi che è all'origine della vita sul nostro pianeta, e racchiudono forse la nostra via d'accesso all'universo.‎

‎Lispector Clarice‎

‎Un soffio di vita‎

‎br. Libro postumo, libro testamento - ma anche «intrepido e scherzoso libro di vita», debordante di «frasi sconnesse come in sogno», di «idee allo stato grezzo», formato di «resti della demolizione di un'anima» e di «estasi provvisorie» -, "Un soffio di vita" mette in scena due personaggi (l'autore e la sua creazione, o creatura, Angela) che dialogano affrontando tutti i temi sui quali la Lispector si è incessantemente interrogata: le parole, il tempo, il mondo, la storia, la preghiera, gli esseri viventi e quelli inanimati. Infine: la grazia. La scrittrice non nasconde affatto le sue intenzioni e, perentoria come sempre, esordisce: «Voglio scrivere movimento puro». Quel che si propone, infatti, non è una stesura coerente, una trama qualsivoglia, bensì il definitivo esorcismo dell'indicibile. Quando compone gli ultimi frammenti, le è stata diagnosticata una malattia mortale, e la morte pervade questo testo, che lei stessa confessava essere stato «scritto nella sofferenza». Olga Borelli, l'amica-assistente che per otto anni le è stata vicina, annotando i suoi pensieri e battendo a macchina i suoi manoscritti, ha affermato che "Un soffio di vita" doveva essere il suo «libro definitivo», scaturito com'è «da uno slancio doloroso che lei non era in grado di trattenere».‎

‎De Crescenzo Luciano‎

‎Così parlò Bellavista. Napoli, amore e libertà‎

‎br. Secondo don Gennaro Bellavista, professore partenopeo purosangue, troppe sono le banalità che si dicono e si scrivono su Napoli e sui suoi abitanti, sul suo mare e sul suo Vesuvio col pennacchio. La vita a Napoli è ben altra cosa. È un'arte sottile. «Solo a Napoli ognuno vive in un'inebriata dimenticanza di sé» scriveva Goethe, felicemente sorpreso. Ma non solo a Napoli, scrive Luciano De Crescenzo, il sorriso e il sentimento aiutano l'intelligenza nel mestiere di vivere, sempre seguendo l'infallibile ricetta del professor Bellavista, che «è pure abbastanza facile da ricordare: metà amore e metà libertà». A quarant'anni dalla sua prima pubblicazione, "Così parlò Bellavista" non ha perso la sua forza dirompente e la sua sagacia filosofica, confermandosi come un "piccolo classico" della letteratura partenopea che è anche una straordinaria rappresentazione della natura umana.‎

‎Zeno Ade‎

‎L'incanto del pesce luna‎

‎br. Gonzalo fa un mestiere insolito. Impiegato come cerimoniere presso la Società per la Cremazione di una grande città, si occupa di organizzare e presiedere funerali laici nella Sala del Commiato dell'antico Cimitero Monumentale. Nel corso dei dodici anni passati al Tempio Crematorio gestisce con passione e professionalità migliaia di riti funebri. È sposato con Gloria, conosciuta fra i banchi universitari, e ha una figlia, l'adoratissima Inés, che all'età di otto anni cade in uno stato di coma profondo a causa di una misteriosa malattia. Confinato fra le mura di una stanza d'ospedale, il destino di Inés è appeso a un filo. Tra padre e figlia si instaura un dialogo silenzioso, fatto di presenza e di musiche ascoltate insieme. Tra queste, le canzoni e il tip tap di Gene Kelly, l'unico in grado di indurre sulle palpebre di Inés quello che sembra un accenno di vitalità. La speranza, sempre più labile, di trovare una cura in grado di svegliarla, un giorno viene inaspettatamente riaccesa da Malaguti, uomo equivoco e affascinante che propone a Gonzalo di lavorare per lui, o meglio per la sua anziana padrona. In cambio della promessa di ricoverare Inés in una clinica esclusiva, Gonzalo abbandona la vecchia occupazione per passare alle dipendenze della Signorina Marisòl. Capostipite di una potente famiglia, la donna vive in una grande villa in collina, senza mai uscire dalla sua camera da letto. Il suo aspetto è quello di una nonnina decrepita, ma una volta alla settimana la sua natura mostruosa le impone di divorare carne umana. Ormai troppo debole per procacciarsi cibo da sola, ha bisogno di un assistente in grado di cercare e condurre da lei le vittime sacrificali. L'impresa non è semplice, gli ostacoli sono molti, e Gonzalo dovrà fare i conti non soltanto con il desiderio di salvare la figlia, ma anche con il bisogno di redimersi. E sarà proprio l'anziana Marisòl ad aprirgli gli occhi, insinuando il dubbio che anche lui sia un mostro come lei, come tanti, e come tutti illuso che i semi della mostruosità dimorino sempre altrove.‎

‎Lai Gloria‎

‎Fabellae. Tra stagioni e colori. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. "Fabellae (piccole fiabe) - Tra stagioni e colori" è un libro illustrato che si incentra sull'essenza di temi come i ricordi antichi, le relazioni con ciò che ci circonda, la vita e la morte, i dolori a fronte delle perdite, la speranza di scoprire e di conservare i legami nonostante gli strappi, le abitudini individuali o le scelte sbagliate. Questo libro si offre ad ogni lettore con il proposito di riconsiderare i rapporti, con noi stessi, con le altre creature e con il pianeta, stimolando la parte creativa ed introspettiva di ciascuno di noi attraverso i colori. Questa pubblicazione vuole coinvolgere attivamente il lettore sollecitando l'empatia nei confronti dei personaggi di ogni fiaba, lasciando la possibilità di interpretare i disegni presenti all'inizio di ogni storia con sensibilità e fantasia. "Fabellae - Tra stagioni e colori" inaugura inoltre la nuova collana "croquis" dedicata alla rappresentazione grafica della realtà o dell'immaginazione, allargando all'illustrazione dell'emotività la linea editoriale.‎

‎Banks Russell‎

‎La legge di Bone‎

‎br. Bone, cioè osso: un ragazzo di tredici anni costretto ad andarsene di casa e a vivere alla giornata arrangiandosi ai margini della società opulenta di una cittadina del nordest degli Stati Uniti. Viene battezzato così dai nuovi amici che incontra "sulla strada", dopo essere stato cacciato dalla madre per aver rubato una collezione di monete antiche per procurarsi la marijuana. In realtà le sue difficoltà sono cominciate con l'abbandono del padre, l'arrivo di un patrigno bugiardo e la cecità totale di una madre insicura, incapace di capire le necessità del figlio. Non è dunque il piccolo delinquente, Bone. Piuttosto il ragazzo ribelle pieno di fantasia della migliore tradizione letteraria americana, dallo Huck Finn di Mark Twain al giovane Holden di Salinger.‎

‎Albanese Matteo Antonio‎

‎Tondini di ferro e bossoli di piombo. Una storia sociale delle Brigate Rosse‎

‎br. Cosa sappiamo della nascita delle Brigate Rosse. Dopo più di 50 anni dalla loro nascita sono ancora molti i vuoti da riempire nella storia di quell'organizzazione e del paese. Per farlo dobbiamo guardare da vicino i vorticosi rivolgimenti di una società che in pochi anni passa dal disastro del fascismo e della guerra a divenire una delle realtà più industrializzate del pianeta. Dentro questi cambiamenti, dalle lotte di fabbrica e degli studenti, dal primo femminismo alle rivendicazioni sui diritti di cittadinanza, nascono idee, passioni e si scontrano visioni di futuro. Dall'immaginario della Resistenza fino alla fascinazione per paesi lontani che si liberavano da oppressioni insopportabili, da Cuba al Vietnam ed all'Algeria, prendono vita dibattiti enormi che corrono tra le pagine dei giornali fino ai ciclostili nei seminterrati. Da Palermo ad Aosta il paese si scuote, quasi a risvegliarsi dalla trance del processo di ricostruzione, e nelle strade si accende uno scontro sociale gigantesco. Dentro quello scontro, tra le botte della polizia e quelle dei manifestanti, tra le macerie delle bombe neofasciste si comincia ad intravedere una stella a 5 punte, allungata fatta partendo dalla moneta da 100 lire; le Brigate Rosse vogliono fare la Rivoluzione come avanguardia di una classe operaia che stava perdendo la sua partita storica. La loro sconfitta non è, però, solo una scia di attentati e di morte ma diviene l'occasione per comprendere come l'esplosione dei processi che proprio le Br per prime chiameranno globalizzazione abbia cambiato la nostra percezione del mondo in cui viviamo.‎

‎Rossetti Ilaria‎

‎Stig Dagerman. Il cuore intelligente‎

‎br.‎

‎Pileggi Francesco‎

‎Quando mia madre indossò la maglietta di Franz Beckenbauer‎

‎br. Due giugno 1973, otto ragazzini su un albero di limoni aspettano di poter giocare una partita di calcio. Sono trascorsi tre anni dalla "partita del secolo", Italia-Germania, la semifinale del campionato del mondo in Messico. Otto ragazzini, qualcosa in comune, una maglietta bianca e non solo quella. E può succedere che pezzi di mondo si arrampichino insieme a quei ragazzini su quell'albero di limoni. Persino Picasso con i Pink Floyd, Michelangelo e la sua Pietà. Nel '73 successe di tutto, attorno a quell'albero, come il tiro a sorte per chi dovesse tagliare un orecchio al nipote dell'uomo più ricco del mondo. E anche il sesso apparve su quell'albero come un terremoto, mentre uno di loro aspettava di realizzare il suo sogno: stringere la mano al "Kaiser" Franz Beckenbauer. La mano di quel tedesco dolorante durante la "partita del secolo"...quello che teneva la mano sul cuore.‎

‎Allegri Chiara‎

‎Una mamma speciale‎

‎br. La storia di una vita che potrebbe sembrare una tra le tante. Un racconto che è un flusso di coscienza per narrare le gioie e i dolori di Chiara e della sua famiglia. All'età di 14 anni Chiara riceve una diagnosi che non le permetterà mai di avere figli. La vita la mette in ginocchio ma lei non si arrende, si rialza e guarda avanti con coraggio e determinazione. Insieme a Roberto, suo marito, inizia un percorso di adozione lungo e pieno di ostacoli ma che li porterà all'incontro con Alexandra, una splendida bimba che completerà la loro famiglia. Un libro per tutti che prenderà per mano il lettore per fargli scoprire come l'amore, veramente, vince sulla sofferenza e le difficoltà, basta soltanto crederci e non smettere mai di lottare.‎

‎Viano Aldo‎

‎Confessare‎

‎br. Un giovane sacerdote riceve la confessione di uno sconosciuto che si autoaccusa dell'omicidio di uno spacciatore. C'è un peccato più grande che togliere la vita a un essere umano? Forse quello di rinnegare la propria. Confessare è oltrepassare un confine oltre il quale si è nudi di fronte al giudizio, umano o divino che sia, ma è anche un cammino impervio, che confonde dubbio e verità. In una cittadina cresciuta troppo in fretta s'incrociano le storie di un prete che dubita della sua fede, di una famiglia in crisi, di notabili locali arroccati nel loro perbenismo, di pusher extracomunitari e di amanti un po' puttane. Tormentati dai loro segreti, Mario e Biagio si rincorreranno l'un l'altro in questo scenario provinciale, inseguendo il senso delle loro vite. Le loro mutue confessioni finali li condurranno fuori dalla palude dell'ambiguità?‎

‎Dumas Alexandre‎

‎Cagliostro‎

‎br. Giuseppe Balsamo, meglio conosciuto come conte di Cagliostro, avventuriero, studioso di medicina, ipnotismo e alchimia, visse di espedienti finché la sua fama di mago e guaritore si diffuse in tutta Europa e gli assicurò la protezione di nobili, scienziati e sovrani. Fondò a Londra la locale loggia massonica di rito egiziano. Implicato a Parigi nel processo della collana di Maria Antonietta, fu costretto a lasciare la Francia (1786). Stabilitosi a Roma, fu condannato a morte per attività massoniche (1789), poi graziato dal papa e incarcerato a vita. Avventura e mistero nella vita di Cagliostro narrata da Alexandre Dumas in un romanzo storico che, al ritmo dei "Tre moschettieri" e con la suspense del "Conte di Montecristo", rievoca il '700 alla vigilia della Rivoluzione francese, mettendo in scena anche personaggi come Maria Antonietta e Luigi XVI, Rousseau e Voltaire. Il romanzo ha inizio il 6 maggio 1770. Il Gran Cofto, Giuseppe Balsamo, più noto come conte di Cagliostro, traccia il disegno della società segreta degli Illuminati: abbattere le monarchie cominciando dalla più fragile, quella francese. Ai progetti rivoluzionari si intrecciano riti di magia, profezie inquietanti, passioni travolgenti e intrighi di potere nell'affresco di un'epoca nella quale razionalismo e forze oscure della mente e del cuore produssero miscele esplosive per la storia dell'umanità.‎

‎Bertoni Federico‎

‎Adesso il cielo brilla di più‎

‎br. È l'estate del 2015 e il villaggio turistico di Alimini, in Salento, si prepara a fare da sfondo a primi amori, amicizie e ricordi che dureranno in eterno. Federico lo sa bene, per lui quel posto è come una seconda casa e, quando gli viene presentata Flavia, una nuova ragazza di Roma, resta immediatamente affascinato dalla sua energia positiva. L'estate finisce e passano gli anni, ma l'amicizia tra i due è così forte che riesce a superare anche la distanza, rendendoli l'uno la spalla dell'altra. Nella primavera del 2018, però, una notizia sconvolge la vita di Flavia: le viene diagnosticato un tumore alle ossa che, in breve tempo la porta via. Insieme a lei, nel cielo scuro c'è una lanterna cinese che viene trasportata dal vento, pronta a illuminare la notte e i volti di coloro che la osservano. E poi c'è Federico che ha la necessità di mettere tutto nero su bianco, di raccontare, di ricordare quanto Flavia fosse magnetica e solare.‎

‎De Quarto Manuela A.‎

‎Come treni alla stazione‎

‎br. Nel marzo del 1978, il più caldo mai registrato in Sicilia, la piccola Titì viene scelta per interpretare la Vergine Maria nella processione del paese in occasione della festa di San Giuseppe. Casteddu è un posto dove è facile entrare... ma non altrettanto facile è andarsene: troppi segreti circondano quel luogo colmo di fantasmi, di verità non dette, di personaggi bizzarri e misteriosi. La celebrazione della festa di San Giuseppe e la preparazione per il difficile ruolo che Titì dovrà interpretare saranno l'occasione per scoprire alcuni di quei segreti, per intraprendere un viaggio verso verità scomode e troppo a lungo taciute. "Guardala bene," disse "è l'immagine della purezza" I personaggi che l'accompagneranno nel suo viaggio, nel bene e nel male, riveleranno il volto di una Sicilia al tempo stesso splendida e crudele. "Perché siamo tutti come treni alla stazione: pronti a partire verso la verità, ma spaventati nel lasciare le nostre comode bugie."‎

‎Tolstoj Lev; Sibaldi I. (cur.)‎

‎Tutti i racconti. Vol. 1‎

‎brossura I racconti di Tolstoj procedono, in una quasi ininterrotta processione, attraverso tutta la sua opera, dall'inizio degli anni '50 fino all'autunno del 1910. Anno dopo anno scandiscono la biografia intellettuale e artistica di Tolstoj, ne offrono al lettore un itinerario privilegiato. In questo primo volume i racconti presentati sono: Memorie di un marqueur; Racconti di Sebastopoli e racconti di guerra; La tormenta; Due ussari; La mattinata di un proprietario terriero; Lucerna; Fiaba di come un'altra fanciulla Vàrin'ka..; Tre morti; Al'bert; Idillio; Polikuska; Racconti dal Nuovo abbecedario e i Quattro libri russi di lettura; Racconti incompiuti, 1851-1874.‎

‎Tolstoj Lev; Sibaldi I. (cur.)‎

‎Guerra e pace‎

‎br. Meditata a partire dal 1863, più volte rivista e riscritta fino alla versione del 1886, "Guerra e pace" è l'opera più nota di Tolstòj e una delle più lette e amate della letteratura universale. In queste pagine di altissima scrittura, in cui spiccano le celeberrime figure della contessina Natàsha Rostòva e del principe Andréj Bolkònskij, si narrano le vicende di due famiglie dell'aristocrazia russa, i Bolkònskij e i Rostòv appunto, sullo sfondo della Russia patriarcale e contadina devastata dalle guerre e dall'invasione di Napoleone, ma ancor più sconvolta dall'influsso, borghese e civilissimo, dell'Europa occidentale. Della Grande Russia di inizio Ottocento "Guerra e pace" è infatti insieme il magnifico epos e la struggente elegia. Un capolavoro che esce dagli angusti confini del romanzo, per ampliarsi e trasformarsi al di là di ogni definizione di genere, e diventare di volta in volta romanzo storico, cronaca familiare, trattato storiografico, pamphlet, testo filosofico. Postfazione di Heinrich Böll.‎

‎Targhetta Francesco‎

‎Le vite potenziali‎

‎ril. Al centro di questo romanzo ci sono tre vite, tre visioni del mondo, tre modi diversi e complementari di sopravvivere alla contemporaneità. Il loro spazio è la Albecom, azienda informatica che sorge alla periferia di Marghera; l'ha fondata, ancora giovanissimo, Alberto, "trentaquattro anni, apprezzata abilità nell'assemblare mobili Ikea, una passione per la buona tavola e il culto della chiarezza". Tra i programmatori che lavorano per lui c'è Luciano, con cui Alberto condivide l'amore per internet fin dai tempi del liceo. Ma, a differenza dell'amico, Luciano si trova a suo agio dietro le quinte: schivo e paralizzato dalla propria scarsa avvenenza, si rifugia nel lavoro e nel rifocillamento dei gatti randagi di Marghera, tormentato solo, di tanto in tanto, dal desiderio di avere qualcuno da rendere felice. A completare il triangolo c'è Giorgio, il pre-sales dell'azienda, procacciatore di nuovi clienti: "percorso da un brivido di elettricità sempre", tiene nel cruscotto della macchina "L'arte della guerra" di Sun Tzu, che consulta come un oracolo. E così, mentre Luciano allaccia con Matilde, barista della tavola calda di fronte alla Albecom, un'amicizia presto caricata di nuove speranze e Giorgio riceve una proposta sottobanco da un vecchio collega, le giornate dei tre amici si intrecciano in un groviglio di segreti e tradimenti che si dipana tra la provincia veneta e le città di mezza Europa e che li costringerà, infine, a compiere scelte sofferte e decisive.‎

‎Cheever John‎

‎I racconti‎

‎br. Maestro del racconto come misura ideale di investigazione e reinvenzione, John Cheever è stato il riconosciuto testimone di un'America suburbana soffice e torbida, e continua a essere l'implacabile voce-sonda che ha tratto dall'ombra la gestualità rituale e le emozioni malate di una media borghesia chiusa dentro il suo severo protettivo benessere. Piccole anime, piccoli accadimenti, piccole trame, e un grande disegno che li contiene. La "commedia umana" di John Cheever è contenuta in questi 61 racconti che costituiscono la dorsale più riconoscibile e più fascinosa della sua produzione. Appaiono in Italia per la prima volta in un solo volume, secondo le intenzioni dell'autore: solo così i racconti rivelano, in sequenza, una naturale continuità, una potente fluvialità. Fatto com'è di insistenze e ossessioni, il mondo di John Cheever si dispiega qui intero e avvolgente. Come dice Hanif Kureishi di questi racconti, "leggerli, e rileggerli, significa vivere meglio, e attribuire a Cheever l'ammirazione e il rispetto che merita". Con una introduzione di Andrea Bajani e una postfazione di Adelaide Cioni.‎

‎Vaughan Sarah‎

‎Il sapore sconosciuto dell'amore‎

‎br. Impastare, mescolare, montare. Un'onda di cioccolato, un pizzico di cannella, una spolverata di zucchero. Apparentemente sembra facile preparare una torta. Eppure un dolce non è solo un dolce: è soprattutto una dimostrazione d'amore. Come una fetta di pane fatto in casa è un gesto che fa sentire importante chi si ama. È così per Jennifer, per cui una tavola imbandita è un modo per tenere unita la famiglia, anche se ora si sente più sola che mai, e per Vicki che sforna deliziosi e soffici pan di spagna per rendere finalmente fiera sua madre. Mike nella perfezione di un dolce cerca la conferma ai suoi sforzi di essere un buon padre; mentre Claire ha dovuto accantonare la sua passione culinaria per crescere da sola il suo bambino. E proprio per provare a comunicare di nuovo con suo figlio, Karen prepara squisiti pasticcini. Il destino li fa incontrare in un'affascinante tenuta di campagna dove l'odore delle spezie e dei profumi si diffonde nelle ampie sale e nel giardino. Sono tutti in gara per diventare il degno erede di Kathleen Eaden, denominata "La regina della cucina", autrice di un famosissimo ricettario che dagli anni Sessanta ha ispirato intere generazioni. Sono tutti convinti sostenitori della sua idea secondo la quale cucinare riesce a ridare colore a una giornata grigia. Ed è una fonte inesauribile di felicità. Ma non hanno ancora trovato la ricetta giusta per raggiungerla...‎

‎Narayan Rasupuram K.‎

‎Il Mahabharata‎

‎br. Al centro di questo celebre poema indiano sono l'inimicizia che divide i due rami della famiglia regale dei Kuru - i Pandava e i Kaurava - i loro tentativi di impossessarsi del potere e la grandiosa, definitiva battaglia che assurge a simbolo universale della lotta fra il bene e il male. Dei ed eroi, intrighi diabolici e gesta sovraumane, sontuose città regali e paesaggi incantati: la ricchezza dell'epica indiana viene restituita dal racconto di R.K. Narayan.‎

‎De Vescovi Ines Argia; Riem Natale A. (cur.)‎

‎Silvia va in collegio‎

‎ill., br. Omaggio alla figura di Ines Argia de Vescovi, insegnante, educatrice, donna di cultura, il volume propone un racconto semi-autobiografico, accompagnato da fotografie e documenti dell'epoca. La protagonista, Silvia, alter ego dell'autrice, entra come educanda nel Collegio San Demetrio di Zara e presto apprende la terribile notizia della prematura morte dell'amata madre: la sua è una storia di dolore ma anche di crescita interiore, descritta con forza narrativa autentica grazie a un linguaggio vivace e immediato. Il libro trova un suo ideale corrispondente in "Parole come foglie, parole da sfogliare. Luigi Riem e il suo tempo" (Udine, Forum 2010), dedicato al marito, il poeta Luigi Riem, assieme al quale Ines Argia è stata ispiratrice e protagonista della realtà culturale regionale, in una vita intensa dedicata da entrambi alla famiglia, all'insegnamento e alla formazione dei giovani, alla crescita sociale e culturale della città e della provincia di Pordenone.‎

‎Musella Luigi‎

‎Napoli nel racconto della politica 1945-1997‎

‎br. Fino alla prima esperienza del governo Bassolino i quotidiani hanno avuto un ruolo centrale nella formazione del clima di opinione che volta per volta è prevalso nella storia politica di Napoli. I commenti circolati sui giornali crearono un quadro di riferimento, influenzando i comuni cittadini così come tutti i protagonisti della politica locale e nazionale. Non meno importante fu il sentire comune che si sviluppò con il faccia a faccia, nelle interazioni della vita quotidiana, e che molto rilievo assunse nei quartieri e rioni. La realtà costruita finì così per risultare il prodotto dell'attenzione e dell'elaborazione da parte dei media della realtà oggettiva, definendo persone, eventi, situazioni. Lauro fu raccontato, allora, come l'uomo che si era fatto da solo, Antonio Gava come un vero "uomo di potere", Valenzi come il "sindaco diverso" per una Napoli "cambiata".‎

‎Sciascia Leonardo; Squillacioti P. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 2/1: Inquisizioni, memorie, saggi. Inquisizioni e memorie‎

‎ril. Queste "opere in raccolta" segnano un punto di svolta nelle nostre conoscenze dell'autore. Questa nuova edizione non solo integra significativamente, attingendo a una vastissima e pressoché ignota produzione dispersa, il cosiddetto "canone Ambroise" (cioè il gruppo di opere che Sciascia stesso volle includere nei due volumi apparsi fra il 1987 e il 1991 a cura di Claude Ambroise), ma soprattutto mira a ricostruire, sulla base di un rigoroso studio di manoscritti e dattiloscritti, la genesi e la storia dei testi. I due volumi saranno organizzati per tipologie testuali: narrativa, testi teatrali, poesie e traduzioni poetiche (vol. I); racconti-inchiesta, "inquisizioni", cronachette e memorie (vol. II, tomo I); saggi letterari, storici, d'arte e civili (vol. II, tomo II). Li correderanno rigorose note ai testi, una bibliografia esaustiva degli scritti di Sciascia e un indice dei nomi (autori e opere citati, personaggi letterari).‎

‎Lively Penelope‎

‎La sorella di Cleopatra‎

‎br. Nella mitica città di Callimbia, dove si dice che Berenice, sorella di Cleopatra avesse tentato di sedurre Antonio, si incrociano i destini di Lucy Faulkner e Howard Beamish. Lei è una giovane e combattiva giornalista in missione, lui un paleontologo di fama internazionale. Entrambi inglesi, sono diretti a Nairobi quando il loro aereo viene dirottato e vengono fatti prigionieri della misteriosa dittatura di Callimbia: i cinque giorni trascorsi insieme da segregati, con l'incubo delle violenze subite e di una possibile tragedia finale, sono anche l'occasione per un incontro autentico e un vero bilancio della loro esistenza. E forse anche una paradossale spinta verso un futuro nuovo che li possa attendere al di là di quella insostenibile e claustrofobica prigionia...‎

‎Thayil Jeet‎

‎Narcopolis‎

‎br. Bombay, anni Ottanta. Shuklaji Street è un reticolo febbrile di stanze, stanze per il sesso, stanze per Dio, stanze segrete che si riducono di giorno e si espandono di notte. Corre da Grant Road a Bombay Central, e percorrendola a piedi, tra auto, camion, risciò, biciclette, rifiuti, escrementi e poveri che barcollano coperti di stracci, si fa il tour dei luoghi della perdizione della città, i luoghi del piacere e dell'ebbrezza. La croce copta dei cristiani siriani al collo, l'aria di chi è stato rispedito in India dopo essere finito nei guai a New York, Dom Ullis si è rifugiato nel bel mezzo di Shuklaji Street, nella stanza d'oppio di Rashid, la fumeria più rinomata della strada con le sue autentiche pipe cinesi. Nel locale, pregno dell'odore di melassa, sonno e malattia, si è accolti dal proprietario, braccia e ventre cosi grassi da rendere striminzita ogni camicia. La fumeria, però, è per ogni habitué innanzi tutto il regno di Dimple. E lei che, scuotendo i capelli che le cadono davanti agli occhi, prepara, con mano esperta ed elegante, le pipe. Quando era appena un ragazzo, Dimple fu condotto in un bordello di Bombay. Gli diedero una sari rossa e del whisky e poi, con l'aiuto di un sottile, tagliente bambù, fecero di lui una splendida hijra, un eunuco. Con i suoi amanti e ospiti Dimple discute di Dio e del sesso, dell'amore e del significato dell'esistenza, della crudeltà della vita e... del Patar Maar, l'assassino di pietra che gira di notte nei quartieri dei poveri di Bombay.‎

‎Wilde Oscar‎

‎Il ritratto di Dorian Gray. Ediz. integrale. Con Segnalibro‎

‎br. Dorian Gray è un giovane di straordinaria bellezza. Un giorno viene ritratto da un suo amico pittore, Basil Hallward, in un quadro che ne rappresenta fedelmente le stupende fattezze. Proprio nello studio del pittore, Dorian conosce lord Henry Wotton, uomo cinico e senza scrupoli che diventa ben presto un punto di riferimento nella vita del ragazzo. Dorian inizia così a condurre anch'egli un'esistenza fatta di eccessi e priva di ogni scrupolo morale. Nonostante le azioni malvagie di cui Dorian si rende colpevole, tra le quali l'uccisione dell'amico Basil, e nonostante il trascorrere del tempo, il suo volto non accenna a perdere la bellezza che lo caratterizza, come fosse inattaccabile sia dai segni del tempo che da quelli della depravazione. È piuttosto il suo ritratto a mostrare il peso di tutto questo. Il ritratto di Dorian infatti, divenuto mostruoso, non è che la raffigurazione della sua anima perduta. Questa gli si mostra in tutto il suo orrore e Dorian, non sopportandone il peso, sfregia il ritratto con un pugnale, lo stesso usato per uccidere Basil. All'improvviso quel volto dipinto riacquista l'originaria bellezza, quella che tutti fino a quell'istante avevano ammirato sul volto di Dorian, dove ora appaiono invece i segni della dissolutezza e della sua vita corrotta e degradata.‎

‎Covacich Mauro‎

‎La città interiore‎

‎br. È il 4 aprile 1945. Quel bambino sta trasportando una sedia tra le macerie della città liberata dai nazifascisti ed è diretto al comando alleato, dove lo attende suo padre - dal cognome vagamente sospetto, Covacich - sottoposto i un interrogatorio. E quella sedia potrebbe scagionarlo. Sempre Trieste, 5 agosto 1972. I terroristi di Settembre Vero hanno fatto saltare due cisterne di petrolio. Un bambino, Vlauro Covacich, tra le gambe di suo padre (il bambino che trascinava la sedia ventisette anni prima nella Trieste liberata), contemplando le colonne di fumo dalle alture carsiche sopra la città, chiede: "Papà, sento in guera?" Mauro Covacich torna nella sua Trieste, con un libro dal ritmo incalzante, avventuroso romanzo della propria formazione, scritto con la precisione chirurgica di un analista di guerra e animato dalla curiosità di un reporter. "La città interiore" è la cartografia del cuore di uno scrittore inguaribilmente triestino; è il compiuto labirinto di una città, di un uomo, della Storia, che il lettore percorre con lo stesso senso di inquieta meraviglia che accompagnava quel bambino del 1945 e quello del 1972; un labirinto di deviazioni e ritorni inaspettati, da cui si esce con il desiderio di rientrarci.‎

‎Costagliola Milena‎

‎Ladre di felicità‎

‎br. Due donne si incontrano per caso: Giulia abita nella periferia degradata di Napoli, è sposata e ha tre figli. Angela vive in centro, è libera e indipendente. Due mondi diversi, eppure basta un incontro, poche parole, a far vacillare le certezze di Giulia. Affiora in lei un sentimento di piacere e di imbarazzo a cui non sa dare un nome, ma che la costringerà ad abbandonarsi alla sua forza dirompente. A muovere le due donne è un amore fatto di passione e desiderio, una storia alimentata dai sotterfugi che Giulia è costretta a inventarsi, e che la fanno costantemente sentire in colpa. La fanno sentire una ladra di felicità, perché il loro è un amore proibito. Un giorno tutti i pregiudizi e l'arretratezza del quartiere in cui vive prendono corpo: Giulia e Angela vengono scoperte, e Giulia si troverà a dover scegliere tra i figli e l'amore...‎

‎Chandra Vikram‎

‎Giochi sacri‎

‎brossura Sartaj Singh, ispettore di polizia a Mumbai, nota fino a poco tempo fa come Bombay, ha un lavoro ingrato. Vive infatti ed esercita la sua professione in una città che oltre alla sua assoluta e intensa bellezza gli sbatte in faccia ogni giorno un "sottobosco" di malaffare, crimine organizzato e violenza a cui Sartaj non si è mai assuefatto e contro il quale però non riesce a segnare decisive vittorie. La sua esistenza sembra dipanarsi così in una inerte caoticità, fatta di ladruncoli, microcorruzione e pasti in piedi. L'assassinio dell'erede di un boss della mafia locale, il pedinamento di pericolosi criminali e lo smascheramento di mille trame delittuose che coinvolgono gli strati più insospettabili della società indiana servono così da pretesto a Vikram Chandra per tessere una storia che unisce i ritmi forsennati dell'hard boiled alle pause silenziose della poesia, il sentimentalismo alla Bollywood al magistero dell'alta letteratura. Il risultato è un affresco potente e grandioso di una delle metropoli più complesse e avvincenti della contemporaneità.‎

‎Giordano Nino‎

‎1908: il terremoto di Messina nel racconto dei Padri Gesuiti‎

‎ill., br. "Nino Giordano, qui racconta fatti realmente accaduti nella tragica alba del 28 dicembre del 1908 (e nei giorni successivi), quando le due città dello Stretto, Messina e Reggio Calabria, furono rase al suolo dal più tremendo terre-maremoto, che seppellì sotto le rovine più di 80.000 sventurati abitanti. Storia dunque. Ma i fatti sono narrati, sulla scorta degli Episodi del terremoto di Messina pubblicati a Palermo da Antonio La Spada nel 1912, secondo l'ottica (ricostruita) dei padri gesuiti e in particolare di padre Liborio Rubino, effettivo narratore di secondo grado, che fu rettore, all'epoca, del collegio Cassibile di Gazzi (Messina) dove trovarono la morte trentanove alunni, sei sacerdoti e due fratelli laici." (Tratto dalla prefazione di Giuseppe Rando)‎

‎Recupero Santino‎

‎Furnari. Storia di una comunità dal 1204 al 1978‎

‎ill., br. L'autore partendo dalle origini e dalla derivazione onomastica del paese, prosegue fino agli anni Settanta. Attraverso un articolato progetto di ricerca e di un'analisi meticolosa, ricostruisce e ridisegna, col supporto di vari documenti, attingendo a molteplici fonti, attraverso notizie e documenti inediti e dati certi e documentati, la genesi, la storia, vicende e vicissitudini di Furnari e del suo territorio.‎

‎Singer Isaac Bashevis; Zevi E. (cur.)‎

‎Ombre sullo Hudson‎

‎br. Ci sono scrittori così affascinanti, ha notato Manganelli, che riescono a cambiarti l'umore: scrittori come Singer, capace di creare personaggi simili a «figure da affresco, pantografie, immagini proiettate sulle nubi». È la grandezza che qui sprigiona il seducente e contradditorio Hertz Grein, tormentato da un'insaziabile sete carnale - si divide infatti fra la virtuosa moglie Leah, la minacciosa amante Esther e Anna, il nuovo amore - e insieme dal richiamo di un'osservanza religiosa al cui rigore non sa sottomettersi, pur riconoscendo che si tratta di «una macchina da guerra per sconfiggere Satana». Hertz sa bene che un ebreo, per quanto creda di essersi allontanato da Dio, non potrà mai sfuggirgli: sta soltanto girando in tondo, «come una carovana persa nel deserto». Intorno a lui e ai suoi dissennati grovigli amorosi - in una New York che sul finire degli anni Quaranta, per chi giunge da Varsavia o Berlino, ha le irresistibili attrattive di un gigantesco arazzo visionario -, una folla di personaggi in vario modo straziati dalla vergogna di essere vivi: come Boris Makaver, il padre di Anna, occupato durante il giorno dai suoi lucrosi affari ma sopraffatto la notte da una sofferenza terribile quanto «un dolore fisico»; o come il professor Shrage, matematico convertitosi alla parapsicologia, che vive nella speranza di ritrovare la moglie Edzhe, trucidata dai nazisti. Tutti turbati dal silenzio di Dio o - per usare ancora le parole di Manganelli - investiti «della grandezza del sacro, e della sua sproporzione».‎

‎Pelzman Adam‎

‎La ragazza cubana‎

‎br. Perla, una giovane spogliarellista di origine cubana, vive con la madre in un modesto appartamento a Little Havana e lavora in uno squallido locale notturno di Fort Lauderdale. Questo non è certo il tipo di vita che lei vorrebbe per sé, ma al momento è tutto ciò che può fare per sopravvivere. Perla non è solita intrecciare relazioni con gli uomini che incontra al club, si tiene ben lontana da ogni tipo di coinvolgimento emotivo, fino al giorno in cui conosce Julian, un ricchissimo uomo d'affari di origine russa che vive a New York. Tra i due scocca la scintilla. Julian, che ha un passato avventuroso e tragico in Siberia, lascia nel suo lussuoso appartamento sulla Quinta Strada l'amatissima moglie Sophie, una donna affascinante e sofisticata, cui tutta la ricchezza del mondo non può comperare l'unica cosa che vorrebbe riavere: la dignità di una vita normale. Il suo matrimonio rischia infatti di precipitare nella depressione, nella frustrazione e nei sensi di colpa, dopo che lei è rimasta paralizzata in seguito a un incidente stradale. L'ingresso di Perla nella vita della coppia cambierà completamente la prospettiva delle cose, rompendo gli equilibri consolidati e suggerendo la possibilità di una nuova dimensione esistenziale e amorosa fuori dagli schemi.‎

‎Giusti Amabile‎

‎La donna perfetta‎

‎ril. Visto dal di fuori, Guido Masetti sembra il fidanzato ideale. Insegnante di lettere in un liceo di Napoli, amato dai suoi studenti, sensibile e idealista, sempre cordiale con quelli che incontra a partire dal proprietario del chioschetto dove, ogni giorno, compra fiori freschi per la fidanzata... È così che lo vede Giada, che però è separata da lui da un muro: una parete vera e propria, quella che divide la cucina di lei dal salotto di lui. Lei ha trentasei anni, fa la scrittrice di favole per bambine che sognano di diventare principesse ed è delusa dall'amore. Sogna un uomo romantico e divertente con uno sciame di grilli per la testa. Proprio come quel vicino di casa tanto sorridente e... così dolce con la sua fidanzata. Già: la fidanzata, ecco il problema. Le cose, però, a volte cambiano quando meno ce lo aspettiamo. Guido viene lasciato e cade in depressione. Ma proprio quando Giada sta per fare un passo verso di lui, qualcuno la precede. E Silvia, giovane e bellissima come un angelo. Suona alla porta di Guido e a entrambi basta uno sguardo per capire di avere molte cose in comune, cominciando dagli impressionisti francesi per arrivare alla passione per il Milan. Silvia è semplicemente... perfetta! Ma sarà proprio vero? E come mai Silvia sembra non volere farsi vedere da nessuno degli amici di Guido? È possibile che non sia come appare?‎

‎Oggero Margherita‎

‎La ragazza di fronte‎

‎br. Quando era bambino, arrivato a Torino dal Sud, Michele era rimasto incantato dalla bambina che leggeva, seduta sul terrazzino di fronte. Quando era bambina, tormentata dai fratelli gemelli scatenati, Marta si rifugiava sul balcone per sognare le vite degli altri. Come una folata di vento che scompigli la quiete del grande cortile che li separa, ora la vita ha rimescolato le carte. Marta è una donna adulta, indipendente e sola, con un solo motto - bastare a se stessi, come i gatti - e un solo piacere segreto: spiare da dietro le tende, al buio, la finestra di fronte. È andata lontano, ha viaggiato e da poco è tornata a casa, in un condominio simile a quello dell'infanzia. Anche Michele si è spinto dove nessuno avrebbe pensato, e ogni giorno per mestiere vede gente che fugge e che torna: guida i Frecciarossa attraverso l'Italia, e in poche ore solca la penisola per poi rientrare nel suo nuovo appartamento e affacciarsi ancora una volta su un cortile. Fino a quando succede una cosa imprevista, anzi più d'una: di quelle che accelerano il corso dell'esistenza, che costringono a uscire dal guscio protettivo che ci costruiamo, a guardarsi negli occhi. A quanti di noi è capitato di abitare in un grande caseggiato, di quelli con un ampio cortile di giorno popolato di voci e la sera di luci che rivelano le vite degli altri?‎

‎Scarpa Tiziano‎

‎Cosa voglio da te‎

‎brossura Una raccolta di dodici racconti ("Abitavo a due passi da un negozio di cravatte", "Sono uscito dal riformatorio", "Mi tolgo subito le mutande così facciamo prima"...) sui rapporti fra uomini e donne: dodici "perizie di parte sui rapporti fra maschi e femmine", in cui ogni personaggio esprime una visione molto faziosa delle sue relazioni di coppia.‎

‎Scarlini L. (cur.)‎

‎Il Natale dei Magi‎

‎br. Tre insoliti personaggi, Melchiorre, Gaspare e Baldassarre, guidati da una stella, arrivarono a Betlemme per onorare una nascita miracolosa, e a quel bambino nato in una stalla offrirono in dono oro, incenso e mirra. Da questo episodio, così scarno e privo di dettagli, hanno tratto ispirazione scrittori di ogni epoca e letteratura, regalandoci storie originali e fantasiose, ricche di meraviglie e di misteri: dai Vangeli apocrifi a Marco Polo, da Jacopone da Todi a Goethe, da Gabriele d'Annunzio ad Anatole France, e ancora Lope de Vega, William Butler Yeats, Edzard Schaper e Arthur G. Clarke.‎

‎Celestini Ascanio‎

‎Pro patria‎

‎ril. Il punto di partenza è la Repubblica Romana del 1849: un'avventura durata pochi mesi, capace di gettare i semi di quella che, cento anni dopo, sarebbe diventata la Costituzione italiana. Il protagonista è un detenuto dei giorni nostri. Nella solitudine della prigione, gli unici esseri umani con cui si rapporta sono un secondino detto "l'intoccabile" e un immigrato africano che dorme cinque minuti ogni ora. Ma il detenuto ha un piano: preparare un discorso usando i pochi libri che l'istituzione carceraria gli ha permesso di consultare. Le parole di Pisacane, Cattaneo, Mazzini e Mameli - credute innocue dai suoi carcerieri -, diverranno nelle sue mani il grimaldello col quale tentare di evadere, anche solo mentalmente. Perché quel Risorgimento era "storia di lotta armata e galera", e ci sono due tipi di terroristi: quelli che finiscono in prigione, e quelli che finiscono in Parlamento. "Quand'è che il furto di una mela diventa un reato? C'è un limite? C'entra con la qualità della mela? La statua della giustizia davanti al tribunale ha una bilancia in mano, ma entrambi i piatti sono vuoti. Non è una bilancia per pesare la frutta". Ascanio Celestini rilegge la storia dell'unità d'Italia in chiave anarchica e rivoluzionaria stando "in equilibrio sulla Storia come il gatto sul cornicione", e conduce il lettore in un viaggio vertiginoso dove i martiri e gli eroi non hanno neanche trent'anni, e pagano con la vita la capacità di sognare.‎

‎Auster Paul‎

‎L'invenzione della solitudine‎

‎brossura Il libro si compone di due scritti speculari. Il primo, "Il ritratto di un uomo invisibile", è una meditazione sulla scomparsa del padre, scritta qualche settimana dopo la sua morte. "Niente è più terribile che trovarsi faccia a faccia con gli oggetti di un morto. Le cose di per sé sono inerti: assumono significato solo in funzione della vita che ne fa uso", scrive Auster nel passare in rassegna le carte e gli oggetti del padre. Nel secondo "pezzo", "Il libro della memoria", l'autore sposta la sua attenzione dalla sua identità di figlio a quella di padre: riflette sulla condizione solitaria dello scrittore e prova a immaginare quella che sarà fatalmente la separazione dal figlio che cresce.‎

‎Fontane Theodor‎

‎Il signore di Stechlin‎

‎br. Se "Effi Briest", la storia concepita di getto e in sé perfetta di una figura femminile patetica e indimenticabile, è la Traviata di Fontane, allora spiega Giuseppe Bevilacqua nell'introduzione -"Il signore di Stechlin" è il suo "Falstaff": l'una e l'altra opere testamentarie, approdo a una saggezza che non ha nulla di senile, che non ha smesso la vivacità dell'invenzione e il gusto del divertimento, ma neppure la consapevolezza del fondo serio o anzi tragico della vita: e ha come sollevato tutto questo a un'altezza in cui conserva intero il proprio significato ma perde ogni peso.‎

‎Austen Jane‎

‎Mansfield Park‎

‎br. Tutto è ordine e pace a Mansfield Park, la dimora di campagna che l'austero sir Thomas Bertram ha eletto a esempio visibile di un modello di vita improntato a riservatezza e onestà. Ma nel corso di una sua prolungata assenza, un clima di lassismo e di confusione morale si impadronisce della casa e dei suoi tre figli. Sarà la fragile e sofferente Fanny Price, parente povera dei Bertram ma stoica eroina fedele ai rigorosi principi etici dell'inflessibile capostipite, a diventare, da piccola borghese, l'erede e il sostegno della casata. Saga familiare in cui lo spirito della commedia cede a quello della moralità, il romanzo ha come tema centrale il conflitto tra stabilità e mutamento, ordine e caos, tradizione e innovazione, riflesso della crescente frattura tra campagna e città industriale, tra il vecchio mondo dell'aristocrazia rurale e la corruzione della capitale Londra. Introduzione di Enrico Groppali.‎

‎Straub Emma‎

‎I vacanzieri‎

‎ril. Sole, spiaggia, tapas e campi da tennis: quali ingredienti migliori per una vacanza da sogno? Eppure i Post, quando atterrano a Maiorca e si ritrovano tutti insieme sotto lo stesso tetto, dubitano di aver fatto la scelta giusta. Dopo trentacinque anni di matrimonio Jim e Franny sono ai ferri corti: lui l'ha tradita con una ragazza poco più grande di Sylvia, la loro figlia minore, e ora la moglie fatica persino a dividere il letto nella bella camera della casa che hanno preso in affitto. Sylvia, invece, vorrebbe già essere al college per lasciarsi alle spalle un ragazzo troppo stupido e amici di poca sostanza. Forse andare a Maiorca con la famiglia è stato solo un errore. Suo fratello maggiore, Bobby, e la sua fidanzata Carmen hanno un rapporto che vacilla, troppe cose non dette. Solo Charles, il migliore amico di Franny, e il marito sembrano felici, ma è davvero così? Le ferie d'agosto, come spesso accade, non sono solo riposo e benessere, ma possono generare e acuire conflitti, così come succede ai Post, il cui fine ultimo è sopravvivere alla loro vacanza in famiglia. Emma Straub ci conduce in un microcosmo affettivo in cui potremo riconoscere molte delle idiosincrasie che abitano le stanze delle nostre case, crescono attorno alle nostre tavole e si piantano anche nei nostri letti.‎

‎Mirbeau Octave‎

‎Sébastien Roch‎

‎ril. Cosa tiene insieme una società? Il linciaggio rituale, l'ombra del capro espiatorio, affermava R. Girard in un celebre saggio del 1972. Anticipando di circa un secolo questa inquietante constatazione, con "Sébastien Roch", Octave Mirbeau firma una feroce requisitoria contro i colpevoli istituzionali di tale violenza primigenia - Famiglia, Chiesa, Scuola, innanzitutto - che al tempo stesso è un'accorata apologia della vittima innocente. Il romanzo, infatti, narra la triste storia di Sébastien, bambino ribelle e ipersensibile che in un collegio dei gesuiti subisce violenza sessuale da parte di uno dei sacerdoti-istruttori. Per salvare il nome della scuola è Sébastien a essere espulso con l'accusa di pratiche omosessuali con i suoi coetanei.‎

‎Grillparzer Franz; Pocar E. (cur.)‎

‎Il povero musicante‎

‎br. A distanza di dieci anni (1828-1838) Franz Grillparzer scrisse due racconti che restano come gli unici esempi narrativi di uno dei maggiori drammaturghi dell'Ottocento, "Il povero musicante" e "II convento presso Sendomir". "Il convento presso Sendomir" è un racconto di impianto romantico, la storia di una passione travolgente che porta il protagonista a punire delitto con delitto e a vivere per espiare la propria colpa. Ma si deve soprattutto all'altro racconto, "II povero musicante", di spunto più chiaramente autobiografico, la grande fortuna di Grillparzer anche presso i lettori di narrativa, tanto che la vicenda del suonatore che vive mendicando qualche fiorino in cambio di un po' di musica grattata con fatica dal suo violino è divenuta ben presto una delle storie più amate dai lettori tedeschi, anche ai nostri giorni.‎

‎Pirro Ugo‎

‎Le soldatesse‎

‎brossura‎

‎Camilleri Andrea‎

‎Inseguendo un'ombra‎

‎br. "Non è, questo, un romanzo d'ambiente; di costume. Non è un romanzo storico. È una potente azione narrativa. Se nel gioco degli scacchi l'obiettivo finale è catturare il re, le modalità operative e di ricerca di questa opzione strategica forzano il silenzio e le tenebre della storia, per affrontare il mistero di un'"ombra", penetrare nelle tante maschere di un volto che si può pensare ma non conoscere, catturare la personalità artificiosa di un protagonista di eventi reali che con infame talento si evolve su se stesso e sotto più nomi si tramuta; e restituire, infine, alle necessità del racconto, il lato oscuro, la metà notturna e fosforica della civiltà dell'Umanesimo raggiante di cultura. Qui Camilleri gioca a scacchi con l'imponderabile. Le strade del suo personaggio si moltiplicano, si confondono, si scambiano l'una con l'altra. Partono dalla giudecca di Caltabellotta, in Sicilia, e lungo il Quattrocento si inoltrano nei labirinti delle capitali, delle corti piccole e grandi, degli studioli umanistici, delle Accademie e delle Università; nella geografia politica della penisola italica e delle remote contrade di là delle Alpi. Il lettore fa il possibile per recuperare il fiato. Una pagina tira l'altra, vorticosamente. Tra vari avvisi di pericolosità e d'orrore, il protagonista del romanzo sprigiona intelligenza perversa, crudeltà e spietatezza. È un ebreo convertito, poliglotta: esperto soprattutto in lingue orientali..." (Salvatore Silvano Nigro)‎

‎Balzano Marco‎

‎L'ultimo arrivato‎

‎br. Negli anni Cinquanta a spostarsi dal Meridione al Nord in cerca di lavoro non erano solo uomini e donne pronti all'esperienza e alla vita, ma anche bambini a volte più piccoli di dieci anni che mai si erano allontanati da casa. Il fenomeno dell'emigrazione infantile coinvolge migliaia di ragazzini che dicevano addio ai genitori, ai fratelli, e si trasferivano spesso per sempre nelle lontane metropoli. Questo romanzo è la storia di uno di loro, di un piccolo emigrante, Ninetto detto pelleossa, che abbandona la Sicilia e si reca a Milano. Come racconta lui stesso, "non è che un picciriddu piglia e parte in quattro e quattr'otto. Prima mi hanno fatto venire a schifo tutte cose, ho collezionato litigate, digiuni, giornate di nervi impizzati, e solo dopo me ne sono andato via. Era la fine del '59, avevo nove anni e uno a quell'età preferirebbe sempre il suo paese, anche se è un cesso di paese e niente affatto quello dei balocchi". Ninetto parte e fugge, lascia dietro di sé una madre ridotta al silenzio e un padre che preferisce saperlo lontano ma con almeno un cenno di futuro. Quando arriva a destinazione, davanti agli occhi di un bambino che non capisce più se è "picciriddu" o adulto si spalanca il nuovo mondo, la scoperta della vita e di sé. Ad aiutarlo c'è poco o nulla, forse solo la memoria di lezioni scolastiche di qualche anno di Elementari. Ninetto si getta in quella città sconosciuta con foga, cammina senza fermarsi, cerca, chiede, ottiene un lavoro. E tutto gli accade come per la prima volta...‎

‎Libera Antoni‎

‎La toccata in do maggiore‎

‎br. Una meditazione sul destino dell'artista, una storia di formazione, il racconto di una sfida. In preparazione dell'esame, l'anziano professore di musica Adam Plater suona la "Toccata in do maggiore" di Schumann al Narratore e al suo compagno di liceo Slavek; mentre picchia sui tasti gliene racconta con voce commossa il significato come se fosse "una novelletta per pianoforte sull'arte del pianoforte e sulla vita del musicista". E da quell'incontro oltre il tempo che la sonata di Schumann s'insinua nelle vite dei due giovani, quasi se ne impadronisce, quale profezia e memento, sull'illusione del destino, sulle sirene della vita che chiamano.‎

‎Giménez-Bartlett Alicia‎

‎Uomini nudi‎

‎br. Irene è una quarantenne, proprietaria di un'impresa ereditata dal padre che dirige con impegno e soddisfazione. Improvvisamente lasciata dal marito, l'unica sua reazione è quella di licenziarlo dall'azienda di famiglia, consapevole che il loro legame era stato sin dall'inizio non d'amore ma di convenienza. Lei per adeguarsi alle convenzioni di fronte all'élite sociale che frequenta, lui per avere un lavoro. Javier è un professore di letteratura con poche ore di lezione in una scuola di suore. Licenziato per i tagli dovuti alla crisi, perde il piccolo stipendio che gli permetteva di vivere una vita normale, con l'aiuto della compagna Sandra che lavora a tempo pieno. Per Javier la disoccupazione comporta un cambiamento perentorio: dopo l'iniziale ricerca di un nuovo impiego, l'uomo sembra cadere in depressione, mettendo in difficoltà il suo rapporto sentimentale. Accanto a Irene e Javier ci sono Ivan, nome da Zar, sensibilità da bassifondi e humour brutale, e Genoveva, cinquantenne principessa della diversione, "donna senza legami". A poco a poco le vite dei personaggi, la moglie abbandonata e il professore destituito, la single anticonformista e il duro di periferia, entrano in contatto e in progressiva, irresistibile collisione. A far da tramite c'è il mondo degli strip-tease al maschile, messa in scena appariscente e provocante per un pubblico di sole donne, e la possibilità di un lavoro, di una strana professione, mai considerata prima.‎

‎Crace Jim; Arduini A. (cur.)‎

‎Tutto ciò che abbiamo amato‎

‎br. L'America come la conosciamo non esiste più. Le macchine si sono fermate, la popolazione è stata decimata da una misteriosa epidemia, il terreno contaminato da tossine, e in questo scenario di morte e dolore è cominciata la grande emigrazione: i sopravvissuti si muovono verso est, verso la speranza e la possibilità di un imbarco per l'Europa. Ferrytown è una stazione di transito, che sopravvive proprio su questo incessante, disperato flusso migratorio. Ed è qui che arrivano Franklin Lopez e suo fratello Jackson, pellegrini verso l'oceano. Franklin ha un dolore a un ginocchio e si ferma sulle colline, mentre il fratello scende a Ferrytown per vedere di guadagnare qualcosa. In una casupola sulle colline Franklin incontra una donna, Margaret, febbricitante e isolata da tutti. Insieme i due intraprenderanno il cammino attraverso quest'America distrutta, aiutandosi a vicenda e trovando anche la forza di un amore inaspettato...‎

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