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Dumas Alexandre; Paduano G. (cur.)
Il tulipano nero
br. Paesi Bassi, XVII secolo. Le classi altolocate sono disposte a tutto per accaparrarsi a qualsiasi prezzo i tulipani, i nuovi fiori importati dall'Oriente che in brevissimo tempo hanno scatenato una vera e propria mania. Cornelio Van Baerle, figlioccio di Cornelis - il Governatore della Provincia -, non è immune al loro fascino e investe nella coltivazione di questi pregiati fiori ogni sua energia e attenzione, finché non riesce a creare i bulbi dell'impossibile tulipano nero, per il quale la città di Haarlem offre in premio centomila fiorini. Ma quando è sul punto di ottenerlo, un vicino invidioso, per rubargli i preziosi bulbi, lo accusa di aver complottato contro gli orangisti. Cornelio viene incarcerato, ma riesce a portare con sé di nascosto i suoi piccoli tesori, incartati in un foglio che si rivelerà cruciale... Sarà solo grazie alla dedizione, all'amore e alla volontà di Rosa, la figlia del suo carceriere, se Cornelio avrà salva la vita e potrà infine vedere sbocciare il meraviglioso fiore.
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Veladiano Mariapia
Sabbia
brossura Mariapia Veladiano attinge, per questa storia, dalla sua esperienza nel mondo della scuola. «Capita a tutti gli insegnanti di trovarsi di fronte uno studente che non si riesce ad agganciare fino in fondo. Sta lì, è educato, segue, è carino, ma non riesci a capirlo e sai che ha qualcosa da comunicarti. È una sensazione di impotenza con cui l'insegnante deve fare spesso i conti: la strada è sempre l'empatia e un atteggiamento non giudicante».
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Oz Amos
Non dire notte
br. A Tel Kedar, una tranquilla cittadina israeliana nel deserto del Negev, abitano Noa e Theo. Dopo sette anni di felice convivenza, sono in una fase stagnante del loro rapporto. Theo, urbanista sessantenne di successo, appare sempre più introverso e sembra aver perso energia, voglia di fare e di mettersi in gioco. Noa, frenetica professoressa di lettere di quindici anni più giovane che insegna nella scuola locale, è sempre alla ricerca di nuovi traguardi e nuove sfide. In seguito alla morte di uno degli studenti di Noa, le viene affidato il compito di dare vita a un centro di riabilitazione per giovani tossicodipendenti. Aiutata da Muki, agente immobiliare, da Linda, una timida divorziata, e da Lumir, un pensionato, Noa si dedica al progetto con entusiasmo e idealismo, pronta a lottare contro l'opposizione di tutta la cittadina che teme che un simile centro possa portare droga e criminalità. Non vuole mostrare le sue debolezze e chiedere l'aiuto di Theo, e lui non vuole interferire se non è richiesto. Se per un verso la vicenda sembra mettere a dura prova la loro relazione, dall'altro dimostra lo struggente affetto, l'infinita tenerezza e il profondo amore che ancora li lega. La storia è narrata dai due protagonisti in prima persona. Un libro che esplora l'animo umano, che racconta la realtà quotidiana di una comunità lontana da Tel Aviv o Gerusalemme, protetta da filo spinato e guardie, che cerca di vivere una vita normale come qualsiasi altra cittadina del mondo.
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Scuola Holden (cur.); Frandino B. (cur.); Moisio L. (cur.)
66 mostri, fate, eroi, miti, mode e altre complicazioni (inevitabili se avete figli under 12)
br. "Puoi prendere l'Oscillococcinum mentre tolgo lo Skifidol dal termometro wireless? Lo trovi sulla piesse tra le Winx e God of War." "...cosa?" "L'abbiamo immaginato come una specie di guida turistica raccontata da chi in quel mondo ci sta dentro già da un po' (ma non necessariamente ha capito del tutto come funziona). L'abbiamo scritto pensando a genitori come noi imperfetti, sprovveduti e disorientati. Ci abbiamo messo dentro i nostri figli, le nostre vite, i loro eroi e le nostre complicazioni, nella convinzione che tutti i figli, le vite, gli eroi e complicazioni, finiscano per assomigliarsi". Un collettivo di scrittori, da Alessandro Baricco a Stefano Benni e Andrea Camilleri, da Cristiano Cavina a Lella Costa e Fabio Geda, e poi Ali Smith, Elena Varvello, Dario Voltolini, Sandro Veronesi e molti altri. Save the parents è una collana di libri che potrebbero sembrare manuali e invece sono storie.
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Cacciapuoti Massimo
Noi due oltre le nuvole
br. Il mare è un'immensa distesa azzurra. È estate. La stagione della leggerezza, delle risate, del cuore che batte più forte. Ma non è mai stato così per Nica. Lei è una ragazza speciale. Ha quindici anni e i suoi unici amici sono i numeri, la sua passione è la matematica. Una passione che la spaventa, che la allontana dagli altri ragazzi della sua età. Ragazzi come Sandro che amano divertirsi, fare gruppo, vivere le emozioni fino in fondo. Eppure anche lui porta un peso troppo grande per i suoi sedici anni. Una malattia lo costringe a stare in disparte. In un meraviglioso villaggio del Salento si incontrano: due anime diverse, ma fragili. E niente è come prima. Nica e Sandro giorno dopo giorno vivono l'estate più indimenticabile e inaspettata della loro vita. Insieme superano ogni limite, insicurezza, paura. Nonostante faccia male. Nonostante guardare dentro di sé apra ferite mai ricucite. Nica scopre di non essere diversa dalle altre ragazze e Sandro ritrova il gusto della speranza. Sotto un cielo che è come una distesa di stelle, un bacio ha il sapore della felicità. Dall'alto di una scogliera, con il rumore delle onde che si infrangono sulla roccia, sono pronti a urlare promesse di eternità, di cambiamento, di coraggio. Ma il tempo passa inesorabilmente ed è ora di tornare alle loro città, Milano e Napoli. Ad attenderli è il mondo di tutti giorni. Quel mondo incerto che incute timore. Ed è proprio lì che i due ragazzi devono trovare la forza di non tradire il loro sogno.
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Jerome Jerome K.
Tre uomini in barca-Tre uomini a zonzo. Ediz. integrale
brossura All'interno della vastissima produzione narrativa, saggistica, teatrale di Jerome K. Jerome (circa sessanta opere), solo "Tre uomini in barca" (1889) e, in misura di poco minore, il suo "seguito", "Tre uomini a zonzo" (1900), hanno goduto di una fama ininterrotta e universale. Osteggiato dalla critica "seria" del suo tempo, Jerome sopravvive e gode oggi di ottima salute anche nel nostro Paese (finora, la saga dei tre uomini è comparsa in Italia in almeno 25 traduzioni differenti). I "segreti" di Jerome sono tanti: la maestria e la varietà delle sue invenzioni umoristiche; il miracolo di un moralismo mai pedante, neppure quando ci pone dinanzi a uno specchio in cui riconosciamo istantaneamente le nostre follie quotidiane, il suo humour tanto proverbialmente "inglese" quanto ricco di una presa sanamente concreta ed epicurea sulla vita.
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Joyce James; Corti C. (cur.)
I morti. Testo inglese a fronte
br. Racconto conclusivo e momento epifanico della raccolta "Gente di Dublino", "I morti" è divenuto un "objet de eulte" a sé stante della narrativa breve novecentesca. Come nei quattordici racconti che lo precedono, è Dublino la veta protagonista, impietosamente e dolorosamente rappresentata nella paralisi culturale e motale dei suoi abitanti e nella fissità claustrofobica dei suoi rituali, dei suoi ideali e dei suoi simboli asfittici. Ed è appunto il più simbolico dei rituali - la tradizionale festa natalizia delle signorine Motkan - che fa da cornice al racconto: una "natura morta" splendidamente dipinta nel dettagliato resoconto degli arrivi e partenze, nell'inventario minuzioso di cibi e bevande, nell'annuncio gridato delle figute della quadriglia e nelle ridondanti formule di benvenuto e commiato che aprono e chiudono la festa. Officiante supremo del rito è Gabriel Conroy, maschera di Joyce, che si muove insofferente e impacciato tra sussiego e disagio, autocompiacimento e insicurezza, alla ricerca di conferme di una identità traballante sul vuoto vertiginoso della propria paralisi e del proprio fallimento interiote. Fino allo struggente e ambiguo finale, quando percepisce nel turbamento improvviso e nella distanza di sua moglie Gretta la presenza di un fantasma del passato e di una frattura tra loro, sempre esistita sotto la superficie dotata del grande amore e della famiglia felice. È il momento di una dolorosa agnizione, e dell'incontro con i morti, i morti che tornano a minacciare il presente...
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Woolf Virginia; Sestito M. (cur.)
La signora Dalloway. Testo inglese a fronte
br. Dopo l'audace sperimentazione de "La stanza di Jacob", nel 1925 Virginia Woolf approda a "La signora Dalloway", il suo primo grande romanzo, per molti il più bello. A ridosso dell'"Ulisse" di Joyce (che Virginia non amava, ma con il quale inevitabilmente intreccia un dialogo a distanza), ancora un racconto concentrato su un unico giorno (un mercoledì di giugno 1923), e un unico spazio, Londra: una fantasmagoria di strade, sguardi, prospettive e personaggi che si intrecciano e si toccano per poi perdersi e disperdersi nella splendida e lacerante forza vitale della grande città modernista. A contenere questa materia frammentaria e sfuggente sta un uso magistrale di tempo e spazio, marcati da segnali ricorrenti (il suono del Big Ben, il canto degli uccelli, il volo dell'aereo sul quale convergono gli sguardi) e, sul piano della storia, la festa - il ricevimento che Clarissa Dalloway sta preparando per quella calda sera di giugno. Ma è soprattutto la splendida Clarissa cinquantenne, alto-borghese, una vita apparentemente dorata e un passato di desideri segreti e negati - il punto di attrazione di questa "pioggia di atomi" (come si esprime Virginia Woolf in un famoso saggio) che attorno a lei e alla sua festa si aggrega e si trova per poi perdersi di nuovo. Clarissa e il suo "doppio" sconosciuto, Septimus Warren Smith - giovane, povero, reduce allucinato di una guerra che gli ha sconvolto per sempre la mente e la vita: due esistenze che si intrecciano e si rispecchiano senza mai incontrarsi.
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Akutagawa Ryunosuke; Ceci C. (cur.)
Racconti fantastici
brossura Otto racconti fantastici scritti tra il 1916 e il 1924, otto storie attraversate da una potente vena onirica, da una creatività che si sottrae alle limitazioni del realismo per spaziare nel territorio della libera immaginazione. Si rivisitano leggende, si narrano fiabe, si intessono trame dal sapore surreale in una comune ispirazione fantastica.
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De Amicis Edmondo
Amore e ginnastica
br. Il sipario di "Amore e ginnastica" si apre sulla Torino post-unitaria che ha da poco ceduto il ruolo di capitale, ma non rinuncia a mantenere quello di culla e volano della cultura ginnastica italiana. I luoghi sono accomunati idealmente nella condivisione e nel culto di un'atmosfera permeata di valenze simboliche di una religione laica, in cui pochi seguaci della ginnastica intessono e celebrano una propria liturgia. Solenne, ieratica sacerdotessa del "tempio" (la Palestra), regge la scena la maestra Pedani, nel suo giovanile-sportizzato turgore ("bella spalla", "braccio poderoso", "corpo di guerriera", "proporzioni schelettoniche perfette"). Missionaria della diffusione della cultura fisica e della pedagogizzazione del corpo come strumento di civiltà e progresso, dispensatrice della moderna medicina sociale per la rinascita morale, etica, fisica del cittadino nuovo della Nazione nuova.
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Khalifa Khaled
Elogio dell'odio
br. Siria, 1980. Il regime di Hafez al-Assad reprime ferocemente i tentativi di insurrezione, sfociati anche in un fallito attentato contro di lui, organizzati dalla leadership sunnita. Le famiglie siriane, famiglie normali, con i loro amori, speranze e tradimenti, sono strette tra il fondamentalismo e un regime poliziesco e corrotto. Una giovane universitaria, cresciuta in un'antica casa tradizionale nel cuore di Aleppo sotto l'influenza conservatrice dello zio Bakr, aderisce alla causa per la caduta del regime e diviene un'attivista convinta. La sua famiglia vive prigioniera delle proprie passioni e ossessioni, nel ricordo del suo antico splendore derivante dal commercio di preziosi tappeti, difeso con i denti dalla bigotta, ma infine tenera, zia Maryam. E poi ci sono il vecchio servitore cieco Radwan; zia Marwa, che disonora la famiglia per il suo amore verso un ufficiale del Baath; il misterioso Abdallah, marito di zia Safa, che dallo Yemen all'Afghanistan sposa la causa della creazione di uno stato islamico; e tanti altri. E infine la giovane protagonista che narra l'intera vicenda mentre si appresta -a subire la reazione violenta del regime. Khaled Khalifa compone la sua personalissima geografia dell'odio, senza moralismi, con uno sguardo lucido, in questo "Cento anni di solitudine" del mondo arabo che ha sfidato le leggi della censura e scosso in profondità la coscienza di un intero popolo.
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Bukowski Charles
Panino al prosciutto
br. In una Los Angeles periferica e prostrata dalla Grande Depressione, Henry Chinaski, figlio di immigrati tedeschi e adolescente ribelle, vive il suo apprendistato alla vita: la scuola, i piccoli furti, i giochi di strada, le risse, il baseball, l'iniziazione al sesso. Un apprendistato ruvido, duro, rabbioso, consumato all'insegna della disillusione e del rifiuto: dei valori del padre, delle amicizie fasulle, dei sogni giovanili. Ma allo stesso tempo Henry scopre la biblioteca pubblica e la compagnia impareggiabile dei libri, il conforto dell'alcol e la scrittura come unica strada verso l'autentica conoscenza di sé. "Panino al prosciutto" è la storia di un viaggio adolescenziale verso la libertà che Bukowski ci narra mantenendosi come sempre in bilico tra invenzione e racconto autobiografico, con i modi unici del suo stile acre, sarcastico, ma anche sottilmente e teneramente disperato.
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Sapphire
Precious
br. Con il suo linguaggio illetterato e sconnesso, Claireece Precious Jones racconta la sua storia. Ha 16 anni ma ne dimostra almeno 30, è nera, povera e grassa. A scuola, dove si reca testardamente ogni giorno, è preda degli scherzi cattivi dei compagni per la sua mole e perché è rimasta indietro nelle classi. Tutti la credono ritardata e si disinteressano di lei finché non si accorgono che è incinta e la puniscono con l'espulsione. Precious è incinta, per la seconda volta, di suo padre: a 12 anni ha messo al mondo una bambina down, frutto dell'incesto. Sua madre non è da meno: gelosa, la schiavizza abusando a sua volta sessualmente di lei. Ma Precious, pur semianalfabeta, è intelligente, curiosa, percettiva: la sua ostinazione a continuare gli studi è in qualche modo dettata dalla coscienza che l'istruzione è la chiave per sfuggire alla violenza e all'emarginazione, è ciò che la renderà visibile al mondo, non più "una macchia di unto nero da lavare via". La sua insegnante, Miss Rain, le insegnerà a leggere e a scrivere incitandola a tenere un diario. È l'inizio di un inferno, ma anche di una redenzione: le prime, incerte parole che Precious faticosamente mette insieme compongono un quadro di indicibile violenza e povertà, ma nello stesso tempo materializzano sogni, sentimenti e desideri. Sapphire, pseudonimo di Ramona Lofton, è un'autrice americana. Ha insegnato per dieci anni a leggere e scrivere nelle scuole di Harlem e del Bronx: da questa esperienza scaturisce la materia di questo suo primo romanzo.
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Aylisli Akram
Sogni di pietra
br. Baku. Sera di dicembre: un ferito giunge in ospedale. È un noto attore azero che ha difeso un vecchio armeno da un linciaggio ed è stato per questo massacrato da fanatici azeri. Nel racconto si intersecano due tragedie: lo scontro etnico/religioso fra armeni e azeri e il mondo violento e pericoloso che si è creato dopo la fine dell'impero sovietico. I pogrom contro gli armeni, le aggressioni in strada, la corruzione dei nuovi padroni e il servilismo e l'opportunismo dei sudditi si intrecciano, senza sovrapporsi al dramma del protagonista, che vive questo mondo come estraneo ai suoi principi morali. Il suo spirito anela alla città sognata di Ajlis. Qui, pur dopo i massacri del 1919, fu possibile ricostruire l'armonia di musulmani e cristiani, azeri e armeni. Ma anche lì il tempo della tolleranza sta giungendo alla fine. "'Sogni di pietra'... tenta di capire e di spiegare le ragioni dell''altro'. Di più: cerca di riconoscere, con onestà, i torti della propria parte [...] Va da sé che, quando deflagrò lo scandalo per 'Sogni di pietra', il capo dello Stato azero non ci pensò due volte. E ai primi di febbraio del 2013 firmò un decreto per togliere allo scrittore, di colpo rinnegato, il titolo di 'Autore del Popolo'" (dalla Prefazione di Gian Antonio Stella).
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Giuga Giovanni
I fantasmi della veglia
br. Il contrasto morale del protagonista con un misterioso zio monsignore dura una vita intera. E la veglia funebre è lo scenario in cui ripercorrere la propria esistenza e riconoscere i fantasmi del passato, i rimorsi, le offese: la rigida educazione cattolica, l'amore per la figlia lontana e gli incontri con le donne, la nuova formazione ideologica del Sessantotto e il fortuito appuntamento con il terrorismo. Una memoria appassionata fa attraversare alcuni tratti della storia d'Italia e si arriva a un incendio. La chiesa del monsignore va a fuoco, va in cenere l'antica pala d'altare, e sul protagonista gravano i sospetti della comunità.
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Watson Winifred
Un giorno di gloria per Miss Pettigrew
br. È una fredda, grigia, nebbiosa giornata di novembre degli anni Trenta a Londra e Miss Pettigrew, il cappotto di un indefinibile, orrendo marrone, l'aria di una spigolosa signora di mezza età e un'espressione timida e frustrata negli occhi, è alla porta di un appartamento al 5 di Onslow Mansions, in uno dei quartieri più eleganti della capitale inglese. Stamani si è presentata come sempre al collocamento e l'impiegata le ha dato l'indirizzo di Onslow Mansions e un nome: Miss LaFosse. L'edificio in cui si trova l'appartamento è tanto esclusivo e ricercato da metterle soggezione. Miss Pettigrew coi suoi abiti logori, il suo mesto decoro e il coraggio perduto nelle settimane trascorse con lo spauracchio dell'ospizio dei poveri, suona ripetutamente prima che la porta si spalanchi e appaia sulla soglia una giovane donna. È una creatura così incantevole da richiamare subito alla mente le bellezze del cinematografo. Miss Pettigrew sa tutto delle dive del cinematografo: ogni settimana per oltre due ore vive nel mondo fatato del cinema, dove non ci sono genitori prepotenti e orridi pargoli a vessarla. Miss LaFosse la fa entrare e poi scompare nella camera da letto, per ricomparire poco dopo seguita da un uomo in veste da camera, di una seta dalle tinte così abbaglianti che Miss Pettigrew deve socchiudere gli occhi. In preda all'ansia, stringendo la borsetta fra le dita tremanti, Miss Pettigrew si sente sconfitta e abbandonata prima ancora che la battaglia per l'assunzione cominci, ma anche elettrizzata.
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Boldetti Sara
Una parte del tutto
brossura
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De Stefani Livia
Gli affatturati
br. Il marchese di Fontesecca, uomo colto e di buone maniere, ha paura di venir contaminato dal mondo e costringe la sua famiglia in casa, accogliendo gli ospiti solo da un lato del salotto e buttando poi i piatti sporchi. Giuditta, feroce madre di famiglia, ha contagiato i figli con il suo vizio d'assumere morfina per mantenere la pace casalinga. Infine, Gustavo Darò soccombe, fino a rendersi ridicolo, alla più temibile delle fatture: quella d'amore. Sono questi i tre protagonisti di tre storie legate da un unico denominatore: l'ossessione. Pubblicato per la prima volta nel 1955, "Gli affatturati" porta in scena mondi in preda ad allucinazioni e stregonerie quotidiane.
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Wassermann Jakob
Caspar Hauser
br. Nel 1828 un giovane sconosciuto comparve in una piazza di Norimberga. Con un linguaggio stentato e ridotto ai minimi termini, intimorito dal mondo e privo di una qualsiasi istruzione, il ragazzo rifiutò cure e cibo, nutrendosi a lungo solo di acqua e pane. Fu un caso di cronaca misterioso su cui si accese la curiosità popolare. Il conte Stanhope si interessò a lui e nel 1831 lo fece scortare ad Ansbach per completare gli studi, ma lì egli venne assassinato in circostanze sospette due anni dopo, continuando in tal modo ad alimentare il suo mito. La vicenda di Caspar Hauser fu così enigmatica e clamorosa che stimolò la fantasia creativa negli anni a venire, ispirando romanzi, saggi, ricerche e film.
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Ragghianti Carlo Ludovico; Testi Cristiani M. L. (cur.); Varese R. (cur.); Zanobini M. T. (cur.)
Un uomo un universo. Antologia degli scritti
brossura
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Bacchiocchi Aldo; Garuti Maurizio
Nonostante tutto. Una storia fra biografia e romanzo
br. Storia di una vita, fra biografia e romanzo, dagli anni Cinquanta ai nostri giorni. Aldo Bacchiocchi nasce a Rovigo da famiglia benestante. Il padre, imprenditore scolastico, è a capo di un florido istituto privato. Poi azienda e famiglia si trasferiscono a Bologna. Gli anni al Liceo Galvani, i compagni e le compagne di classe, gli amori, l'università. L'iscrizione al Pci e la rottura con la famiglia. La carriera nel partito, ai vertici della vita pubblica bolognese. I successi, le delusioni, le ambizioni frustrate, mentre si avvia al tramonto il sogno comunista. Una galleria di personaggi, fra i quali Renato Zangheri, Renzo Imbeni, Mario Soldati, Vincenzo Galetti, Ugo La Malfa, Claudio Sabattini, Nilde Jotti, Sergio Cofferati, Piero Gnudi, Romano Prodi.
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Cechov Anton
Racconti umoristici
brossura
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Macrì Roberta
Il mondo delle piccole cose
ill., br. I racconti che compongono questa raccolta, sospesi tra la fiaba e il mito, il racconto fantastico e la poesia, narrano un mondo possibile: quello in cui gli uomini si ricordano dei desideri, si dedicano alla bellezza, cercano un senso, vivono la vita come risposta a un sogno e all'amore. Un ago magico, una mongolfiera, un corallo, la neve, le stelle, la luna, un faro, un cristallo si alternano in queste narrazioni come simboli di un viaggio che ha sempre un orizzonte inaspettato da raggiungere e una speranza da coltivare. Leo, Aibben, Tom, Julie, Peter, Swami, Toby, Julien, Kim, Jules, Jerry, Musichina sono invece i nomi dei personaggi a cui è affidato questo viaggio, sempre ricco di musica e colori. Sono quasi sempre bambini i personaggi di queste storie o comunque sembrano nutrirsi di un'eterna infanzia e dialogano tra loro, con gli elementi naturali o con le cose e, dal loro dialogo delicato ed evocativo, scaturisce lo stesso ispirato messaggio: credere nei sogni e realizzarli nell'amore.
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White Edmund
Jack Holmes e il suo amico
br. Jack Holmes e Will Wright arrivano a New York all'inizio degli anni Sessanta, poco prima che esplodano le proteste studentesche e i movimenti di liberazione sessuale. Jack è un ragazzo del Midwest, prestante e timido, appassionato di letteratura e con desideri omosessuali inespressi. Will Wright, invece, viene da una famiglia cattolica snob e tradizionalista, ed è un aspirante romanziere con una passione smisurata per le donne. Jack e Will si ritrovano a lavorare fianco a fianco in una rivista culturale e in breve tempo diventano grandi amici. Ma la loro amicizia ha in sé una complicazione. Jack, infatti, è innamorato di Will. Sarà proprio la frustrazione e la tenerezza generate da questo amore non ricambiato ad animare e segnare un'amicizia ventennale, che è un percorso accidentato nei territori del matrimonio e dell'adulterio per Will e della libertà sessuale per Jack. Edmund White torna al romanzo, raccontando la forza del desiderio, l'ambiguità dell'amicizia e le norme che regolano i nostri rapporti e i nostri istinti.
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Cassandro Francesco
Quel mattino sulla strada di Tobruk
brossura Il 22 marzo 2014, a Tobruk, sulla strada che lo portava in un cantiere dove coordinava la costruzione di un acquedotto, Gianluca Salviato finisce nelle mani di una banda legata ad Ansar Al Sharia.
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Loti Pierre; Napoli N. (cur.)
Aziyadé
br. Ci sono luoghi che commemorano uomini e uomini che consacrano luoghi; esseri umani veramente esistiti o semplicemente emersi da invenzioni narrative. La mistura è indecifrabile ed i suoi elementi reali o fantastici rimangono pervicacemente avviluppati: l'autobiografico sottende il racconto e il sortilegio creativo dà vita a nuovi personaggi. Le vicende, esperite o sperate, emanano un odore unico, inspiegabile con la semplice qualità dei suoi costituenti. Come il caffè turco che si beve e si mastica; metafora di esistenze sorseggiate che, sul fondo ritrovano, nei minuscoli granelli rosicchiati, l'essenza aromatica degli eventi trascorsi. Il libro "Aziyadé" viene pubblicato nel 1879 sotto il nome di Pierre Loti (lauro rosa in lingua maori), pseudonimo adottato nel 1876 da Louis Marie Julien Viaud. L'opera un po' diario intimo, racconto fantasioso e taccuino storico- etnografico, secondo le formule più comuni del bildungsroman (romanzo di formazione), si svolge quasi per intero nell'antica Costantinopoli anch'essa divisa in tre quartieri: Pera (il passato da lasciare), Stambul (affascinante presente) e Scutari (ultimo rifugio, suggerito da Achmet, per il futuro).
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Rodi Marco
Oggi ma solo oggi
br.
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Falaschi Arturo
Occhiali colorati
br.
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Csáth Géza
Oppio e altre storie
brossura
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Carroll Jim; Lo Porto T. (cur.)
Jim entra nel campo di basket
br. "A soli tredici anni, Jim Carroll scrive meglio dell'89 per cento degli autori di romanzi attualmente in attività". Questo il parere che Jack Kerouac espresse alla prima lettura delle pagine di diario da cui nasce "Jim entra nel campo di basket": un memoir che all'epoca della sua pubblicazione, nel 1978, fece immediatamente scalpore e che da allora è sempre rimasto un libro di culto per gli amanti delle figure letterarie più "irregolari" e ribelli. Nel 1995 ne è stato tratto un film (Ritorno dal nulla), in cui Carroll era interpretato da Leonardo DiCaprio. È il racconto di un'adolescenza newyorkese fra l'autunno del 1963 e l'estate del 1966, fatta in parte della normalità delle aule scolastiche e dei campetti di basket, ma nutrita soprattutto di scorribande per le strade, sperimentazioni con l'eroina e l'LSD, scoperta del sesso, contatti di volta in volta illuminanti o violenti con l'umanità più varia: preti, spacciatori, poliziotti, tossici, pervertiti, attivisti marxisti e piccoli campioni di pallacanestro, il tutto raccontato con la vitalità trascinante e l'ironia sferzante del miglior punk.
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Furuya Usamaru
La musica di Marie
ill., br. Benvenuti a Pyrite, un mondo distopico dove si vive in pace e armonia, vegliati dallo sguardo placido di Marie: una dea meccanica che sorvola i cieli e garantisce la felicità attraverso il suo canto. Questa è la storia di Kai e Pipi, che intraprenderanno un lungo viaggio tra le rassicuranti certezze del mondo in cui vivono alla ricerca di una verità più profonda. Cosa è una divinità? Qual è il senso della religione? Può l'essere umano sostituirsi a Dio? Dietro un sontuoso comparto grafico, che ricrea con meticolosa precisione un mondo dalla connotazione steampunk, si nascondono riflessioni preziose di natura filosofica, teologica, sociale, fino alla sorprendente conclusione.
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Fernández Macedonio
Museo del romanzo della Eterna (primo romanzo bello)
brossura "Museo del romanzo della Eterna", iniziato nel 1904 e compagno dell'autore fino alla morte, sovverte ogni concezione classica della distinzione dei generi e dissolve qualunque canone lo abbia preceduto. È un gesto di denudamento tradotto in scrittura e protratto nel tempo eternamente inconcluso di un'opera aperta. Si tratta di accettare un invito malsicuro e ritrovarsi, sin dal primo momento, non ospiti ma ostaggi di un poeta senza età, di un folle, o forse di un genio invasato, di un filosofo visionario, e di un buffone, un profeta, un teorico dell'arte indemoniato. Sfilano le identità, si accumulano e si ingarbugliano i discorsi, si disarticolano storie, si smontano personaggi, e l'ostaggio, costretto a un dialogo impossibile, ridotto a interloquire con un'assenza cangiante, si ritrova fatalmente solo, senza scampo e senza scuse, finché per la soddisfazione del suo ospite fa infine esperienza del "trauma dell'inesistenza". Solo allora, abbandonata insieme all'autore l'identità, sacrificato il senso, deposta ogni credenza, quel che resta del lettore potrà, con quel che resta della lettura, incontrare l'Assoluto.
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Donadelli Eloisa
Ricordami nell'acqua
ril. Suo padre Dino scelse per lei un nome importante, Neve, che parlasse dell'acqua nella forma da lui più amata. L'acqua che, nel bene e nel male, aveva accompagnato la loro vita: limpida e dissetante, come quella di montagna, calda ed eterea, come quel vapore che avvolgeva le pozze termali, per le quali il suo paese natio, Aquasalus, era conosciuto. È l'ultima settimana di ottobre e Neve decide di lasciare Rocco, Milano e la loro vita insieme per tornare a casa, alle proprie radici, per salutare i suoi fantasmi. Sono passati vent'anni da quando suo padre, nota guida alpina, è scomparso sulle Alpi, durante un'escursione solitaria: il corpo non è mai stato rinvenuto e Neve si è sempre rifiutata di accettare la sua morte. Questo ritorno alle origini avrà per la giovane donna il sapore dolceamaro di un sacrificio e di una scoperta, necessario per affrontare la sua infanzia e le sue mancanze, per comprendere cosa significhi essere figlia prima di soccombere all'impossibilità di essere madre. La voce di Eloisa Donadelli torna a raccontarci la magia dei luoghi dell'infanzia e della natura, il viaggio di una donna alla ricerca delle proprie radici e di quei legami indissolubili che crescendo si crede di aver perduto per sempre. "Ricordami nell'acqua" è la storia di una famiglia che non è mai riuscita a sentirsi tale, di due genitori che non si sono mai incontrati veramente, della loro figlia, che dovrà imparare a cercare il calore di un abbraccio anche nel freddo della neve.
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Strati Saverio
Il selvaggio di Santa Venere
br. «Mio padre parlava e lavorava. Lavorava come un treno in corsa. Era sempre in moto, anche mentre mangiava il suo pezzo di pane con olive o fichi secchi o frutta. Mangiava, parlava e faceva sempre qualcosa. Tagliava un rametto, aggiustava una vite, toglieva una foglia, portava erba ai conigli, preparava il beverone per i porci. Era bravo a potare, a innestare, a seminare; a mietere non c'era un altro che l'eguagliasse». Inizia così, Il selvaggio di Santa Venere, romanzo apicale di Saverio Strati, Premio Campiello nel 1977. Siamo in Calabria, il racconto alterna i punti di vista di tre generazioni di uomini: di Dominic Arcadi, il più giovane, del padre Leo, del nonno Mico. Centrale e riflessiva è la voce di Leo, colui che è anche figura catartica, disceso e risalito dall'inferno della 'ndrangheta. Ma c'è molto altro, in un continuo travaso e rimescolamento da padre a figlio a nipote di saperi, sentimenti, paure. E scoperte, di se stessi e del mondo. «Quando mi domandano perché mi piace tanto questo libro, scrive Walter Pedullà in limine alla presente edizione dico: per cominciare, la lingua. L'italiano di Strati, oltre a essere scabroso, elettrizzato, policromo dove lo pretende la condizione selvaggia che solo per cominciare è calabrese, è flessibile come giunco, inebriante come un Brunello e vibrante come un serpente in amore». Prefazione di Walter Pedullà.
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Volpi Rosalba
La partita a scacchi
br. Considero un piccolo miracolo esser riuscita, in qualche modo, nell'intento di scrivere un libro a due voci con mio fratello, anche se lui non è più qui a consigliarmi, a divertirmi e qualche volta scoraggiarmi con la sua ironia. Ci sono molte importanti storie e persone che non figurano in queste pagine, a cominciare dalla storia d'amore di Franco con la moglie Daniela, per arrivare agli amici, un'infinità di amici che hanno condiviso con lui percorsi e avventure musicali. Per non parlare delle persone di famiglia, nipoti e così via. Anche se appare evidente nel contesto, è ovviamente mio fratello l'autore dei numerosi testi che si intrecciano alla narrazione e che si distinguono per il diverso carattere di stampa. Ed è ancora, ovviamente, Franco Volpi l'autore dei testi, oltre che della musica, delle canzoni o brani di esse riportati nel testo, tratti dai due CD da lui prodotti e citati nella prefazione.
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Dal Rio Penelope
La casa di marzapane
br. "La casa di marzapane" è il secondo romanzo che Penelope Dal Rio dedica alle eroine del quotidiano. Bambine, adolescenti e donne come tante altre che passano sotto l'indifferenza dei nostri occhi quasi fossero trasparenti, ma che ogni giorno, senza clamore, riescono nella sfida più difficile: affrontare ciò che la vita riserva loro senza mai arrendersi e senza temere l'umiliazione della sconfitta. Proprio come Rosa, protagonista di questa storia ai confini tra il romanzo psicologico e il thriller: prigioniera di una storia familiare di brutale violenza che la costringe a convivere quotidianamente con i traumi mai elaborati dell'infanzia - che si ripresentano sotto forma di comportamenti così autodistruttivi da spingerla ad abbandonarsi alle fredde acque di un fiume -, riuscirà a diventare una donna libera e in grado di amare grazie al coraggio e alla capacità di ironizzare, di non commiserarsi e di non pensare di essere l'unica vittima dell'universo. Grazie alla ferrea volontà di lottare per la propria emancipazione, Rosa arriverà a frantumare le angoscianti pareti della casa di marzapane.
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Jacobi Charlotte
Le ragazze dell'atelier dei profumi
ril. Amburgo, 1897. Sin da piccole, Marie e Anna Carstens hanno la passione per le fragranze floreali e le essenze profumate. Grazie a Berta, un'amica di famiglia, diventata titolare della famosa ditta di saponi Douglas dopo la morte del marito, le ragazze vengono introdotte all'affascinante mondo dei profumi, scoprendo le tecniche e i segreti per ottenere essenze originali e raffinate. Quella passione ben presto si trasforma in un sogno: aprire una profumeria di lusso nel centro di Amburgo. Ma in un'epoca in cui l'unica prospettiva per una donna è quella di sposarsi, ed è impensabile che due ragazze possano fondare la propria impresa, Marie e Anna devono affrontare l'ostilità della madre e la diffidenza del padre. A fronte della delusione per l'infrangersi di un sogno, fortunatamente la nonna le sostiene, anche economicamente. Dopo alcuni viaggi a Parigi e Bruxelles, dove incontrano stilisti e maestri del profumo come Coco Chanel e François Coty, le due sorelle riescono finalmente a realizzare il loro progetto: nel 1910 inaugurano con grande successo la profumeria Douglas, un elegantissimo negozio di fragranze sul Neuer Wall, la via più prestigiosa di Amburgo. Grazie all'accostamento dei profumi all'arte, alla musica e alla letteratura, le ragazze attirano da subito i maggiori esponenti dell'alta società tedesca, creando un punto di riferimento culturale in città, e ponendo le basi di quello che, negli anni, diventerà l'impero delle profumerie Douglas.
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Falaschi Arturo
Chiamale, se vuoi, emozioni
brossura
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Di cuore
ill., br. Questo libro è dedicato a tutti coloro che sanno che l'amore è principio e fine e che la donna è sempre una meraviglia inattesa".
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Dal Rio Penelope
La bambina dei sogni. Vol. 1
br. Emma ha tre anni quando, grazie a un sogno, salva suo padre e per tutti diventa la "bambina dei sogni". Da quel momento proprio i sogni saranno il filo conduttore della sua vita, ciò che condizionerà ogni sua scelta e la porterà a "La casa delle rondini". "La bambina dei sogni" è il primo romanzo di una serie.
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Boccola Marilena
Ricordo di un'estate
br. Estate 1986. Margherita è un'adolescente di provincia, timida e introversa, che vive in un paesino della pianura padana sulle rive del Mincio, tra il fiume e le colline. In bilico tra la nostalgia per l'infanzia ormai finita e l'aspettativa della giovinezza in procinto di sbocciare, Margherita si immerge nel futuro curiosa e confusa. Sulle ruote della bici, lungo i polverosi sentieri di campagna e immersa nel profumo della robinia, Margherita scoprirà la nuova se stessa che sta crescendo, sospesa tra i moti del cuore, le prime cotte, le controversie con i genitori, le piccole trasgressioni e nuovi orizzonti. Ma presto incontrerà anche il lato oscuro della vita, il dilemma della morte e lo svanire delle rassicuranti illusioni dell'infanzia. Sullo sfondo, la natura, con i suoi campi di granoturco, l'odore del fieno, il frinire delle cicale e i garriti delle rondini.
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Quagliana Andrea
Il pensiero anfibio
br. Pensiero anfibio perché biforcato, "dalla doppia vita": il pensiero dispone di questa forma allegorica, movimento reciproco di rinvio fra il sé e l'altro-da-sé, centripeto e centrifugo, sistole e diastole (come già in Goethe) esso possiede una natura sinestetica, si concede a una pluralità di linguaggi, senza del resto privarsi della sua connotazione peculiare: la disposizione all'ignoto. È pensiero solo ciò che accoglie l'urgenza dell'ignoto e la trasforma in indagine, quindi in espressione. Eppure questa urgenza è quanto di più impercettibile. In tal senso, il pensiero è raro, ma indispensabile. Ci segnala due aspetti: il primo aspetto è il manifestarsi di un'urgenza che concerne l'ignoto; il secondo aspetto, è la natura impercettibile di questa urgenza. Un pensiero biforcato, ossia anfibio, sperimenta questa ambiguità essenziale.
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Mengoni Danilo
Ne usciremo migliori
br. Due racconti lunghi accomunati da tematiche attuali, che mettono il lettore di fronte alle ipocrisie e alle tante piccolezze dei nostri giorni. Pandemia e crisi climatica ne sono lo sfondo. La vorace fantasia di Mengoni proietta i fantasmi del nostro recente quotidiano in uno scenario surreale e grottesco, ma la sua narrazione scarna ed efficace rende ogni storia, ogni dettaglio, ogni personaggio reale e plausibile. Lo scrittore, però, compensa abilmente la drammaticità con l'ironia, rendendo ogni passaggio divertente e irriverente. I personaggi sono trasposizioni torbide e caricaturali dell'uomo mediocre contemporaneo, con le sue meschinerie e piccolezze quotidiane. Le storie narrate partono da una lucida osservazione della realtà e proiettano, attraverso la fantasia dell'autore, uno spettacolo a tratti scintillante, apocalittico e forse un po' gotico...
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Rufin Jean-Christophe
Fiamme di pietra
br. Massiccio del Monte Bianco, versante francese. Rémy, guida alpina e maestro di sci, passa le sue giornate portando clienti benestanti a scalare o sciare e intrattenendo con le clienti più belle effimere avventure sentimentali che di sentimentale hanno ben poco. Laure è una di queste: giovane parigina, consulente finanziaria di successo, appassionata di sport invernali. In apparenza è la solita storia, ma solo in apparenza, perché Laure rivela una passione sincera per la montagna come gliela fa scoprire Rémy, e Rémy, dal canto suo, "scopre" una montagna diversa, una montagna vista con gli occhi di Laure. La storia d'amore e d'incomprensione che nasce tra i due verrà risolta in maniera netta dalla montagna dopo una serie di peripezie che vedranno sia Laure che Rémy compiere una discesa all'inferno e tornare. La vera protagonista del romanzo è la montagna con le sue meraviglie e i suoi pericoli, la sua solidità e la sua fragilità, il suo accogliente paesaggio che nel giro di poco può trasformarsi in uno scenario minaccioso. La montagna ha il potere di tirare fuori dall'essere umano la sua parte più profonda, di confrontarlo con l'essenza di ciò che è, libero da qualsiasi condizionamento sociale. La montagna rivela la verità senza fronzoli, quella con cui i nostri eroi dovranno confrontarsi per capire se e su quali basi possa svilupparsi il loro rapporto.
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Tanpinar Ahmet H.
L'istituto per la regolazione degli orologi
br. "Quel che conta, in questo capolavoro comico-satirico, è la forma con cui Tanpinar prova a maneggiare il Tempo, l'attrezzo con cui entra dentro la gabbia delle tigri: un orologio. Il che è un paradosso, o un'apparente contraddizione: Tanpinar tenta di lasciare che il Tempo soffi libero il suo sinistro vento abissale, e però per farlo non trova nient'altro di meglio che raccontare come per tutta la vita abbia tentato viceversa proprio di chiuderlo in sacchetti, creando persino un'Istituzione apposita. 'L'Istituto per la Regolazione degli Orologi' mette in scena proprio questo fallimento, nella dialettica, tipicamente novecentesca tra il caos del mondo e un tentativo da parte del romanzo di trovargli un qualche ordine. Il mondo infuria, la vita si dipana in troppe linee perché se ne possa scegliere - comunque arbitrariamente - una da raccontare e dare per buona. Per questo il romanzo usa le parole, perché alla stregua di quei sacchetti di tempo che sono gli orologi, danno l'illusione che l'abisso si possa dire, il Tempo calcolare, lo Spazio si possa misurare". (Dalla prefazione di Andrea Bajani)
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Antrim Donald
La luce smeraldo nell'aria
ril. Le cose più semplici diventano disastrose nelle storie di Donald Antrim. Che si tratti di scroccare una sigaretta a una festa, di far compere con la moglie nell'Upper East Side o di portare un bambino allo zoo, tutto diventa complicato se chi deve eseguire questi semplici compiti si rifiuta di collaborare. Anzi, il più delle volte non si limitano alla scarsa collaborazione: i protagonisti di Antrim mettono in piedi dei piani deliziosamente complicati di sabotaggio, degni di chi sembra nato sotto le stelle zodiacali dell'autodistruzione. La festa durante la quale Jonathan cerca affannosamente una sigaretta è per il lancio di un libro che non ha letto e avrà delle conseguenze sul suo rapporto con Sarah. Un giro di compere nell'Upper East Side fra un marito di mezza età e una moglie assai più giovane si trasforma in un'inquietante ricerca di conferme reciproche tra una coppia molto disturbata, dipendente dagli psicofarmaci. La gita allo zoo di Patrick con un bambino che parla a monosillabi, figlio della sua compagna, si arena tra i fumi dell'alcol di un bar scalcinato... Eppure, in tutti questi racconti, c'è sempre un istante in cui il disagio si ribalta all'improvviso nella consapevolezza. Insomma: nelle storie di Donald Antrim le cose più disastrose diventano luminose epifanie, laceranti momenti di conquistata saggezza. Il volume raccoglie i suoi racconti dal 1999 al 2014, apparsi originariamente sul "New Yorker" e presentati qui in ordine di pubblicazione.
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Ólafsdóttir Audur Ava
Il rosso vivo del rabarbaro
ril. C'è un piccolo villaggio sul mare dove la vita scorre bislacca e tranquilla. Mentre gli uomini sono fuori a pescare, le donne seguono lezioni di cucito e si scambiano rossi barattoli di marmellata di rabarbaro. Proprio in un campo di rabarbaro, Ágústína è stata concepita. Ágústína è un'adolescente speciale, si muove con le stampelle ma scala le montagne. La sua è una mente singolare, nella sua testa i numeri sono a tre dimensioni, come pianeti nello spazio, e le parole si organizzano in cumuli appuntiti. Ágústína non è come gli altri ragazzi, lei sa che dietro una montagna - dietro ottocentoquarantaquattro metri di terra protesa verso il cielo - c'è ancora un'altra montagna da scalare.
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Baum L. Frank
I libri di Oz
ill., ril. Dopo II meraviglioso Mago di Oz, Baum scrisse altri tredici romanzi ambientati nello stesso mondo, con la piccola Dorothy e i suoi vecchi amici, ai quali se ne aggiungono via via di nuovi non meno bizzarri e simpatici, come Testadizucca, lo Scarasaggio Sommamente Eccessivo, la gallina Billina, la Tigre Famelica, l'automa Tic-Toc e tanti altri. I romanzi successivi, sebbene poco o nulla conosciuti in Italia, non sono affatto inferiori al capostipite. Chiara Lagani ha tradotto e antologizzato i quattordici romanzi, ha scritto i collegamenti tra un episodio e l'altro e ha corredato il volume di brevi note che mettono in luce ulteriori riferimenti tra i vari racconti. In collaborazione con lei, Mara Cerri ha realizzato una serie di disegni a colori e in bianco e nero che accompagnano le storie di Dorothy e dei suoi soci. Cosi anche il pubblico italiano può percorrere in un solo volume, per la prima volta, l'intero ciclo dei libri di Oz. Una saga il cui assoluto valore sta nel non farsi costringere in nessuno schema interpretativo; la libertà narrativa di Baum, la sua continua invenzione fantastica, gli esilaranti giochi linguistici, l'ambivalenza emotiva, fra comicità, paura e malinconia, attivano da sempre una misteriosa complicità con i lettori di ogni età che appartiene ai piaceri dell'intelligenza e alla sostanza della vera letteratura.
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Brennan Maeve
La visitatrice
br. La ventenne Anastasia, orfana di entrambi i genitori, torna nella Dublino della sua infanzia. La aspetta la nonna, consacrata all'ossessiva memoria del passato, chiusa in un dolore freddo, ancora incapace di perdonare Anastasia che aveva scelto, alla separazione dei genitori, di seguire la mamma a Parigi. In equilibrio tra amore distorto e amore respinto, crudeltà delle situazioni e tersa limpidezza dei dialoghi, si dispiega tra le due donne un duello di sentimenti tanto intensi quanto controllati, che si snoda fino a un epilogo malinconicamente inatteso, una svolta orchestrata con spietata eleganza.
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Meneghello Luigi
Fiori italiani con un mazzo di nuovi «Fiori» raccolti negli anni Settanta
br. Questo è un breve romanzo di formazione in cui Meneghello distorce ulteriormente la tradizione del genere, raccontando la storia del giovinetto S., in piena epoca fascista. Poche righe sono sufficienti per comprendere il nucleo profondo a cui punta il lavoro di trivellazione linguistica e narrativa di Meneghello: "Adriani funzionava esattamente come una donna: una donna degli anni Trenta, che fosse cresciuta dentro a un bambino. Oltre ai vezzi e ai tratti del corpo, o come si potrebbe dire il brutto velo, usava anche alcune potenti armi culturali". Sconcertante, nell'era fascista, un'epoca in cui "Il fascismo non è al centro: è dappertutto... Ciò che risalta è il brulichio dei saluti fascisti: da qualunque parti la si guardi la vita italiana appare fascistizzata senza residui".
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