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‎Guerre 39/45‎

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????? : 54,401 (1089 ?)

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‎Lawrence D. H.‎

‎Figli e amanti‎

‎brossura Paul Morel è un giovane che vive una controversa educazione sentimentale. Il morboso legame con la madre impedisce sia a lui sia al fratello di avere relazioni stabili. Paul è combattuto fra l'amore per due donne, Miriam e Clara, e l'incapacità di sciogliersi dal vincolo del sangue che lo incatena alla madre. Solo con la morte di quest'ultima, evento al tempo stesso drammatico e salvifico, Paul sarà libero di avventurarsi verso la vita adulta.‎

‎Ferrero Ernesto‎

‎Disegnare il vento. L'ultimo viaggio del capitano Salgari‎

‎ril. "Il padre degli eroi", Emilio Salgari, è lo scrittore che ha infiammato generazioni di italiani creando centinaia di personaggi avventurosi sospinti dalla forza travolgente d'una eterna giovinezza. Ma il vero eroe è lui, il giornalista veronese appassionato di ciclismo e di scherma, pessimo scolaro e lettore onnivoro, che insegue tormentosi sogni di rivincita scrivendo romanzi d'appendice. Nominato cavaliere dalla Regina Margherita perché sa "istruire dilettando", vive con la moglie, quattro figli e una pittoresca corte di animali in un caseggiato popolare ai piedi della collina torinese, sfiancato dai ritmi di un lavoro forsennato. Chi è davvero l'uomo che tiene ad essere chiamato capitano, sostenendo d'aver navigato tutti i mari del mondo? Da dove prende il favoloso repertorio di piante e animali con cui ricrea l'essenza stessa dell'esotismo? Perché i suoi personaggi sono agitati da una ossessiva sete di vendetta? A cent'anni dalla sua morte il romanzo di Ernesto Ferrero va oltre la biografia accostando documenti autentici e d'invenzione, e orchestrando le voci di un coro di testimoni: la moglie Ida, l'ex attrice da lui chiamata Aida, minacciata dalla follia; i figli, i vicini di casa, i pochi amici, i compagni di una bohème più sognata che praticata, esploratori, medici, giornalisti, pittori; ma soprattutto un'intrepida ragazza, Angiolina, che vorrebbe farsi insegnare da lui i segreti della scrittura e lo accompagna nell'ultimo viaggio con una tenera pietà tutta femminile.‎

‎Di Fiore Gianfranco‎

‎Quando sarai nel vento‎

‎br. Abele ha lasciato il Cilento per studiare i venti sulle montagne abruzzesi. Da una stazione meteo in cui le strumentazioni adeguate sembrano non arrivare più, si stende un paesaggio quasi lunare, devastato dal sisma e spopolato tanto di individui quanto di umane speranze. Abele allora occupa il tempo guardando le pendici cangianti del Gran Sasso, auscultando con uno stetoscopio elettronico il brusio sommerso della Terra e scattando fotografie alla sua «mano guasta». Quando scende da quell'eremitaggio accademico, si divide tra la stanza in affitto dagli Hensel - una coppia di vecchi ebrei che usano la crudeltà come moneta di scambio col mondo -, qualche rave in cui l'ecstasy allontana e scolla il rapporto tra percezioni e realtà, e le ore passate a fantasticare di un film sul vento con Marlena, la desolata Beatrice che diventa a poco a poco la regina di quell'universo in attesa. A spezzare quella stagnante bonaccia - interiore ed esteriore - il passato che torna e la necessità di un viaggio che porterà Abele alla ricerca del padre tra l'Argentina, New York e Parigi. Un viaggio intrapreso con Marlena, sotto i cui passi esiste «solo il silenzio della grazia», ma ugualmente composto di solitudine e inerzia: il vento è ormai scomparso e, senza la sua spinta, l'umanità terrigna che accompagna le scoperte di Abele, l'odore acre degli incendi che devastano il Sud del Pianeta, le lotte di ecologisti in tuta bianca e maschera antigas che si ispirano a Walt Whitman, rimangono sospesi, avvolti da sonorità limpide e luci inflessibili, come tante istantanee in lotta contro tutto ciò che passa, si dissolve, si dimentica. «Quando sarai nel vento» è una sinfonia in quattro movimenti in cui ogni motivo - esposto, sviluppato e ripreso - è un carotaggio delle infinite vibrazioni che agitano noi e il mondo; raramente all'unisono ma sempre in attesa della chiave che le doti di un ordine, di una cadenza che le restituisca all'armonia.‎

‎Brasacchio Angelina‎

‎Racconti dal Sud‎

‎brossura Dal rovistare nella memoria per dipingere immagini nel narrare storie, nasce Racconti dal Sud, la nuova opera di Angelina Brasacchio. Come cantastorie dei suoi tempi e del suo territorio, la scrittrice calabrese riporta con fascino e suggestione vicende di vita quotidiana cui la sua penna dona dignità letteraria. Ed ecco il profugo spiaggiato dal mare sulla battigia, le vicende allegre e tristi delle rumorose classi del liceo, quelle più remote dei compagni di studi, qualcun'altra rispolverata dal ripostiglio di famiglia e dalla memoria collettiva della sua gente. E vi trova ospitalità anche la fiaba per adulti, con protagoniste le formiche, personaggi antropomorfi nel solco della tradizione classica di Fedro ed Esopo.‎

‎Behan Brendan‎

‎Un irlandese in America. La New York di Brendan Behan‎

‎ill., br. Così il "New York Times" annunciava, il 18 settembre 1960, l'inizio dell'amore tra Brendan Behan e New York: "Tutti sanno ormai dell'arrivo in città di un licenzioso, iconoclastico, ex rivoluzionario dell'Ira, tarchiato, sgualcito, arruffato drammaturgo di Dublino di nome Brendan Behan". Da questa storia d'amore nasce "Un irlandese in America".‎

‎Eastman Charles A.‎

‎Indian boyhood‎

‎br.‎

‎Proust Marcel‎

‎Alla ricerca del tempo perduto. Vol. 7: Il tempo ritrovato‎

‎brossura Capitolo conclusivo della «Recherche», «Il Tempo ritrovato» (1927) getta sull'intera opera una luce retrospettiva che dà senso e valore a tutti gli episodi narrati, anche a quelli che potrebbero sembrare "tempo sprecato". In una Parigi e in una Combray che non sfuggono alla distruzione bellica, il Narratore compie le esperienze decisive, fino a scoprire, grazie a una semplice pietra sconnessa, il ruolo fondamentale delle memorie involontarie e, con esso, la propria vocazione letteraria: la narrazione torna così a chiudersi sul proprio inizio, celebrando la vittoria dell'arte sul Tempo e sulla morte.‎

‎Sgorlon Carlo‎

‎La carrozza di rame‎

‎brossura Il giorno delle nozze lo sposo voleva stupire tutti arrivando con la sua lucente carrozza color rame. Invece tre infausti avvenimenti lo fecero arrivare in ritardo, su un cavallo rubato, e lo spinsero, poi, a ripartire dopo una sola notte d'amore. Emilio - protagonista di questo romanzo pubblicato da Carlo Sgorlon nel 1979 - è nato da quel disgraziato e fulmineo matrimonio ed è cresciuto nell'antico casale della famiglia materna a Malvernis. Dal 1885 al 1976, per quasi un secolo, Emilio è al centro della vita di quella piccola comunità friulana ed è anche il testimone dei grandi avvenimenti della storia italiana.‎

‎Bontempo Paolo; Rota Gianluca Dario‎

‎Giugno‎

‎ril. Se hai dodici anni, giugno è il mese più bello dell'anno. Dome, di questo, è profondamente convinto. Una volta levatosi l'impiccio della scuola, può girare libero per Longuelo - un insolito quartiere alla periferia di Bergamo, dove i palazzoni popolari si specchiano nelle piscine delle mega ville dei dintorni - e divertirsi insieme agli amici, un gruppo di teppisti che si ritrova allo skate park a fare casino. Stavolta, Dome e la sua gang hanno in programma di fare casino per davvero e decidono di lanciarsi nel business dei petardi. Il piano è semplice: comprare i botti, rivenderli e fare il cash. Purtroppo, però, qualcosa va storto e Dome si ritrova costretto a frequentare il CRE, ovvero il centro estivo della parrocchia, popolato solo da noiosi bravi ragazzi. Pian piano, in realtà, si rende conto che quei bravi ragazzi non sono poi tanto male e finisce per farsi incantare dagli occhi verdi di Laura, una ragazzina perbene che non potrebbe essere più diversa da lui. A quel punto, diviso tra lo skate park e l'oratorio, Dome farà di tutto per tenere separati i due mondi, che alla fine entreranno brutalmente in collisione. E giugno esploderà come il più potente dei petardi.‎

‎Minot Susan‎

‎La lingua dei cani e dei gatti‎

‎br. Una giovane studentessa universitaria alle prese con le molestie di un professore istrionico; la notte d'amore di una documentarista americana nel cottage di un giornalista kenyano; una madre single a Zuccotti Park durante il movimento di Occupy Wall Street; un ragazzo adolescente violentato da una donna misteriosa; una coppia stremata dalle gelosie reciproche. Sono questi alcuni dei protagonisti della raccolta di racconti di Susan Minot, un'esplorazione attenta e originale in particolare del complicato rapporto tra donna e uomo all'interno di relazioni sentimentali straordinarie e ordinarie, nelle quali emergono gli entusiasmi ma anche le ipocrisie, le toccanti devozioni ma anche le insopportabili esibizioni di forza. Ma per Minot l'esame delle complesse geometrie umane è anche l'occasione per ragionare sul valore della memoria come esperienza ripetuta e nuova, sul senso dell'impegno politico, sulla irrisolvibile ambiguità del quotidiano, oscillando continuamente tra le ragioni dell'individuo e quelle della collettività, tra il personale e il politico, in una tensione costante verso l'amore e nella costante ricerca di senso e di legami. Legami autentici, per quanto ai protagonisti di questi racconti appaia spesso difficile, se non impossibile, tracciarne con precisione i contorni.‎

‎Petrocchi Stefano‎

‎La polveriera‎

‎br. Stanze cariche di presenze e memorie, dove si è dispensata - e tuttora si dispensa - la gloria letteraria: "sala d'aspetto d'Immortali", scrive ironicamente Cesare Pavese, e al contempo "polveriera" in cui deflagrano le ambizioni dei maggiori scrittori contemporanei, suggerisce con realismo Maria Bellona, padrona di casa nonché animatrice del gruppo degli Amici della domenica da cui nasce il premio Strega. In quelle stanze traboccanti di libri, oltre che sulle terrazze fiorite che ospitano le riunioni della giuria, vediamo muoversi i protagonisti della cultura italiana degli ultimi settant'anni: concorrenti, editori e intellettuali facili alla polemica e alla battuta sferzante, rissosi e appassionati. La storia del premio viene narrata attraverso una galleria di dettagli insospettati, con particolare riferimento agli anni più recenti, caratterizzati dalla definitiva trasformazione dello scrittore in una figura mediatica. Alla guida del premio c'è a lungo Anna Maria Rimoaldi, amica ed erede della Bellona. Personaggio vissuto tutto dentro il Novecento che però riesce nell'impresa di traghettare nella nuova epoca le strutture un po' demodé dello Strega. Arbitro (quasi) assoluto dei destini del premio, per l'io narrante lei è semplicemente "il Capo", l'attitudine al comando fatta persona: tratto del carattere che convive con la altrettanto energica capacità di mantenersi un passo indietro rispetto ai riflettori, e con una vita intima che rimane inaccessibile...‎

‎Parrella Valeria‎

‎Lettera di dimissioni‎

‎br. Scendendo a capofitto per i rami delle generazioni, Clelia riesce a trovare il suo posto sull'asse del tempo: ha una data d'inizio, il 1914, e persino una capostipite, la nonna Franca, giunta dalla Russia a Napoli. Innamorata della vita, ricca di passione e di ideali, Clelia cresce con i piedi piantati nella provincia e lo sguardo rivolto alla città. Quando Clelia incontra Gianni non ha dubbi su cosa fare: insieme trovano quarantadue metri quadri in cui sostenersi "l'un l'altra come due carte da gioco poggiate in piedi". Per mantenersi lavora come maschera in un teatro, e proprio in teatro farà presto carriera. Appagata dal successo, Clelia sembra non accorgersi di scegliere sistematicamente il "male minore". Il nuovo romanzo di Valeria Parrella ha l'energia e il coraggio delle storie necessarie. La storia di Clelia procede di pari passo con quella dell'Italia, e ci restituisce il ritratto di un Paese che ha progressivamente rinunciato al pubblico per il privato, all'etica per il guadagno, ma che con ostinazione ciascuno di noi continua ad amare "come si amano solo le cose che vengono prima di noi e dopo di noi resteranno". Senza dismettere la voce intima e sensuale che le è propria, Valeria Parrella narra la perdita di contatto tra ciò in cui si crede e il modo in cui si agisce, fino alla consapevolezza che "le cose non si compiono all'improvviso, ma all'improvviso le vedi nel loro intero".‎

‎Cornia Ugo‎

‎Il professionale. Avventure scolastiche‎

‎br. Questo libro è all'incirca un anno e mezzo della mia vita. Un giorno, proprio mentre stavo guidando per andare a lavorare, mi è venuta di colpo l'idea di licenziarmi. Così ho fatto: sono tornato a casa e avevo addosso quella tipica felicità del licenziarsi, che non so se sia esattamente opposta alla tristezza di essere licenziati. Poi son rimasto senza soldi e, quasi contemporaneamente, senza una donna. Una mattina squilla il telefono e era una scuola che mi chiedeva se ero disposto a fare una supplenza sul sostegno, e io gli ho detto che mi ero licenziato e quindi ero stato depennato dalle graduatorie, e loro mi hanno detto che per quell'anno non avevano depennato, quindi che gli dicessi se accettavo o no, allora io gli ho detto che arrivavo subito, perché a quel punto c'era da baciarsi i gomiti a tornare a insegnare. Soltanto che per una strana ironia della sorte la scuola che mi ha chiamato era non soltanto nello stesso paese di quella da cui mi ero licenziato dicendo che non sarei mai più entrato in una scuola in vita mia, ma addirittura nello stesso edificio, che era diviso in due per il lungo e ospitava due scuole diverse. Quindi me n'ero andato da un posto tutto scoglionato e dopo soltanto otto mesi ritornavo nello stesso posto. E poi venivo riassorbito dalle più svariate avventure scolastiche.‎

‎Caputo Iaia‎

‎Era mia madre‎

‎br. Parigi. È qui che la passione per la danza ha condotto Alice, acrobata di un'esistenza precaria come la maggior parte dei suoi coetanei: la generazione senza futuro, quella immersa in un eterno presente che si sente derubata da chi l'ha preceduta. Il suo vivere fuori squadra e senza radici è in parte anche una sfida alla madre - insigne grecista, docente universitaria, alle spalle brucianti passioni politiche e un presente di dolenti disillusioni -, da sempre convinta che l'unico antidoto al caos e alle brutture del mondo è la bellezza; che ci si può considerare vivi fino a quando ci si lascia sopraffare dalla nuda poesia dell'esistenza. Dopo uno scontro feroce, la accompagna alla stazione e, mentre un giovane pianista "di strada" sta suonando con mani incerte una semplice melodia, la madre si accascia. A Napoli, dove la riportano in coma, quel corpo diventa per Alice uno scrigno di memoria e un enigma, a ogni nuova scoperta - sorprendenti segreti e impensate fragilità una figura sempre più mutevole e cangiante. Il ritorno a Napoli coincide per lei con il ritorno nella casa della sua infanzia, dove è costretta a una difficile convivenza con il padre, chiuso in una scontrosa solitudine. Iaia Caputo scava nel cuore di una figlia per arrivare al grande cuore di sua madre, per ripercorrere la catena dei giorni e dell'accadere, perché capita che infine sia il dolore che insegna l'arte di vivere.‎

‎Dickens Charles‎

‎David Copperfield‎

‎br. Lasciai l'Inghilterra, senza sapere, neppure allora, quanto fosse grave il colpo che dovevo sopportare. Lasciai tutti coloro che mi erano cari e fuggii; e credetti di avere già sopportato la mia pena e che fosse passata. Come un uomo su un campo di battaglia può ricevere un colpo mortale senza rendersi conto di essersi ferito, così io, quando rimasi solo col mio indisciplinato cuore, non avevo idea della ferita con la quale dovevo lottare. Questa consapevolezza mi raggiunse non d'un tratto ma a poco a poco, a grano a grano...‎

‎Arbasino Alberto‎

‎In questo Stato‎

‎br. "In questo Stato" venne scritto di ora in ora, per registrare la straordinaria agitazione o eccitazione delle settimane così drammatiche ed equivoche del "caso Moro". Si presentava quindi come "un deposito, magazzino, inventario e diario critico di tante cose pubbliche e private, personali e politiche dette, lette, fatte, scritte, vissute nel nostro Paese durante i due incredibili mesi" che separano il 16 marzo, data del sequestro del leader democristiano e dell'omicidio della sua scorta, e il 9 maggio 1978, quando il suo cadavere venne fatto ritrovare in via Caetani. Pubblicato poche settimane dopo gli eventi che racconta, questo "instant book" viene ora riproposto con una nuova postfazione. Ne emerge la realtà di un Paese che ha vissuto i suoi anni di piombo fra "delitti & canzoni", secondo le proprie tradizioni ataviche, ora aggiornate: bande armate con feroci esecuzioni capitali sui marciapiedi; e applauditissime esecuzioni musicali, in vinile o "live". Un Paese che si dimostra ancora oggi smaccatamente senza Storia e senza Memoria.‎

‎Saniee Parinoush‎

‎Ho nascosto la mia voce‎

‎ril. Iran. Shahab adora guardare la luna, che se ne sta nel cielo, silenziosa. Come lui. Perché Shahab ha quattro anni, ma non ha ancora fatto sentire la sua voce. Non c'è niente in lui che non vada. Ha solo deciso che non è il momento di iniziare a parlare. Quando gli altri lo prendono in giro per questa sua stranezza, lui si chiude nel suo mondo con i suoi amici immaginari, Babi e Asi. Per tutti è un bambino difficile, problematico, forse meno sveglio rispetto ai suoi coetanei. Questo è quello che pensa anche suo padre Naser che non ha il tempo né la voglia di comprendere il figlio e i suoi silenzi. Per lui esiste solo suo fratello maggiore, che lo rende orgoglioso, ed è il primo in ogni cosa. Mentre Shahab combina sempre qualcosa di sbagliato. C'è un'unica persona pronta ad ascoltare le sue parole non dette, a capire che ha solamente bisogno di tempo per cominciare a parlare: sua madre Mariam. Perché anche lei sa cosa vuol dire sentirsi diversi, in una realtà in cui una donna laureata deve rinunciare alla sua carriera per occuparsi della famiglia. Perché lei sa che il silenzio del bambino in realtà è un'arma contro l'indifferenza di Naser. E una richiesta di attenzioni e di affetto. Tutto quello che l'uomo non gli ha mai dato. Grazie a lei Shahab scopre giorno dopo giorno che a volte la strada che porta al cuore delle persone è lunga e piena di ostacoli. Ma quando l'obiettivo è davvero importante si trova sempre un modo di far sentire la propria voce e rompere il silenzio.‎

‎Nievo Ippolito; Olivieri U. M. (cur.)‎

‎Ippolito Nievo. Opere. Vol. 2‎

‎ril. La fortuna critica di Nievo, consolidatasi alla metà del Novecento con la storica edizione Ricciardi delle "Confessioni d'un Italiano" curata da Romagnoli (1952) e l'edizione del "Novelliere campagnuolo" curata da De Luca per Einaudi(1956), ha visto aprirsi negli ultimi decenni nuovi filoni di lettura. Lo scrittore "democratico", il testimone laico dell'epopea risorgimentale (immagine di Nievo accreditata negli anni Cinquanta) è apparso più complesso per influenze culturali e meno risolto nella sola dimensione testimoniale. A tale rivisitazione contribuisce il presente volume - che si affianca ora al precedente - nell'ottica di una nuova visione critica che fa dell'autore un acuto osservatore dei limiti e delle contraddizioni dell'Italia unita che vedeva nascere.‎

‎Handke Peter‎

‎Pomeriggio di uno scrittore‎

‎br. Uno scrittore, reduce da un periodo di crisi, s'incammina per la città dopo un pomeriggio di lavoro. Attraversa strade e piazze, giunge alla periferia e rientra a casa quando l'oscurità è già calata. Che accada poco, in queste pagine, è pura apparenza: si tratta del resoconto di un viaggio attraverso il mondo intero. Lo scrittore racconta del suo scrivere e del prezzo che per questo deve pagare, della sua vita e del poco tempo che gli rimane dopo i momenti di più intenso lavoro: una leggera pigrizia, il piacere di girovagare, la distaccata percezione delle cose quotidiane e dei particolari più insignificanti. E tutto rientra nello scrivere: assieme a un dubbio costante, nei confronti di se stesso e degli altri. Sotto il sole pomeridiano, alla luce del crepuscolo e poi dell'oscurità notturna, Peter Handke percorre una lunga strada attraverso la città e attraverso se stesso, offrendo al lettore una profonda riflessione su una letteratura che si alimenta nel concreto rapporto con la realtà.‎

‎Bosc Adrien‎

‎Prendere il volo‎

‎br. È la notte tra il 27 e il 28 ottobre 1949. Un aereo Constellation, modello di punta dell'Air France lanciato dall'eccentrico imprenditore Howard Huges, decolla dall'aeroporto di Orly, diretto a New York. Non arriverà mai a destinazione. Durante la discesa per fare rifornimento, l'aereo precipita sul monte Redondo, in un'isola delle Azzorre. Nessuno dei trentasette passeggeri e degli undici membri dell'equipaggio sopravvive allo schianto. Adrien Bosc prende avvio da un fatto reale per raccontare quelle vite spezzate a partire da ciò che le unisce: la morte nello stesso istante, per una inesorabile concatenazione di piccoli eventi. Una scelta di prospettiva sorprendente, a dimostrazione che "il destino è sempre una questione di punti di vista". Ciascuna di quelle vite è un romanzo: ci sono i ricchi e gli umili, i famosi e gli sconosciuti. C'è il pugile Marcel Cerdan, che andava a New York per strappare il titolo di campione del mondo dei pesi medi a Jake LaMotta, il Toro del Bronx. Ad attenderlo Edith Piaf, impaziente di stringere tra le braccia il suo amante: non si sarebbero più rivisti. Tra le altre vittime, un industriale cubano, un commerciante messicano, un autista iracheno, cinque pastori baschi in cerca di fortuna, un'operaia alsaziana che incredibilmente aveva ereditato un'azienda negli Stati Uniti... e una star come la violinista Ginette Neveu, pronta a conquistare la Carnegie Hall. Sono quarantotto naufraghi del cielo di cui viene ricostruito e rivissuto l'ultimo volo...‎

‎Gramellini Massimo‎

‎L'ultima riga delle favole‎

‎ill., ril. Tomàs è una persona come tante. E, come tante, crede poco in se stesso, subisce la vita ed è convinto di non possedere gli strumenti per cambiarla. Ma una sera si ritrova proiettato in un luogo sconosciuto che riaccende in lui quella scintilla di curiosità che langue in ogni essere umano. Incomincia così un viaggio simbolico che, attraverso una serie di incontri e di prove avventurose, lo condurrà alla scoperta del proprio talento e alla realizzazione dell'amore: prima dentro di sé e poi con gli altri. Con questa favola moderna che offre un messaggio e un massaggio di speranza, Massimo Gramellini si propone di rispondere alle domande che ci ossessionano fin dall'infanzia. Quale sia il senso del dolore. Se esista, e chi sia davvero, l'anima gemella. E in che modo la nostra vita di ogni giorno sia trasformabile dai sogni.‎

‎Barbaro Paolo‎

‎Le due stagioni‎

‎ril. Le stagioni che danno il titolo a quest'opera di Paolo Barbaro non sono solo quelle del tempo, ma anche - e soprattutto - quelle dell'anima, del corpo, della vita. Nella prima parte del dittico, Dario, assicuratore quarantenne con moglie e figli, insegue il desiderio e l'ardore perduti lasciandosi rapire da Bruna, che due pomeriggi a settimana, dopo il lavoro, lo aspetta nella casa di Sant'Elena, a Venezia. Nel susseguirsi della dolce monotonia amorosa, basterà però un piccolo cambiamento a spezzare l'incantesimo dell'idillio. Nella seconda parte, il protagonista ormai anziano, che la malattia costringe a un'immobilità sempre più definitiva, osserva il mondo dal suo ultimo riparo nella città lagunare: la casa. È una cronaca della fine, un consapevole e sereno accomiatarsi dalla realtà che lo circonda, mentre la sua realtà si riduce sempre più a una stanza, alla voce della moglie, al saluto di un amico, ai vividi ricordi che tornano a fargli visita da un passato lontano. Nel dipanarsi di queste ondate di racconti e memorie, Venezia si manifesta ancora una volta come vera, vitale protagonista. Con ponti, canali, campielli, giardini segreti e terrazze sul mare, ordisce trame e incrocia destini, favorendo incontri, spaesamenti, addii. L'acqua alta si fa allegoria della fine che incombe, anche se pagina dopo pagina è un'altra metafora - di speranza - a imporsi. Nel suo invecchiare, l'uomo somiglia infatti a quella Sant'Elena tra le cui calli Dario rincorre una passione che credeva perduta.‎

‎Tomassini Veronica‎

‎L'altro addio‎

‎brossura Lui è un uomo dell'est. Chiede soldi ai semafori. In Polonia era un ragazzo cresciuto tra il regime socialista e la caduta del muro. La sua è la generazione del nulla, sedotta dall'Occidente. In Polonia arriva la democrazia, ma cosa farsene? Le strade e i paesi si svuotano, una monta di uomini attraversa le frontiere. Lui è tra questi. Arriva in Italia, sparisce dentro la caligine crudele e anaffettiva di una metropoli. Incontra un'italiana che sposerà. Ma: la storia d'amore emergerà ben poco, tutto quel che ci sarà è la storia di un uomo dell'est, etilista, prima dell'incontro con lei, l'italiana, e dopo l'abbandono di lei...‎

‎Cappelli Gaetano‎

‎Volare basso‎

‎ril. Ma che fine fanno i sogni della giovinezza? E il primo amore? E l'amico di una volta? Dove sono finiti dopo che ci si è adattati a volare basso? E cosa si proverà a rincontrarli a distanza di anni? È la storia di Eugenio Granieri, autore al liceo di un piccolo film di culto col quale lancerà nell'empireo del cinema, perdendolo, il primo indimenticabile amore, la bellissima Angela Bardo; e anche Bruno La Padula, amico del cuore di Eugenio e poi suo rivale. Trentenni, disillusi, rancorosi l'uno verso l'altro, eppure pieni di nostalgia per quegli anni lontani, incapaci di staccarsene e finalmente crescere. Il bello e perdente Eugenio, ora al Wild Mustang, il locale New Age disperso tra le foreste lucane dove concupisce schiere di studentesse adoranti; e Bruno, regista radiofonico rimasto senza lavoro, disprezzato dalla moglie. Tutt'e due alle prese con donne forti, maliarde, il cui lato nascosto verrà svelato in un tourbillon di avventure erotiche da Silvio Costa, capitato in provincia per aver sposato la più ricca tra loro ed essere così divenuto uno di quegli uomini di potere tanto detestati in gioventù. Insieme a loro una sfilza di altri memorabili personaggi. Dal padre di Eugenio trafficante di pellicce in sperduti villaggi siberiani all'elegantissima sensuale Elisa Ricci, fino all'insuperabile Nichi Nardozza, emigrato di ritorno a bordo di un'immensa fluorescente Ford, gran contaballe e socio svagato di Eugenio al Wild Mustang dove i nodi verranno al pettine e in una notte di Capodanno.‎

‎Pintor Luigi‎

‎La signora Kirchgessner‎

‎brossura Con questo testo l'autore si sofferma in un bilancio autobiografico. Con un di più di azzardo letterario, ma anche con un forte pessimismo politico, che ripercorre eventi pubblici e privati secondo itinerari nei quali storia e autobiografia vengono distanziati vertiginosamente, tradotti in un'amara favola enigmatica.‎

‎Arnim Elizabeth von‎

‎Vi presento Sally‎

‎br. Sally Pinner, una bellissima ragazza di umili origini e inesistente cultura, nonché assai poco padrona dell'arte del linguaggio, fa innamorare di sé tutti gli uomini che le posano gli occhi addosso. Fin da piccola gli ansiosi genitori la fanno vivere segregata nel retrobottega della loro drogheria, il modo migliore per tenerla lontana dai numerosi guai che la sua bellezza finisce immancabilmente per calamitare. Morta la madre, la diciassettenne Sally viene data in sposa a un giovane studioso di Cambridge, Jocelyn, destinato a una fulgida carriera scientifica, il quale organizza un precipitoso matrimonio onde avere la meglio sugli altri numerosi pretendenti. Ma tanta bellezza l'ha reso completamente cieco ai molti svantaggi che la mancanza di cultura, la completa acquiescenza e il carattere di Sally - anzi, la mancanza di carattere - presentano.‎

‎Reina Miquel‎

‎La casa in mezzo al mare‎

‎br. Sembrava una domenica di luglio radiosa come poche nell'isola di Brent, un remoto pezzo di roccia vulcanica circondato da un mare freddo e ostile. Invece, gradualmente, una densa coltre di nubi ha coperto il cielo e, all'improvviso, è scoppiato un acquazzone. Harold e Mary Rose Grapes sono barricati nella loro villetta gialla, a picco sulla scogliera più alta dell'isola. Sei mesi prima, hanno ricevuto un'ingiunzione di sfratto: per lo Stato quella casetta sulla falesia, in cui la coppia di pensionati ha vissuto per trentacinque anni, non è sicura e va abbattuta. L'indomani devono lasciarla e trasferirsi nell'angusta camera di una casa di riposo. Gli scatoloni non bastano a contenere i ricordi: quella casa è tutto ciò che li lega alla memoria del figlio, perso troppo presto, e ai sogni di gioventù cui hanno da tempo rinunciato, in favore di una vita tanto rassicurante quanto noiosa. Ma ecco che, durante la notte, avviene un fatto straordinario. Un fulmine colpisce la scogliera e crea profonde crepe nella roccia. E, con un tonfo, la casa scivola sul mare. È così che i Grapes diventano due naufraghi a bordo di una casa galleggiante. È così che ha inizio il loro viaggio alla deriva in un mare irto di pericoli. Per sopravvivere dovranno affrontare insieme le avversità quotidiane, dire addio ai fantasmi del passato e dimenticare i vecchi rimorsi. Come i più grandi avventurieri, impareranno che non è mai troppo tardi per realizzare i propri sogni e che, a volte, è necessario perdersi per riuscire a ritrovarsi.‎

‎Manganelli Giorgio‎

‎Nuovo commento. Con una lettera inedita di Italo Calvino‎

‎brossura‎

‎Piromallo Januaria‎

‎Il sacrificio di Éva Izsák‎

‎br. Quella della giovane ebrea ungherese Éva Izsák, fatta suicidare nell'estate del 1944 a diciannove anni e mezzo, è una storia vera. Una storia atroce, perché a decretare la sua morte è stato chi l'avrebbe dovuta proteggere. (...) Éva si fidava di lui e degli altri resistenti perché era come loro. Erano tutti giovani, molti di famiglia ebrea, in fuga dai nazisti, comunisti, si chiamavano "compagni" e si preparavano a costruire la nuova Ungheria. Januaria ha raccolto fonti, cercato negli archivi. Insieme al manoscritto (da cui sono tratti i corsivi di questo libro), sulla sua scrivania si sono impilati testi storici, saggi, articoli e foto dell'epoca. Ma le testimonianze ufficiali, se sono sufficienti a dare una versione dei fatti, non bastano a comprenderli. Ed è per comprendere che Januaria ha trasformato questa storia in un romanzo. Riempiendo i vuoti con l'immaginazione, sforzandosi di intuire i contorni delle cose anche lì dove le ombre erano troppo fitte per poterli scorgere.‎

‎Ranieri Daniela‎

‎Mille esempi di cani smarriti‎

‎br. Antimo e Luciana sono una coppia di cinquantenni il cui pseudo-matrimonio è tenuto in piedi dal ricatto emotivo reciproco e dalla indolenza di lui. Antimo è figlio illegittimo di un prete-operaio di Terni, che l'ha allevato nella sua diocesi. Luciana è figlia della Roma-bene, erede di case e rendite. Protagonisti messi alla gogna, nell'equilibrio terrificante della normalità in cui nemmeno l'erotismo sprigiona più speranza e autenticità, sono i rapporti interpersonali, quelli all'interno della coppia, tra genitori e figli, tra cosiddetti amici di una vita e nuove conoscenze, i doppi vincoli psichiatrici sui quali spesso sorvoliamo per non doverci fare i conti, e la stagnazione attuale della cosiddetta lotta di classe.‎

‎Monti Silvano‎

‎Il ladro di scarpe‎

‎br. Anni Settanta. Appennino bolognese. In un tranquillo paesino di montagna, in cui i ritmi quotidiani sono scanditi dal lavoro nei campi, cominciano a insinuarsi il sospetto e la diffidenza reciproca. A provocare il drastico cambiamento è una sequenza di strani furti: qualcuno, non si sa perché, si è messo a rubare scarpe da donna. Chi è il colpevole? Il serio contadino o lo stimato muratore? Il matto di paese o il sempliciotto? Strutturato in una serie di episodi collegati tra loro, in un susseguirsi di scene in parte drammatiche in parte comiche, il romanzo presenta una galleria di personaggi variegati: onesti lavoratori, madri amorevoli, ragazze belle e maliziose, bevitori, bestemmiatori, giocatori di carte, tizi decisamente strambi e vecchiette malamente imbellettate che tentano inutilmente di sfuggire allo scorrere del tempo.‎

‎Deledda Grazia‎

‎Cosima‎

‎br. In questo romanzo rimasto incompiuto, la scrittrice sarda rivive e romanza la sua infanzia e la sua vita, le esperienze ed i ricordi della sua famiglia e della sua terra, dipingendone un quadro lucido, vivido ed appassionato.‎

‎Pendola Marinette‎

‎La traversata del deserto‎

‎br. Deserto è quello spazio vasto e desolato che l'individuo deve necessariamente attraversare partendo dal luogo di origine, se vuole giungere all'approdo definitivo. È lo spazio dell'abbandono e della solitudine, del viaggio e della vita sospesa dell'emigrante, percorso da una famiglia costretta, dalle circostanze della Storia, a lasciare la propria terra, in un momento - gli anni Sessanta del Novecento - in cui si riversano in Europa, dal Sud Mediterraneo, navi cariche di Europei che abbandonano le ex-colonie. La traversata del deserto narra l'odissea di una famiglia - e nel contempo di una comunità - espulsa da Tunisi e rimandata in Italia: lo sbarco in Sicilia, l'arrivo a Napoli, il campo profughi in Ciociaria e poi il futuro incerto. Storie di composta sofferenza, rassegnazione, stupore verso il "nuovo". I protagonisti di questo romanzo, mentre il viaggio si compie e la meta si avvicina, fanno i conti con i ricordi, le speranze, le illusioni, archiviando definitivamente il passato per ricominciare una nuova vita, italiani di allora che affrontano l'esperienza dei profughi di oggi.‎

‎Tong Cuong Valérie‎

‎Perdonabile, imperdonabile‎

‎ril. In un pomeriggio d'estate, Milo, dodici anni, corre con la sua bici lungo una strada di campagna. Una discesa ripida, una curva e il ragazzo cade. Il destino non fa sconti, quando si tratta di mettere le persone di fronte a se stesse; l'imprevisto squarcia i legami familiari, ribalta le convenzioni che nel tempo hanno intrappolato, soffocato i sentimenti, rendendo l'amore un concetto astratto e vuoto che non si traduce né negli atti né nei pensieri. Denudati davanti alla durezza della realtà, genitori e figli, nonni e fratelli, sono costretti ad affrontare l'enormità delle proprie mancanze, che solo la consapevolezza di qualcosa di grande, di superiore a tutto, capace di ricostruire i frammenti dell'esistenza può redimere. Le quattro voci di questa storia riusciranno a raccontare cosa è successo quando tutto si è ingarbugliato e il passato si è fatto presente? E riusciranno a perdonarsi e a volersi bene?‎

‎Munro Alice‎

‎Nemico, amico, amante... letto da Giovanna Mezzogiorno. Audiolibro‎

‎brossura Nove racconti che con grazia cristallina catturano la meravigliosa e devastante assurdità della vita. Sullo sfondo della natura selvaggia del nord ovest canadese, si dipanano rapinose storie di tradimenti, fughe, fulminee passioni, compromessi e convinte dedizioni, illuminando la prodigiosa complessità della natura umana.‎

‎Nigro Raffaele‎

‎L'utopia della città felice‎

‎br. Nigro introduce il lettore in un particolare progetto culturale. Il suo racconto che parla di epoche passate ma di fatti sempre attuali, non ha solo una fine "ufficiale": dodici studenti di varie nazionalità hanno immaginato infatti i loro finali alternativi. Una prova letteraria con cui ogni anno il Ministero degli Esteri promuove la lingua e la cultura italiane all'estero.‎

‎Mehr Mariella‎

‎Steinzeit. Silvio, Silvia, Silvana‎

‎brossura‎

‎Mattioni Guido‎

‎Ascoltavo le maree‎

‎br. Un "io narrante" italiano intimamente smarrito, ma in cerca di una nuova vita. Un'antica città americana del Vecchio Sud ospitale con i vivi e con i propri amati fantasmi. Una fioraia che adora le scarpe e venera il prossimo. Il culto dell'Amicizia e la religione del Ricordo. Un gatto pescatore che non si allontana mai dal suo molo né dai propri simili, animali dalla profonda saggezza. Un ricco eccentrico divenuto tassista per noia e psicologo per vocazione. Una statua che sa ascoltare e un vecchio afroamericano che si interroga sui grandi misteri della vita. Un sindaco rispettato, pur se senza municipio. Con altri coloriti personaggi, si incrociano tutti su uno scenario dove il blu argentato di un grande fiume e delle maree oceaniche si fonde ogni sei ore con il verde di una Natura dalla struggente bellezza. E tutti insieme danno vita a una favola moderna e senza confini nella quale sogno e realtà si fondono.‎

‎Leceaga Alaitz‎

‎Il bosco ricorda il tuo nome‎

‎ril. Su un'imponente scogliera si erge Villa Soledad, immersa in un fitto bosco di alberi secolari, capaci di custodire qualsiasi segreto nel silenzio del tempo. Quel bosco è il regno delle sorelle Alma ed Estrella. A prima vista non potrebbero essere più diverse: pacata e discreta, l'una, decisa e ribelle, l'altra. Eppure sono accomunate dalla stessa eccezionale sensibilità. Perché dalla nonna hanno ereditato un dono straordinario: conoscono cose che nessun altro conosce e sanno esattamente quando sboccerà il primo fiore di primavera. La loro affinità è unica. Il loro legame necessario e imprescindibile. Fino al giorno in cui tra le due si insinua l'affascinante Tomás, e niente è più lo stesso. Il giovane ammalia il cuore di Alma ed Estrella, e diventa motivo di contesa tra le sorelle, che si accorgono di come il loro legame si stia affievolendo ogni istante di più. Quando un terribile incidente colpisce Alma, e con lei anche il resto della famiglia, Estrella è costretta a fuggire da Villa Soledad e a lasciarsi alle spalle l'unica vita che abbia mai conosciuto. Ma per lei è impossibile ricominciare altrove. Lontano dalle proprie radici. Lontano dal luogo in cui non ha paura di essere se stessa. Per questo ha bisogno di tornare là, in quel bosco che da sempre chiama casa. Solo quegli alberi, con la loro voce che Estrella sa capire e interpretare alla perfezione, possono guidarla a scoprire una verità che finora le è stata negata.‎

‎Kneale Matthew‎

‎Storia di Roma in sette saccheggi‎

‎ill., ril. Nessuna città sulla terra ha conservato il suo passato come Roma. Dopo due millenni e mezzo di inondazioni, terremoti, incendi, pestilenze, assedi e pianificazioni urbane, sono giunti sino a noi inestimabili tesori sopravvissuti alle alterne fortune della Storia. Nei Musei Capitolini è ancora possibile osservare le fondamenta del Tempio di Giove Ottimo Massimo, che dominava il profilo della città quando Brenno e i suoi galli la attaccarono nel 387 a.C.; è ancora visibile la maggior parte di quelle Mura Aureliane che non riuscirono a tenere lontani Alarico e i suoi visigoti nel 410; si può attraversare Ponte Cestio presso l'Isola Tiberina, costruito all'epoca di Cicerone, quando la Repubblica romana lottava per la sopravvivenza. E ancora, si possono osservare i templi classici, i resti delle grandi terme cittadine - quelle di Caracalla, di Diocleziano e di Traiano - oltre alle rovine del Palazzo di Domiziano sul Palatino, al Mausoleo di Augusto e alla sua stupenda Ara Pacis. E naturalmente sopravvive il tempio pagano più grande di tutti: il Pantheon, non molto diverso da quando fu costruito quasi diciannove secoli fa. L'elenco delle meraviglie romane potrebbe essere infinito - Castel Sant'Angelo, le facciate rinascimentali e barocche, la Cappella Sistina, i grandi parchi, e naturalmente San Pietro e la sua piazza, circondata dall'ampio colonnato di Bernini - e ancora oggi turisti, pellegrini e cittadini di Roma possono esplorare e visitare i luoghi eretti dagli imperatori romani ed entrare in chiese in poco o nulla cambiate da quando i papi vi celebravano la messa sedici secoli fa. Tutte queste meraviglie architettoniche sono ancora più notevoli considerando i numerosi disastri che hanno colpito la città. Roma è stata flagellata da terremoti, inondazioni e soprattutto è stata ripetutamente devastata dagli eserciti itineranti: galli, visigoti, normanni, mercenari al soldo del Sacro Romano Impero, «liberatori» francesi e occupanti tedeschi. Matthew Kneale, storico inglese che da quindici anni vive con la famiglia nella Città eterna, ha scelto di raccontare le storie dietro i sette più importanti assedi di Roma e rivela, con affascinanti intuizioni, come hanno trasformato la città - e non sempre in peggio. Usando questo approccio completamente nuovo al passato, Roma ci apparirà svelata in una prospettiva rinnovata: una realtà complessa e stratificata, un vero e proprio museo a cielo aperto in cui le contraddizioni e le storture del presente sembrano quasi eclissarsi a paragone delle avversità che la città, e i suoi abitanti, hanno dovuto fronteggiare nel corso dei millenni. Ricostruzione felicemente misurata a metà tra appassionato diario di viaggio, divertita storia sociale e resoconto culturale, "Storia di Roma in sette saccheggi" è una celebrazione del feroce coraggio, brio e vitalità del popolo romano. Soprattutto, è una lettera d'amore appassionata per questa città unica al mondo.‎

‎Crichton Michael‎

‎Casi di emergenza‎

‎br. La realtà è piena di vicende drammatiche. Come le storie dei pazienti ricoverati d'urgenza in un grande ospedale come il Massachusetts General Hospital di Boston: Ralph Orlando, un lavoratore ferito dal crollo di un'impalcatura; John O'Connor, un uomo di mezza età che delira in preda a una febbre dall'origine sconosciuta; Peter Luchesi, un ragazzo che dopo un incidente rischia di perdere un braccio; Sylvia Thompson, che nel corso di un viaggio aereo inizia a provare un lancinante dolore al petto; Edith Murphy, madre di tre bambini, con le caviglie e le ginocchia che si gonfiano misteriosamente. Crichton coglie in presa diretta la vita di un ospedale e del suo staff, i dilemmi dei medici e le conquiste della medicina moderna.‎

‎Murano Annamaria‎

‎Cicatrici d'oro. Riempila di fiori, non di cicatrici‎

‎br. La protagonista di "Cicatrici d'oro" ha la sua migliore amica ridotta in fin di vita dall'ex compagno, come accade a moltissime donne che ogni giorno subiscono violenze fisiche e psicologiche. In attesa del risveglio della donna, vengono ricordati i tanti bei momenti passati insieme all'insegna dell'amicizia: gli anni della scuola, i compleanni, le feste natalizie, i viaggi, la famiglia, la vita di tutti i giorni. I tempi, a volte presenti a volte passati, rendono l'idea del senso di confusione della protagonista, costretta a vedere in grave condizioni la propria amica, nella speranza di una ripresa fisica ed una ancor più difficile ripresa psicologica.‎

‎Arnim Elizabeth von‎

‎Io, mio padre e la mia giovane matrigna‎

‎br. Il libro narra le vicende di Jennifer, una matura ragazza nubile poco amata e molto sfruttata dal padre, illustre scrittore. Jennifer fa una promessa alla madre morente: occuparsi di lui fino alla sua morte. Tuttavia, il giorno in cui l'anziano genitore torna a casa con una giovanissima e alquanto spaurita moglie, Jennifer si sente finalmente libera di lasciare la casa paterna, di trasferirsi in campagna, suo sogno da sempre, e di mettere fine all'esistenza insulsa che conduce a Londra, un'esistenza imperniata sulla dedizione forzata e il lavoro, priva di ogni affetto. Si stabilisce dunque in un piccolo cottage fuori città e con il giovane ecclesiastico suo padrone di casa, James, nasce un'amicizia che presto si trasforma in uno speranzoso amore. Non ha fatto però i conti con il padre, che la rivuole a casa a tutti i costi non trovando una segretaria con un addestramento pari al suo, né con la sorella di James, una zitella dispotica e attempata che da sempre piega il fratello alla propria volontà con la sua soverchiante personalità e il suo smisurato egoismo, né tanto meno con la giovane matrigna, terrorizzata e pentita di quel matrimonio frettoloso e azzardato...‎

‎Griffi Gian Marco‎

‎Inciampi‎

‎br. Inciampi è un libro particolare, costituito da racconti che mescolano emozioni, riflessioni, situazioni paradossali o di assoluta quotidianità, il tutto condito con il pizzico letterario di un Gian Marco Griffi in grande spolvero. E così, tra un sogno in cui il protagonista è un sidecar e l'incontro con un tasso moribondo, tra le paturnie scatenate da un improvviso terremoto e i problemi causati dai cartelli stradali del Monferrato, l'autore riesce a descrivere un mondo strano e bizzarro, ma al contempo più normale di quanto non si pensi. In queste pagine dense e capricciose c'è un po' di tutto e un po' di tutti noi, divagando tra alluci valghi, cartoline sdrucite, soldati assonnati, insetti russi da ammazzare, riviste improbabili e poetiche, case abbandonate e case da arredare, per giungere, infine, a un concerto di Umberto Tozzi.‎

‎Langone Angela‎

‎Diario (tragicomico) di una mamma‎

‎br. Francesca ha quasi tutto per essere felice: un lavoro a tempo pieno non troppo stressante, una vita di coppia tranquilla, una famiglia e amici (più o meno) invadenti quanto affettuosi. Nella lista dei desideri da realizzare manca solo un figlio. Quello che non sa è che il suo quieto tran tran verrà movimentato fin da subito dalla gravidanza, per poi essere stravolto con la nascita di Lucio. Il mestiere di mamma si rivelerà molto più incerto e pesante di quanto Francesca si era immaginata.‎

‎Basili Paolo‎

‎La colpa è Mia‎

‎br. Mia è una giovane donna chiusa nel bozzolo della propria scialba quotidianità. Su un treno che la porta ogni settimana da Roma a Milano dove lavora incontra Vittorio, un uomo enigmatico e affascinante. Quest'incontro le cambierà la vita, portandola a giocare una dolorosa sciarada con se stessa. Mia, ostaggio della violenza del mondo maschile e del pregiudizio sociale, riuscirà a liberarsi dalla prigione emotiva in cui ipocrisie, sensi di colpa e paure l'avevano rinchiusa.‎

‎Brennand Frank‎

‎Churchill. Un leader per l'ora più buia‎

‎br. Ufficiale durante il regno della regina Vittoria, protagonista delle guerre coloniali in Africa, Primo Ammiraglio della marina nella Grande Guerra, parlamentare e leader del Partito Conservatore inglese, primo ministro per due volte, premio Nobel per la letteratura: Winston Churchill è uno dei protagonisti assoluti del XX secolo. Nel momento più duro della Seconda Guerra Mondiale, seppe trovare il coraggio di rompere ogni trattativa con la Germania nazista e di presentarsi davanti al popolo britannico per convincerlo della necessità di resistere combattendo. La sua memoria rimane oggetto di elogi e critiche, come prova il recente dibattito intorno alla richiesta di abbattimento delle sue statue da parte della cancel culture per via delle sue posizioni imperialiste: questo libro di Frank Brennand ripercorre le tappe e le decisioni della vita di questo grande statista attraverso le sue frasi celebri e folgoranti.‎

‎Frascella Christian‎

‎La sfuriata di Bet‎

‎br. Bet non è bella ma fa tipo. È appassionata, grintosa e ha una lingua corrosiva. Ripete il terzo anno di liceo e abita in Barriera di Milano, un posto che si chiama così anche se si trova a Torino. Bet ce l'ha con il mondo. Con il padre, ex operaio ed ex sindacalista, che si è trasferito nella capitale. Con la madre, che non riesce a tenerle testa per quanto si sforzi, e con il passivo compagno di lei, Leonardo. Con il Guardone del palazzo, che la spia da dietro le tende. Con la scuola, che tenta di irreggimentarla. Con la gente, che ha perso la voglia di ribellarsi. E persino con se stessa. Perché si incolpa della tragedia che ha distrutto la sua famiglia. Bet non ce la fa proprio a frenare la lingua e a non dire quello che pensa. In modo ingenuo, a volte goffo, ma obbedendo a un istinto incontrollabile, perché vuole cambiare le cose. Prima si oppone allo sfratto di un'anziana signora, finendo in caserma. Poi cerca di aiutare Viola, una ventiduenne incinta dalla risata esplosiva, ma riesce a ficcarsi in un altro guaio. Infine, insieme al suo amico Andrea, organizza uno sciopero nella fabbrica dove la madre rischia il licenziamento. Ma la delusione e la rabbia per i soprusi subiti la spingono a un gesto impulsivo e lucidissimo, dagli effetti inarrestabili. Il ritratto di un'intera generazione precaria, incatenata e muta, che però non sa smettere di sognare.‎

‎Massimi F. (cur.)‎

‎Compagni di scuola. Storie di amicizia e di rivalità‎

‎br. Pochi momenti restano impressi in ognuno di noi come quelli vissuti a scuola. È lì che per la prima volta si provano emozioni, passioni, delusioni e rancori che durano una settimana, ma così forti da restare indelebili nella memoria. È lì che, mentre impariamo a conoscere il mondo, il mondo impara a conoscere noi. È lì che nascono amicizie destinate a durare per sempre. Che li si ami o li si odi, gli incontri e gli scontri di quei giorni sono spesso destinati a cambiare una vita e per questo sono stati oggetto dell'attenzione di tanti scrittori, che hanno saputo raccontarli nei loro lati comici e in quelli tragici: gli imbarazzi e le risate, i piccoli drammi e i grandi amori, i misteri da risolvere e gli incubi paurosi. Da Edmondo De Amicis a Stefano Benni, da Edgar Allan Poe a Michael Crichton: un mosaico variopinto di storie su quel tempo che tutti vorremmo tornasse.‎

‎Kafka Franz‎

‎Lettera al padre‎

‎br. Mai come nella "Lettera al padre", scritta nel novembre del 1919, affidata alla madre senza tuttavia giungere al destinatario, Kafka ci ha dato un ritratto così lucido di sé. E molti dei motivi che vengono toccati in questa confessione anche spietata - primo fra tutti quello di "un immenso senso di colpa" - non possono che ricordare i suoi personaggi più famosi. Quello che qui viene messo in scena è un vero e proprio conflitto. Figura che incarna un'autorità assoluta, che "ha l'aspetto enigmatico dei tiranni, la cui legge si fonda sulla loro persona, non sul pensiero", agli occhi di Kafka il padre appare come il tipico rappresentante di un mondo da cui egli invece si sente escluso: pratico, utilitaristico, ben lontano dalle sue aspirazioni. Così, in pagine di forte impatto emotivo, Kafka svela la sua natura di "figlio diseredato" e proscritto, non compreso nella vocazione di scrittore, inquieto e in cerca di conferme quanto il suo avversario ostenta sicurezza. Nel saggio posto in appendice Georges Bataille indaga in modo provocatorio sui momenti di questa contesa. L'esperienza di Kafka diventa anche occasione per interrogarsi sul senso ultimo della letteratura. Forse nessun altro scrittore ha saputo mostrare come quel senso sia tutt'uno con la vita stessa.‎

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