‎Nazism‎

‎Giovanni Volpe‎

‎La certosina costanza di Mussolini‎

‎opuscolo di 80 pp., cop. edit. graffettata con titoli, timbro ex libris‎

‎Giovannini P. (cur.); Palla M. (cur.)‎

‎Il fascismo dalle mani sporche. Dittatura, corruzione, affarismo‎

‎br. Truffe, tangenti, arricchimenti inspiegabili, legami con la mafia: il fascismo tutto fu tranne che una 'dittatura degli onesti'. Un regime, che pretendeva di forgiare un 'uomo nuovo' e di correggere i mali dello Stato liberale, vedeva in realtà estendersi il malaffare fino ai gangli centrali dello Stato. Un vero e proprio salto di qualità nel rapporto tra politica, corruzione e affarismo che spiega il successo e le rapide fortune personali di alcuni protagonisti di questi anni: dal caso del magnate dell'industria elettrica privata, Giuseppe Volpi, a quello del capo di Stato maggiore Ugo Cavallero. Ma 'mani sporche' sono anche quelle di alcuni degli esponenti più importanti del regime come Costanzo Ciano, Roberto Farinacci, Carlo Scorza o il giovane marchigiano rampante Raffaello Riccardi. Pratiche tanto comuni da diventare tragicomiche se guardiamo alle vicende dei 'pesci piccoli' a caccia di buone occasioni nelle colonie dell'Africa orientale dopo la conquista dell'Etiopia. Un iceberg, quello della corruzione, di cui Mussolini era pienamente consapevole tanto da dedicare costanti attenzioni al suo occultamento attraverso censura e propaganda.‎

‎GIOVANNUCCI Francesco S.‎

‎Il problema austriaco e l'Italia.‎

‎In 16° gr., leg. tt.tela coeva, tassello con titolo oro al dorso, pp.191(1).‎

‎GIRARD Claire‎

‎Lettres de Claire Girard. Fusillée par les Allemands le 27 août 1944‎

‎Sceaux, Augustin Girard, 1993, in-8 br. (12,5 x 19,5), 135 p., reproduction de l'édition de 1954 parue chez Roger Lescaret, 2 photos, bon état.‎

‎Voir le sommaire sur photos jointes.‎

Bookseller reference : QWA-15834

‎GISEVIUS Hans Bernd‎

‎Dov'è Nebe? (in cop.: Un SS contro Hitler).‎

‎Trad. di G.Strada. <BR>(Bibliot. aperta). 8°, pp.380 (3), br. ed.‎

‎GISEVIUS Hans Bernd -‎

‎Dov'è Nebe? (Un SS contro Hitler).‎

‎Milano, Ferro, 1968, 8vo brossura con copertina illustrata, pp.380‎

‎GISEVIUS, Hans Bernd‎

‎Bis zum Bittern Ende. II. Band: Vom Munchner Abkommen zum 20. Juli 1944.‎

‎Zurich, Fretz & Wasmuth Verlag, 1946. In 8vo (cm. 21,5); legatura originale rigida in tutta tela con titolo in oro al dorso, fregio in oro impresso al piatto, sovraccoperta con titoli al piatto e al dorso; pp. 436, (4). Conservata la fascetta editoriale. Testo in tedesco. Tracce di colla di scotch alla prima e all’ultima carta bianca. PAx‎

‎Giuffredi Massimo‎

‎Un regime di notabili. Il potere a Parma durante il fascismo‎

‎br. Ovunque in Italia il fascismo costruì la sua egemonia mediando con le preesistenti forze politiche e soprattutto sociali, quelle naturalmente disponibili al compromesso. Il libro propone un'interpretazione della specifica fisionomia del fascismo parmense, movimento e regime, e della sua integrazione con la società locale. Alla fine di un periodo di zuffe tra "radicali" legati a Farinacci e "moderati" vicini al vecchio notabilato, un fascismo indebolito realizzò, con la completa vittoria dei secondi, un compromesso-integrazione per cui, indossando la camicia nera, il notabilato salvaguardava l'essenza del proprio tradizionale potere. Tale compromesso espresse la massima realizzazione nella stabilità degli anni Trenta, per disgregarsi poi con le crescenti difficoltà legate alla guerra. I ceti popolari, con il loro prestigio insieme sovversivo e patriottico, rimasero anche nel ventennio un elemento non trascurabile del sistema di potere cittadino. Con loro dovette fare i conti il notabilato fascistizzato dominante che, nonostante i molteplici mezzi usati, riuscì per qualche tempo a tenerli sotto controllo ma mai a integrarli. E gli esiti si videro con la Resistenza.‎

‎Giuliano Pajetta‎

‎Douce France Diario 1941-1942‎

‎in 16°, bross. edit. ill. con bandelle, minima rottura in cop., fioriture ai taglie in corrispondenza delle tavole fotografiche - prima edizione - illustrazioni in b.n. fuori testo‎

‎Giulio Bigi - prefazione di Ferruccio Parri‎

‎I fatti del 7 luglio (Documentazione e testimonianze)‎

‎bross. edit. ill., dorso muto - data di stampa presunta - prima edizione - illustrazioni in b.n. nel testo‎

‎Giulio Lazzati‎

‎I soliti quattro gatti‎

‎tela edit. con titoli al piatto e al dorso e sovrac. ill. - 41 fotografie in b.n. fuori testo‎

‎Giulio Ricchezza‎

‎Giulio Ricchezza. L'occupazione nazista in Europa - 4 VOLL‎

‎22406 Giulio Ricchezza Giulio Ricchezza. L'occupazione nazista in Europa - 4 VOLL. Ginevra, Edizioni Ferni 1972 - I italiano, in sedicesimo pp.256 (vol. I) + 256 (vol. II) + 256 (vol. III) + 256 (vol. IV) Opera in quattro volumi sull'occupazione nazista in Europa. Pagine leggermente ingiallite. Angolo superiore della copertina del quarto volume leggermente usurato. Volumi con nastri segnalibri in stoffa. Nastro segnalibro del terzo volume sbiadito e strappato.‎

‎GIUNTELLA, Vittorio‎

‎Il nazismo e i lager‎

‎324 p.; 21 cm. Brossura editoriale. Fioriture leggere alle prime pagine. Buono‎

‎Giuseppe Altamore‎

‎Convoglio 53 La vera storia di Jean Khaieté scampato alla deportazione‎

‎cartone edit. con titoli al piatto e al dorso e sovrac. ill. - illustrazioni in b.n. e a colori fuori testo‎

‎Giuseppe Mayda‎

‎Hitler‎

‎Giuseppe Mayda Hitler. , Fabbri 1983-01-01, Copertina sporca, ripiegata agli angoli ed in prossimità del dorso Buono (Good) . <br> <br> <br> 63<br>‎

‎Giusti Nazareno‎

‎Giovanni Palatucci. Una vita da (ri)scoprire‎

‎ril. Da Giusto tra le Nazioni per aver salvato più di cinquemila ebrei a fanatico collaboratore dei nazisti. Questo lo strano destino di Giovanni Palatucci, Medaglia d'oro al merito civile per la Repubblica italiana e Servo di Dio per la Chiesa cattolica, al centro di pesanti accuse nel corso del 2013. Dov'è la verità? Giovanni Palatucci fu veramente un instancabile salvatore di perseguitati o accompagnava le sue vittime nei campi di concentramento? La sua storia, a lungo dimenticata, è stata costruita "a tavolino" dal Vaticano e dallo Stato italiano per ricostruirsi, come è stato detto, "una verginità"? Alcune cose nella sua vicenda non tornano. Ma anche alcune tesi accusatorie non sono precise e chiare, anzi. Nazareno Giusti ha deciso di far chiarezza su questa complicata e scottante vicenda, resettando tutto e ripartendo da zero. Per far ciò è andato a ricercare le persone che hanno "incontrato" la figura del poliziotto italiano. E così, partendo da un ritaglio di giornale ha ricostruito, come in un mosaico, l'opera e la personalità di Palatucci attraverso le testimonianze, tra le altre, di: Giovanni Preziosi, Massimo Occello, Rocco Buttiglione, Roberto Malini, Toni Capuozzo.‎

‎Giustolisi Franco‎

‎L'armadio della vergogna. Nuova ediz.‎

‎ill., br. A quindici anni dall'uscita in libreria, torna in una nuova edizione il libro che ha riportato l'attenzione sui delitti efferati compiuti dai nazifascisti contro civili inermi - spesso donne, anziani, bambini - nell'Italia occupata dopo l'8 settembre. Fra il 1943 e il 1945 decine di migliaia di persone furono vittime di 2273 stragi brutali compiute da nazisti e repubblichini lungo tutto il territorio del nostro paese. Un elenco tragico e infinito che comprende nomi ormai noti e tanti altri completamente sconosciuti: Stazzema, Marzabotto, Fivizzano, Conca della Campania, Barletta, Fossoli, Matera, Capistrello e cento altri comuni. Nei mesi successivi alla Liberazione, molti dei colpevoli furono individuati e su di loro furono aperti procedimenti penali. Ma nel 1947 una mano ignota mise tutto a tacere, e i fascicoli con i nomi dei responsabili di quelle stragi finirono sepolti dentro un armadio custodito in un palazzo di via degli Acquasparta, a Roma, sede della Procura generale militare. Non ci furono istruttorie, non ci furono processi. Tutto fu avvolto nel silenzio. Grazie a quell'armadio gli assassini hanno goduto di oltre mezzo secolo di impunità. Grazie a quell'armadio è stata consumata l'ingiustizia più grande nei confronti del popolo italiano. Prefazioni di Gian Carlo Caselli e Giovanni Maria Flick.‎

‎Glaser, K.‎

‎DER JUDE IN DER EUROPAISCHEN WELT: DAS PROBLEM SEINER SENDUNG.‎

‎1st edition. 8vo; 15 pages; 23cm. In German. [193?] Published using nice bauhaus-style design. Printed at the press of Siegfried Scholem, Berlin-Schoneberg. With rear advertisements for Keren Hajessod and Judische Rundschau. Some wear to cover, Good Condition;(GER-42-22)‎

‎GLENN B. INFIELD‎

‎ADOLF HITLER ED EVA BRAUN‎

‎LEGATURA EDITORIALE RIGIDA CON SOVRACCOPERTINA ILLUSTRATA, DIVERSE FOTO ALL'INTERNO numero pagine: 342 formato: 20.5X14 stato conservazione: BUONO, FIRMA DI APPARTENENZA A TIMBRO collana: I JUMBO traduttore: GIOVANNA GIANOTTI‎

‎GODMAN Peter‎

‎Hitler et le Vatican‎

‎in 8°, pp. 368, bross. edit. ill. Traduit de l'anglais par Cécile Deniard; i rapporti tra il nazismo e il Vaticano, con citazione delle fonti dell'Archivio segreto Vaticano e della Congregazione per la dottrina della fede, ricca bibliogr. e indice dei nomi. 550/27‎

‎GOEBBELS (Joseph).‎

‎Derniers carnets. Journal 28 février-10 avril 1945.‎

‎Flammarion, 1977, gr. in-8°, 395 pp, traduit de l'allemand, présentation de Michel Tournier, 8 cartes des opérations militaires, broché, bon état‎

‎"Obsédé par la nécessité pour l'Allemagne de sortir de l'étau de cette pince gigantesque que représentaient les Armées alliées à l'ouest, l'URSS à l'est pour assurer la survie du National Socialisme, Goebbels a cru jusqu'au bout que c'était possible. Le National Socialisme était sa religion et il en acceptait toutes les pratiques ; lorsqu'enfin ignorer la défaite proche de l'Allemagne ne fut plus possible, il se tua avec sa femme et ses enfants. C'est cette avant-dernière période de sa vie que relatent ces "Derniers Carnets". Goebbels ne se fait pas faute de juger et de critiquer l'un ou l'autre de ses compagnons, jamais tendre pour Göring, doutant parfois de Hitler lui-même. Il n'admettra jamais le défaitisme même courageusement assumé. Nombre de pages sont consacrées aux opérations militaires, limitées maintenant à un étroit territoire au sol. Le 25 mars 1945, il écrit encore "j'ai écrit une longue lettre au Führer pour lui parler de la réforme de la Luftwaffe... Malgré tout, je reste persuadé que cela seul ne suffit pas". Goebbels croit encore que l'idéal National Socialiste doit assurer à l'armée et au peuple allemands la victoire. Il s'acharne à échafauder des solutions, alors même que seul un miracle, tombant d'un ciel tragiquement ironique, pouvait sauver l'Allemagne du désastre." (4e de couv.)‎

Bookseller reference : 1720

‎GOEBBELS Joseph‎

‎Journal. 1939 - 1942‎

‎Tallandier Tallandier, 2009. Fort et petit In-4 broché, couverture à rabats de 742 pages. Très bon état.‎

‎Toutes les expéditions sont faites en suivi au-dessus de 25 euros. Expédition quotidienne pour les envois simples, suivis, recommandés ou Colissimo.‎

Bookseller reference : 177943

‎GOEBBELS (Joseph).‎

‎Le Journal du Dr Goebbels. Texte intégral.‎

‎P., A l'enseigne du Cheval Ailé, 1949, fort pt in-8°, 543 pp, 20 photographies hors texte d'après des clichés d'archives de l'époque, broché, titre imprimé en noir et vert, bon état. Peu courant‎

‎"Le Dr Goebbels dactylographiait sur un papier spécial un journal évidemment destiné à une publication au moins posthume. Le soin qu'il prenait à le conserver, la mesure qu'il conservait dans ses jugements, surtout à l'égard du Fuehrer et de ses conseillers intimes, le souci qu'il avait de souligner la valeur de son oeuvre personnelle en font foi. Le document, ramassé parmi les vieux papiers dans la cour de la chancellerie de Berlin couvre la période du 21 janvier 1942 au 9 décembre 1943. Goebbels se montre fidèle au Fuehrer, dont il subit l'envoûtement. Si, pendant quelques semaines; il s'inquiète avec Funk, Ley, Speer et Goering, de l'influence croissante prise sur Hitler par le « Comité des trois », Lammers, Bormann et Keitel, il ne tarde pas à se rapprocher de Bormann, dont la puissance s'affirme. Si, plus tard, il tient en piètre estime Rosenberg, Ribbentrop ou Keitel, c'est que le Fuehrer ne leur parait pas très attaché. Engagé comme il l'était et comme il devait le rester jusqu'à sa mort et à celle de toute sa famille, Goebbels devait conserver jusqu'au bout l'espoir de la victoire ; mais, intelligent et renseigné comme il l'était également, il en douta souvent. Il note la phobie du Fuehrer pour l'hiver, le 20 mars 1942, s'inquiète des bombardements aériens anglais à Rostock le 27 avril, à Kiel le 30 et presque tous les jours à Berlin à partir du 3 mars, se montre désemparé par la trahison italienne du 27 juillet 1943. C'est à Hitler que revient l'initiative de la délivrance de Mussolini (p. 394), à Hitler, qui, le 23 octobre, songe encore à profiter des événements d'Italie pour annexer la Vénétie au Reich. Goebbels commence à parler à Hitler de négociation avec les Anglais ou avec Staline le 10 septembre 1943 ; Hitler répond le 23 que ce serait prématuré et qu'il faut attendre d'avoir repris l'initiative des opérations (p. 459 et 470). Le mépris de Goebbels et de Hitler pour la France et les Français s'affirme à plusieurs reprises. Ils n'ont jamais sérieusement songé à un traité de paix, mais tout au plus à cultiver l'attentisme français jusqu'au coup de grâce (p. 183). Goebbels approuve toujours toutes les mesures prises pour exterminer les Juifs (p. 68, 99, 360). Sans apporter de nouveauté imprévue, ce journal pourrait être un ouvrage de référence, s'il était doté de l'index indispensable." (Henri Brunschwig, Revue historique)‎

Bookseller reference : 57680

‎Goebbels Joseph‎

‎Il romanticismo d'acciaio‎

‎ill. [...] Vuole, insomma, un'arte che renda l'uomo stesso opera d'arte - e opera d'arte il corrispondersi degli uomini, la comunità politica, e arte il paesaggio di questo vivere superiore. Un'arte che insegni al popolo a sentire e volere da artisti, che gli insegni la fierezza con cui ci si libra al di sopra delle crisi, con cui si lotta per custodire e imporre le proprie certezze, perché la volontà resti salda. Solo così le ali dell'assoluto, dell'intemporale, possono liberare l'uomo da tutto il patetismo che lo insegue dal basso e sembra essere l'unico pensiero e trastullo degli artisti finti della modernità, bravi ragazzi inaciditi di cui la storia fa volentieri a meno.‎

‎Goebbels Joseph‎

‎Tagebucher 1945 Die letzten Aufzeichnungen Einfuhrung Rolf Hochhuth‎

‎in tedesco tela edit. con titoli al dorso, sovrac. con titoli a due colori, rotture in sovrac.‎