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GELLATELY-Robert.
Il popolo di Hitler.
Trad. di G. Ferrara degli Uberti. Milano-Rizzoli, 2002 in 8° pp. 507 con 24 tavv. ill. b.n. Dall’indice: Campi di concentramento e resoconti dei media; La Kripo; Gli emarginati sociali; Gli irregolari sessuali; Gli asociali; Sinti e rom; Partecipazione dei cittadini alla persecuzione degli ebrei; Politiche naziste per i polacchi; I nemici in casa; Campi di concentramento negli spazi pubblici. Leg. cartoné edit. Sovracop. ill.
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GENERAL E. PLAN - LEFEVRE, Eric
La bataille des Alpes 10-25 juin 1940. L'armée invaincue.
1982 Editions Lavauzelle, Collection "Les grandes batailles de France" - 1982 - In-4, cartonné sous jaquette illustrée - 175 p. - Nombreuses illustrations et reproductions photographiques en N&B in et hors-texte
Bookseller reference : 110763
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GENERAL GALLAND
Jusqu'au bout sur nos messerschmitt.
1962 J'ai Lu Leur aventure (collection "bleu" A34), 1962, 383 pages, in 12 broché, état d'usage, quelques usures et frottements sur les bords des plats, coins cornés, traces de scotch sur la page de garde.
Bookseller reference : 18914
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GENERAL VON CHOLTITZ
De Sébastopol à Paris.
1969 J'ai Lu, Leur aventure, collection "Bleu" (A203), 1969, 303 pages, in 12 broché, état d'usage, coins cornés, quelques usures et frottements.
Bookseller reference : 17789
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GENERAL WEYGAND
Le Général Frère : un chef, un héro, un martyr.
1949 Flammarion, 1949, 247 pages, in 8 broché, état correct, papier jauni, légèrement insolé, quelques usures et frottements.
Bookseller reference : 19249
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Generaloberst von BRAUCHITSCH - Major MARTIN
Jahrbuch des deutschen Heeres 1940.
1940 Editions Breitkopf & Härtel Verlag - 1940 - In-8, cartonnage toilé kaki avec titre rouge sur le premier plat et au dos, sans jaquette - 185 p. - Quelques reproductions photographiques en N&B hors-texte - Ouvrage en allemand
Bookseller reference : 112624
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GENET Jean
POMPES FUNÈBRES
1948 Sans mentions de lieu ni d'éditeur, 1948. Deuxième édition, hors commerce, de cet ouvrage publié la première fois en 1947 aux dépens de quelques amateurs en 525 exemplaires. In-8 broché de 374 pp., orné d'un titre lithographié dessiné par Jean Cocteau. Couverture à rabats illustrée sur les deux plats et au dos. Dos plissé et coiffe inférieure un peu émoussée, sinon bon exemplaire, non rogné, intérieur frais. Notre exemplaire n'est pas numéroté. Cette édition strictement hors commerce et réservée aux seuls souscripteurs est limitée à 1500 exemplaires numérotés. La première édition publique de cet ouvrage paraîtra en 1953 dans le troisième volume des "Oeuvres complètes" chez Gallimard.
Bookseller reference : 14582
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GENGENBACH (Wilhelm).
Face au fascisme allemand (1929-1933).
Editions Acratie, 2006, in-8°, 550 pp, traduit de l'allemand, broché, couv. illustrée, bon état (Une vie contre le capitalisme, 1ère partie)
Bookseller reference : 115200
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GENGENBACH Wilhelm,
Une vie contre le capitalisme, 1ère et 2ème partie: 1.Face au fascisme allemand (1929-1933). - 2. A l'école de l'exil (1933-1934),
2 volumes, Acratie, 2006, 2013, 537 pp., 528 pp., broché, très bon état.
Bookseller reference : 61982
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Genisio Chiara
Martiri per amore. Don Giuseppe Bernardi, don Mario Ghibaudo e l'eccidio nazista di Boves
br. Il libro racconta la vicenda di due sacerdoti che hanno scelto di sacrificare la vita per la salvezza dei loro parrocchiani e del loro paese. Siamo a Boves, piccolo centro del cuneese, nel 1943: don Giuseppe Bernardi è da cinque anni parroco del paese, don Mario Ghibaudo, giovanissimo, è il suo vice ed è a Boves da solo due mesi. In una fase particolarmente delicata della Seconda guerra mondiale, a Boves è in atto una difficile trattativa, in cui è coinvolto don Giuseppe, per liberare due soldati tedeschi. Nonostante l'esito positivo dell'iniziativa, il 19 settembre si verifica la rappresaglia da parte dei nazisti, la prima in Italia dopo l'8 settembre. E i due sacerdoti vengono trucidati. Il volume narra questa storia in modo semplice, partendo da quel giorno. In primo piano i due "don" di Boves, attorno la vita del paese, sullo sfondo le vicende storiche. È attualmente in corso il processo di beatificazione dei due sacerdoti, testimoni di libertà.
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GENNA Giuseppe -
Hitler.
Milano, Mondadori , 2008, 8vo brossura con sovraccopertina illustrata, pp. 626.
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GENNARO GENTILE
DIETRICH BONHOEFFER UNA LUCE SULL'OCCIDENTE CRISTIANO
GUIDA 2007 145 PP. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO, PERFETTO. Dietrich Bonhoeffer proclama la centralità di Cristo, Verbo incarnato di Dio, nella storia e nella vita dell'uomo. Fu alto protagonista dell'opposizione al regime nazista, del quale restò vittima; votò la sua vita alla difesa della pace tra i popoli, dei diritti degli Ebrei condotti allo sterminio e della indipendenza delle chiese cristiane del potere politico. Il lavoro di queste pagine vuole essere un modesto contributo alla conoscenza di questo martire della Verità.
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Gennaro M.L.
Il crollo del terzo Reich
In 8° leg. edit. sov. fig. col. pp. 319, con ill.ni b/n f/t , ben tenuto
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Gentile Emilio
25 luglio 1943
br. Dell'ultima seduta del Gran Consiglio, il 25 luglio del 1943, non fu redatto un verbale ufficiale. Non si sa, pertanto, che cosa effettivamente dissero e come si comportarono i partecipanti. Nelle tante memorie uscite negli anni successivi, il duce e i gerarchi hanno dato versioni contrastanti di quel che fu detto, come fu detto e perché fu detto. Molti sono gli interrogativi rimasti senza risposta: i gerarchi volevano veramente estromettere Mussolini dal potere? Volevano porre fine al regime per salvare la patria? Oppure furono dei traditori? Se il duce considerava l'ordine del giorno Grandi «inammissibile e vile», perché lo mise in votazione? Tutti i presenti rimasero stupiti dalla fiacca reazione del duce alle accuse che gli vennero rivolte durante la seduta. Era forse rassegnato a perdere? O addirittura voleva uscire di scena, come un attore che, dopo essere stato osannato per venti anni, alla fine era stato fischiato per aver perso la guerra? Congiura di traditori? Audacia di patrioti? O l'eutanasia di un duce? Documenti nuovi consentono finalmente di rispondere a queste domande, e a Emilio Gentile di raccontare un giorno cruciale della storia d'Italia con la suspense di un poliziesco.
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Gentile Emilio
Chi è fascista
br. A 100 anni dalla nascita del movimento fascista, a oltre 70 dalla fine del regime, 'il fascismo è tornato'. In rete e nei media l'allarme è al massimo livello. Caratteristiche del nuovo fascismo sarebbero: la sublimazione del popolo come collettività virtuosa contrapposta a politicanti corrotti, il disprezzo della democrazia parlamentare, l'appello alla piazza, l'esigenza dell'uomo forte, il primato della sovranità nazionale, l'ostilità verso i migranti. Fra i nuovi fascisti sono annoverati Trump, Erdogan, Bolsonaro, Di Maio, Salvini. Insomma, all'inizio del XXI secolo, trapassato il comunismo, disperso il socialismo, rarefatto il liberalismo, il fascismo avrebbe oggi una straordinaria rivincita sui nemici che lo avevano sconfitto nel 1945. Ma cos'è stato il fascismo? È stato un fenomeno internazionale, che si ripete aggiornato e mascherato? Oppure il 'pericolo fascista' distrae dalle cause vere della crisi democratica?
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Gentile Emilio
E fu subito regime. Il fascismo e la marcia su Roma
br. "Fece fessi tutti": la frase, niente affatto elegante ma volgarmente efficace, fu usata nel 1949 da Cesare Rossi, uno dei più stretti collaboratori di Benito Mussolini nei primi anni del fascismo, per descrivere l'abilità con la quale il giovane duce, alla vigilia della "marcia su Roma", mise nel sacco tutti i maggiorenti della classe dirigente liberale, che avrebbero potuto impedirgli di diventare il capo di un nuovo governo. Giolitti, Nitti, Orlando, Salandra e Facta caddero nella trappola delle trattative che Mussolini condusse separatamente con ciascuno di loro, fra settembre e ottobre del 1922, lasciando credere a ognuno che l'avrebbe preferito come presidente del Consiglio in un ministero di coalizione con la partecipazione dei fascisti. E mentre il duce trattava, il partito fascista mobilitava la sua organizzazione armata per la conquista del potere. Con l'inganno, dunque, Mussolini "fece fessi tutti", ma le negoziazioni non sarebbero neppure iniziate senza il dispiegamento della forza del partito fascista che, usando la violenza, dominava incontrastato in gran parte dell'Italia settentrionale e centrale e sfidava apertamente lo Stato con la sua milizia armata. In effetti, non furono le trattative con i vecchi governanti ad aprire al partito fascista la via al potere, ma fu l'insurrezione squadrista che indusse il capo dello Stato monarchico a cedere alla pretesa di Mussolini di avere l'incarico di formare il nuovo governo...
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Gentile Emilio
Fascismo. Storia e interpretazione
br. Nazionalista e rivoluzionario, antiliberale e antimarxista, imperialista e razzista: il fascismo è stato il primo esperimento totalitario attuato nell'Europa occidentale da un partito milizia, proteso ad annientare i diritti dell'uomo e del cittadino, per creare una "nuova civiltà", fondata sulla militarizzazione della politica, sulla sacralizzazione dello Stato e sul primato assoluto della nazione come comunità etnicamente omogenea. Questa è, in sintesi, l'interpretazione del fenomeno fascista esposta in questo saggio da Emilio Gentile.
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Gentile Emilio
Il culto del littorio. La sacralizzazione della politica nell'Italia fascista
ill., br. Un viaggio all'interno dell'universo simbolico del fascismo, fra i miti, i riti e i monumenti di un movimento politico che ebbe l'ambizione di imprimere nelle coscienze di milioni di italiani e italiane la fede nei dogmi di una nuova religione. Emilio Gentile insegna storia contemporanea all'Università di Roma La Sapienza. Tra le sue opere più recenti: "Fascismo e antifascismo. I partiti italiani fra le due guerre", "Le origini dell'ideologia fascista", "La via italiana al totalitarismo".
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Gentile Emilio
Il fascismo di pietra
ill., br. Roma e il fascismo: l'evidenza del loro connubio nasconde molti interrogativi. Bisogna domandarsi innanzi tutto: quale Roma? È necessario distinguere fra la Roma reale, la Roma antica e la Roma fascista. Alla Roma reale che disprezzava, il fascismo opponeva il proprio mito di Roma, che coincideva, fin dalle sue prime formulazioni, con l'odio per la democrazia e con il mito dell'impero: "La Roma che noi onoriamo, non è la Roma dei monumenti e dei ruderi, la Roma delle gloriose rovine. La Roma che noi vagheggiamo e prepariamo è un'altra: non si tratta di pietre insigni, ma di anime vive; non è contemplazione nostalgica del passato, ma dura preparazione dell'avvenire. Roma è il nostro punto di partenza e di riferimento; è il nostro simbolo o, se si vuole, il nostro mito. Noi sogniamo l'Italia romana, cioè saggia, forte, disciplinata e imperiale.". Il mito della Roma fascista, anche se ammantato di richiami alla Roma antica, era un mito moderno. La romanità del fascismo fu essenzialmente una proiezione del suo totalitarismo, col quale il mito fascista di Roma si identificò per tutto il percorso della parabola del regime, dall'ascesa faticosa, ma decisa, verso la potenza e la gloria del trionfo, alla discesa inconsapevole, ma sempre più precipitosa, verso una fine ingloriosa. Intrecciando documenti e immagini, Emilio Gentile propone un'originale interpretazione del connubio fra Roma e fascismo, rivelando aspetti inediti del totalitarismo fascista.
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Gentile Emilio
Il fascismo in tre capitoli
br. Una guida essenziale e chiara per conoscere la storia e le interpretazioni del fascismo.
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Gentile Emilio
In Italia ai tempi di Mussolini. Viaggio in compagnia di osservatori stranieri
br. La sera del 29 ottobre 1922, alla stazione di Milano, tra una folla di giovani armati in camicia nera, il corrispondente dall'Italia del "Chicago Daily News", Edgar Ansel Mowrer, scorse Benito Mussolini. Il giornalista gli si avvicinò e gli chiese: "Signor Mussolini, mi dice cosa succede?". "Non lo sapete?" rispose lui. "Vado a Roma per instaurare il fascismo." "Congratulazioni" soggiunse Mowrer, e salì sul treno che il giorno dopo avrebbe portato il duce del fascismo alla conquista del potere. Inizia così, alla vigilia della "marcia su Roma", questo particolarissimo viaggio nell'Italia di Mussolini, ripercorso, nelle sue tappe cruciali, a partire dalle pagine che giornalisti, studiosi, viaggiatori e scrittori stranieri dedicarono alle vicende del nostro paese negli anni più tragici del Novecento. Un viaggio durato oltre un ventennio, dalla Grande guerra alle lotte operaie e contadine del "biennio rosso", dalle violenze squadriste ai fasti dell'Italia imperiale sino ai giorni bui della seconda guerra mondiale, quando l'Italia finì "sotto le ruote della storia".
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Gentile Emilio
Le origini dell'ideologia fascista (1918-1925)
br. Il saggio verte sugli anni di fondazione del fascismo, quelli che vanno dalla fine della guerra alla stabilizzazione del regime. Con una vasta ricognizione della pubblicistica dell'epoca Gentile mette in luce il complesso di credenze, miti, programmi in cui l'ideologia fascista trova espressione: l'evoluzione delle posizioni politiche di Mussolini, i miti del dopoguerra, l'antibolscevismo, il nazionalismo, la rivolta contro il mondo moderno, la centralità dello stato.
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Gentile Emilio
«La nostra sfida alle stelle». Futuristi in politica
ill., br. I manifesto di fondazione del futurismo, pubblicato su "Le Figaro" il 20 febbraio 1909 (quest'anno ne ricorre il centenario), si concludeva con le parole: "La nostra sfida alle stelle". Quel grido vitalistico incarna bene l'entusiasmo tragico del futurismo per la modernità, percepita come un'epoca di lotta e di espansione della potenza dell'uomo, lanciato alla "conquista del divino". Movimento prevalentemente artistico, il futurismo aveva l'ambizione di realizzare una rivoluzione totale che investisse ogni aspetto della vita dall'arte al costume - per creare l'italiano nuovo e, diversamente da altre avanguardie del primo Novecento, ebbe da subito una vocazione politica decisamente orientata in senso nazionalista. I futuristi esaltavano la violenza e la "guerra come igiene del mondo"; furono accesamente interventisti; nel 1918 fondarono un partito e un anno più tardi, con Mussolini, diedero vita ai Fasci di combattimento; parteciparono con D'Annunzio all'avventura di Fiume; simpatizzarono per il bolscevismo; si proponevano di abbattere la monarchia e scacciare il papa dall'Italia.
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Gentile Giovanni; Cavallera H. A. (cur.)
Patria, nazione, fascismo. Scritti di politica
br. Sin dall'inizio della elaborazione della sua concezione speculativa (attualismo), Giovanni Gentile (1875-1944) ha strettamente collegato il tema della politica all'interno dell'etica, con conseguente esigenza dell'impegno personale. Sotto tale profilo, il pensiero di Gentile, in una tradizione che si potrebbe far risalire a Platone, è tra i più rigorosi tentativi speculativi di ricondurre concretamente la vita civile in una concezione etica. Il testo che qui si presenta è la raccolta organica, cronologicamente organizzata, dei più significativi scritti politici del filosofo, sì da consentire al lettore di cogliere lo sviluppo del suo pensiero volto alla formazione di una condivisa coscienza nazionale. Da questo punto di vista, l'incontro con il fascismo consentì a Gentile di cercare di delineare e realizzare, pur non senza duri contrasti all'interno del regime, un superiore ideale di Stato in cui il bene e le esigenze dei singoli cittadini confluissero e si armonizzassero nella unità della nazione operante e capace di superare i particolarismi che il filosofo aveva rimproverato alla politica italiana di fine Ottocento.
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Gentili Tedeschi Eugenio
I giochi della paura Immagini di una microstoria: libri segreti, cronache, Resistenza tra Milano e Valle d'Aosta (1942-44) Prefazione di Stefano Levi Della Torre (stampa 1999)
bross. edit. ill. con bandelle, firma di appartenenza
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Gentiloni Silveri Umberto; Palermo Stefano
16.10.1943. Li hanno portati via
brossura
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GEORGE BERNAGE FRANCOIS DE LANNOY
La luftwaffe la waffen-ss (1939-1945).
1998 Editions Heimdal Dictionnaire Historique, 1998, 480 pages + nombreuses illustrations, in 4 reliure éditeur cartonnée et illustrée, très bon état.
Bookseller reference : 19448
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GEORGE BERNAGE JEAN-PIERRE BENAMOU B.CROCHET FRANCOIS DE LANNOY L.MARI RONALD MACNAIR
Album Mémorial Overlord, conception, préparation, réalisation, Jour J en Normandie.
1993 Editions Heimdal Album Historique, 1993, 544 pages + nombreuses illustrations, in 4 reliure éditeur cartonnée et illustrée, bon état général, quelques traces d'humidité sur les premières pages, légères usures.
Bookseller reference : 19449
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George L. Mosse
Intervista sul nazismo
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George L. Mosse - a cura di Michael A. Ledeen
Intervista sul nazismo
bross. edit. ill., sottolineature a pennarello su 4 pagine, fioriture - trad. di Giovanni Ferrara
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GEORGE LICHTHEIM
STORIA DELL'IMPERIALISMO
Traduzione di: Sergio Feldbauer e Mary Rubick SONZOGNO 1974 151 PP. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO ALLA COPERTINA, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO, PERFETTO.
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George St. George
Le massacre de Babyi-Yar
Paris, Editions France -Empire, 1969, Broché, 254 pages. Bon état. Cahier photographique.
Bookseller reference : 9743
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GEORGES ARNULF
Un chirurgien dans la tourmente.
1981 Lavauzelle collection "L'histoire le moment", 1981, 179 pages, in 8 broché, bon état général, 1er plat légèrement sali et frotté.
Bookseller reference : 17855
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Georges Castellan
ITINERAIRES ALLEMANDS
1981 / 391 pages. Broché. Editions PUF
Bookseller reference : ALL07C12
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GEORGES-ANQUETIL
Hitler conduit le bal
Paris Editions de Lutéce 1939, fort In-12 broché, couverture illustrée. 632 pages. Bon état.
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Georgij Rozanov
La fine del Terzo Reich Dal «complotto dei generali» al crollo del nazismo
cartone edit. ill., manca sovrac., piccola macchia al dorso - prima edizione it. - trad. di Gianna Carullo
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GERALD GREEN
OLOCAUSTO
Vol. in -8 (13,5 x 21 cm.), legatura editoriale cartonata pesante blu, titoli in bianco al dorso (manca la sopracopertina), pp. 511, (3). In buone condizioni. Traduzione di Katya Gordini dall'originale inglese.
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Gerber, Jane S. , Ed.
SHOAH. SPRING 1981, VOL. 2, NO. 2.
1st edition. Wrappers; 4to. 30 pages. Illustrated. A project of Zachor, the Holocaust Resource Center of the National Jewish Resource Center. Letter inviting members of the Association for Jewish Studies to subscribe laid in. Very good condition. (H-35-10)
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Gerbi Sandro
I Cosattini. Una famiglia antifascista di Udine
brossura Questa non è una biografia, bensì la storia di una famiglia di Udine - I Cosattini, per l'appunto - ricostruita seguendo le vicende di due generazioni sullo sfondo della prima metà del Novecento. Da un lato, il 'capostipite', l'avvocato Giovanni Cosattini (1878-1954), deputato socialista amico di Giacomo Matteotti, oppositore del fascismo, sindaco della Liberazione e infine senatore della Repubblica. Dall'altro, i cinque figli (due maschi e tre femmine), nati dal matrimonio con Renza Cuoghi, ciascuno protagonista di avventure meritevoli di essere conosciute. Il figlio maggiore, Luigi, docente di diritto civile, fu tra i fondatori del Partito d'Azione veneto; deportato a Buchenwald, trovò la morte in Germania durante un tragico tentativo di fuga. L'altro figlio Alberto, avvocato e anch'egli militante del PdA, diventerà il braccio destro di Ferruccio Parri a Milano nel cruciale periodo 1944-45 e poi suo segretario particolare durante il primo governo post Liberazione. Le tre figlie ebbero come mariti personaggi notevoli della galassia antifascista: Emilia sposò Gustavo Volterra, funzionario della Ras, figlio del matematico Vito Volterra, uno dei pochissimi docenti universitari che nel '31 rifiutarono il giuramento di fedeltà imposto dal regime; Giovanna si unì all'ingegnere torinese Enrico Carrara, figlio del professor Mario Carrara (genero di Lombroso), altro docente 'non-giurante'; Emma infine fu moglie di Giovanni Enriques, dirigente dell'Olivetti, attivo nella Resistenza.
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Gerbi Sandro
La voce d'oro di Mussolini Storia di Lisa Sergio la donna che visse tre volte
bross. edit. ill. con bandelle
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Gerhard Boldt
Ero Con Hitler
Longanesi 1967. 16°:pp.176n. bross.origin.
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Gerhard Boldt
Ero con Hitler
Collana Grandi successi in edizioni tascabili | Gli ultimi giorni del Furher visti da chi gli era accanto
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Gerhard Ritter - a cura di Enzo Collotti, prefazione di Delio Cantimori
I cospiratori del 20 luglio 1944 Carl Goerdeler e l'opposizione antinazista
tela edit. con titoli al dorso e sovrac. ill., rotture e piccole mancanze alla sovrac., prima bandella distaccata
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Germinario Francesco
Fascismo 1919
br. Il fascismo diciannovista è stato visto come un movimento dagli aspetti politici e culturali contraddittori, privo di un chiaro programma politico. Questa interpretazione, già avanzata a suo tempo dai più acuti osservatori di area antifascista (Angelo Tasca, Pietro Nenni, Enzo Sereni, ecc.), per qualche aspetto si è riverberata nella storiografìa, a muovere dagli anni Settanta, sulla scia della distinzione introdotta da Renzo De Felice fra "fascismo-movimento" e "fascismo-regime". Questa ricerca intende problematizzare tali giudizi indagando la visione mitica della politica, evidente nelle avanguardie politiche e culturali che costeggiarono il primo fascismo (futurismo, sindacalismo rivoluzionario, arditismo), e il processo di nazionalizzazione delle masse di cui il fascismo si fece promotore fin dai suoi primi passi. Cosa si intende per "visione mitica della politica", e perché questa si presenta come un atteggiamento di opposizione al liberalismo e al socialismo? Il fascismo era consapevole di perseguire una strategia politica deliberatamente autoritaria, volta ad affossare lo Stato liberale? Rispondere a tali interrogativi è la chiave per sciogliere un nodo di carattere più generale: fino a che punto il fascismo diciannovista può essere visto come un movimento contraddittorio, protestatario, addirittura "libertario", e non piuttosto come una cultura politica in cui sono già presenti in nuce alcuni aspetti della successiva esperienza totalitaria?
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Germinario Francesco
Fascismo 1919. Mito politico e nazionalizzazione delle masse
br. Il fascismo diciannovista è stato visto come un movimento dagli aspetti politici e culturali contraddittori, privo di un chiaro programma politico. Questa interpretazione, già avanzata a suo tempo dai più acuti osservatori di area antifascista (Angelo Tasca, Pietro Nenni, Enzo Sereni, ecc.), per qualche aspetto si è riverberata nella storiografìa, a muovere dagli anni Settanta, sulla scia della distinzione introdotta da Renzo De Felice fra "fascismo-movimento" e "fascismo-regime". Questa ricerca intende problematizzare tali giudizi indagando la visione mitica della politica, evidente nelle avanguardie politiche e culturali che costeggiarono il primo fascismo (futurismo, sindacalismo rivoluzionario, arditismo), e il processo di nazionalizzazione delle masse di cui il fascismo si fece promotore fin dai suoi primi passi. Cosa si intende per "visione mitica della politica", e perché questa si presenta come un atteggiamento di opposizione al liberalismo e al socialismo? Il fascismo era consapevole di perseguire una strategia politica deliberatamente autoritaria, volta ad affossare lo Stato liberale? Rispondere a tali interrogativi è la chiave per sciogliere un nodo di carattere più generale: fino a che punto il fascismo diciannovista può essere visto come un movimento contraddittorio, protestatario, addirittura "libertario", e non piuttosto come una cultura politica in cui sono già presenti in nuce alcuni aspetti della successiva esperienza totalitaria?
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Gerosa Guido
Il caso Kappler Dalle Ardeatine a Soltau
bross. edit. ill.
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GEROSA, Guido.
Il caso Kappler. Dalle Ardeatine a Soltau.
8vo.; pp. 206; illustrazioni b/n fuori testo; brossura editoriale figurata plastificata; cucito.<BR>In buone condizioni.<BR>Prima edizione. Collana "Sonzogno Dossier".
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GERSON (Werner).
Le Nazisme, société secrète.
Belfond, 1976, in-8°, 251 pp, nouvelle édition revue et mise à jour, préface et traduction de Pierre Mariel, biblio, broché, couv. illustrée, bon état
Bookseller reference : 58009
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Gerson Werner
Le nazisme, societé secrete
Pierre Belfond, 1976, 251pp, in-8, bon état
Bookseller reference : 1801
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Gerson Werner
Le nazisme, societé secrete
Pierre Belfond, 1976, 251pp, in-8, bon état
Bookseller reference : 1801
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