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Lukács György
La distruzione della ragione
br. Il Lukàcs della maturità, in particolare quello legato all'esperienza de La distruzione della ragione, è stato di fatto dimenticato se non addirittura rimosso. L'assunzione di un modello di storia hegelianeggiante e di razionalità "forte" in controtendenza con le prese di posizione giovanili, quando Lukàcs si trova a difendere con estremo rigore una forma radicale di "etica della convinzione", in polemica contro coloro che vogliono sovrapporre ad essa una "mitica" dimensione storica che non risolverebbe nessuno dei problemi che si pongono alla coscienza individuale, è stata drasticamente e in maniera semplificatoria liquidata come una comprensione acritica dello status quo. La rilettura dell'irrazionalismo filosofico, pur nel suo estremismo e nei suoi limiti, rimane tuttora una denuncia imprescindibile in un momento storico in cui la voce della filosofia sembra essere assente dal dibattito sulla contemporaneità. La distruzione della ragione continua ad essere un'opera di straordinaria attualità per la coerenza rivendicata sulla commensurabilità compiuta tra opzioni teoriche e comportamenti pratico-politici, una coerenza, purtroppo, oggi troppo spesso disattesa. Con un'introduzione di Elio Matassi.
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Felice D. (cur.)
Leggere «Lo spirito delle leggi» di Montesquieu. Vol. 1
br. Frutto di un lavoro collettivo durato oltre un decennio, il volume offre un'analisi sistematica di tutti i 'grandi temi' del "Lo spirito delle leggi" (1748) di Montesquieu, da quelli relativi alle forme di governo (repubblica, monarchia, dispotismo) a quelli sulla teoria della divisione dei poteri e sul principio dell'autonomia della giustizia; da quelli concernenti fattori 'fisici' e 'morali' che costituiscono le identità delle nazioni e delle epoche storiche, a quelli sui rapporti tra economia e società e tra società e Stato; dalla questione del ruolo della religione nella vita sociale e politica dei diversi popoli della terra, a quella riguardante il rapporto tra leggi e storia e tra leggi e legislatore. Su ognuno di questi temi, il contributo di Montesquieu è stato determinante, sia per il grandioso sforzo di sintesi di tutto il sapere giuspolitico precedente sia, soprattutto, per la novitas assoluta delle soluzioni proposte, soluzioni che hanno concorso in misura rilevante alla creazione (e consolidamento) delle odierne istituzioni democratiche e al sorgere di nuovi campi del sapere, quali -in primis - le scienze sociali e il costituzionalismo liberale.
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Gabrielli Catia
L'arte in azione. Proudhon e gli artisti della Comune
ill., br. È trascorsa poco più di una settimana dalla proclamazione ufficiale della Comune, il 28 marzo 1871, quando Courbet invita gli artisti parigini a un'assemblea pubblica per discutere della nascente Federazione degli Artisti. Appena due mesi dopo, una dura repressione soffoca nel sangue i programmi e le aspirazioni di quei giovani impegnati a rivoluzionare anche il loro specifico ambito artistico. Per ricostruire le deboli tracce di quegli straordinari artisti, ben noti alla società del tempo e oggi quasi dimenticati, l'autrice ha analizzato l'opera del filosofo più amato e criticato dagli ambienti culturali e politici dell'epoca: Pierre-Joseph Proudhon, autore di un inusuale scritto di estetica alla base della visione artistica e politica dei giovani comunardi, per il suo richiamo a un'arte attiva, morale, in situazione con il proprio tempo. Uno scritto che sembra rivelare una forte influenza anche sulle generazioni artistiche successive e che, pur pagando la stessa "damnatio memoriae" di quegli artisti, appare ancora vitale e stimolante per le questioni fondamentali che intrecciano l'arte e le sue forme alla realtà.
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Ortega y Gasset José; Taddio L. (cur.)
Meditazione sulla tecnica e altri saggi su scienza e filosofia
br. La presente raccolta di saggi di Ortega y Gasset ruota attorno al più peculiare fenomeno dell'epoca contemporanea, ossia l'ingombrante e onnipervasiva presenza della tecnica. Più in particolare, essa mira a inserire la riflessione del filosofo iberico sulla tecnica nel più ampio contesto dell'antropologia filosofica di Ortega. Da una condizione iniziale di carenza e di dipendenza dall'ambiente circostante, l'uomo compie un atto inaudito: inventa la tecnica, cioè un'impresa che mira non tanto ad adattare l'individuo all'ambiente, ma piuttosto quest'ultimo all'individuo, finendo così letteralmente per "riformare" la natura. Lungi dall'essere un'aggiunta tardiva alla condizione umana, la tecnica è parte essenziale della nostra stessa natura, e ci distingue in modo netto da qualunque altro ente.
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Cipolletta Patrizia
Emozioni e pratiche filosofiche. Elisabetta del Palatinato «consulta» Cartesio
ill., br. Si è rimproverato spesso a Descartes di non aver pensato l'unione della mente e del corpo, e di aver fondato tutto il sapere sull'aspetto coscienziale del Cogito, aprendo così alla modernità e alla pretesa di controllare la natura e l'altro che noi stessi siamo. In questo libro si ascoltano le richieste di aiuto della principessa Elisabetta del Palatinato, che si rivolge al suo maestro non tanto per conquistare conoscenze teoretiche, ma per comprendere le sfumature del suo sentire e del suo patire. Descartes, mai riconducibile ad una figura certa nella sua unità, ma ricco di ambigui e vitali aspetti marginali di pluralità, è qui il saggio che si è rifugiato nel "deserto", lontano da relazioni pubbliche inquietanti, ed è provocato da una giovane e dai suoi problemi di sofferenza. Le domande che la giovane pone sulla felicità e sull'agire vanno oltre il conoscere certo e, muovendosi nell'ambito del per lo più non quantificabile, guardano alla finitezza dell'uomo, al suo sentire che è privato, ma contemporaneamente pubblico, che è singolare, ma riguarda tutti. Si indaga allora su quale tipo di relazione si è instaurata tra il "saggio" Descartes e chi si è rivolto a lui, non solo per comprendere, ma anche per scegliere come condurre la propria vita in relazione agli altri.
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Bertoldo Roberto
Nullismo e letteratura. Al di là del nichilismo e del postmoderno debole. Saggio sulla scientificità dell'opera letteraria
br. "Edito per la prima volta nel 1998, questo libro recava in quarta di copertina la seguente Nota: 'Quale letteratura nel prossimo secolo? Cosa manca alla letteratura e agli scrittori per essere al passo con i tempi? In un'indagine a 360 gradi sull'uomo che cerca di uscire virilmente dal nichilismo, l'autore propone, rintracciando i prodromi nella storia della cultura occidentale e recuperando i valori di una filosofia ancorata alla realtà, le possibili direttrici di una letteratura che riscatti, con la sua scientifica creatività, l'uomo e la storia'. Nota esatta, ma che non evidenziava le novità del libro: il metodo; la teorizzazione del fonosimbolismo; la rivisitazione del concetto di postmoderno; l'applicazione pratica dello scetticismo; l'originale e fondante interpretazione dell'ontologia leopardiana; l'apporto concreto, attraverso il dialogo tra scienza e letteratura, del nullismo, ossia dell'oltrepassamento scientifico e filosofico del nichilismo. Questa seconda arricchita edizione di Nullismo e letteratura ci ridona un libro essenziale, non solo un modello di vita e di studio ma anche una pietra miliare nel campo della nuova teoria della letteratura che, sulla riconosciuta paternità di Leopardi, 'emancipa la teoria estetica dalla forma'". (Franco Pappalardo La Rosa)
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Palese Emma
Da Icaro a Iron man. Il corpo nell'era del post-umano
ill., br. Mutevole e precaria apparenza, autocorrezione ed autogenerazione, ma anche, demitizzazione sono diventati, oramai, termini che esprimono, al meglio, il nostro tempo presente. Tempo in cui la trasformazione del corpo costituisce non solo una realizzazione pratica di un desiderio ma, anche, una fonte dalla quale trarre sicurezza, capacità di possesso e di dominio su ciò che rappresenta il dispiegamento più autentico del naturale. E per recuperare una qualche forma di protezione della nostra corporeità, risulta, oramai, estremamente riduttivo parlare di "ritorno alla natura umana" dato che la sacralità del corpo passa attraverso la presa di coscienza di ciò che ci circonda, dell'"ecotecnia" in cui ci troviamo a vivere. Dove due forze distinte - naturale e artificiale - si uniscono non come compensazione ma come incorporazione e incarnazione. "Da Icaro a Iron Man", dunque, per cogliere e percepire tracce di un tempo presente, il quale si dilata dall'umano al post-umano, dal destino all'antidestino: fino a giungere a quell'oltre, a quella metamorfosi che, per ora, ha dato solo flebili accenni dei suoi effetti.
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Walton Kendall L.; Nani M. (cur.)
Mimesi come far finta. Sui fondamenti delle arti rappresentazionali
br. Cosa accomuna le attività in cui sono impegnati il lettore di un romanzo, lo spettatore di un film e l'osservatore di un dipinto? Secondo l'autore di questo libro, presto diventato un classico della filosofia delle arti in ambito analitico, stanno tutti praticando un gioco di far finta, significativamente simile a quelli cui si dedicano i bambini. Qui sono le opere artistiche (in particolare quelle che costituiscono rappresentazione di qualcosa) a svolgere all'incirca il ruolo dei giocattoli. Esse hanno la funzione sociale di prescrivere immaginazioni. Attraverso un'analisi serrata e ricca di esempi tratti da letteratura, cinema, teatro e arti visive, l'autore articola la sua teoria cercando di mostrare come sia feconda e in grado di dipanare tutta una serie di questioni. Come si può distinguere la finzione dalla non-finzione? Quali principi guidano le nostre interpretazioni delle opere? Che differenza c'è tra critica e fruizione? Se raffigurare e descrivere sono due modi di rappresentare, come diamo conto delle loro peculiarità? I personaggi della finzione e le loro vicende ci coinvolgono emotivamente, ma come possono essere emozioni genuine le nostre, se sappiamo che non esistono? E se non esistono, come è possibile che ne parliamo e rivolgiamo loro i nostri pensieri? La risposta a questo e molto altro ci viene da quella che l'autore chiama "la magia del far finta", una base straordinariamente promettente sulla quale spiegare le arti rappresentazionali.
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Mathieu Vittorio
Sciagure parallele. Risorgimento italiano e rivoluzione francese
br. "Si può sperare che ne venga un Risorgimento europeo analogo al Risorgimento italiano? Questo non sembra più pensabile neppure in sede di retorica pura. Nell'Europa unita non c'è più né un Garibaldi né un Cavour, e tanto meno un Robespierre". Un lucido confronto tra risorgimento italiano e rivoluzione francese, due eventi cruciali e decisivi, che sanciscono definitivamente la formazione dell'identità nazionale e la liberazione dai sovrani e dagli oppressori. Con un pizzico di nostalgia e forte spirito critico, Vittorio Mathieu ripercorre le tappe di due momenti storici che hanno cambiato per sempre le sorti di Italia e Francia.
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Prinzhorn Hans
L'arte dei folli. L'attività plastica dei malati mentali
ill., br. Personalità eclettica, pioniere si può dire degli studi sulle manifestazioni artistiche dei malati mentali, Hans Prinzhorn si muove sul labile confine tra arte e follia, unendo l'interesse più preminentemente estetico, da storico dell'arte, a quello medico psichiatrico. La sua ricerca parte dall'analisi delle opere d'arte prodotte da varie tipologie di malati di mente, poste in relazione di volta in volta con le Avanguardie degli anni Venti, e in particolare l'espressionismo tedesco e il surrealismo, correnti di fatto considerate folli e degenerate, espressione di un disagio esistenziale. Introduzione di Cristiana De Carlo.
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Simmel Georg
Frammento postumo sull'amore
br. L'amore elimina la differenza tra io e tu. Così uno dei più grandi filosofi contemporanei spiega il sentimento che ci incatena all'altro. L'amore diventa un rapporto che l'io costruisce con se stesso. Gli amanti si riflettono e si dissolvono l'uno nell'altro, divenendo una cosa sola. Ancora una volta Simmel affronta il quotidiano, ciò che ci tocca da vicino, il sentimento che vale una vita. Con la profondità che si merita, quella della filosofia.
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Carbone Mauro
Amore e musica. Tema e variazioni
br. I nostri amori come altrettante variazioni di una composizione musicale senza tema prestabilito, perché il tema traspare invece attraverso le variazioni e grazie ad esse, senza che a loro possa però ridursi. Con questo saggio già pubblicato in Francia, Stati Uniti e Messico, ma non ancora in italiano. Mauro Carbone torna a leggere Proust intrecciando Merleau-Ponty e Deleuze anche grazie a testi da noi inediti, per darci un contributo di pensiero intensamente personale.
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Cattaneo Carlo
Sulla via rettilinea del Gottardo. Lettera a Cavour, non spedita
ill., br. Alessandria è il porto terreste di Genova. Se unite con una retta Alessandria e Novara, e prolungate la retta verso settentrione, essa incontra precisamente Zurigo attraversando precisamente il Gottardo. Continuata la stessa retta oltre Zurigo, attraversa la valle del Reno; tocca quella del Danubio; passa il Meno poco sotto Francoforte. Questa capitale dell'Unione Germanica giace nel mezzo tra il Belgio e la Boemia, a mezza via tra i confini del Piemonte e i due mari del settentrione cioè a mezzo dello spazio occupato dalle leghe commerciali svizzera e germanica. Se a quelle due leghe Genova vuole aprirsi il più pronto adito per un passo delle Alpi, questa retta da Alessandria pel Gottardo a Zurigo è la normale sui cui deve congegnare col minimo possibile serpeggiamento la sua ferrovia. È la normale che la natura le addita, e l'inflessibile geometria le descrive.
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Bloch Ernst
L'idealismo tedesco e dintorni. Dalle Leipziger Vorlesungen
br. Tra il 1951 e il 1956 Ernst Bloch tenne, all'Università di Lipsia, corsi di Storia della filosofia. Le lezioni, che risentono del clima politico del periodo, disegnano "tracce" del suo pensiero di quegli anni per noi molto importanti. In questo volume sono raccolte quelle relative al postkantismo dove Bloch, con lo stile discorsivo ma incisivo proprio delle lezioni accademiche, affronta le problematiche del nascere dell'idealismo evidenziandone quegli aspetti densi di significato utopico che sono, per noi, la preziosa eredità di un pensiero che voleva il suo fulcro nella speranza e nell'utopia concreta. Un'indagine storica che ha contribuito alla nuova edizione del 1954 di "Subjekt-Objekt. Erläuterungen zu Hegel" e all'elaborazione della sezione de "Il principio speranza" dedicata alla filosofia della natura di Schelling. Queste lezioni offrono, inoltre, un quadro più ampio dell'idealismo di Fichte - che Bloch non aveva avuto modo di approfondire - mettendolo in relazione con la tradizione democratica dell'emancipazione e della dignità dell'uomo.
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Negri Federica
Ti temo vicina, ti amo lontana. Nietzsche, il femminile e le donne
br. La spaccatura tra il pensiero e il femminile avviene all'origine della storia dell'Occidente e permea interamente la nostra vicenda culturale, con ricadute estremamente gravi e critiche. Rintracciare il senso del "femminile" in Nietzsche significa innanzitutto scontrarsi con una serie di incrostazioni interpretative che da lungo tempo ne occultano il senso, così come molte altre "maschere" apposte dallo stesso filosofo. La misoginia che avvelena molti pensieri nietzschiani è un dato oggettivo e innegabile, che tuttavia non deve impedire di cogliere il sottile ragionamento sotterraneo che pervade l'intero suo pensiero e che propone il femminile e la donna come elementi assolutamente positivi, forse addirittura come utopia fondativa di una nuova "vita filosofica". Questo non significa assolutamente trasformare il pensatore tedesco in un femminista ante litteram, significa piuttosto, dopo aver distinto con la dovuta attenzione le molte "donne" che si aggirano nella sua filosofia, chiedersi finalmente quale sia il loro reale significato. La convinzione è che la comprensione del peso filosofico di questo problema sia indispensabile per illuminare la filosofia di Nietzsche su alcuni dei punti più problematici del suo percorso, dall'Übermensch all'eterno ritorno, dal nichilismo alla volontà di potenza, passando attraverso il grande mistero del dionisiaco. Postfazione di Bruna Giacomini.
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Luisetti Federico
Una vita. Pensiero selvaggio e filosofia dell'intensità
ill., br. Qual è l'eredità del pensiero di Gilles Deleuze? È possibile separare il suo vitalismo trascendentale dal naturalismo di Henri Bergson e Friedrich Nietzsche? Attraverso un dialogo serrato con questi autori, le avanguardie storiche, la biopolitica e l'arte contemporanea, il volume mette in scena il confronto tra un pensiero della vita selvaggio e una filosofia dell'intensità ancorata alla tradizione post-kantiana.
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Giacomini B. (cur.); Grigenti F. (cur.); Sanò L. (cur.)
La passione del pensare. In dialogo con Umberto Curi
brossura
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Sichenze Armando
Architettura vs. Nichilismo
br. Per uscire dal nichilismo, la malattia menomante dell'epoca (a cui non sfuggono gli architetti dello Starsystem), non basta analizzarlo. Sopratutto quando esso si coniuga non solo con il cinismo e le mafie, ma anche con il provincialismo e le miserie del cuore e della mente. Occorre attraversarlo, imparando anche a combatterlo con le sue armi. Dopo la "crisi del fondamento" l'architettura, una filosofia a cui oggi mancano i filosofi, sembra desiderare una nuova vita, acquisendo un ruolo strategico antinichilista, relazionandosi al mondo, alla città, al paesaggio, alla vita e alle altre grandezze della realtà in cui si delineano gli orizzonti di senso del proprio agire progettuale. A questi riconduce il libro attraversando, anche con la letteratura, il cinema, il teatro e la pittura, gli spazi di crisi di un "nichilismo vissuto" a cui l'architettura risponde entrando nel vuoto. O, meglio ancora, costruendolo come uno spazio della vita, a cui dare senso con i fenomeni del grande nel piccolo.
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Rasini V. (cur.)
Aggressività. Un'indagine polifonica
brossura La parola "aggressività" ha assunto un rilievo speciale, sia dal punto di vista culturale sia da quello esistenziale. Questo riconoscimento rende possibile proporre una molteplicità di contributi di natura differente e giustificarne il reciproco accostamento. Molteplicità e varietà diventano anzi indispensabili quando si voglia affrontare un tema del genere, e rappresentano un atto di riverenza verso l'unità profonda e innegabile del vivere individuale, sociale e storico.
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Minazzi Fabio
Giovanni Vailati. Epistemologo e maestro
brossura
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Infranca Antonino
Individuo, lavoro, storia. Il concetto di lavoro in Lukàcs
brossura
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Curi Fausto
Il corpo di Dafne. Variazioni e metamorfosi del soggetto nella poesia moderna
br. Questo libro di Fausto Curi analizza le modificazioni della produzione poetica occidentale, nell'Ottocento e nel Novecento, da un punto di vista inconsueto, quale è quello costituito dal mutare del soggetto. L'argomento su cui fa perno il libro è, quindi, il seguente: intanto le strutture formali dei testi di poesia sono venute mutando in quanto, spesso profondamente, è venuto mutando il soggetto. È dunque soprattutto in rapporto al soggetto che le forme vanno studiate. L'orizzonte entro cui spazia il libro è ampio e vario: si va da Baudelaire a Rimbaud, da Pascoli a Montale, da Marinetti a Palazzeschi, da Eliot e da Pound a Sanguineti e ai Novissimi. L'opera ha carattere multidisciplinare, in quanto ora congiunge ora alterna la storiografia letteraria, che rimane dominante, la teoria della letteratura, la filosofia, la psicoanalisi, la storia della pittura.
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Ghezzi M. L. (cur.)
Il processo e morte di Giordano Bruno. I documenti con un saggio di Luciano Parinetto
br. Questo volume riporta tutti i documenti originali che riguardano il processo inquisitorio e la morte di Giordano Bruno, barbaramente trucidato in Campo dei Fiori a Roma il 17 febbraio dell'anno 1600. Tali documenti, tradotti dal latino, erano ormai pressoché introvabili. Dalle carte del primo processo veneziano, fino a quelle del processo romano, compreso il noto Sommario venuto alla luce solo negli anni quaranta del Novecento, si può leggere in maniera diretta l'ultima difesa teorica del filosofo. Gli atti processuali mostrano la disperata difesa di un prigioniero (forse anche torturato, come qualche storico sospetta) destinato, dopo anni di estenuante prigionia, ad essere bruciato vivo, nel nome di dogmi, oggi certo obsoleti, che però, nel Cinquecento, dirigevano ancora il potere politico e quello giudiziario. Ben diverso era il pensiero di Bruno quando poteva esprimersi liberamente, privo del bavaglio impostogli dall'Inquisizione, nei suoi testi italiani e latini, non a caso pubblicati tutti fuori dall'Italia, lontano dal controllo esercitato della Chiesa Cattolica della Controriforma. Di essi dà conto sinteticamente il saggio di Luciano Parinetto che, dalla gran massa degli scritti bruniani, estrae i principali motivi di quella filosofia, per varie ragioni collegata all'oggi più di quanto non si pensi, con un occhio alle più rilevanti interpretazioni che ne sono state fornite.
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Mathieu Vittorio
L'oggettività. Scienza e filosofia di fronte all'«oggetto»
brossura La scienza cerca di stabilire un accordo circa ciò che va considerato oggettivo. Poiché questo accordo si stabilisce nella misura in cui possa essere manifestato da operazioni adatte, e poiché l'operare dell'uomo non esaurisce mai l'esperienza, l'oggettività non può abbracciare l'intera esperienza. Sorge, quindi, il problema di "rendere comune" l'esperienza, in rapporto all'oggettivo, anche per quegli aspetti che a oggettività non si possono ridurre: ed è il problema della filosofia.
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Lo Iacono Cristian
Althusser in Italia. Saggio bibliografico (1959-2009)
br. L'intervento di Althusser ha toccato i grandi temi della filosofia e della politica degli anni Sessanta e Settanta e continua a interrogare in profondità lo statuto della filosofia. Questo libro documenta la diffusione e la ricezione in Italia dell'opera del filosofo marxista francese Louis Althusser (1918-1990). I documenti di un dibattito culturale oggi dispersi, frammentari e di difficile reperimento (un paradosso dell'information overflow), sono raccolti, descritti e schedati alla luce degli attuali standard bibliografici internazionali. Ne risulta un libro che ha l'ambizione di rappresentare il repertorio definitivo ed esauriente delle pubblicazioni di e su Althusser in Italia e inoltre un saggio innovativo, e metodologicamente aggiornato, sul fenomeno della ricezione. La copertura cronologica del repertorio va dal 1959, anno di pubblicazione della prima recensione all'opera di Althusser dedicata a Montesquieu da parte di Norberto Bobbio, alla scoperta delle inedite riflessioni sul materialismo aleatorio e sul destino della filosofia. La bibliografia è corredata di indici per autore, per rivista, per argomento. Il volume è arricchito da alcuni saggi che ricostruiscono le diverse fasi della ricezione e i differenti orientamenti critici che si sono confrontati con Althusser. Pur nel rigore imposto da un saggio bibliografico, l'autore ci offre uno spaccato su cinquant'anni di storia filosofica italiana.
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Mazzocchio Fabio
Le vie del logos argomentativo. Intersoggettività e fondazione in K.-O. Apel
brossura
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Minazzi Fabio
Suppositio pro significato non ultimato. Giulio Preti neorealista logico studiato nei suoi scritti
brossura
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Derrida Jacques; Maruzzella S. (cur.); Viri F. (cur.)
«Il faut bien manger». O il calcolo del soggetto
br. Jacques Derrida, in un dialogo-intervista con Jean-Luc Nancy, tratteggia la questione del "soggetto" o meglio della figura che è attribuita del nome di "soggetto", dopo la critica filosofica del novecento. Derrida compie una panoramica sui vari autori nei quali tale categoria è ancora centrale o quantomeno soggiacente al proprio sistema di pensiero. L'istantanea del filosofo franco-algerino mette in rilievo il paradigma del "soggetto" umano confrontato con quello del "soggetto" animale/animato in generale, rilevandone vicinanze e differenze. L'analisi arriva a mettere in discussione l'unicità, la non-dividualità e il privilegio antropocentrico del soggetto-essere umano. Tutto ciò legato alla dinamica introiettiva del "cibarsi di", del mangiare "chi" o "cosa".
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Philosophical news (2011). Vol. 2: La verità
brossura Ospitiamo in questo secondo numero, dedicato al tema 'La verità', la traduzione italiana del saggio di Hans-Herbert Kögler Being as Dialogue or: the Ethical Consequences of Interpretation, composto in occasione del cinquantesimo anniversario di Verità e Metodo. Apre il numero l'intervista a Bernhard Waldenfels, uno tra i massimi esponenti della fenomenologia oggi in attività, ed è quindi proposta la presentazione del presente progetto editoriale con gli interventi di Rémi Brague, Michele Lenoci e Letterio Mauro intorno all'interrogativo 'Possiamo amare la verità?'. Seguono i contributi di Emilio Baccarini, Marco Buzzoni, Lorenzo Fossati, Michael P. Lynch e Marco Santambrogio che forniscono una lettura dello stesso tema secondo differenti prospettive di ricerca. Concludono il numero due sezioni dedicate alle cronache di recenti convegni e alle recensioni di testi di ultima pubblicazione che, oltre a offrire un notevole aggiornamento, dicono dell'attenzione al dibattito contemporaneo propria di una ricerca che in primis ha a cuore la verità.
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Zambrano María; Maruzzella S. (cur.)
Sentimenti per un'autobiografia. Nascita, amore e pietà
br. Straordinario inedito della più famosa filosofa del Novecento. Maria Zambrano sa far pensare, emozionando, perché la sua filosofia parte proprio dall'immane e poetico compito di affrontare la vita stessa. In questo libro Zambrano lo fa mettendosi in gioco in prima persona con un'autobiografia filosofica dei sentimenti. Il tempo, l'amore, la compassione, l'incredibile capacità di patire insieme che ci rende umani, sono i temi centrali del libro. Il tempo è quello della nascita, quello del racconto, dell'amore e della pietà. L'amore è il sentimento che apre le strade più di ogni altro: un sentimento che apre la possibilità di ogni possibile, che dischiude ogni trascendenza, che apre la via all'infinito. Tutto questo si unisce nella vita di ognuno di noi, per dare l'avvio a un'autobiografia che sarà sempre unica e singolare, al di là di ogni forzatura, di ogni rigidità, di ogni impassibilità. L'amore come apertura al futuro che non sarà mai ripetizione dello stesso, dell'uguale, ma sempre novità e cambiamento. Per riscrivere ogni giorno una nuova pagina in una nuova storia, fatta di uomini, donne, figure nuove e passate, che si alternano nella nostra vita, sulla fantastica giostra dei sentimenti.
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Ruggiu Luigi
Lo spirito è tempo. Saggi su Hegel
brossura
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Macherey Pierre; Denunzio F. (cur.)
Jules Verne o il racconto in difetto
br. La narrativa di Jules Verne ha da sempre affascinato e conquistato il cuore di intere generazioni di lettori. Romanzi come "Viaggio al centro della Terra", "Il giro del mondo in ottanta giorni", "Ventimila leghe sotto i mari", "Michele Strogoff" fanno parte dell'immaginario culturale mondiale. Nonostante ciò, sull'universo verniano grava da sempre un antico pregiudizio: è letteratura per l'infanzia. Il saggio di Pierre Macherey, pubblicato per la prima volta in italiano, fa giustizia di questo torto. Attraverso inediti strumenti di analisi marxista, l'autore ci guida nel mondo narrativo di Verne e ce ne mostra tutta la complessità. Scopriremo che in realtà, in questi romanzi per ragazzi, viene messo in forma il senso stesso della modernità, come è venuta a definirsi a partire dalla seconda metà dell'Ottocento. Al centro della lettura di Macherey, allora, troveremo il complesso rapporto tra natura, uomo e industria.
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Matassi Elio
Il giovane Lukács. Saggio e sistema
br. L'itinerario intellettuale del giovane Lukàcs, alla vigilia della svolta politica successiva alla Rivoluzione d'Ottobre e alla sua scelta di campo comunista e rivoluzionaria, la rilettura di Matassi elabora in una prospettiva di continuità i passaggi teorici più stridenti della sua riflessione: il passaggio dalla forma saggistica a quella tragica e quello dal saggio al sistema. Mediante l'ausilio del materiale manoscritto fornito dal Lukàcs Archivum di Budapest, in particolare di quello su Dostoevskij, viene qui dedotto il filo conduttore che ha condizionato in larga misura la direzione stessa della sua ricerca, un filo conduttore intrinseco alle ragioni più profonde del pensatore magiaro. Quella che qui viene presentata è, quindi, una lettura unitaria originale e puntuale del percorso filosofico dello studioso ungherese.
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Degli Atti Cosimo
Soggetto e verità. Michel Foucault e l'etica della cura di sé
brossura
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Achella S. (cur.); Rosario D. (cur.)
Filosofia interculturale. Identità, riconoscimento, diritti umani
brossura
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Campucci Andrea
Nietszche. La fine della ragion pura
brossura Cosa ci assicura di conoscere una cosa mentre la guardiamo? Cosa ci conferma che si tratta appunto di una "cosa", distinta da tutto il resto? È a partire da questo tipo di domande che in Nietzsche assistiamo a un'inquietante disgregazione dei concetti di "identità", "fatto", "coscienza". E in questo saggio Andrea Campucci arriva a mostrare gli esiti più sconvolgenti di questo autentico "processo all'Occidente" portato avanti dal filosofo tedesco. Le nozioni di "volontà di potenza", di "eterno ritorno" e "oltreuomo", viste nella loro reciproca interazione, si configurano così come tappe fondamentali sul percorso che porterà all'uomo nuovo, inattuale. Scavalcate con un balzo le obsolete categorie del pensiero metafisico occidentale, Nietzsche può celebrare il suo elogio della differenza come valore, come "Sì e amen all'infinito".
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Palermo Sandra V.
Il bisogno della filosofia. L'itinerario speculativo di Hegel tra Francoforte e Jena (1797-1803)
brossura
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Macor Laura Anna
Filosofando con Harry Potter. Corpo a corpo con la morte
br. Fenomeno pop di entità globale, in poco più di un decennio la saga di Harry Potter ha scalato le vette delle classifiche letterarie e cinematografiche di tutto il mondo, diventando uno dei prodotti di punta dell'entertainment industry. Gadget, videogiochi, perfino un intero parco a tema sono stati dedicati alle vicende del maghetto inglese dalla cicatrice a forma di saetta. Niente di strano, apparentemente. In fondo, rifugiarsi nella fiction sembra quasi la ricetta dei nostri tempi, e tanto meglio se, come nel caso dei romanzi della Rowling, anche la coscienza riceve il suo contentino. Ma allora, si tratta solo di un fortunato mix in cui la seduzione dell'evasione funziona al tempo stesso come anestetico morale? Di una sorta di esperimento onirico guidato in cui la colpa del divertissement viene lavata dalla partecipazione emotiva? Evidentemente no. Al di sotto del meccanismo socio-psicologico che ha sicuramente presieduto al boom mediatico pulsa il cuore di una verità autenticamente umana, del tutto slegata dal momento fittizio della narrazione e dalle infinite possibilità che esso sembra offrire. Una verità che dorme sotto le ceneri dei duelli magici per esplodere lucente nella catastrofe finale... Memento mori. L'intera vicenda è infatti una lunga meditazione sulla morte. Di volta in volta presentata come scandalo e ignominia, o come una vecchia amica con cui rapportarsi da pari a pari, la Morte è la vera co-protagonista di tutta la saga.
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Cusano Nicoletta
Capire Severino. La risoluzione dell'aporetica del nulla
br. Lo scritto mette in luce l'importanza filosofica della soluzione severiniana dell'aporetica del nulla, interrogandosi sia sui motivi per cui l'aporia sorge e resta irrisolta per due millenni, sia sui motivi per cui tale soluzione viene rifiutata dalla riflessione filosofica contemporanea. Emerge che tanto l'insorgenza e l'irrisolvibilità dell'aporia quanto il suo rifiuto dipendono da un certo modo di concepire l'"ente", inaugurato da Platone e da allora divenuto fondamentale, che isola il "ciò che" dal suo "è". Radicato su questa millenaria logica "isolante", il pensiero contemporaneo non può che rifiutare la soluzione severiniana, che afferma l'originarietà della sintesi tra i momenti che costituiscono il significato "nulla". Ma nel tentativo di negare la soluzione severiniana, il pensiero contemporaneo non fa altro che portare a galla l'intima ed essenziale contraddittorietà del proprio dire.
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Cavarra B. (cur.); Rasini V. (cur.)
Passaggi. Pianta, animale, uomo
brossura
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Ferrari Aldo
In cerca di un regno. Profezia, nobiltà e monarchia in Armenia tra Settecento e Ottocento
br. Dopo la caduta dei regni nella madrepatria (XI secolo) e in Ciucia (1375) gli Armeni rimasero privi di ogni forma di indipendenza politica sino al 1918. Per secoli, dunque, la loro esistenza si svolse all'interno del contesto politico e culturale musulmano, soprattutto turco e persiano, in condizioni di insicurezza e discriminazione. L'insieme dei tentativi di rifondare un proprio regno - dapprima con l'aiuto dell'Europa cattolica, quindi con quello della Russia ortodossa - costituisce l'oggetto principale di questo volume, che ne descrive essenzialmente la fase pre-moderna, precedente cioè la diffusione del nazionalismo ottocentesco. Tali tentativi, caratterizzati da uno specifico sentimento messianico, vennero promossi soprattutto da esponenti della residua nobiltà armena, preservatasi quasi esclusivamente in alcune regioni del Caucaso meridionale, in particolare nel tarabaf. Sin dai tempi di Pietro il Grande l'avanzata russa verso il Caucaso sembrò poter favorire questo progetto e consentì comunque la liberazione dei territori nord-orientali dell'Armenia. La politica imperiale di Pietroburgo seguì infine una via differente, ma soprattutto alla luce della tragedia degli Armeni dell'impero ottomano l'incontro tra l'espansionismo zarista ed il progetto di un regno armeno rinnovato appare quanto mai importante per aver creato i presupposti storici della nascita dell'odierna Repubblica Armena.
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Ricard François
L'ultimo pomeriggio di Agnes. Saggio sull'opera di Milan Kundera
br. Agnes è la protagonista de "L'immortalità". C'è un momento dell'opera in cui Agnes, dopo aver passato due giorni in Svizzera, decide di tornare a Parigi. Prima di mettersi in auto, si attarda qualche ora a contemplare le montagne. La sera morirà in un incidente stradale. Seguendo lo svolgimento dell'ultimo pomeriggio di Agnes, il critico compie una lettura dell'intera opera romanzesca di Milan Kundera, dallo "Scherzo" all'"Ignoranza". François Ricard traccia una linea di confine tra il "romanzo della lotta" di matrice romantica e il "romanzo dell'esilio" che dai personaggi kafkiani, presi in un universo la cui forza sovrastante rende ogni loro lotta priva di senso, giunge a quelli kunderiani, che, negando la loro condizione di eroi, desolidarizzano perfino con il genere umano; analizza la ricchezza epica e musicale dei motivi e dei temi dell'opera kunderiana che formano, al di là di ogni cesura linguistica, un solo e unico paesaggio; illumina la loro scoperta di territori inesplorati dell'esistenza; si confronta con la loro onnipresente sfida formale - il testamento che il romanziere non ha mai inteso tradire. Il libro di François Ricard su Milan Kundera non è soltanto il più importante contributo del migliore dei suoi interpreti, ma il resoconto inatteso di un'esperienza estetica, una lettura interiore che, riannodandosi con la grande tradizione del saggio, considera l'opera non come un "oggetto" da spiegare ma come un "luogo" in cui meditare.
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Barison M. (cur.)
Borges. Labirinti immaginari
br. È noto l'aneddoto per il quale il piccolo Borges apprese i primi rudimenti filosofici dal padre che gli disvelò i paradossi di Zenone arruolando i pezzi di una scacchiera. Fu così che Achille e l'imprendibile tartaruga, l'immobile dinamismo della freccia e, da ultimo, i segreti di un movimento impossibile alimentarono il suo disegno di creazione impregnandone intensamente il gesto. Ricalcando e impreziosendo questi ed altri cortocircuiti della ragione, infatti, Borges costellerà tutta la propria opera di vertiginosi capogiri filosofici insieme rigorosi e strabilianti: l'enigma circolare del tempo, calligrammi di scritture senza soggetto, l'immenso labirinto del deserto o l'escheriana solitudine di una biblioteca cosmica. Ecco allora che con questo volume s'intende appunto rendere giustizia all'estro propriamente filosofico del grande pensatore argentino. Anziché dirimerne le tematiche ricorrendo ai consueti stratagemmi della critica, si è tentato invece di sondarne le imponenti architetture speculative cercando di liberare l'intrinseca potenza concettuale che le dimora. Solo così, forse, è possibile corrispondere all'implicito monito borghesiano che costringe chiunque attraversi genuinamente la sua prosa a farsi autore del proprio autore.
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Palumbo Giorgio
Finitezza e crisi del senso
brossura
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Bonvecchio C. (cur.)
La filosofia di Indiana Jones
br. Dall'Arca dell'Alleanza al segreto dei teschi di cristallo, dall'America all'India passando per il Vecchio Continente, sfidando predatori, spie e militari, ora nazisti, ora sovietici: attraverso l'immaginario storico, geografico, ma soprattutto mitico a cui attinge la saga di Indiana Jones - quattro film di immenso successo, ma anche telefilm, fumetti, videogiochi il genio di Lucas e Spielberg si cimenta in una sfida creativa che ha pochi analoghi nella cosiddetta cultura di massa. Una cultura rivolta all'entertainment ma non per questo ingenua o superficiale. Non stupisce dunque che nelle avventure di Indiana Jones sia presente una vera e propria visione del mondo, articolata e complessa. Un'immagine dell'uomo, un senso della vita, delle vicende terrene, del potere e della forza, che trovano espressione nella formazione e nelle avventure di questo personaggio che affonda le sue radici sia nel mondo del mito e del simbolo che in quello della cultura di una epoca: di quel "secolo breve" in cui le società sono mutate radicalmente. Ecco perché, se un grande filosofo come Heidegger sosteneva che bisognava trovare le radici del pensiero genuino nel linguaggio poetico, altrettanto si potrebbe dire per quello filmico, perché non diversamente dal primo quest'ultimo trae ispirazione da quel mondo immediato e inconscio da cui emergono le immagini primordiali, la trama subliminale che ispira ogni grande pensiero e ogni grande cultura.
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Marcuse Herbert
Critica della tolleranza
br. La tolleranza è una buona cosa sempre e comunque? Il grande filosofo e sociologo Herbert Marcuse non lo crede. Questo libro spiega il suo punto di vista teorico, quanto mai attuale. Dietro il godibile discorso filosofico, c'è tutta la critica ferma a quel che oggi chiamiamo il politicamente corretto a tutti i costi. Il vero problema, secondo Marcuse, è il grande potere dell'informazione e lo strapotere di chi la controlla. Ancora una volta l'attualità di questo libro è sorprendente. Le motivazioni di Marcuse sono chiare e penetranti: oggi l'intervallo tra parola e azione è diventato brevissimo. Quindi, certe opinioni regressive o fasciste vanno semplicemente stroncate sul nascere.
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Castelli Anna
Lo sguardo di Kafka. I dispositivi di visione e l'immagine nello spazio della scrittura
brossura
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Fabbri P. (cur.); Pezzini I. (cur.)
Pinocchio. Nuove avventure tra segni e linguaggi
ill., br. "Le avventure di Pinocchio" di Collodi è un testo esemplare. Manifesta un'inesauribile vitalità e una straordinaria capacità di rigenerazione: continuamente riproposto in innumerevoli traduzioni, riduzioni, rielaborazioni creative in altri linguaggi (come il cinema o il teatro, l'illustrazione o la pittura, i prodotti mediali), è anche all'origine di molte e autorevoli letture critiche, che non ne esauriscono i motivi di interesse e le possibilità di scoperta. Gli autori dei saggi raccolti in questo volume da un lato si propongono di cogliere, con rinnovati strumenti di analisi, le radici testuali di tanta fortuna e produttività. D'altro canto esplorano versioni, letture, rielaborazioni anche poco note, nell'ipotesi che nel loro insieme costituiscano un vero e proprio complesso mitico. Arricchisce il libro il celebre tautogramma "Povero Pinocchio", del laboratorio di scrittura di Umberto Eco.
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Matucci N. (cur.); Vagnarelli G. (cur.)
Medicalizzazione, sorveglianza e biopolitica. A partire da Michel Foucault
br. A partire dall'opera di Michel Foucault, in questo volume studiosi di varia provenienza si confrontano sull'intreccio tra medicalizzazione, biopolitica e potere. L'intento è quello di sviluppare un'indagine critica che sia, al tempo stesso, un'ermeneutica dell'opera dell'autore francese e un'ontologia del presente in grado di mettere in relazione la riflessione filosofica con la soggettività in carne ed ossa. Le forme odierne assunte dalla normalizzazione del vivente, infatti, non ci pongono di fronte all'alternativa secca tra controllo e perdita di controllo, sottomissione e rifiuto, conformità e trasgressione, ma si articolano sempre di più intorno ad una complessa relazione tra sorveglianza e autosorveglianza. Più che far prevalere le suggestioni di un'onnisciente 'machine de contròie', gli scritti qui raccolti cercano di offrire un contributo all'indagine sui molteplici e variegati sentieri percorsi dalla società "post-panottica".
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Bozzetti Mario
La questione del dire. Saggi di ermeneutica di Graziano Ripanti
brossura
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