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Piro Pietro
La peste emozionale. L'uomo-massa e l'orizzonte totalitario della tecnica
brossura Questo libro, composto di frammenti, offre alcuni spunti di riflessione su argomenti noti ma non ampiamente condivisi, su temi volutamente tenuti sotto chiave o depistati attraverso le dinamiche della disinformazione. Esiste una frattura troppo grande tra ciò che l'uomo contemporaneo crede di essere e ciò che è veramente, tra la vita che si crede di fare e le situazioni limite alle quali sottopone l'organismo naturale. La felicità è ricercata ovunque ma difficilmente s'incontrano individui che possano dimostrare una serena consapevolezza, un livello di giudizio alto, un benessere sobrio e decoroso. Perlopiù assistiamo ad una spirale di squilibri, eccessi, delitti, malattie, agitazione e follia. La società in cui viviamo, invece di promuovere una ricerca lucida e continua sulle cause alla radice dei problemi, incrementa la confusione e stimola la creazione di falsi miti. A questo processo di mitizzazione si associa la promozione di argomenti-rumore, che hanno come scopo quello di creare falsa coscienza. L'esortazione ad essere ciò che si vuole significa, in realtà, dover appartenere alla società dei consumatori insaziabili, alla razza dei divoratori del pianeta.
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Bevilacqua S. (cur.); Casarin P. (cur.)
Disattendere i poteri. Pratiche filosofiche in movimento
brossura
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Rovatti Pier Aldo; Kirchmayr R. (cur.)
Quel poco di verità. Una lezione su Michel Foucault. Con DVD
br. Tra il 1982 e il 1984, nei suoi ultimi corsi al Collège de France, Michel Foucault mette sotto il fuoco dell'analisi la nozione di parresia, il "parlar franco", il "dire il vero" di fronte al potere, come una modalità differente di praticare la verità. Si tratta infatti di un esercitarsi alla verità legato a un particolare stile di vita e a una concezione non intellettualistica della filosofia. Esaminando le pratiche discorsive del cinismo antico, Foucault dipinge uno straordinario affresco filosofico e va alla ricerca di quelle risorse che ci possono offrire delle chiavi di lettura per comprendere il nesso tra il potere, il sapere e la verità che segna il nostro presente. Pier Aldo Rovatti, uno dei più attenti interpreti del pensiero di Foucault, ci porta al cuore dell'ultimo pensiero del filosofo francese, mostrando quali interrogativi lo avessero condotto a studiare la pratica della parresia e facendo emergere la decisiva posta in gioco politica della ricerca foucaultiana, ossia il rilancio dell'interrogazione sul rapporto tra vita e verità.
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Borges Jorge L.; Menagazzi T. (cur.)
Cartografia di un destino. Interviste
br. Nel settembre del 1976 Borges è a Madrid. Per la televisione della neonata democrazia spagnola è l'occasione giusta per intervistare il grande scrittore argentino. Ne esce una conversazione franca e diretta sull'universo borgesiano, sui codici che lo reggono, sullo stile numismatico che caratterizza e sulla sobrietà e metodicità della sua scrittura. Borges è infatti un vero e proprio collezionista, e la sua mente sembra fondersi con quella del bibliotecario descritto in uno dei suoi più celebri racconti. La letteratura scandinava, l'amore per la lingua tedesca, l'interesse per il taoismo, i suoi viaggi in Europa, il mai sopito fervore di Buenos Aires e il suo deciso antinazionalismo: questi solo alcuni dei temi toccati durante l'intervista, presentata qui per la prima volta al pubblico italiano. Dopo quattro anni, nell'aprile del 1980, Borges ritorna a Madrid, questa volta per ricevere Premio Miguel de Cervantes, il più importante riconoscimento letterario per la lingua spagnola, e concede una seconda, memorabile intervista alla televisione spagnola. L'immagine che filtra è quella di una figura sobria e persino un po' impacciata, ma sempre riluttante a far propri i vezzi retorici tipici dello scrittore alla moda. Eppure l'acume e la vertiginosa intelligenza di Borges, al servizio di uno stile rigoroso e poco incline agli eccessi formali, gli hanno garantito - malgré lui, come ricorda ironicamente -una fama pressoché universale.
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Lecercle Jean-Jacques; Tomba M. (cur.)
Una filosofia marxista del linguaggio
brossura
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Whitehead Alfred North; Ciardi M. (cur.)
Natura e vita
br. Alfred North Whitehead è stato uno dei grandi logici e matematici del Novecento. Assieme a Bertrand Russell ha dato vita ai celebri tre volumi dei "Principia Mathematica", pubblicati fra il 1910 e il 1913. Nonostante ciò, Whitehead, nell'ambito della sua attività filosofica, ha duramente criticato l'uso indiscriminato dell'astrazione logico-matematica come strumento privilegiato per la conoscenza della realtà. Non sorprende, quindi, che l'analisi del rapporto fra natura e vita, uno dei momenti centrali dell'opera di Whitehead, sia diventata, a partire dagli anni '70 del Novecento, un punto di riferimento per studiosi e intellettuali attenti all'emergere delle questioni ecologiche e ambientali, e impegnati nella revisione delle basi concettuali dell'economia neoclassica. La lettura di questo testo e l'introduzione ad esso dedicata ci fanno capire perché.
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Meillassoux Quentin; Sandri M. (cur.)
Dopo la finitudine. Saggio sulla necessità della contingenza
br. I moderni hanno l'oscura sensazione di aver perduto il Grande Esterno dei pensatori precritici. Dopo Kant, le forme del pensiero non possono più derivare da un principio o sistema che sia in grado di conterir loro una necessità assoluta: ormai il rapporto tra pensiero e mondo si riduce ad una inestricabile correlazione dell'uno nell'altro, che finisce per dissolverli entrambi. Contro questa impostazione, il "materialismo speculativo" di Meillassoux - sottraendosi alla triade criticismo-scetticismo-dogmatismo rivendica una realtà esterna indipendente da noi, assoluta e conoscibile, al solo prezzo della rinuncia al principio di ragion sufficiente. Ed è la scienza stessa ad intimarci di scoprire la fonte della sua assolutezza, che emerge insieme al senso della forma matematica del discorso scientifico. Dopo la finitudine, la contingenza rientra nell'alveo della necessità, l'assoluto torna ad essere la destinazione originaria del pensiero - che si lascia ora alle spalle ogni "fittizio supplemento d'anima".
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Marafioti Rosa M.
Il ritorno a Kant di Heidegger. La questione dell'essere e dell'uomo
brossura
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Bonvegna Giuseppe
Politica, religione, risorgimento. L'eredità di Antonio Rosmini in Svizzera
brossura
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Boncompagni Anna
Wittgenstein. Lo sguardo e il limite
brossura
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Schweizer Monica
Ricerche su inediti relativi al rapporto Sraffa-Wittgenstein
brossura
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Finizio Luigi P.
Elogio dell'astrattismo
brossura Cos'altro può fornire un campo di assoluta libertà visiva, come può farlo nelle realtà del visibile, dei linguaggi visivi, il campo sempre disponibile ed incondizionato delle forme astratte? Le forme che ci rendono iconico l'aniconico, che ci dispongono all'invisibile tramite il visibile, che attraverso l'attenzione raccolta e consapevole dello sguardo possono volgerci alle traiettorie più nette del pensiero, come alle pieghe più involute dell'inconscio? A fronte del corrente dominio ostensivo dell'immagine visiva, del suo mediato livellamento, la tante volte sollevata ermeticità dell'astrattismo, il suo necessario bisogno di commento risulta proprio il migliore antidoto immaginativo, l'idonea condizione a far sì che l'immagine torni a corroborarsi di pensiero, a stimolare il pensiero.
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Calarco Matthew; Filippi M. (cur.); Trasatti F. (cur.)
Zoografie. La questione dell'animale da Heidegger a Derrida
br. Matthew Calarco, attraverso la rilettura dell'animalità dal punto di vista di alcuni tra i maggiori pensatori continentali contemporanei, Heidegger, Lévinas, Agamben e Derrida, mette a nudo il fondamento antropocentrico della tradizione filosofica occidentale per rendere possibile una riflessione che si confronti con le molteplici differenze dei mondi animali senza ridurli a oggetti di pensiero o a soggetti del dominio. Se il crescente interesse per gli animali troppo spesso si traduce in facile spettacolarizzazione o in abuso pubblicitario, Calarco indica invece la necessità di cogliere la centralità della questione dell'animale per comprendere il nostro essere uomini e donne in questa società, per definire cosa sia l'umano, quali siano i nostri fini e come si deve declinare la fine del nostro dominio sul vivente.
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Caldarone Rosaria
Impianti. Tecnica e scelta di vita
brossura La tesi centrale di questo libro - che la natura non sia pensabile, forse neanche visibile, se non in un movimento di rinvio all'opera della tecnica suona provocatoria in un tempo come il nostro, che soffre un rapporto di conflittualità a volte senza uscita fra il naturale e l'artificiale. Impianti ritraduce, volgendola al plurale, una nozione chiave del discorso heideggeriano sull'essenza della tecnica: quella di Gestell. Il volume scava criticamente in questa nozione per marcare una dipendenza strutturale che la physis dei greci manifesterebbe, nei confronti della techne, a partire da un legame ancora più radicale e originario fra l'artificiale "tecnico" e il mantenersi della vita in quanto vita umana. Nella natura umana - è qui il punto decisivo - c'è una segreta discontinuità fra natura e vita. Ed è proprio questa discontinuità, la cui traccia affiora nello sviluppo della metafora del "cuore" in Pascal, Kant, Hegel, a evocare la funzione della tecnica.
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Barone Paulo
Utopia del presente
brossura
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Cicatello Angelo
Ontologia critica metafisica. Studio su Kant
brossura
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Le Moli Andrea
Heidegger: soggettività e differenza. Questione dell'uomo e impegno ontologico
brossura
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Furlanetto C. (cur.); Villata E. (cur.)
Animali, uomini e oltre. A partire da «La bestia e il sovrano» di Jacques Derrida
brossura
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Vitale Francesco
Mitografie. Jacques Derrida e la scrittura dello spazio
ill., br. Ci sono state, ci sono e ci saranno ancora altre scritture. Diverse dalla nostra, quella che pratichiamo da tremila anni o giù di lì. Scritture in cui figurazione e astrazione, simboli e suoni partecipano alla produzione del senso seguendo un'organizzazione spaziale diversa da quella semplicemente lineare alla quale siamo abituati. Altre scritture che attestano diversi modi di interagire con l'ambiente, di interpretarlo e condividerlo. Abitarlo. André Leroi-Gourhan le ha definite "Mitografie". Attraverso le "mitografie" sarà possibile comprendere genesi e struttura di un'altra scrittura, la scrittura della decostruzione; sarà possibile comprendere che questa scrittura non può essere altro che "scrittura dello spazio". Questa è l'ipotesi che muove i testi che compongono questo "libro".
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Terrosi Roberto
Filosofia e antropologia del ritratto
brossura
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Benjamin Walter
Tesi di filosofia della storia
ill., br. Quando l'affermazione del nazi-fascimo generava, per le coscienze progressiste di tutta Europa, il crollo di ogni speranza, nella sua Tesi di filosofia della storia Walter Benjamin ha provato a indicare una dimensione temporale di libertà davvero rivoluzionaria, in rottura con l'ottimismo lineare e progressivo tipico della modernità, cioè con la storia scritta dai vincitori. Ma se la contemporaneità ha abbandonato ogni grande narrazione, ancora più valido resta il monito di Benjamin a una tensione messianica in cui ogni "secondo è la piccola porta da cui può entrare il Messia".
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Corsi Riccardo
Incroci simbolici
brossura
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Philosophical news (2012). Vol. 3: Giudizio e autorità
brossura
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Lacchin Giancarlo
Ludwig Klages. Coscienza e immagine. Studio di storia dell'estetica
brossura
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Guerri M. (cur.)
Mobilitazione globale. Tecnica violenza libertà in Ernst Junger
brossura
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Jünger Ernst; Jünger Friedrich G.; Guerri M. (cur.)
Guerra e guerrieri. Discorso di Verdun
br. "La guerra è l'evento che ha dato la fisionomia al volto del nostro tempo". Così scriveva Friedrich Georg Jünger nel 1930 nello scritto "Guerra e guerrieri", un breve saggio che è diventato fondamentale nel dibattito filosofico e politico novecentesco. In questo scritto l'autore tedesco tenta di mettere a fuoco il senso della guerra senza confini che era esplosa nel corso della Primo conflitto mondiale, ma che avrebbe sempre più dato forma alla esistenza degli uomini anche nei decenni a venire. Ancora oggi "Guerra e guerrieri", oltre che una eccezionale testimonianza della mutazione dello natura della guerra avvenuta nel corso della Prima guerra mondiale, ci pone dinanzi all'immagine della violenza senza forma che caratterizza la vita contemporanea. A "Guerra e guerrieri" segue il discorso che Ernst Jünger pronunciò nel 1979 nella città di Verdun per sancire una nuova amicizia tra la Francia e la Germania: il grande scrittore e filosofo, nonché eroe della Prima guerra mondiale, in poche righe ripensa alla sua vita in guerra e alla pace planetaria a cui oggi l'uomo deve aspirare come sua unica salvezza.
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Chimirri Giovanni
Teologia del nichilismo. I vuoti dell'uomo e la fondazione metafisica dei valori
br. Secondo F. Nietzsche, il nichilismo è lo "smarrimento dei valori tradizionali - Dio, Verità, Bene - e lo scivolamento verso il trivellante sentimento del proprio nulla". In un mondo frutto del caso, l'uomo si ritrova senz'anima, destinato al niente della morte e senza un fine soprannaturale. Contro questo modo di concepire l'esistenza, si espongono a livello multidisciplinare (teologia, filosofia, psicologia, morale) non solo le contraddizioni interne del nichilismo, ma anche quelle dei suoi precursori (agnosticismo, materialismo, ateismo, scientismo, laicismo). Particolare attenzione viene data alla fondazione religiosa della libertà, della morale e dell'amore (contro il relativismo) e alla critica delle concezioni di Dio come Nulla e Ineffabile (misticismo, teologia negativa). Guidano lo studio il realismo e il pensiero cristiano, due prospettive che offrono risposte per superare le precarietà della vita (divenire, vuoto, male, angoscia) e intravedere la presenza dell'Assoluto. In Appendice, le classiche "dimostrazioni dell'esistenza di Dio" esemplificano la perenne validità di una "metafisica dell'essere" profondamente anti-nichilista.
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Martirano M. (cur.)
Le filosofie del Risorgimento
br. Il Convegno "Le Filosofie del Risorgimento", di cui si propongono gli Atti in questo volume, ha rappresentato, per la scelta dei temi affrontati e l'autorevolezza degli interventi, uno degli eventi di maggior rilievo tra quelli programmati in Basilicata nell'ambito delle celebrazioni del 150° dell'Unità d'Italia. I lavori delle due giornate (con le relazioni sul pensiero di Francesco De Sanctis, sui nazionalismi e sui cosmopolitismi scientifici che hanno contrassegnato il dibattito italiano prima del '48, sul risorgimento cattolico e sensista-materialista, sulle origini del processo risorgimentale negli avvenimenti del 1799 e sulle problematiche filosofico-politiche affrontate da autori come Pellico, Romagnosi, Ferrari, Spaventa, Labriola e Amari) hanno messo in luce la ricchezza delle motivazioni ideali e del fermento culturale della stagione risorgimentale, spesso a torto rappresentata come un prodotto esclusivo di negoziati diplomatici o di conquiste militari. Le pagine del volume propongono una rilettura, libera da pregiudizi e scevra da troppo rigidi schemi classificatori, in grado di restituire ai protagonisti del dibattito delle idee nel Risorgimento tutto il loro spessore, contribuendo a farli apparire in una luce diversa.
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Calabrese Alessandro
Il paradigma accogliente. La filosofia interculturale in Raimon Panikkar
br. La provocazione che Raimon Panikkar ha mosso alla filosofia occidentale consiste nell'essere stato egli stesso un interlocutore ironico del pensiero oggettivante, capace di rispondere con il silenzio alla ricerca autoreferenziale di oggettività e di indicare una via esperienziale per la comprensione della realtà. La sua lettura critica del genio classificatore della modernità ha tratto ispirazione sia dalle forme di pensiero premoderne sia dalle visioni del mondo orientali, specialmente indica e buddhista, aprendo un percorso piuttosto inedito fra le prospettive della filosofia contemporanea. Il punto di partenza della riflessione filosofica di Panikkar è l'esame critico del processo di identificazione fra essere e pensiero. Il problema epistemologico sul quale essa si è concentrata è il superamento della frammentazione della conoscenza. L'esito cui è giunta è la descrizione di un approccio aperto nel quale la comprensione della realtà non derivi dalla separazione fra le parti e dalla loro definizione, ma dall'accoglienza della molteplicità in un orizzonte costitutivamente relazionale e unitario.
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Ciancio Claudio
Percorsi della libertà
br. Alcune dei temi filosoficamente, e non solo filosoficamente, più urgenti, quali la questione della verità, la laicità e la democrazia, il pluralismo religioso e i nuovi ateismi, le condizioni e i limiti della libertà umana, vengono qui affrontati con un metodo ermeneutico dotato di una forte impronta speculativa. Il libro è perciò anche una difesa di un modello molto distante dalla vulgata ermeneutica: esso mostra come il pensiero ermeneutico si debba radicare in una concezione non relativistica della verità e nell'affermazione di un originario pensato come libertà. A questo pensiero dell'originario viene qui tentato un nuovo approccio attraverso l'idea kierkegaardiana della coscienza come rapporto che si rapporta a se stesso.
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Giordanetti Piero
Etica, genio e sublime in Kant
brossura
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Coratti Antonio
Karl Löwith e il discorso del cristianesimo
brossura "Karl Löwith e il discorso del cristianesimo" è un testo che analizza le opere del filosofo tedesco individuando il filo conduttore nel problema del cristianesimo che, da scelta di campo, si rivelò spunto speculativo fondamentale per le più importanti teorie presentate in "Da Hegel a Nietzsche" e in "Significato e fine della storia". L'opera introduce, inoltre, il concetto di metodo auto-critico per cercare di definire l'approccio adottato da Löwith in tutte le sue ricerche, ponendolo in relazione con un altro grande pensatore del '900, Michel Foucault, e, in particolare, con la sua teoria del discorso.
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Mazzucconi V. (cur.)
Arte e psiche
brossura
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Bellini M. (cur.)
Corpo e rivoluzione. Sulla filosofia di Luciano Parinetto
brossura
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Di Bernardini G. Luigi
La parola gratuita. Progetto scrittorio e costruzione dell'opera nella narrativa di André Gide
brossura
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Crupano Silvia
La nascita dell'epoca moderna
brossura
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Bonvecchio C. (cur.)
Il mito dell'università
br. L'università è un mito, la sua madre spirituale è la borghesia. Per lunghi secoli i templi del sapere hanno avuto un ruolo di opposizione alla cultura aristocratica. Ma se l'Università moderna aveva avuto lo scopo di celebrare nel culto di un sapere polivalente e cosmopolita - il volano di una nuova "aristocrazia" dello spirito e della cultura, questa spinta si è da tempo fermata per ridursi alla burocratizzazione del sapere. Questo libro raccoglie grande voci del passato che hanno incarnato il mito moderno dell'Università, per aprire una riflessione sulla sua situazione attuale. Dopo le contestazioni e i sessantotto di tutto il mondo, dopo le mille riforme annunciate e fallite, il declino si è trasformato in débàcle. Sino a fare - nell'epoca post-moderna o post-borghese - dell'Università, nel migliore dei casi un "rande liceo", nel peggiore e più comune dei casi una modesta e populistica alternativa al bar, all'Oratorio, a un'inesistente famiglia o, peggio ancora, alla disoccupazione. Riascoltare le voci autorevoli del passato rende più lucida la consapevolezza del presente.
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Palese Emma
Benvenuti a Gattaca. Corpo liquido, pedicopolitica, genetocrazia
ill., br. L'erosione dello Stato-nazione, il capitalismo globale, l'esasperata privatizzazione di ogni aspetto della vita umana sono solo alcuni fenomeni che costituiscono le sfaccettature di un mondo caleidoscopico come quello del XXI secolo: era in cui le dinamiche economiche sembrano aver sostituito quelle politiche e sociali, e la richiesta consumistica sembra aver oltrepassato l'acquisto di "oggetti globali", per gettarsi sull'acquisto di un "corpo globale" che, oramai, assiste al transito dall'automanipolazione della propria fisicità, alla vera e propria scelta diretta e autonoma del corpo che desideriamo per i nostri figli. Si tratta di una dimensione simile alla realtà distopica di "Gattaca", dove la manipolazione genetica, sintomo di una nuova forma di potere e di controllo sull'individuo e sulla società, diviene, da un lato, strumento privilegiato attraverso cui l'uomo tecnologico raggiunge i suoi successi, i suoi traguardi, dall'altro, dimostra la sua impotenza dinanzi alla potenza del corpo della quale non si può mai giungere a completa conoscenza.
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Feyerabend Paul K.; Sparzani A. (cur.)
Contro l'autonomia. Il cammino comune delle scienze e delle arti
br. Una riflessione maturata negli accesi dibattiti degli anni '60 sul tema dell'autonomia delle discipline, contro la quale Feyerabend argomenta appoggiando le proprie posizioni su esempi e casi storici provenienti dai contesti disciplinari più disparati e sorprendenti: da una valutazione critica dell'empirismo, alla disputa tra cattolici e protestanti; da problematiche riguardanti il teatro al conflitto fra le teorie dei colori di Newton e Goethe. L'intervista rilasciata da Feyerabend nel 1985 a Grazia Borrini, permette poi di valutare, in qualche misura, l'evoluzione del suo pensiero, scorgendo già nello scritto degli anni '60 i germi di una riflessione sviluppatasi pienamente in seguito.
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Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)
Pólemos. Con CD Audio formato MP3
br. Eraclito diceva che pòlemos è padre di ogni cosa. In queste intense lezioni, Emanuele Severino rovescia l'affermazione eraclitea e mostra che è la "cosa" (il senso greco dell'esser cosa) ad essere la madre di ogni guerra. Severino analizza il rapporto tra pòlemos e mito attraverso i concetti di "smembramento" e "sacrificio"; quindi considera il rapporto tra pòlemos e filosofia analizzando il frammento di Anassimandro e alcuni passi del I libro della "Metafisica" di Aristotele; infine riflette sul rapporto tra pòlemos e civiltà della tecnica. Emerge che all'interno del cammino che affonda le proprie radici nel senso greco dell'esser cosa non solo era inevitabile il tramonto dell'epistéme, ma ogni tentativo di pensare l'identità dell'essente era ed è necessariamente destinato a fallire. All'interno della fede nel "diventare altro" l'identità dell'essente è qualcosa di impossibile. Solo se ci si porta fuori da quella fede, solo se si pensa lo stare del destino della verità, l'identità dell'essente può essere pensata incontraddittoriamente.
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Esposito Roberto; Saidel M. (cur.); Arias G. V. (cur.)
Dall'impolitico all'impersonale: conversazioni filosofiche
br. Roberto Esposito è uno dei pensatori che negli ultimi anni ha portato la filosofia italiana al centro dell'interesse internazionale. Questo libro, introdotto da un saggio ricostruttivo di Matias Saidel, riunisce quattordici conversazioni con l'autore tenute in otto Paesi diversi. In esse il filosofo percorre le differenti fasi della propria opera, in un dialogo serrato con l'attualità. A partire dalla prospettiva dell'impolitico, rivolta a decostruire le categorie politiche moderne, Esposito è pervenuto alla elaborazione di un pensiero sempre più originale. Inizialmente articolato nella dialettica tra comunità ed immunità, esso ha dato luogo ad una interpretazione della biopolitica particolarmente innovativa. Nella sua fase più recente l'autore ha avviato una ricerca, ancora in corso, sul concetto di 'impersonale'. Contro la tendenza immunitaria del Moderno, egli lavora alla costruzione di un lessico filosofico e politico capace di sfuggire alla piega teologico-politica in cui da tempo siamo presi per rendere pensabile una politica della vita.
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Bruno Angelo
L'ermeneutica della testimonianza in Paul Ricoeur
brossura Nella pluralità di tematiche che si intersecano nella filosofia di Ricoeur, l'ermeneutica della testimonianza consente di cogliere la continuità di pensiero da "La metafora viva" fino a "Percorsi del riconoscimento". Essa costituisce, da un lato, il momento più alto della fenomenologia dell'uomo capace, in cui la dimensione etica si pone a fondamento della costruzione dell'identità e del riconoscersi, dall'altro è la risposta che il pensatore dà al sapere assoluto. Da qui l'alternativa: o l'hegeliano sapere assoluto o l'ermeneutica della testimonianza. Questa va posta in una rete linguistica di cui fanno parte la promessa, l'attestazione, la credenza, dove il riferimento ad un termine comporta il richiamo degli altri, in una prospettiva epistemica e veritativa per molti aspetti alternativa al cogito cartesiano. L'ermeneutica della testimonianza e la credenza consentono inoltre al filosofo di stabilire un legame tra la filosofia riflessiva francese, la fenomenologia, l'ermeneutica ed il pensiero "non continentale".
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Turri M. Grazia
Biologicamente sociali, culturalmente individualisti
brossura
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Caputo J. D. (cur.); Scanlon M. J. (cur.)
Dio, il dono e il postmoderno. Fenomenologia e religione
br. Il testo riunisce gli atti di un convegno tenutosi all'Università di Villanova (USA) nel settembre 1997 sul tema del rapporto tra "Religione e postmoderno". Il colloquio è di importanza rilevante per quanto riguarda le questioni fenomenologiche relative al dono, l'evento, il possibile (Derrida, Marion, Caputo) e per ciò che concerne la discussione sulla religione nel mondo contemporaneo e del suo rapporto con le nuove teorie filosofiche (Dodaro, Kearney, Scanlon, Taylor).
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Benjamin Walter
Letteratura e strategie di critica. Frammenti I
ill., br. "Il critico è stratega nella battaglia letteraria". Così suona una delle massime più famose di Walter Benjamin che l'ha ispirato nell'indefessa attività di critico letterario, condotta tra mille traversie economiche, politiche ed esistenziali. Sono qui raccolti alcuni scritti di Benjamin - la maggior parte tradotti per la prima volta in italiano - riguardanti le sue letture, i progetti culturali, e le riflessioni personali, rimasti inediti in vita e pubblicati postumi dai curatori tedeschi del lascito nel VI volume delle opere complete edite da Suhrkamp. Si tratta di frammenti per lo più centrati su questioni di ordine culturale e letterario che mostrano in controluce anche le frequentazioni intellettuali di Benjamin: da Hugo von Hofmannsthal a Joseph Roth, da Baudelaire alla letteratura francese, da Strindberg a Dostoevskij. Si delineano e s'illuminano così le coordinate culturali e letterarie che hanno costituito una costante della riflessione di Benjamin che, in questi scritti, è sempre pronto a una riflessione filosofica sulla sua pratica culturale, spaziando dalla recensione alla ricognizione sociologica del campo letterario del suo tempo. Ciò conferma la sua natura ancipite - sia interprete critico che attore intellettuale in prima persona della letteratura di lingua tedesca - che lo situa in una posizione unica nel panorama intellettuale tedesco della prima metà del XX secolo.
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Rella Franco; Mati Susanna
Thomas Mann: mito e pensiero
br. Perché Thomas Mann, oggi? Una figura complessa e inquietante, insieme composta e lacerata, rimasta spesso confinata nei limiti della critica letteraria, e dunque per molti versi una figura ancora non indagata e sicuramente inattuale. Questo libro tenta una ricognizione estetica e filosofica del romanziere tedesco, articolata dagli autori (come già nei due precedenti libri su G. Bataille e F. Nietzsche) attraverso un reale dialogo che lascia emergere, all'interno dell'opera manniana, sia le sfaccettature mitologiche sia le numerose connessioni col pensiero filosofico. Partito dalla classica triade del 'pessimismo' tedesco Schopenhauer-Wagner-Nietzsche, col sempre presente e pressante modello goethiano alle spalle, Mann si avventura nella vastità dei territori dello spirito attraverso la necessità della narrazione, presagendo però consapevolmente di essere un 'ultimo', uno che chiude e conclude un intero periodo dell'Occidente. La crisi della coscienza di un'epoca avviata verso la notte e l'oblio; il problema del male e della malattia in relazione all'esistenza stessa dell'arte; la possibilità di un nuovo, difficile umanesimo per poter uscire dalla 'decadenza'; infine, il rapporto col mito come emblema di ciò che è universalmente umano: perciò questo libro è anche uno studio sull'ermetico, ovvero quel peculiare e segreto elemento mitologico che accompagna il 'mago' Mann lungo tutto l'arco della sua opera.
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Groys Boris; Perticari P. (cur.)
Introduzione all'antifilosofia
br. La filosofia tradizionale, dichiara Boris Groys in questo intenso nuovo lavoro, promette di soddisfare il desiderio di conoscenza. Ma qual è la struttura che connette conoscenza e filosofia entrambe e insieme? Che cosa motiva davvero un progetto filosofico? L'antifilosofia nelle sue varie forme è diretta non contro questa o quella particolare filosofia, ma contro il progetto filosofico in quanto tale. Tale progetto è ora interpretato come sintomo di frustrazione, perdita di vera vitalità e come prodotto di una società ingiusta. Alla domanda perché l'uomo di questo tempo desideri ancora la filosofia non si può più a lungo rispondere con la teoria, ma piuttosto con un appello scaturito dalla vita concreta e con un comando rivolto a se stessi: vivi pericolosamente! Cambia il mondo! Pensa rizomaticamente! E allora, così, tu potrai conoscere. In questo libro Groys trova risposte inaspettate, e in particolare nel Novecento, in Bachtin, Benjamin, Derrida, Heidegger, Junger, Kierkegaard, Kojève, Nietzsche, McLuhan qui convocati per introdurre il lettore all'antifilosofia.
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Sergio Giuseppe
Liala, dal romanzo al fotoromanzo. Le scelte linguistiche, lo stile, i temi
ill., br. Oltre alla fluviale produzione romanzesca e all'attività giornalistica in senso lato, Liala non tralasciò di cimentarsi con il fotoromanzo. Lo fece nei primissimi anni Cinquanta e, preferendovi la misura distesa del romanzo, quasi tappandosi il naso. "Quale concentrato di idiozia ci vuole per amare quella roba! Non si può fare una bella frase, né una pagina gentile, né una descrizione intelligente. Mi pare di essere monca facendo fumetti: e anche acefala", si sfogava ad esempio scrivendo ad Arnoldo Mondadori. Dopo un capitolo iniziale dedicato a Liala - alla sua biografia, alla produzione letteraria e ai temi continuamente, spudoratamente riproposti -, questo libro si incentra sui fotoromanzi della regina italiana del rosa in una prospettiva linguistico-stilistica e tematica. Nonostante che i fotoromanzi studiati rechino in bella evidenza la firma di Liala, la maternità di alcuni di loro appare dubbia o quantomeno ridimensionabile, per via di certa disomogeneità nell'opzione tematica e soprattutto nel trattamento linguistico dei soggetti: come viene mostrato, Liala presenta delle specificità che la rendono inconfondibile. Chiude il volume una più ravvicinata caratterizzazione linguistica dei fotoromanzi in oggetto, articolata secondo i livelli del lettering, della fonetica, della morfologia, del lessico, della sintassi e della retorica.
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Caffo Leonardo
La possibilità di cambiare. Azioni umane e libertà morali
brossura Se vogliamo scoprire che cosa sia un'azione dal punto di vista biologico, dobbiamo interrogarci sul processo di trasformazione dell'informazione visiva, relativa ad un oggetto/soggetto, negli atti motori necessari per interagire con esso. Ma che rapporto sussiste tra le azioni, analizzate da un punto di vista biologico, e le azioni come entità filosofiche decisive per lo sviluppo culturale dell'umano? Da tempo alcune questioni filosofiche riguardo la libertà d'azione sembrano essere inficiate dai progressi della ricerca scientifica in ambito neurologico. Tali questioni, che minano dalle fondamenta il concetto di "libero arbitrio", sembrano sorgere dalla confusione tra questi due modi di discutere delle azioni. Tanto da un punto di vista scientifico, che da un punto di vista filosofico, la ricerca in teoria dell'azione sembra trovare un beneficio consistente entro un modello in grado di far interagire dimensione biologica e culturale dell'agire chiarendo l'indispensabilità del concetto di libera volontà e dei benefici, teorici e pratici, che etica e metaetica possono trarre dalla "possibilità di cambiare".
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Boaretti Tiziano
La via mistica. Itinerario filosofico in quindici stazioni
brossura
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