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Calasso Roberto
La Folie Baudelaire. Ediz. italiana
ill., br. Al centro di questo libro si trova un sogno, l'unico che Baudelaire abbia raccontato. Entrare in quel sogno è immediato, uscirne difficile, se non attraversando un reticolo di storie, di rapporti e di risonanze che coinvolgono non solo Baudelaire ma ciò che lo circonda. Dove spiccano due pittori di cui Baudelaire scrisse con stupefacente acutezza: Ingres e Delacroix; e due altri che solo attraverso Baudelaire possono svelarsi: Degas e Manet. Secondo Sainte-Beuve, perfido e illuminato, Baudelaire si era costruito un "chiosco bizzarro, assai ornato, assai tormentato, civettuolo e misterioso", che chiamò "la Folie Baudelaire" (folies era il nome settecentesco di certi padiglioni dedicati all'ozio e al piacere), situandolo sulla "punta estrema del Kamcatka romantico". Ma in quel luogo desolato, in una terra ritenuta dai più inabitabile, non sarebbero mancati i visitatori. Anche i più opposti, da Rimbaud a Proust. Anzi, sarebbe diventato il crocevia inevitabile per ciò che apparve da allora sotto il nome di letteratura. Qui si racconta la storia, discontinua e frastagliata, di come "la Folie Baudelaire" venne a formarsi e di come altri si avventurassero a esplorare quelle regioni. Un storia fatta di storie che tendono a intrecciarsi, e per alcuni decenni ebbero come sfondo le stesse strade di Parigi.
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Fast Howard
L'ultima frontiera. La lunga marcia dei Cheyenne
ill., br. Nel 1879, da una riserva dell'Oklahoma dove erano stati confinati dal governo federale, 300 Cheyenne si misero in marcia verso un obiettivo impossibile: i pascoli dei Padri, lontani più di 1000 miglia dal luogo inospitale e gelido del confino. Questo libro è la storia della loro lunga marcia e della ferocia con cui il governo americano vi si oppose, fino a decidere lo sterminio piuttosto che consentire alla tribù di raggiungere il suo scopo. Dapprima in sordina, poi con un massiccio dispiegamento di forze, il governo si adoperò con ogni mezzo per far recedere gli indiani dal loro proposito. In un clima sempre sospeso tra la leggenda eroica e il sanguinoso squallore delle operazioni repressive si svolge il duello fra l'esercito federale degli Stati Uniti d'America e il popolo di Piccolo Lupo, il capo dei Cheyenne. E mentre gli indiani decimati, braccati, affamati si inoltrano sempre più nel territorio americano, lo scoramento, la ripugnanza e la vergogna si insinuano nelle truppe regolari, poste a confronto con l'irrealtà dei miti lusinghieri della democrazia americana. In una sorta di ballo in maschera si incontrano i personaggi leggendari del West: da Wyatt Earp a Buffalo Bill e al generale Crook. Intorno a loro i caratteristi dell'epopea: il vecchio magistrato, i saloon, gli scout dell'esercito, i ministri evasivi, i giornalisti addomesticati e gli scandali politicamente soffocati.
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Zorzi Alvise
Una città, una repubblica, un impero. Venezia 697-1797
ill., br.
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Jaspers Karl; Dolei G. (cur.)
Nietzsche e il cristianesimo
br. Alla vigilia della seconda guerra mondiale uno dei più grandi filosofi del Novecento. Karl Jaspers, viene cacciato dall'Università di Heidelberg. dove insegnava, poiché marito di un'ebrea. Successivamente, seppur in condizioni di libertà vigilata, egli trova il coraggiosi pronunciarsi in due pubbliche conferenze su un tema assai spinoso quale il rapporto tra Nietzsche e il cristianesimo. Jaspers, consapevole del pericolo mortale cui va incontro la civiltà tedesca assoggettata al nazismo, vede quanto l'ideologia nazista può trovare terreno fertile in Nietzsche e, in particolare, nell'interpretazione strumentale della sua teoria del Superuomo. Perciò il suo discorso si concentra preliminarmente sulla necessità di leggere Nietzsche nel contesto generale della sua opera: non si può isolare un frammento nietzschiano e attribuirgli valore assoluto. Jaspers sottolinea il punto nodale della speculazione nietzschiana. Figlio di un pastore protestante. Nietzsche non ha fede nel cristianesimo: dichiara la morte di Dio e annuncia che l'uomo europeo è ormai entrato nell'epoca del nichilismo. Jaspers non si stanca però di ammonire: tanto compiaciuta è la critica nietzschiana al cristianesimo, altrettanto preoccupato è Nietzsche circa il futuro dell'uomo europeo dopo l'avvento del nichilismo. Il Superuomo dev'essere dunque un individuo capace di rinunciare all'illusione di Dio.
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Crescentini C. (cur.)
Vinicio Berti nel segno A--H per il 2000 e oltre
ill.
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Vincenzi B. (cur.)
Giovanna Sicari e la necessità della poesia. Secolo Donna 2017. Almanacco di poesia italiana al femminile
br. "Secolo Donna 2017" è il primo almanacco della poesia italiana al femminile. Questo viaggio, a cadenza annuale, intende seguire il cammino pazientemente tracciato dalla scrittura poetica delle donne italiane per arrivare fin qui, in questo ventunesimo secolo, che le vedrà, finalmente, protagoniste. Sì, questo secolo potrà contare sulla forza, sulla sensibilità, sull'energia delle donne. E sarà interessante, nei prossimi anni, seguire gli sviluppi di un ridimensionamento del potere maschile che anche nel Novecento, in tutti i campi, ha dettato regole reali o occulte, per oscurare il talento delle donne. Questo primo numero è dedicato a Giovanna Sicari, una poetessa del Sud di grande valore e una donna con un'energia straordinaria che, a quasi quindici anni dalla sua scomparsa, è rimasta intatta nel ricordo di chi ha avuto la fortuna di conoscerla.
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Fagioli Marco
Edward Hopper. Il luogo e l'attesa nella città moderna
brossura
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Rigoni Mario Andrea
In compagnia di Cioran
ill. E.M. Cioran (1911-1995), scrittore e pensatore dal fascino contagioso, è oggi un classico che conta un vasto pubblico di lettori in tutto il mondo. Agli inizi tardò ad affermarsi in Francia (dove si era trasferito nel 1937 dalla nativa Romania) e, più ancora, in Italia: in anni di furiosa e ridicola utopia, né il fulgore dello stile né la lucidità spietata delle analisi erano ragioni sufficientemente buone per accreditarne la fama. La presente raccolta di scritti di Mario Andrea Rigoni - che ebbe con lui un lungo rapporto di amicizia, presentò e pubblicò molti suoi testi nel "Corriere della Sera" e diresse per Adelphi la traduzione delle sue opere - offre testimonianze dirette e illuminanti su un autore tra i più essenziali del Novecento.
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Camilleri Andrea; Cappuccio Eugenio; Alferj V. (cur.)
Abecedario di Andrea Camilleri. DVD. Con libro
brossura Lasciare che un grande autore scelga un proprio lessico: un abecedario di parole chiave attraverso le quali parlare di letteratura,apolitica, lingua, teatro, regia, autori, opere, personaggi, incontri... Dal generale Patton a Robert Capa, da Leonardo Sciascia a Elio Vittorini, da Mario Mafai a Giovanni XXIII... Il tutto nella forma di un'intervista video della durata di oltre cinque ore.
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Letteratura italiana. Vol. 3: Il Novecento
br. Un quadro sintetico e completo delle correnti letterarie, dei generi e degli autori del Novecento. La trattazione, agile e sistematica, è corredata di avanzati sussidi per l'apprendimento e la memorizzazione della disciplina (glosse esplicative; analisi del testo; brani antologici; box biografici; test di verifica con soluzioni commentate), che agevolano lo studio e il ripasso della materia in vista delle prove di esame sia scritte che orali.
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La storia di «Urania» e della fantascienza in Italia. Vol. 5: Il futuro perduto
brossura
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Maraini Dacia; Farrell Joseph
La mia vita. Le mie battaglie
br. Dacia Maraini ripercorre la sua vita: il campo di prigionia in Giappone e gli otto anni trascorsi a Bagheria; la lunga storia di tenerezza e amore con Alberto Moravia; gli esordi letterari a Roma. Uno ad uno compaiono i suoi personaggi: Marianna Ucrìa, Santa Chiara di Assisi, Maria Stuarda, la cortigiana Veronica Franco, la giornalista Michela Canova. La parola si fa letteratura e la scrittrice racconta come nasce un romanzo. Le parole di Dacia Maraini sfidano i pregiudizi comuni, soprattutto quelli sulle donne. E per le donne Dacia Maraini si è sempre battuta, come racconta in questo libro allo stesso tempo dolce e appassionato.
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Donato Gabriele
La violenza, la rivolta. Cronologia della lotta armata in Italia 1966-1988
brossura
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Drago Angela Gigliola
Verga. La scrittura e la critica
br. Autore dalla grandezza controversa e difficile, dal duro e rigoroso profilo, Verga ha consegnato il suo più plausibile messaggio alla sua opera: una personalità, quella verghiana, poco decifrabile all'esterno, virtualmente tutta risolta nella sua ricerca artistica. A Verga scrittore - e scrittore che appartiene di diritto alla grande cultura europea del secondo Ottocento - è dedicato questo volume, che attraversa l'intero suo percorso artistico, rivisitato alla luce dei paradigmi interpretativi degli ultimi anni e del dibattito su modernità, letteratura e realismo. Categoria teorica, quest'ultima, tutt'altro che pacifica, una volta intesa non solo come scuola letteraria, ma come modo generativo della scrittura: in quanto tale declinato dal narratore siciliano in una grande pluralità di esiti e di forme espressive, finalizzati ad attuare la sua spregiudicata e tenace scommessa conoscitiva. Un'operazione artistica tanto originale da apparire inafferrabile, che ha incrociato gli snodi teorici e storico-culturali del dibattito critico novecentesco, e su cui l'interpretazione continua a restituire frammenti di senso precedentemente non avvertiti. La scrittura e la critica sono da intendersi, quindi, come un'endiadi.
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Melis D. (cur.); Seghi S. (cur.)
CoBrA. Genesi dell'irrazionale
ill., br. Il volume analizza la nascita e l'evoluzione del pensiero CoBrA. Partendo dai primi decenni del XX secolo per ricercare le cause della frattura culturale che porterà alla nascita di questo importante movimento artistico, passando per l'esplosione del gruppo d'avanguardia sperimentale CoBrA e la sua apparente fine nel 1951, fino alla successiva creazione del Movimento Internazionale per una Bauhaus Immaginista e dell'Internazionale Situazionista. Il lavoro di ricerca critica vuole inquadrare il lavoro di questi artisti all'interno del contesto italiano e ligure, ponendo l'accento sui rapporti intercorsi tra questi grandi pittori e le fabbriche ceramiche di Albisola, senza dimenticare i rapporti di collaborazione e amicizia che si crearono con alcune gallerie genovesi. A fine volume vi è un saggio di David Melis riguardo l'uso e l'inserimento della linguaccia in ambito artistico nella seconda metà del '900.
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Berth Édouard
I crimini degli intellettuali
br. L'Affaire Dreyfus, grazie all'impegno di Zola, ha cominciato a dare un peso prima sconosciuto alla figura dell'intellettuale nella vita politica. Ma chi sono questi intellettuali? Da dove vengono? Di cosa vivono? Per lo più di provenienza urbana, e strettamente imparentati con i mercanti e con i politici, anche gli intellettuali, secondo Berth, vendono una merce, una merce politica: le idee. Berth si scaglia contro tutti questi profeti della Ragione, che pretendono di vendere la "Verità una e universale", i "fanatici dell'Unità Assoluta", eredi di un certo hegelismo progressista, pagati dall'élite per imborghesire le masse proletarie e sedarne la carica eversiva. Berth, con questa critica all'intellighenzia borghese, che pretende di parlare in nome di un popolo che non conosce, si cimenta nella critica dello Stato e della sua funzione educatrice. Il suo sindacalismo rivoluzionario vuole ribaltare l'ordine borghese e trovare un equilibrio tra conservazione e rivoluzione. Berth tenta di conciliare il "populismo" di Proudhon con l'aristocrazia dello spirito di Nietzsche, al comunismo di Marx vuole includere l'individualismo stirneriano. Introduzione di Lorenzo Vitelli e con una lettera di Georges Sorel.
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Zanchi Giuliano; Brambilla Giovanna; Fustinoni Damiano
Davide Casari. Operasosta
ill., ril. "Questa brunita scultura/segno, il cui rigore grafico rimbalza nell'interminabile sequenza di stampe che l'hanno preparata, si presenta come oggetto paradossale, inconcludente, inservibile. Una tavola cui resta impossibile sedersi. Una promessa di ospitalità mortificata dalla stessa fonte che la suscita. Un desiderio che mentre si accende contemporaneamente si nega. (G.Z.) Operasosta è anche un invito al visitatore, moderno viandante che interroga la memoria dei luoghi: le lapidi sulle tombe nell'antichità per parlare di sé, per potere, anche se mute, intrecciare un dialogo con il fortuito passante, lo pregavano di una sosta e di un ascolto. È quello che, in fondo, questa mostra chiede, per consegnare al ricordo ciò che le opere sono: un vuoto desideroso d'accoglienza e un silenzio gravido di possibilità. (G.B.) I giorni in cui abbiamo lavorato a San Lupo sono stati guidati da due parole: collocazione e corrispondenza, cioè la ricerca del luogo adatto alle opere scelte, in modo che dialogassero tra loro ed entrassero in relazione con l'Oratorio. Il termine corrispondenza richiama connessioni e legami che possono essere anche lontani". (D.F.) Fotografie di Marco Ronzoni.
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Pellegatta Alessandro
Manfredo Camperio. Storia di un visionario in Africa
br. Esplorazioni, viaggi, avventura, cosmopolitismo. Ma anche politica, patriottismo. Questo libro si focalizza sulla storia delle esplorazioni italiane in Africa, e in particolare sulla figura di Manfredo Camperio, solido uomo dell'Ottocento e patriota appassionato che cresce in un contesto internazionale e rappresenta l'Italia alla cerimonia inaugurale del Canale di Suez (1869). Insieme a Cesare Correnti, presidente della Società Geografica Italiana, Camperio è uno dei principali artefici della svolta "africanista". L'Africa, considerata "una vocazione commerciale italiana", sarà al centro degli interessi di Camperio e della rivista "L'Esploratore" da lui fondata (1877), cui seguirà la nascita della Società d'esplorazione commerciale in Africa (1879). Entrambi saranno strumenti utili a promuovere le prime esplorazioni nel Continente Nero, secondo un modello di "colonialismo commerciale" pacifista, alternativo alle occupazioni militari. Il volume riproduce la storia di quegli anni, lungo un percorso che lascia ai lettori un fascino evocativo del tutto particolare. Le lettere, gli appunti, le relazioni e i diari di viaggio, le gesta degli esploratori italiani in Africa, le loro speranze e le loro tragedie, permettono di penetrare quel mondo apparentemente lontano ma in realtà sempre attuale e prezioso per comprendere le realtà africane e lo "scramble for Africa" tuttora in corso.
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Rocchi Marco
Speroni e grembiuli. L'epopea massonica del West
ill., br. Il West delle nostre fantasie, sviluppato a partire dall'epopea del cinema western e dai soldatini dei nostri giochi d'infanzia, è abitato non solo da cowboy e pellerossa, ma anche da banditi e sceriffi, coloni e cercatori d'oro, guide e predicatori. Non manca nulla in questa cavalcata (è il caso di dirlo) che copre oltre un secolo di storia americana. Vi sono personaggi noti e meno noti, le cui storie sono raccontate come un romanzo. Ma il West non è il solo filo conduttore: l'altro è rappresentato dalla massoneria. Tutti i personaggi di cui si parla nel libro erano infatti liberi muratori. È un libro, questo, che si legge come una raccolta di racconti d'avventura ma che indaga, tra le righe, le ragioni dello strano connubio tra massoneria e Far West.
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Marx Karl
Miseria della filosofia. Risposta alla filosofia della miseria di Proudhon
br. «Il signor Proudhon ha la sventura di essere misconosciuto in Europa in un modo singolare. In Francia egli ha il diritto di essere un cattivo economista perché passa per un buon filosofo tedesco. In Germania ha il diritto di essere un cattivo filosofo, perché passa per uno dei migliori economisti francesi. Noi, nella nostra duplice qualità di tedeschi e di economisti, abbiamo voluto protestare contro questo duplice errore. Il lettore comprenderà come, in tale opera ingrata, siamo stati spesso costretti ad abbandonare la critica di Proudhon per fare quella della filosofia tedesca, e a permetterci alcune osservazioni sull'economia politica in generale.» Prefazione di Karl Marx. "La Miseria della filosofia" del 1847 non è soltanto uno scritto contro Proudhon ma è l'opera nella quale, «per la prima volta, benché soltanto in forma polemica» (Prefazione del '59 a Per la critica dell'economia politica), furono indicati da Marx "i punti decisivi" della concezione materialistica della storia. Prefazione i Friedrich Engels. Introduzione di Nicola Badaloni.
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Storia della moda dal XVIII al XX secolo. Ediz. illustrata
ill., ril. L'abito fa il monaco. L'abbigliamento di una persona, che si tratti di un sari, di un kimono o di un completo da ufficio, è un fattore importante per comprenderne la cultura, la classe sociale, la personalità e perfino il credo religioso. Fondato nel 1978, il Kyoto Costume Institute riconosce l'importanza della moda dal punto di vista sociologico, storico e artistico. In possesso di una delle collezioni più grandi del mondo, il KCI ha accumulato un'ampia gamma di abiti storici, biancheria intima, calzature e accessori di moda che spaziano dal XVIII secolo al giorno d'oggi. Attingendo all'ampia collezione dell'Istituto, Fashion History guida i lettori in un viaggio affascinante attraverso gli ultimi tre secoli di tendenze in fatto di abbigliamento. Grazie alle impeccabili fotografie degli abiti disposti da mani sapienti su manichini realizzati su misura, quest'opera ci mostra l'abbigliamento come "manifestazione essenziale del nostro essere autentico" e la passione per la moda dell'Istituto come una forma d'arte intricata e complessa.
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Kettenmann Andrea
Kahlo. Ediz. inglese
ill., ril. Gli stupefacenti quadri di Frida Kahlo (1907-1954) erano per molti versi l'espressione di un trauma. Nonostante (o proprio a causa di) un gravissimo incidente stradale subìto all'età di 18 anni, una salute cagionevole, un matrimonio turbolento, un aborto spontaneo e la condanna alla sterilità, Frida Kahlo seppe trasformare la propria sofferenza in arte rivoluzionaria. Tanto negli autoritratti realistici quanto in quelli metaforici, Kahlo interroga lo spettatore con uno sguardo torvo e sfrontato, rifiutando il proprio destino di vittima inerte e intrecciando invece le espressioni della propria esperienza in un linguaggio di vita a metà strada fra realismo e surrealismo composto di capelli, radici, vene, viti, viticci e tube di Falloppio. Molte sue opere esplorano anche gli ideali politici comunisti che Kahlo condivideva con il marito Diego Rivera. L'artista ha descritto i propri dipinti come "la cosa più sincera e concreta che potessi fare per esprimere ciò che sentivo dentro e fuori di me". Questo libro presenta il ricco corpus dell'opera di Kahlo per esplorarne l'incessante determinazione come artista e l'importanza come pittrice, icona del femminismo e pioniera della cultura latinoamericana. Nata nel 1985, la serie Basic Art è diventata la collezione di libri d'arte più venduta al mondo. Ogni libro della serie Basic Art di TASCHEN contiene: una cronologia dettagliata riassuntiva della vita e delle opere dell'artista, inserito nel contesto storico e culturale in cui è vissuto una biografia concisa circa 100 illustrazioni con didascalie esplicative
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Guerri Giordano Bruno
D'Annunzio. L'amante guerriero
br. "Amante guerriero" nella seduzione come in letteratura e in politica, Gabriele d'Annunzio fu un uomo che seppe imporre i propri sogni. Discendente di tanti avventurieri italiani, da Casanova a Cagliostro, rivoluzionò la figura dell'intellettuale facendo della sua vita un'opera d'arte e influenzando più generazioni nel gusto e nella visione del mondo. L'Italia del secondo dopoguerra ha cercato in tutti i modi di sbarazzarsi di lui, alternando l'indifferenza alla condanna; e allora riscoprire d'Annunzio significa rivisitare la cultura di un'Italia appena nata, con i suoi fermenti, le sue aspirazioni, le sue contraddizioni, un'Italia di cui fu un campione smisurato. In questo saggio dai ritmi narrativi, Giordano Bruno Guerri svela un personaggio restituito al suo pensiero e alla sua arte, oltre che al suo tempo. Racconta nel dettaglio anche l'amante instancabile, rendendo omaggio a quelle donne, ispiratrici e compagne più o meno folli e coraggiose, che lo amarono sacrificandogli tutto, alle quali la letteratura italiana resta debitrice.
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Deleuze Gilles
Logica del senso
br. Viene riproposto un testo classico del filosofo francese, apparso nel 1969. Lewis Carroll, gli stoici, Lévi-Strauss, Lacan, Nietzsche, Fitzgerald, Artaud... Attraverso la filosofia, la letteratura, la psicoanalisi, Gilles Deleuze compie una ricognizione acuta e gaia tra i paradossi che formano la teoria del senso e le varie celebrazioni delle nozze tra il linguaggio e l'inconscio. Non ci si sbarazza dei paradossi dicendo che sono più degni di Carroll che non della logica: bisognerebbe essere troppo "semplici" - afferma Deleuze - per credere che il pensiero sia un atto semplice, chiaro a se stesso, che non pone in gioco tutte le potenze dell'inconscio e del non senso dell'inconscio.
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Contini Gianfranco
Letteratura dell'Italia unita 1861-1968
br. Il bilancio di un secolo della nostra letteratura nelle pagine di uno dei maggiori critici del Novecento. Dal Futurismo all'Ermetismo, da Pascoli a Montale, Contini imbastisce un canone della cultura italiana più recente, annoverando al suo interno non solo poeti e narratori, ma anche scrittori di prosa scientifica, critica e politica, nonché i movimenti collettivi italiani e stranieri che hanno contribuito a tracciarne le rotte poetiche. Introduzione di Cesare Segre.
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Benjamin Walter; Schiavoni G. (cur.)
L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica e altri saggi sui media
ill., br. Tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento il progresso scientifico e tecnologico modificò radicalmente la vita quotidiana dei popoli occidentali. L'arte, naturalmente, non poteva non essere coinvolta in simile cambiamento. Il critico berlinese Walter Benjamin fu tra i primi e più acuti indagatori di tale fenomeno. Nei suoi saggi il filosofo intravede e teorizza la nuova funzione e la nuova natura dell'opera d'arte, che da capolavoro dal valore puramente estetico avvolto da un'aura quasi magica, grazie ai nuovi media tecnologici, capaci di diffonderla indefinitamente su scala planetaria, assume un ruolo politico e sociale, come già stava emergendo nella fotografia, nei film di Ejzenstejn e Chaplin e come si preparava a fare la radio. Nell'introduzione Giulio Schiavoni, autore della limpida traduzione, guida il lettore nel percorso critico e ideologico dell'autore.
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Colarizi Simona
Storia del Novecento italiano. Cent'anni di entusiasmo, di paure, di speranza
brossura Cent'anni di storia italiana, la storia di un popolo che alle soglie del Novecento non era ancora nazione e che nel 1861, raggiunta l'unità politica, non aveva ancora sanato le profonde divisioni economiche, sociali e culturali. Questo libro narra le tappe del difficile percorso per conquistare una piena cittadinanza: dai primi passi verso la democrazia nell'Italia liberale alla dittatura fascista, dalla costituzione della Repubblica democratica fino a oggi, passando per due conflitti mondiali, una guerra civile e quasi mezzo secolo di guerra fredda.
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Bentham Jeremy; Foucault M. (cur.); Perrot M. (cur.)
Panopticon ovvero la casa d'ispezione
br. "Panopticon, come dice il nome, è il progetto di un carcere super-razionale fondato sulla perfetta e continua visibilità dei detenuti da parte di un unico sorvegliante centrale che può vederli grazie a una struttura architettonica circolare. L'occhio del sorvegliante diventa quasi la presenza tangibile dell'imperativo morale al quale nessuno deve mai sottrarsi. Bentham elaborò questo progetto negli anni della rivoluzione francese, dei cui principi egli era un fervido ammiratore. Il suo Panopticon, tuttavia, è ormai assurto a emblema di quella capillarizzazione del potere, del controllo, della disciplina, che sembra il destino della moderna società razionalmente organizzata". (Gianni Vattimo)
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Colaiacono Paola
L'eleganza faziosa. Pasolini e l'abito maschile. Ediz. illustrata
ill., br. Con l'aggettivo "fazioso" il lessico di Pier Paolo Pasolini ha un conto aperto: faziosa è l'allegria che a tratti imbanalisce le fisionomie dei suoi ragazzi di vita, così come la sporcizia che le dissecca; faziosa è la passività con la quale i giovani assorbono i nuovi modelli di vita imposti dal capitalismo, così come l'aria tronfia dei borghesi agiati. Ma "faziose" sono anche, e soprattutto, le sciarpette "corrotte", e immancabilmente "rosse", annodate attorno al collo dei ragazzetti, bambini quasi, che, assorti in una loro ricerca esistenziale, sono visti fare la spola tra Trastevere e le borgate romane degli anni Cinquanta. Il dandismo popolare della "Roma yankee" resterà anche nei decenni successivi, e più che mai in "Petrolio", la sorgente della "disperata" quanto tragica vitalità della scrittura pasoliniana. Con esiti paralleli a quelli cinematografici, ma da essi indipendenti, l'indumento - e qui il posto d'onore è occupato dai jeans, o "calzoni americani" - plasma il corpo del ragazzo di vita e ne è a sua volta plasmato. Lo convenzionalizza, e ne è a sua volta convenzionalizzato. Si apre un dialogo, nel quale interlocutore implicito è il teddy boy dell'Europa borghese di antica industrializzazione.
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Klinkhammer Lutz
L'occupazione tedesca in Italia. 1943-1945
br. Il lungo periodo in cui la Germania agì sul nostro territorio da potenza occupante - dal settembre 1943 all'aprile 1945 - lasciò una spaventosa contabilità di vittime: le cifre ufficiali, sottostimate, parlano di 200.000 morti, di cui almeno 120.000 civili, più di 7000 ebrei avviati ai campi di sterminio e circa 700.000 soldati deportati e costretti al lavoro schiavo nell'industria tedesca degli armamenti. Ma quale fu il sistema di occupazione messo in atto? Sui meccanismi specifici del dominio tedesco si concentra la ricostruzione di Lutz Klinkhammer, che sovverte l'immagine di un potere monolitico. La paradossale condizione di "alleato occupato" in cui si trovò l'Italia le permise di conservare pro forma lo status di Stato sovrano. L'autonomia formale della Repubblica di Salò e il ruolo che assunse nella politica di occupazione sono analizzati da Klinkhammer all'interno di un quadro "policratico" di rivalità e concorrenza tra dicasteri e organi decisionali tedeschi, che riproduceva dinamiche interne al Terzo Reich.
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Newman John Henry; Marchetto M. (cur.)
Scritti filosofici. Testo inglese a fronte
ril. Il libro raccoglie due opere filosofiche ("Sermoni Universitari" e "Grammatica dell'assenso") e il "Quaderno filosofico" (tradotto per la prima volta in Italia) di John Henry Newman (1801-1890), sacerdote prima della Chiesa anglicana, poi della Chiesa cattolica, della quale diventerà cardinale. Il tema centrale consiste nel rapporto tra fede e ragione; in particolare nella questione delle ragioni della fede: perché credere in Dio? In base a che cosa si dà il proprio assenso ai principi e ai dogmi della religione? Che cosa rende il credente certo di ciò che crede? L'approccio di Newman anticipa elementi della fenomenologia, dell'ermeneutica o della filosofia analitica, e aspetti della riflessione di Papa Giovanni Paolo II.
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Franzone Marco; Patrone Gerolamo
La pineta di Arenzano. Architettura e paesaggio. Storia di un'utopia mancata. Ediz. illustrata
ill., br. A metà degli anni cinquanta, in un frammento di costa ancora incontaminato a ponente di Genova, cinque tra i principali architetti italiani sperimentano liberamente sul tema di un'esclusiva gated community per la vacanza. Nella Pineta di Arenzano sorgono così ville, alberghi, condomini e parti comuni per la vita sociale dove Luigi Caccia Dominioni, Ignazio Gardella, Vico Magistretti, Gio Ponti e Marco Zanuso portano la migliore creatività a confronto con i temi della ricerca architettonica del tempo. Una vicenda nata in un contesto privato fuori dai vincoli delle leggi sull'edilizia a dimostrare come anche la sola alta qualità della progettazione consenta di ottenere risultati di grande pregio architettonico fino a quando non venga sopraffatta dalle leggi della speculazione.
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Lacarbonara Roberto; Teofilo Giuseppe
Super. Pino Pascali e il sogno americano
ill., br. "Superman", "supermarket", "superstar", "super power". L'affermazione dell'immaginario americano, all'indomani della seconda guerra mondiale, si misura con l'ostentazione di un'egemonica superiorità, non solo economica e politica, ma anche e soprattutto culturale. Nel bozzetto "Super" dei primi anni sessanta, Pino Pascali, da sempre affascinato dall'immaginario pop statunitense - specie nei ripetuti e dichiarati omaggi a Jasper Johns - sembra tracciare i segni distintivi della cultura visuale americana, anticipando molti dei processi della progressiva influenza postcoloniale in tutto l'Occidente. Questo volume racconta le vicende di quel bozzetto a pastello, oggetto di un attento restauro, e ne offre una riattualizzazione in grado di ricostruire il problematico "sogno americano" preconizzato dallo stesso Pascali: ne deriva una narrazione allegorica che tiene insieme il dollaro e i simboli della democrazia americana, 10 zio Sam di "I Want You" e quello evocato da Bob Dylan, 11 western e le armi, la Coca-Cola e la pubblicità, la letteratura di Foster Wallace, il jazz di Billie Holiday, il teatro dei Living Theatre e l'immaginario cinematografico, fino a raccordare, con ironica preveggenza, la parabola del potere federale da Abraham Lincoln a Donald J. Trump. Postfazione di Francesco Paolo Sisto.
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Searle John R.; Di Lucia P. (cur.)
Creare il mondo sociale. La struttura della civiltà umana
br. Stato, governo, denaro, mercato, tasse, contratti (da quelli d'affitto a quelli di matrimonio), ma anche cocktail party, partite di calcio, vacanze organizzate o associazioni per la difesa della birra ben mesciuta: di questo e altro è fatta la realtà in cui ci troviamo a vivere. Nessuno dubita della natura oggettiva di tali fenomeni sociali. Tuttavia, essi esistono solo perché pensiamo che esistano e perché collettivamente riconosciamo a oggetti o persone uno statuto che li abilita a svolgere funzioni altrimenti impossibili. Su questo paradosso poggia il nostro mondo sociale, la cui costruzione rappresenta uno dei compiti più affascinanti per il pensiero e per l'azione. Con la consueta chiarezza John R. Searle affronta i temi chiave dell'ontologia sociale, nell'ambizioso intento di dar vita a una filosofia nuova, libera da ogni vincolo accademico e all'altezza delle sfide con cui la nostra società sarà costretta a confrontarsi nel prossimo futuro.
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Rataszer-Rotem Simcha
La Shoah in me. Memorie di un combattente del ghetto di Varsavia
brossura Aprile 1943: gli ebrei del ghetto di Varsavia insorgono contro l'occupante nazista. Quest'impresa, gloriosa quanto tragica, viene raccontata da Simcha Rotam, membro appena diciannovenne della Resistenza ebraica. L'autore, soprannominato Kazik dai compagni, ci porta tra le rovine di Varsavia ci racconta con lucida emozione le vicende umane di uno dei più atroci episodi dell'Olocausto. La scrittura agile e immediata lascia trasparire il dolore dei ricordi e regala al mondo l'irrinunciabile testimonianza di riscatto e orgoglio dell'ultimo dei combattenti ancora in vita del ghetto di Varsavia.
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Erik Satie. L'idea non ha bisogno dell'arte
ill., br. Apparentemente relegata a un ruolo secondario sulla scena musicale dominata da Debussy, Ravel e Stravinskij, la figura di Satie non smette di incuriosire gli appassionati e interessare gli studiosi per la sua originalità. Questo libro si propone di presentare il musicista in tutta la sua complessità, grazie a un'ampia raccolta di articoli e saggi monografici che trattano il suo rapporto con gli altri compositori del tempo, il suo ruolo di precursore dell'avanguardia europea nel primo Novecento e le sue amicizie con Bràncusi, Debussy, Picabia e Jean Cocteau che affermò: "Se qualcuno mi interrogasse sulla nostra epoca, io risponderei senza esitazione che i più grandi sono Debussy e Stravinskij e subito dopo aggiungerei: ma Satie è unico".
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Gentile Emilio
Ascesa e declino dell'Europa nel mondo. 1898-1918
ill., ril. Ci fu un tempo in cui l'Europa era il centro del mondo. La sua supremazia si estendeva su tutto il pianeta, in ogni campo del sapere e dell'agire. Accadeva cento anni fa, all'apice di un'ascesa iniziata quattro secoli prima, con la scoperta del Nuovo Mondo e la circumnavigazione dei continenti da parte di intrepidi navigatori. All'inizio del Novecento la guerra appariva un rischio evitabile con la diplomazia, dopo oltre quarant'anni di pace e di progresso che sembravano destinati a durare e a diffondersi nel mondo. Improvvisamente, con la Grande Guerra, l'ottimismo crollò e l'Europa mondiale naufragò nella tempesta che essa stessa aveva scatenato. Con verve narrativa e affascinante erudizione, Emilio Gentile ricostruisce l'apogeo dell'Europa e il ruolo di vero e proprio laboratorio che l'Italia giocò in quegli anni: il nostro fu uno dei paesi in cui si manifestarono i primi segnali della crisi di un intero continente e i sintomi del crepuscolo di una civiltà di cui ancora oggi, a distanza di un secolo esatto, viviamo le conseguenze. Ricostruire quel che accadde in quella stagione può aiutare a comprendere quel che succede oggi nel mondo del terzo millennio, in un momento in cui l'Europa, sempre più indecisa, rischia di scivolare verso una definitiva e pericolosa marginalità.
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Nastri Giuseppe Giacomo
Dizionario storico filosofico religioso
br. Il presente Dizionario storico filosofico religioso viola la convenzione post-moderna e post-metafisica "che vieta di fare determinate domande". Questo libro è destinato alle persone disposte a valutare il senso, oltre che l'impiego, della libertà; portate a discutere i limiti della scienza e dello stesso universo; interessate ad interrogarsi su ciò che, alla fine, 'rimane' della nostra vita; desiderose di confrontare il cristianesimo tanto con le altre religioni quanto con le differenti forme dell'agnosticismo ormai prevalente nel mondo occidentale.
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Minazzi F. (cur.)
La moralità come prassi. Carteggio Ludovico Geymonat-Antonio Giolitti 1941-1965
br. Il carteggio tra Ludovico Geymonat ed Antonio Giolitti (1941-1965) qui pubblicato, a cura dell'ultimo allievo di Geymonat, Fabio Minazzi, comprende 32 lettere di Geymonat e 14 di Giolitti, che si intrecciano con altre 5 lettere di Virginia Lavagna Geymonat, unitamente ad alcune postille di Elena d'Amico Giolitti e di Virginia, nonché ad altri interessanti documenti (una lettera di Geymonat a Mario Spinella, un'altra lettera di Geymonat indirizzata, congiuntamente, a Giolitti e Lucio Lombardo Radice, senza trascurare la lettera di dimissioni dal Pci di Giolitti, indirizzata alla Federazione comunista di Cuneo). Formalmente questo carteggio risulta essere dunque parziale e doppiamente unidirezionale, perché prima figurano tutte le lettere di Geymonat a Giolitti, scritte dal 1941 al 1947, cui poi seguono, in modo altrettanto unidirezionale, tutte le lettere di Giolitti a Geymonat, realizzate tra il 1954 e il 1965. Da questo quadro, intrinsecamente unidirezionale, emerge, tuttavia, con grande precisione, il suo esatto significato e il suo valore, soprattutto grazie all'ampio saggio introduttivo di Minazzi (La moralità come prassi) e al suo puntuale apparato di commento analitico alle lettere, che documenta e illustra, con chiarezza, la profonda moralità civile e culturale della straordinaria azione intrapresa e sempre perseguita da Geymonat e Giolitti a partire dalla loro coraggiosa e fondativa partecipazione partigiana alla lotta di Liberazione. Proprio la moralità costitutiva di questi due diversi uomini spiega, del resto, anche la loro opera, perché entrambi hanno sempre operato - complessivamente, ma del tutto autonomamente - per attuare, concretamente ed effettivamente, quella profonda «riforma intellettuale e morale del Paese» già auspicata da Antonio Gramsci. Ma, appunto, lo hanno fatto perseguendo sempre due diverse ed autonome strade di impegno: Geymonat quella del rinnovamento della cultura filosofica e Giolitti quella del rinnovamento dell'azione politica. I risultati che entrambi hanno conseguito - certamente e indubbiamente preziosi e rilevanti, ma anche alquanto parziali, frammentari e non completi - non sono, naturalmente, all'altezza delle loro migliori speranze ed anche delle loro stesse, più profonde, idealità ed aspettative. Tuttavia, proprio la moralità civile della loro tenace e coraggiosa azione aiuta, ancor oggi, a perseguire proprio quel loro fondamentale progetto di profondo rinnovamento intellettuale e morale del nostro Paese che si configura, sempre più, come un'autentica conditio sine qua non per il nostro stesso prossimo ed immediato futuro planetario e globale. Per quale ragione? Perché, per dirla con Kant, la loro opera «dimostra un carattere morale fondamentale che fa non solo sperare nel progresso verso il meglio, ma costituisce già di per sé un tal progresso nella misura in cui esso può essere attualmente raggiunto».
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Arendt Hannah
Sulla rivoluzione
br. Nell'opera di Hannah Arendt, "Sulla rivoluzione" occupa una posizione centrale, insieme riflessione teorica ed esperienza morale della sua piena maturità. In questo libro, confluiscono i motivi fondamentali della sua ricerca e appare in tutto il suo significato l'idea alla quale è rimasta fedele tutta la vita, secondo cui la sola ragion d'essere della politica è la libertà, e suo compito è produrre situazioni che ne allarghino gli spazi, cioè produrre istituzioni e corpi politici "che garantiscano lo spazio entro cui la libertà può manifestarsi"; la politica fallisce invece allorquando per scelta o costrizione sia portata a deviare da questa strada. Di qui il giudizio sul sostanziale fallimento delle due rivoluzioni francese e russa e sulla sostanziale riuscita della rivoluzione americana, la prima delle rivoluzioni moderne. Il senso profondo del libro sta nella coraggiosa rivendicazione dell'autonomia della politica (e, in polemica con Marx, del primato del pensiero), nel suo martellante richiamo alla responsabilizzazione individuale e alla socializzazione, ma istituzionalizzata, del potere, spinta fin quasi a toccare i confini di un antistatalismo libertario, nella perseveranza a individuare e combattere il mito ricorrente della violenza, la cui inevitabile conclusione è stata ogni volta il terrore, la deviazione e la fine della rivoluzione, la disfatta in primo luogo degli ideali in nome dei quali era stata iniziata.
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Mati Susanna
Friedrich Nietzsche. Tentativo di labirinto
br. Avrebbe mai potuto Friedrich Nietzsche, il filosofo più influente nella contemporaneità, fare un'altra filosofia? Il Nietzsche dei manuali viene improvvidamente riassunto in formule, come se il superuomo, la volontà di potenza e l'eterno ritorno fossero concetti inequivocabili. In realtà il senso di quelle formule, esposto alle più diverse interpretazioni, rimane tutt'altro che trasparente e profondamente enigmatico. Contro il Nietzsche citato a vanvera, pronto a sostenere qualunque tesi, questo libro si domanda: e se invece Nietzsche non sostenesse alcuna tesi? Se il suo pensiero fosse per l'appunto l'esempio di un pensiero sperimentante, antidogmatico, antifanatico? E se ciò fosse dovuto innanzitutto al tratto estetico che lo caratterizza? L'ipotesi sconcertante e liberatoria che propone Susanna Mati, dunque, è che si debba congedare l'immagine del Nietzsche pensatore oracolare e soprattutto dottrinale. Infatti la filosofia intesa in questo senso, cioè come quell'antica forma di aspirazione al sapere connotata da un rapporto di possesso con la verità, è finita. Perciò l'opera di Nietzsche mira piuttosto a produrre un effetto estetico, come lo definisce Susanna Mati, quasi fosse una sorta di operazione artistica svolta sull'intero corpo della filosofia occidentale, qualcosa che chiede di essere attraversato e lasciato alle spalle, concludendosi in un grande, definitivo naufragio. Un libro strutturato secondo la forma del labirinto, che si confronta con i molteplici volti del grande filosofo, perché essere nietzschiani oggi significa smascherare anche il maestro che ci ha insegnato le virtù psicologiche dello smascheramento.
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Painter George D.
Marcel Proust
br. "Ho fatto del mio meglio per scrivere una biografia definitiva," afferma Painter, "il racconto completo, fedele e circostanziato della vita di Proust, senza inventare il minimo dettaglio; anche quando ho descritto le condizioni atmosferiche di una particolare giornata o l'espressione di un viso in questo o quel momento, l'ho fatto in base a testimonianze attendibili." Painter ci restituisce così la realtà nel suo divenire stesso, nei suoi mille frammenti che vanno poi a ricomporsi nelle dimensioni temporali della "Recherche".
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Foot John
La «Repubblica dei matti». Franco Basaglia e la psichiatria radicale in Italia, 1961-1978
br. Nel 1961 Franco Basaglia assume la direzione del manicomio di Gorizia; nel 1978 la legge 180 decreta la chiusura definitiva dei manicomi in Italia. La battaglia per la riforma radicale dell'assistenza psichiatrica fu innescata dal rifiuto di pochi medici e amministratori locali di avallare gli orrori di una realtà spesso paragonata ai lager nazisti. Dal lavoro concreto per l'umanizzazione di un istituto meramente repressivo nasce una riflessione culturale e politica di vasta portata sui meccanismi dell'esclusione sociale e sull'idea stessa della malattia mentale. Nel clima febbrile degli "anni delle riforme" e del Sessantotto, libri come "Che cos'è la psichiatria?" e "L'istituzione negata" consegnano al Movimento, la realtà della lotta anti-istituzionale sul campo, mentre documentari televisivi come "I giardini di Abele" di Sergio Zavoli contribuiscono alla diffusione di una nuova sensibilità nell'opinione pubblica. Conclusa l'esperienza pionieristica di Gorizia, gli psichiatri radicali incontreranno a Trieste, Parma, Perugia, Reggio Emilia, Arezzo e in tante altre città italiane una nuova generazione di amministratori capaci di rischiare per le proprie convinzioni. John Foot ricostruisce questa complessa vicenda con appassionato rigore storico, documentando non solo i successi e i fallimenti ma anche le feroci controversie (esterne e interne) che inevitabilmente l'accompagnarono. E che ancora non si sono spente.
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Emiliani Vittorio
Il furore e il silenzio. Vite di Gioachino Rossini
ill., br. Rossini fu un grande musicista del XIX secolo, che a vent'anni era già ricercato e famoso. Il "cigno di Pesaro" ha continuato ad attirare l'interesse dei lettori di pari passo con la grande popolarità a teatro delle sue opere, dal "Barbiere di Siviglia" alla "Cenerentola, al "Guglielmo Tell". Negli ultimi anni la Fondazione Rossini e il "Rossini Opera Festival" pesarese hanno inaugurato una nuova stagione di attenzione e di studio su Rossini, di cui la biografia di Emiliani raccoglie i frutti. Seguendo con minuzia le vicende rossiniane, Emiliani compone un quadro vivace e affollato, pieno di dettagli sconosciuti, in cui tratteggia la vita del compositore nel più largo contesto storico e culturale che si trovò ad attraversare.
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Bellabarba Marco
L'impero asburgico
br. A inizio Ottocento l'impero d'Austria è la più affascinante organizzazione pluralistica del vecchio continente, un coacervo di territori e di popoli, tedeschi, ungheresi, polacchi, italiani, che occupa il cuore dell'Europa. Ma con la rivoluzione del 1848-49 inizia per Vienna la sfida con il modello vincente del resto d'Europa, quello nazionale: l'impero poco a poco la perderà. Nella seconda parte del secolo, un clima politico avvelenato dalle sconfitte militari con Italia e Germania esaspera i conflitti fra grandi e piccole nazionalità, ma anche all'interno di ogni gruppo nazionale. La Prima guerra mondiale sarà solo l'ultima pagina, la più tragica, di questi conflitti.
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Cambiano G. (cur.); Fonnesu L. (cur.); Mori M. (cur.)
Storia della filosofia occidentale. Vol. 3: Dalla rivoluzione scientifica all'Illuminismo
br. Nei due secoli che vanno dalle grandi scoperte scientìfiche di Keplero, Galileo e Newton alla piena maturità della cultura illuministica si delinea il profilo del pensiero moderno in Europa. Sono anni scanditi da figure destinate a segnare il corso della filosofia occidentale: Cartesio, Hobbes, Locke, Spinoza, Leibniz, Vico, Rousseau e Hume.
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Dworkin Ronald
Religione senza Dio
br. In un'epoca in cui la religione è tornata a influire fortemente sulle scelte morali e politiche, è possibile pensare a un sentimento religioso staccato dalla fede in questo o quel dio? Diversamente da quanto predicano fedeli dottrinari e atei zelanti, siamo tutti credenti, se credere significa coltivare l'ansia e la meraviglia della scoperta. Per Dworkin, come per Einstein, nella religione si esprime infatti il senso del mistero, del bello e del sublime che ci pervade di fronte all'universo. Né riscossa dogmatica né intransigenza razionalistica: ciò che queste pagine contengono è un'idea di divino come dimensione della ricerca umana, e come senso di infinito che trae nutrimento dalla conoscenza. Presentazione di Salvatore Veca.
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Lanzmann Claude
La lepre della Patagonia
ril. Claude Lanzmann ha vissuto ben più di una vita. Partigiano contro il nazismo a diciassette anni, docente nella Berlino del dopoguerra, negli anni Cinquanta si trova al centro dell'elite intellettuale parigina conquistando l'amicizia di Sartre. Poi la direzione di "Les Temps Modernes", l'impegno anticolonialista, i viaggi e i reportage, la battaglia per Israele, la svolta cinematografica di sceneggiatore e regista. Una storia personale che è lo specchio di un secolo di rivoluzioni si snoda in queste pagine con passo romanzesco, tra metamorfosi personali e collettive, assecondando il flusso delle emozioni e rincorrendo le assonanze impreviste di una memoria tumultuosa e appassionata. E nel mosaico di ritratti e aneddoti - ilari, commoventi, entusiasmanti, erotici, angosciosi, intensi - spicca il filo rosso che è la missione di una vita: la testimonianza dell'Olocausto, perseguita negli undici anni dedicati al capolavoro cinematografico Shoah; e il segno lasciato dall'angoscia di non poter dare voce a ciò che non è rappresentabile.
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Pagliarani Elio
Pro-memoria a Liarosa (1979-2009)
br. "Se un'autobiografia è la biografia dell'Io, questa di Pagliarani è l'autobiografia del Noi, di tutti quelli che come noi avevano attraversato gli anni Trenta e Quaranta, con quanto essi comportano: il fascismo, la povertà, lo sfruttamento, guerre coloniali, guerra civile spagnola, la Seconda Guerra Mondiale, la Resistenza. Un'autobiografia "collettiva" che egli ha trovato il suo bel modo di rendere singolare in virtù di uno stile piano, nitido e scorrevole come non è mai stata la sua scrittura di poeta, che notoriamente scarta dal percorso, interrompe il discorso, scende nel parlato e spicca il volo verso il concetto arduo da mettere in musica moderna. Se il linguaggio è il territorio oscuro nel quale prima o poi lo scrittore incontrerà la propria vicenda, ebbene Pagliarani è arrivato in tempo all'appuntamento che la storia e lui stesso si sono dati. Il successo che ora lo pone ai vertici della poesia contemporanea è solo la prova che egli ha detto al suo tempo la verità. Perché è questo il bello della letteratura: avere narrato un'avventura che solo più tardi i lettori capiscono d'aver condiviso. E la veridicità dei fatti è premessa e promessa di verità che non potrà essere smentita." (dalla prefazione di Walter Pedullà)
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Ossola Carlo
Ungaretti, poeta
br. «Sono un frutto/ d'innumerevoli contrasti d'innesti». Così si definisce Giuseppe Ungaretti nella poesia "Italia", manifesto del "Porto Sepolto", 1916. Tale l'origine, e pari il destino: nato ad Alessandria d'Egitto nel 1888 da genitori lucchesi emigrati al momento delle opere di scavo del canale di Suez; studente a Parigi, alla Sorbona e al Collège de France, nel crogiolo delle avanguardie e della lezione di Henri Bergson; soldato e poeta sul fronte del Carso (1915-1918), e poi in Francia e nuovamente in Italia, indi in Brasile (1936-1942), e infine per sempre a Roma. In questo libro Carlo Ossola presenta ai lettori del XXI secolo l'opera poetica di un autore che è stato un classico del Novecento europeo e la consegna alle nuove generazioni. Il volume abbraccia l'intero arco della creazione letteraria di Ungaretti, ricostruendo la lezione dei classici - soprattutto Petrarca, Racine, Shakespeare -, ripercorrendo l'attività di traduttore e i rapporti con i contemporanei, da Saint-John Perse a Henri Michaux, da Murilo Mendes a Francis Ponge. Di Ungaretti richiama infine il «ruolo essenziale che svolge nella poesia del Novecento italiano, quello di aver fatto - come pochi altri artisti del xx secolo - della propria poesia crogiolo e specchio delle tradizioni europee, e dell'Europa una sola patria di arti e civiltà».
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