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Malknecht Ludovica
Il rischio dell'identità. Etica e comunicazione nella web society
br. Le interdipendenze del sistema globale e la Rete come sua espressione e strumento espongono il soggetto a un overload simbolico e informativo che, a fronte della crisi dei legami tradizionali, destabilizza le sicurezze e incrementa la domanda di identità. La capacità del Web di favorire autonarrazioni e autorappresentazioni individuali e collettive orienta la fruizione dei media in questa direzione. Priva del supporto di un'adeguata mediazione sociale e culturale, la costruzione dell'identità alimenta così l'autoreferenzialità di un soggetto che produce, riceve o gestisce informazione senza estendere l'esperienza "al di là del proprio sé", non riuscendo pertanto a sfruttare il potenziale conoscitivo e relazionale dei nuovi media. I modelli interpretativi del pensiero critico della società di massa ritornano attuali in questo contesto, indicando la crisi della soggettività nell'età tecnocratica come un problema allo stesso tempo etico e antropologico, che esige il ricorso a operazioni di tipo cognitivo e conoscitivo per riattivare nei soggetti la capacità di elaborare e di gestire l'esperienza condizionata dalla fruizione mediale. Con questa finalità, le pratiche narrative e l'esperienza artistica sono qui assunte come paradigmi alternativi al paradigma informazionale.
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Minazzi F. (cur.)
Filosofi antifascisti. Gli interventi del Congresso milanese della Società Filosofica Italiana sospeso dal Regime nel 1926
ill., br. Nel presente volume si pubblicano, per la prima volta, dopo novant'anni, gli atti del VI Congresso SFI di filosofia di Milano del 1926, unitamente alla rassegna stampa degli articoli giornalistici apparsi allora. In genere i convegni passano, ma gli atti restano. In questo caso è successo esattamente l'inverso, giacché gli atti non furono mai pubblicati, ma la memoria di questo simposio è rimasta indelebile nella storia civile e culturale (italiana ed internazionale). Il simposio, avviatosi sotto l'occhiuto controllo della polizia fascista, fu infatti improvvisamente chiuso d'autorità, per un intervento diretto del potere politico, che non tollerava la sua natura antifascista. Grazie a Piero Martinetti, uno dei principali filosofi d'inizio Novecento ed anche una delle più forti personalità morali dell'antifascismo del Nord d'Italia, il simposio fu organizzato in modo affatto libero e indipendente. Martinetti invitò così Adelchi Baratono, Giuseppe Antonio Borgese, Ernesto Buonaiuti, Benedetto Croce, Francesco De Sarlo, Giuseppe Tarozzi, Giuseppe Rensi e l'allora presidente della SFI Bernardino Varisco (l'unico schierato col fascismo). In questo spirito il Congresso ha rappresentato una sfida aperta al regime fascista e al diffuso clerico-fascismo, nonché un momento di pubblica, clamorosa e civile protesta contro la dittatura che stava allora fascistizzando l'Italia, giovandosi anche della cortese intercessione di eloquenti legni fascisti (la cd. «filosofia del manganello») e dell'acquiescenza, corresponsabile, dei più. «La dimostrazioncella antifascista del Congresso - scrisse allora Gentile - viene da uomini che nella presente vita italiana non hanno nessunissima importanza: non sanno nemmeno che cosa il Fascismo voglia, e in che consista. Guardano a questo o a quel fascista, e fanno piccole questioni di persone. Miserie». Questo giudizio (fascista) era, tuttavia, profondamente sbagliato. Non solo perché grazie a questo simposio la "scuola di Milano" ha scritto una delle sue pagine civili più importanti e significative. Ma anche perché proprio da queste presunte "miserie" - per dirla con Ignazio Silone - «il seme sotto la neve» stava lentamente germogliando per mettere quelle radici il cui frutto migliore saranno la Resistenza e la guerra partigiana di Liberazione.
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Cusano N. (cur.)
La filosofia futura (2016). Vol. 6
br.
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Borutti Silvana
Nodi della verità. Concetti e strumenti per le scienze umane
br. Il libro raccoglie alcuni tra i più significativi saggi scritti da Silvana Borutti attorno ai temi della riflessione epistemologica sulle scienze umane. Diviso in due parti, il volume affronta i temi della verità e del suo nesso con il linguaggio, dell'oggettivazione, della rappresentazione e dell'irrappresentabile, per poi dedicarsi ad alcuni tra i più rilevanti problemi teorici della riflessione antropologica, storiografica e psicoanalitica, come la relazione con l'alterità, la scrittura, il rapporto tra immagini e concetti, l'assenza e il suo effetto di realtà.
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Scappini Alessandra
Il paesaggio totemico tra reale e immaginario. Nell'universo femminile di Leonora Carrington, Leonor Fini, Kay Sage, Dorothea Tanning, Remedios Varo
br. Il presente studio ripercorre gli itinerari creativi di cinque artiste-scrittrici, Leonora Carrington, Leonor Fini, Kay Sage, Dorothea Tanning, Remedios Varo, che si sono avvicinate all'entourage dell'avanguardia surrealista quasi al termine degli anni Trenta del novecento, nel tentativo di indagare una serie di tematiche comuni per impostare un confronto e aprire una serie di links, come in un ipertesto, per una riflessione critica sulla loro esperienza di vita e di ricerca. Nei vari capitoli si alternano questioni e studi di caso relativi a percorsi mirati alla costruzione di se stesse in relazione alla propria identità di donne e di artiste in viaggio, ma primariamente di persone che hanno tracciato un solco nella storia artistica del novecento alimentando, al di là delle suggestioni tratte da esperienze creative coeve, il terreno fertile delle avanguardie. Si caratterizzano per la complessità di un paesaggio dell'immaginario che ricorre a simbologie archetipiche e totemiche, al metamorfismo organico, alla veggenza come eroine cercatrici, al processo alchemico per rinnovarsi ed esprimere il proprio potenziale femminile, come energia per il cambiamento, la natura naturans dell'essere donna, l'humour noir come visione ironica di un mondo composito che campeggia nelle loro opere costituite da un melting pot di elementi che testimonia il loro nomadismo culturale, distinguendosi come personalità significative che hanno condotto la propria sperimentazione con autonomia e originalità nel contesto storico culturale del loro tempo.
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Riva Silvia
Dominique Fourcade: chorégraphies poétiques
br.
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Pirro Maurizio
Piani del moderno. Vita e forme nella letteratura tedesca del «fine secolo»
br. Sulla relazione tra l'ambito della vita e quello delle forme estetiche si concentrano alcune delle ambivalenze tipiche della cultura del 'fi ne secolo' in Germania. L'esperienza vissuta viene per lo più intesa come l'espressione elementare di una condizione spirituale ancora primitiva, bisognosa in quanto tale del lavoro di purificazione compiuto dall'arte. Proprio la soggettività dell'esperienza, d'altro canto, è spesso invocata come l'antidoto rispetto ai processi di mediazione e di depersonalizzazione che intridono la società di massa nelle fasi iniziali della sua costituzione. Nell'irripetibilità e nella non riproducibilità di ogni atto individuale si manifesterebbe il residuo ancora percepibile di un orizzonte di totalità destinato a scomparire dai sistemi di rappresentazione della realtà coltivati dal Moderno. L'arte stessa, peraltro, emancipando il vissuto da tutti gli elementi di contingenza, finirebbe per conferirgli una verità di senso più autentica, valorizzando il carattere di formatività implicito nello slancio con cui il soggetto, facendo esperienza del mondo, riformula continuamente le condizioni della sua rappresentabilità. I saggi raccolti in questo volume provano a seguire il fi lo di queste contraddizioni in otto scrittori di lingua tedesca a cavallo tra Otto e Novecento.
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Costantini Filippo
Pensare l'infinito. Filosofia e matematica dell'infinito in Bernard Bolzano e Georg Cantor
br. Che cos'è un insieme? Esistono insiemi infiniti? È possibile contare l'infinito e condurre con esso operazioni matematiche? Qual è il significato dei paradossi logici che scossero i fondamenti della riflessione filosofica sulla matematica? Il libro tenta di rispondere a queste (e altre) domande tramite una dettagliata analisi della teoria degli insiemi: a partire da Bernard Bolzano, colui che per primo introdusse il termine "insieme" in matematica, fino a Georg Cantor, riconosciuto unanimemente come il padre della teoria. Un capitolo è poi dedicato alla svolta assiomatica di inizio Novecento. Limitando all'essenziale la parte tecnica, ci si soffermerà sui presupposti filosofici della teoria, per mostrare come le grandi idee matematiche siano strettamente intrecciate a quelle filosofiche. Si discuteranno poi i paradossi logici che affliggono la teoria ingenua degli insiemi, evidenziando quanto una riflessione adeguata su di essi sia non solo necessaria nel dibattito contemporaneo in ambito logico-matematico, ma sia fruttuosa anche per chiarire aspetti essenziali del linguaggio ordinario.
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Benussi; Berti
«Non date retta a me». Etiche letterarie tra paradigma e paradosso
brossura «Non date retta a me». Bisognerà poi dar credito al diktat che la letteratura sembra ripetere al pubblico che a essa si rivolge cercandovi risposta e conforto ai propri affanni esistenziali e socioculturali? Certo l'esortazione è a prestare orecchio, perché l'inclinazione della letteratura a "istruire" i lettori comporta la trasmissione di valori ritenuti essenziali per un progetto di felicità condivisa. Ma al contempo essa mette in discussione ogni possibile normatività di tali valori, suggerendo di diffidare del messaggio letterario quando esso appaia troppo facile, quando il dialogo diventi monologo e non piuttosto occasione di esercitare con pazienza e costanza uno spirito critico. Il presente volume dà conto della coesistenza di paradigma e paradosso nella comunicazione letteraria, quali che siano i sistemi simbolici e le strategie narrative su cui si fonda. Accanto a ricognizioni di ampia profondità cronologica, si è dato largo spazio alla contemporaneità, alle sfide che attendono i lettori presenti e futuri, alle problematiche attuali su cui è urgente interrogarsi.
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Di Bernardini G. L. (cur.)
Les Faux-monnayeurs di André Gide
br. Les Faux-monnayeurs (1925) è un romanzo affascinante i cui molteplici significati sono veicolati da una struttura formale complessa. Tale proprietà, per i più pazienti, costituisce un piccolo, godibilissimo tesoro nascosto. La stessa caratteristica, però, rischia di allontanare i lettori meno disponibili a tornare e ritornare sul testo, quasi fino a perdervisi dentro, come invece Gide sembra auspicare nel suo progetto scrittorio. Per accompagnare i lettori nel decodificare adeguatamente Les Faux-monnayeurs, questo volume ricorre a diversi saperi. Una tabella storica sintetizza il quadro generale in cui Gide si è mosso e che ha influenzato il suo pensiero. Una (sintetica) biografia è offerta in quanto fonte primaria della scrittura di un autore spesso considerato, con leggerezza critica, narcisista. Alla ricostruzione della genesi del testo e all'analisi di alcuni elementi più esterni, come il titolo e la dedica, segue infine, una lettura guidata: tutti i capitoli del romanzo sono analizzati in modo puntuale e approfondito, offrendo un commento dettagliato ai diversi momenti - anche e soprattutto quelli più complessi - in cui si articola il testo, sperando, così, di aprire una porta verso l'opera di Gide e, insieme, di suggerire un metodo di lettura.
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Weber L. (cur.)
Edoardo Sanguineti: ritratto in pubblico
br. Non mancava certo, a Edoardo Sanguineti una spiccata vocazione testamentaria, né un'ironica inclinazione a rappresentarsi, da poeta, in una posa loquacemente postuma. Mentre il tempo passa e ci inoltra in una condizione postuma a Sanguineti, il suo profilo di intellettuale si ingigantisce sempre più, e le sue opere continuano a rappresentare un corpus di straordinaria originalità nel panorama del XX secolo. A cinque anni dalla sua scomparsa, la città e l'Università di Bologna gli dedicarono un convegno internazionale di studi, intensamente voluto e organizzato da Niva Lorenzini, i cui atti sono contenuti in questo volume. Erano trascorsi dieci anni dal grande evento bolognese che il convegno evocava fin dal titolo, il "Ritratto del Novecento", maxi-installazione e performance audio-visiva realizzata con la regia di Giuseppe Bertolucci e Luisa Grosso, ma soprattutto immensa opera-testamento e insieme autoritratto di Sanguineti, che coinvolse centinaia di spettatori in cinque memorabili serate. E dunque questo è ancora "un ritratto", e ancora "in pubblico", perché legato al rapporto dell'autore con il teatro, con il cinema, con la voce, la recitazione, con tutto ciò, insomma, che è pubblico, e res publica.
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Tagliaferri Aldo; Portesine Chiara
Emilio Villa e i suoi tempi. Finestre per la monade
br. Nell'opera di Emilio Villa il recupero di forme archetipiche e pre-storiche prende le mosse dall'urgenza di rispondere alle domande della contemporaneità e non dal vezzo di sigillare ermeticamente l'opera d'arte dal contagio dell'attualità ("l'arte se non è moderna non è"). I tre testi raccolti nel presente volume nascono dalla necessità di "aprire" Villa all'esterno, rivelando reti di connessioni eterogenee in cui viene a collocarsi, in forma di dialogo o reazione, l'opera villiana rispetto alla storia e alla società tecnologica. Il primo testo riguarda tracce che la lettura giovanile di Rilke ha lasciato nell'opera villiana; il secondo puntualizza i termini dei rapporti di Villa, negli anni del dopoguerra, con gli artisti americani che divennero i referenti privilegiati di un dialogo convogliato negli Attributi dell'arte odierna; nel terzo si propone di indagare il ruolo e l'attrazione gravitazionale esercitato da Villa su Zanzotto per mostrare come la figura di Villa reagisca produttivamente alla prova dell'intertestualità, inaugurata da quello che Contini considerava il più grande poeta italiano dopo Montale. Da angolazioni e orientamenti critici differenti, e sulla base di una documentazione largamente inedita, i tre testi si prefiggono sinergicamente l'obiettivo di porre l'opera villiana sul piano dell'originalità e della dignità speculativa che le competono.
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Goisis Giuseppe
Dioniso e l'ebbrezza della modernità. Sei saggi su politica e società
br. Questo libro nasce all'intersezione fra una crisi personale, tappa di un itinerario che si cerca di ricostruire, e la ben più vasta crisi della "modernità" filosofico-politica. Si rappresenta una specie di panoramica, tesa ed appassionante, lungo i tornanti accidentati di una "modernità" davvero inquietante e complessa. Non c'è solo, alle origini, il pathos disincantato di Machiavelli, ma anche l'alta profezia del Savonarola e, fra i due poli, scorre il divenire dello Stato, che vive, in maniera cruciale, il dramma del Totalitarismo, con il suo ordine del terrore. Ma si esplora anche l'ebbrezza movimentista, che sembra rivivere l'invasamento antico di Dioniso: le masse e il leader, questa la dialettica continua che anima il libro, sottolineando, assiduamente, il rischio della manipolazione e della soggezione. Nell'educazione e nell'impulso di una ragionevole speranza s'intravedono alcune vie di uscita benefiche per l'uomo. Nel volume, non solo l'interagire di varie tematiche che danno da pensare, ma anche una varietà di registri stilistici, che mira a coinvolgere il lettore.
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Rignani Orsola
Emergenze «post-umaniste» del corpo. Una prova di analisi «orizzontale» via Michel Serres
br. Un "post-umanismo" e-mergente come "ri-pensamento" generale dell'uomo e dei suoi rapporti con l'altro-dall'uomo - non privo di "tratti" di esigenzialità, emergenzialità, questionatività e perciò meritevole di nuove incursioni d'indagini -, da cui "aggetta" specificamente la crucialità (del tema) del corpo nelle sue "e-mergenze". Da qui l'assunzione dell'"antropologia" del corpo di Michel Serres come "piano orizzontale" di verifica/approfondimento della portata, della significatività e dei significati della "dimensione" dello stesso corpo nel "post-umanismo", quale ulteriore "affaccio" su quest'ultimo.
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Corradetti Claudio
Kant e la costituzione cosmopolitica. Tre saggi
br. La teoria cosmopolitica di Kant traccia un quadro preciso su come intendere le relazioni tra gli Stati. Resta tuttavia ancora da chiarire quale sia il rapporto che intercorre tra il «diritto di visita» e la formazione di una «costituzione cosmopolitica» (Weltburgerliche Verfassung). È rispetto a tale snodo, infatti, che si comprende come una condizione di pace universale s'inveri soltanto attraverso l'esercizio del diritto cosmopolitico. A partire da un dialogo con le maggiori tradizioni interpretative kantiane, le tesi qui esposte intendono fornire spunti di riflessione circa i principi guida dell'ordinamento internazionale contemporaneo. Ne emerge un carattere «transizionale» del cosmopolitismo kantiano, quale forma di approssimazione asintotica rispetto ad un ideale di pace perpetua utile ad intendere i fondamenti filosofici del diritto internazionale.
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Caltagirone Calogero
Ri-pensare l'uomo tra empirico e trascendentale
br. In un contesto culturale in cui il «discorso» sull'uomo e sulla sua «verità» diventa sempre più difficoltoso e quanto mai altamente problematico, il «paradigma evolutivo» sembra costituire una chiave «euristica» ed «ermeneutica» idonea per esplicitare il senso dell'uomo come totalità bio-psico-spirituale e per identificare la sua singolarità e unicità nell'ordine dei viventi. I tentativi di «ri-pensare» l'uomo tra evidenze scientifiche e prospettive filosofiche, presenti in questo lavoro, risiedono nella volontà di ricercare e porre le premesse per uno sviluppo antropologico più rispondente all'umanità dell'uomo al fine di ri-articolare le strutture fondamentali dell'antropologico, sulla base di una prospettiva evolutiva. Il presente lavoro si colloca in continuità con i volumi Ri-pensare il mondo. Spazio-tempo, cosmovisioni e conoscenze, del 2001, e Ri-pensare Dio. Tra mutamenti di paradigmi e rimodulazioni teologiche, del 2016, dei quali costituisce la naturale contestualizzazione, esplicitazione e prosecuzione.
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Sanguineti Edoardo; Curi F. (cur.)
Lettere a un compagno
br. Il libro raccoglie le lettere scritte in quasi cinquant'anni da uno dei massimi poeti del nostro tempo, Edoardo Sanguineti, a Fausto Curi, che, oltre che suo amico, è stato un lettore assiduo dei suoi libri e un critico attento delle sue poesie. Fin da una prima lettura le lettere si rivelano un documento prezioso sia per lo storico sia per il lettore comune. In esse, infatti, oltre a raccontare alcuni episodi particolarmente interessanti o dolorosi della propria vita, Sanguineti dichiara la poetica che è alla radice della sua poesia e analizza la struttura e il senso di alcune delle sue opere più importanti. Letteratura, politica, viaggi, quotidianità emergono di continuo da queste pagine spesso affascinanti.
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Badiou Alain; Bianchi P. (cur.)
Il panorama della filosofia francese contemporanea
br. Nel XX secolo c'è stato un grande momento filosofico francese-, poco meno di cinquant'anni che vanno da "L'essere e il nulla" (1943) di Sartre fino a "Che cos'è la filosofia?" (1991) di Gilles Deleuze e Felix Guattari. In mezzo una serie di nomi -Bachelard, Merleau-Ponty, Lévi-Strauss, Althusser, Foucault, Derrida, Lacan - e dei progetti filosofici molto diversi tra di loro che tuttavia hanno condiviso una sensibilità comune. Più che dei filosofi sono stati un gruppo di avventurieri del concetto che hanno rivoluzionato la scrittura filosofica; che sono stati protagonisti della scena politica; che hanno tirato fuori la filosofia dall'accademia per mischiarla alle espressioni più contemporanee della modernità (cinema, sessualità, società). Una manciata d'anni in cui la filosofia è stata attraversata da un desiderio che la vita e il concetto non fossero più separati l'una dall'altro.
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Löwith Karl; Bruni M. (cur.)
Il senso della storia
br. In occasione dei centoventi anni dalla nascita di Karl Lowith, viene ripubblicato il saggio Sul senso della storia, una sintesi preziosa e mirabilmente nitida e chiara della sua tesi sull'origine teologica della filosofia della storia che ha come corollario la teoria della modernità come secolarizzazione. In questo breve saggio, Lowith abbozza un vero e proprio canone della filosofia della storia che congiunge il contromodello degli antichi storici greci come Erodoto, Tucidide e Polibio ad Agostino, Orosio, Gioacchino da Fiore, Vico, Hegel, Marx, Comte, Heidegger e all'idea illuministica e positivistica di progresso, il cui filo conduttore si trova nella categoria di "senso", ovvero nell'idea secondo la quale la storia sarebbe orientata verso un "fine ultimo". Ma proprio perché la nostra è l'epoca del "nichilismo" e della "mancanza di senso" che subentra al venire meno delle risposte tradizionali, Lowith ci invita in questo testo anche ad una lucida disamina in merito alla semantica dei termini "senso" e "non-senso", così da fugare ogni dubbio e incomprensione sulla questione che più di ogni altra sembra incombere sulla vita di noi uomini contemporanei.
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Malfatti Federica
Willard van Orman Quine e l'incertezza ontologica
br. C'è una tensione all'interno del sistema di Quine: il suo realismo ci porta a credere che la realtà debba essere così come le nostre migliori teorie dicono che sia, ma i suoi assunti semantici - cioè la sua maniera di concepire le dinamiche del significare e del riferirsi ad oggetti - ci gettano in uno stato di incertezza radicale attorno a ciò che vale come oggetto delle nostre teorie. Questo libro si propone di allentare tale tensione, scandagliando il dominio di questa incertezza e mettendone in luce i confini, con il fine di mostrare come la forma di realismo più consona a Quine sia un realismo che guardi non ad oggetti singolarmente denotati da termini, ma alla maniera in cui gli oggetti sono interrelati, alle strutture che in sistemi di oggetti sono realizzate.
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Brzozowski Stanis?aw; Czajka A. (cur.); Cunico G. (cur.)
Cultura e vita
br. Questo secondo volume della Biblioteca di Cultura Polacca comprende una selezione di saggi di Stanistaw Brzozowski (1878-1911), qui raccolti e presentati per la prima volta in traduzione. La riflessione di Brzozowski, eminente filosofo, scrittore, critico letterario polacco, costituisce un contributo eccezionale alla filosofia della cultura in Europa, ponendosi al crocevia di correnti contemporanee del pensiero tedesco, francese, italiano, anglo-americano e russo, messe in dialogo con la vivace tradizione polacca della filosofia dell'azione. La teoria della cultura di Brzozowski, intrapresa sullo sfondo di una filosofia del lavoro e dell'emancipazione dell'individuo, è un'eccellente controproposta rispetto alle concezioni elaborate in Europa all'inizio del Novecento (Rickert, Windelband, Simmel, Croce, per esempio). Il libro documenta il pensiero di Brzozowski nella sua espressione saggistica, che è quella in cui l'autore mostra tutta la sua brillante maestria, e nella sua ricerca sempre rigorosa e insoddisfatta, dai tentativi di superare l'impasse nichilistica attraverso il richiamo ai valori e il recupero della grande tradizione romantica polacca fino alla temporanea, problematica adesione al materialismo storico e al conclusivo riavvicinamento alla visione cattolica. Il saggio Umorismo e diritto è l'esemplare condensato di un pensiero che concretizza le sue tensioni e i suoi sviluppi riflettendo sulla cultura, la letteratura e la storia sociale di due grandi tradizioni come quella inglese e quella italiana.
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Riconda Giuseppe
Una filosofia attraverso la storia della filosofia
br. "I temi di ricerca di Giuseppe Riconda [...] possono essere sommariamente ricompresi in un arco di pensiero che va dal personalismo ontologico all'ermeneutica dell'esperienza religiosa, dall'indagine sul problema del male alla rivendicazione della concretezza dell'esperienza per la filosofia - però, bisogna dirlo, cercando sempre di porre in risalto quell'alone d'inesauribilità e di mistero che questa porta con sé. Per il pensiero filosofico, secondo Riconda, non si tratta infatti di quel tipo di esperienza di cui parlano le scienze naturali o quelle umane [...], bensì di un'esperienza che affonda le radici in una dimensione dell'essere oscura e misteriosa, che richiede da parte del pensatore continui approfondimenti per far chiarezza sul rapporto che lo stesso filosofo [...] intrattiene con il mondo. E, ancora, si tratta di una relazione con il mondo che si apre, inspiegabilmente, ad una dimensione di trascendenza, la quale fa dire a Riconda che l'uomo, in quanto persona, non si esaurisce mai nel suo rapporto orizzontale con il piano dell'immanenza." (dalla Prefazione di Gianluca Cuozzo).
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Grasso Fabrizio
Archeologia del concetto di politico in Carl Schmitt
br. L'opera si propone di ricercare l'origine del concetto di politico in Cari Schmitt, attraverso la lettura e l'analisi ragionata dei testi del giurista tedesco e dei commenti di alcuni tra i suoi maggiori studiosi. Muovendo dal concetto di rappresentazione a quello di politico per arrivare a quello di valore e scoprire l'origine del 'politico' e il suo fondamento nichilista.
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Portaccio Stefania
Pane per i denti
brossura Questo libro racconta di incontri con libri per riflettere sull'esperienza, inevitabilmente autobiografica, del leggere; emerge, comune ai diversi momenti e aspetti della lettura, l'immagine di una bocca interna sempre in esercizio. Di qui il Pane del titolo. Alla semplicità del cibo primario e alla naturalezza del mangiare, si accompagna però la sfida del trovare pane per i propri denti, il cibo giusto per noi. Il processo della scelta. Pane per i denti quindi, per lo stato di allerta intermittente che è all'opera quando scegliamo cosa leggere, cosa mangiare, alle prese in entrambi i casi con le opzioni di godimento, salute, libertà, dipendenza, e poi soddisfazione, sazietà, delusione, pentimento. Dal racconto dell'intreccio tra vita e lettura non emergono libri imprescindibili, né compiti definiti e frutti prevedibili; il fuoco è piuttosto sui modi di quell'intreccio, e l'invito è a misurarsi con i propri modi, con i propri percorsi del leggere.
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Cusinato G. (cur.); Marcolungo F. L. (cur.); Romele A. (cur.)
Interpretazione e trasformazione
br. Tradizionalmente, l'ermeneutica si è definita come una "kunstlehre", un insieme di metodologie, tecniche e tecnologie per l'interpretazione e la comprensione di espressioni culturali, in particolare dei testi. In quanto corrente propriamente filosofica, essa è diventata durante il secolo scorso una riflessione di secondo grado su interpretazione e comprensione quali aspetti centrali dell'esistenza umana, dell'essere nel mondo, con se stessi e con altri. Eppure, oggigiorno entrambe queste prospettive sembrano troppo ristrette. Nel primo caso, l'ermeneutica era certo applicata ma anche limitata a un ambito talmente specifico da essere ridotta al ruolo di ancella di discipline quali la filologia o l'esegesi biblica. Nel secondo caso, essa avanzava una pretesa di universalità, perdendo però molta della sua concretezza. L'intento di questo volume è di tracciare una prima via per superare quest'alternativa. L'ipotesi avanzata e affrontata dai diversi autori è che non ci sia buona interpretazione che non sia trasformativa, sia sul contesto sociale, naturale e tecnico entro cui avviene, sia sull'interpretante stesso.
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Di Donfrancesco Dario
La vela, la ruota, il vapore. Percorsi letterari dell'Adriatico e mezzi di trasporto
br. Nelle opere in prosa di qualunque genere o sottogenere letterario l'atto descrittivo e la struttura odeporica (relativa al viaggio) possono interagire con la presenza e l'azione dei mezzi di trasporto. Questa premessa teorica è senza dubbio applicabile all'affascinante commistione storica, socioculturale e letteraria simboleggiata dall'area adriatica e dal suo mare: in questa koinè il mezzo di trasporto si inserisce da protagonista nei meccanismi che si innescano tra viaggio, paesaggio e rappresentazione letteraria, entrando non di rado a far parte integrante della fase panoramico-descrittiva e tramutandosi di frequente in elemento paesaggistico primario. A parlare in questo libro è soprattutto la viva voce di una moltitudine di testi "a sfondo adriatico", tutte prose italiane che si concentrano su narrativa di finzione o letteratura di viaggio in senso ampio. L'arco temporale preso in esame arriva ai giorni nostri partendo dalle prime decadi del XIX secolo, quando l'invenzione del vapore cominciava a trasformare la navigazione, i trasporti, le comunicazioni e il senso del viaggio, mentre nascevano o si perfezionavano il treno, l'automobile e la bicicletta.
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Ferrara Francesca
Alle origini del sacro. L'esperienza religiosa in Rudolf Otto
br. La riflessione di Rudolf Otto è stata sovente oggetto di interpretazioni forzate e riduttive che, concentrandosi quasi esclusivamente sulla sua celebre opera "II Sacro" del 1917, ne hanno enfatizzato il carattere irrazionalistico. Il volume, analizzando a fondo i motivi d'influenza filosofici (Lutero, Kant e Fries) che caratterizzano il pensiero di Otto dagli esordi al capolavoro del 1917, si propone di ripensare la carica irrazionalistica attribuita alla sua riflessione teologico-filosofica, evidenziando la continuità tra i suoi scritti. In modo particolare, lo studio intende mettere in luce la convergenza tra fondazione gnoseologica e analisi fenomenologica a partire da una riproposizione interpretativamente originale della nozione di "sentimento".
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Castelli Gattinara Enrico
La forza dei dettagli. Estetica, filosofia, storia, epistemologia da Warburg a Deleuze
br. Tutto non è dettaglio, ma ci sono dettagli dappertutto. A partire dalla "scienza senza nome" di A. Warburg, che ha permesso di pensare i dettagli come qualcosa che può trasformare radicalmente il nostro comune sentire e conoscere, fino a G. Deleuze, la cui filosofia delle singolarità e delle molteplicità ha aperto prospettive del tutto nuove alla riflessione teoretica, il problema dei particolari e dei dettagli si rivela sorprendentemente ricco di potenzialità. Questo libro prova a indicare un percorso che possa mostrare non solo la crucialità della questione, ma la valenza di apertura che un "pensiero dei dettagli" offre a chi ha il coraggio di inoltrarvisi. Il lavoro su Parigi di W. Benjamin, le acute analisi di Kracauer su fotografia, cinema e storiografia, i giochi di scala su cui si è soffermata la microstoria in Italia e la particolarissima "epistemologia dei dettagli" proposta da G. Bachelard si propongono nei rispettivi capitoli come una guida progressiva per capire in cosa consista quella che qui viene chiamata "la forza dei dettagli".
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Cerrato Francesco
Stili di vita. Fonti, forme e governo nella filosofia spinoziana dell'affetto
brossura Si capisce perché dalla seconda metà degli anni Settanta cresce l'interesse per l'Etica spinoziana. Sostenere che la libertà sia un'illusione e al tempo stesso dichiarare praticabile un percorso di liberazione non è soltanto una contraddizione: significa anche suggerire alla soggettività contemporanea inaspettate vie di fuga. Stili di vita rilegge il pensiero di Spinoza alla luce di questo affascinante paradosso e dei più rilevanti contributi del dibattito recente.
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Raimondi Francesco Paolo
Dalla ragione assoluta alla razionalità storica. Filosofia senza essere ed essenza
ill., br. Il tema centrale di questo saggio è il problema della conoscenza, intesa come rappresentazione transattiva del mondo, analizzata a partire dall'immediatezza dell'esperienza percettiva fi no ai livelli più rarefatti del linguaggio, nella sua duplice dimensione di linguaggio ordinario e artificiale, delle teorie scientifiche e dell'astrazione matematica e logica. In tale orizzonte cadono gli antichi concetti dell'essere e delle essenze e con essi cadono le tradizionali idee di ragione assoluta e di verità necessarie ed eterne. L'autore si apre così lo spazio per una più spregiudicata esplorazione della razionalità umana, come costruzione storica di strategie operative e procedurali che per un verso traggono origine dal terreno prerazionale o arazionale del mito e delle credenze radicali e fondanti e per l'altro approdano alle più complesse strategie della ricostruzione scientifica del mondo. In tale ottica egli affronta le tematiche dei rapporti tra mondo naturale e mondo umano e culturale, tra la rigida legge dell'ananke, che è alla base della immodificabilità del passato e del presente, e l'orizzonte di possibilità del futuro, tra le individualità che sono oggetto dell'esperienza privata e le universalità veicolate dalla funzione denominativa e universalizzante del linguaggio, tra significato e valore di verità degli enunciati, tra l'orientazione oggettivistica del pensiero classico e quella soggettivistica del pensiero moderno, tra l'apriorismo delle teorie scientifiche e la pluri-interpretabilità degli esperimenti scientifici, tra il deduttivismo e l'induttivismo, tra la logica del discreto e quella del continuo, tra ordine e disordine, tra casualità e causalità, tra l'infinito come costruzione intellettuale aperta e i transfiniti cantoriani, confutati in quanto totalità compiute. La nostra razionalità storica si definisce in tal modo come il tessuto delle nostre narrazioni del mondo, del nostro modo di tagliarlo e di concettualizzarlo in un intricato intreccio di componenti soggettivo-private e intersoggettivo-culturali. In questa complessa analisi l'autore non manca di entrare continuamente in un confronto dialettico-costruttivo con i più significativi rappresentanti del pensiero contemporaneo che hanno profondamente inciso sulla sua formazione teoretica, da Hume e Kant a Marx, Husserl e Dewey, da Carnap a Cantor, da Nietzsche a Wittgenstein, da Quine e da Putnam a Goodman, da Heisenberg a Kitaigorodskij, da Kuhn e Feyerabend a Lakatos e a Bartley III.
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Salis Pietro
Pratiche discorsive razionali. Studi sull'inferenzialismo di Robert Brandom
br. Cosa vuol dire "fare uso di concetti"? Che relazione sussiste tra l'uso di un sistema concettuale e l'uso di un linguaggio naturale? Esiste un'influenza delle pratiche sociali in cui sono coinvolti gli esseri umani sui significati delle loro espressioni linguistiche? Che rapporto lega il ragionamento con l'uso di concetti? Queste sono alcune delle domande centrali per il lavoro del filosofo statunitense Robert Brandom. Sulla scorta di simili interrogativi, e mediante un confronto articolato con autori quali Kant, Hegel, Frege, Wittgenstein, Sellars e Dummett, Brandom ha elaborato una complessa teoria del linguaggio e della pratica discorsiva. Questo volume è dedicato, in primo luogo, a presentare le linee guida e le principali strategie argomentative della teoria di Brandom; in secondo luogo, a discutere alcune questioni chiave per il modello inferenzialista, selezionate con particolare attenzione alle principali discussioni suscitate dal dibattito teorico negli ultimi decenni.
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Nardon Paolo
Incarnare, impietrire. Antropologie della roccia
br. Incarnare, Impietrire indaga il rapporto tra l'uomo e la pietra nella sua essenza, anche simbolica, di oggetto inanimato per eccellenza: quanto di più assente e refrattario l'uomo incontra nel suo essere al mondo. L'autore, con un testo vitale e vibrante, rigoroso, ricco di chiose e aforismi, percorre - invadendoli - i terreni di estetica, filosofia, geologia, antropologia e fenomenologia dell'arte, ragionando sul dialogo tra l'uomo e la pietra, che genera simboli e archetipi, ancestrali e religiosi. La pietra è stata per lungo tempo il materiale fondamentale dell'architettura e della scultura, capace per suo conto di generare potenze simboliche ed estetiche, culturali in senso lato. Pietre, sassi e ciottoli sono letti alla luce del rapporto tra animato (incarnato) e inanimato, fino alla sua essenza più profonda ed estrema di impietrito, nel senso assoluto di senza vita.
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Ghisu Sebastiano
Soggetto e possibilità. La svolta kantiana e i suoi presupposti storici
br. Il presente lavoro costituisce non soltanto una dettagliata ricostruzione delle teorie della possibilità presenti nell'opera (critica e precritica) di Immanuel Kant, ma propone anche contestualmente il loro preciso inquadramento nelle dinamiche storiche di pensiero dalle quali esse prendono inevitabilmente spunto e sulle quali incidono in profondità, promuovendo, proprio in relazione all'idea di possibilità e a ciò che essa mette esplicitamente o implicitamente in gioco (innanzitutto l'idea di soggetto), una svolta radicale.
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Gerolin Alessandra
Uno strappo alla regola. In dialogo con Taylor, Williams e Macintyre su beni e norme
br. Nelle moderne società occidentali moltissime risorse intellettuali, tecnico-scientifiche, politiche ed economiche vengono investite ai fini di creare, applicare e far rispettare codici di condotta. Tale fissazione nei confronti di un codice da seguire si manifesta nelle recenti discussioni nel campo della morale, e risulta spesso preponderante anche in ambito politico, dove si assiste a una proliferazione indiscriminata di codici giuridicamente vincolanti, che esulano dai ragionevoli limiti di una pur indispensabile legislazione. Se è vero che i sistemi normativi rappresentano una risorsa fondamentale per il perseguimento dell'ordine socio-politico, è altrettanto vero che tali sistemi - se dilatati a dismisura e se subiti passivamente - contribuiscono a sviluppare la tendenza a delegare le proprie responsabilità a un insieme di norme da rispettare. Il presente volume intende investigare le radici profonde di tale atteggiamento riposizionando regole e norme all'interno di un contesto relazionale.
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Grimi E. (cur.)
Philosophical news. Vol. 12
br. Questo volume di «Philosophical News» si pone a conclusione di una lunga serie. A partire dal prossimo numero la Rivista costituirà la pubblicazione ufficiale della European Society for Moral Philosophy e sarà pubblicata interamente in lingua inglese per Mimesis International. Si è scelto pertanto come ponte tra queste due serie di dedicare il volume interamente al tema della fioritura, termine aristotelico a indicare lo sviluppo dell'uomo. È quindi analizzato il rapporto tra i valori, i diritti e le virtù, elementi costitutivi nella formazione e vita di ciascun uomo.
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Meroi F. (cur.); Pozzi L. (cur.); Vanini P. (cur.)
Cioran e l'Occidente. Utopia, esilio, caduta
ill., br. È una peculiarità della civiltà occidentale l'interrogazione incessante sul proprio passato, presente e futuro; sui propri fondamenti culturali e politici; sui singoli momenti del proprio processo storico, tutt'altro che lineare e caratterizzato anche da passi falsi e clamorose incertezze; sulla propria capacità - o incapacità - di reggere l'urto di sfide sempre più pressanti e impegnative. In uno scenario come questo, connotato da una crescente urgenza di senso, più che mai attuale appare l'opera di un pensatore come Cioran, qui indagata nelle sue categorie fondamentali - elaborate in rapporto alla tradizione filosofica e religiosa di tutto un continente - e nei suoi esiti sia storici che metafisici. I saggi contenuti nel volume restituiscono così il suo sguardo altro, lucido e radicale a un tempo, che dell'Occidente ha saputo cogliere pieghe e recessi, decadenza e splendori, contraddizioni e miserie, nonché la profonda ironia del suo destino.
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Longo Anna
Ogni cosa ha il suo tempo. Il «nodo dialettico» kierkegaardiano tra 'edificante' e 'ripresa'
br. «'Nodo dialettico' è espressione utilizzata di frequente da Soren Kierkegaard nel corso della sua frenetica attività di scrittore. La sentenza qoheletica d'apertura - in danese: «Alt har sin Tid» - funge da trait d'union tra i concetti qui proposti quali i due fili costituenti questo enigmatico nodo: l'edificante e la ripresa come cifra della miniera filosofica kierkegaardiana, che nel biennio 1843/1844 deposita l'atto di nascita di ambedue le dialettiche. Ogni cosa ha il suo tempo ed un suo senso, e leggendo questa monografia si fa luce tutto intorno: come se il lascito del Qohelet sia stato per Kierkegaard quello di aver nominato - proprio nel terzo capitoletto sull'alternarsi dei tempi - il posto dell'avere luogo, l'inaggirabile che non si piega all'incalcolabile quantità di vanità del tutto: la morte stessa come antidoto, l'effettività ineludibile di cui ne va il pensiero, l'esserci immessa nel cuore dell'uomo - in qualità di 'eternità'." (dalla presentazione di Eugenio Mazzarella). Con scritti inediti di Soren Kierkegaard.
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L'uomo nero. Materiali per una storia delle arti della modernità. Vol. 13: Esercizi di lettura
ill., br. Il volume presenta i contributi di: Silvia Bignami, Matteo Piccioni, Francesca Castellani, Antonello Negri, Giulia Toso, Flavio Fergonzi, Chiara Perin, Elisa Francesconi, Lara Demori, Laura Calvi, Laura Iamurri, Marco Cavenago.
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Fleres Daniele
L'ontologia relazionale di J. G. Fichte
br. Con l'espressione ontologia relazionale si vuole riprendere e condensare la svolta ermeneutica nell'interpretazione della filosofia di Fichte avvenuta nella seconda metà del novecento. Il significato di ontologia relazionale in rapporto alla filosofia di Fichte è che in essa il principio trascendentale della realtà non è un Io assoluto, bensì la relazione, nell'essere la perenne modalità in cui l'esistenza si manifesta a noi come vita. Nella relazione, Fichte rinviene la struttura ontologico-trascendentale della coscienza, nel suo essere a fondamento del sentire, del volere e del pensare. La relazione rappresenta l'Assoluto limite in cui siamo determinati e a cui siamo eticamente chiamati: tramite il suo essere vi è genesi della realtà e del sapere di essa, che è la filosofia. Il volume saggia l'interpretazione trascendentale della filosofia di Fichte presentandone la prospettiva essenziale nei tre momenti di sviluppo della filosofia fichtiana (critica, dottrina della scienza, scienze filosofiche), proponendo in particolare un commentario della "Dottrina della scienza" 1804-II e della "Dottrina morale" 1812.
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Heidegger Martin; Herrmann F. V. (cur.); Strummiello G. (cur.)
L'evento
br. Dei sette trattati inediti - compresi nella terza sezione dell'edizione tedesca delle opere di Martin Heidegger - "L'evento" è il testo che, dopo i "Contributi alla filosofia" (2007) con cui è stata inaugurata la pubblicazione dei trattati, introduce nel cuore pulsante della riflessione heideggeriana. In questo scritto, composto tra il 1941 e il 1942 attorno alla parola-guida Ereignis ("evento"), Heidegger ripercorre e approfondisce, attraverso un percorso vertiginoso, non lineare ma potentemente evocativo, temi, questioni e figure che sono al centro della sua filosofia a partire dalla metà degli anni Trenta: il pensiero della storia dell'essere, il primo e l'altro inizio del pensiero, la questione della verità, la differenza tra essere ed ente, la critica della metafisica e della modernità, il destino dell'Occidente e dell'Europa, il ruolo e il compito dell'uomo, e, infine, il rapporto tra la filosofia e il pensiero e tra il pensiero e la poesia.
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Pickering-Iazzi Robin
Le geografie della mafia nella vita e nella letteratura dell'Italia contemporanea
br. Oggigiorno si parla molto della mafia come fenomeno territoriale, ma quali sono i rapporti tra racconti e mafia? Quali terreni, concreti e fantasticati, ne derivano? Questo studio esplora le geografie della narrazione della mafia create grazie alle testimonianze e alle opere letterarie di figure come Silvana La Spina, Maria Rosa Cutrufelli, Dacia Maraini e Rita Atria. L'analisi evidenzia le pratiche e i modi di pensare, mafiosi e anti-mafiosi, che stanno alla base di diverse città-mondo come Catania, Palermo e Gela, ma anche della nazione intera, con finestre aperte su paesaggi cyberspaziali. Attingendo a concetti provenienti dalla cartografia culturale e sociale, sviluppati da autori come Edward W. Soja, Lea Vergine e Michel de Certeau, vengono proposti nuovi modi per comprendere la mafia, l'ideologia, l'immaginario mafioso al femminile, la resistenza civile e l'impegno postmoderno, la memoria e la cultura della legalità nella rete.
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Grassia Luigi
Balla coi Sioux. Beltrami, un italiano alle sorgenti del Mississippi
ill., br. Chi ha scritto il primo dizionario della lingua sioux? Non un americano ma un italiano, Giacomo Costantino Beltrami. E chi ha scoperto la sorgente del Mississippi più lontana dalla foce, andando da solo alla ventura in mezzo ai Sioux e ai Chippewa, vestito di pelli d'animale? Di nuovo quell'italiano, Beltrami. E chi ha raccolto la prima collezione di oggetti sacri, pipe, canoe e abiti delle tribù pellerossa, in un periodo storico d'inizio dell'Ottocento) in cui nessuno in America lo faceva, perché ai nativi si sparava e basta? Sempre Beltrami. Già soldato di Napoleone, patriota, giudice e poi esule al tempo della Restaurazione in quanto massone e carbonaro, Beltrami fu ricevuto alla Casa Bianca dal presidente Monroe ed ebbe corrispondenti epistolari del calibro di Jefferson, La Fayette, Chateaubriand, Constant. Ma questo è il contorno: il piatto forte è la sua grande avventura sul Mississippi fra i pellerossa in stile "Balla coi lupi" (il film), o meglio "Balla coi Sioux", come un Kevin Costner italiano. Però un Kevin Costner vero.
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Cusano N. (cur.)
La filosofia futura (2016). Vol. 7: Sull'infinito
br. In questo numero contributi di: Giorgio Brianese, Antonino Postorino, Emaanuele Severino, Fabio Vander.
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Diana R. (cur.)
Percorsi possibili per una riflessione contemporanea
br. I saggi raccolti in questo volume tentano di rispondere alla domanda generale sulla funzione che la filosofia può avere nel nostro mondo attuale. A cimentarsi con la complessa questione sono Giuseppe Cacciatore, Manuela Sanna, Roberto Evangelista, Chiara de Luzenberger, Dario Giugliano e Rosario Diana: studiosi che praticano professionalmente la ricerca filosofica, e perciò vivono direttamente sulla loro pelle il problema affrontato nelle pagine del libro. Le diverse prospettive dei vari contributi hanno in comune una cifra di fondo: quella che guarda alla riflessione filosofica e agli studi umanistici (opportunamente concepiti e declinati) come a uno strumento versatile e funzionale per ogni progetto di società che punti a privilegiare le relazioni sociali su quelle economiche, l'esercizio del pensiero libero e critico piuttosto che l'assunzione di habitus conformistici inconsapevoli, l'acquisizione di una cittadinanza piena e partecipativa per tutti come possibile antidoto contro manifestazioni di deriva populistica, oggigiorno pericolosamente in ascesa. Naturalmente né i singoli saggi né il libro nel suo insieme hanno la pretesa di fornire soluzioni definitive. Bisogna pensarli come sassi gettati in uno stagno, con la speranza che altri ricercatori ne possano lanciare altri ancora.
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Schapp Wilhelm; Nuccilli D. (cur.)
Reti di storie. L'essere dell'uomo e della cosa
br. In "Reti di storie" Wilhelm Schapp, allievo di Husserl, espone per la prima volta al grande pubblico il pensiero portante della sua "filosofia delle storie". Nell'impianto teoretico del pensatore, le storie rappresentano il fenomeno originario, gli elementi ultimi oltre i quali l'indagine filosofica non può procedere. Ogni uomo, questa la tesi, si trova fin dalla nascita avvolto in un fascio di storie. Questa condizione d'involgimento essenziale viene felicemente espressa dalla frase più celebre dell'opera: "La storia sta per l'uomo". Con essa, l'autore ci vuole dire che l'unica chiave d'accesso all'essere dell'uomo è la comprensione del contesto dinamico di storie in cui egli è costantemente irretito. Nella condizione strutturale e ineliminabile dell'irretimento, cose e persone ci si fanno incontro come centri irradianti storie. Il nostro prendere parte a una storia anziché a un'altra determina quindi, di volta in volta, chi o cosa siamo.
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Tomba Massimiliano
Attraverso la piccola porta. Quattro studi su Walter Benjamin
br. Osservando la distruzione dell'aura dell'opera d'arte, l'esperienza metropolitana e lo sguardo distratto del passante dal punto di vista dell'individuo borghese si scorgerà solo crisi e decadenza, che susciteranno una reazione aristocratica verso il deserto del presente. Se si guarda invece quello stesso processo dal punto di vista del collettivo, allora la distruzione dell'individuo borghese e del soggetto trascendentale si mostreranno come la miscela in grado di liberare una nuova esperienza politica. In Benjamin non c'è amore per l'irrazionale, ma insofferenza rispetto al modo in cui la ragione moderna ha espunto una molteplicità di saperi bollandoli come irrazionali. Guardare ad essi non è regressione, ma liberazione del novum che non sta nell'attimo successivo, come invece accade in quella proiezione del presente a cui diamo il nome di novità, ma in un'altra storia, il cui accesso può darsi attraverso la "piccola porta" del mutamento dell'esperienza collettiva. I quattro saggi raccolti in questo volume intendono indicare direzioni possibili verso quella "piccola porta".
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Gamba G. (cur.); Molinari G. (cur.); Settura M. (cur.)
Transizioni e censure di una modernità incompiuta. Tracce di senso in tempo di crisi. Studi su Badiou, Florenskij, Hegel, Italian Theory, Laclau, Marx, Nietzsche, Sloterdijk
br. "Transizioni e cesure di una modernità incompiuta. Tracce di senso in tempo di crisi" è un tentativo di disegnare un «mappamondo» del pensiero critico contemporaneo, raccogliendo e confrontando tradizioni geograficamente distanti e teoreticamente differenti. Il volume rappresenta la sintesi del lavoro svolto a partire dal 2013 dall'Associazione Culturale Odradek XXI di Brescia - dopo Disseminazioni riflessive. Saperi, professioni, cittadinanze (Mimesis, 2009), L'abitare e lo scambio (Mimesis, 2013) e Pensare il presente, riaprire il futuro (Mimesis, 2014) - e raccoglie saggi di alcuni importanti filosofi e storici della filosofia che sono intervenuti nei "Percorsi di pensiero critico" organizzati da Odradek XXI nel corso di questi anni. Il testo si suddivide in due parti. La prima, Tradizioni di pensiero a confronto, è un esercizio di pensiero «senza ringhiera» che da un lato, ricostruisce, rispettandone le specificità e i tratti salienti, il pensiero "populista" latino-americano e il russo "ritagliato", dall'altro, propone un singolare incontro-scontro concettuale con alcuni dei principali protagonisti del pensiero critico contemporaneo europeo, con particolare attenzione all'"italian Theory", ad Alain Badiou e a Peter Sloterdijk. La seconda, Europa. Modernità incompiute, riprende e amplia i lavori presentati al convegno A lezione da Marx. A partire da Nietzsche (Brescia, 5 aprile 2014), con l'intento di gettare uno «scandaglio» nei terreni che hanno dato luogo alla «teoria critica» contemporanea. Marx-Nietzsche: due pensieri lontanissimi, per molti versi contrapposti, ma che rivelano entrambi, scuotendone i fondamenti e i presupposti impensati, il carattere persistente, plurale e "inattuale" della modernità occidentale.
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Bonvegna Giuseppe
Un volto nuovo per l'uomo? Percorsi filosofici contemporanei tra pluralismo, relativismo e metafisica
br. È possibile una convivenza tra identità diverse nella società post-moderna? Su cosa si regge il pluralismo? Cosa vuol dire essere liberi di scegliere? Esiste un'esperienza del significato ultimo? Identità, appartenenza, estraneità, ospitalità, libertà sono le questioni più urgenti che la coscienza dell'uomo di oggi si trova ad affrontare e alle quali la posizione della domanda dell'antropologia filosofica indica una strada verso la risposta. Il volume enuclea gli interrogativi di partenza e, in un dialogo con alcune importanti stagioni della filosofia moderna e contemporanea, sviluppa la domanda filosofica sull'uomo come metodo per una soluzione.
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Postorino Francesco
Croce e l'ansia di un'altra città
br. In questo lavoro si vuol giustificare la tesi secondo cui lo storicismo assoluto di Croce e gli indirizzi speculativi di Calogero, Bobbio, de Ruggiero, Calamandrei e Capitini condizionano le rispettive scelte etico-politiche. Il quadro (circolare) dello spiritualismo crociano influenza, infatti, la direzione idealistica del suo liberalismo politico e trascura in parte il problema sociale, relegandolo nell'alveare dello «pseudoconcetto»; mentre la variegata filosofia degli azionisti, che si sviluppa al confine ermeneutico tra lo storicismo puro (Tutto) e il pensiero nichilista (Nulla), propone di socializzare il liberalismo e di liberalizzare il socialismo interpretando la persona - e non l'«opera» o la storia - come centro assoluto di valori.
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Versace Stefano
Leopardi e l'analogia. Una nuova lettura dello «Zibaldone»
brossura Di cosa tratta lo Zibaldone? Questo libro propone una nuova lettura del pensiero di Giacomo Leopardi fondata sull'idea che il suo testo principale tratti di analogie tra le cose, e lo faccia per mezzo di analogie. Questa nuova lettura prende come punto di partenza l'analisi di alcune occorrenze esplicite del termine analogia nel testo, e di qui arriva a mostrare come la struttura di molti altri pensieri di Leopardi presupponga, a diversi livelli, proprio l'analogia. Essa compare infatti nello Zibaldone sia esplicitamente che, soprattutto, implicitamente: una sua definizione analitica consente di distinguerne due aspetti principali, uno retorico e uno logico, e di comprendere quanto entrambi gli aspetti siano cruciali per lo sviluppo dei pensieri di Leopardi. Qui si mostra infine come sia la forma retorica che quella logica dell'analogia abbiano un ruolo fondamentale nei meccanismi più interni del suo stile filosofico, per esempio determinando la fine o l'inizio di un pensiero. Seguire questo percorso significa così non solo comprendere meglio aspetti specifici dello Zibaldone, ma anche avvicinarsi alla mente del suo autore e aprire un discorso sugli usi possibili dell'analogia, condotto con e attraverso le parole di Giacomo Leopardi.
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