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‎History‎
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‎Luporini Cesare‎

‎Leopardi progressivo. Il pensiero di Leopardi. L'officina dello Zibaldone. Naufragio senza spettatore‎

‎br. Giacomo Leopardi non fu filosofo «in senso tecnico e critico-scientifico», ma piuttosto «grande moralista», di levatura europea. In questo saggio di Cesare Luporini, del 1947, la vicenda morale e intellettuale del poeta è ripercorsa dall'iniziale condizione di sofferta solitudine, attraverso la delusione storica della cultura borghese e l'approdo al più convinto materialismo, fino alla formulazione, negli anni estremi, di un arduo e affascinante progetto di umanità sociale e progressiva.‎

‎Cézanne Paul; Pontiggia E. (cur.)‎

‎Lettere‎

‎br. "La prima lettera di Cézanne che conosciamo si apre con un'immagine della pioggia e della primavera. L'ultima (se si esclude la nota di sollecitazione a un venditore di colori) inizia accennando alla pioggia e all'autunno. Tra le espressioni scherzose della prima, percorse da un'allegra, ironica compiacenza retorica, e quelle dell'ultima , secche e disadorne, dirette a una comunicazione senza convenevoli, c'è uno spazio di quasi cinquant'anni. Cézanne non cercava biografie (« credevo che si potesse fare della buona pittura senza attirare l'attenzione sulla propria vita privata... L'uomo deve rimanere nell'ombra» scrive nel 1896 a Gasquet) e probabilmente pensava per le proprie lettere a un unico, privato destinatario, circostanza questa a cui dobbiamo, negli anni della maturità, la loro straordinaria asciuttezza, la loro assoluta mancanza di letteratura. Eppure queste carte si possono leggere come un diario psicologico dell'artista, tanto più rivelatore quanto più involontario e inconsapevole: una testimonianza di quel passaggio dall'eccedenza alla contrazione che si riconosce nella sua pittura e si intuisce nella sua vita. Per questo, in molti punti, diventano quasi una didascalia indiretta dei dipinti. Alle lettere giovanili, tra filastrocche e versi, subentrano quelle parigine, segnate da una progressiva concentrazione sui problemi della pittura. Al dialogo con Zola, nei confini di un'amicizia che si conclude con l'incomprensione, succede quello con Bernard, a cui Cézanne esprime le sue teorie artistiche più rivoluzionarie, o quello, il più commosso e trasparente, col figlio Paul. Una corrispondenza dove arte e vita si manifestano e si identificano senza ornamenti, con indimenticabile intensità." (Elena Pontiggia)‎

‎Mancini Roberto‎

‎Utopia. Dall'ideologia del cambiamento all'esperienza della liberazione‎

‎brossura Molti oggi sentono di non avere spiragli verso il futuro, il tempo e la vita risultano chiusi, la precarietà è il sentimento di fondo che s'insinua in ogni esperienza. Il nuovo libro del filosofo Roberto Mancini presenta una meditazione sull'utopia e sulla sua attualità. L'utopia va intesa ormai non come la rappresentazione di ciò che è desiderabile ma impossibile, bensì come coscienza di tutto quello che possiamo esprimere all'altezza della nostra autentica umanità e come scelta per il coraggio della dignità che si manifesta quando rifiutiamo ciò che è degradante e falso. Con questo risveglio di autocoscienza umana l'utopia ha a che fare con il cristianesimo, a sua volta rimosso dalla visuale della società contemporanea. Riconoscere il senso dell'universale invito evangelico alla "nuova nascita" significa assumere l'utopia del vivere con amore gratuito e giusto come la via della liberazione dell'esistenza personale e della convivenza nella società.‎

‎Carbini Francesco‎

‎Nulla nasca più per morire. La ricerca dell'impossibile‎

‎br. Verso un orizzonte di possibilità non ancora prevedibile. Il pensiero di Andrea Vasa: uomo garbato e filosofo. Questo libro si rivolge a insegnanti e studenti essendo il presupposto per proseguire la ricerca e l'approfondimento di Andrea Vasa, che non è una meteora e nemmeno un filosofo a sé, per conoscerlo in tutte le sue pieghe è necessario confrontarlo con i filosofi del 900.‎

‎Schreiner Carlo‎

‎Studenti soldati. Sulla strada di Harar. Nuova ediz.‎

‎ill., br.‎

‎Giandoriggio Gaetano‎

‎Croce e Hegel. Storia di un confronto. Dagli anni della formazione alla costruzione della «Filosofia dello Spirito»‎

‎brossura Il volume ripercorre la storia del complesso rapporto che ha legato Benedetto Croce alla filosofia di Hegel attraverso l'analisi degli influssi che le teorie hegeliane hanno avuto sulla formazione del filosofo napoletano, a partire dal periodo degli studi giovanili fino alla delineazione matura del sistema della Filosofia dello spirito. Il primo capitolo si sofferma sui primi anni della formazione crociana rintracciando l'influenza del pensiero di Hegel tramite le originali interpretazioni offerte dai due maestri di Croce, Francesco De Sanctis e Antonio Labriola. Nel secondo capitolo, grazie all'analisi di alcuni dei momenti cruciali del rapporto Croce-Hegel e il confronto diretto delle riflessioni crociane con le pagine delle opere hegeliane, è possibile rivivere il dialogo attraverso la voce dei suoi protagonisti. L'ultimo capitolo, mettendo in relazione il saggio hegeliano con la formulazione matura della teoria logica crociana, mostra come Croce sia riuscito a superare alcuni nodi concettuali che avevano accompagnato il suo sistema - il problema del circolo delle forme, il concetto di organismo, la questione del passaggio che lega i distinti - e a risolvere definitivamente i problemi della storia e della natura.‎

‎Stanzione Marcello‎

‎365 giorni con Edith Stein. Santa Teresa benedetta della Croce‎

‎br. Edith Stein, studiosa e assistente universitaria ebrea convertita al cattolicesimo, filosofa e religiosa carmelitana martirizzata ad Auschwitz, è stata una donna straordinaria, saggia e forte, che cercando la verità ha trovato Cristo. Dal suo carattere ricco di sfaccettature, l'uomo di oggi viene accompagnato e introdotto nel vivo della filosofia e della teologia contemporanea. In questo libro si vuole mettere in luce il suo pensiero, ripercorrendo alcune tappe significative della sua vita e della sua formazione filosofica e religiosa. Tanti sono gli aspetti della sua personalità e della sua storia che la rendono vicina a noi, nostra contemporanea: l'incontro e lo scontro di culture e di fedi religiose, il desiderio di autonomia e la volontà di raggiungere sempre nuovi traguardi e nuove mete, l'esperienza dell'incredulità e la conversione alla fede in Dio rivelato per mezzo del Figlio, la passione morale e la ricerca dell'autenticità, l'esperienza dell'angoscia e la ricerca appassionata di un senso dell'esistenza, infine l'esperienza mistica e la consapevolezza di camminare mano nella mano con il Signore. I pensieri della compatrona d'Europa ci accompagnino ogni giorno per diventare anche noi come lei adoratori di Dio «in spirito e verità» (Gv 4,23).‎

‎Corsetti Ivana‎

‎Gli ultimi principi Mario Chigi Albani della Rovere e la dimora di Castel Fusano. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Il testo è il frutto dei numerosi incontri con gli ultimi discendenti dei principi Chigi. I ricordi e le voci dei protagonisti si intrecciano continuamente con le vicende delle opere d'arte da secoli attentamente custodite in una delle più belle dimore del Lazio, il Castello Chigi, oasi di pace e di natura e scrigno dei capolavori di Pietro da Cortona. Le più illustri famiglie dell'aristocrazia italiana ed europea hanno preso parte a questa storia: dai Sacchetti ai Torlonia, dai Savoia ai Borbone, in un dialogo "illuminato" da materiale fotografico in gran parte inedito, proveniente dall'archivio di Francesco Chigi.‎

‎Gide André; Gelli P. (cur.)‎

‎Diario. Vol. 2: (1926-1950)‎

‎ril. Il "diario" che André Gide cominciò a scrivere nel 1887 e tenne praticamente tutta la vita, fino alla morte nel 1951, pubblicandone larghe parti durante tutta la sua esistenza, finisce con l'essere l'opera sua più narrativa, nel desiderio di crearsi personaggio. Ma è anche indubbiamente un documento intimo, segreto, pubblico, civile, politico, per l'ansia di verità che lo anima e le battaglie condottevi (per l'omosessualità, i diritti umani violati nei paesi coloniali, in quelli comunisti). L'edizione odierna è la prima completa, perché i curatori francesi hanno recuperato anche le parti che l'autore teneva nel cassetto, ritenendole, per vari motivi, non pubblicabili.‎

‎Ierolli Giuseppe‎

‎Jane Austen si racconta‎

‎br. La vita di Jane Austen, ricostruita in gran parte attraverso le sue lettere. In esse troviamo un ritratto della classe medio-alta di quel tempo e vivaci descrizioni degli stili di vita e delle persone che ha incontrato nel corso della sua esistenza. Problemi di famiglia, eventi mondani, balli, flirt e giudizi tranchant e sarcastici su uomini e donne. Jane Austen ci racconta tutto questo con una penna che non ha nulla da invidiare a quella dei suoi romanzi.‎

‎Foucault Michel‎

‎Le parole e le cose. Un'archeologia delle scienze umane‎

‎br. Pubblicato per la prima volta in Francia nel 1966, "Le parole e le cose" costituisce uno spartiacque decisivo per la cultura e la filosofia del Novecento, una delle opere che più ha segnato il nostro modo di interpretare l'uomo e la società. In un percorso che parte dal Rinascimento per arrivare alla disarticolazione del sapere operata dalle scienze umane nel XX secolo, Michel Foucault si interroga sui codici fondamentali che definiscono lo nostra concezione della realtà: quali criteri governano i nostri schemi interpretativi, i nostri valori e le nostre azioni? Che cosa è possibile o impossibile pensare in una certa fase storica? Come si trasformano le forme del sapere nel passaggio da un'epoca alla successiva? Attraverso l'indagine di molteplici discipline - arte, storia naturale, grammatica, economia, biologia, filosofia, linguistica, antropologia, psicoanalisi - Foucault penetra i meccanismi che nel tempo determinano lo struttura e i confini del modo di pensare delle diverse società. E fa emergere le implicazioni pratiche e filosofiche connesse all'inevitabile transitorietà dei nostri sistemi di inquadramento del mondo: "Tentando di riportare alla luce questo profondo dislivello della cultura occidentale, non facciamo altro che restituire al nostro suolo silenzioso e illusoriamente immobile, le sue rotture, la sua instabilità, le sue imperfezioni".‎

‎Kierkegaard Søren; Borso D. (cur.)‎

‎Sul concetto di ironia in riferimento costante a Socrate‎

‎brossura Pubblicato nel 1841, «Sul concetto di ironia» è il frutto mirabile di un accoppiamento tra entusiasmo e ironia: entusiastica la dedizione giovanile con cui l'autore si vota alla filosofia, ironico il distacco esasperante che pone tra la materia e sé, e tra sé e il lettore. Da un lato la nobile aspirazione dell'uomo all'infinito, dall'altro l'inevitabilità della sua sconfitta. Le due figure che dominano l'opera sono Socrate e Cristo: il primo raffigura la finitezza, la pura domanda, l'umana ricerca della verità; il secondo è l'unica autentica risposta alla domanda socratica, l'unica esperienza singolare in cui l'eterno si è incarnato nella storia. Da qui Kierkegaard ricava quella che sarà la sua via per fuggire l'angoscia, per trasformare un problema in una soluzione: mutare il passato in futuro, morire nel peccato per rinascere nella redenzione.‎

‎Sciascia Leonardo‎

‎Pirandello e la Sicilia‎

‎br.‎

‎Weil Simone; Gaeta G. (cur.); Sala M. C. (cur.)‎

‎La rivelazione greca‎

‎br. L'incontro tra Simone Weil e alcuni testi della Grecia antica, innanzitutto l'Iliade, Platone, i pitagorici e i tragici, ha segnato uno dei picchi del secolo scorso. Nulla di quanto la luce della sua mente ha raggiunto è rimasto immutato. In particolare i Vangeli, come se la via regale per capirli non passasse da Gerusalemme, ma da Atene. Il verbo come mediatore, il sovrannaturale e l'innaturale, la bellezza del mondo, il giusto punito, la sventura: sono alcuni dei temi che Simone Weil tratta in questi scritti, non più nella forma altamente condensata dei quaderni, ma in una trattazione distesa, come chiarendo in primo luogo a se stessa le sue abbaglianti intuizioni.‎

‎Céline Louis-Ferdinand; Nettelbeck C. N. (cur.)‎

‎Lettere alle amiche‎

‎br. A sei donne incontrate fra il 1932 e il 1935, quasi tutte sue amanti occasionali, sono indirizzate queste lettere di Céline, dove sempre risuona la petite musique del suo stile. Sei donne che Céline continua a seguire e proteggere: e, se si guarda bene dal parlare d'amore, non lesina consigli su come usare gli uomini nel modo migliore, cioè "per il piacere e per i soldi". Ma soprattutto, lettera dopo lettera, con una generosità che rende lacerante la violenza autodenigratoria ("Già vecchio, depravato, non ricco, malmesso insomma. Tutt'altro che un buon partito. Battona e malfido") , non cessa di illuminare per barbagli, a loro beneficio, il mondo. In fondo, scrive a Evelyne Pollet, "Crepare dopo essersi liberato, è almeno questa l'impresa d'un Uomo! Aver sputato ogni finzione...".‎

‎Ramon Y Cajal Santiago; Piro P. (cur.)‎

‎Psicologia del Don Quijote e del quijotismo‎

‎br. Nella "Psicologia del Don Quijote e il quijotismo", ispirato dal metodo d'indagine dell'anatomo-patologo, S. Ramon y Cajal cerca d'interpretare le caratteristiche della follia del Quijote per chiarire il profondo legame tra la vita e l'opera di Cervantes e scopre, nelle profondità oscure delle galere di Siviglia, in cui l'opera affonda le sue radici mentali più dolorose, un testo dotato di una portata universale, capace di essere ancora un potente antidoto contro la pigrizia mentale, la mediocrità, la bulimica asfissia dell'appiattimento sul quotidiano. Il quijotismo di Cajal, inteso come lo slancio eroico e indomito verso i più alti ideali della scienza, delle lettere e della politica, diventa il movimento necessario e imprescindibile al quale la nuova Spagna, affranta e abbruttita dalla perdita dello spazio coloniale, può affidarsi per ritrovare la strada per essere ancora all'altezza del confronto con le nazioni più avanzate nella tecnica e nello spirito. Postfazione di José Luis González Quirós.‎

‎Henry Michel‎

‎Vedere l'invisibile. Saggio su Kandinskij‎

‎br. Ogni fenomeno è traccia materiale delle forze invisibili che l'hanno generato, fusione indissolubile di contenuto e forma, di elementi interiori ed esteriori. Così va intesa quella pittura che, affrancata da propositi figurativi, aspira a incarnare sensazioni, emozioni e passioni, in una parola: l'intima essenza della vita. Tale era il senso della rivoluzione operata all'alba del secolo scorso da Kandinsky, il fondatore della pittura astratta. Tale è l'oggetto di indagine di questo saggio di Michel Henry, il cui pensiero fenomenologico si snoda tutto attorno al tema della vita, quella vita che il "pioniere dei pionieri", mira a rappresentare pittoricamente nella sua pulsante invisibilità. Non si tratta più di "astrarre da" qualche elemento del mondo visibile, né di cogliere un'esteriorità già di per sé costituita per restituirla in forma di immagine più o meno mimetica. La sfida è far venire alla luce qualcosa che prima non esisteva se non in una dimensione clandestina. Ma se il mezzo pittorico, per sua stessa definizione, è esibizione del visibile che si manifesta in forme e colori, come può dar corpo a una realtà nascosta alla vista? A partire dall'analisi dei testi teorici che hanno accompagnato lo sviluppo dell'arte astratta di Kandinsky e che ne costituiscono la via d'accesso privilegia- - ta, Henry mostra come l'artista separi colore e linea dalle costrizioni della forma visibile: ogni linea è il prodotto di una forza, ogni colore è legato a una tonalità affettiva, a una sonorità interiore. Se siamo essenzialmente forza e affetto, allora linee e colori permettono al nostro essere più intimo di emergere. Più che dare avvio a un semplice movimento in pittura, l'astrazione di Kandinsky ci rivela dunque la verità profonda dell'arte, che in qualche misura è tutta astratta, svincolata da un'aderenza al mondo esterno. Cogliere i princìpi di questa rivoluzione equivale a comprendere che l'arte' è l'espressione massima della potenza della vita e, in definitiva, la sua più esemplare oggettivazione.‎

‎Barbareschi G. (cur.)‎

‎Memoria di sacerdoti «Ribelli per amore» 1943-1945‎

‎brossura Torna finalmente alla luce il libro del 1986 che racconta il contributo dei preti ambrosiani alla lotta di Liberazione, scritto da un protagonista! Un testo imprescindibile per comprendere la partecipazione del mondo cattolico alla Resistenza. Una nuova edizione aggiornata e arricchita di contenuti. Un riconoscente tributo a don Giovanni Barbareschi, 96 anni, ultima Aquila Randagia.‎

‎Scaratti Marta‎

‎Albert Camus. Una introduzione‎

‎br. Il presente volume rappresenta una originale mappa per orientarsi nel pensiero e nell'opera di Albert Camus, uno strumento di lettura e di indagine non consueto nel nostro panorama editoriale. In queste pagine sono esposti con esemplare chiarezza i principali concetti della riflessione di Camus (dall'assurdo alla rivolta) e sono ricostruite nel dettaglio le polemiche con l'ortodossia comunista e con gli ambienti politico-intellettuali di ispirazione sartreana. Ne emerge la figura di un pensatore eccentrico, libertario, ostile a ogni forma compromissoria e a ogni ideologia autoritaria, fiero assertore della libertà individuale e appassionato difensore della dignità umana in quanto radicata in quell'esistenza che, pur nella sua assurdità, è l'unica che all'uomo possa toccare in sorte.‎

‎Marzocca O. (cur.)‎

‎La solitudine non è una festa. Il pensiero militante di Nicola Massimo De Feo‎

‎brossura‎

‎Breton André; Parinaud A. (cur.)‎

‎Entretiens. Storia del surrealismo 1919-1945‎

‎ill.‎

‎Troisio L. (cur.)‎

‎Strapaese e Stracittà. «Il Selvaggio» «L'Italiano» «900»‎

‎ill.‎

‎Stille Alexander‎

‎Uno su mille. Cinque famiglie ebraiche durante il fascismo‎

‎br. Un italiano su mille: era più o meno questa la proporzione di ebrei nella popolazione del nostro paese quanto nel 1938 entrarono in vigore le leggi razziali, con le quali lo stato fascista si dichiarava ufficialmente antisemita e dava inizio alla vergognosa persecuzione razzista. Fino a quel momento, tuttavia, ebrei e fascisti avevano convissuto, in un singolare miscuglio di benevolenza e tradimento, persecuzione e aiuto. Per raccontare l'esperienza degli ebrei nel momento più tragico della nostra storia, Alexander Stille ha seguito il destino di cinque famiglie, diverse per origine e ceto, ma anche nel loro atteggiamento verso il regime. Gli Ovazza di Torino avevano prosperato sotto Mussolini, tanto che il patriarca della famiglia aveva guadagnato un ruolo di spicco nel partito. I Foa, anche loro torinesi, avevano un figlio fervente antifascista e l'altro iscritto al fascio. I Di Veroli di Roma hanno lottato disperatamente per sopravvivere nel ghetto. A Genova i Teglio, in particolare Massimo, e i Pacifici hanno collaborato con la chiesa cattolica per salvare centinaia di ebrei. Gli Schönheit di Ferrara vennero spediti a Buchenwald e Ravensbrück dai fascisti italiani e dai nazisti tedeschi. "Uno su mille", pubblicato per la prima volta nel 1991, è il frutto di una paziente ricostruzione storica, ma anche di una serie di conversazioni con diversi protagonisti e testimoni di quegli eventi terribili.‎

‎Celant Germano‎

‎Emilio Vedova. De America. Ediz. a colori‎

‎ill., ril. "È proprio dopo l'America... che certi pensieri mi incalzano nel profondo. Dopo l'America dove ho visto portato fino alle estreme conseguenze questo nostro mondo occidentale; dove ho visto fino ai suoi paradossi questa civiltà che è partita dall'Europa... Si parla tanto di questa pittura americana, ma dove la mettiamo la diaspora europea? Perché dovremmo essere noi i debitori? Ormai è tempo di dirlo: se gli europei hanno preso qualcosa dagli americani, è qualcosa che loro avevano già preso dall'Europa." Presentazione di Alfredo Bianchini.‎

‎Manicardi Enrico‎

‎Rete oppio dei popoli. Internet, social network, tecno-cultura: la morsa digitale della civiltà‎

‎br. Tutti oggi celebrano la vita online. Fruitori disinteressati, entusiasti sostenitori, ma anche critici e alternativi, non hanno dubbi: la tecno-cultura, di cui internet e i social media costituiscono il suggello più moderno, è una manna. Eppure, a trent'anni dall'invenzione del web, è sempre più chiaro che la promessa di un mondo trasformato in un villaggio globale di persone libere e sapienti è stata solo l'ennesima esca. Quel che la rete ha portato nella nostra vita non ha nulla a che fare con ciò che gli illusionisti della Silicon Valley (e i loro missionari disseminati ovunque) hanno promesso e continuano a spacciare: mentre si regge sulla sistematica distruzione del pianeta e sullo sfruttamento schiavistico di popolazioni intere, la società digitale sta compromettendo gli ultimi residui di socialità e di autonomia individuale, rendendo ogni soggetto un utente indifferenziato sempre più isolato, omologato, dipendente dal tecno-mondo. Allo stesso tempo, rinchiude tutti in un claustrofobico universo di sintesi totalmente programmato, mercifi cato, iper-sorvegliato. Enrico Manicardi prosegue qui la sua analisi critica della modernità. La società dell'interconnessione non è una "rivoluzione": è solo l'ultima fase di quella millenaria guerra alla natura che abbiamo chiamato civiltà.‎

‎Perego Marta‎

‎Case di carta‎

‎brossura Undici interviste a scrittori e scrittrici, filosofi e filosofe, poetesse e fumettisti per fissare un momento di attesa, catturare pensieri, intuizioni e forme di consapevolezza che rischiamo di perdere, una volta finita l'emergenza. Non per "trasformare in opportunità" un evento drammatico che ha sconvolto le vite di tutti, ma per condividere una ricerca di senso: il senso di un presente rarefatto, di un limbo inaspettato e desolato. Una forma di partecipazione fatta di parole. Lo scrittore è colui che, stando fermo alla propria scrivania, immagina mondi e li trasferisce sulla pagina. La scrittura e la lettura sono spazi di attesa positiva, che non porta a soluzioni, non ha qualità terapeutiche (come ci ha insegnato Proust), ma aiuta a riconoscerci. A sentirci meno soli. In due settimane, Marta Perego ha intervistato su Instagram alcuni degli autori e delle autrici che legge e ammira, scoprendo che le loro parole potevano offrire spunti e conforto, a lettori e non. Fissare questi punti può essere utile, se non necessario. Perché siamo diventati forse troppo bravi a dimenticare in fretta.‎

‎Schumann Robert; Ronga L. (cur.)‎

‎La musica romantica‎

‎ill., br. "Gli scritti critici di Robert Schumann costituiscono una testimonianza della vita musicale romantica d'insostituibile valore. In essi è la rivelazione di Chopin, presentita con indescrivibile acume sin da un'opera della più acerba giovinezza; di Berlioz, imposto all'attenzione del pubblico europeo con una memorabile analisi della Sinfonia fantastica; di Brahms, annunciato solennemente come l'iniziatore di nuove vie in un ultimo scritto che è al tempo stesso una sorta di testamento spirituale e la consacrazione di una novella forza creatrice. [...] Come sempre avviene quando si tratta di uno scrittore ben vivo e originale, la critica schumanniana ha un timbro inconfondibile e tanto più raro in quanto dal musicista si è soliti attendere disquisizioni tecniche aride e secche, mentre in essa il tono poetico supera di gran lunga quello minuziosamente esegetico, delizia del mediocre e del pedante. [...] L'acutezza del giudizio si accompagna non soltanto alla raffinatezza del gusto, ma a un'assoluta probità morale che è veramente da pregiare quando si mostra così costante in tutte le manifestazioni di una lunga, quotidiana attività inevitabilmente esposta, per sua natura, a tentazioni non buone." (Dallo scritto di Luigi Ronga)‎

‎Gabrielli P. (cur.); Luque R. (cur.); Ferrari P. (cur.)‎

‎Donne e guerra. Problemi, biografie, sguardi‎

‎br. Frutto di ricerche inedite, i saggi raccolti nel volume affrontano da differenti ottiche disciplinari le guerre del Novecento nella prospettiva della storia di genere. Fin dagli anni Settanta un'ampia messe di ricerche e nuove categorie di indagine hanno introdotto inedite prospettive interpretative, e anche la Grande guerra ha catalizzato l'attenzione su soggetti e ambiti trascurati, dalla mobilitazione del fronte interno alla presenza delle donne negli spazi pubblici, agli effetti sui processi di emancipazione. Sulla base di un quadro aggiornato degli studi e delle fonti, i saggi raccolti nel volume privilegiano tre prospettive di analisi: quella di genere; quella comparativa, con il confronto fra studiosi spagnoli e italiani; e quella interdisciplinare, mettendo in relazione storia, lingua e letteratura. L'antologia che chiude il volume presenta stralci di memorie conservate presso l'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, mirando a restituire l'«intima dimensione della guerra» attraverso le testimonianze femminili. Introduzione di Patrizia Gabrielli, Rocío Luque, Paolo Ferrari. Scritti di Mercedes Arriaga Flórez, Marina Cardozo, Daniele Cerrato, Giulia Cioci, Caterina Duraccio, Matteo Ermacora, Paolo Ferrari, Patrizia Gabrielli, Rocío Luque, Alessandro Massignani, Francesca Rubini, Carlo Stiaccini, Eugenia Tognotti e Anna Tonelli.‎

‎Antliff Allan‎

‎Joseph Beuys. Ediz. inglese‎

‎ill., ril.‎

‎Lucchetti Bingemer M. Clara‎

‎Simone Weil. Una mistica sulla soglia‎

‎br. Fin da molto giovane la Weil scriveva che il santo si distingue perché non vuole essere separato dai dolori e dalle sofferenze dei suoi contemporanei, ma desidera partecipare a essi con pienezza. Come mostra la teologa brasiliana, è proprio l'atteggiamento mistico che qualifica lo sguardo attento e il percorso esistenziale di Simone Weil; come altre mistiche contemporanee la Weil è interprete di una sensibilità che cerca l'esperienza diretta con il mistero della Realtà ultima e insieme un universalismo capace di abbracciare l'intera umanità. Nel desiderio di essere in comunione con il dolore dell'altro, la pensatrice trova il possibile contatto con il divino che, nella persona del mistico, va incontro al dolore umano. Così facendo, la pensatrice, filosofa e mistica, passa dall'intimo contatto con il divino alla "piazza pubblica", in cui sono in gioco destini umani e si soffrono i dolori e i conflitti di una umanità ancora non riconciliata, per ritornare quindi al Dio che sta sotto le cose e in ogni avvenimento.‎

‎Berardinelli Alfonso‎

‎Discorso sul romanzo moderno. Da Cervantes al Novecento‎

‎br. Nonostante la geniale originalità dei capolavori di Proust, Joyce e Kafka, il Novecento delle avanguardie, dal futurismo al surrealismo e oltre, ha svalutato e perfino denigrato l'arte del romanzo. 0 ha creduto che quelle opere "rivoluzionarie" di primo Novecento potessero diventare un modello normativo da seguire e da replicare. In realtà, salvo eccezioni, il romanzo dell'ultimo secolo, dalla modernità alla postmodernità, e già dagli anni Trenta, ha ripreso la sua strada senza ignorare una grande e varia tradizione che dall'Ottocento risale fino a Cervantes. Partendo dagli attuali interrogativi sulla forma-romanzo e dalla sua persistente forza di attrazione, Berardinelli offre una lucida e vivace sintesi della storia e dell'identità formale, morale e filosofica del genere letterario più influente nell'Occidente moderno. Dalla triade Cervantes, Defoe, Rousseau, passando per Sterne e Goethe, Manzoni e Melville, Stendhal e Flaubert, Dostoevskij e Tolstoj, l'autore mostra che fino a un maestro novecentesco come Svevo il centro dinamico del romanzo è nell'invenzione di un personaggio e nella storia del suo incontro con la realtà: l'uno e l'altra in continua e sorprendente metamorfosi.‎

‎Pontara Giuliano‎

‎Quale pace? Sei saggi su pace e guerra, violenza e nonviolenza, giustizia economica e benessere sociale‎

‎br. Quattro fenomeni profondamente interrelati costituiscono gravi ostacoli a una pace stabile a livello mondiale e mettono a repentaglio interessi e diritti basilari di generazioni presenti e future: l'escalation della violenza; il costante approfondirsi delle disuguaglianze nella distribuzione di risorse e potere; il crescente aumento della temperatura del pianeta e il conseguente degrado ambientale; il forte aumento dei flussi migratori nel mondo con decine di milioni di persone che fuggono dai massacri, dalle persecuzioni, dalla povertà cronica. Nei sei saggi raccolti in questo volume, Giuliano Pontara, argomentando che la guerra moderna è ingiustificabile, e che non si esce dal vortice della violenza con ulteriore violenza, esplora e analizza alcuni problemi centrali riguardanti la nozione e le vie della pace: dalla istaurazione di un governo mondiale democratico alla nonviolenza attiva, fino ai fattori istituzionali e alle forze situazionali che ne favoriscono o impediscono l'applicazione; memore del detto kantiano per cui, pur non sapendo "se la pace perpetua sia una cosa reale o un nonsenso [...] dobbiamo agire come se fosse una cosa reale, il che forse non è, e operare per la fondazione di essa", qui e ora.‎

‎Napolitano Ernesto‎

‎Debussy, la bellezza e il Novecento. «La Mer» e le «Images»‎

‎br. Un'analisi elegante e coinvolgente di quel legame tra bellezza e modernità che Claude Debussy portò in dote al Ventesimo secolo; un legame costruito attraverso una visione musicale che sfugge alle complesse elaborazioni formali della tradizione tedesca, prediligendo l'immaginazione istantanea e puntando senza incertezze a soddisfare un principio del piacere, la felicità dei sensi. Una visione che non poteva non entrare in conflitto con la radicale inaccessibilità della bellezza professata da tanta parte del pensiero estetico novecentesco, a partire da Theodor W. Adorno, che pur riconoscendo l'importanza della lezione di Debussy per le avanguardie, rimase sempre lontano dall'ammettere la radicalità della sua rivoluzione estetica. Dopo una critica serrata alle letture più diffuse dell'opera di Debussy, da quella di Vladimir Jankélévitch tutta votata all'evocazione e al mistero, a quella strutturalista di Pierre Boulez, senza trascurare la consueta dicotomia impressionismo/simbolismo, Napolitano guida il lettore al riconoscimento di questa peculiare idea di bellezza, determinata con infallibile sapienza costruttiva da Debussy e posta al cuore della modernità, attraverso l'analisi di due opere magistrali: il trittico sinfonico "La Mer", e la raccolta pianistica delle "Images".‎

‎Semerari F. (cur.)‎

‎Stili di vita, senso della vita‎

‎br. Nelle società occidentali o occidentalizzate degli ultimi decenni ha acquistato sempre più rilevanza, nella definizione dei comportamenti individuali e collettivi, la tematica degli stili di vita. La questione si è venuta precisando, da un lato, come progetto di superamento di modelli di vita (egemoni nelle società postmoderne) di carattere decisamente individualistico, in direzione della ripresa di un senso della comunità spesso allargato a comprendere - oltre il mondo umano - il mondo della natura e degli animali, e, dall'altro, in una prospettiva ancora, alla fine, individualistica, come tentativo di salvare se stessi, la propria vita, la propria salute e il proprio equilibrio a livello sia fisico che psichico in un'epoca, come la nostra, di estrema incertezza e precarietà, nella quale diffusamente si avverte la difficoltà di contare sulla solidarietà degli altri, considerati sia come singoli che come istituzioni. Il volume raccoglie nove saggi, ciascuno dei quali affronta un aspetto particolare della questione o prende in esame uno o alcuni stili di vita particolari, con riferimento, soprattutto ma non esclusivamente, a quelli che si sono venuti in maniera diversa affermando o proponendo nel nostro tempo: rapporto tra stili di vita e riconoscimento identitario; stile di vita come scelta; culture della terra; stile di vita animalista; autoriduzione del tempo di lavoro nell'esperienza del downshifting.‎

‎Pazzelli F. (cur.); Verde F. (cur.)‎

‎Momenti di filosofia italiana‎

‎br. Questo volume raccoglie degli studi dedicati alla filosofia italiana tra Ottocento e Novecento che costituiscono una sezione monografica della rivista Syzetesis (VII/2020). Sovente la tradizione filosofica italiana è trascurata o perfino ignorata; per tale ragione, il fine primario di questo libro è quello di rinverdire l'interesse culturale e scientifico per questa ricchissima stagione filosofica, affinché possa nuovamente divenire oggetto di ricerca da parte degli studiosi più giovani. Gli articoli spaziano dalla variegata galassia del marxismo italiano (Labriola, Gramsci, Colletti) al concreto impegno politico, critico e culturale di alcuni intellettuali (Gregory) e di alcune tradizioni filosofiche (come la Scuola di Milano), dall'interesse storico per lo scetticismo antico (Rensi) allo statuto dell'estetica (Garroni). I temi privilegiati riguardano, inoltre, l'ermeneutica (Betti, Pareyson), le declinazioni italiane dell'esistenzialismo, la filosofia del dialogo di Calogero, la filosofia del linguaggio di De Mauro, le diverse fasi del neoilluminismo e, infine, la ripresa degli studi di logica in Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale.‎

‎Peyretti Enrico‎

‎Non ho scoperto nuove terre‎

‎brossura‎

‎Vanzago Luca‎

‎Breve storia dell'anima‎

‎br. Cos'è l'anima? Dove si trova? Da dove viene? Sin dalle origini della sua esistenza l'uomo ha tentato di rispondere nei modi più diversi a tali interrogativi, nell'ambito di una riflessione sull'anima che ci accompagna da sempre. Scrivere una storia del concetto di anima, come si propongono queste pagine, significa cercare i punti di contatto tra posizioni molto diverse, quando non opposte. L'anima infatti non è mai stata un oggetto univoco, ben definito, semplice, evidente. Il libro si addentra in modo rigoroso nella pluralità di senso che è intrinseca al concetto e che è espressione di una varietà e di una ricchezza sorprendenti. Infatti, trasformandosi continuamente, l'anima ha sempre fatto ritorno dopo ogni dichiarazione di morte, di volta in volta trasfigurata da nuove idee o da rinnovate polemiche, ma capace di adeguarsi a ognuna di esse.‎

‎Cambiano G. (cur.); Fonnesu L. (cur.); Mori M. (cur.)‎

‎Storia della filosofia occidentale. Vol. 5: Dal moderno al contemporaneo‎

‎br. Questo volume racconta la filosofia dell'Ottocento dal pensiero posthegeliano all'appendice novecentesca, quando con la Prima guerra mondiale si chiude un'epoca culturale, oltreché storico-politica. Un'età che vede la formazione di indirizzi come il positivismo, l'evoluzionismo, lo spiritualismo, il neokantismo e l'emergere di grandi personalità quali Schopenhauer, Kierkegaard, Marx, Nietzsche, Bergson.‎

‎Argento Micol‎

‎Giorgio Manganelli. Indagine per una riscrittura infinita‎

‎br. Argomento del saggio è la proteica scrittura di Giorgio Manganelli. Nel corso dei capitoli, l'autrice mette in luce la particolareggiata descrizione della vicenda artistica dello scrittore, attraverso una fitta raccolta di documenti (libri, articoli, interviste, aneddoti, ecc.), cui fa riscontro la frequentazione dei libri più amati, come lo Zibaldone leopardiano o la Commedia dantesca, oltre al dettagliato excursus sul suo rapporto con gli intellettuali del gruppo '63, di cui fu uno dei fondatori. Nella seconda parte dell'opera vengono descritti e analizzati i rapporti che Manganelli intrattenne con i maggiori scrittori italiani e stranieri del suo tempo (Italo Calvino, Carlo Emilio Gadda, Roland Barthes), ponendo in luce similitudini e peculiarità delle sue opinioni all'interno del dibattito culturale della seconda metà del novecento: in evidenza la grande verve di polemista, l'ironia corrosiva, Yengagement lucido e risentito, il sarcasmo con cui il grande scrittore farsescamente smaschera, volta per volta, grazie all'attività di corsivista, alcuni dei preoccupanti fenomeni di degrado socio-culturale che hanno caratterizzato l'inizio dell'epoca in cui ancor oggi viviamo.‎

‎Basualdo C. (cur.)‎

‎Michelangelo Pistoletto. Da uno a molti. 1956-1974. Ediz. illustrata‎

‎ill., ril. Il volume è il Catalogo della mostra di Roma (MAXXI, 4 marzo - 15 agosto 2011).‎

‎Fallada Hans; Williams J. (cur.); Lange S. (cur.)‎

‎Nel mio paese straniero. Diario dal carcere 1944‎

‎ill., br. Nel settembre del 1944 Hans Fallada fu internato nel manicomio criminale di una cittadina prussiana per un atto di violenza compiuto durante una forte ubriacatura. Nel corso della reclusione, l'autore decise di stendere il diario della sua vita sotto il nazismo. E lo fece, di nascosto dai suoi carcerieri, vergando fogli con una specie di crittografia, in uno stile concitato e drammatico, a compilare un fascicolo che avrebbe intitolato: "L'autore non gradito. Le mie memorie dei dodici anni sotto il terrore nazista". Era stato un romanziere di grande successo, l'avvento di Hitler aveva spezzato la sua carriera, e la sua vita e il suo stesso equilibrio, con una serie ininterrotta di vessazioni e umiliazioni ma, a differenza di tanti altri esponenti della cultura tedesca, mai aveva voluto lasciare la Germania, pur avendone avuto occasione; e adesso, intuendo la fine della guerra, voleva lasciare ai posteri la spiegazione (più che la giustificazione: non avendo nessuna colpa) del suo rifiutato esilio, o meglio: del suo esilio in patria. E questo libro, rimasto inedito a lungo tra le carte dell'autore, e pubblicato in Germania solo nel 2009. Fallada fa i conti con se stesso e racconta dal basso la vita nella dittatura, in una miniatura quotidiana ma in cui balenano di continuo i grandi personaggi come protagonisti di un romanzo, con dialoghi immaginati e monologhi interiori.‎

‎Italia Paola‎

‎Come lavorava Gadda‎

‎ill., br. «Come lavoro»? Si chiedeva Gadda nel 1949 in uno dei suoi saggi più famosi. E rispondeva subito, depistando il lettore: «Come non lavoro», rivelando l'impossibilità, per l'autore, di svelare il segreto della propria arte, così intrecciata alla propria vita, inestricabile «groppo, o nodo, o groviglio, di rapporti fisici e metafisici». Paola Italia, che da anni studia l'opera di Gadda attraverso l'analisi delle sue carte, guida il lettore nel labirinto dei suoi archivi e delle sue biblioteche, dagli appunti manoscritti alle bozze, tra correzioni, revisioni, riscritture e autocensure. Un viaggio avventuroso e affascinante - che è anche una «confessione d'autore» sui «problemi d'officina» - nella sua scrittura, intesa come «indefettibile strumento per la scoperta e la enunciazione della verità».‎

‎Nietzsche Friedrich; Carpitella M. (cur.); Campioni G. (cur.)‎

‎Opere. Vol. 1/1: Scritti giovanili (1856-1864)‎

‎brossura Sono scritti che vanno dalle poesie e pagine di diario del Nietzsche quattordicenne ai primi saggi di riflessioni sulla storia e sull'arte. E' anche evidente in questa fase il suo interesse per il mondo della mitologia nordica e germanica, come pure la tendenza a elaborare in composizioni poetiche i pensieri ispiratigli da personaggi storici e dalle figure di grandi artisti.‎

‎Negri Antonello‎

‎L'arte in mostra. Una storia delle esposizioni‎

‎ill., br. La storia dell'arte contemporanea raccontata attraverso le esposizioni, dalla fine del Settecento ai giorni nostri. Dal "Pavillon du réalisme" di Courbet a Parigi alle prime Triennali di Milano, dalla "Great Exhibition" di Londra alle leggendarie mostre del MOMA, il volume descrive e commenta rassegne epocali e opere significative. Si delinea così la complessa evoluzione delle esposizioni d'arte - e degli stili - nel tempo e nello spazio: da luoghi che mettono in scena la norma accademica e il gusto dominante a occasioni di dissenso, in cui emergono nuove, provocatorie tendenze.‎

‎Casares Olivia‎

‎Memoria in chiaroscuro. Diario apocrifo di Frida Kahlo‎

‎ill. Il ritratto di una donna "normale" che ebbe una vita eccezionale, di un'artista geniale che divenne un mito. Dall'infanzia al momento in cui si ammala di poliomielite, dai giorni di scuola all'incidente che la lasciò menomata. Poi le prime opere, l'incontro con Diego Rivera, gli alti e bassi della malattia e dell'amore fino alla morte. La scrittura piana, malinconica, rende plausibili le notizie già molto note sulla vita dell'artista e vi aggiunge una dimensione intima.‎

‎Zevi Adachiara‎

‎I monumenti per difetto‎

‎ril. Il 24 marzo 1944, 335 innocenti furono trucidati dai nazi-fascisti alle Fosse Ardeatine, in una delle pagine più buie della seconda guerra mondiale. Nel luglio di quell'anno fu bandito il primo concorso dell'Italia liberata per la costruzione di un mausoleo nel luogo dell'eccidio. Questo libro parte da lì: in occasione del settantesimo anniversario della strage, Adachiara Zevi riflette sui rapporti tra architettura e memoria, prendendo in esame alcuni casi esemplari di monumenti, musei e memoriali che si distinguono per qualità e originalità urbanistica, architettonica e artistica. Il Mausoleo delle Fosse Ardeatine è il primo monumento a non essere concepito come oggetto da contemplare ma come percorso "da agire", per far rivivere il tragitto seguito dalle vittime; le forme non sono intese come stazioni di arrivo, ma come tappe intermedie di un circuito continuo. Da Roma ci spostiamo a Berlino, per raccontare il memoriale progettato da Peter Eisenman: una gigantesca griglia deformata e sbilenca che registra il passaggio dal monumento come percorso al monumento come brano di città. Se il "contro-monumento", nella versione di Jochen Gerz, prevede già nella concezione la sua sparizione, spetta alle "pietre d'inciampo" ideate da Gunter Demnig l'intuizione del "memoriale diffuso" dedicato a tutti i deportati.‎

‎Berto Francesco‎

‎Che cos'è la dialettica hegeliana? Un'interpretazione analitica del metodo‎

‎br.‎

‎Casseri Gianluca; De Turris G. (cur.)‎

‎I protocolli del savio di Alessandria. Umberto Eco nel romanzesco mondo dei savi di Sion‎

‎br.‎

‎Martino F. (cur.)‎

‎Goya. I disastri della guerra. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. "Vi sono artisti che hanno la capacità di imporre, imprimere, nella memoria dei contemporanei e dei posteri, un'immagine condensata e siglata che sta tutta nel loro nome, quasi magicamente carico di un complesso potere educativo: basta dire Caravaggio, Van Gogh, perché, d'un colpo, si presenti davanti a noi una sintesi tra artista, opera, personaggio, momento storico. Basta dire Goya." Dall'introduzione di Renato Gattuso.‎

‎Freund Gisèle‎

‎Tre giorni con Joyce. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Fu nel 1943 che vidi James Joyce per la prima volta. Stava cenando con la moglie in un ristorante vicino alla stazione di Montparnasse. Io ero ancora una studentessa e Joyce uno degli idoli letterari della mia generazione. Affascinata, osservavo quell'uomo magro e slanciato a cui il cameriere prodigava le attenzioni riservate alle celebrità.‎

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