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‎Giovanni Papini‎

‎L’esperienza futurista (1913-1914)‎

‎In-4°; pp. 176, (3)‎

‎Giovanni Papini‎

‎L’esperienza futurista 1913-1914‎

‎Un volume di XVIII-162 pagine, cartonato editoriale con sovracoperta illustrata. Dimensioni: 14,5x22 cm. Minime tracce del tempo e uno strappetto marginale alla sovracoperta, lieve brunitura dei margini delle pagine, per il resto ottime condizioni. Introduzione di Luigi Baldacci.‎

‎GIOVANNI PAPINI.‎

‎GIOVANNI PAPINI. Mostra personale. 1941‎

‎Note: In 16°, br. edit. ill. (lievi tracce d'uso), pp. 266,(2); lievi fioriture sparse; buon es.. Editore: Morcelliana - Brescia.‎

‎Giovanni Tummolo‎

‎Meditazioni diaboliche‎

‎In 16o (cm 13 x 17,5), pp. 103 + (7) con ritratto fotografico dell'Autore all'antiporta. Dedica autografa al primo foglio con l'occhietto. Brossura editoriale. Edizione originale, arricchita dalla dedica dello scrittore, di questa raccolta di meditazioni in prosa del futurista triestino Giovanni Tummolo, scrittore eclettico, che molto piacque a Umberto Eco che scrisse "Un autore di cui possiedo, credo, l'opera omnia, e' Giovanni Tummolo, di Trieste, autore di opere come 'Luce sepolta', 'Il divoratore di se stesso', la riduzione drammatica di 'Sangue romagnolo', le 'Meditazioni diaboliche', e di vari libretti in cui diffonde la sua dottrina, il Misticateismo, come il vivace 'Come evitare la terza guerra', ricco di invettive contro i cittadini poco comprensivi (Umberto Eco, La memoria vegetale e altri scritti di bibliofilia, La Nave di Teseo, 2018). Tummolo - sottolinea Umberto Carpi - non rinuncio' a "raccogliere le sue sparse prove futuriste in un volumetto di Meditazioni diaboliche" (Carpi, "L'estrema avanguardia del Novecento", 1985, p. 161). "Another Triestine Futurist of some repute was Giovanni Tummolo who published the collection of lyrical prose 'Meditazioni diaboliche' (1927), the long poem 'Donora' (1929) and the essay 'Misticateisino' (1934). Close friend of Tummolo was Aristide Mattiussi who published 'Bandiere sulle Antenne' (1930) and the biography 'Giovanni Tummolo' (1931)" (K. Pizzi, A City in search of an Author. The Literary Identity of Trieste", 2001, p. 125). Cfr. anche Passamani, Carpi, "Frontiere d'avanguardia. Gli anni del Futurismo nella Venezia Giulia...", 1985.‎

‎GIULIO DE'ROSSI DELL'ARNO‎

‎Giglio Selvatico‎

‎Milano Gastaldi 1954 In 12 broché, 174 pages, envoi de l'auteur.‎

書籍販売業者の参照番号 : 114

‎Giulia Papoff e Gigliola Rocca a cura di‎

‎Stéphane Mallarmé un secolo di poesia‎

‎introduzione di Maria Teresa Giaveri e Aldo Trione La città del Sole 2004 306 PP. FONDO DI MAGAZZINO: LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME INTONSO‎

‎Giuntini, Aldo‎

‎L'universo in pugno. Glorificazione futurista della Sintesi-Brevità‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Saggio poetico e parolibero, preceduto da una prefazione di Marinetti e da una sintesi biografica di Adolfo Angeli. Raffinata impaginazione futurista: il testo del saggio – in inchiostro nero – in ogni pagina è racchiuso dal titolo dell'opera impostato a croce in inchiostro blu. Contiene un ritratto fotografico dell'A. con firma, su carta patinata f.t. inserita tra p. 2-3. Cammarota, Futurismo, 241.10; Salaris, Storia, p. 250; Ead., Bibliografia, p. 40b‎

‎Giuseppe Fabbri‎

‎Rapsodie africane‎

‎In 16°. Pagine 121, (3). Brossura editoriale con copertina figurata a colori. Lievi macchie e bruniture. Stato di conservazione buono. All'interno sono presenti fregi in xilografia di Luigi Servolini ed un ritratto dell'autore su carta patinata applicata, riprodotto da un'opera di Franco Gentilini. Raccolta di poesie a tema "africano" di Giuseppe Fabbri (1901-1991) poliedrico artista di orientamento futurista. IL VOLUME CONSERVA L'INTROVABILE FASCETTA EDITORIALE. Raro.‎

‎GIUSEPPE FARINELLI‎

‎PERCHé TU MI DICI POETA STORIA E POESIA DEL MOVIMENTO CREPUSCOLARE‎

‎CAROCCI 2005 687 PP. FONDO DI MAGAZZINO: CENNO DI PIEGA AL MARGINE ANGOLARE SUPERIORE DELLA COPERTINA, LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO CAROCCI 2005 687 PP. FONDO DI MAGAZZINO: CENNO DI PIEGA AL MARGINE ANGOLARE SUPERIORE DELLA COPERTINA, LIEVI SEGNI DEL TEMPO, VOLUME INTONSO, MAI SFOGLIATO. Questo volume, il cui titolo deriva da un verso di Sergio Corazzini, propone una visione non solo storica e poetica, ma anche geografica del movimento crepuscolare. Al di là di stereotipate visioni che fanno del crepuscolarismo un movimento di lacrimosi personaggi provinciali rivolti al passato, Giuseppe Farinelli indaga l'insieme e le singole peculiarità delle espressioni artistiche che si richiamano a questa atmosfera alla luce dei collegamenti europei, con le sue frequentazioni simboliste, pascoliane e dannunziane, con le sue aspirazioni misticheggianti e spiritualistiche, sottolineandone la caratteristica di movimento che nel decadentismo ha posto nella parola soprattutto il disagio nell'uomo contemporaneo, costretto a subire il peso e la noia e la solitudine della quotidianità. Dopo un'agile introduzione-quadro il volume studia i diversi protagonisti collocati in tre aree geografiche, ma sempre nel segno del loro costante intrecciarsi umano e poetico: l'area romana (Tito Marrone, Sergio Corazzini e Fausto Maria Martini), la fiorentino-emiliano-romagnola (Corrado Govoni, Marino Moretti e Aldo Palazzeschi), la torinese (Giulio Gianelli, Guido Gozzano, Carlo Vallini, Nino Oxilia e Carlo Chiaves); per concludere infine con un quadro attento a ripercorrere il clima culturale del decadentismo visto attraverso le più significative interpretazioni critiche. Indice Premessa/ Parte prima. Il quadro 1. Profilo storico e geografico del movimento crepuscolare / Parte seconda. I protagonisti [Area romana] 2. Tito Marrone 3. Sergio Corazzini 4. Fausto Maria Martini [Area fiorentino-emiliano-romagnola] 5. Corrado Govoni 6. Marino Moretti 7. Aldo Palazzeschi [Area torinese] 8. Giulio Gianelli 9. Guido Gozzano 10. Carlo Vallini 11. Nino Oxilia 12. Carlo Chiaves Parte terza Il clima culturale 13 Il decadentismo attraverso la critica/ Bibliografia essenziale sul crepuscolarismo/ Indice dei nomi Parole e frasi comuni Alberto Tarchiani Aldo Palazzeschi Allanic amici artistico borghese Bruges Calcaterra canto Carducci casa Cavalli bianchi Chiaves colloquio composizioni corazziniana Corrado Govoni crepu crepuscolare crepuscolarismo e futurismo critica culturale cuore cura D'Annunzio dannunziana decadentismo Donini esistenziale estetismo Fausto Maria Martini Fiale fiori francese Francis Jammes frate rosso GG/R Gianelli giardino giorno Govoni govoniana gozzaniana Graf grigio Guglielminetti Guido Gozzano ironia Jammes Laforgue lessemi lettera letteraria letteratura italiana lettere libro lirica Livi Lucini Maeterlinck malinconia Marinetti Marino Moretti mente metrica Milano mondo morte Novecento nuova Oxilia Palazzeschi parola Pascoli passato personaggi piccole Poemi poeta poetica poverazze provinciali pubblicato raccolta rapporti resto ricordo rime Rodenbach romantico Samain Sanguineti Savoca sbarca a New scrive sentimentale sentimento Sergio Corazzini silenzio simbolisti ai crepuscolari sintagma sogno sonetto tematica Tito Marrone titolo torinese Torino Vallini vecchio verso libero‎

‎GIUSEPPE STEINER‎

‎LA CHITARRA DEL FANTE - PREFAZIONE DI F.T. MARINETTI‎

‎LEGATURA IN BROSSURA EDITORIALE CON TITOLI IN ROSSO E NERO, ALLA PAGINA NUMERO 9 BELLA DEDICA AUTOGRAFA A MATITA COLORATA DELLO SCRITTORE ROBERTO DI SAN MARZANO numero pagine: 53 formato: 22.8X15.4 stato conservazione: DISCRETO, COPERTINA CON PARTI BRUNITE E PICCOLI TAGLIETTI AL MARGINE, AL FRONTESPIZIO DUE TIMBRI DELLA LIBRERIA VENDITRICE edizione: SECONDA (ASSAI RARA)‎

‎Glauco Viazzi, Vanni Scheiwiller, a cura di‎

‎Poeti del secondo futurismo italiano‎

‎Glauco Viazzi, Vanni Scheiwiller, a cura di Poeti del secondo futurismo italiano. Milano, All'Insegna del Pesce d'Oro 1973 italian, 153 BTT65Brossura editoriale, volume in buone condizioni, segni di usura causati dal fattore tempo sulla copertina, interno in ottimo stato, legatura salda153 pagine circaCopertina come da foto‎

‎GODOLI Ezio‎

‎Il dizionario del Futurismo, in 2 voll.‎

‎in 4°, pp. XXX, 1245 a numeraz. continua, leg. edit. ill. con custodia rileg. e ill., testo su 3 colonne, con mm. ill. in nero, documentazioni di archivi, biblioteche, fondazioni e musei e ricca bibliogr. Nuovo. 113/33‎

‎Godoli Ezio - Capalbo Vincenzo‎

‎La metropoli futurista. Progetti im-possibili Testi di Ezio Godoli e Vincenzo Capalbo. Prefazione di Anna Maria Petrioli Tofani. Ricerca iconografica di Vincenzo Capalbo e Ezio Godoli‎

‎1 [1 volume + 1 videocassetta] Scatola di 32x25.7 cm. in cartone edit. con titolo su cartoncino applicato al piatto, contenente un volume e una videocassetta, il vol. misura 29.3x23.2 cm., 96 pp., con numerose ill. in b/n e a colori n.t., in cartonato edit. ill., ottime condizioni Catalogo della mostra tenuta alla Galleria degli Uffizi di Firenze dal 2 ottobre al 14 novembre 1999.‎

‎Goretti Maria‎

‎La donna e il Futurismo‎

‎In 8° br edit pp 147. 1° Premio originale Collaudo di F.T.Marinetti. Firma di copyright della poetessa Ottimo esemplare.‎

‎Goretti, Maria (due disegni originali di Tullio Crali)‎

‎Poesia della macchina. Saggio di filosofia del futurismo [ESEMPLARE CON DISEGNI AUTOGRAFI DI TULLIO CRALI]‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Ottimo esmplare pregiato da due aero-disegni a matita, autografi firmati, di Tullio Crali: in occhietto l’aeropittore disegna il titolo dell’opera circondato da prospettive di palazzi colti dall’alto, nel noto stile ‘in picchiata’ d’aeroplano; a p. 5 (conclusione dello scritto prefatorio), verga il nome di F.T. Marinetti in caratteri cubitali disposti secondo linee geometriche intersecantesi. Saggio con prefazione di Marinetti («Splendore geometrico e estetica della macchina»). Cammarota, Futurismo, 246.4 e 3‎

‎Gori, Gino‎

‎Il Mantello d'Arlecchino‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare. Raccolta di saggi di letteratura ed estetica, tra i quali un saggio su Marinetti e uno su P. Buzzi. Cfr. Diz. Fut., p. 553a: «[...] nel 1913 G[ori] dà conto di sé in un robusto libro che però è post-datato al 1914, Il mantello d'arlecchino [...] vasto panorama dell'attività letteraria, critica, estetologica, editoriale dell'Italia contemporanea [...] con una ricchezza di conoscenze aggiornatissime, che fanno pensare ad affinità con Pica, Morasso, Lucini. Nei confronti del futurismo emergono remore e contraddizioni. [...] Alla poesia di Marinetti, d'altra parte, G[ori] esprime un consenso senza riserve [...] sul medesimo livello dei maggiori poeti contemporanei [...]».‎

‎Gori, Gino‎

‎Le foglie dell’orologio‎

‎Edizione originale ottimo esemplare “Fu soprattutto l'ispirazione poetica a farsi nel Gori più avvolgente e convinta [...] acquistò nuove sfumature, più allusive, e si dispose su tramature in cui si riscontrano riflessi di G. Pascoli, di G. Gozzano, di C. Govoni, di A. Palazzeschi, raggiungendo talora esito felice, come nelle tre liriche Alla stazione, Ogni giorno così e Limbo, apparse in Le foglie dell'orologio (Roma s.d.), poi riproposte con diverso titolo in Il grande amore (Firenze 1926)” Diz. Bio Treccani. Rara edizione presente in solo tre biblioteche.‎

‎Gori, Gino‎

‎Per un’estetica dell’irrazionale. Note di Gino Gori‎

‎Edizione originale, anticipa di due anni il più noto «Studi di estetica dell’irrazionale». Contenute lacerazioni marginali all’unghiatura, leggere macchie alla brossura ma complessivamente esemplare molto buono. Raro, assente dai repertori specialistici consultati.‎

‎Gori, Gino‎

‎Quattro cartoline viaggiate autografe firmate, datate aprile-maggio 1927, inviate al poeta Pietro Mastri (pseud. di Pirro Masetti)‎

‎L’argomento che sottostà al carteggio è molto probabilmente il dramma «La casa alle tre vie» (Vallecchi 1926), seconda e ultima prova teatrale del Mastri (dopo l’ormai lontano «Valdeflores», 1895), meglio noto come poeta dilettante in stile pascoliano: «Mario, mio buon amico, non ho letto e quindi non ho potuto giudicare. / Dopo Fiano sono stato a Roma […] A Roma sono rimasto chiuso in albergo e malato per due settimane […]. Se sapessi cosa vogliono dire certe nevralgie! […]» (18 aprile 1927). -- «Mio buon amico, ho letto. Mi piace. Presento all’amico Bragaglia. L'ultimo atto ha steso i miei nervi come corde di un violino a bischeri [i.e. piroli] incazzati. E chi poteva immaginare che sotto tutta la dolcezza della tua poesia vi fosse un così potente maneggiatore di uomini e di idee! […]» (20 aprile 1927). -- «Mio buon amico, laconica sì, ma entusiasta [la recensione al libretto]. Almeno per mio conto Bragaglia non mi ha ancora risposto Solleciterò. Vuoi scrivergli anche tu? […]» (16 maggio 1927). -- «Sarei un gesuita di prima grandezza se dessi ascolto alla tua lusinghiera e affettuosa cartolina […]. Attendo risposta da A.G.B. [Anton Giulio Bragaglia]. M’auguro di telegrafarti un Sì […]» (21 maggio 1927). -- Gino Gori è stato attento studioso dell’estetica dell’irrazionale e del grottesco, con particolare riferimento al teatro e a quello di avanguardia: nei suoi numerosi studi si è occupato di Marinetti, futurismo, dell’«Angoscia delle macchine» di Vasari e delle scene innovative di Prampolini, Depero, Balla, Marchi e Volt. Cfr. Diz. Fut., pp. 552b-554a. Qui lo scopriamo vicino al vulcanico Anton Giulio Bragaglia, e non poco seccato invece dalle pressioni del Mastri circa un parere positivo su un’opera che non avrà mai il plauso della critica («Non vi sono dubbi che il M. presenti un temperamento essenzialmente lirico e che [altre] prove [...] come ‘La casa alle Tre vie’ [...] possano considerarsi decisamente fallite», sintetizza Cencetti nella voce «Masetti» del Diz. biogr. degli ital.), e mai sarà presa in considerazione da Bragaglia — né da alcun altro — per una messa in scena (cfr. Cat. gen. Vallecchi 1944, s.v.).‎

‎Gori, Gino‎

‎Studi di estetica dell'irrazionale‎

‎Prima edizione. CON DEDICA Dedica autografa dell’autore in antiporta. Cammarota, Futurismo, 248.1‎

‎Gori, Gino.‎

‎Il Teatro contemporaneo e le sue correnti caratteristiche di pensiero e di vita nelle varie nazioni.‎

‎Edizione originale, poderoso saggio. Cfr. Cammarota, Futurismo, 248.2. Esemplare in barbe molto ben conservato, leggere macchie alla brossura.‎

‎Gori, Gino.‎

‎Scenografia. La tradizione e la rivoluzione contemporanea. Teoria e storia [...].‎

‎Edizione originale. Saggio con belle tavole e illustrazioni. Cfr. Cammarota, Futurismo, 248.6. Ottimo esemplare.‎

‎GOVONI Corrado‎

‎POESIE SCELTE.‎

‎(1903-1918). Nuova edizione riveduta ed accresciuta. Taddei, Ferrara, s.d. (1920). In-8 p., brossura originale a colori di M. De Paoli Bellusi, pp. XXV,(3),373,(7), con 3 ritratti fotografici dell'A. f.t. "Seconda edizione". Cfr. Salaris, p. 41: "La prima del 1918". Ben conservato.‎

書籍販売業者の参照番号 : 47418

Livre Rare Book

Libreria Malavasi
Milano Italy Italia Itália Italie
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€ 140.00 購入

‎Govoni Corrado‎

‎Brindisi alla Notte, Poesie.‎

‎In 8°; 152, (8) pp. Brossura editoriale verde con titolo impresso in nero entro cornice verde. Magnifico esemplare in perfette condizioni di conservazione ed a fogli ancora chiusi. Tiratura limitata di 525 esemplari, il nostro porta il numero 375. Prima edizione di questa celebre raccolta di poesie del grande poeta ferrarese, Corrado Govoni (Tamara, 29 ottobre 1884 – Lido dei Pini, 20 ottobre 1965). Fra i poeti “crepuscolari” in gioventù, aderì in seguito al futurismo divenendone uno dei rappresentanti di punta pur continuando a mantenere nella sua produzione letteraria aspetti dannunziani, “immagini” liberty e crepuscolari affiancando toni tipici del modernismo futurista nelle descrizioni degli ambienti cittadini, l’idillio dei paesaggi campestri a lui cari per la sua sensibilità di uomo cresciuto in campagna. Scrive Riccardo D’Anna nel Dizionario Biografico degli Italiani (Volume 58, 2002) che Govoni è una “Figura a suo modo emblematica di scrittore poligrafo e prolifico, il G. attraversò con originalità il complesso universo che si andava muovendo intorno alla “nuova poesia”, sorta nella prima quindicina del secolo, attraversando Pascoli e D’Annunzio, ma soprattutto direttamente partecipando tanto al movimento futurista (collaborò ai Quaderni di poesia, diretti da F.T. Marinetti) quanto, facendo tesoro delle esperienze simboliste e tardo-simboliste in chiave impressionistica e crepuscolare, secondo il credo di una poesia il cui fine non è certo analizzare e descrivere ma puntare piuttosto verso l’ineffabile, evocare sensazioni. Il G. collaborò, inoltre, a La Voce e a Lacerba, ma pubblicò anche su diverse altre riviste, fra cui Riviera ligure di M. Novaro e, dal 1916, sulla rivista partenopea La Diana di G. Marone, che per prima ospitò e diffuse l’esperienza dei poeti ermetici. Già C. Bo individuava quale “punto determinante nella poesia govoniana” la sua stupefacente natura di scrittore: “una natura talmente ricca e sovrabbondante da impedire una classificazione esatta o – caso mai – portata piuttosto a sollecitare una continua collusione con le ragioni del tempo” (p. 314).”. Raro a reperirsi in queste ottime condizioni di conservazione e a fogli chiusi.‎

‎GOVONI CORRADO‎

‎Poesie elettriche‎

‎In 16° (mm 192x185); pagg. 223, (6). Mezza pergamena coeva, tracce di tassello, ora mancante, con titolo manoscritto posteriormente. Prima rara edizione. Raccolta che costituisce l'esordio futurista del poeta. Bell'esemplare ben conservato con lievissimo uniforme ingiallimento della carta, quattro pagine con lievi macchie. Cammarota, 249,8‎

‎Govoni Corrado‎

‎Poesie elettriche‎

‎1 In 16?, 224, [6] pp., legatura in mezza pelle, conservate le bross. edit., prima edizione, buon esemplare Edizione originale. Alla brossura indicazione di 5? migliaio. Raccolta di poesie con la quale l'autore fa il suo esordio con la casa editrice marinettiana. Cfr. Cammarota, Futurismo, 249.8.‎

‎GOVONI Corrado‎

‎Poesie scelte (1903 - 1918)‎

‎In 8, cm 14,5 x 20, pp. XVIII + (2) + 360 + (4) con 3 tavole fuori testo con ritratti fotografici. Edizione originale con velina editoriale (con danni riparati). Pecetta sovrapposta all'indicazione editoriale (S. Lattes librai editori. Torino). Ottimo esemplare di questa raccolta che contiene Le fiale, Armonia in grigio et in silenzio, I fuochi d'artifizio, Gli aborti, Poesie elettriche, Inaugurazione della primavera, Il quaderno dei sogni e delle stelle‎

‎GOVONI CORRADO‎

‎Poesie scelte (1903 - 1918)‎

‎Vol. unico, in -16 gr., pp. 498, XVIII, (2),359, (5), legatura t.tela con titoli oro al dorso e al piatto, pagine brunite ai margini, le veline che proteggono le tre immagini f.t. sono molto fiorite, buone condizioni generali, non è conservata la copertina originale in brossura. Nel controfrontespizio è attaccato un piccolo ritaglio di giornale.‎

‎GOVONI Corrado‎

‎POESIE SCELTE. (1903-1918). Nuova edizione riveduta ed accresciuta.‎

‎In-8 p., brossura originale a colori di M. De Paoli Bellusi, pp. XXV,(3),373,(7), con 3 ritratti fotografici dell'A. f.t. "Seconda edizione". Cfr. Salaris, p. 41: "La prima è del 1918". Ben conservato.‎

‎GOVONI Corrado‎

‎Poesie scelte. 1903 - 1918‎

‎In-8°, pp. XVIII, 359, (3), tre ritratti fotografici di Govoni f.t., brossura editoriale con titolo in verde. restauri alle cuffie della brossura. Prima edizione in raccolta, con alcune liriche inedite (sono comprese anche le liriche del periodo in cui Govoni fu un fiancheggiatore del Futurismo). L'esemplare fa parte della tiratura ordinaria non numerata, impressa in 3000 copie; ne fu fatta anche una tiratura di testa di 100 copie numerate e firmate, legate in cartone con copertina floreale illustrata a colori da Mario De Paoli Bellusi. Gambetti Vezzosi, p. 397: "Poesie tratte dalle precedenti raccolte, apparse su periodi e inedite".‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Gli Aborti. Le poesie di Arlecchino. I cenci dell’anima‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare completo del rarissimo foglio di errata corrige, che conta una ventina di voci; pecetta blu stampata in bianco «“Poesia”. Organo del futurismo. Direttore F.T. Marinetti. Via Senato, 2 - Milano» applicata al piede del piatto anteriore; firma d’appartenenza coeva elegantemente vergata al frontespizio («ex libris Attilio Piovano 6. VI. 1910»); dorso e taglio superiore normalmente scoloriti, con una sigla a lapis blu all’angolino alto esterno del piatto superiore. Rara quarta raccolta di Corrado Govoni, opera culminante e insieme terminale della «prima fase», sospesa tra simbolismo crepuscolare e impennate “futuriste”. Impaginata nello stesso formato elegante delle «Fiale», e stampata in una carta simile, di pregio, a spese dell’autore. Alle soglie del 1909, contemporaneamente alla nascita del futurismo, Govoni sceglieva Marinetti come suo editore di riferimento, e gli consegnava anche le rese della produzione precedente (come presto fece anche Aldo Palazzeschi), da quel momento messa in commercio sotto l’egida di «“Poesia” organo del futurismo». «La quarta raccolta di Govoni risistema il repertorio esplorato nei primi libri e anticipa, anche solo attraverso squarci fulminei (come quello, già così pienamente futurista, che occupa la parte centrale di “Amo”), gli sviluppi più innovativi delle raccolte a venire [...]» (F. Targhetta, Corrado Govoni 1903-1907, tesi di dottorato 2008 Uni Padova, p. 5). Cammarota, Futurismo, 249.4 e 249.7‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Govonilampi‎

‎Mm 120x165 Edizione a cura di Pietro Cimatti. Brossura editoriale di 61 pagine, sovraccoperta originale. Esemplare in ottime condizioni. SPEDIZIONE IN 24 ORE DALLA CONFERMA DELL'ORDINE.‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Il flauto magico. Poesie‎

‎Prima edizione CON DEDICA Esemplare 217 di 500 numerati su carta vergé, in ottime condizioni, senza particolari difetti da segnalare. Dedica autografa dell’autore: «Al poeta Pasquale Ruocco con la più sincera stima[,] Corrado Govoni Roma, febbraio 1933». Conserva una cedola libraria.‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Il mio primo incontro con Marinetti [Testo in prosa, senza titolo, autografo firmato]‎

‎Govoni descrive, con dovizia di particolari, il suo primo incontro con Marinetti e le emozioni che tale incontrò gli suscitò. Testo pubblicato in Enrico Falqui, «Futurismo e Novecentismo» (Torino: ERI, 1953), pp. 47-49. «Il mio primo incontro con Marinetti ebbe luogo, se la memoria non mi tradisce, nella casa milanese del fondatore del Movimento Futurista, nel lontano 911 in occasione dell'uscita del mio libro Poesie Elettriche [...] la casa di Marinetti era trasformata in un immenso deposito di volumi, di riviste e di manifesti, preparati per la diffusione aggressiva e incendiaria in tutte le parti del mondo dalle giovani instancabili e fedeli cameriere del poeta. Marinetti, lo vedo sempre seduto al suo tavolo da lavoro, specie di zattera semisommersa da uno spumeggiante mare in tempesta [...] egli era perennemente avvolto da una fitta calda e profumata nuvola di fumo. Un fumo così denso e accecante da dare l'impressione di essere stato anticamente prefabbricato; e che non fosse stato il poeta né a produrlo né ad alimentarlo [...] riconosco volentieri che egli è stato il poeta più espressivo ed efficace della cosiddetta civiltà meccanica e della bellezza dinamica della macchina [...]”.‎

‎Govoni, Corrado‎

‎La neve. Poema drammatico moderno‎

‎Edizione originale. CON DEDICA Più che buon esemplare con firma autografa dell’autore. Raro. Dramma in versi. Cammarota, Futurismo, 249.9‎

‎Govoni, Corrado‎

‎L’inaugurazione della primavera. Poesie‎

‎Prima edizione, emissione in brossura. Firma d’appartenenza coeva al frontespizio; lieve brunitura alla copertina, con una minima mancanza (5 x 10 mm) al dorso, in prossimità del piede. Complessivamente un più che buon esemplare di questo raro libro. Una delle raccolte più importanti dell’autore, raccoglie le poesie coeve alla fase più sperimentale e futurista. «Govoni 1915» è il titolo di un importante saggio di Umberto Carpi presentato al convegno ferrarese del 1983 («Corrado Govoni», Firenze 1984, pp. 249-74). In esso si analizza con perizia l’annus mirabilis govoniano, quello che vede l’uscita dei due capolavori del poeta: «L’inaugurazione della primavera» e «Rarefazioni e parole in libertà». Culmine della vicenda poetica govoniana, essi sono anche libri-simbolo della complessa stagione del futurismo post-lacerbiano, conteso tra Milano e Firenze, le Edizioni futuriste di «Poesia» di Marinetti e le Edizioni de «La Voce» nel suo nuovo corso derobertisiano, che di fatto ruberà i migliori poeti al Movimento futurista ufficiale: Palazzeschi, Soffici e appunto Govoni. La pubblicazione dei due libri, in particolare dell’Inaugurazione, era rimasta sospesa tra questi due poli per tutto il 1914: Marinetti, il primo e fino a quel momento l’unico editore di Govoni, continuava a rimandare la possibilità di pubblicare quel titolo, che finì per passare alla «Voce» di De Robertis, stampato nell’aprile del 1915 in un’emissione in semplice brossura tipografia accanto a un’emissione molto limitata rilegata con la carta stampata a mano da Ardengo Soffici. Cammarota. Futurismo, 249.10‎

‎Govoni, Corrado‎

‎L’inaugurazione della primavera. Poesie [COPERTINA RIGIDA]‎

‎Prima edizione, emissione con copertina rigida. Normale scoloritura al piatto superiore e al dorso; minimi restauri professionali ad alcuni punti della copertina, perfettamente riusciti e quasi impercettibili; nel complesso un ottimo esemplare. Una delle raccolte più importanti dell’autore, raccoglie poesie appena successive alla prima fase più sperimentale (e a tratti futurista). Esce nell’“annus mirabilis” govoniano, il 1915, quello che vede la pubblicazione dei due capolavori del poeta: «L’inaugurazione», appunto, e il quaderno parolibero «Rarefazioni e parole in libertà».Culmine della vicenda poetica govoniana,essi sono anche libri-simbolo della complessa stagione del futurismo post-lacerbiano, conteso tra Milano e Firenze, le Edizioni futuriste di «Poesia» di Marinetti e le Edizioni de «LaVoce» nel suo nuovo corso derobertisiano, che di fatto ruberà i migliori poeti al Movimento futurista ufficiale: Palazzeschi, Soffici e appunto Govoni. La pubblicazione dei due libri, in particolare dell’«Inaugurazione», era rimasta sospesa tra questi due poli per tutto il 1914: Marinetti, il primo e fino a quel momento l’unico editore di Govoni, continuava a rimandare la possibilità di pubblicare quel titolo, che finì per passare alla «Voce» di De Robertis, stampato nell’aprile del 1915. Cammarota. Futurismo, n. 249.10; Carpi, Govoni 1915 (in: Corrado Govoni, atti del convegno, Bologna 1983: 249-274)‎

‎Govoni, Corrado‎

‎L’inaugurazione della primavera. Poesie. Nuova edizione riveduta e corretta‎

‎Prima edizione per Taddei. Discreta firma di possesso al piatto anteriore, per il resto un ottimo esemplare. Seconda edizione, in cui vengono corretti tutti gli errata indicati nella prima. La primavera del titolo viene «inaugurata» con immagini estranee alla primavera classica: si tratta di un avvento nuovo, violento e distruttivo, tanto che l’ultima poesia della raccolta («Guerra») si chiude con il verso futurista: «Viva la guerra!». Cammarota (Futurismo 249.13) la data al 1919, ma non abbiamo trovato riscontri in tal senso. Cammarota, Futurismo, 249.13‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Poesie elettriche‎

‎Prima edizione, in gran parte originale. Più che buon esemplare, molto fresco e pulito all’interno, scolorito alla copertina, con restauro conservativo al dorso. In copertina menzione di «5° migliaio». Non comune raccolta di poesie versolibere, di cui una ventina erano apparse sul terzultimo numero di «Poesia: Rassegna internazionale», subito a seguire il «Manifesto del futurismo». È l’esordio del poeta con la sigla editoriale di Marinetti — dove pubblicherà il suo capolavoro futurista: «Rarefazioni e parole in libertà». Tirata in 8.000 copie dichiarate, nel formato “a mattonella” tipico dei volumi delle Edizioni futuriste di «Poesia», non ebbe l’eco sperata, introducendo le prime crepe nel rapporto tra l’autore e il suo editore di riferimento. Cammarota, Futurismo, 249.8; Salaris, Marinetti editore, pp. 103–105‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Rarefazioni e parole in libertà‎

‎Edizione originale. Più che buon esemplare dalla biblioteca di Luce Marinetti, la figlia del fondatore del Futurismo (timbro ex libris al frontespizio). Lieve foxing e brunitura alla copertia; carte interne uniformemente brunite, ma pulite; una piccola gora d’acqua sul lato interno (ca. 1 cm) interessa le prime due pagine; indicazione di «4° migliaio» in quarta di copertina. Uno dei vertici poetico-artistici del futurismo parolibero: «… Il risultato più alto del paroliberismo figurativo futurista», secondo Ester Coen; e per Eugenio Montale «… si ha la netta impressione che il Govoni occasionalmente marinettiano, il Govoni jongleur di immagini sia stato non solo il più rappresentativo ma il più poeticamente vitale» dei futuristi. Nella sezione «Rarefazioni» sono proposte riprodotte ‘e manuscripto’ tavole dove disegno e parole in libertà convivono all’insegna di un voluto e simulato tratto infantile; nella sezione «Parole in libertà» è invece il virtuosismo tipografico a prevalere sul disegno, con alcune delle composizioni parolibere meglio riuscite e più famose della prima stagione futurista. A proposito delle «Rarefazioni» Claudia Salaris ha coniato la definizione di «analogie disegnate che traduc[ono] le immagini poetiche in figurazioni rarefatte, cioè libere dalla zavorra della sintassi e della retorica» (p. 194). -- Corrado Govoni, riconosciuto precursore del crepuscolarismo dei vari Gozzano, Palazzeschi, Corazzini, Moretti, era stato uno dei primi poeti a consegnare piena adesione al futurismo dopo il lancio del manifesto nel 1909; già collaboratore di «Poesia», affidò la sua opera per qualche anno in esclusiva a Marinetti, che divenne senz’altri il suo editore. Tra 1914 e 1915 si consuma tuttavia il divorzio tra «lacerbiani» e futuristi: il movimento perdeva esponenti del calibro di Palazzeschi, che assieme ai fiorentini e alla rinnovata «Voce» di De Robertis andava a costituire un polo di grande attrattiva; in questo contesto incerto e instabile, Govoni aveva già concluso la raccolta che sarà «Inaugurazione della primavera», pubblicata dopo i tentennamenti di Marinetti proprio con «La Voce» derobertisiana; e sta elaborando la sua idea delle parole in libertà (delle quali almeno una, Campana di chiaro di luna, venne proposta in prepubblicazione alla rivista fiorentina). -- Al poeta ferrarese non era sfuggita la profonda e «sconcertante» rilevanza della nuova strada aperta dallo Zang tumb tuuum marinettiano: «… ricevo col più grande piacere il tuo stranissimo sconcertante e affascinante libro che ti pone al di sopra di tutte le letterature. È innegabile che tu porti nella poesia dei valori nuovissimi … e che apri … un meraviglioso orizzonte inesplorato che noi oscuramente presentivamo ma che non avevamo la forza di conquistare», scriveva a Marinetti il 10 maggio 1914. Osservando questo «orizzonte inesplorato» Govoni concepiva un progetto radicale, destinato nelle intenzioni addirittura a spingersi oltre le «solite forme di mattonelle che caratterizzano i libri»: «… il libriccino … l’ho intitolato organetto e ti dico quello che avevo pensato riguardo all’edizione. Di … dare alle pagine interne il formato a compartimenti che si apre e si chiude come quello di un organetto. … La copertina anteriore [dovrebbe] portare oltre una piccola fettuccia di seta rossa [e] a mo’ di manico una fila di bottoni di madreperla per dar l’idea della tastiera dell’organetto. … Così la forma odiosa e odiata del libro solito sarebbe totalmente soppressa. | Perché non fare dei libri che si aprano come organetti macchine fotografiche ombrellini ventagli?» (11 gennaio 1915, a Marinetti). Marinetti editore, tuttavia, non contemplava il «libro d’artista»: il progetto marinettiano nasceva in aperta opposizione alla circolazione chiusa del libro nei circuiti letterari, e in maniera molto evidente non prendeva in considerazione neppure l’elitarismo d’avanguardia insito nel progetto govoniano di «anti-libro» — idea peraltro in discussione in quel momento nel cenacolo dei «fiorentini», e concretizzatasi per esempio nel «Bïf§ZF» di Ardengo Soffici. La raccolta parolibera di Corrado Govoni viene dunque pubblicata con una semplice brossura in carta di grammatura appena superiore a quella usata per la stampa; la legatura è a doppio punto metallico, la più economica possibile, e — dulcis in fundo — il formato è quello dell’in quarto, superiore all’usuale in sedicesimo delle Edizioni di «Poesia»: non la «solita forma di mattonella» ma di certo nemmeno il libriccino a soffietto che aveva in mente il poeta ferrarese. Un bell’esempio della determinazione e della ‘forza tranquilla’ del Marinetti editore. Cammarota, Futurismo, 249.9; Echaurren, Futurcollezionismo, pp. 51-54‎

‎Govoni, Corrado‎

‎Saluto a Mussolini di Corrado Govoni‎

‎Edizione originale. Esemplare 75 di 497 numerati, in più che buone condizioni (sfrangiature marginali alla brossura, piccola mancanza non deturpante alla testa del piatto anteriore, dorso leggermente abraso; piccole tracce di sporco all’ultima carta, altrimenti interno ottimo, privo di particolari difetti da segnalare) Rara placchetta tirata in complessivi 500 esemplari numerati a macchina, di cui i primi tre su carta diversa. Prima pubblicazione encomiastica di Govoni indirizzata al capo del fascismo, la suite del «Saluto a Mussolini» era apparsa in anteprima sul «Corriere padano» del 25 settembre 1931. Pochi mesi dopo, il poeta ne prepara due edizioni quasi contemporanee: una placchetta in formato grande legata a filo esterno, stampata dalla tipografia «Sapientia» di Roma, e questo libretto in poche copie numerate presso l’insegna «Al Tempo della Fortuna», un sodalizio editoriale «di alcune personalità» (p. [21]) animato principalmente da Girolamo Comi, che pubblica tra 1929 e 1935 diversi libri di poesia di autori quali Onofri e Moscardelli. Prima di riapparire in apertura del «Poema di Mussolini», stampato in soli cinquanta esemplari nel 1937, il «Saluto» fece tempo a essere ricompreso nella raccolta «Il Flauto magico», stampata sempre nel 1932 «Al Tempo della Fortuna», ma in novembre. Cammarota, Futurismo, 249.21; Iannaccone, Suppliche al Duce: documentazione inedita sui rapporti tra il poeta Corrado Govoni e Mussolini (Milano 2002)‎

‎Govoni, Corrado (copertina di Adolfo De Carolis)‎

‎Le Fiale‎

‎Edizione originale. Ottimo esemplare interamente genuino, senza restauri; lieve scoloritura al piatto superiore e segno dei fascicoli al dorso. Conserva distaccata ma in ottimo stato la pecetta marinettiana «“Poesia” organo del futurismo». Rarissima opera prima e notevole esordio, che pose Govoni tra i punti di riferimento per i giovani poeti del primo Novecento italiano, tra crepuscolarismo e modernismo liberty. Edizione a spese dell’autore, tirata in soli quattrocento esemplari non numerati su carta di pregio in barbe, con testo stampato in tre colori e lussureggiante apparato decorativo disegnato in xilografia da Adolfo De Carolis: la grande incisione di copertina, ripetuta in nero al frontespizio, e undici fregi nel testo. -- Poco meno di sei anni dopo, alle soglie del 1909, contemporaneamente alla nascita del futurismo, Govoni sceglieva Marinetti come suo editore di riferimento, e gli consegnava anche le rese della produzione precedente (come presto fece anche Aldo Palazzeschi). È così che «la copertina di “Fiale” di Corrado Govoni (1903) con l’elaborata xilografia “dannunziana” di Adolfo De Carolis “sfregiata” dall’etichetta di Marinetti “Poesia - Organo del Futurismo” è un’immagine metafora di alcuni concetti chiave del futurismo: sfregio al passato, appropriazione e risemantizzazione. La copertina etichettata risulta, inoltre, particolarmente adatta a significare quanto la principale casa editrice del movimento, ovvero le Edizioni Futuriste di “Poesia”, sia per intrinseca natura lontanissima dal concetto elitario di libro illustrato, di edizione di pregio, che aveva contraddistinto in qualche modo la stagione dannunziana modellata sugli esempi internazionali del “Revival of printing”» (Coronelli, “L’incisione nell’editoria futurista”, in: Il segno dell’avanguardia, 2018, p. 88a). -- Nel 1948, per la garzantiana «Opera prima» diretta da Enrico Falqui, Govoni ripubblicava «Le fiale» con diverse (piccole ma non banali) modifiche, e in cauda poneva un’interessante memoria: «Non ricordo più bene chi mi consigliò, nel 1903 (avevo diciott’anni), per la pubblicazione del mio primo libro di poesia “Le Fiale”, l’editore fiorentino Francesco Lumachi; se cioè fu Giovanni Papini o Adolfo De Karolis. Quello che ricordo con esattezza è che l’edizione di 400 copie in formato grande, di bellissima carta a mano, come oggi non se ne trova l’uguale, mi costò insieme alle belle incisioni in legno del De Karolis, l’intera eredità lasciatami dalla tremula indimenticabile nonna: 800 lire». Nella nota inoltre per la prima volta l’autore rivelava l’esistenza di un’originaria sezione di sonetti erotici («Vas luxuriae») sostituita a stampa già ultimata da «Giallo crisantemo e violetto pasquale» («circolarono con quei sonetti scandalosi non più di quattro o cinque copie»). Nel 1975 Lanfranco Caretti si imbatté in un esemplare ancora provvisto dei «Vas luxuriae» e ne diede un’edizione anastatica. «Delle “Fiale” esistono oggi tre edizioni: la princeps, in cui (tranne nella manciata di copie che conservano il “Vas”) la seconda sezione è la sostitutiva “Giallo crisantemo e violetto pasquale”; l’edizione Garzanti del 1948, sempre senza il “Vas” e con le varianti d’autore; un’edizione anastatica della princeps scovata da Caretti (Imola, Galeati, 1983), cioè con il “Vas luxuriae” e senza “Giallo crisantemo” […]. Non esiste pertanto nessuna edizione che raggruppi “Vas” e “Giallo crisantemo” assieme, e che restituisca al lettore d’oggi tanto “Le Fiale” nella loro veste originaria, quanto la vulgata che è circolata fino agli anni settanta. Lo scomodo lavoro di collage che ancora oggi si è costretti a fare per avere uno sguardo d’insieme sulla raccolta è, mi pare, un’illuminante testimonianza della sua indomabilità» (F. Targhetta, Corrado Govoni 1903-1907, tesi di dottorato 2008 Uni Padova, p. 13 nota 8). Cammarota, Futurismo, 249.1 e 249.5‎

‎Govoni, Corrado (xilografie di Adolfo De Carolis)‎

‎Armonia in grigio et in silenzio [a p. [3] aggiunto il sottotitolo: Poema]‎

‎Edizione originale. Esemplare caratterizzato da vistosi restauri integrativi ai bordi e al dorso della copertina originale in brossura; prima e ultima carta brunite, come usuale; per il resto in più che buone condizioni. Raro secondo libro di Corrado Govoni, segue di pochi mesi l’esordio con «Le Fiale». È probabilmente l’opera del ferrarese più vicina alla poetica e agli stili dei crepuscolari. Tipograficamente, il libro si compone di 206 pagine tirate su una bella carta di alta grammatura in barbe, racchiuse da due carte diverse, tendenti a scurirsi in maniera sensibilmente diversa dal resto del libro, sulle quali sono incise in rosso le xilografie di De Carolis; il tutto rilegato in una brossura in carta verde anch’essa stampata in xilografia dal maestro marchigiano. Cammarota, Futurismo, 249.2‎

‎Govoni, Corrado (xilografie di Adolfo De Carolis)‎

‎Armonia in grigio et in silenzio [a p. [3] aggiunto il sottotitolo: Poema] [COPIA RILEGATA]‎

‎Edizione originale. Esemplare rilegato con il frontespizio figurato applicato al piatto superiore, a mo’ di copertina. Interno ottimamente conservato, molto fresco e pulito. Raro secondo libro di Corrado Govoni, segue di pochi mesi l’esordio con «Le Fiale». È probabilmente l’opera del ferrarese più vicina alla poetica e agli stili dei crepuscolari. Tipograficamente, il libro si compone di 206 pagine tirate su una bella carta di alta grammatura in barbe, racchiuse da due carte diverse, tendenti a scurirsi in maniera sensibilmente diversa dal resto del libro, sulle quali sono incise in rosso le xilografie di De Carolis; il tutto rilegato in una brossura in carta verde anch’essa stampata in xilografia dal maestro marchigiano. Cammarota, Futurismo, 249.2‎

‎GOVONI, SBARBARO, ONOFRI e altri‎

‎La VOCE diretta da Giuseppe DE ROBERTIS. Anno VII - 15 Marzo 1915. Numero 7 [la cosiddetta "Voce bianca", letteraria].‎

‎In-8* (cm. 25,8x18), pp. 64 (da p. 401 a p. 664), (4), brossura edit. Contiene: GOVONI, La primavera del mare. Povertà. Giannotto BASTIANELLI, Alessandro Scriàbine (18 pagine). SBARBARO, Vertigine. Il soprannaturale. Arturo ONOFRI [Roma 1885-1928, tra i massimi poeti metafisici italiani del Novecento, 'frammentista', ma nel 1914 futurista], Vocazione di morire (prosa). DINDYMUS, Dalle noterelle di un libertino. PREZZOLINI, Charles Péguy. PAPINI, 6.a poesia. SOFFICI, Firenze. Consigli del libraio. Bell'esemplare.‎

‎GOZZOLI Virgilio‎

‎Il Mattaccio. Poema drammatico in quattro atti di Virgilio Gozzoli‎

‎In 16, pp. (2) + 132 con qualche fr. xil. Br. ed. ill. Bordi intonsi. Ed. orig. di quest'opera teatrale pubblicata dallo scrittore anarchico Virgilio Gozzoli, considerato parte di quella corrente definita futurismo di sinistra cui parteciparono anche Lucini, Carra', Buzzi, Cardile... Operaio, tipografo di mestiere, fu animatore di riviste e numeri unici nel Pistoiese, in molte delle quali confluirono contributi e collaborazioni con il futurismo piu' ufficiale. All'avvento del fascismo riparo' in Francia dove fu animatore di vari periodici. Quest'opera teatrale e' ambientata a Roma nel XVI secolo e ruota attorno alla figura di Giannantonio Da Vercelli detto il Sodoma. Molto rare tutte le sue pubblicazioni.‎

‎Gramsci, Antonio‎

‎Per La verità. Scritti 1913 - 1926‎

‎Mm 140x215 Nuova biblioteca di cultura. Brossura editoriale di pagine XXII-407. Opera in ottime condizioni. Spedizione in 24 ore dalla conferma dell'ordine.‎

‎GRANA Gianni (a cura di)‎

‎LE AVANGUARDIE LETTERARIE. Cultura e politica scienza e arte dalla Scapigliatura alla Neo-avanguardia attraverso il Fascismo.‎

‎In-8 (cm. 24.50), 3 volumi, similpelle editoriale, sovracoperta editoriale, pp. XVI, 762, (2); VII, (3), 864, (2); X, (2), 914, (2), con illustrazioni in bianco e nero ed a colori fuori testo. Timbri di Biblioteca estinta. Volumi in ottimo stato (nice copy).‎

‎Gregotti Vittorio (direttore)‎

‎RASSEGNA problemi di architettura dell'ambiente - REKLAME & ARCHITEKTUR Anno XII, numero 43 settembre 1990‎

‎Redazione: Pierluigi Cerri, Giampiero Bosoni, GiordanoTironi - Progetto grafico: Pierluigi Cerri -Reklame & Architektur - Immagine e cultura dell'elettricit? a Buenos Aires -Il sogno pubblicitario olivettiano - Arte di programma in Unione Sovietica - Padiglioni, allestimenti e reclame futuristi - Architetture pubblicitarie di L. H. De Koninck - Architettura e pubblicit? nella Germania del Terzo Reich - L'architettura Bata - Vernacolo commerciale a Las Vegas 1 30,5x22,5 cm., brossura, sopraccoperta grafica, risvolti con comunicazioni editoriali in italiano e inglese, pp. 121 (15+1), numerpse illustrazioni bianconero e colori, prima edizione, in italiano, buone condizioni‎

‎Grisi, Francesco (a Cura di)‎

‎I Futuristi I Manifesti La Poesia Le Parole, in libertà I Disegni e Le Fotografie Di Un Movimento Rivoluzionario Che Fu L'unica Avanguardia Italiana Della Cultura Europea‎

‎Mm 135x220 Brossura editoriale di 414 pagine con illustrazioni in nero nel testo. Ampia antologia di scritti e di critica sul Futurismo. Copia molto buona. SPEDIZIONE IN 24 ORE DALLA CONFERMA DELL'ORDINE. WORLDWIDE DELIVERY.‎

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