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‎Mondino Laura; Brambilla Luca‎

‎Gli errori della mente. Strumenti di comunicazione strategica‎

‎br.‎

‎Mondo R. (cur.); Turinese L. (cur.)‎

‎Caro Hillman... Venticinque scambi epistolari con James Hillman‎

‎ill., br. Alcune voci significative della psicologia analitica e della cultura italiana scrivono a James Hillman - figura prestigiosa e carismatica, l'allievo più significativo di Carl Gustav Jung - presentandogli ricordi personali, interrogativi, proposte, ma anche perplessità e dissensi. L'iniziativa di raccogliere in volume queste lettere, con le risposte di Hillman, intende stimolare un dibattito sul cosa significhi rifarsi al pensiero e all'insegnamento di Jung e quale aiuto la psicologia archetipica offre ai problemi dell'individuo e della società attuale. Questa nuova edizione di "Caro Hillman...", dall'indubbio valore storico e scientifico, contiene la prefazione di Silvia Ronchey, celebre collaboratrice di Hillman e due capitoli sull'attualità della Psicologia Archetipica di Riccardo Mondo e Luigi Turinese, già curatori e autori della precedente edizione.‎

‎Mondolfo Rodolfo‎

‎L'infinito nel pensiero dell'antichità classica‎

‎ril. Questa opera si impone come contributo essenziale per la comprensione del problema dell'infinito nel pensiero dei Greci. Mondolfo si opponeva a un pregiudizio in passato assai diffuso soprattutto per influssi dell'idealismo. Il pensiero antico veniva contrapposto a quello cristiano e moderno: il primo sarebbe stato "oggettivistico" (con preminenza data all'oggetto sul soggetto) e "finitistico" (con preminenza data al finito sull'infinito), il secondo "soggettivistico" (con preminenza data invece al soggetto sull'oggetto) e "infinitistico" (con preminenza data all'infinito sul finito). Mondolfo smantella tale pregiudizio con fini analisi e richiama a documenti in passato ignorati o non considerati. Il pensiero antico si presenta quindi in una nuova dimensione, nella sua consistenza e ricchezza. Presentazione di Giovanni Reale.‎

‎Mondzain Marie-José‎

‎L'immagine che uccide. La violenza come spettacolo dalle Torri gemelle all'Isis‎

‎br. Un'immagine può uccidere? Può rendere assassini? Può essere considerata responsabile di crimini e di delitti?Dall'attacco alle Torri gemelle dell'11 settembre 2001 alle stragi dell'Isis il terrorismo si è impossessato dello spazio mediatico. La morte distribuita ciecamente e l'esibizione dei gesti più selvaggi vengono proposti, come in una performance, non solo ai governi e ai vertici militari, ma anche al pubblico inorridito e affascinato che guarda la televisione e naviga su YouTube. Le battaglie che si svolgono sugli schermi orientano i cittadini a pensare il visibile e l'invisibile come legami determinanti nell'analisi politica. Per questo è necessario prendere sul serio la formazione degli sguardi, comprendere che cos'è un'immagine, quali rapporti intrattiene con la violenza e quali possibilità le restano di offrire libertà a una comunità non criminale.‎

‎Moneti Codignola, Maria‎

‎Il paese che non c'è e i suoi abitanti‎

‎Moneti Codignola, Maria Il paese che non c'è e i suoi abitanti. Scandicci, La nuova Italia 1992 italian, X, 461 1992. Opera con copertina morbida in brossura alettata. X, 461 p. ; 21 cm. Y.4‎

‎Monetti Stefano‎

‎Jacques Lacan e la filosofia‎

‎br. L'opera di Lacan chiama in causa la filosofia confrontandola con la psicoanalisi, ma quali sono gli elementi filosofici utilizzati dallo psicoanalista francese? In che modo essi concorrono a formare l'orizzonte concettuale della psicoanalisi, e in particolar modo della psicoanalisi lacaniana? Seguendo le indicazioni dello stesso Lacan, è possibile individuare alcune istanze filosofiche che innervano, in modo esplicito o implicito, la sua teoria psicoanalitica e filosofica. Si tratta degli studi di Koyré sulla scienza moderna, delle lezioni di Kojève sulla Fenomenologia dello spirito di hegel, delle filosofie di kant e di Heidegger. inoltre il pensiero di lacan ha avuto conseguenze rilevanti nella filosofia contemporanea, come attestano el interpretazioni fornite da Deleuze e Zizek, che qui sono analizzate e discusse. Emerge dai testi lacaniani una filosofia della psicoanalisi che costituisce unmodello di filosofia delle scienze umane. Il nucleo critico di questa filosofia della psicoanalisi è il rapporto tra affetto e lingiaggio. In questo libro, fondamentale per comprendere la stretta relazione tra filosofia e psicoanalisi nella forma del rapporto tra affetto e linguaggio, si analizzano le principali questioni del pansiero lacaniano.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€18.05 Buy

‎Monfasani, John‎

‎Nicolaus Scutellius, O.S.A., as Pseudo-Pletho. The Sixteenth-Century Treatise ?Pletho in Aristotelem? and the Scribe Michael Martinus Stella.‎

‎cm. 17 x 24, x-182 pp. Istituto nazionale di studi sul Rinascimento - Quaderni di ?Rinascimento? Questo volume offre due scoperte. La prima ? il trattato del frate agostinano Nicolaus Scutellius (1490-1542) in difesa di Platone contro Aristotele. Meglio conosciuto per le sue traduzioni latine di scritti greci neoplatonici, Scutellius fu stretto collaboratore di Egidio da Viterbo, famoso platonico ed ebraista rinascimentale. La seconda scoperta consiste nella straordinaria carriera del misterioso Michael Martinus Stella, estensore di uno dei due manoscritti esistenti del trattato di Scutellius. The book offers two discoveries. The first is the treatise by the Augustinian friar Nicolaus Scutellius (1490-1542) in defense of Plato against Aristotle. Best known for his Latin translations of Greek Neoplatonic writings, Scutellius was a close collaborator of the celebrated Renaissance Platonist and Hebraist Giles of Viterbo. The second discovery is the extraordinary career of the mysterious Michael Martinus Stella, who was responsible for one of the two extant manuscripts of Scutellius? treatise. Inglese 385 gr. x-182 p.‎

‎Monguzzi Fabio‎

‎Sintomi della normalità. Mente e mentalità dell'epoca contemporanea‎

‎br. Una quota significativa delle sofferenze psichiche attuali, sia conclamate che latenti, è riconducibile agli effetti che i modelli sociali, politici ed economici hanno sulla mente degli individui. L'epoca contemporanea è caratterizzata da una grande accelerazione e dalla disarticolazione dei riferimenti e delle appartenenze. I modelli imperanti si fondano sull'apparenza, la prestazionalità, l'utilitarismo promuovendo negli individui bisogni inautentici. L'effetto è una pervasiva crisi identitaria che ha effetti dirompenti sul rapporto con la vita interiore e sulla formazione dei legami affettivi e sociali. La reale portata di queste conseguenze sfugge alla consapevolezza critica a causa degli allineamenti inconsci con i parametri della normalità. Accanto al compito di sviluppare approcci sempre più rispondenti alle mutate configurazioni della sofferenza psichica, psicoterapeuti e psicoanalisti possono offrire un contributo prezioso nella comprensione e nel superamento degli aspetti più nefasti della cultura dominante.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€15.20 Buy

‎Monguzzi Fabio‎

‎Sintomi della normalità. Mente e mentalità dell'epoca contemporanea‎

‎br. Una quota significativa delle sofferenze psichiche attuali, sia conclamate che latenti, è riconducibile agli effetti che i modelli sociali, politici ed economici hanno sulla mente degli individui. L'epoca contemporanea è caratterizzata da una grande accelerazione e dalla disarticolazione dei riferimenti e delle appartenenze. I modelli imperanti si fondano sull'apparenza, la prestazionalità, l'utilitarismo promuovendo negli individui bisogni inautentici. L'effetto è una pervasiva crisi identitaria che ha effetti dirompenti sul rapporto con la vita interiore e sulla formazione dei legami affettivi e sociali. La reale portata di queste conseguenze sfugge alla consapevolezza critica a causa degli allineamenti inconsci con i parametri della normalità. Accanto al compito di sviluppare approcci sempre più rispondenti alle mutate configurazioni della sofferenza psichica, psicoterapeuti e psicoanalisti possono offrire un contributo prezioso nella comprensione e nel superamento degli aspetti più nefasti della cultura dominante.‎

‎Monico Francesco‎

‎Fragile. Un nuovo immaginario del progresso‎

‎br. L'essere umano è Homo Fictus, non fa altro che inventarsi in continui immaginari. Oggi l'immaginario è in precessione tecnica e per questo il progresso si è sostituito alla speranza. Esiste quindi un Dramma Tecnologico, in quanto la sostituzione della speranza con la celebrazione del progresso attua una continua dissipazione, mentre il progresso non si realizza mai, in quanto si rinnova incessantemente, dissipando quello che ha prodotto in precedenza.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€28.50 Buy

‎Monico Francesco‎

‎Fragile. Un nuovo immaginario del progresso‎

‎br. L'essere umano è Homo Fictus, non fa altro che inventarsi in continui immaginari. Oggi l'immaginario è in precessione tecnica e per questo il progresso si è sostituito alla speranza. Esiste quindi un Dramma Tecnologico, in quanto la sostituzione della speranza con la celebrazione del progresso attua una continua dissipazione, mentre il progresso non si realizza mai, in quanto si rinnova incessantemente, dissipando quello che ha prodotto in precedenza.‎

‎Moniz-Barreto Pierre‎

‎Slow power. Il potere della lentezza‎

‎br. La società occidentale è ormai dominata dalla cultura del "sempre di più, sempre più veloce", che ha determinato una realtà in cui velocità e reattività immediata sono divenute le condizioni imprescindibili del successo. E se scoprissimo invece che la lentezza è una formidabile fonte di potere e realizzazione? L'Autore offre una serie di risorse ed esercizi pratici per coltivare la lentezza e trarne beneficio in tutti i campi della vita quotidiana, sia personali che lavorativi. Slow Power è l'invito a intraprendere un viaggio verso una nuova forma di vita equilibrata, incentrata sullo sviluppo personale e la realizzazione professionale in un contesto di crisi e cambiamento come quello attuale.‎

‎Monk Ray‎

‎Leggere Wittgenstein‎

‎brossura Affermava Wittgenstein: "La filosofia dovrebbe essere scritta come una composizione poetica". E in effetti egli affrontava gli argomenti tipici della filosofia analitica (la natura della logica, i limiti del linguaggio, l'analisi del significato) con uno stile poetico del tutto peculiare che, oltre a distinguerlo in maniera inequivocabile, rende particolarmente pertinente, se non inevitabile la domanda: come leggere Wittgenstein? Secondo Ray Monk fondamento e chiave di lettura del pensiero di Wittgenstein è la straordinaria determinazione a resistere lo scientismo dominante la sua (e la nostra) epoca e ad affermare d'altro canto l'integrità e l'autonomia delle forme di conoscenza non-scientifiche: ovvero comprendere la filosofia in maniera analoga al modo in cui si comprende una persona, un brano musicale, una poesia.‎

‎Monk Ray‎

‎Wittgenstein. Il dovere del genio‎

‎brossura Come scrive Michele Ranchetti nella prefazione a questa biografia, "... è difficile trovare nella storia delle grandi vite di filosofi, di musicisti, di scrittori, di artisti, una vita che sia stata fatta coincidere con un esercizio così assoluto della ricerca della perfezione". Ray Monk affronta in questo libro i drammi intellettuali ed umani di Wittgenstein, come la sua lacerata omosessualità, ricomponendo in un racconto scorrevole e vivace due percorsi paralleli: l'evoluzione del pensiero di un genio e la sua vita.‎

‎Monnet Helen‎

‎Il potere dell'intuizione. Asseconda la forza della tua voce interiore‎

‎br. Le parole «intuito» e «intuizione» derivano dal latino intueri (guardare dentro). Indicano infatti un'osservazione più acuta e profonda, che ci permette una maggiore comprensione di noi stessi ma anche di ciò che ci circonda. L'intuito è legato alla nostra interiorità, però non resta confinato nella nostra psiche, anzi, viene esternato attraverso le parole e le azioni. Si tratta di un'intelligenza particolare che si manifesta in particolari condizioni. È la famosa vocina interiore, un meccanismo inconscio che non ha bisogno del ragionamento per manifestarsi. Confinato a lungo al campo della parapsicologia, da qualche anno è diventato oggetto di numerose ricerche nell'ambito delle neuroscienze. Potremmo paragonarlo a un muscolo, perché solo quando è adeguatamente allenato può dimostrare tutta la sua forza e la sua efficacia. Se invece viene trascurato, o peggio represso, si atrofizza, lasciando inespresse le sue grandi potenzialità. Questo libro vuole aiutarvi a penetrare i segreti dell'intuito e insegnarvi come potenziarlo. Se impariamo a fidarci delle intuizioni, riusciremo a raggiungere i nostri obiettivi e persino a realizzare i sogni che ci sembrano più folli. Prenderemo infatti piena coscienza di noi stessi e scopriremo aspetti della nostra personalità che nemmeno immaginavamo di avere. Siete pronti per questo viaggio?‎

‎Monniello G. (cur.)‎

‎L'adolescente e il suo psicoanalista. I nuovi apporti della psicoanalisi dell'adolescenza‎

‎br. Sapere come ognuno di noi diventa soggetto della propria esistenza è la questione centrale per comprendere, oggi, i processi dell'adolescenza: i contributi che compongono questo volume, sintesi del pensiero psicoanalitico francese sull'adolescenza, sono incentrati sulla metamorfosi pubertaria come paradigma della creazione di sé. Passato e presente, infantile e pubertario collaborano alla formazione dell'adolescente come soggetto sociale. Quello adolescenziale è il processo intersoggettivo per eccellenza, perciò è fondamentale il confronto tra le rappresentazioni che ciascuno ha di se stesso e quelle che vengono rimandate dagli altri. Il terapeuta ha in questo senso una responsabilità importante nel rapporto con l'adolescente: deve essere un referente adeguato e fornirgli un ambiente sufficientemente facilitante. I quattro lavori di cui si compone questo libro si soffermano su altrettanti aspetti della creazione di sé: Cahn approfondisce l'ambito clinico, e nel suo ragionamento sulla soggettivazione ipotizza una 'terza topica' per l'adolescenza, che servirebbe da apparato di trasformazione, di legame e di creazione di legami nella relazione intersoggettiva. Gutton si sofferma su una nuova concettualizzazione della seduta con l'adolescente, che mette al centro il vissuto comune di psicoanalista e paziente. Tisseron prende in esame la 'cultura degli schermi' e il suo effetto sui giovani pazienti videogiocatori e sulle loro famiglie, delineando i possibili interventi clinici...‎

‎Monod Jean-Claude; Mancuso F. (cur.); Sferrazza Papa E. C. (cur.)‎

‎Pensare il nemico, affrontare l'eccezione. Riflessioni critiche sull'attualità di Carl Schmitt‎

‎br. "Stato d'eccezione", "democrazia autoritaria", "nemico e guerra assoluti", "terrorismo" non sono solo alcuni dei concetti che caratterizzano la riflessione del filosofo giuridico-politico più sulfureo del Novecento, Carl Schmitt, ma sono diventati anche elementi, spesso volgarizza ti, del dibattito quotidiano. La stessa teoria schmittiana consente, ambiguamente, un suo utilizzo come strumento critico o come fattore di legittimazione di politiche regressive. Accentrandosi su questo piano inclinato e assai scivoloso, e incrociando la teoria con l'attualità (il terrorismo, la pandemia, la guerra ritornante in Europa, i populismi, la crisi ecologica), l'analisi di Monod offre codici per la decrittazione del presente e, nel caso del pensatore tedesco, restituisce con equilibrio l'interazione tra pensiero filosofico e politiche concrete, sfuggendo sia alla fascinazione acritica, sia al bando intellettuale.‎

‎Monreale Daniela‎

‎Cambiare per crescere. Affrontare le svolte della vita‎

‎brossura Il cambiamento, la maggior parte delle volte, spaventa e destabilizza. Questo libretto riflette sul senso del cambiamento, sulle tappe della trasformazione e sulle risorse dell'immaginazione che aiutano ad affrontare meglio le svolte della vita.‎

‎Monroe Robert A.‎

‎Ultimo viaggio. Oltre i limiti del mondo‎

‎br. Scritto dopo più di trent'anni di esperienze fuori dal corpo, le cosiddette OBE, "Ultimo Viaggio" è l'opera somma di Robert Monroe, il racconto del percorso che l'ha condotto fino al nucleo dell'essenza umana e dell'origine della nostra realtà. Se in "Viaggi Lontani" si era focalizzato sull'idea che ciascuno di noi è più del proprio corpo fisico, in questo libro Monroe accompagna il lettore nella costituzione di una vera e propria Nuova Prospettiva, dimostrando la continuità dell'esistenza dopo la morte. Più che una guida, "Ultimo Viaggio" è un'opera audace e originale dedicata a chi ricerca risposte razionali al mistero dell'esistenza. È una mappa del territorio dell'oltre: il percorso che si apre a ciascuno di noi quando lasciamo la vita fisica.‎

‎Monsó Susana‎

‎L'opossum di Schrödinger. Come vivono e percepiscono la morte gli animali‎

‎br. Gli animali pensano mai alla morte? In che modo lo fanno? Nonostante non sia facile accostarsi a questo tema, è solo rivolgendoci al suo aspetto più 'naturale' che possiamo trovare una via d'ingresso alla sua comprensione: la morte, sebbene dolorosa, è parte integrante della vita. Scrive l'autrice Susana Monsó: «Noi umani facciamo fatica ad accettare quanto sia comune e insignificante la morte nel mondo naturale. Sappiamo che la morte avviene, ma di solito non la vediamo». Questo nostro essere al di qua rispetto alla morte ha fatto sorgere un ostacolo non indifferente alla comprensione della cognizione animale: diversi tanatologie filosofi ritengono, infatti, che la morte sia un «concetto astratto». Ma per gli animali in natura la morte non è astratta. È, al contrario, «molto concreta e tangibile» ci avverte l'autrice che, con delicatezza e rispetto delle discipline scientifiche con cui si confronta, cerca di isolare quelle sacche di antropocentrismo che impediscono una più profonda conoscenza della mente animale. Questo libro è un valido e interessante antidoto contro le eccessive riserve di chi ritiene che l'essere umano sia l'unico animale dotato di una vita mentale ed emotiva. Parallelamente, ci mette in guardia sulle precipitose attribuzioni di sentimenti agli animali, le cui esperienze sono costitutivamente diverse dalle nostre. La pluralità di modi in cui la morte viene vissuta in natura ci precipita direttamente nel cuore della materia più misteriosa di tutte: là dove sembra essersi creato uno squarcio, un vuoto irreparabile, ecco che si palesa, palpitante, la vita.‎

‎Montagano Silvana; Pazzagli Alessandra‎

‎Il genogramma. Teatro di alchimie familiari‎

‎brossura‎

‎Montagna Stefania‎

‎Carte Ho'oponopono. Vivere a ritmo con la divinità. Con 70 Carte‎

‎br. Quando le memorie vengono cancellate, ritorna la Luce, che è la nostra vera natura, ritorniamo all'origine, allo Zero, ritorniamo a essere "puri di cuore" e tutto ci viene donato dalla Divinità. L'Ho'oponopono, eseguito correttamente, permette che accada la cosa giusta e ci fa sentire la Vita che scorre nel nostro corpo. Questo libro con le sue 70 carte allegate ci permette di vivere giornalmente l'Ho'oponopono. Possiamo utilizzare una carta Ho'oponopono ogni giorno per ricordare e approfondire il lavoro dentro noi stessi. La Pace comincia da ognuno di noi.‎

‎Montagna Stefania‎

‎L'apprendista sciamano‎

‎br. Attraverso la leggerezza e la semplicità di un racconto (l'apprendistato di Amedeo, desideroso di ricevere gli insegnamenti di Stefania) il lettore si inoltrerà nel mondo dello sciamanesimo: farà esperienza di metodi sciamanici fondamentali, accederà alla Cerimonia della Sacra Pipa, al Cerchio sciamanico, al Viaggio per conoscere l'animale guida, al Viaggio per conoscere il maestro spirituale, fino a esperienze avanzate come il Recupero dell'Anima e l'Estrazione sciamanica. L'Ho'oponopono, il metodo hawaiano per la soluzione dei problemi, sarà il fulcro della narrazione, ma un altro aspetto molto importante verrà approfondito: la stretta correlazione tra lo sciamanesimo e le arti marziali interne come il Qi Gong, il Nei Kung e il Bagua Zhang.‎

‎Montagna Stefania‎

‎La medicina della sfera‎

‎brossura‎

‎Montagu Ashley‎

‎Il linguaggio della pelle. Il senso del tatto nello sviluppo fisico e comportamentale del bambino‎

‎br. La pelle è un organo tra i più sottovalutati, eppure fondamentale: «Un essere umano può trascorrere la vita cieco e sordo o completamente privo dei sensi dell'olfatto e del gusto, ma non può sopravvivere senza le funzioni proprie della pelle» scrive Ashley Montagu, antropologo inglese dei più insigni e rivoluzionari del Novecento. Egli mette al centro del suo interesse la pelle in quanto organo complesso e affascinante, e approfondisce le straordinarie conseguenze che il tatto presenta sullo sviluppo dell'uomo: «Sono la manipolazione, il sollevamento, l'accarezzamento, il vezzeggiamento le cose che vorremmo sottolineare, perché a quanto pare, anche se mancano tante altre cose, queste sono le rassicuranti esperienze fondamentali che il bambino deve provare per sopravvivere abbastanza in salute». Innumerevoli evidenze scientifiche sostengono la tesi che la sensazione del tatto come stimolo è assolutamente necessaria per la sopravvivenza dell'organismo, e che un'adeguata stimolazione tattile è di importanza fondamentale per il sano sviluppo comportamentale dell'individuo, a partire dal momento della sua nascita. «Attraverso il contatto corporeo con la madre, il bambino stabilisce i primi contatti col mondo, e questi lo coinvolgono in una dimensione nuova di esperienza, l'esperienza del mondo degli altri. Questo contatto corporeo con gli altri è fonte prima di benessere, sicurezza, calore e predispone sempre più a esperienze nuove». Il contatto madre-figlio è indispensabile anche per la mamma, che "nasce" contemporaneamente al suo neonato: ha bisogno di sentirlo addosso; ha bisogno di costruire con lui quell'intimità che costituirà la base del loro rapporto; ha bisogno di accoglierlo "in seno alla famiglia", cullandolo sul suo corpo. «Il dondolio rassicura il bambino perché nel ventre materno veniva automaticamente cullato dai movimenti del corpo della madre [...]. Non meno importante, mantiene il senso di relazione: un bambino cullato sa che non è solo». Un bambino cullato, abbracciato, accarezzato, sostenuto, vezzeggiato, manipolato, toccato, massaggiato disporrà di tutto ciò di cui ha bisogno per crescere sano, forte, sereno.‎

‎Montaigne Michel de‎

‎Apologia di Raymond Sebond‎

‎br. Composta sotto la protezione di Margherita di Valois e considerata come il più filosofico tra i Saggi, l'Apologia di Raymond Sebond costituisce un'ampia indagine sulle conseguenze legate alla presunzione umana di conoscere le cose per come sono in se stesse e giungere a una verità fissa e stabile. Attraverso una celebrazione del pirronismo e prendendo come pretesto la Theologia naturalis, sive liber creaturarum di Sebond, Montaigne ci presenta una raffinata riflessione sulla vanità del sapere umano e discute le ragioni dell'ingiustificata subordinazione della razionalità delle bestie a quella dell'uomo. Le conseguenze di questa presunzione, lungi dall'essere criticate in nome di una speculare ignoranza, rappresentano la cifra della multiformità e della complessità della nostra esistenza, oltre che delle smisurate ambizioni della ragione umana. Così, se è vero che la presunzione di sapere è «la peste dell'uomo», è altrettanto vero che è la vanità della ragione ad aprire lo spazio per l'indagine e l'esperimento. La ricerca del senso, che esprime un movimento continuo e non riconosce una verità stabile, passa per un'interpretazione critica delle grandi questioni che hanno animato la riflessione filosofica e si incrocia con i temi che costellano le domande sul senso del nostro esistere: come può il sapere aiutarmi a dare senso ai problemi concreti della mia vita? A cosa serve la filosofia? In che cosa la razionalità umana diverge da un'istintualità puramente animale? L'Apologia di Raymond Sebond rappresenta il settimo e ultimo volume dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l'imperfezione, La fame di Venere, Sopravvivi all'amore, Scopri il mondo, Costruisci te stesso e Filosofia come arte di vivere. Con il suo consueto stile brillante e i suoi molteplici riferimenti alla tradizione classica, Montaigne ci porta nuovamente a esplorare i limiti della nostra capacità di interagire con il mondo e nel mondo, con l'obiettivo di stimolarci a concepire alternative sostenibili per dare nuove forme alla nostra vita. Sembra che la presunzione sia l'unico dono che la natura ci ha fatto per consolarci del nostro stato miserabile e meschino. Epitteto dice che l'uomo non ha nulla di veramente suo se non l'uso delle proprie opinioni. Non disponiamo che di vento e fumo. La filosofia dice che gli dèi hanno la salute per essenza e la malattia per conoscenza. Al contrario l'uomo possiede i suoi beni per fantasia e i mali per essenza. È stato giusto valorizzare le forze della nostra immaginazione. I nostri beni, infatti, non sono che sogno.‎

‎Montaigne Michel de‎

‎C'è sempre posto per chi segue strade diverse‎

‎br. L'esperienza, che Montaigne aggiunge agli Essais pochi anni prima della sua morte, è un piccolo gioiello del genere letterario della scrittura di sé. Messi da parte i grandi racconti filosofici su Dio, il mondo e la politica, la penna di Montaigne si libra e si inabissa sempre in presa diretta con la realtà: la cucina che preferisce, le ore di sonno necessarie a ristorare, le passioni del corpo che sembrano non avere età. Tra le sue righe incontriamo indumenti, cibi, mode e l'architettura del Rinascimento francese; e nella ricostruzione minuziosa dei moti dell'animo e delle disposizioni del corpo Montaigne ci consegna una vera e propria antropologia.‎

‎Montaigne Michel de‎

‎Dei cannibali. Alle origini del relativismo moderato‎

‎br. Uno spettro si aggira per l'Europa: è il relativismo. Questo breve e significativo saggio di Montaigne del relativismo stesso potrebbe essere eletto a manifesto. Prendendo spunto dalla visita, nel 1563, al re di Francia Carlo IX di tre indigeni delle Antille appartenenti a una tribù cannibale, Montaigne traccia un confronto tra la società francese a lui contemporanea e i supposti "selvaggi". Ne emerge un quadro in cui la ferocia e la violenza delle guerre di religione in Francia sembra superare di gran lunga le candide abitudini alimentari dei nativi americani. Con un saggio di Sergio Benvenuto.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€3.70 Buy

‎Montaigne Michel de‎

‎Dei cannibali. Alle origini del relativismo moderato‎

‎br. Uno spettro si aggira per l'Europa: è il relativismo. Questo breve e significativo saggio di Montaigne del relativismo stesso potrebbe essere eletto a manifesto. Prendendo spunto dalla visita, nel 1563, al re di Francia Carlo IX di tre indigeni delle Antille appartenenti a una tribù cannibale, Montaigne traccia un confronto tra la società francese a lui contemporanea e i supposti "selvaggi". Ne emerge un quadro in cui la ferocia e la violenza delle guerre di religione in Francia sembra superare di gran lunga le candide abitudini alimentari dei nativi americani. Con un saggio di Sergio Benvenuto.‎

‎Montaigne Michel de‎

‎Filosofia come arte di vivere‎

‎br. «Come vivere?». L'esigenza di capire chi siamo e chi possiamo essere, tanto rispetto a noi stessi quanto in rapporto al contesto pubblico e privato in cui viviamo, è al centro dei saggi pubblicati in Filosofia come arte di vivere. Montaigne ci fa capire che la costruzione di sé non può essere teorica. Non sono gli insegnamenti o i ragionamenti a motivare le nostre azioni, ma è l'esperienza che forma il nostro spirito allo stile di vita che abbiamo scelto. Filosofare, perciò, non significa solo pensare in termini astratti, ma disporsi all'esperienza, o disporre l'esperienza, secondo un ordine che riteniamo efficace. In un certo senso si potrebbe però dire anche che la filosofia generi l'esperienza. Non nel senso idealistico, ma in quello trascendentale, secondo cui siamo noi a creare gli schemi o le strutture attraverso cui elaboriamo ciò che incontriamo nella concretezza del nostro vivere. Il filosofare come arte di vivere non ha nulla a che vedere con una sublimazione della vita nella filosofia, o con una qualche forma di estetismo. La filosofia appare piuttosto come il risultato di uno sforzo riflessivo che ci spinge a formare razionalmente la nostra esistenza a partire da ciò che definisce l'essere umano in quanto tale, che tanto nella filosofia quanto nell'arte emerge in maniera peculiare: l'apertura a possibilità sempre nuove e la capacità di appropriarsene. La filosofia ci prepara e ci esorta a questo sforzo stimolandoci ad aprire, attraverso la riflessione, uno spazio libero, e magari anche ozioso, in cui è possibile porre domande che non avrebbero senso in una «società della stanchezza», caratterizzata dal multitasking, dall'eccesso di stimoli e di informazioni, in cui il tempo è sempre poco e la questione sul senso della nostra vita può essere trascurata e forse nemmeno formulata. Filosofia come arte di vivere rappresenta il sesto volume della nuova traduzione, divisa su base tematica, dei Saggi di Montaigne, dopo Coltiva l'imperfezione, La fame di Venere, Sopravvivi all'amore, Scopri il mondo e Costruisci te stesso. Attraverso il suo brillante stile saggistico e vicino al lettore, così come grazie agli esempi forniti dai ricchi e preziosi riferimenti alla storia e alla cultura classiche e moderne, Montaigne ci spinge nuovamente a mettere in discussione noi stessi e i diversi aspetti del nostro esistere, in un'esplorazione continua delle possibilità che lo caratterizzano.‎

‎Montaigne Michel de; Castronuovo A. (cur.)‎

‎Filosofia delle travi‎

‎br. Nel 1571 Montaigne si ritirò in una torre dell'antica casa di famiglia in Dordogna per poter studiare e meditare in solitudine. In quel luogo isolato, attorniato dai suoi libri, fece incidere sulle travi del soffitto alcune massime dei filosofi stoici e scettici. Quelle frasi cariche di saggezza, di cui il grande pensatore volle circondarsi, sono ora riportate in questa edizione curata da Antonio Castronuovo, che ci accompagna nella rilettura di quei motti, proposti in una nuova traduzione e corredati dai testi originali e dalle fonti.‎

‎Montaigne Michel de; Ferraguto F. (cur.)‎

‎La fame di Venere‎

‎br. Leggere Montaigne è come ritrovare un amico. Un amico saggio e stravagante, con una vasta esperienza del mondo e una curiosità intellettuale sempre viva. La distanza che sembra separarci da lui scompare quando ci lasciamo conquistare dall'atmosfera di intimità che si respira fin dalle prime pagine dei suoi Saggi. "La fame di Venere" raccoglie alcuni tra i testi che scrisse per ultimi, già in là con gli anni. Disinvolto e disincantato, Montaigne guarda alla propria vita senza amarezza né sentimentalismi, e come sempre il tema di partenza va presto in frantumi, lasciando il posto a un caleidoscopio di riflessioni e aneddoti. Spregiudicato e moderno, Montaigne scarta da un pensiero all'altro, arrivando a toccare gli aspetti più quotidiani della nostra vita, ed è proprio muovendo da uno di questi - l'appetito sessuale, la fame di Venere - che ci offre una delle più interessanti testimonianze sul modo in cui la sessualità e il rapporto tra uomo e donna erano intesi nel Cinquecento. Parla dell'amore, del sesso e del matrimonio, ma non solo: si occupa di comportamenti assimilabili alla ninfomania e al priapismo, fornisce un piccolo manuale su come gestire i rapporti con le prostitute - il prezzo, dove incontrarsi, come trattarle e così via -, enuclea gli elementi indispensabili per un corteggiamento di successo e ci offre una pungente analisi della gelosia, che considera la peggior malattia del nostro spirito.‎

‎Montaigne Michel de; Ferraguto F. (cur.)‎

‎Scopri il mondo‎

‎br. Com'è possibile aprirsi al mondo senza perdere se stessi e, anzi, affermarsi in questa apertura? È questa la domanda che fa da sfondo alla selezione dei saggi di Montaigne pubblicati in "Scopri il mondo". Per rispondere, il filosofo lega l'idea di un sapere autonomo alla descrizione di alcune esperienze umane nelle quali, portati di fronte ai nostri limiti più estremi, ci riappropriamo di noi stessi in maniera attiva, senza subire le imposizioni di una realtà data una volta per tutte. Dall'ozio alla memoria, dalla paura all'esperienza del dolore e della morte, l'esperienza estraniante ci lascia presagire un io differente, autentico, trascendente, non vincolato allo spazio e al tempo ordinari: l'altro, l'insensato, ci fanno paura, ma se li interpretiamo e li accettiamo possono diventare parte costitutiva della nostra vita. Attraverso l'immaginazione, infatti, non ci fermiamo alla comprensione del mondo così com'è, ma accediamo a fatti nuovi rispetto alle forme codificate della vita quotidiana. La deformità e la mostruosità legate alle esperienze-limite dell'esistenza permettono così di "scoprire il mondo", ricreandolo, lasciando emergere aspetti che non riusciamo a vedere immediatamente e che, tuttavia, vi sono impliciti. Se non possiamo allontanare i demoni dalla nostra anima, però, allenandola e affinandola, il desiderio e gli impulsi che la caratterizzano possono diventare un esercizio di saggezza e virtù. Attraverso l'arte di vivere l'ispirazione si trasforma in consapevolezza critica. Ed è in questo modo che si passa dalla scoperta del mondo al senso del mondo. "Scopri il mondo" non mira alla definizione di un sapere universale, ma che stimola a una continua sperimentazione di noi stessi e degli aspetti più vari dell'esistenza umana.‎

‎Montaigne Michel de; Ferraguto F. (cur.)‎

‎Sopravvivi all'amore‎

‎br. Leggere Montaigne è come vedersi riflessi in uno specchio attraverso le parole di un amico. E a un dialogo con un amico saggio e stravagante assomiglia la lettura di questa selezione dei Saggi. In "Sopravvivi all'amore" lo sguardo è rivolto all'intimità del soggetto, caratterizzato da sentimenti come tristezza, vanità, malinconia e collera: stati dell'animo che non sono semplicemente la cifra della fragilità dell'individuo, ma i presupposti per la sua apertura a nuove prospettive esistenziali e della tendenza a superare continuamente se stessi. Così, se l'amore è espressione della ricerca di una pienezza e strumento per definire in maniera stabile l'identità personale, sopravvivere all'amore significa mantenere vitale la tensione dell'esistenza rendendosi consapevoli del fatto che la vita è continua ricerca e costante rinnovamento. La malinconia e la tristezza, in particolare, vengono visti da Montaigne come strumenti fondamentali per prendere le distanze dalla realtà, guardarla lucidamente e ricondurre a se stessi ogni tentativo di modificarla. Ma ciò non ci permette mai di superare la vanità, condizione fondamentale dell'essere umano, che tende a compiacersi più delle cose altrui che delle proprie e ad amare l'agitazione e il cambiamento. Questa radicale e strutturale incostanza mostra quanto non siamo mai in noi, ma sempre al di là di noi: qualsiasi cosa ci capiti di conoscere e di godere, sentiamo che non ci soddisfa, e andiamo anelando dietro alle cose future e sconosciute, giacché le presenti non ci saziano. "Sopravvivi all'amore" costituisce il terzo volume dei Saggi di Montaigne, dopo "Coltiva l'imperfezione" e "La fame di Venere", in cui ancora una volta emerge il suo stile saggistico, brillante, scorrevole, ricco di riferimenti e capace di rendersi "vicino" al lettore, che non mira alla formazione di un sapere stabile e universale, ma a sperimentare e, appunto, saggiare i più svariati aspetti dell'esistenza individuale.‎

‎Montaigne Michel de; Garavini F. (cur.); Tournon A. (cur.)‎

‎Saggi‎

‎br. I "Saggi" di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio "di giorno in giorno, di minuto in minuto", adattando la descrizione al momento. Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i "Saggi" sono un'opera in divenire, in continua trasformazione. I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta - senza peraltro rinnegare la sua forma precedente - l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. In edizione tascabile la nuova traduzione di Fausta Garavini, condotta sul testo stabilito da André Tournon e con un ricco apparato di commento, che fanno di questo volume un contributoper apprezzare la modernità della scrittura dei "Saggi".‎

‎Montaigne Michel de; Garavini F. (cur.); Tournon A. (cur.)‎

‎Saggi. Testo francese a fronte‎

‎ril. I "Saggi" di Montaigne non sono un breviario di saggezza ben temperata, un prontuario di morale salutifera, ma lo specchio delle paure e delle difese di un essere che si scopre frammentario e diversificato. È infatti Montaigne stesso il soggetto di questo libro: soggetto mutevole, di cui appunto non l'essere si può descrivere, ma solo il passaggio, e un passaggio "di giorno in giorno, di minuto in minuto", adattando la descrizione al momento. Con alcuni secoli di anticipo sulle ricerche della psicologia, Montaigne sperimenta come la personalità sia un aggregato provvisorio, incomprensibile e affascinante, di soggetti istantanei, un mosaico di io che variano secondo le contingenze. Non per nulla i Saggi sono un'opera in divenire, in continua trasformazione. I due libri consegnati al tipografo per la prima volta nel 1580 (e ristampati con alcune aggiunte nel 1582), nella successiva edizione del 1588 si trovano accresciuti d'un terzo libro, non solo, ma intarsiati di più di seicento addizioni: via via che l'io muta - senza peraltro rinnegare la sua forma precedente - l'opera, sosia dell'io, dovrà mimarne le metamorfosi. Il testo stabilito da André Tournon sull'Esemplare di Bordeaux (corredato da un completo apparato di varianti) e la nuova traduzione di Fausta Garavini fanno di questa edizione un contributo fondamentale agli studi su Montaigne.‎

‎Montaigne Michel de; Montaleone C. (cur.)‎

‎L'etica dei piaceri. Antologia dai «Saggi»‎

‎br. Quest'antologia dai "Saggi" raccoglie i pensieri di Michel de Montaigne sull'Altro da sé, la malattia, il corpo, i cannibali e lo straniero e ripercorre i temi di un'impresa intellettuale che non ha eguali nel pensiero occidentale. Che cosa so? Che cosa sono? Accompagnato da queste domande radicali sul valore delle proprie affermazioni e sulla sua stessa persona e con una volontà di scarnificazione che avrebbe fatto dei "Saggi" il prototipo della letteratura dello scavo interiore, Montaigne iniziò un viaggio mentale senza termine ultimo. Questo viaggio mentale arrivò anche a lambire il mondo "barbaro" dei "cannibali" americani scoperti da Colombo. Avrà l'effetto di una detonazione. Nel descrivere i loro costumi e ideali di vita, Montaigne impiegò un linguaggio profondamente nuovo. Chi sono i veri barbari? Sono tali i cannibali, perché accusati di essere dediti alla poligamia e al consumo rituale di carne umana, oppure sono barbari i conquistadores che in nome del Dio cattolico scelgono di correggere i nativi americani con ogni mezzo, opprimendoli e uccidendoli? Un'antologia dai "Saggi" che valorizza a pieno titolo la loro attualità laica: vere e proprie macchine di pensiero nelle quali si radica la nostra modernità.‎

‎Montaigne, Michel de Introduzione, traduzione e note di N. Panichi.‎

‎L?immaginazione.‎

‎cm. 15 x 21, cxxvi-170 pp. Immagini della Ragione Il ruolo che Montaigne assegna all?immaginazione si intreccia agli usi della ragione e si sviluppa come capacit? progettuale nella vita e nella storia oltre che come facolt? di creare un vincolo intersoggettivo. Da tali elementi, e dall?analisi dei fenomeni cui essa darebbe luogo, scaturisce la posizione di Montaigne di fronte a magia e stregoneria e, in particolare, il suo giudizio sull??affaire? Martin Guerre. The role Montaigne assigns to imagination is entwined with the use of reason and besides its faculty to create an intersubjective bond developes a capacity to plan life and history. Montaigne?s attitude towards magic and witchcraft and in particular his judgement of the Martin Guerre affair originate from these elements and the analysis of the phenomena deriving from them. 415 gr. cxxvi-170 p.‎

‎Montaleone Carlo‎

‎Atomi, corpi, amori. Saggio su Montaigne‎

‎br. Montaigne è davvero un premoderno ancorato all'estenuata mimica intellettuale di coloro che oggi amano presentarsi con l'abito multicolore dei postmoderni, come decretò Jean Starobinski in un libro famoso? La lente interpretativa di Carlo Montaleone offre una prospettiva molto diversa. L'immagine dell'autore dei Saggi profilata nelle pagine di Atomi, corpi, amori richiama piuttosto i caratteri di un pensatore "lucreziano", che utilizzò la facoltà di raziocinio inflessibilmente, fino alle estreme possibilità offerte dal linguaggio. Il corpo, la malattia, il senso di sé e dell'alterità, l'immaginazione, il livellamento ontologico al quale non si sottrae alcun essere vivente, la complessità della comunicazione umana e infi ne l'artiglio acuminato dell'amore: sono questi i temi, o piuttosto i passages, che Carlo Montaleone affronta e che fanno di questo libro una ricerca profondamente nuova.‎

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‎Montaleone Carlo‎

‎Montaigne o la profondità della carne‎

‎br. Montaigne o la profondità della carne indaga l'atteggiamento non vinto, e anzi quasi ginnico, che il grande scrittore francese ostenta davanti ai morsi del mal de la pierre (oggi parleremmo di calcolosi renale) unitamente al veleno di giudizi tranchant, suoi e importati, coi quali egli intende demolire la possibilità stessa di un'epistemologia medica. Dopo Petrarca, Montaigne rinnovava dunque i termini di una polemica contra medicos a cui peraltro il Cinquecento fu partecipe con notevole lena. Nel doppio nodo della malattia e dell'assoluta vacuità delle diagnosi e delle prognosi rifilate a caro prezzo da dottori inchiodati all'incompetenza, si raccolgono innumerevoli problemi, al fondo dei quali non è difficile riconoscere la questione del corpo, del suo statuto, della sua pesantezza e, ciò che più conta, del nesso inspiegabile e indubitabile con l'esprit. Fatto di pezzetti, ognuno dei quali va per conto suo, il corpo non è un oggetto o una rappresentazione di cui ritrovare la verità oltre le cose sensibili. Uomo del Rinascimento, Montaigne si colloca agli antipodi del progetto medievale di disincarnare l'anima allontanandola dal corpo. Il corpo è il campo totale delle nostre esperienze volontarie e involontarie, non la prigione dell'anima. Detto in estrema sintesi, il corpo è il nostro vissuto e la nostra memoria. L'autore dei Saggi vi scorge anche l'anamnesi incarnata del padre. Infatti, ha derivato da lui il mal de la pierre che lo molesta, ma senza che il suo esprit sia ammutolito dal male...‎

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‎Montalto Anna‎

‎L'arte dall'inconscio. Un viaggio attraverso i Tarocchi‎

‎ill., br. Anna Montalto si muove per il Mondo alla ricerca di stimoli e sempre nuove sfumature culturali. Dal connubio di questi fattori emerge la sua curiosità riguardo le Carte dei Tarocchi che ha iniziato a studiare durante il periodo in cui ha vissuto il Messico. L'artista tematizza ed esplora un suo personale lavoro di meditazione nel suo più intimo processo alchemico; inoltre, progetta e disegna le Carte, e così sviluppa e trasforma una testimonianza autobiografica in un libro sorprendente e magico. Il lettore è invitato a intraprendere un viaggio sciamanico attraverso l'arte nei vari stadi della coscienza umana. Le Carte vengono presentate e descritte man mano che se ne acquisisce il significato più profondo. Quindi, arte, terapia e spiritualità.‎

‎Montalto M. (cur.)‎

‎La questione Stirner‎

‎br. I primi critici di Der Einzige und sein Eigentum (L'Unico e la sua proprietà) si concentrarono sulle due parole "scandalose" del libro, l'"Unico" e l'"Egoista". Non seppero invece coglierne l'autentico nucleo etico e concettuale, l'Eigenheit, l'individualità propria ovvero la volontà dell'uomo libero, che ne è l'anima e la protagonista. Scaturisce da qui il fraintendimento di Stirner che permetterà agli anarchici russi di saccheggiarne il pensiero, e insieme comincia ad affermarsi la leggenda, assai duratura nell'immaginario della sinistra radicale, che ne fa il padre dell'anarcoindividualismo. Un fraintendimento, e un saccheggio, che ricordano da vicino l'operazione compiuta dal nazismo su Nietzsche.‎

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‎Montanari Bruno‎

‎La fragilità del potere. L'uomo, la vita, la morte‎

‎br. Il potere è fragile e oneroso. È fragile, perché dipende dagli "altri", che pur deve materialmente dominare. È oneroso, perché l'obbedienza ha un suo prezzo: la minaccia o la lusinga, la paura o il consenso. Appartiene all'uomo, alla sua ambizione e alla sua ignoranza. L'ambizione lo spinge alla conquista, l'ignoranza gli cela la causa della precarietà di ciò che ha ottenuto. Tutto dipende dall'uomo, dalla sua mente, dal suo carattere, dalla sua psiche, dalla sua immaginazione, dalla sua parola, dai suoi muscoli, dalla sua destrezza: dalla sua "testa" e dal suo "corpo". Vi sono epoche in cui l'uomo onora l'esistenza, pur vivendo in mezzo alla miseria ed alle persecuzioni; e tempi nei quali non sperimenta altro, ad ogni livello, che la propria mediocrità. Il saggio è pensato, dunque, in una chiave, che definisco "antropologico-esistenziale": il potere, infatti, è una dimensione esclusivamente umana, che ha la sua cifra nel non accettare la propria finitudine. Non è effettivo se non si pensa "assoluto", ma la tensione dell "io" per realizzare quell'assolutezza incontra sul suo percorso l'"alterità"; e la incontra sempre di nuovo, nonostante ogni tentativo per eluderla, schiacciarla, renderla inoffensiva e impotente. Di qui una ineliminabile "fragilità": il potere che l'"io" accumula, quali che siano le forme materiali in cui si manifesta, incrocia strutturalmente l'"alterità" e da essa, oggettivamente, dipende.‎

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‎Montanari Bruno‎

‎La fragilità del potere. L'uomo, la vita, la morte‎

‎br. Il potere è fragile e oneroso. È fragile, perché dipende dagli "altri", che pur deve materialmente dominare. È oneroso, perché l'obbedienza ha un suo prezzo: la minaccia o la lusinga, la paura o il consenso. Appartiene all'uomo, alla sua ambizione e alla sua ignoranza. L'ambizione lo spinge alla conquista, l'ignoranza gli cela la causa della precarietà di ciò che ha ottenuto. Tutto dipende dall'uomo, dalla sua mente, dal suo carattere, dalla sua psiche, dalla sua immaginazione, dalla sua parola, dai suoi muscoli, dalla sua destrezza: dalla sua "testa" e dal suo "corpo". Vi sono epoche in cui l'uomo onora l'esistenza, pur vivendo in mezzo alla miseria ed alle persecuzioni; e tempi nei quali non sperimenta altro, ad ogni livello, che la propria mediocrità. Il saggio è pensato, dunque, in una chiave, che definisco "antropologico-esistenziale": il potere, infatti, è una dimensione esclusivamente umana, che ha la sua cifra nel non accettare la propria finitudine. Non è effettivo se non si pensa "assoluto", ma la tensione dell "io" per realizzare quell'assolutezza incontra sul suo percorso l'"alterità"; e la incontra sempre di nuovo, nonostante ogni tentativo per eluderla, schiacciarla, renderla inoffensiva e impotente. Di qui una ineliminabile "fragilità": il potere che l'"io" accumula, quali che siano le forme materiali in cui si manifesta, incrocia strutturalmente l'"alterità" e da essa, oggettivamente, dipende.‎

‎Montanari Gian Carlo‎

‎Scusami Russell. Critica a «Perché non sono cristiano» di Bertrand Russell‎

‎br.‎

‎Montanari Luca‎

‎Sulla soglia tra due sapienze. Ebraismo e filosofia in Emmanuel Lévinas‎

‎brossura Il pensiero di Emmanuel Lévinas (1906-1995) non smette mai di stupire e affascinare per la sua profondità e per la capacità esemplare di tematizzare la diversità in un'ottica non violenta e inclusiva. Questo libro si concentra sul rapporto tra prospettiva filosofica e sapienza ebraica nell'opera del pensatore francese: una riconsiderazione radicale delle categorie centrali della filosofia occidentale alla luce dei temi del profetismo. Ciò che ne emerge è l'intreccio - fecondo e non dogmatico - di due ordini di significato in grado di offrire un nuovo senso di umano e di inaugurare un inedito approccio alle relazioni secondo rapporti liberi e non dominativi.‎

‎Montanari Marcello‎

‎Il revisionismo di Gramsci. La filosofia della prassi tra Marx e Croce‎

‎br. I saggi raccolti in questo volume affrontano temi centrali nella riflessione teorica e politica di Gramsci (la crisi della civiltà liberale, la teoria del valorelavoro, la critica dei regimi dittatoriali, la questione meridionale). Essi intendono mostrare come, a partire dall'analisi dell'americanismo e attraverso il confronto con la filosofia crociana, Gramsci giunga a una completa reinvenzione del marxismo. Il suo "revisionismo" rielabora la teoria marxista, fornendo categorie teoriche fondamentali per l'interpretazione dell'intero Novecento. La straordinaria novità teorica di Gramsci sta nell'oltrepassamento della tradizione comunista fondata sulla ideologia della centralità della classe operaia e nel pensare il "lavoro come insieme".‎

‎Montanari Mauro‎

‎Paura e ansia: istruzioni per liberarsene‎

‎br. Noi ereditiamo la paura dai nostri antenati e dal mondo animale, ma allo stesso tempo essa cresce con noi, si specializza, si trasforma, si espande. È bambina quando siamo bambini, poi diventa adulta e invecchia. La paura ha una sua funzione nella formazione dei branchi di animali, così come anche nella tenuta dei gruppi umani. La paura è importante nella riproduzione della specie, così come anche nella formazione delle famiglie; ha una sua preistoria e una sua storia. È presente in natura, ma fa volentieri la sua comparsa in società. È il motore delle religioni e, nel contempo, il più straordinario agente assicurativo del mondo intero. Le tre scienze corrispondenti che qui si incontrano per spiegare il fenomeno della paura sono quindi la biologia, la storia evolutiva e la psicologia. Nel presente volume si troveranno teorie, ma anche esercizi pratici per addomesticare il lupo della paura. Conoscere è agire: questo lo scopo, sapendo che la nostra felicità e la nostra salute sono i beni più preziosi che abbiamo e che dipendono, nella maggior parte dei casi, soltanto da noi.‎

‎Montanari Moreno‎

‎Gli equivoci dell'amore‎

‎br. L'amore non è cieco, ma veggente: scorge, riconosce e chiama a essere in tutta la sua pienezza la verità di ciò che è e di ciò che siamo. Come ha scritto Simone Weil, "invece di parlare di amore della verità, è meglio parlare di uno spirito di verità nell'amore" dal quale la filosofia e la vita hanno molto da imparare, perché l'amore sa. Ma per comprenderne l'insegnamento occorre non confonderlo con le dinamiche di coppia con le quali non coincide, ma nelle quali, piuttosto, si aliena ogni volta che cerchiamo di imprimergli il nostro modo d'essere invece che accoglierlo e aprirci alla sua forza vivificante.‎

‎Montanari Moreno‎

‎Il Tao di Nietzsche‎

‎br. «Io potrei diventare il Buddha d'Europa: che sarebbe il contrario di quello indiano" (Friedrich Nietzsche). Friedrich Nietzsche non assomiglia affatto a un monaco buddhista. Eppure, su alcune questioni la sua filosofia e il pensiero orientale sembrano parlare la stessa lingua: dal rigetto della nozione di «io» al superamento della logica duale, dal concetto di vuoto che innerva ogni cosa alla convinzione che nulla esiste (in sé) ma tutto coesiste. Si fa strada così una forma di sapere che mira al risveglio e all'illuminazione per trascendere la propria condizione umana a favore di un sentire più cosmico. Questo libro offre al lettore nuove chiavi ermeneutiche per orientarsi nel pensiero di uno dei più importanti filosofi del Novecento e indaga le profonde ragioni della sua attualità anche alla luce della lettura psicoanalitica che ne diede Jung.‎

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