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‎Platone; Casaglia M. (cur.)‎

‎Eutifrone. Testo greco a fronte‎

‎brossura Che cos'è la santità? Cos'è la pietà religiosa? Quali azioni degli uomini sono gradite agli dèi e quali no? È sempre possibile identificare "santità" e "giustizia"? Ecco alcuni dei temi dibattuti in questo dialogo, uno dei più antichi, tra Socrate e l'indovino Eutifrone. Un esempio di come il pensiero e il dubbio socratico riescano a mettere in crisi i luoghi comuni e i valori dati per scontati nell'Atene del V secolo a. C. Un dialogo in cui domina ancora la figura di Socrate con la sua azione volta alla ricerca di una verità ormai sommersa da falsi valori.‎

‎Platone; Centrone B. (cur.)‎

‎Ippia maggiore-Ippia minore-Ione-Menesseno. Testo greco a fronte‎

‎br. I quattro dialoghi che costituiscono la settima tetralogia di Platone, pur non essendo tra i più famosi, presentano molteplici motivi di interesse, "L'Ippia maggiore" indaga una nozione fondamentale, il bello (kalón), concludendo in maniera aporética. "L'Ippia minore", anch'esso aporético, affronta temi socratici legati alla questione dell'involontarietà del male. "Lo Ione", che vede protagonista un rapsodo interprete di Omero, tratta il tema della poesia come ispirazione divina e delle sue pretese di costituirsi come un'arte. "Il Menesseno, orazione funebre per i caduti in guerra, costituisce, in quanto prestazione retorica, un unicum nel corpus platonico. In passato ridotti al rango di satire scherzose prive di contenuto filosofico, questi dialoghi sono stati variamente riconsiderati dalla critica nell'ultimo cinquantennio. Una valutazione adeguata della loro importanza dipende in gran parte dalla possibilità di inquadrarli nel complesso della filosofia platonica. A questo proposito entrano in gioco criteri ermeneutici relativi al modo in cui leggere Platone, su cui da sempre ha luogo lo scontro tra interpretazioni contrapposte. I dialoghi qui considerati risultano interessanti non solo per i loro contenuti strettamente teorici, ma anche in quanto elementi essenziali di un più ampio progetto, filosofico-pedagogico e letterario, in cui si dispiega compiutamente l'arte drammatica di Platone.‎

‎Platone; Centrone B. (cur.)‎

‎Sofista. Testo greco a fronte‎

‎br. Nella scena politica e culturale dell'Atene democratica del V-VI secolo a. C. erano venute alla ribalta nuove e ambigue figure di intellettuali, che si proponevano quali maestri a pagamento di formazione politica, retorica e culturale della gioventù. I sofisti costituiscono sin dall'inizio uno dei principali obiettivi polemici di Platone. Già nei primi dialoghi il suo sforzo è volto a differenziare queste figure da Socrate, mettendo in luce la natura ingannevole della loro pretesa sapienza. Ciò porta Platone ad affrontare in modo radicale questioni fondamentali per il pensiero occidentale: come è possibile il falso nel pensiero e nel discorso? E cos'è l'Essere?‎

‎Platone; Chiesara M. L. (cur.)‎

‎Protagora. Testo greco a fronte‎

‎br. Il "Protagora" è uno dei capolavori drammatici di Platone e una brillante introduzione alla sua filosofia. In quest'opera viene esaminata la possibilità di insegnare ai giovani la virtù, termine che indicava presso i Greci la capacità di realizzarsi pienamente come uomini 'kaloi kai agathoi', virtuosi ed eccellenti da tutti i punti di vista. Ambientato nella casa del ricco e dissoluto Callia, il dialogo assume i tratti di un'opera teatrale, sul cui scenario si misurano due grandiose e opposte personalità, l'affascinante Protagora, padre di tutti i sofisti e portavoce di una visione relativa dei valori politici e morali, e Socrate, il grande maestro di Platone; intorno, tra i curiosi spettatori, partecipano alla discussione i due sofisti Prodico e Ippia, e il celebre Alcibiade. Nell'introduzione Maria Lorenza Chiesara analizza puntualmente il dialogo e ne traccia le principali linee interpretative.‎

‎Platone; Colli G. (cur.)‎

‎Il simposio‎

‎br.‎

‎Platone; Fattori S. (cur.)‎

‎L'anima‎

‎br. Non senza ragione Alfred North Whitehead ebbe a dire che "la storia della filosofia è solo un grande commento a Platone". Ecco perché ancora oggi questo incomparabile filosofo greco resta uno degli scrittori più letti e apprezzati nel mondo. Egli ha saputo trattare temi e questioni universali - l'amore e l'amicizia, la virtù e il vizio, i fondamenti della politica e della scienza, della pedagogia e della teologia - in maniera sempre originale e coinvolgente. Nel "Fedone" in particolare, proposto in questo volume, considerato da molti uno dei suoi maggiori capolavori, Platone fa dialogare i suoi personaggi a proposito dell'anima: si ragiona così dei suoi tanti mali e delle sue più nobili qualità, delle sue giuste aspirazioni e del suo destino.‎

‎Platone; Ferrari F. (cur.)‎

‎Menone. Testo greco a fronte‎

‎br. Tra i più noti e studiati dialoghi di Platone, il Menone è centrale nella produzione del filosofo non solo cronologicamente - fu composto in una fase di transizione fra il periodo giovanile e quello maturo - ma soprattutto per la varietà delle tematiche che affronta: verte attorno al tema della virtù e della conoscenza, e tuttavia in esso Socrate riflette con Menone, il suo giovane e ambizioso interlocutore, anche di politica, matematica, pedagogia, dialettica. Dando vita a un dialogo ricco e denso, che contiene il celebre esperimento maieutico in cui Socrate conduce uno schiavo incolto a risolvere un problema di geometria, e che, come conclude Ferrari nella sua approfondita introduzione, "assume per più di un aspetto la forma di un autentico microcosmo della filosofia platonica".‎

‎Platone; Ferrari F. (cur.)‎

‎Parmenide. Testo greco a fronte‎

‎br. In questo che è uno degli ultimi suoi dialoghi, Platone sottopone a una severa critica la propria dottrina delle idee confrontandola con le posizioni di Zenone e di Parmenide. Zenone sostiene l'impossibilità dell'esistenza del molteplice, confermando la tesi di Parmenide secondo la quale solo l'Uno, immutabile ed eterno, esiste. Socrate obietta che quanto sostiene Zenone è errato, in quanto si limita solo all'ambito del molteplice sensibile e non a quello del molteplice ideale. Parmenide interviene ammettendo la validità delle affermazioni di Socrate, ma facendo notare come sia impossibile accettare il molteplice anche nel mondo delle idee, in quanto l'idea di uomo riassume una molteplicità infinita di uomini.‎

‎Platone; Ferrari F. (cur.)‎

‎Teeteto. Testo greco a fronte‎

‎br. Il "Teeteto", dialogo dalla struttura complessa e affascinante, che tratta del tema della conoscenza, presenta una straordinaria ricchezza filosofica e una quantità di temi che saranno destinati a scandire l'intero corso del pensiero occidentale. Protagonista del dialogo è un Socrate ormai anziano, settantenne, che si appresta ad affrontare il processo che lo condurrà alla morte; al suo fianco, Teodoro, amico di Platone, e il giovane Teeteto, figura misteriosa, presentato come matematico eccezionale, che Socrate accompagnerà in un lungo percorso dialettico ed ermeneutico a raggiungere un nuovo sapere. Franco Ferrari nell'ampia introduzione mette in luce i problemi e le molteplici interpretazioni di questo dialogo nel corso dei secoli, offrendo nel commento gli strumenti per conoscerne le infinite sfaccettature.‎

‎Platone; Fronterotta F. (cur.)‎

‎Sofista. Testo greco a fronte‎

‎br. Il Sofista, una delle opere più dense e complesse di Platone, racconta in forma di dialogo la storia di una caccia e di una cattura, quella del sofista, oscuro alter ego del filosofo e suo implacabile avversario. Temibile falsificatore di discorsi, capace di evocare nientemeno che il grande Parmenide come involontario testimone in sua difesa, il sofista impone ai suoi cacciatori un tortuoso inseguimento dialettico attraverso le cose che sono: dal semplice pescatore con la lenza alla natura stessa dell'essere, dal puro nulla impossibile e innominabile alle categorie fondamentali degli enti, quiete e movimento, identità e differenza. Solo al termine di questo percorso sarà possibile agguantare la preda, svelandone l'identità e attribuendole la posizione che le spetta nella realtà. Nella sua introduzione Francesco Fronterotta illustra la struttura del dialogo, esaminandolo alla luce delle più recenti interpretazioni.‎

‎Platone; Fronterotta F. (cur.)‎

‎Timeo. Testo greco a fronte‎

‎br. In questo dialogo Platone affronta due temi: l'origine del mondo e la natura dell'anima umana. La realtà (o l'illusione) nella quale viviamo altro non è che il riflesso di un mondo superiore, in cui regna il puro essere, non soggetto a variazioni o mutamenti. Il nostro, invece, è dominato dal divenire ed è opera di un "demiurgo" che cercò di ripetere come meglio poteva la visione che aveva avuto di quella perfezione. Di qui tutte le contraddizioni che il filosofo deve superare per giungere alla contemplazione del Vero e del Bello. E poi le diverse inclinazioni, le contrastanti passioni cui può cedere l'anima umana, la leggenda di Atlantide, la negazione dell'invidia degli dèi per la fortuna umana, la musica e la ginnastica come medicina dell'anima.‎

‎Platone; Ingravalle F. (cur.)‎

‎Il racconto di Er‎

‎brossura‎

‎Platone; Isnardi Parente M. (cur.)‎

‎Lettere. Testo greco a fronte‎

‎ril. Le "lettere" di Platone sono uno dei misteri più affascinanti della letteratura greca. Non sappiamo chi le ha scritte: se Platone, o uno o più contraffattori. Sicuramente autentica è la settima, una riflessione sui complessi rapporti che intercorrono tra potere e filosofia. Comunque sia, queste tredici lettere sono la testimonianza di un esperimento che parve concretizzare il sogno di Platone: portare al potere dei filosofi o dei governanti-filosofi, che traducessero le sue dottrine relative alla legislazione e al governo dello stato. Questo tentativo, consumatosi a più riprese alla corte di Dioniso II tiranno di Siracusa, fallì miseramente.‎

‎Platone; Licciardi C. (cur.)‎

‎Cratilo‎

‎brossura Si può attingere col linguaggio all'intima essenza delle cose? Questo è il tema del «Cratilo», uno dei dialoghi più brillanti di Platone, denso di spunti e problematiche ancora attuali e dibattuti. Ermogene e Cratilo, un discepolo di Eraclito, discutono sulla natura dei nomi: mentre il primo sostiene che siano una semplice convenzione, Cratilo è convinto che corrispondano alla natura delle cose che designano, e siano quindi l'unico mezzo per arrivare alla conoscenza delle cose stesse. Socrate, dopo essersi scatenato in una brillante performance etimologica, non dà ragione né all'uno né all'altro: un effettivo rapporto tra le parole e le cose non si può negare né dimostrare. E il dibattito rimane tutt'oggi aperto. L'introduzione di Caterina Licciardi esamina in dettaglio le argomentazioni proposte dagli interlocutori.‎

‎Platone; Lovari L. P. (cur.)‎

‎Il Timeo‎

‎br. Il "Timeo", scritto intorno al 360 a.C. da Platone, è il dialogo platonico che maggiormente ha influito sulla filosofia e sulla scienza posteriori. In esso vengono approfonditi essenzialmente tre problemi: quello cosmologico dell'origine dell'universo, quello fisico della sua struttura materiale, ed infine quello, anche escatologico, della natura umana.‎

‎Platone; Lozza G. (cur.)‎

‎La Repubblica‎

‎brossura La Repubblica è la formulazione più completa delle istanze - politiche, etiche, pedagogiche, artistiche - che spinsero Platone sulla strada della filosofia. Composta tra terzo e quarto decennio del IV secolo a.C., allorché Platone decise di impegnarsi in prima persona nell'attività pubblica, quest'opera rappresenta la massima sistemazione della sua teoria politica e vagheggia una realtà in cui giustizia, sapienza e verità si identificano nella compagine statale governata dai filosofi. Un'audace visione utopica folgorante per la ricchezza filosofica e stilistica; una magistrale sintesi di arte e pensiero che si scopre, a ogni rilettura, più profonda.‎

‎Platone; Maltese E. V. (cur.)‎

‎Processo, prigionia e morte di Socrate: Eutifrone-Apologia di Socrate-Critone-Fedone. Testo greco a fronte. Ediz. integrale‎

‎br. Atene, 399 a.C.: Socrate, accusato di corrompere i giovani e di introdurre la credenza in nuovi dèi, viene processato pubblicamente. Platone, giovane aristocratico suo discepolo, è presente a quel processo e da zelante cronista ce ne offre un attento resoconto in quattro dialoghi. Il primo,Eutifrone, descrive il momento in cui Socrate si reca in tribunale. L'Apologia di Socrate è la difesa appassionata da lui stesso pronunciata e rappresenta il contributo più importante e rigoroso alla comprensione della personalità e alla trasmissione del pensiero del filosofo. Condannato a morte, Socrate non smetterà di professare la sua dottrina nel carcere di Atene, dove amici e discepoli continuano a seguirlo, come racconta Platone nelCritone. Il Fedone ci riporta l'ultima delle dissertazioni di un uomo che nel dialogo ha cercato la verità anche pochi istanti prima di trovare la morte bevendo la cicuta. «E questa», dice Fedone, «fu la fine del nostro amico, uomo, possiamo ben dirlo, fra tutti quelli che abbiamo conosciuto, il migliore, anzi, senza confronto il più saggio e il più giusto». Ma, cittadini, non è questa la difficoltà, sfuggire alla morte, ma è molto più difficile evitare la malvagità: essa corre, infatti, più velocemente della morte. Ora io, che sono tardo e vecchio, sono colto da quella che è più tarda; i miei accusatori, invece, che sono vigorosi e lesti, sono stati colti da quella che è più veloce: la malvagità. Con saggio di Luciano Canfora.‎

‎Platone; Marziano N. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate-Critone. Testo greco a fronte‎

‎br. I primi scritti di Platone - cui appartengono Apologia e Critone - rispecchiano il pensiero di Socrate e sono appunto noti come dialoghi socratici. La prima delle opere qui presentate espone l'autodifesa che Socrate pronunciò di fronte al tribunale che lo giudicava per empietà e corruzione dei giovani, mettendo sotto accusa i suoi insegnamenti spregiudicati. La seconda spiega il motivo per cui Socrate rifiutò il piano di fuga dal carcere preparatogli dagli amici. La caratterizzazione psicologica dei protagonisti e il dibattito, ossia la ricerca di una verità che non ha la sua legittimazione in un oracolo, ma nel libero confronto di idee contrapposte, sono gli elementi culturali nuovi che contraddistinguono l'opera del grande filosofo ateniese e hanno segnato la storia della cultura occidentale. Introduzione di Enzo Savino.‎

‎Platone; Mati S. (cur.)‎

‎Fedro. Testo greco a fronte‎

‎br. "Il Fedro, uno dei capolavori assoluti della filosofia e della letteratura occidentali, è in Platone il dialogo dell'eros e della bellezza, della follia divina e della felicità che dona ai mortali, dell'anima e del suo destino oltremondano, della filosofia come persuasione dialettica, infine dell'enigma della scrittura. Forse la più complessa e la più bella tra le opere del filosofo, o se vogliamo dell'inventore stesso della filosofia, opera prediletta dagli iniziati ai misteri platonici lungo il corso dei secoli fino a oggi, il Fedro respira un'aria sorgiva, popolata di spiriti misteriosi, in cui riecheggia un canto melodioso: si sentono il profumo dell'erba del prato, lo scorrere limpido delle fonti, il frinire delle cicale. L'estate statica, immota, placidamente sopita, ospita e racchiude la conversazione di Socrate con il personaggio eponimo, l'adorabile Fedro, per la cui persuasione e conversione si strugge e disputa l'eros della filosofia." (Dall'Introduzione di Susanna Mati)‎

‎Platone; Migliori M. (cur.)‎

‎Filebo. Testo greco a fronte‎

‎brossura‎

‎Platone; Nannini S. (cur.)‎

‎L'apologia di Socrate. Testo greco a fronte‎

‎br. I nodi della vita e dell'ambivalente passione filosofica e politica si strinsero per Platone nel 399 a.C., data del processo a Socrate. L' Apologia è l'opera nella quale egli presenta Socrate che si difende davanti ai giudici ateniesi, i quali lo condanneranno a morte al termine di un processo intentatogli per reati di opinione che vanno dall'empietà alla corruzione dei giovani tramite l'insegnamento. Democrazia, oligarchia, etica tradizionale, religione olimpica, tutto viene messo in discussione in nome di una superiore fede nella divinità per la prima volta 'buona'.‎

‎Platone; Pancaldi M. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate‎

‎br. Il testo platonico è uno dei più celebri documenti della filosofia antica, e allo stesso tempo ha un valore storico di primaria importanza per le vicende connesse col processo a Socrate e con la sua condanna a morte. Questa edizione ha il pregio della leggibilità della traduzione, essendo il testo greco reso in italiano corrente, coi tratti dell'oralità fortemente presenti nell'originale platonico. L'opera ha una complessa storia ed è stata soggetta a diverse interpretazioni, di cui si dà notizia nell'apparato di commento, composto non solo dalle introduzioni e dalle note (storiche, filologiche, filosofiche) ma anche da un ampio dizionario dei termini filosofici, dei personaggi e di ogni altro elemento utile, presente nel testo, utile alla sua comprensione.‎

‎Platone; Pice N. (cur.)‎

‎Alcibiade. La coscienza di sé. Testo greco a fronte. Ediz. bilingue‎

‎br. L'Alcibiade è nella letteratura greca il dialogo che ha per protagonisti il giovane figlio di Clinia e Socrate, dove si mette a fuoco la necessità della cura di sé, strettamente legata all'imperativo di matrice delfica che invita a conoscere sé stesso: non si può, difatti, «avere cura dell'uomo» se non se ne conosce l'identità. Per conoscere davvero noi stessi dobbiamo guardare nella parte migliore della nostra anima. Per Socrate in ogni anima umana c'è un fondo di divino, che la rende migliore; solo vedendo questa parte divina ci si può conoscere e solo chi conosce sé stesso è in grado di governare la città.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Alcibiade secondo. Sulla preghiera. Dialoghi socratici. Testo greco a fronte‎

‎br. Proprio perché si tratta di uno dei dialoghi socratici più difficili da intendere e da valutare, l'autenticità dell'Alcibiade II è messa in dubbio anche da Reale, che lo considera composto al tempo dei primi dialoghi di Platone. A ogni modo, i pensieri espressi in relazione al tema centrale del dialogo - la preghiera, che va rivolta agli dèi col cuore, non con lo sfarzo di riti appariscenti - sono congruenti con le testimonianze di Senofonte sulla concezione socratica del pregare. Nel saggio introduttivo, Reale appronta un perspicuo e fecondo parallelo tra questa concezione e l'epilogo del Fedro...‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate. Testo greco a fronte‎

‎ill.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Carmide. Sulla temperanza. Testo greco a fronte‎

‎br. Il Carmide è uno dei dialoghi giovanili di Platone più ricchi e più interessanti, con pagine di straordinaria profondità e attualità. Vengono qui messi in luce i limiti dell'antica tesi della medicina greca secondo cui non si può curare una "parte" del corpo senza curare "tutto" il corpo, e si dimostra che il corpo umano stesso è solo una "parte", in quanto l'intero dell'uomo è insieme corpo e anima. Il messaggio centrale del dialogo resta particolarmente valido anche per l'uomo d'oggi: per liberarsi dai mali, bisogna innanzitutto curare la propria anima in modo che domini il corpo, ossia occorre raggiungere un adeguato autodominio, la temperanza, perché solo così si può acquistare la vera salute.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Critone‎

‎br. Critone, amico di Socrate, progetta il modo di far fuggire dal carcere il filosofo per sottrarlo alla pena di morte alla quale era stato condannato ingiustamente. Socrate respinge tale proposta e spiega le ragioni del rifiuto in un dialogo che tocca i grandi temi della sua riflessione filosofica. Il bene più alto non è la vita in sé, ma la vita moralmente buona e la fuga dal carcere sarebbe una ingiustizia contro lo Stato, come ricordano le Leggi stesse che Socrate fa intervenire nel dialogo. Nel Critone si sostiene una tesi che si può denominare "rivoluzione della nonviolenza": "Non si deve disertare, né ritirarsi, né abbandonare il proprio posto (...), ma bisogna fare quello che la Patria e la Città comandano, oppure persuaderle in che cosa consiste la giustizia, mentre adottare la violenza non è cosa santa, né nei confronti della madre, del padre, o della Patria".‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Critone. Testo greco a fronte‎

‎brossura Un messaggio rivoluzionario: Socrate rifiuta l'evasione, l'ingiustizia non vince l'ingiustizia. Il volume, curato da Giovanni Reale, è destinato a rimanere un punto di riferimento per quanto riguarda la datazione e l'interpretazione filosofica e letteraria.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Eutidemo. Sull'eristica. Dialoghi socratici. Testo greco a fronte‎

‎br. L'Eutidemo è uno degli ultimi dialoghi della giovinezza di Platone. Il filosofo vi mette in scena, con le tinte parodistiche della farsa, una critica impietosa del ramo meno nobile della dialettica antica: l'eristica, ossia l'arte sofistica di combattere pretestuosamente con i discorsi al solo fine di confutare in maniera ingannevole le argomentazioni degli avversari, senza riguardo per la verità.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Eutifrone. Testo greco a fronte‎

‎brossura L'"Eutifrone" mette a nudo la povertà e la carenza strutturale del rapporto teologico della 'religione olimpica', incarnata dal sacerdote Eutifrone, e, tramite Socrate, mostra l'esigenza di una concezione religiosa totalmente rivoluzionaria e fondata sulla ricerca dialettico-filosofica del vero. E le conseguenze di tale rivoluzione sono enormi: anche se in via solo allusiva, Platone rivela, di ricercare in questo modo un nuovo rapporto tra l'uomo e il divino, un rapporto svincolato da quel 'commercio' fatto di scambi tra richieste e sacrifici propiziatori, a cui spesso si riduceva la religione greca tradizionale. Introdurre questo nuovo rapporto significa comprendere che dal divino viene all'uomo solo il bene e non il male.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Eutifrone. Testo greco a fronte‎

‎br. L'Eutifrone è un dialogo della giovinezza di Platone e si svolge fra Socrate e il personaggio che dà nome al dialogo sulla «santità». Eutifrone dovrebbe rispondere alle domande d Socrate su tale tema in modo adeguato, in quanto è un sacerdote. In realtà, Eutifrone si rivela di capacità intellettuali, oltre che morali, assai limitate, e di conseguenza il dialogo non può che concludersi in modo aporetico. Le cinque definizioni dell'essenza del santo che Eutifrone presenta, si rivelano tutte quante inconsistenti e fallaci. Dovrà essere il lettore stesso a trarre le conclusioni, e Platone gli presenta le premesse necessarie per risolvere il problema in modo adeguato: il santo non è tale in quanto è caro agli dèi, ma è caro agli dèi per se stesso, ossia in quanto è santo. Il santo, dunque, per sua stessa natura, «è tale da venir amato, e per questo è amato». Il vero Dio (non quello della comune opinione dei Greci) ama il santo, in quanto il santo è, per sua stessa natura, un bene.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Fedone. Nuova ediz.‎

‎br. «Nel Fedone Platone ha prima di tutto delineato le linee fondamentali della sua metafisica, cioè la teoria delle Idee, la teoria dei Principi e la dottrina del Demiurgo. [...] "Socrate" vuole conoscere questo mondo e conoscerlo scientificamente, cioè nelle sue cause profonde. Per questo si rivolge ai fisici, per questo mostra grande interesse per Anassagora, per questo vive con grande frustrazione la scoperta della debolezza di una visione puramente fisico-materialista. Il piano fenomenico del corporeo, del sensibile, dell'empirico non trova in sé la propria giustificazione, non è autosufficiente, ma rinvia a un secondo piano dell'essere, quello che d'ora in poi sarà definibile come incorporeo, soprasensibile, metempirico, in una parola, il piano metafisico». «Ma, o amici», disse, «su questo conviene riflettere: se l'anima è immortale, bisogna aver cura di essa, non solo per questo tempo della nostra vita, ma anche per la totalità del tempo, e considerare che il pericolo, ora, risulterà terribile, se non si ha cura di essa. Infatti, se la morte fosse totale liberazione da tutto, sarebbe un bel guadagno davvero per i malvagi liberarsi, quando muoiono, dal corpo e, nello stesso tempo, liberarsi, insieme con l'anima, anche delle loro malvagità. Ma ora, dal momento che ci è risultato che l'anima è immortale, non le rimane nessun altro modo di sottrarsi ai mali e salvarsi, se non diventare buona e sapiente quanto più è possibile»‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Fedone. Testo greco a fronte‎

‎ill.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Fedro. Testo greco a fronte‎

‎brossura Il "Fedro" appartiene, secondo gli ultimi studi, ai dialoghi della tarda maturità. Due sono i temi affrontati: quale sia il modo adeguato di scrivere e quale sia la natura dell'Eros e della Bellezza, l'unica idea intelleggibile che può essere colta nel sensibile. Il solo personaggio diretto del dialogo, oltre a Socrate, è Fedro. Lisia, considerato una sorta di principe dell'oratoria antica, è un personaggio che non agisce direttamente come "dramatis persona", ma opera con il suo scritto che Fedro legge, e su cui si impernia la discussione del dialogo. Questa edizione è stata curata da Giovanni Reale, uno dei maggiori esperti di Platone a livello italiano e internazionale. La sua traduzione si distingue, oltre che per la terminologia moderna adottata, anche per la novità delle intitolazioni ben articolate dei vari paragrafi che scandiscono le parti del dialogo. L"'introduzione" in realtà è una guida sintetica ma precisa al dialogo. Le "note al testo", brevi ed essenziali, rispondono all'esigenza di chiarire i passi più controversi e difficili partendo sempre dal testo greco. Le "parole-chiave" rappresentano un valido aiuto per entrare, in profondità ma con immediatezza, nel nucleo filosofico del dialogo. La "bibliografia" raccoglie gli studi più importanti sul "Fedro" degli ultimi cinquant'anni. Il testo greco a fronte riproduce esattamente l'edizione critica oggi di riferimento (J. Burnet, "Platonis Opera", "Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxoniensis"), conservandone la struttura di riga e la numerazione.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Gorgia‎

‎br. A che cosa serve la retorica sofistica? Si può definire un'«arte» (techne)? È rivolta a un fine? E quale? Socrate dimostra che la retorica dovrebbe opporsi all'ingiustizia, il peggiore dei mali: «Il fare ingiustizia è più brutto del riceverla» e anche più dannoso. Scontare la pena significa liberarsi dai mali commessi, e chi non riceve punizione è più infelice di chi la riceve. Un grande mito escatologico introduce riflessioni fondative per l'etica platonica: nemmeno la morte ci assolve dall'ingiustizia commessa: nell'aldilà l'anima dovrà affrontare un tribunale che condannerà gli ingiusti. La retorica e la politica dovrebbero aiutare i cittadini ad avere cura delle loro anime, e non preoccuparsi di salvare la vita fisica, perché ciò che conta «non è il vivere come tale, ma il vivere secondo giustizia».‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Il Simposio. Testo greco a fronte‎

‎brossura Siamo ad Atene, nel 416 a.C. Il simposio comincia. Gli invitati cenano, compiono le libagioni rituali, cantano gli inni di Dioniso. Su proposta di Fedro, ognuno di essi pronunucia un discorso in lode di Eros. Non c'è argomento più adatto ad una riunione dionisiaca: perché, come sapremo da Socrate, Eros è stato concepito da un dio ubriaco di nettare. Il discorso di Aristofane annuncia il tema centrale del Simposio: l'alleanza che si stabilì, in quella notte unica al mondo, tra lo spirito erotico della filosofia e lo spirito dionisiaco, insieme farsesco e tragico, della commedia. Con un testo critico di John Burnet.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Ione. Testo greco a fronte‎

‎brossura Lo "Ione" è stato a lungo considerato dalla critica un dialogo minore all'interno della produzione letterario-filosofica di Platone. Questa edizione, curata da Giovanni Reale, ribalta i giudizi in modo radicale e mette in evidenza la rilevanza concettuale dell'opera il cui nucleo tematico consiste nel dimostrare che l'attività del rapsodo e la stessa poesia non sono frutto di conoscenza ma, sono il risultato di un'ispirazione divina.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Ippia Maggiore. Sul bello. Dialoghi socratici. Testo greco a fronte‎

‎br. In aggiunta ai numerosi dialoghi di Platone già pubblicati nei Testi a fronte, una nuova collana di undici titoli con una nuova traduzione di Giovanni Reale. Undici dialoghi cosiddetti "socratici" in quest'ordine: Teagete, Ippia minore, Ippia maggiore, Ipparco, Amanti, Carmide, Lachete, Liside, Eutidemo, Alcibiade primo, Alcibiade secondo. Spesso trascurati dal grande pubblico, perché perlopiù aporetici, e apparentemente non conclusivi sul problema trattato, sono stati studiati da specialisti, peraltro condizionati, a partire dall'Ottocento, da pregiudizi ermeneutici, che hanno talvolta deposto a favore dell'affermazione della loro povertà teoretica e della negazione della loro autenticità. Giovanni Reale ha capovolto tali convinzioni e dimostrato come, sulla base delle nuove scoperte dell'ermeneutica, della tecnologia della comunicazione nel mondo antico e delle nuove interpretazioni dell'ironia socratica, tali dialoghi si rivelino tra gli scritti più freschi e innovativi di Platone. Platone ha compreso, come nessun altro filosofo, la portata rivoluzionaria della domanda di Socrate sul "che cos'è" e il metodo dialettico-confutatorio con cui dalla domanda si dipana la trattazione. Questo nuovo approccio ha comportato un mutamento radicale del modo tradizionale di "pensare per immagini e per miti" traghettandolo nel nuovo modo di "pensare per concetti", che si imponeva come una necessità storica.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Ippia minore. Sul falso. Testo greco a fronte‎

‎br. In aggiunta ai numerosi dialoghi di Platone già pubblicati nei Testi a fronte, una nuova collana di undici titoli con una nuova traduzione di Giovanni Reale. Undici dialoghi cosiddetti "socratici" in quest'ordine: Teagete, Ippia minore, Ippia maggiore, Ipparco, Amanti, Carmide, Lachete, Liside, Eutidemo, Alcibiade primo, Alcibiade secondo. Spesso trascurati dal grande pubblico, perché perlopiù aporetici, e apparentemente non conclusivi sul problema trattato, sono stati studiati da specialisti, peraltro condizionati, a partire dall'Ottocento, da pregiudizi ermeneutici, che hanno talvolta deposto a favore dell'affermazione della loro povertà teoretica e della negazione della loro autenticità. Giovanni Reale ha capovolto tali convinzioni e dimostrato come, sulla base delle nuove scoperte dell'ermeneutica, della tecnologia della comunicazione nel mondo antico e delle nuove interpretazioni dell'ironia socratica, tali dialoghi si rivelino tra gli scritti più freschi e innovativi di Platone. Platone ha compreso, come nessun altro filosofo, la portata rivoluzionaria della domanda di Socrate sul "che cos'è" e il metodo dialettico-confutatorio con cui dalla domanda si dipana la trattazione. Questo nuovo approccio ha comportato un mutamento radicale del modo tradizionale di "pensare per immagini e per miti" traghettandolo nel nuovo modo di "pensare per concetti", che si imponeva come una necessità storica.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎La Repubblica. Testo greco a fronte‎

‎ril. La "Repubblica" è certamente il libro di Platone oggi più letto, anche perché la critica più recente lo considera centrale nella produzione scritta di Platone. Sembra quindi impossibile riuscire a dire qualcosa di nuovo. È questo il merito del presente volume, agile e tuttavia ricco di contributi analitici e di spunti polemici, destinato a mettere in crisi alcune delle più consolidate convinzioni in merito alla filosofia di Platone. I libri centrali della "Repubblica" rivelano a coloro che condividono il modo comune di pensare l'ideale "non utopico" della "vera" filosofia, in modo da far cadere l'atteggiamento irrisorio nei confronti dell'idea insolita di un governo dei filosofi, che Platone considera molto difficile e tuttavia realizzabile.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Lachete. Sul coraggio. Testo greco a fronte‎

‎br. In questa collana presentiamo, in volumi singoli, i primi dialoghi platonici, interpretandoli come documenti che attestano in modo assai efficace 'il pensiero storico' di Socrate. La lettura di questi Dialoghi ci farà conoscere a fondo Socrate nella grandezza del suo messaggio rivoluzionario.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Liside. Sull'amicizia. Dialoghi socratici. Testo greco a fronte‎

‎br. In questa collana presentiamo, in volumi singoli, i primi dialoghi platonici, interpretandoli come documenti che attestano in modo assai efficace il 'pensiero storico' di Socrate. La lettura di questi Dialoghi ci farà conoscere a fondo Socrate nella grandezza del suo messaggio rivoluzionario.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Protagora. Testo greco a fronte‎

‎brossura Il "Protagora" è uno dei capolavori letterari di Platone, di rara bellezza formale e poetica; questa edizione intende mettere in rilievo anche la densità del contenuto filosofico del dialogo, spesso sottovalutata dalla critica.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Simposio. Testo greco a fronte‎

‎brossura Il "Simposio" è il dialogo in cui Platone sviluppa il grande tema dell'Eros, e fu composto probabilmente fra gli anni ottanta e gli anni settanta del IV secolo a.C. I personaggi presenti al convito, tenuto a casa del poeta Agatone, sono scelti da Platone secondo un progetto preciso: ognuno di loro è una maschera che rappresenta una corrente di pensiero sul tema dell'amore; dal gran provocatore di discorsi al retore politico; dal medico colto alle muse della commedia e della tragedia; dall'incarnazione del filosofo alla sacerdotessa indovina. Platone vuole dimostrare come la vera natura dell'Eros può essere colta solo attraverso la filosofia e che l'eros è un demone intermediario tra l'intelligibile e il sensibile: è mancanza, tensione perenne verso l'assoluto.<br> L'edizione è curata da Giovanni Reale, uno dei maggiori esperti di Platone a livello italiano e internazionale. La sua traduzione si distingue per la terminologia moderna e per la novità delle intitolazioni dei vari paragrafi che scandiscono le parti del dialogo. Le note al testo chiariscono i passi più controversi e difficili partendo sempre dal testo greco; le parole chiave sono uno strumento indispensabile per entrare in profondità nel nucleo filosofico del dialogo; la bibliografia raccoglie gli studi più importanti sul Simposio degli ultimi cinquant'anni. Il testo greco a fronte riproduce l'edizione critica di J. Burnet conservandone struttura di riga e numerazione.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Timeo. Testo greco a fronte‎

‎ill., br. Il ''Timeo'', l'opera più influente, almeno fino all'epoca del Rinascimento, nella storia del pensiero filosofico e teologico dell'Occidente, rappresenta la sintesi più densa del pensiero cosmologico greco. Personaggi diretti del ''Timeo'' - uno degli ultimi dialoghi scritti da Platone - sono Socrate, Crizia (uno dei trenta Tiranni), Ermocrate (famoso generale siracusano) e il pitagorico Timeo che espone i temi fondamentali del dialogo. Al prologo costituito dai discorsi di Socrate e di Crizia, segue il ''Grande discorso cosmologico'' diviso in quattro parti che può essere considerato un vero e proprio trattato di scuola di alta maestria didattica. Il Demiurgo, l'artefice divino, attraverso la mediazione operata tra il mondo intelligibile e il Principio della materia, produce tutte le cose. Da questa mirabile opera scaturiscono la bellezza e l'unità del cosmo, la generazione e la struttura dell'anima, il tempo, i pianeti e le stelle, gli animali e l'uomo. Quest'edizione è stata curata da Giovanni Reale, uno dei maggiori esperti di Platone a livello italiano e internazionale. La sua traduzione si distingue per la terminologia moderna adottata e per la novità delle intitolazioni dei vari paragrafi che scandiscono le parti del dialogo. L'''introduzione'' è una guida sintetica ma precisa al dialogo. Le ''note al testo'' rispondono all'esigenza di chiarire i passi più controversi e difficili.<br> Le ''parole chiave'' rappresentano un valido aiuto per entrare nel nucleo filosofico del dialogo. La ''bibliografia'' raccoglie gli studi sul ''Timeo'' degli ultimi cinquant'anni. Il lettore, in una appendice iconografica, ha a disposizione le figure geometriche di cui parla il dialogo con alcuni disegni di Leonardo da Vinci.<br> Il testo greco a fronte riproduce esattamente l'edizione critica oggi di riferimento (J. Burnet, ''Platonis Opera'', ''Scriptorum Classicorum Bibliotheca Oxonensis''), conservandone la struttura di riga e la numerazione.‎

‎Platone; Reale G. (cur.)‎

‎Tutti gli scritti‎

‎brossura‎

‎Platone; Sartori F. (cur.)‎

‎La Repubblica‎

‎br. "Nel mondo antico e poi ancora in quello moderno, "La Repubblica" non ha mai mancato di svolgere il suo compito principale: quello di invitare a pensare sul destino della vita individuale e sociale degli uomini. Un destino, secondo Platone, non prescritto e immutabile, ma da immaginare, argomentare, costruire." (Dall'Introduzione di Mario Vegetti)‎

‎Platone; Sassi M. M. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate-Critone. Testo greco a fronte‎

‎br. Nel 399 a.C. ad Atene si celebrò il processo politico più famoso di tutti i tempi: Socrate venne accusato di corrompere i giovani e di non riconoscere gli dèi della città, e per questo condannato a morte. L'Apologia tramanda il discorso con cui il filosofo orgogliosamente rivendicò, nel processo, l'ideale di giustizia che lo aveva sempre guidato. Un ideale di cui diede prova anche nelle sue ultime ore, rifiutando la fuga che l'amico Critone gli offriva, perché avrebbe significato sconfessare una intera vita tesa alla ricerca del bene e della virtù. Paradigma dello scontro fra l'autorità morale e il potere politico, la morte di Socrate è un avvenimento sul quale non può smettere di interrogarsi chi ha a cuore il destino della democrazia.‎

‎Platone; Savino E. (cur.)‎

‎Simposio-Apologia di Socrate-Critone-Fedone. Testo greco a fronte‎

‎br. Socrate, l'intellettuale stravagante che parla nelle strade e nelle piazze dell'Atene del V secolo. Socrate, che ha insegnato all'umanità la religione della ricerca. Socrate, e la sua ossessione per la verità. È lui il protagonista di questi quattro dialoghi platonici disposti in un ordine volutamente narrativo: il "Simposio" ritrae il filosofo nel fervore dell'insegnamento; "l'Apologia" riporta l'autodifesa pronunciata davanti al tribunale che l'avrebbe condannato a morte; il "Critone" lo fa vedere in carcere, mentre rifiuta la possibilità di fuga offertagli da un discepolo influente; il "Fedone" infine è il resoconto sobrio e commovente delle sue ultime ore, con l'indimenticabile lezione sull'immortalità dell'anima. In tutti rifulge la lingua di Platone, di una naturalezza disarmante nel modo in cui, tra domande e risposte, fluiscono le più vertiginose questioni filosofiche: la natura e il senso dell'amore, l'impulso alla verità, l'etica e il dovere, l'anima e la sua immortalità.‎

‎Platone; Scaglietti P. (cur.)‎

‎Gorgia. Testo greco a fronte‎

‎br. Platone polemizza in questo dialogo con i sofisti, accusati di privilegiare, nella formazione dei giovani ateniesi, le abilità retoriche. L'arte oratoria di Gorgia, maestro di retorica dal quale l'opera prende il nome, appare, al discepolo di Socrate, uno strumento in grado di portare la confusione e l'ingiustizia nella vita politica e sociale dello Stato. Alle capacità dei retori di rendere persuasivi discorsi poco solidi sul piano argomentativo, Platone contrappone il sistema filosofico socratico, l'unico, secondo lui, in grado di trovare la verità e di discernere il giusto dall'ingiusto.‎

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