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‎Platone; Savino E. (cur.)‎

‎Simposio-Apologia di Socrate-Critone-Fedone. Testo greco a fronte‎

‎br. Socrate, l'intellettuale stravagante che parla nelle strade e nelle piazze dell'Atene del V secolo. Socrate, che ha insegnato all'umanità la religione della ricerca. Socrate, e la sua ossessione per la verità. È lui il protagonista di questi quattro dialoghi platonici disposti in un ordine volutamente narrativo: il "Simposio" ritrae il filosofo nel fervore dell'insegnamento; "l'Apologia" riporta l'autodifesa pronunciata davanti al tribunale che l'avrebbe condannato a morte; il "Critone" lo fa vedere in carcere, mentre rifiuta la possibilità di fuga offertagli da un discepolo influente; il "Fedone" infine è il resoconto sobrio e commovente delle sue ultime ore, con l'indimenticabile lezione sull'immortalità dell'anima. In tutti rifulge la lingua di Platone, di una naturalezza disarmante nel modo in cui, tra domande e risposte, fluiscono le più vertiginose questioni filosofiche: la natura e il senso dell'amore, l'impulso alla verità, l'etica e il dovere, l'anima e la sua immortalità.‎

‎Platone; Scaglietti P. (cur.)‎

‎Gorgia. Testo greco a fronte‎

‎br. Platone polemizza in questo dialogo con i sofisti, accusati di privilegiare, nella formazione dei giovani ateniesi, le abilità retoriche. L'arte oratoria di Gorgia, maestro di retorica dal quale l'opera prende il nome, appare, al discepolo di Socrate, uno strumento in grado di portare la confusione e l'ingiustizia nella vita politica e sociale dello Stato. Alle capacità dei retori di rendere persuasivi discorsi poco solidi sul piano argomentativo, Platone contrappone il sistema filosofico socratico, l'unico, secondo lui, in grado di trovare la verità e di discernere il giusto dall'ingiusto.‎

‎Platone; Schoepflin M. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate‎

‎brossura‎

‎Platone; Schoepflin M. (cur.)‎

‎Critone‎

‎brossura‎

‎Platone; Sini C. (cur.)‎

‎Il mito del demiurgo‎

‎br. "Quando osservò questo mondo in movimento, vivente e immagine degli dèi eterni, il Padre generatore se ne compiacque." (Platone)‎

‎Platone; Stazzone V. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate. Nuova ediz.‎

‎brossura «Secolo di crisi, quello di Socrate. Lo spirito della Grecia agonizza. Gli dei crollano dai loro troni ed il popolo, rinunziando ad essere sovrano, crea i suoi miti politici nella tragica illusione che essi esprimano la sua anima più profonda. Ed ogni crisi ha la sua prima naturale reazione in un conformismo fanatico. Socrate fu la vittima dell'intolleranza politica e religiosa che non poteva consentire una libertà di pensiero che, superando i contrasti e le contraddizioni dell'antico e del nuovo, era perniciosa ad entrambi in quanto enunciatrice di una verità più alta. Ma Socrate si erge sulle rovine della Grecia antica e vive nella memoria e nella coscienza degli uomini che antepongono il dovere al tornaconto, la fede nei valori spirituali ai compromessi col mondo, il "servizio di Dio" al servizio del mondo. È questa la sua perenne presenza in noi, silenziosa ma viva, che fa del suo pensiero, della sua prigionia e della sua morte eventi immortali nella storia del mondo». Prefazione di Roberto Radice.‎

‎Platone; Susanetti D. (cur.)‎

‎Apologia di Socrate-Critone. Testo originale a fronte‎

‎br. Nel 399 a.C. Socrate fu trascinato in tribunale in un'Atene prostrata e inquieta. Il trentennale conflitto contro gli Spartani si era da poco concluso con un'amara e umiliante sconfitta: le mura della città erano state demolite, la sua prestigiosa flotta navale smantellata. La comunità era stata dilaniata dalla guerra civile: alti erano stati i costi in termini di relazioni personali. Con un decreto si impose di consegnare a un completo oblio ogni male e sofferenza. Ma un decreto, per quanto autorevole, non poteva bastare, di per sé, a cancellare torti e dolore. È in questa singolare temperie che Socrate fu tradotto dinanzi a una giuria popolare, accusato di corrompere i giovani e di non credere agli dei della città. Insomma, di pensarla "diversamente", di mettere in discussione i valori su cui Atene si fondava, ma anche di indurre in altri il medesimo atteggiamento critico. In quel momento di grande fragilità, quei discorsi erano forse più di quanto si potesse tollerare. Davanti ai giudici, Socrate si trovò nella posizione di chi deve pronunciare un'"apologia" del proprio operato. Ma il suo discorso non ebbe nulla a che vedere con quanto un imputato era solito dire. Decise di parlare senza tentare di manipolare a suo favore l'uditorio né di edulcorare i fatti. Non chiese pietà. Unicamente in nome dell'alétheia, della "verità", perché solo su di essa si poteva fondare la forma compiuta della "giustizia". Ben sapendo il risultato che avrebbe ottenuto.‎

‎Platone; Taglia A. (cur.)‎

‎Gorgia. Testo greco a fronte‎

‎br. Il "Gorgia", dialogo che dal celebre retore prende il nome, offre una delle più approfondite riflessioni platoniche sulla retorica. Tuttavia la sua portata va ben al di là del tentativo di definire e tracciare i confini di una disciplina. Prendendo le mosse dalla retorica e dalle sue implicazioni sul piano della conoscenza e dell'etica, il dialogo solleva interrogativi fondamentali: come bisogna vivere? A quali cose deve dare importanza chi vuol essere pienamente uomo e felice? Il confronto tra Socrate e i suoi interlocutori disegna in modo estremamente incisivo e drammatico le due strade tra le quali si trova a dover scegliere l'uomo ateniese del IV secolo a.C, e non solo lui: la vita secondo giustizia e verità, a cui conduce la filosofia, o, all'estremo opposto, la vita finalizzata al successo e all'affermazione personale, alla quale conducono la retorica e le altre pratiche dell'apparenza. Attraverso una discussione la cui tensione tradisce la rilevanza dei temi affrontati e insieme regala alcuni dei ritratti più vividi dell'intera opera platonica, il "Gorgia" segna uno snodo centrale nel pensiero del filosofo per i problemi che solleva e le vie di ricerca che intraprende.‎

‎Platone; Tagliapietra A. (cur.)‎

‎Fedone o sull'anima. Testo originale a fronte‎

‎br. Il Fedone è la storia di una morte, quella di Socrate e, allo stesso tempo, è il racconto di una nascita, quella della metafisica occidentale, che proprio nelle pagine di questo splendido dialogo vede la luce. Il racconto dell'ultima giornata di Socrate nel carcere di Atene diviene, per Platone, il luogo decisivo per tenere un altro discorso sulla morte: un discorso diverso da quelli della religione, dell'arte o della scienza, un discorso che non si limita ad inaugurare un modo nuovo di parlarne, ma si spinge fino ad intrecciare la morte e la filosofia in un abbraccio indissolubile. Dopo il Fedone, la morte non potrà più essere, per il pensiero, qualcos'altro a cui pensare, un pensiero particolare, un determinato oggetto del pensiero. Dopo il Fedone, la morte si porrà, sin dall'inizio, insieme al pensiero. Dopo il Fedone non si cesserà di pensare alla morte che cessando di pensare.‎

‎Platone; Toth I. (cur.); Reale G. (cur.)‎

‎Menone. Testo greco a fronte‎

‎brossura Il dialogo che è un manifesto programmatico dell'Accademia. Questa edizione di Giovanni Reale si distingue per il saggio introduttivo che evidenzia le problematiche del dialogo, per le note di commento e per il saggio introduttivo di Imre Toth, importante storico e filosofo della matematica.‎

‎Platone; Trabattoni F. (cur.)‎

‎Fedone. Testo greco a fronte‎

‎br. Il grande filologo e filosofo tedesco Paul Natorp ha definito il Fedone "un monumento a Socrate". Ma in realtà il "Fedone", dialogo in cui Platone ricostruisce a modo suo l'ultimo giorno di vita di Socrate e le conversazioni intercorse in quest'occasione, è molto più di questo: è un monumento alla filosofia. È un invito rivolto a tutti gli uomini, accattivante nei modi ma perentorio nella sostanza, a incamminarsi lungo la via della ricerca, nella consapevolezza che la cura dell'anima, la preoccupazione affinché diventi saggia quanto possibile, è l'unico modo di vivere davvero rispettoso della natura umana, dei suoi desideri e dei suoi bisogni. Forse l'aspetto più stupefacente in quest'opera è proprio l'indissolubile intreccio tra vita e filosofia, espresso in modo esemplare dall'apparente contrasto fra il pathos esistenziale e drammatico del racconto e la grande mole di sottili e pacate argomentazioni (su cui la filosofia d'Occidente non ha mai smesso di meditare) che essa propone. La presente edizione contiene un testo greco corretto alla luce delle ricerche più recenti, una traduzione filologicamente precisa ma di scorrevole lettura, un'ampia introduzione, dove sono affrontati tutti i problemi più rilevanti che l'opera solleva, e un ricco apparato di note esplicative, in confronto costante con la letteratura critica più autorevole e aggiornata.‎

‎Platone; Trabattoni F. (cur.)‎

‎Teeteto. Testo greco a fronte. Ediz. bilingue‎

‎brossura Per l'importanza e la complessità dell'argomento (che cos'è la conoscenza?), la profondità e la sottigliezza dell'analisi, e la straordinaria ricchezza e varietà dei temi filosofici che vi sono trattati, il Teeteto è indubbiamente uno dei dialoghi più importanti dell'opera di Platone, e in generale uno dei testi fondativi del pensiero occidentale. Ne sia prova il fatto che ha suscitato l'interesse di filosofi del calibro di Ludwig Wittgenstein e John McDowell. Ma il Teeteto è anche un testo enigmatico, perché tutte le soluzioni proposte al problema in oggetto sono sorprendentemente demolite: con il risultato di lasciare ai lettori, da più di 2000 anni a oggi, il difficile compito di capire il significato di questa scelta. La presente edizione contiene, oltre a un testo greco affidabile e a una traduzione scorrevole ma anche linguisticamente e storicamente accurata, un'ampia introduzione e un ricco apparato di note, dove l'obiettivo di spiegare il testo cercando di ricostruire le intenzioni che potrebbero aver guidato Platone nella stesura si accompagna a una attenta e puntuale discussione dei molti temi filosofici che per il loro rilievo teorico continuano a stimolare le ricerche dei pensatori contemporanei.‎

‎Platone; Vegetti M. (cur.)‎

‎La repubblica. Libri 2º e 3º‎

‎brossura‎

‎Platone; Vegetti M. (cur.)‎

‎La Repubblica. Testo greco a fronte‎

‎br. "La Repubblica" è, probabilmente, il più importante tra i dialoghi di Platone; senza dubbio è il più controverso e frainteso. Scritta nell'arco di molti anni, "La Repubblica" è uno specchio fedele della vastità e della complessità della speculazione platonica, di cui si può considerare a buon diritto la summa e la sintesi. Partendo dal concetto di giustizia, infatti, il campo dell'indagine si allarga sempre di più fino a prendere in esame la migliore costituzione di un'ipotetica città, affrontando via via etica, politica, psicologia, ontologia ed epistemologia, e aprendo problematiche che a tutt'oggi sono lontane dall'essere risolte.‎

‎Platone; Velardi R. (cur.)‎

‎Fedro. Testo greco a fronte‎

‎br. Pietra miliare nella storia del pensiero, il "Fedro" di Platone è uno dei dialoghi che ha influenzato l'Occidente fin dalla sua apparizione. Platone fa insegnare a Socrate i processi di sublimazione dell'amore per gradi verso il divino, a partire da quello corporeo, illustra la sua visione dell'anima umana, tesa a un progresso contemplativo e attivo verso le sfere da cui proviene, e a cui è destinata a ritornare, dopo un ciclo indefinito di reincarnazioni. Platone interseca il dialogo con racconti di miti che sono passati alla storia universale, come quello del "carro alato", inanellandoli come favole che contengono gemme di saggezza insuperabile. In questa nuova edizione le note esplicative introducono luoghi, personaggi e scenari, arricchendo con annotazioni puntuali e curiose le spiegazioni ai singoli passi.‎

‎Platone; Veneziani M. (cur.)‎

‎Il mito degli androgini. Testo greco a fronte‎

‎br. "Il mito degli androgini" di Platone è una delle pagine più suggestive del Simposio", che spiega perché in amore ognuno sia alla ricerca della propria metà. Il desiderio erotico nasce da una originaria frattura che genera due corpi, sempre tesi a ricongiungersi così da ritrovare l'unità perduta.‎

‎Platone; Vitali M. (cur.)‎

‎Repubblica o sulla giustizia. Testo greco a fronte. Vol. 1-2‎

‎br. Nella "Repubblica" Platone ci presenta la maestosa architettura di uno "stato ideale" dove l'idea di giustizia è l'assoluto criterio di governo sia della vita collettiva che di quella individuale. Attraverso l'insieme dei suoi dieci libri, Platone mette in discussione ogni aspetto della vita organizzata e del sapere della "polis" greca. Qui, arte, scienza e religione vengono sottoposte allo sguardo critico del filosofo e condotte dal buio quotidiano dell'esistenza all'eterna luce della ragione. Ma la "Repubblica" non è soltanto la prima e più famosa "utopia" della storia. Essa, infatti, è il progetto originario della nostra civiltà occidentale.‎

‎Platone; Zanatta F. (cur.)‎

‎Simposio o sull'amore. Testo greco a fronte‎

‎br. Il "Simposio" è la grande "lezione d'amore" del pensiero occidentale. Nella polifonia di voci riunite nella giocosa atmosfera di un banchetto, Platone ci presenta, l'una dopo l'altra, le dottrine dell'eros esposte nell'orizzonte del mito, nella filosofia presocratica, nella scienza medica, nel sentire comune e in quello dei poeti. A questa vera e propria "summa enciclopedica" del sapere erotico dell'antichità, la possente parola di Socrate contrappone una nuova visione dell'amore, che libera la forza demoniaca dell'eros al di là del vincolo dei corpi e degli individui, in una autentica ascesa conoscitiva verso l'idea del bene e del bello. Introduzione di Umberto Galimberti.‎

‎Plescia Giacinto‎

‎Il canto di Kalipso: la dea del sublime. Il nulla ed il sublime. Una nascente ontologia dell'opera d'arte‎

‎brossura Un excursus delle contemplanze della bellezza e del sublime, dalla classicità a Burke, Kant, Hölderlin, Heidegger approdano ad una ontologia del sublime. In Longino il meraviglioso, la risonanza con l'opera d'arte, il pathos, accomunano artista e fruitore dell'arte: Il sublime genera smarrimento e paura. Per Burke "Il sublime" richiama le forze della natura, nasce da sofferenza, pericolo. In Kant la grandiosità della natura suscita il senso dei limiti umani, da qui smarrimento e attrazione. In Heidegger nel sublime vive il non-fondamento: l'angoscia. Nel sublime, - che si svela nell'infinito o nell'abisso: esemplificato da Kalipso - sono presenti: Ek-stasi, Ab-grund. Nell'interpretanza givoniana si ha nuovo paradigma: l'arkè, una singolarità: l'eventuarsi dell'abissalità: un'ontologia dell'opera d'arte. Sublimità e estetica musicale sono cadenzate da Mozart, Eleuro e Leibniz; morfogenesi e complessità da Leibniz e Thom. Il testo è intriso di queste pregnanza e salienza.‎

‎Plescia Giacinto‎

‎Ontodynamis‎

‎brossura Il cosmos di Eraclito è dynamis: diviene secondo "contesa": il polemos, Anassagora parla di discordia e per Aristotele il movimento è "dynamei ontos entelekeia a ateles" o energheia. Permanenza e cambiamento sono nel tempo di S. Agostino e in quello spazializzato-matematico di Kant. Il tempo assoluto newtoniano ha il contraltare nello spazio-tempo di Einstein che è relativo allo stato di moto di un sistema ed alla curvatura dello spazio: è dinamico. Gli universi transfiniti di Gödel sono increspatura dynamica dello spazio-tempo e l'ontologia del caos dispiega uno spazio-tempo con eventi indecidibili. Hawking, coi numeri immaginari, elabora un modello topologico-metabolico dello spazio che forma un chiasma a stringa immaginaria: possibilità di una temporalità non lineare. Nella musica mozartiana c'è simmetria ed asimmetria: è lo zeitraum mozartiano: il caosmos: tempo caotico e cosmico. È aperta la domanda: quali sono i rapporti tra la verità della proposizione e l'interpretazione scelta?‎

‎Plescia Giacinto‎

‎Ontologia del mito‎

‎brossura Le configurazioni del sapere epistemico e le ontologie ermeneutiche si sono concentrate solo sull'ontica, sulle entità narrate. L' interpretanza ermeneutica ed intenzionale non si cura di offrire una fondatezza alla nuova epistemica, alla physis immaginaria, alla temporalità ontologica; men che mai dà fondamenta alla struttura ontologica dell'opera d'arte L'ontologia classica ha eluso la fondatezza non matematica della matesis, la fondatezza non logica del logos, quella non mitica del mitos, la non epistemica dell'epistemè, la non tecnica della technè, la fondatezza non seriale dell'opera d'arte. È utile intraprendere perciò il sentiero interrotto dell'ontologia dell'opera d'arte: la Seinweg e, sintagmaticamente, gli studi e le ricerche dell'ontologia del mito tra sapere epistemico, interpretanza ermeneutica ed intenzionale, temporalità e topologia. Il testo delinea un modello che vede il mito come un sistema autopoietico instabile e in trasformazione.‎

‎Plescia Giacinto‎

‎Ontologia dell'opera d'arte. Il bello tra nodi, nastri e singolarità: per una morfogenesi topologica dell'arte‎

‎brossura L'arte ha lavorato sull'idea di creazione, prima della biologia. La scienza di un quadro si pone il problema della chimica dei pigmenti: non si domanda qual è il messaggio dell'artista. Nelle geometrie non euclidee lo spazio è un "corpo in trasformazione" e la teoria delle stringhe parla di filamenti di energia vibrante che sono "piegati", arrotolati e descrivibili da "nodi" o "nastri". Questa dimensione metamorfica, è registrata anche da espressionismo e futurismo. Col Principio di Indeterminazione, Heisenberg mostra nel "vedere" un micro oggetto agiamo su esso e lo modifichiamo: il soggetto non è "esterno" ai fenomeni studiati. La dinamica non lineare da Poincaré a Thom, ha stabilito che le forme sono regolate dalla topologia, piccole modifiche provocano grandi cambiamenti: si produce una nuova forma: "biforcazioni" "catastrofi" e " singolarità". La teoria delle catastrofi di Thom si è mostrata ricca di interessanti conseguenze scientifiche e filosofiche.‎

‎Plescia Giacinto‎

‎Ricerche, progetti, pubblicazioni, proceedings, concorsi‎

‎brossura Il testo contiene le ricerche e le pubblicazioni dell'autore con la F. Angeli, l'Unione Matematica Italiana, gli atti delle conferenze al Virginia Tech, all'Aisre, all'Amse e di Fisica. Nei lavori scientifici sono presenti i numeri immaginari di Hawking e un modello topologico-metabolico dello spazio che forma un chiasma a stringa immaginaria. "Ontodynamis" vede lo human-tech-space di Internet come spazio topologico ove il soggetto modifica gli eventi cui partecipa come vuole il principio di indeterminazione. "Un modello topologico di mente" affronta la teoria delle catastrofi di Thom, dei sistemi dinamici non lineari e la teoria delle stringhe. In "Ontologia della Physis"il mito viene visto all'interno di spazi topologici ed è un sistema autopoietico simile alle strutture del caos. Morfogenesi e temporalità immaginaria attraversano il racconto "Blaide" e le poesie ne "L'Erranza mentre lo zeitraum della musica di Mozart è metafora del chaosmos nonché dell'indecidibilità di Gödel.‎

‎Plescia Giacinto‎

‎Un modello topologico di mente: Merleau-Ponty, Zentralkörper, Husserl, Stringhe e M-Theory‎

‎brossura "Lo studio della coscienza non può prescindere dalle acquisizioni delle neuroscienze sui "neuroni specchio": il cervello non è solo un fascio di neuroni: esiste "all'interno di un organismo". Il corpo è il nostro punto di vista sul mondo: parola e mimica mostrano come agli organi del corpo corrispondono le emozioni, il corpo parla: è lo "schema corporeo" di Merleau-Ponty. Nel sonno, per Husserl, inconscio e memoria sono momenti ove non si è presenti a sé e si è, nel contempo, con il mondo. La memoria di sé, ontologica-in/visibile, è il chiasma proustiano: il sogno è un chiasma sonno/corpo/passività/sogno pensante ed essere corpo pensato. Per Penrose la mente non è riconducibile alla computazione, unifica così relatività e meccanica quantistica. Nuovi sono i paradigmi di Thom e Petitot: un modello topologico di mente basato su teoria delle catastrofi e delle biforcazioni, degli attrattori di sistemi dinamici non lineari, stringhe e superstringhe di Veneziano."‎

‎Plessner Helmuth‎

‎Il riso e il pianto. Una ricerca sui limiti del comportamento umano‎

‎br. L'autore intraprende una dettagliata analisi del riso e del pianto, collocandola nel contesto dell'antropologia filosofica dove l'uomo è tutto unitario in cui fisico e psichico non sono che aspetti diversi di una inscindibile realtà naturale. Il riso e il pianto sono solo manifestazioni reattive che danno espressione somatica al vissuto di opposti stati fisici o interiori? Non si danno forse anche casi in cui si ride nel dolore o si piange di gioia? Si tratta allora di semplici 'errori di espressione', di momenti di 'confusione'?‎

‎Plessner Helmuth; Ruco A. (cur.)‎

‎Studi di estesiologia. L'uomo, i sensi, il suono‎

‎br. Questo volume documenta un significativo punto di incontro tra estetica e antropologia, restituendo lo sviluppo di quella che Helmuth Plessner ha elaborato come "estesiologia dello spirito", con una particolare attenzione all'esperienza del suono. Il volume è organizzato in base a criteri tematici. Nella prima parte sono raccolti saggi in cui si definiscono i paradigmi generali dell'estesiologia in quanto logica dell'"aisthesis"; nella seconda si approfondisce più specificamente l'esperienza musicale, che rivela in maniera esemplare il nesso che sussiste tra oggetto percepito e soggetto percipiente, tra ciò che si ascolta e l'ascoltatore. L'immagine dell'uomo che se ne ricava implica la considerazione del corpo vivente e della complessione di corpo e mente, direttamente sintonizzata con il mondo nella sua consistenza qualitativa, quale elemento che si pone al di là della dicotomia tra esterno e interno, tra sensibilità e sensatezza, gettando una luce critica sulla tradizione filosofica della modernità.‎

‎Pletone Giorgio G.‎

‎Trattato delle leggi‎

‎brossura‎

‎Pleux Didier‎

‎In famiglia comando io! Riconoscere e frenare per tempo il bambino tiranno‎

‎br. "Questa è forse la più grande sfida come genitori: essere fermi e, contemporaneamente, dare affetto". Ogni famiglia, o quasi, annovera almeno un caso di bambino viziato e capriccioso, un vero piccolo principe che, agli inizi, gli adulti trattano amorevolmente come tale. Può accadere, però, che il principino si trasformi col tempo in un vero despota. Didier Pleux, psicologo cognitivo, illustra in questo libro le tappe dell'escalation, mostrandoci i segni che la annunciano fin dalla più tenera età. Osserviamo l'acutizzarsi della tirannia al suo apogeo, quando, durante l'adolescenza, aumentano le possibilità di mettere in atto minacce e pretese e si affinano nuove "armi", più subdole e sofisticate. Impariamo così, a poco a poco, a riconoscere i ricatti morali e a fronteggiare le strategie della piccola "guerra" che il figlio tiranno muove (e spesso vince) contro genitori e familiari, fino a soggiogarli completamente. Per aiutare i nostri figli a riconnettersi con la "realtà" - Pleux ammonisce . è necessario non sottrarli alle frustrazioni e insegnargli ad accettarle come parte della vita. Quanto ai genitori, è indispensabile che tornino a farsi carico del proprio ruolo di educatori, con i conflitti che ciò comporta: non tanto per imporre un'autorità, ma per offrire ai figli la risorsa della propria autorevolezza. Con grande ricchezza di consigli pratici, l'autore aiuterà madri e padri sopraffatti e disorientati a riacquistare il proprio ruolo educativo e a guidare i bambini verso un equilibrato processo di crescita e maturazione.‎

‎Ploog Helmut‎

‎La scrittura, proiezione del carattere. La grafologia come strumento di indagine‎

‎ill., br. La scrittura, proiezione del carattere, presentando in modo approfondito i vari aspetti della grafologia, si rivolge a due categorie di lettori: il grafologo esperto vi troverà un conciso e completo panorama della materia, mentre chi vi si accosta per la prima volta scoprirà un nuovo mondo grazie a questo pratico manuale scritto in modo professionale e rigoroso ma con un linguaggio scorrevole e facilmente comprensibile a tutti. Conoscere il significato che la grafologia attribuisce alla dimensione o alla pressione di una scrittura, insieme ad altre caratteristiche come ad esempio l'inclinazione, la spaziatura o la direzione del rigo, può essere il primo passo per introdurre il lettore allo studio di questa affascinante disciplina che aiuta a comprendere meglio se stessi e gli altri. Al fine di facilitarne la lettura, il libro è corredato da tavole e grafici oltre che da molti esempi di scritture: persone comuni ma anche personaggi molto noti nel campo delle arti, della letteratura, della scienza e della politica.‎

‎Plotino‎

‎Il pensiero come diverso dall'uno. Quinta enneade. Con testo greco a fronte‎

‎brossura‎

‎Plotino‎

‎Sulle virtù (Enn. I 2 (19))‎

‎brossura Il trattato 19 di Plotino, mai commentato sistematicamente prima d'ora, deve la sua fortuna alla dottrina dei gradi di virtù, che rappresenta il principale contributo del neoplatonismo al pensiero morale: prudenza, fortezza, temperanza e giustizia possono essere possedute e praticate a livelli diversi, da quello inferiore della vita civile a quello superiore della contemplazione filosofica. Con questa semplice ma geniale distinzione gerarchica, Plotino risolveva l'apparente contraddizione in Platone tra la prospettiva politica della Repubblica e quella ascetica del Fedone, e preparava uno schema destinato ad avere un enorme successo nell'etica tardo-antica e medievale. Ma dal suo punto di vista l'assimilazione al divino mediante le virtù era solo un caso particolare di un problema metafisico cruciale: il rapporto tra gli oggetti empirici e le Forme ideali. La riflessione sulle virtù si basa così, implicitamente, sui fondamenti stessi della riformulazione plotiniana del platonismo, memore delle aporie del Parmenide e delle obiezioni di Aristotele.‎

‎Plotino; Bonazzi M. (cur.)‎

‎Sulla felicità. Testo greco a fronte‎

‎br. Come vivere felici? Non c'è problema più sentito fra i Greci e non c'è filosofo che non abbia offerto la sua soluzione. Ma nessuno può raggiungere Plotino quanto a originalità e radicalità. Impegnandosi in un confronto serrato con la filosofia dei secoli precedenti (Epicuro, gli stoici), il trattato "Sulla felicità" offre una sintesi delle migliori soluzioni proposte dalle scuole greche e si avvia lungo una strada che molti altri avrebbero in seguito percorso, rivelando la linea di continuità che unisce la filosofia greca e il pensiero dei secoli successivi. Da Platone a Dante, da Aristotele a Spinoza e oltre, la filosofia ha l'ambizione di comprendere il senso ultimo delle cose, realizzando così la natura profonda di quell'animale razionale che è l'uomo. Perché è solo se sapremo appagare il nostro desiderio di conoscenza che potremo capire chi veramente siamo. Ed è solo capendo chi siamo, riscoprendo la nostra origine divina e il nostro legame con il tutto, che potremo finalmente trovare la strada che conduce alla felicità, una meta che solo l'ignoranza fa sembrare lontana.‎

‎Plotino; D'Ancona C. (cur.)‎

‎La discesa dell'anima nei corpi (Enn. IV 8[6]). Plotiniana arabica (pseudo teologia di Aristotele, capitoli 1 e 7; «Detti del sapiente greco»)‎

‎br.‎

‎Plotino; Dalla Vigna P. (cur.)‎

‎Enneadi. Vol. 1-2‎

‎brossura Alla vigilia della crisi mortale del mondo antico, mentre la classicità andava declinando nell'anarchia politica e morale, Plotino diede alla filosofia un'ultima grande opera. I suoi scritti, cinquantaquattro trattati raccolti dall'allievo Porfirio in sei novene, costituiscono la testimonianza di un pensiero imperturbabile anche di fronte alle tempeste della storia, volto a pensare sempre, incessantemente, all'essenziale. Il volume comprende le Enneadi I e II, nonché la Vita di Plotino redatta da Porfirio.‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€15.20 Buy

‎Plotino; Dalla Vigna P. (cur.)‎

‎Enneadi. Vol. 1-2‎

‎brossura Alla vigilia della crisi mortale del mondo antico, mentre la classicità andava declinando nell'anarchia politica e morale, Plotino diede alla filosofia un'ultima grande opera. I suoi scritti, cinquantaquattro trattati raccolti dall'allievo Porfirio in sei novene, costituiscono la testimonianza di un pensiero imperturbabile anche di fronte alle tempeste della storia, volto a pensare sempre, incessantemente, all'essenziale. Il volume comprende le Enneadi I e II, nonché la Vita di Plotino redatta da Porfirio.‎

‎Plotino; Faggin G. (cur.); Radice R. (cur.)‎

‎Enneadi. Testo greco a fronte‎

‎brossura‎

‎Plotino; Susanetti D. (cur.)‎

‎La bellezza, l'anima e l'uno‎

‎br. Nelle alterne vicende dell'esistenza terrena, la percezione della bellezza costituisce per l'anima un'esperienza fondamentale per l'intensità e la qualità degli affetti e dei pensieri che suscita, e per i cammini e le prospettive che può in vario modo dischiudere. Per Plotino infatti la bellezza rappresenta un elemento imprescindibile di quello che possiamo chiamare il romanzo dell'anima: racconto drammatico e insieme meditazione filosofica che ha per oggetto la vita della psyché oscillante tra i due poli dell'intelligibile e della materia, fintanto che non si produca, nella folgorazione istantanea, il contatto ineffabile con il principio primo della realtà. Dal visibile all'invisibile, dal materiale all'immateriale, dalla dimensione dei corpi al regno della mente e del pensiero assoluti, dal dispiegamento del molteplice all'unità assoluta: questo è il viaggio iniziatico cui i trattati plotiniani qui raccolti (Il bello, Il bello intelligibile e Il bene e l'Uno) invitano il proprio lettore, questa è la traiettoria di una philosophia, di un "amore della sapienza" che, giorno dopo giorno, è esercizio e pratica di sé, impegno vitale e sforzo strenuo di accedere a un altro piano di coscienza e a una diversa forma di esistenza.‎

‎Plotino; Zorzi B. S. (cur.)‎

‎La bellezza‎

‎br. "Rientra in te stesso e guarda: se non ti vedi ancora bello, imita lo scultore di una statua che deve diventare bella. Egli toglie, appiana, liscia, ripulisce le impurità, fino a che non si mostri la bellezza che rifulge sul volto". Che posto ha la bellezza nella vita dell'uomo, e qual è il suo significato? Per Plotino essa è manifestazione visibile del divino: per mezzo della contemplazione del bello l'uomo può intraprendere quel cammino di purificazione, di riscoperta di sé e di elevazione spirituale che lo riconduce alla scintilla divina da cui tutto scaturisce. Questo itinerario viene qui delineato attraverso il trattato "Sulla bellezza" e una selezione di testi dalle "Enneadi" che ci guidano alla scoperta del più grande spirito laico del mondo antico.‎

‎Plotkin Bill‎

‎Soulcraft. Ediz. italiana‎

‎br. Un'esplorazione rigorosa ma allo stesso tempo poetica del rapporto essenziale tra l'animo umano e la natura selvaggia, che accompagna il lettore nei meandri della propria psiche alla ricerca del potere trasformativo della natura per diventare un essere completo e adulto. Soulcraft è la punta di diamante di un percorso di consapevolezza, le cui radici risalgono ad almeno 6000 anni fa. È una guida al viaggio dell'anima per scoprire i motivi della nostra presenza sulla Terra e il modo migliore per coesistere con il pianeta e con gli altri esseri umani. Esplora l'importanza dei riti di passaggio nella formazione individuale e le conseguenze psicologiche e psicanalitiche della mancanza di tali rituali, insieme al lavoro svolto da Plotkin e dal suo team per aiutare i loro pazienti a ottenere nuovi livelli di consapevolezza.‎

‎Ploton Frédéric‎

‎Felice come il mio gatto. Piccola guida di saggezza felina a uso degli umani‎

‎ill., br. Chi non ha mai invidiato un gatto scagli la prima crocchetta! Libero, indipendente, autonomo, ma al tempo stesso così magico da trasmettere un senso di serenità e benessere agli esseri umani che se ne occupano. Chi ama i gatti questa sensazione la conosce bene, ma il mistero della saggezza felina, che porta i nostri amici baffuti a ispirarci tanta pace, rimane da svelare. Perché i gatti sembrano essere così soddisfatti, così rilassati, così realizzati? È possibile introdurre nella nostra vita quotidiana elementi di vita felina che permettano anche a noi di fare le fusa di felicità? "Felice come il mio gatto" ci fa conoscere, con un pizzico di buonumore, tutte le abitudini feline che possiamo integrare nella nostra esistenza, invitandoci bonariamente a modellare il nostro stile di vita su quello del nostro beneamato micio: saper dire di no, curare il proprio aspetto, praticare l'arte della siesta, mantenere uno spirito giocoso, esprimere la propria riconoscenza e molto altro. Ben presto ci accorgeremo di quanto sia benefico e divertente diventare anche noi come il nostro gatto.‎

‎Plummer Deborah‎

‎La mia autostima. Attività di sviluppo personale per una buona immagine di sé‎

‎ill.‎

‎Plutarco‎

‎Del mangiare carne. Trattati sugli animali‎

‎br. Il mangiare carne non è la condizione naturale dell'umanità, ma un passaggio traumatico nella sua storia. Con esso l'uomo, animale predato, passava dalla parte dei predatori. Ciò implicava vivere della regolare uccisione di animali, questi primi dèi. La questione era però anche religiosa, e come tale venne elaborata in antichi riti, come i Bouphonia ateniesi. Ma questo si desume anche da un importantissimo testo di Plutarco, "Del mangiare carne", fondato sulla tesi che la dieta carnea vada contro natura. Letto accanto agli altri due trattatelli qui pubblicati, questo testo documenta la profonda conoscenza e comprensione del mondo animale che caratterizza l'antichità classica e che Plutarco sembra compendiare nelle sue pagine.‎

‎Plutarco; Paini D. (cur.)‎

‎La calma‎

‎br. Il problema del valore delle passioni è centrale nel pensiero di Plutarco e ritorna in molti dei suoi scritti morali. In quest'opera l'autore delinea un itinerario verso l'autentica serenità interiore, fornendo una serie di consigli pratici, miranti soprattutto alla prevenzione degli stati d'ansia e del turbamento. Tesi centrale è che "non bisogna porre la fonte della tranquillità nelle cose esterne, giacché essa dipende dal nostro animo". Inutile quindi cercare all'esterno tanto i responsabili della nostra irrequietezza quanto i possibili rimedi: occorre guardarsi dentro e individuare la fonte di serenità che è in noi. Solo così saremo in grado di ricavare gioia anche dalle cose esterne.‎

‎Poggi D. (cur.)‎

‎Presente/i e Futuro/i‎

‎brossura Recuperare i significati racchiusi nella figura di Atlante, colui che porta su di sé il "peso" del "globo del mondo" (quindi del "tutto"), la responsabilità della sua interpretazione/comprensione, delle possibilità che deriveranno da quest'ultima e dei "sì" e dei "no" che determineranno il corso della storia: questa è la cornice tematica di Presente/i e Futuro/i, terzo volume del Centro "Ricerche di Gnoseologia e Metafisica", una riflessione corale non solo e non tanto sul "presente" e sul "futuro" in sé e per sé, ma, soprattutto (come già il titolo dichiara con la scelta di entrambe le desinenze, singolare e plurale: [Present]e/i e [Futur]o/i), su una molteplicità di argomenti che costituiscono, ciascuno a suo modo, punti di snodo, nel presente, per diverse situazioni future e in cui si palesa il ruolo del soggetto (come singolo e come collettività, nelle sue varie conformazioni e organizzazioni) come "prisma di diffrazione" (dove la diffrazione sta, metaforicamente, per la capacità di scomporre, reinterpretare e generare).‎

‎Poggi D. (cur.)‎

‎«In scienza e coscienza». Dall'età moderna alla contemporaneità, tra epistemologia ed etica‎

‎br. "In scienza e coscienza": mai come negli ultimi due anni abbiamo sentito pronunciare queste parole, da parte del personale medico-sanitario, dei rappresentanti delle istituzioni e, più in generale, di tutti coloro che si sono trovati non tanto "di fronte", quanto piuttosto "dentro" una realtà in cui l'intrìco di variabili, che sempre caratterizza (pur inavvertitamente) il mondo della vita, è emerso in tutta la sua drammatica potenza e caoticità. Chi sceglie e agisce "in scienza e coscienza" si trova a convivere con l'incertezza, attuando una compenetrazione dell'aspetto teorico e di un'idea di ciò che "dovrebbe essere" perché "sarebbe bene/preferibile che fosse", da cui una valutazione di ciò che occorre fare nel concreto. Scienza e coscienza dominano la riflessione filosofica, in particolare, dalla modernità ai giorni nostri, nella duplice accezione, morale e cognitiva: tanto della coscienza si è provato a fare oggetto di scienza, quanto si è avvertita l'urgenza (specialmente nel Novecento) di applicare alla scienza una riflessione etica.‎

‎Poggi Isabella‎

‎La mente del cuore. Le emozioni nel lavoro, nella scuola, nella vita‎

‎br. Un excursus di temi emblematici nella ricerca sugli affetti: l'analisi di singoli stati emotivi, come l'entusiasmo e la fiducia; dei modi in cui li comunichiamo con le mani, il viso, la voce, il pianto; e dei loro effetti nella persuasione e nella relazione con l'altro. Un valido esempio di come le scienze cognitive possono far luce sul mondo delle emozioni, sulla scelta di comunicarle o meno, per giungere alla conclusione che non sono tanto gli specifici gesti, quanto il modo in cui qualunque gesto può essere prodotto a fare la differenza.‎

‎Poggi Isabella‎

‎Le parole del corpo. Introduzione alla comunicazione multumodale‎

‎ill., br. Molte parti del nostro corpo "parlano" lingue in parte simili e in parte diverse dalle "lingue di parole". La ricerca sulla comunicazione deve dunque porsi due obbiettivi. Da un lato fare ciò che da più di duemila anni i linguisti fanno per le lingue di parole, cioè individuare il lessico e la grammatica dei vari sistemi di comunicazione usati dal corpo umano. Dall'altro spiegare come questi sistemi di comunicazione interagiscono in ogni nostro atto comunicativo cioè trovare le regole di una "inter-grammatica" comunicativa: le regole dell'interazione fra strumenti comunicativi. Il libro mostra come è possibile condurre con successo questa ricerca, e ne presenta i vari risultati.‎

‎Poggi Isabella‎

‎Psicologia della comunicazione. La mente, il corpo, gli altri‎

‎brossura Nella comunicazione sai sempre distinguere apparenza e realtà? Questo libro spiega, secondo un modello unitario della mente e dell'interazione sociale, i meccanismi ora semplici ora sofisticati del comunicare in ambiti diversi - conversazione quotidiana e recitazione, dibattito politico e interazione fra maestro e orchestrali - analizzandone le forme dirette e indirette, verbali e corporee: frasi e testi, discorsi e discussioni; le differenze fra persuadere e manipolare, dire e far capire; scherzi e inganni, insulti e parodie, consigli, giustificazioni, battute acide. Spiega come scrivere l'alfabeto dello sguardo, il dizionario dei gesti o del contatto fisico, e mostra come parole, intonazioni, gesti ed espressioni del viso compongono la sinfonia del nostro comunicare quotidiano.‎

‎Poggi Isabella; D'Errico Francesca‎

‎Comunicazione multimodale e influenza sociale. Il corpo e il potere‎

‎br. Che cos'è il carisma e da cosa lo si percepisce in un leader? Con quali strategie si scredita un avversario? In quanti modi un candidato "mostra i muscoli" o seduce gli elettori? Il libro rivela come attraverso la comunicazione multimodale - smorfie, occhiate, frasi, posture - dittatori e leader democratici influenzano l'audience, pavoneggiandosi oppure sminuendo e ridicolizzando gli oppositori. Adottando metodologie di pragmatica e di psicologia sociale, il testo indaga i processi cognitivi, sociali e retorici con cui le persone, nei dibattiti politici come nella vita quotidiana, usano la mente, il corpo e le parole per gestire il potere e influenzare gli altri, in modi evidenti o impliciti: gli studi osservativi insegnano a vedere oltre l'apparenza di ciò che dicono le frasi, le mani, il viso e quelli sperimentali ne verificano gli effetti persuasivi. Ripercorrendo momenti significativi remoti e recenti della comunicazione politica italiana e non solo, le ricerche presentate svelano i meccanismi della persuasione multimodale utilizzati in televisione e nei social: dai segnali di dominanza al carisma, dalla macchina del fango agli insulti, dall'ironia al ridicolo e alla parodia.‎

‎Poggi Stefano‎

‎Il colore e l'ombra. La trasparenza da Aristotele a Cézanne‎

‎ill., br. La storia della pittura moderna si apre con l'immagine usata da Leon Battista Alberti nel De pictura, là dove l'umanista allude alla trasparenza perfetta di una finestra oltre la quale si percepisce la realtà in prospettiva. La finta trasparenza di quella finestra è intimamente legata alla percezione illusoria della profondità e quindi dello spazio tridimensionale della scena. Ma il gioco delle ombre, delle luci e dei colori è altrettanto cruciale nella percezione dello spazio. Quali sono allora i modi in cui i nostri occhi colgono e interpretano la realtà? Un interrogativo con cui si sono confrontati Aristotele, la scienza araba, i filosofi medievali, l'ottica di Keplero e di Newton, e infine l'Ottocento, con la nascita di una nuova scienza del colore e poi della fotografia. Una storia affascinante, che intreccia le vicende dell'indagine scientifica e quelle dell'arte del dipingere, al termine della quale la pittura - come già sapeva Leonardo - si conferma ancora una volta come una scienza.‎

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