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‎Serres Michel‎

‎Contro i bei tempi andati‎

‎br. A ottantasette anni compiuti, ovunque celebrato tra i più acuti epistemologi dei nostri giorni, Michel Serres rivendica per sé un unico privilegio: sconfessare motivatamente chiunque deprechi il presente in nome di un passato migliore. Catastrofisti e declinisti di ogni risma sono avvertiti. Non sarà consentito loro alcun vagheggiamento del buon tempo andato. Ogni nostalgia del «prima» dovrà mostrare il proprio volto ipocrita di difesa di prerogative acquisite e chiusura preconcetta al nuovo. Così Vecchio Brontolone, eroe negativo di questo pamphlet, è incalzato senza tregua dal suo coetaneo Serres, che gli fa sgranare le litanie edulcoranti dell'«eh, una volta sì che...», per il gusto di rivoltarle una a una. Figlio della profonda provincia francese, Serres li ha vissuti, quei tempi decantati, ma a differenza della gran parte dei professori suoi colleghi ha conosciuto la guerra mondiale e coloniale, la malnutrizione, la durezza del lavoro che sfiancava il corpo, la difficoltà degli spostamenti, l'esistenza stentata in ambienti malsani, dove alle donne erano riservati perlopiù sudore, sottomissione e ignoranza. Le conquiste di civiltà tanto macroscopiche quanto sottovalutate dai passatisti - il balzo della speranza di vita, la sensibilità ecologica, la parità di genere, i progressi giganti dell'igiene e della medicina - sono perfettibili, certo. Ma perché dimenticare gli oltre settant'anni di pace, condizione eccezionale nella storia d'Europa? Serres e la sua giovanissima eroina positiva, Pollicina, che con il cellulare tiene in mano il mondo intero, parteggiano per una vita dolce e lieve, solo adesso possibile. Se è ottimismo, non presenta però tratti di ingenuità. È combattente, argomentato, trascinante come il brio occitano di una prosa che non ha eguali.‎

‎Serres Michel‎

‎Darwin, Napoleone e il samaritano. Una filosofia della storia‎

‎br. Pochissimi azzardano oggi una filosofia della storia. Il garbuglio e l'incertezza dei tempi scoraggiano l'impresa. Per esserne all'altezza occorre una capacità di visione che si spinga molto indietro nel passato, guardi al presente con appassionato realismo e abbia così a cuore il futuro da reclutare senza esitazione l'utopia. Tra i rari intrepidi, il più crepitante è Michel Serres. Ce lo dovevamo aspettare da chi ha attraversato il pensiero di mezzo secolo con la sublime impertinenza dello scompigliatore, sempre intento a spargere il contenuto dei panieri che i concetti astratti etichettano e tengono sigillati. Qui a saltare sono addirittura i sigilli - cronologici, disciplinari, interpretativi - dell'intera vicenda del mondo, il cui Grande Racconto, nella suggestiva narrazione di Serres, dilata la scrittura da invenzione esclusivamente umana a codifica universale comune a rocce, piante e animali, retrodatando gli inizi di tutto e insieme istituendo una continuità tra il primordiale e il digitale. Nella fantasmagoria dei paesaggi macroscopici o invisibili che per millenni si sono generati e offerti alla decifrazione, corrono tre età della storia scandite da altrettante figure emblematiche. Dal regno naturale sotto il segno di Darwin, all'interminabile dominio della violenza mortifera simbolizzato da Napoleone, all'epoca attuale, la più pacifica dall'alba dell'umanità, dove la vita riprende il sopravvento all'insegna empatica del samaritano: ecco la traiettoria che Serres fa culminare nella nostra «età dolce», l'età del dolore alleviato, della negoziazione e del virtuale, che si è lasciata alle spalle l'«età dura» della tanatocrazia insanguinata. Un netto cambio di focale, quello di Serres, se confrontato al dilagante, cupo giudizio sul presente e ai catastrofismi di maniera. Statistiche alla mano, adesso gli uomini, «portatori sani di aggressività», si comportano in modo meno violento rispetto ai loro predecessori, tanto che la sentenza filosofico-politica Homo homini lupus va rovesciata in senso etologico - accudente e solidale come un lupo. Spesso non ce ne accorgiamo, ma il possibile acquista già vigore, perché «il dolce dura più e meglio del duro».‎

‎Serres Michel‎

‎Il contratto naturale‎

‎br. L'alterazione sempre più violenta degli equilibri climatici e le immagini di un pianeta sempre più invaso dai rifiuti e dell'Oceano Pacifico che ha al proprio centro un'isola delle dimensioni della Francia tutta coperta di plastica pongono con forza la necessità di dover ripensare in profondità il modo in cui ci rapportiamo alle risorse e al nostro pianeta. È ormai diventata una questione ineludibile e sempre più urgente. Vi è la necessità di configurare un nuovo contratto che sancisca una modalità non predatoria con cui relazionarsi con la natura e madre terra. Michel Serres, filosofo francese, con un linguaggio allusivo, tra il sapienziale e il tecnico, costellato di parabole e di poesia, si fa promotore di questa necessità, di questo nuovo contratto in un libro che vuole essere, oltre che la prefigurazione di un atto giuridico e prescrittivo, anche e soprattutto una dichiarazione d'amore verso il nostro pianeta.‎

‎Serres Michel‎

‎Il mal sano‎

‎brossura‎

‎Serres Michel‎

‎Il mancino zoppo. Dal metodo non nasce niente‎

‎br. Chi avrebbe supposto che zoppia e mancinismo - oltretutto associati nella stessa figura ideale - venissero portati a vanto del pensiero in atto, come le sue insegne più onorifiche? A compiere il gesto di giustizia che li riscatta dalla difettività è Michel Serres, epistemologo ultraottantenne così intrigato dall'attuale sconvolgimento del sapere da farsene il supremo cantore, con un'euforia lungimirante e contagiosa, con un'audacia concettuale ignota ai colleghi giovani o a chi rimane abbarbicato a un "umanesimo di opposizione", e con uno stile ruscellante evocatore di mondi, al pari di Lucrezio. Alle idee astratte Serres preferisce da sempre le figure sintetiche. Il mancino zoppo è l'eroe dell'"età dolce", la nostra, che nella riconfigurazione digitale dello spazio-tempo si lascia alle spalle la "dura" rigidità euclidea, cartesiana, metrica, abitando la dimensione utopica del possibile e recuperando il concreto attraverso il virtuale. Ma è anche il simbolo vivo di ogni lavorio della mente degno di questo nome, dalla notte dei tempi: pensare vuol dire infatti deviare dai tracciati, avanzare di traverso e un po' sghembi, rompere le simmetrie, afferrare il segreto di ciò che sarà domani con la stessa "formidabile inventiva dell'Universo in espansione". No, non c'è posto per il già formattato, secondo Serres. "Non conosco alcun metodo che abbia mai aperto la strada a qualche invenzione; né alcuna invenzione trovata con metodo".‎

‎Serres Michel‎

‎La comunicazione. Hermes I‎

‎br. Il volume inaugura un progetto di filosofia della comunicazione contemporanea intorno alla figura simbolica di Hermes, raccogliendo una serie di articoli scritti tra il 1961 e il 1968. Il percorso di Michel Serres porta a ripensare la comunicazione all'interno di un nuovo contesto che coinvolge varie complessità di natura sociale, filosofica, linguistica, culturale e scientifica. La comunicazione viene vista sia come oggetto enciclopedico e quindi reticolare, sia come oggetto cognitivo di natura matematico-scientifica, delineandone così la centralità nelle forme del sapere e della conoscenza contemporanee. In questo lavoro monumentale, Serres contrasta l'idea riduzionista di comunicazione per affrontarla nella sua complessità: essa è una categoria che sussume nelle sue pratiche lingua e linguaggio, racconto mitico e narrazione moderna, dialogo e monologo. Si tratta di un testo capace di mettere in prospettiva l'idolatria di fine Novecento per la comunicazione, evidenziandone il carattere multistrato e spiegandone la centralità informativa, scientifica, economica e politica.‎

‎Serres Michel‎

‎Morale per disobbedienti‎

‎br. Che cosa ci fa una giraffa a Parigi davanti all'Eliseo? E perché il primo ministro Pompidou urla al telefono contro il direttore dell'École normale? Ce lo racconta Michel Serres in questo suo ultimo libro, insieme a tanti altri scherzi che, da bravo rompiscatole, sí è divertito a fare per tutta la vita: le battaglie con i cuscini contro i sorveglianti del collegio, da studente; le feste fino a tarda notte sui transatlantici, da ufficiale di marina; lo scompiglio caotico durante i corsi di filosofia, da professore. A ottantotto anni Michel Serres ci ha lasciati, ma prima di andarsene ci ha regalato questo libro-testamento, nel quale si addentra «in punta di piedi nel territorio esotico della morale», scegliendo di celebrare non la filosofia, né il sapere scientifico e tecnico - che pure lo hanno reso una delle menti più stimate e apprezzate dell'ultimo secolo in Francia - ma la burla. Lo scherzo e l'impertinenza, infatti, sono stati per Serres la prima vera esperienza sociale e politica, il primo atto di disobbedienza. Da questi, racconta, ha imparato a prendersi gioco delle gerarchie e a preferire l'obbedienza alla verità delle cose, «leali e dure, che hanno in sé le proprie leggi». Da bravo nonno, Serres sceglie di celebrare la risata dolce che, sola, è in grado di renderci umani, e l'umiltà anticonformista di chi sa prendersi poco sul serio, è capace di provare empatia e sa mettersi nei panni di chi è ferito e in difficoltà. Perché sono gli umili e i modesti a possedere «l'intelligenza coraggiosa che si inchina di fronte alla verità piena e alla bellezza del mondo». "Morale per disobbedienti" è il saggio e bonario libro d'addio di un grande filosofo, che ha saputo guardare con profondo rispetto e incrollabile ottimismo al mondo digitale dei suoi nipoti in Non è un mondo per vecchi, invitandoli sempre e comunque a coltivare quella spinta tutta umana che chiamiamo utopia.‎

‎Serres Michel‎

‎Non è un mondo per vecchi. Perché i ragazzi rivoluzionano il sapere‎

‎br. Le tecnologie digitali sconvolgono il quadro antropologico finora noto. Virtualità, connettività universale e libero accesso alle fonti di informazione stanno riplasmando le facoltà cognitive dei ragazzi e dislocando altrimenti il sapere. Non è più là fuori, remoto, scosceso, paludato e spesso respingente; adesso sta tutto in tasca, a portata di mano, senza mediazione. Mentre i grandi mediatori - il sistema scolastico, ma anche gli istituti della politici e della società-spettacolo - si ostinano a brillare come stelle morte da tempo, ignare della propria fine. Il mondo non sarà più un posto per vecchi. L'ultraottantenne Michel Serres, epistemologo tra i più originali, registra sorridente quell'ineluttabile obsolescenza. Non trema, lui, di fronte al crollo di gerarchie e privilegi secolari, anzi rimane incantato dai suoi effetti più tellurici e si schiera incondizionatamente dalla parte dei ragazzi, capaci di un'intelligenza inventiva che è forza di svincolamento, nel corpo e nella mente.‎

‎Servier Jean; Malgieri G. (cur.)‎

‎L'uomo e l'invisibile‎

‎br. L'idea che l'uomo contemporaneo occidentale sia il vertice dell'evoluzione è un pregiudizio razzista, che questo libro smonta dimostrando come l'uomo, in ogni tempo e civiltà, sia fondamentalmente rimasto, nella sua essenza spirituale, uguale a se stesso.‎

‎Sery G. (cur.)‎

‎Marianna. Isteria, lussuria senza lusso‎

‎br. Sic Edizioni riedita in questo volume la "Storia ragionata di straordinaria malattia che dura da ventott'anni", dettagliato resoconto del trattamento medico di un caso di isteria prima di Freud. Il testo originale, pubblicato nel 1834 dal dottor Carlo Cavalli, mostra la competenza della scienza medica del Settecento: tanto accurata nella registrazione dei sintomi quanto impotente nella cura dell'isteria. Freud, fin dai suoi "Studi", pubblicati con Breuer nel 1895, seppe riconoscere nella caparbietà di donne come Marianna un preciso pensiero difensivo. Di questo pensiero la psicoanalisi si prende cura.‎

‎Sesler Iole‎

‎Numeri e conoscenza. Simboli, energie, significato dei numeri‎

‎ill., br.‎

‎Sesler Nelda A.‎

‎Introduzione alle scienze cognitive‎

‎brossura L'insegnamento della filosofia, nel nostro sistema scolastico rappresenta un punto fondamentale per la formazione dei giovani. La filosofia ci insegna a pensare in termini razionali. Manca tuttavia lo sforzo di confrontare le grandi tematiche del pensiero antico e moderno con quanto di nuovo la scienza contemporanea vada scoprendo con una ricerca su base internazionale, intorno allo spazio e al tempo, la composizione della materia, la struttura della vita e della mente. Questo testo si propone di far capire che qualsiasi grande tema si voglia affrontare sul piano filosofico, non si possono ignorare i risultati delle ricerche dei grandi scienziati, dei nostri nuovi filosofi della scienza.‎

‎Sesno Frank‎

‎Il potere delle domande. Chiedere per scoprire soluzioni e innescare il cambiamento‎

‎br. Le domande intelligenti rendono più intelligenti le persone. Attraverso le domande che poniamo noi impariamo, interagiamo, osserviamo e inventiamo. Allarghiamo i confini e scopriamo segreti. Risolviamo misteri e immaginiamo nuovi modi di fare le cose. Soppesiamo i nostri fini e stabiliamo le nostre vedute. La curiosità apre la mente e affascina l'immaginazione. Come sostiene Frank Sesno in questo volume, le domande possono risolvere i problemi e cambiare la vita. Le domande giuste nel momento giusto possono persino influenzare molte situazioni. Dai quesiti che cementano una relazione a quelli che ci aiutano a pianificare il futuro, ogni capitolo de "Il potere delle domande" esplora diverse tipologie di interrogazione. Una volta letto questo libro saprete cosa, come e quando chiedere. La lettura è corredata da casi reali e mostra come le domande trasmettano interesse, alimentino curiosità e poi, naturalmente, rivelino risposte che possono cambiare il corso dei fatti professionali e personali. Prefazione di Wolf Blitzer.‎

‎Sessa Giovanni‎

‎Itinerari nel pensiero di tradizione. L'origine e il sempre possibile‎

‎br. "L'intento fondamentale che muove le pagine di questo libro è ambizioso, si tratta del tentativo di suggerire delle risposte forti, sia sotto il profilo teorico che politico, a quanti, per scelta intellettuale e/o retaggio spirituale ed esistenziale, si pongano in posizione critica rispetto allo stato attuale delle cose e al naufragio della modernità. Nei cinque saggi che compongono la raccolta, l'autore si confronta con il pensiero di Heinrich, Heidegger, Colli, Evola e Berto Ricci. Intellettuali diversi tra loro, ma accomunati, in particolare i primi quattro, dall'aver esperito la tradizione in termini dinamici attraverso la concezione sferica della temporalità. In questa prospettiva la tradizione, in quanto origine, non è semplicemente posta alle nostre spalle. Essa non è l'inizio, il passato, ma qualcosa che continua a vigere, ad essere presente, testimoniata nella storia. I diversi plessi teorici del testo sono attraversati da un ripensamento attivo delle tesi di Julius Evola, vero deus ex machina che, con la sua filosofia, anima dall'interno i cinque scritti e dà loro, oltre che organicità, soluzione teorica".‎

‎Sessa Giovanni‎

‎Julius Evola e l'utopia della tradizione‎

‎br. L'Evola che emerge da queste pagine è un intellettuale aperto al proprio tempo e alle sue suggestioni non solo negli anni in cui fu il maggior rappresentante del dadaismo in Italia e nel periodo dell'idealismo magico. Il lettore viene condotto nella fucina evoliana, nell'atanòr in cui il filosofo realizzò il solve et coagula del pensiero otto-novecentesco, nonché delle esperienze maturate nel milieu occultistico all'inizio del secolo XX, e discute le interpretazioni evoliane di Michelstaedter, Gentile, Scaligero e, soprattutto, del pensiero tedesco. Per quest'ultimo l'autore si avvale della categoria, presente in George e Kantorowicz, della 'Germania segreta'. La tradizione di Evola è dinamica. In quanto origine, essa non è posta alle nostre spalle, non è semplicemente il passato, ma qualcosa che continua a vigere, che è presente, perfino nell'età ultima. Prefazione di Massimo Donà e con un contributo in appendice di Julius Evola.‎

‎Sessa Giovanni‎

‎L'eco della Germania segreta. «Si fa di nuovo primavera»‎

‎br. L'idea di Natura nel pensiero di cinque grandi pensatori antimoderni: Stefan George, Ludwig Klages, Ernst Jünger, Walter Benjamin, Karl Löwith, le cui opere rivelano un'anima nuova e antica della vecchia Germania, segreta ma ancora palpitante.‎

‎Sessa Giovanni‎

‎La meraviglia del nulla. Vita e filosofia di Andrea Emo‎

‎ril. Eugenio Montale scrisse che nel palazzo dell'immortalità artistica si può entrare per la porta principale o quella di servizio, ma anche passando dalla finestra o dal comignolo. È questo il caso di Andrea Emo, filosofo appartato e inattuale, le cui riflessioni, annotate in decine di quaderni (molti dei quali raccolti nel 2006 per Bompiani), sono emerse solo dopo la sua morte, grazie all'interessamento di Massimo Cacciari. Antimoderno e non allineato, le sue pagine sono fondamentali tanto da un punto di vista filosofico quanto per leggere in una prospettiva diversa il XX secolo. Questo volume ne raccoglie la biografia e la filosofia, ma anche il pensiero politico e l'estetica. Un quaderno emiano inedito chiude il primo studio organico dedicato a uno dei grandi solitari del Novecento.‎

‎Sestini Pyera‎

‎Semplici progetti di vita‎

‎brossura "Questo è un manuale semiserio che contiene semplici istruzioni su come vivere in vacanza 365 giorni l'anno, rivolto soprattutto all'universo femminile ma consigliato anche a quello maschile. La vacanza ideale è spesso uno stato mentale e solo noi possiamo pianificarla, imparando ad ascoltare la nostra voce e a coltivare e salvaguardare la nostra unicità. L'idea nasce da un mio post su Facebook dedicato alle amiche che mi seguono da anni: è un testo leggero ma provocatorio, da leggere con spirito critico, ma soprattutto con allegria e spensieratezza. Le affermazioni riportate possono venire contraddette o condivise dai lettori attraverso la mia pagina Facebook; aspetto con piacere i commenti dei lettori ma vi avverto: io sono responsabile di ciò che ho scritto ma non di quello che potreste leggervi voi." (L'autrice)‎

‎Sestini Pyera‎

‎Semplici progetti di vita‎

‎brossura "Questo è un manuale semiserio che contiene semplici istruzioni su come vivere in vacanza 365 giorni l'anno, rivolto soprattutto all'universo femminile ma consigliato anche a quello maschile. La vacanza ideale è spesso uno stato mentale e solo noi possiamo pianificarla, imparando ad ascoltare la nostra voce e a coltivare e salvaguardare la nostra unicità. L'idea nasce da un mio post su Facebook dedicato alle amiche che mi seguono da anni: è un testo leggero ma provocatorio, da leggere con spirito critico, ma soprattutto con allegria e spensieratezza. Le affermazioni riportate possono venire contraddette o condivise dai lettori attraverso la mia pagina Facebook; aspetto con piacere i commenti dei lettori ma vi avverto: io sono responsabile di ciò che ho scritto ma non di quello che potreste leggervi voi." (L'autrice)‎

‎Sestov Lev‎

‎La notte del Getsemani‎

‎brossura‎

MareMagnum

Luni Editrice
Milano, IT
[Books from Luni Editrice]

€12.35 Buy

‎Sestov Lev‎

‎La notte del Getsemani‎

‎brossura‎

‎Sestov Lev‎

‎La notte del Getsemani. Saggio sulla filosofia di Pascal‎

‎br. «Bisogna sempre ricordare che Pascal non ha scelto il proprio destino, ma è stato scelto dal destino. Pascal, glorificando la crudeltà e l'implacabilità, glorificava Dio stesso, quel Dio che lo aveva sottoposto - al pari di Giobbe - a prove inaudite. E anche tessendo le lodi di ciò che è "incongruente", celebrava egualmente Dio, che lo aveva privato della consolazione di confidare nella ragione. E quando riponeva tutte le sue speranze nell'"impossibile", solo Dio poteva ispirargli una simile follia. Ricordiamo d'altronde quel che fu la sua vita. I suoi biografi ci dicono che, sebbene dal 1647 alla sua morte siano trascorsi quasi quindici anni, le malattie e le incessanti sofferenze gli concessero rari intervalli, di un sopportabile languore, in cui non era del tutto incapace di lavorare. Sua sorella racconta: "Talvolta ci diceva di non aver mai trascorso, dai diciotto anni in avanti, un sol giorno senza soffrire". Anche la prefazione di Port-Royal ai suoi Pensieri testimonia: "Durante tutta la sua esistenza, le malattie non l'hanno quasi mai lasciato un giorno senza dolore"».‎

‎Sestov Lev‎

‎Parmenide incatenato‎

‎brossura‎

MareMagnum

Luni Editrice
Milano, IT
[Books from Luni Editrice]

€13.30 Buy

‎Sestov Lev‎

‎Parmenide incatenato‎

‎brossura‎

‎Sestov Lev; Macchetti E. (cur.); Riconda G. (cur.); Tiengo G. (cur.)‎

‎Sola fide. Filosofia greca e filosofia medievale. Lutero e la Chiesa‎

‎br. "Sola fide" non è espressione che l'autore di questo libro (pubblicato qui in prima traduzione italiana) riferisce unicamente alla figura di Lutero. Per Lev Sestov essa è piuttosto una delle più potenti "dichiarazioni di guerra" del pensiero esistenziale contro ogni modello filosofico speculativo che, nei più svariati modi (anche assumendo storicamente forme prossime alla religiosità), mira a racchiudere la spontanea e gratuita manifestazione dell'esistenza entro strutture definitive e concluse. La necessità e l'"io", Atene e Gerusalemme: l'apertura di questa bipolarità e il riconoscimento della sua incomponibilità sono per Sestov i termini stessi entro cui solamente è pensabile una filosofia esistenziale. Tutta la riflessione dell'autore russo sul significato della fede in Lutero rientra nell'orbita di questa esperienza di allontanamento dalle verità condivise e ne mette in luce anche gli inevitabili rischi di "trasformarsi nel suo opposto".‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€24.70 Buy

‎Setiya Kieran‎

‎Crisi di mezza età. Una guida filosofica‎

‎br. Un manuale di filosofia unico nel suo genere. Un piccolo saggio che utilizza i temi "alti" del pensiero classico (chi siamo? per che cosa viviamo?) per affrontare i dubbi esistenziali di chiunque abbia passato la fatidica soglia dei quarant'anni. Kieran Setiya affronta le inevitabili sfide della mezza età in un'analisi che si muove tra filosofia, psicologia e buon senso, citando Aristotele, Schopenhauer, John Stuart Mill, Virginia Woolf e Simone de Beauvoir, con intuizioni sorprendenti e persino consigli pratici. Un libro agile, di facile lettura, per accettare meglio il nostro presente e imparare a invecchiare bene.‎

‎Settimo Alessandro‎

‎Leggere ciò che non è mai stato scritto. Saggio sull'archeologia filosofica‎

‎br. Se ci proponessimo di cercare una araldica impresa in cui involgere il significato, l'essenza dell'archeologia filosofica, non potremmo che rivolgerci al noto verso di Hofmannsthal: «Leggere ciò che non è mai stato scritto». Lettura paradossale, questa hofmannsthaliana ? ma ineludibile. Tesa archeologicamente a regredire nel futuro, avanzare nel passato. Tra questi due movimenti, incomponibili benché complementari, ciò che si schiude, sorgivamente, è il presente. Inabitabile luogo, ancorché sempre abitato. Luogo infernale, chioserebbe Manganelli; luogo turisticamente poco frequentato, dispersivo e inattendibile, in cui si incrociano, d'altro canto, almeno in questo libro, indagini epistemologiche su Foucault, Melandri, Agamben, e divagazioni intorno a Janá?ek, la querelle tra antichi e moderni, la Naturgeschichte di Kant. Certo, a loro modo, bizzarrie così fatte fanno turismo, come indorati lidi, languidi banani, fumanti vulcani. «Ma, onestamente, di qual sorta di turismo stiamo parlando?».‎

‎Severi Salvatore‎

‎Il totalitarismo in Hannah Arendt. Significato ed eredità‎

‎br. Iniziarono distruggendo la personalità giuridica: migliaia di individui furono posti al di fuori della legge, privandoli dei diritti di cittadinanza e di proprietà. In seguito, giustificarono la loro deportazione come una misura di polizia e di custodia preventiva. Successivamente, annullarono la personalità morale e la struttura relazionale che presiede alla costituzione di un senso morale. Venne imposto di scegliere tra il tradimento dei propri amici, sapendo di condannarli a morte, o la salvezza della propria famiglia. Gli stessi perseguitati divennero complici dei loro aguzzini, annullando ogni distinzione tra carnefice e vittima. Infine, annientarono la personalità individuale, trasformando gli uomini in cadaveri viventi. Durante il trasporto nei lager, uomini, donne e bambini vennero ammassati in vagoni per il bestiame a calci, pugni e spintoni, lasciandoli per giorni senza spazi vitali. Umiliarono il corpo, calpestarono la dignità e distrussero la personalità. Il totalitarismo perseguì il potere totale e, per averlo e mantenerlo, trasformò l'uomo in una marionetta.‎

‎Severino Alessandro‎

‎Per natura, secondo natura. L'origine medievale dell'attuale dibattito teologico, etico e giuridico‎

‎br. Quante volte sentiamo dire che per natura siamo esseri liberi, autonomi, capaci di amare e di scegliere, uguali... Dove si fondano tali affermazioni? Cosa significa "per natura" e con quali saperi possiamo determinarne il significato? Attingendo alla filosofia e alla teologia di ogni tempo, e in particolare al pensiero di Tommaso d'Aquino, questo libro mette a fuoco una nozione oggi utilissima nei campi dell'etica, delle scienze sociali ed economiche, ma soprattutto in Teologia.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Antologia filosofica. Dai greci al nostro tempo‎

‎br. Emanuele Severino ripropone le pagine più significative dei pensatori della filosofia occidentale in un'ampia ed esauriente antologia, ripartita cronologicamente in tre sezioni. L'antologia si snoda attraverso i brani dei filosofi antichi, moderni e contemporanei, dai presocratici a Bacone a Heidegger, con un aggiornamento dedicato a pensatori "atipici", come Leopardi, e alla filosofia moderna, in particolare di Hobbes, Bacone, Galilei, Spinoza, Vico e dell'Illuminismo.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Cervello, mente, anima. Nuova ediz.‎

‎brossura Una domanda attraversa queste pagine: è legittimo il disinteresse di molti scienziati verso la filosofia, quando i concetti fondamentali della scienza hanno per lo più una genesi filosofica? È il caso delle categorie cervello, mente, anima, pensiero. Categorie che, nella loro stessa origine, sono attraversate da tensioni che si evidenziano, ad esempio, nelle riflessioni delle neuroscienze. Tensioni che un approccio riduzionista a questi concetti oggi divenuto senso comune - sembra occultare.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Del bello‎

‎br. In queste dense pagine Emanuele Severino affronta in modo sintetico e straordinariamente significativo il tema della bellezza. Il bello viene definito come il grande rimedio per l'Occidente, rimedio contro la follia del credo nichilista nel divenire e quindi rimedio contro la morte. C'è ancora spazio, nell'estetica, per un'immagine potente che sappia guardare la morte e il nulla?‎

MareMagnum

Mimesis Edizioni
Agrate Brianza, IT
[Books from Mimesis Edizioni]

€3.70 Buy

‎Severino Emanuele‎

‎Destino delle necessità - Katà tò chreon‎

‎brossura‎

‎Severino Emanuele‎

‎Dike‎

‎ril. La parola dike, comunemente tradotta con "giustizia", nasce in un contesto religioso e poi giuridico, ma ha in realtà un significato più profondo, che compare per la prima volta nella più antica testimonianza del pensiero filosofico: il frammento di Anassimandro. Si può dire che l'avvento della filosofia coincida con l'avvento di tale significato - quello che Aristotele chiama "il principio più stabile". Dike designa l'incondizionata stabilità del sapere. E richiede la stabilità incondizionata dell'essere. Riguarda tutto ciò che l'uomo può pensare e può fare. In rapporto con essa si svolge l'intera storia dell'Occidente. Se nel "Giogo" Severino aveva puntato l'attenzione sulla conseguenza decisiva per l'uomo della tradizione occidentale, resa esplicita da Eschilo, ovvero che l'incondizionata stabilità del sapere e dell'essere è il "vero" rimedio contro il dolore e la morte, e sul rapporto tra Eschilo e Anassimandro, in questa sua nuova opera si volge invece verso le radici di quel significato. Soprattutto perché dike e l'Occidente, che ne è dominato, sfigurano il volto della stabilità autentica: il volto del destino della verità. Affrontando il rapporto tra il puro volto del destino e il suo volto sfigurato da dike, questo libro compie alcuni passi avanti rispetto agli scritti precedenti, da cui pure trae origine.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Heidegger e la metafisica‎

‎brossura "Heidegger e la metafisica" (1950) costituisce il tentativo di mostrare come "la filosofia di Heidegger, nella sua essenza, renda possibile il sapere metafisico" e come "il problema fondamentale di Heidegger sia quello di una radicale costruzione del sapere metafisico". "Note sul problematicismo italiano" (1948), forma il terreno su cui era maturato il saggio heideggeriano. Impliciti in entrambi gli scritti sono da un lato un riconoscimento di Gentile e Heidegger come punti di riferimento essenziali del pensiero nel nostro secolo, dall'altro l'individuazione dei tratti che li accomunano, non meno importanti delle radicali divergenze. In una lunga Avvertenza, Severino ha voluto chiarire il senso di vari passaggi del suo iter, visti con gli occhi di oggi.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Il dito e la luna. Riflessioni su filosofia, fede e politica‎

‎br. Se nella celebre definizione che ne dà Heidegger la filosofia è uno sguardo dentro a ciò che è, nel caso di Emanuele Severino, maestro di pensiero, potremmo dire che quello sguardo si è appuntato anche su tutto ciò che nel frattempo gli scorreva intorno, affrontando le questioni salienti del nostro tempo per coglierne il vero significato. Questo atteggiamento si rileva in particolare nei testi pubblicati sul «Corriere della Sera», una collaborazione lunghissima e fedele, tanto che a buona ragione si può dire che il «Corriere» è stato il suo giornale. Un lavoro riassunto in questo libro, in cui la sua riflessione sfiora la superficie - così come la intendeva Nietzsche, non strato primario del reale ma apparenza che è invece massima espressione di profondità - di numerosi ambiti. Spettatore partecipe e protagonista intellettuale di un secolo in cui emergeva il dominio della tecnoscienza quale forma di coerente realizzazione dell'ontologia greca, Severino ha ravvisato proprio qui il luogo di origine di quella filosofia che nasce grande e insieme ferita, perché tratta come evidenza suprema quella che è in verità una convinzione senza fondamento: che le cose nascano e muoiano, oscillando tra l'essere e il nulla.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Il mio ricordo degli eterni. Autobiografia‎

‎ill., br. Un bambino di appena quattro anni nascosto sotto il tavolo di una grande cucina, nell'attesa degli eventi che diventeranno poi la sua vita. È questa la prima immagine che appare a Emanuele Severino quando, errando tra i ricordi, riavvolge i fili della propria esistenza. Errando, appunto, perché il ricordo è di per sé falso e distratto. Tra aneddoti e suggestioni, riaffiorano l'infanzia a Brescia e gli anni della guerra; la scomparsa prematura di suo fratello Giuseppe, arruolatosi come "volontario" sul fronte francese, e l'incontro con Esterina, "la ragazza più bella di Brescia", che sarebbe diventata sua moglie, la controversia con la Chiesa, che nel 1970 proclamò l'insanabilità delle posizioni del filosofo con quelle della dottrina cattolica, e l'evoluzione del suo pensiero. "Il mio ricordo degli eterni" è lo sguardo dell'autore che per la prima volta si posa, delicato e ironico, su frammenti della sua vita, illuminando via via luoghi, volti ed esperienze, perché "ciò che se ne va scompare per un poco. Ma poi, tutto ciò che è scomparso riappare".‎

‎Severino Emanuele‎

‎Il tramonto della politica. Considerazioni sul futuro del mondo‎

‎br. Nel mondo del Ventunesimo secolo sono esplose tensioni forse tra le più laceranti della storia: il contrasto tra la globalizzazione, e la crisi economica che ne è conseguita, e le istanze locali delle forze del passato; le migrazioni delle masse di poveri che premono alle porte del ricco Occidente; lo scontro tra le forme della cultura e la tradizione occidentale, che sino a poco tempo fa poteva considerarsi dominante, e il terrorismo di matrice islamica. A questi problemi la politica non è in grado di offrire soluzioni efficaci: non sul piano internazionale, dove ogni forma di cooperazione tra Stati viene messa in seria discussione, né all'interno dei singoli Paesi, dove ha ceduto all'economia la gestione della società, limitandosi a garantire il funzionamento del mercato. In relazione a questo quadro Emanuele Severino riprende e sviluppa qui temi a lui cari come il rapporto tra politica, tecnica e filosofia e propone una chiave di lettura per smascherare il significato profondo della volontà di disfarsi di quella adesione alla verità assoluta che il tempo presente vuole abbandonare. In questo processo il capitalismo, per trionfare sui propri nemici, dopo aver emarginato la politica, deve sfruttare a fondo le potenzialità della tecnica, la quale è divenuta sempre più forte e ora da serva si sta trasformando in padrona, svuotando il capitalismo del suo scopo e conducendolo quindi alla morte. Quello che oggi ci pare uno scontro epocale tra valori è in realtà soltanto l'espressione di una battaglia di retroguardia, tra le diverse "verità" che intendono piegare il mondo alla loro visione ma che in realtà sono tutte destinate a essere sconfitte dall'avvento della tecnica, che potrà compiersi pienamente solo quando quest'ultima potrà godere del sostegno della filosofia e raggiungere il proprio scopo: realizzare tutto quanto è possibile.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Intorno al senso del nulla‎

‎br. Il significato radicale che il "nulla" ha assunto nella riflessione filosofica occidentale accompagna come un'ombra non solo questa forma di pensiero, ma l'intero tragitto della nostra civiltà. Radice prima dell'angoscia, il nulla turba anche e soprattutto per il suo carattere sommamente ambiguo: già Platone, infatti, si accorge che pensare il nulla e parlare del nulla significa pensare qualcosa e parlare di qualcosa - come se il nemico che si ha di fronte si sdoppiasse, ingannandoci sulla sua identità. Questa nozione spaesante, che esige di essere interpretata alla luce delle forme più rigorose della speculazione, è stata affrontata da Severino a partire da "La Struttura originaria" (1958) e fino a "La morte e la terra" (2011): a queste due opere, e alla seconda in particolare, si ricollega "Intorno al senso del nulla", dove da un lato si mostra come l'ambiguità sia ben più profonda di quanto possa sembrare e dall'altro si indagano "le condizioni che rendono possibile la via d'uscita". Approfondimento quanto mai necessario, giacché se si rinunciasse a discutere le aporie suscitate dal senso del nulla resterebbe in sospeso la stessa tesi di fondo del pensiero di Severino: che l'uomo e ogni altro ente "sono da sempre salvi dal nulla".‎

‎Severino Emanuele‎

‎Istituzioni di filosofia‎

‎br. Questo corso di Istituzioni di Filosofia, pubblicato in forma di dispensa nel 1968, rappresenta uno degli ultimi momenti dell'insegnamento di Emanuele Severino all'Università Cattolica di Milano, dalla quale si allontanerà nel 1970 per passare all'Università di Venezia. È un ciclo di lezioni contemporaneo alla stesura dei saggi Il sentiero del Giorno, La terra e l'essenza dell'uomo, Risposta ai critici, in cui Severino approfondisce la svolta iniziata con Ritornare a Parmenide, e che culminerà con la raccolta di questi e altri saggi nel libro Essenza del nichilismo. Ripensando a queste lezioni, Salvatore Natoli, allora assistente di Severino, ha scritto: «Severino [...] mi ha costretto a dare consistenza alle mie argomentazioni filosofiche, a fornire giustificazioni adeguate alle mie tesi e direi che mi ha definitivamente vaccinato dai vizi delle mode filosofiche». Rigore dell'argomentazione e attenzione al variare del significato delle categorie e dei problemi costitutivi della filosofia (identità, contraddizione, dialettica, verità, realismo, idealismo...): questo in sintesi il contenuto del libro. Pagine che permettono al lettore, come agli uditori di allora, di fare esperienza di cosa significa educare al pensiero: filosofare è saper declinare in modo riflessivo l'Èlenchos, la confutazione come fondamento dell'argomentazione.‎

‎Severino Emanuele‎

‎L'anello del ritorno‎

‎brossura "Corpo estraneo" o problema insoluto della filosofia nietzscheana, la dottrina "dell'Eterno Ritorno dell'uguale" è tanto citata quanto misconosicuta. Persino nelle chiose dei filosofi che l'hanno percorsa fino all'ossessione, come Martin Heidegger, restano tracce di ambiguità, sospensioni, o residui di interpretazioni funzionali al pensiero di ciascuno di essi. La complessa lettura di Severino ha perciò innanzitutto il merito di restituire l'Eterno Ritorno al lettore che voglia avvicinare la nuda, ipnotica vertigine ontologica. "Che tutto ritorni è l'estrema approssimazione del mondo del divenire al mondo dell'essere" (F. Nietzsche).‎

‎Severino Emanuele‎

‎L'etica del capitalismo e lo spirito della tecnica-Sulla pena di morte‎

‎br. "Chi sono gli abitatori del tempo? Siamo tutti noi, aggrappati ad un Immutabile nella persuasione di doverci salvare dal nichilismo, sempre alla ricerca di verità e al tempo stesso convinti della inevitabile caduta di ogni immutabile. Siamo tutti noi in quanto mortali, in quanto persuasi del divenire e dell'inevitabile risolversi di ogni cosa, anche della verità, nel nulla." (dalla Introduzione di Rosanna Lissoni)‎

‎Severino Emanuele‎

‎La filosofia dai Greci al nostro tempo. La filosofia contemporanea‎

‎br. Con i due volumi su "La filosofia antica" e "La filosofia moderna", Severino è riuscito a fornire una chiarificazione nuova e potente dello sviluppo della grande tradizione filosofica. Questo terzo volume dedicato alla filosofia contemporanea, completa il disegno e insieme ne riprende tutti i temi fondamentali. Vengono a emergere la profonda unità e solidarietà in cui si trovano pensatori che sembrano andare in direzioni del tutto diverse.‎

‎Severino Emanuele‎

‎La filosofia dai Greci al nostro tempo. La filosofia moderna‎

‎br. La filosofia abbandona l'essere per incamminarsi sul sentiero ancora inesplorato del pensiero. Inizia la grande sfida della modernità, dal dubbio iperbolico di Cartesio all'ordine geometrico di Spinoza, dalla profondità critica dell'empirismo di Locke, Berkeley e Hume alla rivoluzione copernicana di Kant, fino alla grande stagione dell'idealismo tedesco.‎

‎Severino Emanuele‎

‎La filosofia dai Greci al nostro tempo. La filosofia antica e medioevale‎

‎br. L'enigmatica profondità di Eraclito, la grandiosa ambizione di Parmenide, la lucida saggezza di Socrate, le grandi costruzioni di Platone e Aristotele, le filosofie sapienziali dello stoicismo e dell'epicureismo, lo scetticismo e il primo terremoto che scosse la ragione. Un viaggio alla scoperta del pensiero greco, quel grande laboratorio d'interrogativi e d'idee che rappresentano tuttora la sfida sublime della filosofia.‎

‎Severino Emanuele‎

‎La filosofia futura. Oltre il dominio del divenire‎

‎br. La filosofia futura mette in questione quella che da sempre è ritenuta una evidenza assoluta, secondo la quale ogni cosa del mondo è soggetta all'eterno flusso del divenire. La filosofia futura mostra che tale evidenza è il perimetro all'interno del quale il pensiero occidentale da sempre si stabilisce, e la civiltà dell'Occidente, ormai planetaria, va manifestandosi. L'uomo va alla ricerca del rimedio contro l'angoscia del divenire perché, innanzitutto, crede che il divenire esista. Quando si inizia a mettere in discussione questa fede, si incomincia a mettere in questione la logica stessa del rimedio.‎

‎Severino Emanuele‎

‎La gloria. Risoluzione di «Destino della necessità»‎

‎brossura‎

‎Severino Emanuele‎

‎La ragione, la fede‎

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‎Severino Emanuele‎

‎La strada. La follia e la gioia‎

‎br. Quali elementi contraddistinguono l'identità dell'Occidente? Riprendendo la riflessione iniziata con "A Cesare e a Dio", Emanuele Severino prosegue la sua analisi della civiltà occidentale allargando in modo decisivo l'orizzonte della sua ricerca: se infatti nell'apparente contrapposizione tra "Cesare" e "Dio" si esprime una delle due anime che abitano il nostro petto, quella della distruttività - o "follia" - estrema, l'altra anima presente in noi è la "gioia", intesa non come semplice stato psicologico ma come gioia del tutto, che è insieme "verità" del tutto. E l'uomo è proprio il luogo di questa contesa tra gioia e follia. Potentemente al di fuori di ogni nichilismo, di ogni sfiducia e lamento sulla miseria della vita, Severino mostra in queste pagine che al di sotto della sua disperazione l'uomo è l'eternità della verità e della gioia. E che la gioia nascosta può diventare manifesta lungo una "strada" che differisce essenzialmente da tutto ciò che la nostra cultura ha inteso con questa parola.‎

‎Severino Emanuele‎

‎La struttura originaria‎

‎br.‎

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