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‎Severino Emanuele‎

‎La struttura originaria‎

‎brossura‎

‎Severino Emanuele‎

‎La tendenza fondamentale del nostro tempo‎

‎br. In questo libro - analisi del movimento, segreto e palese, che governa il nostro tempo - Emanuele Severino mette il suo pensiero alla prova dei fatti che ci circondano. Fatti enormi, secondo la convinzione di tutti, mutamenti epocali. Ma in quale direzione? Che cosa significa, per esempio, la decadenza dell'Europa? Non va forse insieme, questo fenomeno, al diventare planetario del dominio della tecnica, che è il frutto specifico del pensiero europeo? E qual è il rapporto della tecnica con la scienza? Che cosa significa la preoccupazione, oggi sempre più insistente, di porre limiti alla ricerca? E si può parlare di un'etica della scienza? Sono questi solo alcuni dei temi che vengono affrontati da Severino. Temi gravissimi, ma troppo spesso abbandonati agli opinionisti dei quotidiani, i quali offrono, appunto, opinioni. Qui invece questi temi trovano il loro luogo strategico all'interno di una costruzione speculativa rigorosa.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Legge e caso‎

‎br. «Pensiero concretissimo, pensiero che ha illuminato l'essenza del nostro presente più di centurie di economicismo e sociologismo. Che ne ha messo in luce il radicale, compiuto nihilismo, che lo ha affrontato nelle sue origini storiche e metafisiche. Il nihilismo che ci mette costantemente in debito, abitanti una vita che non è nostra, che è destinata a dissolversi come dal nulla è venuta. Il nihilismo che non ci permette neppure di pensare alla Gioia, alla Gloria, all'Eterno. Inattualità poderosa, monumentale della grande opera di questo Maestro. Cosa è possibile comprendere del dramma dell'epoca se non si legge Heidegger contra Severino? Manca il controcanto a tutte le correnti fondamentali della filosofia o post-filosofia del Novecento, se non si comprende Severino... di Verità era affamato Severino. E questa fame ha cercato, disperatamente forse, di comunicarci lungo tutta la sua vita, con le migliaia e migliaia delle sue pagine che vivono e vivranno». (Massimo Cacciari)‎

‎Severino Emanuele‎

‎Oltre il linguaggio‎

‎br.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Oltrepassare‎

‎ril. L'angoscia più profonda dell'uomo, che da sempre lo accompagna, è che la morte uccida ogni possibilità di salvezza. Tuttavia Emanuele Severino ha mostrato, nella "Gloria", come la salvezza dalla morte sia una necessità, non una semplice possibilità: "L'uomo è atteso dalla terra che salva". Ma nella "cadenza primaria" di "Oltrepassare", che della "Gloria" è al tempo stesso "rischiaramento" e sviluppo, appare come in realtà "la terra che salva sia 'infinitamente' più ampia, cioè più salvatrice" di quanto lo scritto precedente lasciava intendere, e come il senso autentico del divenire "mostri una complessità che nella "Gloria" non viene ancora indicata". Severino ha dedicato molti scritti a una rigorosa messa in atto del principio aristotelico di non contraddizione. E proprio in quanto mostrava le aporie su cui si reggevano celebri edifici della metafisica il suo pensiero suscitava un provocatorio interrogativo: che cosa si apre al di là della contraddizione?‎

‎Severino Emanuele‎

‎Storia, gioia‎

‎ril. Gli scritti di Severino indicano un senso della "storia" profondamente diverso da quello presente nelle varie forme di cultura: nel suo significato più radicale la storia è l'infinito e sempre più ampio apparire degli eterni in ognuno dei "cerchi dell'apparire del destino della verità". Ogni cerchio è l'essenza di ciò che chiamiamo "un uomo". Gli eterni, quindi, non sono res gestae. Che esistano res gestae - cose che son fatte esistere e che escono poi dall'esistenza - è la "follia estrema". Solo gli eterni hanno Storia, solo essi possono "morire" e rimanere eterni: la loro Storia prosegue all'infinito anche dopo la loro morte. La totalità infinita degli eterni è la Gioia, la Pianura che dà spazio all'infinito, e sempre più ampio, apparire degli eterni nella "costellazione" dei cerchi.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Tautótes‎

‎brossura L'Occidente si è condannato a pensare che il divenire sia l'emergere delle cose dal niente: e tale fede lo ha sospinto all'estremo limite del nichilismo. Intorno a questa precoce intuizione Severino ha dipanato con rigore la sua meditazione intorno all'essere e alla sua identità, al divenire e alla possibilità (o all'impossibilità) di dire senza contraddizione l'altro da sé, il diverso. In questo libro Severino torna sulla definizione aristotelica dell'identità (tautotes) come "l'unità dell'essere di più cose", e da essa muove verso un originale approdo: come dire le differenze fra una cosa e un'altra senza per ciò stesso dire che "questo non è quello" e cadere quindi nella contraddizione dell'Occidente di dire di qualcosa, cioè di un ente, che "non è"?‎

‎Severino Emanuele‎

‎Tecnica e architettura‎

‎br. «La cornice epistemologica che possiamo ricavare dalla lettura di questo libro ci aiuta a comprendere le forme dell'architettura contemporanea che rispecchiano le tendenze fondamentali del nostro tempo: queste pagine rappresentano un esercizio a ripensare il modo in cui abitiamo. Saper leggere l'architettura significa comprendere come i popoli del passato hanno dato forma ai problemi del loro tempo. In tal senso, l'architettura si configura come un gesto 'complesso': l'opera d'arte è un'affermazione di pensiero.» (dalla Prefazione di Luca Taddio)‎

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‎Severino Emanuele‎

‎Testimoniando il destino‎

‎ril. Sin dal suo inizio storico la filosofia è stata la volontà di incarnare il sapere assolutamente innegabile. Ma come è possibile «la stabile conoscenza della verità», si chiede Emanuele Severino, «in un clima come quello del nostro tempo, dove non solo la scienza, ma la filosofia stessa ha quasi ovunque voltato le spalle a ciò che essa ritiene il "sogno" di un sapere siffatto». In realtà, già nel modo in cui la «scienza della verità» compie i primi passi è presente l'errare più radicale in cui l'uomo possa trovarsi, quello che per Severino è la Follia estrema: «la fede nella quale si crede che le cose diventano altro da ciò che esse sono ... affermando che l'evidenza suprema è che le cose escono dal nulla (dal loro non essere) e vi ritornano». Tutta l'opera di Severino, sin dal suo primo libro ("La struttura originaria", 1958), è volta dichiaratamente allo «smascheramento della Follia di questa fede», per «consentire al linguaggio di testimoniare l'assoluta innegabilità del destino della verità». E in queste pagine l'intero percorso viene ripresentato nell'insieme dei suoi tratti fondativi, con l'approfondimento di alcuni temi centrali quali l'interpretazione, il rapporto tra destino e scienza, l'essenza linguistica del sapere originario, il senso ultimo dell'esser uomo e la storia infinita dell'uomo, il senso della salvezza. Un percorso, dunque, attraverso l'intero 'terreno' di Severino, da cui il lettore potrà spaziare con lo sguardo: «Non basta possedere un campo: bisogna coltivarlo. Il campo di cui qui si tratta è l'insieme dei 'miei scritti'. Un linguaggio, dunque. E anche questo libro intende indicare l'autentica "pianura della verità"».‎

‎Severino Emanuele‎

‎Téchne. Le radici della violenza‎

‎br. Il problema del senso della tecnica è una delle costanti della ricerca filosofica di Emanule Severino. La civiltà della tecnica, che incarna e realizza la vera anima dell'occidente, ha esteso oggi il suo dominio al mondo intero. Questo libro, scritto alla fine degli anni Settanta, prende le mosse da temi come la guerra fredda, il socialismo reale, il terrorismo, l'evoluzione del partito comunista e la presenza della Chiesa nella società italiana, per risalire da un lato alle "radici della violenza" (che affondano nel pensiero greco), e per giungere sul versante opposto a delineare gli sviluppi futuri della storia e della politica.‎

‎Severino Emanuele‎

‎Verità, volontà, destino. Con 2 CD-ROM‎

‎brossura Il volume accompagna le registrazioni audio degli incontri tenuti dal grande filosofo Emanuele Severino all'Università San Raffaele di Milano sul problema della verità, della volontà e del destino. Il volume rappresenta una lettura propedeutica all'ascolto, esso è introdotto da un saggio di Massimo Dona e si compone anche di un lessico dei concetti chiave della filosofia severiniana.‎

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‎Severino Emanuele‎

‎Volontà, fede e verità. A lezione da Emanuele Severino‎

‎brossura‎

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‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Lezioni milanesi. Il nichilismo e la terra (2015-2016)‎

‎br. La filosofia è l'accadimento decisivo nella storia dell'uomo. Ma è tanto decisivo quanto radicalmente alienato. In queste "Lezioni milanesi" Emanuele Severino va al fondo di tale alienazione, ripercorrendo le tappe essenziali della storia filosofica. La filosofia crede che il diventare altro degli essenti appaia e sia evidentemente il loro modo di essere fondamentale. Ma così, rileva Severino, essa pensa che l'ente sia niente. Il tratto essenziale di tale "nichilismo" è la sua inconsapevolezza: si identifica l'ente al niente proprio nell'atto in cui si crede di affermarne l'essere. La formulazione aristotelica del principio di identità-non contraddizione ne è l'esempio principe: l'ente è quando è, non è quando non è. La riflessione di Severino non si limita a mostrare la contraddizione del contenuto del nichilismo, ma si rivolge anche alla sua forma logica: isolando il soggetto ("momento semantico non apofantico" in linguaggio aristotelico, operatio prima intellectus nel linguaggio di Tommaso) dal giudizio di identità (momento semantico apofantico in Aristotele, operatio secunda intellectus per Tommaso), il dire nichilistico consiste essenzialmente nella identificazione della cosa e del suo non essere sé stessa. Al termine di queste "Lezioni" Severino apre però uno scenario grandioso: l'uomo non è solo contraddizione, ma "essenzialmente più che uomo" in quanto io del destino, cioè autoapparire dell'assoluta innegabilità-eternità dell'esser sé di ogni essente come tale.‎

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‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Ontologia e violenza. Lezioni milanesi (2016-2017)‎

‎br. Per comprendere l'attualità si deve andare alle sue radici. Queste "Lezioni milanesi" ne tracciano il percorso logico: la tecnoscienza dominerà il pianeta in quanto ascolta il "sottosuolo filosofico del nostro tempo", che mostra che l'Eterno della tradizione è impossibile perché nega ciò che da sempre è ritenuto evidente, il diventare altro delle cose. Vivere significa credere nel diventare altro; ma questo credere è la radice di ogni violenza, perché vuole che appaia ciò che non appare. Storicamente questa violenza si presenta con volti diversi: nell'esistenza primitiva come volontà di "sgretolare la barriera" circostante; nel mito e nelle religioni come tentativo di uccidere il dio; nella filosofia come ontologia. Ma l'uomo non è solo questa violenza radicale: è anche il luogo in cui appare l'innegabilità e perciò eternità dell'essente. E poiché questo apparire è destinato a non chiudersi mai (Gloria), nel suo profondo l'uomo è destinato all'infinito. A quella che Fichte definiva "vita beata".‎

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‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Ontologia e violenza. Lezioni milanesi (2016-2017)‎

‎br. Per comprendere l'attualità si deve andare alle sue radici. Queste "Lezioni milanesi" ne tracciano il percorso logico: la tecnoscienza dominerà il pianeta in quanto ascolta il "sottosuolo filosofico del nostro tempo", che mostra che l'Eterno della tradizione è impossibile perché nega ciò che da sempre è ritenuto evidente, il diventare altro delle cose. Vivere significa credere nel diventare altro; ma questo credere è la radice di ogni violenza, perché vuole che appaia ciò che non appare. Storicamente questa violenza si presenta con volti diversi: nell'esistenza primitiva come volontà di "sgretolare la barriera" circostante; nel mito e nelle religioni come tentativo di uccidere il dio; nella filosofia come ontologia. Ma l'uomo non è solo questa violenza radicale: è anche il luogo in cui appare l'innegabilità e perciò eternità dell'essente. E poiché questo apparire è destinato a non chiudersi mai (Gloria), nel suo profondo l'uomo è destinato all'infinito. A quella che Fichte definiva "vita beata".‎

‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Pólemos. Con CD Audio formato MP3‎

‎br. Eraclito diceva che pòlemos è padre di ogni cosa. In queste intense lezioni, Emanuele Severino rovescia l'affermazione eraclitea e mostra che è la "cosa" (il senso greco dell'esser cosa) ad essere la madre di ogni guerra. Severino analizza il rapporto tra pòlemos e mito attraverso i concetti di "smembramento" e "sacrificio"; quindi considera il rapporto tra pòlemos e filosofia analizzando il frammento di Anassimandro e alcuni passi del I libro della "Metafisica" di Aristotele; infine riflette sul rapporto tra pòlemos e civiltà della tecnica. Emerge che all'interno del cammino che affonda le proprie radici nel senso greco dell'esser cosa non solo era inevitabile il tramonto dell'epistéme, ma ogni tentativo di pensare l'identità dell'essente era ed è necessariamente destinato a fallire. All'interno della fede nel "diventare altro" l'identità dell'essente è qualcosa di impossibile. Solo se ci si porta fuori da quella fede, solo se si pensa lo stare del destino della verità, l'identità dell'essente può essere pensata incontraddittoriamente.‎

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‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Téchne‎

‎brossura‎

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‎Severino Emanuele; Cusano N. (cur.)‎

‎Téchne‎

‎brossura‎

‎Severino Emanuele; Perone U. (cur.)‎

‎Volontà, destino, linguaggio. Filosofia e storia dell'Occidente‎

‎br. La filosofia è sorta con la celeberrima divisione tra essere e apparenza: un atto che ha separato ciò che sta, immutabile e incontrovertibile, da ciò che da questo essere è retto. Il mondo dell'apparenza, interpretato come luogo del divenire, ha assunto i tratti del non essere, imponendo ai filosofi l'esigenza di mettere in relazione il non essere con l'essere ovvero di trovare una compatibilità tra contraddittori. La soluzione di Severino, qui ripercorsa in sei dense lezioni, ha il pregio della semplicità e il rigore di un ferreo argomentare logico. Egli nega al divenire l'evidenza fenomenologica che comunemente gli si attribuisce. È certamente vero che i fenomeni entrano ed escono dalla percezione della coscienza mortale, ma senza che questo debba essere attribuito a un loro presunto divenire. Che l'apparenza sia il luogo del divenire è piuttosto un modo filosofico per rendere ragione dell'apparire dell'apparenza. Su queste basi la proposta di Severino offre un superamento del dualismo essere-apparenza e aiuta a leggere l'apparenza come manifestazione necessaria ed eterna dell'essere.‎

‎Severino Emanuele; Taddio L. (cur.)‎

‎La guerra e il mortale. 2 CD Audio formato MP3. Con Audiolibro‎

‎br. È qui possibile apprendere direttamente dalla viva voce di Emanuele Severino il suo pensiero: il volume contiene un intero ciclo di lezioni e consente a tutti coloro che desiderano avvicinarsi alla filosofia di trovarsi virtualmente a lezione da uno dei maggiori pensatori del nostro tempo. Prendendo le mosse da esempi di assoluta attualità, la riflessione di Severino mira a cogliere ciò che soggiace all'essenza violenta del contemporaneo, permettendoci di comprendere il significato della guerra fin dalla sua origine.‎

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‎Severino Emanuele; Testoni I. (cur.)‎

‎La follia dell'angelo. Conversazioni intorno alla filosofia‎

‎br. L'angelo del titolo è il cherubino posto da Dio a sbarrare l'accesso ad Adamo ed Eva al giardino dell'Eden e a negare quindi l'immortalità che è loro dovuta: un angelo che Severino definisce folle, ravvisando nel fondamento della fede cristiana le radici della nostra incompiutezza e infelicità. Da questa immagine parte questa conversazione in cui Severino espone il proprio pensiero e la propria autobiografia intellettuale.‎

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‎Severino Emanuele; Vitiello Vincenzo‎

‎Dell'essere e del possibile‎

‎ill., br. Essere e possibile. Due concetti all'origine del pensiero occidentale che non hanno mai smesso di influenzarne la rotta. Questo volume condensa un dialogo che dura da oltre dieci anni tra Emanuele Severino e Vincenzo Vitiello, due dei più illustri esponenti della scuola filosofica italiana. A partire dal commento di alcune delle loro opere più apprezzate - "La struttura originaria", "Hegel in Italia", "Il Dio possibile" - questo scambio non teme di mettere in evidenza i punti di dissenso, le contrapposizioni di pensiero, il confronto costruttivo sui temi fondamentali di un sentiero filosofico condiviso.‎

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‎Sferra F. (cur.)‎

‎Filosofie dell'India. Un'antologia di testi‎

‎br. Al di fuori del mondo accademico, nei confronti della filosofia indiana permangono pregiudizi che spesso inducono a identificarla semplicisticamente con la religione. Pur essendo inscindibile il loro legame, la filosofia indiana ha però affrontato questioni relative ai più vari ambiti filosofici con una profondità e una precisione di analisi rimaste a volte ineguagliate. Questa antologia raccoglie una selezione di testi di epoca medievale rappresentativi di alcune delle più importanti tradizioni filosofiche indiane e li presenta in ordine tematico. I primi illustrano anzitutto la principale terminologia tecnica in ambito ontologico ed epistemologico, tracciando così la tassonomia base del reale e definendo in particolare il ruolo dell'inferenza tra i mezzi di conoscenza valida. Il secondo gruppo di testi affronta prevalentemente temi relativi alla filosofia del linguaggio e allo statuto della parola, tra cui il nesso tra significante e significato e il passaggio dalla conoscenza indeterminata a quella determinata. I testi successivi trattano invece questioni di carattere prettamente teologico (un'analisi del rapporto tra l'Uno e la molteplicità del mondo fenomenico) ed etico/soteriologico (un'indagine sul legame tra azione e conoscenza, e sul fondamento dell'agire morale). Chiudono il volume due brani, uno in cui si prende in esame il sogno e la conoscenza a esso pertinente, e l'altro in cui si cerca di conciliare l'esperienza estetica con quella religiosa della devozione.‎

‎Sferrazza Papa Ernesto‎

‎Le pietre e il potere. Una critica filosofica dei muri‎

‎br. Nonostante la globalizzazione si sia presentata come la produzione di uno spazio liscio globale ad alta velocità, sempre più i territori si articolano mediante bastioni, muraglie e fili spinati. Oggetto apparentemente semplice, il muro svolge un insieme di funzioni: blocca, filtra, respinge, ordina, gerarchizza, costruisce identità, polarizza, promette felicità e sicurezza. Lavora allo stesso tempo sugli spazi, sui corpi e sulle anime, offrendo l'immagine di una comunità che si protegge respingendo. La ricevibilità pubblica dei muri, simbolo per eccellenza di una forma di vita incentrata sulla difesa e sulla separazione, risiede in ultima istanza negli ordini di discorso che tentano di fondarne la razionalità. Il saggio propone una critica filosofica di tali ordini di discorso e delle logiche che i muri veicolano sin dalla loro preistoria, indagando le implicazioni politiche, etiche e sociali di questa compartimentazione materiale del mondo.‎

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‎Sferrazza Papa Ernesto C.‎

‎Modernità infinita. Saggio sul rapporto tra spazio e potere‎

‎br. Come si configura il rapporto tra lo spazio e il potere nell'epoca contemporanea? È possibile offrire una concettualizzazione dei processi di spazializzazione del politico e di politicizzazione dello spazio che organizzano il nostro mondo? La diagnosi postmoderna, che vede nella modernità un'epoca ormai superata, ha offerto una risposta eccessivamente affrettata a queste domande. Nella nostra epoca le logiche e le strutture spazio-politiche ereditate dalla modernità sembrano infatti radicalizzarsi precisamente in virtù della crisi che le attraversa. Da questo punto di vista la modernità non va pensata né come un affare del passato né come una presenza fantasmatica, bensì come un orizzonte di senso in continua tensione. Attraverso un confronto serrato con autori e teorie decisivi per comprendere le strutture del moderno e la loro persistenza, il saggio si propone di ricostruire la storia filosofica e di rintracciare simboli e sintomi di quella che potremmo definire "epoca ultramoderna".‎

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‎Sfetez Claudia‎

‎Guarire dopo il parto‎

‎br. "'Guarire dopo il parto' offre accoglienza, legittimità, sostegno pratico, strumenti di autocura, di crescita personale e di armonizzazione della propria vita in relazione all'esperienza di nascita vissuta. Così facendo l'autrice dimostra la sua esperienza professionale accanto ai disagi e ai bisogni reali delle donne e la sua profonda e spontanea motivazione: colmare il vuoto pneumatico dell'assistenza al disagio dopo parto del nostro Paese, palesare che qualcuno in grado di ascoltare e capire e dare un nome ai non detti esiste, e mostrare che una via di guarigione del corpo e della maternità è possibile, sempre. Questo libro nasce per dare speranza e lo fa nel modo più ostetrico possibile: dando suggerimenti pratici, trasmettendo pazienza, nutrendo il quotidiano delle donne di gesti volti a rinforzare la certezza intima che ciò che è rotto si può e si deve ricostruire, giorno dopo giorno. Per amore e con amore." (Dalla prefazione a cura di Anna Maria Rossetti)‎

‎Sforzini Arianna‎

‎Michel Foucault. Un pensiero del corpo‎

‎br. Il corpo attraversa il pensiero di Michel Foucault come un filo rosso. Cadavere aperto sul tavolo autoptico, massa opaca allo specchio della quale l'uomo, oggetto/soggetto delle scienze umane, percepisce il proprio riflesso fondante e inquietante. Corpo dilaniato dal supplizio, corpo "infame" di fronte al corpo onnipotente del re. Corpo dell'operaio reso docile dalle tecniche disciplinari. Corpo agitato del convulsionario, corpo contorto dell'isterica di fronte alle richieste di verità del medico o del confessore. Corpo del saggio antico aduso alle pratiche dietetiche o etiche. Corpo utopico, doppio, immaginario. Attraverso questa variegata panoplia, la questione della verità del corpo viene messa fuori gioco. Non esiste un concetto univoco, una natura essenziale del corpo. Esistono solo storie, storie di lotte. Se infatti è vero che il corpo è il luogo dell'iscrizione del potere, è altrettanto vero che esso ne è l'istanza di contestazione, verifica e alterazione. Oggi, riscoprire la centralità di tali questioni appare tanto più urgente in quanto molte delle nostre lotte contemporanee (attorno al genere o alla bioetica, per esempio) vengono condotte proprio sotto il segno di una "politica del corpo".‎

‎Sforzini Loris‎

‎Dei‎

‎brossura Il delirio dell'intelligenza. La follia organizzata.‎

‎Sgalambro Manlio‎

‎Contro la musica‎

‎br. «Contro la musica», il pamphlet che suscitò grandi discussioni alla sua uscita e che fu foriero della lunga collaborazione tra Manlio Sgalambro e Franco Battiato. "Un fantasma si aggira tra noi. Il fantasma della musica. Una opprimente melassa, un indistinto in cui si trova di tutto, musica da camera e musica da piazza, per pochi e per molti, buona e cattiva musica", Il filosofo, in effetti, non si scaglia qui contro la musica tout court, ma svolge kantianamente una critica dell'ascolto. Un ascolto subìto, dove l'ascoltatore inciampa nella musica ed è obbligato ad ascoltarla, anche quando non lo vuole, come quando entra in un negozio per comprare un paio di mutande e, oltre a pagare, deve pure sorbirsi un sottofondo musicale, sia esso un quartetto d'archi o una canzone da stadio. "Un rozzo ascoltatore, senza ethos alcuno, si è impadronito della musica (come una volta si diceva che la musica si impadroniva dell'ascoltatore). Essa lo segue ipnotizzata e sprigiona suoni dai suoi stessi fan. Dalle loro orecchie spalancate suona la musica che essi vogliono ascoltare. In realtà in un ascolto giusto l'ethos impone di ascoltare nei suoni la dissoluzione del mondo. Per un momento esso non c'è più. La promessa della città d'utopia s'è adempiuta dal lato peggiore. Gli angeli che suonano la tromba non somigliano agli angeli". E così chiude Manlio Sgalambro, "Chi ascolta veramente, ascolta l'ascolto. Chi ascolta veramente, ascolta la fine del mondo".‎

‎Sgalambro Manlio‎

‎De mundo pessimo‎

‎br. Una raccolta di scritti definiti dallo stesso autore "parerga che precedono, anziché seguire, un sistema ancora inesistente". Un viaggio attraverso schegge di pensiero che si presentano sotto forma di brevi trattati: "De mundo pessimo" sottopone a una critica radicale la vulgata pessimista, in modo da sottrarre al pessimismo quel "troppo umano" concernente solo la vita, per individuare così il pessimum della totalità; "Dialogo sul comunismo" oppone alle concezioni correnti l'idea di un "comunismo metafisico"; in "Della filosofia geniale" si pone il problema se la filosofia non debba essere sottratta all'università e restituita al genio; "Contro la musica" getta le basi di una critica dell'ascolto che prende le distanze da Adorno e Bloch.‎

‎Sgalambro Manlio‎

‎Del delitto‎

‎br. "Se è vero che le vicende della sua vita sono parte integrante dell'importanza di Socrate, si deve comunque dare tutto il rilievo possibile al fatto che egli morì assassinato" dichiara perentoriamente Manlio Sgalambro. Tuttavia Platone "omette pietosamente quella parola", e dal canto suo Nietzsche afferma - certo a ragione - che "Socrate volle morire". Ma chi desidera morire, osserva Sgalambro, "si trova intrappolato in una insana contraddizione", giacché nello stesso tempo vuole vivere. E così fu anche per Socrate, che delegò infatti il compito a un "benefattore" (euergetikós) - così egli definì l'assassino - e con ciò introdusse una volta per tutte nella filosofia la figura dell'omicida. Eppure la speculazione filosofica ha per lo più evitato di porsi le domande cruciali che ne derivano: quale mistero cela il delitto in se stesso? Chi è l'assassino nella sua essenza? Domande che invece non teme di affrontare qui Sgalambro, tenace esploratore delle zone impervie del pensiero, spingendo lo sguardo verso quel punto dove l'espressione "'L'uomo è mortale' non significa in primis che 'l'uomo muore' - insigne banalità concettuale -, ma che l'uomo è datore di morte".‎

‎Sgalambro Manlio‎

‎Della misantropia‎

‎br. "I più alti spiriti, se così vogliamo chiamarli, sono stati misantropi" osserva Sgalambro in questo suo ultimo libro. "L'Idea" infatti "è raggiungibile solo in uno stato di misantropia. Il misantropo non vede più l'uomo, la cui carne detesta, ma l'Idea dell'uomo". Scortato da questo presupposto, il filosofo prosegue qui il suo cammino solitario attraverso una filza di brevi trattati: da quello che dà il titolo al volume a Teoria del delinquente ("In realtà il delinquente rappresenta l'Essere di cui si parla, nei palazzi del sapere, in maniera altisonante"); da Moraletta sulla teologia, "apologia del teologo, ma del teologo infedele", a Intransigenza e clownerie del saggista, sorta di autoritratto filosofico-letterario; da Dialoghetto tra Epicuro e Colote, che dietro l'apparenza del divertissement offre una purissima gemma speculativa, al vibrante II discepolo ("Nessuno deve entrare in una filosofia se non è disposto, almeno come possibilità, a non lasciarla per tutta la vita"), a De gubernatione, che delinea una critica del governare: "Non ci può essere offerta politica se non per coloro che non hanno niente, e che quindi non possono 'rappresentarsi' da sé".‎

‎Sgalambro Manlio‎

‎La consolazione‎

‎br.‎

‎Sgalambro Manlio‎

‎Trattato dell'empietà‎

‎br. "Osservare freddamente Dio - caldamente, lo fu già abbastanza". Per questa impresa, che è già di per sé un'empietà, Sgalambro si è scelto come invisibili protettori quei grandi teologi dimenticati, come Suárez o Melchor Cano, che sapevano trattare di Dio con cupa professionalità. Qui, come ancora in Spinoza e in Schopenhauer, Dio torna a essere il mondo nella sua profonda estraneità, nella sua avversione al soggetto, che attacca fino a ucciderlo, nella sua controfinalità.‎

‎Sgaravatti Daniele‎

‎Esperimenti mentali e metodo filosofico. Un saggio antieccezionalista‎

‎br. Questo libro affronta svariati temi legati alla metodologia della filosofia: la natura e il ruolo delle "intuizioni", la possibilità dell'analisi concettuale, la forma logica degli esperimenti mentali e le competenze cognitive che li rendono possibili e, infine, la crisi della veneranda distinzione fra indagini a priori e a posteriori. Le tesi difese su questi argomenti sono accomunate da un atteggiamento "antieccezionalista"; in tutti i casi, si rifiuta l'attribuzione alla filosofia di metodi e risorse diverse da quelli delle altre scienze e anche del pensiero non scientifico. La filosofia dunque non si basa sulle intuizioni come fonte di evidenza primitiva, e non si occupa di analizzare i nostri concetti attraverso la scoperta di verità definitorie. Il metodo degli esperimenti mentali, che ad alcuni suggerisce il contrario, è proficuamente visto come l'estensione sistematica di risorse che stanno alla base dell'uso quotidiano dei concetti. Alla luce anche di questi risultati, non viene rivendicata una natura empirica o a posteriori della filosofia, ma viene messa in discussione la stessa distinzione fra a priori e a posteriori.‎

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‎Sgarbi Marco‎

‎Kant e l'irrazionale‎

‎brossura Perché le spiegazioni scientifiche non esauriscono il nostro bisogno di risposte? Come si comprendono la bellezza, il sublime e la vita? In che senso è ineluttabile la domanda sull'esistenza di Dio? Oltre e al di là della rassegnazione teoretica della Critica della ragion pura, Kant non smette di interrogarsi su questioni di portata universale e arriva nella Critica del Giudizio a un punto di svolta per il pensiero occidentale.‎

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Agrate Brianza, IT
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‎Sgarbi Marco‎

‎La logica dell'irrazionale. Studio sul significato e sui problemi della Kritik der Urteilskraft‎

‎brossura‎

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‎Sgarro Tommaso‎

‎Un inquieto domenicano. Temi e figure della Seconda Scolastica nella filosofia di Tommaso Campanella‎

‎brossura‎

‎Sgroi Massimo‎

‎Losers‎

‎br. Un'analisi filosofica e sociologica della trasformazione dell'estetica dal 1995 a oggi: l'ibridazione delle forme di visualità canoniche con i linguaggi popolari, in particolare la street art, le nuove tecnologie e il neo pop; l'occasione persa delle realtà virtuali e dell'abbattimento della distanza fra osservatore e opera. Dalla nascita dei Cattelan, dei Damien Hirst, Andres Serrano, Vanessa Beecroft e Mat Collishaw per arrivare alla leadership dell'arte di sistema americana - quella dei Jeff Koons e Matthew Barney - dove Wall Street e la grande moda si intersecano con la stessa sintesi formale dell'arte svuotandola di senso e riempiendola di valori economici. Ma su tutto continuano a restare i Richter, Kiefer, Viola e Kapoor. La domanda che attraversa l'intero libro è: l'arte ha ancora una funzione sociale? Forse l'Armageddon comincia proprio qui, nello scontro tra le due forme antitetiche dell'arte visuale, metafora del conflitto globale, proprio nella valle della Beqa del web. Introduzione di Maria Chiara Valacchi.‎

‎Shaftesbury Anthony‎

‎Lettera sul fanatismo‎

‎br. Tre motivi per leggerlo: perché è una lettera illuminante scritta da un filosofo più di tre secoli fa e ancora oggi essenziale. Perché è un manifesto contro la malinconia e l'eccesso di serietà. Perché è un inno alla leggerezza che è l'anticamera della libertà.‎

‎Shaftesbury Anthony‎

‎Lettera sull'entusiasmo‎

‎br. «Essendo indirizzata contro ogni forma di fanatismo in difesa di un entusiasmo «ragionevole», contro una religiosità irrazionale per una razionalità in grado di accogliere tutte le istanze del sentimento, la Lettera sull'entusiasmo era anche un manifesto di «tolleranza» in materia di religione. Unica arma in essa riconosciuta, infatti, era l'ironia. Così, per un verso, era il manifesto di una polemica religiosa spregiudicata nelle sue istanze critiche senza confini, ma anche aperta alla celebrazione dei valori morali e delle spinte vitali. Per un altro verso esaltava nell'entusiasmo «luminoso» - come lo avrebbe chiamato Leibniz - quella forza universale della natura, alla quale tutto deve essere subordinato, e in cui tutto deve risolversi. La Lettera aveva in tal modo una duplice funzione: difesa di un'ironia critica di timbro socratico nei confronti di un certo tipo di religione; delineazione di una concezione dell'uomo e della realtà, e della unità profonda di tutta la realtà, come celebrazione e realizzazione di valori morali ed estetici.» (Dallo scritto di Eugenio Garin)‎

‎Shaftesbury Anthony; Bruni Roccia G. (cur.)‎

‎Sensus communis. Saggio sulla libertà di spirito e di umorismo. Testo inglese a fronte‎

‎br.‎

‎Shaftesbury Anthony; Gatti A. (cur.)‎

‎I moralisti. Nuova ediz.‎

‎br. Anthony Ashley Cooper, terzo conte di Shaftesbury (1670-1713) fu un maître à penser fra i più influenti del XVIII secolo. Le sue Characteristics of Men, Manners, Opinions, Times -, apparse in tre volumi a Londra nel 1711, conobbero una decina di edizioni e ristampe già alla fine del Settecento. Letto e studiato dai maggiori pensatori del tempo, Shaftesbury fu elogiato da Hume e deriso da Voltaire, attaccato da Mandeville e difeso da Hutcheson, tradotto in Francia da Diderot e celebrato in Germania da Herder e Leibniz. Le sue opere divennero testi di riferimento nei più diversi ambiti d'indagine.. È però nei Moralisti che si trovano definiti e portati a matura riflessione tutti i temi della filosofia shaftesburiana, in primo luogo l'estetica. Suo è anzi il merito d'aver inserito l'estetica tra le discipline propriamente filosofiche, assicurando una riflessione autonoma al bello, posta ormai sullo stesso piano d'altri temi speculativi "maggiori".. Usciti in forma definitiva nel 1709, i Moralisti richiamarono all'attenzione dei contemporanei quelli che sarebbero poi divenuti i principali temi dell'estetica moderna: gusto, genio, gerarchia delle forme, sublime, disinteresse, non-so-che, insieme all'analisi delle facoltà che intervengono nel giudizio estetico, del rapporto fra arte e natura, fra etica ed estetica tutte nozioni codificate da Shaftesbury e da lui ritrasmesse al pensiero europeo.. La presente edizione italiana, nell'elegante versione di Angela Taraborrelli che restituisce la cifra stilistica notevolissima dell'originale, si giova della sapiente cura di Andrea Gatti, che la correda di esaustivi apparati esegetici, critici e bibliografici.‎

‎Shah Idries‎

‎Le sottigliezze del Mulla Nasrudin. Barzellette storielle battute facezie arguzie‎

‎brossura‎

‎Shamanel Gaia‎

‎Il mago quantico. Iniziazione e rituali avanzati‎

‎ill., br. Dopo "Magia quantica", ecco il manuale di alta magia avanzata. In quest'epoca di risveglio, la conoscenza segreta delle società iniziatiche può ora essere divulgata. Al contempo, la rivoluzione scientifica della fisica quantistica ha portato a una straordinaria scoperta: la magia esiste davvero, e funziona. L'antica sapienza esoterica, unita alle consapevolezze della scienza, ha dato vita alla magia quantica. In questo percorso, apprenderai come diventare tu stesso un mago quantico di livello avanzato. Riceverai l'iniziazione e apprenderai sette rituali superiori, riservati agli iniziati, coi quali potrai: fare viaggi astrali ed esperienze fuori dal corpo, incontrare la sorgente di amore universale, creare serbatoi di energia e scudi di protezione, realizzare desideri col tuo sé superiore, eseguire esorcismi, guarire energeticamente la madre terra. Aprirai il tuo terzo occhio e svilupperai il tuo grande potere magico interiore."‎

‎Shamanel Gaia‎

‎Magia quantica. Gli antichi segreti per cambiare la tua vita‎

‎br. Il mistero della magia affascina da sempre l'umanità. Nei secoli, la tradizione magica si è evoluta e trasformata, e oggi, con le grandi scoperte della fisica quantistica, assistiamo a un'incredibile rivoluzione: gli scienziati iniziano a comprendere le leggi cosmiche grazie alle quali anche l'impossibile diventa possibile. La magia sta trovando finalmente la sua spiegazione, e la scienza ne sta confermando la validità. È il momento che la conoscenza segreta sia rivelata. La magia quantica nasce proprio con questo scopo: è l'antica sapienza magica, rafforzata dalle più importanti scoperte della scienza contemporanea. Attraverso questo manuale pratico, potrai sviluppare il tuo potere interiore, e diventare tu stesso un mago quantico. Apprenderai anche sette rituali - semplici ma assai potenti - per realizzare ogni aspetto della tua vita: amore e anima gemella, guarigione energetica, prosperità economica, purificazione e protezione, crescita spirituale.‎

‎Shankaracharya‎

‎L'insegnamento metodico della conoscenza del sé‎

‎brossura‎

MareMagnum

Luni Editrice
Milano, IT
[Books from Luni Editrice]

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‎Shankaracharya‎

‎L'insegnamento metodico della conoscenza del sé‎

‎brossura‎

‎Shannon Thomas‎

‎Guarire dall'abuso nascosto. Un percorso attraverso le fasi della guarigione dall'abuso psicologico‎

‎br. Le persone negative s'incontrano in qualunque ambito. Si nascondono nelle famiglie, all'interno delle nostre relazioni di coppia, nelle aziende, nei luoghi di culto. La natura insita nell'abuso emotivo, insidiosa e criptica, include giochetti segreti, ripetuti e cronici messi in atto da uno o più individui contro una vittima. L'abuso psicologico non lascia ferite visibili. Non ci sono ossa rotte, né buchi nei muri. I lividi, le ossa rotte, i buchi sono ben nascosti e devastano interiormente la vittima.‎

‎Shantananda Saraswati‎

‎L'uomo che voleva incontrare Dio. Miti e storie che spiegano l'inesplicabile‎

‎ill., br. "Queste storie - semplici, lucide e interessanti - sono come l'acqua purissima estratta dalla fonte inesauribile della saggezza dei Veda, dei quali H.H. Shantananda Saraswati è uno dei pochissimi custodi autorizzati. Il frutto di questa saggezza è niente di meno che Dio?realizzato - una vita di amore senza limiti e felicità oltre ogni descrizione" (Alastair Shearer, autore di "Effortless Being: The Yoga Sutras of Patanjali and the Hindu Vision"). Da tempo immemorabile maestri spirituali hanno insegnato attraverso parabole e miti perché è un modo semplice di rendere facilmente accessibili i principi della verità. Queste storie riecheggiano nella nostra mente e influenzano gradualmente il modo in cui pensiamo e agiamo. Ci deliziano e ci aiutano al tempo stesso a comprendere cosa è importante nella vita e cosa è transitorio. Parlano direttamente al cuore. Qui, raccolte insieme per la prima volta, trovate le storie con le quali H.H. Shantananda Saraswati trasmette il suo insegnamento, applicabile universalmente.‎

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