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Greco Giovanni
Morsi e rimorsi: il richiamo dell'aforista
br. Pensieri, aforismi, proverbi e wellerismi in una mescolanza sapienziale per un ritratto della condizione umana, con l'intento di riflettere sul panorama del passato, su fatti e vicende storiche che tanto avrebbero da insegnare, ma che non hanno più scolari, e per tendere a un programma per il futuro.
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Morin Edgar
Svegliamoci!
br. "Non sappiamo che cosa ci sta accadendo, ed è precisamente questo che ci sta accadendo." La celebre frase di José Ortega y Gasset, posta da Edgar Morin a epigrafe di questo pamphlet, vale a maggior ragione per il nostro tempo. La nostra miopia nella comprensione del presente dipende da una crisi del pensiero? O da una sorta di sonnambulismo generalizzato? In questo nuovo saggio, il grande filosofo francese sottolinea la necessità di trovare una bussola per orientarsi nell'oceano dell'incertezza in cui siamo dispersi. Una bussola che ci aiuti a comprendere la storia che stiamo vivendo, dalla marea di estrema destra dilagante in Europa alla crisi economica, fino al degrado ambientale del nostro pianeta. Grazie alle riflessioni del filosofo planetario, incalzati dalle sue domande possiamo tentare di comprendere come il mondo si sta trasformando e accogliere la sfida senza precedenti che siamo chiamati ad affrontare. Dunque... svegliamoci!
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Fellin Emanuela; Morelli Ugo
La passione di Venere. Esperienza estetica e bellezza
br. La bellezza non si risolve solo nello sguardo, sebbene appaia immediato il primato dell'occhio. E se questo vuole la sua parte, resta comunque una parte. Di bellezza si vive perché a essere coinvolto è tutto il corpo, con il cervello che contiene e la mente che ne emerge: tutti i nostri sensi, nella loro collaborazione sinestetica, danzano col mondo mentre esso risuona in noi. In quell'accoppiamento che richiama la comunanza originaria col vivente possono esserci - e ci sono - esperienze che ampliano il senso del possibile, che estendono ciò che sentiamo, che aumentano quel che siamo e pensiamo di essere. Se l'estetica non riguarda solo l'aspetto esteriore delle cose, ma attiene al nostro legame col mondo, l'esperienza di bellezza ne è la fonte e il codice: un codice affettivo, emozionale, che collega mondo interno e mondo esterno con la mediazione del principio di immaginazione. L'estensione di sé negli spazi aperti della nostra imperfezione e incompletezza concede la possibilità di accedere al senso della verità di ognuno e sostiene la via della propria individuazione e il coraggio di essere. La bellezza rivela ciò che senza la sua esperienza non avremmo sentito e incontrato e, allo stesso tempo, per farlo, rivela, pone un nuovo velo, una nuova soglia, una nuova domanda che prima di quell'esperienza non saremmo stati in grado di porci.
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Athanassopoulos Vangel
Image et culture. Anthropologie historique de la création
br.
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Antonelli Emanuele
Due o tre cose sul merito. Saggio di estetica sociale
br. Il tema del merito ha vissuto molte vite, in tradizioni e culture diverse, ma in Italia ha trovato rinnovato vigore solo di recente. Due o tre cose sul merito analizza le ragioni della meritocrazia, ne indaga le condizioni di possibilità e ne valuta limiti e problemi. Quest'ultima, infatti, non solo ingenera contraddizioni profonde e insolubili, se messa in rapporto a valori centrali del nostro tempo quali l'uguaglianza e il riconoscimento, ma risulta persino strutturalmente incompatibile con la sintassi dell'utile puro. L'analisi di Emanuele Antonelli si inserisce nell'acceso dibattito in corso nel nostro paese e nel mondo, fornendo un argomento originale per provare a compiacerci, invece che auto-denigrarci, del fatto che in Italia la meritocrazia sembra trovare più di qualche ostacolo ambientale.
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Stiegler Bernard
La miseria simbolica. Vol. 1: L' epoca iperindustriale
br. Quello a cui stiamo assistendo oggi è un processo di digitalizzazione estrema e assoluta, un processo che mira a innovare l'infrastruttura tecnologica della nostra società, ma a causa del quale stiamo perdendo ogni possibilità di identificazione. La "miseria del simbolico" di cui parla Bernard Stiegler non è soltanto quel triste vuoto che viveva il proletario alienato dal lavoro, ma anche il vuoto d'esperienza del consumatore odierno, privato della possibilità di determinare i propri desideri e totalmente condizionato dalle logiche di consumo. L'estetica è l'arma privilegiata della tecnologia industriale, e il cinema il suo campo di battaglia preferito: entrambi concorrono ad avvelenare l'esperienza individuale e collettiva. Tuttavia, è proprio nel cuore di questi due campi che l'autore rintraccia l'antidoto per sfuggire alla miseria antropologica che stiamo vivendo e per ritrovare quel sentimento comune che è condizione preliminare e necessaria alla vita pubblica.
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Oreggioni Matteo
Filosofia tra i ghiacci. Viaggio nella fine di un mondo
br. Nell'era di Antropocene, i ghiacciai sono tra le entità più colpite dall'aumento delle temperature. La loro presenza-assenza si disvela e ci interroga attraverso le cronache di una perturbante agonia: il progressivo ritiro per causa antropica. Filosofia tra i ghiacci è un viaggio che parte da suggestivi confronti fotografici dell'arco alpino e dalla letteratura scientifica di riferimento per arrivare a instaurare un dialogo fecondo tra l'uomo e il ghiaccio. Quale lezione sulla relazione uomo- ambiente e sul futuro del pianeta possiamo trarre dalla lenta fusione dei ghiacciai? Li interroghiamo e il loro silenzio ci rimanda alla realtà inesorabile del riscaldamento globale, ma anche a un'altra vita, ad altri tempi e altri luoghi, al passo cadenzato che sale verso la cima, lungo il sentiero delle altezze alla scoperta del nostro limite fisico e morale, del magistero della montagna. Si pone così un nuovo interrogativo, di natura più esistenziale: che cosa può insegnare l'uomo di montagna al cittadino globale? In questo libro Matteo Oreggioni traccia i lineamenti di una kryosophia, una filosofia materica che riflette sui ghiacciai come fenomeno metafisico e non solo naturale; una filosofia che non si limita a descrivere, ma che prende le mosse dalla necessità, concreta ed esistenziale, di confrontarsi con il fatto che vivere, oggi, vuol dire vivere alla fine di un mondo.
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Restuccia Francesco
Il contrattacco delle immagini. Tecnica, media e idolatria a partire da Vilém Flusser
br. L'emergere di nuove forme di immagini si accompagna a una domanda sempre più urgente: come l'interazione con queste immagini ci stia trasformando. Con la guida di un filosofo asistematico ed eccentrico, ma capace di grandi intuizioni, quale Vilém Flusser, Il contrattacco delle immagini prende le mosse da una riflessione sulla tecnica, tenendo conto dei processi di interiorizzazione e di esteriorizzazione, per comprendere le immagini come tecnologie in grado di modellare il modo in cui vediamo il mondo. Risalendo genealogicamente al problema dell'idolatria, che sembra aver raggiunto oggi una nuova attualità, il volume mira a individuare gli aspetti dai quali dovremmo stare in guardia e quelli che invece potrebbero migliorarci. Il carattere manipolabile delle nuove immagini può infatti rivelarsi una risorsa, se impariamo a giocare con loro.
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Malabou Catherine
Metamorfosi dell'intelligenza. Che fare del nostro Blue Brain?
br. Non riuscendo a definire l'intelligenza, gli psicologi hanno cominciato a misurarla. Dopo il fallimento dei test di misurazione, i biologi l'hanno allora cercata nei geni. Ma, poiché la genetica rimane silenziosa, è il cervello stesso con il suo sviluppo epigenetico ad aver costruito il nuovo laboratorio della mente. Oggi, l'intelligenza autorizza la propria simulazione con i chip sinaptici. I programmi Human Brain e Blue Brain hanno cartografato il cervello umano nella sua interezza, al punto da riuscire a produrre una coscienza artificiale in grado di auto-trasformarsi accedendo al proprio codice sorgente. Superando le posture tecnofobiche oggi diffuse, Metamorfosi dell'intelligenza ingaggia un dialogo tra autonomia e automatismo, mostrando il ruolo che il concetto di intelligenza può ancora giocare nel prolifico dibattito sulla democrazia sperimentale.
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De Cesaris A. (cur.); Lingua G. (cur.)
Technologies de la visibilité. De l'image ancienne à l'image hypermoderne
br.
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Esposito A. (cur.); Vannini M. C. (cur.)
Beyond quarantine. How culture heals the planet
br.
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Mascherini Marina
Stato e pluralismo conflittuale. Leviatano e Behemoth: mostri biblici e metafore della politica
br. In molte tradizioni esistono esseri mostruosi formati dall'unione di tratti animali e umani o da un agglomerato di caratteri esclusivamente animali che li rendono non solo più spaventosi, ma addirittura sovrumani, detentori di un potere irresistibile. Leviatano e Behemoth sono due mostri fittizi che, originariamente generati dal pensiero mitico e religioso, all'inizio della modernità rientrarono nel discorso filosofico come metafore di carattere politico. Il volume ripercorre la trattazione e la concettualizzazione dei due mostri nelle molteplici narrazioni di cui sono stati oggetto, laddove è stato messo in scena il carattere mostruoso dello Stato e del suo potere.
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Ouédraogo J. (cur.)
L'invention des formes à l'ère de la globalisation. Artistes et chercheurs en dialogue
br.
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Montani Pietro
L'immaginazione intermediale. Perlustrare, rifigurare, testimoniare il mondo visibile
br. In che modo si può contrastare la crescente indistinzione con cui i media mescolano realtà e spettacolo, fatti reali e simulazioni elettroniche? In questo libro si argomenta la tesi secondo cui, nell'epoca del digitale, ciò è possibile solo attraverso un confronto critico tra i diversi formati tecnici dell'immagine e i differenti linguaggi della comunicazione audiovisiva: un confronto intermediale di cui il cinema continua a offrirci gli esempi più convincenti.
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Stiegler Bernard
La miseria simbolica. Vol. 2: La catastrofe del sensibile
br. Nell'epoca della più imponente intensificazione dei fenomeni legati alla digitalizzazione e alla comunicazione tecnologica, è ancora alla figura dell'artista che Bernard Stiegler assegna un ruolo di assoluta centralità: quale "operatore di transindividuazione", l'artista sembra essere l'unico in grado di contrastare quella "miseria simbolica" già definita come la progressiva perdita di ogni possibilità di individuazione generata dal vuoto di esperienza del consumatore odierno. La catastrofe del sensibile prosegue la riflessione avviata con il primo volume dell'opera, L'epoca iperindustriale, allo scopo di tracciare un'organologia generale della téchne nella sua funzione di farmaco e non di veleno, così da mettere a punto quelle che possono presentarsi come le "nuove armi" di una guerra estetica ancora da combattere.
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Carmagnola Fulvio
Deleuze. Il non-tutto in immagine
br. Il pròbleme che l'immagine del cinema moderno pone è lo stesso di fronte a cui si trova la filosofia della differenza del grande libro del 1968, "Differenza e ripetizione": uscire dalla tutela del Tutto-Uno, sottrarsi al percorso verticale e gerarchico della rappresentazione, produrre un differente rapporto tra "io, pensare, essere". La filosofia deve pensare con i propri strumenti, i concetti, un essere che è un terreno di differenze senza gerarchia, un io che esce dai canoni del soggetto trascendentale, un mondo che non è un tutto-uno e che il pensiero non è più in grado di pensare nemmeno come il proprio orizzonte. L'arte (il cinema come arte) affronta lo stesso problema: la frattura del tempo narrativo tradizionale, la singolarità non integrabile in un intero, l'interstizio reso visibile, la dissociazione tra il visivo e il sonoro. Allora, che cosa può pensare il pensiero nelle sue differenti forme? In che cosa consiste la sua potenza, se non può pretendere l'onnipotenza e se l'idea del tutto non può nemmeno più essere il suo orizzonte?
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Bevacqua Stefano
Il cerchio mai chiuso. Mente, cervello, corpo, ambiente: dalla relazione all'individualità
br. La questione sembra quasi banale, ma trascina con sé innumerevoli interrogativi: come si costituisce l'individualità? Come accade che ogni essere umano sia radicalmente diverso dall'altro e in ogni istante sempre diverso da come era in passato e da come sarà in futuro? La proposta che si avanza in queste pagine è che l'individualità si costituisca nella relazione e che questa non sia un prevedibile gioco di cause ed effetti, ma un processo che pervade l'esistenza umana dal primo vagito all'ultimo respiro. Un processo che esclude tanto ogni dualismo tra mente e corpo, tra anima e materia, quanto ogni riduzionismo fisicalista, per cui saremmo solo una manciata di neuroni sempre prevedibile. Una proposta ardua, che troverà ben pochi appigli nella storia del pensiero che ci precede, ma che, forse, può scovare maggiore sostegno in quella parte delle neuroscienze che hanno saputo tenersi alla larga dalle scorciatoie del riduzionismo.
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Marrani Alessandro
Essere Heidegger. L'incontro col mistero
br. "Chi sei, Heidegger?" È la domanda che si pone Thomas, giovane novizio in crisi di vocazione, da quando, nella chiesa di Messkirch, ha incrociato lo sguardo dell'anziano pensatore Martin Heidegger. Con quell'incontro, velato di mistero, ha inizio un percorso di formazione, un'avventura spirituale dai tratti onirici: tra temi di filosofia, fede, poesia, geografia immaginale, politica e tecnica, il giovane Thomas scoprirà le insopportabili ambiguità del suo maestro, indagandone i silenzi e le reticenze, accettando infine i chiaroscuri dell'anima umana.
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Schepis Maria Felicia
Orme di viandanti. Riflessioni sulla politica dell'incompiutezza
br. Franz Kafka, Emmanuel Lévinas, Hannah Arendt, Ágnes Heller, Elie Wiesel: questi grandi autori dell'ebraismo contemporaneo si incontrano nel presente libro, dando vita a un disegno argomentativo centrato sul riconoscimento dell'incompiutezza come feconda categoria politica. Accomunati da una "radice errante", nel tempo di crisi del logocentrismo suggeriscono, ognuno dalla propria angolatura, immagini della convivenza umana alternative a quelle fornite da una forma mentis totalizzante. Chi si fa viandante, evadendo dalla compiutezza degli ordini formali per affrontare le vie incerte del mondo, sa leggere con logiche altre gli infiniti particolari del reale non del tutto risolvibili nel razionale; sa riconoscere nella contingenza le occasioni di apertura su nuove possibilità.
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Didi-Huberman Georges; Vignola J. (cur.)
Rimontaggi del tempo sofferto. L'occhio della storia. Nuova ediz.. Vol. 2
br. Quali rappresentazioni del disastro hanno contribuito a creare le prime immagini arrivate dall'apertura di Auschwitz? Sulla scia delle riflessioni contenute in "Immagini malgrado tutto", Georges Didi-Huberman prosegue la sua analisi della memoria visuale della Shoah attraverso quattro studi. Nel primo l'autore cerca di ricostruire le condizioni di visibilità e leggibilità al momento dell'apertura del campo di concentramento. Attraverso le immagini filmate da Samuel Fuller nel 1945 nel campo di Falkenau e alla luce del tentativo di fare un montaggio dotato di senso di queste immagini quarant'anni più tardi, l'autore rintraccia le condizioni antropologiche di questa costruzione visuale. Nel secondo studio identifica, invece, le differenti procedure grazie alle quali il cineasta e artista Harun Farocki rivisita, e rimonta, alcuni documenti attestanti la violenza politica, nel tentativo di rendere conto di una possibile restituzione della storia tramite il lavoro sulle immagini. Gli ultimi due saggi, più brevi, aggiungono un'ulteriore focalizzazione sulla questione per mezzo dell'analisi dell'attività fotografica di Agustí Centelles nel campo di Bram nel 1939 e del lavoro artistico di Christian Boltanski sull'immagine in quanto mezzo di riconoscimento, trasmissione e attestazione di dignità.
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Primadei A. (cur.); Villa A. (cur.)
Note nella cura. Musica, psicoanalisi e musicoterapia
br. Musica e psicoanalisi, in un percorso che da Schubert arriva ai Radiohead, passando da Bilie Holiday, Scott Walker e i Nirvana. Ma anche musica nella cura dell'autismo, delle disabilità e delle psicosi. Se musica e linguaggio condividono "la lingua", l'impasto di suono e godimento dal quale entrambe derivano, la musica, in quanto sintassi e grammatica di significanti vuoti, prende una direzione particolare. Apparentemente così vicina al nucleo della soggettività, essa "ci parla" promettendo di svelare i segreti codici della nostra affettività. Ma il legame tra musica e senso è destinato a rimanere solo una promessa, un gioco di sembianti senza maschere, nient'altro che un'allusione ai contenuti rimossi dell'inconscio. É forse questa la caratteristica che fa della musica un importante strumento di cura: come articolazione e sintassi del godimento, le improvvisazioni cliniche puntano al Reale, presentificandone gli effetti. Ciò avvicina il significante musicale al nuovo significante invocato dall'ultimo Lacan, "un significante che non ha alcun tipo di senso, sarebbe forse quello che potrebbe aprirci a ciò che chiamo, nel mio modo maldestro, il Reale".
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Giglio F. (cur.)
Il controtransfert nella clinica psicoanalitica: riflessioni e aggiornamenti
br. Il volume raccoglie gli interventi originali e mai pubblicati prima che i singoli relatori hanno fatto al dipartimento clinico unificato di Milano e di Ancona nell'anno accademico 2021.
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Pugliese Riccardo
Il sentimento paralizzante del possibile. La vertigine della libertà in Kierkegaard e Sartre
br. Che cosa significa essere liberi? Esiste una determinazione filosofica capace di definire in modo inequivocabile questo principio? Questo breve saggio ripercorre con un linguaggio accessibile a tutti le formulazioni dei concetti di scelta, libertà, autenticità e responsabilità, facendo luce sul contesto filosofico e culturale che le ha declinate, con particolare riferimento al pensiero di Kierkegaard e Sartre.
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Giametta Sossio
Caleidoscopio filosofico. L'eterno ritorno nel «Nietzsche» di Heidegger e altri saggi
br. Il volume di Giametta riunisce una serie di saggi in cui si relaziona con i grandi autori a cui ha dedicato una vita intera di traduzione e d'interpretazione: Nietzsche in primis, ma anche Kant, Hegel, Schopenhauer, e - nel Novecento - Heidegger e Severino. Per Giametta, il confronto con i pensatori più importanti è l'occasione per esaminare filosoficamente le eminenti questioni del nostro tempo, come il tramonto del cristianesimo, il rapporto tra nazismo e comunismo e la sfida delle neuroscienze, ma anche per riprendere la sua proposta personale di una filosofia essenzialista.
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Marini Roberto
Le ragioni del Novecento. Una lettura di Herbert Marcuse
br. Un tale incubo che qualcuno deve aver pensato di accorciarlo: queste le parole con cui si potrebbe descrivere il Novecento, il secolo delle ideologie. Questo lavoro presenta il pensiero di un interprete significativo di quel periodo, Herbert Marcuse, e lo fa secondo una prospettiva storiografica a tratti malinconica, ironica, critica, alla maniera marcusiana. Si ripercorre il pensiero marxista occidentale, la "teoria critica", per giungere agli autori di Francoforte e alle loro tesi sulla natura del nazionalsocialismo. Di particolare interesse appaiono lo studio che Marcuse dedicò al marxismo sovietico, la sua critica al pensiero di Max Weber e quell'analisi tanto scomoda quanto attuale che il filosofo tedesco rivolse all'interpretazione sociale, culturale e filosofica del tecnocapitalismo contemporaneo. Ne risulta un senso di continuità tematica che giunge al Sessantotto e oltre, fino a toccare con facili e intuitive speculazioni la società odierna.
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Garofalo Pietro; Demmerling Christoph; Cimatti Felice
Wittgenstein and Marx. Language, mind and society
br.
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Pagnotta Fausto
Cicerone e la societas hominum
br. Nel pieno della crisi delle istituzioni politiche e degli antichi valori etici espressi dal mos maiorum che afflisse Roma nell'ultimo secolo della res publica, Cicerone cercò di attuare attraverso i suoi scritti una vera e propria forma di educazione etico-politica, di paideia, rivolta alle presenti e future generazioni, in particolare ai giovani nei quali egli vedeva l'auspicata classe dirigente del domani. La paideia politica ciceroniana si fondava sull'elaborazione di un linguaggio etico e politico a connotazione universalistica, con l'obiettivo di formare una nuova classe politica che si sarebbe sempre più dovuta confrontare con lo spazio geopolitico "globale" aperto dall'imperialismo romano. In un tale contesto viene elaborato da Cicerone il concetto politico di societas hominum, di società degli esseri umani. Lo studio che qui presentiamo ha l'obiettivo di contestualizzare sul piano storico e filosofico-politico tale concetto, approfondendone le funzioni, gli aspetti ideali nonché ideologici di cui si connota all'interno della riflessione politica di Cicerone.
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Chieffi Lorenzo
L'emergenza pandemica da Covid-19 nel dibattito bioetico. Vol. 2
br. Il volume si propone di approfondire, attraverso l'apporto di studiosi provenienti da diversi Paesi, le molteplici questioni di ordine etico, giuridico ed economico poste dalla repentina diffusione dell'epidemia da Covid-19. Attraverso un proficuo confronto di tipo interdisciplinare, l'intento è stato quello di analizzare le ragioni che hanno impedito, nella fase più critica della pandemia, un'efficace risposta da parte dei sistemi sanitari, nonostante i significativi progressi compiuti dalla scienza epidemiologica. Nell'evidenziare le fragilità degli apparati preposti alla prevenzione e cura delle patologie che ne sono derivate, tale emergenza ha poi rappresentato una sorta di lente di ingrandimento delle inadeguatezze strutturali che hanno favorito la diffusione del virus e l'approfondimento dei divari sociali. Alla pari di qualunque altro evento traumatico che interrompe il normale incedere della vita di relazione, la crisi sanitaria ed economica che ne è derivata potrebbe comunque fornire valide motivazioni per una successiva ripartenza e rinnovamento delle nostre società.
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Pelgreffi Igor
Figure dell'automatismo. Apprendimento, tecnica, corpo
br. Questo libro esplora la questione degli automatismi a cui a vario titolo - sia individualmente che socialmente - siamo assoggettati: le tendenze irriflesse naturali; le abitudini apprese e, dunque, la "seconda natura"; i dispositivi stereotipici di impronta sociale o politica. L'idea di fondo, che il libro percorre lungo direzioni anche molto diverse tra loro (dalla sociologia del digitale all'uomo artigiano, dall'ecologia all'antropologia della tecnica, dal teatro sperimentale alla scrittura automatica) è che tali automatismi vadano pensati congiuntamente, affinché un'eventuale strategia di disautomatizzazione possa "prendere corpo" sul piano storico-materiale. Il nucleo di tale strategia consiste in una rivalutazione del corpo e delle sue capacità di deviazione (clinamen) internamente alla tendenza (conatus) alla ripetizione automatica in cui si trova immerso. La questione di quali modalità di apprendimento dei nostri automatismi siano oggi spendibili sul piano critico va quindi di pari passo con l'indagine su una forma di apprendimento che lasci spazio alle resistenze del corpo: al suo essere mediazione vivente tra differenti livelli di automatismo ma anche al suo essere apertura di spazi espressivi.
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Zhok Andrea
Lo stato di emergenza. Riflessioni critiche sulla pandemia
br. "Lo stato di emergenza" si propone come una raccolta dei principali interventi sulla crisi pandemica da parte del filosofo Andrea Zhok, pensatore refrattario a ogni conformismo che da tempo anima il dibattito pubblico e le arene mediatiche. La riflessione di Zhok muove dalla volontà di ampliare gli spazi del dialogo, la circolazione delle informazioni e le occasioni di dibattito, ponendosi come una denuncia sferzante della nostra società - quella delle "post-democrazie" e della loro deriva - dove si preannuncia un cambiamento di paradigma attraverso l'utilizzo di una sistematica governance emergenzialista. Mettendo in discussione i recenti provvedimenti politici, Zhok porta alla luce la pericolosità delle procedure in atto, avvertendo come la crescita di un clima dogmatico e censorio, dove ogni forma di dissenso viene zittita, non possa che condurre al collasso dei principi democratici di dialogo, mediazione e inclusione.
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Barbuto G. M. (cur.); Scarpato G. (cur.)
Polis e polemos. Giambattista Vico e il pensiero politico
br. Giambattista Vico nella Scienza Nuova legava polis e polemos con un'etimologia tanto infondata quanto rivelativa del suo pensiero. La sua intenzione era quella di spiegare quanto la città e la politica fossero radicate nel concetto di conflitto civile e di guerra fra i popoli. La storia non era, per Vico, il lineare e progressivo evolversi delle vicende umane distese in un orizzonte pacifico, ma in essa si sprigionava la dura contesa fra le parti di una città di cui exemplum era la lotta fra patrizi e plebei nella Roma antica. La polis diventava, nella sua prospettiva, un'ardua conquista, come dimostrava la vita errabonda e ferina dei bestioni primitivi, "fermata" e "formata" dal tuono divino che li emancipava, stimolando il loro conatus razionale, dal dominio insensato di passioni violente e incontrollate, propiziando la nascita delle prime comunità civili.
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Mancusi Antonella
Il riscatto dello sguardo. Il sentimento della crisi, l'Atene di oggi
br. Il principale intento del lavoro è esplorare la crisi ateniese attraverso i parametri concettuali dell'antropologo Ernesto De Martino, lo sguardo inquieto del regista greco Yorgos Lanthimos (alla cui cinematografia dalle dirompenti valenze antropologiche è interamente dedicato il terzo capitolo), le interviste, gli strumenti della fotografia, la ricostruzione narrativa dell'autobiografia, potente strumento di orientamento nel mondo, catalizzatore delle impressioni dei luoghi. Adottando un "triplice sguardo", l'autrice tenta di incrociare traiettorie attraverso una "sentita" esplorazione dei quartieri ateniesi e delle isole nei dintorni, avviando nella conclusione una riflessione sul valore politico della "territorialità" umana: "Si tratta di una sopravvivenza non solo fisica ma sociale e culturale, che implica il senso di appartenenza a un luogo che deve divenire fonte di godimento dei propri bisogni".
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Cappellini M. R. (cur.)
Raimon Pannikar e i modi del pathos. Dialoghi contemporanei
brossura Si può forse affermare che l'esperienza del dialogo interculturale di cui Panikkar rappresentò un antesignano giunga a collocare la dimensione "imparativa" nell'ambito di una "filosofia del pathos", quale "pratica di umanizzazione in grado di evolvere in coscienza umanitaria" (Betancourt). Essa costituisce, secondo questo studio, l'aspetto fondamentale della prassi della visione filosofica di Panikkar, inseparabile da quello teorico, inteso in senso contemplativo. Essendo quindi fondamentalmente ed essenzialmente "a-duale" (olistica), questa "philo-sophia" o "patosofia" mantiene il pensiero e la vita uniti attraverso il vincolo relazionale del Pathos. In tal caso essa può anche essere considerata un "metodo" (gr. metà-hodòs, via), ossia un percorso in itinere, un processo metamorfico, aperto e incompiuto, in cui la tensione fondamentale del binomio di Conoscenza-Amore, tende ad approfondire la ricerca interiore e al contempo ad aprire le logiche del mondo. Il testo presenta alcuni dialoghi virtuali con alcuni filosofi classici (da Filone Alessandrino al Maharal di Praga, da Socrate a Eraclito) e contemporanei (da Jung a Heidegger, a Derrida) al fine di evidenziare alcuni aspetti della visione panikkariana, capace di accogliere nell'"Altro femminile" quella "differenza impensata" della cultura occidentale che potrà, forse, ri-orientare il discorso della tradizione e della storia verso un nuovo possibile orizzonte di senso e di umanizzazione.
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Vergine Fabio
Oltre l'umano. La concezione trascendentale della temporalità nella filosofia di Gilles Deleuze
br. La temporalità è una questione che innerva la filosofia di Gilles Deleuze nel suo complesso. Il tempo è implicato pressoché ovunque nel suo corpus di opere, talvolta in forma più esplicita, talora più allusiva. Ma la temporalità è strettamente correlata alla radicale rivisitazione che il filosofo parigino attua del concetto kantiano di trascendentale. Attraverso l'analisi comparata di questi due orizzonti concettuali, si può osservare come, a priori rispetto all'ordinaria scansione cronologica mediante la quale l'uomo ordina la propria esperienza, si dia un tempo genuinamente puro, che coincide, considerato nella sua dimensione autenticamente trascendentale, con il carattere virtuale del divenire. Tuttavia, quel che è ancor più rilevante, è l'intima relazione che unisce il progetto deleuziano di rivisitazione del trascendentale, con la tematizzazione di una temporalità complessa, che consente di prospettare la filosofia di Deleuze come quel sostrato teoretico di fondamentale importanza per provare a superare il paradigma epistemologico di un antropocentrismo dominante e tentare così di pensare oltre l'umano.
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Campioni Giuliano
Nietzsche e lo spirito latino
br. Questo studio mette in crisi l'immagine di Nietzsche quale rappresentante dello spirito germanico mostrando la trama celata dei suoi testi. Nei suoi soggiorni a Nizza, Nietzsche incontra le novità parigine, dagli psicologi più raffinati ai romanciers dei boulevard. Il suo interesse per la Francia si era già manifestato sotto il segno della ragione classica in opposizione all'ideologia germanica di Wagner. Con Descartes, Nietzsche scopre il senso profondo della "passione della conoscenza" e il valore del metodo contro l'intuizione del genio romantico. È vasto l'universo di autori e di grandi maîtres de l'heure, come Taine e Renan, con cui Nietzsche si confronta nell'esplorazione di movimenti e contraddizioni dell'anima moderna. Distanti dall'analitica dissezione di Stendhal si trovano le nature tropicali di Parigi, "serra surriscaldata": mostri, eroi, malati della volontà e grandi criminali, bestie e idealisti. Da questo caos incandescente potrà uscire l'uomo nuovo, europeo e sovraeuropeo, lontano dalle ristrettezze dell'Europa dei nazionalismi e delle improbabili razze.
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Surace V. (cur.)
Anacronie. L'inattualità del contemporaneo
br. I saggi raccolti nel volume indagano il concetto di "contemporaneo", mettendone in questione il significato storiografico tradizionale. Investigando la temporalità della rammemorazione (Bloch e Benjamin), della comprensione e dell'arte (Gadamer), dell'inconscio (Freud e Lacan), della relazione etica (Levinas) e dell'interpretazione post-storica (Calasso), essi lasciano emergere come il contemporaneo non sia una nozione cronologica di tempo, corrispondente al presente o all'attuale, ma indichi una rottura del continuum temporale. Si tratta di un'intempestività, che diviene il luogo di un incontro evenemenziale tra una pluralità di tempi, tra un passato riattualizzato e l'avvenire. Il contemporaneo non nomina perciò una sincronia, bensì un'anacronia, che irrompe nella diacronia del tempo, impedendo al presente di coincidere con se stesso.
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Pettinari Graziano
La fenomenologia contro se stessa. Lévinas, Ricoeur, Derrida
br. Per tornare alle "cose stesse", la fenomenologia ha avuto il destino di andare anche contro se stessa. È la radicalità di un'idea avanzata da M. Heidegger negli anni Venti del Novecento. La fedeltà alle Ricerche logiche di E. Husserl contro la sua presunta svolta idealistica in Idee I è la scoperta di un Io che vive nel mondo e del quale non sarebbe soltanto uno spettatore disinteressato. Ma è soprattutto l'esercizio di un doppio atteggiamento da assumere verso la fenomenologia. Esercitata in maniera davvero radicale, la fedeltà all'insegnamento di Husserl si rovescia infatti in un'infedeltà dalle inedite possibilità di pensiero. La fenomenologia deve perciò trasgredirsi, per essere fedele al proprio intento. L'infedeltà è dunque apparente. L'esercizio di critica compie ed esplicita, al più alto grado, il proposito originario dell'atteggiamento fenomenologico. È un paradigma che farà scuola nella ricezione francese della fenomenologia, da E. Lévinas in avanti.
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Caccialanza Giovanni Maria
Il prisma Foucault. Una storia genetica dell'archeologia tra il 1946 e il 1954
br. A partire dagli ultimi dieci anni, gli studi dedicati alla figura di Michel Foucault stanno conoscendo una fase di rinnovamento e di rivoluzione, entro la quale mira a inserirsi il presente contributo. Va emergendo, grazie all'apertura degli archivi manoscritti del filosofo (avvenuta nel 2013), un nuovo volto di Foucault, che viene ripreso e dettagliato all'interno del volume. I suoi scritti giovanili, spesso elusi dalla critica e considerati scarsamente rilevanti, vengono studiati al fine di illuminare tutta l'inedita e sorprendente complessità che li caratterizza. Si può così apprezzare il profondo legame che il giovane Foucault intrattenne con le tradizioni di pensiero in seguito sconfessate, fenomenologia e antropologia filosofica per prime. Questo volume restituisce così tutta l'articolata e accidentata storia che condusse il filosofo francese alla strutturazione del suo periodo archeologico. Un'indagine resa ormai sempre più irrinunciabile a partire dalle grandi novità che cominciano a essere recepite dalla critica dedicata al giovane intellettuale di Poitiers.
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Fazio Davide; Ledda Antonio; Pra Baldi Michele
Percorsi di logica
br. Lo scopo di "Percorsi di logica" è guidare il lettore alla scoperta di alcuni tra i temi più importanti della logica formale classica. Il volume mira a esporre in modo rigoroso ed esauriente, agevolando la costruzione di percorsi tematici personalizzati, i concetti e i risultati di base impiegati in questa disciplina, senza trascurarne l'accessibilità da parte di un pubblico non specialista. A tal fine, il testo è corredato di una sezione riservata ai preliminari matematici e alle tecniche dimostrative più comuni. Il volume presenta la logica proposizionale e predicativa, considerandole da una prospettiva semantica e sintattica. Particolare attenzione è riservata alla loro metateoria. Percorsi di Logica è pensato per le esigenze dei nuovi corsi di laurea in discipline umanistiche e scientifiche. Tuttavia, il volume è accessibile anche ai lettori autodidatti che intendono approfondire autonomamente i temi classici e alcuni degli sviluppi più recenti della logica formale.
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Favuzzi Pellegrino
Il pensiero politico di Ernst Cassirer. Filosofia della cultura tra democrazia e mito
br. Ernst Cassirer non è stato né un pensatore politico né un intellettuale impegnato. Quest'opinione tutt'ora persiste nell'immaginario di chi si avvicina a uno dei grandi classici della filosofia europea del Novecento. Il presente volume si propone di revisionare questa rappresentazione datata, presentando uno studio complessivo del pensiero politico cassireriano. Il filosofo si dedicò per tutta la vita e con una notevole continuità di vedute a questioni di filosofia del diritto, della società e dello stato, partecipò alla polemica su identità e collocazione politica della Germania in Europa durante la Prima guerra mondiale, studiò l'origine del nazismo e le strutture di pensiero dei regimi totalitari. Dall'inizio alla fine Cassirer rivendicò una visione liberale e repubblicana, nazionale e cosmopolita, figurando tra i pochi intellettuali che perorarono la causa della Germania di Weimar. La filosofia politica cassireriana parla la lingua del nostro tempo e ci invita a riflettere sulle coordinate che definiscono il nostro presente e la nostra sfera d'azione.
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Williams Bernard
L'etica e limiti della filosofia
br. "L'etica e i limiti della filosofia" è considerato un classico contemporaneo della filosofia morale. Basandosi sulle idee dei filosofi greci, Bernard Williams indirizza l'etica lontano dalle preoccupazioni delle teorie morali universali verso il "vero, la verità e il significato di una vita individuale". Egli riflette sui problemi più difficili della filosofia contemporanea e identifica nuove idee riguardo ai temi centrali del relativismo, dell'oggettività e della possibilità di una conoscenza etica. Introduzione di Andrea Zhok.
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Minazzi F. (cur.)
La moralità come prassi. Carteggio Ludovico Geymonat-Antonio Giolitti 1941-1965
br. Il carteggio tra Ludovico Geymonat ed Antonio Giolitti (1941-1965) qui pubblicato, a cura dell'ultimo allievo di Geymonat, Fabio Minazzi, comprende 32 lettere di Geymonat e 14 di Giolitti, che si intrecciano con altre 5 lettere di Virginia Lavagna Geymonat, unitamente ad alcune postille di Elena d'Amico Giolitti e di Virginia, nonché ad altri interessanti documenti (una lettera di Geymonat a Mario Spinella, un'altra lettera di Geymonat indirizzata, congiuntamente, a Giolitti e Lucio Lombardo Radice, senza trascurare la lettera di dimissioni dal Pci di Giolitti, indirizzata alla Federazione comunista di Cuneo). Formalmente questo carteggio risulta essere dunque parziale e doppiamente unidirezionale, perché prima figurano tutte le lettere di Geymonat a Giolitti, scritte dal 1941 al 1947, cui poi seguono, in modo altrettanto unidirezionale, tutte le lettere di Giolitti a Geymonat, realizzate tra il 1954 e il 1965. Da questo quadro, intrinsecamente unidirezionale, emerge, tuttavia, con grande precisione, il suo esatto significato e il suo valore, soprattutto grazie all'ampio saggio introduttivo di Minazzi (La moralità come prassi) e al suo puntuale apparato di commento analitico alle lettere, che documenta e illustra, con chiarezza, la profonda moralità civile e culturale della straordinaria azione intrapresa e sempre perseguita da Geymonat e Giolitti a partire dalla loro coraggiosa e fondativa partecipazione partigiana alla lotta di Liberazione. Proprio la moralità costitutiva di questi due diversi uomini spiega, del resto, anche la loro opera, perché entrambi hanno sempre operato - complessivamente, ma del tutto autonomamente - per attuare, concretamente ed effettivamente, quella profonda «riforma intellettuale e morale del Paese» già auspicata da Antonio Gramsci. Ma, appunto, lo hanno fatto perseguendo sempre due diverse ed autonome strade di impegno: Geymonat quella del rinnovamento della cultura filosofica e Giolitti quella del rinnovamento dell'azione politica. I risultati che entrambi hanno conseguito - certamente e indubbiamente preziosi e rilevanti, ma anche alquanto parziali, frammentari e non completi - non sono, naturalmente, all'altezza delle loro migliori speranze ed anche delle loro stesse, più profonde, idealità ed aspettative. Tuttavia, proprio la moralità civile della loro tenace e coraggiosa azione aiuta, ancor oggi, a perseguire proprio quel loro fondamentale progetto di profondo rinnovamento intellettuale e morale del nostro Paese che si configura, sempre più, come un'autentica conditio sine qua non per il nostro stesso prossimo ed immediato futuro planetario e globale. Per quale ragione? Perché, per dirla con Kant, la loro opera «dimostra un carattere morale fondamentale che fa non solo sperare nel progresso verso il meglio, ma costituisce già di per sé un tal progresso nella misura in cui esso può essere attualmente raggiunto».
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Castorina Rosanna
In relazione. Potere, vita, male politico
br. La relazione vita-potere è il nucleo originario del politico. Questo nasce dalla necessità di dare una forma ordinativa alla costitutiva sovrabbondanza della vita, all'insostenibile uguaglianza tra identità e alterità che genera violenza. Le forme di tale relazione sono molteplici. L'ordine politico comunitario ha mostrato nella modernità una spiccata caratteristica immunitaria, facendo della funzione protettiva la base di costruzione della sovranità politica e dei diritti. Ma ciò espone la vita al rischio assoluto della morte. Ognuno di noi esercita democraticamente il potere di escludere e di uccidere e lo fa in vista della sicurezza, della preservazione della vita, del benessere generale. Questa dinamica biopolitica, presente anche in contesti democratici, raggiunge il suo apice di crudeltà nei totalitarismi e nelle dinamiche violente prodotte tramite consenso dai moderni apparati tecnico-amministrativi. La violenza di massa e il genocidio ne rappresentano gli esiti più estremi.
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Zolo Danilo; Baccelli L. (cur.)
Granelli di sabbia. Il coraggio del pessimismo
br. Il coraggio del pessimismo si propone di raccogliere in un unico volume i principali scritti teorici e interventi più direttamente politici di Danilo Zolo, grande giurista e filosofo del diritto italiano. Dalle prime due sezioni, emerge un realismo politico vivido, capace di mettere in luce le aporie dei sistemi democratici, le patologie della globalizzazione, la sottomissione del diritto internazionale agli interessi delle grandi potenze e alle logiche della guerra, cui l'affermazione del pensiero e delle politiche neoliberali ha purtroppo dato giustificazione etica e giuridica. Nella terza sezione sono invece raccolti alcuni dei dialoghi tenuti da Zolo con intellettuali come Bobbio, Beck, Lukes, Negri, de Benoist e Cassese, che rafforzano il senso di una ricerca intellettuale radicale, aperta e non conformista, ma sempre ispirata dalla responsabilità verso le sofferenze degli oppressi e le tragedie della contemporaneità.
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Chiasmi international. Ediz. italiana, francese e inglese. Vol. 23: Merleau-Ponty. Fenomenologia critica a partire da Merleu-Ponty
br. 50° anniversario della morte e nuove prospettive. Testi di: Ferdinand Alquié, Prisca Amoroso, Lovisa Andén, Giulia Andreini, Bettina Bergo, David M. Bertet, Morgane Blain, Gael Caignard, Claudio Cormick, Giuseppe Crivella, Aurélien Dru, Sarah Fayad, Maurice de Gandillac, Manlio Iofrida, Martina Ferrari, Mathias Goy, Jean Hyppolite, Corinne Lajoie, Claude Lefort, Nicole Miglio, Kris Sealey, Ted Toadvine, Maren Wehrle.
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Aguti A. (cur.); Sandrini G. (cur.); Minella W. (cur.)
Quel che resta del sacro. Dal mito all'esperienza religiosa, dall'arte alle neuroscienze
br. Se la nascita del sacro viene fatta spesso coincidere con quella della religiosità, la sua esclusiva collocazione nell'ambito delle religioni appare semplicistica. L'ambiguità del termine stesso si riflette in parte in quella del concetto di spiritualità che può prescindere da quello di divino, che si tende invece a considerare come sua parte imprescindibile. Che la crisi odierna del sacro sia coincisa con la nascita di nuovi "culti" può far pensare a uno stretto legame tra i due fenomeni, ma il confine tra sacro e profano è da sempre indefinito. L'avvento della scienza e delle nuove tecnologie ha sicuramente partecipato al processo di desacralizzazione proprio dei nostri giorni. Le neuroscienze hanno inciso profondamente sulla nostra visione della vita, ma più che avere concorso a determinare questo processo hanno obbligato a ridefinire il concetto di sacro. Su questo tema attuale e affascinante si confrontano in questo libro filosofi, teologi, antropologi e neuroscienziati.
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De Simone Antonio
Metropoli e fotografia. Da Simmel a Benjamin e oltre. Costellazioni filosofiche
br. In Metropoli e fotografia, Antonio De Simone in un originale intrico narrativo, critico e interpretativo, ci offre un documentato dossier storico-filosofico, sociologico ed estetico volto, nella scena del presente, a far conoscere le costellazioni d'analisi con cui Georg Simmel, Siegfried Kracauer, Walter Benjamin e Roland Barthes hanno letto nel Novecento la morfologia dell'esperienza umana dello spazio urbano della metropoli moderna e la nascita e gli sviluppi della fotografia contemporanea. In particolare, come si può leggere in questo libro, è all'«avventuriero dello spirito» per antonomasia, cioè a Simmel, che occorre ancora rivolgersi per comprendere non solo la sensibilità della vita moderna e le forme del suo individualismo, ma anche il complesso intreccio tipologico delle figure sociali e forme di vita relative al divenire spaziale e urbano dell'essere, ovvero della forma urbis e dell'homo urbanus e al fenomeno della metropoli e della metropolizzazione della società che produce una nuova soggettività in cui il tempo e lo spazio sono trasformati dagli chocs quotidiani percepiti e vissuti dall'abitare umano nell'esposizione psicofisica al mutamento pervaso dal principio e dal mondo dell'utile. Parimenti, è al genio filosofico e critico di Benjamin che dobbiamo una delle più sorprendenti letture "filosofiche" del rapporto tra spazio, esperienza, città, arte, aura, riproducibilità tecnica e fotografia e tra capitalismo, religione e metropoli, indispensabile per intenderne la loro rilevanza umana, sociale, culturale, politica e storica nel Moderno. Inoltre, si deve ancora a Barthes il gesto intellettuale che ha disvelato criticamente il senso e il significato della semiologia delle immagini, dell'irriducibile singolarità e della scrittura del visibile che si traducono nell'esperienza soggettiva della fotografia nella nostra contemporaneità.
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Ienna G. (cur.); D'Abramo F. (cur.); Badino M. (cur.)
Expertise ed epistemologia politica
br. Questo volume si pone l'obiettivo di rimettere al centro dell'attenzione una riflessione di carattere politico sullo statuto dell'expertise nella società contemporanea. L'attuale dibattito all'interno degli studi sociali sulla scienza sembra essersi consolidato attorno a delle polarità oppositive apparentemente insormontabili: da un lato il post-modernismo relativista, risultato di un'estremizzazione del costruttivismo sociale; dall'altro il veritismo ingenuo, come adozione irriflessa delle posizioni (neo)positiviste. In questo contesto, la figura sociale dell'esperto si trova al centro del dibattito epistemologico e politico. Cosa significa essere esperti di qualcosa? Qual è la loro funzione sociale? Come avviene il processo di attribuzione della fiducia e della sfiducia epistemologiche? Quali forme di neutralità e non-neutralità dovremmo adottare nel valutare il prodotto di una riflessione esperta? Quali metodi e prospettive abbiamo per studiare l'expertise? Per i curatori del volume è necessario aprire una tavola di discussione interdisciplinare su questi argomenti, lanciando in Italia un dibatto che all'estero è invece già largamente prolifico.
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Montebugnoli A. (cur.)
Sulla soglia delle forme. Genealogia, estetica e politica della materia
brossura È ormai da circa un decennio che il dibattito culturale registra un ritorno del materialismo; ritorno che si delinea innanzitutto come un suo aggiornamento ai temi contemporanei (post-umanesimo, ecologia, femminismi), compiuto attraverso la riattivazione di quella materia che il materialismo in qualche misura si porta sempre dietro, nelle declinazioni filosofiche come negli usi politici. Pur inserendosi in questo movimento diffuso, il volume prova a riconfigurare i termini del dibattito attraverso uno spostamento prospettico: da un centro unico - la materia, che nella sua pervasività rischia di descrivere un determinismo in grado di trasmettersi dalla dimensione fisica a quella sociale, politica, estetica - ci si muove verso due fuochi, la materia e la forma. La scommessa è che dalla lunga vicenda filosofica di questi due concetti affiorino dei momenti in cui la loro dialettica lascia intravedere percorsi differenti rispetto a quelli che si sono dati storicamente, e configurazioni inedite di senso capaci di plasmare un materialismo che non cerchi solo la legittimazione materiale di lotte e pratiche, ma che trovi anche le parole e gli strumenti per immaginarne di nuove.
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Montani Pietro
Technological destinies of the imagination
br.
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