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Boer Francesco
Il piccolo libro del fuoco
br. La fiamma di una candela: una luce sottile, fragile, che sembra scomparire a ogni soffio di vento, ma che invece resiste e schiarisce il buio attorno a sé, come una speranza. C'è qualcosa di magico che lega questa immagine a quelle, così diverse, di un camino su cui cuociono castagne, di un falò nel bosco attorno al quale riposano viaggiatori stanchi e di Notre-Dame che brucia di fronte al mondo intero. È un elemento che avvicina e distanzia, che forgia e distrugge; più antico dell'umanità e dell'umanità alleato e nemico. Francesco Boer ci accompagna lungo le strade della natura e del mito per riscoprire il fascino inquietante e magnetico del fuoco. Come evocazioni davanti a un braciere, Boer proietta sulla pagina parole e immagini a raccontare un'unica storia collettiva: ecco il titano Prometeo, che per aver osato donare il fuoco agli esseri umani fu punito dagli dèi a un supplizio eterno; ecco la mantide delle leggende dei san africani, che rubò le fiamme allo struzzo e cominciò così a mangiare pasti cotti; ecco gli angeli caduti del Libro di Enoch, portatori sulla terra dell'arte dei metalli, che iniziarono gli uomini alla guerra; ecco la fine di Sodoma e Gomorra, devastate da una pioggia di «zolfo e fuoco»; ecco l'incendio di Roma del 64, che imperversò nella città per sei lunghi giorni. Un procedere rabdomantico e carico di meraviglia attraverso la storia e l'alchimia, il simbolo e la scienza per narrare il ruolo fondamentale del fuoco nella nostra cultura e nel nostro immaginario. "Il piccolo libro del fuoco" ci fa leggere in modo nuovo uno dei fenomeni fondanti della civiltà umana. Un'opera che in questa epoca ipertecnologica ci sfida a specchiarci nell'ambivalenza di questo affascinante elemento, forza primordiale di purificazione e assieme di distruzione. A contemplarlo e ad ascoltare la sua lezione: è in ciò che non riusciamo a controllare che abita la nostra paura.
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Biondi Beniamino
L'isola spettrale. Guida immaginifica ai fantasmi di Sicilia
br. "L'isola spettrale" è una guida che raccoglie storie, leggende e misteri sui fantasmi che hanno trovato dimora in Sicilia. Si passano in rassegna i luoghi che conservano viva la memoria di queste ineffabili presenze: castelli, palazzi storici, ville, chiese, ma anche torri e monasteri che compongono un atlante tascabile degli arcani di Sicilia rivolto a lettori impavidi e curiosi. Tutto il territorio dell'isola è setacciato dall'autore: dal triste spettro della Baronessa di Carini, ai fantasmi che affollano i castelli di Milazzo, Mussomeli, Caccamo e Leucatia a Catania; dalla celebre villa infestata di Mondello, alla casa dei fantasmi di Agrigento rievocata da Luigi Pirandello; dalla maledizione della suora che abita i sotterranei del Teatro Massimo a Palermo, alle urla di donna sulla Torre San Filippo nel ragusano, fino a giungere a Enna, al centro dell'isola, al galoppo con il fantasma di Federico II. Il libro contiene in allegato la mappa della Sicilia spettrale con l'indicazione dei luoghi infestati passati in rassegna.
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Oliverio Patrizia
Massa Carrara esoterica
ill., br. La Maremma è l'esperienza di un viaggio unico attraverso una storia millenaria a cui si deve una cultura ricchissima di stratificazioni. Qui troviamo località molto suggestive, sia costiere che dell'entroterra, in cui il paesaggio è diverso da quello toscano classico. Sono presenti infatti boschi e macchie frequenti, in un ambiente spesso ancora intatto. Tra le numerose leggende della Maremma troviamo quella dell'Olivo della strega, l'albero più vecchio della Toscana e tra i più longevi d'Italia e d'Europa. Proseguiamo questo viaggio fino ad arrivare a Fosdonovo, un antico borgo medioevale che ci stupisce apparendo improvviso tra strade di montagna che regalano panorami unici sulla vallata. Il castello di Malaspina è la costruzione centrale intorno a cui vive il paese. La Maremma è intrisa di esoterismo e alchimia. Il comune di Arcidosso ha una storia occulta molto ben nascosta, ma i simboli sono visibili in tutto il paese, comprese le mura del castello che evidenziano la presenza di un domus templare. Nell'affascinante viaggio tra le leggende del posto, quella di Pia de Tolomei è senz'altro la più suggestiva e triste.
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Favole e fiabe 2022. Vol. 2
br. Da bambini, la vita ci viene raccontata attraverso narrazioni fantastiche: immedesimandoci nei protagonisti, la nostra immaginazione ci permette di avventurarci in imprese straordinarie e meditare strategie per sconfiggere i cattivi. È la nostra prima finestra sul mondo, con cui iniziamo a comprendere la complessità della vita vera. La nuova antologia curata da Historica dà voce a scrittori emergenti e mette insieme tante storie diverse, consentendo a chiunque (bambini, ma anche adulti) di riscoprire la propria fantasia, viaggiare in posti lontani e incontrare animali parlanti, fate, re, principi e folletti.
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Elias Norbert
La civiltà delle buone maniere. Le trasformazioni dei costumi nel mondo aristocratico occidentale
br. Usare le posate per mangiare, evitare di sputare nel piatto, soddisfare in privato i bisogni fisici ci sembrano comportamenti del tutto naturali. Ma sono davvero tali o sono invece il risultato dell'evoluzione culturale? Elias mostra, sulla base di fonti spesso curiose come i galatei, che anche le forme di convivenza più ovvie e quotidiane hanno alle spalle un processo di genesi storica. Le "buone maniere" cominciano ad affermarsi alla fine del Medioevo, con l'avvento della società di corte, una sorta di laboratorio dove si perfezionano tecniche di autodisciplina degli impulsi spontanei - per lo più smodati e violenti - cui i liberi cavalieri medievali potevano dare incontrollata soddisfazione. Si costruiscono così quei codici di comportamento, destinati col tempo a diffondersi in tutta la società, che saranno di fondamentale importanza nello sviluppo dell'età moderna. Ma il "processo di civilizzazione" non è affatto concluso: forse i posteri troveranno rozze e sorprendenti le nostre abitudini più raffinate.
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Ascari Giancarlo; Guarnaccia Matteo
Quelli che Milano. Storie, leggende, misteri e varietà. Ediz. illustrata
ill., br. Chi dice che Milano è grigia, noiosa, sempre uguale a se stessa? Che non c'è storia né fantasia nelle sue strade, affollate solo di gente troppo di fretta per fermarsi un momento a guardare il cielo? Chi lo dice non sa di cosa parla, e magari non conosce le mille trame sui cui intrecci è cresciuta e si è rafforzata la città della Madonnina. Non ha mai sentito parlare dei suoi misteri, dal lago sotto il Duomo ai coccodrilli bianchi che nuotano nelle fogne cittadine; né delle sue mille evoluzioni, che coinvolgono l'abbigliamento degli abitanti e il materiale per la costruzione delle barricate durante le rivolte; e non ha idea di tutti i personaggi illuminati, visionari, avventurosi e fulminati che hanno fatto e fanno la storia di questa città: da Giuseppina Morlacchi, ballerina della Scala trapiantata nel Far West, allo schiaffeggiatore anticlericale che terrorizzava i preti negli anni Novanta; dai paninari cantati dai Pet Shop Boys ai ragazzi dei centri sociali, fino ai banditi il cui genio criminale ha fatto storia. Milano è questo e molto altro. È un'idea, una leggenda, un'inafferrabile realtà. È la città dove vorreste essere nati e cresciuti, quando avrete finito di sfogliare questo libro.
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Bindi Alessandro
La giostra del Saracino di Arezzo. Spettacolo entusiasmante, tradizione e cultura
ill., br.
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Bressanello Alessandro
Il carnevale in età moderna. 30 anni di carnevale a Venezia 1980-2010. Ediz. italiana e inglese
ill., br. Nel 1797 si tiene l'ultimo Carnevale "storico" di Venezia, pochi mesi dopo cade la Repubblica per mano di Napoleone, la successiva cessione di Venezia all'Austria decreta la fine dell'indipendenza della città durata più di mille anni. Da quel momento il Carnevale viene abolito assieme ad altre usanze; per quasi due secoli non rimane che un ricordo della Festa. Per capire la rinascita del Carnevale di Venezia, che viene solitamente datata nel 1980, bisogna inquadrarla nel contesto degli anni precedenti. Nel '79 viene stilato per la prima volta un programma, si propone di coinvolgere i veneziani con iniziative in piazza San Marco e nelle strade per far rivivere le antiche tradizioni della Serenissima. Nel '79 la Scuola Grande San Marco organizza il Volo della Colombina riproposto per la prima volta davanti a migliaia di veneziani, alcune feste e spettacoli ed il martedì grasso, il Gran Ballo in piazza San Marco e il falò del Pantalone che chiude i festeggiamenti.
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Papetti Roberto
Tintinnabula giocattolomuseo
ill., cart.
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D'Arbois De Jubainville Marie Henri; Bonfanti C. (cur.)
Il ciclo mitologico irlandese e la mitologia celtica
ill., br.
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Pellecchia Emanuele; Tisi Francesco Saverio; Kwok L. C. (cur.)
Leggende napoletane
ill., br.
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Cattabiani Alfredo
Erbario. Dialogo sulle piante e sui fiori simbolici
br. Un viaggio simbolico lungo favole e versi di poeti antichi e moderni che scorrono nei dialoghi tra personaggi che sembrano discepoli di Ermete Trismegisto o seguaci di Carl Gustav Jung.
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Meyer Matthew
Yokai. La parata notturna dei 100 demoni
ill., br. Mostri, demoni, fantasmi, folletti, animali mutanti... Il folclore giapponese trabocca di strane creature che raccontano di un universo ancestrale in cui le forze della natura, qualche volta amiche, qualche altra avverse e minacciose, sono trasfigurate dalla fantasia popolare in esseri magici, che interagiscono incessantemente con il mondo dell'uomo. Nel XVIII secolo queste misteriose creature, in giapponese yokai, sono state per la prima volta raccolte, catalogate e illustrate in una straordinaria enciclopedia del soprannaturale, "La parata notturna dei cento demoni". Dal dispettoso Kappa, che emerge dai fiumi per trascinare sul fondo gli incauti passanti, ai terrifici Oni, che si abbattono sugli umani con la loro mazza di ferro, fino all'infida Kitsune, la volpe che assume sembianze femminili per portare gli uomini alla rovina, tutti gli yokai più importanti sfilano in questo incredibile bestiario, che di ciascuno spiega le caratteristiche, il comportamento e le fantastiche storie. Illustrazioni suggestive, ispirate agli antichi dipinti, collocano ogni yokai nel proprio habitat naturale.
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Carrassi Vito
Il lago e la città scomparsa. Una leggenda eziologica nel Gargano settentrionale
br. Il lago di Varano, con il sottile istmo che lo separa dal mare e i cinque paesi che gli fanno corona (Ischitella, Cagnano Varano, Carpino, Rodi Garganico, Vico del Gargano), non è solo un suggestivo elemento del paesaggio garganico; è anche il protagonista di una tradizione narrativa che qui, per la prima volta, viene esaminata in tutti i suoi aspetti. Si tratta di una leggenda eziologica, ovvero di un racconto che spiega le origini di un luogo o le cause di un fenomeno. Mescolando storia, mito e credenze popolari, questa leggenda narra un evento memorabile, la scomparsa di un'antica e ricca città, Uria (biblicamente punita con un diluvio per i peccati dei suoi abitanti), e la conseguente origine del lago, dei paesi circumlacuali e del santuario dell'Annunziata. È quest'ultimo che, fin dal nome, ci riporta all'umile ma portentosa protagonista della leggenda, Nunzia. È lei la figura chiave, unica superstite di un passato sommerso dal lago e (ri)fondatrice di una storia e di un mondo nuovi, simboleggiati dal Crocifisso venerato nel santuario. Una leggenda affascinante e densa di significati, che ci invita a riflettere sui rapporti che intessiamo con i nostri luoghi e sull'impatto che il paesaggio ha nelle vicende umane.
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Lazio segreto e sconosciuto
br. Il Lazio, terra di storia, di cultura, di tradizione, dalle mille sfumature e leggende che, grazie a questa nuova antologia, edita da Historica edizioni, e all'abilità degli autori, arrivano fino a noi. Una finestra aperta sugli angoli più reconditi e dimenticati di una regione meravigliosa.
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Lorenzi Primo
Delos. Un viaggio nel mito e nel tempo
br. Capire il presente implica sempre un viaggio nel passato. Vale per la nostra vita individuale dove dobbiamo sentirci sempre figli del bambino che siamo stati. Vale per la nostra vita culturale e sociale, connessa con le sue radici nel mondo antico. Del resto la tendenza a vivere solo di presente (presentismo), potenziata dalla globalizzazione e dalla delocalizzazione informatica, si può considerare uno dei rischi della modernità e può essere contrastata con una maggiore attenzione al passato. La via seguita è quella del confronto col lascito e con la miniera inesauribile di immagini, di suggestioni, di possibili risposte che ci giungono dal mito antico che vive ancora, in forma esplicita o allusiva, in molte espressioni della modernità. Si propone un viaggio nell'isola di Delos volto a definire le tappe che l'hanno resa uno dei santuari più importanti dell'antichità. Con una continua attenzione ai passaggi che hanno plasmato la vocazione sacra dell'isola. Lungo un percorso che si fa risalire fino all'epoca cicladica e che, col proseguo del tempo, ne fa la culla del dio che porta alla pienezza alcuni assunti della religione olimpica, come l'aspirazione all'astrazione, alla luce e all'ascensionalità. Le tracce di questa evoluzione religiosa vengono cercate ed indicate in loco in un continuo pèndant con le vicende storiche. Il tipo di viaggio proposto mira a aggiungere la dimensione temporale ad ogni aspetto dei luoghi visitati così da far sì che possano essere guardati in un'ottica quadridimensionale. Una attenzione particolare viene riservata al periodo di massimo fulgore economico ed edilizio che fece dell'isola un crogiolo di commerci e di incontri, capace di anticipare molte evoluzioni culturali del mondo antico. Non una guida turistica dunque, ma semmai una guida storica volta a comprendere il senso antropologico di un santuario così importante, in uno stretto rimando alle testimonianze sul campo.
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Visco Mario
Francesco III e il braccialetto di Bosso. Una leggenda tra Varese e la Borgogna
br. Secondo la leggenda, un cacciatore che osò profanare con lo sguardo la nudità di una dea mentre prendeva il bagno con le sue Ninfe nei boschi della Borgogna, venne trasformato in un fauno cervino. Da questa leggenda, dopo il Mille, fiorì una storia d'amore, ambientata tra le foreste e il Castello di Cigogne nei pressi di Nevers, che per tradizione veniva narrata ai discendenti delle famiglia Gonzaga e D'Este sin dalla tenera età. Così le vicende di Sileno, Sophie, Hugues, Diana, Acteon e dei fauni cervini della Borgogna giunsero all'orecchio del piccolo Francesco, futuro Signore di Varese. Il quale, nella notte tra il 20 e 21 febbraio 1780, poco prima d'involarsi verso l'Infinito, decise di raccontarla - raccontandosi - al medico di Corte e al suo fedele segretario, il Conte Marchisio. La scultrice Anne Alexandra Bacchetta Patureau ha attualizzato questa leggenda in una straordinaria statua di terracotta, La Promessa, a cui si è ispirato Mario Visco per il suo romanzo.
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Aiello Francesco
Gino Sorbillo. La pizza di Napoli. Il personaggio, la famiglia e la tradizione raccontati da Angelo Cerulo
br. La storia dei grandi pizzaioli di Napoli è anche la storia di Napoli. Gino Sorbillo incarna perfettamente questa aderenza al luogo d'origine, sia perché appartiene ad una delle famiglie storiche che hanno legato il loro nome all'arte di fare la pizza, sia perché, nonostante il successo e la notorietà conquistati, ha conservato un rapporto intimo e costante con la città. In perfetto equilibrio tra memoria del passato e spiccata sensibilità ai gusti contemporanei, l'avventura umana e professionale di Sorbillo, nel volume curato da Francesco Aiello per le Edizioni dell'Ippogrifo, testimonia l'attuale valenza culturale della pizza e dei pizzaioli a Napoli e nel mondo, con riflessi che vanno al di là degli aspetti gastronomici del fenomeno. Lungo le pagine del libro, con il contributo di Angelo Cerulo dedicato al personaggio-Sorbillo e le fotografie di Pietro Avallone, la storia del protagonista si interseca con elementi storici di una città straordinaria che, ben prima di ogni moderno fenomeno di globalizzazione alimentare, ha dato al mondo uno dei piatti più conosciuti e apprezzati.
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Sciortino Giuseppina
Campanili Siciliani. Viaggio con Mario Grasso nella Trinacria di «Ogni testa un tribunale», dei dialetti, soprannomi, proverbi e delle isole linguistiche
ill.
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Giachino Fulvio
Insetti: dei e demoni. Gli insetti nella cultura umana, miti, leggende, religione e folklore
ill., ril.
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Ravazza Ninni
L'occhio in cima all'albero. Misteri e leggende del mare di Sicilia
br. "Di presenze oscure e minacciose che convivono con la quotidianità dei pescatori e di strategie cognitive e percettive che attingono ai piani dell'empirìa e della magia Ninni Ravazza - che conosce le profondità del mare e le vite degli uomini che l'hanno attraversato, navigato, 'coltivato' - ha raccolto in questo volume testimonianze, memorie, piccole storie, frammenti del microcosmo lungamente indagato dall'autore." (Dalla Prefazione di Antonino Cusumano)
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Renda Simonluca
L'invenzione della morte
ill., br. Chi ha inventato la morte? Non è così strano porsi questa domanda, perché se a ognuno di noi si chiedesse che aspetto ha la mietitrice di anime, a tutti verrebbe in mente la stessa identica risposta: il Medioevo ha plasmato quell'immagine che tutti mentalmente rievochiamo. Una rivoluzione culturale ha mutato l'iconografia della morte, ma non è l'unico cambiamento avvenuto in questo senso: anche gli spiriti dei trapassati hanno visto modificare la loro immagine e il loro campo d'azione, e persino l'aldilà è stato completamente plasmato da secoli di supposizioni e visioni. Folklore e storia si mescolano, in un percorso che vede eserciti di morti vagare nelle campagne, il leggendario Artù diventare re di un oltretomba collocato nel centro del monte Etna, mentre scheletri danzanti conducono ricchi e poveri verso la loro ultima meta.
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Filippi Loredana
Al di là del velo. Il rito dell'incontro tra la morte e la vita, da Halloween all'antica Samhain
br. In un'epoca tutta orientata a considerare l'aspetto esteriore delle cose, ignorando le trame nascoste che le hanno generate, l'educazione ai "mondi invisibili" si fa fondamentale strumento educativo in una via di crescita interiore. Il recupero dei significati nascosti, celato dietro ogni antica tradizione, non è solo strumento di conoscenza ma anche di addestramento a coltivare la "capacità simbolica" (e creativa!) della nostra mente. L'Halloween di oggi è trascrizione, purtroppo degenerata, di una antichissima festività dai potenti significati simbolici, oggi più che mai attuali, in grado di risorgere per aiutarci a comprendere la magia del ritorno alla vita: che è "attraversamento" della morte e non permanenza nella stessa. La natura, di cui siamo parte, muove la sua energia in modo diverso nei vari momenti dell'anno: consapevolizzare questo permette di sinergizzare con essa, rammentando che solo una strada di "riunificazione interiore" può portare a passi significativi nel cammino di crescita e di consapevolezza.
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Rosso Maurizio
I misteri delle Langhe. Diciotto saggi brevi fra enigmi, storia, leggende e letteratura
brossura Un libro che racconta le langhe in modo piacevole e divulgativo, attraverso leggende e miti medievali e moderni, fino ai misteri contemporanei. Le Langhe non esistono sulla carta geografica politica: sappiamo che sono in Piemonte, per la maggior parte in provincia di Cuneo con una parte più piccola in provincia di Asti (cosiddetta Langa astigiana) e che però con Cuneo e le sue montagne, distanti oltre 60 chilometri, hanno poco in comune. Le Langhe sono un'espressione geografica di natura geologica, identificabili solo come territorio. Il primo mistero irrisolto sta proprio nel nome.
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Cout Fiorenza
Conciaossa. Rabeilleur. Rebouteux
ill., br. Antichi metodi di guarigione nelle regioni alpine.
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Avitabile Enzo
Antichi proverbi napoletani. Fa' bene e scordate, fa' male e penzace. Modi di dire, citazioni, poesiole e canzoncine
br. Cani e gatti, cavalli e asini, arrotini e caporali, ricchi e poveri, servi e padroni, santi e malefemmene: in questo compendio di antichi proverbi raccolti da Enzo Avitabile c'è tutta la filosofia del popolo partenopeo, un popolo che, reduce da secoli di dominazioni e malgoverni, conosce intimamente l'ironia talvolta crudele dell'esistenza umana. Un popolo fiero e sagace, sfrontato e sincero, armato di lingua tagliente e fantasia multiforme, capace di tradurre i concetti più astratti in ardite metafore o consigli spiccioli per la vita quotidiana. Un ricchissimo e variopinto repertorio di proverbi in dialetto napoletano, a volte buffi e dissacranti, a volte crudi e licenziosi, a volte venati da un'amara malinconia - ma anche modi di dire, filastrocche, canzoncine, poesiole e brevi novelle della tradizione partenopea; tutti i motti sono catalogati in ordine alfabetico, con rispettiva traduzione in italiano e spiegazione dell'autore.
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Battiato Rosario
Animali straordinari di Sicilia. Ediz. illustrata
ill., br. Esistono animali straordinari che dimorano da sempre in Sicilia, un'isola in bilico tra mitologia, storia e folklore. Animali, veri o fantastici, che nel corso del tempo si sono trasformati attraverso ibridazioni con altre specie: mutamenti talmente imprevedibili e misteriosi che hanno reso leggendaria la loro stessa esistenza. "Animali straordinari di Sicilia" è un'esplorazione del sorprendente mondo animale siciliano che, deviando dal corso di un'esistenza ordinaria in seguito allo scontro con la follia degli umani, dà forma a inimmaginabili specie, in alcuni casi ibridandosi perfino con la flora isolana. La loro straordinaria e difforme capacità di attraversare il tempo rappresenta un atto d'amore e di resistenza all'appiattimento e all'omologazione del presente. In allegato la Mappa degli animali straordinari di Sicilia.
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Perillo Marco
La Vecchia Carnevale
ill., br. Una passeggiata a Piazzetta Nilo, cuore del centro antico di Napoli, riporta in mente all'autore, Marco Perillo, la presenza di una bottega di un robivecchi all'esterno della quale campeggiava la figura in cartapesta di una Vecchia Carnevale, antica maschera della tradizione folklorica campana. Da lì, dal ricordo della paura che da bambino gli suscitava quel fantoccio, il filo della memoria inizia a dipanarsi e quei vicoli ora costellati "di ristorantini e di B&B" e in cui "gli abitanti sembrano essere tutti stranieri" si riempiono di nuovo di un'"umanità ormai scomparsa": Fortunato e i suoi panini, la mamma di Pino Daniele, Nennella l'acquafrescaia... Queste figure sono rievocate da Perillo sullo sfondo di eventi della vita collettiva (il terremoto del 1980, lo scudetto del 1987) che si intrecciano con quelli della vita familiare (un trasloco, l'ingiusto arresto del padre, il tormento causato da vicine "streghe"). Il racconto però non si esaurisce nel tributo al passato, ma consente all'autore di affermare la consapevolezza di essere cambiato, di non scappare più di fronte a ciò che un tempo lo spaventava. Con due foto fuori testo applicate su cartoncino di Sergio Siano e Marco Maraviglia.
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Signorini Carlo
Leggende delle Dolomiti
brossura
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Troisi A. (cur.)
Favole e racconti dell'antico Egitto
br. Decifrati e tradotti in più di un secolo di ricerche, questi racconti rivelano un Egitto sorprendente, assai lontano da quello solenne e un po' freddo dei templi colossali, delle sfingi e delle piramidi. Sono le favole di magia più antiche del mondo, sono storie di animali, novelle fantastiche o autobiografie romanzesche, storie di dèi cialtroni e di sovrani ubriaconi: vi troviamo per esempio una vicenda vecchia di tremila anni assolutamente identica a quella di Cenerentola, solo che la proprietaria del piedino che fa innamorare il Faraone Psammetico è una cortigiana...
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Verde Pietro
Proverbi e detti siciliani commentati
brossura I proverbi, in generale, hanno una valenza universale, perché sono frutto di quell'atavica saggezza popolare che rappresenta, a qualsiasi latitudine del nostro pianeta, quel complesso dei principi e delle norme che regola il vivere quotidiano. Qualche volta, invece, hanno un taglio e un significato esclusivamente localistici, solo perché introducono ed esplicano concezioni, costumi, modi e regole che si attagliano soltanto alla specificità di un popolo meravigliosamente unico e speciale. Quelli siciliani, in particolare, sono forse più ricchi di sfumature lessicali perché risentono nella loro formazione di un miscuglio di linguaggi e culture diverse. Ciò avviene a causa delle molte popolazioni che, attraverso secoli di dominazioni straniere, si sono succedute e stratificate nella nostra isola; popolazioni di origini fenicie, greche, arabe, romane, bizantine, barbare e normanne, ognuna delle quali ha contribuito a contaminare la cultura, la lingua e le tradizioni degli abitanti indigeni della nostra isola. La speranza di chi scrive è che questo libello possa capitare nelle mani di giovani lettori e l'augurio personale è che in essi possa scoccare la scintilla della passione per il dialetto assieme alla curiosità di scoprire quel retaggio storico che costituisce sempre il riferimento sicuro per poter guardare al futuro con consapevolezza.
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Borges Jorge L.; Scarano T. (cur.)
Il libro degli esseri immaginari
br. Spinto dalla passione per le strane entità sognate dagli uomini, Borges ha perlustrato nel corso degli anni letterature e mitologie, enciclopedie e dizionari, resoconti di viaggio e antichi bestiari, scoprendo tra l'altro che la zoologia fantastica è percorsa da singolari affinità: così, ad esempio il Pesce dei Terremoti, un'anguilla lunga settecento miglia che porta il Giapppone sul dorso, è analogo al Bahamut delle tradizioni arabe e al Milgardsorm dell'"Edda". L'esito di questa sterminata ricognizione è un manuale che il lettore è caldamente invitato a frequentare "come chi gioca con le forme mutevoli svelate da un caleidoscopio". Ritroverà così animali che già gli erano familiari, ma che ora tradiscono caratteri insospettati: come l'Idra di Lerna, la cui testa - sepolta da Ercole - continua a odiare e sognare, o il Minotauro. Imparerà a conoscere esseri che sembrano usciti dalla fantasia stessa di Borges: come la "gente dello specchio", ridotta a riflesso servile dall'Imperatore Giallo dopo aspre battaglie, o il funesto Doppio, suggerito "dagli specchi, dall'acqua e dai fratelli gemelli". E si imbatterà in creature di cui neppure sospettava l'esistenza: come lo hidebehind dei taglialegna del Wisconsin e del Minnesota, che sta sempre dietro a qualcosa. E sempre aleggia lo humour di Borges, il quale ci spiega compassato che la qualifica di contea palatina attribuita al Cheshire provocò l'incontenibile ilarità dei gatti del luogo, donde, con ogni probabilità, il gatto del Cheshire.
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Carpeoro Giovanni Francesco
Summa symbolica. Istituzioni di studi simbolici e tradizionali. Vol. 3/1: La pragmatica dei simboli
ill., br. Dopo aver studiato il mondo dei simboli fin dal 1981, nel 1996 l'Autore maturò la decisione di raccogliere tutti i suoi appunti in un'opera organica, Summa Symbolica, terminata nel 2003 ma più volte aggiornata negli anni successivi, assumendo dimensioni tanto imponenti da rendere necessaria una sua suddivisione in più parti. Questa terza parte di Summa Symbolica si occupa di trattare i simboli nella loro utilizzazione più pragmatica, organizzati in categorie precise che fanno parte di aspetti diversi della nostra esistenza. In questo primo volume si parte da una analisi di un tema simbologico per eccellenza, quello degli «Alfabeti», per giungere ai «Simboli nella Matematica», affrontati soprattutto dal punto di osservazione delle loro radici filosofiche. Poi si passa ai «Simboli nella Fisica», nella prospettiva di una chiave alternativa ma strumentale a quella scientifica di decodificazione dei segreti della materia. Quindi è la volta di «Simboli e Medicina», una trattazione storica, fisica e metafisica dell'applicazione simbolica in campo terapeutico. Infine, per chiudere la trattazione di questo primo volume, si torna alla relazione tra esoterismo e scienza («Simboli dall'Alchimia alla Chimica»).
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Signorini Carlo
Antichi regni dei monti pallidi. Dolomiti. Miti e leggende
br. Su tutte le cime, svettava la maestosa Rosalya (Marmolada) ammantata dai suoi ghiacci perenni e, non molto lontana, s'innalzava con orgoglio la cima Ombretta. Si trattava di un territorio aspro e selvaggio, dove gli animali selvatici abbondavano, liberi di vivere nel loro ambiente naturale. Invece per gli uomini, rappresentava un'ardua impresa anche solamente attraversarlo. Pochi erano i sentieri che segnavano questi luoghi aspri, impervi e quasi sempre coperti di neve. I transiti più importanti erano quelli che conducevano ai Passi di Ombretta e di Ciarèlles. I temerari viandanti che vi camminavano, oltrepassati gli scaglioni di Sonchìves, improvvisamente si trovavano di fronte le maestose e possenti mura del Castello di Contrin, con i suoi merli coperti d'oro che brillavano al sole...
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Ponzi Luca
Favole di fiume
br. "Favole di fiume" è una raccolta di racconti che galleggiano su quello che per Giovannino Guareschi era l'unico fiume italiano, il Po. Molte delle nostre città sono nate lungo i fiumi, tutta la valle padana è figlia del medesimo fiume che ne è la spina dorsale. Così, seguendo un fil rouge narrativo che scorre attraverso le pagine di Guareschi o il grande affresco televisivo di Mario Soldati, anche queste Favole di fiume mostrano come il Po sia uno stato d'animo, un modo d'affrontare le cose della vita e un archivio di storie, memorie e sentimenti. Il lettore troverà episodi di vita vera, rimescolati tra loro con sapienza narrativa dalla penna di un abile giornalista qual è Luca Ponzi. Ecco, quindi, una favola sentita durante una battuta di pesca o un'altra catturata mentre si giocava a briscola; ma ci sono anche casi di cronaca nera e poi incontri fortuiti e fortunati con quella variegata umanità che popola le rive, a volte assolate e altre volte cariche di nebbia, del vecchio Po.
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Petracchi Giovanni
Detti e parole della terra di Prato. Fra paesaggi, monumenti e ricette
ill., br. A Prato se sei un po'ingenuo ti chiamano barbòcchio, o peggio babbalèo. Se sei un poco di buono, gnorànte o mànfano. Se al contrario hai dei numeri, dovranno ammettere che sei un gànzo. Dietro agli appellativi, ai detti e alle espressioni più o meno colorite del dialetto pratese è racchiuso un modo di vivere e sentire, un insieme di usi e tradizioni che vengono da lontano nel tempo e di cui ancora oggi c'è traccia. Petracchi, che ha studiato per anni storia, cultura e abitudini della sua città, ci fa fare un tuffo nel passato con questo dizionario arricchito da ricette tradizionali, cartoline e immagini d'epoca, per rivivere la Prato dei nostri antenati e conoscere meglio quella dei giorni nostri.
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Vanni Carlo; Eliselle
Il Conte Magnifico. A tavola con Cesare Mattei
br. Rocchetta Mattei. Lo storico castello edificato nel 1850 dal Conte Cesare Mattei sulle rovine di un antico maniero risalente al 1200. La storia del conte e del suo affascinante progetto... C'era una volta, non poi così tanto tempo fa, un Conte che tra le colline bolognesi si era fatto costruire un castello fatato nel quale, come i maghi delle favole, accoglieva chiunque avesse bisogno per potergli somministrare la cura che lo avrebbe guarito. Attorno a questo castello aveva costruito un gran numero di ville e case per ospitare i suoi visitatori, che lì attendevano una sua parola e una sua visita; egli, una volta ascoltati i loro problemi, a ciascuno forniva un magico elisir che aveva preparato con le proprie mani e con la scienza segreta che aveva sviluppato attraverso decenni di studi e di ricerche. Nonostante l'invidia e lo scetticismo dei suoi molti detrattori, venivano sin dai paesi più lontani per farsi curare da lui: come i nobili di tutte le grandi famiglie europee, così i poveri di tutta Italia, che non potendo pagarsi né le cure né l'alloggio venivano da lui ospitati gratuitamente.
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Chiossi Antonella
Proverbi per un anno
br. Antonella Chiossi ci propone uno o più proverbi per ogni giorno dell'anno ed in questo modo preserva una sapienza antica, che purtroppo in parte si sta perdendo nel nostro tran tran quotidiano da fast food. Ecco questo si potrebbe definire un libro 'slow food'. Intanto, perché può essere bello 'centellinarlo' di giorno in giorno leggendo il proverbio di volta in volta proposto. Inoltre, perché se invece per curiosità ci si mette a leggere i proverbi dei giorni e dei mesi successivi, inevitabilmente il libro ci riporta atmosfere ed odori di quei tempi e quelle stagioni, consentendoci di rallentare le nostre frenesie e potersi girare indietro verso luoghi, mondi e persino parole del nostro passato.
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Bizzarri Mariano; Scurria Francesco
Sulle tracce del Graal
ill. La ricerca del Graal è stato il tema centrale della letteratura cavalleresca compresa tra il 1180 e il 1270. I cavalieri della Tavola rotonda riuscirono, dopo innumerevoli peripezie, ad entrare in possesso della Sacra coppa del Graal, ad opera del prode Parceval. Del santo Graal, tuttavia, a partire dal secolo XIII si perdono le tracce e da allora più o meno fantasiose storie e leggende sulla sua ricerca e sul suo presunto ritrovamento si sono moltiplicate. In questo libro, frutto di ricerche e di anni di studio, gli autori seguono una traccia particolare che li porta a scrivere un nuovo e affascinante capitolo di questa vicenda.
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Gambari Stefano
La grotta dei serpenti tra medicina e folclore
br. Nel dizionario dei luoghi comuni, Gustave Flaubert annotava che «le caverne sono sempre piene di serpenti» e i serpenti «sono tutti velenosi»! A Roma, nel Seicento, si diffondono notizie di guarigioni dovute a sospette pratiche terapeutiche che si svolgevano in una cavità termale presso Sasso (Cerveteri). Bisce buone risanano i malati, escono dai cunicoli e leccano il sudore, asciugando la pelle dei malati. Inizia una lunga tradizione a stampa che giustifica il fenomeno e si richiama all'incubatio dell'isola Tiberina, all'uso dell'oppio, al re dei serpenti, registrando l'invidia dei medici locali, che bruciano il sottobosco per eliminare le bisce. Più tardi prevale lo scetticismo e la tradizione popolare è ridicolizzata. Riferimenti colti si innestano su un vasto tessuto di credenze folcloriche relative alle virtù del serpente e della grotta: il mondo sotterraneo è da sempre popolato di ianare, di draghi, di creature fantastiche, di tesori nascosti...
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Duban Caroline
L'oracolo dei kami e degli yokai. Alla scoperta delle divinità e degli spiriti giapponesi. Con 52 Carte
ill., br. Non esiste un solo corso d'acqua, un solo albero, una sola pietra o un solo oggetto che non sia il ricettacolo di una qualche forma di coscienza o intelligenza. Animali e umani non sono gli unici a essere stati creati dagli dèi. Tutti questi elementi, a qualsiasi regno appartengano, sono frutto di una volontà superiore e possono essere travolti dall'intervento di spiriti benevoli o, al contrario, maligni. Grazie a questo oracolo, scoprirete i principali kami - le divinità del pantheon giapponese - e yòkai - gli spiriti dei diversi mondi - che popolano e animano la nostra realtà. L'oracolo dei kami e degli yókai, accessibile e intuitivo, si ispira alla spiritualità giapponese, che non ha una visione manichea del mondo. Poiché la vita è un'avventura in continua evoluzione, questo oracolo vi aiuterà a prendere coscienza delle situazioni che vi influenzano per orientare le vostre scelte e trovare la vostra strada... 52 carte magnificamente illustrate per stimolare l'intuito Un libro di 175 pagine per aiutarvi a interpretare le carte.
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Anonimo; Sagramoso R. D. (cur.)
Storia di Sakuntala
brossura
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Santaromita Villa Angelo
Canti di carrettieri
br. Il carrettiere canta, mentre compie la propria azione lavorativa, nelle giornate assolate o nelle lunghe notti afose d'estate, per le strade carrabili o stradoni, andando isolato o in gruppo o ancora in lunghe file, con i carichi di prodotti vari.
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Costa Giancarlo
Polene
ill. Donne e guerrieri, dei, mostri e animali: figure realistiche e magiche insieme, semplici e nello stesso tempo emblematiche. Sono le polene, gli angeli di legno, che un tempo proteggevano la nave costituendo con essa una sola entità. La loro origine è antica e nebulosa quanto la navigazione stessa. Per secoli, con il loro volto grottesco, hanno allontanato le insidie dei mari e hanno ammaliato marinai e viaggiatori. Oggi le ritroviamo nei musei, oggetto di tragici desideri di visitatori e collezionisti, come la misteriosa Atalanta del Museo Navale della Spezia. Questa e altre storie in un ricco volume che ripercorre l'evoluzione delle polene dagli antichi egizi alle navi vichinghe, dal Medio Evo ai vascelli francesi e inglesi dell'Ottocento. Dopo anni di scrupolosa preparazione, viaggi e ricerche condotte presso i principali musei d'Europa e le collezioni private, ha raccolto un repertorio eccezionale sull'arte della decorazione navale, suddividendo per epoca e per soggetti le storie delle più celebri polene, coinvolgendoci in un mondo sospeso tra superstizione, tradizione e cultura popolare.
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Ronchi Della Rocca Barbara
Si fa, non si fa. Le regole del galateo 2.0
br. La buona educazione è pronta a riconquistare il mondo. Ce l'avevano presentata come ottusa e obsoleta, incapace di adattarsi al nuovo Millennio, e invece si è presa la rivincita. È tornata per pregarci di parlare a voce bassa quando siamo al cellulare, per ricordarci di masticare a bocca chiusa e consigliarci di non retwittare in giro i complimenti che abbiamo ricevuto. Questo nuovo galateo non tenta di tenere in vita abitudini vuote e regole superate, legate a un atteggiamento formalista o bigotto. Il suo scopo è far riscoprire una buona educazione autentica: non un abito esteriore, ma una libera scelta di stile e buon gusto, di rispetto e buon senso. Perché l'assenza di regole, la malattia tipica del nostro tempo, regala una falsa libertà - ormai lo sanno tutti; mentre sapersi comportare e stare bene con gli altri è la strada maestra per vivere più sereni ed essere più felici.
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Magni Emilio
El pancott e altre delizie. Storie e ricette perdute della tradizione brianzola e lombarda
br. Quella delle antiche cascine della Brianza era una cucina moderata, assai parsimoniosa, forse un po' taccagna, attenta a tra via nagött, tutto serviva alle resgiure, le padrone della casa, per preparare una pietanza gustosa. Ci voleva solo tanta fantasia. I nomi dei piatti, che pochi oggi ricordano, erano il dizionario materiale della cultura contadina: el pancott, pane raffermo ammollato nell'acqua e cotto con un po' di formaggio, la frittata con i lovertis, i germogli del luppolo disponibili in quantità nei campi, le torte con i nomi di santi che si cucinavano solo in certe ricorrenze, i gôbb, pesci così poveri da valere meno della monetina coniata nel Cinquecento da un duca gobbo, il michén de Bager, panino Dop ante litteram, il pan de mej, fatto con la farina di miglio da non confondere con il pan mejn aromatizzato con fiori di sambuco. Emilio Magni, cantore della cultura brianzola e milanese, ha mescolato nella grande pentola della memoria le ricette di questi piatti con tante storie e ha messo in tavola un libro che sa di infanzia, di ricordi belli, di una vita in cui davvero si viveva a chilometro zero.
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Nelli R. (cur.); De Turris G. (cur.)
Luce del Graal. Mito, esoterismo, storia, epica cavalleresca
brossura Graal: termine evocativo e affascinante che esprime nello stesso tempo una leggenda e un mistero; un termine-chiave per le letture occidentali che non designa un oggetto ma un insieme di idee e di credenze, che rappresenta un simbolo venutosi a creare per un bisogno epocale di spiritualità. Oggetto di quest'opera multidisciplinare non è dunque la "coppa" in quanto tale, ma ciò che vi è contenuto, il mito da essa irradiato nei secoli. I contributi presenti nel libro spaziano a tutto campo, spostando il punto di osservazione da numerose angolazioni: l'analisi sulle origini del mito è stata condotta dall'etnografo Nelli; Guénon ha invece sviluppato il senso esoterico nel Graal, mentre Closs, studiosa di mitologia, ne dà una lettura tradizionale.
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Berlitz Charles; De Turris G. (cur.)
Atlantide. L'ottavo continente
ill., br. Numerosi studiosi o ricercatori si sono impegnati nella ricerca delle tracce della mitica Atlantide, di cui già Platone parlava, il misterioso continente che sarebbe sprofondato nell'oceano circa 10.000 anni fa. Charles Berlitz, noto e appassionato studioso e archeologo, ha ritrovato resti certi e tangibili della scomparsa di Atlantide, e riunisce in questo libro le prove documentate da lui raccolte in anni di ricerche. Il testo è illustrato da numerosi disegni e fotografie e dimostra l'esistenza di una civiltà molto avanzata, anche dal punto di vista tecnologico, oltre 50.000 anni fa.
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Musciotto Carmela
Carvaccata. Il vissuto dei pastori di Geraci nella loro festa ('A)
ill., ril.
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Araldo Guido
Mesi miti mysteria. L'almanacco esoterico lune, santi, archetipi
br. Un almanacco invero insolito: mesi, miti, leggende, antichi modi di dire; le lune, i falò notturni, la rugiada magica, il bäl di patanù (il ballo dei nudi), l'epatta, lo zodiaco, 666: numero della Bestia o di Afrodite? San Giorgio che uccise il drago o santa Marta che ammansì la Tarasca? Il gallo e la civetta. E se parlassimo di figa? I riti eleusini e l'eucarestia cristiana, la via iniziatica d'Orfeo, Giano e il capodanno, la sovrapposizione delle festività cristiane a quelle pagane, la duplicazione dei Dioscuri, Ulisse inedito, la cattedrale di San Brandano: la stessa che affondò il Titanic. Equinozi, solstizi e i quattro evangelisti, il tempo sospeso, la befana, la strage degli innocenti, babbo natale, l'origine del Natale, il significato arcano del pino natalizio, la Maddalena o san Pietro? Le badie, il simbolo dei Visconti e di "Canale 5", aspetti meno noti del carnevale, il giorno dei folli, la festa dell'asino. Streghe o masche? Halloween, san Valentino arcigno e misogino, i servan, le feye, la candelora, il calendimaggio, la chiave spezzata e l'archetipo collettivo.
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