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‎Folklore‎

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Number of results : 17,558 (352 Page(s))

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‎Costa Giancarlo‎

‎Leggende e fantasmi del mare‎

‎br. L'Olandese Volante, il marinaio senza testa, il fantasma assassino, la piovra gigante e i pesci monaci ma anche i sortilegi per calmare la tempesta e gli incantesimi per chiamare il vento: storie di strani personaggi e incredibili creature, superstizioni che gli uomini di mare si sono tramandati per secoli nelle lunghe ore di navigazione o durante le soste nei porti. Le paure e le speranze dei marinai davanti all'immensità del mare si sono trasformate in leggende, miti e credenze che ancora oggi incantano, spaventano e fanno sognare.‎

‎Hadland Davis Frederick‎

‎Miti e leggende del Giappone. La volpe e altri animali‎

‎br. La volpe è protagonista indiscussa del folclore giapponese. A volte è una creatura maligna che assume le sembianze di un'incantevole fanciulla per stregare gli uomini e distruggerli; altre volte è invece Inari, importante divinità shintoista, spesso generosa e disposta a esaudire le preghiere delle persone. Di fianco alla volpe, però, convive tutta una serie di animali il cui destino si intreccia con quello degli esseri umani: lepri, tassi, gatti, cani e scimmie, a volte dotati di poteri soprannaturali e capaci di influenzare, nel bene o nel male, le sorti di principi e di principesse, di samurai e di contadini. Frederick Hadland Davis trasporta i lettori in un mondo suggestivo e poetico, in cui gli elementi mitologici e fiabeschi si mescolano con la spiritualità shintoista e buddhista. Tra gatti vampiro, magiche teiere che si trasformano in tassi, cani fedeli e coraggiosi, lucciole vendicative e bianche lepri che appaiono sulla superficie della luna, questo nuovo volume della serie Miti e leggende del Giappone è un viaggio affascinante sulle tracce della fauna misteriosa che popola l'immaginario collettivo del Paese del Sol Levante.‎

‎Battiato Rosario‎

‎Etna. Guida immaginifica del vulcano‎

‎br. Questa Guida rappresenta un invito alla scoperta di uno dei luoghi più iconici della Sicilia e dell'Italia intera, un tentativo di avventurarsi negli anfratti che ospitano le storie meno note del vulcano, senza però tralasciare le tante leggende che ne hanno alimentato il mito. L'Etna contiene in sé, nei suoi innumerevoli livelli, le mode e le tendenze di migliaia di anni di folklore: qui s'incontrano, tutti assieme e nello stesso istante, i sogni mitologici, i santi e i diavoli cristiani, le vecchie glorie mai dome del folk horror e persino gli extraterrestri. Il libro contiene in allegato la mappa immaginifica dell'Etna con l'indicazione dei luoghi in cui si svolgono le vicende raccontate.‎

‎Dalla Vecchia Isabella; Succu Sergio‎

‎Luoghi misteriosi San Marino. Giro della Repubblica in 40 segreti‎

‎brossura La Repubblica di San Marino appare come un piccolo Olimpo che si erge a mezz'aria, un mondo originato da giganti chiamati Titani che, secondo le leggende, avrebbero innalzato il monte omonimo. La Porta di San Francesco ti farà accedere a un universo parallelo e a tutti i suoi segreti: il santo scalpellino, un orso per amico, il letto di pietra, la «vera» Statua della Libertà, il passo delle streghe, la leggenda della piuma, la grotta della meditazione universale, gli angeli custodi di Gesù, la scomparsa clessidra atomica, il museo delle torture, il pianto del vento, solo per citarne alcuni. A San Marino, dove tutto parla di libertà, ci si sente ospiti di un regno ai confini della realtà. Questa non è una classica guida turistica, ma un testo un po' particolare, in esso non troverai la descrizione storica e archeologica di ogni singolo palazzo, chiesa o museo, come potrai reperire da altri libri della Repubblica, ma leggerai solo di misteri, curiosità e leggende. Un testo indicato a chi vuole visitare San Marino in modo alternativo, focalizzandosi solo sul suo lato nascosto, quello oscuro e sconosciuto.‎

‎Valota R. (cur.)‎

‎Musiche tradizionali in Brianza. Le registrazioni di Antonino Uccello (1959-1961). Con CD Audio‎

‎ill., br. Nel 1959 e nel 1961 Antonino Uccello realizzò due campagne di ricerca in Lombardia che, toccando marginalmente il territorio bergamasco, interessarono in particolare le province di Como, Lecco e Monza Brianza, con 265 brani rilevati a Cantù, Caslino d'Erba, Ceriano Laghetto, Figino Serenza, Lurago d'Erba, Mariano Comense, Montevecchia, Rovagnate, Seveso e Seregno. Confluiti nelle raccolte 49 e 61 del Centro nazionale studi di musica popolare, i brani raccolti da Uccello costituiscono la prima documentazione di ampio respiro di musiche tradizionali lombarde, realizzata a pochi anni di distanza dalle esigue registrazioni di Alan Lomax e Diego Carpitella e dalle più consistenti rilevazioni di Roberto Leydi, circoscritte però al mondo dei cantastorie di area settentrionale. Ninne nanne e filastrocche, favole e proverbi, canti rituali e d'osteria, satirici e di lavoro, ballate e brani strumentali per flauto di Pan delineano nella sua integrità il panorama musicale di un'area non ancora travolta dai processi di modernizzazione che stavano investendo il resto della regione.‎

‎Volterri Roberto‎

‎Odissee di sangue. Vita, miti, leggende, vampirismo. Da Vlad l'impalatore a Erzsébet Bathory, da Gilles de Rais a Sawney Bean. E ben oltre...‎

‎ill., br. "Odissee di sangue", un viaggio tra alcune tra le più atroci nefandezze che l'homo homini lupus può aver commesso nel corso dei secoli. Il 'viaggio' parte con una lunga esplorazione della Transilvania e dei castelli in cui abitò Vlad III Tepes;, l'Impalatore, personaggio al quale si è ispirato il romanziere irlandese Bram Stoker per il suo immortale 'Dracula'. Prosegue nel castello di Csejthe dove la 'Contessa sanguinaria' Erzsébet Bathory assassinò decine e decine di innocenti fanciulle per bagnarsi nel loro rosso fluido vitale alla ricerca di un'eternità che invece la condusse ad essere murata viva. Poi andremo nel bosco in cui visse e compì sanguinosi eccidi Elly Kedward, la 'Strega di Blair'. 'Vampira' realmente vissuta alla fine del XVIII secolo. Il nome di Gilles de Rais non vi dice nulla? Le sue folli gesta, le sue violenze su innocenti fanciulli compiute nei castelli in cui celebrava anche cerimonie 'sataniche' ispirarono Perrault per la stesura della celebre favola 'Barbablù'. Ma il vostro 'viaggio' non termina certo qui, poiché vi attendono altre 'odissee di sangue', qualche interessante esperimento sul tema e un'interpretazione 'scetticamente psicologica' dell'umana follia.‎

‎Palmiotto Paola; Oculi M. (cur.); Ruspolini A. (cur.)‎

‎Il pre-patriarcato nella mitologia sumera. Una lettura simbolica secondo la psicologia analitica‎

‎ill., br.‎

‎Malaguti Paolo‎

‎Sillabario veneto. Viaggio sentimentale tra parole venete‎

‎br.‎

‎Carnesecchi Florio‎

‎Le penne del pollo. La tradizione orale a Castelnuovo di Val di Cecina e Travale‎

‎br. Queste storie sono state raccontate in una serie di veglie e gli informatori tenevano a precisare che erano arrivate loro dalla viva voce di altri narratori. Questa presunta purezza delle narrazioni non contaminate dalla scrittura, che presuppone sempre un grado di cultura più alto e tale da snaturare la "verità" delle tradizioni popolari, dimentica un aspetto di importanza non secondaria, l'andamento carsico delle narrazioni folkloriche rispetto alla letteratura d'autore. Come un fiume che scorre, poi si inabissa salvo poi ricomparire più a valle, anche i racconti popolari e a maggior ragione le favole, le fiabe, gli scherzi e aneddoti, le leggende religiose, viaggiano nelle stesse acque della cultura alta come dimostrano la ricchezza di motivi comuni. La 'verità' dei documenti va ricercata, allora, non tanto nella purezza delle storie e nella loro presunta assenza di contaminazione con la cultura alta ma nella vita dei narratori di cui i racconti talvolta riecheggiano, in modo indiretto, le esperienze.‎

‎Chiesa Isnardi Gianna‎

‎I miti nordici‎

‎ill., br. Verso la fine dell'VIII secolo la storia conosce nuovi protagonisti: i Vichinghi. Il mondo "civile" viene infatti sorpreso e sconvolto dalla comparsa, sulle coste britanniche, di predoni del mare provenienti dal Nord dell'Europa. Sono le prime avvisaglie di una serie crescente di incursioni e di imprese grazie alle quali questi uomini raggiungeranno terre ignote e lontane. Abilissimi navigatori, sagaci commercianti, predatori spietati, guerrieri pressoché invincibili, i Vichinghi hanno potuto custodire e trasmettere per secoli l'eredità culturale dei loro avi. A questo retaggio di tradizioni è dedicato il presente volume, che pone al centro del proprio interesse il patrimonio mitologico delle popolazioni nordiche.‎

‎Smedili Santino‎

‎La classe di cartone. Gli anni della scuola media‎

‎ril.‎

‎De Angelis Roberto‎

‎Napoli. Racconti, aneddoti, modi di dire‎

‎br. Napoli è nota per le bellezze naturali ed artistiche, gli splendidi dintorni, le tradizioni popolari, la cultura, la musica, il teatro, la lingua, la cucina, gli uomini illustri che vi sono nati. Ma questa città ha tante altre peculiarità che la rendono unica. Una di queste è senza dubbio quella di essere un vero e proprio teatro all'aperto. Girando per le sue strade, nei vicoli, sui mezzi di trasporto, negli uffici pubblici, nei negozi, capita frequentemente di imbattersi in racconti, episodi, piccoli fatterelli, situazioni, scenette, litigi, conversazioni o semplici battute. Aneddoti che l'Autore ha raccolto e commentato e nei quali è possibile cogliere soprattutto due aspetti della vera napoletanità e cioè l'ironia e l'autoironia, che questo popolo possiede in misura straordinaria. Ma anche la genialità, l'intelligenza acuta e la dignità. Sono perle popolari, se vogliamo cose "minime", che contribuiscono però a rendere Napoli grande e unica.‎

‎Zazzera Sergio‎

‎Procida marinara‎

‎ill., br. "Ed è proprio in essi, e in coloro che, nella dedizione a quest'ordine di studi e a quest'attività, li seguiranno, che Procida ripone la speranza che la sua tradizione marinara possa mantenersi viva e primeggiare sui mari dell'intero universo". Le attività marinare hanno costituito, per secoli, la fonte di reddito principale per Procida, la cui flotta ha conteso a lungo il primato a quella della costiera sorrentina. Oggi quello di Procida marinara è poco più che un mito. La frammentarietà e la dispersione delle notizie che concernono le vicende della marineria procidana, nonché la difficoltà di accesso a molte delle fonti, ne hanno reso difficoltosa la ricostruzione che è stata realizzata con il ricorso, oltre che a libri, periodici e documenti di varia natura, anche a reperti di cultura materiale e a fonti orali, pur con le ben note difficoltà esegetiche che vi sono connesse. L'opera, alla quale fu assegnato il premio Penna d'argento nell'edizione del 1998 della Fiera del Libro di Procida, era assente dalle librerie da un quarto di secolo all'incirca ed è riproposta nel momento in cui Procida ha assunto il ruolo di Capitale italiana della Cultura, in una edizione riveduta e aggiornata.‎

‎Kafton-Minkel Walter‎

‎Mondi sotterranei e il mito della terra cava‎

‎ill. Un mondo dentro il mondo rappresenta uno dei concetti più antichi della mitologia, che fa parte dell'immagine archetipica di Gaia, la madre terra. Molti dei nostri remoti antenati narravano o ascoltavano storie sui loro progenitori, germinati nel ventre oscuro delle caverne della madre terra per poi nascere al luminoso e freddo mondo della superficie. Essi sapevano che, al momento della morte, sarebbero tornati tra le braccia della madre terra. I mondi sotterranei che Kafton-Minkel esplora nel suo saggio sono a volte rivelatori, talora divertenti, altre volte assolutamente assurdi, ma possono mostrare ai lettori che amano essere portati lontano dalla propria immaginazione, come il desiderio di modellare l'universo e la nostra stessa natura in una forma compatta e comprensibile possa farci credere strane cose e accennare a tutto ciò che l'umanità ancora non conosce della natura e di se stessa.‎

‎Brandon Albini Maria; Torsello S. (cur.)‎

‎Viaggio nel Salento‎

‎brossura Maria Brandon Albini, una delle protagoniste di maggior rilievo della letteratura meridionalista del secondo dopoguerra, ci racconta il suo "Viaggio" nel Salento con una scrittura dall'andamento leggero e brioso, tanto che si ha quasi l'impressione di leggere degli appunti, delle notazioni di viaggio prese giorno per giorno. L'autrice s'immerge in un universo composito dove convivono antiche credenze e istanze della contemporaneità, dove le leggende s'incrociano con storie di santi e il mondo magico e rituale della cultura contadina non è in contraddizione con il sindacalismo e le leggi di difesa operaia. L'Albini si sofferma sulla condizione delle donne nel Sud, registra il persistere di tradizioni popolari che sopravvivono agli assalti della modernità, la pratica della lamentazione funebre, la lingua grika e il tarantismo, pagine queste ultime di estremo interesse da un punto di vista della documentazione storica: scopriamo infatti che un anno prima del suo viaggio in Salento, era stata proprio l'Albini a inviare nell'Italia del sud un amico francese, il fotografo Andrè Martin. In questa realtà variegata e complessa l'autrice si lascia orientare da guide sapienti, giovani studiosi, intellettuali e non solo: la sua, quindi, non è una conoscenza libresca, ma è un approccio critico che tiene conto delle situazioni e dei problemi reali. Questo breve resoconto di viaggio è redatto con uno stile a metà strada tra reportage e cronaca, storia e antropologia, politica e religione.‎

‎Tacchino Danilo‎

‎Torino. Miti e leggende della fondazione‎

‎br. La storia antica e leggendaria di Torino nel tempo ancestrale della sua fondazione, in una serie di racconti che compongono un romanzo dal sapore fantasy: l'avvicendarsi e il mescolarsi delle genti nella fertile pianura del fiume d'argento, ai piedi dei monti che avrebbero poi diviso il territorio italico da quello gallico.‎

‎Blanchefort Jean de‎

‎Riti e magie delle campagne. Un libro di magia sugli antichi riti magici nelle campagne italiane‎

‎ill., br. Esiste, da tempi immemorabili, una forma di magia popolare contadina e rurale che si tramanda da secoli per via orale o, in casi assai rari, per via scritta. Sono i famosi Libri del Comando semplici quaderni vergati a mano con ricette e riti spesso e volentieri da persone semi analfabete - che è oggi quasi sconosciuta ai più ma che mantiene, inalterata, una potenza magica che deriva da antiche tradizioni popolari che affondano le loro radici nell'humus della Conoscenza Arcaica delle antiche streghe e degli stregoni di epoche lontane.‎

‎Franz Marie-Louise von‎

‎L'individuazione nella fiaba‎

‎br. Ciò che le persone davvero cercano è la sensazione di essere pienamente vive. Tale spinta a «individuarsi» (di qui il titolo del libro) più che mai pone problemi a chi vive nelle nostre società. Nelle fiabe raccolte nel testo l'avvicinarsi al nucleo dell'anima, situato nell'inconscio, è un viaggio pieno di avventure e di pericoli, al cui centro sta un uccello magico che rappresenta l'essenza preziosa difficilmente raggiungibile, o ciò che copre questa essenza. Come tutti i simboli anche quest'uccello ha duplice aspetto: buono e cattivo. Il Sé interiore, in effetti, può esercitare anche una seduzione, contro la quale dev'essere vigile il nostro atteggiamento conscio.‎

‎Shermer Michael‎

‎Homo credens. Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili‎

‎ill., br. Perché crediamo in quello che crediamo? Perché il nostro cervello ci spinge a farlo. È infatti una sorta di motore di credenze: raccoglie informazioni dai sensi e con naturalezza genera convinzioni che si incanalano in schemi predefiniti e che ci sembrano perfettamente plausibili. Così plausibili che siamo pronti a difenderle a oltranza. Anche quando non lo sono, e anche quando tutti - a partire dagli scienziati - le ritengono estremamente improbabili. Credere in idee improbabili è estremamente probabile! Nessuno può considerarsi immune da questo rischio, che pervade ogni ambito della vita umana: religione, politica, economia... Michael Shermer ci spiega come possano formarsi nella nostra mente tante false credenze. Ma ci indica anche la strada per identificarle, e cercare così di arrivare a comprendere la realtà con cognizione di causa.‎

‎Lazzari Eugenio‎

‎L'acqua nelle varie culture e nella leggenda. Simbolismi e tradizioni popolari in Sardegna‎

‎ill., br. Questo libro propone al lettore un percorso simbolico esoterico sul culto dell'acqua, in parte storico ed in parte tematico, incentrato sul folklore popolare e contadino della Sardegna, dove tutto ha inizio con l'Età della pietra, non intesa semplicemente nel suo comune senso cronologico, ma in uno più specifico legato a questa prima materia, poiché proprio nel monumentalismo prenuragico e nuragico risiedono molti misteri dell'Isola. Il popolo sardo, che ha costruito quei monumenti, ha depositato una sorta di germe culturale vivo ancora oggi e determinante per il folklore locale. Partendo da questa premessa, l'Autore ha articolato il testo del libro, anche per una maggiore facilità di consultazione, in due parti strutturalmente articolate in capitoli e paragrafi. Nella prima parte, dopo aver esposto le caratteristiche chimiche e fisiche dell'acqua, le sue proprietà e anomalie, e tutti i fenomeni che la rendono misteriosa e inconsueta, questo fluido viene analizzato con i suoi Universi simbolici e le sue qualità sacrali, nel fantastico complessivo di tutti i tempi e delle varie culture, non solo quelle occidentali. Nella seconda parte si entra definitivamente nell'argomento preminente del libro, indagando sull'intenso rapporto che l'ambiente tradizionale della Sardegna ha avuto con l'acqua dove il suo culto ha avuto un ruolo di grande rilievo ed è stato uno degli aspetti più caratterizzanti della spiritualità isolana. E poiché dall'esame degli studi prodotti da diversi esponenti del mondo scientifico, oltre che dalla numerosa schiera di appassionati che si sono occupati del culto delle acque in Sardegna, prendono corpo tante leggende legate a questo argomento, abbiamo pensato di estrarre da queste una sintesi su quanto allora succedeva durante i riti e quindi fare nascere qualche riflessione su quel che l'acqua ha rappresentato e rappresenta tuttora nella storia del popolo sardo.‎

‎Malignani Vittoria‎

‎Krampus. Un ritratto oscuro del Natale. Ediz. illustrata‎

‎ill., br. Nei paesi dell'arco alpino orientale, durante la festa di San Nicola, si svolge la sfi lata dei Krampus, demoni mostruosi e animaleschi. Le loro origini sono antichissime, ataviche e misteriose, legate a culti pagani e leggende con riferimenti alla mitologia celtica; la loro storia è fantastica almeno quanto la magia che si respira in loro presenza. Questi scatti potenti ed evocativi ci proiettano in un mondo fatto di rituali e maschere spaventose che evocano il continuo contrasto tra il bene e il male, il giorno e lwa notte, la luce e il buio. Il tutto nell'ambiente straordinario delle valli, dei boschi e delle montagne dell'Alto Friuli.‎

‎Atzeni Sergio‎

‎Araj dimoniu. Antica leggenda sarda‎

‎ril. "Araj dimoniu", antica leggenda sarda, racconta di Luisu, bambino di dodici anni, e di Araj, cavallo, nuvola e fiato sospeso. Vivono in un mondo di strìas e miracoli, gianas e profezie, e viaggiano da un paese muto a un deserto di duennas insensate e crudeli, fino alla città murata dei baroni e degli specchi, fino al mare dei sogni e dei miraggi.‎

‎Palmarini Luca‎

‎Polveri d'ambra. Storie e leggende dalla Polonia‎

‎br. Nel volume di Luca Palmarini sono intessute e raccontate le innumerevoli storie e leggende delle terre polacche. L'autore ha studiato, raccolto, vagliato e organizzato la loro densa e vertiginosa stratificazione, ha individuato e valutato tutte le fonti possibili, confrontato le diverse influenze storiche, dando vita ad un lavoro organico, accompagnato da un apparato critico che consente al lettore di ascoltare magiche voci della rimembranza perse dietro code di sogni. Così, in un viaggio tra luoghi noti e ignoti, da Cracovia ai Carpazi, da Varsavia a Lublino, da Breslavia a Danzica, sino a Varmia, scopriamo una civiltà plurisecolare e multiforme che ci avvolge nella sua travolgente tradizione culturale.‎

‎Colitti Giuseppe‎

‎Il tamburo del diavolo. Miti e culture del mondo dei pastori‎

‎br. Il "tamburo del diavolo" è, nella colorita immagine usata dai pastori del Cilento, il fragore del tuono, che porta la tempesta e oscura il sole. Questo libro, fin dal titolo, vuole essere dunque uno straordinario omaggio ai pastori, e insieme un rigoroso e ricchissimo studio antropologico del loro mondo. Frutto di una ricerca intrapresa da quarant'anni, esso evoca, per il suo respiro, il grande antecedente del lavoro sui contadini e il mondo magico di Ernesto De Martino. Nei pascoli solitari delle montagne non giungevano i rumori e i contrasti della città. Ma si può ancora immaginare, nella convulsione attuale dei centri urbani, com'era la vita di un pastore? A narrarla, in questo volume, sono gli stessi protagonisti, per lo più del Vallo di Diano, ma anche delle aree vicine, Cilento e Basilicata. I racconti, registrati a partire dagli anni settanta, sono espressione diretta della collettività pastorale. Non pochi, tra i testimoni interpellati, erano nati nell'Ottocento e conoscevano bene le tradizioni degli avi, al di là delle proprie esperienze di vita. Non si può entrare nel vissuto quotidiano del pastore senza tener conto dell'alone di mistero che lo circondava: ecco perché una parte importante del libro è dedicata al suo mondo magico. Qual è il senso del recupero di queste memorie? Prima di tutto un bisogno profondo di ricerca della più remota identità dei luoghi. E un mondo perduto, quello di cui stiamo parlando? Forse, e fortunatamente, ancora non del tutto.‎

‎Zanazzo Giggi‎

‎Favole e leggende romanesche‎

‎br. In queste pagine troverete perfide matrigne e innocenti figliastre, fate benefiche e terribili streghe, piccoli re innamorati e romantiche reginette, e poi ancora luoghi e personaggi della storia di Roma. È un tuffo nel passato perché sono storie simili a quelle ascoltate nella nostra infanzia. Giggi Zanazzo nel 1906 salvò la memoria di questi racconti da lui uditi in giovinezza o ascoltati da anziane popolane. Questa riedizione del suo lavoro ci restituisce piccole e gustose novelle in dialetto romanesco che ancora oggi dobbiamo preservare dall'oblio, e soprattutto godercele per quel sapore di leggerezza, ironia e semplicità che le pone davvero fuori dal tempo.‎

‎Sicuteri Roberto‎

‎Lilith. La luna nera‎

‎br.‎

‎Maissen Thomas‎

‎I miti svizzeri. Realtà e retroscena‎

‎br. Balivi stranieri, neutralità perpetua, caso eccezionale in Europa: i miti schiudono varchi di accesso alla cultura storica del passato e sono espressione della consapevolezza storica di una comunità. Ma sono anche un'apprezzata fonte di semplificazioni e di mezze verità utili nello scontro elettorale. Thomas Maissen, che nel 2010 ottenne un grande successo con la sua Svizzera. Storia di una federazione, rivolge qui, in quindici capitoli, uno sguardo oggettivo alle storie eroiche svizzere, dal giuramento di alleanza al ridotto nazionale, dalle tradizioni libertarie e umanitarie alla «nazione fondata sulla volontà». L'autore spiega come storiograficamente sono nati questi luoghi comuni e quali nozioni possediamo oggi del reale contesto storico, quindi fornisce un orientamento in una fase in cui la Svizzera deve indagare il proprio immaginario storico se non vuole incorrere nel rischio che la memoria pubblica entri in conflitto con la scienza e con la percezione all'estero.‎

‎Rigliaco Dario‎

‎Fiabe liguri‎

‎ill., br. C'era una volta la Liguria, terra di pescatori ed esploratori, santi e corsari, bestie incantate e polpi campanari: tra i flutti del mare, gli scogli, le montagne e i piccoli borghi di questa regione si celano storie incredibili e talvolta misteriose. L'autore di questo libro ci racconta venti leggende e fiabe che affondano le loro radici nella tradizione popolare, in un tuffo tra realtà e magia.‎

‎Moschella Lucia‎

‎Ortigia‎

‎ill., br. È un'isola consacrata alla luce e al sole: una balconata sul mare. Di qui ci son passati tutti: greci, romani, arabi, normanni. È qui che potrete incontrarli di nuovo. Nei sapori, nelle forme, nei profumi, nelle leggende. Gli strati della storia si sono affastellati e l'Ortigia di oggi vive di Aretusa e funk, anciove e Federico II, mixology e iconografia sacra. Quella che avete tra le mani non è una guida: piuttosto, un taccuino di viaggio con gli aneddoti tante volte raccontati e mostrati ai tanti amici in visita. Intrecciando le testimonianze storiche con le dicerie popolari, i miti greci con i nomi delle persone che tutti i giorni quest'isola la fanno, abbiamo imparato da Ortigia, mescolato la malta di ogni cosa, nel tentativo di restituirvi lo sguardo di chi quest'isola la vive tutti i giorni.‎

‎Collura Matteo‎

‎Sicilia. La fabbrica del mito‎

‎ill., ril. In questo nuovo libro dedicato alla sua terra d'origine, Matteo Collura affronta i miti che hanno reso celebre la Sicilia, ricercandone le origini e seguendone gli imprevedibili sviluppi. Viene così fatta luce su misteri e arcani che hanno reso e rendono la Sicilia una vera e propria fabbrica del mito, dal divino stupratore Plutone ai feroci boss mafiosi dei giorni nostri. Ecco quindi i protagonisti di leggende che ancor oggi condizionano la vita dell'isola: Salvatore Giuliano, i monaci "mafiosi" di Mazzarino, Giuseppe Genco Russo, il barone Agnello e il suo ineffabile sequestratore, il mago Cagliostro, il satanico Crowley, il padre dei surrealisti Raymond Roussel, Ettore Majorana e il barone Pietro Pisani, fondatore, in una Palermo lontana anni luce dalla ragione, della caritatevole ancorché eccentrica Real Casa dei Matti. Tra tanto incalzare di misteri, ecco i ritratti di donne che hanno cambiato il corso della storia (Franca Viola), e di uomini che furono vittime di fatali ossessioni femminili (Vincenzo Bellini). Chiudono degnamente la stravagante galleria il principe di Palagonia e i suoi mostri, eloquenti simboli di un destino geografico e storico le cui radici affondano in un contesto antico e severo, quello di una terra aspra che sa nutrire il silenzio e coltivare l'enigma.‎

‎Gasparotti Federico‎

‎Morgana. Donna, fata, strega, dea‎

‎ill., br. Dalle opere medievali che l'hanno plasmata ai romanzi contemporanei, Morgana ha attraversato i secoli muovendosi sempre nella penombra, come figura che modifica gli eventi senza volersi manifestare. Soltanto questa sua attitudine a esistere nel crepuscolo le ha permesso di sopravvivere nell'immaginario collettivo nonostante sia stato fatto di tutto per denigrarla come fata, accusarla come donna, oscurarla come dea. Morgana è vissuta nei miti e nell'arte tra misteri, malefici, sortilegi, inganni e clamorosi errori interpretativi. Con il mutare delle epoche, delle religioni, dei regni, degli stili letterari, ha seguito o anticipato il flusso del pensiero dominante e ogni volta lo ha sfidato muovendosi fra le pieghe del folklore e dei racconti, silenziosa e assordante, bellissima e orribile, generosa e avida, amabile e spietata, vergine e meretrice.‎

‎Giorgi Fiorenza‎

‎A buon intenditor... Proverbi, modi di dire e saggezza ligure‎

‎ill., br. Questo volume nasce dalla collaborazione fra due persone molto diverse, un magistrato in prima linea nel lavoro quotidiano e un'artista-giardiniere, che vive in campagna nella sua casa-atelier. A unire i due autori è la Liguria, l'amore fortissimo, ma non cieco, e per questo più autentico, per la propria terra. Dal loro incontro nasce un lavoro che è un garbato invito, in tempi di massificazione, a non perdere le radici di una cultura popolare, ricca di saggezza, pervasa di ironia, di umorismo talvolta caustico ed irriverente. La saggezza ligure trova espressione originale proprio nei proverbi e nei modi di dire, prevalentemente riconducibili ai contesti contadino e marinaro. Recuperati con pazienza e passione da Fiorenza Giorgi nel suo lavoro di "memoria" e illustrati con garbo e ironia da Dino Gambetta i proverbi testimoniano una saggezza popolare, ricca e stuzzicante, che offre mille spunti di riflessione e di piacevole divertimento. Fiera di appartenere ad una terra aspra e vulnerabile, di meravigliosa ma fragile bellezza, Fiorenza Giorgi si fa paladina della sua cultura popolare con leggerezza ed intelligenza, con amore e gratitudine.‎

‎Ronchi Della Rocca Barbara; Porchia C. (cur.)‎

‎Bollicine, che passione!‎

‎ill., br.‎

‎Valperga Beppe‎

‎Leggende del canavese‎

‎br. I protagonisti di fiabe e leggende vengono dal popolo, pochi dall'aristocrazia. Il Canavese brulica di creature fatate figlie dei miti della cultura europea e non solo, caso più unico che raro nelle Alpi e in Italia. Il popolo fatato e gli uomini convivono in un'armonia delicata e rischiosa. Ci sono draghi, orchi, vampiri, licantropi, fate, ninfe, folletti, elfi, e molti altri. C'è il diavolo e ci sono i fantasmi, ovviamente streghe e stregoni e la presenza di qualche uomo di Dio, baluardo contro il male. È lo spirito del Canavese storico, coraggioso e solidale, fantasioso e forte nei suoi sentimenti.‎

‎Ieranò Giorgio‎

‎Il mare d'amore. Eros, tempeste e naufragi nella Grecia Antica‎

‎ril. Tramite le parole dei poeti, dai lirici greci alle elegie di Ovidio, l'immagine del mare d'amore ha attraversato i secoli. Nelle saghe mitologiche gli amanti eroici, Teseo e Arianna, Giasone e Medea, Paride ed Elena, solcano le onde sospinti dal vento del desiderio. Isole e scogli sono spesso scenari dei drammi amorosi e un tuffo tra le acque, come quello di Saffo dalla favolosa rupe di Leucade, sigilla talvolta una storia infelice. Sullo sfondo c'è il culto della dea Afrodite che per i greci non era solo la divinità dell'amore ma anche la signora dei mari e della navigazione.‎

‎Cappellini Perla‎

‎Pistoia insolita e misteriosa‎

‎br. Storie insolite, a volte misteriose, si raccontano all'ombra dei vicoli medievali di Pistoia, "città rocciosa" come amava definirla il poeta Piero Bigongiari, dove i suoi cittadini non si accorgono "di abitare in una stella solitaria, caduta per chissà quale attrazione fatale in questo angolo di terra toscana". Una città, quindi, che cela nel suo illustre passato personaggi inquietanti, accadimenti ed episodi particolari, segreti nascosti, proiettati come ombre sulle sue antiche mura nel corso dei secoli. Storie di traditori, ladri e assassini, quelle "anime nere", che marchiarono Pistoia come città empia e violenta, un'immagine che sembra segnata dalle misteriose "teste mozze" affisse su alcuni antichi edifici del centro storico. Sorprendente è scoprire il significato dei simboli scolpiti sui magnifici "libri di pietra" dell'architettura romanica pistoiese, mentre una passeggiata nel parco della villa Puccini a Scornio ci porta a percorrere un suggestivo e affascinante itinerario nel mondo esoterico di un pistoiese illustre: Niccolò Puccini.‎

‎Schmitt Jean-Claude‎

‎Medioevo «superstizioso»‎

‎ill., br. Fate benefiche, visioni di fantasmi dell'aldilà, raduni di streghe nelle notti di luna piena, riti magici, folletti dell'abbondanza e della miseria: figure dell'immaginario e dell'inconscio collettivo indagate nel momento in cui presero forma. Il racconto curioso e ricco di fascino di quella cultura alternativa del sacro, condannata come superstiziosa dalla Chiesa e tuttavia sempre riemergente.‎

‎Montinaro B. (cur.)‎

‎Canti di pianto e d'amore dall'antico Salento‎

‎brossura Sono poche ormai le aree della Puglia dove il "grico", antica lingua greca, arcaica o bizantina secondo le teorie, ancora resiste benché insidiato dai dialetti romanzi circostanti. Bruno Montinaro ha raccolto dalla voce delle prefiche le nenie funebri, i réputi, i testi orali che hanno attraversato i secoli con il lamento di generazioni lontane, conservando per noi un significato antico e desolato dell'oltretomba.‎

‎Ceccherini Daniele‎

‎Gli oratori delle contrade di Siena. Storia, architettura, arte‎

‎ill., br. Cos'erano le Contrade nella protostoria del Palio? Se per esse si chiama in causa l'etimologia da "con-strata", cioè unione di più strade, si coglie solo in parte il senso che la parola ha acquisito negli ultimi tre secoli; "la Contrada - come scrive il Ceccherini - comprendeva tutti i suoi abitanti, che erano solidalmente responsabili dell'esecuzione degli ordini emanati dalle autorità comunali, rispondeva del pagamento delle imposte e preste, attendeva alla polizia urbana, al mantenimento delle vie e a vari altri servizi di pubblica utilità nell'ambito della sua circoscrizione, rappresentando un organo subordinato del Comune". Ad ogni rione corrispondeva una compagnia e non è casuale la significativa coincidenza dei confini delle contrade con quelli delle parrocchie. Un momento decisivo del percorso secolare che ha portato le contrade e il loro Palio sino a noi, fu rappresentato dall'aggregarsi dei contradaioli intorno a una chiesa. Nel testo si fa un quadro delle 17 Contrade di Siena, partendo proprio dai suoi oratori, analizzati e riletti attraverso la storia, l'arte e l'architettura che li contraddistingue.‎

‎Pendragon Yvan‎

‎Morrigan la dea oscura‎

‎br. Il sentiero spirituale della dea Morrigan è un percorso arduo che richiede studio dei miti passati, delle usanze di popoli dimenticati e nel lato pratico può richiedere anche sacrifici personali. Il presente libro contiene miti, favole e misteri di questa temibile dea nella sua concezione protoceltica la cui fama e pericolosità si estese in tutto il continente, uniti a pratiche magiche e devozionali e a una sorta di "codice etico" per quanti vogliano auto iniziarsi al culto.‎

‎Alliegro Michele‎

‎Gli scugnizzi di Napoli. Racconti e cenni storici a cavallo di tre secoli‎

‎br. Il testo ci trasporta, racconto dopo racconto, nella realtà di una Napoli del passato, attraverso le vite degli "scugnizzi", i ragazzi di strada, spesso abbandonati, i cosiddetti "figli della Madonna", e i racconti di vita degli uomini che hanno reso la cultura popolare partenopea ancora oggi famosa in tutto il mondo. La raccolta contiene esperienze di vita tra realtà e leggenda e inneggia ai tesori di Napoli, storici e umani, ai colori, agli odori e ai sapori che inebriano i vicoli stretti e pieni di vitalità di una città in cui l'arte di arrangiarsi è un vero e proprio stile di vita. I ricordi dell'autore e le sue esperienze, intervallati da cenni storici e curiosità, arricchiscono ulteriormente il testo e ne fanno una valida raccolta di avvenimenti e di folklore d'altri tempi, ma mai veramente lontani.‎

‎Venzi Fabio‎

‎Massoneria. Teorie sulle origini dall'homo ludens all'invenzione di una tradizione‎

‎brossura‎

‎Agricola Mikael; Giansanti D. (cur.)‎

‎Gli dèi di Finlandia e di Carelia‎

‎br. Sebbene il Kalevala abbia fornito una sorta di fisionomia "ufficiale" al mondo mitico e magico degli antichi finni, esso non può essere utilizzato come fonte per la nostra conoscenza della religione baltofinnica proprio a causa del pesante adstrato interpretativo imposto dal suo compilatore, Elias Lönnrot. Bisogna allora risalire alle fonti letterarie pre-kalevaliane per riscoprire parte degli aspetti originali degli dèi e degli eroi della tradizione finlandese e careliana. Il più antico documento sulla religione finnica è un peritesto poetico scritto da Mikael Agricola (1510-1557), primo vescovo finlandese della Riforma, come prefazione a una sua traduzione di alcuni salmi dell'Antico Testamento. Non solo vi traspare un quadro vivido delle divinità adorate in Häme e in Carelia, ma viene anche fornito un ritratto inedito di alcuni dei futuri eroi del Kalevala.‎

‎Parrini Matteo‎

‎Marche esoteriche e occulte. Segreti, riti, simboli e antiche culture di una terra di confine‎

‎br. In cosa consistevano le cerimonie sotterranee delle streghe e cosa rappresentava la Sibilla appenninica? Dove portava il percorso iniziatico degli alchimisti ancora celato nei labirinti di palazzi e giardini marchigiani? Quali furono i più segreti riti delle sette esoteriche esistite nelle Marche medievali e moderne? Attraverso le pagine del libro, come in un viaggio millenario per le valli di una regione tanto ricca di storie, miti e leggende, con un linguaggio semplice e scevro da pregiudizi, si cercherà di far luce su alcuni aspetti rimasti piuttosto sconosciuti e controversi dalla figura del grande Federico II, lo «Stupor Mundi», ai perseguitati Sacconi e ai ribelli Fraticelli, fino alle congreghe occulte dei Quietisti e degli Spiritisti. Filo conduttore del testo è quello di offrire al lettore una visione alternativa della cultura regionale, scoprendo in luoghi dimenticati e simboli arcani le antiche tracce di rituali e fedi religiose o filosofie. E così, dopo essere usciti dalle metaforiche tenebre, si torna a rivedere le stelle e paradossalmente si giunge alle origini della scienza stessa.‎

‎Abbiati S. (cur.)‎

‎Fiabe di Praga magica‎

‎br. La stravaganza delle situazioni e dei personaggi, tipica dello spirito ceco intriso di una graffiante ironia, lega fra loro queste fiabe, in cui, tanto per fare qualche esempio, una coppia tenta a più riprese di restituire il maltolto al legittimo proprietario, senza riuscirci; un diavolo sfugge terrorizzato all'abbraccio di una zitella che non vuole mollarlo; un contadinotto è convinto di aver imparato il latino, un falso sciocco crea una serie di equivoci cambiandosi ogni volta di nome. La curatrice del volume, studiosa di lingue e letterature slave, ha scelto queste storie nell'immenso patrimonio folcloristico cecoslovacco, privilegiando quelle della Boemia e della Moravia, regioni in cui la gente è particolarmente dedita a "sognare".‎

‎Collura Matteo‎

‎Sicilia sconosciuta. Itinerari insoliti e curiosi‎

‎ill., br. La nuova edizione del libro che da oltre trent'anni svela l'anima più intima e segreta della Sicilia. Un invito alla "deviazione" dai percorsi consueti, arricchito da itinerari inediti per assaporare ancora di più il viaggio nella terra di Pirandello, Tomasi di Lampedusa e Sciascia.‎

‎Polia Mario; Intini Cosmo; Nitoglia Curzio‎

‎Cavalleria. Una via sempre aperta‎

‎brossura Essere Cavalieri, oggi, non significa prendere il cavallo e partire per la guerra con spada e corazza, ma semplicemente raccogliere l'eredità dei veri cattolici che ci hanno preceduti e continuare a viverne lo spirito. Certo, basterebbe il Vangelo. Lo sappiamo, ma occorre che questo venga predicato nella sua verità e integrità. Lo spirito della Cavalleria non inventa nulla di nuovo, ma rinvigorisce e purifica un ideale di vita cristiana che sembra essersi perso nel mare dei compromessi, degli accomodamenti, dei mescolamenti con la mondanità. Recuperare lo "spirito" della Cavalleria è possibile, perché la Cavalleria è una Via sempre aperta. Oggi più che mai vuol dire affrontare la vita sociale con una virile tempra che sia finalmente cristiana in maniera integra. Il Sodalitium Equitum Deiparae Miseris Succurentis (Sodalizio Cavalleresco di Maria Soccorso dei Bisognosi) è una Fratrìa costituita da Cavalieri investiti sacramentalmente secondo il rituale contenuto nel Pontificale Romano di S.S. Papa Pio V, tramite investitura originale compiuta da un Vescovo della S. Chiesa Cattolica. Scopo del Sodalizio è quello di "combattere la buona battaglia" in maniera esemplare, a difesa della S. Chiesa Cattolica, della Sua Santa Fede e di tutti i bisognosi ed oppressi, per mezzo delle caritatevoli armi della preghiera, dell'azione e della cultura di Verità. Nel redigere codesto 'manifesto di Cavalleria', il Sodalizio ringrazia quegli 'Uomini di Dio' che lo hanno con generosità onorato dei propri contributi scritti, nonché fraternamente sostenuto con le proprie preghiere: - p. Serafino Tognetti (monaco e sacerdote nella Comunità dei Figli di Dio fondata da don Divo Barsotti, Settignano - FI); - fra' Mario Rusconi (monaco eremita) - don Curzio Nitoglia (cappellano delle Suore Discepole del Cenacolo, Velletri - RM).‎

‎Andreis Angelo‎

‎Tradizioni popolari in alta Valpantena‎

‎ill., br.‎

‎Altomare Tito M.‎

‎Puglia in festa‎

‎ill.‎

‎Andrini Anna‎

‎Per fede e per scaramanzia. Usanze e superstizioni della tradizione contadina‎

‎ill., br. Per Santa Lucia si saldano i conti in sospeso e si mangiano i granchi alla fiera; a Natale si brucia il "Pater noster" e si indossa una camicia nuova per tenere lontani i malanni. Contro la grandine si accende il cero della Candelora; di venerdì non si semina. Queste sono alcune delle indicazioni di cui è ricca la tradizione contadina, argomento di questo libro. Leggendone le pagine ci si addentra in un mondo già scomparso, vi si ritrova una società legata fortemente alla vita rurale, ai ritmi delle stagioni e delle colture agricole, conosciuta dalle generazioni meno attempate solo in parte, fatta intuire ai più giovani solo attraverso i ricordi di nonni o genitori.‎

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