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Nietzsche Friedrich; Carpitella M. (cur.); Campioni G. (cur.)
Opere. Vol. 1/1: Scritti giovanili (1856-1864)
brossura Sono scritti che vanno dalle poesie e pagine di diario del Nietzsche quattordicenne ai primi saggi di riflessioni sulla storia e sull'arte. E' anche evidente in questa fase il suo interesse per il mondo della mitologia nordica e germanica, come pure la tendenza a elaborare in composizioni poetiche i pensieri ispiratigli da personaggi storici e dalle figure di grandi artisti.
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Nietzsche Friedrich; Carpitella M. (cur.); Gerratana F. (cur.); Campioni G. (cur.)
Frammenti postumi. Vol. 1: Autunno 1869-Aprile 1871
br. "La volontà di potenza", l'opera a cui Nietzsche avrebbe consegnato la forma ultima del suo pensiero, è in realtà il risultato di un'estrazione dal lascito del filosofo di alcuni scritti arbitrariamente accorpati in un volume. Essi hanno ritrovato la loro originale collocazione grazie al lavoro filologico svolto da Giorgio Colli e Mazzino Montinari che giunsero alla pubblicazione integrale e in sequenza cronologica di quelli che oggi si presentano come "Frammenti postumi". Questa nuova edizione, prevista in venti volumi, mette a disposizione i testi stabiliti da Colli e Montinari, che vengono presentati nella loro autonomia, interamente riveduti e aggiornati ai recenti risultati della ricerca e con alcuni inediti venuti successivamente alla luce.
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Nietzsche Friedrich; Carpitella M. (cur.); Gerratana F. (cur.); Campioni G. (cur.)
Frammenti postumi. Vol. 3: Estate 1872-Autunno 1873
br. I frammenti postumi del periodo compreso in questo volume mostrano come l'ostilità che gli ambienti accademici e la filologia ufficiale riservarono alla Nascita della tragedia, lungi dal confinare Nietzsche nel cerchio magico del mondo wagneriano, lo spingessero invece ad audaci riflessioni filosofiche da cui nacquero scritti rimasti inediti ma di importanza decisiva nello sviluppo del suo pensiero, quali "La filosofia nell'epoca tragica dei Greci" e "Su verità e menzogna in senso extramorale". Ma i frammenti mostrano anche il rinnovato interesse di Nietzsche per l'attualità scientifico-filosofica, che si rivela fra l'altro in originali elaborazioni filosofiche come la "teoria degli atomi temporali", nella quale è racchiusa una "teoria della percezione".
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Nietzsche Friedrich; Carpitella M. (cur.); Gerratana F. (cur.); Campioni G. (cur.)
Frammenti postumi. Vol. 4: Estate-Autunno 1873-Fine 1874
br. Con questo quarto volume Adelphi prosegue la pubblicazione della nuova edizione dei "Frammenti postumi" di Nietzsche, in una versione interamente riveduta, con apparati aggiornati e con l'inserimento di alcuni preziosi inediti. I primi due volumi sono apparsi nel 2004.
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Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.)
Sull'avvenire delle nostre scuole
br.
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Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.); Montinari M. (cur.)
Opere complete. Vol. 3: La nascita della tragedia-Considerazioni inattuali (i-III)
brossura
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Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.); Montinari M. (cur.)
Opere complete. Vol. 6/3: Il caso Wagner-Crepuscolo degli idoli-L'Anticristo-Ecce homo-Nietzsche contra Wagner
ill., ril.
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Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.); Montinari M. (cur.)
Opere complete. Vol. 6/4: Ditirambi di Dioniso
brossura
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Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.); Montinari M. (cur.)
Opere complete. Vol. 6: Al di là del bene e del male. Genealogia della morale
brossura
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Nietzsche Friedrich; Colli G. (cur.); Montinari M. (cur.)
Opere complete. Vol. 8: Frammenti postumi (1887-1888)
brossura
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Nietzsche Friedrich; Di Giovanni P. (cur.)
Plato amicus sed. Introduzione ai dialoghi platonici
br. In questo libro, Nietzsche dimostra il profondo legame tra filologia e filosofia, due discipline nate insieme e destinate a restare in aperto dialogo per sempre. L'immagine di Platone offre a Nietzsche il pretesto per fare i conti con la famosa trasvalutazione dei valori che risuonerà nel messaggio profetico di Zarathustra. Alla luce di ciò, la tesi secondo cui Nietzsche è un antiplatonico risulta, almeno in parte, infondata. Nietzsche intrattiene un rapporto costante con la filosofia di Platone che, seppur in parte criticata, manifesta al filosofo dell'eterno ritorno l'incarnazione per eccellenza del tragico destino del filosofo, destinato a incamminarsi sulle alte vette del pensiero per poi tornare sulla terra a confrontarsi e lottare con l'ordine costituito. Platone per Nietzsche è l'uomo d'azione, il pensatore aristocratico - ma radicale - che lotta contro tutte le forme stereotipate della cultura. Prefazione di Carlo Sini.
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Nietzsche Friedrich; Di Giovanni P. (cur.)
Plato amicus sed. Introduzione ai dialoghi platonici
br. In questo libro, Nietzsche dimostra il profondo legame tra filologia e filosofia, due discipline nate insieme e destinate a restare in aperto dialogo per sempre. L'immagine di Platone offre a Nietzsche il pretesto per fare i conti con la famosa trasvalutazione dei valori che risuonerà nel messaggio profetico di Zarathustra. Alla luce di ciò, la tesi secondo cui Nietzsche è un antiplatonico risulta, almeno in parte, infondata. Nietzsche intrattiene un rapporto costante con la filosofia di Platone che, seppur in parte criticata, manifesta al filosofo dell'eterno ritorno l'incarnazione per eccellenza del tragico destino del filosofo, destinato a incamminarsi sulle alte vette del pensiero per poi tornare sulla terra a confrontarsi e lottare con l'ordine costituito. Platone per Nietzsche è l'uomo d'azione, il pensatore aristocratico - ma radicale - che lotta contro tutte le forme stereotipate della cultura. Prefazione di Carlo Sini.
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Nietzsche Friedrich; Ferraris M. (cur.); Kobau P. (cur.)
La volontà di potenza
brossura
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Nietzsche Friedrich; Gentili C. (cur.)
La gaia scienza
br. "La gaia scienza" si è imposta negli ultimi anni all'attenzione degli studiosi come l'opera fondamentale di Nietzsche. Basti pensare che tra la prima e la seconda edizione del libro, dalla struttura assai composita e stratificata, Nietzsche scrisse "Cosi parlò Zarathustra" e "Al di là del bene e del male". Con "La gaia scienza", la prima opera filosofica in cui egli ricorre allo strumento espressivo della poesia, già richiamata dall'eco provenzale del titolo, Nietzsche si presenta come filosofo compiutamente teoretico, lontano dai temi più noti del "superuomo" e della "volontà di potenza". Associare la sapienza alla gaiezza significa infatti sottoporre a critica il concetto moderno di scienza e i suoi taciti presupposti, promuovendo un'indagine sul carattere illusorio delle pratiche e conoscenze con cui l'uomo accede al mondo. Nella sua scienza gaia e per certi versi folle, non aliena dal concetto platonico del filosofare, Nietzsche elabora una nuova gnoseologia scettica che intreccia alla critica della conoscenza il tema moderno della "morte di Dio". Il volume è corredato di un'ampia introduzione e di un apparato di commento e approfondimento.
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Nietzsche Friedrich; Giametta S. (cur.)
Aurora. Pensieri sui pregiudizi morali
br. "Aurora" è «il mattino e il riscatto che attendono l'uomo talpa dopo il suo lungo perforare, scavare e scalzare». In quest'opera della maturità, scritta tra il 1879 e il 1881, Friedrich Nietzsche tratteggia la propria visione della condizione umana, e in primis la propria critica ai pregiudizi morali, in una raccolta di quasi 600 aforismi: in questa forma espressiva, forse più che in ogni altra, Nietzsche riesce a condensare e a dare voce al proprio pensiero, raccogliendo in brevi ma fulminanti immagini il precipitato della propria riflessione filosofica. Questa edizione, introdotta e commentata da uno dei più accreditati studiosi nietzscheani, Sossio Giametta, fa luce con chiarezza su una delle opere forse meno lette, ma ugualmente significativa, del grandissimo filosofo.
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Nietzsche Friedrich; Giametta S. (cur.)
Ecce homo
br. Stanco di non essere riconosciuto e di essere mal interpretato, stanco di sussurrare a orecchie che non volevano sentire, Nietzsche, sul filo dell'estrema sanità mentale, "monta sulle nuvole per parlare con tuoni e fulmini": si mette in piazza, si autointerpreta, si teatralizza. Con il suo carattere drammatico, i suoi fulgori poetici e le lampeggianti profondità del suo pensiero "Ecce homo" rappresenta il libro conclusivo di Nietzsche. È l'interpretazione ultima, autentica, unica e precisa di un autore che, nella sua totalità, non sarà più capito neanche dai suoi più grandi interpreti. Di fatto, "Ecce homo" è ed è stato sempre uno dei testi più dibattuti di Nietzsche, e di esso sono state proposte le definizioni più discordanti: proclama cosmico? documento psicopatologico? autoritratto? pamphlet antitedesco? A completare la bibliografia delle opere di Nietzsche nel catalogo BUR entra quindi un unicum di tutta la produzione del filosofo, l'opera con cui deve necessariamente confrontarsi chiunque intenda avvicinarsi a Nietzsche.
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Nietzsche Friedrich; Giametta S. (cur.)
Schopenhauer come educatore
br. Si tratta della terza delle quattro "Considerazioni inattuali" di Nietzsche. Fu pubblicata nel 1874, quando aveva trent'anni, ed è riconosciuta come la più bella delle quattro. È il suo diario, la sua "storia più intima" e il suo manifesto, che consente di comprendere la molla fondamentale e il motivo generatore di tutta la sua vita e la sua opera. Attraverso l'esaltazione del suo "unico e grande maestro" Schopenhauer, è Nietzsche stesso dunque che si presenta come educatore: educatore alla grandezza e a "compiti di portata storica universale". In essa egli espone la teoria del filosofo non come un contemplatore neutro e oggettivo, ma come un legislatore, un uomo destinato a trasformare i valori, a sovvertire ogni ordine esistente.
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Nietzsche Friedrich; Guerri M. B. (cur.)
La teologia a partire da Kant. L'opera giovanile di Nietzsche che anticipa «La volontà di potenza»
brossura
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
Al di là del bene e del male
br. Uno dei testi fondamentali della filosofia del XIX secolo, feroce attacco di Nietzsche ai pensatori suoi contemporanei.
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
Al di là del bene e del male
br. In "Al di là del bene e del male", polemico e paradossale fin dal titolo, Nietzsche confuta in anticipo quelle che lui chiama le "idee moderne", supera la nozione stessa di "spirito libero", spingendosi fino a mettere in questione l'idea di "verità" in sé e tutto ciò che ne discende, a partire dalla morale: questo significa porsi al di là del bene e del male. Questa edizione presenta un vasto apparato di note, aggiungendo nella postfazione sia una guida ragionata alle molte tematiche del libro, sia i ragguagli filologici necessari a comprendere la sua formazione.
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
Al di là del bene e del male. Ediz. integrale. Con Segnalibro
br. Nietzsche sulla composizione di questa sua opera, in un abbozzo (poi abbandonato) di prefazione così scrive: "Questo libro è composto di annotazioni da me fatte durante la nascita di 'Così parlò Zarathustra', o - più esattamente - durante gli intermezzi di quella nascita, sia per ristorarmi sia anche per interrogare e giustificare me stesso nel pieno di un'impresa estremamente ardita e densa di responsabilità..." E proprio come in "Zarathustra" continua a condurre le sue micidiali aforistiche scorribande di nomade negli ambiti della morale, qui crudelmente dissezionata, della psicologia, della storia e della cultura. Ripercorrendo tutti i temi fondamentali della sua maturità filosofica è considerato uno dei testi fondamentali della filosofia del XIX secolo. E come dice il suo sottotitolo un "Preludio di una filosofia dell'avvenire". Anche se alcuni aforismi risalgono al 1881, la stesura organica e definitiva dell'opera, si colloca tra la primavera del 1885 e l'inverno 1885-1886. Alla metà di quest'ultimo anno, il libro - non trovando disponibile un editore - vide la luce a spese dello stesso autore.
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
Così parlò Zarathustra
br. Alle soglie della follia, Nietzsche sosterrà di aver fatto all'umanità, con lo Zarathustra, il più grande dono che essa abbia mai ricevuto: "Questo libro, una voce che passa sui millenni, non solo è il libro più alto che esista [ ... J, ma anche il più profondo, generato dalla più intrinseca ricchezza della verità, una fonte inesauribile dove non si può calare il secchio senza farlo risalire colmo d'oro e di bontà". Perciò Nietzsche gli assegnerà una posizione preminente tra tutti i libri: "II primo libro di tutti i millenni, la Bibbia dell'avvenire, la suprema esplosione del genio umano, in cui è incluso il destino dell'umanità". Così parlò Zarathustra rappresenta in effetti un libro irripetibile nella storia della letteratura e della filosofia: i pensieri più abissali (la diagnosi del nichilismo, l'eterno ritorno, il superuomo, la volontà di potenza) sono presentati al lettore non in forma teoretica, argomentativa, bensì come parola viva dell'alter ego dell'autore, in modo tale da consentire a Nietzsche di rivelarsi come uno dei più grandi stilisti della lingua tedesca e uno dei vertici assoluti raggiunti dalla sua poesia. Questo capolavoro poetico e filosofico viene qui proposto in un'edizione agile ma dotata di apparati critici sufficienti a introdurre il lettore a quello che è il più difficile dei compiti, secondo lo stesso Nietzsche: non travisarne il pensiero, ma "Ieggerlo bene".
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
L'anticristo. Maledizione del cristianesimo
br. Nel 1888, incalzato dall'approssimarsi della follia che sarebbe esplosa l'anno successivo, Nietzsche scrive una successione di brevi opere nelle quali prendono nuova forma i materiali destinati alla progettata "trasvalutazione di tutti i valori". Tra queste, "L'anticristo. Maledizione del cristianesimo", il primo degli scritti postumi che Nietzsche lasciò pronti per la stampa; postumi, s'intende, rispetto alla follia, dato che la prima edizione, con sottotitolo scorretto e quattro passi censurati, è del 1895, quando Nietzsche era ancora in vita. Nel testo ritroviamo i suoi temi tipici: la compassione come strumento del nichilismo; l'analisi genealogica, a partire dall'ebraismo, del concetto di dio cristiano come prodotto del ressentiment; l'inimicizia mortale tra fede e scienza; la nefasta menzogna di ogni concetto religioso, in quanto pure finzioni escogitate a scopo di dominio. Si aprono nel testo anche zone di insospettata sottigliezza: come nei paragrafi intorno alla "psicologia del redentore", dove si traccia un ritratto peculiarissimo di Gesù, che va a sovrapporsi all'immagine dell'"idiota" dostoevskijano. Alla figura di Gesù e alla sua "buona novella" si oppone diametralmente quella di Paolo, il grande organizzatore sistematico del cristianesimo (e inventore, secondo Nietzsche, della "spudorata dottrina" dell'immortalità personale). Il cristianesimo è un grande equivoco: in fondo, scrive Nietzsche, è esistito un solo cristiano, e quello morì sulla croce.
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Nietzsche Friedrich; Mati S. (cur.)
La nascita della tragedia
br. "Uno dei primi propositi di Nietzsche in questo libro è di liberare il VI secolo a.C., il secolo della sapienza primigenia e della proto-tragedia autentica e incorrotta (dunque il secolo della sapienza tragica), affinché da quell'epoca apparentemente remota si sprigionino quei lampeggiamenti di luce necessari per vedere o intuire la contemporaneità, la quale invece (come Hölderlin aveva insegnato) brancola nella notte esperia. Ecco perché Nietzsche decide di far ritorno, innanzitutto, ai prediletti presocratici, ai pensatori dell'enigma [...]. Ma, appunto, la philosophia non è ancora nata, nel VI secolo; sta per nascere, manca poco: l'avvento definitivo del logos si avrà ai tempi di Socrate e di Platone, che il mito condanneranno e dissolveranno, coinvolgendo di conseguenza anche l'arte in questa rimozione decisiva per la coscienza dell'Occidente" (Susanna Mati). Il primo tra gli importanti libri di Nietzsche, un testo rivoluzionario nella lettura del mondo classico, che lo impose fin da subito tra i grandi filosofi dell'Ottocento, in una nuova e puntuale traduzione e con un importante apparato critico.
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Nietzsche Friedrich; Montinari M. (cur.)
Schopenhauer come educatore
br.
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Nietzsche Friedrich; Montinari M. (cur.); Colli G. (cur.)
Opere complete. Vol. 5/2: Idilli di Messina-La gaia scienza-Frammenti postumi (1881-82)
ill.
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Nietzsche Friedrich; Montinari M. (cur.); Colli G. (cur.)
Opere complete. Vol. 7/2: Frammenti postumi (1884)
brossura
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Nietzsche Friedrich; Posani Löwenstein M. (cur.)
Il servizio divino dei greci
br. Le lezioni sul culto greco raccolte in questo volume, che Nietzsche tenne tra il 1875 e il 1878, furono le ultime della sua carriera di docente di filologia classica a Basilea, e testimoniano il nuovo orientamento che volle imprimere al suo studio dell'antichità greca, lontano dalle tonalità della "Nascita della Tragedia". Mettendo a punto un inedito metodo di ricerca storica e prendendo a bersaglio l'immagine "chimerica" del mondo greco e il donchisciottismo dei filologi - che invita ad andare a scuola dagli etnologi e dagli antropologi -, Nietzsche passa in rassegna le contaminazioni straniere di cui è impregnata la religione greca. Né teme di stilare l'elenco degli "errori" nel "modo di pensare e di dedurre" che sono alla base del servizio divino greco, delineando così una sorta di anatomia del "pensiero impuro" all'origine di ogni forma di culto. E tuttavia non rinuncia a definire l'essenza dello spirito greco: di quel Greco capace di "imparare festosamente come un dilettante" di genio, perché sa appropriarsi e superare ciò che è estraneo - e non si limita, come i romani, a "pavoneggiarsi con ciò che ha preso a prestito".
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Nietzsche Friedrich; Pozzoli C. (cur.)
Come si diventa ciò che si è. Ecce homo e altri scritti autobiografici
br. L'edizione del 1908 di "Ecce homo" di Nietzsche (Roecken Lutzen 1844, Weimar 1900) qui riprodotta, è accompagnata da tutti gli scritti autobiografici. Questa operazione si spiega con la concezione dello stesso Nietzsche, il quale non separava mai la vita dall'opera, il proprio vissuto da ciò che scriveva e pubblicava. Il volume è diviso in tre parti: una scelta di scritti autobiografici degli anni 1856-1869 che comprende i "ricordi della mia infanzia" scritti a sedici anni; le cinque prefazioni (in parte autocritiche) scritte nel 1886 alla riedizione delle opere: "La nascita della tragedia", "Umano, troppo umano I-II", "Aurora", "La gaia scienza". La terza parte riporta l'edizione completa di "Ecce homo".
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Nietzsche Friedrich; Raio G. (cur.)
La volontà di potenza. Scritti postumi per un progetto. Ediz. integrale
ril. I frammenti qui raccolti, e che comprendono l'abbozzo disorganico della progettata opera "La volontà di potenza" che il filosofo tedesco non scrisse mai, devono essere presi soprattutto come brevi e significative illuminazioni sull'evoluzione del pensiero di Nietzsche. Sono proprio queste, infatti, le riflessioni dalle quali il filosofo ha attinto per la stesura dei suoi grandi scritti. Introduzione di Jean-Michel Rey.
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Nietzsche Friedrich; Scolari P. (cur.)
Astenersi dai giornali!
br. "Un giornale in luogo della preghiera quotidiana". (Nietzsche)
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Nietzsche Friedrich; Tomatis F. (cur.)
Su verità e menzogna:Sul pathos della verità-Su verità e menzogna in senso extramorale. Testo tedesco a fronte
br. Questo è uno scritto giovanile di Nietzsche: si tratta della prima riflessione teoretica, autonoma e compiuta, del filosofo; egli stesso lo designò nel 1884 come un pro memoria in cui fosse già stato espresso, e in maniera più ardita che nelle opere edite, il proprio modo di pensare. Il testo espone una concezione metaforica della realtà, intesa prospettivisticamente come risultato, sempre in corso di rielaborazione, dell'originaria facoltà metaforizzatrice dell'uomo, capace di creare immagini, suoni, parole, persino i concetti più astratti e lontani dalla vita. Si preannuncia quella svolta radicale nel pensiero occidentale operata da Nietzsche nelle sue più note opere successive. Lo scritto viene affiancato da un altro a esso strettamente connesso e di pochi mesi precedente, "Sul pathos della verità" .
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Nietzsche Friedrich; Valori F. (cur.)
Interpretazione e oltreuomo. Antologia di testi nietzschani
br.
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Nietzsche Friedrich; Vitiello V. (cur.); Fagiuoli E. (cur.)
La nascita della tragedia. Ediz. critica
br. L'opposizione e la radice comune di apollineo e dionisiaco. Il primo confronto ammirato e devastatore del grande filosofo tedesco con la genealogia della cultura occidentale che anticipa tutta la sua filosofia. Questa edizione della "Nascita della tragedia" è arricchita da un commento che ne accompagna pagina per pagina la lettura e da schede tematiche che situano il giovane Nietzsche e la sua opera (anzitutto tra Wagner, a cui il libro è dedicato, e Schopenhauer, che vi esercita un'influenza filosofica sensibile), mettono a fuoco alcuni temi specifici (come la funzione del coro o il significato della catarsi nella tragedia greca) e, ancora, delineano aspetti che resteranno portanti nello sviluppo del pensiero nietzscheano: per esempio la polemica contro la cultura socratica e il concetto stesso di tragico.
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Nietzsche Friedrich; Vivarelli V. (cur.)
La nascita della tragedia
br. "La nascita della tragedia", capolavoro giovanile di Nietzsche e pietra miliare del pensiero estetico moderno, è anche uno dei libri più complessi, sconcertanti ed enigmatici del filosofo tedesco, che ne prese le distanze nella celebre Autocritica del 1886. La sua pubblicazione avrebbe modificato radicalmente e per sempre la concezione del mondo e dell'arte greca. Accompagna questa nuova traduzione un'ampia introduzione che riassume i temi e gli intenti dell'opera, sottolineando i principali problemi interpretativi rimasti tuttora aperti: l'apollineo e il dionisiaco, la fitta rete di metafore faustiane, le varie fonti filologiche, il rapporto complesso con Schopenhauer e Wagner. Conclude il volume una sezione antologica che comprende passi (molti dei quali inediti in italiano) dalle lezioni universitarie del filosofo tedesco, lettere degli amici sulla "Nascita della tragedia" e i brani più significativi dei libri utilizzati nel corso della stesura, dai quali risulta tra l'altro come Nietzsche fosse più vicino di quanto generalmente si pensi alle principali acquisizioni e agli aspetti più innovativi della grande filologia tedesca del suo tempo.
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Nietzsche Friedrich; Zacchini S. (cur.)
Dalla mia vita. Gli anni della giovinezza 1844-1858
br. Dalla mia vita è la prima autobiografia di Nietzsche. Scritta nell'estate del 1858, vi si trova il racconto coinvolgente ed appassionato dei primi tredici anni di vita del filosofo. Il testo, contenuto in un quaderno di 137 pagine, ricostruisce gli anni di Röcken, la morte del padre, il trasferimento a Naumburg, le prime esperienze scolastiche, l'incontro con i classici, le passeggiate con gli inseparabili amici Krug e Pinder, con i quali compone musica, poesie, brevi opere teatrali (messe poi in scena con i familiari) e manuali di guerra a seguito dell'interesse per gli eventi di Crimea. Quest'opera va letta come il riflesso di un mondo culturale, sociale e religioso colto con gli occhi di un giovane eccezionalmente sensibile, solitario, chiuso ed introspettivo. E questo sguardo è estremamente importante perché sarà proprio in lotta contro questo mondo che questo giovane diverrà Friedrich Nietzsche.
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NIGGELER J
Turnschule für Knaben und Mädchen. Erster Theil: Das Turnen für die sechs ersten Schuljahre. - Zweiter Theil: Das Turnen für die Altersstufe vom zehnten bis sechszehnten Jahre.
Zürich:, Schultheß., 1876/1874. Kl.8°. V,288,(2), XII,268 S.(Fraktur). Halbleder der Zeit mit goldgeprägtem Rückentitel und Lederecken (Halbfranz). [2 Warenabbildungen] Sechste, umgeänderte und verbesserte bzw. vierte, Einband etwas berieben, Ecken und Kapitale stärker bestoßen und beschabt. Papierbedingt gegilbt und im 2. Teil stellenweise etwas stockfleckig. Sonst gut erhalten.
书商的参考编号 : 26651B
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NIGGELER J.:
Turnschule für Knaben und Mädchen. Erster Theil: Das Turnen für die sechs ersten Schuljahre. - Zweiter Theil: Das Turnen für die Altersstufe vom zehnten bis sechszehnten Jahre.
Sechste, umgeänderte und verbesserte bzw. vierte, verbesserte Auflage. Kl.8°. V,288,(2), XII,268 S.(Fraktur). Halbleder der Zeit mit goldgeprägtem Rückentitel und Lederecken (Halbfranz). Einband etwas berieben, Ecken und Kapitale stärker bestoßen, papierbedingt gegilbt und im 2. Teil stellenweise etwas stockfleckig. Sonst gut erhalten. Mit je 1 Vorwort pro Teil. Keine Abbildungen!
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Nigro Covre Jolanda
I fauves. Ediz. illustrata
ill., br. La presente pubblicazione è dedicata ai Fauves. Un itinerario storico attraverso le principali vicende del movimento artistico francese (Fauves in francese belve) nato nel 1905, così chiamato per la selvaggia violenza espressiva del colore, steso in tonalità pure.
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Nigro Pietro
Pagine autobiografiche e miscellanea artistico-letteraria
br. L'autore, dopo un breve ricordo dei suoi due principali maestri, il padre Salvatore e il giudice Italo Troja, evidenzia le caratteristiche della sua sicilianità attraverso la descrizione di due cittadine: Avola, suo luogo di nascita, e Noto, suo luogo di residenza dopo il matrimonio. Attraverso un piacevole excursus autobiografico si va dagli anni universitari ai viaggi compiuti in Francia e in Svizzera, proseguendo con la descrizione della sua città d'elezione, Parigi, fucina della sua passione letteraria, e concludendo con quegli autori che hanno influenzato la sua formazione.
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Nigro Raffaele
Narratori cristiani di un Novecento inquieto
br. "Vale la pena di apprezzare la tenacia letteraria dimostrata da [...] narratori cristiani i quali, anche quando la società letteraria li snobbava, si sentivano in pace con loro stessi nel voler scrivere bene e nel raccontare degli umili e degli sconfitti o di grandi figure esemplari della Chiesa. I grandi passaggi civili e religiosi dell'Italia repubblicana in cui vissero dal fascismo alla democrazia, dalla ricostruzione al consumismo, dal papato ieratico di Pio XII alla collegialità del Concilio Vaticano II - non furono fatti banali tanto è vero che continuano ad emanare, come brace sotto la cenere, un calore che scalda ancora la nostra storia. Leggere di scrittori italiani non dogmatici, ma nemmeno eretici, che insieme ai classici della letteratura praticavano i Vangeli, la patristica e gli autori francesi, le riunioni di partito e le redazioni o le chiese, vuol dire rivivere un'esperienza collettiva che oggi, nel settantesimo della Repubblica, appare ancora autentica. E questo libro di Nigro può essere letto come la mappa di una geografia letteraria che non risponde ai canoni di una scienza astratta ma a quelli della vita". (dalla premessa di Giuseppe Tognon)
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Nigro S. S. (cur.)
Leonardo Sciascia scrittore editore ovvero La felicità di far libri
ril. "Dopo sedici anni tornano in libreria, con il corredo di nuovi documenti, le istantanee critiche di Leonardo Sciascia editore in casa Sellerio: un libro di cronachette per bandelle, così esigue e così complete, oltre che di perentoria originalità, che convertono la forma inventiva e libera del saggio nei moduli strofici di essenziali biografie di libri o nella levità di racconti amabilmente eruditi. Sciascia ha reinventato gli spazi e la pratica del lavoro editoriale. Della costrizione esercitata dalla ristrettezza della pagina e dalla imprescindibile speditezza, ha fatto, senza forzature e senza sofferenze, le occasioni per una scrittura asciuttamente prensile e di grande estro nelle sue inconfondibili svoltature ritmiche. Un ritratto inedito di Sciascia editore si consegna quindi in questo libro, che i quadratini di copertina e le note editoriali dello scrittore raccoglie e distende come conversazione pubblica e privata insieme. Come nervatura di una biografia letteraria; se non di un'autobiografia disseminata nei libri che fecero la felicità di Sciascia lettore ed editore, e ricomposta in Catalogo e Biblioteca. Il fascino lento e la leggerezza strepitosa dell'erudizione seducono; e il lettore impegnano su «fatti diversi di storia letteraria e civile». In un altro modo può essere letto il libro. Come il racconto, per capitoli più o meno minimi, della storia di un'impresa editoriale inventata dalla letteratura di Sciascia, e che ora celebra se stessa nell'occasione congiunta del trentennale della morte dello scrittore e del cinquantesimo anniversario della casa editrice." (Salvatore Silvano Nigro)
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Nigro Salvatore Silvano
Il principe fulvo
ill., br. Il principe fulvo, Don Fabrizio Corbèra, Principe di Salina, è il protagonista di questo arioso "racconto di un romanzo" che Salvatore Silvano Nigro ha costruito per svelare II Gattopardo e guidarci in una regolata intimità di documenti inediti, lettere e testimonianze che, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, illuminano biografia e scrittura. Vengono in primo piano le intemperanze degli anni giovanili di Lampedusa, la vocazione a sgangherarsi nel tentativo di riscrivere "Il Circolo Pickwick" di Dickens. Tutto questo romanzeggiare dickensiano sta prima e dietro "Il Gattopardo". Nigro rapisce lo sguardo quotidiano del Lampedusa maturo, entrando nelle prospettive casalinghe e urbane che erano finite sotto i suoi occhi, per rintracciarvi le immagini che, trasfigurate, si sarebbero trasformate nel "Gattopardo" in veicoli narrativi e in impianto di forme. E si scopre con sorpresa come perfino le più apparentemente innocue presenze di una vita siano diventate "personaggi". In questa luce il capolavoro di Lampedusa è raccontato non come il romanzo storico che tutti conosciamo, ma come un segreto romanzo fantastico e allegorico intimamente strutturato dalla trama di un quadro vivente. Dentro "Il Gattopardo" si muovono una mutante creatura di cielo e di mare, sagome di animali che fanno sberleffi o imprecano, due statue animate: una Venere, determinata e "assassina"; e un Ercole in divisa fulva, da leone, legato all'araldica e alla simbologia dei Borbone.
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Nigro Salvatore Silvano
La tabacchiera di don Lisander. Saggio sui «Promessi sposi»
ill., br. La tabacchiera è, per Manzoni, la "scatola" della memoria letteraria attiva nella scrittura dei Promessi Sposi. È un richiamo, anche: rivolto ai lettori disposti a brividare di agnizioni nel labirinto dialogico del romanzo, tra estri sterniani e umori barocchi. Tutto comincia con un curato che inciampa nel malincontro. Seguono le corserelle, i saltelloni, le giravolte, i trotti, i passi brevi e circospetti, lunghi o infuriati, di quanti nell'infelicità della storia viaggiano: tragicamente e comicamente; misurandosi con le "piante insanguinate" di eroi e idoli, che hanno profanato le orme di sangue della Passione di Cristo. Falsari della Grazia e falsari di Dio, tormentati e tormentanti, perpetuano l'idolatria babelica della costruzione di una "torre" che trafora il cielo per darsi un "nome"-, in un "eccesso di esistenza", che comporta la dispersione di un popolo e la confusione delle lingue; e le irresponsabilità di una letteratura, che ha smarrito il compito e il dovere della denuncia dell'"errore" e dell'"orrore".
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NILSON, J.E
Die zwölf Monate. Eine Ornamentstichfolge aus dem Jahre 1766. Vorwort v. Heinz Spielmann.
Hamburg, Offizin Paul Hartung, (1961). Folio. 2 Bl., 12 Tafeln. mit den Monatsstichen nebst Monatsversen, 1 Bl. Illustrierter OPpbd (Rücken etwas bestoßen u. m. kl. Läsuren).
书商的参考编号 : 1227324
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Nilus Sergey; Curtotti D. (cur.)
Protocolli dei savi di Sion
br. Opera della polizia segreta zarista, pubblicata per la prima volta in Russia nel 1903 e già dimostrata un falso nel 1921 dal Times di Londra, che ne indicava le fonti letterarie, i Protocolli hanno nondimeno trovato innumerevoli sostenitori durante tutto il '900, dai regimi totalitari europei fino al più recente antisemitismo islamico. L'idea del complotto dei Manipolatori Occulti, di cui i Protocolli costituiscono l'impressionante archetipo, è certamente una delle grandi ossessioni del '900: secolo dei regimi totalitari delle democrazie corrotte, dei poteri sotterranei e delle trame massoniche, dell'onnipervadenza dei media, delle manovre planetarie della finanza. Che l'antisemitismo di ieri e di oggi si sia ostinato a propagandare con successo sempre rinnovato l'autenticità dei Protocolli di Sion è sicuramente l'ennesima, lampante prova della stupidità umana.
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Nin Anaïs; Stuhlmann G. (cur.)
Diario. Vol. 3: 1939-1944
br. Per Anaïs Nin saranno anni difficili, questi primi anni Quaranta a New York, anni di frustrazione e di isolamento, ma anche di maggior consapevolezza di sé e quando il terzo volume del diario si chiude, sull'anno 1944, la Nin è ormai una scrittrice nota e ammirata negli Stati Uniti. In Europa e nel mondo infuria la guerra e nel diario ne arrivano continui gli echi, a suscitare reazioni smarrite e impotenti. Contro la distruzione e l'orrore della guerra, come contro orrori più vicini e domestici - la situazione dei neri, le malattie o il bisogno di denaro da parte dei suoi protetti - Anaïs Nin tenta di costruire un suo mondo "vivibile", fatto di amicizia e di amore, di cure sollecite per le persone che le sono più care. Prefazione di Antonio Debenedetti.
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Nin Anaïs; Stuhlmann G. (cur.)
Diario. Vol. 4: 1944-1947
br. 1944: sono anni, ormai, che Anaïs Nin vive a New York, eppure la costante di estraneità e disagio è sempre viva in lei. Rifiuta l'integrazione in un mondo unidimensionale e cristallizzato, lotta contro l'ottusità, il grigiore delle persone che incontra, che non sanno cosa sia la gioia, la serenità, la musica, che "sono o fatte d'acciaio e cemento o ridotte a cavallo da soma". L'unica via da seguire, l'unica risposta a un modo di vivere autentico, è sempre la stessa: concentrazione sul rapporto di ogni di ogni singolo con i suoi singoli e con le cose. Il mondo di Anaïs Nin esclude ogni forma di snobismo, ogni essere umano è unico e irripetibile ed è per questo che nel suo diario troviamo lo stesso interesse per sconosciuti e personaggi celebri. Prefazione di Antonio Debenedetti.
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Nin Anaïs; Stuhlmann G. (cur.)
Diario. Vol. 5: 1947-1955
br. Inverno 1947: Anaïs Nin è in Messico e si sente invasa di gioia, in armonia con la natura e con "il ritmo dei nativi". Il suo ritorno negli Stati Uniti costituisce un duro impatto con la realtà, realtà che, affrontata sul piano dell'arte, non costituisce un rifiuto di responsabilità, ma un'ossigenazione psicofisica per sopravvivere. La Nin si sente spezzata: arte e vita sono due momenti diversi e inconciliabili, solo la natura le dà sollievo, solo il suo essere nella natura costituisce per lei un momento di coesione e sintesi. È un periodo di ribellione e di ripensamento per la donna e per la scrittrice. Dopo quattro anni di analisi, la Nin ha superato la crisi, ha debellato la nevrosi, è libera, piena di voglia di vivere e di dedicarsi alla scrittura. Prefazione di Antonio Debenedetti.
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Nin Anaïs; Stuhlmann G. (cur.)
Diario. Vol. 6: 1955-1966
br. Si ritrova "nel presente" e vuole trasmettere agli altri il frutto di anni di esperienza come donna e come scrittrice: la felicità sta nelle piccole cose, non nelle vette dell'estasi. Nel sesto volume del suo diario Anaïs Nin non è più la protagonista: questo sarà "il diario degli altri". Anaïs realizza ritratti acuti, vivi e severi. Ammira Simenon; ama Bergman; giudica Beckett troppo intellettuale, Simone de Beauvoir oggettiva e disperante; capisce Ginsberg e Corso, il loro surrealismo e la loro ironia selvaggia; rimpiange di non aver potuto incontrare la grande e altera Djuna Barnes; si abbandona a riflessioni su fenomeni letterari e no (il commercialismo nell'arte e nella vita americane; la validità della musica elettronica; la forza del jazz come espressione di vita, ritmo ed emozione; l'intellettualismo di Huxley; la profondità di Ionesco). Anaïs Nin vive scrivendo; e la vita è il movimento verso la rivelazione, il passaggio dal mistero alla chiarezza. Il suo Diario "è un campo d'azione che copre tutte le strade oscure dell'anima e del corpo alla ricerca della verità ... Registra mille anni di femminilità, mille donne" Prefazione di Antonio Debenedetti.
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