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Boitani Piero
Dante e le stelle
br. «E 'l sol montava 'n sù con quelle stelle...». Attraversando i cieli di Dante e incontrando le intelligenze angeliche, Piero Boitani offre un'interpretazione suggestiva e originale dell'armonia delle sfere, dei moti dei corpi celesti e della musica che risuona nei canti del "Paradiso" della "Divina Commedia". Protagoniste di questa escursione critica sono le stelle, che hanno ispirato scrittori e poeti sin dai tempi di Omero e che si presentano già dai primi versi dell'opera dantesca. Il testo di Boitani ci offre un ritratto di Dante regista straordinario e astronauta ante litteram, capace di far sognare il lettore contemporaneo con incomparabili descrizioni del firmamento. Prefazione di Massimo Arcangeli.
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De Ventura Paolo
La leggenda di Rossetti e la voce di Dante
br. È del tutto normale che circolassero voci e dicerie su Dante Gabriel Rossetti, un artista che visse in una Tudor House della famiglia reale, con un giardino di un acro abitato dagli animali esotici più strani, che ai pochi fortunati visitatori si presentava con un mantello scuro di una foggia d'altri tempi, che preferiva girare le strade di Londra soltanto di notte, e che visse i suoi ultimi anni come un eremita. Era un pittore che secondo i pittori non sapeva dipingere, ma i suoi quadri erano sulla bocca di tutti quando pochi li potevano vedere, perché la sua regola era di non esporre per il pubblico.
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Mollica Laura; Muraglia Maurizio
Dante parla ancora? Il messaggio della «Commedia» alle donne e agli uomini del terzo millennio
br. Questo lavoro è stato pensato per favorire un approccio alla Commedia agile e capace di suscitare interrogativi, quando non veri e propri percorsi meditativi, su temi esistenziali particolarmente caldi, quali amore, odio, desiderio, crudeltà, libertà, responsabilità, coraggio, essenzialità ed altro ancora. Il poema dantesco entra in dialogo con intellettuali di primissimo piano quali Bauman, Morin, Galimberti, Savater, Recalcati, Giorello, ma anche con artisti quali Doré, Dalì, Blake o cantautori come Battiato, Dalla, De André o Vecchioni, e questa incessante conversazione culturale che attraversa le epoche ha lo scopo di coinvolgere non solo gli insegnanti che desiderino rendere quanto più possibile formativo, trasversale, e soprattutto per nulla nozionistico, lo studio del capolavoro dantesco, ma anche tutti coloro che, pur avendo studiato Dante da giovani, vogliono recuperarne tutta la freschezza e l'attualità.
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Grimaldi Marco
Filologia dantesca. Un'introduzione
br. La filologia è indispensabile per leggere e capire Dante. Ma conoscere i problemi filologici posti da opere come la Commedia, la Vita nova o il De vulgari eloquentia è utile anche per scoprire che cos'è la critica del testo, poiché lo studio del modo in cui quei problemi sono stati affrontati nel corso del tempo dai vari editori consente di ripercorrere tutte le principali questioni metodologiche della filologia moderna applicata a testi latini e volgari. Ed è utile anche per comprendere perché è importante la storia della tradizione: la circolazione manoscritta e a stampa del corpus dantesco (e in particolare della Commedia e delle Rime) costituisce infatti un capitolo fondamentale di storia culturale tra Medioevo ed Età moderna. Il volume esamina complessivamente la tradizione delle opere dantesche, affiancando alla trattazione puntuale dei problemi filologici relativi ai singoli testi la ricostruzione del contesto storico e culturale.
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Klettke C. (cur.)
Dante visualizzato. Dante e Botticelli
ill. In una serie di studi dedicati a singoli disegni di Botticelli si esplora la questione della corrispondenza tra testo e immagine come pure la prossimità dell'illustrazione al dettato poetico. Nei diversi orientamenti e punti di vista dei ricercatori coinvolti (studiosi di letteratura, storici dell'arte, codicologi) rientrano, oltre al confronto dei disegni con i commentari alla Commedia di Dante, la ricerca delle fonti iconografiche che l'artista poteva trovare nella miniatura medievale e la comparazione dei disegni con i dipinti e altre opere botticelliane. Inoltre, un campo di ricerca del tutto nuovo si apre grazie all'ingrandimento digitale di dettagli delle immagini, che permette di visualizzare il linguaggio non verbale delle figure rappresentate. Sulla base di questi dettagliati riscontri è possibile constatare alcuni scarti tra testo e immagine e rintracciare spunti che conducono a un'idea generale e indipendente portata avanti dall'artista, che si estende sul testo in forma di impronte pittoriche stereotipate.
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Ceccatelli Giovanni
Dante a Firenze. immagini del poeta nella sua città natale
br.
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Brunelli G. (cur.); Mazzocca F. (cur.); Paolucci A. (cur.)
Dante. La visione dell'arte. Ediz. illustrata
ill., br. Il volume intende fornire una rilettura della figura di Dante e della sua opera attraverso le immagini che lo hanno reso celebre in tutto il mondo, in un arco temporale che va dal Duecento al Novecento, con l'obiettivo di presentare le molteplici traduzioni figurative della sua potenza visionaria. Sono circa 300 le opere presentate, di artisti quali Cimabue, Giotto, Ambrogio Lorenzetti, Beato Angelico, Lorenzo Lotto, Michelangelo, Federico Zuccari, Giovanni Stradano, Guido Reni, fra coloro che si cimentarono con l'iconografia dell'Inferno e del Giudizio universale; e ancora Andrea del Castagno, autore di una delle prime prove della raffigurazione dell'immaginedel poeta; fino all'esaltante riscoperta romantica della Commedia (da Ary Scheffer a Henry James Holiday e Dante Gabriel Rossetti), e in particolare dell'Inferno, visto come uno straordinario repertorio di temi sublimi dove emergono personaggi come Paolo e Francesca e il conte Ugolino, Farinata e Pia de' Tolomei, destinati a diventare universali e a entrare nell'immaginario collettivo sostituendo l'antica mitologia. Da Tintoretto a Canova, da Previati e Sartorio a Casorati, infine, l'ultima sfida, quella di sperimentare immagini in grado di restituire le visioni non rappresentabili del Purgatorio e del Paradiso. Saggi: Marco Antonio Bazzocchi, Alessandro Betori, Jan Blanc, Lina Bolzoni, Gianfrancoo Brunelli, Alberto Casadei, David Ekserdjian, Mario Finazzi, Francesco Leone, Fernando Mazzocca, Alessia Mistretta, Francesco Parisi, Paolo Procaccioli, Paola Refice, Lorenzo Riccardi, Ulisse Tramonti.
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Di Serego Alighieri P. (cur.); Avena A. (cur.)
Dante e Verona
ril. Nel 1921 a celebrare i seicento anni dalla morte di Dante Alighieri, Pieralvise di Serego Alighieri fece pubblicare e generosamente diffuse il volume Dante e Verona a cura di Antonio Avena e sua.
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Mandel'stam Osip; Vitale S. (cur.)
Conversazione su Dante
br. Nel 1933 Osip Mandel'stam, poeta in disgrazia, «emigrato interno» in procinto di diventare carne da lager, «arde di Dante», e studia l'italiano servendosi della Divina Commedia. In Crimea durante la primavera scrive "Conversazione su Dante", ma quando tenta di pubblicarlo incontra una serie di rifiuti. Di certo il saggio non ha nulla a che vedere con il realismo socialista, né corrisponde al canone degli studi danteschi. Affrancando il «sommo poeta» italiano da secoli di retorica scolastica, Mandel'stam ragiona su ciò che presiede alla nascita della sua poesia: in primo luogo, la metamorfosi. Tutto, nella Commedia, è in movimento, e per il vero lettore, «esecutore creativo», leggere Dante significa rifiutarsi di restare incatenati a un presente che a sua volta è saldamente ancorato al passato: «Pronunciando la parola "sole" compiamo un lunghissimo viaggio al quale siamo talmente abituati che ormai viaggiamo dormendo. La poesia... ci sveglia di soprassalto a metà parola - parola che ci sembra molto più lunga di quanto credessimo -, e in quel momento ricordiamo che parlare è sempre essere in cammino». Unico poiché sembra comprendere tutti i linguaggi, quello di Dante evoca il mondo con irripetibile potenza, e la Conversazione di Mandel'stam, tripudio di luminose intuizioni, costrutti arditi e metafore inusitate (biologiche, musicali, meteorologiche, tessili), in una prosa continuamente attraversata da squarci di poesia, scorge e mette in luce i tratti più moderni, addirittura sperimentali, del suo poetare.
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Zuffi Stefano
Paradiso per due. Giotto e Dante. Dalle pecore alle stelle
br. Una coincidenza spazio-temporale perfetta unisce Dante e Giotto. Nati a distanza di unpaio d'anni e nel raggio di poche miglia, sono gli indiscussi protagonisti di una rivoluzione:grazie a loro, l'individuo torna al centro della scena, consapevole della propria avventura umana. Grazie a loro, noi ci sentiamo, oggi, persone libere, dotate di un'identità individuale e irripetibile, di una responsabilità morale e di una presenza fisica qui, adesso, in questo mondo.Le loro strade si intrecciano di continuo, tra l'amore per Firenze e i numerosi viaggi nellecorti d'Italia, la prodigiosa fantasia e lo sguardo concreto sulla realtà. Non è un caso che la Divina Commedia e gli affreschi della cappella degli Scrovegni nascano in parallelo: con la loro sonora, avvolgente energia, i due "benedetti toscani" ci offrono, in una lingua chiara, espressiva e diretta, una grandiosa fiducia nelle capacità di ogni uomo e di ogni donna. E ci aprono la strada di un mondo nuovo.
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Ricci D. (cur.)
Il processo di Dante. Celebrato il 16 aprile 1966 nella basilica di san Francesco in Arezzo (rist. anast. Firenze, 1967)
ill., ril. Nel 1966, l'anno successivo al settimo centenario della nascita di Dante Alighieri, fu rinnovato ad Arezzo il processo che il Podestà di Firenze Cante dei Gabrielli da Gubbio mosse al "divin poeta" e ad altri fiorentini con l'accusa di baratteria. Nel 1302 Dante fu condannato in contumacia al rogo, sentenza che per lui significò l'esilio. Gli atti del "nuovo" processo, pubblicati per la prima volta nel 1967 a cura del noto penalista Dante Ricci, sono qui riproposti in un'edizione anastatica che alterna ad una ricca documentazione storica ed archivistica testimonianze di celebri avvocati e giudici, assieme ad esponenti di spicco della vita politica e culturale italiana di allora.
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Ceccarini V. (cur.)
Dante e la Lunigiana. Il trattato di pace del 1306
br.
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Took John
Dante. Amore, essere, intelletto
ril. Conoscere Dante significa conoscere la sua opera, ma anche conoscere la sua vita. Non solo gli eventi esterni - gli amori, l'attività politica, gli amici, i nemici, l'esilio - ma anche e soprattutto il suo percorso interiore, quell'universo ricchissimo che Dante sottoponeva a un continuo scandaglio, per verificare scelte, mettere in crisi vecchi convincimenti, saggiare nuove strade da percorrere. Perché Dante - come scrive Piero Boitani nell'Introduzione - «è il primo grande scrittore dell'Occidente a legare la sua poesia a ciò che ha vissuto, a fare poesia della vita, dei suoi sogni, delle sue idee, dei suoi sentimenti, dei suoi fallimenti». È da questo presupposto che muove John Took, dantista tra i più importanti a livello internazionale, che in questo lavoro racchiude i frutti di un'intera vita dedicata al poeta, offrendoci la ricostruzione di una grande biografia intellettuale ed esistenziale. Ed è questo sguardo particolare all'opera di Dante che consente a Took di non trascurare nulla, di tenere assieme tutto, anche le opere «minori», perché ogni singolo verso, ogni singola riflessione trova senso e acquista un nuovo significato all'interno di un percorso più ampio, quello del cammino di Dante alla ricerca di ciò che può dirsi veramente e profondamente umano. Introduzione di Piero Boitani.
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Mandruzzato Enzo
Dante. Un'introduzione
br. Un saggio godibilissimo di uno dei più importanti antichisti italiani del Novecento. Un'esplorazione della biografia di Dante, dello sviluppo del volgare e del suo stile poetico, delle sue opere immortali, in occasione dei 700 anni dalla sua morte.
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Riccobono M. G. (cur.)
Biografia e memoria poetica. Foscolo e Manzoni lettori di Dante
br. Quali connessioni emergono tra Dante e due lettori d'eccezione del XIX secolo come Foscolo e Manzoni? Questo volumetto tratteggia alcuni aspetti del loro diverso rapporto con la Commedia. Le analisi degli autori mettono in luce come il primo incontro di Foscolo con Dante, all'inizio del frammento Della poesia lucreziana, sia riconducibile al magistero di Alfieri; delineano l'immagine di sé stesso come exul immeritus e alter Dante costruitasi da Foscolo; provano che in Manzoni, fino all'Adelchi, è attiva una memoria dei significanti danteschi indipendente dai significati e mostrano che le similitudini di origine dantesca nei Promessi sposi riproducono il contatto tra lussuria, violenza e politica, intesa questa come cupidigia-volontà di potenza.
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Massaro Donato
Dante è per sempre
br. L'autore ci propone un'analisi dell'itinerario dantesco in chiave contemporanea. Partendo dall'iniziale smarrimento del poeta, il quale è accompagnato nel suo cammino ultraterreno dalla Ragione e dalla Fede, Virgilio e Beatrice, mette sapientemente in luce come l'esperienza da lui vissuta riguardi l'umanità intera. Il volume riunisce numerosi scritti di Donato Massaro. Alcuni sono già apparsi su riviste e periodici culturali, altri invece sono inediti: il denominatore comune è la Divina Commedia, con lo scopo dichiarato di metterne in risalto in modo particolare gli elementi che la rendono tutt'oggi di grande attualità, perché il tema di fondo del poema è la condizione umana, che è sostanzialmente la stessa durante i secoli. Sebbene esposto al giogo del male, l'uomo, sostenuto dalla virtù della speranza, può finalmente giungere alla visione dell'«amor che move il sole e l'altre stelle».
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Sanguineti Federico
Paradiso con Dante e con Beatrice
br. Dialoghi tra Dante e Beatrice insieme a Sara Alzetta e Moni Ovadia e con Haim Fabrizio Cipriani.
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Carrai S. (cur.)
Dante e la tradizione classica
ill., br. Il volume riunisce gli atti del convegno tenutosi a Pisa, presso la Scuola Normale Superiore, il 10 e 11 aprile 2019, dedicato alla memoria di Saverio Bellomo. L'insieme degli interventi qui raccolti mira da un lato a fare il punto circa l'incidenza in Dante della tradizione classica, dall'altro ad approfondire le ricerche puntuali su singoli problemi e rapporti, continuando idealmente il colloquio con Bellomo sull'autore e sui testi cui egli ha dedicato la sua carriera di studioso e di docente, e cercando dunque di trasformare la sua assenza in memoria viva.
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Marino Ruggero
Dante, Colombo e la fine del mondo
ril. Il saggio di Ruggero Marino proietta una luce sempre più convincente sulle ricerche che da 30 anni conduce sulla figura di Cristoforo Colombo e sul papa Innocenzo VIII, lo "sponsor" della spedizione nel Nuovo Mondo del 1492. Partendo dall' interrogativo, che è il "leit motiv" del libro e che lo stesso Marino si pone, quando scrive se sia così azzardato pensare che un sottile "filo rosso", una comune conoscenza iniziatica, unisca il viaggio divino e poetico di Dante al viaggio terreno e avventuroso del navigatore. Ambedue in cerca del paradiso. La risposta scaturisce da una serie di analisi, considerazioni, raffronti, citazioni che dimostrano una conoscenza quanto mai vasta e profonda degli argomenti trattati. Ma Marino va oltre, proponendo un'altra suggestiva tesi, quella di un Colombo oriundo greco, figlio forse del papa, che si ricollega alla figura di un altro campione della grecità, l'Ulisse dantesco. In un approdo, oltre le colonne d' Ercole, sotto altre stelle, negato al pagano, consentito al cristiano. Estremamente affascinante addentrarsi nel testo, nella marea di raffronti, in un lavoro di investigazione davvero considerevole. Nell' ennesimo tassello per svelare il "mistero" Colombo. Al quale si aggiunge ora il "mistero" Dante. La seconda parte del saggio riguarda la famosa mappa di Martin Waldseemuller, con lo scippo che consegnò alla storia il battesimo vespucciano del nome America. Un'investigazione, ancora una volta controcorrente, che fa nascere una serie di legittimi dubbi sull' autenticità di quella carta.
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Della Fina Giuseppe Maria; Nocita Teresa; Maccherini Michele; Della Fina G. M. (cur.)
Il vero volto di Dante Alighieri. L'avventura di un quadro
ill., br. Presentazioni. Dante Alighieri e Orvieto: alcune considerazioni. Vicende collezionistiche di un quadro. Appunti sulla tradizione manoscritta e a stampa di un fortunato ritratto fisico dell'Alighieri (Dante con la barba). Un raro ritratto di Dante Alighieri con la barba. Luca Signorelli e Dante Alighieri. Dante Alighieri nelle interpretazioni di Tito Lessi e Il'ja Repin.
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Revelli Sorini Alex; Cutini Susanna; Rebuffo Francesco Vittorio
La cucina di Dante e Boccaccio. Saggio storico e ricette ritrovate
brossura Le ricette che troverete in questo testo sono state rielaborate dallo chef Shady Hasbun prendendo spunti dai primi manoscritti italiani di cucina del XIV sec. Questi libri esprimono una cultura già definibile come italiana, pur muovendosi in una logica più ampia, il modello suggerito non è di tipo locale bensì internazionale, una sorta di "koiné" con molti punti in comune e ricette ricorrenti nelle varie aree d'Europa. Il superamento del concetto ristretto di "territorio" rappresentava nel Medioevo un obiettivo delle tavole dei ceti superiori, che ambivano a una cucina per così dire "artefatta" oltre le dimensioni locali. Questo modello non escludeva tuttavia la possibilità di individuare nel contesto europeo degli ambiti di identità culturale più "nazionali" e "regionali". Se sul piano politico l'Italia non esisteva, sul piano culturale era invece una realtà ben viva anche attraverso i sapori e i modelli del gusto.
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Pirovano Donato
Amore e colpa. Dante e Francesca
br. Amore e colpa: un conflitto che scuote le coscienze in ogni epoca e viene riproposto in questo volume ripercorrendo la produzione dantesca dalla Vita nuova alla Commedia, alla ricerca di un difficile equilibrio che esplora il conflitto tra la profondità del sentimento di amore e la fragile purezza delle intenzioni del cuore e dello spirito. Nella Vita nuova Beatrice è poeticamente amata di un amore esclusivo e intensissimo, più forte della morte, una passione che, grazie al fedele consiglio della ragione, Dante ha saputo alimentare come una fiamma che non viene mai meno, progressivamente scoprendo in essa le connotazioni dell'amore disinteressato, il cristiano agápe o caritas. Tuttavia nelle rime scritte dopo la Vita nuova - si pensi al ciclo delle petrose o alla cosiddetta montanina - la linea maestra dell'amore virtuoso è spesso contraddetta da momenti di prorompente passione che soggioga completamente Dante: il poeta si descrive in balia di un pensiero ossessivo al quale è difficile sottrarsi e contro il quale la ragione può poco. Non sorprende allora che questo Dante, disarmato davanti al violento attacco di un amore folle e deviato, possa trovarsi, improvvisamente, in una notte di primavera, immerso nella selva oscura.
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Mamiani Terenzio; Battistelli F. (cur.)
Della politica di Dante Alighieri. Discorso di Terenzio Mamiani (rist. anast.)
br. Maggio 1865, l'Italia è in festa per il sesto anniversario della nascita di Dante Alighieri, autore di uno dei capolavori della letteratura di tutti i tempi, colui che ha teorizzato per primo l'uso della lingua italiana e che ha delineato i confini culturali dell'Italia, e anche quelli politici, immaginando l'affrancamento della Chiesa dal potere temporale. È un momento straordinario nella storia del nostro Paese: quattro anni prima è stato proclamato il Regno d'Italia, nel gennaio dello stesso 1865 Firenze ne è divenuta la capitale. Nella miriade di festeggiamenti, discorsi e letture pubbliche un po' in tutta la Penisola, un gruppo di eminenti scrittori e studiosi - Carducci e Tommaseo fra gli altri - contribuisce a un libro intitolato "Dante e il suo secolo". Tra i quarantaquattro saggi che contiene, uno spicca per linearità della logica e limpidezza dello stile: Della politica di Dante Alighieri. Ne è autore il pesarese Terenzio Mamiani, filosofo, poeta, patriota e uomo politico, una figura di primo piano nel panorama culturale e civile dell'Italia unita e intellettuale in grado ancora oggi di farci riflettere sul tema della nostra identità nazionale.
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Kuon Peter
Sulle spalle di Gerione
br. Perché non chiedere a Joyce e Beckett, Borges e Cortázar, Primo Levi e Peter Weiss, Camus e Sol?enicyn, Fellini e Celati quanto conta, a settecento anni dalla sua morte, Dante Alighieri nel nostro mondo? Alcuni tra i maggiori autori del Novecento - e oltre - si sono ispirati al poema sacro per riflettere sui grandi temi dell'aldiquà: il senso della vita, la responsabilità individuale, i limiti dell'umano, ma anche l'ascesa all'assoluto, la ricerca della libertà e l'amore a misura d'uomo. Nei loro testi l'irraggiungibile Beatrice scende dalla rosa celeste per incarnarsi in moglie sensuale, amante traditrice, ballerina, hostess, financo prostituta, mentre i Dante moderni errano per inferni contemporanei raramente illuminati da qualche raggio purgatoriale o paradisiaco, sempre in cerca di un momento di verità in cambio di una redenzione illusoria. "Sulle spalle di Gerione" propone un affascinante percorso per le riscritture serie - e, a volte, beffarde - della Commedia nei secoli XX e XXI.
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Comitato Ravennate della Società Dante Alighieri (cur.)
Bollettino dantesco. Per il settimo centenario (2021). Vol. 10
ill., br. La rivista - che con questo numero, in occasione del settecentenario della morte del poeta, conclude la sua attività - si occupa di critica e di curiosità dantesche e si pubblica una volta l'anno (dal 2012 al 2021). Il «Bollettino dantesco» coinvolge studiosi e dantisti di fama internazionale.
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Casadei Alberto
Le selve di Dante. Piante sacre e boschi fatali nella «Divina Commedia»
br. Il tema della selva è fondamentale nella "Divina commedia", come tutti sanno sin dai primi versi. Ma se la "selva oscura" è allegorica, dato che è usata per alludere a una condizione di pericolo soprattutto morale, e dipende, probabilmente, dall'imitazione del modello di Virgilio, nel corso dell'opera Dante descriverà altre selve, con particolari ben più realistici, in negativo (la selva dei suicidi) o in positivo (il bosco dell'Eden). In un percorso avvincente fra le varie cantiche, possono essere dunque messi a fuoco non solo i rapporti di Dante con la Natura, figlia di Dio, in particolare con alberi sacri (come quello del Bene e del Male) o inventati, ma per di più i modelli narrativi usati dal poeta per rappresentare l'Aldilà insieme al nostro mondo. Questo breve saggio, firmato da uno dei più illustri conoscitori di Dante, illuminerà da una prospettiva inedita la grandezza della "Divina commedia", un'opera che come nessun'altra contiene spunti per continuare a essere attiva nel tempo: uno dei pochi classici che viene ancora citato e reinterpretato in tutte le arti.
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Zambrano María; Laurenzi E. (cur.)
Dante specchio umano
br. Sono poche le situazioni, come quella dell'esilio, in cui si presentano, come in un rito iniziatico, le prove della condizione umana». Per questo le opere di Dante - che dell'esilio è figura emblematica - non sono soltanto il racconto di una vicenda personale, ma trascendono i confini dell'individualità e si fanno metafora della stessa esistenza umana. Il poeta come «uomo universale», «specchio di umanità», centro di tutte le esperienze: in questa veste lo rappresenta María Zambrano. Allontanandosi dai canoni tradizionali, la filosofa spagnola legge il viaggio dantesco in chiave mistica, all'incrocio tra pitagorismo, neoplatonismo e tradizione ermetica, e vi ritrova l'influsso del sufismo. Due saggi inediti che ci consegnano un Dante eterodosso, dal profilo variegato e complesso, da scoprire. Postfazione e cura di Elena Laurenzi.
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Se tu segui tua stella, non puoi fallire. I grandi narratori raccontano il loro Dante
br. Il 2021, proclamato anno dantesco, ha visto una conferma assoluta della fama della Divina Commedia attraverso le celebrazioni per il settimo centenario della morte di Dante Alighieri. L'ADI, Associazione degli Italianisti, pone il sigillo sul ciclo celebrativo di quest'anno con una raccolta unica di grandi scrittori e narratori contemporanei che rivivono, condividono e rielaborano il loro personalissimo incontro con il padre della letteratura italiana. Dante rappresenta l'unico autore la cui poetica è in grado di interagire con la letteratura di ogni tempo, un imprescindibile confronto per la letteratura italiana e mondiale, come conferma la sua influenza fortissima sui narratori contemporanei. La sfida, dunque, è stata quella di realizzare non un semplice omaggio letterario ma un'opera corale che convogliasse le idee più nuove sull'autore Dante e sull'intero immaginario letterario e visuale della Divina Commedia. Tutti questi testi affrontano l'opera dantesca senza pregiudizi, inserendola in percorsi biografici o storici, andando a fondo nell'analisi delle rappresentazioni dei sentimenti e delle sfumature, aiutandoci a riscoprire personaggi noti come anche la folla dei tanti, resi eterni dalle parole del poeta-pellegrino. La grandezza incommensurabile di Dante è tale che attraverso la sua lettura ci è offerta una continua inchiesta su di noi e sul mondo. È una condivisione di bellezza, ancora oggi, addentrarsi nelle pagine della Divina Commedia.
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Chirico I. (cur.); Galdi M. (cur.)
Dante e la Grecia. Atti del Convegno Internazionale. Vol. 1
br.
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Fabbri Giovanni; Pascucci Riccardo; Bravi Onorio
Itinerari dell'esilio sui passi di Dante
ill., ril.
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Valli Luigi
Il linguaggio segreto di Dante e dei «Fedeli d'amore»
br. Luigi Valli individua, in quest'opera monumentale, un codice esoterico comune alle produzioni "letterarie" di poeti come Dante, Cavalcanti, Guinizelli, Francesco da Barberino. Attraverso la decodificazione di un "gergo" iniziatico di cui pochi moderni avevano riconosciuto l'esistenza, egli dimostra che le diverse figure femminili cantate dai poeti del "dolce stil novo" corrispondono a un'unica Dama simbolica che rappresenta l'"Intelligenza trascendente". Formidabile è la quantità di materiale poetico presentato. Un testo fondamentale per comprendere Dante e la sua Divina Commedia.
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Di Nuzzo A. (cur.)
Dante e la medicina. L'arte medica e farmaceutica nell'opera dantesca
br. La pandemia che il mondo sta vivendo in questi mesi, ha posto il focus dell'attenzione di tutti sulla medicina, i virus, le malattie, i farmaci, le terapie, i luoghi di cura. Anche per questa attualità, il settecentenario dantesco che si celebra nel 2021 può essere l'occasione di proporre al lettore curioso il rapporto fra Dante e la medicina: un tema non secondario per capire la figura di straordinario intellettuale che l'Alighieri fu. Iscritto all'Arte dei Medici e degli Speziali di Firenze, Dante forse frequentò la facoltà medica dell'Università di Bologna. Di certo, la Divina Commedia è intrisa di medicina: vi incontriamo casi di allucinazione, febbre terzana e quartana, anoressia, bulimia, idropisia, debolezza della vista, mal di testa, palpitazioni cardiache e così via. C'è poi la questione se Dante stesso fosse malato. Chi non ricorda nell'episodio di Paolo e Francesca, quel "caddi come corpo morto cade"? Secondo un'ipotesi che risale nientemeno a Lombroso, si trattò di un attacco di epilessia di cui il poeta soffrì al pari di altri geni della Storia.
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Favati Guido; Pasquini Emilio
Amore
br. "Amor ch'a nullo amato amar perdona": chi di noi non conosce, ha sentito o declamato almeno una volta nella sua vita il famoso verso 103 del Canto V dell'Inferno della Divina Commedia, tra i più famosi dell'intera opera e della letteratura italiana in generale? Diventate simbolo per eccellenza dell'amore, quelle parole pronunciate da Francesca da Rimini, alla quale il Canto è quasi interamente dedicato, contengono il senso e l'intrinseca contraddizione di un sentimento che procura gioia incontenibile e allo stesso tempo indicibile dolore, e che il sommo poeta seppe descrivere in modo ineguagliabile. Termine-chiave dello Stilnovo e al centro del lessico dantesco, l'amore viene esplorato dettagliatamente in queste pagine dense nella sua articolata evoluzione e nelle più diverse declinazioni all'interno della produzione di Dante: percorre la Vita nuova, veste i panni della donna gentile-filosofa nel Convivio, esplode in un crescendo espressionistico nelle Rime fino a innestarsi nella Commedia in un contesto di magistrale respiro. Introducono il testo le riflessioni di Ilaria Gaspari, che all'universo sentimentale ha dedicato gran parte della sua produzione.
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Montanelli Indro
Dante e il suo secolo
br. Ambiziosa prova, vera anteprima della Storia d'Italia, è questo testo in cui Indro Montanelli dipinge Dante Alighieri e il suo secolo, in un affresco vivido sul Medioevo. Un testo ricco di dettagli di costume, dalla moda agli sport, ma corredato da una lucida analisi storiografica sulle vicende storiche e culturali che hanno plasmato l'Europa e l'Italia tra XIII e XVI secolo. Una grandiosa personalità si erge sulla narrazione come protagonista: Dante Alighieri, padre fondatore della lingua, della letteratura e, per molti versi, dell'idea stessa d'Italia. Proprio questo statuto di genio nazionale ha sempre costretto i biografi alla descrizione di un Dante personaggio mitico e astratto, "senza più nulla di umano e di credibile". Lo studio di Montanelli è al contrario tutto rivolto a raccontare l'uomo, con il suo carattere e le sue emozioni, per riaccostare Dante "all'intelligenza umana del pubblico". Uno scopo e un risultato pienamente raggiunto, che permette ancora oggi di guardare a questo Dante come un modello di divulgazione storica, e un libro essenziale nell'anno delle celebrazioni per il settecentesimo della morte per ripercorrere la vita e l'opera del Sommo Poeta.
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Pasquini Emilio; Antonelli A. (cur.)
Dante, Bologna e lo «Studium»
ill., br. Questa raccolta di saggi di Emilio Pasquini, scritti in un arco di tempo di circa quarant'anni e centrati sul rapporto tra Dante e la città di Bologna, ha come primo obiettivo quello di invitare i lettori, non solo gli specialisti, allo studio di Bologna e di Dante attraverso i contributi che Pasquini ha dedicato al poeta fiorentino, alla città felsinea e allo "Studium" petroniano. Contributi scritti con un approccio scientifico ma con un linguaggio divulgativo, nei quali l'autore rinuncia all'uso di una lingua da addetti ai lavori in favore di uno stile piano e facilmente comprensibile. Questi saggi non solo consentono al lettore di ricomporre uno dei tanti filoni di ricerca di Emilio Pasquini, ma rappresentano anche un modo per ricordare, a un anno dalla scomparsa, il suo magistero bolognese, rinsaldando il legame con la città dove insegnò a partire dagli anni Sessanta e dove visse con la famiglia. Un'occasione per partecipare alle celebrazioni del settimo centenario della morte di Dante Alighieri, ribadendo il ruolo che il capoluogo emiliano ebbe nella formazione del poeta e l'impatto che i suoi scritti ebbero sulla cultura bolognese del suo tempo.
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Gramsci Antonio; Grimaldi M. (cur.); Russo M. (cur.)
Il canto decimo dell'Inferno e altri scritti su Dante
br. Dante è al centro degli interessi di Gramsci fin dall'inizio della scrittura dei Quaderni del carcere. La Commedia è uno dei libri richiesti subito dopo l'arresto; è dantesco uno degli «argomenti principali»; Dante è spesso associato a Machiavelli come rappresentante della corrente laica della letteratura italiana; la penultima nota è una riflessione sulla «quistione della lingua» a partire dal De vulgari. Ma all'interno dell'opera di Gramsci è possibile individuare un nucleo più definito che ruota attorno al canto decimo dell'Inferno e a Cavalcante Cavalcanti, padre di Guido, che prende avvio da uno scritto del 1918 e si concretizza in una sezione del Quaderno IV e in un gruppo di lettere. In tutte queste pagine - che qui si raccolgono - Gramsci usa Dante per riflettere su alcuni dei temi fondamentali dei Quaderni: il rapporto tra poesia e struttura, il ruolo degli intellettuali, la "popolarità" della letteratura italiana.
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Bruni Pierfranco
L'impossibile pietà di Dante
br. Entrare nella cognizione del patire è un viaggio nel destino di Dante. Il patire è un partire alla ricerca della Luce. Va oltre ogni porto e supera il sottosuolo delle ombre. Questo libro di Pierfranco Bruni è un pellegrinaggio tra le voci e i segreti della filosofia e della Canzone di Dante. Sottolinea la necessità di superare il bene e il male cercando di convivere con una impossibile pietà. Una lettura che ha due riferimenti esistenziali e ontologici. Da una parte Nietzsche e dall'altra Maria Zambrano. Anche quando si tratta di argomentare linguaggi, come quelli del canto moderno, Pierfranco Bruni penetra il senso della verità delle "anime salve", che vagano nel regno di una drammatica Spoon River. Ma è l'impossibile pietà che domina tutto il contesto nel quale Bruni esplora i dettagli metafisici dell'Opera di Dante. La stessa pietà è un patire. Una lettura singolare e originale si compie in questo coinvolgente pensare. Porta sulla scena il naufragio, l'esilio, la compassione, il tragico, il perduto, la rinascita. L'impossibile pietà è il labirinto filosofico di un Dante poeta.
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Cimini Mario
Il codice gestuale nella Commedia e altre cose dantesche
br. Punto centrale di questa raccolta è l'indagine sulla comunicazione non verbale, ossia sul codice gestuale e prossemico nella Commedia. Si tratta di un tema solo marginalmente toccato dalla critica, che tuttavia può fornire utili indicazioni per illuminare sotto una luce nuova aspetti non trascurabili della poesia di Dante, senza dimenticarne i valori estetico-culturali e il senso della sua attualità. L'analisi si avvale di una metodologia fondamentalmente semiotica, ma che contamina liberamente categorie ermeneutiche a sfondo psicologico, antropologico e linguistico. Cimini inoltre fornisce un'interessante lettura dell'XI canto del Paradiso e fa alcuni interventi che insistono sulla ricezione della Commedia nella cultura italiana ed europea del secondo Ottocento. In particolare si mette a fuoco la cosiddetta interpretazione esoterica del poema, con un'attenzione precipua alle teorie del suo maggiore sostenitore, Gabriele Rossetti.
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Marano Giampiero
Dante e il poema dell'acqua
brossura Con Dante e il poema dell'acqua Giampiero Marano aggiunge un nuovo e decisivo tassello a un lungo lavoro di rilettura critica - condotta secondo la fertile quanto inedita prospettiva schiusa dalla philosophia perennis - della storia della letteratura italiana. Questo breve ma denso saggio muove dal presupposto che Dante, in quanto erede dell'antica sapienza mediterranea, sia da annoverare fra i "maestri di verità" di ogni tempo. Del resto, tutta la grande poesia, come quella della Commedia, non essendo riducibile a mera espressione estetica e sentimentale di una soggettività, contiene anche una rivelazione, il dono e la visione di una conoscenza profonda dell'uomo e dell'universo. Le molteplici, metamorfiche configurazioni che il simbolismo dell'acqua viene ad assumere nel poema dantesco vengono qui esplorate con estremo rigore filologico, nulla concedendo a discutibili interpretazioni modernizzanti (di tipo psicanalitico, per esempio). Esse, infatti, tendono a eludere il problema di ricostruire adeguatamente un clima e una temperie spirituale molto lontani dalla nostra mentalità, che sono quelli propri di una civiltà "tradizionale" nel senso guénoniano del termine.
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Gnoli Antonio
La mente apocalittica. Conversazioni su Dante
br. L'avventuroso viaggio della Commedia, lo straordinario laboratorio linguistico, la politica vissuta e patita tra Firenze e l'esilio sono alcuni nodi esistenziali e teorici che quattro studiosi (Carlo Ossola, Giacomo Marramao, Andrea Mazzucchi, Gennaro Sasso) affrontano in queste conversazioni su Dante con Antonio Gnoli. Ne viene fuori un "ribelle" che va ben oltre l'erudizione nella quale è stato a lungo confinato. Restituito alla sua dimensione profetica, Dante rompe gli schemi dell'età medievale, rivoluziona il pensiero scolastico e si affaccia da eretico sulla soglia della modernità. La insidia e la corrode, mostrando la storia di un'Italia condannata, da allora, a essere terra di conquista e di fazioni. Questo è un libro insolito che, a settecento anni dalla morte del poeta, esplora il lato notturno - onirico e allucinato - di un genio tanto popolare quanto misterioso.
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Baranski Zygmunt G.
«Sole nuovo, luce nuova». Saggi sul rinnovamento culturale in Dante
br. Dante è stato un radicale innovatore delle strutture linguistiche e letterarie del suo mondo, ma anche un poeta, più di qualsiasi altro, immerso nella sua epoca. Se il rapporto di Dante con la critica e la teoria letteraria medievali oggi costituisce uno dei campi d'indagine privilegiati degli studi danteschi, Zygmunt Baranski è stato tra i primi studiosi a indagare in modo sistematico la sfida radicale di Dante alle poetiche medievali; la novitas delle sue forme esegetiche e delle sue proposte metaletterarie; i modi inediti in cui il poeta ha riplasmato nozioni e terminologie critiche standard; la sua ridefinizione del canone degli auctores classici; e la costante, ossessiva premura di auto-legittimarsi e di auto-autorizzarsi non solo come l'auctor volgare e "moderno" preminente, ma anche come scriba Dei divinamente ispirato. A venticinque anni dalla prima edizione, «Sole nuovo, luce nuova» continua ad essere un punto di riferimento imprescindibile con cui confrontarci.
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Marzi Aldo
Dante e la commedia. Un poetico processo di individuazione
br. Oggi è importante a 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, in un'epoca di massificazione e di omologazione linguistica, che parla inglese, riscoprire la figura poetica e filosofica e religiosa oltre che politica di Dante, vero padre della lingua italiana. E riconsiderare la sua enorme ricchezza lessicale in volgare e il suo pluristilismo, tipici della "Divina Commedia".
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D'Anna Nuccio
La sapienza nascosta di Dante. Linguaggio e simbolismo dei fedeli d'amore
br. Il trattato dantesco "De vulgari eloquentia" viene qui analizzato secondo la mentalità medievale che lo ha concepito: non si tratta dunque di un saggio di linguistica ma di un trattato simbolico che può essere letto a vari livelli, il più elevato dei quali riguarda il mistero dei Fedeli d'Amore, sodalizio di sapienti innamorati della Verità.
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Pisano Dario
La Firenze segreta di Dante. Alla scoperta della città accompagnati dal sommo poeta
br. Una giornata tra i monumenti sulle tracce di Dante Alighieri Nelle prime terzine del XXV canto del Paradiso , Dante rivela il suo doloroso sogno: ritornare a Firenze ed essere incoronato poeta, nel luogo stesso (il Battistero fiorentino) dove era stato battezzato. Questo libro è un'esplorazione narrativa dei luoghi che custodiscono la memoria dell'avventura umana e poetica di Dante Alighieri, segnata dall'esilio. Attraverso un itinerario percorribile in un giorno, La Firenze segreta di Dante ci guida in un percorso suggestivo, fortemente ancorato ai versi danteschi. Il primo biografo del sommo poeta, Giovanni Boccaccio, ha infatti più volte posto l'accento sul rapporto fra «Firenze madre e matrigna» e il suo più illustre figlio, amato e respinto. In questo libro si intende recuperare i momenti più intensi e concitati della riflessione boccacciana (e di altri biografi) per dare maggior profondità e prospettiva storica alle memorie dantesche di Firenze, invitando il lettore a soffermarsi su ognuna delle tappe proposte con il giusto riferimento poetico. Una giornata tra i monumenti sulle tracce di Dante Alighieri Firenze come Itaca. Il battistero; Tu proverai sì come sa di sale / lo pane altrui; Guida poetica per il dantista itinerante; Il fiore di Roma; Giovanni Boccaccio e la favola di Dante e Beatrice bambini; Calendimaggio 1274; Le lapidi commemorative; Il sasso di Dante; La Descriptio Dantis; Dante e gli amici; I viaggi di Dante; Dante e la lussuria Dante mago.
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Iacobone D. (cur.)
Le città di Dante. Trasformazioni urbane e territoriali tra XIII e XIV secolo
brossura Il volume raccoglie una serie di contributi riferiti sia alle città in cui Dante Alighieri ha vissuto o che ha visitato nel corso della sua vita, sia ai luoghi menzionati nella Divina Commedia, al fine di delineare - con un approccio interdisciplinare - le trasformazioni urbane e territoriali, in particolar modo in Italia, tra la seconda metà del XIII e la prima metà del XIV secolo. Le celebrazioni per i settecento anni della morte del poeta sono state un momento importante per una riflessione su questa fase cruciale della storia urbana, a cui hanno contribuito studiosi afferenti a diversi settori disciplinari, specialisti per gli ambiti territoriali presi in esame.
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Santagata Marco
L'io e il mondo. Un'interpretazione di Dante
ill., br. Nell'offrire un'interpretazione complessiva dell'opera di Dante, l'autore si sofferma sui principali momenti della sua produzione, dalla Vita Nova al De vulgari eloquentia, alle Rime e alla Commedia, mettendone magistralmente in luce i tratti essenziali, la raffinata tecnica di costruzione dei personaggi e la fitta trama di rimandi che il poeta tesse consapevolmente in uno straordinario sforzo di sistematicità. Da questo sfondo emerge, sopra ogni altra cosa, l'io di Dante, autore, narratore e personaggio insieme, che sempre usa il dato autobiografico contingente per investirlo di una portata universale, trovando destino e fatalità dietro i fatti della sua stessa vita.
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Guénon René
L'esoterismo di Dante
brossura Decifrare il simbolismo della Divina Commedia è da sempre un compito arduo, che schiere di commentatori hanno affrontato nel corso dei secoli. Per il lettore odierno le cose si fanno ancora più difficili: non solo per il linguaggio enigmatico di cui Dante riveste le sue allusioni, le sue profezie e la struttura stessa del poema, ma per la distanza pressoché incolmabile tra la sua visione del mondo e quella attuale. L'uomo cosiddetto moderno vede del mondo solo il significato letterale, misurabile, quantitativo; per lui, tutto è solamente ciò che è, non rimanda a nulla se non a se stesso, al suo esistere qui e ora come entità misurabile, quantificabile, mercificabile o, se proprio vuole attribuirgli un valore intangibile, al massimo lo definisce come "informazione". Per Dante e per tutti coloro che sono legati a una Tradizione autentica, invece, il mondo è una rete, in cui tutto ciò che esiste è legato da corrispondenze invisibili che rispecchiano un ordine infallibile, che si manifesta in cicli temporali, leggi matematiche, gerarchie degli esseri, un ordine di cui un sapere antichissimo ha tramandato i codici, ormai dimenticati, ma forse non del tutto. Guénon ne è uno dei custodi e in questi studi mette la sua conoscenza al servizio del poema di Dante, svelandone le corrispondenze più sottili e nascoste con la Tradizione originale. Sfatando le interpretazioni di autori che hanno creduto di spiegare Dante attraverso la lente deformante della loro epoca, Guénon non restituisce al suo simbolismo tutta la complessità metafisica da cui è sorto.
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Epifani M. (cur.); Mazzucchi A. (cur.)
Dante a Palazzo Reale
ill., br. Nel 1865, primo centenario della nascita di Dante dell'Italia unita, il pittore napoletano Tommaso De Vivo portava a termine tre dipinti ispirati alla Divina Commedia, da lui concepiti per il re d'Italia Vittorio Emanuele II. Subito collocato nel Palazzo Reale di Napoli, il ciclo fu successivamente diviso con la dismissione della residenza da parte della Casa Reale. Riportate nella loro sede originaria con questa mostra, le tele di De Vivo attestano l'evoluzione dell'iconografia dantesca dai codici miniati fino alla pittura dell'Ottocento, con particolare riferimento al contesto napoletano negli anni successivi all'annessione al Regno d'Italia.
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Albanese G. (cur.); Bertelli S. (cur.); Gentili S. (cur.)
Dante e il suo tempo nelle biblioteche fiorentine. Ediz. illustrata. Vol. 1
ill., br. Il volume, in due tomi, risponde a un progetto scientifico bipartito che vede da un lato l'approfondimento d'indagine sui testimoni fiorentini delle opere dantesche, dall'altro l'innovativo studio sulla formazione culturale di Dante a Firenze, attraverso il recupero e lo studio organico delle testimonianze manoscritte dell'antica biblioteca conventuale di Santa Croce. Il primo tomo è aperto dalle testimonianze storiche e biografiche antiche sul poeta e la sua opera; i suoi scritti sono poi presentati ed esaminati all'interno di tre distinte categorie: 1. Opere volgari; 2. Opere latine; 3. Opere di incerta attribuzione ognuna delle quali contiene, a conclusione dei saggi introduttivi a firma dei massimi specialisti, le schede descrittive e storico-critiche dei manoscritti e degli antichi stampati conservati a Firenze, ma anche dei testimoni di sicura origine fiorentina richiamati nei saggi introduttivi, accompagnate da un ricco apparato iconografico. In chiusura si trova poi il Censimento del patrimonio librario antico dantesco fiorentino, un repertorio mai prima d'ora realizzato che offre in forma sintetica di Index e con dati essenziali un quadro esaustivo e ragionato di tutti i manoscritti, incunaboli ed editiones principes conservati a Firenze per ogni opera di Dante. Il secondo tomo (Leggere e studiare nella Firenze di Dante: la biblioteca di Santa Croce) è dedicato allo studio del nucleo antico dei libri posseduti dalla biblioteca conventuale della basilica fiorentina e realizza un'istanza di ricerca messa a tema dagli studi danteschi - senza poi essere svolta - almeno dagli anni sessanta del Novecento e qui approfondita storicamente e sistematicamente sugli esemplari dei classici antichi e medievali di una biblioteca realmente esistente al tempo di Dante, e verosimilmente da lui frequentata, come conferma il cenno autobiografico inserito nel Convivio (II XII 7). Si offre quindi per la prima volta un approfondimento catalografico dell'antica biblioteca conventuale (schede di 93 mss.), corredato da un nuovo insieme di strumenti che sarà essenziale anche per la prosecuzione del lavoro: l'edizione critica del catalogo quattrocentesco (ms. BNCF, Magl. X.73) e le schede prosopografiche dedicate agli uomini del convento - possessori di libri, bibliotecari, copisti e altre figure - i cui nomi emergono dalle pagine dei codici studiati.
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Bencistà Alessandro
La memoria di Dante nell'arte dei cantastorie dalla Castellana di Vergi alla dolente Pia. Con la versione integrale dei poemetti in ottava rima: «La Pia de» Tolomei» (quattro versioni), «Il conte Ugolino», «Francesca da Rimini», «Ghino di Tacco»
ill., br. I cantastorie e i poeti popolari sono stati tra i più appassionati cultori e divulgatori di Dante Alighieri. È grazie a loro se le rime del Divin Poeta sono giunte fino a noi, arrivando anche a un pubblico che non aveva potuto apprendere la poesia nelle aule scolastiche e nelle accademie, "formandosi" semmai nelle botteghe delle città o dei villaggi.La tradizione orale ha raggiunto il cuore di un popolo occupato quotidianamente nel duro lavoro dei campi, nei boschi, nella solitaria custodia dei greggi e delle mandrie. Dove il libro non è mai arrivato, lo ha fatto la parola cantata e recitata: è così che le grandi storie hanno messo radici profonde.
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